istituto magistrale statale rosmini grosseto

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Colli.doc
Materiale didattico elaborato da Paolo Carmignani
[Da Colli G., La nascita della filosofia, ed. Adelphi ]
«Le origini della filosofia greca, e quindi dell'intero pensiero occidentale, sono misteriose.
Secondo la tradizione erudita, la filosofia nasce con Talete e Anassimandro: le sue origini più
lontane sono state cercate, nell'Ottocento, in favolosi contatti con le culture orientali, con il
pensiero egiziano e quello indiano.[...] In realtà il tempo delle origini della filosofia greca è assai
più vicino a noi. Platone chiama "filosofia", amore della sapienza, la propria ricerca, la propria
attività educativa, legata a un'espressione scritta, alla forma letteraria del dialogo. E Platone
guarda con venerazione al passato, a un mondo in cui erano esistiti davvero i "sapienti" D'altra
parte la filosofia posteriore, la nostra filosofia, non è altro che una continuazione, uno sviluppo
della forma letteraria introdotta da Platone; eppure quest'ultima sorge come un fenomeno di
decadenza, in quanto "l'amore della sapienza" sta più in basso della sapienza. Amore della
sapienza non significava infatti, per Platone, aspirazione a qualcosa di mai raggiunto, bensì
tendenza a recuperare quello che già era stato realizzato e vissuto.
Non c'é quindi uno sviluppo continuo, omogeneo, tra sapienza e filosofia. Ciò che fa sorgere
quest'ultima è una riforma espressiva, è l'intervento di una nuova forma letteraria, di un filtro
attraverso cui risulta condizionata la conoscenza di quanto precedeva.
La tradizione, in gran parte orale, della sapienza, già oscura e avara per la lontananza dei tempi,
già evanescente e fioca per lo stesso Platone, ai nostri occhi risulta così addirittura falsificata
dall'inserimento della letteratura filosofica. Per un altro verso è assai incerta l'estensione temporale
di quest'epoca della sapienza: vi è compresa la cosiddetta età presocratica, ossia il sesto e quinto
secolo a.C., ma l'origine più lontana ci sfugge. E' alla più remota tradizione della poesia e della
religione greca che bisogna rivolgersi, ma l'interpretazione dei dati non può evitare di essere
filosofica.
Si deve configurare, sia pure in via ipotetica, un'interpretazione sul tipo di quella suggerita da
Nietzsche per spiegare l'origine della tragedia. [...] Nietzsche parte, com'é noto, dalle immagini di
due dèi greci, Dioniso e Apollo, e […] delinea anzitutto una dottrina sul sorgere e la decadenza
della tragedia greca.
Ebbene un'identica prospettiva sembra aprirsi quando, anziché la nascita della tragedia, si
consideri l'origine della sapienza.
Sono ancora gli stessi dèi, Apollo e Dioniso, che si incontrano nel retrocedere lungo i sentieri della
sapienza greca. Soltanto che in questa sfera la caratterizzazione di Nietzsche va modificata, la
preminenza, adesso, va concessa ad Apollo piuttosto che a Dioniso. Al dio di Delfi è da attribuirsi
il dominio sulla sapienza. A Delfi si manifesta la vocazione dei Greci per la conoscenza: sapiente
non è il ricco d'esperienza, chi eccelle in abilità tecnica, in destrezza, in espedienti, come lo è
invece per l'età omerica. Odisseo non è un sapiente. Sapiente è chi getta luce nell'oscurità, chi
scioglie i nodi, chi manifesta l'ignoto, chi precisa l'incerto.
Per questa civiltà arcaica la conoscenza del futuro dell'uomo e del mondo appartiene alla sapienza.
Apollo simboleggia questo occhio penetrante, il suo culto è una celebrazione della sapienza.
[....] Tale è lo sfondo del culto delfico di Apollo. Un passo celebre e decisivo di Platone ci illumina
al riguardo. Si tratta del discorso sulla mania (= follia) che Socrate sviluppa nel Fedro. Subito
all'inizio si contrappone la follia alla moderazione, al controllo di sé, e con un'inversione
paradossale per noi moderni, si esalta la prima come superiore e divina. Dice il testo: "i più grandi
fra i beni giungono a noi attraverso la follia, che è concessa per un dono divino...infatti la
profetessa di Delfi1 e le sacerdotesse di Dodona2, in quanto possedute dalla follia, hanno
procurato alla Grecia molte e belle cose, sia agli individui sia alla comunità" [....] La follia
profetica e quella misterica sono ispirate da Apollo o da Dioniso. [....] La follia è la matrice della
sapienza».
1
Città greca della Focide in cui vi risiedeva il santuario oracolare dedicato al Dio Apollo.
2
Località dell’Epiro in cui vi era un santuario oracolare dedicato a Zeus.