L`Ata Trentino si fa una caprese

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L`Ata Trentino si fa una caprese
28
Tennis
lunedì
6 novembre 2006
TENNIS A1
A SQUADRE
Nel girone 2 / Cordenons cede 6-0 in Piemonte, il Bassano fa a pezzi i baby cagliaritani
Andreas Seppi trascina l’Alba al cappotto
Irrompe sulla scena dell’A1 a squadre il bolzanino Andreas Seppi, top 100 e davisman, e il
Tc Alba, che rinuncia per ora a Stefano Galvani (potrebbe rientrare domenica prossima contro l’Ata Trentino), rifila un cappotto all’Eurocordenons sul campo veloce di casa. Il caldarese fatica comunque a battere l’uzbeko Dustov, l’allievo di Gasbarri che nell’altro turno
aveva superato Starace. Seppi vince per 2-6 76 (7-4) 7-5 di fronte al solito pubblico delle grandi occasioni. Poi l’ex atino Uros Vico ci mette
pure tre set per sconfiggere Musa per 4-6 6-2
6-3, quindi il giovane Ianni batte il mancino Giraudo per 6-4 7-6 (7-3) e il bulgaro davisman
Kanev rifila 6-3 6-2 al giovane friulano Ghedin.
Nei doppi non c’è storia perchè si giocano pochi game e poi Seppi-Vico e Kanev-Ianni si prendono senza fatica i loro punti cone le coppie
rinunciatarie Dustov-Giraudo e Musa-Ghedin.
Sul campo rosso di Bassano i vicentini, privi di Paolo Lorenzi sconfitto due turni fa da
Stoppini in casa e non più schierato nemmeno a Roma, hanno rifilato un altro cappotto ai
malcapitati baby sardi del Tc Cagliari con punteggi molto severi e lasciando a casa il russo
Schukin, giustiziere di Stoppini domenica sul
rosso di monte Urpinu. Solo Piludu fa un doppio 6-4 con Torresi, poi lo spagnolo Lopez, Biasella e Arnaboldi maramaldeggiano con Montis, Comune e Visioli.
l'Adige
ATA TRENTINO - CAPRI ACADEMY 5-1
I QUATTRO SINGOLARI
Matteo Gotti (2.2, Ata Trentino) batte Alessandro Da Col (2.1, n.485
Atp, Capri) 6-3 6-4; Leonardo Azzaro (1ª cat., n.254 Atp, Ata Trentino)
b. Giancarlo Petrazzuolo (2.1, n.378 Atp, Capri) 6-3 7-6 (7-5); Potito
Starace (1ª cat., n.86 Atp, Capri) b. Andrea Stoppini (1ª cat., n.241
Atp, Ata Trentino) 6-3 6-3; Radim Zitko (2.1, n.259 Atp, Repubblica
Ceca, Ata) b. Giorgio Galimberti (1ª cat., n.247 Atp, Capri) 6-4 6-1.
I DUE DOPPI
Stoppini-Azzaro (Ata Trentino) b. Da Col- Petrazzuuolo (Capri) 7-5 64; Gotti-Zitko (Ata Trentino) b. Starace-Silvestre (2.2, Capri) 6-4 6-2.
PROSSIMO TURNO - DOMENICA 12
(dalle ore 9) Tc Alba-Ata Trentino, Capri-Tc Parioli Roma,
Eurocordenons-St Bassano, riposa Tc Cagliari
LA CLASSIFICA GIRONE 2
Ata Trentino* punti 15, Tc Alba 10, St Bassano 6, Capri Academy 5,
Eurocordenons 4, Parioli 3, Cagliari* 0. * un match in più
L’Ata Trentino si fa una caprese
Napoletani acciaccati e tramortiti
I Monegaglia boys sempre più forti
di STEFANO PAROLARI
TRENTO - Ata Trentino superstar. Secondo posto assicurato in
una classifica che i «Monegaglia
boys» guardano da cinque giornate dall’alto verso il basso, iniezione di fiducia per la trasferta di
Alba unica ormai candidata ad
ostacolare il primo posto del girone ai giocatori di capitan Max
Labrocca, prova di forza che consolida le chance scudetto.
A questo punto è inutile nascondersi un ghiotto traguardo,
quello della semifinale tricolore
di Novate Milanese. Sarebbe la seconda consecutiva nella storia
del circolo trentino. Solo domenica prossima l’Ata Trentino saprà se l’obiettivo può essere raggiunto direttamente con il primo
posto da imbattuta oppure transitando dallo spareggio tra seconda e terza dell’altro girone, che
sarà giocato sicuramente sul veloce play it di casa.
Quella superficie tanto cara ai
nostri incursori atini che ieri hanno piazzato un quasi cappotto all’ambiziosa matricola Capri Academy. I napoletani erano arrivati
a Trento sabato già pieni di problemi: Davide Sanguinetti, il numero 1 e top 100, fuori causa per
un’operazione al ginocchio, il
croato Roko Karanusic, tra l’altro
avversario di Stoppini al challenger di Eckenthal in Germania da
oggi, che ha disertato l’impegno
sostenendo di essere raffreddato (ma ieri i capitani capresi si lamentavano per un suo comportamento poco... simpatico), Giorgio Galimberti, il davisman compagno di doppio di Bracciali, afflitto da un dolore alla spalla («dovrò operarmi» ci ha confessato),
il roveretano d’origine Alessandro Da Col pure afflitto da noie
muscolari ma comunque in campo.
Faceva comunque paura il Capri con quel Potito Starace che era
dato in forma notevole e reduce
IMPLACABILE. Radim Zitko,
il ceco ha schiantato
Galimberti, sopra Matteo
Gotti foto Piero Cavagna
Bastava che i giudici dessero più retta ai colleghi di linea
Quante sviste... dalla sedia
TRENTO - Scintille e nervi tesi. Trentini contro napoletani in un
match seguito da tantissimi appassionati che si sono alternati
sulle tribune del palazzetto di via Fersina. Punti sul veloce. Difficili da valutare spesso ed allora il presidente Renzo Monegaglia,
così come era già successo per le sfide casalinghe con Cordenons
e Bassano, «regala» alla Federazione i suoi giudici di linea (attenzione, leggete di linea), quei volontari che tanto bene hanno
fatto nelle due edizioni del torneo Itf di febbraio da 15 mila dollari, tra l’altro la prima edizione vinta da Giorgio Galimberti. I
giocatori in scena sono tutti professionisti, abituati a vederne di
tutti i colori in giro per il mondo. Ma quando subiscono dei torti
s’incazzano e quando assistono ad errori marchiani dei giudici
di sedia, inappellabili anche dal giudice arbitro (ieri il povero
Mauro Galvagni di Rovereto ha cercato di fare il paciere in tante
occasioni) e autori di cambi di decisione con i colleghi di linea veramente scandalosi, allora diventano intrattabili. Ieri il giudice
di sedia del match tra Azzaro e Petrazzuolo non ha sentito un
«net» clamorosa (pallina che incoccia su servizio nel nastro) con
palla che «s’inerpica» verso l’alto. A coronamento di una prestazione disattenta in assoluto. Capiamo che è difficile decidere quando il segno non rimane stampato (come sulla terra battuta), ma
ieri si è raggiunto il parossismo in alcuni momenti come quando
Galimberti ha innescato una sceneggiata (nella foto) da far paura per l’ennesima svista. Sempre dalla sedia, che ieri scottava....
da buone prove a San Pietroburgo e in altri tornei Atp. «Poto» non
ha tradito, anzi è apparso ancor
più tonico di due anni fa quando
giocava a Palermo e «Stoppo» ha
pagato dazio, ma gli altri tre singolaristi dell’Ata Trentino sono
stati eccezionali. Infatti Matteo
Gotti ha sistemato per le feste
Alessandro Da Col, che gli è davanti di una tacca in Seconda categoria ma ormai il bolognese è
un 2-1 fatto e rifinito da tanti open
vinti e «scalpi» centrati. Matteo
ha dimostrato una maturità di tenuta atletica e di intensità di colpo che fanno ben sperare per il
suo ritorno all’attività internazionale.
Il bombardiere dell’Ata ha sempre tolto il tempo e l’opportunità
di recuperare al veneto nato in
Trentino e da numero 4 ha infilato la quinta perla stagionale. Leo-
nardo Azzaro è stato l’acquisto
azzeccato del presidente Renzo
Monegaglia. Il suo rivale di ieri, il
napoletano verace Giancarlo Petrazzuolo, era reduce da un’estate di trionfi nel tornei Itaf, tra cui
quello del Rungg ad Appiano, e il
suo rovescio è secondo solo a
quello di Pippo Volandri, n.1 in Italia e trascinatore del Geovillage
Olbia scudettato, ieri autore di un
pareggio a Bergamo senza di lui
ma con un Bracciali in più.
Il mancino toscano è partito a
razzo nel primo set che ha chiuso al nono gioco con l’autorità
dettata da un diritto dal cross
sempre più angolato e da una visione tattica fenomenale condita
da parecchie chiusure a rete. Poi
«Petra» è risalito nel secondo set
portandosi sul 5 a 3 ed approfittando anche di chiamate assurde
del giudice di sedia, un signore
veramente sfasato e che poteva
benissimo stare a casa sua visto
che stava indispettendo giocatori professionisti abituati ad aver
a che fare con altrettanti professionisti.
«Ad Alba (dove Capri aveva
strappato un pari) - ci ha detto
Petrazzuolo - non c’erano i giudice di linea ed è stato un’impresa
per quei poveri giudici di sedia,
ma qui invece erano aiutati ma ne
hanno combinato di veramente
grosse, chiamate assurde da non
valutare giustamente». Azzaro poi
ha recuperato subito lucidità e
colpi incisivi tanti che s’è issato
al tiebreak dove era sotto 5 a 4 ma
ha poi chiuso il match sul 7 a 5
con abilità degna di un giocatore
scafato e in possesso di una resistenza fisica notevole, visto che
era rientrato da Parigi dopo le partite di campionato francese.
Chi ha dimostrato ancora una
volta un’affidabilità gigantesca è
stato il ceco dell’Ata, quel Radim
Zitko che ha schiantato il davisman Giorgio Galimberti, dolorante alla spalla ma autore di una
probante partenza nel primo set
sul 4 a 2. Da lì in poi Zitko è risalito con i suoi colpi da «machine»
ed ha infilato un passante micidiale quasi da fondo del palazzetto saettante con «Galimbo» proiettato a rete. Il ceco ha messo a
segno 10 giochi contro 1 mentre
Galimberti «scioglieva» afflitto da
un dolore indicibile. Tanto che lo
specialista non giocava il doppio
e così Starace era affiancato dal
generoso e leggerino Silvestre.
Gotti e Zitko mettevano a segno
contro di loro la loro prima vittoria stagionale e sull’altro campo
«Stoppo» si prendeva la rivincita
di giornata mentre l’incubo Azzaro continuava per Petrazzuolo.
««La squadra ha reso al 120% - ha
detto Monegaglia - e un grande
pubblico ha salutato la nostra ennesima vittoria. Anche nei doppi
ci siamo espressi ad alto livello.
Ora andiamo ad Alba a strappare un pari. Ci proviamo».
Master Series / Il russo, nuovo n° 3 al mondo, ha letteralmente asfaltato Dominik Hrbaty A1 femm. / Lo scudettato Parioli non ha problemi
Davydenko vince a Parigi in barba ai puristi Bologna ko senza Mara
PARIGI (Francia) - Nikolay Davydenko, n° 4, ha vinto il Masters
Series di Parigi-Bercy (sintetico
indoor, 2.082.500 euro) battendo
Dominik Hrbaty, n° 17, per 6-1, 62, 6-2 in 1h 38’. Per il russo, nuovo n° 3 mondiale, si tratta del decimo titolo in carriera, il primo in
un Masters Series, il quinto quest’anno dopo Mosca, New Haven,
Poertschach e Sopot.
-------------------------------------------La notizia, in sé, non meriterebbe commenti, anche perché evidenzia quella che è ormai diventata una «regola» nel regno di Federer e del suo delfino Nadal. E
cioè che alle loro spalle sgomitano un bel po’ di tennisti più o meno meritevoli di occupare i posti
nel ranking che vanno dal n° 3 al
n°15. Solo che non c’è «un» n° 3 e
«un» n° 15, ma una serie di potenziali n° 3 che diventano, solo poche settimane dopo, dei n° 15. E
viceversa. Perché nessuno, almeno fino ad oggi, sembra avere la
continuità necessaria per gestire
Nikolay Davydenko
almeno per un po’ una posizione
di prestigio. Quasi tutti giocano
bene un paio di tornei, poi si perdono, stentano al primo turno,
spariscono dai quartieri alti. E’
successo a Roddick, a Safin, a Nalbandian, ma anche agli emergen-
ti Murray, Gasquet e Djokovic. E’
capitato a tutti, insomma, tranne
che al brutto anatroccolo Davydenko, uno che viene seguito dal
fratello, che non ha ancora uno
sponsor serio, che non ha gli occhi color malva e il capello fluente (e quindi nemmeno una ragazzina che lo aspetta fuori) e che,
per di più, viene anche snobbato
dai santoni che commentano il
tennis mondiale. E’ brutto - dicono - fisicamente e nel gioco e poi
è taccagno. Lui non smentisce e,
nelle rare interviste, ammette di
non essere e non voler essere personaggio. Poi, di torneo in torneo,
si accorgono che ha piedi veloci
(arma fondamentale per un tennista moderno), una accelerazione che fa male, un animus pugnandi e una concentrazione elevatissima. Un signor giocatore, insomma, anche se non è un talento naturale. Uno che ha lavorato
e merita di essere il n° 3 al mondo. Alla faccia di lor signori.
(nemo)
I VINCITORI
Nei nove Masters
Series 2006
Indian Wells (cemento):
Roger Federer (finalista
James Blake);
Miami (cemento): Roger
Federer (Ivan Ljubicic);
Montecarlo (terra rossa):
Rafael Nadal (Roger
Federer);
Roma (terra rossa): Rafael
Nafal (Roger Federer);
Amburgo (terra rossa):
Tommy Robredo (Radek
Stepanek);
Toronto (cemento): Roger
Federer (Richard Gasquet);
Cincinnati (cemento): Andy
Roddick (J. Carlos Ferrero);
Madrid (sint.indoor): Roger
Federer (Fernando
Gonzalez):
Parigi-Bercy (sint.indoor):
Nikolay Davydenko
(Dominik Hrbaty)
TRENTO - Si conclude con un
secco 4-0 la sfida più attesa della quinta giornata della serie A1
femminile, quella tra Tc Viterbo
e Tc Prato. Le laziali approfittano appieno del turno di riposo
della capolista Albinea ed agganciano le emiliane in vetta al girone. A segno l’elvetica Emmanuelle Gagliardi (sulla Balsamo), Anna Floris (sulla Di Batte), Valentina Sulpizio (sulla Dentoni) ed
il doppio Gagliardi-Floris (su Balsamo-Dentoni). Dietro le due capoliste si piazza il Tc Parioli, tricampione in carica, che sfrutta
il turno casalingo e si impone 40 su un Ct Bologna orfano sia della trentinas Mara Santangelo, afflitta da un dolore al polso e presente a Prato, che delle sorelle
Adriana ed Antonella Serra Zanetti. Per il club capitolino successi di Roberta Vinci, sia in singolo che in doppio in coppia con
Claudia Ivone, Erika Zanchetta e
Roxana Vaideanu. Pareggio interno, invece, per il Tc Cagliari, che
contro il Ca Faenza non va oltre
il 2 a 2.
HASSELT (Belgio) - Kim Clijsters ha vinto per il secondo anno consecutivo il torneo Wta di
Hasselt (cemento indoor, 175.000
dollari). La tennista belga, testa
di serie numero 1, ha battuto in
finale l’estone Kaia Kanepi (n.91
del ranking) con il punteggio di
6-3 3-6 6-4. Per la 24enne Clijsters,
rientrata ad Hasselt dopo due
mesi e mezzo di stop per un infortunio al polso sinistro già operato l’anno scorso, è il 33° titolo
nel circuito Wta, il terzo nel 2006
dopo Stanford e Varsavia.
QUEBEC CITY (Canada) - Marion Bartoli ha vinto il torneo Wta
di Quebec City (cemento, 175.000
dollari). La tennista francese, testa di serie n. 2, ha battuto in finale la russa Olga Poutchkova,
n. 8 del seeding, con un doppio
6-0. Per la Bartoli, n. 19 del ranking, si tratta del terzo successo
in carriera (tutti ottenuti nel
2006), dopo Auckland e Tokyo.