Novità Saggistica - Accademia dei Concordi
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Novità Saggistica - Accademia dei Concordi
accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Novità Saggistica Nadler, Steven – Un libro forgiato all’inferno Furono i roghi, ad accendere i Lumi. Nello splendore come nella ferocia, il Gran secolo, che tanto amò il paradosso, fu inarrivabilmente paradossale: la meraviglia barocca convisse con il rigorismo formale, l'impulso ascetico con la dissimulazione più o meno onesta, il libero pensiero con un dogmatismo occhiuto e vendicativo. Solo il Seicento avrebbe potuto generare tutte le grandi idee che alimentarono la modernità, e solo il Seicento avrebbe potuto cercare con tanta pertinacia di distruggerle appena nate. Senza riuscirci, certo, e anzi stimolandole, quasi in virtù di quella "reazione uguale e contraria" teorizzata - non a caso proprio in quegli anni - da Newton. Ci fu chi pagò con la vita, con il carcere, con l'infamia e il bando le proprie tesi; ma le difese. E le affidò ai libri, che a loro volta patirono la confisca, la clandestinità, il rogo; ma sopravvissero. Perché le idee non bruciano, anche se possono accendere le menti e provocare rivoluzioni. Ed è proprio di quelle idee e di quei libri cosi travagliatamente giunti fino a noi - che forse non li leggiamo nemmeno più - che siamo gli eredi. Questo nuovo, volume di Steven Nadler è appunto la storia di un libro sulfureo e dannato, il "Trattato teologico-politico"; del suo autore, pessimo ebreo, mediocre mercante, buon tagliatore di lenti, immenso filosofo; del suo funambolico stampatore, cui certo non difettava l'ingegno. Beckett, Ian F.W. – La prima guerra mondiale A un secolo dall'assassinio dell'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando, le ripercussioni del devastante conflitto mondiale che ne segui durano ancora oggi. In questo saggio, lo storico Ian Beckett isola dodici eventi cruciali della prima guerra mondiale. Soffermandosi su episodi sia celebri sia pressoché dimenticati, l'autore racconta la storia della Grande Guerra da una prospettiva inedita, sottolineando di volta in volta il ruolo del caso come quello della strategia, episodi giganteschi come solo apparentemente poco rilevanti, la dimensione sociale come quella militare e l'evento di lungo periodo come quello che esaurisce rapidamente la sua portata storica. "La prima guerra mondiale" adotta una prospettiva globale, accompagnando il lettore dai campi belgi intenzionalmente inondati per arrestare l'avanzata tedesca alle immagini della tragica battaglia della Somme proiettate nei cinematografi inglesi, dall'idealismo della Washington di Thomas Woodrow Wilson alla catastrofica offensiva tedesca del Lys, nel 1918. La guerra è di per sé un enorme agente di trasformazione, ma Beckett ci mostra che gli sviluppi storici più significativi non si verificarono solo sui campi di battaglia o nei palazzi del potere, bensì anche nei cuori e nelle mentalità dei popoli. Aly, Gotz – Perché i tedeschi? Perché gli ebrei? Da molti anni Götz Aly si interroga sul passato nazionalsocialista e ogni volta arriva a risposte scomode e inquietanti. Chi voglia conoscere meglio la storia tedesca del Novecento deve confrontarsi necessariamente con i risultati delle sue ricerche. All'inizio del XIX secolo gli ebrei tedeschi seppero cogliere le opportunità offerte dalla nuova libertà economica. Essi si riversarono nelle professioni allora emergenti: divennero commercianti, imprenditori, medici, avvocati, banchieri e giornalisti. Inoltre garantirono ai propri figli un'istruzione di buon livello: intorno al 1900, in Germania, gli studenti ebrei che conseguivano la maturità erano otto volte di più dei loro compagni cristiani. La reazione dei tedeschi, più lenti nella loro ascesa sociale, fu caratterizzata da invidia e gelosia: sostennero la necessità di proteggere i cristiani, non gli ebrei; cercarono appoggio e conforto nella collettività, tentarono di accrescere la loro autostima denigrando gli altri gli ebrei. Questo libro si allontana dai consueti modelli concettuali sulle origini della barbarie nazista. Götz Aly indaga e descrive con lucidità le radici più profonde dell'antisemitismo omicida, radici che affondano nel cuore pulsante della storia e della società tedesca. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Ferracuti, Angelo – Il costo della vita Porto di Ravenna, cantieri navali Mecnavi, 13 marzo del 1987. Mentre alcuni operai stanno ripulendo le stive della Elisabetta Montanari, nave adibita al trasporto di gpl, e altri colleghi tagliano e saldano lamiere con la canna ossidrica, una scintilla provoca un incendio. Le fiamme si propagano con una rapidità inarrestabile. È la tragedia. Tredici uomini muoiono asfissiati a causa delle esalazioni di acido cianidrico. I tredici uomini erano tutti picchettini, e si chiamavano Filippo Argnani, che all'epoca aveva quarant'anni, Marcello Cacciatori, che di anni ne aveva ventitre, Alessandro Centioni, ventuno, Gianni Cortini, diciannove, Massimo Foschi, ventisei, Marco Gaudenzi, diciotto, Domenico Lapolla, venticinque, Mohamed Mosad, trentasei, Vincenzo Padua, sessant'anni, che stava per andare in pensione e si trovava lì per puro caso chiamato all'ultimo momento per una sostituzione. Vincenzo era l'unico operaio veramente in regola assunto dalla Mecnavi. E ancora: Onofrio Piegari, ventinove anni, Massimo Romeo, ventiquattro, Antonio Sansovini, ventinove, e infine Paolo Seconi, ventiquattro. Tredici lavoratori morti come topi, come tredici era il giorno di quel mese, tutti asfissiati nel ventre della balena metallica. "Non credevo che esistessero ancora simili condizioni di lavoro, a Ravenna, alle soglie del Duemila", disse il procuratore capo della Repubblica Aldo Ricciuti che svolse le indagini. La tragedia poteva essere evitata? La giustizia ha poi "ripagato" le vittime e i famigliari? Lloyd, John; Mitchinson, John – Il secondo libro dell’ignoranza John Lloyd e John Mitchinson continuano nella loro scoppiettante opera di demolizione dei falsi miti e dei luoghi comuni. Ancora una volta, avrete modo di scoprire che molte cose sono diverse non solo da come sembrano, ma addirittura da come pensavate che fossero. Verrete a sapere che certo l'acqua del Mar Morto è molto salata, ma non la più salata sulla Terra. O che contare le pecore serve a tutto, fuorché ad addormentarsi. Troverete finalmente la risposta alla domanda se sia nato prima l'uovo o la gallina. E apprenderete con sgomento che la vita eterna, ebbene sì, esiste. Graffianti come sempre e documentati come sempre, "i due John" ci aprono le porte di un paese delle meraviglie in cui la storia, la geografia, la scienza - insomma, il Sapere si prende la rivincita su supposizioni e leggende; dimostrandosi, oltretutto, la più divertente delle avventure. Introduzione di Stephen Fry. Fusini, Nadia – Hannah e le altre È questo un libro sulla differenza femminile. Simone, Rachel, Hannah sono tre donne, diversamente grandi, che con il loro sguardo hanno illuminato le tenebre del Novecento e hanno saputo leggere il mondo. Tutte e tre hanno vissuto gli stessi anni di guerre, totalitarismi e barbarie. Hanno affrontato le tempeste e i momenti più bui senza mai sottrarsi alla riflessione, all'impegno e alla ribellione. Simone e Rachel si sono sfiorate, Rachel e Hannah appena incontrate, eppure un forte quanto esile filo rosso ha intessuto la trama dei loro destini. Tutte e tre si sono confrontate con i grandi temi della violenza e del potere, ognuna secondo la propria indole e mettendo in campo la propria biografia. Simone, Rachel, Hannah hanno scritto e trattato i propri testi come se fossero sogni, scritture della mente e del cuore, personalissime elaborazioni dell'atto di vivere che tratteggiano una strada verso l'esistenza. E sono arrivate a toccare la materia pulsante della vita. Simone Weil, la più "strana" del gruppo, né brutta né bella, insolente e tenera, ardita e timida insieme. Fin da bambina si esercita al sacrificio, al digiuno e rifiuta i privilegi della sua classe. Non prende più lo zucchero quando sa che scarseggia per la povera gente, non porta le calze d'inverno, perché non tutti ce l'hanno. E intransigente e radicale, a costo di apparire ridicola. Ha una sincera aspirazione di giustizia. Ha bisogno di verità, un bisogno fanatico. Muore il 24 agosto del 1943, a soli trentaquattro anni... accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Riotta, Gianni – Il web ci rende liberi? Viviamo oggi la grande transizione dal secolo delle Masse, il XX, al secolo Personal, il XXI, dove domina l'Individuo: siamo noi, padri e madri e figli e figlie, l'umanità decisiva perché online il Buio non prevalga sulla Luce. A patto di alimentare nei nuovi media digitali valori classici, tolleranza, ragione, equanimità, curiosità, allegria, critica, autocritica, libertà, dialogo e confronto. Molte delle innovazioni tecnologiche sono nate con uno scopo diverso da quello per cui le ricordiamo: il torchio a stampa riproduceva Bibbie in latino; il telegrafo lanciava SOS; la radio era solo un "telegrafo senza fili"; Arpanet, l'antenata di internet, era una difesa in caso di attacco militare. È stato con il "mutamento dei contenuti" che è avvenuta la rivoluzione. Quando gli stampatori pubblicano testi in volgare e i primi giornali, quando il telegrafo trasmette le corrispondenze degli inviati del "Times", quando Hitler e Roosevelt utilizzano la radio per fare propaganda. Oggi siamo a questo stesso passaggio dell'era cibernetica. Anche se abbiamo creato gli strumenti del domani, vi travasiamo ancora i vecchi contenuti: l'editoria che cerca una soluzione alla crisi negli e-book, la scuola che si mette online, la fabbrica che diventa digitale. "Il XXI secolo è l'epoca degli individui, - dice Riotta, - leader politici, tecnici specializzati e artigiani del web che creeranno i contenuti di una rivoluzione attesa da tempo e la cui battaglia per l'egemonia è appena iniziata". De Gregorio, Concita – Io vi maledico "lo vi maledico" c'è scritto sulla lapide di marmo che un operaio dell'Ilva di Taranto ha voluto mettere per strada, sotto casa sua. E "Io vi maledico", dice la figlia dell'imprenditore che si è ucciso strozzato dall'usura bancaria. Sono due delle storie che compongono il ritratto corale di un Paese disorientato, in cui rabbia e frustrazione possono trasformarsi in malattia sociale o in vento di cambiamento. C'è il ragazzo sardo che voleva partecipare a X Factor, non l'hanno preso ed è tornato in miniera. C'è Michele, 4 anni, che ha fatto il test per misurare la rabbia e doveva prendere delle medicine, ma sua madre ha deciso di no. La fatica dei genitori, la sazietà disillusa dei figli. Emanuela che ha scritto due volte a Marchionne e che sa - glielo ha spiegato suo padre - cosa significa "comportarsi da uomo". C'è Milagros che racconta che gli indignados sono orfani delle carte di credito e figli degli sfratti. C'è la rabbia degli adolescenti, cui i professori non sanno dare risposte. Ci sono cinque donne sindaco del Sud, dove le teste di maiale non son maschere da indossare alle feste. E c'è Atesia, dove le donne del call center rispondono la notte ai maniaci per non perdere 80 centesimi lordi. Un ritratto scritto con parole dure come la pietra. O come la verità. Unico antidoto alla rabbia di chi è stanco di non essere ascoltato. Hack, Margherita – Sotto una cupola stellata La scienza cerca di scoprire quali sono le leggi che regolano l'universo, il nostro pianeta, il nostro corpo, mediante osservazioni ed esperimenti. La conoscenza scientifica rende liberi, ci sottrae a paure irrazionali, a quel terrore che i nostri antenati provavano davanti a fenomeni naturali inusuali, quali l'apparizione di una cometa, un'eclisse di Luna o peggio ancora di Sole. La curiosità che caratterizza il genere umano l'ha portato, attraverso secoli di osservazioni, a decifrare pian piano il libro dell'universo, la «cupola stellata» a cui accenna il titolo di questo libro. In una conversazione appassionata con Marco Santarelli, Margherita Hack ripercorre nodi essenziali che riguardano lo sviluppo della scienza in sé e i rapporti della scienza con gli altri saperi. In primo luogo dà conto degli sviluppi della cosmologia e della nostra conoscenza dell'universo, ove continuamente si susseguono nuove scoperte, tra le più recenti quella relativa al bosone di Higgs. La Hack affronta poi i rapporti, a volte burrascosi, tra scienza e religione, rivendicando con coerenza la possibilità e l'urgenza di un'etica laica. Il volume tratta anche le relazioni più ampie che riguardano la scienza e la società: i rapporti tra ricerca scientifica e democrazia, lo stato dell'università italiana, la «fuga dei cervelli», il problema irrisolto delle due culture. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Vergas Llosa, Mario – La civiltà dello spettacolo La banalizzazione dell'arte e della letteratura, il successo del giornalismo scandalistico e la frivolezza della politica sono i sintomi di un male maggiore che ha colpito la società contemporanea: l'idea temeraria di convertire in bene supremo la nostra naturale propensione al divertimento. In passato, la cultura era stata una specie di coscienza che impediva di ignorare la realtà. Ora, invece, agisce come meccanismo di intrattenimento, persino di distrazione. Inoltre, gli intellettuali sono scomparsi e anche se alcuni di loro firmano sporadici manifesti e prendono posizione su eventi e persone di fatto non esiste più un vero e proprio dibattito. Il Premio Nobel per la Letteratura, in questa durissima radiografia del nostro tempo, riflette sulla metamorfosi che la cultura ha subito in questi anni, nell'inquietante remissività generale, e invita gli scrittori "a coniugare la comunicazione col rigore, l'originalità e l'impegno creativo, per costruire nuove forme d'arte" e poter salvare, cosi, la cultura. Armerio, Marco – Le montagne della patria Nonostante la montagna in Italia goda di una centralità geografica (con il 35 per cento del territorio, a cui si somma il 42 della collina), essa è rimasta marginale nella storia e nella memoria del Paese. Eppure, a partire dall'unificazione del 1861, i regimi statali hanno nazionalizzato le montagne "ridefinendo i confini tra selvatico e addomesticato, razionale e irrazionale, bello e brutto" e ne hanno fatto non solo una risorsa, ma anche un simbolo delle conquiste del nostro Paese. Dai campi di battaglia della Prima guerra mondiale alla contraddittoria politica di rimboschimento del regime fascista, compressa tra repressione e celebrazione dei montanari; dalle proteste dei No TAV in Val di Susa alla modernizzazione idroelettrica che, cinquant'anni fa, portò alla "strage annunciata" del Vajont, il libro di Marco Armiero ci restituisce - con la prosa di un romanzo - una storia di appropriazione e resistenza, di modernizzazione e marginalità, troppo spesso cancellata dalle narrazioni ufficiali. "Se il mio libro fosse riuscito almeno un po' a contribuire a questa memoria resistente, allora sarebbe per me un buon risultato". Corona, Mauro – Confessioni ultime Pensieri e racconti di vita. Le "Confessioni ultime" di Mauro Corona sono il diario intimo di "un sognatore". Un autoritratto che richiama in alcuni passaggi l'indimenticabile tradizione degli scritti morali, da Seneca al filosofo e samurai Jocho Yamamoto, e si trasforma con impennate improvvise in un personalissimo sfogo sull'attualità e la politica. Suoni e basta, le parole hanno perso consistenza, volume, spessore, e con loro la vita. Le Confessioni prendono forma da queste parole ormai vuote. Libertà, silenzio, memoria, corpo, fatica, invidia, orgoglio, competizione, amore, amicizia, dolore, morte, Dio e la fede. Una rappresentazione laica profonda e illuminante: "Sono un grande peccatore, ma per tradizione e per educazione spero in Dio, e lo rispetto a modo mio. Spero in Dio, però non so più dov'è finito... Diceva Zvi Kolitz: 'Caro Dio, io credo in te nonostante te'". Con un videoreportage di Giorgio Fornoni. Le musiche di Nick Cave e Warren Ellis, tratte dal film "The Assassination of Jesse James", accompagnano Mauro Corona in un viaggio a Erto, "paese di crolli e di dolore", cinquant'anni dopo la tragedia del Vajont. Dalla tana rifugio in cui vive e lavora ai luoghi della sua quotidianità, 44 minuti che raccontano in presa diretta uno tra gli scrittori italiani più letti e amati. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Cantarella, Eva; Jacobelli, Luciana – Pompei è viva Pompei è la città più viva delle città morte. Dal Settecento, quando cominciarono gli scavi, ha continuato a parlare, a svelare segreti, a dire l'ingegno, la bellezza, la florida grandezza della civiltà romana. Eva Cantarella e Luciana Jacobelli le hanno già dedicato un libro illustrato, una "guida" intelligente che è anche alla base di questa nuova avventura. Qui, senza rinunciare a un corredo essenziale di immagini, Pompei diventa soprattutto racconto: racconto delle vestigia, dei costumi (i modelli abitativi, i servizi pubblici, gli svaghi), della vita famigliare, dei culti religiosi. Ma non solo: complici le testimonianze e i documenti rinvenuti, le autrici risalgono a storie di vita vissuta, di legami amorosi, di relazioni nell'ambito della politica. Se Jacobelli indaga sul reperto archeologico e da quello trae, con rigore e sapienza, informazioni che accendono l'attenzione, Cantarella esplora il tessuto civile, i miti, le leggende. Ne esce un libro decisamente "narrativo" - che attinge anche all'ampia tradizione di storie tramandate dalla "scoperta" della città in poi, una sorta di germinazione di racconti che è un'altra parte della ricchezza culturale di Pompei. Non manca inoltre il quadro (in verità drammatico) dello stato di conservazione dei reperti, delle losche vicende legate alla gestione del patrimonio, dei tentativi di trovare una soluzione per confermare l'effettiva vitalità di Pompei. Camilleri, Andrea – Come la penso. Alcune cose che ho dentro la testa Un'autobiografia in forma di saggi e di racconti. Per la prima volta ecco il laboratorio creativo di Andrea Camilleri (con una parte dedicata a Montalbano e alla sua Vigata) attraverso un percorso ricco di personaggi, luoghi, piccoli e grandi eventi, e con incursioni nella letteratura, nella filosofia, nella politica. Che bellezza leggere i suoi ricordi di ragazzo, le "controstorie" della sua Sicilia, e poi recuperare l'Italia di ieri e di oggi, intrattenuti dalla sua inesauribile vena critica e ironica. Un ritratto a colori vivacissimi di come siamo e cosa pensiamo. Una scoperta. Diamond, Jared – Il mondo fino a ieri Dai viaggi in aereo ai telefoni cellulari, dall'alfabetizzazione all'obesità, la maggior parte di noi dà per scontate alcune caratteristiche della modernità, ma per la quasi interezza dei suoi sei milioni di anni di vita la società umana non ha conosciuto nulla di tutto ciò. E se il baratro che ci divide dai nostri antenati primitivi può apparirci incolmabile, osservando le società tradizionali ancora esistenti, o esistenti fino a poco tempo fa, possiamo farci un'idea di com'era il nostro antico stile di vita. Società come quella degli abitanti degli altipiani guineani ci ricordano che, in termini evoluzionistici, le cose sono cambiate soltanto di recente, e questo libro ci offre un affascinante ritratto di prima mano di ciò che per decine di migliaia di anni è stata la vita dell'umanità, soffermandosi sul significato che le differenze fra quel passato ormai quasi scomparso e il nostro presente hanno per l'uomo di oggi. "Il mondo fino a ieri" è il libro più personale scritto da Jared Diamond, che attinge a piene mani a decenni di lavoro sul campo nelle isole del Pacifico e da testimonianze sugli inuit, gli indios dell'Amazzonia, i san del Kalahari e molti altri popoli. Diamond non idealizza romanticamente le società tradizionali: alcune fra le loro pratiche restano per noi inaccettabili, ma è importante riconoscere dove e quando le loro esperienze hanno fruttato dei passi avanti nella società e nel comportamento umani. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Ravelli, Marco – Finale di partito La crisi dei tradizionali partiti politici è ormai conclamata e minaccia di contagiare le stesse istituzioni democratiche. Secondo i più recenti sondaggi, meno del cinque per cento degli italiani ha fiducia nei partiti politici e nei loro leader, poco più del dieci per cento nel Parlamento. Particolarmente evidente in Italia, il fenomeno è tuttavia generale: ovunque i "contenitori politici" novecenteschi stentano a conservare il consenso. E ovunque cresce un senso di fastidio verso quella che viene considerata da sempre più ampie fasce di elettorato una "oligarchia", separata dal proprio popolo e portatrice di privilegi economici e di casta ingiustificati. È importante però, oltre il livello della denuncia, misurare le dimensioni del fenomeno e soprattutto interrogarsi sulle cause del tracollo della forma partito, nonché sul futuro della rappresentanza politica nello scenario di una trasformazione "epocale" dalla società industriale a quella post-industriale. A ben guardare - e l'autore lo fa da una prospettiva in larga misura inedita - l'esplosione dei partiti si ricollega, seppure in una congiuntura temporale apparentemente sfasata, al superamento dell'organizzazione produttiva "fordista" massificata e all'affermarsi di nuovi forme organizzative leggere, decentrate, aperte. Facendo i conti, in modo drammatico, con la stessa insostenibilità dei costi crescenti che la macchina d'impresa ha indotto fino a saltare. Mattei, Ugo – Controriforme Dalla metà degli anni Ottanta, il concetto di "riformismo", ha conosciuto una nuova primavera anche in Italia. Tutti i politici desiderosi di assumere cariche di governo, dimostrandosi responsabili e affidabili agli occhi della comunità internazionale, si devono necessariamente dichiarare "riformisti". L'utilizzo del nuovo linguaggio riformista ha accompagnato in Italia il più imponente processo di dismissione del patrimonio e delle attività economiche pubbliche che l'intera Europa, compresa l'Inghilterra thatcheriana, avesse mai conosciuto in un periodo tanto concentrato. Il riformismo è oggi un gigantesco quanto complesso dispositivo di potere autoritario globale, che porta alla massima estensione e concentrazione della proprietà privata a scapito di quella pubblica. L'ideologia riformista pone il denaro, strumento indispensabile dell'attività di consumo e di accumulo, al centro della scala dei nostri valori sociali e promuove il mercato come sola costituzione materiale. Per uscire da questa miseria, occorre un ripensamento profondo fondato sulla ricerca di nuove istituzioni del comune, capaci di superare l'attuale strutturazione estrattiva dei rapporti proprietari pubblici e privati. Di come render costituenti queste alternative occorre iniziare a discutere subito. Cavalli, Patrizia – Datura "Tempeste atmosferiche e ormonali, ritmi del corpo e delle stagioni, genio dei luoghi e delle ore del giorno, investigazioni sulla fisica della materia e dell'immateriale: di tutto questo, della buona e della cattiva sorte in amore e in ogni economia della felicità, Patrizia Cavalli fa in poesia Scienza e Teatro. (...) Sempre di più col tempo si capisce che queste poesie sono fatte per illuminare e conoscere, perché in ogni ansia e ombra, in ogni percezione e passione c'è un enigma da indagare." (Alfonso Berardinelli) "Occorre rovesciare puntualmente per Patrizia Cavalli i luoghi comuni e le categorie consuete della critica: lievità epigrammatica, diario privato, canzoniere amoroso. L'operazione che si compie non è lieve, ma aspra e "petrosa"; non è monodica e privata, ma corale e pubblica; non riguarda tanto l'amore quanto la fisiologia e l'etologia di un corpo primordiale. (...) Questo poeta disincantato e quasi preistorico, maestro incomparabile dei metri e delle rime interne, sovranamente privo di scrupoli morali, è riuscito a ritrovare l'unità di parola e forma di vita che gli antichi chiamavano musa e ha scritto la poesia più intensamente 'etica' della letteratura italiana del novecento." (Giorgio Agamben) In questa nuova raccolta le poesie brevi hanno quasi la funzione di un coro che, con voci intonate e a volte discordi, si muove attorno alle composizioni più ampie, tra cui il poemetto in forma drammatica "Tre risvegli" e la lunga poesia di chiusura che dà il titolo al libro. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Detheridge, Anna – Scultori della speranza L'arte che produce idee, attitudini e non oggetti segna l'inizio di un terremoto che non ha mai smesso di suscitare stupore cosi come irritazione. Con l'affermarsi dell'arte concettuale ha luogo una rottura che travalica i confini della disciplina artistica e dei luoghi deputati della galleria e del museo, mettendo in crisi entrambi. Le pratiche artistiche odierne divengono comprensibili soltanto se collocate nel contesto dei profondi cambiamenti in atto e all'interno del complesso dei dibattiti che attraversano tutte le culture. Tale approccio si fonda su una visione dell'arte sostenuta da un profondo convincimento etico, e concepita come pratica critica che morde costantemente il fianco alle istituzioni e alle strutture stesse della creazione artistica. I percorsi apparentemente ermetici dell'arte, volutamente ambigui e polisemici, custodiscono e rivelano indizi, percezioni e sentimenti che hanno il potere di aprire nuove finestre sul mondo. Seguendo tali percorsi, questo libro intende offrire ai lettori una sorta di guida, nella speranza che ciascuno possa trovarvi delle illuminazioni o intuizioni utili per la propria vita. Darwin, Charles – Lettere sulla religione Darwin era credente? Il padre della teoria dell'evoluzione si riteneva ateo, agnostico o forse teista? E la diceria secondo la quale si sarebbe convertito in punto di morte? L'argomento - come sottolinea il curatore Telmo Pievani suscita da sempre grande attenzione, come se dalla risposta a queste domande dipendesse la compatibilità tra la visione evoluzionistica e le prospettive di fede. Spaziando dalle conversazioni con gli amici Asa Gray e Joseph Hooker a quelle con il vecchio parroco di Down, le trentadue lettere qui raccolte, in larga misura inedite, svelano le riflessioni più intime del naturalista inglese, che, con il piglio sincero e intimo di una confessione, ci racconta quali furono i suoi tormentati pensieri su teismo e agnosticismo. D’Autilia, Gabriele – Storia della fotografia in Italia Quando, nel 1839, viene annunciata la scoperta della fotografia, l'Italia è già impegnata nel processo politico che la porterà all'unificazione: da quel momento ogni passaggio storico, sociale e culturale vedrà l'immagine tecnica esercitare un ruolo di "agente di storia", talvolta in modo esplicito, più spesso sotterraneo. Non solo quindi strumento di documentazione della "grande storia" o, all'opposto, galleria di opere dei maestri dell'immagine: la fotografia italiana è parte integrante della storia della cultura - quella d'elite e quella popolare - con cui spesso condivide limiti e inventiva, sottomissioni e ribellioni. Dal contrabbando dei ritratti di Mazzini agli epistolari fotografici degli emigranti, dagli anticipatori del giornalismo fotografico al culto laico dell'immagine mussoliniana, dal diluvio iconico dei rotocalchi alle ambigue identità in forma di immagine proposte dai social network, al lavoro di artisti o "kodakisti" di ogni epoca, il libro ricostruisce la straordinaria vicenda di una cultura fotografica che ha esercitato un ruolo di primo piano nella storia dell'Italia unita. Non dunque una storia della Fotografia, ma una storia delle "fotografie", di tutte le immagini che hanno contribuito a modellare le scelte, i gusti, e quindi la mentalità e i "caratteri" degli italiani. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Nucci, Matteo – Le lacrime degli eroi Achille, Agamennone, Diomede, Patroclo, Odisseo, Ettore... nell'Iliade e nell'Odissea, gli eroi leggendari che hanno combattuto le battaglie più dure e vinto i nemici più agguerriti non temono di mostrarsi in lacrime. Per disperazione, dolore, rabbia, amore, nostalgia, essi piangono a viso aperto. Senza risparmiarsi. Senza mai provare vergogna. Singhiozzano, gridano, tremano, piangono fino a soffrire la fame, piangono per saziarsi del pianto. Perché in quelle lacrime, come racconta Matteo Nucci in un libro che è viaggio, studio e romanzo, risiede il germe di una passione indomabile. Soltanto gli uomini che hanno la forza di non nascondere le proprie debolezze possono vincere il nemico più odioso: la paura della propria mortalità. Somma, Lorenzo – La regina Corsaro tra Cipro e Venezia In occasione dei 500 anni dalla morte della regina Caterina Cornaro, questa biografia ne rievoca la sua vita avventurosa. Caterina Cornaro, la bionda nobile sposa veneziana, bella, pura e ricca, sbarcò a Cipro nel 1472, e divenne il personaggio più eclatante del Medio Oriente. Venezia le impose di tornare in patria per l'impossibilità di sostenere da lontano il suo regno. Caterina accettò e creò in Asolo un'isola felice, ricca di arte, di studi, di pace. Dobbiamo a questa sua dedizione uno dei centri più fiorenti di istruzione umanistica. Questa biografia narra soprattutto dello scontro tra il cuore e la ragione di Stato, tra l'amore e la "politica". Leone, Maddalena; Montanari, Settis – Costituzione incompiuta Nel 1948 la Repubblica ha risposto all'invocazione lanciata quattro secoli prima da Raffaello: la Costituzione ha spaccato in due la storia dell'arte italiana, assegnando al patrimonio storico e artistico della nazione una missione nuova al servizio del nuovo sovrano, il popolo. La storia dell'arte è in gran parte la storia dell'autorappresentazione delle classi dominanti. Ma la Costituzione le ha dato un senso di lettura radicalmente nuovo. Il patrimonio artistico è divenuto un luogo dei diritti della persona, una leva di costruzione dell'eguaglianza, un mezzo per includere coloro che erano sempre stati sottomessi ed espropriati. L'articolo 9 ha fatto di più: ha sancito solennemente l'unione indissolubile del patrimonio storico e artistico e del paesaggio, e ha trasformato in progetto il ruolo etico e politico che questa unione ha giocato nella storia d'Italia. Le interpretazioni della Corte costituzionale hanno ampliato ancora questa visione originalissima, prendendo coscienza che il primo e più essenziale bene comune è l'ambiente, la cui tutela in nome dell'interesse pubblico è condizione essenziale per la stessa esistenza di una democrazia moderna. Il progetto della Costituzione sull'ambiente, sul paesaggio e sul patrimonio artistico è la promessa di una rivoluzione: sta a noi mantenerla. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 McCalman, Iain – L’ultimo alchimista Mago e ciarlatano, santo e ruffiano, alchimista, guaritore, iniziato e fondatore di una Massoneria mistica egiziana: Giuseppe Balsamo (alias Giuseppe Pellegrini, colonnello dell'esercito brandeburghese, alias conte Alessandro di Cagliostro, alias Grande Cofto) è sicuramente una figura-chiave del '700 europeo. Personalità enigmatica e proteiforme, capace di sfuggire a qualsiasi tentativo di delinearne con precisione i contorni, ha rappresentato meglio di chiunque altro lo spirito di avventura e la vena "irrazionale" del Secolo dei Lumi. Al tempo stesso abile truffatore e protagonista di vicende che hanno segnato la Storia (una su tutte: l'"affare della collana di diamanti", scintilla della Rivoluzione francese), è stato anche un profondo conoscitore della psicologia e della natura umana, sempre pronto ad aiutare i poveri e i bisognosi, dispensando consigli e cure mediche più volte definite "miracolose da testimoni suoi contemporanei. Iain McCalman, attraverso l'analisi di una ricca documentazione spesso inedita poco considerata, ripercorre le vicende che hanno segnato la vita di Balsamo: dalla nascita in un quartiere povero di Palermo, ai numerosi viaggi prima a Malta (dove entra in contatto con i Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni), poi a Londra (periodo in cui viene iniziato alla Massoneria e scopre i manoscritti di George Cofton), in Curlandia, a San Pietroburgo, fino al fatale ritorno in Italia. Bettini, Maurizio – Con l’obbligo di Sanremo In un mondo dominato dai telequiz e dai rotocalchi, l'anonimo funzionario protagonista di questa storia lavora alle dipendenze del Soprastante, il Responsabile Generale della Nostra Cultura. Dopo mesi di attesa ottiene una breve licenza, a una sola condizione: dovrà tornare in tempo per l'inizio del Festival di Sanremo. Armato di un prezioso zainetto contenente carta e penna, parte cosi per uno sgangherato pellegrinaggio nei luoghi della contemporaneità, salendo su treni ricoperti di graffiti, visitando località turistiche, piazze affollate, biblioteche deserte, festival letterari in cui il Soprastante ha messo lo zampino. Nel corso del viaggio incontra sindaci preoccupati di difendere l'identità culinaria del territorio, professori clandestini, astrologhi, agricoltori biodinamici, personaggi televisivi incensati come intellettuali, giovani dottorandi che vendono pesce fritto, e annota tutto sul suo taccuino. Il ritratto che emerge da questi appunti, redatti in una prosa incredula e giocosa, è quello di un Paese surreale, pieno di paradossi, in bilico tra passato e presente, che pensa che andrà sempre tutto bene. Fintanto che ci sarà Sanremo. Bressanini, Dario – Bugie nel carrello. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo Cos'è esattamente il Kamut? Perché è meglio non mangiare troppo tonno? Le patate al selenio fanno bene alla salute? La mortadella 100 per cento naturale esiste davvero? Dopo il successo di "Pane e bugie" (Chiarelettere 2010), il libro sulla disinformazione in campo alimentare, Dario Bressanini ci accompagna tra gli scaffali di un supermercato immaginario e ci aiuta a capire cosa raccontano, e cosa nascondono, le etichette dei prodotti che acquistiamo. Scopriremo, tra l'altro, che l'equazione "naturale = buono" è uno dei pregiudizi più radicati e più usati dalla pubblicità, che un prodotto che l'etichetta descrive come a "chimica zero" i conservanti li contiene, che il prezzo di una bottiglia di vino ne influenza l'apprezzamento e che il tonno più buono non si taglia con un grissino. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Soresi, Enzo – Il cervello anarchico Per tutto il periodo della sua vita fetale, fino al momento della nascita, il cervello sviluppa con l'organismo a cui appartiene una relazione fisiologicamente armonica che si instaura attraverso un network di comunicazioni rappresentate dai neurotrasmettitori e neuropeptidi. Questi messaggeri neurochimici, prodotti dalle cellule del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario, influenzano la crescita delle fibre nervose, la plasticità delle sinapsi, il ciclo vitale dei neuroni con la loro morte programmata, determinando l'assetto definitivo del sistema nervoso centrale e periferico. Al momento della nascita l'impatto con i fattori ambientali e le esperienze individuali condizionano l'assetto definitivo del cervello e l'espressione dei geni la cui premessa è quella di raccogliere i suggerimenti dell'ambiente. Alla luce della PNEI (Psiconeuroendocrinoimmunologia) l'autore illustra una serie di casi clinici "singolari" dandone l'interpretazione scientifica per dimostrare l'importanza di un modello di vita volto a ridurre al minimo il disagio psichico con conseguente prevenzione del danno biologico. Gallo, Andrea – Come un cane in Chiesa. Il Vangelo respira solo nelle strade Da vero partigiano del Vangelo, don Gallo sa che le parole di Gesù sono sovversive, indomabili: soffocano nelle sagrestie e respirano sui marciapiedi. Da questa convinzione nasce l'idea di raccontare, a modo suo, alcune delle pagine più radicali e scandalose dei quattro Vangeli, porgendole con sapienza e leggerezza alla matita pungente, ironica e poetica di Vauro. I peccatori, le prostitute e i diseredati di queste schegge evangeliche sono i barboni, i trans, gli sbandati che da oltre quarant'anni don Gallo raccoglie dalla strada, quei "cani in chiesa", sfortunati ma prediletti dal Signore, che la società del perbenismo di facciata ha dimenticato idolatrando denaro e potere. Il Vangelo scomodo di un prete scomodo, ma anche una "buona novella" dei miti e degli umili, che sorprende e scuote, diverte e rincuora. Michelucci, Riccardo – L’eredità di Antigone. Storie di donne martiri per la libertà Un viaggio attraverso quattro continenti, dentro le vite di donne che hanno lottato per i diritti civili e per la conquista della libertà, affrontando fino alle estreme conseguenze il supremo scontro tra la ragion di Stato e la coscienza individuale. Dall'Afghanistan agli Stati Uniti, dall'Argentina al Sudafrica passando per il Vecchio Continente: dieci biografie di donne che hanno incarnato l'antico conflitto tra imperativo morale e potere, divenendo archetipi universali di coraggio e sacrificio. Storie di moderne Antigoni accomunate dall'insofferenza per l'ingiustizia, che hanno trovato la morte combattendo per un ideale. Riccardo Michelucci ripercorre le vicende di Sophie Scholl, Franca Jarach e Meerta Keshwar Kamal, giovani capaci di sfidare le più spietate dittature del XX secolo. Racconta le vite intense di Marianella Garcia Villas, Ruth First e Anna Mae Aquash, perseguitate e uccise perché difendevano i diritti dei più deboli. Rievoca le battaglie di Emily Davison contro le discriminazioni di genere nell'Inghilterra post vittoriana e quelle di Mairéad Farrell nell'Irlanda vittima del giogo inglese. Di Maria Ruzicka, cooperante statunitense morta in Iraq, e di Norma Parenti, staffetta partigiana divisa tra la maternità e la lotta di liberazione. Le loro vite coraggiose hanno segnato l'emancipazione umana e sono state un inno alla resistenza contro la barbarie. Prefazione di Emma Bonino. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Caretti, Stefano – Giacomo Matteotti. Socialismo e guerra. "Le idee di Matteotti sulla Prima guerra mondiale e sulle sue conseguenze sono poco note e rivelano due aspetti della posizione culturale del deputato socialista, che suscitano molto interesse per la forza e il rigore con il quale Matteotti li viveva. I testi pubblicati in questo volume mostrano le due facce della sua personalità: coerenza assoluta e conoscenza più approfondita dei temi affrontati... Per quanto riguardava le questioni internazionali, Matteotti ne coglieva sia la portata come problemi di finanza ed economia mondiale sia le conseguenze interne agli Stati che esse avevano. È difficile non sottrarsi a un moto di ammirazione nel leggere il modo in cui Matteotti ne affrontava gli aspetti." (Dalla premessa di Ennio Di Nolfo) Gallo, Andrea – Il cammino con Francesco. Dopo il conclave. Povertà, giustizia, pace. Eccola la Chiesa dei poveri, aperta a tutti e invocata da papa Francesco. È quella di don Gallo, come dimostra questo libro che, oltre a una prima parte dedicata ai mali della Chiesa e all'elezione del papa, raccoglie le omelie e gli interventi che don Gallo ha pronunciato in occasione di battesimi, funerali, matrimoni e altre occasioni andando incontro alla vita di tante persone. Il ricordo di De André, Pepi Morgia, Fernanda Pivano, del leader dei portuali genovesi Paride Batini insieme al battesimo di Antonio, immigrato alla ricerca di una casa e di un lavoro, di Germana, Francesco, Matteo...: tutte storie toccanti, di autentica umanità, che compongono una ricchissima galleria di personaggi. Altrettanti capitoli di una comunione ritrovata nell'abbraccio di un prete che crede innanzitutto nell'uomo, nelle sue risorse, e che non smette di lottare per migliorare questo mondo. In un momento così difficile, tra crisi economica e una conflittualità senza sbocchi, qui si può ritrovare una riserva d'amore e di fiducia inesauribile. Una spinta per tutti, non solo per chi crede. Diodato, Luciana comportamento – Linguaggio del cibo. Simboli e significati del nostro Lo scopo di questo breve saggio sul comportamento alimentare è quello di dare una panoramica sui diversi approcci che di volta in volta sii sono tenuti nell’accostarsi allo studio di una delle funzioni più naturali dell’essere umano: la nutrizione. accademia dei concordi – biblioteca Settembre 2013 Forlani, Francesco – Parigi, senza passare dal via Facendo base in una mansarda che divide con un amico e, occasionalmente, con qualche blatta invadente, un giovane intellettuale italiano si muove per Parigi e fra imprevisti e probabilità - disegna sul tabellone del monopoli intricati percorsi che lo portano ad attraversare tutti i quartieri della città ("Ci incontriamo alla Galerie Hélène de Roquefeuil, in Rue Amelot, la via dei libertari tra Republique e Bastille. Quarto arrondissement. Azzurra secondo il Monopoli"), I passaggi importanti ci sono tutti: dal Musée d'Orsay al cimitero di Pére Lachaise, da Montparnasse al quartiere latino, da Beaubourg alla sfilata del 14 luglio. Ma sono visti da dentro alla cartolina, dal punto di vista di quelle piccole sagome umane che ogni tanto finiscono per caso nelle foto. Persone che passavano di là, magari per andare a fare una lezione di italiano o a parlare di riviste letterarie davanti a un bicchiere di vino; per raggiungere l'inaugurazione di una mostra o correre a un appuntamento galante. I luoghi si trasformano, così, in incontri, rivelando un'atmosfera allo stesso tempo inconfondibilmente parigina e irresistibilmente multietnica. "Perché il segreto di questa città è che davvero ti fanno felice cose apparentemente senza importanza. E penso che sarà pur vero che un francese da solo è pesante, e io lo so bene, ma presi tutti insieme, tanti francesi che vuol dire poi italiani, argentini, polacchi, algerini, diventano di colpo più leggeri dell'aria". Scarpi, Paolo – Il senso del cibo. Mondo antico e riflessi contemporanei. L'alimentazione umana non è solo un fatto biologico. Ogni cibo è radicato nella storia della comunità di appartenenza, ne identifica la diversità. Ogni pietanza è, simbolicamente, uno strumento di mediazione tra l'uomo e la realtà che lo circonda e al tempo stesso un campo di sedimentazione culturale. Rispetto al nostro presente, che ha perso ogni rapporto diretto con la sacralità della spartizione e della consumazione del cibo, il mondo antico si rivela una territorio privilegiato in grado di recuperare le strutture ideologiche profonde che governano la consumazione del cibo. L'analisi dei miti, riti e simboli di quel mondo costituisce lo specchio del sistema di valori che ha caratterizzato il rapporto con il cibo della nostra civiltà.