Viscosità elongazionale di polistirene contenente nanofibre di
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Bollettino n.13 11-06-2012 14:49 Pagina 20 Viscosità elongazionale di polistirene contenente nanofibre di carbonio Viscosità elongazionale di polistirene contenente nanofibre di carbonio Simona Ceccia1, Dino Ferri2, Luigi Martinelli2, Pier Luca Maffettone3 Introduzione Le cariche a base di carbonio sono utilizzate per estendere il campo di applicazione di una matrice polimerica migliorando proprietà come quelle meccaniche, elettriche o termiche. In particolare, le nanofibre di carbonio (CNF) hanno dimensioni intermedie tra quelle delle fibre tradizionali e i nanotubi: un diametro dell’ordine di poche centinaia di nanometri e una lunghezza di qualche micrometro. Fattori di forma così elevati permettono di ottenere dei miglioramenti anche con l’introduzione di basse concentrazioni di cariche nel polimero ad un costo inferiore rispetto all’uso di nanotubi di carbonio. I lavori pubblicati sulle proprietà di polimeri rinforzati con nanofibre sono decisamente scarsi se paragonati alle pubblicazioni sull’effetto di fibre standard e nanotubi. Studi sul miglioramento di proprietà termiche, elettriche e meccaniche di compositi ottenuti a partire dalle nanofibre si basano su varie matrici polimeriche: policarbonato (Choi et al. 2005, Gao et al. 2006), polietilene (Yang et al. 2007), copolimero etilene/propilene (Kelarakis et al. 2006), polieterimide (Kumar et al. 2007), polipropilene (Sui et al. 2007) e polistirene (Liang e Tjong 2008). Per quanto concerne le proprietà reologiche, i moduli G’ e G” per compositi a base di polietilene aumentano al crescere della concentrazione di nanofibre e, in particolare, G’ presenta un pla- 20 c ~ teau alle basse frequenze di oscillazione tipico dei sistemi percolati (Lozano et al. 2004). L’effetto del fattore di forma delle nanofibre sulla reologia di compositi a base di polistirene è stato analizzato da Wang et al. (2006) confrontando due metodi di preparazione dei compositi: solvent casting e miscelazione da fuso.Tra le due procedure, la miscelazione da fuso è quella che origina nanofibre più corte. L’incremento della concentrazione di nanofibre provoca un aumento monotono delle proprietà viscoelastiche e della viscosità fino al comparire alle basse frequenze di un plateau di G’ tipico dei sistemi in cui si sviluppa una struttura a network. Un nostro precedente lavoro (Ceccia et al. 2008) evidenzia alcune peculiarità dei sistemi a base di polipropilene e le analogie di comportamento con polimeri liquido cristallini: un aumento non monotono della viscosità a zero shear e valori negativi della prima differenza degli sforzi normali. Nessun risultato è stato riportato fino ad ora sull’effetto delle nanofibre sulla viscosità estensionale dei polimeri. I compositi polimerici generalmente mostrano una riduzione del comportamento strain hardening rispetto alla matrice pura (Kobayashi et al. 1995, Takahashi et al. 1997, Takahashi et al. 1999, Boyaud et al. 2001). Per esempio, Kobayashi et al. 1995 ha descritto una riduzione dello strain hardening come conseguenza dell’aggiunta di whisker al polistirene. Le particelle di ´ παντα ρει Maggio - Agosto 2012 Bollettino n.13 11-06-2012 14:49 Pagina 21 Simona Ceccia, Dino Ferri, Luigi Martinelli, Pier Luca Maffettone whisker tendono ad orientarsi nella direzione di stiro del provino e il grado di orientamento dipende dalla velocità di deformazione applicata. Risultati simili sono stati ottenuti da Takahashi et al. nel 1997 studiando l’effetto di particelle deformabili o indeformabili di butadiene sulle proprietà dell’ABS. Elevate concentrazioni delle particelle più rigide conducono ad uno strain softening più marcato. L’effetto del fattore di forma del filler è stato inoltre confermato da studi condotti utilizzando cariche inorganiche (Takahashi et al. 1999) e fibrille di PBT disperse in EVA (Boyaud et al. 2001). In questo lavoro si propone lo studio dell’effetto di nanofibre con diverso fattore di forma sulle proprietà reologiche del polistirene sottoposto a flusso elongazionale. Materiali e metodi Il polistirene usato come matrice per i compositi è un prodotto commerciale di Polimeri Europa (Mw = 180000, Mw/Mn = 2.1). Le nanofibre scelte sono denominate Pyrograph III (Applied Sciences Inc.) e presentano diversi fattori di forma: le PR-24 LHT HD (chiamate semplicemente HD nel seguito) e le PR-24 LHT LD (LD) hanno stesso diametro medio ma diversa lunghezza media delle fibre. Le caratteristiche principali sono riportate in tabella 1. Codice Diametro Lunghezza Fattore di forma (nm) (µm ) nominale HD 100-200 50-100 250-1000 LD 100-200 100-200 500-2000 Tab. 1 – Dimensioni nanofibre. I compositi sono stati ottenuti disperdendo le nanofibre nella matrice polimerica tramite miscelatore interno Brabender (10 min a 200°C e 60 rpm). Le formulazioni preparate contengono diverse concentrazioni di carica per entrambi i tipi di nanofibra HD e LD: 1, 3, 6, 10wt%. Le misure di viscosità elongazionale a velocità di deformazione di Hencky costante sono state eseguite a 140°C con l’accessorio Extensional Viscosity Fixture del reometro ARES (TA Instruments). I provini rettangolari di dimensioni 0.8 x 10 mm sono stati preparati per stampaggio a compressione a 180°C e lasciati sottovuoto a 70°C per dodici ore prima della prova reologica. Risultati e discussione La Fig. 1 mostra l’evoluzione della viscosità elongazionale nel tempo applicando diverse velocità di deformazione. Alle basse velocità di deformazione (0.01s-1) la viscosità del PS tal quale cresce nel tempo fino alla rottura del provino e non raggiunge uno stato stazionario durante il periodo della prova. Al crescere della velocità di deformazione il polimero mostra un’improvvisa deviazione rispetto alla curva della regione lineare: la viscosità aumenta più rapidamente di quanto previsto dalla legge di Trouton (ηel=3η0) sviluppando un comportamento strain hardening. Tale comportamento si presenta tanto prima nel tempo quanto più è elevata la velocità di deformazione. In presenza di nanofibre all’1% in peso la viscosità estensionale esibisce in genere un comportamento simile alla matrice pura ma valori maggiori di viscosità: la viscosità estensionale segue la legge di Trouton per c ~ ´ παντα ρει Maggio - Agosto 2012 21 Bollettino n.13 11-06-2012 14:49 Pagina 22 Viscosità elongazionale di polistirene contenente nanofibre di carbonio velocità di deformazione pari a 0.01 s-1 e mostra un comportamento strain hardening a velocità superiori (Fig. 1a). La differenza di fattore di forma tra HD e LD determina una lieve riduzione del comportamento strain hardening per le fibre più lunghe. Al crescere della percentuale in peso di CNF (3%) l’influenza della concentrazione e del fattore di forma diventa ancora più evidente (Fig. 1b). A 0.01s-1 la viscosità evolve nel tempo in modo simile al PS puro ma con valori di ηel più elevati soprattutto nel caso di fibre più lunghe. Incrementando la velocità a 0.1s1 compare ancora il fenomeno di strain hardening ma la deviazione rispetto alla c) d) a) Fig. 1 – Viscosità elongazionale per PS puro e compositi PS+CNF al variare della velocità di deformazione: PS+1%CNF (a), PS+3%CNF (b), PS+6%CNF (c), PS+10%CNF (d). curva di base è molto meno marcata rispetto ai campioni con l’1% di fibre. Un ulteriore aumento della velocità di deformazione a 1s-1 produce ancora l’effetto strain hardening per i compositi al 3% di fibre ma in misura ridotta rispetto al PS puro e ai compositi all’1% di fibre. Come già evidenziato in precedenza, le fibre più lunghe LD producono un incremento maggiore di ηel ma una riduzione dello strain hardening. Continuando ad aggiungere fibre al polimero, i comportamenti b) 22 c ~ ´ παντα ρει Maggio - Agosto 2012 Bollettino n.13 11-06-2012 14:49 Pagina 23 Simona Ceccia, Dino Ferri, Luigi Martinelli, Pier Luca Maffettone sopra descritti sono sempre più evidenti: per i campioni contenenti il 6 e 10% di CNF, lo strain hardening a velocità di deformazione 0.1s-1 scompare completamente e per le fibre più lunghe la curva di viscosità elongazionale si posiziona sotto alla curva a 0.01s-1, curva che definisce come la viscosità dovrebbe variare nel tempo secondo la legge di Trouton (Fig. 1c e 1d). I provini con il 10wt% di CNF stirati a 1s-1 mostrano strain hardening ma inferiore rispetto al PS tal quale. Un modo per mettere in luce il comportamento dei polimeri sottoposti a prove di stiro allo stato fuso consiste nel valutare l’indice di strain hardening λ=ηel(t)/3ηsh(t) dove ηel(t) rappresenta la viscosità elongazionale misurata nel corso della prova di stiro e ηsh(t) è la viscosità di taglio. Questo parametro descrive l’evoluzione nel tempo del rapporto di Trouton e mette in risalto il contributo non lineare alla viscosità elongazionale. In questo caso, abbiamo utilizzato i dati di viscosità elongazionale a 0.01s-1 come dati rappresentativi del comportamento secondo la legge di Trouton. Le curve ottenute dall’applicazione di tale equazione sono riportate in Fig.2. Il valo- b) c) d) a) Fig. 2 – Indice di strain hardening PS puro e compositi PS+CNF al variare della velocità di deformazione: PS+1%CNF (a), PS+3%CNF (b), PS+6%CNF (c), PS+10%CNF (d). c ~ ´ παντα ρει Maggio - Agosto 2012 23 Bollettino n.13 11-06-2012 14:49 Pagina 24 Viscosità elongazionale di polistirene contenente nanofibre di carbonio re iniziale di λ è sempre pari a 1 e rimane costante nel tempo fino al raggiungimento di un valore critico della deformazione di Hencky che dipende da velocità di deformazione, polimero, concentrazione di CNF e fattore di forma delle fibre. A partire da questo valore critico, λ aumenta rapidamente nel tempo discostandosi dalla legge di Trouton. L’indice di strain hardening assume valori pari a circa 5 o 2 unità per il polistirene puro a velocità di deformazione rispettivamente di 1s-1 e 0.1s-1. L’effetto prodotto dalle nanofibre è una riduzione dell’indice sempre più importante con l’aumentare della concentrazione di CNF e della lunghezza delle fibre. Per i campioni caricati con il 6 e 10wt% di filler sottoposti a velocità 0.1s-1, l’indice λ assume persino valori inferiori a 1 a partire da una certa deformazione critica mostrando così un comportamento strain softening. Occorre precisare che i dati sperimentali ottenuti per le formulazioni a più elevato contenuto di nanofibre (10%) sono affetti da un rumore di fondo accentuato pertanto le differenze tra le fibre HD e le fibre LD risultano più ambigue. Come sottolineato nell’introduzione, la riduzione di strain hardening è un fenomeno osservato in precedenza nel caso di materiali compositi rispetto al polimero puro (Kobayashi et al. 1995, Takahashi et al. 1997, Takahashi et al. 1999, Boyaud et al. 2001). La causa dell’indebolimento dello strain hardening è attribuita al campo di flusso generato dalla presenza del filler nella matrice polimerica. Infatti, il flusso nelle immediate vicinanze di una particella presenta componenti di taglio oltrechè elongazionali. Quindi la deformazione delle catene polimeriche in que- 24 c ~ sta regione non è uniforme. Il flusso di taglio esercitato sul polimero origina un comportamento shear thinning della viscosità che contrasta il comportamento strain hardening delle componenti elongazionali. La conseguenza di questi effetti opposti è una generale riduzione del fenomeno strain hardening della viscosità elongazionale. Aumentando la concentrazione di carica si aumentano le regioni in cui la deformazione esercitata sul polimero è disomogenea e quindi si riduce maggiormente il comportamento strain hardening. I risultati descritti in questo lavoro sono in buon accordo con quanto osservato dagli autori precedentemente citati. Il fattore di forma diverso delle fibre HD e LD genera ulteriori differenze nell’indice di strain hardening tra i diversi campioni: un aumento dell’aspect ratio della carica, a parità di concentrazione, produce riduzioni di λ più significative. Questo comportamento può dipendere da un diverso grado di allineamento delle fibre a seconda della loro lunghezza: le CNF LD dovrebbero allinearsi più facilmente rispetto alle nanofibre più corte HD dando origine a regioni di deformazione disomogenea più estese e, di conseguenza, ad una maggiore riduzione del fenomeno strain hardening. Conclusioni In questo lavoro abbiamo considerato l’effetto della concentrazione e dell’aspect ratio di nanofibre sulla viscosità estensionale del polistirene. In particolare, l’utilizzo dell’indice di strain hardening ha permesso una valutazione della riduzione di questo fenomeno causata dall’incremento della concentrazione di filler fino a mostrare un comportamento strain ´ παντα ρει Maggio - Agosto 2012 Bollettino n.13 11-06-2012 14:49 Pagina 25 Simona Ceccia, Dino Ferri, Luigi Martinelli, Pier Luca Maffettone softening in presenza dei contenuti di CNF maggiori. La presenza di cariche rende la deformazione applicata al polimero più complessa di un semplice flusso elongazionale alterando significativamente la processabilità del materiale. Inoltre, è stato dimostrato che nanofibre più lunghe riducono in modo più significativo il fenomeno strain hardening. B i bliografia Boyaud M, Cassagnau P, Michel A, Polym Eng Sci 41, (2001) 684-695. Ceccia S, Ferri D, Tabuani D, Maffettone PL, Rheol Acta, 47, (2008) 425-433. Choi YK, Sugimoto KI, Song SM, Endo M, Mater Lett 59, (2005) 3514–3520. Gao Y, He P, Lian J, Wang LM, Qian D, Zhao J,Wang W, Schulz MJ, Zhang J, Zhou XP, Shi DL, J Macromol Sci Phys 45, (2006) 671–679. Kelarakis A, Yoon K, Somani R, Sics I, Chen XM, Hsiao BS, Chu B, Polymer 47, (2006) 6797–6807. Kobayashi M, Takahashi T, Takimoto J, Koyama K, Polymer 36, (1995) 39273933. Kumar S, Rath T, Mahaling RN, Reddy CS, Das CK, Pandey KN, Srivastava RB, Yadaw SB, Mater Sci Eng B 141, (2007) 61-70. Liang GD, Tjong SC, IEEE Trans Dielectr Electr Insul 15, (2008) 214-220. Lozano K, Yang S, Zeng Q, J Appl Polym Sci, 93, (2004) 155–162. Sui G, Zhong WH, Fuqua MA, Ulven CA, Macromol Chem Phys 208, (2007) 1928-1936. Takahashi T,Wu W,Toda H,Takimoto J, Akatsuka T, Koyama K, J Non-Newtonian Fluid Mech 68, (1997) 259-269. Takahashi T, Takimoto J, Koyama K, Polym Compos 20, (1999) 357-366. Wang YR, Xu JH, Bechtel SE, Koelling KW, Rheol Acta 45, (2006) 919-941. Yang S, Taha-Tijerina J, Serrato-Diaz V, Hernandez K, Lozano K, Composites Part B 38, (2007) 228–235. 1Laboratoire Polymères et Matériaux Avancés, CNRS/Rhodia Recherches et Technologies de Lyon, 85 Avenue des Frères Perret, 69192 Saint Fons, France 2Centro Ricerche “Claudio Buonerba”, Polimeri Europa, Via Taliercio 14, 46100 Mantova, Italy 3Dipartimento di Ingegneria Chimica, Università Federico II Napoli, Piazzale V. Tecchio 80, 80125 Napoli, Italy c ~ ´ παντα ρει Maggio - Agosto 2012 25
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