Motonautica – In Russia il Mondiale di F1 parla ancora italiano
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Motonautica – In Russia il Mondiale di F1 parla ancora italiano
Motonautica – In Russia il Mondiale di F1 parla ancora italiano Carella in pole, Padovan 5° (dopo essere stato anche in testa) Terza pole in carriera per il piacentino Alex Carella (nelle prime due immagini) mentre Davide Padovan ha centrato un bel 5° posto in griglia KAZAN (Tatarstan, Russia), sabato 16 luglio – C’era una volta, non tantissimi anni fa, un pilota che dominava il Mondiale di F1 (mica per niente ne ha vinti 10) con… morsi da Squalo, come l’avevano soprannominato. Colpi che lasciavano il segno, magari negli ultimissimi minuti, magari anche negli ultimissimi secondi, delle prove e delle gare. Guido Cappellini, perché ovviamente è di lui che stiamo parlando, può tranquillamente continuare a divertirsi con la Classe 1. L’erede, probabilmente, l’abbiamo già trovato. Si chiama Alex Carella, non ha ancora un soprannome, ma di quello se ne può anche fare a meno. Per lui parlano i numeri, i sei podi nelle dieci gare di F1 sin qui disputate in una carriera ancora breve come un lampo, e tre pole: lo scorso anno a Linyi (Cina) quando arrivò anche la vittoria e a Sharjah (Eau), e proprio oggi nell’inedito GP del Tatarstan dove ha guerreggiato, e vinto, con l’emergente statunitense Shaun Torrente, con il compagno di squadra Jay Price, iridato nel 2008, con il finlandese Sami Selio, campione in carica (e iridato anche nel 2007) al cui fianco il piacentino ha gareggiato nella precedente stagione. Un vero parterre di star, alle quali, meraviglia di giornata, si è aggiunto anche il vercellese Davide Padovan, ora compagno di Selio nel Team Mad Croc dove non si muove foglia se Massimo Roggiero non voglia. GUAI AL LIFT Dicevamo di Cappellini, perché Alex ha davvero morso gli avversari senza mostrare rispetto per nessuno (nello sport si può, anzi è un merito), soprattutto nella Q3 quando il computer sentenziava, in un amen, la prima posizione di Price, poi di Selio e di Padovan, in un capovolgimento di posizioni senza un attimo di sosta, come se i protagonisti di questa vigilia fossero stati colpiti da una scarica elettrica. E il bello è che Carella… si rende proprio conto di quello che ha fatto. Un bel sorriso (qui non si può però competere con quello della fidanzata Morgana) e grinta da veterano: «Una pole che non è nata dal caso. Ci ho creduto, ci ho provato, m’è scappata via, ci ho tentato di nuovo e l’ho ribeccata. Bello, con tanti campioni attorno e, soprattutto dietro. E pensare che proprio in quegli attimi (con la vetta centrata quando mancavano 6’30” alla chiusura della Q3, ndr) ho avuto grossi problemi al lift, che saliva e non tornava più giù. Per un attimo mi sono sentito perso, ma poi mi sono detto: “Dai che ce la fai!” E ce lo fatta davvero. E’ questa, forse, la soddisfazione maggiore: aver trovato la forza di reagire in un momento molto difficile, credo che l’abbiano capito anche gli avversari. In un certo senso li ho messi in riga, come dite voi, alla maniera di un veterano. E la cosa mi piace. La gara? Eccovi qua sempre a picchiare su quel tasto… In gara potrebbe anche cambiare tutto, ma confermo quello che ho sempre detto: voglio provare a vincere il più possibile e, in questo, sono favorito dal fatto che nel Team Qatar non si fa pretattica, anche se in molti, probabilmente, stentano ancora a crederlo. Chi va più forte vince, non c’è niente da inventare». Capito? SPRAZZI PIEMONTESI Lo show di Carella, ovviamente, ha fatto ombra sul bel quinto posto in griglia di Davide Fontolan, un piazzamento che non brilla come dovrebbe perché, a un certo punto, la seconda guida del Team Mad Croc, aveva in saccoccia la pole, roba da farti saltare le coronarie, una volta recepito il messaggio via radio. «Invece - racconta comunque felice il vercellese -, non è andata così, non ha potuto andare così. Massimo Roggiero, in cuffia, non mi ha mai detto che ero passato al comando. Mi dava consigli, mi incitava, ma il piazzamento mai: solo quando (in precedenza) ero quarto o quinto. Una scelta probabilmente dettata dalla scaramanzia o forse con uno scopo ben preciso: non crearmi troppa pressione addosso. Il bello? Che quando il Roger si è deciso a dirmi che ero in testa sono stato sorpassato, quasi in contemporanea, da Price. Altro che scaramanzia! Ma va benone così, perché ho capito che posso sgomitare anche con i mostri sacri. Devo solo cercare di ripetermi in gara, con la stessa convinzione, visto che ormai ho preso la giusta confidenza con la barca nuova. Posso solo migliorare». L’ALTRO MONDIALE Detto delle difficoltà del Team Nautica (stavolta l’attesissima Marit Stromoy ha chiuso solo in 14.a posizione, dopo la pole di Portimao, appena davanti al compagno di squadra Rinaldo Osculati) e che i problemi, non trovati e non risolti, al propulsore hanno praticamente paralizzato Valerio Lagiannella («Sono qui qui con un motore praticamente preso in prestito, in Ucraina avrò quello bloccati ad Abu Dhabi»), c’è da ricordare l’altro Mondiale, quello che, dal primo all’ultimo giro, cominciando dalle libere del mattino, hanno messo in scena Francesco Cantando e Scott Gillman. Per il Franz, con una Dac di vecchia generazione, in attesa della nuova Blaze, è il discorso di sempre: si sbatte, lavora come un matto in acqua o sotto la tenda del Team Singha, ma più di tanto non può raccogliere. Così ha duellato per una posizione cristallizzatasi tra il 7° e il 9° posto («Già, una volta lottavamo davvero per il titolo iridato, altri tempi, altri duelli»), con un Gillman soddisfatto per il rientro dopo più di quattro anni: «Sono un po’ arrugginito e lo sapevo, ma dal punto fisico sono a posto. Le difficoltà maggiori? Solo il fatto di essere entrato per la prima volta in una Blaze, una barca che non avevo mai provato in assoluto». Cantando, invece, non ha una scusa, ma una simpaticissima rivelazione: «Sono arrivato con una goccia di benzina, un paio di metri e mi sarei fermato del tutto. Ma era un… calcolo, perché pensavamo di non riuscire a superare la Q2 e abbiamo preferito stare leggeri. Quando si dice aver fiducia nei propri mezzi…». Da sinistra a destra: Francesco Cantando, Valerio Lagiannella e Rinaldo Osculati, impegnati ieri nelle prove per la pole del GP del Tatarstan GP del Tatarstan, così la pole: 1. Carella (Ita, Team Qatar) 44; 2. Torrente (Usa, Sweden) 44”89; 3. Price (Usa, Qatar) 44”91; 4. Selio (Fin, Mad Croc) 45”11; 5. Padovan (Ita, Mad Croc) 45”30; 6. Al Qamzi (Eau, Abu Dhabi) 45”37; 7. Chiappe (Fra, Ctic China) 45”37; 8. Gillman (Usa, Abu Dhabi) 45”66; 9. Cantando (Ita, Singha) 46”38; 10. Anderssson (Sve, Sweden) 48”64; 11. Lundin (Sve, Ctic China) 47”03 nella Q2; 12. Benavente (Por, Atlantic) 47”22 nella Q2; 13. Tourre (Fra, Atlantic) 47”41 nella Q2; 14. Stromoy (Nor, Nautica) 47”72 nella Q2; 15. Osculati (Ita, Nautica) 49”01 nella Q2; 16. Kourtsenovski (Rus, Jetechtool) 51”31 nella Q1; 17, Lagianella (Ita, Singha) 57”23 nella Q1. Il programma di Kazan (ora locale, 2 ore in più rispetto all’Italia) - Domenica 17 luglio, ore 10: prove libere F1; ore 11.15: prove libere F4-S; ore 11.50: prove cronometrate F4-S; ore 14.10: gara-2 della F4-S; ore 15.45: parata; ore 16: GP del Tatarstan di F1. Sul web – Prove cronometrate e gara in diretta sul sito del Mondiale: http://www.f1h2o.com Mondiale 2011 (dopo 2 gara): 1. Price (Usa, Team Qatar) punti 40; 2. Carella (Ita, Qatar) 30; 3. Chiappe (Fra, Ctic China) 21; 4. Al Qamzi (Eau, Abu Dhabi) 16; 5. Padovan (Ita, Mad Croc) e Torrente (Usa, Sweden) 9; 7. Selio (Fin, Mad Croc), Cantando (Ita, Singha) e Andersson (Sve, Sweden) 7; 10. Benavente (Por, Atlantic) 4; 11. Stromoy (Nor, Nautica) 3; 12. Tourre (Fra, Atlantic) 2; 13. Brigada (Ita, Singha) 1. Le gare già disputate - GP Doha (Qatar): 1. Price (Usa, Team Qatar); 2. Carella (Ita, Qatar); 3. Chiappe (Fra, Ctic China). GP di Portimao (Por): 1. Price (Usa, Team Qatar); 2. Carella (Ita, Qatar); 3. Al Qamzi (Eau, Abu Dhabi). Le gare ancora da disputare - 29-30 luglio: Kiev (Ucraina); 1-2 ottobre: Liuzhou (Cina); 8-9 ottobre: Nanyang (Cina); 5-6 novembre: Cina-3 (date e località da definire); 8-9 dicembre: Abu Dhabi (Eau); 15-16 dicembre: Sharjah (Eau).