RIVISTA L.N.I. - Gennaio - Febbraio 2016
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RIVISTA L.N.I. - Gennaio - Febbraio 2016
Anno CXIX - N° 1-2 - Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma LEGA NAVALE PERIODICO DELLA LEGA NAVALE ITALIANA DAL 1897 GENNAIO FEBBRAIO 2 016 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 16:47 Pagina 1 Sommario Editoriale Paolo Bembo 3 Lettere al Direttore 4 • MEDEVAC (evacuazione sanitaria) da elicottero, sulla prora di un sommergibile classe “Sciré” (vedi articolo a pag. 13) • Il punto nave Sulla sicurezza marittima Ovvero “Il futuro dell’Italia dipende dal mare” Il Mediterraneo che vorremmo di Ezio Ferrante Anno CXIX - n. 1-2 gennaio-febbraio 2016 • Direttore Responsabile Paolo Bembo Redazione Franco Maria Puddu Direzione - Amministrazione Via Guidubaldo Del Monte, 54 00197 Roma tel. 06 809159203-fax 06 809159205 C.C. post. 30719009 www.leganavale.it e-mail: [email protected] Registrazione Tribunale di Roma n. 7727 del 24.10.1960 Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Roma Realizzazione Grafica Stilgrafica srl Via Ignazio Pettinengo, 31/33 00159 Roma - Tel. 06 43588200 Stampa Tipografia Facciotti srl Vicolo Pian Due Torri, 74 00146 Roma Tel. 06 55260900 La rivista viene inviata ai soci vitalizi, benemeriti, ordinari e studenti che ne fanno richiesta. Manoscritti fotografie e disegni, pubblicati o no, non si restituiscono. ISSN 0024-032X Finito di stampare nel mese di febbraio 2016 “Sfiorano le onde nere nella fitta oscuritá…” di Paolo Tasca • Nel nido del Kaiser di Enrico Cernuschi 5 8 13 21 La voce del diportista • Inserto La riforma del codice della nautica Aniello Raiola • Presidenza Nazionale Centri Nautici - Sezioni I-XVI Delegazioni Emergenza sanitaria • Prevenzione: le posizioni Umberto Verna • “Chiamatemi Ismaele” di Franco Maria Puddu Recensioni e segnalazioni 40 41 26 33 Corso di pesca • Il galleggiante scorrevole Riccardo Zago 42 Sub • Ambienti per le immersioni (5a parte) Alberico Barbato 37 Cronache delle Sezioni e Delegazioni RICORDIAMOCI DEI NOSTRI FUCILIERI DI MARINA Mostriamo loro la nostra solidarietà inviando una e-mail a [email protected] 45 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 2 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 3 Editoriale D i tanto in tanto, ma più spesso di quanto si potrebbe pensare, il Direttore Responsabile di questa Rivista riceve delle piacevoli missive che sono di sicuro sprone nel proseguire nell’azione in corso e nel cercare di fare sempre meglio, anche per venire incontro al gusto dei lettori. Certo, nel farlo, egli deve tenere conto di alcune altre esigenze, oltre al piacere di chi legge: essenzialmente due, la necessità di dare spazio a cronache sezionali che non sempre sono di interesse generale, anche se si cerca di dare la priorità a quelle che possano riguardare il maggior numero di soci, e l’opportunità di inserire alcuni articoli che seppure di interesse generale non sono, contribuiscono a fare “cultura del mare”; questo, non dimentichiamolo, resta uno degli scopi statutari dell’Associazione. Ciò, ovviamente, impedisce di soddisfare sempre integralmente tutti ma è un fatto insito nella natura della Rivista che comunque, mi risulta ottenere ancora il gradimento di una maggioranza a volte anche troppo silenziosa. Col nuovo anno, abbiamo dovuto chiedere ai lettori più affezionati un aiuto che permettesse di continuare ad inviare a casa la Rivista a chi la desidera avere sotto forma cartacea; allo stesso tempo chi, magari tecnologicamente più preparato, desidera avvalersi della sola copia reperibile sul sito dell’Associazione in maniera integrale, a costo zero, può farlo. In tal modo si attua anche un comportamento ecologicamente responsabile, in quanto meno carta stampata significa anche meno alberi abbattuti per produrla. È la cosa giusta da fare? Non sappiamo sino a che punto. La Presidenza Nazionale, nell’adottare questo provvedimento, ha voluto seguire anche il suggerimento pervenuto da vari presidenti di Sezione, volti a maggiori economie. I fatti dimostreranno se era questa la via da percorrere. Personalmente, per mentalità ed esperienza, sono portato a credere che la Rivista su carta abbia ancora una sua molteplice validità. Da queste pagine e in varie altre circostanze ho più volte sollecitato i più attivi fra i Soci ad utilizzare le copie eventualmente inutilizzate o già lette, come materiale promozionale, come tramite per farci meglio conoscere, magari lasciandole dal proprio barbiere o dal proprio medico dell’ASL. La funzione della Rivista non si esaurisce una volta letta dal suo primo destinatario. Cercarla su Internet presuppone il sapere già che essa esiste ed effettuare un’azione di volontà superiore a quella derivante dal ritrovarsela fra le mani. Un pubblico di lettori consapevoli sa sicuramente come ottimizzare l’uso di quei fogli di carta che così, svolgendo più funzioni, giustificherebbero anche l’abbattimento di qualche albero in più. Disciplinatamente faccio mie le disposizioni della Presidenza Nazionale ma devo dire che spero che un plebiscito di popolo affermi la volontà generale di ricevere la Rivista. Lo so, i tempi che stiamo vivendo impongono dei sacrifici ma spero proprio in una via diversa al risparmio, una via che veda magari ogni socio darsi da fare per portare un nuovo socio nella LNI piuttosto che arrivare ad una seppur piccola penalizzazione della nostra azione di diffusione della Cultura del Mare. Se invece le Riviste dovessero essere usate come carta straccia… beh! Allora sono senz’altro d’accordo: stampiamone di meno. Paolo Bembo Lettere al Direttore Gentile Direttore, da molti anni io e la mia famiglia seguiamo la sua rivista, con grande interesse e ammirazione. Complimenti! Recentemente mi è capitato di studiare la storia del naufragio di una nave che nell’Agosto-Novembre 1863 doveva portare da Livorno ad Amburgo un prezioso carico di libri e manoscritti destinati alla “Königliche Bibliothek” (biblioteca reale) di Berlino. Nei documenti dell’epoca l’imbarcazione è definita come ‘schooner galjoot’ (ovvero schoonergalliot e altre forme analoghe). Altri dati: anno e luogo di costruzione: 1855, Wildervank; stazza: 60 lasten of 113 tonnen; dimensioni: 23,58 x 4,36 x 2,48 m. Le sarei molto grato se Lei o un suo collaboratore potesse indicarmi la traduzione italiana corretta di quel termine composto (goletta galeotta?! Si trattava di una via di mezzo, come nel caso del brigantino-goletta/brigoletta?). La ringrazio anticipatamente per le informazioni che potrà darmi. Un cordiale saluto Antonio Becchi Gentile lettore, ringraziandola prima di tutto per la cortese attenzione con la quale segue la nostra Rivista, le rispondiamo che, secondo alcune ricerche, abbiamo riscontrato che lo schooner (in italiano scuna o scuner) è un tipo di veliero a due o più alberi generalmente inclinati verso poppa, armato con vele di vario modello. L’albero di maestra è collocato a poppa ed è più grande e più alto del trinchetto, posizionato a prua. Il più classico armamento schooner è a vele auriche. Abbiamo comunque riscontrato che nel pur autorevole Dizionaro Marinaro che il contrammiraglio Luigi Castagna elaborò, nel 1955, per la Lega Navale, “Sebbene il termine schooner sia spesso tradotto in italiano con goletta, in quanto imbarcazioni molto simili, i due termini non sono propriamente sinonimi: lo schooner può presentare anche tre alberi, e l’elemento caratterizzante è dato dall’avere l’albero di prua più basso degli altri alberi. La goletta è caratterizzata dall’avere due alberi armati con vele auriche, nel caso di goletta a tre alberi, goletta a palo, l’albero più piccolo è quello di mezzana a poppa”. Nondimeno, essendo la questione piuttosto complessa, come lo è in genere quando si parla di termini stranieri non sempre correttamente translitterati nella nostra lingua e/o viceversa, come nel caso del nome galjoot, che, se inteso come galeotta, ci riporterebbe a navi troppo addietro nel tempo; vogliamo girare quindi la sua domanda ai nostri lettori, sperando che qualcuno di essi sia in grado di rispondere più correttamente al quesito. Grazie, cordiali saluti e continui a seguirci. Gentile ammiraglio, Sono un vecchio socio e da un tempo, ahimé, già troppo lungo seguo con interesse e piacere le attività della nostra associazione. Non molto tempo fa mi è giunta notizia di una lunga crociera che la nostra anch’essa non più giovane, ma non per questo meno bella e meno amata, fregata Maestrale sta compiendo, toccando moltissimi porti nazionali, quale “viaggio di addio” di una lunga e onorata carriera. Potrebbe darmi alcuni lumi su questa singolare crociera? La ringrazia moltissimo un suo affezionato lettore Ernesto De Nigris Caro socio, potremmo riassumere in breve i dati principali di questa attività della nostra fregata, della quale pubblichiamo una immagine del 1988, ma preferiamo pregarla di attendere il prossimo numero, sul quale comparirà un articolo, certo più vasto ed esauriente, appositamente elaborato. Buon vento 4 gennaio-febbraio 2016 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 5 Il punto nave Sulla sicurezza marittima Ovvero “Il futuro dell’Italia dipende dal mare” steva nel ricercare i missili che la Cari Soci, Libia di Gheddafi aveva lanciato martedì 1° dicembre 2015, su nave verso l’Italia. Devo dire che, nonMaestrale ormeggiata nel porto di ostante una “caccia” prolungata, Civitavecchia, mi è capitato di parnon riuscimmo a trovare nemmetecipare come relatore al conveno una scheggia. Tornando verso gno: “La sicurezza marittima dell’Ila base di La Spezia, però, trovai in talia nel Mediterraneo: importanza e mare un “palloncino volante” a prospettive”. Non so se sono stato cui era legato un messaggio lanciachiamato come ex militare, esperto to da un bimbo di una scuola eledi questioni marittime e intelligenmentare di Roma, Marco, con rice (ho lavorato nel settore inforportato un messaggio di pace e di mativo per più di venti anni) opsperanza. Quanto ci sarebbe da dipure come Commissario-Presidenre e da raccontare su questo! te della Lega Navale Italiana. Negli anni in cui ho lavorato presSono stato nel dubbio fino alla fiIl Commissario Straordinario, so il centro informativo della Mane e poi ho scelto… una via di contrammiraglio Romano Sauro rina, prima e come comandante mezzo e ho parlato sia come analipresso il Centro Intelligence Interforze, poi, ho vista dell’intelligence che come rappresentante della sitato tante basi operative disseminate sul nostro LNI. Ma quello che riporto di seguito non è proPaese e ho conosciuto personale civile e militare prio ciò che ho detto lì, ma è quello che voglio diche lavorava, a volte in posti isolati e disagiati, il re a voi soci lettori e che mi piacerebbe faceste nelcui compito era quello di “origliare” ciò che avvele vostre strutture. Ritornando quindi alla mia priniva in mare; il tutto per garantire la nostra sicuma impressione rispetto a quello che poteva essere rezza. Tutte queste esperienze fanno parte della il mio intervento, ho percorso mentalmente tutte mia vita e hanno poco o nulla a che fare con la le varie esperienze delle Sezioni e sono arrivato alLNI, che oggi rappresenta la mia primaria attività. la conclusione che della sicurezza marittima è neHo cercato quindi di trovare qualche collegamencessario discutere e parlare in ambito LNI, in to soprattutto per la “prospettiva” che mi dettava quanto inserita in un discorso molto più ampio e il titolo del convegno e di cui si doveva parlare su complesso, estremamente e “maledettamente” atnave Maestrale. E vengo al punto. tuale di questi periodi. Ho pensato e ripensato e mi sono, quasi per incanCredo anche che i lettori cui mi rivolgo siano ben to, ricollegato con la mente al Museo “Corsari e Piconsapevoli che il nostro Paese, più isola che penirati del Nostro Mare” che ho visitato recentemente sola per conformazione e per i suoi 8 mila chiload Ancona in occasione, guarda caso, della sosta metri di costa, è gravemente sottoposto a pericoli, della stessa nave Maestrale nella città marchigiana. rischi e minacce per vari motivi. Le impressioni che tale visita mi ha lasciato sono Per anni, sia per mare che per terra, mi sono trovastate diverse: il nostro Paese è sempre stato espoto in ruoli in cui la sicurezza marittima del nostro sto a pericoli che vengono dal mare e le difese Paese era l’obiettivo del mio lavoro. Al mio primo escogitate, come, per esempio, le torri di osservacomando sul cacciamine Sapri, ho partecipato alzione costiere, al di là dell’impiego delle diverse l’operazione “Girasole”, a Lampedusa, che consi- gennaio-febbraio 2016 5 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 6 Marine che hanno difeso le nostre coste, mettevano chiaramente in evidenza che all’epoca c’era una consapevolezza “popolare” del pericolo. Credo che ultimamente, questa consapevolezza non ci sia più, in Italia, o quanto meno sia assai diminuita e questo è positivo se lo rapportiamo al fatto che è indice di un lungo periodo di pace che ci ha abituato “male” ovvero a considerare il mare principalmente come un luogo di svago, ove poter praticare vari sport nautici. Tuttavia non è corretto, sia da un punto di vista storico che culturale, che si abbassi la guardia. Non dobbiamo vedere nei barconi della disperazione i nostri nemici, lungi da me pensarlo, ma dobbiamo tenere presente che dal mare potrebbero venire pericoli ben più importanti e quindi dobbiamo sempre stare all’erta, vigilare e tenerci pronti a prevenire o affrontare queste minacce, comprendere e apprezzare sempre di più il ruolo della nostra Marina Militare e non mettere in discussione finanziamenti atti ad aumentarne la sua efficienza ed efficacia perché essi, soprattutto al giorno d’oggi, hanno una loro validità; su di essa magari mi soffermerò di più in un prossimo futuro, data l’importanza che almeno noi della LNI arriviamo a capire bene il perché di questo fatto. Ora mi voglio rifare, per introdurre il mio pensiero, al primo Statuto LNI (approvato dall’Assemblea Generale il 2 giugno 1899) che, all’art. 2, cita testualmente: “L’Associazione ha per scopo di esercitare una benefica azione a favore dello sviluppo della nostra marina militare e mercantile, di diffondere in Italia il pensiero navale e l’amore alle cose di mare e di favorire qualsiasi misura che tenda a migliorare la marineria italiana e la sicurezza marittima”. Direi lungimiranti i nostri padri fondatori, non vi pare? Già più di cento anni fa i nostri antenati avevano capito, ed erano consapevoli, che la sicurezza, l’economia e la prosperità dell’Italia dipendevano dal mare. Ovvero dalla garanzia del libero e sicuro uso del mare che la nostra Marina doveva assicurare. Ecco quindi come un’Associazione come la nostra, che deve cercare di spiegare al popolo, fra l’altro, questa marittimità, debba assumere nuovamente un ruolo di maggiore importanza in questo specifico settore, quale quello che aveva quando è nata. E in merito proprio al concetto di “sicurezza marittima”, penso anche a quale dovrebbe essere il ruolo della LNI oggi su tema così complesso e importante. Credo che le nostre Sezioni dovrebbero sviluppare la consapevolezza del problema puntando sull’aspetto culturale, per sensibilizzare la popolazione, 6 gennaio-febbraio 2016 i giovani in particolare, per creare quella cultura del mare di cui tanto si parla (e di cui vi ho già parlato in passato dalle pagine della Rivista) ma per cui si fa ancora troppo poco o comunque mai abbastanza. Dovremmo, in sostanza, diffondere tra gli studenti delle scuole il concetto di sicurezza, nella doppia accezione terminologica: la safety, che nella concezione anglosassone riguarda la salvaguardia della vita umana in mare, tutte le buone pratiche volte a evitare inutili rischi e le regole per evitare quello degli abbordi (collisioni) in mare; e la security, ovvero tutto ciò che riguarda la protezione degli interessi nazionali (territoriali e commerciali) e la relativa capacità di intervento in difesa di tali interessi, con forze di polizia o, laddove necessario, con lo strumento navale. Ma occorrerà anche incentivare mostre, musei, convegni che parlino della nostra storia marinara, organizzare visite a navi e basi della Marina e della Guardia costiera, in cui vengano spiegate le specifiche attività che garantiscono la sicurezza del nostro Paese. Sono convinto, oggi più che mai, della necessità di uno strumento navale efficace. Se vogliamo avere futuro, vivere in pace e prosperare, la Marina deve essere la conseguenza del convincimento dell’intero Paese (e non un’entità a sé stante) ed è in questo che noi della LNI possiamo portare e dare un contributo importante, fare la differenza. “Il futuro dell’Italia dipende dal mare” potrebbe essere il titolo delle nostre conferenze nelle scuole o l’argomento dei convegni e delle tavole rotonde da attivare in ogni consesso, musei del mare in primis. Sulla nostra Rivista, da anni, si apre l’anno con un esame sulla situazione geopolitica del Mediterraneo e sui rischi ad essa correlati, proprio per rendere edotti i nostri lettori, non solo soci,– circa queste problematiche di sicurezza. Da un’attenta analisi di questi articoli si potrebbe, per esempio, partire per dare l’avvio ai necessari approfondimenti. Invito tutti voi, quindi, cari soci lettori e presidenti di Sezione, a dare la massima pubblicità ai Musei del Mare, nelle città che già li ospitano e di lavorare per la creazione di nuovi musei di questo tipo, laddove non ci fossero. È dalla conoscenza della storia del nostro Paese che può nascere la consapevolezza verso una cultura della difesa e della sicurezza (marittima). Vi invito a fare azione di convincimento verso i vostri Consigli direttivi per organizzare mostre e tavole rotonde che raccontino attraverso testimonianze e documenti le storie del mare, dai pescatori ai corsari, ai pirati, agli esploratori. Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 7 me già facciamo, con la compartecipazione della Mostre che raccontino la marineria italiana, anche Capitaneria di Porto, con la tradizionale “Giornata attraverso i ricordi delle guerre sul mare, soprattutnazionale della sicurezza in mare”. to, in questi giorni, della Grande Guerra sul mare, Quello che dovrebbe chiaramente passare alle per far capire come il mare, da elemento di separanuove generazioni, quindi, è di non abbassare mai zione, sia oggi un “mare che unisce”. Non sono arla guardia e di considerare il mare come un’opporgomenti tabù di cui vergognarsi, anzi; in occasione tunità unica di “comunicazione” e di dialogo tra di questi deprecabilissimi conflitti, spesso sono ripopoli ma anche un luogo in cui la sicurezza va fulse le doti più belle della nostra gente e non solo. sempre monitorata e salvaguardata. Queste mostre dovrebbero essere visitate dalle scuoBisogna diventare “sentinelle” del nostro mare, tule e opportunamente spiegate perché i bambini non telarlo e difenderlo da tutto ciò che lo minaccia sia debbano fraintendere: i pericoli non sono rappredal punto di vista ambientale che dai “pirati” delle sentati acriticamente dai disperati delle carrette, anmoto d’acqua o dei zi nei loro confronti la motoscafi che sfrecnostra Marina svolge ciano veloci e vicino uno dei suoi compiti le coste e i bagnanti. più complessi e che gli Dobbiamo controllare fa onore, e anche quee denunciare le navi sto andrebbe mostrato che sversano i veleni sia ai nostri soci che ai in mare, che si avvicigiovani studenti. Dobnano troppo alle cobiamo saper riscoprire ste e alle nostre acque il nostro glorioso pasterritoriali, che entrasato perché rappresenno in porti di città frata un patrimonio da La protezione del mare riveste oggi come ieri la massima importanza gili. Ognuno di noi non disperdere, “un deve assumere un patrimonio fatto di pasruolo attivo in questa azione di difesa del Mare. sioni, di abilità, di impegno e di un sapere che oggi rimaAssieme a tutto questo dobbiamo anche essere ne nei preziosi ricordi dei vecchi protagonisti della mariconsapevoli, ma veramente consapevoli, che la sineria” e sul quale si può costruire, come ci ricorda curezza marittima del nostro Paese va salvaguardaanche la mostra “Corsari e Pirati” di Ancona. ta e come i fatti ultimamente successi dimostrano Il fenomeno della pirateria e delle guerre di corsa, non dobbiamo farci trovare impreparati. Solo così che la Mostra di Ancona ha voluto ripercorrere, ci potranno essere prospettive per un futuro di papotrebbe tornare sotto altre forme, molto più prece. Le canzoni e le tradizioni popolari raccontano potenti e minacciose. Per esempio col riaffermarsi tanto del nostro passato, un passato che riflette, in dell’espansionismo islamico (come avveniva nella particolare nel Mediterraneo, vicende di relazioni, guerra di corsa nei secoli passati) favorito da una di navigazioni, di traffici mercantili ma anche di generalizzata instabilità nell’area mediterranea incursioni corsare dove lo straniero non sempre si (aumento di flussi migratori incontrollati; presenè presentato come amico. za dei califfati; ampliamento del fenomeno della Dobbiamo quindi stare attenti perché non vorrei pirateria marittima). fossimo costretti a ricorrere al noto ritornello poE il problema della sicurezza marittima potrebbe alpolare usato dai cittadini e dai pescatori al tempo largarsi nei prossimi anni a nuovi scenari, come a dei corsari che arrivavano dal mare a minacciare le causa dei forti mutamenti climatici e ambientali nostre coste, le nostre città e le nostre popolazioche molti esperti di cose marine hanno annunciani…“A tocchi a tocchi la campana sona… li turchi so’ to, dell’eustatismo (innalzamento del livello del sbarcati alla Marina”. Sarebbe troppo tardi. E non mare), dei fenomeni atmosferici sempre più estremi possiamo deludere le aspettative del giovane Maro delle mutate condizioni bio-chimiche del mare co che lanciò più di trenta anni fa, con tanto entudovute anche all’inquinamento prodotto dall’uosiasmo e speranza, quel palloncino volante dove mo (con rischio estinzione di molte specie marine). aveva scritto “Per me la pace è tanta felicità”! Tutto ciò non deve essere trascurato né minimizzato e dovrebbe anzi portarci a organizzare giornaBuon vento. te nazionali da dedicare al mare e all’ambiente, co- gennaio-febbraio 2016 7 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 8 Il Mediterraneo che vorremmo di Ezio Ferrante I Gli scenari geopolitici: la Siria Innanzitutto le “primavere arabe”, le primavere che non fioriscono, non hanno affatto portato a una democratizzazione dell’area, come si era sperato in un primo momento (tranne che in Tunisia), anzi hanno posto, spesso drammaticamente, la questione degli assetti istituzionali interni (in un delicatissimo equilibrio tra politica e religione, che non sempre si è riusciti a trovare), nonché della stessa convivenza civile in molti Paesi mediterranei. Quindi la feroce guerra civile in Siria, lo scontro epocale tra due confessioni islamiche, gli sciiti e i sunniti, che si avvia al suo quinto anno (formalmente la si fa iniziare infatti dalla rivolta antigovernativa del 15 marzo 2011), è diventata, di anno in anno, sempre più violenta. 8 Oltre 215.000 le sue vittime (di cui almeno 70.000 civili) solo nei primi quattro anni di guerra, secondo l’Osservatorio Siriano per i diritti umani e ben 11,7 milioni i profughi su una popolazione iniziale di 23 milioni, cioè più della metà, secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. La guerra civile siriana è ormai una ’guerra totale’ in un Paese in ginocchio che, in termini geopolitici, rappresenta un puzzle di difficilissima soluzione, in cui ciascuno degli attori in gioco combatte la “propria” guerra con diverse finalità. L’epicentro critico è il regime alawita (una variante della confessione “sciita”) di Bashar al-Assad, da un lato, sostenuto dall’Iran sciita e dagli Hezbollah libanesi e, più recentemente, anche dalla Russia con una vigorosa campagna area dalle basi aeree in Siria e missilistica, dai sottomarini con la stella rossa, dal Caspio e dal Mediterraneo. Dall’altro osteggiato dai ribelli antigovernativi, divisi tra i cosiddetti ‘moderati’ dell’Esercito libero siriano, che hanno pur goduto le simpatie dell’Occidente e gli estremisti del Fronte al-Nursa, legati ai terroristi jihadisti (supportati in vari modi da paesi “sunniti” come Arabia Saudita e Turchia). In un tale contesto, caotico e magmatico, grazie al controllo esercitato progressivamente dalle proprie milizie su alcune aree dell’Iraq nord-occidentale e Come il Mediterraneo dei nostri giorni si presenti paradossalmente diviso tra gravi sfide alla sicurezza e straordinarie opportunità economiche l Medio Oriente e la Libia sono in fiamme e i bagliori dell’incendio si riverberano pericolosamente sul Mediterraneo, alle porte di casa nostra. Nel corso dell’ultimo anno il Mediterraneo è tornato infatti al centro dell’attenzione internazionale, non solo per le straordinarie opportunità economiche che, pur nelle contingenze del momento, sembra offrire, ma soprattutto per tutta una serie di inquietanti scenari geopolitici che pongono serie sfide alla nostra sicurezza. gennaio-febbraio 2016 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 9 La “nuova pace di Vestfalia per il Mediterraneo globale” volenterosamente auspicata dal ministro Gentiloni (nella foto) sarà piuttosto difficile da raggiungere (con mezzi incruenti, s’intende) visto il sempre continuo rialzo della tensione. In apertura, un’immagine che ci fa rimpiangere i nostri mari anche se, a ben vedere, i periodi di pace idilliaca sono sempre stati piuttosto rari della Siria orientale, il 29 giugno 2014 il terrorista iracheno Ab Bakr al-Baghd d si è autoproclamato ‘Califfo’ dell’ISIS (il sedicente Stato islamico dell’Iraq e della Siria ovvero DAESH, adattamento inglese degli acronimi arabi), novant’anni dopo la fine storica del Califfato della Sublime Porta ad opera di Kemal Atatürk, fondatore della moderna Repubblica turca. Il caos siriano e il default delle forze armate irachene hanno prodotto così un embrione di stato-canaglia, autofinanziato dalla vendita di reperti archeologici e dal contrabbando del petrolio (con svariate complicità internazionali, dirette o indirette). L’ISIS si è connotato sanguinosamente per le “tattica dell’orrore” sul campo e la ‘strategia della paura’ a distanza contro ogni ‘diritto delle genti’ (senza nemmeno parlare degli specifici istituti del diritto umanitario dei conflitti armati, oltraggiosamente e dolosamente vilipesi). Di qui, per contrastare l’avanzata degli jihadisti dello Stato islamico, l’intervento della comunità internazionale con la Coalizione dei Sessanta a guida americana e la campagna aerea all’uopo intrapresa che però, di per sé, come tutte le campagne condotte solo dall’aria senza “scarponi sul terreno”, non ha prodotto sinora esiti risolutivi, mentre sul campo si battono strenuamente i peshmerga curdi, invisi però alla Turchia e all’Arabia saudita. E sulla stampa c’è anche chi ha parlato dell’ISIS addirittura come di “un mostro provvidenziale” nel senso che, dopo i fatti della Crimea e dell’Ucraina, è riuscito a far parlare di nuovo tra loro Washington e Mosca, d’accordo per promuovere una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per colpire finanze e finanziatori del sedicente Stato islamico, che ne hanno sinora permesso l’avanzata e la crescita. La Libia Tanto più che, con la proclamazione dell’emirato di Sirte, le metastasi del cancro chiamato Isis- Daesh si diffondono pericolosamente anche in Libia, un altro Paese allo sbando, dilaniato da lotte intestine e da guerre per bande. Al riguardo, l’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite, con la missione dell’inviato Bernardino León, non è riuscita sinora a strappare nemmeno uno straccio di intesa tra i due Governi libici, quello di Tripoli, di cui fa parte anche la Fratellanza musulmana e quello di Tobruk, riconosciuto da una parte della comunità internazionale. “La Libia è la porta per arrivare fino a Roma”. Questa è la minaccia jihadista che corre su twitter, insieme a una serie di immagini che mostrano la nostra Capitale in fiamme sovrastata da una mappa della Libia e dal vessillo nerocerchiato del Califfato. “Le armi degli ottomani sono state lanciate e hanno accerchiato Roma dopo avere conquistato la Libia a sud dell’Italia. Chi vuole prendere Roma e l’Andalusia deve cominciare dalla Libia”. Minacce di sapore medioevale che tutt’al più richiamano antichi ‘scontri di civiltà’, ormai dimenticati, di cui pur è stata intessuta per secoli la storia mediterranea. Senza contare che, dietro la Libia, si combattono attualmente, in un’Africa ormai fuori controllo, ben sette guerre (in Costa d’Avorio, Repubblica Centrafricana, Mali, Nigeria settentrionale, Repubblica Democratica del Congo, Sudan del Sud e Burundi). E il “disordine della terra” finisce per riflettersi inevitabilmente anche sul mare, con i flussi inarrestabili di migranti e le loro infinite tragedie. Fino a quando dovremo assistere pressoché impotenti, nonostante il forte impegno nazionale e internazionale in tema di ricerca e soccorso in mare, alla ‘strage silenziosa’ dei migranti nel tentativo di raggiungere le coste europee (oltre 3.200 morti nel gennaio-febbraio 2016 9 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 10 Gli illusi e i violenti che per un malinteso senso di religiosità o di credo accorrono sotto le lugubri insegne del “califfato”(magari dopo una conversione all’Islam di pochi mesi) non si rendono conto di essere le spendibilissime pedine di un gioco cruento 2015, con più di settecento bambini, secondo la denuncia della Fondazione Migrantes). Non è certo questo “il Mediterraneo che vorremmo”! Ragion per cui gli occhi di tutti, al momento in cui redigiamo le presenti note, sono fissi sugli importanti appuntamenti di alta diplomazia che si tengono, rispettivamente, a Roma e a Vienna. A Roma con i “Dialoghi mediterranei”, per ricordare come la risposta militare non sia l’unico strumento per risolvere le crisi in corso e, quindi, il summit sulla Libia, presieduto dall’Italia. Da un lato ci si propone di imprimere un impulso alle trattative in corso da parte del nuovo negoziatore delle Nazione Unite, Martin Kobler, alla ricerca di un accordo almeno tra le principali parti in lotta, pur nel caos generale imperante nel Paese mentre, dall’altro, ci si interroga su come frenare l’espansione della testa di ponte dell’ISIS a Sirte, valutando, nel contempo, quali possano essere le implicazioni per la sicurezza per l’Italia e per l’Europa. A Vienna invece, anche sull’onda lunga della ritrovata intesa operativa Obama - Putin, continua con nuovo abbrivio il processo di mediazione in corso, inteso a trovare una transizione politica a 10 gennaio-febbraio 2016 Damasco verso un Governo di unità nazionale, con relativo ‘cessate il fuoco’ ed elezioni sotto il controllo delle Nazioni Unite. Un accordo invero indispensabile per far cessare il massacro in atto, ma non certo di facile e immediata soluzione, data l’eterogeneità degli attori geopolitici contrapposti. “Una nuova pace di Vestfalia per il Mediterraneo globale” dunque, per servirci delle parole dello stesso ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, con palese riferimento a quella Pace che, nel lontano 1648, pose termine a un trentennio di sanguinose guerre in Europa. Una pace che ponga le premesse di un nuovo ordine regionale, con la sconfitta (e non il semplice contenimento) di Daesh, l’avvio di una transizione politica in Siria e la nascita di un Governo di concordia nazionale in Libia. Gli scenari geoeconomici: la Blue Economy E di pace, come condizione ineludibile per la sua prosperità, ha bisogno il “Mediterraneo che vorremmo”. Una pace che permetta di sviluppare quel trend positivo di ripresa economica già in at- Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 11 Coloro che si ritengono le guide del sedicente “califfato” e si vantano di costituirne l’“intellighenzia” ricorrono alle forme più estreme di iconoclastia distruggendo monumenti e opere d’arte; nell’immagine, dietro al farneticante portavoce, un Lamassù, spirito benefico mesopotamico in forma di uomo – toro alato posto a protezione dei palazzi, danneggiato dalla furia dei vandali to, pur nella cornice geopolitica così fosca che abbiamo tratteggiato. I dati della Blue Economy, l’economia del mare, sono infatti in forte crescita, secondo quanto rappresentato dal recente Rapporto “Le Relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo”, stilato da Srm Intesa San Paolo. L’area mediterranea rappresenta infatti un importante partner commerciale per l’Italia e, soprattutto, per il nostro Mezzogiorno. L’export italiano nel Mediterraneo tout court e nel cosiddetto Mediterraneo allargato (che arriva a comprendere, ricordiamo, anche i paesi del Golfo Persico) ha raggiunto nel 2014 quota 45,8 miliardi, cioè l’11,1% dell’export totale, valore che si posiziona al secondo posto dopo le esportazioni verso i Paesi dell’Unione europea. Più in dettaglio, il “Rapporto sull’Economia del Mare”, redatto da Confitarma – Censis, ci ragguaglia parimenti su dati molto confortanti, nel senso che la Blue Economy in Italia aggrega valore per 32 miliardi di euro e dà lavoro nel settore marittimo a quasi mezzo milione di persone. Inoltre la nostra flotta mercantile si posiziona tra le principali del mondo (al terzo posto dei Paesi del G20) con oltre 17 milioni di tonnellate di stazza; il nostro Paese è il primo al mondo nel traffico crocieristico e nella costruzione di navi passeggeri e megayacht. Frena però, evidenzia il rapporto, il sistema portuale nazionale, che scende dal primo al quarto posto in Europa per import-export di merci via mare. Ancora una volta quindi, la carenza nel miglioramento delle infrastrutture e della logistica portuale nonché quella di una maggiore semplificazione burocratica continuando a rappresentare un fattore di vulnerabilità che la politica italiana deve affrontare con decisione per essere più competitiva sul mercato marittimo globale. Le rotte marittime: la ‘Nuova Via della Seta’ La data del 6 agosto 2015, con l’inaugurazione del raddoppio parziale del Canale di Suez, merita certo di essere ricordata. Nel giro di un anno si è provveduto infatti a eliminare quella tratta di 72 km (su un totale di 193 dell’intera lunghezza del canale), in cui le navi in transito erano costrette da sempre (cioè dal lontano 1869) a procedere a senso unico alternato con attese che potevano ar- gennaio-febbraio 2016 11 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 12 Arabico. L’Estremo Oriente sarà così più vicino al Mediterraneo, che Pechino ha già proposto come ‘terminale marittimo’ della sua Nuova Via della Seta. Dalle zone industriali costiere infatti le navi della Repubblica popolare, dopo aver toccato Indonesia, Sri Lanka, India e Kenya, attraverso Suez, entreranno nel Mediterraneo, dirigendosi prima al Pireo e poi, risalendo l’Adriatico, faranno capolinea proprio a Venezia, la città di Marco Polo. Una straordinaria opportunità per l’Italia che si pone quindi, negli scenari prossimo venturi, come “ponte tra Europa e Cina”. Il 6 agosto 2015, data dell’inaugurazione del raddoppio parziale del Canale di Suez entrerà cerE non è un caso che, lo tamente nella storia come quella della nascita della Nuova Via della Seta, (nell’immagine d’eposcorso ottobre, le celebraca i primi traversamenti dello Stretto) considerando i vantaggi e i benefici che ne trarranno i traffici navali internazionali, nonostante i problemi portati dal nuovo terrorismo navale zioni del 45° anniversario della ripresa delle relazioni rivare fino a undici ore: i transiti sono diventati diplomatiche tra i due Paesi siano state così solenni, così più spediti e con una sostanziale riduzione dei in un contesto globale in cui la Cina è già il primo tempi di percorrenza. partner commerciale dell’Italia in Asia. Un’occasioNel 2014 sono passate dal canale ben 822 milioni ne straordinaria dunque che l’Italia non deve ladi merci e oltre 17.000 navi con stime peraltro in sciarsi sfuggire, proponendosi come “piattaforma forte crescita, che arrivano a prevedere una capacilogistica intermodale” tra Europa e Cina, in maniera tà media del traffico giornaliero di ben 97 navi tale da governare nei propri porti le merci non solo (dalla precedente media di sole 49). nella fase di imbarco e sbarco, ma ancor di più nelle Il Canale di Suez conferma così il suo tradizionale fasi di trasferimento fino alle destinazioni finali, primato geostrategico di corridoio marittimo primediante i collegamenti alla rete ad alta velocità dei vilegiato tra il Mediterraneo e i Paesi industrializcorridoi paneuropei. Una chance dunque ecceziozati del sistema Asia – Pacifico. Tanto più che, con nale per il Mediterraneo, per l’Europa e per l’Italia. i grandi progetti infrastrutturali in corso, le distanAll’uopo non si può non ricordare come il concetze con l’Estremo Oriente si stanno accorciando di to di Cuore del Mare (Heart of the Sea), prima di lecirca mille chilometri di mare. garsi alla memoria letteraria di Nathaniel Philbrick Si tratta di due progetti che fanno rispettivamente e a quella filmica di Ron Howard, sia sempre stato, capo alla Cina e all’India. Il primo riguarda il taglio sin dall’antichità, un concetto prettamente geopodell’istmo di Kra, nel punto più stretto della penilitico, nato e legato al Mediterraneo. sola malese in territorio thailandese, che permetteIl Cuore del Mare, cioè il centro di gravità marittirebbe di aggirare via mare da nord l’affollatissimo mo tra Oriente e Occidente, nel corso dei secoli stretto di Malacca, collegando direttamente il Mare però si è andato spostando dal sistema mediterradelle Andamane al Mar Cinese meridionale. neo all’Oceano Atlantico prima e all’Oceano InIl secondo invece, con il taglio della catena di isolotdiano poi. E oggi il Cuore del Mare potrebbe ritorti di Adam Bridge tra il subcontinente indiano e l’inare a “battere”, figuratamente parlando, ancora sola dello Sri Lanka, si propone di collegare, per la una volta nel nostro mare, ed è questo invero il via marittima più breve, il Golfo del Bengala al Mare “Mediterraneo che vorremmo”. ■ 12 gennaio-febbraio 2016 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 13 “Sfiorano le onde nere nella fitta oscuritá...*” di Paolo Tasca * Inizio dell’“Inno dei sommergibilisti”, originariamente “La canzone dei sommergibili”, 1942, musica di Mario Ruccione, testo di Guglielmo Giannini. L Breve storia della attuale componente sommergibilistica della Marina Militare italiana a storia dei sommergibili italiani inizia nel 1889 con la definizione del progetto del primo battello, il Delfino, ideato dall’ingegnere Ispettore del Genio Navale Giacinto Pullino e realizzato nell’Arsenale di La Spezia tra il 1892 ed il 1895. All’epoca dell’entrata in guerra contro l’AustriaUngheria, il 24 maggio 1915, la Regia Marina allineava 21 battelli a cui si aggiunsero, nel corso del conflitto, altre 58 unità, inclusi (un primato italiano) i primi sommergibili tascabili della storia. Una flotta subacquea che riuscì a bloccare gli avversari nei porti, compromettendone l’efficienza ed il morale sino alle vittorie finali del 1918. Al 10 giugno 1940, la Regia Marina disponeva di 115 sommergibili, la maggiore componente subacquea del mondo, che mantenne un successo molto elevato sino al 1942, soprattutto in Atlantico, dove operarono i sommergibili rischierati a Bordeaux (BETASOM). Memorabili, per l’audacia e le capacità mostrate dai protagonisti, sono poi state le imprese di Alessan- dria, dove lo Scirè e i mezzi d’assalto della X Flottiglia MAS, provocarono l’affondamento di due corazzate ed il danneggiamento di una petroliera e di un cacciatorpediniere inglesi, contribuendo ad uno dei maggiori successi della storia navale. Altrettanto memorabile l’affondamento del piroscafo belga Kabalo ad opera del Cappellini, che ebbe un grande clamore mediatico per l’umanità mostrata dal comandante Salvatore Todaro verso l’equipaggio silurato. Dopo il 1942, con l’ingresso in guerra degli Stati Uniti, le sorti del conflitto cambiarono. Alla data dell’8 settembre 1943, la forza subacquea italiana si era ridotta da 184 a 54 unità, delle quali soltanto 34 in grado di operare. Più di 100 battelli erano andati perduti in guerra, e con essi più di 3.000 uomini avevano sacrificato la loro vita per la Patria. Al termine del conflitto, la nostra componente subacquea fu totalmente cancellata dal Trattato di Pace del 1947: solo due battelli, il Giada ed il Vortice, furono conservati clandestinamente come pontoni per la carica delle batterie, e mantenuti in servizio allo scopo di addestrare le nuove generazioni di equipaggi e, soprattutto, per non disperdere un patrimonio di esperienze pagato ad un prezzo così alto. Da questi due sommergibili parte così la ricostru- gennaio-febbraio 2016 13 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 14 Il Delfino, primo battello subacqueo della Regia Marina, iniziò le prove tecniche nel 1892 a La Spezia, rimanendo in immersione per cinque ore consecutive e dimostrando, in seguito, buone capacità. Tuttavia, data la ancora notevole diffidenza nei confronti dell’arma subacquea, una volta effettuate tutte le prove, nel 1895, il sommergibile fu accantonato in un capannone dell’Arsenale di La Spezia. In apertura, moderno distintivo da braccio, in panno, da sommergibilista zione della forza subacquea nazionale. Con l’entrata dell’Italia nella NATO, la US Navy cede alla Marina italiana alcuni battelli delle classi “Gato” e “Balao”: tra il ‘54 ed il ‘66, ne arrivano altri 5, ribattezzati con i nomi di sommergibili distintisi durante il conflitto: Tazzoli, Da Vinci, Torricelli, Cappellini e Morosini. Ad essi seguiranno, nel ‘73, il Gazzana ed il Longobardo (classe “Tench/Guppy” (Greater Underwater Power Populsion Program, con la Y usata solamente per migliorare la pronunciabilità della sigla) e, nel ‘74, il Piomarta ed il Romei (classe “Tang”). Nel frattempo, ricostruito sullo scafo del Bario, ancora in cantiere alla data dell’armistizio e scampato prima alla distruzione dei tedeschi e poi alla demolizione post-bellica, nel 1961 entra in servizio il Calvi. Ma la vera ricomposizione della forza subacquea italiana inizia con la realizzazione dei 4 battelli della classe “Toti” (Toti, Bagnolini, Dandolo e Mocenigo) con i quali, nella seconda metà degli Anni ‘60, l’industria nazionale torna a costruire mezzi subacquei, dopo una stasi di oltre vent’anni. Alla classe “Toti” seguirà, sul finire degli Anni ’70, 14 gennaio-febbraio 2016 la progettazione di un nuovo sottomarino convenzionale, più grande e moderno, sui disegni del quale saranno costruiti, a partire dagli anni ’80, 8 sommergibili della classe “Sauro” (Sauro e Fecia di Cossato I serie, Marconi e Da Vinci II serie, Prini e Pelosi III serie, Gazzana Priaroggia e Longobardo IV serie), 4 dei quali ancora in servizio. La flotta subacquea oggi Classe U212-A. Il programma U-212A è nato dall’esigenza della Marina Militare italiana di dover disporre entro il 2006 di una nuova classe di sommergibili, tecnologicamente rispondenti alle mutate esigenze operative. I primi due sommergibili Italiani che compongono la classe, Todaro e Sciré, sono di medie dimensioni, caratterizzati dall’impiego di tecnologie avanzatissime ed innovative che consentono di raggiungere prestazioni molto elevate, particolarmente nel settore dell’autonomia occulta, delle segnature, del sistema elettroacustico e di impiego di armi e sensori. L’adozione di tecnologie all’avanguardia ha reso necessario anche il raggiungimento di un elevato Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 15 Il Giada, (fotografato nel 1962), sommergibile che, assieme al Vortice, nei primi anni del secondo dopoguerra operò a lungo sotto le finte spoglie di pontone ricarica batterie, al fine di non perdere le esperienze acquisite dai nostri sommergibilisti durante il conflitto, e anche per poterne continuare a forgiare di nuovi mentre l’arma subacquea ci era vietata dalle condizioni di pace livello di addestramento degli equipaggi onde sfruttare ed ottimizzare le potenzialità del nuovo mezzo. La particolare attenzione rivolta alla formazione/addestramento del personale, ha consentito alle nuove unità subacquee di essere impiegate in scenari operativi complessi e in lunghe dislocazioni “fuori area”, già a partire dalla loro consegna alla Marina. Questi battelli, grazie anche agli avanzati sensori di cui dispongono, sono in grado di assolvere il più ampio ventaglio possibile di ruoli e di compiti. Nel 2008 è stata decisa l’acquisizione di altri due battelli, Venuti e Romei, attualmente in fase di allestimento e prove. Tra le principali caratteristiche tecniche che distinguono queste unità abbiamo il sistema di propulsione a funzionamento indipendente dall’aria, basato sulle cosiddette celle a combustibile. Questa propulsione prescinde per il funzionamento dall’aria esterna, perché utilizza la reazione chimica tra l’idrogeno e l’ossigeno per produrre ener- gia elettrica, applicando al contrario il principio dell’elettrolisi. Il sistema permette ai “Todaro” di rimanere molti giorni immersi, senza avere l’esigenza di alcun contatto con l’esterno, salvaguardandone completamente l’occultamento, con un grande vantaggio operativo rispetto agli altri battelli di tipo convenzionale. Altra loro caratteristica è una ridotta segnatura nei vari spettri di emissione (acustica, idrodinamica, magnetica, ottica, radar, termica ed I/R) fino all’estremo tecnologicamente possibile; e poi uno scafo resistente con elevate prestazioni idrodinamiche, tali da ottenere una risposta ottimale della piattaforma nella fascia di velocità tipiche delle attività operative in cui questi mezzi subacquei convenzionali vengono impiegati. Infine, una spiccata e diffusa automazione del mezzo, che ha consentito una riduzione dell’equipaggio a soli 27 uomini. Classe “Sauro”. Concepiti negli anni ’70 come strumenti prevalentemente impiegabili per il contrasto alla minaccia subacquea del blocco sovieti- gennaio-febbraio 2016 15 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 16 co, i sottomarini convenzionali della classe “Sauro” hanno subito notevoli migliorie e modifiche tecniche nel corso della loro vita, per consentirne l’adattamento alle esigenze operative del nuovo millennio. In particolare, al termine degli anni novanta, il sistema di combattimento è stato oggetto di un profondo rinnovamento con l’istallazione di un nuovo sistema sonar integrato e di un nuovo sistema radio con capacità satellitari. Attualmente sono in linea 4 sommergibili classe “Sauro”: Pelosi, Prini, Longobardo e Gazzana Priaroggia. Compiti e funzioni della componente subacquea oggi La Marina Militare dispone quindi oggi di 6 battelli, 4 “Sauro” e 2 “Todaro”, ai quali presto si aggiungeranno altri due “Todaro” (Venuti e Romei). Possedere dei sommergibili è la discriminante che contraddistingue una Marina moderna ed efficace. In passato, fino ai tempi della guerra fredda, il sommergibile veniva impiegato soprattutto come vettore per il trasporto di un sistema d’arma (siluro, missile, ecc.); oggi giorno invece, è impiegato soprattutto come “sensore avanzato”. La capacità di poter agire rimanendo occulto, in profondità e il più vicino possibile a obiettivi e potenziali minacce, rende il sottomarino in grado di svolgere un ruolo essenziale nel processo decisionale da parte dei comandi a terra, quale sensore avanzato di allertamento e valutazione della minaccia in tempo reale, con trasmissione di dati e foto tramite satellite, fornendo preziose informazioni in scenari terrestri e marittimi. Tali peculiarità trovano ottimo impiego anche in attività non strettamente militari, sostanziando il concetto di “dual use” che ormai caratterizza tutte le unità navali ed i sommergibili della MM. Basti pensare alle operazioni svolte, sempre più frequenti in questi ultimi anni, per il contrasto ad attività illecite in mare (immigrazione clandestina, traffico di essere umani, di armi e stupefacenti, terrorismo e pirateria internazionale, inquinamento ambientale, ecc.). Degno di menzione è il contribuito fornito dai sommergibili nella raccolta di dati oceanografici e meteorologici, con particolare riferimento alle applicazioni inerenti l’acustica subacquea ed i rilievi ambientali sottomarini utili per lo studio dei cetacei e del loro “Pattern of life”, corroborando così lo stretto legame tra la Forza Armata e la comunità scientifica nazionale ed internazionale. 16 gennaio-febbraio 2016 Cosa abbiamo fatto Nell’ultimo decennio, i sommergibili hanno condotto numerose missioni operative, sia in ambito nazionale che internazionale. Si evidenziano in particolare quelle di supporto informativo nazionale, quale essenziale contributo alla salvaguardia degli interessi italiani ed alla sorveglianza delle linee di traffico e dei nostri bacini marittimi; missioni di controllo del traffico marittimo nell’ambito dell’Operazione NATO Active Endeavour, istituita dopo il 2001 per il contrasto al terrorismo internazionale; dislocazioni in Oceano Indiano nell’ambito dell’Operazione ATALANTA, istituita dall’Unione Europea per contrastare la pirateria internazionale; continua presenza nel Mediterraneo Centro-Meridionale durante l’Operazione NATO Unified Protector, iniziata a seguito delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU assunte a protezione del popolo libico; monitoraggio nel Mediterraneo meridionale dei flussi migratori dei profughi e dei clandestini, con successivo arresto di scafisti da parte dell’autorità giudiziaria. Inoltre sono state effettuate le seguenti campagne: MEDAL 2007: Pelosi (Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo Persico); CONUS 2008: Todaro (Mediterraneo Occidentale e Oceano Atlantico); CONUS 2009: Scirè (Mediterraneo Occidentale e Oceano Atlantico); MEDAL 2010: Longobardo (Mar Rosso, Golfo di Aden e Oceano indiano); MEDAL 2012: Todaro (Mar Rosso, Golfo di Aden e Oceano indiano), attraverso le quali è stato possibile consolidare la capacità dei sommergibili di operare in bacini “lontani” dall’Italia grazie al supporto tecnico-logistico assicurato direttamente dal Comando Flottiglia Sommergibili (COMFLOTSOM) di Taranto, inviando propri uomini e mezzi in area, nonché raggiungere un eccellente livello di know how nell’impiego della moderna propulsione AIP (Air Independent Propulsion) a celle di combustibile e dei sensori idrofonici a bassa frequenza (Towed Array System). L’organizzazione della componente Rinnovata nel 2012, vede al suo vertice, con le funzioni di Comandante dei Sommergibili della Marina (MARICOSOM), un ufficiale ammiraglio che svolge anche l’incarico di capo del V Reparto Sommergibili dello Stato Maggiore Marina e capo dell’Ufficio Programma Sommergibili della Direzione degli Armamenti Navali (NAVARM UPS). A livello strategico, quale capo del V Reparto dello Stato Maggiore Marina dipende, tramite il sottocapo di Stato Maggiore, dal capo dello Stato Maggio- Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 17 La costruzione del regio sommergibile Bario, da cui nel dopoguerra verrà realizzato il Calvi, venne iniziata negli stabilimenti dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico nel 1943 (nella foto piccola); non venne mai completato, perché, catturato dai tedeschi all’armistizio e poi, autoaffondato, fu recuperato e trasferito nell’Arsenale di Taranto (foto grande) dove venne trasformato nel Calvi re della Marina, ed è responsabile per ricerca, sviluppo e dottrina, impiego del personale, analisi progettuale di piattaforma, pianificazione finanziaria, logistica ed infrastrutturale. A livello operativo, quale MARICOSOM, dipende direttamente dal Comandante in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) ed esercita, tramite la Centrale Operativa Sommergibili, il comando e controllo delle operazioni svolte dalle unità subacquee nazionali per il raggiungimento in sicurezza degli obiettivi assegnati; ha alle sue dirette dipendenze il Comando Flottiglia Sommergibili (COMFLOTSOM). Quale Capo UPS dipende da NAVARM e rappresenta sia il “Program Manager Italiano” del programma di cooperazione U 212-A con la Germania sia il co-presidente del comitato direttivo italotedesco per il supporto in vita congiunto delle due flotte subacquee, nonché è responsabile dei pro- grammi di ammodernamento delle unità subacquee nazionali. Il Comando Flottiglia Sommergibili (COMFLOTSOM), retto da un Capitano di Vascello ed ubicato presso la base navale di Taranto, rappresenta il Force Provider assicurando: l’approntamento dei mezzi; la formazione specialistica e l’addestramento degli equipaggi nonché il supporto tecnico-logistico ai sommergibili in sede e fuori sede. Il COMFLOTSOM ha alle sue dipendenze tutti i sommergibili nazionali (Todaro, Scire’, Longobardo, Gazzana, Pelosi e Prini): altre due unità, Venuti e Romei, del tipo U212-A seconda “batch”, si aggiungeranno al termine della costruzione e successiva consegna alla Marina, prevista nel 2016. gennaio-febbraio 2016 17 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 18 Il comandante di un modernissimo battello classe U-212 A, nell’immagine il Todaro, mentre indossa la combinazione da combattimento e osserva l’obiettivo da uno dei vari tipi di periscopio posti in camera di manovra Per svolgere le sue funzioni, il Comando è organizzato in 3 servizi (amministrativo, sanitario e prevenzione/protezione) e 4 reparti di supporto (tecnico logistico, formazione e addestramento, operativo e servizi generali), tutti retti da ufficiali superiori. La Componente Sommergibili dispone di tre basi logistiche, una a Taranto, una a La Spezia e una ad Augusta dove, oltre ad alloggi ed uffici, è concentrata la capacità tecnica di supporto alle unità. In particolare, a Taranto si trovano le principali officine, i magazzini ed il personale altamente specializzato e qualificato alla manutenzione dei battelli. Nella stessa sede è ubicato il Centro Addestramento Sommergibili, gestito dal reparto addestramento e formazione di COMFLOTSOM, punto di forza della componente e della Marina insieme agli equipaggi dei battelli. Presso il Centro, grazie all’impiego massivo di simulatori e di tecnologie di insegnamento all’avanguardia, si riesce a perseguire il duplice obiettivo di contenere le spese di addestramento (minore 18 gennaio-febbraio 2016 necessità di attività in mare dedicate) e di condurre moduli didattici mirati, simulando condizioni operative anche estreme, molto pericolose da riprodurre in mare. Le capacità formative, della Scuola Sommergibili sono riconosciute anche a livello internazionale, come dimostra il fatto che spesso equipaggi di Marine estere richiedono di partecipare ai nostri programmi addestrativi. Il Reparto Formazione e Addestramento in particolare si occupa della selezione del personale e della sua formazione di base sugli impianti e le procedure di sicurezza di bordo, della formazione specialistica per la condotta e la manutenzione dei sistemi di bordo e dell’applicazione delle procedure tecniche e operative, dell’addestramento degli equipaggi per il conseguimento della Combat Readiness, dell’addestramento degli equipaggi nella modalità “Mission Oriented”, del concorso per lo sviluppo della dottrina e delle procedure dell’attività di ricerca e sviluppo. Il personale sommergibilista I sommergibilisti costituiscono una componente specialistica di élite della Marina Militare. Essi sono uomini di mare in possesso di una elevata professionalità ed integrati in equipaggi in grado di condurre le unità subacquee con assoluta sicurezza ed efficacia. Possiedono un non comune spirito di adattamento e di corpo. Queste qualità sono alimentate sia dalla gloriosa tradizione che ha visto le gesta dei nostri sommergibili ovunque nel mondo, sia dalla consapevolezza di far parte di un gruppo composto da uomini che conducono una intensa vita di soddisfazioni ed esperienze. Dopo un processo di selezione, basato sulla verifica di adeguati requisiti psicofisici, l’aspirante sommerIl sommergibile Gianfranco Gazzana Priaroggia, con la bandiera al picco e il posto di manovra schierato sul ponte, a prora, in uscita per un’esercitazione, nel porto di Taranto, passando sotgibilista (ufficiale, sottuffito il ponte girevole; uno spettacolo che, nonostante i nostri battelli l’abbiano ripetuto migliaia ciale, graduato o militare di di volte, in pace e in guerra, non manca mai di sorprendere e impressionare lo spettatore truppa) prima di essere impiegato a bordo, viene forquenterà numerosi corsi presso il Centro Addemato presso il Centro Addestramento Sommergistramento Sommergibili, per svolgere efficacebili di Taranto. Dal 2015, la Componente ha apermente tutti i suoi incarichi a bordo. to i propri battenti anche al personale di sesso Il Reparto Formazione e Addestramento, è dotato femminile. di particolari ausili addestrativi che lo pongono in Gli aspiranti sommergibilisti compiono un percoruna posizione di tutto rispetto, per quanto riguarso teorico-pratico che parte con il tirocinio basico da l’impiego di tecnologie all’avanguardia altasommergibili (TBS), che prescinde dal ruolo, corpo mente competitive in ambito internazionale. o categoria posseduti, e che ha come obiettivo quello di completare il processo formativo degli istituti preposti (Accademia e Scuola Sottufficiali), sia in termini di conoscenza del mezzo dove andrà ad operare che in termini di capacità di adattamento al particolare ambiente lavorativo rappresentato dal mezzo subacqueo. Al termine del TBS, l’addestramento prosegue con una fase di formazione specialistica differenziata per ruolo, corpo e categoria, per permettere di assolvere i primi incarichi a bordo. Nel prosieguo della carriera, ciclicamente, il sommergibilista fre- Iter di studi Possono diventare sommergibilisti tutti gli ufficiali dei Corpi del Ruolo Normale e dei Ruoli Speciali che siano idonei sotto il profilo medico per l’impiego su tale tipo di unità. Per i primi, l’iter è lungo ed impegnativo ed inizia in Accademia Navale. Al termine del percorso ordinario, 3 anni per lo Stato Maggiore, da 5 a 7 per gli altri Corpi, dall’ingresso in Accademia si avrà la possibilità di essere selezionati per il per- gennaio-febbraio 2016 19 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 20 Il sommergibile Salvatore Todaro si prepara ad entrare, per una visita, nella Naval Submarine Base di New London, situata a Groton, nel Connecticut (USA), nell’agosto del 2008 corso vero e proprio che porta ad acquisire l’abilitazione e successivamente la specializzazione di sommergibilista, quest’ultima solo per lo SM, con la frequenza di corsi svolti presso il Comando della Flottiglia Sommergibili e presso l’Accademia Navale. Gli ufficiali del Ruolo Speciale, il cui reclutamento prevede un’età anagrafica limite di 34 anni se diplomati e 40 se laureati e provenienti dagli ufficiali a ferma prefissata (AUFP), dopo l’arrivo in Accademia frequentano un corso iniziale della durata di circa 8 mesi e, successivamente, seguono un percorso identico a quello degli ufficiali del Ruolo Normale. Gli ufficiali sommergibilisti dei Ruoli Normali mantengono le stesse prospettive di carriera degli altri colleghi del Ruolo Normale fino al massimo grado, mentre gli ufficiali del Ruolo Speciale non possono oltrepassare quello di capitano di vascello. 20 gennaio-febbraio 2016 Oltre ai sommergibilisti di SM, la Marina forma anche ufficiali degli altri Corpi e sottufficiali tecnici, scegliendoli tra il personale della Forza Armata che vengono indirizzati alla frequenza di corsi specializzati nei centri di formazione nazionali per l’impiego a bordo. Può diventare sommergibilista il personale appartenente a tutte le categorie dei sottufficiali e dei graduati dopo un processo di selezione basato sulla verifica dei requisiti fisici. L’aspirante sommergibilista segue un addestramento specifico, un percorso teorico-pratico comune a tutte le categorie e a tutti i ruoli. L’aspirante effettua un “tirocinio basico” di diciotto settimane di cui 11 a bordo dei battelli. Questa è solo la fase iniziale di un addestramento che continuerà per tutta la durata della carriera, in particolar modo quello riservato all’utilizzo delle procedure e delle dotazioni di sicurezza. ■ Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 21 Nel nido del Kaiser di Enrico Cernuschi M La scelta si rivelò azzeccata. Il parco della villa è mozzafiato, al pari della vista sul mare. Ogni vialetto è caratterizzato da un profumo particolare liberato dalle essenze delle piante. Avevo letto, da ragazzo, del giardino a varie gradazioni di profumi realizzato dalla Pompadour, nel Settecento, per Luigi XV, ma credevo fosse letteratura. Invece è vero e, diciamolo pure, inebriante. L’esterno dell’edificio sembra un set cinematografico per pellicole ambientate nell’antica Roma, tipo Fabiola o Ben Hur, degli anni Cinquanta, ma le proporzioni sono giuste e gradevoli e l’interno (poche sono le stanze ancora arredate) è semplice e di buon gusto. Il dramma scoppiò al piano terra, entrando sulla destra. Le guide consultate da mia moglie (lei ama documentarsi, io preferisco stupirmi), concentrate tutte come erano sulla figura romantica dell’imperatrice, avevano completamente trascurato un particolare. Dopo la morte di Elisabetta (assassinata nel 1898, come si compiacevano di sottolineare le guide austriache, da un anarchico italiano, con relativo contorno di Cinque Giornate di Milano, Caporetto, nostro povero Kaiser Franz e traditori dell’8 settembre davanti a un pubblico estasiato di loro connazionali), l’Achilleion era stato acquistato dall’imperatore tedesco Guglielmo II, il quale ne aveva fatto il proprio buen retiro mediterraneo ribattezzandolo Kaiserhorst, ovvero Nido dell’Imperatore. La storia semiseria di un antico e sconosciuto colpo di mano operato dalla Regia Marina ia moglie ha fondato, da ormai vent’anni, la MVSN. Non si tratta di un tentativo neofascista, nonostante la casuale assonanza con la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale del passato regime, ma dell’associazione Mogli Vittime della Storia Navale. Questo benemerito sodalizio, formato da una quarantina di iscritte sparse attraverso tre continenti fino all’Australia, raccoglie le rassegnate spose di altrettanti appassionati in grado di parlare per ore, in occasione di periodici incontri, di prore, cannoni, apparati motori e marinai. È altresì socio onorario della MVSN George, marito di Mrs. Jane Hood, una grande studiosa britannica, autrice di libri e ricerche importanti nonché fan della Marina italiana. In occasione delle nostre periodiche crociere, è mia moglie che sceglie accuratamente gli itinerari senza diritto di appello. Si tratta, infatti, di una delle non numerose occasioni durante le quali può sfogare la propria passione per l’arte e le cose belle senza subire le interferenze monomaniacali del sottoscritto. Quest’anno è stato il turno, tra l’altro, dell’Achilleion, a Corfù. Per chi non lo sapesse (io ero tra costoro) il palazzo in questione era la residenza favorita dell’imperatrice Elisabetta, moglie di Francesco Giuseppe (la Sissi, per intenderci, interpretata da Romy Schneider nel noto ciclo di film di successo dedicati a quella sfortunata sovrana e riproposti, di tanto in tanto, alla televisione). gennaio-febbraio 2016 21 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 22 Una vista frontale dell’Achilleion, il palazzo edificato a Corfù che per lunghi anni rimase una delle sedi favorite della bella ma sfortunata principessa Elisabetta d’Austria; in apertura, lo stendardo reale del Kaiser Guglielmo II Appassionato di Marina e padre della flotta oceanica del Reich, il Kaiser aveva riempito la villa di simboli della crescente potenza navale germanica, tutti religiosamente raccolti in due stanze, oltre che nello studio del sovrano. Mia moglie fu pertanto costretta a riprendere (io, con la macchina fotografica, sono un disastro) una quantità di immagini relative a quadri, cimeli e modellini mentre seguivo una nutrita torma di turisti britannici, cui una guida madrelingua impartiva un’eccellente corso accelerato di storia navale tedesca, interessantissimo e privo del benché minimo errore. Come Dio volle (parole della signora) l’imprevisto si esaurì, alla fine, dopo una decina di minuti e lei poté, finalmente, rimirare il lettino in ferro battuto di Sissi (doveva essere piuttosto piccola, date le dimensioni del giaciglio) e appoggiarsi per un istante alla mensola del caminetto in marmo come, lei è convinta, faceva anche lei mentre guardava l’esterno attraverso la finestra panoramica. Io, lo confesso, pensavo a qualcos’altro. 22 gennaio-febbraio 2016 Alta strategia… Tanto per cominciare avevo visto finalmente com’era lo yacht imperiale Hohenzollern con cui il celebre Guglielmone raggiungeva Corfù. Diavolo di un Kaiser! La nave poteva sviluppare tranquillamente 21 nodi ed era in grado di sostituire rapidamente i cannoncini da 50 mm destinati a sparare, senza spendere troppo, le salve di saluto regolamentari, con tre pezzi da 105 mm. Per l’epoca della sua entrata in servizio (1893) era un incrociatore travestito. Con la scusa dei viaggi per mare, l’Hohenzollern poteva così affiancare utilmente la squadra d’istruzione della Marina germanica distaccata, d’estate, nel Mediterraneo e, in seguito, anche la divisione stabile istituita nel 1912, sia pure con il compito ormai residuale, ma non disprezzabile, di posamine. La Germania aveva a sua volta corteggiato la Grecia sin dalla fine dell’Ottocento nel tentativo di farsela amica. Schiacciata dal pagamento, senza fine, del proprio debito pubblico sotto il controllo Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 23 Un modello dell’Hohenzollern, l’incrociatore protetto austroungarico prescelto da Sua Maestà il Kaiser quale unità di rappresentanza nei suoi spostamenti per mare, altrimenti denominato nave reale commissariale di Gran Bretagna, Francia, AustriaUngheria e Italia (quest’ultima si dimostrò l’unica misericordiosa tra le varie potenze), Atene era alla disperata ricerca di un aiuto e Berlino era disposta a concederlo in cambio di una politica estera benevola nei propri confronti e di qualche facilitazione portuale. L’Achilleion, tra i suoi giardini e con una vista che dominava l’isola, era un primo passo in quella direzione. La cosa fu lì per lì per concludersi nel luglio-agosto 1914, quando i greci occuparono manu militari, in coincidenza con la crisi di Sarajevo sfociata poi nella Grande Guerra, la metà meridionale dell’Albania con la rassegnata connivenza dell’appena proclamato sovrano di Tirana, il tedesco Guglielmo principe di Wied, nipote del Kaiser. I due incrociatori germanici Goeben e Breslau, di base nel Mediterraneo, raggiunsero, come è noto, nell’agosto 1914, dopo che le ostilità generali erano iniziate il giorno 3, la Turchia, unendosi laggiù alla vecchia cannoniera stazionaria Loreley, riuscendo ben presto a trascinare quel vecchio alleato secolare della Gran Bretagna nel campo degli Imperi Centrali. L’ormai vecchio Hohenzollern era invece salpato a primavera, da Corfù, con a bordo l’imperatore, alla volta della Germania. Poiché un misto di taccagneria e di miopia strategica aveva spinto i tedeschi a non rinforzare, nel luglio 1914, la propria divisione mediterranea ricorrendo, per esempio, a un paio dei loro prestanti incrociatori corazzati rimasti inutilmente nel Baltico, Berlino chiese più volte, in agosto, a Vienna di replicare la mossa vincente messa in atto nei confronti degli ottomani. In pratica, si trattava di dare una spintarella ad Atene inviando al Pireo un’aliquota della ben più potente e numerosa flotta austriaca, tanto più che Parigi e Londra dichiararono guerra agli Asburgo appena il 13 agosto. La Marina austro-ungarica rifiutò però, per sei volte di fila, questo piano. Il comandante in capo della KuK Kriegsmarine, l’ammiraglio Anton Haus, spiegò infatti per iscrit- gennaio-febbraio 2016 23 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 24 Mudros e altre posizioni nell’Egeo e, in questo modo, la situazione fu risolta con militare chiarezza. Restava però l’Achilleion. …una bassa tattica… Formalmente la Grecia rimase neutrale fino al 27 giugno 1917, quando un nuovo Governo (imposto con le baionette dagli anglo-francesi dopo che un fallito sbarco al Pireo il 1° dicembre 1916 e un successivo, strettissimo blocco navale, detto “della fame”, avevano costretto il Re Costantino II, cognato del Kaiser Guglielmo II, all’esilio e piegato, finalmente, la volontà popolare) dichiarò guerra agli Imperi Centrali e ai loro alleati. Protetta dall’immunità diplomatica, la residenza imperiale a Corfù divenne, nella primavera 1915, un’utile stazione di avvistamento e centrale radio per i primi sommergibili tedeschi affluiti nel Mediterraneo (quelli austriaci erano troppo piccoli per poter oltrepassare il Canale d’Otranto). Il Reparto Informazioni dello Stato Maggiore della Regia Marina sapeva cosa avveniva tra le mura dell’ex residenza di Sissi e pensò bene di rimuoveIl ritratto del Kaiser Guglielmo II in uniforme di ammiraglio della Kuk Marine (la marina re il problema in maniera siMilitare austroungarica) tuttora conservato a Corfù, nell’Achilleion lenziosa ed efficace. La missione fu affidata a una “nave pito, ogni volta, col conforto dell’imperatore Franrata”, tanto per riprendere la definizione utilizzacesco Giuseppe, che la sua maggiore preoccupata, come titolo, nel 1933, in un proprio libro di zione era pur sempre rappresentata dalla Regia memorie, dal capitano di fregata Gennaro Pagano Marina italiana, definita la “massima minaccia di Melito, comandante del Gianicolo, un piroscadell’Impero”. fetto armato camuffato da mercantile ellenico e In pratica, il Potere Marittimo italiano allontanò, destinato a operare, come nave-civetta, contro i sin dal 31 luglio 1914, la flotta di Vienna dall’Alsommergibili avversari e come cannoniera ausiliabania confinandola, da allora in poi, nella base di ria, “sconfessabile”, alla bisogna, nei confronti dei Pola, nell’Alto Adriatico. Il 23 febbraio 1915 gli inmotovelieri greci che rifornivano i battelli tedeglesi violarono, infine, la neutralità ellenica (proschi. Approdato, il 5 luglio 1915, in circostanze prio come i tedeschi avevano fatto, sei mesi prima, avventurose, a Corfù, l’equipaggio di quella Regia nei confronti del Belgio) occupando Suda, Lemno, Nave non perse tempo. 24 gennaio-febbraio 2016 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 25 Una squadra scalò di notte, tra il 6 e il 7, il muro di cinta della residenza, legò e imbavaglio i tre radiotelegrafisti, fracassò gli apparecchi, mise le mani su tutte le carte che trovò e, come ricorda (pagina 258) il libro appena citato “… sotto il ritratto dell’Imperatore Guglielmo in uniforme di Grande Ammiraglio, capolavoro del Von Lembach, avevano scritto … no; no, non è possibile dire cosa avevano scritto!”. Dopo aver confuso le tracce lasciando a bella posta un berretto da marinaio del cacciatorpediniere greco Nea Genea (ex tedesco V 6, ceduto nel 1912) e uno della corazzata Dante Alighieri, i marinai italiani si ritirarono nell’oscurità. Il giorno dopo lo grana fu eccezionale, ma l’arrivo non casuale dei caccia italiani Nembo e Granatiere permise di chiudere rapidamente la questione recuperando il Gianicolo e la sua gente. La pace tornò, così, all’Achilleion, ormai frequentato solo dal fantasma della bella imperatrice, e la storia di quel palazzo incantato riprese il suo placido corso fino a oggi. …e il portoghese Non poteva mancare, a fianco della statua di Clio, la musa della storia che si trova all’interno dell’Achilleion, la presenza del nostro storico collaboratore-storico, autore di questo articolo Devo peraltro aggiungere una postilla. Le vicende del Gianicolo non furono citate dalla guida britannica dietro la quale mi ero intrufolato durante la visita a Corfù. Costui parlò, infatti, con una certa quale esagerazione, di una “terribile” centrale spionistica tedesca, munitissima e blindata, attaccata con sagacia e successo, nel 1915, dai commandos inglesi, anticipando così le audaci (“daring”) imprese della Seconda Guerra Mondiale. Il pubblico, tutto anglosassone, era deliziato. Io avevo qualche vago ricordo liceale (lessi “La nave pirata”, trovato nella biblioteca della scuola, nel 1975), ma preferii tacere. In fin dei conti non avevo pagato il biglietto per quell’altrimenti ottima guida ed ero, né più né meno, che un “porto- ghese”, un imbucato clandestino come i marinai del Gianicolo oltre che guardato, per di più, con legittimo sospetto da quel gruppo di turisti. In seguito, avendo l’amico Andrea Tirondola pubblicato in precedenza, nell’aprile 2015, sulle pagine della Rivista Marittima, un articolo dedicato proprio a Pagano di Melito, mi feci raccontare da lui la storia completa di quell’episodio constatando, alla fine, che non mi ero sbagliato. Naturalmente anche la moglie di Andrea (col quale sto pubblicando una collana di libri per l’Ufficio Storico della Marina Militare) è stata iscritta d’autorità nella MVSN. In fin dei conti non si può sfuggire al destino. ■ gennaio-febbraio 2016 25 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 26 “Chiamatemi Ismaele” di Franco Maria Puddu P 26 setts, quando questa cittadina marittima americana veniva considerato il principale porto baleniero del Paese. Ma prima di proseguire il discorso su Ismaele e i compagni che lo seguiranno e periranno nell’avventura, strani marinai, duri ma capaci e votati ad una vita rischiosa e di patimenti, tempre di uomini che per un paio di secoli crearono una vera e propria civiltà baleniera tra New Bedford, e le due isole di Martha’s Wineyard e Nantucket, addentrate nell’Oceano ma allineate con un asse ideale alla città, scorriamo con una rapida carrellata la storia della loro professione. La grande epopea della baleneria a partire dal romanzo che sarà la sua Bibbia: Moby Dick rima di iniziare la narrazione, riteniamo sia doveroso nei confronti dei lettori, ed onesto nei nostri, dichiarare che siamo del tutto contrari a qualsiasi forma di moderna caccia ai mammiferi marini, dalle piccole stenelle alle gigantesche balene azzurre, tanto per fini alimentari, quanto per gabellate ricerche scientifiche. Contemporaneamente, però, sarebbe ipocrita dimenticare la grandezza di quegli uomini che fecero prosperare la baleneria quando, in altri tempi, aveva un’altra valenza ed assolveva importanti necessità. D’altra parte, anche se oggi nessuno si sogna di assistere a sanguinari massacri nell’arena del Colosseo, un pubblico di tutte le età è accorso a schiere nelle sale cinematografiche quando, nel 2000, venne presentato “Il gladiatore” di Ridley Scott, con un grintoso Russel Crowe, dimostrando, come cantava de André, “la differenza tra idea e azione”. “Chiamatemi Ismaele”. Difficilmente l’incipit di un’opera letteraria avrebbe potuto essere più incisivo e quasi scultoreo di quello con il quale ha inizio l’insuperabile “Moby Dick”, scritto e presentato nel 1851 dal romanziere e poeta americano Hermann Melville. Con queste due scarne parole, infatti, si annuncia il personaggio che, più che protagonista, potremmo definire la “voce narrante” di quell’appassionante romanzo di avventure ambientato a bordo della nave baleniera Pequod, con base nella New Bedford della metà del XIX secolo, nel Massachu- gennaio-febbraio 2016 I primi cacciatori (?) Le prime notizie, sulla base di alcuni ritrovamenti archeologici risalenti al periodo paleolitico (circa due milioni e mezzo di anni fra), indicherebbero che già sin da allora l’uomo si nutriva o, quanto meno, utilizzava i resti dei mammiferi marini, ma non sappiamo se si limitava a raccogliere quelli morti o spiaggiati, o se li uccideva utilizzando lance, frecce o primitivi arpioni. I primi popoli che si “organizzarono” realmente cacciatori di balene, furono, in quella che sarebbe divenuta la futura Europa, i baschi e, nell’America settentrionale, alcune tribù di nativi, oltre agli inuit, che noi chiamiamo, in maniera piuttosto approssimativa, “eschimesi”; anche in Corea, però, si sono trovati resti che provano la pratica della caccia ai mammiferi marini sin dal 6000 a.C.. Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 27 Per lunghissimi tempi, quindi, questa fu un’attività circoscritta e di sussistenza locale per alcune popolazioni costiere fino al IX secolo, quando i baschi, in Atlantico, ne fecero una delle loro principali risorse. Quindi, verso il XVI secolo, fu la volta degli olandesi che, apprese le tecniche dei baschi, iniziarono a cacciare le balene franche (eubalaena), dette “franche” nell’accezione di “giuste” perché erano di notevoli dimensioni (sino a 18 metri di Due splendidi denti di capodoglio finemente incisi e rappresentanti la baleniera Rose di Nantuchet; lunghezza per circa in apertura, l’allucinato sguardo del capitano Achab (Gregory Peck) nel film “Moby Dyck” 80 tonnellate di peso) ma molto comuni; inoltre nuotavanaturalmente, si svilupparono quelle che diverno spesso vicino a riva, quindi erano facilmente avranno le principali risorse ittiche del Massachuvicinabili e, soprattutto, essendo molto grasse, setts: soprattutto, a partire dagli inizi dell’800, la quando erano uccise non affondavano ma galleggiacaccia della balena che venne enormemente favovano, e per questo erano facilmente recuperabili. rita dalle sempre più pressanti richieste dell’induGli olandesi, quindi, non più dalla riva o da barstria, dopo la rivoluzione industriale degli ultimi che, ma con unità adesso di discrete dimensioni, decenni del secolo precedente. si spinsero fino alla Groenlandia e alle isole Spitzbergen, ed iniziarono ad avere il dominio inconLe navi baleniere trastato di questo settore. Come veniva praticata questa caccia? Utilizzando Adesso però, migliorando la possibilità di consernavi, generalmente armate a trealberi, con uno vare la carne di balena, il suo impiego si estese, scafo irrobustito e con una notevole capienza nelmentre altri prodotti che il grande mammifero era le stive, nelle quali si trovava una notevole dotain grado di fornire venivano sempre più richiesti zione di viveri e di attrezzature fra le quali, come per realizzare indumenti, profumi, candele e olio vedremo, un enorme pentolone da appoggiare su combustibile, incrementando guadagni e vantaggi di una fornace in muratura. che questa caccia offriva, ma il tutto durò fino a La necessità di irrobustire lo scafo era dettata dal che non la fermò la rarefazione delle balene frantema che una preda, vistasi spacciata, si potesse che, sottoposte a caccia troppo intensiva, che le gettare addosso alla nave, anche se in tutta la storia costrinsero ad abbandonare i mari settentrionali. della baleneria, di casi del genere ne è stato regiNella seconda metà del ‘700, così, la baleneria strato uno solo, quello della baleneria americana olandese si estinse letteralmente, e a lei subentrò Essex, 238 tonnellate per 27 metri di lunghezza, afquella degli inglesi che, sempre in cerca di nuovi fondata nelle acque del Pacifico da un capodoglio habitat ricchi di prede, ne trovarono specialmente inferocito che la speronò tre volte, affondandola e sulla costiera del New England, il più importante condannando il suo equipaggio ad una vicenda insediamento britannico in America: così, quasi gennaio-febbraio 2016 27 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 28 Il ramponiere polinesiano Queequeeg (Friedrick von Ledebufr) in un'immagine del film “Moby Dyck” del 1956 drammatica con risvolti di cannibalismo. L’assalto del capodoglio, documentato dai sopravvissuti, sembra aver ispirato Melville per il suo romanzo. La nave doveva comunque essere anche molto agile per poter navigare con un numero ridotto di marinai alle manovre, non più di una decina, perché la maggior parte su, in genere, una quarantina, era destinato alla caccia o ad altri servizi. Erano infatti a bordo cinque o sei imbarcazioni sul tipo delle iole, con lunghi remi e una vela ausiliaria, in grado di raggiungere alte velocità, con 6 – 8 rematori, un timoniere e un arponiere che con due o tre dei suoi “ferri”, arpioni con la punta a freccia e particolarmente affilata che venivano chiamati ramponi e che lui curava amorosamente di continuo, sapendo che dalla sua efficienza poteva dipendere tutto, doveva scagliare la sua arma sul cetaceo e poi controllarne la fuga tramite un cavo legato al rampone e contenuto da due cestoni di bordo. Quando la preda, sfinita, saliva a galla e si immobilizzava, le doveva trapassare il cuore. A questo punto la balena veniva trainata sottobordo e issata per la coda sul ponte. Nel frattempo, in coperta, l’equipaggio, in genere a poppavia dell’albero maestro, aveva steso uno strato di materiale isolante sul quale si realizzava uno spesso pavimento in mattoni refrattari refri- 28 gennaio-febbraio 2016 gerato secondo le possibilità dell’epoca, con una fornace sulla quale si incastrava una enorme caldaia, nella quale si mettevano a bollire le strisce di blubber, la grassissima pelle del cetaceo (una balenottera di dimensioni non troppo grandi, ne poteva fornire almeno 50 tonnellate) che una squadra di uomini, specializzati in questo, toglieva dalla carcassa della balena “sbucciandola” con lunghi rasoi somiglianti a un remo e dotati di una lama affilatissima. Il grasso bolliva continuamente per giorni e giorni, fra dense nubi di graveolente fumo nero che impestava nave, vele ed equipaggio, con il ponte viscido di sangue e pieno di detriti della balena, sfridi del grasso bollito e ogni genere di porcherie, in uno scenario apocalittico sia per la vista che per l’olfatto. Vista dal mare, una baleniera in fase di lavorazione del cacciato doveva essere simile, fra vampate, fumate e puzza, ad una fucina diabolica. Quando il grasso era totalmente fuso e trasparente come l’olio, veniva colato in botti che valevano oro e che, sigillate, venivano riposte nella stiva, mentre altri marinai avevano provveduto a rimuovere i fanoni, se la preda era una balena, i denti di un pregiatissimo avorio, se era un capodoglio o lo splendido sperone nel caso di un narvalo; altri avevano provveduto a raccogliere la costosa ambra Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina I LEGA NAVALE ITALIANA PRESIDENZA NAZIONALE - DELEGATI REGIONALI CENTRI NAUTICI - SEZIONI - DELEGAZIONI 2016 Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina II PRESIDENZA NAZIONALE Commissario Straordinario: C.A. (r) Romano SAURO – Tel.: 06.809159216 Direttore Generale: C.A. (r) Sergio CARUSO – Tel.: 06.809159215 Indirizzo: Via Guidubaldo Del Monte, 54 – 00197 – Roma Tel.: 06.8091591-2-3-4 – Fax: 06.809159205 e-mail: [email protected] Sito web: www.leganavale.it CENTRI NAUTICI FERRARA: Lago del Lido delle Nazioni – C.P. 244 – 44100 – Ferrara (FE) Tel.: 0533.379711 – E-mail: [email protected] SABAUDIA: c/o Distaccamento Sportivo M.M. – C.P. 48 – 04016 – Sabaudia (LT) Tel./Fax: 0773.510524 – E-mail: [email protected] TARANTO: c/o Scuola Sottufficiali M.M. – C.P. 44 – 74122 – S. Vito – Taranto (TA) Tel./Fax: 099.7334050 – E-mail: [email protected] SEZIONI E DELEGAZIONI Di seguito, si riporta l’elenco delle Sezioni e Delegazioni della L.N.I., suddivise per regioni. La prima colonna indica la denominazione della Struttura Periferica. La seconda colonna riporta il nominativo del dirigente (Presidente o Commissario Straordinario) e l’indirizzo di posta elettronica. La terza colonna riporta i recapiti della Struttura e nella quarta colonna, infine, sono indicate le attività delle Strutture Periferiche, con le sigle riportate nella seguente tabella: ATTIVITA’ VARIE SS Sede Sociale CIN SN Sede Nautica CULT GA Gruppo Astrofili GTA Centro di Istruzione per la Nautica (Decreto 29 luglio 2008, n.146 del M.I.T.) Centro Culturale (art. 34 n. 6 del Regolamento) Gruppo di Tutela Ambientale ! ATTIVITA’ SPORTIVE Corsi CAg CC CCn CKs CMn CPn CPs CNu CS CSu CV Acquagol Canottaggio Canoa/Kayak Kitesurf Motonautica Pallanuoto Pesca Sportiva Nuoto Sub Surf Vela Gruppi Sportivi GAq GC GCn GCsf GKs GMo GMn GNu GPn GPs Acquagol Canottaggio Canoa/Kayak Canottaggio sedile fisso Kitesurf Modellismo Motonautica Nuoto Pallanuoto Pesca Sportiva GS Sub GSn GSu GV Sci Nautico Surf Vela Affiliazione dei Gruppi Sportivi (FIC) (FICK) (FICSF) (FIM) (FIN) (FIPSAS) (FISN) (FIV) (FIVLNIPN) Federazione Italiana Canottaggio Federazione Italiana Canoa/Kayak Fed. Ital. Canottaggio Sedile Fisso Federazione Italiana Motonautica Federazione Italiana Nuoto Fed. Ital. Pesca Sportiva e Att. Sub. Federazione Italiana Sci Nautico Federazione Italiana Vela Tesseramento F.I.V. dei Soci tramite la Presidenza Nazionale Troverete sul sito L.N.I. alla voce “DOVE SIAMO – Strutture Periferiche” tutte le informazioni sulle nostre Strutture Periferiche. II gennaio-febbraio 2016 Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina III ABRUZZO E MOLISE Delegato Regionale: Gen. (CC) Antonio GAGLIARDO – Via Salita Posta Vecchia, 16 – 84070 – S. Giovanni a Piro (SA) Tel.: 0974.986258 - Cell.: 348.5275038 – [email protected] Presidente SS: via G. Saragat, 38 – Porto Skanderberg SS CAMPOMARINO Sig. Luigi DE LAURETO [email protected] Presidente Sig. Dario CIANCI [email protected] 86042 – CAMPOMARINO (CB) Tel.: c/o 0875.538764 - Fax: 0875.752514 Banchina di riva sud 64021 – GIULIANOVA LIDO (TE) Tel./Fax: 085.8001216 ORTONA Presidente Sig. Eugenio RAPINO [email protected] CIN – CV – GV (FIV) CCn – GCn (FICK) GPs PESCARA Presidente Dott. Dario FUSILLI [email protected] SS: Corso Matteotti SN: Via Cervana (loc. Saraceni) 66026 – ORTONA PORTO (CH) Tel./Fax: 085.9061042 Via Paolucci s.n.c. 65121 – PESCARA (PE) Tel./Fax: 085.4211662 PINETO Presidente Avv. Cristiano ARETUSI [email protected] c/o Centro Direzionale Polis 64025 – PINETO (TE) Tel./Fax: 085.9490491 SN Martinsicuro Presidente Sig. Francesco TOMMOLINI [email protected] Presidente Arch. Adriano LOCICERO [email protected] Presidente Sig. Fernando SORGENTE [email protected] GIULIANOVA Roseto degli Abruzzi Vasto SN – CV – GV (FIV) SN – CV – GV (FIV) GPs DELEGAZIONI Via G. Pascoli, 18 64014 – MARTINSICURO (TE) Tel./Fax:0861.762152 Via Raffaello, 15 64026 – ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) Tel./Fax: 085.8941955 c/o Soc. Nazionale di Salvamento Piazza Fiume, 12 - 66054 – VASTO (CH) Tel./Fax: 0873.802251 BASILICATA Delegato Regionale: Gen. (CC) Antonio GAGLIARDO – Via Salita Posta Vecchia, 16 – 84070 – S. Giovanni a Piro (SA) Tel.: 0974.986258 - Cell.: 348.5275038 – [email protected] Presidente Via Campo, 12 SN – CV MARATEA Ing. Federico TONELLO [email protected] MATERA – CASTELLANETA Presidente Dott. Giuseppe MALDARIZZI [email protected] Policoro Presidente Geom. Antonio CELANO [email protected] 85046 – MARATEA (PZ) Tel./Fax: 0973.873317 – Cell.: 338.4090645 c/o Sig. Giacinto Tamburrino C.da Rondinelle, s.n.c. 75100 – MATERA (MT) Tel./Fax: 0835.240419 CV – GV (FIV) GPs – GTA DELEGAZIONI c/o Ass. Volontariato “ISIDE” – Via Siris, 168 75025 – POLICORO (MT) Tel.: 0835.1852865 – Fax: 0835.1825926 CALABRIA Delegato Regionale: Rag. Antonio NICOLETTA – Via Makalla, 5 – 88900 – CROTONE (KR) Tel.: 0962.25425 – Fax: 0962.21170 – Cell.: 348.3938751 – [email protected] ALTO JONIO Presidente Sig. Giuseppe GOLIA [email protected] Via Lampedusa, snc 87071 – AMENDOLARA (CS) Tel. 0981.915519 AMANTEA Presidente Arch. Saverio MAGNONE [email protected] Presidente Prof. Giovanni CUFARI [email protected] c/o Via Mauri, 20 87032 – AMANTEA (CS) Tel./Fax: 0982.46980 Via S.Cataldo – Porto Turistico 87062 – CARIATI (CS) Tel./Fax: 0983.96022 Presidente Geom. Antonio PULEO [email protected] Presidente Rag. Claudio CONTE [email protected] Via S. Elena (zona porto) 88100 – CATANZARO LIDO (CZ) Tel./Fax: 0961.32034 Via del Porto, 52 87022 – CETRARO (CS) c/oTel./Fax: 0982.91196 CARIATI CATANZARO LIDO CETRARO SS SS – CIN SS – CIN – GV (FIV) gennaio-febbraio 2016 III Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina IV CIRO’ MARINA Presidente Dott. Antonio GALLELLA [email protected] Commissario Straordinario Dott. Giuseppe ROMANELLI [email protected] Via Lungomare (area portuale) 88811 – CIRO’ MARINA (KR) c/o Tel.: 0962.31766 – Fax: 0962.379007 Torre Cupo – P.zza S. Maria ad Nives 87064 – CORIGLIANO CALABRO (CS) Tel./Fax: 0983.857241 SS Presidente Dott. Giovanni PUGLIESE [email protected] Presidente Prof. Aldo LIONE [email protected] Via Molo Sanità, 2 88900 – CROTONE (KR) Tel./Fax: 0962.21170 Complesso Club House 87011 – LAGHI DI SIBARI (CS) Cell.: 349.0821943 – Fax: 0983. 511947 SN – CULT – GCn (FICK) CV – GV (FIV) CPs – GPs (FIPSAS) SS Presidente Arch. Domenico CALABRETTA [email protected] Presidente Sig. Onofrio Francesco DI LEO [email protected] Largo Magellano 88841 – LE CASTELLA (KR) Tel./Fax: 0962.795528 c/o la Villa Comunale Colace 89812 – PIZZO CALABRO (VV) Tel./Fax: 0963.531326 SN – GPs (FIPSAS) Presidente Sig. Rosario VENTURA [email protected] Presidente Dott. Antonino CARATOZZOLO [email protected] Presidente Ing. Ilario FRANCO [email protected] Porto – Banchina di Levante 89122 – REGGIO CALABRIA (RC) c/o Tel. 0965.923537 – Cell.339.4152638 Via Lungomare Pellaro, snc 89134 – REGGIO CALABRIA (RC) Tel.: 0965.26869 – Fax: 0965.331532 c/o Via Palmare, 8 89047 – ROCCELLA JONICA (RC) Tel.: 0964.85036 – Fax: 0964. 85548 SS – CIN – GV – GPs Presidente Dott. Remo DE LORENZO [email protected] Commissario Straordinario Sig. Renato ALECCI [email protected] Via Tommaso Campanella, 51/b 87029 – SCALEA (CS) c/o Tel./Fax: 0985.939945 Piazza Nettuno, 3 88068 – SOVERATO (CZ) c/o Tel./Fax: 0967.22151 SS VIBO VALENTIA Presidente Dott. Paolo SORRENTI [email protected] Via Campania, 11 89900 – VIBO MARINA (VV) Tel./Fax: 0963.573746 SS Davoli Presidente Prof. Giacinto BAGETTA [email protected] Presidente Sig. Gualtiero TARANTINO [email protected] CORIGLIANO CROTONE LAGHI DI SIBARI LE CASTELLA PIZZO CALABRO REGGIO CALABRIA REGGIO CALABRIA SUD ROCCELLA JONICA SCALEA SOVERATO Gioia Tauro Mirto Crosia Via dell’Arte, 9 87060 – MIRTO CROSIA (CS) Tel. – Fax: 0983.42690 Via Nazionale Jonica, 164 89040 – MONASTERACE MARINA (RC) Cell.: 333.5962589 Presidente Sig. Biagio D’AMBROSIO [email protected] Presidente Sig. Rocco TEDESCO [email protected] Castello Ruffo di Calabria – Corso Umberto I 88994 – NICOTERA (VV) Tel./Fax: 0963.81378 Via Tonnara, s.n.c. 89015 – PALMI (RC) Tel./Fax: 0966.23194 Presidente Sig. Ottavino Maria RIGGIO [email protected] Presidente Dott. Demetrio ZEMA [email protected] Via S. Salvatore, 25 86027 – PAOLA (CS) Tel./Fax: 0982.610457 Via Libertà IV Traversa, 14 89058 – SCILLA (RC) Tel./Fax: 0965.754340 Torre Melissa Presidente Sig. Antonio AGRIPPINO [email protected] c/o Via Risorgimento, 78 88814 – TORRE MELISSA (KR) Cell. 338. 6793411 Villa San Giovanni Presidente Cav. Domenico CICCO [email protected] c/o Sig. Giuseppe Vetere - Via C. Alvaro, 128 89018 – VILLA S. GIOVANNI (RC) Tel./Fax: 0965.752019 Nicotera Palmi Paola Scilla IV gennaio-febbraio 2016 CIN – CV SS– CIN – CV SS – CIN DELEGAZIONI Via Cassiodoro, 5 88060 – DAVOLI (CZ) Cell.: 366.7045535 c/o SAIMARE – Area Portuale 89026 – S. FERDINANDO (RC) Tel.: 0966.761201 – Fax: 0966.761228 Presidente Dott. Carmine FORCINITI [email protected] Presidente Sig. Francesco COMITO [email protected] Monasterace Marina SS CIN – CV SS Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina V CAMPANIA Delegato Regionale: Gen. (CC) Antonio GAGLIARDO – Via Salita Posta Vecchia, 16 – 84070 – S. Giovanni a Piro (SA) Tel.: 0974.986258 - Cell.: 348.5275038 – [email protected] Presidente Contrada Perriello CV – GV (FIV) ACCIAROLI AGROPOLI AMALFI BACOLI CASTELLAMMARE DI STABIA ISOLA D’ISCHIA MARINA DI CAMEROTA MARINA DI PISCIOTTA NAPOLI PORTICI Ing. Paolo COLELLA [email protected] 84068 – Pollica (SA) Tel./Fax: 0974.904105 Presidente Sig. Antonio DEL BAGLIVO [email protected] Presidente Avv. Ennio FALCONE [email protected] Via S. Francesco, 66 84043 – AGROPOLI (SA) Tel./Fax: 0974.828325 SS: Viale delle Repubbliche Marinare, 15 SN: Lungomare dei Cavalieri 84011 – AMALFI (SA) Tel./Fax: 089.872130 SS: Via M.Cammarano,13 – 80129 – NAPOLI SN: Via Miseno, 172 – 80070 – BACOLI (NA) Tel. 081.19286332 – Fax: 081.19286333 Via Duilio (Banchina Fontana) 80053 – CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) Tel. 081.8712049 – Fax: 081.3944163 SN – CIN – GTA CV – GV (FIV) GPs Banchina Olimpica, 4 80077 – ISCHIA (NA) Tel./Fax: 081.982048 – Cell.: 333.1872423 SS: Via A. Diaz, 42 SN: Marina de “Il Leone di Caprera” 84059 – MARINA DI CAMEROTA (SA) c/o Tel./Fax: 0974.932427 Via Lungomare, s.n.c. 84066 – MARINA DI PISCIOTTA (SA) c/o Cell.: 333.7495882 – Fax: 0974.973804 SS: Castel dell’Ovo – SN: Molosiglio 80133 – NAPOLI (NA) Tel.: 081.5511806 – Fax: 081.5511738 SN – CV – GV (FIV) SS Commissario Straordinario (Co.S.) C.V. Clemente COSTIGLIOLA [email protected] Presidente Dott.ssa Patrizia CHIERCHIA [email protected] Presidente Ing. Francesco BUONO [email protected] Presidente Dott. Antonello PAONESSA [email protected] Presidente Sig. Enrico FEDULLO [email protected] Presidente Avv. Alfredo VAGLIECO [email protected] Presidente Prof.ssa Nancy DE MAIO [email protected] Presidente Dott. Silvio LUISE [email protected] CV SN – CIN – GTA CV – GV (FIV) CCn – GCn (FICK) – CS SS CIN – CV – GV FIV) CCn – GCn (FICK) CS – GS (FIPSAS) PROCIDA Presidente Amm. Luigi SCOTTO DI CARLO [email protected] SALERNO Presidente Ing. Fabrizio MAROTTA [email protected] Presidente Arch. Vito D’ANDREA [email protected] Via Armando Diaz, 69 80055 – PORTICI (NA) Tel./Fax: 081.7765440 SS: Via Celle, 21 SN: Via Fasano, 12 80078 – POZZUOLI (NA) Tel./Fax: 081.3030063 – 081.5268163 SS: Via Roma, 75 SN: Marina Grande – Scogliera di levante 80079 – PROCIDA (NA) Tel./Fax: 081./8101475 – Cell. 339.6820962 Porto Turistico 84121 – SALERNO (SA) Tel./Fax: 089.225739 Lungomare G. Marconi, 7 84070 – SCARIO (SA) Tel./Fax: 0974.986258 Presidente Sig. Guido GARGIULO [email protected] Presidente Sig. Giovanni CARDOLA [email protected] Via Marziale, 9 80067 – SORRENTO (NA) c/o Tel./Fax: 081.8772886 SS: Via Spiaggia del Porto, 9 80059 – TORRE DEL GRECO (NA) Tel./Fax: 081.8814527 SS – CV – GV (FIV) CCn – GMo Presidente Sig. Giuseppe VANACORE [email protected] SS: c/o Via Murrano, 23 – SN: Marina di Equa 80069 – VICO EQUENSE (NA) Tel./Fax: 081.8798533 GV (FIV) – CS POZZUOLI SCARIO SORRENTO TORRE DEL GRECO VICO EQUENSE CIN – CV – GV (FIV) CCn – GCn (FICK) CPs – GPs CS – GS (FIPSAS) CV – GV (FIV) CS – GS SN – CIN CV – GV (FIV) SN – CV – GV (FIV) CIN CV – GV (FIV) CCn – GCu (FICK) EMILIA ROMAGNA Delegato Regionale: Cav. Ivo EMILIANI – Via Podgora, 64 – 48121 – RAVENNA (RA) Tel./Fax: 0544.408655 – Cell.: 348.2713140 – [email protected] BOLOGNA Presidente Geom. Gian Piero RAMALLINI [email protected] Via Orsoni, 16 40068 – S. LAZZARO DI SAVENA (BO) c/o Cell.: 335.5351053 SS – CIN – (FIVLNIPN) gennaio-febbraio 2016 V Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina VI FERRARA RAVENNA RIMINI Presidente Ing. Giuliano BICCHI [email protected] Presidente Dott. Maurizio MARANGOLO [email protected] SS: Via Traversagno, 29 – 44122 – FERRARA CV – GV (FIV) – GMo SN: Via Darsena, 15 – 44020 – M. DI GORO (FE) Cell.: 333.4377018 Via Molo Dalmazia, 101 SS – CIN – GV (FIV) 48121 – MARINA DI RAVENNA (RA) CS Tel./Fax: 0544.538373 – Cell.: 348.2713140 Presidente Amm. Aleardo CINGOLANI [email protected] Via Fratelli Leurini, 2 47921 – RIMINI (RN) Tel./Fax: 0541.52168 SN – CIN CV – GV (FIVLNIPN) DELEGAZIONI Cesenatico Presidente Sig. Marco TOMMASI [email protected] c/o Museo della Marineria - Via Armellini, 18 47042 – CESENATICO (FC) Fax: 0547.79254 FRIULI - VENEZIA GIULIA Delegato Regionale: Cav. Uff. Ennio ABATE – Via Umberto Felluga, 94 – 34142 – TRIESTE (TS) Cell.: 331.3984823 – [email protected] GRADO Presidente Dott. Andrea ROCCO [email protected] SS: Via Aquileia, 54 – SN: Riva San Marco, 14 34073 – GRADO (GO) Tel.: 0431.81706 – Fax: 0431.877767 CIN – CV – GV (FIV) GPs (FIPSAS) MONFALCONE Presidente Dott. Davide STRUKELJ [email protected] Via dell’Agraria, 54 34074 – MONFALCONE (GO) Tel./Fax: 0481.484564 SN – CIN – CV – GV (FIV) GCn – GS (FIPSAS) TRIESTE Presidente Sig. Pierpaolo SCUBINI [email protected] Molo Fratelli Bandiera, 9 34123 – TRIESTE (TS) Tel./Fax: 040.301394 SN – CIN – GTA CV – GV (FIV) GPs (FIPSAS) UDINE – LIGNANO Presidente Ing. Michele ALBIERI [email protected] Via Coregolo, 13 33053 – APRILIA MARITTIMA (UD) Cell.: 348.9112524 – 347.3800166 CIN DELEGAZIONI Pordenone – S. Vito Presidente Dott. Enrico COTTIGNOLI [email protected] Via Tiburzio Donadon, 4 33170 – PORDENONE (PN) Cell.: 333.8871944 SN: c/o Villaggio Ge.Tur. Viale Centrale, 29 33054 – LIGNANO SABBIADORO (UD) Cell.: 335.7272039 – Fax: 043.11980126 (FIVLNIPN) LAZIO Delegato Regionale: C.A. (ris.) Piero VATTERONI – Viale Nazario Sauro, 35 – 57127 – LIVORNO (LI) Cell.: 335.6362909 – [email protected] ANZIO CIVITAVECCHIA FIUMICINO GAETA LAGO di BOLSENA LAGO di BRACCIANO LIDO di ENEA LIDO di OSTIA VI Presidente Dott. Luigi RAVIOLI [email protected] Presidente Dott. Fabio CORTI [email protected] Riviera Zanardelli, 22 00042 – ANZIO (RM) Tel./Fax: 06.9846665 – 06.9845156 Lungomare Thaon de Revel, 3 00053 – CIVITAVECCHIA (RM) Tel./Fax: 0766.23715 SN – CIN – CV – GV (FIV) Presidente Dott. Stefano TESTINI [email protected] Presidente Dott. Giacomo BONELLI [email protected] Via del pesce volante, s.n.c. 00054 – FIUMICINO (RM) Cell.: 342.1513267 – Fax: 06.97270633 Piazza Carlo III, s.n.c. 04024 – GAETA (LT) Cell.: 331.8551053 – Fax: 0771.740006 SS – CIN CV – (FIVLNIPN) Presidente Avv. Andrea Stefano MARINI BALESTRA [email protected] Presidente Prof. Rinaldo VANNINI [email protected] Porticciolo Turistico 01010 – CAPODIMONTE (VT) c/o Tel.: 0761.347931 – Fax: 0761.345317 Via dell’Acquarella, 12 00069 – TREVIGNANO ROMANO (RM) Cell.: 338.9901639 – Fax: 06.3701236 SN – CIN GV (FIVLNIPN) – GTA CV CV Presidente Ing. Alessandro MINOTTI [email protected] Presidente Sig. Tullio PICCIOLINI [email protected] Viale Virgilio, 77 SN – CV 04019 – BORGO HERMADA – TERRACINA (LT) c/o Tel.: 0773.752334 Lungomare C. Duilio, 36 SN – CIN – CV – GV (FIV) 00122 – LIDO DI OSTIA (RM) GCn – GS – CKs – GKs Tel.: 06.56470474 – Fax: 06.56320289 gennaio-febbraio 2016 SN – CV – GV(FIV) Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina VII NETTUNO Presidente Cav. Lorenzo BORGIA [email protected] POMEZIA Presidente Sig. Mauro ZECCA [email protected] RIETI LAGO DEL TURANO Presidente Avv. Giovanni VESPAZIANI [email protected] ROMA Presidente Dott. Sabino AVVENENTE [email protected] ROMA TRE SUD OVEST S. FELICE CIRCEO S. MARINELLA SCAURI – FORMIA SPERLONGA LAGO DI FONDI VENTOTENE Castel Gandolfo CIN – CV Presidente Prof. Roberto PUJIA [email protected] Presidente Avv. Sergio IUCCI [email protected] SS: Via dell’Olmo, 56 Scala G SN: Località Cretarossa 00048 – NETTUNO (RM) Cell: 392.9275952 SS: Lungomare delle Sirene, 109/B SN: Via Litoranea, 1110 (Lido Aquarius) 00071– TORVAJANICA – POMEZIA (RM) Tel./Fax: 06.65029287 c/o Comune di Castel di Tora Via Don Sabino Gentili, 11 02020 – CASTEL DI TORA (RI) Cell.: 339.5646498 – 331.7178581 SS: Via Guidubaldo Del Monte, 54/A 00197 – ROMA (RM) Tel.: 06.8075250 – Fax: 06.8075338 SN: Lago di Bracciano – Loc. Acquarella c/o Via Ostiense, 159 00154 – ROMA (RM) Tel.: 06.57332436 – Fax: 06.57332437 Via Terracina, 144 04017 – S. FELICE CIRCEO (LT) Tel./Fax: 0773.545567 Presidente Arch. Corrado GAVASSO [email protected] Presidente Sig. Sergio IANNIELLO [email protected] Porticciolo 00058 – S. MARINELLA (RM) Cell.: 328.6138326 SS: Via Marconi, 84 – 04028 – SCAURI (LT) SN: Baia Monte d’Oro – c/o “Lo Scoglio” Cell.: 333.6805313 – Fax: 06.42012375 SN – CIN – CV – GV (FIV) Presidente Arch. Luigi VALERIO [email protected] Presidente Sig. Rodolfo TONELLO [email protected] c/o Via del Porto s.n.c. 04029 – SPERLONGA (LT) Tel./Fax: 0771.557341 SS: Via Calabattaglia s.n.c. SN: Località Calarossano 04020 – VENTOTENE (LT) Tel.: 0771.85371 – Fax: 0771.85364 CIN – CV Presidente Sig. Giancarlo GREGORACI [email protected] CV – GV (FIVLNIPN) GC CIN – CV – GV (FIV) CIN – (FIVLNIPN) SN – CV CIN – GV (FIVLNIPN) CIN – CV – GV (FIVLNIPN) DELEGAZIONI c/o Stab. “Le Ninfe” – Via Spiaggia del Lago, s.n.c. 00073 –CASTEL GANDOLFO (RM) Tel./Fax: 06.9624068 – Cell.: 349.8467334 Latina Presidente Dott. Palmiero IANIRI [email protected] Via Ventotene, 2 04100 – LATINA (LT) Tel./Fax: 0773.3484534 Terracina Presidente Dott. Alessio ZOINA [email protected] c/o Viale della Vittoria, 152 04019 – TERRACINA (LT) Tel./Fax: 0773.726774 CV – GV (FIVLNIPN) LIGURIA Delegato Regionale: Ing. Piero FERROZZI– Viale Rimembranze, 19 – 28046 – MEINA (NO) Tel.: 0322.660600 – Fax: 0322.669229 – Cell.: 349.4544183 – [email protected] Presidente Lungomare A. Doria, 2 (Darsena) SN – CV – GV (FIV) ALBENGA Sig. Basilio CALACE [email protected] 17031 – ALBENGA (SV) Tel./Fax: 0182.542544 GPs (FIPSAS) – CS ALBISOLA Presidente Sig.ra Antonella BRIGNONE [email protected] CV – GV (FIV) ANDORA Presidente Sig. Ugo PERISSINOTTO [email protected] Presidente Ing. Vincenzo FARINETTI [email protected] SS: Passeggiata E. Montale, 2 SN: Loc. Foce Sansobbia 17011 – ALBISOLA (SV) Tel./Fax: 019.483305 Via Aurelia, 41 – Zona Porto 17051 – ANDORA (SV) Cell.: 335.8244450 Loc. Rio Tonino - Litorale Ponente 16011 – ARENZANO (GE) Tel./Fax: 010.9111839 – Cell. 333.9808051 Presidente Rag. Michele COLAMARTINO [email protected] Presidente Sig. Francesco DODDIS [email protected] Lungomare W. Tobagi, s.n.c. 17052 – BORGHETTO S. SPIRITO (SV) Tel./Fax: 018.973389 SS: Via Scalo, 1 – SN: Porticciolo 16032 – CAMOGLI (GE) Tel./Fax: 0185.771472 SN – CV (FIVLNIPN) ARENZANO BORGHETTO S. SPIRITO CAMOGLI CIN – CCn SN – CV (FIVLNIPN) gennaio-febbraio 2016 VII Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina VIII CERIALE Presidente Sig. Marco CLAVERI [email protected] Presidente Dott. Umberto VERNA [email protected] Lungomare A. Diaz, s.n.c. 17023 – CERIALE (SV) Tel.: 0182.990809 – Fax: 0182. 993916 Porto Turistico box 51 16043 – CHIAVARI (GE) Tel./Fax: 0185.301769 SN – CV – GV (FIV) GPs (FIPSAS) Presidente Sig.ra Elia LASCIARREA [email protected] Presidente Sig. Bruno ZUPO [email protected] Via Aurelia di Levante - Loc. Madonnina 16016 – COGOLETO (GE) Tel.Fax: 010.9181035 – Cell.:349.1244356 Porto Capo San Donato 17024 – FINALE LIGURE (SV) Tel./Fax: 019.600440 SN – CPs GPs (FIPSAS) – GS Presidente C.te Oreste BOZZO [email protected] Presidente Geom. Giorgio LERCARO [email protected] Porticciolo Duca degli Abruzzi Via al Molo Giano – 16128 – GENOVA (GE) Tel/Fax: 010.2461201 SS: Via Provana di Leyni, 13 SN: Porticciolo – 16167 – GENOVA (GE) Tel: 010.3200058 – Fax: 010. 321615 SN – CIN – CV GV (FIV) – CPs GPs (FIPSAS) – GMo GENOVA QUINTO Presidente Sig. Roberto MONTANARO [email protected] GENOVA SESTRI Presidente Sig. Antonio BITTI [email protected] LA SPEZIA Presidente Dott. Giorgio BALESTRERO [email protected] Presidente Dott. Raffaello QUERCI [email protected] CIN – GTA – CV – GV (FIV) CCn – GCn (FICK) GPs (FIPSAS) CS – GS (FIPSAS) CIN – CV – GV (FIV) CC – GC (FIC) GCsf (FICSF) GPs (FIPSAS) (FIVLNIPN) CHIAVARI – LAVAGNA COGOLETO FINALE LIGURE GENOVA CENTRO GENOVA NERVI SN – CIN CV – GV (FIV) CC – GCsf (FICSF) SN – CV – GV (FIV) NOLI Presidente Dott. Lelio SCAPATICCI [email protected] SS: Via Giuseppe Majorana, 6 R SN: Via al Mare – Bagnara 16166 – GENOVA (GE) Tel./Fax: 010.3200297 SS: Via Pionieri e Aviatori d’Italia, 89 16154 – GENOVA (GE) Tel.: 010.6512654 – Fax: 010. 6599884 SN: Tel.: 010.6001860 Viale Amendola,196 19126 – LA SPEZIA (SP) Tel.: 0187.564859 SS: Viale della Vittoria, 49/A 19032 – S. TERENZIO di LERICI (SP) SN: Catenaria d’ormeggio Tel./Fax: 0187.970476 Via Aurelia, 1 – Reg. Chiariventi 17026 – NOLI (SV) Tel./Fax: 019.748335 RAPALLO Presidente Cav. Uff. Paolo MUSCAS [email protected] Presidente Sig. Ulrico MARTINELLI [email protected] Calata Amm. Durand de la Penne, 10 16035 – RAPALLO (GE) Tel./Fax: 0185.55253 Corso Salvo D’Acquisto, 12 18038 – SANREMO (IM) Tel./Fax: 0184.576567 SN – CIN – CV – GV (FIV) GC (FIC) – GCsf (FICSF) GPs (FIPSAS) SN – GA – CV – GV (FIV) CCn – GCn (FICK) – CS Presidente Sig. Marco MAZZUCCHELLI [email protected] Presidente Sig. Franco FORZANO [email protected] Casa del Mare, Calata Porto, 21 16038 – S. MARGHERITA LIGURE (GE) Tel./Fax: 0185.284797 SS: Lungomare Matteotti, 1 SN: Porticciolo Miramare 17100 – SAVONA (SV) Tel./Fax: 019.801311 SS: Via Portobello, 2 SN: Arenile 16039 – SESTRI LEVANTE (GE) Tel./Fax: 0185.44810 Via Aurelia - Molo S. Antonio 17028 – SPOTORNO (SV) Tel/Fax: 019.747196 SS: Via dei Tornitori, 10 SN: Porto – Molo di sottoflutto 17019 – VARAZZE (SV) Tel./Fax: 019.95777 SN – GTA – CV – GV (FIV) LERICI SANREMO S. MARGHERITA LIGURE SAVONA SESTRI LEVANTE Presidente Dott. Matias CIVITELLA [email protected] SPOTORNO Presidente Sig. Mario Enrico GAGGERO [email protected] Presidente Sig. Elio SPALLAROSSA [email protected] VARAZZE Imperia Presidente Sig. Riccardo PIANOSI [email protected] ! VIII ! gennaio-febbraio 2016 DELEGAZIONI Via Ludovico Brea, 73 18100 – IMPERIA (IM) CV – GV (FIVLNIPN) SN – CV – GV (FIV) CIN – CV – GV (FIV) CC – GC (FIC) CS – GS – GPs (FIPSAS) CMn – GMn (FIM) GTA – CV – GV (FIV) GPn – CC – GC (FIC) GCsf (FICSF) CCn – GCn (FICK) – GPs SN – GTA – CV – GV (FIV) CPs – GPs (FIPSAS) CIN – CV – GV (FIV) Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina IX LOMBARDIA Delegato Regionale: Cav. Uff. Ennio ABATE – Via Umberto Felluga, 94 – 34142 – TRIESTE (TS) Cell.: 331.3984823 – [email protected] BERGAMO CREMA Presidente Sig. Luciano BAROZZI [email protected] Piazzale Goisis, 6 – cell. 29 24124 – BERGAMO (BG) Cell.:347.7251860 – Fax: 035.247126 Via Venezia, 33 20813 – BOVISIO MASCIAGO (MB) c/o Tel.: 0362.591135 – Fax: 0362.591933 SS: Via Cipro, 70 25122 – BRESCIA – Tel./Fax: 030.9120310 SN: Lungolago C. Battisti, 134 25015 – DESENZANO DEL GARDA (BS) Via Monte di Pietà, 5/a 26013 – CREMA (CR) Cell.: 339.3227280 – Fax: c/o 0374.56138 CREMONA Presidente Dott. Pietro ALQUATI [email protected] Presidente Avv. Lorenzo MASCHERPA [email protected] Via della Conca, 3 26100 – CREMONA (CR) c/oTel./Fax: 0372.491075 – 0372.471001 Viale Pavia, 28 26900 – LODI (LO) Tel./Fax: 0371.31763 SS – GV Presidente Dott.ssa Simona MARTINI [email protected] Presidente Ing. Luciano BATTÙ [email protected] Via Pra Magno, 8 23826 – MANDELLO DEL LARIO (LC) Tel./Fax: 0341.730355 SS: Centro Canoa – Strada Cipata SN: Porto Catena 46100 – MANTOVA (MN) Tel./Fax: 0376.387065 SS: Viale Cassala, 34 – 20143 – MILANO Tel.: 02.58314058 – Fax: 02.58314305 SN: Via S. Cecilia – 23824 – DERVIO (LC) Tel.: 0341.850672 – Fax: 0341.804373 c/o Studio Reporter – Via Olevano, 3/a 27100 – PAVIA (PV) Tel./Fax: 0382.469907 SS: Lungolago dei Canottieri, 21 – Loc. Schiranna 21100 – VARESE SN: Via S. Michele, 7 – 21014 – LAVENO (VA) Tel.: 0332.329900 – FAX: 0332.212245 SN – CV – GV (FIV) BOVISIO MASCIAGO BRESCIA – DESENZANO LODI MANDELLO DEL LARIO MANTOVA Presidente C.te Luigi VEZZI [email protected] Presidente Dott. Filippo ADAMO [email protected] Presidente Cav. Daniele MANZINI [email protected] MILANO Presidente Dott.ssa Federica MANOLI [email protected] PAVIA Presidente Sig. Claudio SACCHI [email protected] Presidente Sig. Michele FERRAIOLI [email protected] VARESE SS – CIN – (FIVLNIPN) SS – CIN – CV (FIVLNIPN) CIN – CV – GV (FIV) CCn SS – CIN CV – GV (FIVLNIPN) SS (FIVLNIPN) CCn – GCn (FICK) CIN – CV – GV (FIV) GCn (FICK) CIN – CV (FIVLNIPN) CCn CIN – CV – GV (FIV) GCn MARCHE Delegato Regionale: Cav. Ivo EMILIANI – Via Podgora, 64 – 48121 – RAVENNA (RA) Tel./Fax: 0544.408655 – Cell.: 348.2713140 – [email protected] ANCONA Presidente Sig. Nicola BASTI [email protected] CIVITANOVA MARCHE CUPRA MARITTIMA FANO MARZOCCA NUMANA PESARO CIN – CV – GV (FIV) CCn – GCn (FICK) Presidente Sig. Simone SANTINI [email protected] Presidente Sig. Pino MARCONI [email protected] SS: Via Mascino, snc SN: Porto Turistico – Zona est 60125 – ANCONA (AN) Tel./Fax: 071.206656 Via Molo Nord, s.n.c. 62012 – CIVITANOVA MARCHE (MC) Tel./Fax: 0733.8161166 Viale Romita, s.n.c 63064 – CUPRA MARITTIMA (AP) c/o Tel.: 0735.778831 – Fax: 0734.933039 Presidente C.te Rolando BOCCHINI [email protected] Presidente Mar. Raffaele MANCUSO [email protected] Viale Lungomare Mediterraneo 61132 – FANO (PU) Tel./Fax: 0721.830702 Lungomare Italia, 37 60019 – MARZOCCA (AN) c/o Tel.: 071.6627664 – Fax: 071.698794 SN Presidente Rag. Giorgio COSTA [email protected] Commissario Straordinario (Co.S.) Amm. Aleardo Maria CINGOLANI [email protected] Porto – Molo Sud 60026 – NUMANA (AN) Tel./Fax: 071.9331363 Strada tra i Due Porti, 20 61121 – PESARO (PU) Tel.: 0721.25726 – Fax: 0721.395705 SN – CIN CV – GV (FIV) SN – CV GPs – GS (FIPSAS) SN – GPs (FIPSAS) SN - CV SN – CIN CV – GV (FIV) – GMo gennaio-febbraio 2016 IX Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina X PORTO RECANATI Presidente Sig. Massimo SANTOLINI [email protected] PORTO S. ELPIDIO Presidente Ing. Nazzareno MALLONI [email protected] Presidente Sig. Carlo IOMMI [email protected] Presidente D.ssa Adele MATTIOLI [email protected] SS: Via Argentina, s.n.c. SN: Lungomare Scarfiotti, s.n.c. 62017 – PORTO RECANATI (MC) Tel./Fax: 071.7590980 Viale Trieste, 18 63821 – PORTO S. ELPIDIO (FM) c/o Tel./Fax: 0734.131511 Lungomare Gramsci, s.n.c. 63822 – PORTO S. GIORGIO (FM) Tel.: 0734.678705 – Fax: 0734.678706 Darsena Turistica – Molo Sud 63074 – S. BENEDETTO DEL TRONTO (AP) Tel./Fax: 0735.84969 – Cell.: 348.5153422 SENIGALLIA Presidente Avv. Matteo BISCOTTI [email protected] Porto – Molo di ponente – Banchina 7 60019 – SENIGALLIA (AN) Tel./Fax: 071.63983 Falconara Marittima Presidente Sig. Stefano Giovanni CHERRI [email protected] PORTO S. GIORGIO S. BENEDETTO DEL TRONTO CIN SN – CV – GV (FIV) SN – CV – GV (FIV) GC (FIC) SN – CIN – CV – GV (FIV) CC – GC (FIC) – CCn GCn (FICK) – CNu Gnu – GKs SN – CIN CV – GV (FIV) DELEGAZIONI c/o Via Cavour, 21 60015 – Falconara Marittima (AN) Cell.: 343.772213 PIEMONTE – VALLE D’AOSTA Delegato Regionale: Ing. Piero FERROZZI– Viale Rimembranze, 19 – 28046 – MEINA (NO) Tel.: 0322.660600 – Fax: 0322.669229 – Cell.: 349.4544183 – [email protected] Presidente Via Piacenza, 33 SS – CIN ALESSANDRIA ARONA BIELLA MEINA Ing. Alessandro BORGOGLIO [email protected] Presidente Sig.ra Paola CATTANEO [email protected] 15121 – ALESSANDRIA (AL) Cell.: 338.9683139 – Fax: 0131.345952 Corso Europa, 26 28041 – ARONA (NO) Tel./Fax: 0322.47257 (FIVLNIPN) Presidente Geom. Paolo SISTO [email protected] Presidente SS: Corso del Piazzo, 25 – 13900 – BIELLA SN: Fraz. Masseria – 13886 – VIVERONE (BI) Tel.: 015.8495446 – Fax: 015.8551566 CIN – CV – (FIVLNIPN) Via Sempione,112/A 28046 – MEINA (NO) Tel. 0322.660714 – Fax 0322.669229 SS: Corso Unione Sovietica, 316/b 10135 – TORINO (TO) Tel.: 011.6197643 –Cell.: 377.7063324 SN: Lago di Viverone (BI) Corso Libertà, 300 13100 – VERCELLI (VC) Cell.: 347.1844683 SN – CIN CV – (FIVLNIPN) Sig. Alessandro MEZZERA [email protected] TORINO Presidente Sig. Carlo LEVI [email protected] VERCELLI Presidente Ing. Riccardo COPPO [email protected] SN – CIN CV – GV (FIV) CIN – CV – GV (FIV) SS – CIN – (FIVLNIPN) PUGLIA Delegato Regionale: Ing. Andrea RETUCCI – Via Gaspare Papatodero, 27 – 73100 – LECCE (LE) Tel.: 06.6783129 – Tel./Fax: 0832.243999 – Cell.: 335.7087301 – [email protected] BARI BARLETTA BISCEGLIE BRINDISI CAMPOMARINO DI MARUGGIO CASALABATE X Presidente Dott. Marcello ZAETTA [email protected]! Presidente Dott. Giuseppe PAGLIARULO [email protected]! Presidente Dott. Luigi CASSANELLI [email protected]! Corso Vittorio Veneto, 1 70123 – BARI (BA) Tel.: 080.5237766 – Fax: 080.5720329! Viale C. Colombo, 1 76121 – BARLETTA (BT) Tel./Fax: 0883.533354! Via della Libertà - Darsena 76011 – BISCEGLIE (BT) Tel./Fax: 080.3957895 – Cell.: 335.5432358! SN – CV – GV (FIV) CCn – GCn (FICK) CS (FIPSAS) SN – CIN – CC – GC (FIC) ! Presidente Ing. Roberto GALASSO [email protected] Presidente Ing. Vincenzo CANGIANO [email protected] Lungomare A. Vespucci, 2 72100 – CASALE – BRINDISI (BR) Tel.: 0831.412114 – Fax: 0831.414035 Villaggio DASCO – Via Machiavelli 74020 – CAMPOMARINO DI MARUGGIO (TA) c/o Tel. 099/9712341 SN – CV – GV (FIV) CC – GC (FIC) Presidente Sig. Vito Marcello TEDESCO [email protected] Lungomare Nord 73018 – CASALABATE (LE) Tel./Fax: 0832.389091 SN – (FIVLNIPN) GS (FIPSAS) gennaio-febbraio 2016 SN – CIN CV – GV (FIV) SS Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XI FASANO Presidente Dott. Cosimo CASTRIGNANO [email protected] Presidente Avv. Antonio TULINO [email protected]! SS Via F.lli Rosselli, 115 – 72015 – FASANO (BR) Tel./Fax: 080.4427091 SN: Via Asmara, 15 – 72015 – SAVELLETRI (BR) Viale degli Aviatori, 25 SS (FIVLNIPN) 71121 – FOGGIA (FG) Tel.: 0881.617928 – Fax: 0881.374310 FRIGOLE Presidente Sig. Alessandro GARGIULO [email protected] CIN GALLIPOLI Presidente Avv. Pantaleo Ernesto BACILE [email protected] ISCHITELLA Presidente Sig. Antonio CAVALIERE [email protected]! SS: Via Bertacchi, s.n.c. SN: Darsena – Via C. Negri 73010 – FRIGOLE (LE) c/o Cell.: 348.5108395 SS: Riviera C. Colombo, 3 SN: «Rivellino» 73014 – GALLIPOLI (LE) Tel.: 0833.264301 – Fax: 0833.261041 Darsena Foce Varano 71010 – ISCHITELLA (FG) Tel./Fax: 0884.917591! MANFREDONIA Presidente Sig. Lorenzo DI CANDIA [email protected]! Presidente Sig Angelo BATTAGLIA [email protected] Banchina di Tramontana 71043 – MANFREDONIA (FG) Tel.: 0884.585558 – Fax: 0884.792066 Via Porto Canale, s.n.c. 76016 – MARGHERITA DI SAVOIA (BT) Tel./Fax: 0883.652757 – Cell.: 393.8999395! SN CV – GV (FIV) Presidente Ing. Cesare CAZZATO [email protected] Presidente Sig. Gaetano MARIANO [email protected]! Presidente Sig. Felice SCIANCALEPORE [email protected]! Presidente Dott. Antonio STOJA [email protected]! Presidente Dott. Agostino CARPARELLI [email protected] Lungomare Cristoforo Colombo 73040 – MARINA DI LEUCA (LE) Tel./Fax 0833/751398 Cala Loreto Porto 70042 – MOLA DI BARI (BA) Tel.: 080.4746465 – Fax: 080.4714021! Molo Pennello - c/o Pontili 70056 – MOLFETTA (BA) Tel./Fax: 080.3381039 – Fax: 080.3502614! Cala Curatori – Molo di Tramontana 70043 – MONOPOLI (BA) Tel./Fax: 080.9301341! Via Petrolla 72017 – VILLANOVA (BR) Tel./Fax: 0831.308889 SN Presidente Ing. Walter MELISSANO [email protected] Presidente Arch. Sergio Angelo AFFERRANTE [email protected] Via del Porto 73028 – OTRANTO (LE) Tel.: 0836.801141 – Fax: 0836.804926 Strada della Marina, 74 71010 – PESCHICI (FG) Tel./Fax: 0884.962289 SN – CV – GV (FIV) GCn – GPs (FIPSAS) GS Presidente Avv. Davide DE VIVO [email protected] Presidente Avv. Carmine Antonio MUCI! [email protected] c/o Via Sirene, 21 70044 – POLIGNANO A MARE (BA) Tel.: 080.9147120 – Fax: 080.9147121 Via S. Isidoro 73010 – PORTO CESAREO (LE) Cell.: 328.7936468 – Fax: c/o 0833.567666 Presidente Avv. Francesco MAZZOTTA [email protected] Presidente Ing. Andrea MAURO [email protected] Lungomare Matteotti, 77 SN 73026 – S. FOCA (LE) Tel.: 0832.81218 – Fax: 0832. 835095 c/o Studio di Ingegneria Mauro (FIVLNIPN) Piazza Episcopo, 19 – 73037 – POGGIARDO (LE) Tel./Fax: 0836.901316 S. VITO DEI NORMANNI Presidente Sig. Angelo Raffaele GIOIA [email protected] TARANTO Presidente Ing. Paolo BUGLIONE DI MONALE [email protected] SS: Via Garibaldi, 107 72019 – S. VITO DEI NORMANNI (BR) c/o Tel./Fax: 0831.982238 SN: Porto 72012 – SPECCHIOLLA DI CAROVIGNO (BR) Lungomare V. Emanuele, 2 74123 – TARANTO (TA) Tel./Fax: 099.4533660 TORRE COLIMENA Presidente Sig. Davide GIUSI [email protected] Lungomare Jonio 74024 – TORRE COLIMENA (TA) Cell.: 349.2813082 FOGGIA MARGHERITADI SAVOIA MARINA DI LEUCA MOLA DI BARI MOLFETTA MONOPOLI OSTUNI OTRANTO PESCHICI POLIGNANO A MARE PORTO CESAREO S. FOCA S. CESAREA TERME CV – GV (FIV) – CCn SN ! SN ! SN – CIN – CV – GV (FIV) GPs – GS (FIPSAS) SN – CV – GV (FIV) – CC GC – CCn – GCn (FICK) CPs – GPs (FIPSAS) SN – CIN CV – GV (FIV) GPs (FIPSAS) SN – CV – GV – GPs SN – (FIVLNIPN) SN – CV – GV (FIV) CCn – GCn (FICK) CPs – GPs CV gennaio-febbraio 2016 XI Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XII TORRE S. GIOVANNI DI UGENTO TRANI TRICASE VIESTE Marina di Mancaversa – Taviano Marina di S. Cataldo Presidente Sig. Sergio SABATO [email protected] Presidente Dott. Giuseppe D’INNELLA [email protected] ! c/o il Faro 73059 – TORRE S. GIOVANNI DI UGENTO (LE) Tel./Fax: 0833.931111 Molo S. Antonio 76125 – TRANI (BT) Tel./Fax: 0883.484832 SN – CV – GV (FIV) Presidente Amm. Giuseppe Raffaele PANICO [email protected] Presidente Sig. Carmine PRENCIPE [email protected] ! Lungomare C. Colombo, 55 73039 – TRICASE (LE) Tel./Fax: 0833.775434 Porto – Molo sud-ovest 71019 – VIESTE (FG) Tel./Fax: 0884.702698! SN – CV – GV (FIV) SN – CIN – CV – GV (FIV) GPs (FIPSAS) ! SN – CV – GV (FIV) ! DELEGAZIONI Presidente Via P.P. Pasolini, 8/b Sig. Vincenzo ABATELILLO 73057 – TAVIANO (LE) [email protected] Tel./Fax: 0833.911873 Presidente Sig. Mario CONGEDO [email protected] Via Alessandro Malaspina, 17 73100 – MARINA DI S. CATALDO (LE) Cell.: 349.8467334 SARDEGNA Delegato Regionale: Geom. Ingrid CRABUZZA – Via Ennio Porrino, 41 – 07041 – ALGHERO (SS) Tel./Fax: 079.9102120 – Cell.: 320.9668519 – [email protected] ALGHERO CAGLIARI CARLOFORTE CASTELSARDO Presidente Sig. Francesco CANU [email protected] Presidente Rag. Sergio ROSSI [email protected] Presidente Sig. Giuliano COIS [email protected] Presidente Sig. Massimiliano ZUCCHI [email protected] Banchina del Porto 07041 – ALGHERO (SS) Tel./Fax: 079.984093 SS: Viale C. Colombo, 135 09125 – CAGLIARI – Tel./Fax: 070.300240 SN: Marina Piccola – 09126 – CAGLIARI (CA) Tel. 070.370380 Viale Osservatorio Astronomico 09014 – CARLOFORTE (CI) Tel.Fax: 0781.857002 c/o Porto Turistico 07031 – CASTELSARDO (SS) Tel./Fax: 079.479105 SN – CIN CV – GV (FIV) CIN – CV – GV SS – CV – GV CCn – GCn GOLFO ARANCI Presidente Rag. Gianpaolo NIEDDU [email protected] GOLFO DELL’ASINARA Presidente Sig. Antonio SCANO [email protected] LA MADDALENA Presidente Sig. Mario GIANNOTTI [email protected] OLBIA Presidente Rag. Antonio CASSETTA [email protected] Presidente Sig. Antonio BORGHESAN [email protected] SS: c/o Via E. Fermi, 3 07020 – GOLFO ARANCI (OT) SN: Pittulongu-Bados Tel.: 0789.46251 –Cell.: 347.248249 SS: Via del Mare, 3 07046 – PORTO TORRES (SS) Tel./Fax: 079.514413 SN: Stintino Porto – 07040 – STINTINO (SS) SS: Viale Amm. Mirabello, s.n.c. 07024 – LA MADDALENA (OT) Tel./Fax: 0789.729104 SN : Cala Mangiavolpe Viale Isola Bianca loc. Idroscalo 07026 – OLBIA (OT) Tel.: 0789.26165 – Fax: 0789.1711259 Via Donatello, 31 07020 – PORTO S. PAOLO (OT) Tel./Fax: 0789.40018 – Cell.: 331.4442299 Presidente Sig. Paolo ERRIU [email protected] Presidente Sig. Guido OPPIZZI [email protected] Via Lamarmora, 59 09010 – PULA (CA) Tel.: 070.9245220 – Fax: 070.2653897 Porto Turistico - Banchina di Levante 07028 – S. TERESA GALLURA (OT) Tel.: 0789.387685 – Fax: 0789.753030 Presidente Sig. Salvatore CORDA [email protected] Presidente Prof. Francesco USAI [email protected] Via Sardegna, s.n.c. 08020 – S. TEODORO (OT) c/o Cell.: 347.7214900 – Fax: 0784.864594 Via Campanelli, 2 09170 – ORISTANO (OR) Cell.: 346.8274390 PORTO S. PAOLO PULA S. TERESA GALLURA S. TEODORO SINIS GOLFO DI ORISTANO XII gennaio-febbraio 2016 CIN – CV – GV (FIV) CC – GCn (FICK) GPs(FIPSAS) SS – CV – GV (FIV) SS – CV – (FIVLNIPN) CV – GV – CC GCsf (FICSF) CV – GV (FIV) SN – CIN CV – GV (FIV) SN – CV – GCn SN – GV (FIV) Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XIII SULCIS Presidente Dott. Mauro TOLU [email protected] Presidente Sig. Efisio DONAZIO [email protected] SS: Via Nuoro, 6 – 09013 – CARBONIA (CI) SN: Porto Pino c/o Tel./Fax: 0781.671442 c/o - Via Brigata Sassari, 42 09019 – TEULADA (CA) Cell.: 328.8724151 – Fax: 070.9271024 CIN CV – GV (FIV) VILLASIMIUS Presidente Dott. Michele DI MARTINO [email protected] Porto Vecchio 09049 – VILLASIMIUS (CA) Tel./Fax: 070.797173 SN – CIN CV – GV (FIV) – GPs Linas Presidente Sig. Pier Paolo PILI [email protected] TEULADA DELEGAZIONI Via Roma,1 09010 – BUGGERRU (CI) Cell.: 377.4462255 CV CS – GS SICILIA Delegato Regionale: Dott. Carlo BRUNO – Via Ruggero Settimo, 78 – 90141 – PALERMO (PA) Tel./Fax: 091.581940 – Cell.: 335.7068987 – [email protected] AGRIGENTO PORTO EMPEDOCLE Presidente Sig. Renato LENTINI [email protected] ASPRA Presidente Ing. Giacomo F. SCIORTINO [email protected] Presidente Sig. Damiano ABATE [email protected] CASTELLAMMARE DEL GOLFO CATANIA Presidente Cav. Dott. Domenico NICOTRA [email protected] SS: Via Parco Angeli, 7 92100 – AGRIGENTO (AG) SN: Banchina Nord Est – S. Leone Tel.: 0922.651624 P.zza Monsignor Cipolla, 4 90011 – ASPRA (PA) Tel.: 091.943606 – Fax: 091.955340 SS: Via Colonna, 4 91014 – CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) Tel./Fax: 0924.30133 SN: Contrada Cerri – Tel./Fax: 0924.33527 Via Cardinale Dusmet, s.n.c. (porto) 95121 – CATANIA (CT) Tel./Fax: 095.8267291 CIN – GTA CV – GV (FIVLNIPN) CPs – CS – GS SS CV SS – CIN CV – GV (FIV) Gruppo di Promozione ACI CASTELLO – ACI TREZZA GELA Presidente C.te Giuseppe PACE [email protected] LICATA Presidente Sig. Giuseppe COPPOLINO [email protected] Presidente Rag. Antonino CASILLI [email protected] SS: Via Cairoli,39 – 93012 – GELA (CL) c/o Tel./Fax: 0933.935889 SN: c/o Vela Club - Contrada Caricatore Tel./Fax: 0933.823977 Via Po, 16 92027 – LICATA (AG) Cell.: c/o 331.6919208 c/o Coop. Sociale – C.so Vittorio Emanuele, 45 98055 – LIPARI (ME) Tel./Fax: 090.9880306 Presidente Sig. Tonino SIRAGUSA [email protected] Presidente Sig. Giovanni ROCCA [email protected] Contrada Dammusello, 800 91025 – MARSALA (TP) Tel./Fax: 0923.736380 Piazzale G.B. Quinci - Banchina Edrisi 91026 – MAZARA DEL VALLO (TP) Cell.: 340.5460679 – Fax: 0923.949667 SN – CV – GV (FIV) Presidente Sig. Carmelo RECUPERO [email protected] Presidente Dott. Ugo SCALETTARIS [email protected] Via Consolare Pompea, 244 98167 – Loc. Pace – MESSINA (ME) Tel./Fax: 090.311307 Via Tonnara, 24 98057 – MILAZZO (ME) Tel.: 090.9284631 – Cell.: 349.5612073 SN – CIN – CV – GV (FIV) GPs Presidente Sig. Giuseppe ROCCA [email protected] Presidente Dott. Giuseppe TISCI [email protected] Scalo Vecchio 90142 – PALERMO (PA) Tel./Fax: 091.363394 SS: Via Marinai Alliata, 4 c SN: Via Cala - Banchina Lupa 90146 – PALERMO (PA) Cell.: 389.8083087 – Fax: 091.581940 SS: c/o Agenzia Minardi – Via Borgo Italia, 5 SN: Porto – 91017 – PANTELLERIA (TP) Tel./Fax: 0923.911502 Porto Piccolo 97016 – POZZALLO (RG) c/o Tel./Fax: 0932.798028 SN – CV – GV (FIVLNIPN) CCn – GCn (FICK) GPs (FIPSAS) – CS – GS CV – GV (FIV) LIPARI MARSALA MAZARA DEL VALLO MESSINA MILAZZO PALERMO ARENELLA PALERMO CENTRO PANTELLERIA POZZALLO Presidente Sig. Paolo FORMENTINI [email protected] Presidente Ing. Luigi TUSSELLINO [email protected] SS – CIN SN – GTA – CV GV (FIV ) – GPs (FIPSAS) GS (FIPSAS) SS – CIN – CV SN – CV – GV gennaio-febbraio 2016 XIII Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XIV RIPOSTO SCIACCA SIRACUSA TERMINI IMERESE TORRETTA GRANITOLA TRAPANI Presidente Sig. Giuseppe PULVIRENTI [email protected] Presidente Avv. Aldo ROSSI [email protected] Via Gaetano De Maio, 7 95018 – RIPOSTO (CT) Cell.: 347.5813891 – Fax 095/7649243 SS: Via Consiglio,1 – SN: Porto Molo di Ponente 92019 – SCIACCA (AG) Tel./Fax: 0925.85879 Presidente Ing. Antonino AMATO [email protected] Presidente Dott. Francesco CIOFALO [email protected] Piazzale Lepanto, 24 SN – CV – GV (FIV) 96100 – SIRACUSA (SR) CC – GC (FIC) Tel.: 0931.69147 – Fax: 0931.480680 SS: Lungomare C. Colombo SN: Molo di sottoflutto CIN – CV – GV (FIV) – GS 90018 – TERMINI IMERESE (PA) Tel.: 091.8190275 –Cell.: 389.9441417 Presidente Sig. Giovanni VAIANA [email protected]! Presidente Dott. Andrea BULGARELLA [email protected]! Via Duca degli Abruzzi, 23 91020 – TORRETTA GRANITOLA (TP) c/o Tel./Fax 0923/947322 Via Lutazio Catulo s.n.c. – Lazzaretto 91100 – TRAPANI (TP) Tel./Fax: 0923.547467! SN – GTA – CS Via XXIV Giugno, 25 90040 – TRAPPETO (PA) c/o Tel./Fax: 091.8907613! SS TRAPPETO – PARTINICO – Presidente Dott. Vincenzo BONO BALESTRATE [email protected]! Capo S. Alessio – Capo Alì Cinisi – Terrasini Giardini Naxos – Taormina Isola di Salina Lampedusa – Linosa DELEGAZIONI Presidente c/o Villa Genovese–Via Lungomare, 148 C.te Santi COSTA 98030 – S. ALESSIO SICULO (ME) [email protected] Cell.: 338.1238918 – Fax: 0942.756124 Presidente c/o Via E. Fermi,52 Arch. Roberto CAVATAIO 90045 – CINISI (PA) [email protected] Cell.: 333.2751188 – Fax: 091.8664459 Presidente Via Umberto, 435 Sig. Giuseppe TAIBI 98035 – GIARDINI NAXOS (ME) [email protected] Tel./Fax: 0942.51844 Presidente c/o Arch. Santino Ofria - Via Provinciale, 88 Sig. Salvatore SALAMONE 98050 – MALFA (ME) [email protected] Tel.: 090.9844327 – Fax: 090.9844521 Presidente Via Anfossi, 10 Sig.ra Anna SARGENTI 92010 – LAMPEDUSA (AG) [email protected] Tel./Fax: 0922.975419 Patti Presidente Dott. Sebastiano PISTORIO [email protected] c/o Villa Pisani – Via Mustazzo 98066 – PATTI (ME) Cell.: 328.7451033 – Fax: 090.9290642 Sant’Agata di Militello Presidente Dott. Carmelo DI GIORGIO [email protected] Lungomare Cosenz, 151 98076 – S. AGATA DI MILITELLO (ME) Tel. 0921.920632 – Fax: 0921.920417 SS – CV – GV (FIVLNIPN) GPs (FIPSAS) GV (FIV) ! SN – CIN –CV – GV (FIV) GS ! ! CV – (FIVLNIPN) CIN TOSCANA Delegato Regionale: C.A. (ris.) Piero VATTERONI – Viale Nazario Sauro, 35 – 57127 – LIVORNO (LI) Cell.: 335.6362909 – [email protected] Presidente SS: Viale R. Sanzio, 26 – 50124 – FIRENZE (FI) SS – CIN FIRENZE e PRATO Arch. Massimo SABATINI [email protected] FOLLONICA FORTE DEI MARMI LIVORNO MONTE ARGENTARIO XIV Presidente Sig. Luciano BENINI [email protected] Presidente Sig. Jean Mary ULIVI [email protected] Presidente Col. Fabrizio MONACCI [email protected] Presidente C.te Lucio DI LORENZO [email protected] gennaio-febbraio 2016 SN: Lago degli Etruschi – c/o C.N. Camars Via De Gasperi – Loc. Gonfienti 59100 – PRATO (PO) Tel./Fax: 055.3245082 – Cell.: 335.8100385 SS: Via Zara, 6 – SN: Viale Italia, 131 58022 – FOLLONICA (GR) Tel./Fax: 0566.42201 c/o Via Padre Ignazio da Carrara, 32 55042 – FORTE DEI MARMI (LU) Tel.: 0584.83197 – Cell.: 339.3713591 Molo Mediceo, 12 A 57123 – LIVORNO (LI) Tel./Fax: 0586.896567 SS: Via Principe Umberto, 4 58018 – PORTO ERCOLE (GR) SN: Corso Umberto I, 93 58019 – PORTO S. STEFANO (GR) c/o Tel./Fax: 0564.833246 CV – GV (FIVLNIPN) CS – GS – CCn – GCn CV – GV (FIV) CS – GS (FIPSAS) SN – CIN – GV (FIV) CIN – CV (FIVLNIPN) Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XV PIOMBINO PISA PISTOIA PORTO AZZURRO PORTOFERRAIO SIENA e VAL D’ELSA TALAMONE VIAREGGIO Capraia Isola Presidente Sig. Giovanni SIRONI [email protected] Presidente Sig. Enzo MEUCCI [email protected] Via Salivoli, 10/D 57025 – PIOMBINO (LI) Tel./Fax: 0565.42315 Lungarno D’Annunzio, 250 56128 – MARINA DI PISA (PI) Tel./Fax: 050.36652 SN – CV – GV (FIV) – GS Presidente Dott. Sergio POLI [email protected] Presidente Ing. Pietro FATTORINI [email protected]! Via degli Orti,3 51100 – PISTOIA (PT) c/o Cell.: 329.7973114 Piazza Palestro, 11 57036 – PORTO AZZURRO (LI) Cell.: 335.6529480 – Fax: 055.432210! CIN – (FIVLNIPN) Presidente Sig. Alessandro SCHEZZINI [email protected] Presidente Sig. Sergio SPERANZA [email protected] SS: Località Grigolo – SN: Località S. Giovanni 57037 – PORTOFERRAIO (LI) Tel./Fax: 0565.917243 Piazza dell’Unità, 1 53034 – COLLE VAL D’ELSA (SI) c/o Tel./Fax: 0577.929572 CV – GV (FIV) GCsf (FICSF) – GCn Presidente Dott. Graziano CAPUCCINI [email protected] Presidente Ing. Domenico MEI [email protected] SS: c/o Piazza del Marinaio, 14 58100 – ALBERESE (GR) SN: Porto di Talamone – Tel./Fax: 0564.407304 Piazza Palombari dell’Artiglio – Darsena Europa 55049 – VIAREGGIO (LU) Tel.: 0584.47189 – Fax:0584.434498 GS Presidente Rag. Giunto CANIGIANI [email protected]! SN – CIN – CV – GV (FIV) SS ! DELEGAZIONI Via Assunzione, 72 57032 – CAPRAIA (LI) c/o Tel.: 0586.858339 – Fax: 0586.425301! SS – CIN CV (FIVLNIPN) SN – GV (FIV) SS – CV ! Castiglione della Pescaia Presidente Dott. Franco PASQUALI [email protected] c/o Pal. delle Associazioni – Via Vittorio Veneto, 5 CIN 58043 – CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GR) Tel. 0564.934354 – Fax: 0564.933695 Cinquale Presidente Dott. Simone CATOLA [email protected] c/o Via Bregoscia, 38 54038 – MONTIGNOSO (MS) Cell.: 335.5915684 – Fax: 0585.807953 TRENTINO – ALTO ADIGE Delegato Regionale: Cav. Uff. Ennio ABATE – Via Umberto Felluga, 94 – 34142 – TRIESTE (TS) Cell.: 331.3984823 – [email protected] BOLZANO RIVA del GARDA TRENTO Presidente Dott. Giancarlo BRAMANTE [email protected] Presidente Sig. Mario FOLGHERAITER [email protected] Via Roen, 6 39100 – BOLZANO (BZ) Tel./Fax: 0471.261181 Viale Rovereto, 142/A 38066 – RIVA DEL GARDA (TN) Tel./Fax: 0464.556028 SS – CIN – CV (FIVLNIPN) Presidente Ing. Alberto MIRANDOLA [email protected] Via Grazioli, 54 38122 – TRENTO (TN) Cell.: 329.2360155 SS – (FIVLNIPN) SS – CV – GV (FIV) DELEGAZIONI Val di Non – Santa Giustina Presidente Dott.ssa Daniela ZANONI [email protected] Via Tiberio Claudio, 44 38023 – CLES (TN) Cell.: 328.8052218 UMBRIA Delegato Regionale: C.A. (ris.) Piero VATTERONI – Viale Nazario Sauro, 35 – 57127 – LIVORNO (LI) Cell.: 335.6362909 – [email protected] Presidente SS: Via Col. Sergio Cocchini, 10 GV (FIVLNIPN) LAGO TRASIMENO Sig. Jean Pierre CAPOLSINI [email protected] SN: Darsena 06063 – S. FELICIANO – MAGIONE (PG) Cell.: 347.2745113 ! ! gennaio-febbraio 2016 XV Lega_01_02_2016_Inserto_I_XVI_2016_CORRETTO_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:47 Pagina XVI VENETO Delegato Regionale: Cav. Uff. Ennio ABATE – Via Umberto Felluga, 94 – 34142 – TRIESTE (TS) Cell.: 331.3984823 – [email protected] Presidente Piazzale Cadorna, 11 SS – CIN – (FIVLNIPN) BASSANO DEL GRAPPA Sig. Franco MAESTRELLI [email protected] 36061 – BASSANO DEL GRAPPA (VI) Cell.: 334.3090819 Presidente Sig. Stefano CALVI [email protected] Presidente Sig. Adriano BORDIN [email protected] Presidente Sig. Antonio GARBO [email protected] Presidente Sig. Luca MAFFEZZOLI [email protected] Presidente Cav. Dott. Enrico BUSETTO [email protected] Lago di Santa Croce - Loc. Poiatte 32016 – FARRA D’ALPAGO (BL) Cell.: 349.7320746 – Fax: 178.2726033 Via Renier, 8 – Castello di Godego 31030 – CASTELFRANCO VENETO (TV) c/o Cell.: 347.4595641 Isola dell’Unione 30015 – CHIOGGIA (VE) Cell.: 392.5547887 – Fax: 02.700421738 Lungolago Pincherle, 1 37016 – GARDA (VR) Tel.: 045.5117309 – Fax: 045.7256377 Via dei Cantieri, 10 30176 – Loc. Malcontenta – VENEZIA (VE) Cell.: 389.0059467 PADOVA Presidente Arch. Elena NOBILI [email protected] CIN – CV – GV (FIV) TREVISO Presidente Sig. Riccardo RUNCIO [email protected] SS: Via S. Massimo, 137 35129 – PADOVA – Cell.: 389.6565341 SN: c/o Camping Italia 30015 – SOTTOMARINA (VE) Via G. Benzi, 86 31100 – TREVISO (TV) Tel./Fax: 0422.401053 VENEZIA Presidente Avv. Andrea PAVANINI [email protected] CIN – CV – GV (FIV) VERONA e PESCHIERA Presidente Amm. Mario GRASSER [email protected] SS: Fabbricato 39, Rampa San Basilio Santa Marta – 30123 – VENEZIA (VE) Tel./Fax: 041.5334810-1 – Fax: 041.5334812 SN: Malamocco – Tel.: 041.770395 Stradone Porta Palio, 47/c 37122 – VERONA (VR) Cell.: 324.5427425 VICENZA Presidente C.te Piergiorgio XODO [email protected] SS: Piazzale Giusti, 23 – 36100 – VICENZA (VI) Cell.: 366.9535561 SN: Lago di Fimon – 36057 – ARCUGNANO (VI) CIN – CV – (FIVLNIPN) CS – GS Caorle – Eraclea Presidente Sig. Ettore BALDO [email protected] BELLUNO CASTELFRANCO VENETO CHIOGGIA GARDA MESTRE DELEGAZIONI ! XVI gennaio-febbraio 2016 Calle Castello, 8 30021 – CAORLE (VE) Cell.: 334.8266109 SN – CIN – CV – GV (FIV) – GC (FIC) CIN SS – CIN – CV – GV (FIV) SN – CV – GV (FIV) CCn SS – CIN CV – (FIVLNIPN) SS – CIN CV – GV (FIVLNIPN) CIN – (FIVLNIPN) Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 29 Il vecchio porto di New Bedford, nel Massachusetts, in un'immaginde di fine '800, con le banchine ingombre di baleniere all’ormeggio grigia che avevano cercato e trovato nell’intestino, e gli ancor più preziosi spermaceti dalla testa. La lingua, definita ottima da chi la “gustava” era consumata con pochi altri pezzi di carne scelta mentre tutto il rimanente veniva filato a mare e la coperta sciacquata alla meglio. Abbiamo conosciuto una persona che, per cortesia, ha “dovuto” apprezzare la carne di balena, e poi ha avuto rigurgiti all’olio di fegato di merluzzo per una settimana; forse la verità starà nel mezzo, comunque…. In tutti i casi, finito di lavorare quelle tre, quattro, cinque balene che erano stata catturate, dopo una sommaria rassettata, si cercava un altro campo di caccia e tutto ricominciava come prima, fino a che stive e cale erano stracolme. “Si torna a casa” Allora, fra la profonda soddisfazione degli uomini, il comandante ordinava al nostromo di far distruggere basamento in mattoni e fornello e di far riporre la caldaia dopo averla pulita. Era l’ordine tanto atteso: si tornava a casa. Erano passati uno, due, forse tre anni. E che tipi erano tutti questi sconosciuti attori, comparse di una grandiosa, sanguinosa e tragica epopea, questi sconosciuti Ismaele della cui esistenza nessuno serberà ricordo? Oggigiorno è difficile dirlo, anche perché i balenieri appartenenti alla “consorteria yankee”, la maggioranza, sono scomparsi con la baleneria a vela; molti di loro sono caduti nella Guerra Civile, e con loro moltissime navi. È venuto a mancare il ricambio generazionale e il rinnovamento tecnologico, il kerosene ha sostituito olio combustibile e candele, la chimica ha fornito nuovi surrogati per i profumi, la plastica ha sostituito i fanoni e in definitiva la rivoluzione industriale, che aveva chiesto a gran voce i prodotti della baleneria, l’ha poi affamata a morte. D’altronde, secondo un antico detto cinese, “L’acqua fa galleggiare le navi, l’acqua le fa affondare”. Però una cosa non si può dimenticare perché, come abbiamo detto, i balenieri erano una consorteria, un numero chiuso che viveva isolato; non si vantavano, non si facevano pubblicità, ma tutti sapevano che non si diventava baleniere pescando acciughe, poi triglie, poi salmoni e poi tonni: balenieri si nasceva. Infatti spesso, accanto ai più svariati disperati o avventurieri, negli equipaggi si trovavano dei veri figli d’arte, provenienti da famiglie che sfornavano balenieri da generazioni. Ma la vita media di un baleniere era notoriamente e pericolosamente corta. Quando George Pollard, il comandante della già citata Essex, fu affondato gennaio-febbraio 2016 29 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 30 Il bark Stafford inizia la sua crociera di caccia prendendo il largo da New Bedford (Olio su tela del 1926, Museo della Baleneria, New Bedford) nel Pacifico da un capodoglio, aveva 28 anni, e il suo primo ufficiale, Owen Chase, 22. Un comandante o un armatore, non avrebbe mai e poi mai preso a bordo un ramponiere del quale non fosse stato certo, o che non avesse saputo dimostrargli su due piedi quello che valeva, ma la cosa era valida anche per gli altri membri dell’equipaggio, dai “lavoratori delle carcasse” agli armi delle lance, che dovevano sapere correre verso la morte (bastava un colpo di coda) senza esitazioni, con tutta la forza possibile e la sincronia di un orologio, ai timonieri che da poppa si intendevano con un colpo d’occhio coi ramponieri a prora e manovravano di conseguenza senza dire una parola. Essere baleniere era contemporaneamente una maledizione e un fiero orgoglio di casta. Ci sarebbero, poi, due altre curiose annotazioni da aggiungere: la prima è che i balenieri erano una sorta di legione straniera, basta scorrere i personaggi di Moby Dick per rendersene conto. 30 gennaio-febbraio 2016 Vi troviamo, infatti, Ismaele del quale, però, sappiamo solo che era largo di spalle; il suo miglior amico è Queequeg, un polinesiano, figlio di un re e nipote di un gran sacerdote. Abbiamo poi Tashtego, secondo ramponiere, un indiano d’America nativo di una terra di guerrieri e cacciatori che forniva a Nantucket molti ramponieri; Deggu, terzo ramponiere, era un negro imbarcato da giovane dal suo villaggio in Africa, e Fedallah, un parsi legato come un’ombra ad Achab. Assieme al comandante abbiamo Starbuck, primo ufficiale, un quacchero di Nantucket, “l’uomo più cauto che si possa trovare nella baleneria”. Stubb, secondo ufficiale, nativo di Capo Cod, allegro, spensierato e indifferente ad ogni pericolo e, infine, Flask, terzo ufficiale di Tisbury, sull’isola di Marta’s Vineyard, gran baleniere ma insensibile al fascino del mare. Pur sorvolando poi su altre figure minori, non si può dire che la penna di Melville (che quasi certa- Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 31 mente tendeva ad identificarsi in Ismaele) non ci abbia lasciato una traccia più che indicativa sul variegato e variopinto scenario offerto dall’umanità di bordo. Infine, l’ultimo punto: le donne. All’epoca, tra un marinaio mercantile, uno militare e un baleniere esisteva una differenza di base imprescindibile: il primo sapeva quando sarebbe partito, gli scali che avrebbe fatto e più o meno quando sarebbe arrivato a destinazione con la sua nave; il secondo conosceva la data della partenza e vagamente i lineamenti della missione; con un po’ di buona fortuna avrebbe potuto fare ritorno, sostando anche in qualche scalo. Il baleniere sapeva quando sarebbe partito, che avrebbe navigato nei mari più gelidi e inospitali e basta. Dunque addio a sogni di soste in porti gradevoli, belle hawaiane, mari caldi e spesso calmi, osterie del porto e accoglienti bordelli. Questa era una questione che doveva essere messa al passivo sin dal primo momento e sulla quale non si poteva tornare sopra. Pure, fra i balenieri del Massachusetts, nonostante la rigidità bacchettona e bigotta dell’epoca, anche di questo Moby Dick dà indiret- ta testimonianza, ci furono delle donne (un centinaio circa) che fra il 1800 e il 1870 scelsero di seguire a bordo i loro uomini per condividerne la vita: erano le whaling wifes, le mogli dei comandanti di baleniere del New England, che fra loro si chiamavano sister sailor, ossia “sorella marinaio”. Lo sappiamo grazie alla capacità e alla caparbietà di Annamaria “Lilla” Mariotti, una giornalista ligure amante del mare, che nel 2008 pubblicò il libro “Cacciatrici di balene” per i tipi dei genovesi Frilli Editori (a suo tempo recensito dalla nostra Rivista), basato sulle narrazioni dei diari di molte di queste sisters, ritrovati dopo lunghe ricerche negli Stati Uniti. Ne emerge un mondo completamente sconosciuto, parallelo a quello dei loro mariti, con la prospettiva di una vita vissuta continuativamente per due, tre, quattro anni all’interno di una esigua cabina, fra cronici mal di mare, rischi di malattie e gravidanze, carenza di acqua, mancanza di igiene, solitudine, noia, malinconia, sempre discoste dal “popolo di bordo”, nei cruenti giorni della caccia e della cattura delle prede e in quelli ributtanti della loro lavorazione. Mentre si caccia la balena, a bordo della nave madre si provvede a lavorarne i prodotti, da una stampa dell’epoca gennaio-febbraio 2016 31 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 32 In questa immagine della fine '800, dei balenieri rimuovono il blubber dalla carcassa di una balena nel porto di Nantucket Molti di questi diari, ci dice “Lilla”, si interrompono definitivamente il giorno del ritorno a casa, probabilmente assieme a molti matrimoni, ma altre donne ancora, per qualche decennio optarono per questa scelta; le navi, però, erano in via di miglioramento e forse le condizioni di vita erano diventate un poco meno proibitive, tuttavia si trattava solo di un’illusione: la baleneria stata finendo. Ma se vogliamo essere seri, per cortesia, non adoprate il termine di “balenieri” per indicare quegli operai in tuta, guanti e casco bianchi che si aggirano oggigiorno sul ponte delle farm ships nipponiche, e che all’apparenza potrebbero star bene tanto in un pastificio quanto nella sala chirurgica di una clinica. Magari di una di quelle dove si praticano gli aborti. ■ Nel film di John Houston, Gregory Peck guida la caccia all'odiata balena bianca, sostituendo Queequeeg, alle sue spalle 32 gennaio-febbraio 2016 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 33 Recensioni e segnalazioni ROBERTO D’AJELLO Antichi detti marinari 370 proverbi napoletani tradotti e commentati Grimaldi & C. Editori - Napoli 2015 Pagg.142 - € 30,00 La proverbiale arguzia della gente di mare e dei porti ha, probabilmente, un fine apotropaico: dovrebbe servire, cioè, ad esorcizzare i pericoli propri della loro vita. Da ciò la fioritura di detti, proverbi, espressioni idiomatiche che caratterizzano e arricchiscono il loro eloquio: dovreste sentire, per esempio, certe colorite esclamazioni dei gondolieri veneziani o dei camalli genovesi. Di Roberto d’Ajello, notissimo napoletanista, ricordiamo alcune originali traduzioni - appunto in napoletano - di grandi classici, come Le Petit Prince di Antoine de Saint-Exupéry, A Christmas Carol di Charles Dickens e Alice in Wonderland di Lewis Carroll, la quale ultima gli è valsa l’assegnazione del l’Award of excellence da parte di una giuria internazionale sedente in New York, in occasione del 150° anniversario della prima uscita del libro. Ma vanno anche citate precedenti raccolte di detti, fatti e … misfatti partenopei, quali la recentissima ’A Maronna t’accumpagna. Ora ha dedicato la sua ultima fatica (o forse già la penultima … la sua fertilità quasi grafomaniaca non conosce soste!) ai marinai partenopei. Che certo meritano un’attenzione tutta particolare adesso che il napoletano è stato riconosciuto come lingua e non più dialetto nientedimeno che dall’UNESCO: e, sia chiaro, si tratta della giusta promozione internazionale di un patrimonio culturale (e letterario) di grande rilevanza. E il libro qui rassegnato ne è una riprova. La raccolta di d’Ajello arricchisce notevolmente e completa quella, già nota tra gli appassionati, di Roberto Romano, uscita qualche decennio fa sotto il titolo di Viento’mpoppa, peraltro limitata alla tradizione sorrentina. Questa qui recensita, ben più ampia, cita addirittura quasi quattocento detti e proverbi (e scusate se è poco!), talché è quasi impossibile, e potrebbe essere criticabile, riportarne l’uno piuttosto che l’altro: però uno almeno non posso proprio far a meno di citarlo testualmente. Per indicare la supremazia del Comandante a bordo, i francesi usano definirlo Maître après Dieu; i napoletani, più pratici: “Pisciata’e patrone nun ammacchia ’a cuperta (pag. 99). Né, infine, si può tralasciare di sottolineare la splendida veste del libro! Carta a mano, caratte- ri eleganti e leggibilissimi, illustrazioni rare e di rara bellezza. Renato Ferraro FLAVIO SERAFINI Le formiche del mare Ed. CLD Libri - Pontedera (PI) 2014 Pagg. 502 - € 55,00 Il volume può ritenersi la prosecuzione ed il completamento di “La flotta scomparsa” (Gribaudo- 2010) dello stesso autore, recensito in queste colonne nel fascicolo di novembre-dicembre 2011, nel quale venivano tracciate, tra l’altro, le vicende di Viareggio marinara, basate sull’impiego ai fini commerciali del canale naturale della Burlamacca, che è un emissario del lago di Massaciuccoli, le cui rive furono banchinate alla fine del XVI secolo. Tale opera non ebbe però un esito soddisfacente per cui soltanto nel secolo successivo, su iniziativa della duchessa Maria Luisa di Borbone, il ducato di Lucca dette inizio alla costruzione di darsene che contribuirono a trasformare la città in un viva- gennaio-febbraio 2016 33 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 34 Recensioni e segnalazioni ce emporio marittimo. In un tale contesto geografico nacque una autoctona marineria viareggina ed è a questo punto che “La flotta scomparsa” lascia il posto a “Le formiche del mare”. Si comincia con una esauriente storia della marinerie toscane (Viareggio – Carrara – Livorno) nate dopo il Trattato di Vienna del 1815, per approdare ad una descrizione dei tipi di veliero più diffusi (le “formiche del mare” appunto), tra i quali primeggia il navicello, spesso adattato al trasporto di carichi pesanti (“viaggi a marmo”), e poi alla dettagliata e minuziosa descrizione delle casate di marinai, che si sono succedute a comandare o a costituire gli equipaggi. È una vera e propria “storia di famiglia” vivacizzata dall’ampio corredo di foto, provenienti dagli archivi del Museo Navale Internazionale di Imperia, di cui l’A. è il fondatore, o fornite direttamente dagli eredi. Si tratta della parte centrale del volume, preceduta e seguita da altri capitoli non meno importanti. Come quelli sui salvataggi effettuati nelle acque del Mediterraneo (molti attestati originali sono riprodotti e costituiscono una corredo documentale a dir poco unico), sugli “ex voto”, sui naufragi, sulla vita di bordo, durissima: veniamo a sapere, ad esempio, che ai giovanissimi mozzi (bamboretti) incredibilmente era vietato dormire di giorno così come invece veniva consentito a tutti gli altri marinai. Né l’A. ha dimenticato di citare le donne viareggine, mogli dei comandanti che dividevano col marito i disagi delle navigazioni, come Santina Berti e Adele 34 gennaio-febbraio 2016 Puccinelli, consorti di due capitani di lungo corso le quali, caso unico nelle marinerie mondiali, trascorsero mezzo secolo a bordo di velieri oceanici. Alle navigatrici, tra gli altri, era affidato il compito di insegnare a leggere e a scrivere e, al tempo stesso, di leggere e scrivere le lettere per quei marinai che erano analfabeti, non avendo potuto frequentare da bamboretti nemmeno la prima elementare. Il capitolo XXI, poi, contiene una documentazione di grande valore: il lungo elenco completo degli oltre 1.000 bastimenti costruiti a Viareggio a partire dal 1909, per ciascuno dei quali è indicato il nome, il tipo, l’armatore e il costruttore. Sette tra queste unità (sei a vela ed un motoveliero) sono raffigurate in altrettante artistiche tavole a colori; sono tutte molto suggestive e contribuiscono validamente ad impreziosire l’opera. La completezza e l’esattezza che caratterizzano ogni pagina del volume testimoniano la passione per tutta la materia, collaudata in una vasta produzione editoriale, da parte del comandante Flavio Serafini, il quale oggi è una indiscussa autorità per quanto riguarda la storia delle marinerie veliche ed ha il merito con le sue opere di contribuire a salvare un prezioso patrimonio di tradizioni da una inevitabile dispersione, prodromo di sicuro e definitivo oblio. Il grande formato del volume (cm 32x24) contribuisce a valorizzare il copioso materiale iconografico, in particolare la riproduzione delle documentazioni ufficiali, tutte perfettamente leggibili. Di grande risalto, infine, la suggestiva immagine di un brigantino goletta con gabbie e velacci bordati e gonfi di buon vento, mentre entra spavaldamente nel canale Burlamacca a Viareggio per portarsi all’ormeggio. Claudio Ressmann STEFANO GALLINO Il Meteo per la vela Manuale per la regata e la crociera Nutrimenti – Roma, 2015 Pagg.320 - € 29,00 Tra le cose più importanti per pianificare una navigazione a vela, sia per regata che per crociera, sicuramente troviamo la comprensione delle condizioni meteorologiche e delle tattiche necessarie per sfruttare a proprio favore la variabilità di questo fattore, spesso difficile da valutare. Un manuale completo di meteorologia, con tutte le informazioni teoriche per capire e prevedere l’evoluzione del tempo, è adesso disponibile ai diportisti. Si tratta del libro “Il Meteo Per Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 35 La Vela” scritto da Stefano Gallino, (meteorologo della FIV nonchè docente della materia da molti anni), che ha messo a disposizione della comunità velica, una guida completa di Meteorologia Marina con più di 300 pagine dense di informazioni sul “fattore meteo” con cui ci si deve confrontare durante una navigazione a vela. Ricco di illustrazioni chiare e comprensibili, il volume spiega tutti i fenomeni legati all’atmosfera (processi termodinamici), le loro interazioni e gli effetti che ne scaturiscono. Con uno stile semplice e chiaro, ma senza mancare di rigore scientifico, viene offerta al diportista una guida per leggere e comprendere le carte sinottiche, per valutare i fenomeni, ottimizzare l’uso dei principali strumenti di misura e infine orientare nel modo corretto le proprie scelte tattiche. Nell’ordine, vengono illustrati i principali parametri meteorologici, come pressione, temperatura, umidità, i più complessi concetti di dinamica dell’atmosfera (cicloni e anticicloni, nubi e piogge ecc.), l’interazione ariamare e tra vento e morfologia delle coste; intensità e direzione delle correnti aeree intorno a isole e promontori; concetti di brezza e di raffica, il moto ondoso, il fetch; le scale Beaufort e Douglas ecc. Particolarmente utile è la “sintesi essenziale” degli argomenti trattati che troviamo alla fine di ogni capitolo. “Il Meteo Per La Vela” è il risultato di anni di esperienza e di ricerca del suo autore alla cui stesura hanno contribuito tecnici della Federazione Italiana Vela e componenti della comunità scientifica italiana e dovrebbe essere a bordo di ogni barca, sia a vela che a motore, per essere consultato dai comandanti del diporto. Paolo Giannetti SUSY ZAPPA Sein Una virgola sull’acqua Ed. Il Frangente - Milano 2015 Pagg.150 - € 18,00 Il fascino che esercita il mondo marinaro celtico, anche se meno noto, è forse più sottile e misterioso di quello vichingo, che pure ha più adepti. Ma basti pensare a quella meravigliosa epopea che è la Navigatio Sancti Brendani, oppure alla vicenda del vikingo Ingolf Arnarson il quale, giunto in Islanda, nell’esplorare la terra incognita vi trovò dei papar, degli eremiti irlandesi che vi si erano già stanziati! Certo, quando si parla di Celti marinai si pensa subito agl’Irlandesi e al loro curragh: ma si dimentica che anche i Bretoni, altrettanto grandi marinai, erano di quella stessa razza. Queste memorie sono riemerse leggendo questo bel libro di Susy Zappa, dedicato a una “isola bretone leggendaria”, posta, appunto, in fregio alla costa bretone. Ma - proprio in quanto isola fra l’altro di non facile approdo - con una sua individualità che la distingue nettamente dalla vicina terraferma. Dalla lettura del libro si comprende che la Susy si è letteralmente innamorata di questa terra – un’isola che più isola non si può! – e ne fa innamorare anche il lettore. E quest’innamoramento traspare anche dal linguaggio immaginifico, spesso addirittura lirico, usato dall’A.. “L’isola di Sein srotola un passato di racconti leggendari, tragici ma romantici” (pag. 20). Ed è forse proprio questa parte di miti, storie e storiacce la componente più intrigante dell’opera. Per esempio, storie (o storiacce) di naufragi, puntigliosamente enumerati in una lunghissima, impressionante lista; per esorcizzare i quali si ricorre a una speciale “preghiera del marinaio” in lingua locale: “Doue, va secourit da dremen ar Raz, rak va lestr a zo bihan hag ar mor zo bras! (Signore, proteggimi nel passaggio della Raz, perché la mia barca è piccola e il mare è grande!). Intrigantissima la leggenda del faro di Tevennec, dove i fantasmi ci stanno di casa. Leggetevela: ne resterete incantati, o piuttosto … terrorizzati! E verrà anche a voi di dire: “Kerz-Kuit, Ama, Ma, Ma, Flak!” (Vattene, questo posto è mio!). E poi ancora la leggenda della Cheminée du Diable, secondo la quale San Guénolé promise agl’isolani la costruzione di un ponte tra l’isola e il continente. La novità fu accolta con giubilo dal Diavolo, che così avrebbe potuto raggiungere Sein senza bagnarsi, cosa per lui pericolosa perché l’acqua avrebbe smorzato i suoi bollenti spiriti. Allora il Santo si trovò in gennaio-febbraio 2016 35 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 36 Recensioni e segnalazioni difficoltà: mantenere la promessa fatta agl’isolani o stoppare il Diavolo? La soluzione fu trovata dal Padreterno, che il ponte lo fece di ghiaccio, e l’Eterno Nemico, ritenendolo di cristallo, vi s’incamminò finché il calore dei suoi zoccoli fece fondere la massa glaciale sotto di lui e lo fece precipitare nella temuta acqua. E di queste storie ne troverete ancora, e tante. Ma non solo di esse si sostanzia il libro: leggetevelo, e farete tante gustosissime scoperte… Renato Ferraro ACHILLEUGENIO LAURO Il Navigatore Achille Lauro una vita per il mare Mondadori - Milano 2015 Pagg.289 - € 17,90 La vita di Achille Lauro sembra uscita da uno dei romanzi di Konrad: erede di una famiglia di armatori, cresciuto con l’austerità ed il rigore d’altri tempi che lo porterà da giovane mozzo ad attraversare l’Oceano su un veliero in balia delle tempe- 36 gennaio-febbraio 2016 ste per diventare l’armatore leggendario e spregiudicato che ha contribuito a scrivere la storia dell’Italia del XX secolo. Il nipote Achilleugenio Lauro, autore di questa biografia dal titolo “Il Navigatore”, ci racconta la vita del nonno, il “Comandante” Lauro, determinato e astuto, brillante, di straordinaria intuizione e intraprendenza e altrettanto straordinaria ambizione e tenacia, capace di correre rischi altissimi per raggiungere risultati per altri impossibili anche solo da immaginare. Armatore spregiudicato ma con un profondo senso dell’onore e della lealtà che gli consentiva di guadagnarsi la stima dei suoi avversari e l’incrollabile fiducia della sua gente, non solo quella che lavorava per lui sulle sue navi ma tutta la gente di Napoli. Attraverso documenti inediti, corrispondenza personale, ricordi e testimonianze, l’Autore ripercorre la vita dell’imprenditore di successo, sempre pronto a cogliere i cambiamenti della nuova tecnologia che determinerà la scomparsa dei velieri sostituiti dai battelli a vapore e con tenacia e coraggio riuscirà a risollevarsi dal disastro della Seconda Guerra Mondiale e da rovesci successivi fin quando non potrà che assistere impotente al crollo dell’impero economico che aveva creato. Sullo sfondo dell’Italia fascista e fino ai primi anni ‘80, il Comandante Lauro vive la sua vita avventurosa che lo vede fra i protagonisti della realtà sportiva, editoriale e politica, oltre che finanziaria, di quegli anni incredibili di crescita e di cam- biamenti, documentata anche dalle numerose immagini fotografiche che corredano il testo. Accanto alle vicende pubbliche, la vita privata dell’uomo: il legame profondo con la moglie Angelina, la compagna fedele, il suo punto di riferimento, gli amori con le donne che gli sono state accanto in segreto o alla luce del sole, il difficile rapporto con il figlio e la fine malinconica, con la consapevolezza del disastro ormai insanabile e soprattutto della mancanza di un erede con le sue stesse capacità, qualcuno in grado, dopo di lui, di riprendere la scalata al successo e riportare a galla quello che era stato il “suo” impero. L’A. propone una biografia affascinante che ha tutti gli ingredienti del romanzo: un intreccio di potere, ambizione, denaro e amore con al centro un personaggio leggendario e inimitabile, dalle scelte a volte discutibili ma dotato di un carisma straordinario, la cui scomparsa coincide con quella di un’epoca irripetibile nella storia del nostro Paese. E forse la gente di mare, così profondamente legata alle superstizioni, avrà pensato che la tragedia finale dell’Achille Lauro, la nave azzurra simbolo dell’intera flotta, senza più padrone, sia stata il giusto palcoscenico di un ultimo atto impossibile da prevedere: il sequestro della nave e l’assurda uccisione di un passeggero indifeso, vittima di una lotta in cui la violenza cieca prevale sulla pietà e su quel codice d’onore in cui il Comandante aveva creduto per tutta la vita. Anna Mandraffino Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 37 Sub AMBIENTI PER LE IMMERSIONI (5a parte) P inneggiando, pinneggiando, cerchiamo il nostro obbiettivo tra le praterie di Posidonia, utili estensioni subacquee di questa pianta acquatica indispensabile per l’ecosistema. Tentiamo con ogni possibile attenzione di individuare i nostri piccoli ma importanti animaletti, e mentre frughiamo tra le lunghe foglie nastriformi, individuiamo finalmente le Flabelline, un genere di molluschi nudibranchi della famiglia delle Flabellinidae. Imparare a ricercare un soggetto sott’acqua con successo, è una dote che si acquisisce con l’esperienza, o talvolta la si possiede per puro talento. Bisogna concentrarsi sull’oggetto in questione, cercando di individuarlo come “diversità” nell’ambiente che lo accoglie. Detto così, questo impegno sembra molto semplice, ma spessissime volte le mimetizzazioni degli esseri del mondo marino, o le colonizzazioni delle formazioni biologiche sugli oggetti depositati da La minuscola ma graziosa Flabellina si nutre di Idrozoi sui quali depone anche le uova lungo tempo sul fondale del mare, rendono l’individuazione molto complicata. Pinneggiando, pinneggiando, con la giusta e necessaria tranquillità, con il ritmo respiratorio lento e profondo, in preciso coordinamento con i nostri movimenti, scandagliamo gli abissi. Una buona acquaticità ci permette di mantenere la calma e la rilassatezza, elementi indispensabili per la concentrazione della ricerca. I nostri occhi cercano, verificano, valutano e mettono a fuoco dove è necessario, ma la nostra mente non dimentica i controlli necessari per la gestione in sicurezza dell’immersione. Ma diamo spazio alla nostra Flabellina affinis che è di colore viola o rosa, la sua lunghezza può arrivare a quattro cm e ha come caratteristica principale la mancanza totale dell’apparato branchiale per la respirazione, funzione che avviene solo attraverso la pelle. La sua presenza è comune nel Mar Mediterra- gennaio-febbraio 2016 37 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 38 Sub neo e nell’Oceano Atlantico, e vive sia nei bassi fondali che in profondità fino a cinquanta metri. La visione di questo piccolo ma bellissimo essere è un puro piacere, le sue caratteristiche morfologiche ne fanno un vero esemplare di naturale bellezza estetica. La precisione delle protuberanze cutanee con le loro tinte cromatiche, ci ricordano la grandezza della natura che ha prodotto le sue irripetibili creature. Le appendici cutanee che le appartengono (Cerati), hanno funzione respiratoria, digestiva e spesso difensiva, in quanto immagazzinano delle cellule urticanti che la Flabellina usa contro ogni aggressore. Ecco il momento giusto per pro- vare il nostro ultimo acquisto dell’attrezzatura subacquea, una piccola video camera portatile, in alta definizione, per immortalare le spettacolari immagini plastiche del Nudibranco violetto. L’attore è avvolto nel verde delle praterie formate dalle piante della Posidonia, sembra che già si senta una Star del video! La sequenza che andiamo a girare è molto suggestiva, in più, l’idrofono dell’apparecchio che stiamo usando registra il respiro del sub: Si ascolta l’aria che passa dalle bombole ai polmoni, si riconosce successivamente la fase espiratoria, fatta di bolle che irrompono rumorose nel mare, emesse dai baffi dell’erogatore. Il nostro primo documentario sta per essere girato, e il prodotto delle riprese ci ricorderà nel tempo questo importante momento della nostra vita subacquea. Ma dedichiamoci un pò alla Posidonia, ambiente adatto delle Flabelline. Le nostre belle piante acquatiche, endemiche del mar Mediterraneo, scoperte dal Prof. Delile nel 1813, vanno sopratutto ricordate per la loro importanza nel processo vitale dei mari. Esse esercitano una notevole azione di protezione contro la corrosione della fascia costiera, inoltre il Posidonieto è considerato un buon bioindicatore della qualità delle acque marine, ospitando organismi animali e vegetali che nelle praterie trovano nutrimento e protezione. Gli antenati della Posidonia erano un tempo piante terrestri che si sono spostate a vivere nel mare intorno a 120 milioni di anni fa 38 gennaio-febbraio 2016 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 39 Pinneggiando, pinneggiando, continuiamo la nostra ricerca, e soddisfatti del primo incontro, ci sentiamo sicuri di poter trovare un altro simpatico quanto affascinante elemento che vive tra le Posidonie, il Cavalluccio Marino o Hippocampus. Questo curioso pesce è ricoperto da placche ossee rigide, che sistemate ad anello lungo il tronco lo proteggono dai predatori. È molto diffuso lungo le coste dei mari temperati, vive ad un massimo di cinquanta metri di profondità, e non è facilmente individuabile perché si mimetizza in maUna deliziosa unione tra due cavallucci marini niera straordinaria con l’ambiente cirper circa cinque minuti. costante. Purtroppo il peggior nemico e La caratteristica che desta curiopredatore dell’Hippocampus è sità in questa specie, è che le uol’uomo, che li caccia per scopi va sono allevate dal maschio e commerciali legati alla vendita non dalla femmina. Infatti dei pesci per gli acquari. I Cavalquando si avvicina la stagione lucci Marini tuttavia sono abilisriproduttiva, il maschio d’Ipposimi ad evitare la predazione gracampo sviluppa nella parte venzie alla perfetta mimetizzazione, trale una sorta di tasca ed inizia che li salva anche dagli attacchi a corteggiare la femmina con delle Tartarughe Marine, Tonni, danze rituali, affinché deponga Granchi e Razze. L’Hippocamle uova nella sua tasca. Durante pus, a sua volta, è un voracissimo tutto il periodo dell’incubazione predatore che aspetta pazientedelle uova, la femmina fa delle mente per ore che la sua preda visite quotidiane al maschio e (piccoli crostacei, minuscoli pecompie con lui le danze rituali sci e larve) passi nelle sue vicinanze per divorarla. Questo comportamento di caccia, dimostra il carattere abbastanza schivo del Cavalluccio Marino, che in genere vive da solo o in coppia ed è poco aggressivo nei confronti dei suoi simili. Anche nel caso dell’Hippocampus, come per la Flabellina, ci troviamo di fronte ad uno spettacolo entusiasmante, rimaniamo estasiati dalle forme e dai colori che appartengono a questo curioso e insolito pesce, e per questo prepariamo immediatamente la nostra ripresa con la telecamera. Attendiamo il momento migliore per iniziare a girare, quando… La fortuna ci assiste! Abbiamo di fronte a noi una coppia di Hippocampus in danza d’amore, la ripresa parte e riusciamo ad avere una sequenza veramente eccezionale. L’armonia dei movimenti ci ricorda un valzer, e i protagonisti del ballo per la vita confermano l’energica espressione della natura, che non smette mai di insegnare a noi umani, quanto la bellezza può essere importante per la sopravvivenza del mondo intero. Alberico Barbato gennaio-febbraio 2016 39 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 40 La voce del diportista LA RIFORMA DEL CODICE DELLA NAUTICA D a tempo si avvertiva l’esigenza di una rivisitazione della disciplina della nautica, soprattutto in considerazione dell’evoluzione subita dal contesto economico e sociale. A distanza di dieci anni dall’entrata in vigore del Codice della nautica, infatti, il Parlamento ha approvato la legge 7/10/2015, n. 167, recante la delega al Governo per la riforma dello stesso. La legge precisa che la revisione del Codice dovrà concentrarsi sul regime amministrativo delle unità da diporto, sull’attività di controllo in materia di sicurezza della navigazione da diporto e di prevenzione degli incidenti in prossimità della costa, sulle sanzioni e sui requisiti psicofisici per il conseguimento delle patenti nautiche. Nell’opera di revisione il Governo dovrà attenersi ad una serie di criteri, tra i quali vanno segnalati i seguenti: 1) ricerca di ulteriori soluzioni di snellimento delle procedure burocratiche, soprattutto nel campo delle immatricolazioni; 2) semplificazione del regime amministrativo delle unità che effettuano attività commerciali (locazione, noleggio, diving e scuola nautica); 3) semplificazione della procedura per la dismissione di 40 gennaio-febbraio 2016 4) 5) 6) 7) 8) bandiera in relazione alle grandi difficoltà oggi esistenti (a causa dei tempi amministrativi troppo lunghi) per le vendite all’estero di barche usate italiane; regolamentazione a livello nazionale dell’attività di locazione dei natanti, oggi disciplinata con le diverse ordinanze delle Autorità marittime; previsione nell’ambito delle strutture ricettive della nautica di un congruo numero di ormeggi riservati alle unità in transito e ai portatori di handicap, nonché destinazione alla nautica minore di aree demaniali per il ricovero a secco di piccole imbarcazioni; semplificazione dei requisiti visivi e uditivi per la patente nautica, attualmente troppo severi e analoghi a quelli richiesti per i marittimi professionisti a bordo di navi mercantili; revisione dei titoli professionali del diporto per condurre imbarcazioni e navi da diporto adibite al noleggio; razionalizzazione delle attività di controllo delle unità da diporto in materia di sicurezza della navigazione, al fine di evitare inutili e dispendio- se ripetizioni di verifiche sulle stesse unità in archi temporali limitati e previsione della Guardia costiera quale autorità coordinatrice dei controlli di sicurezza svolti dalle forze di polizia in mare; 9) revisione della disciplina in materia di sicurezza anche alla luce delle innovazioni tecnologiche intervenute; 10) istituzione della figura professionale dell’istruttore di vela, che nel nostro ordinamento non è regolamentata (con creazione di un albo nazionale, i cui iscritti dovranno possedere apposito brevetto FIV, Marina militare o Lega navale); 11) revisione della disciplina sanzionatoria, aumentando l’entità delle sanzioni vigenti di un terzo per le violazioni in materia di sicurezza della navigazione (con ampliamento dei casi di sospensione e revoca delle patenti nautiche) e prevedendo l’inasprimento delle sanzioni per le violazioni dei limiti di velocità, per la conduzione di unità da diporto in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, nonché per le fattispecie che causano danno ambientale. Aniello Raiola Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 41 Emergenza sanitaria PREVENZIONE: LE POSIZIONI Apriamo la prevenzione con questo argomento che può sembrare di carattere generale ma è invece molto specifico e molto importante perché, in ogni situazione, la prima cosa è tranquillizzare il paziente e fargli assumere una posizione corretta, non dannosa. Tutti possono imparare le cose riportate in questa pagina e tutti possono farle qualora servisse, non solo in barca. Qualcuno di voi sicuramente l’ha già fatto. Qui cerchiamo di spiegarvi quando usarne una piuttosto che l’altra. Posizione SEMISEDUTA Il soggetto viene fatto sedere con le gambe semi piegate e un grosso rialzo triangolare sotto la cuscineria della cuccetta. Questa posizione viene consigliata per gravi difficoltà respiratorie. Posizione SEMISDRAIATA Il soggetto ha le gambe distese, testa e tronco sollevati su cuscini. Questa posizione viene consigliata in caso di affanno, traumi al torace o difficoltà respiratorie. Posizione SDRAIATA (supina) Il soggetto è messo nella posizione di riposo normale con un cuscino sotto la testa. Questa posizione è utile per rilassarsi e riprendere le forze; è quella in cui generalmente viene fatto mettere il membro dell’equipaggio che non si sente bene, per effettuare la visita. Posizione ANTISHOCK Il soggetto è disteso sulla schiena con le gambe sollevate di 2030 cm con cuscini o altro sotto i piedi per favorire la circolazione. Questa posizione viene consigliata in caso di calo di pressione, svenimento o emorragia e gambe gonfie. Posizione LATERALE DI SICUREZZA Questa posizione viene consigliata in caso di mancanza di coscienza, svenimento. Dopo aver controllato il battito cardiaco e verificato che la persona è in grado di respirare la si mette in questa posizione in attesa di soccorsi o in attesa che la persona assistita si riprenda. Serve per mantenere una posizione stabile e, grazie alla Iper estensione del capo, mantenere le vie aeree libere dalla lingua. Come si esegue: - Aprire il braccio dell’infortunato dal proprio lato. - Piegare il braccio opposto in modo che l’avambraccio e la mano siano appoggiati sul suo torace. - Flettere la gamba dal medesimo lato sollevando il ginocchio. - Porre la propria mano sotto il gluteo del paziente e farlo ruotare lentamente sul fianco verso di sé muovendo contemporaneamente il capo, la spalla e il bacino. - Iper estendere il capo. - Posizionare la sua mano posta precedentemente sul torace del paziente sotto la sua guancia e puntellare bene il suo ginocchio. In genere questa posizione è utile farla assumerla in tutti quei casi nei quali il membro del nostro equipaggio viene lasciato a riposare dopo un trauma superato. È molto utile in caso di mal di mare, in quei momenti in cui, passato il vomito, la persona resta sdraiata a riposare in cuccetta o in pozzetto. Umberto Verna gennaio-febbraio 2016 41 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 42 Corso di pesca IL GALLEGGIANTE SCORREVOLE Q uante volte, giunti in posto di pesca, capita di restare spiazzati dalla profondità dell’acqua? Una situazione tutt’altro che rara se stiamo esplorando nuovi moli o scogliere o se siamo in vacanza, anche solo per qualche giorno, con le canne da pesca al seguito. Una fase d’incredulità ci può stare ma, dopo pochi istanti, dovremmo già essere in grado di mettere in atto le giuste mosse per portare le esche nel posto giusto. In concreto, quando la profondità è superiore alla lunghezza della nostra canna bolognese, dovremo ricorrere a un attrezzo particolare per poter pescare “sospesi” ma, nonostante tutto, vicini al fondo: il galleggiante scorrevole. Pensiamo, per esempio, alla banchina di un porto con acqua fra 10 e 15 metri. Con la nostra canna ad anelli, per lunga che sia, non potremo mai raggiungere la zona vicina al fondo se non usiamo un galleggiante capace di lasciar scorrere la lenza madre e bloccarsi al punto giusto. E far lavorare l’esca a pochi centimetri dal fondale è essenziale, per esempio quando insidiamo le orate con il bigattino. Come funziona Con la canna ad anelli, per lunga che sia, non potremo mai raggiungere la zona del fondo se non usiamo un galleggiante capace di lasciar scorrere la lenza madre e bloccarsi al punto giusto. E far lavorare l’esca a pochi centimetri dal fondale è essenziale, per esempio quando insidiamo le orate con il bigattino 42 gennaio-febbraio 2016 Il galleggiante scorrevole è un segnalatore di aspetto comune che però, come dice il nome, è libero di scorrere sulla lenza per poi fermarsi quando la montatura ha raggiunto la profondità che ci serve. Se confrontiamo uno di questi galleggianti con un classico modello fisso, potremo capire subito la differenza: anziché essere bloccato sul filo dai tubetti in silicone inseriti sull’astina, lo scorrevole ha un occhiello più grande, leggermente distanziato dal corpo, e Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 43 Spesso gli esemplari più corpulenti di boga (nell’immagine) se ne stanno in profondità e ci vuole per forza il galleggiante scorrevole per catturarli un altro alla fine dell’asticella. In questo modo lo scorrevole non ha fermi: il punto di stop verrà scelto in base alla profondità di pesca e realizzato direttamente sul filo con un nodo di filo di cotone o, meglio, con l’inserimento un apposito gommino che si trova in vendita nei negozi di pesca, detto anche “chicco di riso” o stopper. Questo piccolo accessorio si monta sulla lenza madre, prima di infilare il galleggiante, grazie all’applicatore di cui è dotato (in pratica un’asola che si elimina una volta terminata l’applicazione). In seguito può essere spostato lungo la lenza, per impostare la maggiore o minore profondità di pesca, semplicemente tirandolo fra le dita: la sua resistenza, però, è sufficiente a bloccare la corsa del galleggiante alla profondità desiderata. Quale scegliere Visto che sovente l’uso del galleggiante scorrevole è necessario su fondali rilevanti, la grammatura del segnalatore è spesso elevata. In commercio esistono galleggianti scorrevoli di portata da 2 fino a 30 grammi, anche se i più usati sono quelli “leggeri” che, per intenderci, vanno dai 3 ai 12 grammi. Le grammature ideali per la pesca a bolognese difficilmente superano quest’ultimo valore. I galleggianti più leggeri sono spesso utilizzati per pesci molto diffidenti mentre quelli più pesanti sono adatti per le maggiori profondità. Se la grammatura del galleggiante è un fattore primario, dobbiamo sottolineare che anche la sua forma è spesso determinante. Un profilo affusolato è sicuramente da preferire quando il mare è piatto, perché sulla mangiata affonderà senza opporre una grane resistenza. Viceversa, per il mare mosso una forma tondeggiante o a pera rovesciata” sarà da preferire. gennaio-febbraio 2016 43 Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 44 Corso di pesca Foto 1 Foto 2 Foto 3 Foto 4 Foto 5 Come montarlo Il montaggio di un galleggiante scorrevole va effettuato con estrema cura. Prima di tutto dovremo verificare che il fermo sul filo si blocchi quando incontra l’anellino superiore del galleggiante. Per stabilirlo, basta fare una prova prima del montaggio. Se lo stopper è così piccolo da attraversare l’anellino, dovremo inserire sulla lenza madre una microperlina che servirà da elemento di battuta. Di seguito illustriamo le fasi salienti del montaggio. Inseriamo lo stopper (foto 1) e l’eventuale micro perlina. Facciamo passare la lenza madre nei due anelli del galleggiante (foto 2). Inseriamo la torpille, di peso poco inferiore alla portata del galleggiante (foto 3), poi rifiniremo la piombatura con palli- 44 gennaio-febbraio 2016 ni spaccati. Mettiamo un pallino di piombo spaccato del 10 sulla lenza madre (foto 4): servirà da battuta per lo scorrevole ed eviterà i garbugli durante il lancio. Infine colleghiamo il finale a fondo lenza (foto 5). Conoscere la profondità Alla misurazione del fondo va data molta importanza quando si usa lo scorrevole, perché piazzare l’esca nel posto giusto significa catturare. Una precisa collocazione del nostro inganno fa la differenza tra carniere e cappotto. Quindi, dopo aver aperto la bolognese, sistemiamo sulla lenza madre il fermo appena sopra il galleggiante e iniziamo a tararlo con i pallini spaccati, controllando ogni tanto che la zavorra non sia eccessiva. Se il mare è calmo, mettiamo un numero di piombini sufficiente a tenere fuori dall’acqua solo l’astina del galleggiante; viceversa, con acqua mossa il movimento dell’onda tenderà a farlo affondare dandoci l’illusione dell’abboccata, per cui pinziamo meno piombo e lasciamo sporgere di più il segnalatore. A questo punto, alziamo il galleggiante sul filo, a circa 7-8 metri dall’amo, e montiamo la sonda sull’uncino. Se l’altezza è scarsa, il galleggiante sparisce sott’acqua trascinato dalla sonda; se rimane disteso sulla superficie, abbiamo dato troppo fondo. Regoliamo, quindi, la posizione del galleggiante fino a trovare quella giusta, con l’esca appoggiata sul fondo o di poco sospesa. Riccardo Zago VILLA SAN GIOVANNI Primo tuffo dell’anno Aspettando la Traversata, il primo tuffo del 2016! Sulla sponda calabra dello Stretto di Messina, a Cannitello di Villa San Giovanni, alle 11,00 del primo giorno dell’anno, è avvenuto il primo tuffo di buon augurio nelle acque omeriche dello Stretto. L’organizzazione ha visto coinvolti la Delegazione con il suo presidente Domenico Cicco, il CNSV, diretto da Mimmo Pellegrino, l’Amministrazione Comunale villese che assieme alle 12 Leghe dello Stretto, garantiscono il successo della Traversata; la Classica del nuoto con 100 atleti internazionali e 100 barcaioli pilota, sor- teggiati tra gli oltre 500 iscritti al portale on line www.traversatadellostretto.it, già saturo di “clic” dopo appena un minuto dalla sua attivazione. Uno spettacolo di oltre 500 imbarcazioni con tutte le Forze dell’Ordine presenti, sotto il magistrale controllo radar del VTS e la regia della Autorità Marittima dello Stretto di Messina. Il tuffo ha salutato anche l’attesa della gara di nuoto che avverrà il 7 agosto 2016... meglio definita da un atleta: non una gara ma un’emozione! Il clima mite, la calma di vento e una stanca di marea, hanno contri- buito alla disinvoltura dei nuotatori che si sono tuffati allo scadere di un emozionante conto alla rovescia, coralmente, all’unisono scandito, da una nutrita folla di spettatori, incuriositi ad incoraggiare la forza del tuffo, affacciati dall’attiguo stupendo lungomare calabro dello stretto. Villa San Giovanni - Il primo tuffo del 2016 nelle leggendarie acque dello Stretto di Messina è avvenuto alle 11 di Capodanno, con una indemoniata carica di soci (e, per par condicio, socie), che hanno fatto irruzione alla grande nel braccio di mare Villa San Giovanni – Ed ecco l’impavido manipolo che ha coinvolto nel cimento la locale Delegazione, il CNSV, l’amministrazione comunale e rappresentanti delle 12 leghe dello Stretto, oltre ad atleti a livello internazionale e personale tecnico e di servizio gennaio-febbraio 2016 45 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 45 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 46 La confortevole temperatura dell’acqua ha concesso ai nuotatori, anche un brindisi in acqua, con i calici rivolti alla folla applaudente, per l’inizio del nuovo anno, e la trepidante attesa della 52ª traversata a nuoto dello stretto. Appuntamento sotto il faro di Punta Pezzo, vi aspettiamo tutti numerosi, domenica 7 agosto 2016! Buon anno, da Villa San Giovanni! UNESCO e Lega Navale Presso la sede della Delegazione, con il benvenuto della delegata comunale Villese Anna Bellantone e del presidente della Delegazione, Domenico Cicco, è stato ospitato il Club UNESCO Re Italo di Reggio Calabria, per un’interessante presentazione delle attività del rinomato Club reggino, magistralmente illustrate dal presidente, arch. Alberto Giuffrè. I saluti della rappresentante l’amministrazione villese hanno aperto i lavori, sottolineando l’impegno della Municipalità verso la Delegazione, grazie all’immobile della ex scuola elementare di Porticello, offerto alla LNI, per le attività di riqualifica ambientale marina. Argomento di evidente intesa, visti gli stessi ideali di promozione e tutela ambientale dell’UNESCO e della Lega Navale. Erano presenti in sala rappresentanti di varie 46 Associazioni, tra cui il rappresentante di UNESCO Scilla, il presidente dell’Associazione Bella Epoque, il presidente Mimmo Pellegrino del CNSV, il quale ha sottolineato l’annuale appello, unito a quello della Delegazione, per promuovere, anche con la Traversata dello Stretto, il giusto supporto alla candidatura dello Stretto, come patrimonio dell’UNESCO. Il presidente della Delegazione ha concluso i lavori, ribadendo le comuni finalità tra la Lega Navale e l’UNESCO, l’una per il mare in senso esteso ambientale, e l’altra, a completamento per quanto di culturale gravita, attorno alla parte più estesa del pianeta terra, l’acqua. Superficie liquida di vitale importanza verso la quale ogni attenzione di rispetto ambientale è sempre in ritardo, viste la sordità e la miopia culturali dell’uomo, oggi non più giustificate. Un’intesa tra nobili Associazioni che rafforza sempre di più la salvaguardia del nostro delicato pianeta. NAPOLI Conferenza del CSTN Il Centro Studi Tradizioni Nautiche della Sezione, che continua appassionatamente a portare avanti la sua vocazione di diffusione della cultu- gennaio-febbraio 2016 ra e delle tradizioni marinaresche, il 14 dicembre ha organizzato, in collaborazione con il Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli, un’interessante conferenza dedicata alla storia della Battaglia di Trafalgar (1805) tenuta dal Comandante Simone Romano, ex Ufficiale di SM della Marina, storico navale e valente astronomo, che ha accompagnato la sua brillante narrazione con una ricca proiezione di dati e meravigliose immagini, tutti dipinti d’epoca, frutto delle sue accurate ricerche. In apertura della serata, che ha visto l’accogliente salone del Circolo di via Cesario Console riaprirsi alla cittadinanza in linea con il ritorno operativo della Marina a Napoli, il comandante Romano ha ricordato che, come emerso dai documenti presenti al CSTN, un’analoga conferenza sulla “Battaglia di Trafalgar” era già stata organizzata a Napoli nel 1933, più di 80 anni fa, dalla “fiorentissima Sezione di Napoli LNI” Passando attraverso fatti e personaggi ed analizzando il quadro socioeconomico e gli equilibri politici delle potenze impegnate nello scontro, l’oratore ha descritto ed esposto minuziosamente lo schieramento navale e le tattiche messe in campo dall’ammiraglio Horatio Nelson, comandante in capo della flotta inglese, vincitore e vittima nello stesso tempo “della gloriosa battaglia che determinò la sorte delle tre potenze marittime europee dell’inizio Ottocento (Inghilterra, Francia e Spagna), definendo i destini sul mare degli anni che seguirono”. Un numeroso e colto pubblico ha seguito con interesse la conferenza che ha registrato anche la presenza del Comando Logistico MM di Napoli con in testa l’amm. di squadra Donato Marzano, il contrammiraglio Magnanelli (Presidente SE.VE.NA.) e il capitano di vascello Alfonso Citarella (presidente del Circolo MM) L’amm. Marzano ha dato il benvenuto agli ospiti ed ha sottolineato l’importanza della presenza della Marina Militare a Napoli. In chiusura il presidente della Sezione, Alfredo Vaglieco, nel ringraziare la Marina per l’ospitalità ha confermato l’opportunità di queste manifestazioni culturali che il CSTN curerà anche in futuro. La circostanza è stata anche l’occasione giusta per mettere in risalto l’antico rapporto da sempre esistente tra la Marina e la Lega Navale e adesso nuovamente con la Città di Napoli, perché, come fa piacere leggere sul sito web della stessa Marina: “La Marina Militare, oggi come nel passato, non può fa- re a meno di Napoli”. E i napoletani non hanno mai smesso di amare la M.M. ACCIAROLI Trofeo “La Marticana” La Sezione ha preso di nuovo parte, con la seconda edizione del trofeo “La Marticana”, alla Regata delle Torri Saracene che, dal 2015 è entrata a far parte del Campionato Italiano Offshore. Oltre ad essere presente come circolo organizzatore, la Sezione ha schierato anche la “sua” Lucetta, l’imbarcazione di proprietà del Presidente Paolo Colella che ha come equipaggio alcuni soci e che ormai da alcuni anni, sta collezionando diversi successi partecipando alle competizioni disputate nel territorio cilentano. Per la prima volta Lucetta si è trovata a partecipare ad una gara nazionale al fianco di imbarcazioni di gran lunga più competitive ed esperte ma l’equipaggio acciarolese non si è lasciato intimorire mettendo in atto una strategia che nella tappa Sapri-Agnone, caratterizzata dalla partenza in notturna di più di trenta imbarcazioni, si è rivelata vincente. Dopo una partenza a dir poco perfetta, sfruttando al meglio la brezza notturna, la nostra im- barcazione è riuscita a mantenersi nelle prime posizioni fino al traguardo, conquistando un prestigioso terzo posto nella sua categoria. Tutte le imbarcazioni, una volta tagliato il traguardo di Agnone, sono state prontamente assistite nelle operazioni di ormeggio e calorosamente accolte nel porticciolo di San Nicola dai soci della Sezione, dove i regatanti, dopo aver assistito alla cerimonia di intitolazione del piazzale alla capitaneria di porto in occasione del 150° anno di vita, hanno potuto prendere parte ai festeggiamenti ed al banchetto, organizzati in collaborazione con il Comune di Montecorice. Serata culminata con lo sbarco da un caicco di origini orientali di un gruppo di modelle che hanno dato origine ad una sfilata di moda che ha allietato i presenti fino a tarda ora, quando è avvenuta la premiazione. Alla manifestazione erano presenti numerose personalità, tra cui il Direttore Generale LNI, il Comandante della Capitaneria di porto di Acciaroli ed i sindaci di Comuni limitrofi e non. Un’occasione per dare visibilità non solo alla Lega Navale ma anche e soprattutto a questo territorio che ancora nasconde numerose perle naturalistiche in grado di sorprendere i visitatori. Numerose le iniziative attivate per l’estate 2015 dalla piccola Sezione che ogni estate tiene corsi di vela per adulti e bambini a bordo delle imbarcazioni di proprietà della LNI e dei soci che le mettono a disposizione. Anche se a tutt’oggi non dispone né di un pontile né di una sede di proprietà, con i suoi esigui introiti è stata in grado di dar vita nell’ultimo anno a numerose iniziative di grande rilievo: oltre al trofeo La Marticana, il 1° aprile 2015 si è finalmente concretizzata la realizzazione della Base Nautica all’interno dell’Oasi dell’Alento, una vera e propria scuola di vela sul bacino artificiale della diga di questo fiume. Un’idea nata per dare la possibilità anche a coloro che vivono distanti dal mare di apprendere questa bellissima disciplina quale è la vela è la cultura marinaresca in generale, con un occhio di riguardo all’ambiente. Tutto ciò sta a testimoniare che, per raggiungere gli obiettivi prefissati, si può contribuire alla crescita del proprio territorio senza cercare vie preferenziali a bordo del carrozzone politico di turno ma con grande impegno e dedizione. Ci auguriamo che i protocolli d’intesa firmati con l’unione dei comuni Cilentani e la realizzazione del progetto “una ve- la per crescere” destinato alle scuole di questi comuni dia i frutti sperati in modo da trovare finalmente supporto e collaborazione adeguati, per sostenere e coinvolgere ancora più appassionati promuovendo il Cilento, tramite un’importante risorsa come il mare. ANZIO Vittoria al Campionato Europeo classe J70 Il timoniere Luca Domenici, su Notaro Team della Sezione di Anzio, vince il Campionato Europeo di vela classe J70, disputato dal 12 al 17 ottobre nella splendida cornice del Principato di Monaco. L’equipaggio di Domenici, già campione su altre Classi, composto dal tattico Piero Vigo, con alle scotte Lorenzo del Rio ed a prua Davide Bortoletto, si è imposto con una costanza invincibile su 60 equipaggi in rappresentanza di 13 nazioni alla luce di 6 prove disputate. Le regate si sono svolte con condizioni meteomarine variabili e complicate, nelle quali il Notaro Team è rimasto sempre tra i primi cinque. Tale solidità nei piazzamenti gli ha concesso di diventare Campione Europeo. Luca Domenici ha dichiarato: “La vittoria del gennaio-febbraio 2016 47 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 47 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 48 Anzio – L’equipaggio del Notaro Team festeggia la vittoria del Campionato Europeo di vela classe J70: da sinistra, il tattico Piero Vigo, i prodieri Davide Bortoletto e Lorenzo del Rio e il timoniere Luca Domenici Campionato Europeo è stata emozionante ed esaltante. Devo ringraziare il clima di amicizia a bordo ed un supporto familiare unico ed in particolare quello di mio padre che mi ha messo in barca ed allenato fino a portarmi a vincere in molti monotipi. Sono felice di aver battuto avversari di livello internazionale altissimo, compreso il campione del Mondo.” MOLFETTA Le ragazze della Sezione Le ragazze della Sezione, domenica 21 gugno, 48 hanno conquistato la scena pugliese del canottaggio con lance a remi, mettendo in riga altre quattro squadre e conquistando il Trofeo del Palio del Mediterraneo. Alla manifestazione remiera hanno partecipato in rappresentanza della propria città, le squadre maschili e femminili di Taranto, Termoli, Molfetta, Giovinazzo, Gaeta, la rappresentativa maschile di Vasto e una selezione di allievi della scuola sottufficiali della Marina Militare di Taranto. La manifestazione, svoltasi nelle acque anti- gennaio-febbraio 2016 stanti il Castello Aragonese, ove ha sede la società organizzatrice il Palio di Taranto, ha visto quindi la partecipazione di ben sette formazioni maschili e cinque femminili. Le gare che si svolgono suddivise in I e II manche, hanno visto sin da subito protagoniste le nostre ragazze, che in un tempo di 6’47”, con una prestazione impeccabile, da atlete esperte, senza alcuna sbavatura tecnica, condotte dal timoniere Mauro Bufi, hanno fatto subito comprendere il valore della squadra, lo spessore tec- nico e di forma delle atlete, infliggendo nella manche del mattino alla II in classifica provvisoria, detentrice del Titolo 2014, un distacco di ben 30 secondi. Dopo la pausa pranzo, nelle gare del pomeriggio, la musica sportiva, in termini di prestazione, fatta ascoltare dalle nostre atlete, non è cambiata. Le atlete molfettesi hanno tenuto testa alle avversarie di Gaeta e al tentativo di rimonta della compagine tarantina che nulla ha potuto fare contro una prestazione magistrale delle nostre ragazze. Sport, che non bisogna prendersi troppo sul serio ma il risultato sportivo ottenuto è sorprendente se si volge lo sguardo all’esordio nel 2013 della formazione Molfettese, composta da persone che prima di praticare una disciplina sportiva, da protagoniste, il canottaggio con lance a 10 remaMolfetta – Ed eccole in una indimenticabile foto di gruppo le rematrici della tori, vivevano lo Sezione che, il 21 giugno, sono salite alla ribalta della scena del canottaggio sport da spettapugliese con lancia a remi, dettando legge su altre quattro squadre e conqui- tori alle manifestando il Trofeo del Palio del Mediterraneo stazioni agonistiche e promoLa Classifica Finale, Molfetta, seguita da Ta- zionali dei propri fidanFemminile, del Palio del ranto, Termoli, Gaeta e zati, mariti, figli. Mediterraneo ha quindi Giovinazzo. È pur vero, Positivo anche l’avvio di visto prima la Sezione di in particolare nello stagione dell’equipaggio maschile composto in maggioranza da giovanissimi atleti, provenienti dalla selezione Juniores della Lega Navale, formazione costituita solo l’anno scorso a cui quest’anno lo staff tecnico volge la propria attenzione per formare nel prossimo futuro una squadra di rematori di buon livello. Una lode anche alla prestazione di tre esordienti atlete molfettesi, che selezionate dalla formazione femminile “matricole” hanno gareggiato, in prestito alla formazione di Giovinazzo. Abbiamo quindi per la Sezione di Molfetta, formazione vincitrice del Palio del Mediterraneo 2015: Mauro Bufi, timoniere, poi sul lato pari: Vanna De Pinto, Liliana Rapallo – I vincitori del Campionato Italiano di Traina Costiera: da sinistra, sul podio numero 2, Flaviano Dicarlantonio, Francesco Morchio e Franco Zuddas; sul numero 1, Joseph De Roma, Stefano Monte e Santino Cafferata; sul numero 3, Roberto Callarelli, Loris Galvan e Carmelo Sallemi gennaio-febbraio 2016 49 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 49 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 50 Roberto Callarelli, Valerio Migliaretti, con un pescato di kg 13.630. MONOPOLI “A pesca con Papà” Monopoli – Il due agosto, trionfo della gara “A pesca con Papà”, gara di pesca sportiva con tecnica libera per coppie di pescatori juniores accompagnati da padri o nonni, giunta oramai, quest’anno, alla sua VII edizione De Nichilo, Rosa Mastrodonato, Vittoria Valente, Flora Facchini. Sul lato dispari: Annamaria De Gennaro; Lucia De Nichilo, Grazia De Palma, Girma Mancini, Tiziana Cappelluti, Tania de Cesare ferata, Joseph De Roma, con un pescato di kg 18.380; 2° classificato l’equipaggio formato da Francesco Morchio, Fran- co Zuddas, Flaviano Dicarlantonio, con un pescato di kg 14.460; 3° classificato l’equipaggio formato da Loris Galvan, Domenica 2 agosto si è tenuta all’interno del Porto di Monopoli, sul Molo Margherita, la VII edizione della manifestazione “A pesca con Papà”, gara di pesca sportiva con tecnica libera indirizzata ai bambini accompagnati dai loro genitori e/o nonni. L’evento, organizzato dal Gruppo Pesca della Sezione, ha avuto inizio alle ore 7.00 e si è concluso alle ore 11.00. Chiusa la gara sono state effettuate le operazioni di pesatura del pesce da parte di un’apposita commissione che ha anche selezionato la preda RAPALLO Campionati Italiani di Traina costiera Il 9 e 10 ottobre ad Alassio si è svolto il Campionato Italiano di Traina Costiera con 23 equipaggi iscritti. La Sezione ha trionfato occupando il podio in tutte le posizioni.1° classificato l’equipaggio formato da Stefano Monte, Fabrizio Caf- 50 Monopoli – A conclusione, poi, di uno splendido 2015, che la Sezione si lascia alle spalle, denso di tante meritate soddisfazioni, il 28 dicembre, al largo della costa monopolitana si è tenuta la regata di fine d’anno gennaio-febbraio 2016 più pregiata. Successivamente il pescato è stato liberato nella più sana tradizione sportiva. In seguito, i pescatori in erba, con i loro congiunti, si sono recati nella sede della Sezione dove sono stati premiati i primi classificati ed è stato rilasciato un attestato di avvenuta partecipazione. La giornata si è conclusa con un rinfresco in un clima di allegria e di sano entusiasmo. Alla manifestazione hanno partecipato 36 bambini con i loro genitori e/o nonni che si sono insediati in tutte le postazioni previste dal Comitato Organizzatore sul Molo Margherita, nell’area compresa tra il castello di Carlo V e il Molo Sud. Le canne da pesca, con relativa esca, sono state fornite dalla Sezione e sono state utilizzate con entusiasmo dai piccoli pescatori, per molti dei quali è stata la prima esperienza di un’attività che li ha posti a stretto contatto con il mare e le sue risorse. Sono stati presenti i mass-media televisivi e di stampa che hanno ripreso i momenti più significativi della gara e della premiazione con foto finale di tutti i partecipanti e degli organizzatori. È stata rivolta pressante richiesta da parte degli ospiti affinché la Sezione si faccia interprete presso le autorità competenti della necessità di maggiori spazi per la gara di pesca.La manifestazione assume particolare importanza perché consente un più stretto rapporto tra genitori e bambini, sempre più difficile nella frenetica vita di oggi, in cui spesso si trascurano gli affetti familiari. L’evento si inserisce tra le attività del sodalizio a carattere sociale, con l’obiettivo di favorire nelle nuove generazioni l’amore per il mare nel rispetto dell’ambiente marino e delle sue risorse. Campionato Zonale Laser Domenica 8 novembre si è tenuta, nelle acque antistanti la costa di Monopoli, l’ultima tappa del Campionato Zonale Laser, valido per la selezione Nazionale della classe. La manifestazione è stata organizzata dalla Sezione ed ha visto la partecipazione di ben 66 derive dell’VIII Zona FIV. La prima prova è iniziata alle ore 11.00 mentre la seconda ha preso il via alle 13.00. La Sezione è stata presente con la sua agguerrita squadra agonistica che ha dimostrato in campo tutta la sua valentia, consolidando i successi già conseguiti nelle precedenti tappe. Le condizioni meteo sono state eccellenti, con vento dagli 11 ai 14 nodi e con onda di 80 cm, ed hanno messo a dura prova le capacità tecni- che degli atleti in uno scenario unico per le tantissime vele e l’azzurro del mare. Il comitato di regata è stato presieduto dal dott. Alessandro Cortese che ha diretto con mano ferma una regata non certo facile per l’agonismo dei partecipanti, per le condizioni del mare ed il susseguirsi delle partenze delle distinte categorie, standard, radial e 4.7. All’evento hanno partecipato, oltre ai giovanissimi atleti, anche over 35 e tanti campioni che sono stati componenti della squadra agonistica del sodalizio, primi fra tutti Marco Raeli, Giancarlo Ostuni, Leonardo Ciasca, Federico De Michele, Angelo Ostuni e tanti altri. La regata si è conclusa alle ore 14.30 ed ha visto tra i classificati, per la classe 4.7, Adriano Notarangelo (della Sezione di Trani), Davide Spagnolo (Sez. Monopoli), per la classe standard, Valerio Galati (Sez. Trani), Federico De Michele (Sez. Monopoli). Nella classifica femminile si è piazzata 1ª assoluta Giuliana Castrignanò e per la over 15 Francesca Chiara Amorico, entrambe della Sezione di Monopoli. Notevole la prestazione di Pieranna Menga (sempre di Monopoli) che, alla sua prima esperienza agonistica, si è piazzata al 19° posto nella categoria 4.7. L’evento si è svolto in maniera esemplare senza una protesta da parte degli atleti per l’imparzialità dei giudici, mentre l’organizzazione, a mare e a terra, ha mostrato, ancora una volta, l’alta professionalità della Sezione, fiore all’occhiello della Federazione Italiana Vela e del Comitato VIII Zona. Al rientro sono stati stato offerti agli atleti un rinfresco e, quindi, una torta monumentale con il logo della Sezione che ha allietato una giornata memorabile. È stata determinante la generosità della Ditta Utensiltec di Monopoli, che ha voluto contribuire alla riuscita di un evento così importante. Sono stati presenti i mass media e le istituzioni che hanno così onorato una delle più belle competizioni agonistiche che ha portato a Monopoli tanti atleti provenienti da tutta la regione. Antonio Stoja AMALFI Nuovo sito per la Sezione La Sezione di Amalfi, visto il gradimento ed il numero di visitatori riscontrato, dallo scorso luglio, è on-line con il proprio nuovo sito internet: www.leganavaleamalfi.it Il sito, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Amalfi, oltre alla gennaio-febbraio 2016 51 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 51 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 52 Varazze - Il 20 settembre si è disputata la III edizione del raduno di pesca al Pesce pettine, 2° Memorial Renato Geronazzo, organizzato dal Gruppo Pesca Sportiva della Sezione, dedicato al suo compianto Dirigente e riservato ad imbarcazioni con equipaggi a coppie; nell’immagine un momento della premiazione consueta versione per computer fissi, avrà anche una ulteriore grafica “mobile”, per tablet e smartphone, ed offrirà vari servizi, quali info ai diportisti, dedicata a coloro che intendano raggiungere Amalfi via mare, con riproduzione della carta nautica aggiornata della Costiera Amalfitana e del Parco Marino di Punta Campanella, nonché la pianta ed informazioni relative al nostro porto turistico, il meteo ed altro. Dal momento che Internet ha eliminato tutti i confini permettendo un interscambio culturale con ogni parte del mondo, abbiamo deciso di 52 dotare il sito anche di un album fotografico di Amalfi e della Costiera Amalfitana e, soprattutto, di ben tre webcams LIVE ed in HD di Amalfi (cioè in diretta streaming ed in alta definizione), riproducenti altrettante viste da punti suggestivi del nostro paese, con anche foto orarie ed il Time Laps, che permetteranno a tutti, e soprattutto ai nostri concittadini sparsi nel mondo di vedere l’immagine in diretta di Amalfi, onde permettere, a chi non ci conosce, ed a chi non ha mai avuto la fortuna di ammirare gli splendidi luoghi dove viviamo ed operiamo, di visitare gennaio-febbraio 2016 “virtualmente” quello da molti definito come un angolo di paradiso, e la più antica Repubblica Marinara d’Italia. VARAZZE Posti barca per soci LNI La Sezione di Varazze ha raggiunto un accordo con Marina di Varazze che prevede l’acquisizione di 20 posti all’interno della Marina per imbarcazioni a vela e a motore fino a 10, 50 m, a condizioni di mercato estremamente favorevoli. Tali posti sono riservati ai soci LNI che non siano già titolari di posti al- l’interno della Marina. L’accordo ha una valenza triennale, estendibile fino a cinque anni su richiesta della Sezione. I soci interessati sono pregati di scrivere alla Sezione o contattare il Presidente Elio Spallarossa (cell. 348 4010287). Raduno di pesca al pesce pettine Il 20 settembre si è svolto a Varazze il III raduno di pesca al pesce pettine Memorial Renato Geronazzo organizzato dalla Sezione in collaborazione col Gruppo Pesca dalla Barca Varazze. Il raduno si è svolto presso i bassi fondali dei Piani d’Invrea dove essendo la zona sabbiosa, sono presenti i caratteristici pesci pettine detti anche surici. Al raduno hanno partecipato una decina di imbarcazioni a coppie che hanno pescato col classico bolentino armato a tre ami innescati con tipi di esca varie, principalmente gamberi e vermi di ogni tipo. Le imbarcazioni partecipanti si sono date appuntamento alle ore 8 presso l’imboccatura del Porto Marina di Varazze e si sono quindi recate verso la zona di gara che ha avuto termine alle ore 11.00. Quest’anno, rispetto alla precedente edizione, il pescato è stato inferiore come quantità, comunque tutti hanno portato al peso prede valide costituite appunto dal pesce pettine, al quale veniva assegnato un punteggio doppio rispetto agli altri pesci. Queste le prime 3 coppie, tutte LNI: primi Franco Doglioli e Lorenzo Bolla con 2.960 punti, secondi Lista-Lista con 2.320 punti, terzi Marcello e Matteo Spotorno con 2.092 punti. Al pomeriggio è stata effettuata la premiazione presso la Sezione con un rinfresco offerto ai partecipanti. Vista l’ottima riuscita del raduno l’organizzazione ha dato appuntamento a tutti al prossimo anno. Raduno di pesca al calamaro Il 7 novembre si è svolto il XIV raduno di pesca al Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 53 Varazze - La XIV edizione del raduno di pesca al calamaro e cefalopodi con in palio il trofeo “A’ Totanassa”, organizzata dal “Gruppo Pesca dalla Barca Varazze”, dal “Gruppo Pesca” della Sezione, e dalla“Coop. Varazze Pesca”, che si è disputata 1l 7 novembre, è andata alla coppia Giovan Battista Ghiso e Edoardo Gatti calamaro “A’Totanassa” organizzato dalla Sezione insieme al Gruppo Pesca dalla Barca ed alla Cooperativa Varazze Pesca. Finalmente, dopo anni di rinvii del raduno causati dalle cattive condizioni meteo, quest’anno i concorrenti sono usciti in mare nella data prevista, con con- dizioni quasi estive, mare calmo, bonaccia e temperature gradevoli. Alle ore 16.15 le 10 barche iscritte con equipaggio a coppie, si sono date appuntamento all’ingresso del Porto Marina di Varazze, per poi sparpagliarsi nel golfo ed iniziare la pesca dalle 16.30 sino alle 18.45, ora di termine raduno. Entro le 19, ogni coppia ha consegnato il pescato presso i caves au bateaux della Cooperativa Varazze Pesca, ove il comitato giuria, nella persona di Luca Geronazzo, ha effettuato la pesatura col conteggio delle prede. Purtroppo, forse a causa delle acque troppo calde, gennaio-febbraio 2016 53 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 54 o della torrida estate, di calamari ne sono stati presi veramente pochi, però sono state catturate molte seppie, soprattutto sui bassifondi, che hanno “salvato” i concorrenti da sgraditi cappotti. Quest’anno si sono piazzati terzi, con una seppia ed un “mini-calamaro”, Marcello e Giacomo Spotorno, vincitori delle ultime due edizioni. Il giorno dopo, la premiazione è stata effettuata presso i box della Coop Varazze Pesca, che ha messo gentilmente a disposizione mezzi ed uomini nella frittura di pesce per i concorrenti. Un particolare e sentito ringraziamento va, da parte dell’organizzazione, anche alla Coop. Il Pesce Pazzo che ha messo gentilmente a disposizione l’attrezzatura per la frittura. Arrivederci al prossimo anno. Luca Geronazzo TORRE SAN GIOVANNI DI UGENTO “Progetto COMENIUS” L’affinità tra gli scopi istituzionali del MIUR e della Lega Navale si evidenzia sempre di più nel rapporto di collaborazione tra la nostra Sezione e l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Filippo Bottazzi” di Casarano. Formalizzato il legame di cooperazione con la 54 Torre San Giovanni di Ugento – Un giovane ospite che prende parte al progetto Comenius si addestra per apprendere le norme di base necessarie a poter governare, da terra e in sicurezza, un’ala da kite surf firma del Protocollo d’Intesa, avvenuta il 30 ottobre 2014, si è subito manifestato l’interesse del nostro presidente, Sergio Sabato, e del dirigente dell’IISS “Bottazzi”, Franco Fasano, di trovare un punto d’in- gennaio-febbraio 2016 contro finalizzato al compimento dei propri scopi istituzionali, che trovano un obiettivo comune nei giovani e nella loro istruzione. A tal fine, si dimostra sin da subito un’importante opportunità il “Progetto COMENIUS”, iniziativa dell’Unione Europea, nato per diffondere lo spirito conviviale e interculturale tra le scuole degli Stati Membri. Il progetto, denominato “Dance of life”, già dal 2013 coin- volge cinque istituti superiori di Francia, Germania, Paesi Bassi, Turchia e Italia, rappresentata dall’Istituto Bottazzi. Il meeting, tenutosi presso tale istituto dall’1 al 5 marzo 2015, è il penultimo degli incontri prima di quello di maggio ad Ankara (Turchia). Argomento del progetto è l’ecosostenibilità, coniugata in vari topics quali il cibo, l’acqua, l’energia, la moda e lo sport. È proprio quest’ultimo tema ad essere al centro del topic casaranese. Il felice sviluppo di tale iniziativa trova un partner fondamentale nella Sezione, promotrice di numerose attività veliche, propiziate dai venti spiranti durante tutto l’anno nella penisola salentina. La proposta, accolta con grande entusiasmo da tutte le delegazioni delle nazioni partecipanti, ha trovato una sua realizzazione nella giornata di martedì 3 marzo presso la sede della Sezione. Il nostro direttore sportivo, Donato Manco, su mandato del presidente, si è impegnato attivamente per l’ottima riuscita dell’evento, organizzando il tutto per portare in barca a vela circa settanta persone tra studenti e docenti accompagnatori. Le problematiche, visto il periodo e il giorno feriale, in cui la disponibilità dei soci è limitata, non sono state trascurabili: uscire in mare contemporaneamente con un gruppo di tale entità e composto da principianti, comporta notevoli difficoltà sia sul piano gestionale che della sicurezza; inoltre, le condizioni meteorologiche non erano tra le più consigliate per questo tipo di evento. Tuttavia, la buona volontà e la disponibilità di alcuni soci hanno permesso che l’evento non naufragasse prima del varo. Gli ospiti, arrivati alle ore 11.30, sono stati radunati nella sala Ottagonale della Torre di Carlo V (Torre Costiera del XVI secolo), nostra sede sociale, pronta ad accogliere la conferenza. Il nostro direttore sportivo ha spiegato agli ospiti il ruolo e le finalità della Lega Navale sul territorio nazionale, sottolineando l’importanza di farne parte e, dopo una breve lezione teorica sulla marineria, coadiuvato dall’istruttore socio Pietro D’Ippolito, ha esposto in lingua inglese il lessico utile per condurre una barca a vela, grazie al prof. Giuseppe Tria dell’IIS Bottazzi, in veste di traduttore. Il programma della giornata ha avuto come obiettivo che tutti potessero imparare i fondamenti della navigazione a vela e provare l’emozione di governare un’ala da kite surf. I par- tecipanti, divisi in due macro gruppi, hanno partecipato a turno alle attività: coloro che erano in mare hanno utilizzato le barche, chi era sulla spiaggia i kite surf. Il primo dei due gruppi si è avvalso di due minicabinati, un meteor e un minitonner, messi a disposizione dai soci Daniele Zecca (con Pietro D’Ippolito, nel ruolo di skipper) e Domenico Carrozzo. Erano presenti inoltre, al fine di coadiuvare le attività, cinque barche motorizzate di proprietà dei soci Luigi Antonaci, Giuseppe Ciullo, Antonio Fersini, Andrea Gabellone, Gerardo Urso e un gommone utilizzato per il trasbordo dei partecipanti condotto dal nostro direttore sportivo. Nel frattempo, a riva, Mino Bastia e Felice De Gaetani, curavano le attività con i kite surf. Per fortuna le condizioni meteorologiche sono migliorate regalando una giornata prettamente primaverile con una brezza intorno ai 10 nodi; ciò ha permesso che il tutto si sia svolto in totale sicurezza per tutto il pomeriggio, fino al tramonto. Nonostante la stanchezza, mitigata dalla soddisfazione per il felice esito della manifestazione, la giornata si è conclusa presso la vicina trattoria “lu Pescatore”, dove il proprietario Luca, sua moglie e i loro collabo- ratori, hanno allestito una sala per l’occasione. Al termine della serata, con profonda soddisfazione e reciproci ringraziamenti, citando il preside Franco Fasano, giunge il momento dei saluti, con la consapevolezza che le istituzioni scolastiche e la Sezione possono veramente e fattivamente continuare a collaborare con finalità comuni. La Sezione ringrazia tutti coloro che, con impegno e dedizione, hanno reso possibile questa esperienza, tra i quali: la vicepreside prof.ssa Rosaria De Marini, la nostra delegata scolastica prof.ssa Antonella Tempesta, la prof.ssa Maria Rosaria Isernia, il prof Antonio Russo, il personale dell’IIS Bottazzi; il dott. Vito D’Ippolito, Massimo Cazzato, Luigi Sabato, Massimo Marino, Andrea Ciullo, soci della Sezione; e tutti coloro che con il loro supporto morale hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento. TORRE DEL GRECO Trofeo dell’equinozio Non è mancata all’appuntamento con la stagione dei fiori, domenica 29 marzo, la tradizionale regata ad essa dedicata, organizzata dalla Sezione. Inizialmente mutevole, il vento si è poi sta- gennaio-febbraio 2016 55 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 55 Cronache delle Sezioni e Delegazioni Lega 1_2_2016_Imp_01_56_LEGA_INT_9_10_10 16/02/16 14:48 Pagina 56 bilizzato da NO con raffiche di circa 28 nodi ed ha impegnato non poco gli equipaggi delle oltre quaranta imbarcazioni concorrenti: qualche avaria ma un vero spettacolo per tecnica ed agonismo offerto a quanti dalla Città avessero guardato verso il mare. La gara è stata il 3° di 7 appuntamenti del “Campionato primaverile delle Vele di Levante 2015”, che unisce, mediante una ormai collaudata gestione in avvicendamento, alcuni tra i più dinamici sodalizi dello sport velico campano, nell’intento, oltre l’evento sportivo, di rivolgere un tributo alla bellezza di questo tratto di costa del golfo di Napoli, splendidamente incorniciato dal Vesuvio. Presenti in gran numero ed in bella evidenza le imbarcazioni dei nostri soci tra cui Bijoux di L. Onesto, Belle di A. Bagno, Freedom di A.Orpello, Lupo Alberto di M.Niglio. G.B. TARANTO Corsi di vela “premio” Completata una altra importante iniziativa realizzata dalla nostra Sezione per le scuole e con le scuole. Rispondendo ad un nostro invito, indirizzato ai presidi di alcuni istituti tarantini per la realizzazione di corsi di vela e 56 canoa a condizioni di favore, l’Istituto Professionale Cabrini ha proposto una idea originale e molto apprezzabile. La scuola ha infatti deciso di offrire, a suo carico, i corsi di vela presso la Sezione quale premio per i ragazzi più meritevoli per profitto di studio. Venti ragazzi e ragazze, selezionati con tale criterio, hanno quindi partecipato ai corsi tenuti dal nostro istruttore Francesco d’Errico, con piena soddisfazione dei ragazzi stessi e degli insegnanti che li hanno accompagnati. Al termine del corso, presso la Sezione è stata organizzata una cerimonia di chiusura alla quale hanno partecipato i ragazzi, i professori, anche in rappresentanza del Preside della scuola, l’istruttore ed il Presidente della Sezione. Proprio il presidente, ing. Paolo Buglione di Monale, ha evidenziato apprezzamento per l’avere trasformato il nostro corso di vela in un premio per i ragazzi più impegnati ed ha dato la disponibilità per ulteriori collaborazioni, la prima delle quali sarà la partecipazione di un equipaggio formato dagli allievi del corso alla regata dei quartieri del prossimo Palio di Taranto. Si è poi passati alla consegna ai ragazzi dei diplomi di partecipazione e delle medaglie ricordo; è stato anche dedicato alla scuola Cabrini un gennaio-febbraio 2016 attestato di merito della Promozione dello Sport per questa iniziativa del corpo insegnante della scuola stessa. La manifestazione si è chiusa con una merenda aperitivo offerta dalla Sezione e molto apprezzata dai presenti. SCAURI Inaugurata l’aula nautica multimediale Il 6 giugno sì è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’aula nautica multimediale e polifunzionale della Sezione, presso l’Istituto Comprensivo Min turno 1 plesso di Marina di Minturno. Alla presenza del dirigente scolastico Vincenzo D’Elia e dei rappresentanti della Sezione, la professoressa Forcina e l’assessore alla pubblica istruzione, Vincenzo Fedele, hanno tagliato il nastro di questa nuova realizzazione della Sezione, resa possibile dalla collaborazione con la scuola. Presente anche il consigliere Gerardo Stefanelli che già in passato, nella veste di assessore provinciale, ha collaborato a molti progetti LNI. Il merito di questa iniziativa va tutto al dottor D’Elia, al comandante Luigi Montanaro, direttore tecnico della Sezione, al delegato scolastico Massimo Gaveglia, al socio istruttore del gruppo vela Angelo D’Acunto ed alla professoressa Forcina. L’aula sarà ora a disposizione degli alunni per i numerosi laboratori che Lega e Scuola metteranno in campo e sarà a disposizione di tutti i soci e della cittadinanza che vorranno frequentare corsi di preparazione e di cultura nautica in ogni campo, dalla meteorologia all’astronomia, al magnetismo, alla navigazione, al carteggio, ai regolamenti e non da ultimo quello di preparazione agli esami per la patente nautica. Al termine della inaugurazione sono stati premiati i ragazzi vincitori delle borse di studio LNI per il progetto “Noi e il Mare 2014/15” che potranno frequentare un corso gratuito di avviamento alla vela su derive. Infine, tutti i presenti hanno potuto ammirare i ragazzi del Minturno 1, capaci di mettere su una fantastica rappresentazione teatrale dell’Eneide di Virgilio tutta da godere e anche da ridere, con dialoghi, battute e anche pezzi da “musical”, con grande entusiasmo di tutti i presenti. La manifestazione è stata ripresa dalla nostra emittente locale RTG e maggiori approfondimenti video saranno a breve pubblicati sul sito www.telegolfo.com. video: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v =XU3w3RV0fso
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