majdanek – lublino
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PROPOSTA DI VIAGGIO PER LA VIIa EDIZIONE DEL TROFEO DELLA MEMORIA ARPAD WEISZ MAJDANEK – LUBLINO Konzentrationslager Lublin, chiamato generalmente Majdanek, è stato in funzione dall’ottobre 1941 fino al luglio 1944. Inizialmente doveva servire da serbatoio di mano d’opera gratuita per la costruzione del quartiere delle SS a Lublino e la realizzazione di progetti economici legati alla germanizzazione della città e della regione. In realtà Majdanek ebbe molteplici funzioni. Fu campo di eliminazione degli ebrei; campo di concentramento per prigionieri di differenti nazionalità; prigione e campo di transito per i contadini della regione di Lublino; campo per prigionieri di guerra sovietici e luogo di esecuzione delle persone arrestate dalla polizia tedesca. Majdanek, situato alla periferia sud-est di Lublino, si estendeva su una superficie di 270 ha ed era suddiviso in tre parti; il quartiere delle SS, le baracche dell’amministrazione e il settore per i prigionieri. Quest’ultimo ero suddiviso in cinque parti uguali con baracche per gli alloggi in legno. Diversamente da molti altri campi nazisti, Majdanek non è nascosto in qualche remota foresta o oscurato alla vista da barriere naturali né è circondato da una "zona di sicurezza". Nel primo anno del suo funzionamento vi erano detenuti solo uomini. A partire dall’ottobre 1942 iniziò a funzionare il campo femminile e dal marzo 1943 vi furono rinchiusi anche i bambini. Gli ebrei e i polacchi costituivano in quel momento la grande maggioranza dei prigionieri; seguivano i cittadini sovietici. Tra il 1943 e il 1944 la composizione nazionale dei prigionieri cambiò radicalmente a causa dei trasporti provenienti da altri campi di concentramento con prigionieri di più di 20 nazionalità diverse. Il numero dei detenuti nel campo oscillava mediatamente tra diecimila e quindicimila, e raggiunse il massimo di circa venticinquemila persone nel maggio 1943. Le fonti attualmente a disposizione non permettono di definire precisamente il numero dei deportati. Si stima che circa centocinquantamila persone sono passate per il campo di Majdanek. In ragione delle insostenibili condizioni di vita, Majdanek fu uno dei campi più duri. I prigionieri venivano decimati dal pesante lavoro per la costruzione del campo, dalla mancanza di cibo e dalle epidemie di tifo. Le persone malate e stremate venivano fucilate o assassinate con il gas asfissiante. I prigionieri ebrei costituivano la maggioranza delle vittime delle selezioni. Alcuni ebrei, soprattutto donne e bambini, furono uccisi nelle camere a gas immediatamente dopo il loro arrivo. Il 3 novembre 1943, durante una esecuzione di massa pianificata sotto il nome in codice “Erntefest” (Mietitura), i tedeschi fucilarono circa diciotto mila prigionieri ebrei rinchiusi a Majdanek e negli altri campi di lavoro forzato situati nel territorio di Lublino. Nel 1944 furono frequenti le esecuzioni dei prigionieri del Castello di Lublino e di persone civili, soprattutto polacche, arrestate in rappresaglia delle azioni militari. Il 21 luglio 1944, vigilia della liquidazione del campo, furono uccise settecento persone giunte a Majdanek con i “trasporti della morte”. Nel Konzentrationslager Lublin morirono circa sessantamila ebrei e ventimila persone di altre nazionalità, in maggioranza polacchi. Nell’estate del 1944 l’ NKVD (Commissariato del popolo per gli affari interni dell’Unione Sovietica) rinchiuse a Majdanek soldati polacchi dell’Armia Krajowa (Esercito Nazionale Polacco) per alcune settimane, prima di deportarli in Siberia. Esterno della camera a gas Interno della camera a gas Bombole di monossido di carbonio Il Museo Nazionale di Majdanek, creato nel novembre 1944, è il primo di tutti i musei d’Europa impiantato sul territorio del preesistente campo di concentramento tedesco. Il museo si estende su un territorio di quasi 90 ha su cui sono ancora conservati circa 70 costruzioni. Tra gli edifici di più elevata importanza storica sono visitabili le camere a gas , i crematori, le baracche dei bagni e degli alloggi dei prigionieri. Nel 1969, per rendere omaggio ai morti e assassinati , vennero costruiti il Monumento del Combattente e del Martire e il Mausoleo. E’ una delle più interessanti composizioni architettonico-scultoree che commemorano le vittime della Seconda guerra Mondiale in Polonia. Esterno del Crematorio Interno del Crematorio Lublino Situata nella Polonia orientale, a circa 160 km da Varsavia,Lublino è una città di stampo medievale. Venne fortificata nel XIV secolo dal Re Casimiro il Grande a cui si deve anche il Castello, tuttora visitabile. Gli ebrei giunsero nella città nel 1316 ottenendo il permesso di stabilirsi nella periferia e successivamente nei pressi del Castello. Lublino fu sede di studi talmudici e un importante centro del Cassidismo, una corrente mistica di rinnovamento ebraico. Nel 1815 venne stabilita l'annessione all' Impero russo che durò fino al 1915. Nel Novembre del 1918 vi fu il primo governo polacco. Occupata nel 1939 dai Tedeschi, divenne un centro di raccolta per lo sterminio di massa. La popolazione ebraica, in due ghetti, era di 34000 persone nell'aprile del 1941. Le deportazioni iniziarono nel marzo 1942 ed ebbero un ritmo di 1500 ebrei al giorno, inviate al campo di sterminio di Bełżec o uccise nei boschi sulla via. I 4000 superstiti furono dapprima inviati al ghetto in un sobborgo della città, Majdan Tatarski, dove il 2 settembre 1942 furono uccisi dai nazisti 2000 ebrei e altri 1800 lo furono nell'ottobre dello stesso anno. I restanti 200 furono deportati a Majdanek. Lublino venne liberata dall'esercito sovietico il 24 luglio 1944 e proclamata temporaneamente capitale. Oggi, Lublino conta 350.000 abitanti, ed è candidata a Capitale europea della cultura 2016. Fondazione Museo della Shoah via Florida, 24 · 00186 Roma · tel. +39 06 99700929 fax +39 06 68805387 - [email protected]
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