Catetere/tecnica No‐touch
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Catetere/tecnica No‐touch
Date of issue: March 2014 Catetere/tecnica No‐touch L'introduzione di un catetere con tecnica no‐touch per il cateterismo intermittente sembra essere ben accetta sia dai caregivers che dai pazienti e non è necessariamente associata a costi più elevati. Al contrario, potrebbe potenzialmente ridurre i costi, facendo risparmiare tempo e riducendo gli errori nel sistema sanitario e riducendo in generale le complicanze da infezioni. Vi sono poche evidenze cliniche che l'utilizzo di cateteri con tecnica no-touch riducano le UTI ma gli studi attualmente disponibili suggeriscono che vi siano comunque dei benefici. Il cateterismo intermittente può essere praticato utilizzando la tecnica sterile (materiale e procedura sterili), la tecnica asettica (catetere sterile, uso di guanti e pulizia dei genitali), la tecnica no‐touch (tecnica asettica con catetere no‐touch) o la tecnica pulita (catetere sterile monouso o catetere pulito riutilizzabile senza guanti).1 La tecnica no‐touch comporta l'uso di un catetere costruito appositamente per essere introdotto senza venire toccato dalle mani dell'utilizzatore. In letteratura sono descritti differenti tipologie di catetere che 2‐6 2, 5‐9 10 utilizzano una manica no-touch, una punta d'inserimento, un sistema chiuso e/o un grip protettivo. Una tecnica no‐touch è stata introdotta per la prima volta da O’Neil et al. nel 1982 il quale ha valutato un catetere con un introduttore sigillato in pazienti donne sottoposte a laparoscopia ed ha 9 riscontrato che riduceva il rischio di batteriuria catetere-indotta bypassando l'uretra distale. Il concetto 2,4,7 3,5,6,8,10 no‐touch è stato successivamente verificato in studi pre-clinici e clinici. Gli studi pre-clinici hanno concluso che un catetere no‐touch comporta minori errori di sterilità quando 2 il cateterismo viene praticato su modelli da personale sanitario e meno contaminazione batterica quando 4,7 testato in vitro in laboratorio. Entrambi gli aspetti potrebbero potenzialmente ridurre il rischio di sviluppare UTI ma devono essere verificati in situazioni cliniche. Gli studi clinici suggeriscono che l'uso di un catetere no‐touch sia associato ad una riduzione del 30% 5,6 delle UTI e ad una bassa incidenza generale di UTI dello 0,68% in una popolazione di soggetti mielolesi. E’ stato riportato che alcuni centri clinici hanno implementato l’uso di un catetere e una tecnica no-touch dopo aver concluso che è la scelta preferita dal personale e che ha dimostrato una riduzione del 35% di 8 infezioni per ammissione quando confrontata con un gruppo di controllo retrospettivo. La preferenza sia dei care-giver che dei pazienti è stata ulteriormente studiata e due studi hanno dimostrato che la 2,8 gestione di un catetere no‐touch è più facile e ciò consente di risparmiare tempo in ambito ospedaliero. Altri studi hanno documentato una risposta positiva dei pazienti in relazione all'introduzione di un 3,10 catetere no-touch dovuta alla percezione di facilità d'uso, affidabilità e comfort. Per esempio Denys et al. nel 2012 hanno concluso che oltre un terzo dei pazienti studiati desideravano continuare ad utilizzare 3 un catetere no‐touch e più della metà lo avrebbe raccomandato ad altri pazienti. L'introduzione di un catetere no-touch non comporta necessariamente un aumento dei costi come suggerito da Goessaert et al. 2013 che concludeva che il costo medio per la metodica no‐touch fosse €3.19 per le donne e €3.22 per i maschi mentre il costo relativo al metodo classico fosse €2.99 per le donne e €4.07 per i maschi (fino a €19.41) considerando i costi per il catetere, il lubrificante, i guanti, la 2 preparazione ed il tempo speso del personale infermieristico. La letteratura pubblicata propone i benefici dell'utilizzo e dell'implementazione di un catetere/tecnica no-touch. Tuttavia, si deve considerare che tutti gli studi disponibili sono compromessi da problematiche relative al disegno dello studio stesso che abbassano il livello di significatività. 4. Hudson E, Murahata RI. The ’notouch’ method of initermittent urinary catheter insertion: can it reduce the risk of bacteria entering the bladder? Spinal Cord. 2005 Oct;43(10):611-4 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pub med/15852058 5. Bennett CJ, Young MN and Darrington H. Differences in urinary tract infection in male and female spinal cord injury patients on intermittent catheterization. Paraplegia 1995;33:69-71 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pub med/7753570 6. Bennett CJ, Young MN, Razi SS, Adkins R, Diaz F, McCrary A. The effect of urethral introducer tip catheters on the incidence of urinary tract infection outcomes in spinal cord injured patients. J Urol 1997;158(2):519-521 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pub med/9224337 7. Murahata R, Nichols T. Benefits of hygienic design as demonstrated by laboratory testing. International Urogynecology Journal and Pelvic Floor Dysfunction 2011;22 Suppl. (2):S803-S805 http://www.ics.org/Abstracts/Publi sh/105/000636.pdf 8. Charbonneau-Smith R. No-touch catheterization and infection rates in a select spinal cord injured population. Rehabil Nurs. 1993;18(5):296-9, 305 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pub med/8066318 9. O’Neil AG, Jenkins DT and Wells JI. A new catheter for the female patient. Aust NZ J Obstet Gynaecol 1982;22:151-152 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pub med/6959613 10. Quigley PA, Riggin OZ. A comparison of open and closed catheterization techniques in rehabilitation patients. Rehabil Nurs 1993;18(1):26-29, 33 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pub med/8430260 Wellspect HealthCare, Via Cristoni 86, 40033 Casalecchio di Reno (BO). Per informazioni o suggerimenti:Telefono: 800-010601 E-mail: [email protected] Sito: www.wellspect.it © 2014 Wellspect HealthCare, a DENTSPLY International Company. All rights reserved. 75941-IT-1403 Ad uso esclusivo degli operatori sanitari 1. Vahr S, Cobussen-Boekhorst H, Eikenboom J, Geng V, Holroyd S, Lester M, Pearce I, Vandewinkel C. Evidence-based guideline for best practice in urological health care. Catheterisation. Urethral intermittent in adults. Dilatation, urethral intermittent in adults. EAUN guideline 2013. http://www.uroweb.org/fileadmin /EAUN/guidelines/2013_EAUN_Gui deline_Milan_2013-Lr_DEF.pdf 2. Goessaert AS, Antoons S, Van Den Driessche M, Tourchi A, Pieters R, Everaert K. No-touch intermittent catheterization: caregiver point of view on sterility errors, duration, comfort and costs. J Adv Nurs. 2013 Sep;69(9):2000-7 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pub med/23278907 3. Denys P, Prévinaire JG, Aegerter P, de Sèze M, Karsenty G, Amarenco G. Intermittent self-catheterization habits and opinions on aseptic VaPro catheter in French neurogenic bladder population. Spinal Cord. 2012 Nov;50(11):8538 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pub med/22710946
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