Apri Abstract - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte
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PROGETTO DI RICERCA REGIONALE Titolo del progetto: Progetto di indagine per la presenza di fumonisine in alimenti ad uso zootecnico e lo sviluppo di metodi analitici per l’identificazione di additivi e sostanze vietate negli alimenti Responsabile Scientifico: Dott.ssa Maria Cesarina Abete Ricerca finanziata da: Regione Piemonte Sintesi 1) Ricerca di Fumonisine nei mangimi: screening con metodo ELISA. Obiettivi: Le varie categorie di micotossine a tutt'oggi identificate, un crescente rilievo vanno assumendo le fumonisine. Si tratta di sostanze altamente tossiche per gli animali ed in grado altresì di esplicare una consistente azione lesiva nei confronti dell'uomo, secondo quanto evidenziato dagli svariati studi recentemente condotti al riguardo. Le fumonisine risultano essere sintetizzate da miceti in massima parte riferibili al genere Fusarium. Regione Piemonte nell’ambito del piano di sorveglianza ha finanziato il laboratorio chimico del C.Re.A.A per eseguire un’indagine di screening sulla presenza delle fumonisine B1 e B2 in alimenti zootecnici. I dati forniti da questo studio sono espressi come somma di entrambe le molecole. Metodologia: Il metodo utilizzato per eseguire le analisi sui mangimi segue le indicazioni del kit immunoenzimatico della ditta Tecna, “Fumonisine ELISA”. Sono stati valutati quattro kit immunoenzimatici ed è stato scelto quello commercializzato dalla ditta Tecna poiché permettendo un’intervallo di quantificazione più ampio non richiede ulteriori diluizioni e ripetizioni di analisi sui campioni. Il saggio immunoenzimatico utilizzato è di tipo quantitativo e i risultati vengono acquisiti per mezzo di un lettore colorimetrico per micropiastre . Risultati e Conclusioni: Dai dati ottenuti si evince l’importanza di tenere sotto controllo le specie animali più sensibili alle fumonisine, (suini ed equini), prevedendo un piano di monitoraggio regionale intensificato rispetto alla programmazione del PNAA 2006 che prevedeva il prelievo e l’analisi di solo 20 campioni per regione.Inoltre, anche se solo un campione su 64 è risultato al di sotto del limite di quantificazione del kit (0.42 mg/kg), sarebbe opportuno nell’ottica di soddisfare la Raccomandazione 2006/576/CE del 17 agosto 2006, ( in vigore dal 1° ottobre 2007), prevedere la messa a punto e la validazione di una metodica strumentale di conferma. 2) Sviluppo e validazione di un metodo di prova per la determinazione di Amprolium negli alimenti ad uso zootecnico: conferma con LC-MSI. Obiettivi. La coccidiosi è una malattia parassitaria largamente diffusa, sia negli allevamenti zootecnici che negli animali da affezione, ed è anche una delle molte malattie che i polli possono contrarre. È causata da un protozoo, un parassita del genere Eimeria, e causa la disgregazione delle cellule intestinali dando luogo ad una perdita di peso. Le coccidiosi vengono contrastate tramite sistemi di profilassi, allo scopo di evitare che gli animali contraggano, seppure in forma lieve, l’infestazione. Si utilizzano quindi dei coccidiostatici che vengono addizionati ai mangimi. L’Amprolium, cloroidrato del cloruro di 1-[(4ammino-2-propil-5- pirimidinil)metil]-2-plicolinio, è un coccidiostatico ad ampio spettro d’azione ancora oggi in uso. La molecola presenta una struttura simile a quella della Tiamina (vitamina B1). Lo scopo della ricerca è stato quello di sviluppare un metodo di conferma più sensibile di quello in uso, che permettesse di identificare e quantificare questa molecola, affiancando all’HPLC uno spettrometro di massa, e di validare il metodo sviluppato. Metodologia: è stato sviluppato e validato un metodo HPLC MS/MS Risultati e Conclusioni: Il metodo sviluppato è utile sia per lo screening che per la conferma nella PROGETTO DI RICERCA REGIONALE determinazione di Amprolium nei mangimi Il protocollo descritto è vantaggioso per la sua semplicità, la rapidità e per i costi economici dell'analisi. Risponde ai requisiti dell'ISO 17025 ed è appropriato per l'analisi ufficiale quantitativa. L'assenza di passaggi intermedi di purificazione permette un recupero eccellente senza l’aumentodel rumore di fondo, e di conseguenza, del valore di LOQ. In seguito a questi risultati si può presumere di sviluppare un metodo di multiresiduo per determinarecontemporaneamente l’Amprolium e gli altri coccidiostatici proibiti, come nicarbazina, metilclorpindolo e dimetridazolo, in mangimi per polli. Obiettivi: Le tossine T-2 ed HT-2 fanno parte della famiglia dei Tricoteceni del gruppo A. La produzione di tali tossine è dovuta a Fusarium sporotrichioides, una specie fungina dotata di una debole attività parassitaria con scarso sviluppo in campo, infatti i tricotecenidi gruppo A sono molto meno diffusi nelle derrate alimentari rispetto a quelli di gruppo B e rappresentano un problema solo per le granaglie umide lasciate in campo in autunno o per le varietà invernali. Sono comunemente riscontrate nel frumento, nel mais, nell’orzo, nell’avena, nella segale e nei prodotti come birra e pane. I tricoteceni del gruppo B sono prodotti da funghi del genere Fusarium graminearum e culmorum. Si sviluppano in campo con un clima temperato fresco, piovoso e umidità superiore al 20%, mentre l’umidità inferiore al 18% ne blocca la sintesi. Colpiscono soprattutto il frumento. La tossina T-2 è molto tossica per suini, polli e ruminanti in cui provoca astenia, riduzione della performance, lesioni orali, rallentamento della velocità di crescita, rifiuto del cibo, leucopenia, depressione, diarrea, enteriti, coagulopatie, atassia, ulcerazioni non specifiche del tratto gastrointestinale, riduzione dell’immunità umorale e sindromi emorragiche. il CReAA ha formulato un progetto pilota, da svolgersi nell’ambito della Regione Piemonte, per eseguire un’indagine di screening sulla presenza delle micotossine T2 e HT2 (tricoteceni) negli alimenti zootecnici, che possa servire da traccia per successive indagini, da svolgersi sull’intero territorio nazionale. Lo scopo della ricerca è stato quello di condurre un’indagine sul campo degli alimenti ad uso zootecnico in modo da fornire un quadro indicativo della contaminazione delle tossine T-2 ed HT-2 in Piemonte, in particolare nelle province di Torino e Cuneo. Il campionamento ha previsto l’analisi mediante test ELISA di mangimi completi prelevati da allevamenti di polli del territorio di Torino e Cuneo. Sono pervenuti presso i nostri laboratori 173 campioni così distribuiti: 125 dalla provincia di Cuneo e 48 dalla provincia di Torino. Metodologia: Il metodo analitico utilizzato per eseguire le analisi sui mangimi segue le indicazioni del kit immunoenzimatico della ditta Tecna, “T2 toxin plate kit, per tossine T-2 HT-2, quantitativo, ELISA, 96 det.” Risultati e Conclusioni: Il kit immunoenzimatico ELISA della Tecna, utilizzato per questo lavoro, come campo di applicazione, ha fornito risultati soddisfacenti e pertanto può essere impiegato per le analisi di screening. Dai dati ottenuti si evince che la contaminazione da tossine T-2 ed HT-2 è dell’ordine dei ppb (µg/Kg) con una media di 56 µg/Kg sul territorio della regione Piemonte e di 35 µg/Kg in Valle d’Aosta. Dalle informazioni disponibili sembra che la presenza di queste tossine nei prodotti destinati all’alimentazione animale potrebbe destare preoccupazione. Quindi è di primaria importanza raccogliere ulteriori dati effettuando ricerche supplementari estese a tutte le regioni d’Italia, considerando che la crescita delle micotossine è dettata dalle diverse condizioni climatiche. Parole chiave: Fumonisine, ELISA; Amprolium, LC-MSI, mangimi, validazione
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