Piastrelle antibatteriche e autopulenti
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Piastrelle antibatteriche e autopulenti
Antibacterial and self-cleaning tiles Domenico Fortuna, Antonio Fortuna, Elisabetta Martini - Setec Group, Civita Castellana, Italy Piastrelle antibatteriche e autopulenti The last decade has seen growing interest in photocatalytic materials, especially titanium dioxide (TiO2). Simply by absorbing ambient light, titanium dioxide is able to achieve a number of properties (antibacterial, self-cleaning, degradation of pollutants harmful to health such as VOCs, NOx, etc. into harmless substances) without any kind of energy expenditure. As a result, heterogeneous photocatalysis on semiconductors has attracted the interest of university researchers and of a number of industrial sectors, including that of building materials. The most important applications for the ceramic industry concern the production of roof tiles, floor and wall tiles and sanitaryware articles with photocatalytic properties. technology Titanium dioxide is normally applied in the form of dedicated coatings by means of refiring processes at around 600°C or using fairly complex cold technologies. These application methods are chosen due to the high temperatures reached in the ceramic production processes. The transformation of titanium dioxide from the anatase to the rutile phase begins when the temperature rises above 600°C and this structural change unfortunately leads to a considerable deterioration in the photocatalytic properties. The application of TiO2 using the above-mentioned technologies solves the phase transformation issue but adds a further step to the normal production process, resulting in greater expenditure of resources and energy. Furthermore, the coatings often experience abrasion and wear and this causes them to lose their photocatalytic properties. Setec, exploiting the expertise and patent of Prof. Ignazio Renato Bellobono (see box on page 62) and the research conducted at its laboratories, has succeeded in developing innovative additives for sanitaryware (BS02) and tiles (BS03) capable of solving problems that undermine the cost-effectiveness of manufacturing ceramic product with photocatalytic properties. The studies have led to the development of a titanium dioxide doped with suitable photocatalysts that can withstand firing cycles up to 1250°C without experiencing deterioration in their antibacterial and self-cleaning properties. The choice of doping is based on both the temperatures reached and the duration of the firing cycle, given that 60 C era mic W o rld Review n. 99/ 2012 Da diversi anni, e soprattutto nell’ultimo decennio, si sente parlare sempre più spesso dei materiali fotocatalitici e in particolar modo del biossido di Titanio (TiO2). Il biossido di Titanio, assorbendo la normale luce presente in ambiente, consente di ottenere diverse proprietà (antibattericità, autopulizia, degradazione in sostanze innocue di inquinanti dannosi per la salute quali i VOC, gli NOx,…) senza alcun dispendio di energia. Per questi motivi la fotocatalisi eterogenea su semiconduttori ha attratto l’interesse non soltanto dei ricercatori universitari, ma anche dell’industria, inclusa quella dei materiali per edilizia. Nel mondo ceramico, in particolare, le applicazioni più notevoli riguardano la realizzazione di tegole, piastrelle e sanitari con proprietà fotocatalitiche. L’applicazione del biossido di Titanio di solito viene eseguita per mezzo di appositi coating o mediante processi di ricottura intorno ai 600 C°, oppure con tecnologie a freddo piuttosto complesse. La scelta di queste modalità di applicazione è resa necessaria dalle elevate temperature raggiunte nei processi di produzione ceramici; nel biossido di Titanio, infatti, a temperature superiori ai 600 C° inizia la trasformazione dalla fase anatasio a quella rutilo e a questo cambiamento strutturale è purtroppo correlato un notevole peggioramento delle proprietà fotocatalitiche. L’introduzione del TiO2 mediante le tecnologie menzionate risolve il problema della trasformazione di fase, ma ne crea un altro piuttosto rilevante: il normale processo di produzione viene modificato con l’aggiunta di un ulteriore step, con la conseguenza di un maggiore dispendio di risorse ed energia. A questo si aggiunga che molto spesso i coating sono soggetti ad abrasione e usura con conseguente perdita delle proprietà fotocatalitiche. La Setec, avvalendosi del brevetto e della competenza del Prof. Ignazio Renato Bellobono (vedi riquadro a pag. 62) e delle ricerche effettuate presso i propri laboratori, è riuscita a sviluppare degli additivi innovativi per sanitari (BS02) e piastrelle (BS03) capaci di risolvere le problematiche che rendono poco conveniente la realizzazione di prodotti ceramici con proprietà fotocatalitiche. Gli studi effettuati hanno portato allo sviluppo di un biossido di Titanio drogato con opportuni fotopromotori che può sostenere cicli di cottura fino ai 1250 C° senza compromettere le proprietà antibatteriche ed autopulenti. FIG. 1: SELF-CLEANING EFFECT OF GLAZE MODIFIED WITH BS03 Effetto autopulente dello smalto additivato con BS03 the formulation of BS03 is specially designed for fast firing cycles typical of ceramic tiles. This brings significant advantages: •The production cycle remains unchanged. Given its resistance to high temperatures, the BS03 can be introduced directly into milled glaze and go through the normal tile firing cycle without the need for costly additional steps. For unglazed porcelain tile it is sufficient to introduce BS03 into the body. • The photocatalytic properties are permanent, because the titanium dioxide based additive is incorporated in the body and is therefore not subject to the abrasion typical of coatings. The tile’s aesthetic qualities also remain unchanged. Tests on self-cleaning and antibacterial properties The following are the results of tests performed to evaluate the self-cleaning and antibacterial properties of tiles treated with BS03. In the first case, the quality test provides a practical illustration of the concept of self-cleaning. The self-cleaning properties deriving from the introduction of BS03 are clearly evident in figure 1, which shows 4 tiles left exposed to the elements for a year. The top two were coated with the modified glaze, the bottom two with glaze without additive. The antibacterial test serves to make a quantitative assessment of the antimicrobial activity of the glazed ceramic surface. The bacterium chosen for the test was Escherichia coli, because with this bacterium a high degree of contact between the antimicrobial substances and the microbial cells is required for maximum effectiveness. A bacterial suspension of Escherichia coli was cultivated in a suitable medium for around 24 hours, after which a sample of 1.0 ml was taken and placed in 100 ml of agaragar in deionised water. 1.0 ml of this agar-agar medium, inoculated with Escherichia coli, was pipetted onto the surface of the glazed ceramic tile within an area delimited by a glass cylinder. A control sample was also required to verify the condition of the bacteria and to serve as a standard for calculating the bacterial survival rate. After 24 hours of incubation, 100 µL of the agar-agar culture medium deposited on the glazed tiles was taken FIG. 2: ANTIBACTERIAL TEST Test antibatterico La scelta del drogaggio si basa non soltanto sulle temperature raggiunte ma anche sulla durata del ciclo di cottura: infatti la formulazione del BS03 è studiata appositamente per i cicli rapidi tipici delle piastrelle. Tutto ciò determina vantaggi notevoli. • Il ciclo di produzione rimane inalterato. Infatti, vista la resistenza alle alte temperature, il BS03 può essere introdotto direttamente nello smalto già macinato e subire il normale ciclo di cottura delle piastrelle senza la necessità di costosi step aggiuntivi. Per il gres porcellanato non smaltato è sufficiente introdurre il BS03 nella massa. • Le proprietà fotocatalitiche sono permanenti, poiché l’additivo a base di biossido di Titanio è inglobato nella massa e quindi non è soggetto all’abrasione tipica dei coating. Inoltre, la piastrella mantiene inalterata la sua valenza estetica. I test sull’aupulizia e l’antibattericità Di seguito i risultati dei test condotti per valutare le proprietà autopulenti e quelle antibatteriche delle piastrelle trattate con il BS03. Nel primo caso, il test qualitativo consente di apprezzare al meglio il concetto di autopulizia applicato ad un caso pratico. Le proprietà autopulenti dovute all’introduzione del BS03 sono chiaramente evidenti nella figura 1 che mostra 4 piastrelle lasciate esposte agli agenti atmosferici per un anno: le prime due in alto erano state smaltate con lo smalto additivato, mentre sulle due in basso era stato applicato lo stesso smalto ma senza additivo. Il test antibatterico permette di valutare quantitativamente l’attività antimicrobica della superficie ceramica smaltata. Come batterio per il test è stato scelto l’Escherichia Coli perché questi antimicrobici richiedono un contatto forte con le celle microbiali per espletare la massima attività. Da una sospensione batterica di Escherichia Coli, fatta crescere in adatto terreno di coltura per circa 24 h, viene prelevato 1.0 mL e posto in 100 mL di terreno agar in acqua deionizzata. 1.0 mL di questo terreno agar, inoculato con Escherichia Coli, viene pipettato sulla superficie della piastrella di ceramica smaltata in una apposita area delimitata da un cilindro di vetro. È necessario un campione di controllo per confermare le condizioni del batterio e da utilizzare come standard per il calcolo del rapporto di sopravvivenza. Dopo 24 h di contatto, 100 μL del terreno agarizzato, depositati sulle piastrelle smaltate, vengono prelevati e inoculati su una piastra di Petri con agar a 37°C per 24 h. Ce r am i c W or ld R e vi e w n . 99/ 2 0 12 61 and inoculated in a Petri dish with agar-agar at 37°C for 24 hours. By comparing the number of live bacteria it was possible to determine the antimicrobial capacity of the glaze. The bacterial survival percentage (%S) was obtained by comparing the number of live bacteria in the two examined samples (Ne) with those in the blank (Nc) using the relationship S= (Ne/Nc)x100. F igure 2 shows the schematic analysis diagram for the antibacterial test on ceramic tiles. Il confronto tra il numero di batteri vivi permette di verificare la capacità antimicrobica dello smalto. La percentuale di sopravvivenza (%S) viene ottenuta dal confronto tra il numero dei batteri vivi sui due campioni esaminati (Ne) con quelli del campione del bianco (Nc) attraverso la relazione S= (Ne/Nc)x100. Nella figura 2 è riportato lo schema dell’analisi per il test antibatterico su piastrelle ceramiche. I risultati ottenuti sono stati di un abbattimento superiore al 99% del batterio in esame. HETEROGENEOUS PHOTOCATALYSIS ON SEMICONDUCTORS LA FOTOCATALISI ETEROGENEA SU SEMICONDUTTORI The following is a brief description of the operating mechanism on which the antibacterial and self-cleaning effect of the additive patented by professor Bellobono is based. The process adopted to oxidise organic pollutants at ambient temperature in the presence of radiation (sunlight or lamps that simulate sunlight) is called heterogeneous photocatalysis on semiconductors and allows organic compounds to be transformed into carbon dioxide and water. If the polluting molecules contain sulphur, nitrogen, halogens, etc., they are transformed into harmless sulphates, nitrates, halides, and so on. The basic principles on which photocatalysis is based are the following. When the semiconductor absorbs a photon due to exposure to sunlight and UV radiation, a hole is generated with a positive elementary charge on the surface of the semiconductor and at the same time an electron is promoted energetically to the semiconductor’s conduction band. When this process occurs in the presence of water, the holes react with the hydroxyl groups in the water to generate hydroxyl radicals ˙OH, while the electrons in the conduction band e-CB reduce the hydroxonium ions (present in equilibrium with the water molecules) to form molecular hydrogen. If dissolved oxygen is present in the water (normal conditions), the O2 molecules are transformed into O2˙ˉ/ H O2˙ radicals in an acid-base equilibrium. This results in the formation of three oxidising radicals (˙OH, O2˙ˉ/ H O2˙), all of which are highly reactive. So in this case, for each photon absorbed by the semiconductor, four oxidation numbers become available. This results in a quantum yield that is four times higher than would be achieved if the abovementioned reactions with oxygen were unable to take place on the surface of the semiconductor. If, as in our specific case, the semiconductor used is titanium dioxide, in the absence of doping the number of electron traps on the surface will be insufficient to assure a high yield in the O2 reduction process and the simultaneous formation of highly oxidising oxygen radicals described above. Instead, the hole-electron recombination process will prevail, cancelling out all effects of absorbed photons and consequently the quantum yield and the energy result. To solve this problem, the conductor must be suitably doped, promoting the transfer of electrons towards the O2 dissolved in water and increasing the overall quantum yield. The radicals formed in this process have a twofold effect: A) they destroy bacteria or microorganisms that are present and prevent them from proliferating; B) they perform a self-cleaning process on the surface due to the fact that dirt normally consists of an inorganic component (dust, clay, etc.) and an organic component (polymers, fatty substances, hydrocarbons, etc.). These complex compounds adhere to the surface, forming a film that is difficult to remove simply through the action of water. But if oxidising radicals are present on the surface, they oxidise and dissolve all the organic substances, allowing the dirt to be removed simply through the action of water. This process is accompanied by an increase in hydrophilicity and a consequent reduction in surface tension (the same effect that would be achieved using a detergent). È necessario descrivere, seppur brevemente, il meccanismo di funzionamento sul quale si basa l’effetto antibatterico e autopulente dell’additivo brevettato dal professor Bellobono. Il processo utilizzato per ossidare, a temperatura ambiente, gli inquinanti organici in presenza di radiazioni (luce solare oppure lampade simulanti la radiazione solare) si chiama fotocatalisi eterogenea su semiconduttori e permette di trasformare i composti organici in biossido di carbonio e acqua. Nel caso in cui le molecole inquinanti contenessero zolfo, azoto, alogeni ecc, si avrebbe la loro trasformazione in innocui solfati, nitrati, alogenuri, ecc. I principi base sui quali si fonda la fotocatalisi sono i seguenti. Quando il semiconduttore, per esposizione alla luce solare e ai raggi UV, assorbe un fotone, si fotogenera una cavità (buca) avente carica positiva elementare sulla superficie del semiconduttore stesso e, contemporaneamente, un elettrone viene energeticamente promosso nella banda di conduzione del semiconduttore. Quando tale processo avviene in presenza di acqua, le buche reagiscono con i gruppi ossidrilici dell’acqua, generando radicali ossidrilici ˙OH, mentre gli elettroni della banda di conduzione e-CB riducono gli ioni idrossonio (presenti in equilibrio con le molecole d’acqua), provocando la formazione di idrogeno molecolare. Se nell’acqua è presente ossigeno disciolto (condizioni normali), le molecole di O2 sono trasformate in radicali O2˙ˉ/ H O2˙ in equilibrio acido base tra di loro. Si avrà quindi la formazione risultante di tre radicali ossidanti (˙OH, O2˙ˉ/ H O2˙), tutti altamente reattivi. Pertanto, in questo caso, per ogni fotone assorbito dal semiconduttore si rendono disponibili quattro numeri di ossidazione, avendo una resa quantica relativa moltiplicata per quattro, rispetto a quella ottenibile allorché sulla superficie del semiconduttore non siano possibili le reazioni con ossigeno sopra menzionate. Infatti, nel caso in cui il semiconduttore usato sia il biossido di titanio (il nostro caso) senza alcun drogaggio, sulla superficie si avrebbe un numero di trappole elettriche insufficiente a garantire un elevato rendimento del processo di riduzione dell’O2 e della contemporanea formazione dei radicali all’ossigeno, altamente ossidanti, sopra ricordati; verrebbe, invece, favorito il processo di ricombinazione buca-elettrone che, così, annulla ogni effetto dei fotoni assorbiti, contribuendo ad annullare la resa quantica e il risultato energetico. Per ovviare a questo problema è necessario ‘dopare’ convenientemente il semiconduttore: così si riesce a promuovere il trasferimento elettronico verso l’O2 disciolto in acqua, aumentando la resa quantica complessiva. L’azione dei radicali complessivamente così formati è duplice: A) porta alla distruzione di eventuali batteri o microrganismi presenti e ne sfavorisce la proliferazione; B) aziona un meccanismo di auto-pulizia delle superfici: infatti lo sporco è comunemente composto da una parte inorganica (polveri, argille ecc.) e da una componente organica (polimeri, sostanze grasse, idrocarburi ecc.). Si è quindi in presenza di composti complessi che, aderendo alle superfici, formano un velo difficile da rimuovere con la semplice azione dell’acqua. Se, invece, sulla superficie sono presenti dei radicali, questi, tramite ossidazione, funzionalizzano e rendono solubili tutte le sostanze organiche, rendendo possibile, con la sola azione dell’acqua, l’asportazione dello sporco. A questo processo è associato un incremento di idrofilicità, con la conseguente riduzione della tensione superficiale (lo stesso effetto che si otterrebbe con l’uso di un detersivo). *** Prof. Ignazio Renato Bellobono, formerly professor of chemistry at the University of Milan, is a Chartered Scientist, Chartered Chemist and a Fellow of the Royal Society, as well as an active and lifetime member of numerous international scientific associations. He has written more than 260 publications, registered 16 patents and is the editor or author of scientific volumes and journals. He currently collaborates with the University of Milan Bicocca in the field of photocatalysis and photocatalytic membranes, an area of research in which he has been working since the 1970s. 62 Cera mic W o rld Review n. 99/ 2012 *** Il prof. Ignazio Renato Bellobono, già professore ordinario di chimica all’Università di Milano, è Chartered Scientist, Chartered Chemist e Fellow della Royal Society, oltre che membro attivo o a vita di associazioni scientifiche internazionali. È autore di oltre 260 pubblicazioni scientifiche, di 16 brevetti, ed editor o autore di volumi e giornali scientifici. Attualmente collabora con l’Università di Milano Bicocca nell’ambito della fotocatalisi e delle membrane fotocatalitiche, settore di ricerca da lui fondato e coltivato sin dagli anni ‘70. Nella tabella sono riportati i vaThe results showed that more lori ottenuti nella sperimentathan 99% of the bacteria THE TEST RESULTS zione. were eliminated. I risultati dei test È da notare che le prove sono The table shows the experiTest strain Log reduction % reduction state effettuate senza ricorrere mental results. Escherichia coli all’irraggiamento con lampade Note that the tests were con2.03 99.06 ATCC 8739 UV; pertanto l’effetto antibatteducted without using UV rico è presente nelle normali lamps, which means that the condizioni di illuminazione deantibacterial effect is present in normal interior lighting congli ambienti interni. È inoltre molto importante osservare che ditions. per ottenere le proprietà fotocatalitiche è sufficiente applicare One important point is that to achieve photocatalytic prolo smalto additivato solo nell’ultima spruzzata. perties it is sufficient to apply the modified glaze in the last Ad esempio, se vengono eseguite 3 applicazioni di smalto, solo spray application only. la terza applicazione, ovvero quella più For example, if 3 glaze applications esterna e quindi a contatto con l’ambienare made, only the third application te, necessita dell’additivo. (the outermost layer in contact with Pertanto le quantità di BS03 introdotte the environment) needs to contain sono davvero molto modeste in quanto additive. riguardano soltanto l’ultimo strato smaltaThis means that BS03 has to be introduto. ced only to the final glaze layer so only a very small quantity is needed. Conclusioni Conclusions The new BS03 additive produced and marketed by Setec is capable of producing tiles with antibacterial and self-cleaning properties. These characteristics are particularly useful both for external applications (self-cleaning facades) and for interior use (bathrooms and antibacterial floors). The key aspect is the product’s simplicity of use, which delivers permanent properties without making any changes to the normal production cycle. (JF) L’utilizzo del nuovo additivo BS03 prodotto e commercializzato da Setec consente di ottenere piastrelle con proprietà antibatteriche e autopulenti. Tali caratteristiche sono particolarmente apprezzabili sia per applicazioni esterne (facciate autopulenti) sia per l’uso in ambienti interni (bagni e pavimenti antibatterici). L’aspetto fondamentale consiste nella semplicità d’uso del prodotto che permette di ottenere proprietà permanenti senza apportare alcuna modifica al normale ciclo di produzione. ADVERTISING
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