carneade

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carneade
1
VINCENZO CANTALUPO
Con note di Carmine Senatore
CARNEADE
Cronaca di una involuzione
2
INTRODUZIONE
Cronaca
PROGETTO “CARNEADE”
Carmine
Sono convinto anch‟io come tua figlia, di
raccogliere
i
brani
su
Carneade
(utilizzandolo eventualmente anche come
titolo),
tipo
“Confessioni
“
di
S.Agostino.Questo
cane
,inventato,
rappresenta ,da quello che mi par di
capire, l‟ “alter ego”, che è presente in
ognuno di noi,fatto di contraddizioni, di
aspirazioni ,di rabbia , di desideri più
o meno nascosti, di riflessioni e di
considerazioni anche diverse da quelle
dichiarate esplicitamente, che mettono in
risalto più o meno inconsciamente
il
sospetto su certezze e traguardi.
Ancora un'altra sonora sconfitta. Non so
fino a quando durerà. Nel mio FB ho
vissuto con trepidazione la sconfitta di
Soru (eppure è uno dei migliori esponenti
del PD). Ormai Berlusconi è sulla cresta
dell'onda. Cause: dissidi interni nel PD,
non solo tra le due componenti originarie
DS e Margherita, ma anche fra gli stessi
esponenti, Bersani e D'Alema da una parte
, Rutelli dall'altra, il tutto condito
dagli ulivisti più o meno nascosti. A
questo si aggiunga il populismo di Pietro
che
sta
catalizzando
l '
3
antiberlusconismo più becero presente in
gran parte nella sinistra e in una parte
del PD. Lo sai che alcuni dei miei ex
alunni (gran parte dei miei amici del
FB) hanno "osannato" alla sconfitta di
Soru? Eppure sono di sinistra, anche se
radicale. La mancanza di principi ideali
ispiratori , poco definiti ed impliciti,
del nuovo partito e la confusione di
scelte programmatiche precise e condivise
sono certamente una delle cause delle
nostre sconfitte.
Credo
bisognerebbe
ritornare
allo
spirito
dell‟ulivo.Un
programma
di
legislatura, con linee programmatiche
definite nel tempo, con pochi punti fermi
e chiari da tutti condivisi dovrebbe
essere la base di partenza . La non
realizzazione , anche temporale, dovrebbe
essere
grave
motivo
per
una
crisi
politica.Occorre evitare sulle questioni
posizioni equivoche. A tal uopo va creata
una commissione esterna neutrale , non
parlamentare,fatta da persone di alta
moralità e competenza,per decidere sulla
chiarezza
delle
linee
programmatiche.Unanimità sulle questioni
etiche
dovrebbe
essere
assolutamente
prioritaria.
In
mancanza
silenzio
assoluto
Mi dispiace per l'avventura che ti è
capitata.Se può consolarti anch'io sono
stato multato ieri (pargheggio sotto casa
4
fuori delle strisce), pur avendo il
permesso di parcheggiare.Devi ritirarla
al più presto,altrimenti,oltre la multa,
ti faranno pagare anche la custodia per
ogni giorno che passa...Carmina ,non
solo, non dant panem.. ma....
Cmq è solo questione di danaro!.....Costa
qualche
sacrificio..Presentazione
semplice
e
senza
fronzoli,
con
essenzialità e concretezza.Ottima anche
la narrazione della sua esperienza da
parte dell'autore.Mi scuso di essermi
allontanato
clandestinamente,
ma
le
esigenze di noi anziani.....
....E con Umberto?....
Carmine, per riparare offrirà una cena
alla "casa di Lia"......
Caro
Enzo,
ancora
un'altra
sonora
sconfitta. Non so fino a quando durerà.
Nel mio FB ho vissuto con trepidazione la
sconfitta di Soru (eppure è uno dei
migliori
esponenti
del
PD).
Ormai
Berlusconi è sulla cresta dell'onda.
Cause: dissidi interni nel PD, non solo
tra le due componenti originarie DS e
Margherita, ma anche fra gli stessi
esponenti, Bersani e D'Alema da una parte
, Rutelli dall'altra, il tutto condito
dagli ulivisti più o meno nascosti. A
questo si aggiunga il populismo di Pietro
che
sta
catalizzando
l '
antiberlusconismo più becero presente in
gran parte nella sinistra e in una parte
del PD. Lo sai che alcuni dei miei ex
alunni (gran parte dei miei amici del
FB) hanno "osannato" alla sconfitta di
5
Soru? Eppure sono di sinistra, anche se
radicale. La mancanza di principi ideali
ispiratori , poco definiti ed impliciti,
del nuovo partito e la confusione di
scelte programmatiche precise e con
divise sono certamente una delle cause
delle nostre sconfitte
Non ti preoccupare della lunghezza dei
paragrafi , dei caratteri ecc.Lascia a me
il corsivo....
La mia nota dovrebbe fare da copertina
per ogni tuo post.
Gigi
"Caro Carmine, ti sono grato per il
pensiero che hai avuto. Queste foto le
conserverò caramente. Ho avuto molto
piacere dell'incontro. Ricordo la nostra
amicizia e solidarietà e ritengo un
privilegio aver diviso con te ansie e
gioie in una stagione particolare della
vita. Questo mi fa apprezzare ancora di
più l'iniziativa di Vincenzo e quel
ritrovarci
partecipi
di
un
comune
sentimento insieme a ritrovati compagni
d'avventura.
Un augurio per la Pasqua e una abbraccio.
Gigi"
Caro Carmine, ti sei dato anima e corpo a
Facebook. Io non sono bravo come te.
Addirittura
mi
trovo
in
difficoltà,
tecnicamente, a comunicare con gli amici.
Non ti vedo e non ti leggo nè nei blog,
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nè sulla posta elettronica. In questa
circostanza mi sarebbe piaciuto leggere
una tua considerazione sulle elezioni in
Sardegna. Un'altra solenne batosta! Mi
sento
offeso
sia
come
cittadino
italiano che come persona. Se Berlusconi
avesse
candidato
un
"deficiente"
a
presidente della regione Sardegna sarebbe
stato eletto. Io sono preoccupato. Lo
dovrebbero essere anche quelli di destra.
Nessuno avverte che c'è un rischio di
deriva
autoritaria,
antidemocratica.
Siamo
al
"culto
della
personalità".
Neppure Gesù ha avuto ed ha tanti
consensi e tanta adorazione tanto è vero
che i suoi stessi lo misero in croce.La
sconfitta ci poteva anche stare con la
presenza
massicccia
di
Berlusconi
e
destrorsi in Sardegna. Ma con 9 punti di
distacco è un'esagerazione. Cosa c'è
sotto ?
Mi sono ripromesso di non
scrivere più di politica. Cari saluti.
Enzo
Caro Enzo Gigi mi ha scritto,informandomi
che aveva ricevuto le foto.
Ti passo il messaggio inviatomi:
Caro Enzo, tutto dipende da Umberto.Per
questa settimana mi ha detto che è in
Sardegna per un giro di conferenze
Ecco come ha risposta Umberto alla mia
richiesta di partecipazione al progetto
Carneade:
"Caro Umberto, non so se Enzo Cantalupo
ti ha parlato del progetto “Carneade”
(come l‟abbiamo battezzato).Sono un serie
di descrizioni-note scritte da Enzo con
un
immaginario-reale
cane,
che
rappresenta l‟ “alter ego”, con i suoi
7
dubbi,
le
sue
paure
,
le
sue
incertezze….Tempo fa lo avevo sollecitato
a
pubblicarli,
mettendoli
insieme,
riprendendoli dal blog sul quale scrive.
Il progetto? Una mia breve nota di
introduzione
ad
ogni
post
come
frontespizio, il post di Enzo con la sua
vena tra il serio e il faceto, e poi una
nota seria di commento. A chi questi
ultima incombenza, se non ha te? Te la
senti?
(l‟interrogativo
è
solo
psicologico) .So, perché ti ho seguito,
ne hai tutte le capacità.. Ce lo devi non
solo per l‟amicizia,ma anche per il fatto
di aver fatto un tratto di percorso
comune nell‟avventura della vita.Un caro
abbraccio Carmine"
Caro Carmine, purtroppo, pur essendo in
pensione
sono
ancora
impegolato
in
parecchie cose di scuola. Perciò non mi
sono dedicato al blog di Cantalupo. Vero
è che permangono in me perplessità e
resistenze sull'uso di uno strumento che
non riesco ad 'accettare'. mi piace molto
la
diaristica,
la
letteratura
autobiografica ecc. ma questo mezzo non
l'ho praticato. Ti prometto che lo farò a
breve anche se so che il mio tempo è
ancora agitato ( giovedì vado in Sardegna
per i Club Unesco; lunedì all'Università
di L'Aquila per la seduta di laurea che
si doveva tenere la mattina in cui fece
il terremoto... ecc.)
Ti invierò a breve le miei introduzioni
ai singoli post
8
Non essere "scettico" qualche volta le
promesse si mantengono (troppo pubblica
la dichiarazione di pubblicazione!)
Enzo
Caro Carmine, tanto tuonò che piovve. Mi
ritrovo con un ristagno di muco nei
bronchi, per cui non solo devo imbottirmi
di penicillina, ma soprattutto non posso
uscire. Ma questa non è la notizia: è
un'altra che mi sembra più interessante.
Oggi
ho
parlato
per
telefono
con
l'assessore alle pari opportunità del
comune di Bellizzi, cui ho detto che
c'era in programma la pubblicazione di un
nuovo libro su Carneade. Le ho ricordato
la promessa del v. sindaco e lei mi ha
risposto se era già pronto. Quanto tempo
ci vuole per prepararlo? Si potrebbe
sfruttare questo momento per pubblicarlo
in tempi brevi. Fammi sapere. Cari
saluti. Enzo
Anzi per agevolarti il compito, ti invio
direttamente il File:
Umberto mi ha scritto:
"Caro Carmine, ammiro l'insistenza tua e
di Enzo Cantalupo su Carneade: Ma spero
di
essere
creduto:
io
sono
così
analfabeta che non so manco che significa
post e soprattutto non so aprire i file
che mi hai mandati perchè richiedono un
passaggio informatico che io non so fare.
Dammi un 'aiutino'
Intanto mi dispiace che domenica non vi
siate fatti nè vedere nè sentire
Umberto"
9
"Caro Umberto, io ,che abitualmente la
domenica sono aiutante-cuoco, sono uscito
per incontrarti. All' accettazione per la
punzonatura, in piazza ,a passeggio in
via Italia, inultimente ti ho cercato
(figurati se non mi avrebbe fatto piacere
riverderti!).
Per aprire il file basta cliccare
due
volte
sulla
sull'icona
Allega
(Carneade1.docx) della posta elettronica.
Fammi sapere
Carmine"
Anzi gli ho accluso direttamente i primi
10 post
L'EPILOGO (da "La Repubblica" di oggi)
MILANO - "Chiudo il sipario sulla mia
vita coniugale". Dopo quasi trent'anni, i
due si conobbero nel 1980 e si sposarono
con rito civile il 15 dicembre 1990, le
strade del presidente del Consiglio e di
sua moglie, già spezzate sul piano
sentimentale e personale, si dividono
anche
giuridicamente.
Veronica Lario ha avviato le pratiche per
la separazione e il divorzio da Silvio
Berlusconi,
portando
a
termine
un
percorso cominciato molto tempo fa come
ammise lei stessa alla fine dell'estate
2008, quando confessò che all'eventualità
di una separazione stava meditando da
dieci anni.
10
Ora ha scelto l'avvocato che la seguirà
passo dopo passo davanti ai giudici:
"Finalmente una persona di cui mi posso
fidare fino in fondo". È una donna. Una
professionista lontana dallo star system
e
dalla
politica.
L'ha
sentita
al
telefono il primo maggio, l'avvocato era
in vacanza su un'isola del Sud Italia. È
stato in pratica il loro primo vertice
sulla
separazione.
Veronica
le
ha
spiegato: "Voglio tirare giù il sipario,
ma voglio fare una cosa da persona comune
e perbene, senza clamore. Vorrei evitare
lo scontro". Il legale le ha risposto:
"Stia tranquilla. Parto subito, prendo un
aliscafo
e
rientro
immediatamente
a
Milano. Lei è consapevole che non sarà
facile e che dovrà sopportare attacchi
pesanti? È sicura di volerlo fare?".
Nella
risposta
non
ci
sono
state
esitazioni: "So tutto. Voglio andare
avanti". Ieri le due donne si sono
incontrate a Macherio per studiare la
strategia e si rivedranno molto presto,
all'inizio
della
settimana.
Vogliono
stringere i tempi, evitare il contropiede
di un uomo sempre molto abile a ribaltare
le situazioni, capace di convocare una
conferenza
stampa
per
dire
che
il
divorzio lo ha deciso lui per primo, e
non la "signora".
Naturalmente nei giorni scorsi Veronica
ne ha discusso con i figli e le persone
più vicine, un paio di amiche molto care,
sottolineando ancora una volta le ragioni
del suo distacco dalla vita pubblica del
11
marito e insistendo sull'importanza che
rappresenta per una donna come lei il
valore della dignità: "Ora sono più
tranquilla - ha confidato loro - . Sono
convinta che a questo punto non sia
dignitoso che io mi fermi qui. La strada
del mio matrimonio è segnata, non posso
stare con un uomo che frequenta le
minorenni".
Per i suoi ragazzi - Barbara di 24 anni,
Eleonora di 22 che studia negli Stati
Uniti e Luigi di 20, il più legato al
mito imprenditoriale e politico del papà
- sono state ore di grande amarezza e di
sofferenza, ma alla madre tutti e tre
hanno assicurato che rispetteranno ogni
sua decisione per dolorosa possa essere:
"Non muoveremo mai un dito contro nostro
padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa
stare
bene".
L'inizio della fine arriva la mattina di
martedì 28 aprile. Veronica guarda i
giornali, la sua attenzione si sofferma
sull'articolo di "Repubblica" che svela
come nella notte di domenica il premier
si sia presentato a sorpresa in una
villetta di Casoria, dove si celebravano
i diciott'anni di Noemi Letizia. Lei è
bella,
bionda,
studia
da
grafica
pubblicitaria a Portici e sogna una
carriera televisiva, tanto che avrebbe
inviato il suo "book" fotografico al
presidente del Consiglio in persona. Un
album che avrebbe provocato la scintilla.
Accanto a Noemi ci sono il padre Elio e
la
madre
Anna.
La
ragazza
chiama
12
Berlusconi "papi", ai giornalisti dirà
più tardi che lo conosce da tempo e che
spesso lo va a trovare a Milano e Roma,
"perché lui, poverino, lavora molto e non
può sempre venire a Napoli". Il Cavaliere
le ha portato un regalo, una collana
d'oro giallo e bianco con pendente di
brillanti. C'è chi mormora anche le
chiavi di un'auto, ma Noemi smentisce.
Veronica
legge
e
rimane
stupefatta,
chiama al telefono un'amica: "Basta, non
posso più andare a braccetto con questo
spettacolo". A Roma infuria la polemica
sulle "veline" pronte a entrare nelle
liste elettorali del Pdl e ci sono,
soprattutto, quella ragazzina di Casoria,
Noemi, e la sua mamma Anna che si
rivolgono a Berlusconi con gli affettuosi
diminutivi di "papi" e "papino". Veronica
non ce l'ha né con le giovani donne
aspiranti europarlamentari né con Noemi.
Interpreta
la
loro
parabola
quasi
epicamente, come "figure di vergini che
si offrono al drago per rincorrere il
successo, la notorietà e la crescita
economica". La sconcerta, però, che il
metodo da "ciarpame politico" non faccia
scandalo, che quasi nessuno si stupisca,
che "per una strana alchimia il paese
tutto conceda e tutto giustifichi al suo
imperatore", come racconta a chi le sta
vicino.
Quell'imperatore è ancora suo marito ed è
il padre dei suoi figli, un padre che,
seppure invitato, non ha mai partecipato
13
alla festa dei loro diciott'anni. Di
fronte alla nuova pubblica offesa sceglie
di
replicare
pubblicamente
con
una
dichiarazione che manda all'agenzia Ansa
soltanto dopo le dieci di sera. È stato
infatti un giorno di angoscia a villa
Belvedere. Barbara, incinta di sette mesi
del
suo
secondo
figlio,
è
stata
ricoverata all'ospedale San Raffaele.
Sono lunghe ore di ansia, c'è il rischio
di un parto prematuro. Veronica Lario ha
in casa il nipotino Alessandro, chiede
alla segretaria Paola di fermarsi fino a
mezzanotte.
La
misura
è
colma,
il
"ciarpame"
non
è
soltanto
politico.
La mattina successiva Berlusconi dalla
Polonia attiva la cortina fumogena e la
contraerea dopo una notte di rabbia.
Ordina che le "veline" spariscano quasi
tutte dalle liste europee, ridimensiona
il rapporto con Noemi a una antica
conoscenza con il padre ex autista di
Craxi (notizia poi smentita da Bobo Craxi
e cancellata comicamente addirittura da
un comunicato di Palazzo Chigi) e liquida
con una battuta maschilista e greve
l'indignazione della moglie, evitando di
pronunciarne il nome e il ruolo: "La
signora si è fatta ingannare dai giornali
della sinistra. Mi spiace". Rientrato a
Roma, annulla un incontro in calendario
per
il
giorno
successivo
con
il
presidente della Camera Gianfranco Fini.
La sua intenzione è di andare a Milano,
come fece due anni or sono, per ricucire
lo strappo con Veronica. Non ci andrà, lo
ferma
la
sua
fidatissima
segretaria
Marinella. Veronica Lario, infatti, l'ha
14
appena chiamata: riferisca a mio marito
che non mi si avvicini, non ho più nulla
da dire e nulla da ascoltare, tutte le
parole
sono
state
consumate.
Giovedì i giornali del Cavaliere e i blog
del Pdl fanno capire all'ex first lady di
Macherio che aria tira. Dietro al "come
si permette?" si scatena una minacciosa
muta di cani. Il quotidiano "Libero"
pubblica nella testata di prima pagina
tre
fotografie
in
bianconero
della
giovane attrice Veronica Lario a seno
nudo.
Il
messaggio
è più
che
mai
trasparente,
sembra
arrivata
l'ora
dell'olio di ricino. Quando vede quelle
fotografie la moglie del premier capisce,
se ce ne fosse ancora bisogno, di essere
davvero sola e di essere minacciata. In
quelle foto si sente "come davanti a un
plotone di esecuzione qualche secondo
prima della fucilazione". Alla figlia
Barbara dice: "Sono molto preoccupata di
ciò che potrà accadere, ma ho la libertà
per
andare
avanti".
Cala il sipario. La lettera affidata a
"Repubblica" due anni fa da Veronica era
un ultimatum. Qualche ora dopo Berlusconi
inviò le sue scuse pubbliche alla moglie.
Era il 31 gennaio 2007: "La tua dignità
non c'entra, la custodisco come un bene
prezioso nel mio cuore anche quando dalla
mia bocca esce la battuta spensierata, il
riferimento galante, la bagattella di un
momento". A sigillo un grande bacio.
Qualche
mese
dopo,
ad
appannaggio
esclusivo dei settimanali patinati della
famiglia, arrivarono le passeggiate della
coppia mano nella mano nel giardino della
15
villa in Costa Smeralda e sui moli di
Portofino.
Immagini che oggi sembrano lontanissime.
"Mi domando in che paese viviamo - ha
raccontato Veronica l'altro giorno a
un'amica - , come sia possibile accettare
un metodo politico come quello che si è
cercato di utilizzare per la composizione
delle liste elettorali del centrodestra e
come bastino due mie dichiarazioni a
generare un immediato dietrofront. Io ho
fatto del mio meglio, tutto ciò che ho
creduto possibile. Ho cercato di aiutare
mio marito, ho implorato coloro che gli
stanno accanto di fare altrettanto, come
si farebbe con una persona che non sta
bene. È stato tutto inutile. Credevo
avessero
capito,
mi
sono
sbagliata.
Adesso dico basta".
Caro Carmine, sicuramente stai seguendo
un pò come tutti la vicenda BerlusconiLario. In un paese con le palle ciò non
sarebbe mai avvenuto, ma quel che è
peggio è che l'aver portato il caso in TV
ha dato maggiori consensi al PDL, se i
sondaggi sono veritieri. Qui si può fare
tutto, offendere anche la moglie di
Cesare come ha fatto Libero pubblicando
una foto di Veronica nuda o quasi
(Brelusconi permettendo), ma le donne non
sono stupite, anzi accusano la Veronica
di troppo autorispetto. Bene avrebbe
fatto a lavare i panni in famiglia. Che
significa secondo te? Per me potrebbe
significare solo una cosa: se il marito
fa le corna alla moglie il marito è uno
16
stronzo, se invece avviene a cinque metri
dal cuo culo insomma..., ma se è un'altra
a subire le offese del marito va molto
bene. Forse aver compagne al duol scema
la pena! Ma dove l'hanno messa la dignità
le nostre donne, in generale s'intende?
Questo è ancora un paese molto, ma molto
maschilista?
Insomma
bene
per
noi
maschietti! Cari saluti
problemi reali:
Due note da "La repubblica"
Ristrutturazioni, la maxi truffa:evasi
oltre tre miliardi di euro
La Guardia di Finanza scopre oltre
cinquemila
imprese
edili
che non hanno dichiarato entrate negli
ultimi tre anni
A completare il gioco di prestigio
contabile, non poteva mancare il solito,
audace colpo a effetto, caro ai governi
di questi ultimi anni: altri fondi (lo
dice
enfaticamente
il
comma
4
dell'articolo
14)
potranno
essere
reperiti grazie alle "maggiori entrate
derivanti
dalla
lotta
all'evasione
fiscale, anche internazionale, derivanti
da futuri provvedimenti legislativi".
Insomma, entrate scritte sull'acqua. A
futura memoria. E a sicura amnesia.
Caro Umberto ti invio Tutto "Carneade"
.A te le belle cose!
Un abbraccio Carmine
17
Finale: Carneade scappa!...Dove va nessun
lo sa!
Ritorno
in
me:
serietà..... Sintesi
dell'ispirazione:i valori che sono state
alla base dei post...e degli sfoghi!
Che ne dici per le conclusioni
Caro Enzo, sembra che sia fatto tutto per
distrarre
l'opinione
pubblica
dai
problemi reali del paese.Vedrai che è
capace ancora
una volta a "girare la
frittata" a suo vantaggio. Poverino,ha
bisogno
di
conforto
delle
belle
"bimbe"!.Vorrei
vederlo
realmente
all'opera
con
le
"belle
fanciulle"!
Farebbe sicuramente una "figuraccia".....
Carmine
Caro Carmine, pur proponendomi di non
parlare di politica, sono d'accordo con
le tue proposte che non solo mi sembrano
sensate, ma anche realizzabili. Quindi
non le rielenco. Vorrei solo aggiungerne
una: la scuola che è stata abbandonata a
se stessa. Invece una considerazione di
carattere
generale
e
particolare
la
vorrei fare. Forse è vero che la sinistra
radicale ci ha rimesso le penne per la
presenza del PD, ma remare contro solo
per vendicarsi mi sembra da pazzi. Quali
sarebbero
poi
gli
obiettivi
e
le
conseguenze? La sua rinascita? Non sa che
sarà ancora di più dimenticata? Se non
capiscono
quelli
della
sinistra
radicale che bisogna fare di tutto per
sconfiggere questa destra, Berlusconi in
particolare, vuol dire che amano stare
18
all'opposizione
a
prescindere...Eppure
avevano
avuto
una
buona
occasione.
Qualcuno dice che bisognerebbe andare un
pò di più al centro, verso Casini, ma
nessuno si rende conto che Casini, appena
Berlusconi lo chiama, scodinzola e corre
verso di lui come un cagnolino? In
Sardegna ci sono stati 15000 circa schede
bianche. Chi avrebbero votato questi non
"elettori"? Inoltre ci sono state oltre
tremila schede annullate. Pazzesco! Sono
convinto che sono anche voti, non solo
della sinistra radicale, ma anche del PD.
Allora? Se il PD non rinuncia a tutte le
sue anime e fare sintesi sui problemi
reali e non sulle idee (del passato
poi!), sarà sconfitto in eterno, se non
addirittura destinato a sciogliersi come
neve al sole. A proposito di Domenico Di
Marcello. pur avendo idealmente ragione
nel perseguire le primarie, ha torto
marcio
quando
vuole
cambiare
una
situazione che si è definita da sola con
Santomauro
candidato
a
sindaco.
Le
primarie a Battipaglia spaccherebbero
ancora di più il centrosinistra, perchè
nascerebbero ulteriori appetiti che ora
sono
necessariamete
in
apnea.
Una
situazione davvero difficilissima. Non si
ragiona più. E' un mercato rionale: a chi
grida di più, ma nopn sempre chi grida di
più fa buoni affari. Intanto Veltroni si
è dimesso. Atto dovuto, qualcuno dice. In
questo momento? Anche D'Alema ha grandi
responsabilità,
come
tanti
altri
s'intende, perchè getta il sasso e ritira
la mano. Ormai tutti conoscono la sua
strategia. Faccia il bravo. Così non si
va
da
nessuna
parte.
Che
strana
19
situazione la mia: difendere il PD dopo
essere stato un fervente democristiano.
Al piacere di risentirti. Se il tempo
cambia verrò a Battipaglia più spesso.
Cari saluti. Enzo
Caro Cramine, sicuramente le favole non
rappresentano il mondo di oggi (l'aspetto
che sottolinei con maggiore forza), per
due motivi: primo non mi sono posto alcun
obiettivo
nello
scrivere
le
favole
destinate ai miei nipotini. E' stato un
atto di amore, se vuoi, ma soprattutto la
richiesta di Stefano di "vedere le favole
scritte" secondo una sua indicazione.
Infatti i titoli il più delle volte sono
suoi. Secondo, non ho voluto seguire
schemi prefissati. Già così mi sembrano
un
pò
"copiate"
o,
se vuoi,
"rielaborate". Nè mi è sembrato opportuno
far riferimento ai giocattoli che usano i
bambini oggi, tranne per la pista magica
e il razzo azzurro, ma fino ad un certo
punto, perchè non ci sarebbe stato per i
mie nipoti alcun elemento fantastico che
invece mi premeva mettere in evidenza.
Si, i due nipoti non solo comprimari, ma
anche protagonisti. Ed è qui forse la
novità. Hai ragione quando dici che, in
fondo
i
due
bambini
sono
ambedue
partecipi delle azioni che si compiono
nelle favole, però non è completamente
esatto perchè quando le ho scritte, anche
se alcune abbastanza recentemente, il
piccolo Iacopo non aveva neppure due
anni. Ancora oggi è inconsapevole di
"trovarsi" in una favola a fare il
coprotagonista. Per quanto riguarda la
commistione tra fovola e fiaba, in cui
gli elementi moralistici o didascalici si
20
confondono, non è meccanica, ma voluta.
Se vuoi sapere la verità, non avrei
voluto mai e poi mai immergermi nella
dicotomia
tra
bene
e
male
dare
insegnamenti moralistici. Sai che io sono
abbastanza pieno di dubbi e addentrarmi
in campi così controversi mi sarei
trovato
in
grosse
difficoltà. Però,
qualche volta anche senza volerlo ci si
cade.
L'asino? Che c'entra? E' vero i bambini
di oggi nemmeno lo conoscono l'asino,
cincondati come sono da cani e gatti e,
starei
per
dire,
da
coocodrilli,
camaleonti, roditori, serpenti..Insomma
animali esotici. L'asino è una mia
esperiena
personale
che
ho
voluto
ricordare. Certo non parlavo con il
puledro, ma quello che è accaduto nella
favola è realmente accaduto.
Comunque ti ringrazio per la recenzione
che mi hai scritto. Mi è piaciuta molto e
ti devo confessare che alcuni riferimenti
culturali non mi hanno mai sfiorato il
cervello. Grazie per avermeli ricordati.
La moglie di Carmine Zinno, che ha letto
le favole, (siete in due ad aver letto il
libro subito dopo Landi), ne ha tratto
anche lei un buon giudizio, trovandosi su
alcuni aspetti d'accordo con te. Me lo ha
detto a voce, ma non cambia nulla.
Ti ringrazio ancora e ti invio cari
saluti. Enzo
Caro Carmine, non abbiamo parlato della
serata del 23 u.s. Non intendo riferirmi
al libro. Mi è sembrato che Gigino
l'abbia fatto passare per una specie di
capolavoro, cui io per primo non credo.
21
Neppure credo che l'abbia fatto apposta:
a volte l'amicizia può offuscare il
cervello! La serata se non è stata
commovente,
certamente
è
stata
emozionante. Per me meno degli altri
perchè, tranne Armenante, vi ho visto e
frequentato più di una volta. Mi sono
accorto che soprattutto le compagne di
classe erano emozionate per aver rivisto
dopo cinquantanni gli amici di allora.
L'incontro mi ha fatto piacere, molto
piacere.
E'
un
buon
"viatico"
per
rivederci quanto prima anche con gli
assenti.
A proposito della serata, Armenante e un
suo amico hanno fatto foto ed altro.
Brigida
me
lo
ha
ricordato
e
desidererebbe avere qualche foto. Puoi
metterti in contatto con lui? Cercherò di
farlo anch'io, solo che non sono bravo a
inviare nè foto, nè altro attraverso la
posta
elettronica.
Grazie
e
buona
giornata. Enzo
Carmine, mi ero preparato un intervento
più articolato, poi mi è stato detto che
bisognava far parlare Quaranta, che tutto
sommato mi è sembrato e sicuramente lo è
una persona a modo. Parlare a braccio,
come è stato fatto in precedenza, non mi
è più troppo congeniale e poi su di una
tematica così delicata le parole devono
essere pesate, altrimenti si corre il
rischio di offendere senza volerlo. In
ogni modo non mi sono piaciuto. Mi
capitava spesso anche con le asseblee
sindacali, in cui spesso parlavo a
braccio: mi sembrava come ieri sera
di non dare il meglio di me stesso. Ma
forse dipende pure dal fatto che non
22
possiedo di più. Più modestia! Neppure io
andrò a Persano, ma non so come dirlo ad
Armenante. Saluti. Enzo
Mi ha scritto Landi. Ecco cosa dice:
ho dato uno sguardo al tuo blog e ai tuoi
dialoghi ( in forma diretta e indiretta,
come si diceva una volta) Mi sembra un
modo
interessante
per
esprimersi,
raccontarsi, ecc. Raccontarsi è un gesto
impegnativo ' è come invitare i lettori o
ascoltatori nel proprio mondo' disse uno.
E non è poco.
Personalmente
non
mi
sento
ancora
'disponibile' o 'pronto' a farlo inq
uesta forma anche s evedo che si va
sempre più diffondendo. L'altro ieri ho
scoperto il bolg di un coetaneo di M.S.
Severino e ci ho trovato tanti episodi
della sua vita ( anche con pesronaggi
noti e famosi; si occupa di musica e
vende cose musicali)
Ne riparleremo, anche de visu.
Gli ho risposto:
Umberto, faresti bene a scrivere quello
che ti passa per la mente e le tue
esperienze professionali e di vita che
non sono poche. Il mio è soltanto un
suggerimento, ma la scrittura non solo è
una comunicazione con gli altri che si
può protrarre nel tempo, ma anche una
sorta
di
catarsi
nei
momenti
di
difficoltà. Mi auguro che questi ultimi
non ti appartengano. A me ha aiutato
molto. Cari saluti. Enzo
23
Caro Carmine, purtroppo, pur essendo in
pensione
sono
ancora
impegolato
in
parecchie cose di scuola. Perciò non mi
sono dedicato al blog di Cantalupo. Vero
è che permangono in me perplessità e
resistenze sull'uso di uno strumento che
non riesco ad 'accettare'. mi piace molto
la
diaristica,
la
letteratura
autobiografica ecc. ma questo mezzo non
l'ho praticato. Ti prometto che lo farò a
breve anche se so che il mio tempo è
ancora agitato ( giovedì vado in Sardegna
per i Club Unesco; lunedì all'Università
di L'Aquila per la seduta di laurea che
si doveva tenere la mattina in cui fece
il terremoto... ecc.)
Domani 26 in mattinata sarò a Battipagia
( ma non so dove) perchè il ragazzo a noi
affidato fa gare sportive. Mi farò
sentire e se possiamo ancora incontrarci
ne parliamo da vicino.
Umberto
Non hai torto in linea di massima, ma se
pensi che non avrei potuto mai scrivere
quei post se non li sentissi dentro di me
come posso esserne distante? Che poi
diventino disappartenenza perchè bene o
male sono valori che appartengono a tutti
può essere un punto di contatto con tutti
quelli che la pensano come me. Anche i
tuoi commenti ai post, a ben guardare,
non
sono
super
partes,
anzi
ti
appartengono molto perchè fanno parte del
tuo sentire, altrimenti non li avresti
scritti. Ma forse parlandone a voce ne
usciremo. E dobbiamo fare anche presto
perchè le elezioni si avvicinano. Sto
24
cercando di guarire. Poi ti farò sapere.
Intanto dai una buona strigliata alle
bozze: correggi più che puoi. Aggiungi,
togli... Cari saluti. Enzo
Scusami per il tono di prima; forse non
mi spiegai bene. Le gare di atletica
erano allos tadio di Battipaglia ( che mi
pare fuori uso). Si trattava di ragazzi
di alcuni gruppi sportivi (Agropoli,
Baronissi, Battip. Eboli per conto della
UISP).
Ti farò sapere tra qualche giorno su
Carneade: Sono tornato ieri da Cagliari e
domani debbo fare andata e ritorno in
prov. di L'Aquila ( per una seduta di
laurea)
Umberto
Caro Umberto, io ,che abitualmente la
domenica sono aiutante-cuoco, sono uscito
per incontrarti. All' accettazione per la
punzonatura, in piazza ,a passeggio in
via Italia, inultimente ti ho cercato
(figurati se non mi avrebbe fatto piacere
riverderti!).
Per aprire il file basta cliccare
due
volte
sulla
sull'icona
Allega
(Carneade1.docx) della posta elettronica.
Fammi sapere
Carmine
Caro Carmine, ammiro l'insistenza tua e
di Enzo Cantalupo su Carneade. Ma spero
di
essere
creduto:
io
sono
così
analfabeta che non so manco che significa
post e soprattutto non so aprire i file
25
che mi hai mandati perchè richiedono un
passaggio informatico che io non so fare.
Dammi un 'aiutino'
Intanto mi dispiace che domenica non vi
siate fatti nè vedere nè sentire
Umberto
Carmine,
ho
dato
un'occhiata
superficiale, per cui non posso dirti
ancora nulla. Ho notato solo una cosa: ai
post
manca
la
data che
mi
sembra
importante per tempi in cui sono stati
scritti. Ciao. Enzo
..E anch'io sono giunto all'epilogo....
Come terminare? Un attimo di riflessione
e
poi
fammi
sapere...Si
attende
Umberto.... Poi revisione, correzione ...
Carmine
Carmine,
faremo
insieme,
però
per
l'ultimo non ho capito bene come fare.
Ciao. Enzo
A proposito: sono stato per oltre una
setimana in casa sempre a causa della
gola e di un principio di bronchite. Oggi
son uscito per la prima volta e per poco
temo, ma non mi sembra che le cose si
mettano bene. Spero nel bel tempo
La decontestuallizzazione era ovviamente
un consiglio,per dare un significato più
generale
ed
universale.Mi
riferivo
ovviamente all'ultimo post, quello di
chiusura... E' la sintesi di tutto il
lavoro...Comunque, sei tu l'estensore
Caro Carmine, sicuramente stai seguendo
un pò come tutti la vicenda Berlusconi-
26
Lario. In un paese con le palle ciò non
sarebbe mai avvenuto, ma quel che è
peggio è che l'aver portato il caso in TV
ha dato maggiori consensi al PDL, se i
sondaggi sono veritieri. Qui si può fare
tutto, offendere anche la moglie di
Cesare come ha fatto Libero pubblicando
una foto di Veronica nuda o quasi
(Brelusconi permettendo), ma le donne non
sono stupite, anzi accusano la Veronica
di troppo autorispetto. Bene avrebbe
fatto a lavare i panni in famiglia. Che
significa secondo te? Per me potrebbe
significare solo una cosa: se il marito
fa le corna alla moglie il marito è uno
stronzo, se invece avviene a cinque metri
dal cuo culo insomma..., ma se è un'altra
a subire le offese del marito va molto
bene. Forse aver compagne al duol scema
la pena! Ma dove l'hanno messa la dignità
le nostre donne, in generale s'intende?
Questo è ancora un paese molto, ma molto
maschilista?
Insomma
bene
per
noi
maschietti! Cari saluti. Enzo
Non credo abbia dimenticato di aggruppare
e coordinare i tuoi post su “Carneade”,
che hanno , secondo me ,anche un valore
contenutistico e tematico ben definito.
27
Carneade? Chi era costui?
Carneade è il nome del mio cane. Perché
Carneade? Perché Manzoni mi è sempre
piaciuto. Perché accostare Carneade a
Manzoni? Sembrerebbe una irriverenza. Niente
affatto. E’ piuttosto un segno di affetto e di
stima, almeno per me.
Carneade dunque è il mio cane. E’ fedele come
tutti i cani, mentre possiede due caratteristiche:
è dignitoso e parla. Si parla davvero, ma solo
con me s’intende. Egli vive in giardino, sempre;
non entra mai in casa. Mia moglie non gradisce
la sua presenza. Vai a capire le donne. Dice che
sporca e perde i peli. Come se gli uomini non
sporchino e non perdano i peli!
Qualche volta per farle dispetto cerco di far
entrare Carneade in casa, ma lui non lo fa,
perché la sua dignità, mi dice, non glielo
permette.
“Non puoi usarmi come un oggetto. Se tua
moglie non mi gradisce, rispetta le sue
preferenze. Devi rispettare nel contempo anche
la mia dignità. Sono solo un cane, è vero, ma ho
molta dignità, più di quanto tu immagini. Più di
tanti uomini e starei per dire più di quanta ne
abbia tu, se non fossi il mio datore di lavoro,
colui che mi dà da mangiare”.
“E’ un bel ragionamento il tuo. Non è vero
28
allora che i cani sono affezionati ai loro
padroni? Lo sono solo per interesse come gli
uomini?”
29
E’ il 25 gennaio 2008, il governo Prodi viene battuto al
Senato ( 161 no e 156 si) dove Dini e Mastella gli
votano contro dopo una settimana di agonia. Per due
anni ha sofferto a sinistra . L‘ambizione di Prodi di
tenere insieme le due sinistre (la riformista e la
radicale) che coniugasse giustizia e solidarietà
insieme con la modernità e l’innovazione è saltata. Il
silenzio dei presidenti della Camera e del Senato,
dopo l’incontro col presidente Napolitano, descrive
con esattezza la qualità della crisi politica e la
delicatezza con cui va affrontata. Tentativi di fare la
riforma elettorale con un governo tecnico sono falliti.
La crisi si aggrava. Difficile trovare alternative al voto
anticipato. Berlusconi, l’aspirante marciatore su
Roma, insiste nel chiedere il voto subito, minacciando
di scendere in piazza se non avrà il Quirinale. Si
decide la crisi di governo e si consuma la fine del
centro-sinistra. Qualcuno dichiara da sinistra “Prodi
se n’è andato, Berlusconi non è ancora tornato.
Godiamoci questo magico momento”.
30
La politica di marciapiedi
“E che c’è di male? Perché in politica, tanto
per citare un argomento che ti fa gola, non è
forse così? Oggi vedo un impazzimento tale che
ti ritrovi un uomo, quasi nello stesso giorno, da
una parte e dall’altra degli schieramenti
politici. Perché, secondo te? Per interesse
personale!”
“Da quando in qua ti interessi di politica? E poi
non puoi semplificare e generalizzare. Ci sono
persone che si comportano come dici tu ed altre
che vivono di ideali. E’ stato sempre così.”
“Ma non dire stupidaggini! Alla fine gli uomini,
se potessero, salterebbero tutti sul carro del
vincitore. Solo che il carro a volte è troppo
piccolo…”
“Che strano concetto hai degli uomini e dei
politici. Ma scusami, come fai a sapere certe
cose se i tuoi orizzonti sono molti angusti? In
fondo tu vivi in un giardino anche abbastanza
piccolo”.
“Ma allora davvero non capisci niente! Quanti
cani passano sul marciapiede davanti al
giardino di casa tua? Tantissimi! E tutti
parlano con i loro padroni (!?). Proprio così.
Parlano con i loro padroni come faccio io con te.
E poi parlano con me, sul marciapiede. E
dimentichi i miei compagni randagi, poveracci e
liberi, che sanno tutto di tutti più degli altri,
perché girano ovunque ed hanno notizie ed
31
informazioni sempre fresche?”
“E’ proprio politica da marciapiede…La
politica è arte, è vita, è filosofia. Senti cosa disse
Plutarco su di essa: “Spesso si dimentica che la
politica è la scelta di vita di un essere mite nato
per consacrare il tempo che è chiamato a vivere
alla città, al bene e all’uomo”. Interessante!”
“Non mi confondere le idee con definizioni
troppo difficili. Io non conosco Plutarco. Chi
era costui?”
“Nemmeno io lo conosco. La frase mi è stata
suggerita da un amico. L’ho trovata bella e l’ho
citata. Ma che importa chi l’ha detta? Importa
il suo significato. La vera politica tende a
migliorare la condizione umana. Ti pare poco?”
“Anche tu sei un ignorante come un cane,
mentre ti atteggi ad “intellettuale della Magna
Grecia”. Questa espressione me la ricordo, è di
Giovanni Agnelli rivolta a De Mita. L’ho sentita
sul marciapiede. Sapessi quante cose si sentono
sui marciapiedi. Noi cani che frequentiamo di
solito i marciapiedi e i giardinetti ne sentiamo
tante e tante che potremmo scrivere un trattato
se ne avessimo la possibilità”.
“Una piccola correzione, se mi permetti. Si dice
“ignorante come un asino”, se poi è vero che gli
asini sono ignoranti. E’ meglio che voi cani non
sappiate scrivere. Chi sa cosa combinereste. I
trattati devono essere scritti dagli uomini
esperti, dai politici, dagli intellettuali, da gente
che ha esperienza di vita ed è colta. Altrimenti
sul serio la politica si riduce a pettegolezzi da
32
marciapiede”.
“Sei così convinto che la politica alta, come dici
tu, sia quella vera? Se così fosse il mondo
dovrebbe essere migliore. Sono convinto che se
venisse ascoltata la politica dei cani fatta sui
marciapiedi, non solo i cani starebbero bene,
ma anche gli uomini. Qualche volta, guarda
caso, stanno meglio i cani che gli uomini!”
“Veramente non so cosa dirti. Mi metti in
difficoltà. Ma visto che ti interessi pure di
politica da marciapiede e non solo di abbaiare
alle stelle e ai passanti per motivi che non
conosco, ti voglio chiedere che te ne pare della
politica in Italia”.
“Quale politica italiana?”
“Ma dove vivi? I tuoi amici di marciapiede non
te ne parlano?”
"Se ti riferisci a Mastella, a Dini, a Fini
Voltagabbana, a
Berlusconi imprenditore,
operaio, contadino ecc., ad altri di destra e
sinistra dello stesso tipo, beh!, se quella è
politica, mi fai ridere".
"Come ti permetti? Io ti faccio ridere? Io non ti
metto nemmeno a pane ed acqua. Ti faccio
digiunare!"
"Ecco dov'è la tua democrazia! Non accetti il
confronto. Sei come Berlusconi che minaccia di
portare nelle piazze d'Italia milioni e milioni di
italiani se non si va subito alle urne".
33
"Allora?"
“Allora, che cosa? Questa sarebbe l'alta
politica? No. Noi cani non parliamo della
politica alta. Non ce ne accorgiamo!”
34
Si insiste: il presidente degli industriali Luca Cordero
di Montezemolo si pronuncia per un governo tecnico
che faccia la riforma elettorale. La soluzione del Capo
dello Stato per tentare di uscire da una crisi inedita ed
insidiosa è un capolavoro di equilibrio costituzionale.
Senza Forza Italia non si fa il nuovo governo. I l punto
nevralgico che può evitare al paese nuove elezioni ad
aprile è rappresentato da Silvio Berlusconi. Veltroni
sfida Berlusconi : riforme o vada solo anche lui. Sono
due che non sanno come dirselo. Veltroni (ingenuo) ci
prova ancora: si poteva fare, eravamo ad un passo. Si
può fare se vuole. Rutelli , invece, rilancia la sfida “Al
voto soli per cambiare il Paese”. Siamo in piena
confusione. Il ricordo va alla Bicamerale. Chi
l’affossò?
35
Cui prodest?
“Carneade (per chi non lo sapesse è il mio
cane), che fai? Abbai alle stelle? Non c’è anima
viva nei dintorni”.
“Abbaio a te!”“Abbai a me! Ma ti ha dato di
volta il cervello? Ti ho già dato da
mangiare…Cosa vuoi ancora? Non posso essere
sempre a tua disposizione. E poi, cosa dovresti
dirmi di così importante alle tre di notte?
Quante volte ti ho detto che io parlo solo con gli
esseri intelligenti?”
“E già…io devo essere sempre a tua
disposizione anche quando non riesci a dormire
e pretendi che ti faccia compagnia durante le
tue passeggiate notturne. E in quanto
all’intelligenza, è meglio sorvolare…”
“Ma sei proprio un cane…Non hai ancora
capito che io sono il tuo signore e padrone?”
“Tu dovresti capire che anche i cani vanno
rispettati e non servirtene solo quando ne hai
bisogno. Questa è l’ingratitudine umana”.
“Carneade, hai ragione. Scusami, ma
svegliarmi a quest’ora non ti sembra un po’
inopportuno? E poi in questo momento sono un
36
po’ amareggiato e, non avendo un altro
cane…con cui sfogarmi, me la prendo con te”.
“E’ proprio della tua amarezza che voglio
parlarti”.
“Della mia amarezza? E che ne sai tu di quello
che mi frulla per il cervello?”
“Lo so, lo so più di quanto tu immagini. Basta
guardarti in faccia…”
“Ma guarda quanto è intelligente il mio
Carneade…”
“Non prendo neppure in considerazione i tuoi
sfottò, la tua ironia, anzi il tuo sarcasmo. Se ti
dicessi che in questo momento stai pensando a
D’Alema e Veltroni cosa diresti?”
“In verità ci stai vicino. Infatti, penso alla
Bicamerale di D’Alema e all’entusiasmo di
Veltroni per un accordo con Berlusconi sulle
riforme istituzionali”.
“E pensi pure che ambedue, pur avendo sulle
spalle un’attività politica più che ventennale e
un’intelligenza al di sopra della normalità, sono
due ingenui”.
37
“Beh, si, non mi aspettavo che l’uno non avesse
imparato dall’altro…”
“Perché non la dici tutta? Si sono dimostrati
due fessacchiotti”.
“Ma come ti permetti? Due fessacchiotti
D’Alema e Veltroni? Tu parli di rispetto, ma lo
vuoi solo per te”.
“Per favore, non fare lo gnorri. D’altra parte
non sei tu a chiamarli fessacchiotti. Sono io e
me lo posso permettere. Che mi costa? Tutt’al
più mi lasci in un canile o mi abbandoni
sull’autostrada quando vai in vacanza”.
“Ma non dire stupidaggini. Quando mai ti ho
trattato male. E, tra l’altro, sei un bugiardo.
Non vado in vacanza da secoli e senz’altro da
prima che tu diventassi il mio cane. Ma
sorvoliamo sulle mie mancate vacanze. Non
sono mica il Papa, cui è stato “impedito” di
parlare alla Sapienza di Roma. A me sono le
tasche…”
“Insomma non sei ancora convinto che sono due
fessacchiotti, D’Alema e Veltroni?”
38
“In verità ci sono quasi vicino. Immaginare che
Berlusconi, sicuro della vittoria imminente alle
prossime elezioni anche dopo i suoi sondaggi
così catastrofici per il centrosinistra, potesse
mettersi d’accordo su di una nuova legge
elettorale, se non si è ingenui o qualcosa di più,
poco ci manca”.
“Vuoi dire che ancora una volta sono stati
infinocchiati?”
“Non essere così drastico…Però, sai cosa ti
dico? Anche questa volta hai ragione!”
39
Bertinotti:politicamente la legislatura è finita col voto
al Senato. Il giudizio ormai torna agli elettori. L’Italia
è confusa ed agitata:più vicine le urne. Le possibilità
di un accordo appaiono lontane. Scrivere una legge
elettorale peggiore di quella attuale è certamente
una missione impossibile. Marini rinuncia, si va al
voto, dopo che Berlusconi chiude l’ultimo spiraglio,
se mai c’è stato. Veltroni: Vinceremo da soli.
6 febbraio 2008 :Napolitano scioglie le camere .La
data delle elezioni viene fissata per il 13/14 aprile,
dopo che è tramontato l’idea di accorpare le elezioni
politiche con quelle amministrative. Il Pd andrà da
solo anche al Senato. Tutto nasce che la sinistra
italiana è stata causa del fallimento di Prodi. Essa ne
porta la piena responsabilità. In meno di due anni la
finta alleanza dell’unione ha sperperato l’idea di
un’alternativa credibile di governo , di classe
dirigente, di cultura. Il centrodestra va alle elezioni
con una lista unitaria,mentre Casini non ci sta.
Correrà da solo : Il Pd non ricandida DE Mita e il
ministro dell’interno Amato rinuncia volontariamente
alla candidatura. Veltroni: secondo in lista ,prima di
me i 30enni. Di Pietro correrà col Pd, presentando,
però , una sua lista. Il tentativo per aggregare il
partito socialista fallisce, mentre i radicali ottengono
nelle liste posti sicuri.
14 aprile 2008, risultato del voto: disastro integrale
per il Pd. Pdl a valanga. Berlusconi esulta. Veltroni lo
40
chiama: Hai vinto! La lega aumenta i consensi fino a
sfiorare il 9%.Berlusconi forma il nuovo governo. La
promessa di Veltroni: opposizione senza sconto. La
sinistra radicale scompare dal Parlamento.
41
Mi era sembrato che anche Carneade
volesse stare zitto…
Stamattina il cielo è un po‟
rannuvolato e lo sono un po‟
anch‟io. Non so nemmeno per quale
ragione.
Mi
accingo
a
fare
colazione quando sento grattare
sui vetri del balcone che dà
direttamente
in
giardino.
Giardino?
Un
po‟
di
terreno
intorno al mio appartamento, si e
no settanta mq, anche mal tenuto.
Guardo con un certo sospetto, ma
anche con un po‟ di apprensione,
temendo di trovarmi di fronte ad
un rom che mi vuole aggredire a
tradimento in casa mia. Penso
subito che devo provvedere…Ma nel
giardino vive e vegeta Carneade,
il mio cane. Che fa? Nemmeno si è
degnato
di
darmi
un
leggero
allarme con un piccolo latrato?
Invece dietro il vetro c‟è proprio
Carneade, che mi fa segno di
volere entrare.
42
“Carneade, come ti permetti? I
patti erano e sono chiari. Tu in
casa non entri. Hai la tua cuccia
nel
giardino
e
ti
basta
e
“soperchia”. Mi vuoi far litigare
con mia moglie, nonché signora e
padrona anche tua?”
“Solo per questa volta. Ti devo
dire una cosa seria”.
“Scusa, devi proprio entrare in
casa? Vengo io sul balcone se è
proprio
una
cosa
seria
e
facciamola finita”.
“No, no, non è possibile. Qualcuno
potrebbe sentirmi. Come tu sai gli
inquilini di questo palazzo hanno
votato tutti per Berlusconi. Tu
vuoi la mia rovina ed anche la
tua?”
“Ma che vai cianciando? A me di
Berlusconi e compagnia bella, per
cinque anni, non me ne frega un
bel niente. Ti sei dimenticato il
mio proponimento? Io per cinque
anni non voglio più parlare di
politica, sia chiaro. E adesso
43
fammi il piacere di non rompermi i
“coleos”. Te lo dico in latino
così mi pare di essere meno
volgare”.
“Io so cosa significano i tuoi
coleos, ma non mi sembra che tu ne
abbia a sufficienza se ti rifiuti
di parlare con me che sono il tuo
amico più fedele”.
“Fedele tu! Ma fammi il piacere.
Se tutti i cani randagi che ti
passano accanto sanno vita, morte
e miracoli miei e della mia
famiglia…”
“E di che ti lamenti? Solo così
riesci
ad
avere
un
po‟
di
visibilità, cosa cui tieni in modo
particolare”.
“Dai, entra e spera che non ti
veda mia moglie, altrimenti sono
cavoli tuoi e miei”.
E così, dopo aver ben bene chiusa
la porta, Carneade entra in casa,
in cucina per l‟esattezza, per la
44
seconda volta: la prima fu quando
me lo regalarono!
“Cosa c‟è di tanto misterioso da
dirmelo
come
se
stessimo
in
confessionale? Non mi vorrai dire
le solite “barzellette” che in
questi
giorni
si
leggono
su
Internet?
“Ma quali solite barzellette! E
poi,
io
non
ho
mai
detto
barzellette. Sono un cane serio
come Carneade, sconosciuto quanto
vuoi, ma serio, di cui ho il nome.
Come
sai
e
come
si
dice:
Berlusconi è diventato più buono
dopo la sua vittoria schiacciante
alla competizione elettorale del
13 e 14 aprile scorso. Può anche
permetterselo, del resto. Chi gli
fa più ombra? Nemmeno il Papa, se
è riuscito a non nominare un solo,
uno solo dico, ministro cattolico.
E tutto il suo buonismo e le sue
aperture
verso
gli
avversari,
Veltroni
in
particolare,
non
tendono a farsi eleggere Capo
45
dello Stato in un prossimo futuro.
No! Le sue mire vanno ben oltre”.
“Tu mi incuriosisci sempre di più.
In America sai qual è il sogno più
grande? Diventare il Presidente
USA. In Italia non può essere
diversamente!
Ma
poi
dove
le
prendi certe notizie se stai solo
come un “cane”, scusami mi è
scappato,
in
giardino
e
solo
qualche volta andiamo a fare una
semplice passeggiata nei dintorni
di casa, perché il fatto di
portarmi dietro l‟occorrente per i
“tuoi bisognini” proprio non mi
piace”.
“Ecco perché non esco quasi mai! E
poi dici di essermi affezionato.
Non è vero: mi sopporti. Ed io che
mi
preoccupo
di
metterti
a
conoscenza degli avvenimenti che
cambieranno, anzi sconvolgeranno
gli scenari politici universali”.
“E dai! Non farmi dire che ti
voglio bene come si può volere
bene ad un cane. Non pretenderai
46
che mi metta a farti le moine con
conseguenti carezze e baci come si
vede in giro, mentre tu mi lecchi
anche la faccia? Scusami, ma non
ci riesco. Apprezzami per la mia
onestà”.
“E chi le vuole le tue carezze e i
tuoi
baci.
Io
sono
un
cane
dignitoso che non ha bisogno di
salamelecchi e cose varie, ma
almeno un po‟ di rispetto lo
pretendo”.
“Ci stiamo avvitando su di un
argomento che non ha nulla a che
vedere
con
quello
che
hai
annunciato di dirmi. E per quanto
riguarda il rispetto, il mio lo
hai tutto e anche profondo. Ma ora
vai avanti”.
“Devi sapere che noi cani siamo
collegati tra di noi più di
Internet
e
sappiamo
tutto
di
tutti. Chi è più vicino agli
uomini più potenti della terra?
Noi. Bush si porta il cane anche
nello
studio
ovale
quando
47
intrattiene i capi di Stato e così
fanno tutti gli altri. Poi le
notizie
più
segrete
ce
le
trasmettiamo tra di noi, facendo
il giro del mondo. E tu, mio
ingrato e ingeneroso padrone, hai
il privilegio di possedere un cane
parlante
che
per
te
farebbe
qualunque
cosa,
anche
il
delatore”.
“Si, ti ringrazio, ma fino a
questo momento non mi hai rivelato
nulla. Ci siamo solo perduti in
chiacchiere e in pettegolezzi.
Finora non mi hai detto nulla di
interessante
e
segreto.
Che
Berlusconi voglia diventare il
futuro
presidente
italiano
è
scritto su tutti i giornali, anche
se smentisce. Dov‟è la novità?”
“Ascolta e vedrai se non è una
bomba la notizia che sto per
darti: Berlusconi vuole diventare
Papa!”
“Ah, ah, ah! Questa è bella. Non
me
la
potevi
raccontare
più
48
grossa. Devo ammettere, però, che
hai una fantasia fervidissima.
Questa è la barzelletta più bella
del secolo!”
“Ridi, ridi! Quando ti dirò quello
che succederà e come succederà fra
qualche tempo non ti farà tanto
ridere”.
“Va bene. Ti credo. Vai avanti e
finiamola
con
questa
storia.
Stamattina non mi sono alzato
troppo per la quale. Non vorrei
stare peggio”.
“Sembra che Berlusconi si sia
messo in contatto diretto con il
Padreterno,
il
quale
gli
ha
chiesto la cortesia di prendere
nelle sue mani le redini della
Chiesa, visto che è una specie di
re Mida: tutto quello che tocca
diventa oro. Corre voce che il
nostro Papa non abbia una salute
di ferro e che…”
“Ma che dici? E‟ vero che anche
questa
notizia
è
apparsa
sui
49
giornali, ma se credi a tutto
quello che leggi sei un ingenuo”.
“Non sono io l‟ingenuo, lo sei tu.
E se vuoi proprio saperlo, io non
so
leggere,
ascolto.
Tutti
i
cardinali sono stati avvicinati e,
quindi, nel prossimo conclave per
opera dello Spirito Santo, nel
segreto dell‟urna verrà messo il
nome
di
Silvio,
al
primo
scrutinio. Appena il fumo del
famoso
comignolo
del
Vaticano
uscirà bianco, verrà gridato al
mondo
intero:
“Habemus
papam:
Silvium!”
“Ma davvero? Sei sicuro che nessun
cardinale si chiami Silvio? Per
cui potrebbe essere proprio lui”.
“Hai la testa dura, ma dura assai.
Il Signore si sta guardando in
giro per la terra e si accorge che
i mussulmani crescono, i buddisti
pure, addirittura i testimoni di
Gehova, ma i cattolici restano al
palo.
Chi
può
ribaltare
la
50
situazione secondo te dopo il
sacrificio del suo unico Figlio?”
Faccio finta di stare allo scherzo
e gli dico:
“Silvio! Su questo sono d‟accordo
con te. Ma come è possibile che
avvenga? E‟ questo il punto!”
“Ti credevo più preparato. Mi
meraviglio di te. Quella vecchia
norma
che
prevede
che
tutti
possono diventare Papa non è stata
mai
abrogata
anche
se
mai
applicata, purché si dimostri di
essere un sant‟uomo. Chi meglio di
Silvio che è già “l‟unto” del
Signore? E a Silvio non può che
fare un immenso piacere, perché
gli darebbe anche una immensa
fama, mondiale e se possibile
anche extra. Altro che presidente
della Repubblica Italiana! Essere
Papa è il non plus ultra della
notorietà. Può salutare gli altri
popoli nella loro lingua dalla
piazza più conosciuta del mondo.
51
Ci pensi? Non farebbe piacere pure
a te?”
“Carneade, questa mattina mi sono
divertito
abbastanza.
Facciamo
finta di aver avuto una bella ed
allegra conversazione e finiamola
qua”.
“Ma non è finita. Silvio si
impegnerà con tutte le sue forze e
con tutte le sue armi segrete per
riportare la Chiesa ai suoi vecchi
splendori, ai fasti del passato.
Te lo ricordi il Sacro Romano
Impero? Di più. Sarà “La Sacra
Chiesa Romana Universale”.
“Ci
vorrà
molto
tempo.
E‟
un‟operazione di lunga durata. Non
può avvenire in pochi anni. Ci
vorranno almeno un centinaio di
anni. Ti figuri il Silvio fra
cento anni come sarà?”
“Se ci volesse tanto tempo non
cambierebbe molto fisicamente con
tutti i sistemi che già adotta per
mantenersi giovane. Ma non ci
vorrà molto: appena cinque anni!”
52
“E
tu
pensi
che
Silvio
accetterebbe di fare il Papa per
soli cinque anni? Non accetterebbe
mai. Egli si sente e si crede
immortale. Non mi sembra fattibile
per così poco tempo”.
“E invece sembra che accetterà,
perché appena passerà a miglior
vita
sarà
proclamato
“santo
subito”.
Ed
inoltre,
giacché
conosce
bene
il
paradiso
mussulmano,
ha
preteso
che
nell‟aldilà ci saranno tutte le
sue donne e tante altre ancora,
tutte giovani e bellissime”.
“E il Padreterno scenderebbe a
questi compromessi? Non ci credo”.
“Se il Signore vuole una Chiesa
potente, ringiovanita e sovrana di
tutta la terra, questo piccolo
compromesso cosa vuoi che sia. E‟
già stato stipulato il contratto”.
53
“Carneade, mi ha fatto “na capa
tanta” stamattina. Ti ho ascoltato
perché ti voglio bene, ma non
crederai che…”
Improvvisamente si apre la porta
con violenza. E‟ mia moglie che
grida:
“Lo sapevo che eravate qui. Ecco
perché
ogni
mattina
ti
alzi
presto. Per far entrare questo
sgorbio in cucina. Ma allora non
hai capito nulla? Se vi trovo in
casa una seconda volta potrete
fare le valigie e andare a dormire
sotto qualche ponte che è il
vostro
luogo
ideale.
In
casa
appena sopporto te. Figuriamoci il
cane. E tu vai nel giardino, in
cui non metterò mai piede finchè
ci sarai tu”.
Carneade mogio mogio ritorna in
giardino ed io finisco di fare
colazione in silenzio.
54
Allarme stupri. Una studentessa accoltellata da un
romeno. Teatro della violenza ancora una volta una
stazione ferroviaria della metropolitana di Roma.
Scontro sulla sicurezza dopo due casi di violenza sulle
donne A Milano e Roma. Sicurezza, è scontro su ronde
e braccialetti. Berlusconi annuncia un pacchetto
anticrimine. Bologna , il manganello ai vigili: Fini
durante le elezioni amministrative
controlla il
permesso di soggiorno agli ambulanti. Un romeno
l’assassino di Verona.Il giovane aveva 20 anni.
27 aprile: il voto per i ballottaggi. Alemanno ha
battuto e ribattuto sull’insicurezza e la paura della
gente e ce l’ha messa tutta per farla aumentare:
Brutto segno. A Roma vota un elettore su due. La
destra conquista Roma. Berlusconi:vittoria storica.
Fini diventa presidente della Camera e Schifani del
Senato Ancora violenze : Verona , confessa
l’aggressore del giovane in coma. Questa volta un
giovane massacrato dagli ultrà neonazisti. 8 Maggio
2008:Nasce il Berlusconi IV. Un governo proprietario
ma “ a responsabilità limitata. Silvio è sempre più Re.
Emergenza rifiuti a Napoli.Militarizzazione delle
discariche. I soldati nell’ordine pubblico .Legge
Carfagna: prostituzione minorile e rimpatrio assistito
55
Anche Carneade ha paura…
Di solito, quando Carneade deve
dirmi qualcosa, gratta con le
unghie i vetri del balcone e mi
invita a scendere in giardino,
memore
della
minaccia
di
mia
moglie l‟ultima volta che ci trovò
in cucina a chiacchierare. E lo fa
spesso
perché,
ascoltando
gli
altri cani che passano lungo la
strada adiacente casa mia, ne sa
di cotte e di crude. Pensate che
anche lui si è permesso di dire la
sua
sulla
reintroduzione
del
maestro
unico
nella
scuola
elementare,
riferendomi
il
pensiero dei genitori degli alunni
del paese in cui abito, che poi
sono anche proprietari di cani più
liberi, ahi, ahi, di Carneade.
Da qualche giorno non si fa vedere
sul balcone e quando gli porto la
scodella con il cibo in giardino
non scodinzola la coda in segno di
affetto come ha sempre fatto.
Mangia quasi di malavoglia anche
se, ad onor del vero, la ciotola
56
alla fine è ben pulita: nessuna
traccia di rimasugli di cibo.
Sono un po‟ preoccupato e mi
domando se per caso non stia bene.
Qualche annetto ce l‟ha anche lui,
non si sa mai.
Stamattina, quando sono sceso in
giardino con la ciotola, è rimasto
sdraiato nella sua cuccia senza
venire neppure a salutarmi.Beh,
voi cosa avreste pensato e fatto?
Mi sono avvicinato alla cuccia e,
preoccupatissimo, ma senza dargli
troppa corda, gli ho chiesto:“Che
fai? Non mi saluti neanche? Bella
serpe che mi allevo in seno!”“Tu
pensi che sono malato, vero?”
“Insomma, non si può stare sempre
bene. Anche tu i tuoi anni sulla
groppa ce li hai. Qualche piccolo
malessere non è la fine del mondo.
Dai, mangia e ti riprenderai.
Nella ciotola ti ho messo carne e
riso. Roba sostanziosa”.“Si vede
che non mi conosci. Sai che non ho
capito perché mi tieni con te? E
57
poi, a proposito di età, non ti
guardi
mai
allo
specchio?”“Mi
faccio la barba ogni mattina e lo
specchio lo conosco bene: non mi
sembra di essere diventato tanto
decrepito. Carneade, posso anche
aver messo qualche ruga in più, ma
non ti permettere di dirmelo in
faccia. Tu sei il mio cane e non
mia
moglie”.“Invece
io
sto
benissimo, ma ho paura!”
“Paura tu? Mi dici di stare bene,
stai
in
un
giardino
super
blindato,
mangi
meglio
di
me
perché
ingurgiti
anche
cibi
pesanti che a me farebbero venire
un infarto. Mi vuoi dire perché
hai paura?”
“Tu non ti accorgi di nulla come
al solito. Ti ricordi l‟altra sera
quando mi raccontasti che tua
moglie aveva manifestato una certa
ripugnanza nel vedere due cani che
facevano l‟amore in strada e tu le
dicesti che non c‟era nulla di
male perché l‟abbiamo fatto sempre
così?”“Ti
ho
raccontato
un
58
semplice episodio. Le dissi anche
che pure i piccioni fanno l‟amore
davanti a tutti e nessuno si
scandalizza. Lei mi rispose che
preferiva
quel
tipo
di
amore
perché non si vede nulla ed è una
specie di toccata e fuga, mentre i
cani…E questo cosa ha a che fare
con la tua paura? E il sesso poi
che c‟entra?”“C‟entra, c‟entra!”
“Non vedo come per voi cani. Noi
uomini siamo abituati a farlo in
luoghi nascosti, nelle case o in
macchina”.“Non più, caro amico. In
casa forse sì, se lo fai con tua
moglie,
ma
in
macchina
non
più”.“Ma che stai dicendo? Lungo
la
litoranea
di
sera
è
un
andirivieni continuo di uomini e
donne e se guardi con attenzione
nelle macchine parcheggiate ai
bordi delle strade vedi corpi
avvinghiati e spesso non sono solo
uomini e donne, ma anche uomini e
uomini”.“Ti
ripeto,
non
più.
Scusami, ma sei proprio ignorante.
Non leggi, non stai attento alle
leggi che vengono promulgate, non
59
t‟interessi a ciò che avviene
intorno a te. Sei distratto”.“Come
sono distratto? Se poco prima ti
ho detto che guardo addirittura
nelle macchine quando passo per la
litoranea”.“Allora
ho
proprio
ragione. Non leggi e non sei
informato.
Sei
solo
un
guardone”.“Ma
che
cosa
dovrei
sapere? Ma sai che mi stai facendo
arrabbiare?”“E
già!
Quando
ti
dicono in faccia la verità, quella
che non ti fa piacere, ti arrabbi
pure.
Non
hai
letto
che
la
ministra alle pari opportunità, la
Carfagna, ha presentato un disegno
di legge che vieta l‟amore in
mezzo alla strada e che bisogna
farlo solo in casa? Io sono un
romantico e penso a quei giovani
che fanno l‟amore in macchina o
sulla sabbia o su di un prato al
chiaro di luna. Se vengono pescati
pagano
una
bella
multa
o
addirittura
finiscono
in
carcere”.“Ma no, non è così. La
ministra vuole evitare solo la
prostituzione
nelle
strade.
I
60
giovani fidanzati non hanno nulla
da temere”.“Sei proprio cieco! Tu
sapresti
distinguere
tra
una
giovane coppia di fidanzati o tra
due amanti che si trovano in
macchina e due persone, di cui una
è prostituta?”“I poliziotti hanno
l‟occhio fino. Pizzicano con molta
facilità le coppie clandestine. I
fidanzati,
gli
amanti
possono
stare tranquilli. Se poi è proprio
necessario lo facciano in casa. Mi
sembra logico”.“In casa di chi? E
se la casa non ce l‟hanno?”“Ma tu
che vuoi da me? Non sono io a
predisporre il ddl. Prenditela con
la Carfagna”.“Non pensi che in
questo
modo
anche
l‟amore
è
riservato ai ricchi con case,
ville,
barche,
pied
a
terre,
alberghi. Soldi, soldi, soldi! I
poveri
diavoli
devono
fare
astinenza?”“Capisco tutto, grazie
a te. Ma tu che c‟entri per essere
preoccupato? Il ddl della Carfagna
riguarda gli uomini. Tu sei un
cane!”“E se la Carfagna dovesse
pensarla come tua moglie, io che
61
faccio?”
“Ma va a….”
62
Il suo fascino ha colpito ancora. Nello studio di Vespa,
la campionessa olimpica di fioretto Vezzali: ”Da lei mi
farei veramente toccare!”. La Vezzali , chiamata da
Bruno Vespa come esempio di mamma che deve
affrontare i problemi di tutti i giorni, ha lodato senza
mezzi termini Silvio Berlusconi.Il presidente ,
esaltatosi come alunno modello , ha teso gli elogi di
se stesso…L’uomo forte e sicuro affascina.
Lapsus di Berlusconi che scambia Vespa per Fede.
Affermazioni di Lory Del Santo: “Beh sì, lui è un
corteggiatore, ama le donne , adora sedurle”.
-
-
63
Carneade, aiutami! Ho bisogno di
te…
Questa mattina devo scendere in
giardino per parlare con Carneade.
Lo
vedo
subito
mentre
sta
abbaiando sommessamente con un
altro cane che si è fermato
accanto
alla
ringhiera
che
circonda il mio pezzetto di terra
che vuole sembrare un giardino.
Non si volta neppure a guardarmi e
a scodinzolare la coda come fa di
solito. Mi ignora, letteralmente.
Solo quando lo chiamo mi fa un
cenno di saluto.
“Carneade,
è
questo
il
comportamento di un cane verso il
suo
padrone?
Non
mi
saluti
nemmeno?”
Lentamente si avvicina e mi dice:
“Tu, caro mio padrone, non stai
bene. Ti riempi la bocca di
democrazia, di uguaglianza, di
fratellanza e poi ancora parli di
padroni e servi. O sei ipocrita o
sei fuori di testa”.
64
“Ma che stai bofonchiando? Forse
non sono il tuo padrone? Quello
che ti dà da mangiare a sbafo e ti
ha comperato la cuccia per farti
dormire al coperto anche quando
piove e fa freddo? Capisco che non
ti piace essere considerato di mia
proprietà, ma i fatti sono questi,
incontestabili”.
“Allora ho ragione io: sei un
ipocrita! E adesso puoi anche
mandarmi via. Del resto quanti
cani
sono
stati
abbandonati
lontani da casa dai loro amati
padroni durante questa estate?
Puoi farlo anche tu. Sei il mio
padrone e signore”
“Carne‟, che coleos! E‟ possibile
che ogni volta che ci vediamo
dobbiamo parlare di sociologia,
psicologia, umanesimo e balle di
questo genere. Chi ci crede più?
Nessuno. Perché dovrei farlo io?
Non mi credi se ti dico che mi
sono rotto le scatole?”
65
Carneade si avvicina ancora di
più, mi fa una leccatina sulla
mano e mi dice:
“Sii sincero con me. Non stai
bene. Qualcosa ti è andato storto.
Sono
qui
tutt‟orecchi
ad
ascoltarti”.
Questo gesto mi disarma. Mi rendo
conto che Carneade è anche uno
psicologo con i fiocchi, perché
subito gli dico:
“Carnè, non ci capisco più niente.
Il
mondo
sembra
capovolto.
Evidentemente
sono
diventato
talmente vecchio che tutto mi
sembra assurdo”.
“Meno
male
che
te
ne
stai
accorgendo: gli anni passano anche
per te. Ma non credo che sia
questo
il
motivo
delle
tue
lamentazioni. Metti fuori il vero
rospo che ti sta sullo stomaco”.
66
“Non so come dirtelo. Se ti
racconto i fatti puri e semplici,
potresti accusarmi di avvitarmi
sempre sullo stesso argomento, che
ha come punto centrale Berlusconi.
Vorrei assicurarti che non è così,
ma non mi credi”.
“Che io ti creda o no, la sostanza
del discorso non muta. In ogni
caso tu faresti di testa tua come
sempre è avvenuto. Vuoi sentire il
mio parere solo per sfogarti. Il
resto
è
acqua
sporca.
Però,
deciditi a parlare”.
“Io non ho visto l‟altra sera il
programma “Porta a porta” della
prima rete, perché verso Bruno
Vespa
provo
una
certa
idiosincrasia
che
me
lo
fa
diventare antipatico, ma anche
perché era ospite, anzi padrone di
casa, Silvio Berlusconi, verso
cui,
se
possibile,
provo
un‟idiosincrasia
ancora
più
forte”.
67
“E‟ una cosa che tutti sanno: non
è una novità. C‟è di più. Sii
esplicito. Non fare il reticente.
Non
ti
nascondere
dietro
le
antipatie che sono trasversali. Ci
sono persone che trovano Veltroni
altrettanto antipatico. Come lo
sei tu per tanti altri. Sulla
terra i sentimenti più forti sono
la simpatia e l‟antipatia. Vai
avanti, per favore”.
“Carneade, mi stai “analizzando”?
Non sapevo che eri anche uno
psicologo”.
“Non fare lo spiritoso. Tu non
conosci
molte
cose
che
mi
riguardano. Tu non mi conosci
proprio, eppure il tuo cane sa
tante cose quante tu non immagini
neppure”.
“Non
è
vero.
Tu
sei
informatissimo.
Vedo
lungo
il
perimetro del giardino sempre una
fila di cani. Evidentemente non vi
fate solo i saluti, ma anche tante
confidenze”.
68
“Ah, è questo che ti rode? Me lo
potevi dire prima. Adesso te la
racconto io tutta la storia così
tu ci puoi fare una bella figura e
dire che, in fondo, di Berlusconi
non ti importa un fico secco.
L‟altra sera il nostro presidente
del consiglio dei ministri è stato
a “Porta a Porta”. Prima della
trasmissione vera e propria Bruno
Vespa gli ha preparato un bel
parterre: la pluricampionessa di
scherma, Valentina Vezzali e la
neo miss Italia, Miriam Leone. La
Vezzali
si
è
avvicinata
a
Berlusconi, donandogli un fioretto
con su inciso il suo nome, non
quello della Vezzali, quello di
Silvio Berlusconi, sul manico, e
gli ha detto: “Presidente, io da
lei mi farei veramente toccare…”.
Successivamente,
durante
la
trasmissione, la neo miss Italia,
Miriam Leone, si è seduta accanto
a lui, esponendo in tutta la loro
lunghezza le sue gambe, e gli ha
sussurrato, per non essere da meno
della Vezzali, perché è troppo
69
presto per “donargli” qualcosa:
“Presidente, anch‟io ho avuto il
maestro unico e mi sono trovata
benissimo”. Questi sono i fatti
che avresti voluto raccontarmi, è
vero? Tutto normale. Di che li
lamenti?”
“Non sono d‟accordo con te. A me
interessa molto Berlusconi, non
come presidente del consiglio su
cui mi va di dire peste e corna,
ma come uomo”
“In che senso, scusa? Fino a prova
contraria ti ho saputo sempre
un…etero.
Ci
sono
stati
dei
cambiamenti nel frattempo? Io non
me ne sono accorto. Di questi
tempi tutto è possibile”.
“Ma che hai capito, imbecille.
Magari
fosse
così,
non
sarei
invidioso di lui. No, no, e poi
no! Non è questo il motivo. Mi
interrogo, mi spremo il cervello,
mi rodo l‟anima perché vorrei
sapere la ragione per cui le donne
hanno tutte la smania, anzi la
70
voglia di farsi toccare da lui. Ci
sono
precedenti
illustri…Già
qualche tempo fa anche la Lory Del
Santo
ha
espresso
le
stesse
voglie: “Berlusconi m‟intriga. E‟
l‟unico uomo di una certa età con
cui…” Che cos‟ha quest‟uomo che
gli altri non hanno? Sono convinto
che
se
la
Vezzali
avesse
incontrato Veltroni, lo avrebbe
infilzato con il suo fioretto,
altro che donarglielo, e la neo
miss Italia non lo avrebbe degnato
di uno sguardo. Ha un fascino
particolare, di cui le donne vanno
pazze o ci sono altri motivi? Non
ti nascondo che ne sono molto
invidioso”
“Mah! Io non lo conosco. Tua
moglie non mi permette nemmeno di
guardare la televisione. Non so
cosa dirti. Però, i miei amici
cani mi dicono che, tutto sommato,
non
è
differente
dagli
altri
uomini, anzi un bel po‟ più basso.
Non è che tu raggiungi vette
eccelse, a dire il vero. Per il
resto sembra che abbia molti soldi
71
e molto potere. Lo conosci quel
proverbio
siciliano:
“Meglio
cummannare che futtere”? Che poi,
implicitamente, significa che chi
comanda può fare il resto anche
più facilmente. Ti dico di più.
Alle
prossime
elezioni
europarlamentari la Vezzali sarà
candidata
nel
partito
di
Berlusconi, come già la Di Centa,
la campionessa del mondo di sci.
Non
potendo
tirare
sempre
di
fioretto, che c‟è di meglio del
politico? E la neo miss Italia
lavorerà nelle sue reti come tutte
le belle ragazze, del resto. Mi
manca la Lory Del Santo. E‟ un po‟
passatella, in verità. Ma già gira
per tutte le reti, che poi sono
tutte di Berlusconi”.
“E‟ un bel quadro, non c‟è che
dire. Voglio anch‟io il maestro
unico!
72
Paradosso:
“Un bel mattino, la mia compagna mi ha annunciato
che c’era un altro nella sua vita e che non era più
sicura dei suoi sentimenti per me; che era necessario
fare il punto della situazione; e che sarebbe meglio
non vederci più per un po’ di tempo. Se n’è andata e
mi sono ritrovato solo. Avevo passato più di un anno
con lei e non mi aspettavo questo colpo. Non l’avevo
visto arrivare.
Ho cercato invano consiglio per venire a capo della
mia sofferenza e poi mi sono aggrappato ad un’idea,
ad una strategia che secondo le ricerche che ho
condotto da allora in poi dimostra di essere l’unico
modo di riconquistare l’amore perduto. Anch’io ho
vissuto un periodo difficilissimo con tutto ciò che
questo comporta; rivolta, dubbio e sofferenza.
Finalmente sono riuscito a salvare la mia relazione
amorosa. Lei ha messo fine alla sua avventura e ci
siamo ritrovati più uniti che mai”
E perché no:
Non abbiamo più l’età. Oramai abbiamo bisogno
l’uno dell’altro e poi ci sono i figli……e i nipotini?
Per questi siamo debolissimi. Ci si
scopre di non essere mai stati buoni genitori. Tutto è
ammesso…. persino le anatrelle sul balcone con puzza
e sudiciume.
73
-
-
-
-
Carneade, che ci fai qui?
Non
ho
capito
bene
se
Carneade
mi
vuole
bene,
sebbene faccia il risentito,
o ci marcia. Eccolo di nuovo
sul balcone a raschiare sul
vetro
della
cucina
per
attirare la mia attenzione.
“Carneade, che ci fai qui? Lo
sai che se ti vede mia moglie
sono guai seri per te e per
me?”
“Sono convinto che tua moglie
non fa sul serio. La sua è
tutta una posa per non pulire
il pavimento, perché io, a
dire il vero, dove passo
lascio sempre qualche segno…”
“Sei uno sporcaccione! Ma mi
meraviglio di te. Fai tanto
lo
psicologo
e
poi
non
capisci se mia moglie fai sul
serio o finge. Carneade, mia
moglie fa sempre sul serio.
Dobbiamo stare attenti tutti
e due. E tu sei fortunato che
a quest‟ora dorme ancora,
74
-
-
mentre
io
mi
alzo
molto
presto e faccio il caffè”.
“Mica
sei
fes…,
scusami,
stupido. Ti fai il caffè e
poi ti metti in panciolle
davanti alla TV o al PC. Ti
rilassi, mentre io faccio la
guardia nel giardino, dal
mattino alla sera ed anche di
notte”.
“Carneade, non ci prendiamo
in giro. Io mi alzo presto
perché non riesco a dormire e
sapessi come mi piacerebbe
starmene al calduccio nel
letto, mentre tu te ne stai
nella cuccia come ti aggrada.
E non venirmi a dire che fai
la guardia. Ma quale guardia!
La guardia alla miseria? Da
quando abitiamo in questa
casa, e sono ormai oltre
ventanni, non c‟è stato mai
un tentativo di furto. Adesso
tu mi vieni a dire che fai la
guardia?
Ma
non
farmi
ridere!”
75
-
-
-
-
“Caro e riverito padrone, non
si può mai sapere. I ladri
possono venire da un momento
all‟altro, ma io qui sono di
guardia”.
“Carneade, mai che si faccia
un discorso serio noi due. Ha
ragione
mia
moglie
a
chiamarci due scansafatiche.
Almeno lei cucina e pulisce
la casa”.
“A te può sembrare che io non
faccia
niente,
ma
le
confidenze dei miei amici
cani
le
ascolti
con
interesse”.
“Carneade, io devo dare retta
a mia moglie. Non ti devo più
ascoltare. Mi sai dire quale
delle tue confidenze si è mai
avverata?
Me
ne
hai
raccontate di cotte e di
crude
su
Berlusconi
e
compagni.
Quelli
stanno
ancora
lì,
più
forti
di
prima”.
76
-
“Dai tempo al tempo. Pure il
Signore ci mise una settimana
per creare il mondo.”
-
“Ma in che mondo vivi? Quelli
dei cani? Campa cavallo. Ed
io qui ad ascoltarti come uno
scemo.
E
ringrazia
il
Padreterno che mia moglie si
alza tardi, altrimenti sai
che fine faremmo tutte e
due?”
“Dai,
fammi
entrare.
Stamattina
è
un
po‟
freschetto fuori. Mi metti un
po‟ di latte caldo nella
ciotola
e
ci
facciamo
compagnia mentre prepari il
caffè. Possiamo anche parlare
un
po‟.
Una
parola
tira
l‟altra e il tempo passa. A
te ormai solo questo resta:
come passare il tempo!”
“Carneade, ma che mi prendi
per
i
fondelli?
Oltre
a
scrivere...Perché sorridi?”
“Perché
secondo
te
io
sorrido?
Sono
serio
come
-
-
-
77
-
-
sempre. Che scrivi? Il grande
scrittore! Non ti accorgi che
non ti legge nessuno? I veri
scrittori sono anche letti.
Tu, caro padrone, nisba”.
A dire il vero, di fronte a
delle
dichiarazioni
così
sfrontate, dette poi dal mio
cane, rimango senza parola. E
mi chiedo se non ha veramente
ragione Carneade. In effetti,
dietro i miei scritti non c‟è
un cane di lettore. Non mi
legge neppure mia moglie.
Però, non posso ammettere con
Carneade di non fare proprio
nulla. Dignità obblige!
“Carneade, sul mio pedigree
di scrittore può darsi che tu
abbia ragione, fino ad un
certo punto, però. Il futuro
potrebbe
riservarmi
delle
gradite sorprese. E poi, non
puoi
dire
che
sono
uno
scansafatiche
completo.
E
che, ci vai tu dai miei
nipotini ogni giorno? Lo sai
che quando mi vedono mi fanno
78
-
-
-
una gran festa, tutti e due:
Stefano
e
Iacopo?
Sono
proprio felice insieme a loro
anche se ogni volta me ne
torno a casa stanco morto”.
“Anche a me fanno una gran
festa
quando
scendono
in
giardino. Chi mi tira la
coda, chi le orecchie, chi mi
mette un dito in un occhio,
chi si mette a cavalcioni su
di me. Ed io buono, perché a
me i bambini piacciono molto.
Ma i tuoi nipotini esagerano
un po‟. Un po‟? Un bel po‟, a
dire il vero”.
“Che
fai?
Ti
metti
a
sofisticare? Un po‟, troppo?
Sono
bambini
e
devono
sprigionare tutta la loro
energia. Con chi? Con chi
vogliono bene. Con me e con
te,
perché
anche
a
te
vogliono bene e tu lo sai”.
“Beh, si è vero. E meno male
che ci sono i tuoi nipotini a
volermi
bene,
perché
se
79
-
-
-
-
sperassi in te e in tua
moglie starei fresco”.
“Carneade, adesso ti faccio
entrare in cucina. Ma mi
raccomando
non
lasciare
tracce e soprattutto parla
piano. Ecco la ciotola con il
latte, mentre io mi preparo
anche
il
caffè.
Sai
che
faccio dopo aver preparato il
caffè?
Porto
una
tazzina
anche a mia moglie, la quale
avverte il
suo
aroma e
continua
a
dormire
più
saporitamente”.
“Davvero? Ma sai che non lo
sapevo? Così noi due possiamo
stare tranquilli”.
“Si
e
no.
Solo
alle
condizioni che ti ho detto,
perché se dovesse sentire
qualcosa di strano salterebbe
dal letto e…”
“E se ci sentisse parlare dei
nipotini?”
“Non ci avevo pensato. Forse,
no senza forse, tornerebbe a
letto
80
Continua la saga familiare!.....
Bazzecole di fronte alle azioni del
Grande
Mentitore….
Il 22
luglio viene convertita in legge il lodo Alfano, con il
quale il governo Berlusconi prevede l’immunità alle
alte cariche (stavolta solo le prime quattro). Il pm
Fabio De Pasquale ne solleva un’eccezione di in
costituzionalità .Mai legge, se si escludono altre leggi
ad personam quali la ex Cirielli,il falso in bilancio, è
stata approvata così velocemente. Se “Le torri
gemelle” sono stati l’alibi per non effettuare riforme
nel suo precedente governo che avviasse una reale
ridistribuzione della ricchezza a favore delle classi
meno abbienti, ora l’alibi è la crisi finanziaria
americana. Il caos americano, che si trascina fra il
fallimento del bushismo (così osannato dal Grande
Mentitore) e una stagione elettorale troppo
lunga,rappresenta il motivo che impedisce qualsiasi
iniziativa a favore de i più diseredati.
-
81
Le ultime novità di Carneade…
-
-
-
-
Sono
circa
le
nove
del
mattino e come al solito mi
trovo nello studio davanti al
PC. Improvvisamente un urlo
sovrumano mi fa sobbalzare
sulla sedia: è la voce di mia
moglie!
“Cosa è successo? Non può
essere l‟ultimo grido…In quel
momento
non
si
urla,
si
sospira. Dev‟essere qualcosa
di più grave!”
Mi
precipito
fuori
dallo
studio e credo di trovare,
che so, le mattonelle della
cucina staccatesi dal muro,
la caffettiera scoppiata, la
doccia troppo fredda…Niente
di tutto questo. Mia moglie è
semplicemente in cucina e
annusa. Appena mi vede, mi
apostrofa:
82
-
-
-
-
-
“Ti meravigli delle mie urla?
Non avverti nulla di anormale
in cucina?”
“A dire il vero, mi sembra
uguale uguale a come l‟ho
lasciata dopo aver fatto il
caffè
verso
le
sette.
Onestamente
nulla
di
diverso”.
“Fai come sempre il furbo!
Qui
c‟è
un
puzzo
insopportabile. Due sono le
cose: o hai fatto entrare il
tuo cane puzzolente o si. Non
ci sono alternative. Questa è
“la puzza” di Carneade”.
“Se ti giuro che stamattina
non
l‟ho
visto
neppure
Carneade
(sapendo
di
mentire). Qui non è entrato
ed io ancora non sono sceso
in giardino”.
“Non mi contare chiacchiere.
Se non lo lasci nel giardino
83
quel cane puzzolente e pieno
di pulci, ti giuro che lo
faccio scompartire come i
gatti
quando
abitavamo
a
Salerno. La mia non è solo
una minaccia. Mettitelo bene
in testa!”.
-
-
Dopo la ferale minaccia se ne
va
tutta
inviperita
e
inferocita a dispetto delle
mie disperate scuse. Mi dico:
“Povero Carneade, lui è solo
la vittima sacrificale. Il
vero bersaglio di mia moglie
sono io. Però, in cucina si
avverte un odore strano a
volere farci caso. E Carneade
davvero
stamattina
mi
ha
fatto compagnia in cucina.
Sono talmente abituato alla
sua presenza che non mi sono
accorto che puzza sul serio.
84
Da quando non si fa un bagno?
Non me lo ricordo”.
-
-
Scendo
in
giardino
per
affrontare
di
petto
la
spinosa
questione
della
pulizia di Carneade, il quale
se ne sta rintanato in fondo
alla cuccia quasi non voglia
farsi vedere.
“Carneade, esci dalla cuccia
e parliamo. Questa questione
la dobbiamo risolvere con le
buone o con le cattive. Non è
possibile che ogni qual volta
ti voglio fare il bagno trovi
un
milione
di
scuse
per
sottrarti
alle
pulizie
giornaliere: il raffreddore,
l‟acqua fredda, il cimurro,
ecc. Io faccio la doccia ogni
mattina. Questa è una casa di
gente pulita. Sapessi quanto
costa l‟acqua, ma per la
pulizia non c‟è spesa che
tenga. Quindi anche tu devi
essere pulito come il resto
85
della famiglia. Mi meraviglio
come possano avvicinarsi a te
gli altri cani. Puzzi come
un…”
-
-
-
-
“Non dirmi che puzzo come un
cane se no mi offendo. E‟
vero che da un po‟ di tempo
io e l‟acqua non andiamo
troppo d‟accordo. Ma non è
colpa
mia,
è
colpa
dell‟acqua”.
“E‟ colpa dell‟acqua? Guarda
che è sempre la stessa acqua.
E questa mattina dovrai per
forza lavarti, altrimenti la
padrona è capace davvero di
farti scomparire”.
“Ma allora davvero in casa
tua non conti nulla? Povero
padrone mio!”
“E‟ inutile compatirmi. Che
io in casa non conti nulla lo
sai da sempre. Neppure fuori
in verità. E non fare il
86
finto
tonto.
La
pompa
dell‟acqua è là. Esci dalla
cuccia e mettiti fermo che ti
lavo”.
-
-
-
-
-
“Ti
prego
no.
L‟acqua
è
fredda questa mattina. L‟ho
già
provata.
Vuoi
farmi
prendere
una
bronchite?
Perché non mi fai il bagno
sotto la tua doccia?”
“Significherebbe che dovresti
entrare
in
casa.
Significherebbe pure che qui
non ci possiamo più stare.
Deciditi!”
“Senti, se mi lasci in pace,
ti
racconto
le
ultime
novità”.
Preso dalla curiosità, lascio
perdere per un momento il
bagno e come uno stupido gli
dico:
87
-
-
-
-
“Se le novità sono le solite,
stamattina ti faccio pelo e
contropelo, ossia la doccia
con l‟acqua gelata”.
“No,
no.
Sono
novità
assolute. Ti giuro che non te
ne pentirai. Tu sai che nel
2001
un
attentato
terroristico fece crollare le
torri gemelle di New York con
migliaia di morti. E nello
stesso anno Berlusconi vinse
le elezioni”.
“Non
mi
dire
che
dietro
l‟attentato ci fu Berlusconi.
Ti prendo a calci nel sedere
se sostieni una cosa del
genere: è capace di tutto, ma
non fino a questo punto”.
“Se
tu
non
mi
lasci
finire…Subito dopo il crollo
delle torri gemelle, ogni
volta
che
avrebbe
dovuto
prendere
delle
misure
economiche per mantenere le
88
sue
promesse
fatte
in
diretta, da Vespa, (te lo
ricordi il contratto con gli
italiani?),
diceva
insieme
con Tremonti che non era
possibile perché il crollo
delle torri aveva provocato
uno sconquasso economico di
dimensioni
planetarie,
per
cui
bisognava
aspettare
momenti più favorevoli per
attuare il suo programma di
governo. Era il terrorismo la
priorità. Ti ricordi tutto
questo?”
-
-
“Mi prendi per rimbambito? Un
poco lo sto diventando, ma
non quanto credi. Intanto, le
sue cose se le fece: la legge
elettorale, abolizione della
tassa di successione, la ex
Cirielli, la Cirami, la salva
Previti,
il
contributo
decoder per il fratello, il
falso in bilancio, ecc.”.
89
-
-
“Vedo
che
ricordi
quasi
tutto”.
“Non vedo nulla di strano.
Dov‟è la novità? Lo sanno
tutti.
Berlusconi
governò
tranquillamente
per
ben
cinque anni, illudendo gli
italiani che avrebbe risolto,
appena
possibile,
i
loro
problemi: meno tasse, più
soldi per gli stipendi, i
salari
e
le
pensioni,
disoccupazione e precariato,
sicurezza,
ecc.
L‟Italia
sarebbe diventata l‟Eldorado
dell‟Europa.
Ma
le
torri
gemelle glielo impedirono”.
“Bravo! Qualche volta ragioni
anche tu”.
“Carneade, qui non si tratta
di
ragionare,
si
tratta
soltanto di vedere e tutti
hanno visto, solo che poi,
come avviene solo in Italia,
pochi se ne ricordano. E
infine
ti
proibisco
di
90
offendere la mia intelligenza
continuamente”.
-
-
-
-
“Non ti offendo. E‟ che tu
non
rifletti
molto.
Ma
andiamo avanti. Quest‟anno ha
vinto di nuovo Berlusconi
dopo la breve, discussa e non
amata parentesi del governo
Prodi”.
“Beh! E che c‟entra? Mica
sono crollate altre torri
gemelle?”
“Si vede che non rifletti
proprio! Che cosa è avvenuto
in questi giorni? La crisi
delle banche americane con il
crollo delle borse e con la
paura
del
mondo
di
una
riedizione
ancora
più
drammatica della crisi del
„29”.
“Non vedo l‟attinenza con le
torri gemelle”.
91
-
-
“Sei proprio “de coccio”,
dicono a Roma. Ho saputo dai
miei
amici
cani,
fidati
ricordati, che a Berlusconi,
mentre rassicura gli italiani
che tutto va bene, questa
crisi con conseguente crollo
delle borse va a fagioli,
perché potrà sempre dire,
come dal 2001 in poi, che se
non potrà realizzare il suo
programma la colpa non è del
suo governo, ma della crisi
mondiale. Intanto, come nei
suoi precedenti cinque anni,
ha dato inizio alle leggi ad
personam: lodo Alfano, quasi
lodo Consoli per i ministri
in soli quattro mesi. Vedrai
che
troverà
qualche
trucchetto anche per la sua
banca Mediolanum”.
“Non esagerare! Davanti allo
scatafascio generale se ne
accorgerebbero tutti”.
92
-
-
-
“E‟ proprio il contrario. Gli
italiani lo apprezzerebbero
ancora
di
più
perché
l‟intervento non passerebbe
come un interesse personale,
ma come un salvataggio per i
risparmiatori
della
sua
banca. Anche per l‟Alitalia,
in fondo, è stata la stessa
solfa. Ha salvato la sua
italianità, ma ha messo le
mani nelle tasche di tutti,
anche di quelli che non hanno
mai preso l‟aereo. Nelle sue
tasche no. I soldi a lui
servono per salvare le ville
che acquista come quella sul
lago di Como che ha strappato
dalle
grinfie
degli
stranieri. Dentro, però, non
ci abitano gli italiani, ma
lui e la sua famiglia”.
“Tu lo dipingi in maniera
diabolica. Non hai letto che
lui è d‟accordo con la figlia
per “un‟economia etica”.
93
-
-
Con la bocca si. Il cuore sta
da un‟altra parte”.
Parlando, parlando il tempo
passa
e
passa
anche
la
possibilità
di
fargli
il
bagno.
“Carneade, vai a cuccia che è
meglio”.
Di corsa Carneade s‟infila
nella sua cuccia. Nessuno mi
toglie dalla testa che anche
questa volta mi ha preso per
i fondelli.
94
Tagli nella finanziaria di Tremonti.Anche la Gelmini
risponde all’appello. Le classi nelle scuole primarie
vengono assegnate ad un unico insegnante. Si parla
di obiettivi di razionalizzazione per la riorganizzazione
del servizio scolastico. Abrogata ogni altra
disposizione incompatibile con la valutazione del
rendimento scolastico mediante l’attribuzione di un
voto numerico espresso in decimi. Che fine faranno
gli insegnanti di sostegno. La riforma delle pluralità
degli insegnanti nella scuola primaria, con diverse
competenze ,che aveva visto un ampio dibattito
didattico-culturale, è cancellata con una semplice
norma. Gli studenti che vedono compromesso la loro
autonomia scolastica sono in rivolta. Epifani
minaccia: “Siamo pronti allo sciopero” . Nessuno può
insegnare con 1200 € al mese. Sono eroi gli insegnanti
meridionali che devono farsi istruttori di chi non vuole
essere istruito e al tempo stesso farsi infermieri,
psicologi, poliziotti e persino pugili.
-
95
Sono fesso
fare fesso…
-
-
-
-
-
io
o
mi
vogliono
“Carneade, che ci fai dietro
il
balcone?
Dai,
entra.
Stamattina
voglio
sfidare
l‟ira di mia moglie”.
“Come mai improvvisamente sei
diventato coraggioso? Ci sono
delle buone novità?”
“Niente di quello che tu
pensi e che desideri…Voglio
affermare la mia personalità
almeno in casa, visto che
fuori nessuno mi prende in
considerazione”.
“Non me la conti giusta. E‟
davvero successo qualcosa di
strano e di nuovo. Non ti ho
visto mai così determinato.
Sfogati
con
me.
Il
tuo
segreto rimarrà tra noi”.
96
-
-
-
-
“In effetti hai ragione. Ho
bisogno di sfogarmi, sia pure
con un cane…”
“Non
incominciare
ad
offendere, altrimenti me ne
vado subito nella mia cuccia
senza
rivolgerti
più
la
parola. Insomma…un po‟ di
rispetto anche se sono solo
un cane”.
“Che hai capito? Non volevo
offendere te. Me la prendevo
con i miei simili, i quali
sembrano non capire ciò che
sta succedendo, ma può anche
darsi che sia io a non
riuscire a capire”.
“La seconda ipotesi mi sembra
più
attendibile,
senza
offesa. Però, se non mi dici
ciò che ti passa per il
cervello non potrò neppure
dirti se hai ragione o torto.
Ogni volta un lungo preambolo
per arrivare al dunque”.
97
-
-
-
-
“Bene! Tu segui come tutti le
vicende della scuola anche se
a te importa poco come andrà
a finire: cane sei e cane
rimarrai”.
“E dai, non ricominciare con
le offese. Se ti vuoi sfogare
io sono qui ad ascoltarti.
Diversamente
ritorno
in
giardino e chi si è visto si
è visto”.
“Perdinci,
come
sei
permaloso!
Carneade,
sono
preoccupato per la mia salute
mentale. L‟Alzheimer è una
malattia
che
colpisce
le
persone di una certa età.
Credo che stia colpendo anche
me, sebbene mi sforzi con
ogni mezzo di allontanare il
rimbambimento”.
“Ci stai vicino, onestamente,
ma ancora non mi sembra che
98
ne sia affetto completamente.
Però,
se
tu
continui
a
portarmi in campana, ti devo
confermare che ormai ci sei
già dentro”.
-
“Ma sai che non so come
dirtelo? Il decreto Gelmini
mi preoccupa non tanto per
quello che dice, ma per tutto
quello che sottende, cioè
tutte le parole, le ipotesi
che girano intorno ad esso.
Ieri sera ho visto “Annozero”
e questa convinzione si è
fatta più forte. Mi è sorto
il dubbio se sono fesso io o
mi vogliono fare fesso. A
proposito
della
reintroduzione
del
maestro
unico, della fine del modulo,
del tempo pieno, dell‟orario
scuola la mia perplessità
diventa sempre più alta. Nel
decreto si parla di maestro
unico
e
dell‟orario
di
ventiquattro ore settimanali.
Intorno
al
decreto
la
99
confusione regna sovrana e mi
spiego. Si, è vero che si
parla del maestro unico, ma
non sarebbe maestro unico, ma
maestro prevalente. Si, è
vero
che
l‟orario
sarà
ridotto a ventiquattro ore
settimanali,
ma
poi
sarà
conservato il tempo pieno e
le
ore
possono
essere
aumentate
a
ventisette,
trenta e quaranta. E‟ qui che
non mi ci ritrovo. Fai il
caso,
Carneade,
che
il
decreto sarà approvato così
com‟è,
è
possibile
dopo
introdurre tutto quello di
cui ho detto? Il decreto
sarebbe totalmente stravolto.
Si può fare? E‟ vero che in
Italia le leggi o i decreti
possono non essere applicati.
Infatti, la Gelmini quando
parla
di
razionalizzazione
della scuola si rifà ad un
decreto
di
Bassanini
del
1998/99 (!?). Ma mi domando,
se così è perché applicare un
100
decreto del 1998 ora e non
subito
o
durante
il
precedente
governo
Berlusconi?
La
cosa
mi
“puzza” e molto. Non vuole
nascondere una trappola da
cui poi è difficile uscire?
Se il decreto diventa legge
dello
Stato,
può
essere
subito cambiato? Se dal 2009
si ritorna al maestro unico,
perché così è scritto nel
decreto, può il maestro unico
diventare maestro prevalente
ed introdurre altre figure di
contorno, docenti di inglese,
di educazione fisica, ecc.?
Oppure,
giacché
questo
governo durerà cinque anni,
dirà: “Questo è il decreto e
dovrà essere applicato così
-
-
come è stato approvato dal
Parlamento.
Carneade,
se
dovesse essere stravolto così
101
come dice la Gelmini non solo
non si farebbero i tagli di
docenti il cui numero è su
tutti i giornali, ma non
sarebbe
possibile
neppure
“recuperare” 800 miliardi di
euro. Allora, a che serve il
decreto
taglia
maestri
e
taglia
classi?
Bastava
lasciare le cose come stanno.
Non saresti perplesso anche
tu? Ecco il perché della mia
domanda: “Sono fesso io o mi
vogliono prendere per fesso?”
-
“Ti vogliono
fesso!”
prendere
per
102
Licio Gelli ricompare. Non era morto? No, è più vivo
che mai. Gelli, sì, proprio quello della P2, quello che
voleva fottersi il Corriere della sera, che voleva
mettere sotto Calvi. Nella P2 c’era l’attuale
presidente del Consiglio,ad essa era iscritto Cicchitto
(tessera 2032) il pontificatore della politica
berlusconiana. Ora il piano di Berlusconi è lo stesso di
Gelli di tanti anni fa. Così come lui, Berlusconi è
l’interprete delle tendenze di fondo del paese. Ordina
un sondaggio, legge i risultati e si adegua. E’
l’interprete del trasformismo, colui che fa la scelta e
poi cerca il consenso. E’ l’uomo, con capelli lunghi e
tanta brillantina, a cui Craxi si precipitò da Londra per
fargli il decreto che riaccendeva i suoi ripetitori. Il
piano Gelli,ora, è la linea comune di tutto il centrodestra. Per il Venerabile maestro della Loggia
propaganda 2 è una soddisfazione arrivare indenne a
quella età e godersi il copyright. La giustizia, la Tv,
l’ordine pubblico, così come aveva scritto e divulgato
nella sua loggia 30 anni fa, ora ha il suo esecutore più
fedele.
103
-
-
-
Questa mattina, di
scendo in giardino.
alla cuccia vedo
scodinzolante,
ma
perplesso, ma non si
come di solito fa.
buonora,
Davanti
Carneade
un
po‟
avvicina
“Beh, Carneade, che fai? Non
mi saluti neanche?”
“Non sono sicuro se posso
farlo. Ti vedo sorridente. Di
solito,
quando
di
prima
mattina scendi in guardino,
hai
il
volto
ingrugnito.
Stamattina
sei
addirittura
gioioso ed io ho una qualche
difficoltà a…”
“Si, Carneade, sono felice.
Vuoi sapere perché? Te lo
dico subito, senza preamboli.
E‟ ritornato Licio Gelli. Fra
qualche
giorno
terrà
un
programma
tutto
suo
su
“Odeon”
che
riguarda
la
storia e i segreti d‟Italia.
104
Chi più di lui li conosce.
Forse Andreotti”.
-
-
-
“Licio Gelli! Non è quello
della P2 che tanti anni fa
fece un sacco di rumore sulla
stampa e nei tribunali? Mi
sembra che abbia 87 anni e ti
pare che un uomo di 87 anni
possa
avere
una
sua
trasmissione su una TV sia
pure satellitare?”
“Che ci trovi di strano?
Giulio Andreotti, Rita Levi
Montalcini,
Carlo
Azeglio
Ciampi ed altri in Italia
hanno superato di gran lunga
gli 80 anni e stanno in
Parlamento.
Giorgio
Napolitano è presidente della
Repubblica.
Gli
ultra
ottantenni di oggi possono
dare dei punti ai giovani per
vitalità e lucidità. Non ti
meravigliare di Licio Gelli”.
105
-
-
-
-
“Non è che lo dici pro domo
tua? Nel senso che ti stai
avvicinando a grandi passi
verso gli ottanta e ti vuoi
accreditare presso parenti e
amici?”
“Ma che dici? E poi io non
solo non sono vicino agli
ottanta, ma non c‟entro nulla
con la TV? Sto parlando di
Licio Gelli, un uomo tutto
d‟un pezzo che non ha mai
avuto paura di nulla, non ha
mai indietreggiato di fronte
alle
difficoltà,
ha
dimostrato
polso
ed
efficienza.
Magari
ce
ne
fossero tanti come lui in
Italia”.
“Beh, uno c‟è e l‟ha detto
lui
stesso.
Berlusconi
è
l‟unico che può portare a
termine il suo progetto”.
“Berlusconi, ha detto? Stento
a crederci”.
106
-
-
-
-
“Si, si, caro il mio padrone.
Ha
dichiarato
che
solo
Berlusconi può realizzare il
suo
disegno
di
un‟Italia
forte, libera, ricca”.
“Non
ci
credo.
Non
può
essere che abbia detto questo
cose. Non dopo tanto tempo di
silenzio”.
“E chi ti dice che sia stato
in
silenzio?
Ti
sei
dimenticato che la P2 era una
loggia massonica segreta e
che venne scoperta per caso
mentre si indagava sul Banco
Ambrosiano,
sul
cardinale
Marcinkus, su Sindona, su
Calvi, sulla Gladio, ecc.?”
“Mi ricordo benissimo, ma che
c‟entra
con
Berlusconi.
All‟epoca
Berlusconi
fu
accusato di essere iscritto
alla
P2
come
Costanzo,
Cicchitto e tanti altri, ma
non ricordo che Gelli avesse
107
particolari
Berlusconi”.
-
-
rapporti
con
“E non ti ricordi quanti
delitti eccellenti ci furono
durante
quella
fase
che
difficile è dir nulla per
l‟Italia? Sindona avvelenato
in carcere e ancora non si
conosce
l‟autore?
Calvi
trovato
impiccato
in
Inghilterra e ancora si cerca
l‟assassino? Il crollo delle
borse e delle banche? La
vecchiaia ti fa venir meno la
memoria? Mi preoccupi, caro
amico e padrone!”
“Ma no, mi ricordo tutto, ma
perché dare la colpa a Gelli?
Certo non era ritenuto da
stampa e opinione pubblica
uno stinco di santo, dalla
politica un po‟ meno, ma
diceva e faceva operazioni
straordinarie
in
campo
108
economico e sociale.
cose me le ricordo”.
-
-
Queste
“Quali, di grazia? Ma non sei
stato per caso iscritto anche
tu alla P2? L‟età ce l‟hai
tutta! Ma non voglio crederci
per
una
ragione
semplicissima:
non
eri
nessuno allora come non lo
sei adesso! Come la metti,
poi,
con
le
tue
idee
politiche
diametralmente
opposte
a
quelle
di
Berlusconi, mentre Gelli ne
canta le lodi?”
“Senti, Carneade, la devi
smettere con i tuoi sfottò.
La mia simpatia per Gelli non
dipende dal fatto che sia
stato il Gran Maestro della
P2, né che canti le lodi di
Berlusconi, ma per la sua
forza morale, etica e civile.
Sono convinto davvero che
volesse una nazione al primo
posto nel mondo: l‟Italia!”
109
-
“Ma vaffa…!”
E
Carneade
senza
nemmeno
salutarmi
si
rincantuccia
nella sua “tana”.
110
Il sogno di Luther King si avvera: un “abbronzato“
alla Casa Bianca. Barak Obama è il nuovo presidente
degli Stati Uniti d’America. A Chicago un boato e la
corsa di migliaia di persone ne hanno segnato la
vittoria. L’America diventa il luogo dove tutto è
possibile. Barak non ha soltanto riconfermato il sogno
americano della grande avventura ma ha realizzato
fino in fondo il patto fondativo della repubblica che
coniuga insieme i diritti di libertà e le opportunità.
E in Italia? E’ l’unico luogo dove si può salutare con
una battutaccia un evento di portata storica.
111
Carneade,
pure...
oltre
al
resto,
rompe
Questa notte è stata una notte di
tregenda: tuoni, fulmini, pioggia
scrosciante, vento molto forte,
sonno
continuamente
interrotto.
Finalmente intorno alle quattro,
cessata
la
paura,
mi
sono
addormentato.
Improvvisamente
un
abbaiare
altissimo di Carneade mi sveglia.
Il mio cuore è in gola. “Che cosa
è successo”, mi domando. Salto dal
letto e guardo nel giardino. Mi
aspetto alberi divelti e cuccia di
Carneade per aria. Niente di tutto
questo. Mi affaccio al balcone e
grido a Carneade:
“Ma che ti prende? Abbai come un
lupo. Non si può neppure dormire
in santa pace. Dopo una notata da
tregenda non puoi rompere così i
112
“coleos”.
Carneade,
noi
due
dobbiamo fare i conti. Non puoi
continuare
così.
Sei
un
disturbatore nato. Cosa devo dire
allora?
Che
mia
moglie
ha
ragione?”
“Ma che hai capito? Allora non
conosci la notizia? Accendi il
televisore e capirai”.
“Accendere la Tv a quest‟ora?
Fossi matto! E se si sveglia mia
moglie? Non l‟ho mai fatto finora.
Ma cosa è successo di tanto
straordinario?”
Accendo la Tv nel mio studiolo,
con il volume molto basso per non
creare
un‟altra
tregenda
familiare, e subito sento una
voce: “Non ci sono più dubbi.
113
Barak Obama è il nuovo Presidente
degli USA!”
Mi ero dimenticato che martedì ci
sarebbero state le elezioni in
America: che brutti scherzi fa la
vecchiaia!
“E
tu,
Carneade,
come
l‟hai
saputo? Non mi sembra che nella
tua cuccia ci sia un televisore”.
“Hai
dimenticato,
caro…padrone,
che io ho un filo diretto con
tutti i cani del mondo. A noi non
sfugge nulla. Siamo i primi a
conoscere le notizie, buone o
brutte che siano. Non hai sentito
i
continui
latrati
di
questa
114
notte? Forse i tuoni, i lampi, la
pioggia li ha attenuati, ma i
latrati si rimbalzavano da un capo
all‟altro del mondo: lo abbiamo
saputo subito!”
“E bravo Carneade! Io sono molto
contento. Ho tifato sempre per
Obama anche quando i sondaggi
sembravano
incerti.
Io
ci
ho
sempre creduto. Finalmente potrà
cambiare
la
politica
internazionale e, spero, anche la
nostra. Non possiamo avere una
politica ingessata: sempre gli
stessi uomini, gli stessi slogan,
le stesse promesse, la stessa
miseria, quella dei poveri che
diventano sempre più poveri. Un
po‟ di giustizia sociale e più
rispetto reciproco non ci farebbe
male. McCain ha subito dichiarato
che Obama è il suo presidente.
Però,
Carneade,
toglimi
una
curiosità. Quando mi hai chiamato
padrone perché hai avuto una certa
titubanza?”
115
“Mi fa piacere che te ne sia
accorto. Vuol dire che non sei del
tutto
rincoglionito.
Le
cose
cambieranno anche per noi cani.
Padrone qua, padrone là, leccatine
a destra, leccatine a sinistra,
passeggiate quando fa comodo a
voi, anche i nostri amori li
decidete voi. Questa storia deve
finire!”
“Cos‟è
questa
storia?
E
che
c‟entra con la vittoria di Obama?”
“Te lo ricordi il sogno di Martin
Luther King? Egli sognava che
tutti potessero essere fratelli,
bianchi e neri, mano nella mano.
Questo sogno per gli uomini forse
116
si avvererà. Perché non dovrebbe
avverarsi anche per noi. Non più
schiavi di voi uomini, ma liberi
di
muoverci,
liberi
di
fare
l‟amore, liberi dalle leccatine,
liberi di girare per le strade,
liberi di azzannarvi quando vi
comportate
male,
liberi
di
voltarvi le spalle: liberi!”
“E tu hai aspettato la vittoria di
Obama per dirmi tutto questo? Tu
sei come gli uomini politici:
aspettano sempre che siano gli
altri a fare i miracoli”.
“Questo non è un miracolo. E‟ la
consapevolezza che le cose possono
cambiare
anche
quando
sembra
impossibile.
In
Italia,
per
esempio, vi state “incupendo” e
rinchiudendo in voi stessi. Se non
fosse stato per gli studenti e i
docenti con le loro proteste e le
loro
manifestazioni,
sareste
rimasti a grattarvi la pancia,
lasciando tutto nelle mani di un
solo uomo, colui che si sente il
re d‟Italia. Così sarà per noi. Ci
117
muoveremo in massa e vi faremo
capire che ci siamo anche noi e
vogliamo decidere tutti insieme il
nostro futuro”.
“Caro Carneade, è un bel proclama
il tuo. Io non lo contrasterò. Ti
apro subito il cancello. Vai dove
vuoi. Mi sa, però, che nonostante
la vittoria di Obama voi cani,
come sarà per i politici che
rimarranno
pecore,
rimarrete
sempre cani”.
E Carneade, mogio mogio, si ritira
nella sua cuccia, con il sangue
negli occhi.
Devo temerlo? E‟ bello grosso!
118
Gli attacchi di panico possono costituire un vero e
proprio disturbo. Questi episodi si verificano spesso in
tutto il corso della vita, senza per questo sviluppare
disturbi. In circostanze particolari ogni individuo può
prestare talmente tanta attenzione da creare stati di
ansia, che può scatenare paura. Gli effetti
dell’attivazione neurofisiologica nell’ansia, con un
aumentato livello ematico di adrenalina,si manifesta
con un battito cardiaco più accelerato, con aumento
della pressione arteriosa e con la vasocostrizione
periferica. Si sente mancanza di ossigeno che provoca
un aumentata frequenza del respiro. Spesso durante
un’attivazione prolungata di ansia, vengono immessi
nel circolo sanguigno alcuni ormoni che a lungo
andare possono abbassare il livello di funzionamento
generale del sistema immunitario. Il continuo afflusso
di adrenalina al sangue porta come sintomi dell’ansia
problemi cardiaci temporanei, sudorazione, dolori
muscolari e cefalea. Si può curare, senza farmaci,
intraprendendo sotto la guida di un esperto, una
psicoterapia mirata.
119
-
-
-
-
Carneade
s'improvvisa
psicologo...
Stranamente
questa
mattina
vedo Carneade gironzolare per
casa senza che mia moglie lo
“spedisca perentoriamente” in
giardino come fa di solito
quando lo trova a parlare con
me anche solo in cucina.
“Carneade, che ci fai in
casa? Come mai mia moglie ti
ha permesso di entrare in
ogni stanza? E‟ un miracolo?”
“Ma quale miracolo! Non
sei accorto di nulla?”
ti
“Qualcosa è successo, è vero,
ma a me, non a mia moglie. E
quando succedono queste cose
mia
moglie
evita
tutti,
soprattutto te”.
“Si
vede
che
non
voleva
restare completamente sola se
120
fosse successo davvero quello
che stai per raccontarmi”.
-
-
-
“Insomma, stamattina appena
mi
sono
alzato
mi
sono
sentito
male,
non
ce
la
facevo a stare in piedi. La
testa era diventata pesante,
le gambe non sostenevano il
peso del corpo per cui mi
sono rimesso a letto certo
che era giunta la mia ora”.
“Solo? E tutto il resto?”
“Quale resto? Mi sono disteso
sul letto e con un po‟ di
paura ho aspettato…Tu sai
come ci si sente quando ci si
trova più di là che di qua?”
“Io non so nulla nè di qua,
nè di là, nè di altre amenità
di
questo
genere.
Ti
ho
sentito
solo
gemere
e
lamentarti come un bambino
cui
è
stato
tolto
il
giocattolo”.
121
-
-
“Ho
fatto
tutto
questo?
Possibile? Di solito quando
mi sento male affronto il
problema con molto coraggio.
Non
può
essere
successo
quello che stai dicendo. Non
ci credo. Io sono un uomo!”
“Ah, si! E perché allora tua
moglie ha detto che eri sotto
attacco
di
panico?
Vuoi
nascondere pure a te stesso
che hai avuto paura, ma che
paura?”
-
-
-
“Ma di quale paura parli? Io
non
ho
paura
di
nulla.
Figurati se uno come me può
essere colpito da un attacco
di panico! E perché poi?”
“Ah, padrone mio, questo non
lo so, ma sei messo proprio
male. A parte l‟attacco di
122
panico, cui ho assistito in
presa diretta, tu ti vuoi
atteggiare ad un uomo tutto
d‟un pezzo, mentre sei una
sorta di coniglio”.
-
-
-
-
“Ma
come
ti
permetti?
Carneade,
se
continui
a
percorrere questa strada, ad
offendere il tuo padrone, ti
troverai un giorno di questi
a
guaire
in
mezzo
alla
strada”.
“Solo perché ti sto dicendo
la verità? I veri amici ci
sono apposta per dire la
verità.
Nasconderla
è
inutile. Hai mai saputo che i
cani,
ma
gli
animali
in
genere, dicano bugie?”
“Perciò sono meravigliato. Mi
vuoi far capire che è tutto
vero quello che hai detto?”
“Come se tu non lo sapessi.
Si, caro padrone. Ti ho visto
123
piagnucolare come un bambino.
Ti ho visto con le lagrime
negli occhi. Ti ho sentito
dire: “Ho paura! E‟ arrivata
la mia ora!”, mentre tua
moglie ti rimbrottava: “Non
fare
il
cretino.
E‟
un
attacco di panico. Uno che
sta morendo non ha questa
faccia”. Si, proprio così”.
-
-
“Ed io ero cosciente di ciò
che mi stava accadendo?”
“Eri talmente cosciente che
ti sei messo anche a pregare
il Signore perché ti aiutasse
a non avere paura. Bella
roba! Ti rivolgi a Dio solo
quando
ti
fa
comodo.
Vergognati!”
“Si,
Carneade.
Te
lo
confesso: mi sono accorto di
tutto. Ma non so se si sia
trattato di un attacco di
panico. Se è stato un attacco
di panico non lo auguro al
124
-
-
mio peggior nemico anche se
non credo di averne, ma non
si può mai sapere. So solo di
avere avuto tanta di quella
paura che tu non immagini
neppure. E‟ paura allo stato
puro,
incontrollabile.
In
quei momenti non sai a chi
rivolgerti.
Solo
a
Dio
sperando che ti ascolti e
allontani da te la paura”.
“Toglimi una curiosità. E‟ la
prima volta che ti succede? E
se ti è successo altre volte
possibile
che
non
te
ne
accorga e non vi sappia porre
rimedio?”
“Come puoi ben immaginare non
è la prima volta, ma ogni
volta si presenta in modo
diverso, per cui non si è mai
sicuri se è un attacco di
panico
o
qualcosa
di
veramente serio. Intanto ti
senti morire e basta. Non si
sta a pensare se sia un
125
attacco di panico o altro.
Correre ai ripari? Io ci
tento in tutti i modi. Per
esempio: scrivo per distrarmi
e
superare
la
paura
del
momento per poi fare una
sorta di autoanalisi. Ma non
sempre ci si riesce. E quando
l‟attacco è particolarmente
virulento, perché spesso si
accompagna
con
qualche
disturbo fisico, c‟è poco da
fare. O crepi o speri”.
-
“Ma ti sei chiesto perché
succede proprio a te?”
“Guarda che non succede solo
a me. Ci sono milioni di
persone nel mondo, tantissimi
anche in Italia, che soffrono
di attacchi di panico, ma in
tutte
c‟è
una
componente
comune: l‟ansia. Non quella
fisiologica.
Magari.
Si
chiama ansia patologica. E‟
una malattia, caro Carneade,
e come tale va curata”.
126
-
-
“Se va curata, perché tu non
ti rivolgi ad un medico?”
“Come si intelligente! Mica è
semplice. Prima devi trovare
“l‟esperto della psiche” che
fa al tuo caso. Può essere
uno
psicoterapeuta,
uno
psicologo,
uno
psichiatra.
Quale di queste figure? Poi
devi fare una lunga serie di
sedute che costano, costano,
costano, caro Carneade, e non
sempre il paziente se le può
permettere. Il bello, anzi il
brutto, è che l‟ansia può
colpire chiunque, alla cieca
e quando meno te l‟aspetti,
come la depressione: sono
sorelle in fondo. Tu non lo
sai, ma può colpire anche gli
animali se si trovano sotto
stress”.
“Che
mi
dici?
colpire anche me?”
Potrebbe
127
-
-
“Assolutamente no. Un cane
come te ne è immune, ma devi
stare attento a mia moglie”.
“Non solo a tua moglie, caro
padrone. Anche a te. Mi hai
fatto prendere una paura!
Intorno al cavaliere: esperti,
consulenti di fiducia, amici ed
amiche. Un modello cortigiano.
Siamo in una società familista e
vecchia.
L’interesse
comune
contrasta con quello particolare,
E’
corporativa
e
localista,
immobile
e
chiusa.
Un
paese
previdente si attrezzerebbe per
risolvere questo problema, che sta
producendo
effetti
devastanti.
Vedi al questione Alitalia. Dopo
averne sbandierato la risoluzione
e aver sollevato il problema come
uno dei punti del suo programma,
ora
si
ritorna
al
punto
di
partenza,
con
i
problemi
irrisolti. La CAI in pista, ma è
un
decollo
ad
ostacoli.
I
sindacati divisi. Occorre chiudere
128
I contratti subito. Condizioni irrinunciabili: farlo
presto e subito. CAI presenta l’offerta per l’Italia, ma
hostess e piloti non firmano. E gli azionisti? Alitalia
ceduta a CAI per 1052 milioni. Si avvicina l’intesa CAIAir France.La Cai non ha fissato una data per l’avvio
delle operazioni:primo fra tutti quelle delle
assunzioni. Sindacati divisi….I piloti sul piede di
guerra.
Non guazzabuglio o confusione. Direi guazzabuglio e
confusione. No, non è vecchiaia!....
129
Carneade non sa distinguere tra
guazzabuglio
e
confusione.
In
verità anch‟io…
“Carneade, quale di questi due
termini preferisci: guazzabuglio o
confusione?”
“A me sembrano solo sinonimi.
Significano la stessa cosa o no?”
“Adesso vediamo sul vocabolario.
Guazzabuglio:
confusione
di
pensieri
o
di
espressioni.
Confusione: scompiglio, disordine,
caos. Allora?”
“Se prima non mi dici a cosa ti
riferisci non so rispondere. A me
piace
di
più
la
parola
guazzabuglio. Mi dà l‟idea che
dentro ci puoi mettere tutto: è
come un bazar”.
“Nella mia testa in questo momento
c‟è tanta di quella confusione che
non saprei cosa dirti. Tu sai cosa
sta succedendo? Alcuni dipendenti
dell‟Alitalia stanno mettendo in
130
crisi i voli italiani, ma anche la
CAI
da
una
parte.
Dall‟altra
Berlusconi invita a casa sua (a
cena?) Bonanni e Angeletti ed
esclude Epifani e la Polverino che
si sono incazzati neri, non si sa
per la cena mancata o per mancanza
di
rispetto
per
le
loro
organizzazioni sindacali”.
“Beh! A me proprio non me importa
niente. Io in giardino vivo e in
giardino
continuerò
a
vivere.
Figurati se mi possono interessare
le cene a casa di Berlusconi e le
incazzature di Epifani e della
Polverino. E poi non so nemmeno
chi
sono
e
che
cosa
rappresentano”.
“A chi ti riferisci? A Berlusconi?
Me ne hai parlato tante volte e
non
sempre
in
termini
entusiastici, per cui lo conosci
benissimo.
Gli
altri
sono:
Bonanni, segretario generale della
Cisl,
Angeletti,
segretario
generale
della
Uil,
Epifani,
segretario generale della Cgil, e
131
la Polverino, segretaria generale
della Ugl. Il quadro ti è più
chiaro?”
“Mi era chiaro anche prima. Tu
stai parlando con Carneade, non te
lo dimenticare, e Carneade sa
tutto”.
“Come immaginavo. Tu già hai
fatto comunella con gli altri cani
del
quartiere
che
ti
hanno
ragguagliato (ti piace la parola
ragguagliare?)
su
tutta
la
situazione italiana politica e
sindacale. E‟ vero?”
“Io non sono un letterato come te,
ma
il
verbo
ragguagliare
lo
conosco
bene
e
tu
non
ti
atteggiare a sapientone. Non ne
hai proprio l‟aria e le capacità”.
“Carneade, da un po‟ di tempo a
questa parte non mi tratti più
bene. Forse hai pure ragione. Che
ne dici se facciamo la pace?”
“Ma quale pace! Qui siamo tutti in
guerra. Come si chiama? La guerra
132
dei nervi. Lo sono io, lo sei tu e
lo sono anche i personaggi che
testé hai nominato. Caro padrone,
se non l‟hai capito, qui si fa a
scaricabarile”.
“Fermati un momento! Che io sia in
guerra con me stesso è fuor di
dubbio. Che tu lo sia con me pure
per le note vicende intercorse tra
di noi. Ma gli altri perché? Come
te lo spieghi?”
“Tu hai il difetto di interrompere
sempre. Te lo stavo spiegando, ma
tu rompi, anzi interrompi e mi fai
perdere il filo del discorso”.
“Scusa la mia interferenza nei
tuoi pensieri, ma non avevo capito
che
stavo
rompendoti
il
filo
del…Al
contrario
pensavo
che
avessi l‟intenzione di mandarmi a
quel paese come la volta scorsa”.
“Caro padrone, tu non ci stai
troppo con la testa. O è la
vecchiaia che incombe o sono gli
attacchi
di
panico
o
è
il
133
guazzabuglio
intorno
che
confonde le idee. Scegli!”
ti
“Scelgo il guazzabuglio. Continua.
Vediamo
se
la
pensiamo
nello
stesso modo”.
“Ti stavo dicendo che c‟è uno
scaricabarile
indecente,
perché
sotto
ci
sono
due
pensieri
nascosti, mica tanto a dire il
vero: il potere e chi rappresenta
questo potere. Ce n‟è un altro che
forse è anche più grave: la voglia
di Berlusconi di essere amato da
tutti gli italiani e se non si
sente amato crede di vivere in un
mondo di traditori. Ma lui può
tranquillamente tradire”.
“Senti, Carneade, non riesco a
cogliere il filo logico delle tue
esternazioni, soprattutto quella
riguardante l‟amore degli italiani
verso Berlusconi. Non sono più
tanto capace di fare i debiti
collegamenti
come
un
tempo,
ahimè!”
134
“Poco male! Ci sono qui io a
ragguagliarti.
Riposa
il
tuo
cervello. Ne hai bisogno!”
Sto per allentargli un calcio, ma
per la pace appena conquistata mi
fermo e lo lascio continuare anche
se mi è sembrato che si sia
allontanato un po‟.
“Berlusconi è fatto così, non so
se bene o male: vuole essere amato
da tutti, dalle donne da cui è
circondato, anche se Veronica si
mantiene troppo dietro le quinte e
non si sa per quale ragione. Ah,
dimenticavo. Lei pensa ai “beni”
della famiglia, non può pensare
contemporaneamente
anche
al
marito. E dagli uomini che lo
seguono quasi fosse il famoso
Alessandro
il
Grande
ed
ogni
riferimento è puramente casuale,
perché è davvero convinto che
senza di lui l‟Italia non si
salva. Ma a quale Italia tu
pensi?”
135
“Carneade, quale Italia c‟è? Ce
n‟è una sola: l‟Italia in cui
viviamo”.
“E
già!
Caro
padrone,
la
vecchiaia è una brutta bestia. Il
cervello s‟inceppa, l‟elasticità
mentale si affievolisce e tu ti
impantani in semplificazioni senza
senso.
L‟Italia!
Secondo
te
l‟Italia è una sola? Ma quando
mai! C‟è l‟Italia dei ricchi e
quella dei poveri. C‟è l‟Italia
degli
illusi
e
quella
dei
rassegnati.
C‟è
l‟Italia
dei
vedenti e quella dei ciechi. C‟è
l‟Italia dei vincitori e quella
dei vinti e non mi riferisco
all‟ultima guerra. C‟è l‟Italia
dei furbi e quella dei fessi, cui
appartieni tu e tantissimi altri
come te”.
Lascio perdere anche quest‟ultimo
tiro mancino perché voglio vedere
dove va a parare.
“Ti stavo parlando del potere. Il
potere, caro padrone, è una brutta
136
bestia. Chi ce l‟ha non lo vuole
mollare. Chi non ce l‟ha lo vuole
conquistare a tutti i costi. Tu
pensi che Berlusconi ce l‟abbia, è
vero? E pure lui pensa di si, ma
se lo vede insidiare da gentucola
che ritiene indegna di essere
anche
nominata.
Questa
gente
rappresenta i sindacati, che in
Italia un po‟ di potere ce l‟hanno
davvero,
ma
a
Berlusconi
dà
tremendamente fastidio. Il potere
è mio, dice, e guai a chi me lo
tocca. Lo voglio tutto, dalle Alpi
alla Sicilia.
e più oltre, se possibile. E se
qualcuno lo ostacola ricorre ai
rimedi estremi. Non al veleno di
vecchia memoria “lucreziana”. Oggi
con gli accertamenti diagnostici
di laboratorio sarebbe impossibile
non
accorgersene.
Però,
è
possibile ricorrere ad un altro
strumento usato dai romani, quelli
che
di
queste
cose
se
ne
intendevano sul serio: divide et
impera! Te lo ricordi?”
137
“Me lo ricordo! L‟ho studiato, ma
il collegamento mi sembra un po‟
troppo complicato. E‟ sotto gli
occhi di tutti il suo tentativo”.
“Meglio! Così gli italiani possono
rendersi conto quanto grande è la
sua
capacità
di
guastare
e
ricostruire.
Insomma,
mettendo
l‟un contro l‟altro armato, ossia
i
sindacati,
si
prefigge
due
obiettivi:
annientare
questi
sindacati in cui nessuno più crede
e
creare
un‟altra
forma
di
organizzazione sindacale che finge
di essergli contro, ma sotto sotto
fa quello che lui chiede: un
sindacato asservito al potere come
quello dei comunisti sovietici
che, stranamente, gli sono tanto
antipatici. Però i metodi sono
apprezzabili!”
“Sul serio? Ma sai che non ci
avevo pensato! E i sindacati si
sono accorti di questi maneggi
nemmeno tanto nascosti?”
138
“Sarebbero dovuti essere nascosti,
invece.
Solo
che
qualche
giornalista con gli occhi più
attenti si è appostato ed ha
visto. Di qui il putiferio di
Epifani
e
della
Polverino.
A
proposito la parola “putiferio”
non
sarebbe
più
azzeccata
in
questa situazione?”
“Guazzabuglio,
confusione,
putiferio! Dai, usiamole tutte e
non se ne parli più. Vai avanti”.
“Epifani che ancora una palla ce
l‟ha,
venuto
a
conoscenza
dell‟incontro
segreto,
quasi
fossero amanti, tra Berlusconi,
Bonanni e Angeletti, che tresca!,
se l‟è presa di santa ragione e ha
protestato
vibratamente.
La
Polverino che sembra di palle ne
abbia più di una, vedendo la sua
organizzazione, che pure è vicina
alle
posizioni
governative,
completamente ignorata: “Ma come”,
ha pensato, “io che sono sempre
stata vicina alla destra vengo
trattata in questo modo? Questa
139
non
è
solo
un‟offesa
all‟organizzazione
che
rappresento, ma anche un‟offesa ad
personam, perché vuole essere una
dimostrazione palese che mi tiene
sotto. E‟ vero che sono una donna,
anche piacente, ma senza il mio
consenso sotto proprio non ci
voglio
stare”.
Ed
anche
lei
scatena un putiferio”.
“Si, il tuo ragionamento non fa
una grinza. Ma adesso come ne
usciamo, anzi come ne escono anche
perché sono i lavoratori a subirne
tutte le conseguenze nefaste, a
parer mio.
“Questo non lo devi chiedere a me.
Io sono solo un cane!”
E s‟infila nella sua cuccia.
140
La crisi finanziaria, mportata dall’America,
investe anche l’Europa e l’Italia. Si varano misure,
ma subito appaiono insufficienti. La social card,
sbandierata con enfasi da Tremonti e Sacconi, si
rivela subito una grande beffa. Ci si accorge, dopo
un inutile ressa agli uffici postali e ai padronati,
che pochi sono quelli che ne hanno diritto e quelli
che ne hanno non trovano la carta non caricata.
Secondo le stime, sono un milione e trecentomila
le persone avrebbero diritto ai 40 € mensili. Ma la
procedura per ottenerla è lunga e dopo fila
estenuanti ci si dice di non averne diritto. In
qualche caso fa morire di vergogna. Una donna
entrata in un supermercato di Viareggio si
accorge che è scarica. Rossa in viso, posa la merce
ed esce dal supermercato .Non era meglio
aumentare di 40 € le pensioni? Il trucco c’è, ma
non si vede….
E poi l’emissione della carta non è un business per
le banche ?
141
-
-
-
-
Carneade
e
la
"social
card"...
“Carneade,
Berlusconi
e
Tremonti hanno risolto la
crisi in Italia. Non sei
contento?”
Carneade, che sta parlando
con un suo amico cane, mi
guarda di traverso quasi a
dirmi di non rompergli le
scatole
perché
è
molto
impegnato in una discussione
seria con il suo compagno.
“Non vedi che sono impegnato
a parlare con la mia amica?
Io non ti disturbo mai quando
per ore e ore parli con i
tuoi pochi amici che passano
lungo
la
ringhiera
del
giardino. Abbi un po‟ di
rispetto…”
“Carneade, ma che ti prende?
Ti ho dato una bella notizia
e tu mi rispondi in modo così
142
sgarbato?
Sei
maleducato”.
-
-
proprio
un
Saluta la sua amica e mi
dice: “E tu no? Sai chi è la
cagnetta con cui parlavo? La
mia probabile fidanzata. Mi
hai costretto a “mandarla”
via senza che le abbia potuto
dire di rivederci. In un
certo qual senso mi hai rotto
le uova nel paniere. E sarei
io il maleducato? Tu pensi
solo ai fatti tuoi. Adesso
poi che hai raggiunto la pace
dei sensi, dei sensi degli
altri
non
te
ne
importa
nulla”.
“Carneade, che ne sai della
mia pace dei sensi? Mi spii
anche in quel senso? Per il
resto, scusami. Non mi ero
accorto che le stavi facendo
la
corte,
perché
non
ho
badato al suo sesso. Se vuoi
le corro dietro e la porto di
nuovo da te”.
143
-
-
-
-
“Ma non farmi ridere! Che le
diresti?
Che
io
sono
innamorato di lei? Proprio tu
che in fatto di amore non hai
mai capito nulla?”
“Carneade, guarda cha anche
io sono stato innamorato e
qualche cosa in materia bene
o male la so”.
“Ma pensa ai fatti tuoi. Mi
auguro solo che Bella ripassi
da queste parti in modo da
recuperare la sua amicizia
che per colpa tua potrebbe
essere andata perduta. Con un
padrone così insensibile ai
bisogni degli altri, anche
del suo cane, c‟è poco da
stare allegri! Poi si vedrà.
E tu cosa mi stavi dicendo?
Mi è
53 sembrato
di
capire
che
Berlusconi e Tremonti hanno
risolto la crisi italiana? Mi
144
farebbe piacere sapere come,
così anch‟io potrei gustare
un
piatto
diverso
dalle
solite
polpettine
che
mi
ammannisci ogni giorno”.
-
-
-
“Lasciamo
perdere
le
polpettine…Il
capo
del
governo
e
il
ministro
dell‟economia
hanno
introdotto la “social card”
per i più poveri così anche
loro possono arrivare alla
fine del mese”.
“La social card? E che cos‟è?
Immagino una sorta di carta
di credito con cui fare la
spesa giornaliera?”
“Non esagerare. Non è il
bancomat con il quale si
preleva dal conto corrente
che si ha in banca, ma una
certa
somma
che
si
può
utilizzare nei supermercati
per
acquistare
generi
alimentari
da
parte
dei
145
pensionati e dei genitori con
figli al di sotto dei tre
anni”.
-
-
-
-
-
“Beh, non è una cattiva idea.
Almeno si mangia ogni giorno.
L‟avrai anche tu, essendo
pensionato?”
“Io no, perché
euro
annui,
continuerai
polpettine ogni
supero i 9000
per
cui
tu
a
mangiare
giorno”.
“Io prima scherzavo. E‟ molto
più importante che siano i
più bisognosi ad usufruirne.
Come funziona la cosa?”
“Come mai me lo chiedi? Di
solito sulla politica sei più
informato di me. Che cosa è
successo?
Bella
ti
ha
distratto o i tuoi amici cani
questa
volta
non
hanno
origliato bene?”
146
-
-
-
-
-
“Se proprio vuoi saperlo, già
ero
al
corrente
del
provvedimento
preso
dal
governo. Volevo solo farti
credere
che
tu
sei
più
informato di me”.
“C‟era da aspettarselo con un
cane come te. In ogni caso
cosa ne pensi?”
“Cosa ne penso io? Cosa ne
pensi tu?”
“Io mi allineo con il 75%
degli italiani che giudicano
il provvedimento una buona
cosa.
Non
ti
devi
meravigliare se questa volta
sono
d‟accordo
con
Berlusconi. Quaranta euro al
mese sono meglio di niente.
Lo ha detto anche Di Pietro”.
“Ma che cavolo di popolo
siete voi italiani? Il 75% è
147
sulle stesse posizioni del
governo? Circa un euro al
giorno
per
persone
che
percepiscono
una
pensione
intorno ai 400 euro al mese?
E al modo poi di riscossione
non
hai
pensato?
Siamo
trattati meglio noi cani non
solo
nelle
famiglie
dei
ricchi, in cui le attenzioni
sono tante: bagno con schiuma
e
profumi,
visite
dal
veterinario
mensilmente
se
non di più, abbigliamento
all‟ultima moda che costa un
occhio della testa, altro che
quaranta euro al mese, viaggi
in macchine lussuose ed anche
in
aereo,
che
spesso
sopportiamo a stento perché
ci
sentiamo
coperti
da
ridicolo
e
invidiati,
ma
anche da padroni come te che,
nonostante
le
poche
attenzioni che hai nei miei
riguardi, mi metti davanti
una ciotola con il cibo,
acqua in abbondanza ed una
148
cuccia
per
dormire
al
coperto. Non è il non plus
ultra, ma meglio di quei
poveri diseredati che devono
giornalmente
fare
salti
mortali per coniugare, e non
sempre ci riescono, il pranzo
con la cena. Di colazione non
se ne parla nemmeno”.
-
-
“Carneade, che fai? Mi rubi
il mestiere? Ti metti a fare
il
sindacalista?
Quaranta
euro sono quaranta euro. Ci
vuoi sputare sopra?”
“Non è solo questo il punto.
Al di là che sono una miseria
che più miseria non si può,
ma è il modo di assegnarli
che “ancora m‟offende”. Io
già
povero
e
derelitto,
ricevo la “social card”, mi
reco
al
supermercato
convenzionato e tutti devono
sapere che sono il più povero
degli
italiani?
La
mia
dignità
di
persona
è
149
semplicemente calpestata. E‟
stato detto che la “social
card” è anonima. E chi va a
“riscuotere” cosa dice? Non è
mia, ma di un amico che non
vuol far sapere che è povero?
Non sarebbe stato meglio,
nonostante l‟esiguità della
somma,
assegnarla
direttamente sulla pensione?
Invece grande spettacolo in
TV
e
grande
entusiasmo:
Tremonti che la presenta come
un
gioiello
raro
e
il
ministro Sacconi che dice:
“Finalmente
abbiamo
imbroccato la strada giusta”.
Ti pare che la “social card”
sia oggetto da spettacolo o
un‟offesa alla dignità degli
italiani più indigenti”.
-
“Carneade, sono in apnea. Non
so bene cosa risponderti”.
“Rispondi
a
quest‟altra
domanda. Sai chi preparerà
150
tutte le card
distribuite?”
-
-
-
che
saranno
“Mi pare di aver sentito la
Mastercard o no?”
“Sembra proprio di si. Questo
si che è un grande business!
Non sei d‟accordo?”
E Carneade s‟infila nella
cuccia senza nemmeno darmi il
tempo di replicare.
151
Ah, finalmente! Mia moglie è partita…un sospiro di
sollievo…..ma tornerà (come non potrebbe) .
Mater certa,pater incertus.
Un consiglio: lascia stare i cani che dormono.
Una nota di ilarità:
Dai venti ai trenta
Una forza che spaventa
Dai trenta ai quaranta
Dai trenta ai quaranta
C’è forza, ma non tanta
Dai quaranta ai cinquanta
Una botta e poi si incanta
Dai cinquanta in su
Tutto quel che viene è di più
152
Carneade innamorato...
Ieri pomeriggio mia moglie è
partita…Che
avete
capito?
E‟
partita per Roma. Prima di salire
sul treno, mi ha detto seria
seria:
“Sono
proprio
contenta
trascorrere
una
settimana
vacanza a casa di mia figlia”.
“Nostra
notare.
figlia…”,
le
di
di
faccio
“Mia, tua, nostra! Non è questo
che conta. Conta che per una
settimana non vedrò né te, né
quello sgorbio di cane che vive
nel giardino di casa mia e che
mangia a sbafo. Mi raccomando: non
approfittare della mia assenza per
farlo entrare in casa. Tu lo sai
che sento la “sua puzza” ad un
chilometro di distanza. Dovessi
153
sentirla, quando sarò tornata da
Roma, vuol dire che è giunto il
momento che ve ne andiate via da
casa”.
Un bacio sulla guancia e sale sul
treno. Ancora un saluto con la
mano
aspettando
che
il
treno
parta,
preoccupato
in
un
suo
ripensamento.
Questa mattina mi alzo un po‟ più
tardi, entro in cucina per il
solito caffè e chi ti trovo dietro
il balcone, quasi sentisse la mia
presenza? Come sempre, Carneade!
Ha gli occhi lucidi e la lingua
lunga un metro fuori dalla bocca e
sbava.
E‟ felice. Sicuramente sa che mia
moglie è partita per Roma e crede
di
fare
i
comodacci
suoi.
Poverino, non sa che sono deciso a
154
non farlo entrare in casa, memore
delle minacce, non innocue, della
mia dolce metà.
Mi avvicino e gli dico:
“Non mi dire che l‟assenza di mia
moglie ti rende felice?”
“Ma quale tua moglie! Sono felice,
è vero, perché questa mattina
rivedrò Bella”.
“E chi è Bella? Non mi dire che è
quella cagnetta insignificante con
cui parlavi l‟altro giorno?”
“Insignificante sei tu e tutti
quelli come te! Si, proprio lei.
Mi ha inviato un messaggio da un
155
comune
amico
per
dirmi
che
stamattina, tra poco, passerà da
queste parti e avrebbe piacere di
vedermi. Non ti pare che sia una
buona
ragione
per
essere
contento?”
E
bravo
Carneade!
Alla
sua
veneranda età, perché anche lui di
anni ne ha parecchi sulla groppa,
ha colpito ancora, cosa che non
capita a me ormai da troppo tempo.
Quasi con invidia gli rispondo in
maniera brusca:
“Puoi essere contento quanto ti
pare. A me interessa poco. A
proposito
perché
il
nome
di
Bella?”
“Perché è bella. Niente di più!”
“Solo perché è bella? Non ce l‟ha
156
un nome? Che so Lulù, per esempio.
Conosco una simpatica cagnetta con
questo nome”.
“Siete voi cosiddetti padroni che
ci date un nome. I cani randagi
non hanno un nome: nessuno gliele
ne ha dato mai uno. I miei amici
mica mi chiamano Carneade. Noi ci
chiamiamo per alcune particolarità
che ci contraddistinguono. Bella
perché è bella”.
“E tu come ti chiameresti?”
“Coda mozza, per via della coda
che mi è stata mozzata quando ero
piccolo”.
“D‟ora in poi dovrò chiamarti Coda
mozza e non più Carneade?”
157
“No, no! Continua a chiamarmi
Carneade. Onestamente mi piace di
più”.
Il mondo quasi mi crolla addosso.
Carneade lo è solo per me e per i
miei
amici.
Che
mondo
strano
quello dei cani: non lo conosco
affatto.
Mi “imparpaglio”, non so cosa fare
e
cosa
dire.
Senza
troppo
pensarci, gli apro il balcone e
Carneade (!?) entra non prima di
ordinargli di tirare dentro la
bocca la sua lingua per non
sbavare per terra: mia moglie con
i
suoi
sensi
aguzzi
se
ne
accorgerebbe.
E subito dice:
“Ti
chiedo
una
cortesia.
158
Stamattina
mi
devi
lasciare
libero.
Quando
arriva
Bella,
vorrei stare un po‟ solo con lei”.
“Libero che significa? Lasciarti
uscire fuori dal giardino? Non sia
mai detto!”
“Come non sia mai detto? Allora io
non posso avere un attimo di
libertà nemmeno nei momenti belli?
Tu non sei un padrone, sei uno
schiavista!”
“Coda mozza o Carneade, come più
ti aggrada, smettila con le parole
grosse.
Io
non
sono
uno
schiavista. Sono solo un padrone
che ti vuole bene e si preoccupa
per te. Se ti lasciassi uscire da
solo con Bella lo sai a quanti
159
pericoli potresti andare incontro
con tutto quello che succede? E
poi chi la conosce questa Bella?
Dove vive? Con chi vive? E‟
veramente
seria
o
potrebbe
portarti per cattive strade? E‟
giovane e bella. Tutta questa
bellezza poi? Tu qualche annetto
in più ce l‟hai. Non si sa mai!”
“Per piacere, preoccupati degli
anni tuoi! Tu pensi che noi cani
ci comportiamo come voi uomini?
Che badiamo alla differenza d‟età?
Noi badiamo all‟efficienza! Non so
se
sono
stato
chiaro.
Io,
nonostante l‟età, lo sono ancora e
come”.
“No? Scusa e quando vi annusate
cosa fate?”
“C‟è annuso e annuso. Quando ci
annusiamo con il naso soltanto
160
significa
un
semplice
saluto.
Quando ci annusiamo diversamente
vuole essere una conoscenza un po‟
più
approfondita
e
poi…Dio
provvede. Noi cani andiamo subito
al sodo, se è il caso. Pure voi
vorreste andare subito al sodo.
Voi invece vi annusate più a lungo
solo per convenienza, perché vi
reputate
esseri
intelligenti,
educati
e
sensibili.
Ma
gli
stupri,
le
violenze
sessuali,
addirittura gli omicidi siete voi
a farli. Noi cani mai!”
“Ma che discorsi fai? Per una
sparuta
minoranza
che
compie
queste nefandezze, ci metti tutti
nello stesso calderone. C‟è una
differenza abissale tra gli umani,
e quando dico umani includo anche
le donne, come me e gli animali
come te. Noi per arrivare “al
sodo”
come
dici
tu,
dobbiamo
essere innamorati, altrimenti non
se ne fa niente. Tu, invece, la
prima Bella che incontri diventa
161
l‟amore
eterno.
Quanti
amori
eterni hai avuto, pur restando in
questo giardino? Vogliamo fare la
conta?”
“Quale conta? Gli incontri cui ti
riferisci
sono
stati
amori
passeggeri, li chiamerei simpatie.
Gli amori a pagamento di voi
uomini dove li metti? Adesso è
un‟altra cosa.
Bella mi piace sul serio, di lei
posso dire di essere innamorato.
Tu mi hai visto parlare con lei
una sola volta, ma ce ne sono
state tante altre e, guarda caso,
è scoppiato l‟amore. Vorrei che
vivesse sempre con me, in questo
giardino, anche se la cuccia è un
po‟ stretta”.
Sono
commosso.
Un
amore
così
grande non lo avevo mai visto ed
162
in un impeto di generosità e di
entusiasmo:
“Potrei sfidare le ire di mia
moglie e farti vivere in giardino
il tuo grande amore. Ad una
condizione. Se mi dici che l‟amore
degli uomini è più profondo di
quello degli animali”.
“Tu non sei un padrone onesto. Tu
sei
un
prevaricatore
e
un
impostore. Tu sai che non è così.
Potrei anche farlo per interesse,
ma la mia etica e la mia dignità
dove le metti? Piuttosto rinuncio
a Bella”.
“Bravo, Carneade. Non ti smentisci
mai. Te la meriti proprio una
bella
passeggiata
con
la
tua
bella. Eccola che arriva”.
163
Gli apro il cancello del giardino
e Carneade schizza via come un
innamorato
al
suo
primo
appuntamento. Si affiancano, dopo
essersi ben bene annusati, e si
avviano
verso…Mi
fa
tenerezza
vederlo scodinzolare con la sua
“coda mozza”.
-
164
Marcia indietro della Gelmini. La riforma della scuola
slitta al 2010. Si credeva, ma non è così. Lo
slittamento vale solo per l’Università e la scuola
superiore. Grazie alla lotta degli studenti ha dovuto
fare un passo indietro. Per la scuola elementare nulla
è cambiato rispetto a quanto previsto: “maestro
unico” o maestro prevalente” a partire dal prossimo
anno. Ritorna il maestro “tuttologo”,probabilmente
affiancato da esperti pagati ad ore. Ritornano
mercificazione e precariato, con tutto quello che ne
consegue.
165
A domanda Carneade risponde…
Stamattina mi sono alzato alla
stessa ora per preparare il caffè.
Dietro i vetri del balcone della
cucina c‟è Carneade che li gratta
per attirare la mia attenzione. Io
faccio finta di non sentirlo e di
non vederlo perché mia moglie ieri
sera è tornata da Roma e non
vorrei incorrere nella sua ira
perché, appena massi i piedi in
casa, disse:
“Qui qualcosa non è andata come
avrebbe
dovuto
e
come
avevo
ordinato. Sento una strana “puzza”
appena appena camuffata da qualche
deodorante da quattro soldi. Tu
sai a cosa mi riferisco. Sono
stanca e non mi va di indagare e
soprattutto di litigare…”
166
Cercai di farle capire che i suoi
desideri erano stati rispettati e
lei:
“Ordini e non desideri! Quando
parlo sono sempre molto chiara”. E
se ne andò difilata nella stanza
da letto per un salutare riposo.
Quando
più
tardi
scendo
in
giardino di Carneade si sono perse
le tracce. Mi spavento e penso
subito al peggio. Mi appresso alla
cuccia e non avverto il suo solito
ronfare. “Che fine ha fatto? Che
abbia saltato la staccionata?”, mi
domando e nel frattempo do un
colpo molto forte sul tetto della
sua cuccia non per fargli un
dispetto qualora fosse dentro, ma
per rabbia contro di me per averlo
ignorato quando grattava contro i
vetri del balcone.
167
Non l‟avessi mai fatto! Carneade
salta fuori dalla cuccia con gli
occhi iniettati di sangue e quasi
mi si scaglia addosso, abbaiandomi
contro:
“Come ti permetti di colpire il
tetto della mia casa? Ne ho viste
di persone maleducate, ma come te
nessuna e non solo per il gesto
testé commesso, ma soprattutto per
aver fatto finta di non avermi
sentito quando stavi in cucina.
Inqualificabile!”
Visto che non mi ha aggredito,
prendo un po‟ di coraggio e gli
rispondo:
“Prima di tutto la cuccia non è
tua, ma mia perché l‟ho comprata
con i miei soldi. Semmai ce l‟hai
in prestito, neppure in affitto. E
poi quando avresti subodorato che
avrei fatto finta di non sentire
168
la tua presenza. Ti dimentichi
troppo spesso che sono un po‟
sordo…”
“Non fare il finto tonto. Tu hai
solo paura di tua moglie. Più
passa il tempo e più diventi il
suo schiavo e, mi sembra, nemmeno
preferito. Un uomo con i “coleos”,
come ami chiamarli tu, si farebbe
rispettare a prescindere…”
“Carneade.
Questi
sono
coleos
miei
e
non
ti
permetto
di
intrometterti in fatti che non ti
riguardano. Ti ho chiesto per caso
come
è
andata
con
Bella?
A
proposito come è andata?”
“Ma
davvero,
caro
padrone
e
signore, stai rincoglionendo. Mi
sembri Berlusconi. Prima affermi
una cosa e poi ti smentisci anche
169
se in piccole cose. Si vede che è
un buon docente”.
“Anche tu la scuola ce l‟hai
sempre nella testa. Non è che mi
hai letto nella mente? Sai che…”
“E‟ inutile che continui. So che
la riforma della scuola della
Gelmini è slittata al 2010. Sei
contento, eh?”
“A dire il vero ho solo sentito la
notizia per radio, ma non ne
conosco
i
contenuti.
Mi
devo
informare meglio. Se fosse solo lo
slittamento sarebbe poca cosa in
fondo”.
“Ti sei posto una bella domanda.
Cosa c‟è in fondo, sul serio? Te
lo posso dire in maniera un
tantino volgare? E‟ tutta una
presa per il c…o!”
170
“Carneade, come ti permetti? Ci
troviamo su di un blog serio.
Anche il semplice fatto che qui si
scrive “coleos” e non “palle” ti
dovrebbe
far
riflettere
sulla
serietà del blog. Mi sembra, però,
che tu mi nasconda qualcosa”.
“Eh, si, caro padrone. La tanto
strombazzata marcia indietro della
Gelmini o del governo, proclamata
dai sindacati, perfino da Epifani
nel comizio di Roma, anche se ha
parlato
di
una
mezza
marcia
indietro,
e
dai
partiti
d‟opposizione, dov‟è? La Gelmini
ha dichiarato categoricamente che
non
c‟è
stata
alcuna
marcia
indietro. La legge 133 è rimasta
inalterata. Si, uno slittamento
c‟è stato, ma solo per la scuola
superiore e per l‟università”.
171
“Mi vuoi dire che per quanto
riguarda la scuola primaria, ossia
la scuola elementare, è rimasto
tutto
come
previsto
dal
dl
Gelmini?
E
cioè,
24
ore
settimanali, elevabili a 27 o 30 e
a 40 per il tempo prolungato e non
pieno a richiesta dei genitori?
Davvero non cambia nulla. E‟ solo
una presa per i fondelli, allora?
“Non solo, ma anche in caso di
27 o 30 ore, il modulo scomparirà.
Le classi
ritorneranno
uniche
e
il
responsabile per ogni classe sarà
l‟insegnante
prevalente,
tranne
che per la religione cattolica, il
cui
insegnante
sarà
il
solo
garantito. Se poi le ore saranno
24 l‟insegnante prevalente, se lo
vorrà, farà anche l‟inglese”.
172
“E‟
un
miracolo!
L‟insegnante
prevalente
dovrà
ritornare
ad
insegnare tutte le materie in 24
ore, meno le due di religione, se
ho
ben
capito.
Sarà
uno
stakanovista o un missionario?
Infatti, la Gelmini parla sempre
dell‟insegnamento
come
una
missione. Vuol dire che se ne
intende!
Però,
mi
pongo
un
problema. Come farà l‟insegnante
prevalente a far quadrare i conti?
Italiano,
matematica,
storia,
geografia, scienze, costituzione,
musica e canto, educazione fisica,
disegno, informatica, inglese. Ho
dimenticato qualcosa? Quante ore
dedicherà a tutte le materie nella
settimana?
Le
potrà
insegnare
tutte o in una settimana farà
italiano,
matematica,
storia,
geografia
e,
saltando
la
successiva per queste discipline,
nell‟altra
insegnerà
scienze,
costituzione,
musica
e
canto,
inglese, informatica, sempre che
non
ne
abbia
dimenticato
qualcuna?”
173
“Così pare. Ma vi è di più. Puta
caso che i genitori chiedano 27 o
30
ore,
fermo
restando
che
l‟insegnante prevalente rimarrà il
solo punto di riferimento dei
bambini, e la ministra ci ha
tenuto a sottolinearlo ancora una
volta per TV, altri insegnanti
potranno affiancarlo nella sua
opera
immane,
per
esempio,
inglese, informatica, educazione
fisica, musica e canto, i quali (i
docenti
affiancatori)
saranno
retribuiti ad ora, ossia non in
misura
uguale
allo
stipendio
dell‟insegnante
prevalente,
ma
solo per le ore che riusciranno a
fare”.
“Che mi dici! Potrebbe verificarsi
che, poiché ci sarà un esubero di
insegnanti, quelli già di ruolo
potrebbero vedersi decurtare il
loro
stipendio
perché
non
riuscirebbero
174
a completare l‟orario di 24 ore
settimanali o dovrebbero chiedere
il part-time? I famosi diritti
acquisiti? I contributi per la
pensione diminuirebbero e, quindi,
anche la pensione subirebbe poi un
notevole
abbassamento?
Non
ho
capito bene!”.
“C‟è poco da capire. Tutte le ore
fatte da docenti non prevalenti,
sic 174tanti bus rebus, dovrebbero
subire
questa
infausta
sorte.
Oppure…”
“Oppure?”
“Oppure queste nuove figure di
docenti non diventeranno mai di
ruolo, perché potrebbero essere
esterni e pagati solo per le ore
fatte
compatibilmente
con
la
quantità
di
budget
del
fondo
d‟istituto. Mi pare un‟assurdità”.
175
“Carneade, dove hai imparato tutte
queste cose? Mi sembri un esperto
come non lo sono neanch‟io pur
avendo
insegnato
nella
scuola
elementare. Ti devo dire che non
mi auguro mai e poi mai una scuola
di
questo
tipo.
Altro
che
meritocrazia! E‟ solo una forma di
“nuova schiavitù”, se così dovesse
diventare la scuola, perché i
docenti,
una
volta
esauritisi
questi che ci sono, non potendo
essere messi alla porta sic et
simpliciter,
i
nuovi
padroni
diventerebbero i capi d‟istituto”.
“E bravo il mio padrone! Ti devo
dire la verità? Io non sono contro
i dirigenti, per principio, perché
ogni
settore
deve
avere
il
responsabile
e
l‟organizzatore.
Solo un dubbio atroce mi assale:
con
questa
classe
politica
e
sindacale possiamo essere certi
che anche i dirigenti non siano
uguali?”
“Non
ho
arrivare?”
capito
dove
vuoi
176
“Come sei duro di comprendonio!
Sei sicuro che non ci sarà lo
scambio
di
voti?
Cioè,
i
dirigenti, se proprio non faranno
lo scambio di voti, non avranno un
occhio particolare per parenti e
affini, amici e parenti degli
amici? Insomma il clientelismo non
si sposterà nella scuola come già
avviene in politica? Non potrebbe
verificarsi che per esempio si
diventi
insegnante
come
la
Carfagna, Gelmini, Prestigiacomo,
Brambilla, ecc. sono diventate
ministre e sottosegretarie?”
“Carneade,
sei
sporcaccione!
Fila
cuccia!”
un
grande
nella
tua
177
Gambe fredde e pesanti, specialmente se si resta
fermo per molto tempo. Respiro affannoso, quando si
sale le scale, quando si fa una salita o si porta dei
pesi. Si ha l’impressione, però, di controllare la
capacità vitale dei polmoni, nel senso che
controllandomi si può diminuirlo. Respiro regolare
interrotto durante la notte e in posizione supina di
spasmi, quasi con regolarità. Si urina spesso quando
sto in casa , molto meno se in campagna o all’aperto.
Durante la notte ci si sveglia qualche volta per
urinare. Bruciori alla vescica, specialmente dopo il
pranzo durante il pisolino. Il bruciore tende a
scomparire alzandomi. Senza occhiali si vede male….
Dolori muscolari diffusi. Non sono acciacchi continui,
ma nel tempo. Sono vecchio!..o per attenuarne gli
effetti, anziano. Essere anziani non è poesia: spesso è
costrizione, impossibilità a fare. E’ tristezza,
solitudine… La vecchiaia, tuttavia, non è essa stessa
una malattia, come invece sostenevano gli antichi
(“Senectus ipsa morbus”- TERENZIO), e come molti
continuano a credere.
E’ però vero che negli anziani vi è una somma di
effetti, dati dal cumulo di malattie: per citare ancora i
latini: “Multa senem circumveniunt incommoda”,
vale a dire “Un vecchio è sottoposto a molti acciacchi“
. Quello che mi fa riflettere, anche con un senso di
invidia, il modo col quale vivono la vecchiaia le
donne. Le riflessioni sulla capacità delle donne a
trascorrere la vecchiaia meglio degli uomini ,mi
incuriosisce.
178
Carneade non vuole fare i conti
con gli anni che passano…
Carneade non è stato bene in
questi ultimi tempi. Da prima di
Natale.
L‟ho
visto
quasi
improvvisamente perdere la sua
vivacità, il suo spirito critico,
la sua lucidità. Si rintanava
nella sua cuccia e vi rimaneva in
silenzio, quasi non esistesse. Le
mie
discese
in
giardino
che
avevano lo scopo di informarmi
sulla sua salute erano del tutto
inutili:
Carneade
non
mi
rispondeva,
raggomitolato
nella
sua
cuccia.
Mi
sono
davvero
preoccupato e l‟ho fatto visitare
più volte dal veterinario, il
quale
ogni
volta
mi
diceva,
pensando di non essere capito da
Carneade:
“Perché
si
preoccupa
tanto,
professore (ancora mi chiamano
prof. invece di signore o di
maestro). Essendo avanzato negli
179
anni com‟è, è naturale che le sue
difese
immunitarie
si
siano
abbassate e basta un po‟ di
cimurro a procurargli “acciacchi”
di un certo peso. E‟ giù di forma.
Piano piano si riprenderà. Adesso
gli
diamo
una
bella
cura
e
ritornerà attivo e pimpante (!?)
come prima”.
Ma il tempo passava e Carneade
continuava a rimanere per intere
giornate nella sua cuccia. Solo
all‟ora di pranzo ne usciva per
“papparsi” le cibarie quotidiane,
leccandosi la ciotola fino in
fondo come sempre.
“Che sia un buon segno?”, mi
dicevo. “Se l‟appetito non gli è
passato
le
speranze
che
si
riprenderà
presto
non
sono
infondate”.
Ma mi preoccupava il suo silenzio.
Ormai con me non parlava più. Ero
preoccupato
e
sono
ancora
preoccupato: Carneade non si fa
vedere, né sentire.
180
Stamattina, come al solito, mi
sono alzato presto e sono venuto
in cucina per preparare il caffè
per me e mia moglie che ancora
poltrisce
nel
letto
e
ronfa
saporitamente. Non guardo neppure
fuori, tanto Carneade poltrisce
anche lui nella cuccia. Mentre
sono tutto intento a preparare la
macchinetta
del
caffè
sento
graffiare contro il vetro e chi ti
vedo con mia somma meraviglia, ma
anche
con
gioia?
Carneade!
Sfidando le ire di mia moglie, che
però durante la sua malattia non
gli è stata mai ostile, l‟ho fatto
entrare in cucina.
“Coda Mozza, che piacere vederti
dopo tanto tempo. Sai che mi hai
fatto preoccupare?”
“Perché non mi chiami Carneade? Io
sono Coda Mozza solo per i miei
simili. Per te sono Carneade e ci
tengo”.
“Carneade,
difficile?
ricominci a fare
Tu sai che mi
il
fa
181
piacere vederti in buona salute,
ma non fare sempre il bastian
contrario. Era solo un saluto
affettuoso,
fuori
dalle
formalità”.
“Con me non si deroga. Mi hai dato
il nome di Carneade e Carneade mi
devi chiamare. Tu spesso dici
“nomen omen”. Non ci crederai, ma
tra i miei amici sono considerato
un po‟ filosofo”.
“D‟ora in poi ti chiamerò sempre
Carneade, ma adesso dimmi come
stai”.
“Non proprio bene bene. Le gambe…
“Le zampe, Carneade. Le zampe…”
“Le zampe mi traballano un po‟, la
testa è ancora un po‟ confusa, mi
sento deboluccio, mentre nelle
orecchie si è annidato uno sciame
di api che mi frastorna non poco.
Però, tutto sommato, posso dire
che
il
peggio
è
passato,
nonostante
quel
menagramo
del
182
veterinario che ha avuto da dire
sulla mia età”.
“Ma no. Voleva soltanto scherzare.
A proposito, hai detto di sentire
degli
strani
rumori
nelle
orecchie. Vuoi vedere che anche i
cani soffrono di acufeni? Sono
proprio curioso di saperlo. Lo
devo
chiedere
al
tuo
amico
veterinario.
Questi
rumori
ti
danno fastidio?”
“Fastidio! Un fastidio enorme. Uno
strano fastidio. Pensa che mi
sembrava e mi sembra ancora di
avere un tappo alle orecchie che
non mi fa sentire i suoni e le
voci in modo chiaro e forte come
una volta. Non sentivo neppure
Bella (per chi non lo sapesse
Bella è stata o è la fidanzata di
Carneade, una cagnetta tutto pepe)
quando
passava
di
qua
per
salutarmi. Tanto è vero che non
viene più perché si è sentita
trascurata. Valle a capire le
donne!”
183
“Le femmine, Carneade! Le femmine
appartengono
agli
animali.
Le
donne agli uomini. Ma non ci
fermiamo
alle
quisquilie.
Io
quando vado dal medico di base e
gli dico di non sentirmi bene, che
avverto una debolezza generale,
che sono “aggredito” da dolori e
doloretti per tutto il corpo, che
cammino con una certa difficoltà,
ecc.ecc., sai cosa mi risponde
tanto per consolarmi? E‟ l‟età!
Che non sia anche per te l‟età,
perché
qualche
annetto
sulla
groppa ce l‟hai anche tu?”
“Ma quale età! Io sono sempre
stato sano come un grillo. Adesso
improvvisamente per l‟età, e poi
io
sono
ancora
giovane
a
differenza di te, appena appena
raggiungo i venti anni, mi devo
sentire
addosso
tutti
questi
disturbi? Ma dai! Stai dicendo
solo stupidaggini”.
“Anche tu come me rifiuti le
conseguenze dell‟età. Carneade, ci
dobbiamo rassegnare. L‟età è una
184
brutta bestia. Sai cosa dicevano i
romani
a
proposito
della
vecchiaia? “Senectus ipsa morbus
est!”. Se non conosci il latino,
te la traduco pure: “La vecchiaia
stessa è una malattia”.
“Così dicevano i romani? E tu ci
credi? Con tutti i progressi che
la
medicina ha fatto da duemila
anni a questa parte tu credi
ancora a quello che dicevano i
romani? Sei un po‟ arretrato, caro
padrone! Nonostante le cavolate
dei romani, io mi sento e sono
ancora giovane e, se passasse
Bella, te lo dimostrerei”.
“Caro amico mio, Bella non passa
più. Mettitelo bene in testa.
Anche a lei la tua “vecchiaia”
procura un certo fastidio, per non
dire di peggio. Sai che cosa ha
detto
un‟attrice
non
proprio
giovanissima e molto navigata, mi
pare Lory del Santo, qualche sera
fa in TV? “Io non ho pregiudizi
verso gli uomini anche molto più
giovani di me, anzi li preferisco,
185
perché…”. Perché, caro Carneade,
anche Bella preferisce i cani
giovani…”
Carneade
esce
di
furia
dalla
cucina e va a rinchiudersi nella
sua cuccia.
Chi sa per quanto tempo ci rimarrà
a rimuginare sulla sua età, questa
volta?
186
L’autore fa esercizi di solitudine,intesa come catarsi
per realizzare l’allontanamento dagli oggetti sociali
ed economici proposti. Il tentativo è vano,perché
subito viene richiamato alla realtà che gli impedisce
di scegliere la “desertica realtà”. Emergono con tutta
evidenza i problemi di sempre:l’incapacità di
comunicare,l’indifferenza degli altri al confronto,
l’esigenza di sfogarsi. Emerge la tendenza ad essere
padrone. Ma chi può capirlo se non quello che è stato
a contatto per tutta la vita:se stesso. Il proposito
,manifestato inizialmente,di non parlare più di
politica è compromesso. Appare la vita in tutta la sua
crudezza: la riforma Gelmini,e la disfatta del PD in
Sardegna,in primis. Ma è sulla riforma Gelmini lo
sfogo più amaro, non solo per il modo con il quale
essa è stata realizzata, senza un dibattito culturale
con i diretti interessati. I concetti fondamentali del
rapporto pedagogico ( scuola famiglia, scuola
discente, scuola istituzioni ) sono solo un ricordo. Una
politica dominata dal potere, suddita del più forte,
..valori e principi manomessi: le conseguenze non
potevano essere diverse!....
187
188
Carneade
tra
sociologia...
psicologia
e
Il
freddo
di
questi
giorni,
aggravatosi in me anche per la
delusione che mi sta dando la
politica, di cui non voglio più
parlare,
mi
ha
costretto
a
scendere in giardino solo per dar
da mangiare a Carneade e fargli un
rapido saluto.
Questa mattina, invece, sempre
molto presto per via della mia
insonnia,
lo
vedo
davanti
al
balcone della cucina e lo lascio
entrare dopo avere ben bene chiuso
la porta perché mia moglie non si
svegli. Non lo aveva fatto nei
giorni precedenti, stamattina si,
stranamente, come se avvertisse la
mia
esigenza
di
“sfogarmi”
o
quanto
meno
di
comunicare
a
qualcuno i pensieri che mi ronzano
nella mente.
189
“Carneade, che cosa fai?
pure nella mia mente?”
Leggi
“Caro
padrone,
sei
davvero
ignorante! Non hai mai saputo che
noi cani abbiamo una sensibilità
superiore
a
voi
uomini?
Per
esempio noi avvertiamo addirittura
molto prima che avvengano anche i
terremoti. E vuoi che non mi
accorga quando qualcosa ti rode
dentro
solo
guardandoti
in
faccia?”
“Innanzitutto mi congratulo con te
per l‟uso del congiuntivo. Hai
visto che significa parlare con un
intellettuale come me? Poi ti
ringrazio per avermi tacciato di
ignoranza ed infine mi fa piacere
che tu sappia cosa passa nella mia
testa solo guardandomi in faccia”.
190
“Tu sei un libro aperto... Solo
che non so cosa ti frulla nel
cervello. Se ne vuoi parlare o
“scaricarti la coscienza”, come
preferisci, resto qui in religioso
silenzio”.
“Come già sai, io non sono mai
sicuro di quello che penso e dico.
Poiché nella mia testa passano
pensieri e idee strane o strambe,
mi farebbe piacere confrontarmi
con un mio simile, ma poiché sono
anche convinto che si finirebbe a
“pesci in faccia” ti ringrazio per
l‟offerta di ascolto”.
“Allora sono soltanto un ripiego?
Padrone mio, davvero in questi
ultimi tempi mi sembri un po‟
rincitrullito, scusami se te lo
dico. Prima ti congratuli con me e
poi mi ritieni di basso rango, un
cane né più, né meno. Sai che ti
dico? Me ne vado nella mia cuccia
e tu trovati un interlocutore
degno di te”.
191
“Ma no, hai capito male o sono
stato io a non farmi capire.
Preferisco te per una semplice
ragione.
Poiché
il
mio
ragionamento è bislacco solo tu
puoi capirlo conoscendomi da una
vita.
Tu
resti
il
mio
cane
preferito o, se ti fa piacere, il
mio interlocutore preferito”.
“Abbasso
il
cane
e
l‟interlocutore,
allora!
ascolto”.
viva
Ti
“Gli ultimi avvenimenti mi hanno
indotto ad una riflessione che
ritengo consona
ai
tempi
che
viviamo. E‟ un po‟ azzardata,
sopra le righe per intenderci, ma
credo che, tutto sommato, possa
reggere anche alle critiche più
feroci che potrebbero anche non
esserci, se nessuno mi prende in
considerazione. La politica oggi…”
“Ah, ah, ah, caro padrone! Non
avevi promesso che di politica non
avresti più parlato? Un po‟ di
coerenza, dai!”
192
“No, no! E‟ solo lo spunto per la
mia riflessione. Al contrario,
vorrei fare un po‟ di sociologia o
psicologia del tutto personale,
senza alcuna base sperimentale o
scientifica. Tutto ho fatto, anzi
niente, meno che meno studiare
sociologia o psicologia. Insomma
si tratta di questo. Dopo la
“disfatta” da parte del PD in
Sardegna, mi sono addentrato in
una riflessione molto particolare,
raffinatissima, ma non so quanto
valida. Ho fatto un parallelo tra
la riforma della scuola primaria,
elementare, della Gelmini e gli
italiani. La Gelmini ha battuto il
tasto della sua riforma su di un
aspetto particolare: il punto di
riferimento
dei
bambini
nel
maestro unico.”
“Sembra che abbia avuto ragione se
tanti italiani sono d‟accordo con
lei. Perfino il parlamento ha
votato la sua riforma, seppure
attraverso
la
fiducia.
E
non
dimenticare
che
i
nostri
193
parlamentari sono i più seguiti,
almeno quelli della maggioranza,
perché sono i più intelligenti e
preparati. Non solo, ma si sono
immedesimati nei bambini e hanno
consapevolmente votato a favore
del dl Gelmini. Il sen. Paravia,
non lo dimenticare, ti ha mandato
addirittura una e- mail dicendoti
di aver letto attentamente il
dispositivo di legge e lo trovava
ottimo, quindi lo avrebbe votato
senza se e senza ma. Come vedi sei
in minoranza”.
“So di esserlo, ma il mio non
riguarda
il
dl
Gelmini,
ma
l‟analogia
tra
il
punto
di
riferimento della Gelmini e il
punto
di
riferimento
degli
italiani. Lo sapevo già che il mio
ragionamento
è
complicato,
ma
lasciami proseguire. La Gelmini su
questo
suo
assunto
ha
creato
l‟impianto
riformistico
della
scuola primaria. Allora io ho
fatto un ragionamento che riguarda
me stesso e che forse potrebbe
194
riguardare tanti altri italiani,
anche quelli che oggi votano per
la destra, anzi per Berlusconi.
Come si potrebbe pensare, anzi non
pensare, io non avuto punti di
riferimento precisi. Non li ho
avuti
nei
riguardi
dei
miei
genitori, cui ho voluto un mondo
di bene. Sono stati i miei punti
di riferimento solo affettivi, ma
non
culturali,
intellettuali,
sociali,
economici,
perché
guardavo oltre al mestiere di mio
padre, muratore, e al lavoro di
mia madre, casalinga. Non è stata
la chiesa, eppure ho frequentato
il seminario, perché mi sono nati
tanti
di
quei
dubbi
anche
sull‟aldilà e sulla sua missione
sulla
terra che mi trascino dietro una
montagna di difficoltà anche di
natura psicologica. Non è stata la
famiglia,
quella
che
mi
sono
creata, cui sono legatissimo e cui
voglio un bene profondo, non è
stata la politica, cui pure ho
195
creduto, ma da cui ho ricevuto
delusioni
infinite.
Insomma,
nessun
punto
di
riferimento,
eppure sono qui a ragionare e
riflettere”
“Evidentemente, tu sei una specie
di
anarchico,
se
vuoi
un
qualunquista, meglio un egoista,
che non credi in nulla se non in
te stesso. Sei un escluso, un
diversamente abile, una parvenza
di uomo, non un uomo completo, con
i “coleos” come ami ripetere”.
“Quando mai ho detto di avere i
coleos. Lo so da me di non averli
e
di
mantenermi
sempre
in
superficie nei miei ragionamenti,
ma
se
mi
lasci
finire
probabilmente
riesco
a
farmi
capire
meglio.
Ragionando
ragionando
riesco
anche
a
stabilire che non esiste un punto
di riferimento unico. Per esempio
il maestro unico è solo una
favola, una presa in giro, una
fanfaluca,
un
ricordo
e
una
nostalgia, tutte cose campate in
196
aria per fregare la gente. Io non
ho avuto un maestro unico. Anche
ai miei tempi i maestri cambiavano
da un anno all‟altro vuoi perché
si veniva facilmente bocciati vuoi
perché si moriva anche allora più
di frequente di quanto si creda,
vuoi perché i maestri venivano
trasferiti in altre sedi. Già in
famiglia il punto di riferimento
non è stato mai unico. Tra mio
padre e mia padre non sempre le
idee anche su di me coincidevano.
Mia madre voleva che diventassi
sacerdote, mio padre no. L‟unico
figlio maschio doveva continuare
la specie secondo mio padre. Mia
madre
voleva
il
sacerdote
in
famiglia per un riscatto sociale e
morale. Ebbe ragione mia madre in
prima battuta, poi ebbe ragione
mio padre perché io, mea sponte,
abbandonai
l‟abito
talare
non
ancora “sacerdos in aeternum”. Non
volevo fare il maestro. Erano
altri i miei sogni. In un certo
senso sono stato “costretto” a
farlo. Oggi i bambini si trovano
197
ad avere molti più punti di
riferimento
di
me
sia
nella
famiglia che fuori. La famiglia si
è allargata con padri, madri,
nuove mogli e nuovi mariti per
papà e mamma, nuovi fidanzati,
ecc., mentre anche nella scuola si
aggirano
tante
figure
di
insegnanti perché i tempi sono
cambiati. Sono frastornati? Non mi
sembra.
Siamo
come
prima
con
qualche difficoltà in più che
deriva
da
altre
forme
di
conoscenza, di interventi o, come
si
dice
oggi,
dalla
globalizzazione
non
solo
economica, ma anche sociale e
culturale”.
“E allora?”
“Lasciami respirare un attimo!
Però, i vecchi stereotipi sono
duri a cadere. Tutti sembrano
avere nostalgia del passato. Solo
bei ricordi. Nessuno si ricorda
invece delle guerre, della fame,
delle violenze, dei ricchi di
allora e dei poveri che più poveri
198
non si può, della mafia, della
camorra, di Riina, di Cutolo,
delle cupole massoniche, della più
famosa P2, degli scandali, delle
tangenti, e chi più ne ha più ne
metta”.
“La conclusione? Non mi sembra che
tu ci stia arrivando non solo, ma
non
mi
sembra
neppure
un
ragionamento originale il tuo. Non
c‟è nessuno che non sappia quello
che stai dicendo in modo così
arraffazzonato”.
“Si, forse hai ragione. Ho parlato
troppo e giungo immediatamente
alla conclusione. A me sembra che
gli
italiani
non
si
siano
affrancati da questa sorta di
vassallaggio psicologico”.
“Non ti capisco. Dove vuoi andare
a parare?”
“Adesso vogliono, come ha indicato
la ministra Gelmini (lei sembra
che l‟abbia trovato), anche loro
199
un punto di riferimento forte e
determinato: Berlusconi!”
“Che Dio te la mandi buona!”
200
Si è vecchi!..o ,per attenuarne gli effetti, anziani.
Essere anziani non è poesia: spesso è costrizione,
impossibilità a fare. E’ tristezza, solitudine… La
vecchiaia, tuttavia, non è essa stessa una malattia,
come invece sostenevano gli antichi (“Senectus ipsa
morbus”- TERENZIO), e come molti continuano a
credere. E’ però vero che negli anziani vi è una
somma di effetti, dati dal cumulo di malattie: per
citare ancora i latini: “Multa senem circumveniunt
incommoda”, vale a dire “Un vecchio è sottoposto a
molti acciacchi“ . Quello che ci fa riflettere, anche con
un senso di invidia, il modo col quale vivono la
vecchiaia le donne. E la realta? Nel cervello frullano
altri pensieri. Sarà una mania professionale :
riflessioni sempre sulla scuola. Le prescrizioni per il
prossimo anno hanno bocciato il “maestro unico”
Solo il 7% si è dichiarato favorevole. Ma i tagli
restano e sono pesanti: si prevedono fino a 42000
docenti
in
meno.
Una tentazione: condividerne il progetto… Ma non
sarà forse che il “pensiero unico” si sta
impossessando di ognuno di noi? Non è forse l
conoscenza compassionevole dei processi sociali ed
economici che ci rende capaci di accettare le ragioni
dell’altro? il nuovo orizzonte destabilizzante,
l’esperienza scomoda, ci può far perdere di vista le
ragioni “vere” del nostro riflettere….
201
Carneade
di...
contestatore
a
favore
E‟ da parecchio che non mi faccio
una
bella
chiacchierata
con
Carneade: questi ultimi tempi sono
stati un po‟ convulsi per me tra
malattie varie, influenza, mal di
gola, tosse, presentazione del
libro “Nonnofavolando” nel Centro
Culturale Pratole di Bellizzi,
nipotini, ecc. Non sono riuscito
assolutamente
a
fermarmi
nel
giardino, anche a causa del vento
e del freddo, se non per “porgere”
la ciotola con il cibo a Carneade.
Stamattina è una bella giornata e
mi è venuta voglia di fare quattro
chiacchiere con lui.
“Ciao, Carneade, come va? Ti vedo
bene in salute e mi fa veramente
piacere. Gli acciacchi di qualche
202
mese
fa
scomparsi”.
Con
una
risponde:
sono
freddezza
interamente
strana
mi
“Di quali acciacchi parli? Dei
tuoi,
perchè
gli
acciacchi
appartengono
ai
vecchi
e
qui
l‟unico
vecchio
sei
tu.
Per
cortesia, pensa agli acciacchi
tuoi”.
“Carneade, lasciatelo dire: sei
disgustoso! Tu sputi nel piatto in
cui mangi. Non tieni presente
neppure
chi
te
lo
porge
il
piatto”.
“E dai con questa storia del
piatto. Abbi pazienza. Non te l‟ho
chiesto io di darmelo. Se non ti
fa piacere, posso anche andarmene.
E
guarda
che
lo
faccio
ben
volentieri se così vuoi. Basta che
203
me lo dica. Mi sono seccato
davvero
di
questo
continuo
ritornello
del
piatto
in
cui
mangio. Se vuoi saperla tutta, te
la dico. Tu pensi che siamo noi
cani
a
chiedere
di
essere
“adottati”. Siete voi uomini che
avete bisogno di noi: spesso non
avete
nessuno
che
vi
faccia
compagnia
o
qualcuno
su
cui
riversare
il
vostro
egoistico
affetto o amore, come siete soliti
dire, per cui cercate un animale
da accarezzare e coccolare. Amate
gli animali? Ma quando mai, se
appena potete li abbandonate e li
ammazzate. La proposta di mettere
nelle
mani
dei
sedicenni
la
doppietta quale significato ha,
secondo te?”
“Carneade, stamattina sei in vena
di ramanzine. Non ti ho mai
sentito fare un discorso così
lungo. Di me puoi dire tutto e il
contrario di tutto, ma mai che io
ti accarezzi e ti coccoli, né che
io approvi la doppietta nelle mani
204
dei sedicenni. Ti voglio bene come
ne voglio a tutti gli animali, ma
è
anche
vero
che
sono
un
carnivoro. Per cui…”
“Come
volevasi
fondo.
Allora
“adottato”?”
dimostrare,
perché
mi
in
hai
“Cosa avresti fatto tu se ti
avessero “portato” un cucciolo di
uomo?
Sicuramente
lo
avresti
adottato come spesso è avvenuto
anche in natura. Io, avendo a
disposizione un giardino, ho fatto
questa
scelta.
Poi
mi
sono
affezionato a te, ma nei limiti…”
“Devo riconoscere che perlomeno
sei onesto. Ne sento tante in giro
dai miei amici cani. Ma tu non sei
venuto giù per parlare di cani.
Nel cervello ti frullano altri
pensieri. Ormai ho imparato a
conoscerti bene”.
205
“In verità, avendo pochi amici con
cui parlare di certi argomenti,
anche
perché
molte
volte
non
navighiamo sulla stessa onda, mi
piace
parlarne
con
te.
Sulla
scuola, per esempio, avrei un
sacco di cose da dire alla luce
delle ultime novità”.
“Credendo che io sia d‟accordo con
te. Può darsi, ma come ben sai
anch‟io sulla scuola ho idee ben
precise”.
“Incomincio io? Bene. In questi
ultimi tempi sono avvenute varie
cose:
scelta
dei
genitori
sull‟organizzazione della scuola
per i loro figli, promesse fatte
da parte del premier, disposizioni
della ministra della P.I. Andiamo
con ordine. I genitori che hanno
scelto “l‟insegnante unico” per i
loro figli sono solo il 7%, mentre
il 90% di essi ha scelto le altre
opzioni. Pensa che nel Sud, in cui
il tempo pieno era ed è al 15%
206
circa, la richiesta dei genitori è
stata per un ulteriore 35%, mentre
al Centro a al Nord, in cui era ed
è abbastanza diffuso, è aumentata
per
un
ulteriore
20%,
a
significare che la riforma della
Gelmini
è
stata
rigettata
al
mittente
quasi
in
toto.
Il
premier, tempo fa, si pronunciò a
favore di un aumento di tempo
pieno
su
tutto
il
territorio
nazionale, quindi anche per il
Sud.
Cosa
è
successo
nel
frattempo? Che il ministero della
P.I.
ha
emanato
un
decreto
interministeriale
in
cui
si
dispone che si dia corso a tutte
le
parti
della
riforma
che
riguardano
l‟anno
scolastico
2009/10 con tagli alle classi e ai
docenti. Si prevedono tagli di
insegnanti per circa 42000 docenti
e
20000
personale
ATA
e
addirittura 245 presidi in tutta
Italia. Naturalmente è il Sud a
subire
la
penalizzazione
più
pesante con il 40% di tagli. Le
regioni
interessate
sono
la
207
Campania, la Calabria, la Puglia e
la Sicilia. In tutto questo non
sono stati presi in considerazione
i precari che non saranno più
nominati. Come vedi il danno è
enorme per tutta la scuola: la
scuola
primaria
o
elementare,
perderà oltre 10000 docenti a
fronte di un incremento di oltre
4000 alunni. Ti pare logico ed
economico tutto questo?”
“Cosa vuoi che ti dica? Io sono
sempre
del
parere
che
gli
amministratori, ossia il governo,
ne sappiano di più di un semplice
cittadino, per di più pensionato,
come te, per cui non vedo la
tragedia di cui parli. Cosa vuoi
che siano 42000 docenti e 20000
ATA in meno in una scuola che è
costituita da oltre un milione di
lavoratori: è l‟azienda più grossa
del Paese”.
“Allora
tu
Berlusconi?”
sei
d‟accordo
con
208
“Non
è
questione
di
essere
d‟accordo o meno. Bisogna guardare
in faccia la realtà. La scuola è
pletorica e bisogna tagliare”.
“Non mi aspettavo una risposta
simile da parte tua. Mi è sempre
sembrato che tu stessi dalla parte
dei più deboli: i bambini e i
lavoratori tutti. Non è così, a
quanto sembra. E neppure ti dà
fastidio l‟ultima esternazione del
premier: “I disoccupati? Si diano
da fare!”. Ti sembra che una
persona
responsabile
possa
scaricare
con
tale
cinismo
migliaia di persone che hanno
perso e perderanno il lavoro?”
“Ma che cos‟è questo lavoro? Voi
uomini siete assillati dal lavoro.
E‟ una cosa che non ho mai
capito”.
“E già, perché tu ogni giorno
ricevi la ciotola piena di cibo,
non una sola volta, senza alcuna
preoccupazione. Vorrei vedere se
venisse a mancarti cosa faresti”.
209
“Come tutti i cani
darei da fare…”
randagi.
Mi
“Anche aggredendo i bambini?”
“Come dite voi uomini? “Mors tua,
vita
mea”.
La
vita
è
lotta
continua. E poi perché dici che io
non lavoro? Faccio la guardia al
tuo giardino e sto sempre da solo.
Quasi quasi ti dico che il premier
mi è simpatico. Per esempio, sono
convinto che i suoi cani, che
sono
in
tanti
e
si
fanno
compagnia,
non
solo
mangiano
benissimo più di due volte al
giorno,
ma
vengono
anche
accarezzati e coccolati da lui,
dai figli e da Veronica”.
“Non sapevo di avere una serpe in
seno. Caro Carneade, da un po‟ di
tempo non ti capisco più. Non sei
contento
di
stare
in
questo
giardino? Una via d‟uscita c‟è:
210
raggiungere Arcore. Io più di un
cane non posso avere. Mi mancano
le risorse. Tu non hai bisogno di
ragionare:
anche
tu
come
tantissimi altri italiani segui il
“pensiero unico”. Non ti resta che
Arcore.
Sicuramente
staresti
meglio come stanno meglio gli
italiani, compresi i disoccupati e
i
precari
della
scuola.
Sei
libero!”
Gli apro il cancello e salgo in
casa. Il cancello è rimasto aperto
per lungo tempo, ma Carneade è
ancora in giardino.
ì
211
Varato il piano casa: si potranno elevare le
cubature del 20% elevabili fino al 35% se la
ricostruzione avviene con i criteri di efficienza
energetica ,di miglioramento della qualità
estetica e di modernizzazione degli edifici. Si
potranno inoltre demolire e ricostruire immobili.
Una tassa fissa del 20% a chi affitta casa. Il
terremoto dell’Aquila, con la caduta di buona
parte degli edifici del centro storico, ha fatto
ripensare il piano. Non è la prima volta che
avviene. Dopo lungo dibattito anche le regioni
l’accettano. L’automaticità delle procedure è
stata in parte rivista. Vengono esclusi i centri
storici e tutte le aree protette, nel rispetto dei
piani urbanistici. Sono introdotte forme
semplificate e celeri per l’autorizzazione, dalla
valutazione ambientale strategica fino a un
ricorso allargato alla denuncia di inizio attività. Il
piano Viene quindi profondamente modificato
rispetto alle intenzioni originarie.
212
Il piano casa per Carneade…
Non è una bella giornata, oggi. Il
cielo è coperto e le rondini non
volano ancora intorno a casa mia
come ogni anno di questi tempi. La
primavera sembra fare i capricci,
ma la ciotola a Carneade non può
mancare,
nonostante
non
abbia
proprio voglia di scendere in
giardino.
Il
nostro
ultimo
colloquio è stato un disastro: da
allora
non
ci
rivolgiamo
la
parola!
Con questi sentimenti scendo in
giardino con la ciotola in mano e,
mentre la sto posando accanto alla
cuccia, egli esce furiosamente e
mi
investe
con
un
latrato
spaventoso che significa: “Non ti
avvicinare alla mia casa”.
Stranamente non mi fa paura. Non
indietreggio,
lo
guardo
fisso
213
negli
occhi
e
gli
dico
con
durezza, per ristabilire i termini
dei nostri rapporti:
“Finchè resti in questo giardino,
sappi che sei un mio ospite, per
cui la cuccia non è tua, ma una
specie di casa in affitto, di cui
tra l‟altro non paghi neppure il
canone. Poi, mi devi spiegare
perché assumi questi atteggiamenti
così aggressivi che non hai mai
avuto prima. E‟ successa qualcosa
che io non so?”
“Certo che è successa qualcosa di
cui tu sembri non renderti conto.
La nuova legge sulla casa non ti
dice nulla? Berlusconi si che è un
bravo governate. Pensa alla gente
che non ha la casa, ma anche a chi
ce l‟ha dandogli la possibilità di
ampliarla”.
214
Mi ero accorto che le simpatie di
Carneade
stavano
cambiando
a
favore di Berlusconi e contro di
me. Del resto nessuno è costretto
a “conservare” sempre le stesse
idee e le stesse simpatie, neppure
i cani, ma vorrei capire meglio
perché.
“Scusami se te lo chiedo, ma tu lo
conosci bene il decreto e non il
disegno di legge che il governo si
appresta a varare?”
“Certo che la conosco bene. Io
sono molto attento a ciò che
avviene intorno a me al contrario
di certa gente che conosco. Chi
possiede una casa la può ampliare
del 20% in modo da stare più
comodi e più a proprio agio in
casa propria. E possono essere
ampliate anche le verande e le
cucce dei cani, che con questa
legge ne diventano i proprietari.
Io, poi, che vi abito da circa
215
vent‟anni, ormai godo dell‟”uso
capione” e la cuccia è già mia”.
“Bravo,
hai
capito
tutto.
Io
proprio
no!
Toglimi
un‟altra
curiosità. Ammesso e non concesso
che la cuccia sia tua, mi vuoi
dire perché la vuoi ampliare?
Ormai ci abiti da tanto tempo e
non ti ho sentito mai lamentarti.
Non ne vedo il motivo!”
“Tu non vedi mai nulla. Ho deciso
di sposarmi e la cuccia è troppo
stretta per due persone”.
“Cani, Carneade. Non ti allargare.
Tu non sei una persona, sei un
cane”.
216
“Cani,
persone…Oggi
dov‟è
la
differenza? Non ti accorgi che i
cani vengono trattati meglio delle
persone, mentre tu ti ostini a
creare steccati? Ma in che mondo
vivi?”
Ciò che mi meraviglia di più è la
determinazione con cui Carneade
afferma le sue idee. Mi pare quasi
di essere io il cane e lui la
persona, anzi lui il padrone e io
il suo ospite. Ma forse sto
sognando.
“E
poi
voglio
formarmi
una
famiglia e mi sembra che forse
questo
giardino
di
appena
un
centinaio di metri quadrati non ci
potrà “contenere” tutti, perché io
voglio una famiglia molto numerosa
e allargata”.
“Che significa allargata?”
217
“Siccome la tua non è allargata,
non sai cosa significa? Non voglio
una sola moglie. Più di una, ma
tutte insieme contemporaneamente.
Insomma, voglio una specie di
harem. Quando incominci i lavori?”
“Il decreto non è stato ancora
approvato
dal
parlamento.
Ci
conviene aspettare ancora un poco
anche se vedo che non ti va”.
“Certo che non mi va. Con te
bisogna sempre aspettare. Mai che
fai le cose prima degli altri. Io
ho già preso certi impegni e,
forte della legge di Berlusconi,
da domani qui incominceranno ad
arrivare le mie mogli. Come le
accolgo? Devo dire di avere ancora
un po‟ di pazienza? Sono io a non
averne”.
218
“Ti sei dimenticato di una cosa
importante. E se un proprietario
non ha i soldi come fa ad ampliare
la sua casa? E non hai detto che
ormai il padrone della cuccia e
del
giardino
sei
tu?
Quindi,
procurati i soldi e allargati.
Sono d‟accordo con te. Io soldi
non ne ho. Ti dimentichi che sono
un pensionato?”
“ Ma quante storie e quante
sottigliezze. O ti sbrighi o…”
“O mi sbrigo o…O che cosa?”
“O me ne vado. Mi cerco un altro
“padrone”, con il quale faccio
patti chiari in modo che anche
l‟amicizia possa essere lunga”.
219
Mi
accorgo
che
Carneade
è
determinato. Credo che la nostra
convivenza che fino a qualche
giorno fa si poteva considerare
soddisfacente
si
è
ormai
deteriorata.
Tutta
colpa
di
Berlusconi. Non mi resta altro che
accontentarlo…
Apro di nuovo il cancello e,
avendo
capito
che
nessuno
è
obbligato a stare insieme ad un
altro se non vuole, gli dico:
“Accomodati! Ti consiglio ancora
una volta di andare ad Arcore”.
E salgo in casa.
220
Il deleterio elogio della fuga sta per avere il
sopravvento.La
tentazione
dell’evasione
può
diventare un valore innegabile da ricercare ed
esercitare. Il nuovo e il diverso non piacciono. No!
Non si rifuggerà mai nel formalismo della vita banale
o in una situazione di fuga. Gli esercizi di solitudine
sono ancora mezzi incommensurabili di una catarsi
solitaria. Ma non occorre un’azione energica per
ribellarsi? La realtà comoda e l’abitudine della
quotidianità piccolo-borghese impediscono il pieno
raggiungimento della propria libertà.
221
Carneade è andato via?
Questa mattina, di buonora, mi
affaccio
sul
giardino:
sono
curioso
di
sapere
se
davvero
Carneade è partito per Arcore come
ieri mi sembrava volesse fare. In
un primo momento nel giardino non
c‟è anima viva. Non c‟è ombra di
Carneade.
Poi
improvvisamente
dalla cuccia salta fuori e mi
dice:
“Ti aspettavi davvero che andassi
via? Resto qui per due motivi: non
mi piacciono le avventure con
viaggi lunghi e imprevedibili;
resto per te che non sai con chi
parlare: ti faccio compagnia. Io
sono più buono di quanto tu
creda”.
Rientro in
salutarlo!
casa
senza
nemmeno
222
Cambiamento di umore, come al solito…. Tutto nasce
dalla gelosia, ovviamente non quella sentimentale,
ma dal modo il modo col quale vivono la vecchiaia le
donne. Le riflessioni sulla capacità delle donne a
trascorrere la vecchiaia meglio degli uomini , induce
ad alcune considerazioni,.Per le donne l’orologio della
natura è segnato da un evento straordinario ed
importante, la menopausa. Esse , pur essendo
soggette , come tutti gli esseri umani, a quelle che
sono le fasi della vita (nascita, crescita, sviluppo,
maturità, declino e morte),con la menopausa entrano
in una fase particolare sia dal punto di vista sessuale
sia che psicologico. La menopausa, se da un lato,
induce nelle donne scarsa attrazione e desiderio
sessuale,dall’altro, dal punto di vista psicologico
porta un miglioramento della qualità della vita
personale. Infatti se nella maternità la donna ha
donna ha dimenticato se stessa e si annullata nella
famiglia e nel lavoro, la menopausa è un’importante
occasione per pensare a se stessa. E’ proprio in questi
momenti che essa mette in gioco nuovi progetti e
modalità espressive, che la maternità e il lavoro ha
frequentemente bloccato con un eccesso di cure per
gli altri. L’ “Eros” per le donne si trasforma in nuove
occasioni . Il “Tanatos “ della sessualità diventa Vita.
L’uomo invece con la capacità permanente di
procreare, si rassegna molto difficilmente ad
accettare la riduzione delle sue potenzialità.
223
Il
terremoto dell’Aquila, l’enorme emozione suscitata
nell’opinione pubblica, i risvolti che hanno sulla
stampa e sui mezzi di comunicazione radio-televisivi,
mettono in secondo piano le riflessioni sui ricordi del
passato e fanno emergere i fatti e le emozioni che
questi eventi suscitano La prima informazione:10
morti; poi 50 ed ora, ultime informazioni, 249 morti
…Man mano che il tempo passa appare in tutta la sua
tragicità la realtà dell’evento. Il numero dei morti e
dei feriti non riflette l’importanza dei sismi, perché
può essere imputabile a cause indipendenti dell’entità
di questi ultimi. Il ricordo va subito a quello disastroso
e di ben più ampie proporzioni a quello del 23
novembre nel 1980 in Campania. A tutto c’è rimedio:
ancora una volta vi è l’opera salvifica del “capo”.Non
è stato lui che ha salvato Napoli dalla “monnezza”?
224
Carneade forse si è ricreduto. O
mi sbaglio?
Stamattina, come al solito, mi
sono
alzato
presto:
soffro
d‟insonnia? E‟ un‟abitudine? L‟una
e l‟altra cosa non mi scendono
giù. Vorrei dormire un po‟ di più
in verità, perché mi sento sempre
imbambolato per tutta la giornata.
Io do la colpa al sonno mancato,
ma mia moglie dà la colpa al mio
rimbambimento
senile.
Facciamo
“lunghe
e
pacate”
discussioni
sull‟argomento al limite della
violenza verbale. Alla fine mia
moglie mi dice: “Lo vedi che stai
rimbambendo sul serio? Non ti
accorgi che ad alterarti tanto non
è il sonno non goduto (lei dorme
come un ghiro e mi sfotte!), ma il
tuo
cervello
che
funziona
a
scartamento ridotto?”
Non rispondo più, perché, se è
vero ciò che mi dice mia moglie, è
più
opportuno
e
salutare
far
funzionare
(quel
poco?)
di
cervello che mi resta.
225
Sto proprio pensando al sonno
perduto e alle discussioni con mia
moglie, quando mi accorgo che
dietro i vetri del balcone c‟è
Carneade con le orecchie abbassate
o almeno così mi sembra o voglio
credere
che
sia
così.
Sono
meravigliato: da un bel poco di
tempo
non
si
fa
vedere
sul
balcone. Io sono un liberale e un
democratico e, approfittando che
la
“dolce
consorte”
è
momentaneamente
a
Roma
presso
nostra figlia, gli apro il balcone
perché entri. Dopo, non so cosa
farò per eliminare il suo “odore”,
perché non mi sembra che in tutto
questo tempo si sia lavato: se non
lo
costringo
io,
da
solo
certamente non lo fa. Infatti,
appena entra un… che non vi dico.
Democratico come sono gli rivolgo
per primo la parola:
“Beh, Carneade, come stai? Ti vedo
in piena forma”.
226
“Non prendermi in giro (in verità
usa
un
altro
linguaggio,
irriferibile, ma ci passo sopra
per non incrinare ancora di più i
nostri rapporti). Lo sai che ho
passato giorni orribili. Sempre
solo. Pensa che neppure un cane si
è fermato a parlare con me”.
“Non è stata mia colpa mia. Ho
tanti pensieri per la testa in
questi
giorni
che
mi
sono
preoccupato di portarti solo la
ciotola, mentre tu te ne sei stato
sempre
rintanato
nella
tua
cuccia”.
“Ma credi davvero che io sia cieco
e sordo? Credi che non ti abbia
visto scacciare con un bastone gli
altri cani che si fermavano lungo
la ringhiera evidentemente per
salutarmi e parlare con me?”
“Carneade, tu vedi traveggole! Io
capace di fare cose così orribili?
Non ci stai con la testa. Non sono
227
un
vendicativo,
anzi
non
nessuno più generoso di me…”
c‟è
“Senti, per la buona pace di tutti
dimentichiamo
il
passato
e
ritorniamo a parlare, ma non ti
chiedo scusa per quello che ti ho
detto
nei
nostri
colloqui
precedenti”.
“Tu pensi di aver ragione? Ed io
rispetto le idee altrui. Anche le
tue,
nonostante
siano
sbagliatissime”.
“Lasciamo
perdere.
Parlami
piuttosto del terremoto in Abruzzo
in cui ho saputo, per caso, che i
cani
hanno
avuto
un
ruolo
determinante”.
“In verità, i cani a differenza
degli uomini hanno i sensi più
sviluppati
e
nelle
zone
terremotate si sono comportati in
maniera encomiabile, concorrendo a
salvare
molte
persone
che
altrimenti sarebbero rimaste sotto
le macerie. Il terremoto, caro
228
Carneade, è stato terrificante sia
per il numero dei morti, tra cui
anche molti bambini, sia per le
case distrutte. Dagli elicotteri
si vede una scena allucinante.
Neppure
le
bombe
riescono
ad
arrecare tanta distruzione. Ho una
grande sofferenza nel cuore per
tutta la gente d‟Abruzzo. Lo sai
che
anch‟io
ho
“sofferto”
il
terremoto del novembre 1980? Mi
trovavo al quinto piano di un
palazzo, in cui abitavo, in via XX
Settembre, a Salerno con moglie e
figlie, quando improvvisamente il
palazzo incominciò a oscillare in
maniera impressionante. Ormai in
trance, feci quello che non avrei
mai
dovuto
fare:
afferrai
le
bambine e mi precipitai giù per le
scale in una corsa folle per
uscire dal palazzo che credevo
crollasse da un momento all‟altro.
Furono attimi di panico puro.
Ancora me li ricordo con una
lucidità incredibile. Altro che
rimbambimento come sostiene mia
229
moglie.
A
noi
ringraziando Dio”.
andò
bene,
“Ne ho sentito parlare, ma io non
ero ancora nato. Fu un sisma
ancora più devastante di quello
dell‟Abruzzo. Interessò una zona
molto vasta della Campania, ci
furono molti più morti e molti più
feriti. E la protezione civile
come
si
comportò
allora?
In
Abruzzo è stata impeccabile sotto
la guida di Berlusconi”.
“Vuoi dire sotto la guida di
Bertolaso. Il responsabile della
protezione civile, fino a prova
contraria, è Bertolaso”.
“Ma che stai cianciando? Senza
Berlusconi, che ha incominciato
subito
a
dare
ordini
e
disposizioni,
la
protezione
civile, nonostante Bertolaso (hai
notato la strana coincidenza della
B per ambedue i cognomi?), avrebbe
fatto
cilecca.
Berlusconi
è
230
l‟anima di tutto in Italia: della
monnezza di Napoli, che per merito
suo non si vede più, dell‟Alitalia
che vola che meglio non si può,
della
sicurezza
che
adesso
è
completamente
sotto
controllo,
della
disoccupazione
che
diminuisce a vista d‟occhio, del
costo della vita che oggi è molto
più
sostenibile
di
quando
a
governare c‟era Prodi, della crisi
che da noi non si sente, della
prostituzione che…”
“Fermati! Ora sei tu che mi prendi
per i fondelli o fai dell‟ironia a
buon mercato?”
“Ironia io? Ma allora non ti
guardi in giro? Se oggi ci fossero
le elezioni il PDL avrebbe una
maggioranza bulgara. Altro che
PD, UDC, IDV, ecc. Gli italiani
non
li
prendono
neppure
in
considerazione. Che ci stanno a
fare? Sono buoni solo a criticare,
mentre
il
governo
opera.
Effettivamente
quest‟opposizione
bisognerebbe
farla
scomparire.
231
Qualcuno si è permesso anche di
“sindacare” Berlusconi quando ha
detto che i politici non devono
fare la passerella nella zona
terremotata per accaparrasi meriti
che non hanno. Lì, in Abruzzo, è
giusto che vadano solo Berlusconi,
i suoi ministri e i parlamentari
del neonato partito del popolo.
Passi un po‟ per la Lega, ma
appena un po‟”.
“Carneade, siamo punto e daccapo.
Ma ti rendi conto che questo che
descrivi è un paese dittatoriale?
Se mi permettessi di dirti di
tenere la bocca chiusa, tu cosa
diresti?”
“Mi appellerei a Berlusconi. Egli
sì che è un uomo con i “coleos”! E
si esalta soprattutto quando si
presentano le emergenze: monnezza,
Alitalia,
sicurezza,
terremoto.
Che pretendi di più?”
Mi viene la voglia di grattarmi i
coleos, ma mi dico che non ne vale
la pena. Apro solo il balcone e
232
faccio
uscire
Carneade,
addirittura con un inchino.
Da dove mi viene tutto questo fair
play?
233
Si preparano le candidature per le elezioni europee. E
subito è polemica. La Pdl, su sollecitazione del “capo”,
presenta uno stuolo di belle bimbe, quasi tutte veline:
giovani, carine e alla prima candidatura. Dopo gli
strali di Veronica, la moglie del premier, il “capo” le
cancella. Alcune reagiscono indignate (avevano già
firmato davanti al notaio), altre, la squadra di attrici,
comparse TV e protagoniste di fiction si chiudono
nell’amaro riserbo. Sopravvive Barbera Matera,
unica starlette a risplendere nella lista del Sud. Sotto
la scure dei repulisti è saltata la gran parte di quelle
proposte. Scompaiono così Angela Sozio, Eleonora
Gaggioli e Maria Elena Valanzano, quest’ultima
sorridente, con certezza della candidatura, alla
presentazione delle liste a Montecitorio.Pessima
figura del “gran capo” . Il contrordine da Versavia:
Via le veline…Ma poi si rifà :su insaputa del Quirinale,
presto la Brambilla ministro! …. E Franceschini:
Berlusconi offre molte occasioni di distrazione e di
svago. E le altre forze politiche non sono da meno.
L’Udc
ha trovato l’uomo nuovo:.E’ Emanuele
Filiberto, il principe di casa Savoia, star di “Ballando
sotto le stelle”. Cosa dirà Casini quando il principe
chiederà alla stato italiano le spese per i danni subiti
da Casa Savoia?
234
Carneade e le elezioni europee...
In questi giorni si preparano le
liste per il Parlamento Europeo e
già “si fantastica” o “si maligna”
su alcune candidature che sembrano
andare
oltre
l‟immaginabile
soprattutto riferite a veline,
troniste,
attrici,
tutte
di
straordinaria avvenenza fisica. In
più fa un certo scalpore la
candidatura di Emanuele Filiberto
nelle liste dell‟UDC. Stamattina
ci sto pensando un po‟ troppo, ma
non potendo uscire perché colpito
da un mal di gola molto pesante,
faccio il tentativo di “imbastire”
un colloquio con Carneade con cui
i rapporti si sono incrinati in
questi ultimi tempi. In fondo, gli
voglio bene: siamo stati insieme
da
vari
anni
e
non
voglio
ulteriormente guastarli per motivi
di
lana
caprina.
Decido
di
scendere in giardino. Mi avvicino
a Carneade e con un sorriso
235
smagliante
sulle
rivolgo la parola:
labbra
gli
“Carneade, cosa vogliamo fare?
Mantenerci il broncio per tutto il
resto della vita? Non credi che
sia
giunto
il
momento
di
riprendere i nostri sani rapporti
come un tempo?”
“Senti: prima di tutto non mi
piace questo sorriso mellifluo sul
tuo viso e poi non sono stato io a
rendere
i
nostri
rapporti
difficili. Sei tu che vuoi avere
sempre ragione, ma io sono una
persona autonoma e seria e non
intendo
piegarmi
alla
volontà
altrui, fosse pure il mio datore
di lavoro”.
Incominciamo male. Già il fatto
che si chiami persona e non cane
mi fa temere il peggio. Mi fa
pensare a quell‟agnello visto in
Geo&Geo che, avendo succhiato lo
stesso latte dei cagnolini invece
di sentirsi agnello si comporta da
cane.
Ma
posso
ulteriormente
236
aggravare la nostra posizione?
Faccio finta di non aver capito e
continuo:
“In
fondo,
non
siamo
tutti
perfetti.
Anch‟io
ho
i
miei
difetti come tutti. Anche tu ne
hai o no?”
“Io difetti non ne ho e se dovessi
averne qualcuno non è neppure la
minima parte del minore dei tuoi”.
Qui
c‟è
un
processo
di
identificazione che parte dagli
uomini e giunge ai cani. Perdinci!
C‟è poco da stare allegri! Chi è
il più perfetto in Italia e poco
ci
manca
che
sia
santo?
Berlusconi. Adesso capisco anche
Carneade.
Se
lo
pensa
la
stragrande
maggioranza
degli
italiani
perché
non
dovrebbe
pensarlo
lui?
Ma
un
altro
tentativo non guasta:
“Lasciamo stare se tu sei più
perfetto di me. Invece vorrei
sottoporti un problema di queste
237
ore. Le candidature al Parlamento
Europeo. Ne parlano i giornali, le
Tv,
Internet.
Insomma
un
po‟
tutti. Tu che idea te ne sei
fatta?”
“Perché vuoi sapere quali sono le
mie idee in proposito? Non ti
bastano le tue?”
“In verità io mi sono fatto delle
idee, anche abbastanza precise, ma
vorrei confrontarle con le tue
come ai vecchi tempi, altrimenti
che amici saremmo?”
“E chi ti dice che siamo amici? E
quando lo saremmo stati? Non mi
risulta”.
“Scusami,
Carneade.
Mi
ero
dimenticato che di questi tempi
per la politica si guastano anche
amicizie
consolidate.
Io
sono
all‟antica: non mi piacciono i
saltimbanchi della politica. Vuol
dire che d‟ora in poi ti porterò
solo la ciotola con il cibo finchè
238
non decidi di andare
pure tu. Ti saluto”.
ad
Arcore
“Dove vai? Io non voglio andare da
nessuna parte. Mi piace rimanere
in
questo
giardino,
ma
non
sopporto che tu mi debba dettare
la tua agenda. Posso avere la
possibilità di cambiare idea?”
“Ma
certamente!
Non
credo
di
averti imposto mai le mie idee. Ci
siamo confrontati spesso e spesso
ci siamo trovati in disaccordo.
Non è successo mai nulla di grave
tra di noi. Però anch‟io non
sopporto i salti della quaglia
repentini
senza
giustificati
motivi, solo perché una persona
“impersona” il pensiero unico.
Questo non mi va e combatto con
tutte le mie forze perché non ci
sia un‟omologazione totale nella
politica, nella società, nella
cultura che non solo distrugge le
coscienze, ma induce a guardare le
cose in una sola direzione e solo
in superficie: solo fumo negli
occhi”.
239
“Che ti devo dire? Che le scelte
di Berlusconi verso candidature di
donne
di
bella
presenza,
provenienti
dal
mondo
dello
spettacolo, come veline, troniste,
attrici, ecc. siano sbagliate, non
me lo sentirai mai dire, anche
perchè è pura invenzione della
sinistra
come
sostiene egli
sostiene. Ed io gli credo perchè
un uomo come lui non può mentire,
nè ha mai mentito".
"Ma se le sue smentite del giorno
dopo sono proverbiali?"
"E'
sempre
la
sinistra
sostenerlo:
Berlusconi
non
smentisce mai!"
"Significa
bugie?"
che
sono io
a
si
a dire
"Se devo scegliere tra te e
Berlusconi in fatto di bugie,
scelgo lui: tu sì che sei un
bugiardo. E per quanto riguarda la
240
candidatura di Emanuele Filiberto
di Savoia nelle liste dell'UDC
credo
che
non
sia una
scelta
sbagliata.
Posso
essere
in
disaccordo con te?”
“Ci mancherebbe! Fino a qualche
tempo fa avresti solo fatto il
diavolo a quattro davanti a simili
sconcezze, ma ne è passata di
acqua sotto i ponti. Non ti
interessa neppure che la stessa
Veronica, sai chi è Veronica?,
critichi aspramente le scelte del
marito? Che tante altre donne,
anche
non
belle,
possano
rappresentare degnamente l‟Italia
in Europa? E che la scelta di
Berlusconi sia
una
sorta
di
razzismo, neanche ti interessa? Ho
sentito
per
radio
una
donna
intelligente
dire
ciò
che
io
pedissequamente ripeto e ne sono
rimasto “basito”. Che Italia è
questa?
E‟
veramente
l‟Italia
dello
spettacolo
o
della
spettacolarizzazione? Sono deluso,
241
arrabbiato e amareggiato. E tu sei
un doppiogiochista!"
“Ed
io
sono
meravigliato.
Meravigliato di te. Non riesci
proprio a “entrare” nel nuovo
mondo. Ma non ti rendi conto che
ormai c‟è un‟elite che decide per
tutti? E l‟elite è formata da
bella gente, da gente elegante, da
gente che ha il portafoglio gonfio
e, quindi, ha il diritto, ormai
irreversibile, di esercitare non
solo il suo fascino, ma anche e
soprattutto
il
suo
potere
di
decidere ciò che è buono e ciò che
è male,secondo il suo metro? Gli
altri
sono
solo
marionette,
manichini, oggetti da spostare a
piacimento. Come te e, in una
certa misura, come me. Ma io mi
sto mettendo in linea”.
“Mi spaventi. Se è così vuol dire
che non ho capito nulla. Mai. Ho
sempre pensato che le situazioni
di partenza, disuguali quanto si
vuole, potessero essere modificate
in itinere. Non è così? Per cui
242
qualsiasi sforzo si faccia per
cambiare in meglio questa società
costituisce uno sforzo inutile?
Che imbecille che sono! Pensa che
per
quanto
riguarda
Emanuele
Filiberto di Savoia avevo già
previsto, dopo la sua vittoria a
“Ballando con le stelle”, una sua
candidatura alle elezioni europee.
Mai che fosse l‟UDC a farla, vista
la
propensione
del
premier
a
guardare con occhi languidi verso
il mondo dello spettacolo. Ma poi
ho capito. Tu sicuramente prima di
me”.
“Vuoi mettere una bella donna con
un uomo sia pure con il sangue blu
nelle vene? E poi dove la metti la
concorrenza anche se non ci sono
concorrenti che tengano per il
presidente
del
consiglio
dei
ministri”.
“Quando feci la previsione della
sua
candidatura
fu
più
un‟esorcizzazione
che
altro.
Purtroppo si è avverata e da parte
di chi? Di un partito che ha
243
sempre predicato bene e razzolato
male. In politica, in religione,
nei rapporti con gli altri. Quando
poi stamattina ho sentito, sempre
per
radio,
una
signora
dire:
“Siamo passati da una monarchia
tragedia ad una monarchia farsa”,
mi sono cascate le braccia. Siamo
all‟indecenza allo stato puro”.
“Ma tu chi credi di essere? Come
ti
permetti
di
giudicare
impunemente gli altri? Gli altri
sono uomini come te e come me.
Tutti hanno gli stessi diritti:
sia
le
veline,
sia
Emanuele
Filiberto, sia…”
“Sia Carneade, vorresti dire? No,
amico mio. Io lotto per le pari
opportunità, non per i privilegi”.
Salgo in fretta le scale, per
quanto me lo consentano le mie
gambe, e guadagno la cucina per
farmi un caffè scacciapensieri.
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