Presenza in Italia di Fusarium oxysporum su Cereus peruvianus
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Presenza in Italia di Fusarium oxysporum su Cereus peruvianus
RICERCA Presenza in Italia di Fusarium oxysporum su Cereus peruvianus monstruosus Domenico Bertetti - Pietro Pensa - Anna Poli - Maria Lodovica Gullino - Angelo Garibaldi Centro di Competenza per l'Innovazione in campo agro-ambientale e agro-alimentare (AGROINNOVA), University degli Studi di Torino - Grugliasco (TO) Riassunto Durante l'estate 2010, numerose piante di Cereus peruvianus monstruosus coltivate in un'azienda floricola della Liguria, manifestavano imbrunimenti vascolari e marciume molle di colletto e fusto, in seguito attribuite ad attacchi di Fusarium oxysporum. Ii parassita veniva identificato sia in base all'osservazione delle caratteristiche morfologiche del fungo isolato in purezza ed allevato in vitro, sia in base all'analisi della sequenza ITS (Internal Transcribed Spacer). In questa nota vengono riportati i sintomi osservati e le osservazioni effettuate al microscopio ottico. Questa e la prima segnalazione di F oxysporum su Cereus peruvianus monstruosus nel nostro Paese, cosi come nel resto d'Europa. Parole chiave: piante ornamentali, piante succulente, tracheofusariosi Figura 1 - Avvizzimento e marciume di fusto e colletto causati Summary First report of a vascular wilt caused by Fusarium da Fusarium oxysporum su pianta di Cereus peruvianus monstruosus allevata in vaso. oxysporum on Cereus peruvianus monstruosus cultivated in Italy During the summer 2010, symptoms of vascular wilt and collar and stem rot were observed on plants of Cereus peruvianus monstruosus cultivated in a nursery located in Bordighera (Imperia province, Northern Italy). Symptoms observed on infected plants and morphological Figure 1 - Wilt and collar and stem rot caused by Fusarium characteristics of the fungal causal agent observed on Sintomi osservati ed identificazione del patogeno Durante it mese di luglio 2010, 7.000 piante di circa 4 microscope are described. The pathogen was classified as Fusarium oxysporum and the ITS (Internal Transcribed Spacer) analysis confirmed the identification. This is the first report of F. oxysporum on C. peruvianus monstruosus reported in Italy, as well as in the Europe. Key words: ornamental plants, cacti, fusarium wilt oxysporum on potted plant of Cereus peruvianus monstruosus. 2010 su numerose piante di Cereus peruvianus monstruosus (famiglia Cactaceae) coltivate in un'azienda floricola nei pressi di Bordighera (IM). mesi di eta, trapiantate in giugno-luglio in vasi di plastica (diametro 10 cm) contenenti substrato di coltivazione torboso con scheletro (pH - 6,5 ; E.C. 500 erano allevate in serra ed irrigate tramite aspersione manuale. La density colturale era di 100 piante per metro quadrato. I primi sintomi comparivano alla fine di luglio e si manifestavano Introduzione con andamento acropeto, dal colletto fino alle estremita La produzione di piante succulente allevate in vaso si dei fusti. Esternamente, le parti colpite presentavano inserisce in uno dei settori di maggiore interesse della un anomalo colore ocraceo e perdevano turgidity. produzione orto-florovivaistica della Liguria, dove, nella Successivamente, i tessuti infetti assumevano un colore sola provincia di Savona, la produzione annuale complessiva marrone chiaro. Sezionando i fusti in senso longitudinale, degli ultimi anni ha superato i 60 milioni di pezzi. Sebbene i vasi conduttori apparivano imbruniti, i tessuti interni la coltivazione di piante succulente comporti oneri piuttosto molli e marcescenti e, in prossimita del colletto, andavano elevati, consente di commercializzare numerose specie incontro a disfacimento totale apparendo svuotati. Infine, i e cultivar, anche in contenitori di grandi dimensioni e fusti, stroncati, collassavano coricandosi sulla superficie del piuttosto remunerativi (Borsotto et al., 2008). In questa vaso e la pianta moriva (Figura 1). Era colpito circa it 20% nota si descrive l'alterazione osservata durante l'estate delle piante coltivate. Alcuni campioni di C. peruvianus 84 4-2011 Figura 2 - Cereus peruvianus monstruosus artificialmente inoculato con Fusarium oxysporum: imbrunimento dei tessuti vascolari e primi sintomi di marciume del fusto e del colletto (2a); avvizzimento, marciume molle e formazione di cavita in prossimita del colletto (2b). Figure 2 - Cereus peruvianus monstruosus artificially inoculated with Fusarium oxysporum: vascular browning and first symptoms of collar and stem rot (2a); wilting and soft rot of collar and stem (2b). Uno dei ceppi monoconidici veniva coltivato anche monstruosus infetti erano trasferiti in laboratorio dove venivano effettuati gli isolamenti, prelevando numerosi su substrato CLA (Carnation Leaf-Piece Agar) (Fisher et minuti frammenti di tessuto, al confine delle alterazioni al., 1982), in cella climatica, alla temperatura di 26°C ± 1 interne ai fasts. Dai frammenti, collocati in piastre Petri ed in alternanza di luce e buio (12/12h), per osservare la produzione dei macroconidi. Questi ultimi erano prodotti in sporodochi di colore arancio pallido che comparivano dopo circa 15 giorni ed apparivano lievemente falcati, quasi Su questo substrato, dopo circa una settimana in cella diritti, 3-4-settati, dotati di cellula basale a forma di piede, climatica a 26°C ± 1, in alternanza luce/buio (12h/12h), le di cellula apicale ottusa, con dimensioni di 31,1-51,5 x colonie del fungo apparivano costituite da micelio piuttosto 3,5 (media: 43,2 x 3,8) 11.171. Le caratteristiche morfologiche copioso e soffice, di colore bianco rosato e generavano descritte consentivano di identificare l'isolato ottenuto da pigmenti rosa pallido nel substrato agarizzato. Dagli isolati C. peruvianus monstruosus come Fusarium oxysporum ottenuti in purezza erano ricavati i ceppi monoconidici, (Leslie e Summerell, 2006). La classificazione del fungo poi coltivati su substrato SNA (Spezieller Nahrstoffarmer era confermata tramite l'analisi della sequenza ITS. Il DNA Agar) (Nirenberg, 1976) per la conservazione a 7°C in dell'isolato veniva estratto utilizzando it Nucleospin Plant provette sterili e per l'osservazione di microconidi e kit (Macherey Nagel) e su di esso era condotta una reazione clamidospore. I microconidi, unicellulari e di forma ovato- di PCR, utilizzando i primer ITS1/ITS4 (White et al., 1990), ellittica, erano prodotti su corte monofialidi ed avevano in grado di amplificare la regione intergenica tra le sequenze le dimensioni di 4,3-8,2 x 2,3-3,8 (media: 6,0 x 2,8)µm. codificanti per gli RNA ribosomali 28S e 18S che comprende Le clamidospore erano numerose, terminali e intercalari, al suo interno la sequenza del rRNA 5S (Internal Transcribed dotate di parete verrucosa, per lo pia singole ma anche in Spacer). Successivamente, it prodotto dell'amplificazione coppia e, talvolta, in gruppi o in catene e misuravano 6-8 era sequenziato direttamente, ottenendo una sequenza di contenenti terreno di coltura selettivo per Fusaria (Komada, 1975), si sviluppavano costantemente le colonie di un fungo che, successivamente, veniva coltivato in purezza su PDA. 85 4-2011 498 paia di basi (Gene Bank accession number JF422071) che, analizzata con l'algoritmo BLASTn (Altschul et al., 1997) (E =0), consentiva di identificare come Fusarium oxysporum it fungo isolato da C. peruvianus monstruosus. Lavori citati Altschul S. F., Madden T. L., Schaffer A. A., Zhang Z., Miller W., Lipman D. J. (1997) - Gapped BLAST and PSI-BLAST: a new generation of protein database search programme. Nucleic Acids Research, 25, 3389-3402. Inoculazione artificiale Per riprodurre i sintomi, 5 piante apparentemente sane Borsotto P., Sturla A., Trione S. (2008) - La floricoltura x 106 CFU/ml. L'inoculo era ottenuto in substrato liquido ligure. Istituto Nazionale di Economia Agraria (I.N.E.A.) e Regione Liguria, Roma, 113 pp. Fisher N. L., Burgess L. W., Toussoun T. A., Nelson P. E. (1982) - Carnation leaves as a substrate and for preserving cultures of Fusarium species. Phytopathology 72, 151-153. Komada, H. (1975) - Development of a selective medium a base di idrolizzato di caseina, posto in agitazione (90 for quantitative isolation of Fusarium oxysporum from di C. peruvianus monstruosus di circa 6 mesi di eta, allevate in vaso, venivano inoculate artificialmente tramite l'immersione delle radici in una sospensione conidica, omogeneizzata e diluita alla concentrazione finale di 2,4 natural soil. Review of Plant Protection Research, 8, 114Cinque piante, le cui radici venivano immerse in acqua 125. sterile, erano impiegate in quality di testimoni. Tutte le Farr D. F., Bills G. F., Chamuris G. P., Rossman A. Y. (1989) piante erano poi trapiantate in vasi contenenti circa tre - Fungi on plants and plant products in the United States. r.p.m.) per 10 giorni, in alternanza di luce e buio (12/12h). litri di terriccio disinfestato a vapore, costituito da torba di sfagno, pomice, corteccia di pino e argilla (50:20:20:10) e collocate in cella climatica, in alternanza di luce e buio (12/12h), alla temperatura di 25°C ± 1. Circa 30 giorni dopo l'inoculazione, gli stessi sintomi osservati in campo apparivano solo sulle piante inoculate (Figure 2a; 2b). Da queste era possibile reisolare lo stesso fungo inoculato, soddisfacendo i postulati di Koch. APS Press, St. Paul, Minnesota, Stati Uniti, 1252 pp. McLaughlin A. M. (1934) -A Fusarium disease of Cereus schottii. Phytopathology, 34, 495-506. Nirenberg H. I. (1976) - Untersuchungen fiber die morphologische und biologische Differenzierung in der Fusarium Sektion Liseola. Mitteilungen aus der attribuita ad attacchi di E oxysporum la tracheomicosi rinvenuta su C. schottii in Messico e negli Stati Uniti Biologischen Bundesanstalt Far Land- und Forstwirtschaft (Berlin-Dahlem), 169, 1-117. Leslie J. F., Summerell B. A. (2006) - The Fusarium Laboratory Manual. Blackwell Professional, Ames, Iowa, USA, 388 pp. Petrak F. (1931) - Contributions to the knowledge of some fungous diseases of Cacti. Zeitschr. ftir Parasitenkunde, 5, 226-249. (McLaughlin, 1934). Sempre negli Stati Uniti, E oxysporum Preti G. (1939) - Moria di piante di Cereus peruvianus viene annoverato tra i parassiti di Cereus sp. (Farr et al., 1989), mentre nella ex Cecoslovacchia, it marciume del monstruosus per fusariosi in provincia di Imperia. Rivista di Patologia vegetale, 29, 169-183. White T. J., Bruns T., Lee S., Taylor J. W. (1990) Amplification and direct sequencing of fungal ribosomal RNA genes for phylogenetics. In: PCR Protocols: a guide to methods and applications. (Innis M. A., Gelfand D. H., Sninsky J. J., White T. J. coord.). Academic Press, San Diego, California, USA, 315-322. Conclusioni Sono poche le fusariosi finora riportate in bibliografia scientifica su specie appartenenti al genere Cereus. E' stata fusto osservato su varie cactacee, tra cui Cereus spp., e stato attribuito ad attacchi di Fusarium blasticola (Petrak, 1931). Una segnalazione molto antica di un fungo identificato come Fusarium oxysporum provocante sintomi assai diversi da quelli descritti in questo lavoro e stata fatta molti anni fa (Preti, 1939) senza ulteriori ossservazioni. I danni piuttosto considerevoli causati da E oxysporum su C. peruvianus monstruosus riscontrati in serra impongono di considerare con attenzione i rischi determinati dalla presenza di questo parassita. Ai fini preventivi, e di fondamentale importanza l'utilizzo di materiale propagativo sano ed evitare gli eccessi idrici nel terreno. L'eliminazione alla comparsa dei primi sintomi delle piante colpite e la loro distruzione puo ridurre ii potenziale d'inoculo e, con esso, la possibility che it patogeno contamini i vasi attigui tramite schizzi d'acqua infetta contenente frammenti di micelio, conidi o clamidospore, soprattutto nel caso dell'adozione di sesti d'impianto ad elevata density. Anche gli eventuali teli pacciamanti su cui poggiano i contenitori vanno disinfettati. Ringraziamenti Lavoro svolto con it contributo del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nell'ambito dell'accordo programmatico per la promozione dell'agricoltura sostenibile. 86 4-2011
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