bianchi c.n., cattaneo-vietti r., morri c., navone a.

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bianchi c.n., cattaneo-vietti r., morri c., navone a.
Biol. Mar. Mediterr. (2007), 14 (2): 148-149
C.N. Bianchi, R. Cattaneo-Vietti, C. Morri, A. Navone1, P. Panzalis1, P. Orrù2
Dipartimento Territorio e Risorse (Dip.Te.Ris.), Università di Genova,
Corso Europa, 26 - 16132 Genova, Italia.
[email protected]
1
Consorzio Gestione AMP di Tavolara-Punta Coda Cavallo, Via Angioj, 1 - 07026 Olbia (SS), Italia.
2
Dipartimento Scienze della Terra (Di.S.Ter.), Università di Cagliari,
Via Trentino, 51 - 09127 Cagliari, Italia.
IL CORALLIGENO DELL’AREA MARINA PROTETTA
DI TAVOLARA PUNTA CODA CAVALLO
(SARDEGNA NORD-ORIENTALE)
CORALLIGENOUS FORMATIONS IN THE MARINE PROTECTED
AREA OF TAVOLARA PUNTA CODA CAVALLO
(NE SARDINIA, ITALY)
Abstract - Scuba diving surveys, carried out in 46 sites between 1989 and 2005 down to 57 m depth,
allowed the recognition of 5 different typologies of coralligenous formations (coralline algae buildups): i)
enclaves within infralittoral assemblages on vertical walls, either carbonatic or granitic; ii) on limestone
pinnacles between 25 and 40 m depth; iii) on granite inselbergs and other erosional remnants 38 to 56 m
deep; iv) organogenic platforms at 42-44 m; v) on beach-rocks at 27, 40 and 54 m. The exuberance of a
“typical” coralligenous community, with tall gorgonians and/or large sponges, was not correlated with an
important accretion of the basal layer of coralline algae.
Key-words: coralligenous, bioconcretion, diving survey, Marine Protected Area, Mediterranean Sea.
Introduzione – Il coralligeno rappresenta la principale biocostruzione del Mediterraneo, in termini sia di potenza sia di biodiversità associata (Bianchi, 2002). Per
unicità ed importanza ecologica, il coralligeno è stato spesso equiparato alla prateria
di posidonie, ma la “Direttiva Habitat” 93/43/CEE non gli assegna lo stesso status di
habitat prioritario per la conservazione (Bellan-Santini et al., 2002). Le conoscenze sul
coralligeno sono state riviste da Ballesteros (2006): ulteriori ricerche sono necessarie per
la caratterizzazione delle diverse tipologie, in relazione sia alla ripartizione ecologica
sia alla distribuzione geografica. Nell’Area Marina Protetta (AMP) di Tavolara Punta
Coda Cavallo si riscontrano notevoli varietà ed abbondanza di coralligeni (Navone e
Bianchi, 1992; Navone et al., 1992). In questo lavoro ne vengono brevemente descritte
fisionomia e sviluppo della bioconcrezione, in funzione della profondità e della geomorfologia (Orrù e Pasquini, 1992).
Materiali e metodi – Tra il 1989 ed il 2005 sono stati effettuati 96 rilevamenti subacquei in 46 siti, fino a 57 m di profondità. La bioconcrezione è stata stimata tramite
un penetrometro a mano, distinguendo 3 casi: assente o scarsa (penetrazione nulla);
moderata (penetrazione millimetrica); importante (penetrazione centimetrica). Sono
state differenziate 4 fisionomie dello strato elevato: assente o incospicuo; monospecifico ad Eunicella cavolinii (EC); oligospecifico a grandi spugne (GS), quali Spongia
agaricina, Sarcotragus foetidus e Axinella polypoides, talvolta accompagnate da Eunicella singularis; plurispecifico a Paramuricea clavata (PC), cui si possono aggiungere
Eunicella cavolinii, Eunicella singularis, Salmacina dysteri, Spongia agaricina, Aplysina
cavernicola ed Alcyonium acaule. Una descrizione di dettaglio di tutti i siti e dei diversi
popolamenti osservati si può trovare in Bianchi et al. (2007).
Risultati – Popolamenti ad affinità coralligena sono stati osservati in 29 siti, su 5
diverse morfologie: i) pareti verticali a profondità infralitorali (7-33 m); ii) pinnacoli
calcarei da 25 a 40 m di profondità; iii) inselberg ed altre forme residuali granitiche
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tra 38 e 56 m di profondità; iv) piattaforme organogene a 42-44 m di profondità;
v) beach-rock a 27, 40 e 54 m di profondità. Il coralligeno di parete (i) si configura
essenzialmente come un enclave, favorito dalla pendenza verticale o strapiombante
del substrato, all’interno di popolamenti algali infralitorali; la bioconcrezione è scarsa
(soprattutto su granito) o moderata (soprattutto su calcare), e lo strato elevato è quasi
sempre EC. I pinnacoli calcarei (ii), frammenti della bancata dell’Isola di Tavolara,
presentano bioconcrezione moderata o importante e strato elevato PC. Gli inselberg
(iii), localizzati soprattutto nel Canale di Tavolara, costituiscono diversi tipi di secche
rocciose ad affinità coralligena: quelle relativamente più superficiali possono avere bioconcrezione moderata ma strato elevato assente oppure bioconcrezione scarsa e strato
elevato EC; le più profonde hanno sempre bioconcrezione scarsa, con strato elevato
PC (verso l’apice) o GS (alla base). Le piattaforme organogene (iv) sono poco estese,
hanno sempre bioconcrezione importante e strato elevato EC (più raramente PC). Le
beach-rock presentano aspetti coralligeni (v) a partire da 27 m, dove la bioconcrezione
è moderata ma lo strato elevato è assente; a 40 m si trovano situazioni con bioconcrezione scarsa e strato elevato GS oppure con bioconcrezione importante e strato
elevato assente; a 54 m la bioconcrezione è sempre importante e lo strato elevato,
molto sviluppato, sempre PC.
Conclusioni – Geomorfotipi diversi offrono impianto a coralligeni differenti, indipendentemente dalla profondità (con l’evidente eccezione delle enclavi infralitorali). Le
differenze riguardano sia la bioconcrezione, sia lo strato elevato: i due aspetti non
risultano assolutamente correlati, al punto che bioconcrezioni importanti possono
avere strato elevato assente o incospicuo mentre “tipici” popolamenti coralligeni, caratterizzati dall’esuberanza di Paramuricea clavata e dalla varietà del corteggio di specie
caratteristiche, possono svilupparsi in assenza di bioconcrezione. L’aspetto a grandi
spugne, ricorrente su rocce basse poco bioconcrezionate in vicinanza del fondo sedimentario, è poco noto e richiederebbe studi più approfonditi.
Bibliografia
BALLESTEROS E. (2006) - Mediterranean coralligenous assemblages: a synthesis of present knowledge. Oceanography and Marine Biology: an Annual Review, 44: 123-195.
BELLAN-SANTINI D., BELLAN G., BITAR G., HARMELIN J.G., PERGENT G. (2002) Handbook for interpreting types of marine habitat for the selection of sites to be included in
the national inventories of natural sites of conservation interest. United Nations Environment
Programme, Action Plan for the Mediterranean, Regional Activity Centre for Specially Protected
Marine Areas, Tunis.
BIANCHI C.N. (2002) - La biocostruzione negli ecosistemi marini e la biologia marina italiana. Biol.
Mar. Medit., 8 (1): 112-130.
BIANCHI C.N., MORRI C., NAVONE A. (2007) - I popolamenti delle scogliere rocciose sommerse
dell’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo (Sardegna nord-orientale). Scientific
Reports of the Port-Cros National Park.
NAVONE A., BIANCHI C.N. (1992) - Riserva marina di Tavolara-Capo Coda Cavallo (Sardegna
NE). Carta bionomica dei fondi marini. Studio Navone, Olbia.
NAVONE A., BIANCHI C.N., ORRÙ P., ULZEGA A. (1992) - Saggio di cartografia geomorfologica e bionomica nel parco marino di Tavolara-Capo Coda Cavallo. Oebalia, 17 (2) Suppl.:
469-478.
ORRÙ P., PASQUINI C. (1992) - Rilevamento geomorfologico sottomarino della riserva marina di
Tavolara Capo Coda Cavallo (Sardegna nord-orientale). Giornale di Geologia (3), 54 (2): 49-63.
Ricerca effettuata nell’ambito di un progetto di collaborazione tra Dip.Te.Ris. e AMP di Tavolara Punta
Coda Cavallo.