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CAPITOLO 14 L’ARRIVO SeaWorld ricevette dal governo federale il permesso per l’importazione di Tilikum in condizioni di emergenza l’8 gennaio 1992. Il giorno seguente, il volo charter adibito al trasporto dell’orca atterrò all’aeroporto internazionale di Orlando. L’esodo, avvenuto in tutta fretta da SeaLand of the Pacific, venne portato a compimento in sordina. Il Dipartimento delle relazioni pubbliche di SeaWorld, il quale solitamente annunciava l'arrivo di un nuovo esemplare nei propri parchi con titoloni a tutta pagina, sembrò voler smorzare il più possibile la notizia dell'arrivo di Tilikum. Il quotidiano della città di Orlando, l’Orlando Sentinel, relegò la notizia alla sezione intitolata “Trafiletti della Florida centrale”. Il nome di Tilikum non veniva menzionato, né si faceva alcun riferimento, all’interno del breve articolo, alla morte di Keltie Byrne, della quale era stato l’artefice. Il Sentinel riportò le parole di Brad Andrews, direttore del settore zoologico, il quale dichiarava: “ L'orca è arrivata all'aeroporto verso le 6.40 del pomeriggio, e le sue condizioni sono buone”. Tilikum, che aveva ormai raggiunto una lunghezza di quasi 7 metri e un’età intorno agli 11 anni, era stato trasportato all'interno di una speciale cassa da imballaggio, ideata per l’occasione, a bordo di un volo cargo partito dallo stato di Victoria, nel Canada, alle 9.30 del mattino ora locale. Non vennero fornite spiegazioni sul perché il viaggio fosse durato più di 9 ore. A conti fatti, l’orca aveva probabilmente trascorso più di undici ore in quella cassa. Una fotografia scattata dalla Associated Press divenne di dominio pubblico. Mostrava l'orca che galleggiava docilmente sullo stomaco, le pinne pettorali tranquillamente distese, mentre un 1 addestratore in muta subacquea le stava al fianco, l'acqua che gli arrivava alla vita, e gentilmente accarezzava il dorso dell'animale. Era un ritratto molto toccante in cui un essere umano e una bestia condividevano un momento di fiducia reciproca. Quelli che si dicevano contrari al trasferimento di Tilikum misero immediatamente in chiaro che il permesso era solamente temporaneo, e che il destino dell’orca non era ancora stato deciso. Per loro, Orlando era solamente una tappa verso una destinazione più idonea, preferibilmente le acque al largo delle coste dell'Islanda. Alcuni membri della Camera dei Comuni Canadese diedero il via a una campagna attraverso la quale venivano inviate delle lettere ai governi degli Stati Uniti e del Canada che esortavano a porre un bando immediato alla vendita dei cetacei, e richiedevano che alcune delle orche in cattività, tra cui Tilikum, venissero rilasciate nel loro ambiente naturale. Anche Erich Hoyt, autore di un testo molto influente intitolato: Orca, the Whale Called Killer, e che in quel periodo collaborava con la Whale and Dolphin Conservation Society del Regno Unito, fece notare all’agenzia del Dipartimento della Pesca degli Stati Uniti che permettere che uno dei cetacei dello stato canadese di Victoria entrasse in territorio statunitense “presentava una questione alquanto spinosa sia per l’NMFS sia per SeaWorld”.1 Sebbene la morte di Keltie fosse stata la prima in assoluto nella storia dei parchi acquatici, erano stati riportati “decine di incidenti, documentati nei dettagli, molti dei quali gravi e molti dei quali avvenuti a SeaWorld”, scrisse Hoyt. “Sembra impossibile credere che non siano stati molti di più gli addestratori uccisi dalle orche. E’ evidente che, in seguito a una tale fatalità, sia necessario porsi delle domande su quanto sia appropriato far esibire delle orche in cattività”. 1 2 Hoyt disse che SeaWorld avrebbe dovuto fornire un “rapporto dettagliato” sulla morte avvenuta a SeaLand, lanciando l'accusa secondo cui il superficiale resoconto dell’accaduto offerta da SeaWorld era “del tutto inaccettabile. È difficile credere che SeaWorld non abbia condotto delle indagini sulla questione. Ma, se non l' hanno fatto, dovrebbe venire loro imposto”. Hoyt aveva inoltre parlato, in maniera non ufficiale, con gli addestratori di orche di Orlando. “ Alcuni sono piuttosto preoccupati dal fatto che le orche di SeaLand vengano trasferite a SeaWorld”, scrisse. “ Dicono che non c'è spazio sufficiente, e il loro comportamento precedente le rende pericolose”. SeaWorld stesso ha fatto sapere all’NMFS che tre di queste orche “non erano mai state addestrate”. Se ciò fosse stato vero, sarebbe stato doveroso da parte dell'agenzia scoprire che cosa avevano fatto negli ultimi dieci anni in cattività, e le implicazioni legate al loro trasferimento a SeaWorld per chiunque ne fosse coinvolto. Purtroppo per SeaWorld, le proteste non giunsero solo sotto forma di lettera. Il 19 gennaio una ventina di manifestanti, tra cui parecchi bambini, si presentarono al cancello principale del parco acquatico di Orlando, picchettando l'entrata con cartelli che dicevano: UN ALTRO GIORNO, UN ALTRO DOLLARO, UN ALTRO DELFINO. LA CATTIVITA’ UCCIDE. SEAWORLD E’ LA PRIGIONE DELLE ORCHE. E infine la scritta LIBERATEMI! che correva parallela alla sagoma di Shamu. Il Sentinel pubblicò una fotografia dei manifestanti accompagnata da un trafiletto in cui si chiariva che stavano semplicemente manifestando contro la recente acquisizione di Tilikum, un’orca proveniente dal Canada, da parte di SeaWorld. Di nuovo, nessun accenno al fatto che questa orca avesse effettivamente ammazzato una persona. Gli attivisti erano stati fotografati all’esterno della struttura, su una strada trafficata di Orlando, “dopo che gli agenti 3 di polizia, chiamati da SeaWorld, li avevano spinti fuori dalle proprietà del Parco”, indicava il trafiletto. All'interno, gli addestratori dello Shamu Stadium erano a malapena a conoscenza della controversia. E ancor meno dei segnali di pericolo lanciati da Erich Hoyt, dall’NMFS e da tutti gli altri. Samantha Berg, l’addestratrice di New York, era di turno allo Shamu Stadium il giorno dell’arrivo di Tilikum (Jeff Ventre era di servizio al Whale and Dolphin Stadium, ma sarebbe tornato allo Shamu Stadium nel 1994. Carol Ray aveva lasciato SeaWorld un anno prima). Tilly venne lasciato ad ambientarsi in una delle vasche posteriori, dove per il momento sarebbe rimasto solo, fino a quando uno degli addestratori più anziani l’avesse considerato pronto a incontrare le fanciulle: la regina Katina, le femmine di casta inferiore provenienti dall'Islanda, Winnie e Gudrun, e la figlia di Gudrun, l’orca per metà transiente, Taima. Sam non riteneva che ci fosse alcuna ragione per temere Tilikum. Da quello che aveva sentito dire, Tilly si era rifiutato, per ore, di restituire il corpo senza vita di Keltie Byrne, perché si era ritrovato in possesso di un “giocattolo” tutto suo, ed era molto raro che le femmine condividessero i giochi con lui o che lo lasciassero partecipare. Nessuno le aveva detto che le orche avevano bloccato la via di uscita dalla vasca all'addestratrice mentre lei stava ancora lottando per la propria vita. Forse alcuni degli addestratori più anziani ne erano al corrente, ma quelli che si trovavano ai livelli inferiori ne erano del tutto ignari. “Ho una visione alquanto diversa”, disse Sam un anno dopo, “quando penso a Keltie che perde rapidamente conoscenza a causa dell'ipotermia e che affoga, e a Tilikum che se la porta in giro come un souvenir, rispetto a uno scenario in cui le orche cercano di impedirle di uscire dall'acqua, coscienti o meno che fossero del fatto che la stavano uccidendo”. 4 A Sam avevano raccontato che Tilikum non aveva ucciso nessuno, ma quel messaggio non combaciava con ciò che vedeva dipanarsi tutto intorno a sé. Nel corso del primo giorno di Tilikum a SeaWorld, una delle addestratrici si trovava in piedi su uno dei cancelli che separavano due vasche, e riproduceva alcuni versi per attirare l'attenzione della grossa orca e stimolarne una risposta. Aveva i capelli sciolti, e la muta slacciata le pendeva intorno alla vita. Quando Chuck Tompkins e il responsabile degli addestratori Thad Lacinak la videro in quella posizione “per poco non persero la testa”, disse Sam a Jeff quel pomeriggio. I due uomini si misero a urlare incitando l'addestratrice a togliersi immediatamente da quel cancello. Pochi giorni dopo, Chuck e Thad annunciarono una nuova serie di regole da applicare esclusivamente in presenza dell’orca Tilikum. Sam lesse l’elenco a Jeff: “ Per nessuna ragione la muta deve rimanere aperta in sua presenza. Nessun oggetto deve pendere, dandogli l'opportunità di acchiapparlo, né capelli né fischietti di sorta. E nessuno, mai, gli si deve sdraiare a fianco. Mai”. Tutte le sessioni di addestramento di Tilikum dovevano essere condotte esclusivamente in posizione verticale e solo dagli addestratori anziani, e comunque solamente quando un secondo addestratore anziano era presente in veste di osservatore.Venne tracciata una linea perimetrale intorno alla vasca di Tilikum, e solo gli addestratori anziani avevano l'autorizzazione a lavorare con lui e a osservare coloro ai quali era permesso oltrepassare quella linea. Sam era rimasta perplessa di fronte a tanto trambusto. Dopo tutto, quello che era successo in Victoria era stato solo un tragico incidente. Si disse che stavano solamente prendendo tutte le precauzioni possibili con l'annuncio di queste nuove regole per Tilikum. Non le passò per la testa il fatto che potessero avere più informazioni sul passato dell'orca di quanto dessero a vedere, 5 almeno ad alcuni degli addestratori. E comunque, molte cose si svolgevano in quel modo: ti dicevano solamente quello che era opportuno farti sapere. Sam non era qualificata per lavorare con Tilikum, quindi non c’era la necessità di metterla al corrente. Sam sentì alcuni membri dello staff parlare con i responsabili e discutere la necessità di desensibilizzare Tilikum alla presenza degli esseri umani in acqua. Mark Simmons, l’amico di Jeff, e molti altri addestratori si schierarono a favore della “desensibilizzazione” di Tilly. Sam non riusciva a prendere una decisione. Tanto per cominciare, chi si sarebbe offerto volontario per entrare in acqua con l'orca? Pensò che avrebbero potuto farcela se avessero avuto una vasca gigantesca, con Tilikum da un lato, e l'addestratore che entrasse in acqua dal lato opposto, così che la persona sarebbe riuscita a uscire in tempo se qualcosa fosse andato storto. Ma, anche in quel caso, gli addestratori avrebbero dovuto tentare delle “approssimazioni” sempre più ravvicinate all'orca, fino a trovarsi in una posizione di indiscutibile vulnerabilità. Alla fine si rese conto del perché i responsabili avessero rifiutato di correre un simile rischio. Sam non disse nulla. Amava il proprio lavoro, e aveva imparato che il modo migliore per tenerselo stretto, e anche il più rapido per “fare carriera”, consisteva semplicemente nel seguire alla lettera quello che ti chiedevano di fare senza porre domanda alcuna. Ci sarebbero probabilmente voluti dai sei mesi a un anno prima che un nuovo addestratore potesse entrare in acqua, a seconda della sua esperienza. Sam aveva tutto l'interesse a comportarsi come le dicevano di fare, anche se aveva il sospetto che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Poche settimane dopo l'arrivo di Tilikum a Orlando, un nuovo membro dello staff degli addestratori cominciò il proprio apprendistato allo Shamu Stadium. Era John Jett, un metro e ottanta di ragazzo del Midwest con gli occhi azzurro chiaro, la 6 testa rasata, e una robusta corporatura da palestrato. John aveva iniziato a lavorare a SeaWorld sei mesi prima e ora era stato trasferito allo Shamu Stadium. Non ci volle molto perché stringesse amicizia con Jeff. John era cresciuto nella zona del Kansas di Kansas City, e nel 1989 si era laureato in scienze ambientali all'Università del Kansas. Dopo la laurea era stato assunto in un laboratorio di analisi ambientali, dove svolgeva parecchio lavoro sul campo raccogliendo campioni nelle foreste e nei corsi d'acqua oltre che dalle costruzioni e da altri terreni. Un’estate John venne mandato a compiere le analisi delle acque di un parco divertimenti del luogo chiamato Worlds of Fun, il quale comprendeva anche un patetico show di delfini. Gli esemplari venivano tenuti in quella che rassomigliava a una grossa vasca da bagno e si esibivano in acrobazie per il pubblico. Il primo giorno John si presentò in anticipo, prima dell’apertura ufficiale del parco, per cominciare a raccogliere i campioni senza venire disturbato. C’era silenzio ovunque, se non fosse stato per i vari stridii emessi dai delfini. Nessuno era presente per impedirglielo, pertanto John si diresse verso la piccola vasca e cominciò a interagire con i delfini, accarezzandoli e sorridendo per le loro buffonate. “Mi ha cambiato la vita”, disse a Jeff una sera mentre condividevano una birra e delle costine alla griglia in un ristorante di Orlando. “E mi sono detto che non mi sarebbe per niente dispiaciuto lavorare con quei cetacei. Ma mi rendevo conto che i delfini si trovavano in una situazione davvero triste. Sapevo che ci doveva essere un modo migliore di gestire le cose”. John si mise alla ricerca di offerte di lavoro che permettessero di interagire con balene e delfini. Nel 1991 inviò il proprio curriculum a SeaWorld. “ Pensai che, se volevo lavorare con i cetacei, quello sarebbe stato il posto giusto”. 7 Jeff ascoltava l'amico che raccontava una storia molto simile alla sua. John si considerava un aspirante scienziato, e l'intenzione era quella di continuare a studiare per un Master. Sea World sembrava il luogo ideale per cominciare a intraprendere la propria ricerca sui cetacei. “Poi, quando iniziai il lavoro vero e proprio e partecipai alle sessioni informative sulle pubbliche relazioni, ricordo che tornai a casa una sera pensando: qui c'è qualcosa che non funziona”. Le sessioni di “addestramento” lasciarono John piuttosto sorpreso. Non si parlava della storia naturale degli animali di SeaWorld. Niente sui delfini o sulla loro biologia, né sui comportamenti sociali delle orche. Invece di apprendere dati scientifici relativi ai cetacei, John ebbe l'impressione che gli stessero inculcando nel cervello piccole frasi fatte. Al nuovo staff fu insegnato a ripetere alcune frasi standard:”I nostri animali vivono più a lungo in cattività che in natura. La pinna dorsale del maschio dell'orca si affloscia anche negli esemplari che vivono in mare aperto. È un fenomeno assolutamente naturale. Questi cetacei ricevono le cure veterinarie e dentistiche più sofisticate al mondo”. E così via. Ancora più allarmante, a parere di John, fu il fatto che ai nuovi assunti venne raccomandato di evitare ogni contatto con gli scienziati che, dall'esterno, venivano a osservare gli animali del parco acquatico. John lasciò il primo incontro con un senso di inquietudine che gli attanagliò lo stomaco. Si trattava veramente della scelta giusta? Decise di non demordere. Dopotutto era stato fortunato a ottenere una simile posizione a SeaWorld. I suoi nuovi capi si assicuravano che John non se lo dimenticasse mai: c'erano molti candidati in attesa che non avrebbero esitato a prendere il suo posto nel caso lui avesse deciso di rinunciarvi. 8 Nel corso delle settimane e dei mesi che seguirono, John avrebbe sentito le guide e gli addestratori ripetere al pubblico le stesse identiche parole riguardanti l'importante ricerca scientifica che si svolgeva dietro le quinte di SeaWorld. Ma John sapeva che non esisteva niente di tutto questo. “E’ perché qui non succede quasi niente a livello scientifico”, gli disse Jeff. L'unica ricerca della quale gli addestratori erano a conoscenza era la rudimentale raccolta di dati relativi alla dieta, al peso, alla lunghezza, all'afflosciamento della pinna dorsale, e alla respirazione. Le ultime due venivano controllate giorno e notte. “Cosa te ne fai di tutti quei dati sulla respirazione?” Chiese John. “Non verranno mai utilizzati da nessuno. Inserire in un registro tutti quei dati sulla respirazione è solo un modo per assicurarsi che i cetacei siano in buona salute. Non c'è nessuna scienza qui”. Dopo alcuni mesi trascorsi allo Shamu Stadium, John venne assegnato alla squadra di Tilikum. Aiutava a preparare i pasti e a monitorarne la respirazione. Assisteva durante le sessioni di addestramento e di esercizio, solitamente tenendo il target, una palla posta in cima a un’asta, sospeso sopra la vasca, oppure offrendo del pesce a Tilikum per confermare un rinforzo positivo. Poiché John era arrivato allo Shamu Stadium dopo Tilikum, a lui era stato raccontato ancora meno di quel poco che conosceva Samantha sul passato dell’orca. John non aveva alcun timore di questo grosso esemplare maschio. Sapeva che non si trattava di un animale che si sarebbe esibito in trucchi e acrobazie, che Tilly veniva addestrato per poter fare la propria entrata al termine dello spettacolo e inzuppare gli spettatori una volta che l'NMFS avesse rilasciato il permesso per farlo apparire in pubblico. Ma niente di più. John non avvertiva nemmeno lontanamente che la vicinanza a Tilly avrebbe potuto costituire un pericolo. L’orca gli 9 aveva sempre dato l'impressione di essere un gigante sensibile e gentile, incompreso e trascurato. Tilikum non era oggetto di troppe attenzioni nelle vasche di Orlando. Proprio come Nootka e Katina, a SeaLand, lo avevano più volte attaccato, alcune delle femmine del parco acquatico della Florida spesso infliggevano al nuovo arrivato profondi solchi con i denti. Una mattina John arrivò di buon’ora e notò alcune scie di sangue che Tilikum si stava lasciando dietro mentre nuotava nella vasca. Egli si accorse che il fenomeno accadeva piuttosto regolarmente, e non solo a Tilly ma anche a Winnie, la femmina di rango inferiore. Fu inoltre testimone delle violenze da lei subite da parte delle altre femmine prima di essere trasferita in Ohio. John chiamò queste scie di sangue rosso vivo che rifluivano nel blu della vasca “skywriting” (pubblicità mediante scritte tracciate in cielo dal fumo di un aereo. NdT). Si dissipavano rapidamente, pertanto gli spettatori le notavano di rado. Ma in un paio di occasioni, in presenza di John, lo spettacolo dovette essere cancellato perché il sangue era chiaramente visibile dagli spalti. Era il 1992 quando John si mise il cuore in pace e accettò il fatto di essere stato assunto dallo show business e di non collaborare con la scienza. Nel mese di ottobre l’NMFS rilasciò a SeaWorld il permesso di importare le altre orche di SeaLand negli Stati Uniti e di farle esibire in pubblico. Haida e il suo piccolo, Kyuquot, furono destinati a San Diego. Nootka sarebbe andata in Florida per raggiungere il suo vecchio compagno di vasca, Tilikum, e continuare, in questo modo, a tormentare la propria vittima. Il piccolo di Nootka, di cui Tilikum era il padre, era nato nel 10 febbraio del 1992, ma per ragioni sconosciute aveva rifiutato di farsi allattare dalla madre. Era morto un mese dopo2. Oltre a garantire a SeaWorld il permesso di importare le tre orche dal Canada, l’NMFS diede il nullaosta per trattenere Tilikum a Orlando per un periodo di tempo indefinito e per farlo esibire davanti al pubblico. L'orca era stata trasferita in Florida in qualità di maschio da riproduzione dal valore inestimabile, e ora sarebbe anche diventato un esemplare da spettacolo. Il permesso, tuttavia, veniva accordato solo su precise condizioni. Prima di tutto, SeaWorld avrebbe dovuto fornire, a tutti gli addestratori e a tutto lo staff coinvolto nella “diretta interazione o nella gestione degli animali”3, un rapporto dettagliato sulla storia delle relazioni intercorse tra ogni esemplare e gli esseri umani con cui erano venuti in contatto. Nel 1993, in una gelida mattina di gennaio, Haida e Nootka vennero issate fuori dalla vasca che le aveva ospitate per dieci anni, insieme al piccolo di Haida, Ky, e sistemate ognuna nel proprio contenitore da trasporto, riempito d’acqua. Le due femmine non si sarebbero viste mai più.4 L’arrivo di Nootka a Orlando venne trattato con ancora maggior nonchalance di quella che era stata riservata a Tilikum. Non ci furono testimonianze né manifestazioni di sorta, e all'interno del parco la maggior parte dei membri dello staff ricevette ancora meno informazioni sul coinvolgimento di questo esemplare nella morte di Keltie Byrne di quanto era stato loro raccontato riguardo a Tilikum. John non aveva la più pallida idea che l'orca fosse legata a quell'incidente. Anzi, non sapeva proprio che avesse mai manifestato comportamenti aggressivi. Ma ancora, com'era successo con Tilikum, i responsabili di Sea World non dichiararono Nootka idonea alle esibizioni in vasca. 2 3 4 11 John cominciò a lavorare a fianco di Nootka quasi ogni giorno, in un ruolo di sostegno, dato che l'orca non era una delle sue responsabilità principali, oltre a portare a termine i propri impegni con Tilikum e alle esibizioni durante gli spettacoli. Dava una mano con la nuova femmina per tenerla impegnata in diversi esercizi e nelle cure generali che avevano luogo nelle vasche posteriori. Nonostante le condizioni stabilite al momento del trasferimento dell’orca imponessero che lo staff che interagiva con questo esemplare venisse messo al corrente delle sue “relazioni con gli esseri umani”, ciò non avvenne mai. Solo anni dopo John avrebbe realizzato che gli addestratori di SeaWorld – eccezion fatta per quelli di rango più elevato - venivano deliberatamente tenuti all'oscuro su tutta una vasta serie di questioni relative alla sicurezza durante le sessioni di interazione con le orche. “La mancanza di informazioni dettagliate era la norma ogni volta che negli altri parchi acquatici aveva luogo un incidente”, disse John. “Ricordo una particolare circostanza in cui fummo tutti esonerati, per un breve periodo, dal lavoro in vasca. A tutt'oggi io ancora non so cosa successe”. John disse che sarebbe stato “carino” ricevere relazioni dettagliate relative agli incidenti che avvenivano negli altri parchi, “così forse saremmo riusciti a prevenirli e non sarebbero accaduti nelle nostre vasche. I responsabili più anziani” dichiarò, “ci tenevano all'oscuro di proposito per almeno due ragioni. Per prima cosa, non volevano che gli addestratori mettessero in dubbio la sicurezza del programma. Dopotutto, lo show doveva continuare. E secondo, probabilmente pensavano che non metterci al corrente di quanto il nostro lavoro fosse realmente pericoloso ci avrebbe trattenuti dal chiedere un salario superiore al minimo di legge che ricevevamo”. Traduzione di Elena Montrasio 12
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