A4 - Centro Paradesha

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A4 - Centro Paradesha
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Titolo | Tradere Volume Secondo
Sottotitolo | Per le Vie immateriali dell’Esistenza
Autore | Rosario Castello
Immagine di Copertina | © Massimo Faraoni
ISBN |
© Tutti i diritti sono riservati all’Autore
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta
senza il preventivo assenso dell’Autore o dell’Editore
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ROSARIO CASTELLO
TRADERE
PER LE VIE IMMATERIALI DELL’ESISTENZA
VOLUME SECONDO
EDIZIONI DIGITALI CENTRO PARADESHA
WWW.CENTROPARADESHA.IT
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Sull’Autore
Nato a Palermo, tra le luci e le ombre della magica Sicilia, nel 1972 sceglie di vivere a Roma dove
il mondo delle professioni lo aiuterà a sostenersi lungo gli studi e le ricerche esoterico-spirituali che
lo qualificheranno spontaneamente come <<ricercatore della verità>>.
Ricorderà, praticherà e insegnerà lo Yoga, inteso come “percorso iniziatico”.
Visiterà luoghi e personaggi di “Conoscenza”, in Oriente e in Occidente, che lo aiuteranno a
dischiudere gli eterni enigmi del cuore umano.
Si muoverà e vivrà sempre con semplicità e discrezione dedicandosi a una condivisione della
“Visione” conseguita.
Pubblicazioni:
Yoga – Piccola guida per conoscerlo
Il Volto del Male: Mistero e Origine
Il Sole D’Oro: una via per Shambhala
Tradere - Volume Primo – Per le Stanze dell’Esoterismo
Tradere – Volume Secondo – Per le Vie immateriali dell’Esistenza
Tradere – Volume Terzo – Per le immortali Vie dello Yoga
Strade Alte - Volume Primo – Le Novantanove Stanze della Conoscenza
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Si vuole ringraziare, in tale circostanza, il carissimo amico Massimo Faraoni che, estremamente
sensibile a quanto da noi espresso in termini di “idea-progetto”, ci ha fornito strumenti, competenza,
elevata professionalità e soprattutto un sincero grande amore disinteressato dall’inizio della
realizzazione del sito www.centroparadesha.it all’oggi.
Egli ha suggerito, incoraggiato e favorito la realizzazione di codesta opera (Tradere).
A Massimo, compagno di partecipazione dei “lavori” per la “Grande Opera di Risveglio delle
Coscienze”, tutto il nostro riconoscimento di cuore in nome della Luce Divina.
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“Sorgete, svegliatevi!
Avendo ottenuto i doni, state svegli!
La lama di un rasoio è difficile da percorrere.
I vati chiamano questo l’impervio cammino”.
Katha Upanisad, I, III, 14-15
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Indice generale
Introduzione.................................................................................................................................................... 11
“Conoscenze” sull’”Ente” Umano.................................................................................................................. 13
La Evidente “Verità Unica” da Cercare...........................................................................................................17
I “Misteri”: Sacri, Oscuri, Profani.................................................................................................................. 19
Il “Lato Oscuro del Potere” che avanza.......................................................................................................... 25
I Maestri, Luminosi ed Oscuri........................................................................................................................ 27
Comprendere il Femminino per rettificare il Mondo...................................................................................... 31
L’Uomo e la Scienza....................................................................................................................................... 33
Fratellanza...................................................................................................................................................... 35
L’Era Nuova nonostante tutto del Maestro Morya.......................................................................................... 37
Esoterismo, Subconscio e Superconscio......................................................................................................... 39
I Discepoli che cercano l’UNO....................................................................................................................... 41
Risveglio, Illuminazione e Liberazione.......................................................................................................... 43
“Le iniziazioni del mondo antico”.................................................................................................................. 45
La Contro-Iniziazione..................................................................................................................................... 49
Riflessioni sull’Anima.................................................................................................................................... 53
Eppur si muove restando sempre immobile: l’Esoterismo.............................................................................. 59
La Consapevolezza......................................................................................................................................... 63
Direzione ed efficacia di una Sadhana............................................................................................................ 67
Rapporti fra Maestro e Allievo del Maestro Morya........................................................................................ 69
Mudra............................................................................................................................................................. 71
Spiritismo, Canalizzazioni e Riti.................................................................................................................... 75
L’Esoterismo contro il sonno della “Caduta”.................................................................................................. 81
L’Iniziato Giordano Bruno.............................................................................................................................. 85
Il “Risveglio” senza misteri............................................................................................................................ 89
I Predatori della Luce......................................................................................................................................93
L’opera contro i “Figli di Dio”........................................................................................................................ 97
La Massoneria................................................................................................................................................ 99
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Povera Patria!............................................................................................................................................... 103
La Classe Dirigente nel Mondo.................................................................................................................... 105
Attenzione all’Insegnamento del Maestro Morya......................................................................................... 107
Glossario Utile al Ricercatore....................................................................................................................... 109
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Introduzione
Come già dicemmo a suo tempo nell’introduzione del libro “Tradere Vol. Primo”, di cui questo
proseguo altro non è se non il perfezionamento, entrambi questi libri sono il frutto di circa un anno
di lavoro organizzato e divulgato tramite il sito www.centroparadesha.it; uno spazio web
interamente dedicato alla promozione, diffusione e condivisione di conoscenze legate a una
concezione dell’esistenza il cui apice è situato nei valori dello Spirito.
Gli articoli che il lettore troverà in questa raccolta, come nell’altra, sono dunque il riproponimento
di quanto sul sito già pubblicato, ma con la differenza sostanziale che tutto il materiale prodotto, è
stato volutamente riorganizzato in funzione dell’affinità dei temi che i singoli articoli hanno trattato
ignorando intenzionalmente la sequenza temporale con cui invece nel sito essi sono stati proposti.
Ciò per permettere ai tanti affezionati che hanno dimostrato fino a questo momento il loro cospicuo
interesse per gli argomenti sviluppati, di arrivare a riunirli, pur nella loro apparente eterogeneità,
all’interno di un corpo unitario, così da dar vita a una visione chiara, compatta; mentre ai nuovi
viandanti che conosceranno il nostro lavoro principalmente attraverso questi due libri, di formarsi
una precisa idea su quello che la parola Tradizione, nel suo senso più nascosto voglia significare,
attraverso l’attualità innovatrice dei precetti contenuti in questo corpo di antiche conoscenze e la
valenza che questi possono rivestire per i mali di cui soffre l’uomo contemporaneo. Il fine è
avviare, su questi principi, un rinnovamento sostanziale della Società umana e dare inizio così a un
risollevamento generale, ad una Nuova Era ma non in senso concettuale, astratto, vago, ideale,
come alcuni pseudo spiritualismi propongono, ma nella modalità più reale, tangibile ed evidente,
che questa espressione può assumere.
La Verità quando è realmente tale, è concreta, efficace, risolutiva e se la spiritualità ad un certo
punto della storia umana, si è resa astratta, ideale, sentimentale è solo in virtù di un suo scadimento,
una sua involuzione. Gli antichi saggi che attraverso la “trasmissione” (dal latino “tradere”),
divulgavano verità afferenti l’Essere e la Realtà, ponendo in cima a ogni cosa lo Spirito e la sua
trascendente immanenza, non volevano consolare, non cercavano venerazione, non dispensavano
“la grazia”, ma operavano per una trasformazione tangibile dell’uomo. La prova di ciò sta proprio
nell’iniziazione (quella vera), dove la nuova personalità dell’adepto, nulla più conservava (e più
conserva), della sua individualità iniziale, al punto tale da doversi riferire a questi come a un
“rinato”.
Ebbene, come già accennato noi ricollegandoci a questo antico insegnamento, sotto l’influsso del
Centro Spirituale Supremo, promuoviamo queste conoscenze per favorire la nascita di una nuova
cultura della coscienza, che dischiuda gli innumerevoli significati dell’esistenza, mostri le nuove
dimensioni possibili e con esse i futuri raggiungimenti realizzabili.
Detto ciò, vogliamo fornire un’ultima indicazione “didattica”, a proposito di questi due testi. È
importante che questo secondo libro, venga letto solo dopo aver terminato il primo; la loro
organizzazione tematica è stata difatti pensata in maniera consequenziale e per fruirne appieno il
valore, così andrebbero studiati. Sono stati presentati divisi ma per il solo motivo di renderne più
agevole la comprensione; essi in realtà vanno considerati come un solo e unico corpo, perché unica
è la Verità di cui trattano.
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“Conoscenze” sull’”Ente” Umano
L’essere umano, come corpo-personaggio, senza capacità spirituale o intellettuale è destinato ad
essere divorato, esotericamente parlando, da quella forza conosciuta come “faccia di leone”.
Il corpo fisico grossolano, la sua “sostanza”, non è altro che “luce intrappolata
gravitazionalmente”. La sua “sostanza” è miscela “caduta” in un progetto di corpo. Questa miscela
necessita di “elevazione” ma per far ciò ha bisogno di “Luce”. Gli déi tirannici impediscono il
corretto passaggio della “Luce”.
L’uomo ha bisogno di rivolgersi agli déi dalla Luce Perfetta che seguono la Grande Opera di
Evoluzione dell’Umanità.
La Luce di cui si parla è una Luce con la “L” maiuscola che non è quella usata dal sistema
sensoriale umano che forma e misura le immagini. Cioè non è luce solare, vale a dire quella di cui
gli scienziati misurano la velocità. Per usare la visione simbolica si può parlare di vera “Luce
dell’Alto” e relativa “Luce del Basso” (quella inferiore, destinata prima a diminuire e poi a finire).
La Luce con la “L” maiuscola è la Luce Divina, Omnidirezionale, la Luce Creativa che può
combinare e dirigere tipi di luce differenti (pacchetti di Luce) per ogni tipo di creazione visibile e
invisibile. Si parla di Luce oltre il Regno della Luce intrappolata gravitazionalmente.
È nel Regno della Luce intrappolata che gli Esseri Ribelli, i Caduti, hanno avuto rapporti con il
popolo della Terra, trasformandosi in Esseri Distruttivi e degradando l’intelligenza celeste. Evento
che rese necessario l’Intervento Divino. Per questo fu necessario emettere una riprogrammazione
della coscienza per collegare la Luce della Creazione fisica con la “Luce dell’Alto” e
l’esteriorizzazione della Gerarchia Divina (il potere dietro ogni tipo di regno).
Le molecole del sangue e della carne devono essere riprogrammate con la Luce per uccidere la
“bestia” che si è frammista all’umano.
Gli esseri umani sono stati mantenuti dimentichi della liberazione dell’Anima. Registi di tale opera
mostruosa sono i Signori Caduti della Luce, i Maestri dalla Luce Imperfetta che incarnatisi, lungo
le età, in sacerdoti e falsi maestri hanno imprigionato le razze umane nello stato di schiavitù
karmica. Oggi, oltre ad essere ancora sacerdoti e falsi maestri, fanno i leader nei media, nella
scienza, nella politica, nella finanza, direttamente o da dietro le quinte di una organizzazione
occulta.
L’Anima Immortale è l’abitatore dell’ego-corpo-personaggio karmico.
È d’uso chiamare, nel contesto spirituale, l’insieme di ego-corpo-personaggio karmico e Anima
Immortale, “Ente”.
Questo “Ente” manifesta un “Campo di Esistenza”, l’unità unica che lo rappresenta.
Questo “Campo di Esistenza” è una complessa fisiologia, sottile e no.
Questa complessa fisiologia è determinata dal corpo fisico grossolano e da quelli chiamati corpi
interiori o sottili.
Questo “Campo di Esistenza” assume le fattezze, nel suo essere globale, di un “Uovo” (ovvero di
un “Uovo Aurico” – ecco l’Aura – con la punta stretta ai piedi), che racchiude le dinamiche sia del
corpo fisico grossolano sia dei corpi sottili. L’”Uovo Aurico” è comprensivo della sfera sottile
nell’ordine universale (Hiranyaloka). L’”Uovo Aurico”, cioè questo “Campo di Esistenza”, è
equivalente al secondo dei tre “stati” dell’Essere (i tre “stati” avasthatraya: veglia-grossolano –
Virat – , sogno-sottile – Hiranyagarbha – , sonno profondo-causale – Isvara – ), dal quale a sua
volta scaturisce la totalità della manifestazione sottile nell’ordine universale dell’Esistenza (l’Uovo
Cosmico – Brahmanda – , il Germe d’Oro – Hiranyagarbha – ). L’”Uovo Aurico” è il corrispettivo
aspetto sottile individuato, il Jiva sul piano sottile dell’Esistenza.
Sono migliaia le linee direzionali energetiche (dette Nadi nello Yoga) che costituiscono il
Complesso Aurico, comprensivo dei Cakra, quelle “Porte” che permettono l’interscambio con gli
universi.
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Quando si parla di corpo fisico grossolano e corpi sottili la questione è molto più complessa di
quanto molti la fanno sembrare.
Si potrebbe parlare dell’esistenza di cinque potenziali veicoli energetici spirituali che si
interconnettono con il Veicolo Corporeo dell’Umanità per la liberazione o la trasformazione
spirituale.
Nel corpo fisico grossolano (sangue, carne, molecole, cellule) risiede un substrato di potenziali di
corrente continua che precedono i “potenziali di azione” della realtà biologica. Questo substrato è
un vero e proprio corpo energetico, con apparati capaci di assumere il controllo, per così dire, degli
orologi biologici, quindi della realtà comune del mondo. Questo corpo energetico diventa
importante solo in presenza di un certo risveglio di coscienza, le sue risposte dipendono dalla natura
dei livelli di coscienza. Questo corpo (il primo dei cinque sopra menzionati) insieme ad una certa
configurazione di soli tre Cakra sono all’origine delle operazioni (viaggi) “dentro e fuori dal
tempo”.
Un’altra specie di corpo (il secondo dei cinque menzionati), quello elettromagnetico, serve a
codificare il corpo fisico grossolano, in alcune regioni di coscienza dell’universo fisico locale.
L’individuo (l’ego-corpo-personaggio karmico) è come se appartenesse a una famiglia di onde
elettromagnetiche piuttosto che a un’altra. Questa sorta di veicolo elettromagnetico, in presenza di
un elevato risveglio, entra in piena attività, ciò avviene per mezzo del Corpo del Sé Superiore o per
il tramite di un Maestro di Luce che opera con i molti spettri elettromagnetici. La famosa “caduta”
ha anche significato la caduta o perdita di uno “spettro di energia” del potenziale dell’Uomo
Primordiale. Il corpo elettromagnetico prima di procedere lungo il processo di risveglio spirituale
deve essere illuminato dalla “Luce” (“Luce dell’Alto”).
Si aggiunge, ai precedenti, un corpo-veicolo di sintesi vibratoria (il terzo dei cinque) in grado di
operare scientemente, in modo creativo, con i livelli inconsci e subconsci, mediante una certa
disposizione del 4°, del 7° e dell’8° Cakra.
Ancora un altro corpo importante, quello delle “geometrie di Luce” (il quarto dei cinque), correda il
Sistema dell’Ente. Questo prepara il corpo biologico alla grande Esperienza Spirituale di
connessione con il Corpo Superiore del Sé.
Si aggiunge un’ulteriore corpo-veicolo (il quinto dei corpi sopra accennati) fatto di Luce (ad una
certa frequenza) che serve ad equilibrare le caotiche “settantadue aree della mente”, in funzione
della “Rivelazione” diretta auspicata. Questo è come se avvolgesse i precedenti quattro corpi
menzionati per una corretta lettura degli impulsi atti a far distinguere, al Sadhaka, il “sacro” dal
“profano”, in termini di “Luce”.
I Cakra sono delle vere e proprie “Porte” di scambio tra le varie e complesse reti spirituali, mentali
e biologiche degli Esseri e permettono anche l’interscambio con gli universi. Tutto questo ad un
buon livello di risveglio spirituale.
I Cakra solitamente presi in considerazione sono in numero di sette ma sarebbe più corretto
prenderne in considerazione dodici.
I primi Sette vanno, lungo la colonna vertebrale, dal coccige fino al sommo della testa. Giocano un
ruolo importante lungo lo scalare delle determinazioni coscienziali nell’ambito dell’individualità
(dell’Ente).
Il ricercatore della verità (il Sadhaka) deve prenderne coscienza in un qualche modo (meditazione,
tecniche apposite di sensibilizzazione, altro) e pervenire alla loro corretta localizzazione. Nella
fisiologia indù vengono rappresentati simbolicamente sotto forma di loti (padma).
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Ogni Cakra è in stretta corrispondenza con funzioni fisiche, vitali, mentali e spirituali. È l’ascesa di
Kundalini che inizia a dischiudere e animare i Cakra che esprimono i vari stati di coscienza. La
Sadhana ha lo scopo di rimuovere le cause dei limiti, che bloccano il Risveglio della Coscienza, dai
Cakra (dove risiedono vecchi e nuovi semi karmici). Il risveglio libera la pura Coscienza (Siva)
priva di limite e di forma (infinita).
Il Sadhaka, risvegliatosi, sarà spinto, per necessità coscienziale, a sperimentare le funzioni
specifiche dei Cakra. Tale fase della Sadhana va affrontata con estrema Saggezza e possibilmente
con la guida o i suggerimenti di un vero Sapiente (istruttore saggio, un Guru, un iniziato,
indicazioni dei Testi Sacri).
I Sette Cakra:
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Basico – Muladhara – Lam – Istinto di lotta vitale
Sacrale – Svadhisthana – Vam – Istinto procreativo
Solare – Manipura – Ram – Coscienza sensitiva
Cardiaco – Anahata – Yam – Coscienza universale
Gola – Visuddha – Ham – Coscienza empirica
Frontale – Ajna – Om – Coscienza unitiva
Alto – Sahasrara – Coscienza del purusa (il Sé Supremo – Paramatman)
Verrà consigliato al Sadhaka, ad un certo punto della Sadhana, di prestare particolare attenzione ai
Cakra:
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Anahata Cakra
Hridaya Cakra
Ajna Cakra
Ogni Sadhaka risponderà secondo proprie profonde tendenze.
Il risveglio di Anahata Cakra segna l’importante passaggio dalla Coscienza sensitiva (del Manipura
Cakra) al dischiudersi della Coscienza universale.
Il complesso risveglio di Hridaya Cakra (il Cakra dagli Otto petali – dalle 8 bande vibrazionali)
coinvolge pochi pellegrini spirituali perché lo Yoga dell’Hridaya Cakra è quello degli antichi
Veggenti (i Rsi) in grado di ricevere la Conoscenza direttamente come “Suono Divino” (la Sruti). È
il Cakra, infatti, tenuto fuori dallo schema classico dei Sette Cakra, in quanto rappresenta un
“Sentiero” specifico. È contemplato, in Tibet, nel KalaCakra (quale Iniziazione Tantrica).
In molti confondono questo Cakra con quello del cuore (Anahata Cakra a 12 petali). È legato
all’Iniziazione di accesso al “Centro Spirituale Supremo” (Shambhala, l’antico Paradesha dell’Età
dell’Oro). Hridaya Cakra è il Cakra della Mente nel Cuore situato sotto Anahata Cakra e a destra
del cuore.
Il risveglio di Ajna Cakra costituisce l’inizio del viaggio spirituale verso l’unità, l’inizio della
coscienza cosmica. Ajna Cakra è associato alla ghiandola pineale, dove lungo i suoi ormoni secreti
vengono fatti passare messaggi di luce codificati.
Ajna Cakra al suo massimo sviluppo si connette con i Cakra direttamente sopra di lui.
Vi sono dei Sadhaka che per caratteristiche innate e per possibilità di “missioni” spirituali future,
vengono indirizzati alla Sadhana del Turaya (Sentiero del Terzo Occhio).
Ma c’è un Ottavo Cakra, al di sopra della Testa e del Settimo Cakra, che è la matrice attraverso la
quale i sistemi di energia superiori, che circondano il corpo, sono uniti al sistema controllato dei
Sette Cakra menzionati.
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Questo Ottavo Cakra è quello che permette l’unificazione tra il Corpo del Sé Supremo e il sistema
biologico umano per diventare centro di energia per la “Luce Divina” del risveglio completo della
“Fiamma della Salvezza” (la Luce Eterna sopra la testa dei Maestri Illuminati).
Dal Settimo Cakra in poi possono chiamarsi i Cakra del Sé Supremo:
• Ottavo Cakra
• Nono Cakra
• Decimo Cakra
• Dodicesimo Cakra
Sono connessi l’uno all’altro. Svolgono funzioni supercoscienti. Usano la “Luce”.
Sahasrara Cakra è il Loto dai Mille Petali, è la “Corona” sul capo. È la dimora di Siva, la Pura
Coscienza. Durante la Sadhana è il “centro” di attrazione della coscienza (agli inizi, all’insaputa del
Sadhaka stesso). In Esso l’unità scompare nella Non-dualità.
“È con la Luce (jyotisa) con cui gli déi … ascesero al cielo …”
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La Evidente “Verità Unica” da Cercare
Che cosa è accaduto nelle alte sfere del “Pensare”, della Religione e della Scienza, da quando si è
dimostrato effettivamente che le “emanazioni” (dette “radon”) del “radio” (elemento radioattivo
naturale che si trasforma nel gas nobile radon e in elio; trasformazioni che si accompagnano allo
sviluppo di una grande quantità di energia) si possono trasformare in “elio”?
Rivincita dell’Alchimia? No, molto di più: rivincita dello Spirito Intelligente.
È cambiato, negli ambienti che contano, il modo di pensare? Niente affatto.
Sfugge ai più, e in molti fanno finta di non “vedere” (di non capire) che è una evidenza cosmica,
l’esistenza di una “Visione” (“Legge dell’UNO”) che collega in una meravigliosa unità tutte le cose.
Si tratta di una splendida “Visione” dove rientrano i cosiddetti mondi materiali, sentimentale,
intellettuale e spirituale. È possibile risvegliare un alto livello di sensibilità per ognuno di loro che
rappresentano una “Parte” di quel “Tutto” che è “UNO”.
Le Leggi di questa “Visione” sembrano dimostrare una unicità di comportamento per ogni “Parte”,
materiale, sentimentale, intellettuale e spirituale e applicare un medesimo principio con uguali
modalità ai vari ordini di fenomeni paralleli che una stessa causa genera nei vari piani (fisico,
sentimentale, intellettuale e spirituale).
I molti testi antichi a cui fanno capo gli esoterici dimostrano tale “Visione” ed uno di questi lo fa in
modo semplice: è lo Sefer ha-Zohar (il Libro dello Splendore).
Lo Zohar è un testo composito di 1700 pagine, diviso in sezioni; una raccolta di commenti sulla
Torah, il cui scopo è di guidare chi ha già conseguito un elevato livello e grado di risveglio
spirituale. La Torah (parola ebraica che significa Insegnamento o Legge) indica i primi cinque libri
del Tanakh (conosciuti col nome greco di Pentateuco – pente = cinque; teuchos = libro). Questi
cinque libri sono conosciuti anche come Chumash, che deriva da Hamesh, da “Hamishah Humshei
Torah” (“cinque libri della Legge”). Il significato del Tanakh designa i testi sacri dell’Ebraismo.
I Qabbalisti, ovviamente e giustamente, si vantano di aver risvegliato questo “Pensiero-VisioneVerità” quindici secoli prima della scoperta del prisma, scoperta che aiuta a suggerire e a cogliere
questo “Pensiero”.
Nello Zohar, l’Ente Supremo ed Ineffabile viene definito mediante Settanta attributi ordinati in
dieci serie di Sette, e ciascuna corrisponde a un ordine di fenomeni che regolano il mondo. Viene
utilizzata l’analogia Dio-Luce con la caratteristica del mondo del colore (frequenze).
Ogni attributo morale della divinità si fa riscontrare con un dato colore. Nello Zohar i Sette attributi
fondamentali di Dio corrispondono ai sette colori dell’arcobaleno e perciò viene detto “Come i
sette attributi fondamentali nel loro insieme costituiscono Dio, così i sette colori fondamentali nel
loro insieme costituiscono la luce …”.
La luce visibile (bianca) è somma di tutte le frequenze o lunghezze d’onda dello spettro visibile;
ciascuna frequenza è associata a un determinato colore.
La luce visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamente tra i
400 e i 700 nanometri (nm) (nell’aria). La luce è anche caratterizzata dalla sua frequenza.
Frequenza e lunghezza d’onda obbediscono alla relazione: l = v/f (l = lunghezza d’onda; v =
velocità nel mezzo considerato – nel vuoto in genere si indica con c – ; f = frequenza della
radiazione).
L’esoterismo, il suo corpo unico di conoscenze, è antico quanto il mondo e risale alle più remote
origini di una umanità cosciente (l’Età di Paradesha). Il suo primo apparire, dopo l’Età di
Paradesha, si perde nella notte dei tempi.
Ogni autentico esoterico che indaga sui libri sacri della Persia, dell’India, dell’Egitto e della
Giudea non può, in essi, non riconoscere l’unità essenziale, il fondamento unico.
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Lo splendore della “Verità Unica” ha sempre trovato in ogni epoca successiva a quella dell’Età
d’Oro i suoi “Risvegliati” che hanno riflesso, con il loro genio, in una missione particolare, quella
“Verità Unica” secondo i colori delle Epoche e dei Paesi.
L’esoterismo è il portale del grande principio spirituale dell’Eterna “Verità Unica”.
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I “Misteri”: Sacri, Oscuri, Profani
“ Vi fu un tempo remoto
in cui nulla era,
né sabbia né mare
né gelide onde.
La terra non era
e il cielo nemmeno,
solo abisso profondo,
e non v’era erba. “
Voluspa, seconda strofa (dalla tradizione Scandinava)
“ Forme segrete di interazione col sacro che si basano su un’iniziazione e una serie di pratiche
magiche mistiche devozionali che favoriscono il contatto con la divinità e l’evoluzione spirituale e
materiale del partecipante.
Poiché i misteri si rivolgono a un pubblico limitato di adepti che devono mantenere
necessariamente il segreto su ciò che viene loro insegnato e che essi vedono, risulta estremamente
difficile, per non dire impossibile, ricostruire il contenuto simbolico, iniziatico e formativo dei
misteri: con la scomparsa dei miti antichi è anche venuta a mancare la trasmissione da maestro a
discepolo e da iniziato ad adepto tipica di questo sistema di conoscenza “.
da “Enciclopedia dell’Esoterismo” di Roberto Tresoldi
In un vocabolario, Devoto-Oli, alla parola “mistèro” si dice quanto segue:
“ 1. Quanto rimane escluso dalle normali possibilità intuitive o conoscitive dell’intelletto umano, e
che perciò suscita incertezza o interessata curiosità: i m. della natura, della vita, dell’animo
umano; il cuore della donna è un m.; genrc., cosa, fatto, avvenimento oscuro, inspiegabile: la
causa della sua morte è ancora un m. per tutti; anche, atteggiamento di voluta segretezza:
circondarsi di m.; parlare chiaro senza tanti m. 2. Nella teologia cattolica, verità che la ragione
non può di per sé attingere né può, se rivelata, comprendere o dimostrare intrinsecamente, e che
per il credente è materia di fede: il m. dell’Incarnazione. 3. al pl. Nel mondo greco-romano, tipo di
religione iniziatica a carattere occulto e per lo più escatologico, talvolta in opposizione alla
mitologia classica ufficiale. 4. Il dramma religioso, corrispondente, nell’area culturale francese del
Medioevo, alla ‘sacra rappresentazione’ italiana. “.
Invece per “mistèrico”:
“ Connesso ai particolari tipi di culto iniziatico del mondo greco-romano, detti Misteri “.
Il termine “mistèro” viene dal vocabolo “mysterion”, collegato soprattutto alla civiltà greca antica.
Nell’ambito, quindi, di questo contesto si protende a considerare il termine “Mistero” verso la
visione specifica dell’insegnamento esoterico quale era in Grecia con i primi filosofi quale, in
particolare, Pitagora. L’insegnamento esoterico era espresso sotto la denominazione di “Misteri”.
Essi avevano carattere riservato e segreto perciò erano trasmessi in modo silenzioso, nel “Silenzio
totale”. Scopo dei Misteri era pervenire ad una graduale conoscenza mediante la sperimentazione di
profondi stati interiori. La Conoscenza Metafisica pura era appannaggio dei “Grandi Misteri” e vi si
accedeva dopo il superamento dei “Piccoli Misteri”, che riguardavano, quanto può riferirsi allo
sviluppo delle possibilità dello stato umano integrale. L’iniziazione reale è in diretta relazione con i
“Piccoli Misteri”.
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Un Mistero non è qualcosa di inconoscibile ma è certamente incomunicabile, per questo legato al
“Silenzio” ed a procedure riservate per chi, per natura propria, possiede la giusta indole a quel
“Sentiero”. La “Conoscenza di natura non umana”, chiamata “Misteri”, è l’inesprimibile.
Nella storia umana l’uomo comune, fattosi inconscio agente del Male, è stato attratto dal mistero al
solo scopo di usare il potere segreto per ottenere tutto ciò che voleva.
L’uomo comune, l’uomo volgare o profano mancando di quella sensibilità capace di fargli
distinguere la differenza fra “Alto” e “Basso” nella concezione di ciò che è Mistero, nell’accezione
esoterico-spirituale, ha degradato, per infiltrazione, ogni ambito sacro dedito ai Misteri (gli antichi
Ordini spirituali al servizio della “Luce” continuano ad essere presenti solo nell’immaginario
collettivo – quali icone superficiali – ma non esistono più perché passate al servizio del Lato
Oscuro o all’esibizionismo in quanto nature morte).
Si è fatta strada, nella mente dell’uomo, una concezione perversa del mistero ma anche del segreto
dovuta alla inconscia devozione dell’uomo all’ignoranza e all’egoismo.
Nella pubblica opinione comune l’idea di Mistero è associata al Segreto: Mistero e Segreto sono
considerati assimilabili, ma negativamente.
L’uomo comune è affascinato, attratto dal Segreto, ma non arriva a chiedersi cos’è. Per l’esoterico
tutti i segreti sono il simbolo del potere soprannaturale.
L’uomo volgare vede il segreto come strumento per ingannare subdolamente tutti coloro che reputa
impreparati, inesperti o ingenui così da poterli facilmente sfruttare.
Il Segreto, quale simbolo dentro il tabernacolo dei Misteri, può aiutare ad aprirsi alla realtà
spirituale, in quanto spinge l’individuo a scoprire ciò che si nasconde oltre il conosciuto; ma il
segreto come arma di minaccia, ricatto e prevaricazione è porta che si apre al Maligno, il quale per
suo tramite si spande sempre di più nell’umanità, per dirigerla, assoggettarla.
Che cosa ha indotto gli uomini ad utilizzare il Segreto come forma di potere?
Certamente il non sapere di essere l’Anima immortale, per la quale non possono esistere Misteri e
Segreti. È l’Anima che permette la profonda comprensione delle cose quando l’ego-corpopersonaggio non ricorre all’abuso e all’inganno. Più si impara ad essere Anima, e non l’ego-corpopersonaggio karmico, più affluisce ogni tipo di conoscenza necessaria, senza Misteri e Segreti.
Quella che viene chiamata coscienza individuale in un essere umano è, in effetti, uno strato di
coscienza cosmica universale e ognuno è, di fatto, cosciente o meno, ambasciatore del suo strato di
coscienza.
La storia umana è ammantata di Misteri e Segreti, primordiali, antichi e moderni.
Bisogna risalire molto indietro nel tempo per scorgere dove il Male ha posto i suoi primi semi per
poter impiegare il “segreto” come strumento ingannevole contro l’uomo.
Con il “segreto”, come formula o come simbolo, si cominciò l’azione manipolatoria dell’inconscio
e della subcoscienza dell’umanità. L’uomo andava ingannato con il “senso del segreto” per evitare
che ben altri “segreti” pervenissero in suo possesso: potersi risvegliare alla consapevolezza di essere
l’Anima Immortale; che l’Immortalità, per ogni Essere spirituale (e l’Uomo è un Essere spirituale,
incarnato in un corpo-personaggio, purtroppo precipitato in uno “stato di Oblio”) è uno stato
naturale.
Risvegliarsi realmente significa conoscere non solo “L’Albero della Vita” ma anche “L’Albero della
Scienza del Bene e del Male”.
Dopo la “seconda caduta” alcuni degli Esseri spirituali deputati a risvegliare spiritualmente gli
esseri umani dall’Oblio si incarnarono, quali Maestri di Luce, in corpi di uomini in carne ed ossa, in
una razza umana, dove si distinsero intellettualmente e spiritualmente.
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Questi Esseri elevarono di molto i veicoli dell’incarnazione prima che l’umanità diventasse troppo
materiale. Quei Maestri di Luce, prima della scomparsa della Lemuria, ottennero il “segreto”
dell’immortalità (anche nei corpi) sulla Terra. Si trattava, in effetti, della riconquista di un potere
naturale perduto, a seguito della “caduta”. Si trattava della possibilità, per un “Ente”, di passare da
un complesso corporeo logoro ad uno nuovo, senza interruzione di coscienza, cioè secondo un
principio di continuità di coscienza proprio degli Esseri effettivamente risvegliati completamente (a
maggior ragione per le “Fiamme della Salvezza”).
Quei Maestri del Lato Illuminato della “Luce” divennero una Razza Eletta (“Fiamme Viventi” nelle
varie Dimensioni a “luce intrappolata gravitazionalmente”), un modello-matrice codificato.
Il Potere del Lato Oscuro (rappresentato dai Maestri dalla Luce Imperfetta) ebbe paura che le
umanità future entrassero in contatto con tale “segreto” dell’immortalità, e orchestrò un nuovo
inganno per l’umanità “caduta”.
Da questo “segreto” si è sviluppato il “senso del Male” profondo, da quelle origini ad oggi. Il
“senso del Male”, sin da allora, ha formato una grande cordata di esseri umani sensibili al Lato
Oscuro del Potere piuttosto che al Lato Illuminato della Luce (una cordata che alimenta il ciclo
della schiavitù karmica). Il “segreto”produce negli esseri umani invidia, gelosia, le peggiori
meschinità ed un abnorme desiderio di dominio.
Scrive Eliphas Levi (abate Luigi Filippo Constan):
“ Esiste un secreto formidabile, la rivelazione del quale ha già distrutto un mondo, come l’attestano
le tradizioni religiose dell’Egitto, riassunte simbolicamente da Mosè al principio della Genesi.
Questo secreto costituisce la scienza fatale del bene e del male e il suo risultato, quando lo si
divulghi, è la morte. Mosè lo rappresenta sotto la figura di un albero che è al centro del Paradiso
Terrestre e che è vicino e che è attaccato per le sue radici all’albero della vita che è guardato dalla
spada fiammeggiante e dalle quattro forme della sfinge biblica, il Cherubino di Ezechiel … qui mi
debbo arrestare perché temo di già di averne detto troppo.
Si, esiste un dogma unico, universale, imperituro, forte come la ragione suprema, semplice come
tutto ciò che è grande, intelligibile come tutto ciò che è universalmente e assolutamente vero, e
questo dogma è stato il padre di tutti gli altri.
Si, esiste una scienza che conferisce all’uomo delle prerogative in apparenza sovraumane.
Or se questo terribile secreto esiste, non è ad un santo che deve essere confidato? “.
da Introduction au Dogme de la Haute Magie – pag. 51 –
C’è una elite, guidata dai Maestri dalla Luce Imperfetta, che attraverso l’espressione della
“Piramide Occulta del Potere Mondiale” tira i segreti fili dei governi di tutti i Paesi del mondo. Le
fazioni che costituiscono l’elite lottano fra loro ferocemente per l’egemonia sul “Vertice della
Piramide Occulta del Potere Mondiale”.
Da quando il Male ha instillato all’uomo l’uso del “segreto”, l’azione corruttiva è dilagata trovando
nuove infinite espressioni del maligno.
Gli esseri umani sono legati al Tutto ma la mente fa di tutto per far ignorare loro questa elementare
realtà. E così facendo, nell’identificazione con la frammentazione, gli esseri umani restano
prigionieri dell’”Errore”.
Gli esseri umani hanno espresso, nei millenni, la devozione al “segreto”, cioè all’inganno del
Maligno, attraverso la proliferazione infinita di “società segrete”.
Le “società segrete” sono mostri a due teste: da una parte l’immagine impeccabile a cui nulla si può
dire, e dall’altra la società a delinquere con ramificazioni in ogni dove.
Chi si vincola ad un “segreto” è prigioniero, anche se si illude, di essere potente. Dietro ogni
“segreto” si nascondono tutte le espressioni (segrete) del Male.
Come ci si può imbattere davanti agli occhi di chi ha conosciuto Dio (e non ne parla), altrettanto ci
si può imbattere in occhi che esprimono il Male vivente.
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Il Male è molto diffuso nel mondo ma non ha prevalso, come in molti per condizionare vogliono
lasciar intendere. Il Male è semplicemente frammisto al Bene, si è cioè nascosto sotto le spoglie del
Bene: questo è l’inganno del “segreto”. È da questo stratagemma che trae un gran potere. Senza
essere visto, il Male, può corrompere, avvelenare le coscienze. L’animo del “corrotto” è uno
strumento potente del Male. Il Male esercita un gran potere ma non ha prevalso. È nascosto nel
petto e nella testa degli uomini in giacca scura dell’elite che guidano l’economia e la finanza,
provocando pianificati disastri mondiali, ma non ha prevalso. Le “società segrete” rappresentano la
forma migliore della Volontà-Potenza in azione del Male.
Tutte le “società segrete” nascono per contrastare un potere considerato negativo come l’ordine
costituito di un Paese ma “qualcosa”, legandole ad un oscuro aspetto spirituale, le trascina verso
una spirale di violenze che passano attraverso le peggiori espressioni dell’essere umano. Nascono
con il pretesto di ostacolare forme di abuso ma finiscono per esercitare soprusi, servendo il Male. Si
servono, per attrarre i neofiti, di motivazioni e insegnamenti validi, universalmente accettabili.
Il “segreto” è divenuto un potente simbolo dentro l’uomo, sia nel lontano passato sia nell’attuale
presente, e gli individui vi fanno ricorso tranquillamente, nelle forme più impensabili, per acquisire
un potere sugli altri.
Gli esoterici insegnano che osservando il Bene si indebolisce ogni espressione del Male. Insegnano
anche che il sapere di essere un’Anima imperitura fa passare indenne attraverso il “grande
inganno” del Male.
Gli uomini sembrano sordi agli insegnamenti dei Saggi, ma sensibili alle vie della forza del Lato
Oscuro.
In tutti i Paesi del mondo, il “segreto” ha preso il sopravvento.
Molti capi della classe dirigente, in ogni Paese del mondo, sono formati alla scuola di molte
“società segrete”.
Amministratori Delegati e Presidenti di grandi società o di potenti multinazionali, capi di Stato e
capi di Governo, monsignori, cardinali e futuri papi (salvo rare eccezioni che durano poco),
scienziati-servi del potere, capi-padroni di media, eccetera, eccetera, tutti passano per la scelta, per
la formazione e il sostegno di un potere occulto che fa riferimento al “Vertice della Piramide
Occulta del Potere Mondiale”.
Nulla accade di importante, di determinante, nell’ordine sociale generale, che non sia stato deciso o
previsto anche negli eventuali piani di emergenza B e C. Gli attori in questione devono solo recitare
in modo del tutto credibile.
Politica e ribellioni politiche, lotte di potere, sistema di riscossione delle tasse (vessatorio per la
massa ordinaria ma senza disturbare le “caste” che fanno comodo all’elite), tangenti sugli affari e
sui commerci, “trattati” con le potenze straniere, tutto avviene con il bene placido del “patto” tra le
“società segrete” mondiali e locali controllate gerarchicamente dal “Vertice della Piramide Occulta
del Potere Mondiale”.
“ Esiste una ‘storia segreta’,
dove si trovano le vere cause degli avvenimenti,
una storia vergognosa ”
il Martinista Honoré de Balzac – 1843 –
Le “società segrete” sono quelle forze sempre all’ombra di attentati, di complotti, di movimenti
rivoluzionari e dietro l’apparenza democratica dei Governi dei Paesi del mondo. Esse cambiano la
storia di interi Paesi, vorrebbero influire sul destino del mondo e ci stanno provando facendo
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confluire i frutti delle azioni di tutte le “società segrete” nella forma allettante di un Unico Governo
Mondiale.
Lo stato delle cose in opera nel mondo è dovuto incredibilmente alla risposta degli uomini al
perverso potere del “segreto”.
Misteri e Segreti vengono concepiti, ormai per l’uomo, in termini di “società segrete”
dall’accezione negativa.
Le “società segrete” hanno operato per rovesciare imperi, stati, governi.
Alcuni esempi di “società segrete” di storia passata e recente: gli “Uomini Leopardo” in Congo;
gli strangolatori “Thug” (in onore della dea Kali) in India contro gli invasori britannici; i “Mau
Mau” in Kenia; la società segreta “Al-Fatah” nel mondo arabo; gli “Assassini” (dall’arabo
“Hashshi-Shin”), ordine cavalleresco musulmano antagonista (per finta) dei Templari; la “Triade”,
sempre attuale, creata intorno al 1650 in Cina; gli “Uomini Leone” in Tanganika; il “Loto Bianco”,
fondato nel 1280 dall’ultimo discendente della dinastia Sung; la “Crna Ruka” (la “Mano Nera”,
nata nel 1911) serba con legami occulti con il gruppo Thule-Gesellschaft all’origine del regime
nazista (che inseguiva una distorsione esoterica su Iperborea); la “Setta degli Otto Diagrammi” dai
risvolti politici in Cina; il “Priorato di Sion” ormai famoso più per le sciocchezze dette che per i
fatti accertati; la “Carboneria”, l’impenetrabile derivata dalla Confraternita di S. Teobaldo; i “Frati
del Libero Spirito” di Gioacchino da Fiore (nel 1130 in Calabria); gli “Illuminati”, società segreta
dell’Afghanistan del XVI sec., fondata da Bayezid Ansari (con lo stesso nome nel 1760 seguirà
quella di Avignone, nel 1776 quella di Baviera di Adam Weishaupt); la “Lega degli Uomini Giusti”
che cooptò Karl Marx per redigere il Manifesto Comunista; l’ombra incappucciata del “Ku Klux
Klan delle Nazioni Unite partorito dal Rito scozzese della Massoneria (dei trentatré gradi); la
“Golden Dawn”, fondata a Keighley nel 1887; i “Luciferini”, gruppo fondato nel XIV sec. da
Gualterio Lollard; i “Cavalieri Neri” di Berlino del 1815; la “Royal Society” britannica; la
“Edelweiss, una delle società segrete che hanno dato vita al partito nazista; la “Tugen-Bund” (“Lega
della Virtù”), fondata nel 1786, in cui si esprimevano anche con riti sessuali (con mogli e figlie) i
Rothschild, Moses, Mendelssohn, il marchese di Mirabeau; la “Die Herren Vom Schwarzen Stein”
(I Signori della Pietra Nera), fondata nel 1121; la “Skull & Bones” (la “Società del Teschio e delle
Ossa”, ex Eulogian Club), fondata nel 1832 all’Università di Yale quale emanazione delle logge
massoniche tedesche (culto degli Illuminati, dei Rosacroce e della tradizione templare) – selezionati
i figli di famiglie influenti, ricche e già affiliate – ; il “Sodalitium Pianum” (o Sodalizio San Pio V),
società segreta fondata dal Vescovo Monsignor Umberto Benigni (un potere occulto in Vaticano che
esercitava controllo e spionaggio); l’”Opus Dei”, fondata nel 1928 da Monsignor José Maria
Escrivà de Balaguer, un vero Governo Occulto di tutto il Cattolicesimo; i “Cavalieri di Malta”, con
sede a Roma dal 1834 (“Ordine Militare Sovrano di Malta” per grazia di papa Leone XII) che
esercitano forti pressioni sulle politiche mondiali; la “B’nai B’rith” (i “Figli dell’Alleanza”, in
lingua ebraica) associazione potente costituita in Logge come la Massoneria; la “Loggia
Propaganda” (P1 – con deputati, senatori e banchieri del Regno d’Italia) istituita a Roma nel 1877
dal Gran Maestro Giuseppe Mazzoni (un filo occulto legherà la P1 e le successive P2, P3, P4 ai
segreti intenti del “Vertice della Piramide Occulta del Potere Mondiale)”.
Le “società segrete” si possono inquadrare in tre tipologie:
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quelle dal progetto filosofico, spirituale o (pseudo) esoterico
quelle criminali che mischiano istanze religiose, occulte e quant’altro (le Mafie, ecc.)
quelle dalla forma di “club riservati”, persone potenti e ricche dalla progettualità
mondialista.
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Le “società segrete” più pericolose sono quelle che si costituiscono quali “Governi Ombra” e
scrivono la storia con l’esercizio del potere e la forza del denaro. Ma tutte sono sotto il controllo del
“Vertice della Piramide Occulta del Potere Mondiale” (sotto la totale influenza dei Maestri del
Lato Oscuro).
“Società Segrete”, nella modernità, degne di nota per la capacità di essere famose loro malgrado e
restare segrete, nell’ombra di tutti gli eventi mondiali:
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Illuminati
Massoneria: ramo anglo-americano (Rockefeller) + ramo franco-tedesco (Rothschild)
Servizi Segreti di tutti i Paesi del mondo
Bilderberg Club
Trilateral Commission
Pilgrims’ Society
Ditchley Foundation
Round Table
Royal Institute of International Affaire (R.I.I.A.)
Council on Foreign Relations (CFR)
Aspen Institute for Humanistic Studies
L’inganno di tutte queste “società segrete” è il riferimento ad una saggezza superiore, tramite
questo esercitano una influenza sia spirituale sia politica nonché economica, al fine di riformare lo
“status quo” con supremi ideali come possono essere la libertà, la giustizia, la fratellanza, la santità
ma il risultato è sempre l’emanazione di uno status criminale.
Le “società segrete” hanno permesso a uomini mediocri, egoisti e senza scrupoli di impadronirsi
delle risorse fondamentali e dei beni di consumo necessari alla vita civile delle popolazioni creando
le sperequazioni fra ricchi e poveri utili agli oscuri intenti dell’elite devota al Male.
Nelle “società segrete” mondiali si elaborano Piani-Azioni comprensivi di azioni paramilitari, di
rivolte, di potenti assassinati, di gerarchiche crisi economiche mondiali, di destabilizzazione dei
popoli.
C’è una Regia Occulta, quella dei Maestri dalla Luce Imperfetta, per ostacolare, attraverso l’azione
del Sovvertimento Mondiale, l’Opera dei Maestri dalla Luce Perfetta (le “Fiamme della Salvezza”).
Lo scopo finale: consegnare completamente l’Uomo, l’Umanità e il Mondo alle dominazioni di
Beliar, il capo dei Figli dell’Oscurità (molti dei quali incarnati in una razza iniqua), i cui Ordini si
sono allontanati dalla iniziale stabilità con il Logos Divino e operano, a tutt’oggi, per indurre
l’umanità in “tentazione” e impedirne il risveglio spirituale.
Una rieducazione dell’umanità ad un Pensiero NON-DUALE (il “Sentiero della Non-Dualità” – il
“Vedanta Advaita” – l’”Uno metafisico di Orfeo” – la “Tradizione dei Sacri Misteri” dell’antica
Grecia) sconfiggerebbe l’oscura azione del potere del “segreto” sulla coscienza umana.
L’identificazione dell’uomo con la “sfera delle ombre” non gli permette di risvegliarsi alla sua vera
origine. Egli non riesce a riconoscersi Anima Immortale.
L’uomo, riconoscendosi Anima imperitura, risolverebbe di colpo tutti i problemi esistenziali.
“ Frattanto noi parliamo e scriviamo per indirizzare
verso di Lui, per destare dal sonno delle parole alla
veglia della visione, e quasi per additare la strada
a colui che desidera contemplare un tantino “
Plotino
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Il “Lato Oscuro del Potere” che avanza
L’Idea dell’Europa Unita ha rappresentato, da almeno duecento anni a questa parte, un modello da
realizzare ma non per le finalità nobili che hanno fatto credere finora; “progetto” che ha visto
svilupparsi procedure di messa in opera negli occulti “laboratori delle idee” di una certa “struttura”
facente capo all’elite che governa segretamente il mondo.
L’operazione insospettabile, che attualmente si sta svolgendo sotto gli occhi di tutti i cittadini
europei, è un’operazione di accelerazione del Piano-Azioni per la realizzazione del Governo Unico
Mondiale (governo globale, una sola religione, un’economia elettronica mondiale senza contanti).
Sotto la denominazione di Governo Unico Mondiale si sta cercando di far passare e far accettare
quanto di più lontano possa esserci dall’autentica democrazia.
Vogliono concentrare in un unico dipartimento mondiale tutto il potere: potere culturale, potere
scientifico, potere educativo (istruzione), potere amministrativo, potere giudiziario, potere politico,
potere economico, potere finanziario, potere militare, potere civile.
Esperti della manipolazione (emotiva e mentale) insieme ad ingegneri del controllo
dell’informazione operano sulla popolazione mondiale, per conto dell’elite, per guidare i sogni, le
aspettative, le aspirazioni, le delusioni, le frustrazioni, la rabbia, la depressione dei cittadini vessati
per far loro accettare, senza la percezione della costrizione, qualsiasi tipo di conseguenza a seguito
dei forzati cambiamenti sociali imposti, dall’alto verso il basso, per le critiche emergenze nazionali
e mondiali.
Gran parte degli uomini dei governi e dei parlamenti non sono a conoscenza del Piano-Azioni a cui
sta partecipando e quando certe evidenze provocano sospetti all’intelletto buono, ci pensano le forze
ignoranti dell’egoismo ad accendere la preoccupazione della perdita dei privilegi: l’ego comprende
benissimo quanto sia meglio “ignorare di ignorare”. Ignorare ogni forma di evidenza sospetta offre
la possibilità di essere manovrati come strumenti più o meno inconsapevoli col vantaggio di
assicurarsi sempre più privilegi lungo la catena dei servi del potere dell’elite.
Quello che stanno cercando di realizzare, senza consenso da parte del popolo sovrano, è una
“Sinarchia d’Impero”, un regno totalitario che hanno il coraggio di chiamare Governo Unico
Mondiale.
Questi uomini disumani corrompono ogni cosa e inflazionano e degradano i principi più sacri
dell’esistenza. Pensieri, idee, parole e concetti vengono distorti, deformati, alterati, oscurati ai fini
più diabolici che sono in grado di concepire.
La stessa parola “Sinarchia” (“governare assieme”) pur se di uso relativamente recente è invece
molto antica la sua concezione.
Se “Caos” è “disordine”, il vero significato di “Sinarchia” è di “Ordine”, di quel sistema
perfettamente naturale, fatto di equilibrio e armonia, che vuole richiamare e rappresentare il “Regno
di Dio in Terra”, un Unico Insieme Organico della Realtà dove ogni essere è consapevole dell’unità
di tutte le cose, dove “parte” e “tutto” non possono che essere “UNO”. Tale era la coscienza
dell’unità, motore di ogni cosa, al tempo del Regno di Paradesha.
Il “Lato Oscuro del Potere” è molto abile nella manipolazione delle apparenze e fa diventare il
segreto e oscuro intento della diffusione del Caos sulla Terra una maschera immagine-simbolo della
Sinarchia, un ordine da manifestare con il “potere su” invece che con il risveglio del cuore
spirituale che manifesta il “potere con”. È questo il regno che vogliono mettere nelle mani di Beliar
e che beffardamente chiamano Governo Unico Mondiale: l’elite non vuole governare ma regnare
con il pugno nero dell’imposizione. L’autorità che vogliono imporre non è fatta di responsabilità ma
di tirannide. Vogliono un’umanità asservita servendosi anche della tecnologia (schedatura
elettronica a mezzo di un impianto di microchip sottocutaneo - microchip innestabili nel corpo
umano già prodotti da alcune compagnie come la Infopet e la Motorola - ). In un solo istante
potranno controllare, rintracciare, multare, tassare, verificare lo stato di salute e la situazione
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finanziaria, cancellare l’esistenza di un individuo considerato non conforme alla comunità
mondiale.
Il termine politica dovrebbe significare il prendersi cura dei cittadini, delle città, degli Stati, del
mondo intero ma il loro delirio di onnipotenza svilisce e degrada ogni principio elevato. Il termine
politica dovrebbe intendersi quale arte e scienza del governare uno Stato (dalla Grecia antica come
“Polis” – città – ; unione di cittadini).
La Sinarchia che stanno cercando di realizzare è una sinarchia ingannevole che riflette il Male
cosmico e spacciano per necessario e inevitabile Governo Unico Mondiale.
Nell’antico Regno di Dio la “Giustizia” assicurava la “Pace” e per naturale conseguenza tutto era in
perfetto equilibrio ed armonia.
Lungo i mesi del 2011 si sono visti orchestrare, purtroppo, degli scellerati e indegni “giochetti
politico-economici-finanziari” la cui finalità è stata quella di preparare, più velocemente, tutti i
Paesi d’Europa, ai nuovi equilibri di potere già da tempo programmati.
A prestarsi, in ogni Paese, a preparare situazioni e condizioni favorevoli per tale occulto scopo è la
solita cerchia servile di uomini ambiziosi (politici – di destra e di sinistra – , economisti, finanzieri,
banchieri, industriali, manager, professori, faccendieri, ecc.) al servizio di quell’elite intoccabile
che regna segretamente sul mondo in modo diabolico.
La crisi economica mondiale è una crisi voluta, preparata e confezionata per il raggiungimento di
finalità condizionanti nell’immediato e forzare la mano sulle questioni ritenute, da loro,
fondamentali per l’aumento del controllo sia sull’individuo sia sulla collettività.
Una lunga schiera di esperti della manipolazione comportamentale è all’opera per la creazione di
appositi paradigmi per imbracare le coscienze nell’unica direzione voluta dall’elite.
Le misure d’emergenza a cui sono costretti in questo momento tutti i Paesi d’Europa fanno parte
della programmazione in opera guidata dalla regia occulta dell’elite. Uomini ricchi e potenti, o
influenti, sopraffatti dalle proprie egoistiche ambizioni vendono, o svendono (tradiscono), il proprio
Paese. C’è una “struttura”, un vero “centro di potere su”, che cannibalizza e fagocita
indiscriminatamente coscienze e sputa “privilegi” (denaro, potere, affari, incarichi, favoritismi,
sesso, gioco, ecc.) che avvelenano e corrompono gli animi.
Anche quanto sta subendo l’Italia (dal 1800 ad oggi), in fatto di particolare attenzione da parte dei
poteri occulti di stampo antico e di stampo moderno (nella versione giustificata dei “servizi
segreti”), rientra nella sperimentazione d’avanguardia alla quale l’Italia è stata sottoposta, grazie
alla disponibilità offerta da uomini di potere, servili e traditori, il cui unico sacrificio per la Patria
tradita è stato l’indecente guadagno ricavatone. Si tratta di una sperimentazione (P1, P2, brigate
rosse, mani pulite, realizzazione del piano di rinascita democratico, demoralizzazione del Paese
Italia, crisi di identità-Paese attuale, ecc.) di lunga durata, di cui gli stessi uomini, manovrati non si
sono resi conto, per un ampio disegno mondialista, a cui alcuni uomini invasati da una fede oscura,
autoproclamatisi super-parte, si sono votati.
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I Maestri, Luminosi ed Oscuri
Le “nozioni” possedute e credute “Conoscenze”, avvelenano la vita come se ci si cibasse di cibo
marcio. Questo tipo di conoscenza, trattenuta con il sentimento della quantità e del possesso,
diventa inganno sempre di più in quanto gli individui non si chiedono realmente il “perché” della
Vita.
Gli esseri umani non sanno riconoscere la “Luce” dietro il gioco delle cellule e lo scorrere dei
rapporti elettro-bio-chimici-informazionali. Non riescono ad intuire il mistero che c’è dietro il
sangue e la carne e quindi a svelarlo.
Gli esseri umani, confusi nelle loro “convinzioni” (quelle che guidano la loro vita), non sanno
distogliere il loro sguardo dal loro credersi corpi situati nello spazio e nel tempo, secondo una
lunghezza, larghezza e una profondità.
L’uomo di questa umanità (molte se ne sono succedute in altre ere) non è ancora pronto a liberarsi
dall’inganno dell’apparenza.
Non è così per tutti coloro che della propria vita hanno fatto un “Sentiero di Ricerca della Verità”.
È la comprensione di ciò che sfugge all’uomo comune che fa di un ricercatore della verità un
candidato all’iniziazione. Il ricercatore della verità autentico ha già accumulato a sufficienza
“ceneri” di pezzi di vita andati in fiamme, ha smembrato più di una volta quella falsa umiltà
dell’inarrendevole ego mascherato, ha superato infinite volte la prova del coraggio della verità che
frena anche i più temerari e senza perdere il senso della meraviglia. Egli è forgiato, senza essere
indurito, dalla scuola del karma della vita e fa ben uso della tenerezza e della dolcezza quando altri
non vedono che l’uso della forza soltanto. Percepisce, nel più tremendo caos mondano, dove vigono
anche i semi del Buono, del Bello e del Vero. Egli, senza mai sentirsi fuori posto, tende la mano a
qualsiasi sconosciuto bisognoso del “momento” senza mai aspettarsi riconoscenza. È già fiamma
vivente in cammino il ricercatore della verità che ha sperimentato il successo del segreto dell’agire
senza agire. Egli è già, senza saperlo, un candidato all’iniziazione. I Custodi del Sacro Fuoco
seguono già, silenziosi, i passi del suo cuore.
Il ricercatore della verità, ormai lontano dal respiro meccanico e automatico dell’uomo ordinario, si
accorge di tutti quegli impercettibili movimenti di vita necessari alla comprensione creatrice di
quegli stati d’animo, che permettono l’accesso a dimensioni della coscienza ordinariamente estranee
(o ignorate) nell’esperienza quotidiana. La comprensione del più piccolo significato riguardante
cose, persone, fatti ed eventi diventa motivo di ulteriore espansione della coscienza, decretando il
superamento di quegli ultimi limiti egoici che lo separano, così almeno lui sente inconsciamente,
dalle possibilità all’iniziazione.
Non è una questione di religioni, di templi, di conoscenze acquisite, di tecnologie sviluppate, di
sistemi economici e finanziari, di qualità di vita conquistata, di appartenenza ad una latitudine
piuttosto che a un’altra: è solo una questione di “Risveglio della Coscienza”. Pervenire a
quell’immutabile stato di “Pura Coscienza – Pura Conoscenza”.
Ritornare a quello che si era “prima del tempo” diventa sempre più un imperativo.
Risvegliarsi è in realtà un ricordare e quindi il comprendere di essere sempre stati gli “Esseri
Luminosi delle Origini”, di non aver mai abbandonato lo “Stato di Luce Primordiale”. Quel
“sonno” (della “caduta”) terribile della coscienza impedisce l’esserne consapevoli, e il riprenderne
il pieno potere spirituale.
Iniziare un percorso di ricerca presuppone essersi “accorti” di “qualcosa” di cui prima non ci si era
resi conto ed aver fatto conseguentemente una “Scelta”.
In un vocabolario Devoto-Oli alla parola “accorgersi” si dice quanto segue:
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“ … Prender coscienza di una presenza o realtà non immediata dall’interno o dall’esterno o anche
per caso: me ne sono accorto troppo tardi; te ne accorgerai!, a chi baldanzosamente si ostina a far
di testa propria; senza accorgersene, inconsciamente, inavvertitamente.”.
Risulta chiara la parte di nostro interesse.
Un percorso di ricerca, fatto anche dell’acquisizione di informazioni provenienti da varie fonti
quali testi mitologici, testi filosofici, testi ermetici, testi gnostici, testi alchemici, Sacre Scritture di
varie tradizioni, merita momenti di chiarificazione e sintesi.
È infatti sempre consigliabile una approfondita disamina sugli Esseri spirituali che, impegnati ad
aiutare l’Umanità a risvegliarsi spiritualmente (a uscire dalla condizione di “caduta”, di “oblio della
coscienza”), sono stati descritti in molti modi da molte culture. Tutti, o un certo numero di Essi,
sono stati veramente menzionati da molte fonti in molti modi diversi; versioni diverse della stessa
storia.
Questi Esseri, custodi e vigilanti dell’Umanità ignara (che ignora di ignorare), hanno operato, ed
operano ancora, alcuni in forma di “Esseri Luminosi delle Origini”, quali mediatori tra il “mondo
celeste” e il mondo umano, e altri in forma incarnata, quali uomini inseriti nel Mistero del sangue e
della carne (uomini in carne ed ossa), quali punti di connessione tra il mondo umano e il “mondo
celeste” (divino).
Entrambi le due manifestazioni svolgono il medesimo compito: l’una manifesta il divino nel mondo
umano; l’altra manifesta l’umano nel divino.
Quando si affronta la questione di questi Esseri, bisogna aver chiaro il tipo di manifestazione a cui
ci si vuole riferire.
Le storie raccontate in ogni dove di questi Esseri, hanno assunto le caratteristiche dei vari luoghi e
delle varie culture. Si sono anche fuse e “confuse” le storie degli Esseri manifestatisi con il Corpo
di Luce spirituale con quelle degli Esseri, Maestri di Luce, incarnatisi in corpi di uomini in carne ed
ossa.
Gli “Esseri Luminosi delle Origini” che non sono incarnati in un corpo umano, e mai lo sono stati,
si muovono con il Corpo di Luce nella multidimensionalità. Di questo tipo di Esseri si trovano
tracce in tutte le più antiche culture nelle espressioni linguistiche più variegate, oscillanti tra visioni
luminose od oscure, tra il supremo bene e il peggior male. Vi sono racconti che confondono il
campo d’azione delle storie per mancanza di discernimento, dell’osservatore, sulle dimensioni
protagoniste.
Si registrano le presenze di questi Esseri in antichissimi tempi pre-diluviani.
Si hanno, ad esempio, le narrazioni di Enoch riguardo agli “Irin” (in ebraico), cioè i “Vigilanti” che
sarebbero scesi sul Monte Hermon. Enoch fa addirittura un elenco di nomi tra i quali il più famoso,
il leader, è “Semeyaza”.
Questi “Vigilanti” sarebbero quegli Esseri che sono stati chiamati anche Angeli, ma che non sono
quelli della prima Genesi, gli “Angeli Ribelli”, che si ribellarono direttamente al Creatore (il Dio
Vero). Si tratterebbe di Esseri discesi dai Cieli Superiori per incarnarsi e combattere le dominazioni
di Beliar. Discesi con uno scopo preciso, un piano e una organizzazione. I tempi della discesa
sembrerebbero quelli di Yared, il padre di Enoch.
In uno dei Manoscritti del Mar Morto, “La Guerra dei figli della Luce e dell’Oscurità”, Beliar o
Belial (ma anche Belhor, Beliel, dall’ebraico ‫ בליעל‬Bəliyyá’al) è il capo dei Figli dell’Oscurità;
comunemente viene pensato come sinonimo di Satana o identificato al Serpente Antico che tentò
Eva. Sul piano speculativo c’è chi lo preferisce quale singola entità, o quale identificazione di una
funzione o altrimenti quale rappresentazione di una collettività di esseri (una razza iniqua).
Discese di questi Esseri ne sono state registrate in più ambiti e le loro narrazioni, depurate dalle
sovrapposizioni culturali, rivelano medesime nature e provenienze oltre che gli stessi scopi.
28
Questi Esseri, nel Regno di Dio, sono stati disposti in molti Ordini, sotto forma di gerarchie. Essi
non hanno alcun vincolo nelle leggi fisiche della scienza del mondo umano.
Questi Esseri sono stati maggiormente conosciuti sotto la denominazione di Angeli, e l’immaginario
collettivo degli esseri umani ha fatto la sua parte di “confusione”. Un Angelo, quindi, o Vigilante, è
uno di questi Esseri che partecipa a uno dei molti Ordini.
Si ricorda ancora che sono esistiti anche quelli chiamati “Angeli Ribelli” o “Angeli Caduti”, i cui
Ordini si sono allontanati dalla stabilità iniziale con il Logos Divino e operano, a tutt’oggi, per
indurre l’umanità in tentazione e impedirne il risveglio spirituale (autori del sovvertimento
mondiale, a manodopera di ciò che viene chiamata l’Anti-Tradizione, la Contro-Iniziazione).
Gli Esseri degli Ordini non-Ribelli, accorrono verso tutto ciò che è imperfetto ed oscuro, per
operare una “Trasmutazione” e riportare l’imperfetto in perfezionato.
Questi Esseri sono, almeno parte di Essi (alcuni dei molti Ordini), i Maestri di Luce deputati alla
Grande Opera di Risveglio delle Coscienze. Affiancati agli Ordini che seguono l’Evoluzione
Umana vi sono gli Ordini dei Figli dell’Oscurità (che incarnano, anche fisicamente, l’AntiTradizione).
Si hanno quindi i Maestri dalla Luce Perfetta e i Maestri dalla Luce Imperfetta.
Incarnano, della Vita, gli uni il Lato Illuminato, e gli altri il Lato Oscuro.
Sia gli uni sia gli altri operano in “formazioni” sia sul piano spirituale (con i Corpi di Luce –
Perfetta e Imperfetta) sia sul piano materiale (incarnati in uomini in carne ed ossa, con compiti
pubblici o privati).
Una certa categoria di Esseri degli Ordini dei Ribelli o Caduti vengono chiamati nello gnosticismo
Arconti. Sono gli Esseri Ribelli che incarnano forze dominatrici di intelligenza non-fisica che
cercano di controllare il sistema Vita non solo sulla Terra ma in altre “regioni” dell’Esistenza. I
Ribelli cercano di controllare gli esperimenti di vita, nelle varie forme di Razze lungo le intelligenze
galattiche, per prenderne il dominio.
Questi Esseri Ribelli sono stati menzionati ovunque, li ritroviamo anche negli Insegnamenti di
Zoroastro, dove si parla dei “Signori Caduti”, tra i quali Arimane, i quali ispirano le intelligenze
della guerra e quelle negative del mondo sotterraneo del Pianeta Terra.
Parte, invece, degli Esseri quali “Figli della Luce” operano come Maestri delle Settanta Fratellanze
che comprendono la “Grande Fratellanza Bianca”. Hanno capacità-possibilità di materializzarsi
nelle dimore (il Pianeta Terra) dove le Fratellanze di Luce hanno già “seminato”.
Non si possono dimenticare gli Esseri dell’Ordine di Melchizedek (grande figura nell’Antico
Testamento come Re e Sacerdote – in Genesi 14 – ).
A Melchizedek viene attribuita la creazione del “processo di purificazione” (per il “Risveglio”), e il
proposito di Trasferire la “Luce” attraverso un “Ordine di Insegnamento” in modo che gli esseri
umani (caduti nella convinzione della mortalità) possano ereditare il “Tesoro della Luce”.
Melchizedek, in un altro luogo, è stato chiamato Sanat Kumara (in sanscrito) che significa
l’”eternamente giovane”; sarebbe identificato in uno dei figli nati da Brahma; è il Saggio che
impartì a Narada la “Scienza della Realizzazione del Sé”.
In India, questi Esseri, sono stati chiamati Alokakari (portatori di Luce o portatori di illuminazione,
in questo mondo materiale).
Continuando, si hanno i famosi Eletti dell’Apocalisse, in numero di 144.000 membri che potrebbero
rappresentare il “Dio che Vigila” (i famosi Vigilanti, i Custodi, eccetera – come Presenza di Dio
sulla Terra – ).
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In India, in Tibet, in Cina, in Giappone, e altrove, questi Esseri dispensatori dell’Amore Divino
hanno incarnato “Funzioni” e “Corpi-Personaggi” (Avatara; Arahat; Bodhisattva; byang-chub
sems-dpa’; eccetera) a seconda della Missione da svolgere.
Sono questi Esseri, questi Maestri della Luce, che guidano il “Flusso di Luce” nel caos della Terra e
danno ai “pronti” i “Misteri della Luce”. Sono Coloro che vigilano sull’umanità, quali eterni
Custodi di Pace e di Giustizia. Sono Coloro che perseguono il disegno di portare a conoscenza degli
uomini la Scienza del misterioso “Corpo di Luce”, per contrastare o sconfiggere l’oppressione o il
dominio di Beliar o degli Arconti Dominatori.
Questi Esseri, quelli incarnati nel piano fisico umano, si sono sacrificati in una “discesa” per lo
svolgimento di una Misteriosa Missione. È anche vero che, in quanto Esseri di Luce Perfetta, hanno
portato nel sangue e nella carne (nel Maestro-Uomo in carne ed ossa) un “messaggio di Luce
codificato”.
I Maestri attivano, per chi è “pronto”, una “Luce speciale” che fa scorrere “codici” che racchiudono
la segreta connessione al “Tesoro della Luce”.
L’esperienza di chi è “pronto” rispetto alla collettività umana, non-pronta, è, in un certo senso, a se
stante.
Ciò che attende la collettività umana è l’attraversamento di un’importante “soglia di coscienza”, la
“Quarta Dimensione” che potrà essere sperimentata correttamente entrando e uscendo dallo spazio
e dal tempo percettivo tridimensionale. Perché, padroneggiando tale “soglia di coscienza”, si potrà
entrare veramente in un nuovo processo di evoluzione spirituale con una nuova “veste” (di Luce),
cioè un diverso corpo materiale meno grossolano. L’umanità sarà trasposta nella “Quinta
Dimensione”, al superamento del vecchio, antico processo educativo.
La “Scienza Divina” (“Scienza Rivelata”) è la Scienza dei molti universi di intelligenza superiore,
che i Maestri di Luce utilizzano per servire la “Divinità”.
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Comprendere il Femminino per rettificare il Mondo
Esistono realmente un problema Mascolino (maschilista) e un problema Femminino (femminista)
nel mondo?
Non si tratta forse, invece, di una storia errata raccontata dagli esseri umani alla propria mente?
È veramente così difficile vedere che il problema non esiste ma è solo una distorsione di una
visione “caduta” delle cose?
Perché l’ego umano si ostina a voler vedere le cose come a una questione di potere maschile in
contrapposizione a un potere femminile?
A chi conviene che le cose non cambino?
Dagli albori ad oggi quale potere ha prevalso maggiormente secondo la visione “caduta” delle
cose? Quello femminile o quello maschile?
Agli albori della civiltà la prima Dea venerata fu “La Grande Madre”, la femmina procreatrice
donatrice di vita, che preservava il partorito nutrendolo col suo latte.
La Donna fu considerata creatura portatrice di un potere misterioso in quanto generatrice di nuovi
esseri viventi. L’inspiegabile, grazie all’ignoranza dovuta alla “caduta”, si fece mistero, in seguito
segreto, poi culto, infine mito.
Si costruirono, a cornice della donna, una serie di significati e di richiami simbolici richiamanti le
naturali manifestazioni della Natura che hanno rafforzato, lungo i cicli della storia umana, un
fascino sia palese sia inconscio, responsabile della direzione, giusta o sbagliata, intrapresa
dall’umanità. Alcuni accostamenti simbolici dati alla donna: la Terra che dava frutti, la Luna con le
sue fasi (il flusso mestruale che ha un ciclo di 28 giorni compreso), le stagioni, la vita e la morte. In
poche parole la “Grande Madre” impersonava la Natura e le Stagioni.
La venerazione della donna diventato culto ha manifestato un potere intorno al quale tutto si
muoveva e veniva determinato.
La figura femminile era la vestale della casa, la custode del fuoco, la madre premurosa che cura i
figli, colei che decide cos’è il meglio per il clan familiare. La Donna-Femmina emerge quale figura
forte generando un immaginario collettivo in cui assurge a energia femminile creatrice
dell’Universo.
La Terra diventa con tutta la sua potenza il femminile, l’origine, il principio, dell’Umanità, la
Grande Dea dalla quale discende ogni cosa.
Il potere della Donna durò per molto tempo in quanto non solo si affermava come figura
fecondatrice, poteva scegliere un maschio della sua comunità o di un altro clan, ma anche come
ostetrica e come guaritrice, mediante il sapere sulle erbe. Lei stessa forte della consapevolezza
acquisita nei riguardi del proprio corpo, sulla fecondità, sul piacere preso e dato, e dell’uso libero
del proprio sesso ne intravede l’uso strumentale ai fini di un potere da esercitare (frammenti di una
conoscenza dimenticata).
Va ricordato che alle origini della “procedura iniziatica” uscita dai Sacri Templi, chiamata
successivamente Tantra, il Guru iniziatore era una Donna che incarnava l’Androgino. Quando il
Lato Oscuro attaccò la “procedura”, si verificò la fuga di frammenti di “Conoscenza” che
degradarono in magie e stregonerie sessuali. Molte Donne impararono ad usare il proprio corpo
quale strumento di potere mediante certe modalità, in uso degradato nelle prostitute sacre prima e
nelle prostitute profane poi. Ma la Donna conservò inconsciamente, lungo il tempo della storia, il
ricordo di certe conoscenze (il corpo come icona di potere; l’uso degli occhi e dello sguardo; l’uso
delle mani e delle sue dita (corrispondenti ai Cakra); atteggiamenti e movenze del corpo per
controllare i Cakra dell’uomo (vedi danza del ventre); l’uso della bocca e della lingua (come
movimenti ed emissione di certi suoni) quali potenti emittenti di forza magnetica per accendere e
31
catturare la forza emessa dall’organo dell’uomo (il Cakra corrispondente per influenzare tutta la sua
Aura).
Questo status della Donna viene spodestato in Babilonia con il mito del dio Marduk finendo per
usurpare il potere della Grande Madre e imponendosi come “Creatore del mondo” e dando inizio ad
una visione maschilista della cosiddetta civiltà e quelle che prima erano considerate felicemente le
donne-dee diventarono le dee-demoni, nell’accezione negativa. La Donna viene relegata
esclusivamente alla casa in modo che l’uomo-maschio diventi sicuro che la prole della sua casa
provenisse dal proprio seme.
Il culto di Lilith si apre nell’occulto, non alla luce del sole, per rappresentare una femmina ribelle,
bella, forte, sessualmente libera ed eroticamente non convenzionale, tentatrice dei sensi dell’uomo,
per goderne ma non per darne prole. Lilith non incarnava l’immagine della madre, della moglie,
della figlia ma quella che affiancava l’uomo fuori della sua casa per la lussuria e il diletto
straziandolo. In quei tempi esplode anche l’omosessualità nei due sensi.
Le donne vennero considerate proprietà maschile prima del padre, poi del marito e tutta la società
accettava tale visione delle cose.
Il mondo diventa maschilista in ogni suo aspetto sociale svilendo profondamente la natura
femminile in senso fisico, in senso affettivo-morale, in senso spirituale (venne anche considerata
senza anima).
Millenni di conflitti hanno accompagnato il rapporto uomo-donna fino agli eventi che hanno
contribuito a ridare, piano piano, potere alla donna.
Gli esseri umani, maschi o femmine, hanno difficoltà ad evolversi in equilibrio, in armonia perché
sembrano preferire l’evolversi tramite conflitto, sempre che si evolvano.
Dopo la seconda guerra mondiale, la donna si è ripreso il proprio potere ma in un “punto di
squilibrio” così come l’uomo aveva sviluppato il maschilismo in un suo “punto di squilibro”.
La donna oggi usa la chimica, la meccanica, l’elettronica e l’informatica per affermare un potere
che è esattamente errato come lo è stato quello dell’uomo per millenni. La donna ha riconquistato il
potere di vita e di morte con la possibilità di decidere autonomamente l’interruzione di una
gravidanza; si fa ingravidare con quanto di meglio può venire da una “banca del seme”; con la
chimica sopprime o aumenta il piacere sessuale o cancella il flusso mestruale; può accedere ad ogni
tipo di attività lavorativa e conquistare ruoli di potere; può usare e/o esibire il proprio corpo in
luoghi e momenti appositamente scelti; eccetera, eccetera.
Il problema del Femminino e del Mascolino esiste in presenza delle coscienze obliate: la maggior
parte delle coscienze umane (sia maschi sia femmine) addormentate nei limiti di questo mondo.
Il Simbolo del Tao può rappresentare il Mondo nei suoi due elementi non antagonisti, non
contrapposti dove i due elementi non esprimono la dualità (Jin e Yang; maschio e femmina, sole e
luna, luce e buio), ma l’Essere compiuto, l’UNO senza secondo.
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L’Uomo e la Scienza
La Scienza Ufficiale è fatta soprattutto di non-risposte. Si muove periodicamente in una direzione
o nell’altra con incredibili vuoti di conoscenza riempiti di tanto in tanto con dei costrutti creativi che
però non reggono nel tempo. In questo spigolare della Scienza, alla ricerca di un porto delle risposte
definitive che ancora non c’è, vengono fatte delle scoperte e delle invenzioni che non danno risposte
anche se migliorano la qualità della vita, quando non la peggiorano.
Anche quelle che a tutt’oggi vengono considerate “certezze” sono da considerarsi semplici teorie,
visioni prospettiche che non colgono l’intero di quanto si vorrebbe sapere.
Di seguito qualcuna di queste “certezze” della Scienza che si muovono in diverse direzioni:
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la Terra si muove attraverso lo Spazio
la Terra ruota (giornalmente) attorno al proprio asse alla velocità di 1.600 km all’ora
la Terra svolge una sua rivoluzione annuale attorno al Sole alla velocità di 32 km al
secondo
si verificano altri moti, anche se meno conosciuti dai più ugualmente importanti
come i precedenti
la Luna non ruota attorno alla Terra ma i due corpi celesti ruotano l’uno attorno
all’altro
il Sistema Solare si muove entro il Sistema Stellare Locale alla velocità di 22 km al
secondo
il Sistema Stellare Locale si muove entro la Via Lattea alla velocità di 320 km al
secondo
la Via Lattea va alla “deriva” (rispetto alle remote galassie esterne) alla velocità di
160 km al secondo.
Naturalmente tutto questo viene definito senza l’esistenza di un sistema di riferimento assoluto.
Significa che i corpi celesti descritti, alla luce della realtà, potrebbero non muoversi affatto.
Bisognerebbe dire per correttezza che “sembrano” muoversi gli uni rispetto agli altri.
E se la verità delle cose dipendesse solo dal corretto “punto di vista” da scoprire?
E se invece si guardasse a tutti i corpi, apparentemente in movimento, come a “Parti” non distinte,
non separate, non esisterebbe solo l’UNO? Un UNO immobile che non corre da nessuna parte,
perché è anche tutto lo Spazio stesso, offrirebbe la risposta per un sistema universale che armonizza
e integra ogni suo lembo.
Mistici, religiosi, filosofi e scienziati non troverebbero in questo modo tutti unanimità e accordo in
un'unica “risposta” desunta ? Un Tutto Organico, Unico, Inseparato, Completo, Soddisfatto e
Soddisfacente della rivelazione del gioco delle apparenze.
L’inganno è dovuto alla limitazione visiva provocata dal comportamento diverso delle varie “Parti”
dell’UNO.
Cambiando la “rappresentazione” delle varie “Parti” del Tutto si elimina l’inganno, l’illusione. La
“rappresentazione” vede un sistema connesso di una moltitudine di “Parti”, ognuna con una
propria caratteristica ma non disgiunta da quelle di tutte le altre.
Le diverse caratteristiche (forma, peso, volume, velocità, lunghezza d’onda) non sono divisioni, non
rappresentano separazione e se viste sotto la giusta luce offrono la visione dell’Intero (UNO senza
secondo).
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La Legge dell’UNO è una non-Legge perché quelle che l’uomo chiama “Leggi della Natura” sono
solo relazioni fra proprietà e fattori universali in una realtà illusoria mantenuta sia dalla Vita sia dal
pensiero umano.
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Fratellanza
Si spendono infinità di parole sulla fratellanza ma sono tutte parole morte perché provengono
soltanto dalla mente empirica.
Vi sono religioni, organizzazioni spirituali, associazioni filantropiche e quant’altro che promuovono
la fratellanza universale anche con un certo trasporto comunicazionale emotivo.
L’uomo parla di fratellanza sin dalla notte dei tempi.
Per chi accetta, o ha già sperimentato, la Verità “Una e senza secondo” non può che vivere
spontaneamente l’unità della vita (amore unitivo), nel piano umano, sottoforma di fratellanza.
Vivere la fratellanza significa vivere alla più alta espressione di libertà e di amore: così dovrebbe
essere per tutta l’umanità. A vivere questa “normalità” sono in pochissimi, rispetto alla
maggioranza.
In concreto, riguardo alla fratellanza, quanto si vede a livello umano non è altro che una vuota e
vana ripetizione ossessiva di parole e frasi inflazionate, e questo da millenni.
Si vedono, in nome della fratellanza umana, indicibili violazioni, abusi e soprusi.
C’è qualcosa che non va nel “cuore” della maggior parte degli esseri umani, è un “cuore” che non
ha fatto molta strada lungo i millenni.
Qualcosa non va in “chi ascolta”, ma soprattutto qualcosa non va in “chi dice”.
Questa fratellanza tanto promossa da millenni non riesce a tradursi in realtà. Eppure questa
fratellanza costituirebbe il riflesso di un Principio Universale nel mondo del particolare e
dell’individuale.
La fratellanza è attuabile, anche se tutto lascia pensare il contrario.
Esistono fratellanze negative il cui punto di unione tra i membri è il “segreto”, l’interesse egoistico,
il ricatto, la minaccia, la dipendenza-schiavitù, la paura.
Esistono fratellanze, non molte di tale elevato livello e valore, il cui punto di unione tra i membri è
il raggiungimento della Verità, dell’Amore e della Libertà.
Questi principi, per manifestare la fratellanza, devono essere realizzati ed espressi sia
nell’individualità (il particolare) sia nella collettività (l’universale). Si fa riferimento non alla
“massa umana”, ignorante, confusa e senza direzione, ma alla organica “collettività umana”, in
quanto espressione di coscienza.
La fratellanza è invero una espressione della Verità, dell’Amore, della Libertà che deve essere
tradotta nel livello umano, in tutta l’Umanità.
Quali sono i motivi perché la fratellanza non riesce realmente ad esprimersi nell’umanità tutta e
neanche in piccole comunità, salvo rare eccezioni?
L’egoismo, l’ignoranza e la paura, a diversi livelli di espressione, attanagliano la vita dell’uomo.
L’egoismo, l’ignoranza e la paura sono le porte attraverso le quali il Male (le Forze Oscure) esercita
il dominio sull’uomo. L’egoismo, l’ignoranza e la paura spingono l’uomo, nella società in cui vive,
solo verso l’apparenza e il possesso. Le sirene dell’incantamento sono distribuite ovunque.
Le forze oscure del “Sovvertimento Mondiale” (della contro-iziazione) utilizzano l’egoismo,
l’ignoranza e la paura nell’uomo per far si che egli non si risvegli spiritualmente, non superi il
“senso dell’io” (l’Ahamkara del Vedanta), per farlo restare incapace di poter esprimere verità di un
altro ordine di esistenza e per ultimo, legarlo all’impossibilità di essere coscienzialmente “membro
qualificato” della fratellanza umana.
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Finché l’individuo non scopre e non considera l’altro realmente parte di sé, e questo si chiama
Amore vero, non sarà in grado di vivere il sentimento della fratellanza.
È l’Amore che rivela, o svela, l’unità della Vita.
Il cuore dell’uomo deve scoprire che la vita è Unità Indivisa e che quella “scissura” (che fa sentire
scissi dal tutto indiviso), chiamata “caduta”, può essere “risolta”.
La fratellanza può esprimersi nel piano umano con la presa di consapevolezza della Verità
Universale. L’Amore offre tutta la “Coscienza-Conoscenza-Sapienza” e una “Forza” capaci di
realizzare tutte le infinite espressioni universali possibili.
In nome della fratellanza vengono spese soprattutto parole morte, cioè che non vibrano; parole che
provengono soltanto dalla mente empirica.
Quando vengono offerte Verità Universali laddove sussiste il “senso dell’io” (l’Ahamkara)
significa, in partenza, vanificare l’offerta.
Perché ciò che persiste è lo “stato individuato” concentrato sul “divenire” che esprime “avere” e
non “Essere”.
Per questo si vedono, contendere la verità e l’espressione della vera fratellanza, nella politica, nelle
religioni, nella filosofia, nella sociologia, nello stesso esoterismo, ecc., individui e gruppi di
individui illudersi di vivere una realtà realizzata ma che purtroppo inseguono, vivono e propongono
solo un “concetto”.
I “concetti” della realtà non sono la “Realtà”, ma semplici immagini mentali, apparenze.
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L’Era Nuova nonostante tutto del Maestro Morya
“ Urusvati ha sentito dire che le forze delle tenebre sono più potenti di quelle della Luce. È un
inganno insidioso. Bisogna riconoscere che esse sono compatte e feroci quando attaccano. Ciò però
non sorprende, perché conoscono i loro limiti e devono difendere la loro stessa esistenza. Anche i
metodi di combattimento differiscono: mentre Noi siamo capaci di ricevere sullo Scudo molti colpi,
possiamo chiudere la battaglia con una sola freccia.
Ricordate che essi parteciparono sovente a costruire templi, mentre mai uno di Noi servì le loro
schiere. Tutti i popoli, in ogni epoca, tramandano leggende di schiavi delle tenebre costretti a servire
le forze della Luce. Sono racconti ricchi di significato.
Notate la rapidità del moto evolutivo. Bastano dieci anni, molto meno di una generazione, per
constatare un considerevole progresso. Chi sa osservare annoti i fatti che lo dimostrano.
Si può dire che l’Era nuova si approssima! Nonostante molte distorsioni e gravi imbrogli, fioriscono
nuove possibilità che finiranno per elevare la coscienza del genere umano.
Anche gli oscuri lavorano molto, perché sperano che le nuove scoperte favoriscano i loro fini
tenebrosi, ma invano. Ad ogni nuova generazione sono più numerosi gli uomini consapevoli di
essere nati per il bene.
Non siate miopi a proposito della distruzione del mondo.
È vero l’Armageddon infuria e che si sono commessi delitti incredibili, ma è altrettanto vero che
nello scenario di questi orrori il progresso è impetuoso e veloce.
Come non vedere quante sono le novità?
Non permettete ai dubbiosi di annunciare il trionfo delle tenebre.
Non si può conquistare ciò che è dell’Infinito.
Il Pensatore incoraggiava saggiamente i discepoli predicendo la vittoria delle Forze luminose “.
dal Volume II “Sovramundano”, verso 259, dei testi Agni Yoga
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38
Esoterismo, Subconscio e Superconscio
Dove non si ravvisa una innocente incomprensione, di quanto concerne la decifrazione delle
comunicazioni con il sopra-umano e l’infra-umano esiste, per certo, un’opera di sovversione,
l’azione di una mano antitradizionale, l’estensione di una volontà contro-iniziatica.
Non è tutta “luce” quanto è stato avanzato, preso in considerazione dalla psicoanalisi, la dottrina
che si fa chiamare “psicologia del profondo” che, nata con Sigmund Freud (1856-1939),
scavalcando l’ipnosi e, in alcuni casi l’elettroshock, introdusse nella cura dell’isteria, delle nevrosi e
di altre turbe psichiche, il metodo di cura basato sulla parola, sul discorrere (e da questo il classico
lettino dell’analista) per rimuovere da quel “profondo” (chiamato “inconscio”) i blocchi di
situazioni-trauma, causa dell’azione patologica sul comportamento del paziente. Sigmund Freud
sviluppò un modello della mente umana costituito da tre cosiddette istanze: “Io”; “Es”; “Super-io”.
Dopo Freud seguirono molti altri modelli della mente umana ed uno di questi modelli fu quello di
Carl Gustav Jung (1875-1961) che si sviluppò con gran successo con la “psicologia analitica”,
l’introduzione del concetto di “inconscio collettivo” e della libido vista quale sinonimo di “energia
psichica” (dell’”introversione” o dell’”estroversione”) ma soprattutto con l’indicazione del
fondamentale sviluppo dell’essere umano rappresentato dall’”autorealizzazione”.
La Tradizione spiega benissimo sé stessa: non aveva bisogno degli elaborati di un altro dominio.
Voler spiegare quanto non si conosce o non si è ancora ben compreso può essere pericoloso. Fare
incontrare linguaggi di regni diversi con la pretesa di poter elaborare codici che spiegano tutto, è
azzardato. Il risultato certo è la confusione prodotta per generazioni.
Spesso la psicoanalisi segue un procedere di “interpretazioni” che invece vengono presentate quali
“analisi realistiche”. Si può notare, in certi casi, effettivamente come l’eccesso di “interpretazioni”
prenda la mano sfociando in un abuso o, come dice Julius Evola in un “… delirio
dell’interpretazione …”.
La psicoanalisi, caratterizzata da una certa ossessione per le zone istintuali, azzarda le proprie
deduzioni del “superiore” dall’”inferiore”.
Gli ambiti trattati dalla Tradizione non sono un prodotto dell’immaginazione umana ma un tutto
sopra-umano con chiavi di accesso: autentico simbolismo tradizionale.
Il simbolismo preso in considerazione dalla psicoanalisi è un prodotto variabile da un individuo
all’altro e non ha nulla in comune con la Fonte della Tradizione. In alcuni casi potrebbe sembrare
così, ma si viene a generare una più sottile confusione che non aiuta nessuno.
In molti, ancora oggi, fanno confusione su quanto concerne gli elementi appartenenti all’inconscio o
al subconscio.
L’“insieme” dei prolungamenti inferiori della coscienza formano quanto chiamato “subconscio”.
Ciò che viene chiamato “superconscio” sfugge completamente al campo di indagine degli psicologi.
Gli psicologi quando si imbattono in una manifestazione non-conosciuta tendono ad attribuirla al
subconscio.
Tutto quanto concerne il superconscio riguarda l’ordine tradizionale compreso il simbolismo, quale
mezzo di contatto con il sopra-umano.
Molti aspetti del subconscio sono la pantomima di aspetti di ordine elevato del superconscio.
Per questo esistono in giro, sempre più spesso, contraffazioni del “vero” e i più sono incapaci di
discernere la vera natura, diffondendo l’illusione, come nel caso dell’inarrestabile mercato dei
“canalizzatori”, di un rovesciamento della spiritualità.
Il mercato dell’ignoranza dei “minori” si è imposto sui liberi e saggi “Maggiori”.
C’è “qualcosa” di anteriore e superiore al pensiero individuale ma gli uomini sbagliano direzione
per trovare e comprendere questo “qualcosa”: cercano in “basso” ciò che sta in “Alto”.
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“ L’ottuso, privo di qualsiasi strumento di conoscenza, invano si rallegra riempiendosi la bocca del
solo nome dell'Assoluto, in ciò simile a chi si contentasse del sapore di frutti posti in cima ad un
ramo, visti riflessi nell’acqua “.
Maitreyopanisad II, 22
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I Discepoli che cercano l’UNO
In questo nostro spazio non verrà mai trattato l’argomento sul come sviluppare le facoltà
dell’individuo ordinario per avere successo nelle scelte intraprese: si allude a quelle spinte dettate
esclusivamente da motivazioni egoistiche. Cosa diversa è l’individuo in preda ad una crisi
esistenziale in cui anche se sofferente e confuso ha già sentito, si è già reso conto della giusta
direzione, il giusto orientamento da seguire e su questo vuole riconsiderare l’intera sua esistenza.
L’individuo ordinario spesso viene scambiato per “ricercatore” solo perché brancola in ogni dove,
per carpire la “formula” con cui poter ottenere quanto desidera (di lecito ed illecito) ma senza
cercare di migliorare se stesso dal punto di vista etico, morale e spirituale ma nemmeno sociale.
Questi soggetti cercano facili tecniche, veri e propri espedienti, non per migliorare e sviluppare le
proprie capacità ma strumenti coercitivi per affermarsi sugli altri, per meglio approfittarsi degli
altri, per influenzare, condizionare e manipolare gli altri. E il mercato delle sciocchezze e delle cose
inquietanti offre loro quanto credono di aver bisogno.
Il processo della ruota del Samsara è lungo per tutti. Il Drago, nascosto dietro le tante forme
dell’oggi, le icone seducenti che popolano il mondo dell’uomo economico, dispensa trappole
fuorvianti che spingono gli individui verso il “basso” e mai verso l’”alto”. La magia nera dei media
(che spesso non sanno nemmeno che se ne stanno servendo) è grande alleata del Drago (l’antico
Signore Oscuro).
Molti sono i Mondi come molti sono gli Universi e infiniti gli Esseri della Realtà Unica che ogni
individuo toccato dal risveglio, deve riconoscere consapevolmente quale Uno-senza secondo.
L’individuo che ha già fatto i giusti passi diventa Sadhaka (ricercatore; probando; discepolo;
devoto; esoterico; iniziato).
Il Sadhaka affronta la propria Sadhana come un “Sentiero” con degli stadi da superare, non
perdendo mai di vista la meta (l’Uno-senza secondo).
Non tutti i Sadhaka-discepoli sono identici: ognuno, anche se non lo sa, ha il suo Dharma da
risolvere.
Esistono discepoli “riflessivi” portati all’ascetismo, alla solitudine, alla contemplazione; ed esistono
discepoli “dinamici” portati ad ogni sorta di azione, al combattimento, al movimento tutto.
Esistono coloro che, superati gli aspetti sopra indicati, possono tanto agire quanto meditare restando
a proprio agio, svolgendo, in tal caso, speciali lavori esoterici.
Nel caso di discepoli accettati, entro l’aura del Maestro, possono essere di livelli e grado differenti
di “risveglio”. Un discepolo non deve mai paragonarsi, misurarsi con un altro, sotto alcun aspetto.
Ogni discepolo ha un proprio particolare dovere-istanza con cui confrontarsi.
Ai discepoli, un Maestro (se presente nella loro Sadhana), non dirà loro le stesse cose; non darà gli
stessi “comandi” (spirituali).
E le cose dette, all’uno e all’altro, non saranno mai contraddittorie, anche se potranno sembrarlo.
Vede contraddizione chi non ha ancora compenetrato, compreso, trasformato in coscienza, la
“Tradizione” (Sanatana Dharma).
Chi non ha un Maestro a cui riferirsi può entrare in contatto con la “Tradizione” mediante gli
insegnamenti di Krsna:
•
•
quando parla ad Arjuna (che è Ksatriya, della casta guerriera) nella Bhagavad-Gita;
o quando parla ad Uddhava (che è un Samnyasin, “rinunciatario”) nella UddhavaGita (un’altra Gita dello stesso Krsna).
41
Dentro questi due casi, ognuno al proprio livello, possono ritrovarsi tutti i tipi di discepoli che si
vogliono innalzare alla realizzazione del Sé.
Infatti dice Krsna a Uddhava nella Uddhava-Gita:
“ Tu sei un samnyasin (rinunciatario) e dovrai agire come tale; pratica l’ahimsa (la non-violenza,
la non-resistenza), ritirati in un luogo solitario e innalzati alla contemplazione “.
La “Tradizione” e quanto da Essa trattato, non è né Orientale né Occidentale. Cade in errore chi
volesse trovare nei vari insegnamenti delle “appartenenze” geografiche.
La “Tradizione” offre la “Scienza del Reale” e una “pratica realizzativa” (Yoga – Yogasastra),
metafisica ed etica.
La “Tradizione” è iniziatica e ogni lavoro che ad Essa si ispira stimola le facoltà dell’essere
imprimendo la presa di coscienza dell’Alto (la Linea Verticale) e dell’Universale (la Linea
Orizzontale).
Ogni individuo, discepolo o meno, potrà trovarvi (come significato) quanto è consono al suo grado
di risveglio.
I discepoli devono cogliere, della “Tradizione”, tutti i fili di ordine psicologico-esoterico e
realizzativo per poter risolvere le proprie incompiutezze che trattengono nell’inesorabile moto che
lega al Samsara.
Il Sadhaka-discepolo (devoto, esoterico) è un candidato alla giusta “scelta”, cioè alla giusta azione
(non-azione) per valicare l’abisso che accredita l’Iniziazione.
“ Non temere, o accorto discepolo; per te il
pericolo è scomparso, perché vi è un mezzo per
trascendere l’oceano dell’esistenza transitoria, e
questo mezzo, di cui i Saggi si sono serviti per
raggiungere l’altra riva, io lo svelerò a te “.
Vivekacudamani: 43
*****
Testi Consigliati ai veri “Discepoli” di ogni Via:
Bhagavad-Gita – il Canto del Beato – (con il commento di Raphael) Asram Vidya
Uddhava Gita – traduz. Swami Ambikananda Saraswati – Editoriale Armenia, Milano 2001
Lo Yoga della Bhagavad Gita di Sri Aurobindo – Edizioni Mediterranee
La Bhagavad-Gita così com’è (spiegazione di Swami Prabhupada)Bhaktivedanta Book Trust
Gita Vahini di Sri Sathya Sai Baba – Mother Sai Publication, Milano 2004
Sette Racconti Iniziatici dallo Yogavasistha – a cura di Michel Hulin – Edizioni La Parola
Essenza e Scopo dello Yoga di Raphael – Asram Vidya
Opere Minori di Samkara (Vol. I e II) – Asram Vidya
L’essenza del Vedanta (Vedantasara) di Sadananda – Asram Vidya
42
Risveglio, Illuminazione e Liberazione
“purnam adah purnam idam”
“Quello è Pienezza. Questo è Pienezza”.
Versi iniziali dell’Invocazione nella Isa Upanisad
All’apice del “risveglio” il Sadhaka, è un “Illuminato”.
L’Illuminato, osservato dal mondo del divenire, ha svolto un percorso, ha raggiunto (nuovamente) il
“Luogo d’Origine”, mediante azioni (fisiche e non) nello spazio-tempo.
Osservato dall’Essere, dal Reale (senza forma e dimensioni), cioè dal Tutto, è colui (il Purusha) che
illumina questo Tutto (sarvam idam) con l’irradiamento. È Luce la cui attività “non-agente” è
l’irradiamento mediante il quale si realizza ogni manifestazione.
Gli “Illuminati” si distinguono per il loro elevato stato di “non-azione”.
Ogni risvegliato “ricongiunge” la sua “Parte” (in apparenza divisa), come tutte quelle altre “Parti”
che risiedono contemporaneamente in tutti gli esseri e in tutti i mondi, dall’origine della
manifestazione, al Purusha.
Il risvegliato vero, cioè l’Illuminato, è colui che diviene consapevole contemporaneamente dello
stato di interezza, di pienezza (di essere il Tutto, il Purusha indistruttibile, l’Immutabile) e dello
stato di pluralità (la frammentazione, la molteplicità, il Purusha distruttibile, ripartito fra tutti gli
esseri e tutti i mondi).
Il Principio Supremo è trascendente rispetto a ogni manifestazione. Esso infatti non si trova in
nessun luogo, in nessun mondo perché in realtà sono tutti i luoghi, tutti i mondi, tutti gli esseri a
essere in Lui. Microcosmo e Macrocosmo sono in Lui a diversi livelli di manifestazione: mondi
particolari e stati determinati d’esistenza. Egli, quindi, è sempre il centro di un mondo o il centro di
tutti i mondi ed è centro nel cuore di ogni essere in rapporto alle possibilità di tale essere, a seconda
se, nel mondo del divenire, dorme, si sta svegliando, si è risvegliato o già Illuminato. Egli,
Principio Supremo, Uomo Universale, il Purusha è quell’Assoluto, quale “sempre presente” in ogni
aspetto relativo. Ogni essere è legato, quindi, al Purusha dal “sutratma”, un occulto filo radioso (la
famosa corda d’oro di Platone).
Ogni essere, risvegliandosi, scopre l’”ordinatore interno”: per questo il risvegliato molla tutto
naturalmente, ogni forma di preoccupazione dell’immanenza e, se possa esistere, della
trascendenza.
“Quello” si riferisce alla Realtà assoluta, al Brahman nirguna
e
“Questo” si riferisce a ciò che viene chiamato mondo manifesto;
cioè,
esiste una sola Realtà, UNO senza secondo
(senza il “Questo”, in quanto un semplice “riflesso” di “Quello”).
Esistono tre tipi di liberazione (Mukti) dai legami dell’ignoranza: Kramamukti (quella graduale nel
corso delle esistenze successive sui diversi piani esistenziali, fino all’atto finale); Videhamukti
(quella immediata, fuori dalla forma corporea, ottenuta al momento della morte in virtù della
“conoscenza” già presente); e Jivanmukti (quella che avviene pur possedendo un corpo, una
liberazione in vita).
43
Jivanmukta, il liberato in vita, è colui che perviene alla liberazione (mukti, moksa) durante
l’esistenza corporea, decidendo di non abbandonare il corpo grossolano (Sthulasarira), il veicolo
fatto di cibo e che corrisponde lo stato di veglia (Jagrat).
“ La liberazione è la distruzione della schiavitù, che consiste nella sensazione di possedere
personalmente gli oggetti, concepiti come fonte di piacere o dolore. Questa distruzione si ottiene
distinguendo tra ciò che è imperituro e ciò che è transeunte in quest'universo effimero “.
Niralambopanisad 31
“ E` detto liberato in vita colui che non percepisce un io nel corpo o nei sensi, e non percepisce un
altro da sé in alcuna cosa. Costui, grazie alla propria capacità di discriminare non percepisce
differenza tra sé e l'Assoluto, né tra l'Assoluto e l'universo. E` riverito dai buoni ovvero disprezzato
dai malvagi, e la sua equanimità rifulge intatta. Chi ha compreso la vera realtà dell'Assoluto non è
più soggetto a rinascita. Se così fosse, significherebbe che la sua pretesa conoscenza dell'Assoluto
è puramente esteriore “
Adhyatmopanisad II 45-48
“ L’aspirazione alla Liberazione è caratterizzata dall’intensa tendenza verso il dissolvimento dei
legami della vita tramite la realizzazione dell’identità dell’atman con il Brahman … L’amore per la
Realizzazione è la base della Liberazione; se esso manca lo studio e l’assimilazione delle Opere
sacre non danno alcun frutto “.
Samkara
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“Le iniziazioni del mondo antico”
In un seminario dal Titolo “Le iniziazioni del mondo antico” tenutosi a Roma, il 25 febbraio 2012,
nella sala della Biblioteca del Grande Oriente D’Italia, presso Villa “Il Vascello” sono stati
presentati i lavori di diversi studiosi, tra cui ricordiamo il Prof. Mander, il Prof. Girgenti e la
Prof.ssa Cristiani, i quali ripercorrendo la Storia umana dal Neolitico alle prime testimonianze
scritte akkadiche, passando per i misteri eleusini fino alla civiltà romana, hanno testimoniato,
illustrando le diverse iniziazioni che hanno caratterizzato il mondo antico, l’intima e profonda
istanza umana di stabilire un contatto, una connessione con il Sacro, in quanto Potere che solo
poteva redimere l’individuo da un’esistenza caduca, senza valore e farlo partecipe di un’esistenza
matura che fosse in grado di assicurargli la conoscenza, la coscienza, la saggezza e finanche
l’immortalità.
Ebbene, va riconosciuto alla Massoneria il merito di aver saputo mettere in risalto, attraverso
l’organicità dei diversi apporti scientifici, l’universalità di quella conoscenza che sta alla base del
mistero iniziatico, in cui la vita umana trova sostanzialmente la sua decifrazione e il suo senso.
Sappiamo che ogni civiltà ha elaborato il proprio rito in stretta relazione al proprio mito
cosmogonico, questo il motivo per cui ci troviamo di fronte a una serie interminabile di simbologie
differenti, nonostante l’essenza di ogni Iniziazione resti la medesima. Il neofita per un lungo tempo
viene preparato all’incontro con il Sacro; per l’uomo profano la realtà soprannaturale appare
spaventevole, misteriosa, potente e incommensurabile. Durante questo periodo di apprendimento ad
esso vengono rivelate conoscenze di ordine metafisico che hanno a che fare con le leggi che
regolano l’esistenza, con le verità che sottendono alla manifestazione, con il mistero del suo stesso
esistere. L’Iniziazione non è altro che l’apice di questo percorso di svelamento in cui il senso più
nascosto di queste verità, vanno a costituire la nuova personalità dell’adepto che in alcuni casi nulla
più conserva della personalità iniziale. Per questo è simbologia comune di ogni Iniziazione, la morte
rituale del candidato e la sua rinascita a nuova vita.
Inoltre, in questo interessante seminario e sempre riguardo a questa conoscenza è stato presentato
un importante libro sulle opere di Porfirio, il filosofo e teologo greco neoplatonico allievo di
Plotino, del quale per la prima volta in Italia troviamo tradotti, grazie all’opera di due abili studiosi,
Giuseppe Girgenti e Giuseppe Muscolino, gli scritti più significativi attraverso i quali questo,
riattualizzando un complesso sistema di asserzioni sulla realtà ultima delle cose, già presente in
Platone, cercò di contrastare l’insorgere del Cristianesimo. Al fine di comprendere però l’essenza di
questa esperienza ci permettiamo di aggiungere alcuni spunti di riflessione che crediamo utili per
inquadrare il valore significativo dell’operato di questo filosofo.
Abbiamo più volte accennato su questo sito della presenza di un “Centro Spirituale Supremo” i cui
dignitari operano e hanno operato, per la trasmissione dell’idea dell’Essere nella sua perfezione più
elevata, ponendo in cima alla costituzione corporea e psichica umana, lo Spirito e la sua Realtà
trascendente. L’Iniziazione del resto, altro non è che l’apice di questo processo di trasmissione. Ci
siamo più volte riferiti a questo processo indicando quell’insieme di conoscenze afferenti l’ambito
dei princìpi, raccolte sotto il nome di “Tradizione Primordiale” che ricomprendono tutta una serie
di simboli, riti, ierofanie, con l’unico fine di sviluppare nell’uomo quella facoltà o potenza, che lo
possa porre in contatto con questo suo massimo raggiungimento. Abbiamo però altresì indicato, che
questa opera di riconciliazione venne ostacolata da “Forze” ad essa opposte, che si sono manifestate
per il tramite di agenti umani consapevolmente o inconsapevolmente a queste rispondenti, che
hanno operato in senso contrario ai primi promuovendo tutta una serie di concezioni che a lungo
andare hanno determinato nello psichismo umano dei veri e propri guasti.
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Il risultato di questa operazione fu, nell’ambito umano, lo scadimento in una spiritualità che si rese
sempre più astratta, ideale, sentimentale e di un’autorità tradizionale politica che si fece sempre più
materiale, laica, dominata da interessi e da forze sempre più grossolane e rozze, al punto tale che
(come già spiegato nei nostri articoli) il “Centro Spirituale Supremo”, molto prima che questo
processo toccasse il suo apice, fu costretto ad occultarsi agli occhi dei profani.
All’azione di queste influenze contro-inziatiche molti dignitari della “Tradizione Primordiale”
hanno opposto riforme, restaurazioni o nuove apparizioni tradizionali, anche se in particolar modo
in Occidente, gli svariati tentativi si rivelarono alquanto infruttuosi, in particolar modo in seguito
all’affermazione del Cristianesimo. Questo difatti come anticipato si pose come al culmine di quel
processo di scadimento che vide la spiritualità aborrire la conoscenza per sostituirla con un mero
atto sentimentale-emotivo che aveva come fine l’espiazione e la grazia, ponendo l’individuo vittima
di un dio a lui esterno dal quale far dipendere la sua salvezza e affermando, come suprema,
l’autorità politica della Chiesa su tutte le altre autorità politiche e religiose.
L’opera di Porfirio deve essere inquadrata sotto questa luce. Il libro di Giuseppe Girgenti e
Giuseppe Muscolino a questo proposito ci restituisce la vera immagine del filosofo; egli rappresentò
forse uno degli ultimi coraggiosi tentativi di restaurazione di un sistema di verità tradizionali, da
opporre sia all’involuzione in una spiritualità ridotta a mera credenza fideistica (anche se egli mai
nulla ebbe da obiettare contro la figura del Cristo) sia alla degenerazione dell’autorità tradizionale
dell’Impero romano, che di lì a poco sarebbe difatti deflagrata sotto il peso della sua stessa
corruzione.
Questi riprese il filo che già il suo maestro, Plotino, aveva tessuto e ancor prima di questi, Platone;
in un certo qual modo fece quello che il Buddha o Shânkara fecero in India, Zarathustra in Iran,
Lao-Tze con le sue riformulazioni del Tao in Cina. Tutti questi furono ripristinatori di sistemi
tradizionali contaminati da parassiti antichi o moderni che, parafrasando il Guénon, attaccando il
tronco dell’Albero della Tradizione Primordiale e vivendo completamente della sua stessa sostanza,
hanno cercato, e cercano ancora invano, con ogni sforzo di soffocarlo.
Scrive il Girgenti:
“il Porfirio filosofo è stato non solo un commentatore di Platone e di Aristotele nonché l’editore di
Plotino, ma anche un raffinato teologo platonico per il quale la metafisica diventa epoptica e la
morale diventa soteriologia: in una parola fu un teosofo; e il Porfirio ierofante non è stato solo
l’ingenuo seguace dei culti misterici in gioventù, cioè uno stregone o goeta (ó), ma un
autentico teurgo, consapevole del preciso ruolo che la magia, la mantica e la telestica devono avere
nelle pratiche iniziatiche, esegeta del significato simbolico delle statue degli dèi e testimone del
valore effettivo che deve essere attribuito agli oracoli, ai vaticini e alle rivelazioni divine.”
“Porfirio, Filosofia rivelata dagli Oracoli,
con tutti i Frammenti di magia, stregoneria, Teosofia e Teurgia”
a cura di Giuseppe Girgenti e Giuseppe Muscolino
Bompiani Edizioni – Collana Il Pensiero Occidentale –
Di grande rilievo la cura, di Giuseppe Girgenti (Palermo, 1967), nei temi trattati, cosa che rivela
profondità e spessore interiori non comuni. Insegna alla Facoltà di Filosofia dell’Università VitaSalute San Raffaele di Milano.
Alcune Pubblicazioni consigliate:
Porfirio negli ultimi cinquant’anni. Bibliografia sistematica e ragionata della letteratura primaria
e secondaria riguardante il pensiero porfiriano e i suoi influssi storici, presentazione di G. Reale,
Vita e Pensiero, Milano 1994;
Porfirio, Isagoge, prefazione, introduzione, traduzione e apparati di G. Girgenti, testo greco a
fronte, versione latina di Severino Boezio in appendice, Rusconi, Milano 1995; nuova edizione
Bompiani 2004;
46
Giustino Martire, il primo cristiano platonico. Con in appendice “Atti del Martirio di San
Giustino”. Presentazione di C. Moreschini, Vita e Pensiero, Milano 1995;
Giustino, Apologie. Prima Apologia per i Cristiani ad Antonino il Pio. Seconda Apologia per i
Cristiani al Senato Romano. Prologo al “Dialogo con Trifone”, introduzione, traduzione e
apparati di G. Girgenti, testo greco a fronte, Rusconi, Milano 1995;
Aristotele, Poetica, introduzione, traduzione, note e sommari analitici di D. Pesce, revisione del
testo, aggiornamento bibliografico, parole chiave e indici di G. Girgenti, testo greco a fronte,
Rusconi, Milano 1995;
Porfirio, Sentenze sugli intellegibili, prefazione, introduzione, traduzione e apparati di G. Girgenti,
con in appendice la versione latina di Marsilio Ficino, Rusconi, Milano 1996;
G. Girgenti, Il pensiero forte di Porfirio. Mediazione tra henologia platonica e ontologia
aristotelica, introduzione di G. Reale, Vita e Pensiero, Milano 1996;
Porfirio, Storia della Filosofia (frammenti), a cura di A. R. Sodano e G. Girgenti, Rusconi, Milano;
Introduzione a Porfirio, “I filosofi”, Laterza, Roma-Bari 1997;
La nuova interpretazione di Platone. Un dialogo di Hans-Georg Gadamer con la Scuola di Tubinga
e Milano e altri studiosi (Tubinga, 3 settembre 1996), introduzione di H.G. Gadamer, prefazione,
traduzione e note di G. Girgenti, Rusconi, Milano 1998; nuova edizione ampliata: Platone tra
oralità e scrittura, Bompiani, Milano 2001;
Porfirio, Vita di Pitagora, monografia introduttiva e analisi filologica, traduzione e note di A. R.
Sodano, saggio preliminare e interpretazione filosofica, notizia biografica, parole chiave e indici di
G. Girgenti, in appendice la versione araba di Ibn Abi Usabi’a, testo greco e arabo a fronte,
Rusconi, Milano 1998;
J. Seifert, Ritornare a Platone. La fenomenologia realista come riforma critica della dottrina
platonica delle idee, in appendice un testo inedito su Platone di A. Reinach, prefazione e traduzione
di G. Girgenti, Vita e Pensiero, Milano 2000;
Porfirio nel vegetarianesimo antico, “Bollettino Filosofico: Dipartimento di Filosofia
dell'Università della Calabria”, 17 (2001), pp. 75-84;
Plotino, Enneadi, traduzione di R. Radice. Saggio introduttivo, prefazioni e note di commento di G.
Reale. Porfirio, Vita di Plotino, a cura di G. Girgenti, “I Meridiani. Classici dello Spirito”,
Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2002.
Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei filosofi illustri, a cura di I. Ramelli e G. Girgenti, Bompiani,
Milano 2004.
47
48
La Contro-Iniziazione
Perché l’uomo non è consapevole dell’unità essenziale e materiale dell’essere umano?
L’uomo è confinato nello stadio inferiore differenziato di mondi mentali che lo illudono. La sua
coscienza è ottenebrata e quindi incapace di avere la visione dell’Unità: non riuscendo a scorgere
alle diverse parti dell’Intero (l’UNO) come ad una sola Unità non può concepire realmente, nel
proprio cuore, il senso della Fratellanza Universale.
È auspicabile che ogni uomo arrivi a comprendere di appartenere alla medesima origine spirituale e
dunque fisica (sui piani logico, filosofico, metafisico, scientifico): tutti gli uomini possiedono,
perché vi appartengono, una stessa e unica essenza increata, eterna ed infinita. In mancanza di tale
“sentire” questi non può sperimentare l’Unità della Vita. La sua mente è confusa: confonde gli
effetti con le cause e abbraccia le apparenze invece della Realtà. Vive con la convinzione di essere
“parte” separata da tutte le altre “parti” e dall’Intero (l’UNO, il Tutto) e si muove afflitto
costantemente da un senso di incompletezza che lo snatura fino ad esercitare, nei confronti delle
altre “parti”, astute strategie di dominio per il libero sfogo di interessi egoistici (subordina e
sottomette le necessità del prossimo ai propri desideri) ampliando, ovunque, ignoranza e paura.
L’uomo è prigioniero della materializzazione della propria coscienza. Risvegliare quel “sentire” nel
quale tutte le molteplici “parti” si scoprono un Tutto unico indiviso, fa scaturire quel prezioso
sentimento che chiamiamo “Fratellanza”: è uno stato dell’essere che si percepisce con la divina
potenza interiore, la quale spontaneamente ci fa riconoscere, tutte le altre “parti”, quali fratelli.
Ma nella spiritualità, più che in ogni altro ambito della ricerca umana, si rischia di imbattersi in
illusioni pericolose. Il mondo della spiritualità è il più minacciato dagli agenti del Lato Oscuro.
Il “ricercatore della verità”, ai suoi primi passi, viene stordito dalle molteplici offerte variopinte che
lo invitano a “salvarsi”, spesso soggiogandolo.
Molti sono i ricercatori che si imbattono in “iniziatori” che troppo facilmente aprono la porta
dell’iniziazione: fatto che dovrebbe insospettire (ma che invece gratifica l’ego del neofita scelto).
Senza comprendere molto, perché sotto incantesimo, si avviano in senso contrario rispetto alla vera
iniziazione. Questi ingenui creduloni vengono avviati verso un processo che dà loro l’illusione di
essere parte attiva di un processo iniziatico, perché incontrano simboli, formule, tecniche
gratificanti e allettanti promesse. Viene instillata loro, in modo astuto, la negazione dell’Unità
Suprema, rafforzando in loro una irriducibile dualità, nefasta per un autentico risveglio iniziatico.
L’Unità Suprema è al di là di tutte le opposizioni, la sola visione che un candidato all’iniziazione
dovrebbe perseguire.
La Verità Metafisica è sempre lontana dai luoghi dove si spacciano pretese iniziazioni, le quali
bendano anziché svelare i Misteri sacri.
Quella cui ci stiamo riferendo è l’”Opera di Contro-iniziazione” che non è una delle tante
invenzioni umane.
La “Contro-iniziazione” è un’opera di spiritualità al “rovescio”. È una degenerazione che prende
vita da una volontà che, procedendo dalla “Fonte Unica” (alla quale si ricollega ogni iniziazione),
manifesta nel mondo un elemento oscuro “non-umano”: l’azione dell’”Errore” primordiale. Questa
Contro-iniziazione è l’iniziazione deviata e snaturata che allontana invece di avvicinare ogni essere
dalla Fonte Unica, dall’Unità Suprema, dall’UNO senza secondo.
La rivolta (atto di ribellione) delle origini (origini soprattutto in senso metafisico) contro l’UNO
(l’Autorità legittima) ha causato l’Errore, un’alterazione profonda che è sfociata in un processo
“inverso”.
L’Errore fu la causa della perdita di contatto diretto con la “Fonte”, il quale determinò
l’impossibilità di attingere in maniera spontanea e naturale, agli stati sovra-umani.
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Gli “Esseri Luminosi delle Origini”, ciascuno dotato del “potere del verbo creatore” e del libero
arbitrio secondo il volere dell’Autorità legittima, di fronte alla ribellione e quindi all’Errore fecero
la loro “scelta”.
Nacquero il senso della separazione e della differenza che si espanderono mediante coloro che
abbracciarono la rivolta (il consenso all’Errore), i quali materializzarono il “senso del sé separato”:
separazione da tutti gli altri esseri non-ribelli e quindi dal Tutto-UNO (Dio).
Le proiezioni dell’Errore hanno assunto forma e dimensione senza luce vera.
Necessita, dopo tanta caduta (scissura), un processo di risveglio, che innalzi, elevi, edifichi fino al
vertice di un’iniziazione autentica, lontana dai “rovesciamenti”, lontana dai poteri inversi, che ridia
luce allo stato originario.
L’”Essere Luminoso delle Origini” grazie al “potere del verbo creatore” ricevuto, era in grado di
“creare” dal nulla, a immagine e somiglianza del “Padre-Creatore” (Dio).
La prima manifestazione del “potere del verbo creatore” fu quella della creazione della luce dal
nulla:
“Dio disse: ‘Sia la Luce!’. E la Luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle
tenebre …”.
Genesi 1, 3-4
L’uomo decaduto ha smarrito quel “potere” manifestando soltanto limitate invenzioni umane
imperfette, frutto di un pensare errato.
L’uomo può risvegliare quel “potere” delle origini (quale naturale espressione della propria natura
divina) risvegliandosi spiritualmente e ponendo l’attenzione sul reale valore che questo risveglio
può avere sulla consapevolezza e sulla coscienza, aprire le porte nuovamente alla sua libertà
interiore, quel libero arbitrio (non libertinaggio) snaturatosi con la “caduta”.
La Contro-iniziazione non può condurre l’essere oltre lo stato umano, né è sua vera intenzione
tentare di farlo. Essa illude l’incantato (il ricercatore incappatovi) nel processo dell’ordine inferiore
facendoglielo credere un ordine superiore. L’incantato della Contro-iniziazione si preclude il
possibile legame con il “Centro” (il “Centro Spirituale Supremo”) perché senza l’”influenza
spirituale” necessaria non si può parlare di iniziazione possibile.
Le iniziazioni effettuate dalla Contro-iniziazione, praticate da un’influenza d’ordine inferiore (cioè
“psichica” e non “spirituale”) sono del tutto inefficaci. Quando nel candidato “incantato” c’è del
buon potenziale gli viene risvegliata una certa componente psichica che lo trasforma in uno
“spigolatore” della magia (inferiore) o della stregoneria. Al contrario, coloro in cui manca una
qualsivoglia capacità anche solo potenziale, restano inconsapevoli devoti dell’ignoranza al servizio
inconscio del Lato Oscuro.
L’iniziazione della Contro-iniziazione assume un carattere “oscuro” (diabolico, satanico, luciferino)
perché mancante dell’elemento trascendente che può assumere il controllo.
In molti cadono vittime dell’inganno esercitato dalla perfetta imitazione dell’influenza spirituale le
cui manifestazioni esteriori soddisfano, senza discernimento e discriminazione, gli ego dei
candidati. Sull’autentico percorso iniziatico non si dovrebbe mai dare troppa importanza ai
fenomeni che potrebbero manifestarsi lungo l’esperienza dei lavori dell’iniziando: si ribadisce
continuamente come fenomeni in sé stessi identici possano differire riguardo alle loro profonde
cause; un fenomeno, per quanto spettacolare possa rivelarsi, non è detto provenga dalla pura
spiritualità.
Il percorso iniziatico autentico (risveglio, informazione, formazione e realizzazione) consta di due
grandi stadi del lungo processo chiamato “Misteri spirituali” (la qual “Conoscenza” è ottenibile
solo tramite l’iniziazione):
1 “piccoli misteri”;
2 “Grandi Misteri”.
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La Contro-iniziazione può esercitare la sua opposizione solo nei confronti dei “piccoli misteri”: le
sue imitazioni, i suoi inganni, le sue trappole, le sue illusioni possono trovare campi fertili di
possibilità solo in tale ambito.
La Contro-iniziazione non ha alcuna possibilità di esercitare opposizione nei confronti dei “Grandi
Misteri”: è l’opposizione che non può esistere nel dominio dei “Grandi Misteri”, ambito degli stati
sovra-umani.
Nel percorso iniziatico autentico i “piccoli misteri” preparano l’accesso ai “Grandi Misteri”.
Lungo le molteplici vie della “cerca” sono molte le varietà di forme che riveste la Controiniziazione per la “pesca” dei molti ingenui itineranti: suo scopo è frenare, se non arrestare, la
corrente ascendente esoterico-spirituale del risveglio delle anime, con una spietata opposizione che
favorisca, sempre di più, il sovvertimento mondiale.
Far progredire la semina per il male cosmico è fra i principali scopi della Contro-iniziazione e, per
questo, favorire il costituirsi di “centri” (non “spirituali” ma “psichici”) ricollegabili ad
organizzazioni appartenenti alla Loggia Nera (la Contro-iniziazione). Questi “centri” assumono
l’apparenza esteriore di autentici centri spirituali.
Sullo scenario umano si trovano molti centri ed organizzazioni, antiche e moderne, molto lontane
dalla vera azione diretta di un principio d’ordine superiore.
Nelle fila dei catturati dalla Contro-iniziazione si evidenziano fortemente “confusione” e
“incoerenza” che verranno condotte in ogni luogo di loro frequentazione. Essi saranno emissari
inconsci di quel potere, e opereranno per la lotta contro i veri centri spirituali.
La lotta, che si svolge esclusivamente contro il dominio dei “piccoli misteri”, può esistere solo
grazie alla presenza dei livelli di coscienza in cui l’uomo si è confinato.
Un innalzamento dal livello di coscienza (focalizzato sul “senso del sé separato” che significa
divisione, differenza, opposizione, contrapposizione) che alimenta tale lotta, bandirebbe questo
corridoio del male.
I Signori della Contro-iniziazione sono evoluti, molto potenti ma non tanto da conoscere la vera
natura del “Centro Spirituale Supremo” (“inaccessibile alla violenza”) che è la vera fonte e
principio d’ogni iniziazione.
Esiste, quindi, un mondo di associazioni che sotto pretese iniziatiche si fregiano di titoli e di elevate
appartenenze ma si tratta di pura vanità, tutta a vantaggio della Contro-iniziazione.
Si accorga, il sincero ricercatore (mòndo da velleità egoiche), della differenza esistente fra la verità
intatta (pura, incontaminata) e la verità apparente (che pare ma non è), ovvero fra l’iniziazione
reale e le sue innumerevoli possibili contraffazioni.
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Riflessioni sull’Anima
È indubbio che la parola “spirito” derivi dal Latino “spiritus” il cui significato originale è quello di
“respiro”.
È noto che spirito e respiro derivano dalla stessa radice.
È vero, anche, che la parola “spirito” è usata diffusamente quale sinonimo di “anima”. Anche la
parola “psiche” è sinonimo di “anima”.
“Noi consideriamo la Vita come Unica Forma di Esistenza, che si manifesta in ciò che chiamiamo
Materia e in ciò che, erroneamente separandoli, chiamiamo Spirito, Anima e Materia nell’uomo. La
Materia è il veicolo per la manifestazione dell’Anima su questo piano di esistenza e l’Anima è, a
livello superiore, il Veicolo per la manifestazione dello Spirito; tutti e tre formano una Trinità
sintetizzata dalla Vita, che li pervade”.
di H.P.Blavatsky (da “La Dottrina Segreta”)
“In tutti i tempi l’anima è stata oggetto di discussione, dispute, tentativi di definizione. È stata ed è
il primo interesse intellettuale di ogni epoca e il tema fondamentale di tutte le religioni e filosofie.
Basterebbe ciò, forse, per dedurre che l’anima deve essere una realtà, poiché una testimonianza di
millenni non può non avere una base reale. Eliminate le conclusioni basate su visioni ed esperienze
di isterici, di nevrotici e di casi patologici, restano alcune testimonianze di pensatori, filosofi e
scienziati dalla mente equilibrata, che non è possibile mettere in dubbio e che meritano di essere
accettate”.
tratto da “L’Anima e il suo meccanismo” di Alice A. Bailey – Editrice Nuova Era –
“Da una parte esisteva questo Sé, o anima, con la sua attività pensante, dall’altra il mondo
oggettivo, le altre persone e Dio. Per secoli i saggi hanno cercato di annullare la distanza tra il Sé e
il mondo esterno. Mancava però un ponte che creasse un sicuro collegamento tra le idee contenute
nella testa e gli oggetti esterni, dando la certezza che le rappresentazioni intellettuali
corrispondessero veramente agli oggetti del mondo. Su queste due posizioni opposte sono schierati i
filosofi: da un lato gli idealisti sostenitori del Sé, tesi nel tentativo di raggiungere quella realtà che
essi stessi hanno posto oltre la loro comprensione; dall’altro i materialisti, che vorrebbero ignorare
il Sé o considerarlo come un fantasma, un epifenomeno, un soffio o come una nebbia che trasuda
dal mondo fisico. Alcuni di essi, chiamati dualisti, affermarono la realtà sia psichica che fisica,
lasciandole però ognuna al proprio posto, senza mai trovare risposta adeguata alla domanda di come
la mente possa uscire da sé stessa per raggiungere un oggetto così diverso da essa, o l’oggetto possa
restare sé stesso ed essere conosciuto “.
Edward Ames (da “Religion”)
“Il concetto di psiche inventato da Socrate e codificato da Platone è centrale a questo proposito:
Socrate diceva che il compito dell’uomo è la cura dell’anima: la psicoterapia, potremmo dire. Che
poi oggi l’anima venga interpretata in un altro senso, questo è relativamente importante. Socrate per
esempio non si pronunciava sull’immortalità dell’anima, perché non aveva ancora gli elementi per
farlo, elementi che solo con Platone emergeranno. Ma, nonostante più di duemila anni, ancora oggi
si pensa che l’essenza dell’uomo sia la psyche. Molti, sbagliando, ritengono che il concetto di anima
sia una creazione cristiana: è sbagliatissimo. Per certi aspetti il concetto di anima e di immortalità
dell’anima è contrario alla dottrina cristiana, che parla invece di risurrezione dei corpi. Che poi i
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primi pensatori della Patristica abbiano utilizzato categorie filosofiche greche, e che quindi
l’apparato concettuale del cristianesimo sia in parte ellenizzante, non deve far dimenticare che il
concetto di psiche è una grandiosa creazione dei greci. L’Occidente viene da qui”.
di Giovanni Reale (tratto da “Storia della filosofia antica, Vita e pensiero, Milano 1975)
Sul “Vocabolario Della Lingua Italiana” Devoto-Oli si dice alla voce ànima:
ànima s. f. 1. Principio immateriale della vita umana, tradizionalmente ritenuto immortale o
addirittura partecipe del divino: l’uomo è formato di anima e di corpo // Secondo il rilievo che di
volta in volta viene dato alle sue attribuzioni, il termine assume, spec. in locc. ed espressioni fig.,
significati diversi; così: darsi a. e corpo a qlc. o a. qles., abbandonarglisi ciecamente o dedicarvisi
completamente; a. gemelle, di due persone che vivono e sentono conformemente; esalare, rendere
l’a., spirare, morire; regger l’a. coi denti, tenersi in vita come per miracolo; dar l’a. per qlcs., la
vita; la pubblicità è l’a. del commercio, l’essenza, l’impulso fondamentale; esser l’anima di qlcs., il
promotore, l’animatore; un volto senza a., senza espressione; con tutta l’a., riconoscendosi
impegnati totalmente in un dato atto o sentimento; volersi un bene dell’a., amarsi intensamente;
andare, arrivare all’a., scrutare intimamente i sentimenti e i propositi di qlcs.; romper l’a. a qlc.,
seccare, infastidire eccessivamente qls.; avere sull’a. qlcs., esserne colpevole / Raccomandarsi l’a.
a Dio, sentirsi prossimo alla morte; morte dell’a., lo stato di peccato; dannarsi l’a., morire in stato
di peccato …
Sul Sabatini Coletti “Dizionario della Lingua Italiana”:
anima [à-ni-ma] s.f.
1 filos. Principio vitale comune a ogni essere vivente || a. vegetativa, sensitiva, intellettiva, nella
filosofia aristotelica, la prima presiede alle funzioni fisiologiche, la seconda alla conoscenza
sensibile, la terza alle forme intelligibili
2 relig. Secondo la religione cristiana, entità immortale creata direttamente da Dio, che dà vita
all'essere umano e presiede alla sua attività spirituale; sede delle facoltà spirituali dell'uomo || a.
beate, di chi è in paradiso | a. dannate, di chi è all'inferno | raccomandare l'a. a Dio, prepararsi a
morire | buon'a., espressione di affetto e rispetto per un defunto || figg. a. candida, persona ingenua |
vendere l'a. al diavolo, fare un grave compromesso | essere, sembrare un'a. in pena, che non trova
pace come le anime dell'inferno …
Aristotele intende l’anima come “entelechia”, ovvero quale forma e principio di vita che anima e
governa il corpo, che distingue, di tale principio, le tre seguenti funzioni:
1 anima vegetativa (riguardante la nutrizione, la crescita e la riproduzione);
2 anima sensitiva (movimento e attività sensitiva);
3 anima intellettiva (quanto governa la conoscenza, la volontà e la facoltà di scelta).
Plotino vede l’Anima dall’essenza immortale, intellettiva e divina. Egli vede un’Anima del mondo
e anime individuali per tutti gli esseri viventi. Concepisce un’”Anima superiore” (originaria, legata
al divino) e un’”Anima inferiore” che nel caso degli individui governa il corpo.
Anima Mundi (Anima del Mondo) è il concetto di origine orientale denominato “Atman”; concetto
che Platone chiama nel Timeo “Grande Anima” (megàle psiche). Ma nella tradizione esoterica si
vede l’Atman sia come “Anima del Mondo” sia come principio dell’anima individuale.
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Atman: il Sé, lo Spirito, la pura Coscienza. L’atman è l’Assoluto in noi, completamente fuori del
tempo-spazio-causa e, in quanto tale, è identico al Brahman, Assoluto in sé. Con la sua sola
presenza l’atman dà vita a tutto e tutto si riassorbe nell’atman.
Jiva: essere vivente (jivin), anima individuata. È un riflesso coscienziale, un raggio di pura
coscienza. Il jiva-riflesso produce movimento e attività entro di sé ingenerando, attraverso la
funzione dell’ahamkara, tanto il soggetto (io-aham) quanto l’oggetto (mondo-idam)
dell’esperienza, della conoscenza, e cosi via. Il jiva, illuminando a sua volta la mente (citta, manas)
e i veicoli inferiori, determina il proprio vincolo alla sua stessa “proiezione interna” trovandosi
sottoposto alla legge della dualità, quanto dire del tempo-spazio. Il jiva è la particola infinitesima di
Isvara, ed è solo riconducendosi a Esso che può, infine, risolversi nel Brahman. L’identità tra jiva e
Brahman alla quale si riferiscono le sentenze vediche, è sempre presente e attuale (jiva-brahmaaikya). Estinto il moto interno, il jiva stesso, in quanto tale, non ha più ragion d’essere e si risolve
nell’atman. Cfr. Drgdrsyaviveka, Viveka-cudamani.
Jivatman: l’atman che si riflette nel jiva.
tratto da “Glossario Sanscrito” a cura del Gruppo Kevala – Edizioni Asram Vidya –
Anima (Gr: Psyche; Ebr: Nephesh). La coscienza che comprende la mente (nous), il pensiero
(ennoia), la comprensione (phronesis), la riflessione (enthumesis), il ragionamento (logismos) e la
forza, e che ha bisogno del “dono” dello Spirito Santo per l’”illuminazione”. Una forma di vita della
coscienza, ma pre-corporea e corporea collegata con il logos spermatikoi, le forme seme creative
derivate dal Logos.
Anima-Spirito (Neshamah). Le facoltà noetiche di una grande varietà di forme animiche
(predestinate, non-predestinate, programmate, riprogrammate dalle mani dei semidèi, ecc.) il cui
intero ‘genos’ è contenuto nella preconoscenza del Padre che dà a ciascuna anima la capacità di
incarnarsi nella “forma” e nel “corpo” immortale, androgino, dell’immagine Adamica (eikon). La
fusione dell’anima sovrana con lo Spirito attraverso l’educazione e la supplica alla Divinità e al
Consiglio superiore per conseguire la vera conoscenza e la vera saggezza. La formazione dell’unità
anima-spirito è necessaria per lavorare nei molti Mondi Dimora.
tratto dal glossario della “Pistis Sophia”
(Testo Gnostico Copto) a cura di J.J.Hurtak e Desiree Hurtak – The Academy For Future Science –
ANIMA – L’a. è intermediaria tra lo spirito e il corpo (Triade, 1945, 73). L’a. rappresenta un
riflesso della luce emanata dal Principio (id., 74). – A. Mundi – Uno dei principali simboli
dell’A.M. è il serpente (Triade, 1945, 74). I due aspetti, essenziale e sostanziale, dell’A.M. si
trovano riuniti in un simbolo appartenente all’Ermetismo del Medioevo: si vede un cerchio
all’interno di un quadrato “animato”, vale a dire posto su uno dei suoi angoli (id., 75-76).
di René Guénon (da Pensieri sull’Esoterismo)
“ … l’Uno, lo Spirito e l’Anima universale non hanno storia: la loro vita si volve al di là del tempo
e dello spazio e beata gode di sé in eterno. Ma alle anime individuali non è dato posare; incalzate
dal desiderio di vivere, errano esse quaggiù avvolte dall’invisibile presenza del Divino e dello
Spirito, eppure agitate da un’inconscia bramosia di beni apparenti, di possesso e di piaceri. Donde
vengono e dove vanno? Esse non lo sanno ma dovranno saperlo: la loro quotidiana esperienza, col
suo incessante ritmo di angosce e di gioie, di morali esperienze e di conquiste intellettuali additerà il
cammino della redenzione. E sarà questa l’unica vera storia, in cui si esprima il senso autentico
dell’esistenza, in cui i valori abbiano un reale significato: la storia dell’anima. Altra storia non
esiste: non quella delle nazioni e dei popoli, che sopraffà il destino delle anime singole ed ha uno
spirituale significato solo se, inverandosi in ciascuna di esse, contribuisca a farle ritrovare la sua
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interiore libertà e la sua autonomia incrollabile. La vera storia del mondo è la storia invisibile che
nessuno potrà mai scrivere: storia di destini individuali che si consumano nel silenzio delle
coscienze e non hanno altro giudice fuori della voce interiore. Così l’eternità si instaura nel tempo,
in quanto le ipostasi eterne si realizzano nell’anima che si redime; e il tempo si svolge nell’eternità,
in quanto l’anima si pone dentro la Legge universale e ne esprime, anche esteriormente, l’attuazione
…”
tratto da “Plotino” di Giuseppe Faggin (Garzanti 1945)
ANIMA
L’anima è una trinità così suddivisa:
Nefesh, anima naturale, istintiva, elemento vitale ch’è in rapporto col corpo e con capacità di colpa.
Ruah, anima morale, razionale, sede del bene e del male, le qualità etiche; (Ruah, come soffio sacro,
è anche Spirito).
Neshamah, anima divina, nel senso più elevato e sublime (interna scintilla divina è aldilà di
qualsiasi colpa).
L’anima in sé (nei suoi tre aspetti) è l’entità spirituale, è il centro che crea il rapporto tra l’uomo e
Dio.
Un passaggio del Talmud così esprime: Come l’anima riempie il corpo, così Dio riempie il mondo;
come l’anima sostiene il corpo, così Dio sostiene il mondo; come l’anima vede ma non è veduta,
così Dio vede ma non è veduto; come l’anima nutre il corpo (s’intende spiritualmente), così Dio dà
nutrimento al mondo.
Neshamah ha origine dal flusso di Luce che scaturisce da Binah: la Luce si espande e forma
neshamah (nahar-flusso; nehora-luce). È la più profonda forza illuminativa, intuitiva per merito
della quale si apre la visione segreta sia di Dio che del mondo.
Neshamah è perciò concepita come una originaria scintilla di Binah, dello stesso Intelletto divino.
Ruah ha origine dal flusso di Luce che scaturisce da Tiphereth. Nefesh, sulla sua provenienza v’è
discordanza, chi sostiene che provenga dal regno di Malkuth, e chi dal Fondamento Yesod. Ma,
sappiamo che Yesod costituisce il Fondamento spirituale di Malkuth, e che Malkuth costituisce
l’elemento della Divinità che è più in rapporto con le forze materiali della terra, (conseguenza può
non esserci discordanza).
Neshamah, vista come interna scintilla divina, è preesistente in Dio; e lo Zohar attesta che tutte le
anime, nella loro completa individualità, erano già preformate quando ancora giacevano nascoste in
seno all’eternità: Anima Universale.
Dal tempo in cui Dio ideò di dover creare il mondo, e persino prima che questo fosse creato, tutte
le anime dei giusti erano celate nell’Idea divina ciascuna nella sua particolare forma individuale
Archetipale. Quando Egli creò il mondo esse furono realizzate e stavano nella somma altezza
(ancora nel mondo delle Sephiroth) nelle loro forme diverse Archetipali, dinanzi a Lui; Egli allora
le pose in una casa del tesoro nel paradiso superiore. Ivi, le anime rivestite di panni celestiali,
vivono e godono la benedizione della visione beatifica: Unione del Re e della Shekinah.
Zohar
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Le anime, modelli originali Archetipali, stettero tutte davanti a Lui nella forma ch’era loro destino
di assumere poi entro il corpo umano.
La frase è una chiara allusione all’Anima Universale e indica chiaramente il frammentarsi
dell’Anima Universale, i cui frammenti si incorporano negli esseri. Tutte le anime individuali sono,
quindi, frammenti dell’Anima universale, e sebbene esse siano distinte l’una dall’altra, risultano in
realtà tutte Una Sola.
L’uomo è costituito di due lati, la Destra e la Sinistra: dal lato destro ha la santa Neshamah, e dal
lato sinistro la Nefesh animale (di solito si prospetta, Nefesh in basso, Neshamah in alto).
Nell’uomo, mentre Neshamah rappresenta l’Anima nel suo aspetto più alto, Elemento superiore;
l’aspetto morale, razionale dell’anima è dato da Ruah, e l’elemento vitale, in rapporto al corpo, è
dato da Nefesh.
I tre Elementi, nelle loro distinzioni, formano una sola Anima, e i poteri dell’Anima sono compresi
in questa triplice divisione.
Il principio superiore dell’anima umana, Neshamah, l’anima divina, rimane sempre in stretta
congiunzione con l’Angelo superiore.
Ruah e Nefesh sono soggette alla trasmigrazione e non hanno riposo fino a che Neshamah risalita
sino alla sua sorgente apra anche a loro le porte.
Di solito nella vita umana terrena si manifesta prima Nefesh, poi Ruah, in ultimo Neshamah; come
si possono contemporaneamente manifestare Nefesh e Ruah e poi Neshamah; oppure
simultaneamente tutti i tre Elementi dell’Anima; ma ogni manifestazione è condizionata in rapporto
dello sviluppo spirituale di ciascun essere.
Neshamah, Elemento superiore divino, spande la sua Luce su Ruah.
Ruah, elemento morale è illuminata da Neshamah e da questa interamente dipende, e a sua volta,
domina su Nefesh.
Nefesh, elemento più basso, in se stessa non possiede alcuna Luce, è illuminata per quanto la sua
natura lo richieda dalla Luce di Ruah.
Il mistero dell’Unità di Dio compendia il mistero della creazione e il mistero del Trono di Gloria, la
Merkabah, ma l’essere che riesce a comprendere il segreto della scienza dell’anima, la Neshamah
comprende anche il segreto dell’Unità divina e dell’Anima Universale.
Ogni anima individuale, esiste come tale, finché non ha compiuto la sua rigenerazione spirituale
(compito relativo all’uomo).
di Paolo M. Virio (tratto da “Lo splendore della Kabbalah” – Editrice Amenothes –
Non può esserci Conoscenza senza Amore.
La Conoscenza è inseparabile dall’Amore.
Si realizza l’unione con Dio (l’UNO senza secondo) con la Conoscenza e l’Amore in uno stato
unico.
Il sentimento profondo che guida un Sadhaka lungo tutto il Sentiero è l’aspirazione ad una unione
deificante: solo l’Amore in un tutt’uno con la Conoscenza lo permettono.
Così, lungo il Sentiero dei sinceri Sadhaka, Dio diviene tutto in tutti nella conoscenza di ciascuno.
Per il Sadhaka, che si fa iniziato ai Misteri esoterici, si aprono le porte che conducono dove le
parole sono luci (luci-visioni) per i “pronti”.
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Il cammino, per tutti, è formato da tappe dove si sperimenta gradatamente la liberazione dai legami
(cose, persone, esperienze) e alla percezione dei sensi materiali subentra, piano piano, la percezione
dei sensi spirituali: i contatti con le “cose” dell’Alto.
Tutte le conquiste spirituali riguardano il ritorno allo stato primordiale, a quell’esistenza degli
“Esseri Luminosi delle Origini”, gli esseri spirituali per eccellenza: il ritorno alla vita perfetta degli
Spiriti. Abbandonando quella vita perfetta gli Spiriti (gli “Esseri Luminosi delle Origini”) hanno
dimenticato ciò che sono realmente: come se non fossero ciò che sono.
Abbandonando quella vita perfetta lo Spirito (il Nous) è mutato di piano esistenziale. In questa fase
particolare avviene un Mistero compreso solo oltre la soglia iniziatica: lo Spirito stesso diviene
Anima. L’Anima è lo Spirito stesso che entra, però, nella Vita (si potrebbe dire che entra nel
processo storico). L’Anima non è cosa diversa dallo Spirito ma è lo Spirito che ha assunto una sorta
di forma immateriale immortale, eterna e immutabile.
L’Anima guida quella “parte” dell’essere costretta alla densificazione e al processo di incarnazionereincarnazione (nascita-morte-rinascita) che dovrà recuperare, con la Conoscenza-Amore, il suo
stato primitivo di Spirito puro.
Il Nous (lo Spirito) è Preesistente a ogni “creazione”.
Dio è tutto in tutti.
Per i non-risvegliati, per mancanza di conoscenza-consapevolezza, dovrà, ancora, Dio essere di
nuovo tutto in tutti.
Il Risveglio e la Consapevolezza, la Conoscenza e l’Amore determineranno la “Restaurazione
Universale”.
“… quello che bisogna decidere è se abbiamo o no un’anima. Se crediamo di avere un’anima, ci
comporteremo in un modo, pensando al suo destino oltre il corpo, al contrario vivremo
diversamente. C’è chi crede di discendere dalle scimmie, e chi dagli angeli. Ma il punto vero è che
bisogna deciderlo subito, adesso, senza aspettare un minuto, in un modo o in un altro, perché è una
scelta che non si può rimandare”.
Placido Procesi
“ Se vuoi conoscere te stesso, sappi che sei composto di due cose. Una è l’involucro esterno detto
corpo e visibile agli occhi fisici. L’altra è quella cosa interna chiamata volta a volta anima, spirito,
cuore, ed essa può essere riconosciuta soltanto dagli occhi interiori. È appunto questa cosa intima
il tuo vero essere; rispetto ad essa tutto il resto è seguito, scorta, servitù. La chiameremo cuore, ma
intendi che non si tratta già di quel pezzetto di carne che sta nella parte sinistra del tuo petto:
questo non ha nessun valore, lo posseggono anche le bestie ed i morti, si può vedere con gli occhi
fisici, appartiene a questo mondo materiale, al mondo dell’attimo. Per conto il vero cuore non è di
questo mondo, è venuto in esso come un forestiero per un breve viaggio. Ha per cavalcatura quel
pezzetto di carne, ha come truppe le varie membra del corpo, e dell’intero corpo è re. Il
riconoscimento di Dio, la contemplazione della bellezza divina, sono i compiti ai quali è
essenzialmente destinato; a lui spettano il dovere supremo, il rivolgersi a Dio, il premio ed il
castigo; sue sono la felicità e la miseria.
Il corpo è in tutto e per tutto soltanto il suo servo. La conoscenza del suo essere e delle sue qualità
è la chiave per il riconoscimento di Dio. Perciò sforzati di conoscere il tuo cuore: esso è una nobile
sostanza di natura angelica, e la sua origine è la divinità: di là venne, là tornerà … “.
tratto da Kimiia assaadati (L’Alchimia della felicità) del grande Sufi Muhammad al-Ghazali
“Quando l’anima restando in sé sola volge
la sua ricerca, allora si eleva a ciò che è
puro, eterno, immortale”.
Platone, Fedone, 79 d
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Eppur si muove restando sempre immobile: l’Esoterismo
L’Esoterismo non è solo un modo di “pensare”, di “vedere”, di “sentire” ma è, soprattutto, molto
più di quanto esprimibile.
Esso risiede in quella sorta di spazio ideale dove la “Sfera dell’Alto” e la “Sfera del Basso” si
intersecano. In questo spazio ideale non è dato a tutti esperire quanto possibile e non perché vietato
per un qualche motivo ma per l’incapacità dei molti a poterlo “percepire”, “intuire” e a volere
accedervi.
Esiste una molteplicità di “luoghi della Coscienza” e naturalmente di corpi corrispondenti a cui
l’esoterismo prepara.
L’esoterismo è, nei piani alti del suo edificio, Pura Conoscenza Luminosa codificata dalla Luce in
forma di Immutabile Dottrina Segreta. Vi si accede da “risvegliati” e la si incarna da “iniziati”.
L’esoterismo nei piani inferiori del suo edificio è conoscenza da diffondere per adattamento alle
logiche delle “ere” (i cicli cosmici, che inevitabilmente comportano delle limitazioni e delle
restrizioni sulle possibilità individuali): compito degli iniziati predisporre linguaggi, simboli e
immagini (antiche e moderne) e correnti di pensiero che possano ispirare i più a desiderare una via
di autoconsapevolezza.
L’uomo, per poter percepire coscientemente un qualunque flusso di “energia” (sakti), deve aver
avuto l’avvio sul processo di risveglio.
Un principio di “risveglio” è garanzia di esclusione di qualsiasi suggestione o effetto placebo.
Un “risvegliato”, probando “iniziato”, è in grado di riconoscere, al momento, un cambiamento di stato
energetico: di “sentire” la direzionalità di un flusso energetico; da dove viene e donde va.
Per un iniziando stare sotto influenza spirituale (l’influsso non-umano mediante le energie – le Fiamme
auriche – di un Maestro) è una grande benedizione.
L’uomo iniziando già “sente” nettamente ogni infusione e trasmissione di una qualsivoglia corrente
energetica e a maggior ragione della Sakti Divina: viene reso più cosciente e più libero, più potenziato,
spiritualmente più innalzato.
Un “risvegliato” più che con il Corpo Fisico lavora con il Corpo Sottile (Lingasarira).
Un autentico “risvegliato” non dovrà perseguire qualificazioni perché già le ha in ragione del suo stato di
risveglio. Suo compito è togliere e non accumulare scorie che ricoprono i talenti. Un “risvegliato” non può
giungere all’iniziazione senza animare le qualificazioni che rivelano il “signum” che gli è proprio. Le
qualificazioni dipendono dalla struttura intima di un essere.
L’iniziando deve sviluppare ciò che già possiede: il suo progredire è in funzione di ciò che egli già è.
L’iniziando non può essere tale se non si pone nel “centro del Cuore” perché l’Atman, fuori del tempospazio-causa è lì. L’iniziando deve vivere con una presa di coscienza e di visione costanti e “sentire” di
aver preso possesso di quel “centro” tanto da illuminare anche tutti gli altri centri (Cakra) scorrendovi in
piena coscienza fino ad innalzarsi alla “Fonte” e ridiscendere nel “centro del Cuore” (pura pratica
esoterica).
È, infatti, nel “centro del Cuore” che si forma l’autentico esoterico: partendo da una profonda motivazione
interiore per la “ricerca della verità”.
Un individuo, infatti, quando toccato dal fuoco dello spirito, al momento giusto della propria maturazione
karmica, viene spinto a cercare le ragioni di quanto egli sente “muoversi” dentro di sé, senza riuscire a
definire. Cominciando a spigolare in cerca di risposte e di strumenti si fa, senza rendersene conto,
“ricercatore della verità”. Molti, oggi, si trovano in tale situazione esperienziale. In tali circostanze bene
sarebbe potersi imbattere nell’illuminante letteratura esoterica, porta d’ingresso di vaste possibilità.
L’esoterismo, antica sapienza divina, non essendo una religione né una filosofia può aiutare lo stato
d’animo di chi anela a sapere, a voler comprendere, a sentirsi in un vasto campo di possibilità: in una via
di libertà per la liberazione del condizionato (l’anima condizionata). Tale “ricercatore della verità” potrà
intravedere, in tale direzione, una vera e propria via di consapevolezza interiore capace di condurre alla
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dimensione meditativa, fondamentale premessa per un possibile volo iniziatico. Il sincero “ricercatore
della verità” cercando l’”inspiegabile” conquista quei gradi di risveglio che lo fanno un Sadhaka praticante
le cui pratiche, svolte in purezza di intenti, rallenteranno, man mano, il flusso di pensieri ostacolanti
(prodotti dai klesa), fatto che avvicina all’arresto delle modificazioni della mente ed apre realmente a
quello “stato d’essere” esoterico che eleva concretamente ad una nuova posizione coscienziale: quella in
grado di intuire quanto viene realmente dalla “Sfera dell’Alto”.
L’esoterismo, rivolgendosi all’individuo (sia ordinario sia ricercatore), parla non solo il linguaggio della
ragione ma soprattutto quello del cuore dell’essere.
La letteratura esoterica risveglia nell’individuo immensi spazi di riflessione, sentimenti profondi di
fratellanza che aprono spontaneamente una grande visione non dogmatica dell’esistenza e indirizzi
inusitati per conoscenze superiori.
L’esoterismo, lontano dalle fiamme di un’emotività incontrollata, prepara ai diversi volti assunti
dall’ignoranza che potrebbero svelarsi. Fa conoscere quanto è complessa la via dell’autoconsapevolezza e
di quanto l’essere umano, in generale, ignora di ignorare.
I primi graduali risvegli riguardano l’accorgersi di come funziona, ed ha sempre funzionato (al di là del
proprio attuale risveglio), il mondo in cui sono inseriti gli esseri: una realtà profonda dove ogni cosa,
microcosmica o macrocosmica, è interconnessa al tutto in ogni minimo particolare aspetto. Tutte le “cose”
e tutti gli “esseri” comunicano tra loro a diversi livelli di realtà. Quando chi si risveglia crede di
cominciare a comunicare in modi mai sospettati prima si è, invece, in quel momento, accorto di come le
cose hanno sempre funzionato. Quelle credute, all’improvviso, facoltà nascenti o addirittura “poteri” non
sono altro che lo scoprire di come funziona il PENSIERO (che è Divino): il PENSIERO è Non-Locale, è,
cioè, nell’OVUNQUE. Risvegliarsi a tale livello di realtà accelera il processo intrapreso.
Tutta la Realtà, nella “Sfera dell’Alto” e nella Sfera del Basso”, è intessuta di PENSIERO dai più segreti
Misteri, pronti ad essere offerti ai “pronti”.
La maggior parte degli esseri non è consapevole di quanto riguarda l’impulso originario a livello cosmico:
solo il superamento dell’ordinario livello di consapevolezza lo permette.
Innumerevoli sono le vie comunicazionali nella Realtà-PENSIERO.
Senza troppo sforzo, i discepoli dei nuovi tempi, hanno a disposizione, per la comprensione di certe realtà
in forma simbolica, linguaggi e strumenti del moderno mondo tecnologico quali la digitalizzazione, il
cyberspazio, la rete (creazione di mondi iconici, interattività, ipertestualità, cybergeographi, ecc.).
Strumenti interessanti ma che rischiano di assumere ruoli e proporzioni inusitate se non utilizzate con
discernimento. Rischiano di condurre verso errate convinzioni sui mondi reali del regno spirituale.
Nell’antichità, l’esoterismo, formulava quanto era da “trasmettere” in un sistema basato su due fasi del
processo di risveglio, organizzate in quelli che tradizionalmente, nell’antica Grecia, vengono chiamati:
1 Piccoli misteri (corrispondenti nella loro realizzazione allo “stato primordiale” o “stato edenico”)
2 Grandi Misteri (corrispondenti agli “stati superiori dell’essere” che fanno ottenere la “Liberazione”).
I Mystes apprendevano i “misteri minori” per poi poter accedere, quali Epoptes, ai “Misteri
Maggiori”.
L’esoterismo, da sempre, si serve della “parola illuminante” che “accende”, di “simboli” e di
“immagini” che “risvegliano”.
Dietro il metodo esoterico c’è una profonda conoscenza dei diversi “veicoli” dell’essere e dei loro
organi, sistemi e apparati. Viene grandemente utilizzato il fatto che il cervello si comporta come
fosse un “grande occhio” (una propensione naturale): viene sfruttato il “senso della vista” (esterna o
interna).
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La Coscienza per esprimersi in questo mondo materiale ha una base organica: il sistema nervoso centrale
con cento miliardi di neuroni per ogni essere umano. Questo sistema nervoso è composto di “cellule
gliali” che traducono i “moti nucleari” in suoni e di “neuroni” che trasformano i suoni in luci.
La grande mole di conoscenze riguardanti la Stanza dei “piccoli misteri” del Tempio Esoterico
viene rilasciata attraverso l’uso cosciente della orale “parola illuminante” (la parola che “accende”,
nella mente del discepolo, l’immagine o la sequenza di immagini illuminanti).
L’esoterismo si esprime:
1 in modo semplice e letterale
2 in modo simbolico e figurativo
3 in modo sacro (vedi geroglifici).
La “parola illuminante” può assumere:
1 il senso proprio della parola stessa
2 il senso figurato
3 il senso trascendentale.
L’esoterismo usa le leggi fondamentali dell’Analogia e delle Corrispondenze.
Dietro l’uso del Triplice senso dell’esoterismo c’è il cuore che prende in considerazione il semplice
fatto che la “Verità” non è, e non può avere, lo stesso peso per tutte le spalle.
L’esoterico sa che la massa profana (ignorante e superstiziosa) si accontenta, perché non in grado di
capire, oltre il senso materiale.
Il senso spirituale non è per le moltitudini ma per quanti hanno dischiuso certi livelli di sensibilità e
si sforzano di mantenersi coerenti con quanto percepito.
Il senso esoterico propriamente detto è per un numero ristretto di individui che mantengono
riservato il loro percepire.
L’esoterismo in realtà non è una raccolta di concetti organizzati e di conoscenze scritte selezionate
ma è “Qualcosa” che si “Trasmette” e, per questo, è giunto fino a noi attraverso la parola
“Tradizione”.
La “Luce” tenta, sin dall’antichità, con i misteri iniziatico-esoterici (“piccoli misteri” e “Grandi
Misteri”), mediante i metodi di trasmissione della “parola illuminante”, dei “simboli” e delle
“immagini” di “accendere”, nella mente dell’iniziando, la “Visione”, cioè la capacità di leggere la
lingua dello spirito fatta di quella Luce che illumina e unifica.
Utilizzando una propensione naturale del cervello umano, il fatto che il cervello si comporta come
fosse un grande occhio, con l’ausilio della consapevolezza si offre all’uomo la possibilità di “vedere
di nuovo” e riprendere il contatto con il Regno Spirituale (“vedere” mediante l’interno illuminato –
la vista interiore – ).
L’uomo può riprendere, cercando con la visione interiore, l’”Immagine” e la “Somiglianza” divina
primordiale.
Nella trasmissione la “parola illuminante” segue ritmi precisi a seconda delle risposte sensibili
dell’iniziando. Sapientemente pronunciata “accende” simboli e immagini (o sequenze di immagini).
In primis emerge il senso della vista ma tutti gli altri sensi lo seguono aggiungendo la propria
presenza nell’esperienza.
Lo scopo è preparare, prima, e accendere, poi, il senso della visione nella mente dell’iniziando per
riprendere quel contatto primordiale perduto della Divina Presenza.
La “trasmissione” assume la consistenza di una “forza” che, contenendo dei codici, viene trasmessa
accendendo, nella mente dell’iniziando, una “immagine” o una “sequenza di immagini”:
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praticamente una “Visione”. Viene a manifestarsi un vero “processo informativo” basato sulla
trasmissione di parole-forme-simboli = Visione già dentro l’iniziando.
Molte delle figure geometriche piene di simmetria utilizzate riflettono l’ordine interno
dell’iniziando, in connessione perfetta con l’invisibile ordine universale.
Solo un ente autorevole (un membro della gerarchia iniziatica, Maestro o Scuola) può condurre un
candidato “pronto” verso quei passi risolutivi atti a sperimentare, sia uno stato psichico sia uno stato
spirituale, al di sopra di quella che può chiamarsi condizione normale: è l’introduzione in un
“mondo superiore” (la “Sfera dell’Alto”).
I Misteri esoterici realizzano, se vissuti correttamente, il passaggio dell’individuo dallo stato
inferiore (di essere umano) allo stato superiore (di essere spirituale).
Tale esperienza dischiude una indicibile “potenzialità” illuminante.
In taluni ambiti esoterici viene presentato un percorso di superamento di “prove” in cui è prevista
una “pre-iniziazione” (o iniziazione virtuale, non effettiva) quale trasmissione di un “seme” (un
codice di luce – un programma di germinazione per terzi – ), che non costituisce di per se
“trasmissione di conoscenza” ma una “trasmissione di possibilità” dove dipenderà dal successivo
lavoro interiore dell’iniziando farne una iniziazione effettiva.
Un individuo che riceve il “seme” diventa portatore delle possibilità in esso contenute con la
qualificazione di poterle trasmettere anche nel caso che la propria iniziazione virtuale non fosse
diventata effettiva.
La “trasmissione” dell’influenza spirituale della “Sfera dell’Alto” è un atto Non-umano reso
possibile dal circuito rituale che funge da ricettacolo.
La veridicità di un ente iniziatico non si vede da quante cose impeccabili dice e da quali pratiche più
o meno valide suggerisce ma da ciò che “È” realmente: un faro di luce collegato alla “Sorgente”,
una pantomima d’invenzione umana o l’oscura mano della Contro-iniziazione?
Il mondo e la sua umanità hanno conosciuto la “Presenza” e l’intervento delle “Strade Alte” della
Vita non solo nei momenti critici della storia ma nella discrezione di ogni loro giorno. Esse si
manifestano attraverso quegli esseri chiamati “Maestri” (la Gerarchia delle “Fiamme della
Salvezza”) che portano l’equilibrio e stimolano le vicende umane perché favoriscano la Grande
Opera di Risveglio delle Coscienze.
Si muovono nel Non-Forma mediante la modulazione dei codici universali della Luce o
incarnandosi normalmente nel mistero di un corpo di carne e sangue, nel materiale regno umano.
La Realtà Universale si manifesta attraverso molte dimore ma Tutto resta sempre UNO.
La “Parte” e il “Tutto” hanno la stessa importanza perché nella “Parte” è contenuto anche il
“Tutto”. Tutte le “Parti” che costituiscono il “Tutto” sono sempre “UNO”.
Ai primordi ogni “Parte” era non solo consapevole di sé stessa ma, contemporaneamente,
consapevole di tutte le altri “Parti” e del “Tutto-Uno”: coscienti dell’UNO senza secondo.
Nello stato primordiale tutti gli “Esseri Luminosi delle Origini” erano pienamente coscienti
dell’Uno-Tutto e il loro vivere entro le varie “Parti” del Tutto non era pregiudicato ancora dal
“senso del sé separato”, della separazione dal Tutto-Uno (Dio).
Dopo l’avvenuto “Errore” e la devozione all’Errore da parte di un gran numero di “Esseri Luminosi
delle Origini”, il senso di separazione dalla Fonte li obbligò ad una fatale scelta.
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La Consapevolezza
Ogni individuo è un’unità di consapevolezza che è “parte” della consapevolezza UNA della Realtà,
di quell’UNO senza secondo di cui diventare coscienti pienamente.
La Sadhana è un lavoro di svelamento: i “veli” impediscono di sperimentare la Realtà di Dio
espressa come esistenza (sat), consapevolezza (cit), beatitudine (ananda).
La Sadhana è l’opera alchemica che mediante i “tre fuochi” (quello del corpo fisico denso; quello
del corpo sottile; quello del corpo noumenico) riduce in cenere i “limiti” che impediscono di
prendere coscienza dell’UNO senza secondo.
L’immortale non può divenire mortale ma può credersi finito, corruttibile e mortale. Il non-reale, se
non rimosso, impedisce la coscienza dell’UNO.
Scintilla e Suprema Fiamma Divini sono UNO.
La Monade è quel frammento divino che rivestendosi di involucri si individualizza pagando il
prezzo di una consapevolezza limitata: è l’esilio nel corpo fisico grossolano.
Nella materia la consapevolezza limitata è costretta a pensare in termini di tempo, di spazio e di
forma: la consapevolezza si sottomette al regno della quantità.
Lo Spirito-Anima è divino ma, esiliato nella densa struttura degli atomi, dimentica le proprie
Origini metafisiche e metastoriche tanto da essere avviluppato dalla storia (delle cose, dei
personaggi, delle situazioni, degli eventi, delle esperienze).
Nella storia la consapevolezza è soggetta ai cambiamenti (anche vibrazionali della materia). Il
guscio della materia (DNA) insieme alle complessità delle esperienze (le innumerevoli interazioni)
rivelano una profonda suscettibilità della consapevolezza ai cambiamenti. Cercano le proprie
ragioni non solo il guscio materiale grossolano ma anche gli involucri di materia sottile che
vengono influenzati più rapidamente del guscio grossolano.
La materia a livello atomico resta più costante ma nella dissociazione in molecole è più o meno
densa e instabile. Gli involucri rendono velata la percezione dell’Unità condizionando l’operato
della consapevolezza entro il piano particolare in cui è stata costretta a scendere.
L’essere-condizionato costretto a vivere in un mondo limitato ricerca, per vivere meglio, una vita di
piaceri che però lo intrappola maggiormente nei limiti.
Il Sé dell’individuo è velato (nascosto) da diverse guaine e così, di ciò che è, manifesta solo una
minuscola parte che ignora la perenne Unità di tutte le cose. Il Sé in tali condizioni è costretto ad
usare la consapevolezza secondo l’involucro più adatto sui diversi piani.
L’individuo immerso nell’evoluzione della Natura non ha altro scopo che diventare un uomo
spirituale, un Jivatma.
L’informazione, del ricordo delle sue Origini, è custodita come un “germe” negli involucri
grossolani che asservono la materia.
La discesa (dell’Anima) non è altro che processo di involuzione in cui compaiono, per forza di cose,
i diversi involucri.
L’Anima è dal corpo fisico grossolano (il “sistema nervoso”) che deve cominciare il processo di
evoluzione che è “processo di risveglio”.
Il sistema nervoso di un corpo fisico, a seconda del grado di evoluzione dell’ente in questione,
manifesta una sua velocità di registrazione (livello di sensibilità percettiva) delle informazioni.
Moltissime sono le informazioni, del visibile e dell’invisibile, non registrate dal cervello nelle
velocità sia troppo basse sia troppo alte.
Per il sistema nervoso è importantissimo il Prana (flusso energetico proprio della struttura sottile
dell’essere individuato che si estrinseca in cinque modalità funzionali – panca-prana –) che
compenetra il sistema neuronale fin nella sua sostanza eterica.
Il giusto flusso di Prana è fondamentale per la consapevolezza nei suoi aspetti di volontà, sapienza
e attività (qui è al livello di funzionamento mentale superiore).
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Il Prana esiste a tutti i livelli della manifestazione (rappresenta la totalità delle energie universali):
lo troviamo nelle diverse forme di elettromagnetismo, nella gravitazione dei corpi, in piena attività
nell’Akasa.
La coscienza per relazionarsi col mondo esterno fenomenico ha gli strumenti giusti: il cervello con
il sistema nervoso.
L’attività della coscienza viene accelerata o meno a seconda della natura degli stimoli provenienti
dall’interno o dall’esterno.
Il Prana connesso all’attività della Coscienza favorisce o meno lo sviluppo di alcune importanti
strutture: ne sono un esempio il talamo, la ghiandola pineale, ecc. . A seguito di un certo tipo di
stimoli (come quelli prodotti all’interno di una corretta Sadhana) il talamo finisce per sviluppare il
famoso “terzo occhio”.
Atomi e molecole delle varie strutture vengono modificate senza che la cosa venga percepita nello
stato di veglia.
La Sadhana è una vera operazione alchemica di trasformazione. La fase di rilievo della Sadhana è il
raggiungimento di quel livello di coscienza libero dai ristretti limiti del cervello per poter
finalmente agire in un veicolo sottile (corpo astrale). In tale raggiungimento il Sadhaka potrà
spostare l’autoconsapevolezza dal corpo fisico grossolano al corpo astrale. Questo tipo di
esperienza, abituando ad inattivare il cervello e gli organi di senso, non può non portare
all’esperienza del Samadhi.
Il corpo astrale, rispetto al corpo fisico grossolano limitato, risponde molto di più agli impatti del
“pensiero”. Su queste conoscenze si basa la pratica dello Yoga: l’azione del “pensiero” sul “Sottile”.
Lo Yogi, una volta giunto ad una pratica evoluta, comincia ad utilizzare il corpo astrale come prima
utilizzava con maestria (degli asana) il corpo fisico grossolano.
I sensi come l’udito e la vista subiscono un’espansione (attraversando un periodo di adattamento)
come quella della coscienza e lo Yogi, a questo livello di risveglio, può operare in ogni luogo e in
ogni momento.
Tale livello d’esperienza si rende possibile perché con una costante ed equilibrata pratica (insieme
al vivere secondo la Visione intravista) si viene a stabilizzare il legame tra il cervello e il corpo
astrale.
Il successivo livello di risveglio riguarda la possibilità di operare sul piano mentale dove si diventa
concretamente consapevoli dell’Unicità della Vita.
Si sta parlando di un viaggio della coscienza attraverso i vari passaggi da un piano esistenziale
all’altro. Sono questi passaggi che fanno scoprire realmente l’esistenza dei Cakra dall’interno,
insieme all’ascesa di Kundalini che li vitalizza.
Ci riferiamo ad un processo corretto con le preventive pratiche di purificazione all’interno di una
sincera Sadhana.
La pratica corretta svolge un sottile collegamento “particellare” dal corpo fisico grossolano al
corpo astrale fino al corpo mentale: fino a quando questi due ultimi corpi possono operare in
maniera autonoma.
Il corpo astrale e il corpo mentale restano comunque legati al corpo fisico grossolano (altrimenti
subentra il processo di morte) senza più condizionamenti limitanti perché, a quel punto, è la
coscienza che si sposta liberamente in ciascuno dei corpi.
Con l’aiuto di un Maestro si può accelerare, senza rischi, l’uscita completa dal corpo fisico
grossolano operando dal corpo astrale o dal corpo mentale con un livello di consapevolezza molto
elevato.
Lo Yogi-Sadhaka è un alchimista che manifesta le sue trasformazioni fondamentali nel talamo, nella
ghiandola pineale e nell’ipofisi: le alchimie liberate dalle “pratiche” sui Cakra e dalle “pratiche” di
regolazione di Kundalini fanno si che gli atomi del talamo, della pineale e dell’ipofisi si
riaggreghino per realizzare uno stabile collegamento tra il cervello fisico e l’astrale e il mentale. La
pineale assume la funzione di trasmettere il pensiero da un cervello all’altro rivelando la verità del
pensiero-non locale: il Pensiero è nell’Ovunque.
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Lo Yogi-iniziato trascende il piano mentale e sperimenta la consapevolezza sul piano del corpo
causale dove incontra le “memorie nascita-morte”: sperimenta concretamente la sconfitta della
morte in quanto inesistente perché “nessuno nasce, nessuno muore” veramente.
Una Coscienza risvegliata, illuminata e liberata integralmente non è altro che la coscienza
individuale, liberatasi dai “veli” velanti la Verità, vale a dire una Coscienza Universale: si ha così il
Maestro, la completezza di un lungo processo per ritornare allo stato primordiale degli “Esseri
Luminosi delle Origini”.
Un Maestro è “Fiamma di Salvezza” sia per quanti devono ancora intraprendere il lungo processo
di risveglio in modo consapevole sia per quanti lo hanno già intrapreso da una o più vite.
Questo stato di Coscienza Universale realizza quell’Uno senza secondo che significa che l’Ente è
diventato UNO con tutto l’Universo (anche UNO con tutti gli altri) e per questo è Maestro (non ha
più nulla da imparare ma tutto da insegnare).
Il Ricercatore, il Sadhaka, lo Yogi, il Sufi, lo Sciamano, l’Esoterico devono percorrere la Via
(iniziatica) che conduce all’esperienza fondamentale: vedere la propria Anima Immortale ed Eterna
riconoscendo il proprio Stato Originario.
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Direzione ed efficacia di una Sadhana
L’efficacia di una Sadhana dipende dall’equilibrio e dall’armonia che riesce a instaurare il Sadhaka
lungo il suo incedere, forte della Visione intravista e perseguita. Il giusto rapporto con la sofferenza
gli darà maggiore conoscenza dei tre Guna: grandi artefici della sofferenza.
Lungo questa Sadhana controllata, ogni passo può essere ispirazione o rivelazione, le intuizioni
diventare abituali compagne di viaggio fino a trasformarsi, sempre di più, in penetrante esperienza
di Luce, dei codici di luce che conducono all’auspicata unione (è l’ascesi dell’Anima).
Il Sadhaka, sulla giusta direzione, sperimenterà, non senza sofferenza, la cancellazione dei
molteplici aspetti dei suoi caratteri egoici: vedrà diminuire l’individualità umana e crescere il senso
del Tutto-Uno.
Ogni suo respiro diverrà un segreto insegnamento; sentirà di star seguendo una via nascosta
(nascosta per incapacità degli altri a vederla). Si sentirà solo ma anche in compagnia di tutti.
Egli vedrà nelle cose, nelle persone, nelle situazioni e negli eventi il Mistero dei nomi e dei numeri
rivelarsi. Avvertirà innumerevoli “fili” sciogliersi e un sempre maggiore senso di libertà (spirituale).
In modo episodico sperimenterà, sempre di più, di vivere in qualità di Anima e il mondo dei limiti
lo percepirà come un mondo ormai penetrato dalla vita divina che lo illumina. Scoprirà in ogni
movimento della vita una pienezza che prima non poteva cogliere ed elevati significati che gli erano
negati per cecità: le essenze nascoste gli si rivelano.
Tutto il mondo partecipa, allo stato inconscio, al valore sacro dell’esistenza e il singolo risveglio di
un Sadhaka permette l’esprimersi di maggiori virtù divine.
Il linguaggio dell’esistenza è un linguaggio spirituale del quale il Sadhaka comincerà a riconoscerne
tutte le Lettere (perché lingua divina).
Il Sadhaka si sorprenderà scoprendo come alcuni suoi stati di coscienza assumono, di tanto in tanto,
un movimento armonico musicale: è il salire di una scala necessaria. I venti spirituali, se egli rimane
imperturbabile, gli accorderanno motivi sapienziali che, sentendoli penetrare nel cuore, lo
innalzeranno, anche se per pochi istanti agli inizi, ad altezze infinite, abbracciate dal sacro silenzio.
La contemplazione di quei “motivi” gli riveleranno profondi Misteri.
Tutto ciò non è frutto di “tecniche” ben praticate e riuscite ma di un sincero “sentire” a lungo
sostenuto, un amore sacro per la Verità, per l’Uno-Tutto-Dio.
Così proseguendo il Sadhaka, mediante la creazione di processi di pensieri arcani, sperimenterà un
tale ampliamento della Coscienza da divenire pronto a quell’iniziazione che apre le porte segrete
che fanno percepire la Voce-Suono di Colui che non ha Nome.
Come iniziato, il Sadhaka, può penetrare nel segreto di Dio.
L’iniziato dei “Grandi Misteri” restando pienamente cosciente nel mondo della Luce può cogliere
gli ineffabili segreti e trasfigurarsi: rendersi Uno nella Luce.
Le tappe del Sadhaka sono il Risveglio, l’Illuminazione e la Liberazione. Il suo essere iniziato lo
rende “uno che conosce”, una nuvola carica di cose conoscibili, un recipiente di luce della Scienza
Divina.
Ogni iniziato ha la sua missione. Non esistono missioni più importanti rispetto alle altre perché
sono “parti” di un unico scopo. Esistono iniziati dai ruoli e dalle funzioni differenti ma sono tutti
Uno nella Luce.
Ritornare allo stato di puro Spirito significa andare fino in fondo al Sentiero spirituale scelto.
Percorrere il Sentiero significa divenire sempre più nudi, ritornare alla natura propria del Nous
rivestito di Luce increata, e riconoscere che Dio inonda il Nous della sua Luce.
Il ritorno allo stato originario, degli “Esseri Luminosi delle Origini”, ovvero i puri Spiriti, è
l’esperienza vertice in cui il Nous si deifica: vede la Luce di Dio che lo avvolge; è il Compimento.
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Parlare di Gnosi significa parlare dell’esperienza della Luce increata che dà il senso delle realtà
segrete. La Luce rivela il senso della Vita eterna e dell’Intelligenza che mantiene e regola la
Perfezione (l’Errore è solo una mancanza).
Quando un essere si deifica anche tutti gli altri esseri salgono di un grado verso il ritorno allo stato
originario di puro Spirito. È un ritornare allo stato perfetto di Luce.
Essere deificati significa partecipare della natura divina. Gli esseri, sul Sentiero spirituale, operano
una trasmutazione: mediante prassi idonee, per ciascuno si deve manifestare uno stato penetrante e
trasformante.
Semplicità, sobrietà, attenzione, silenzio e Amore attuano aperture impossibili verso i sacri Misteri.
Ogni Mistero, grande e profondo, può essere “veduto”.
Ogni senso nascosto di tutta la creazione sensibile e intelligibile può essere letto lungo le ragioni
essenziali, ritrovando sempre il Principio che ha creato tutte le cose.
Ovunque è presente il “fuoco” deificante dello Spirito, ogni angolo rivela una “fiamma” che investe:
per cogliere le sue emanazioni bisogna denudarsi delle umane vesti.
Si può accedere liberamente all’unione con Dio ma bisogna almeno cominciare col rivolgere
costantemente lo sguardo verso di Lui. Però questo semplice “stato” richiede quelle particolari
qualificazioni degli esseri “pronti” all’Iniziazione.
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Rapporti fra Maestro e Allievo del Maestro Morya
La realizzazione dei vari rapporti fra Maestro e allievo ha un senso stabilito. È vero, le fasi
d’approccio all’Insegnamento differiscono, tanta attrazione è nelle prime, tanta responsabilità nelle
seguenti.
Nel mondo astrale si nota che chi ha media capacità di comprensione non si dà la pena di salire in
vetta. La sua quota di comprensione lo assolve dalla sofferenza senza imporgli il dovere dell’autosacrificio. Lo stesso avviene allo spirito che cresce. Le prime chiamate suonano piacevoli e
benevoli, e quello stato di tutela minorile non implica responsabilità. Ma la coscienza migliora e lo
spirito si qualifica per una missione speciale.
Ciascuna di queste contrasta con la vecchia logica del mondo, e quindi incontra difficoltà e pericoli.
In verità pochi sanno gioire quando si tratta di superare un ostacolo. E molti sono persino propensi a
rimpiangere quella coscienza di medio livello, scomparsa per sempre. I comandi si fanno brevi e il
lavoro si basa sull’azione indipendente. Gli amici diminuiscono e le ostruzioni si ammassano come
montagne invalicabili, mentre le vittorie sembrano di nessun rilievo. Gli effetti delle energie sottili
non sono discernibili. Quei dolori intermittenti, detti sacri, sono una tortura.
La divisibilità e la trasmissione dello spirito restano inesplicabili. Ma supremo si leva il compito dei
desideri per il Bene Generale. La cooperazione spirituale cresce, e lo spazio non la limita. Mediante
l’emulazione dei mondi lontani il rapporto con l’ambiente muta e il lavoro nello spazio cessa di
essere un concetto vuoto di senso.
Le missioni assegnate sono causa di gioia, sono il proprio inalienabile lavoro. Non potrebbe essere
altrimenti. Certo questa gioia non si esprime con salti e capriole. La giusta valutazione delle
circostanze fa severo il volto, ma la vita si trasforma, e dalle alture si vedono le spire del Drago
terrestre. L’assenza di paura, già inculcata nel primo appello, avvicina nuove onde di luce “.
dal Volume “Agni-Yoga”, verso 273, dei testi Agni Yoga
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Mudra
“Perciò la dea dormiente all’ingresso della porta di Brahma dovrebbe essere costantemente
svegliata con ogni sforzo, praticando a fondo i mudra “
Hatha Yoga Pradipika (3:5)
I Mudra sono un bagaglio fondamentale di tutte le “procedure iniziatiche” autentiche.
Lo Yoga è stato, è, e sempre sarà una “procedura iniziatica” per chi ha istanze realmente spirituali.
I Mudra sono parte integrante della pratica Yoga: dimostrano come la “Parte” sia in grado di agire
sul “Tutto”.
Una “procedura iniziatica” è per chi ha sostituito il sentimento egoico con l’Amore, innalzando la
sua sfera operativa dal piano fisico a quello del “sentire”, e bandito dai Guna l’inerzia.
Colui che non comprende l’Amore che non esige amore non può accedere a nessuna “procedura
iniziatica”.
Lo Yoga non può essere altro che “procedura iniziatica”, un cammino autentico di vera e propria
“Illuminazione”, e i Mudra fanno parte di un particolare apprendimento pratico di detta antichissima
“procedura”.
Nel mondo moderno le motivazioni che spingono una persona ad avvicinarsi alla Yoga possono
essere varie: liberarsi dall’ansia o dalla depressione, superare un problema fisico, trovare un riscatto
alle proprie frustrazioni non risolte, cercare un equilibrio in funzione di un benessere totale. Lo
Yoga può dare quanto elencato sopra e non solo, ma Esso non esiste per tutto questo: i benefici,
qualsiasi tipo di beneficio, sono solo consequenziali alla pratica; non si possono non ottenere.
Ogni persona, naturalmente, è libera di scegliere e di praticare qualsiasi “sistema” gli faccia sperare
di ottenere quanto sta cercando e nel modo come vi crede. In alcuni casi, anche se rari, certi
individui cercando un metodo decontratturante e rilassante hanno trovato oltre che un “percorso di
ricerca” un vero e proprio “destino” (i semi karmici nascosti tra le bande vibrazionali dei Cakra
esplodono spesso senza preavviso nelle circostanze più impensabili).
Lo Yoga non può essere altro che “procedura iniziatica” per chi, spinto da motivazioni profonde, ha
riconosciuto sia i semi sia la catena del ciclo della schiavitù karmica.
Lo Yoga, secondo le motivazioni del Guru-Dio Siva, accende i “fuochi” della liberazione facendo
“scoprire” il gioco “particella-onda/onda-particella”.
Lo Yoga, nella sua pratica integrale, porta all’attivazione dei “fuochi”, alla “Conoscenza”, alla
“Realizzazione”, alla “Liberazione”.
Giocare con “particole” di Esso non potrà mai dare liberazione ad alcuno ma soltanto briciole di
benessere mondano.
La mancanza di visione unitaria nell’uomo è alla base dei disagi, della confusione e della profonda
crisi mondiale che sembra voler schiacciare completamente l’umanità.
L’uomo non riesce a riconoscersi quale Anima imperitura, si rifiuta di vedere un’unità nel legame
tra lo spirito e la materia e non vuol credere, né tentare, nella possibilità di un autentico risveglio dal
“Caos”. Lo Yoga è “procedura iniziatica” e in quanto tale ha in sé, tra le sue pratiche, i veri semi
della scienza pedagogica universale (per corpi-personaggi karmici vecchi, adulti, giovani,
bambini). Esso, in quanto anche scienza dell’educazione può liberare, nell’Ente umano, codici di
luce che possono rendere sensibili al mondo sottile, impalpabile, ma reale, più reale della realtà
stessa. Una pratica che può rendere coscienti, attenti a tutte le cose e a tutte le forze-correnti che
circondano e attraversano gli individui. Lo Yoga offre un risveglio di coscienza che rende capaci di
manifestarsi correttamente. L’individuo riesce a vedere chiara la propria direzione.
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Ecco allora lo Yoga, come unica eccezione dalla propria natura di “procedura iniziatica”, essere
scienza dell’educazione, sollecitare e scoprire ciò che è latente o in potenza, sviluppare qualità e
capacità.
Il termine sanscrito “Mudra“ compare solo nella letteratura post-Vedica e deriva da mud, essere
felice, pieno di gioia. Nel Kularnava Tantra alla radice mud si attribuisce il significato di “delizia” o
“piacere”. Ha molti significati quali: sigillo, segno di forza, stampo, movimento gestuale simbolico,
scorciatoia, circuito di deviazione; ma il significato attribuitogli dagli antichi esoterici è quello di
“potere magico“; che si ottiene disponendo le dita delle mani, una parte o tutto il corpo, in un
atteggiamento particolare che assume tutto il valore di un rituale.
Il Mudra, nella pratica, spesso accompagna la formulazione dei Mantra, quindi Gesto e Parola
manifestano un insieme di processi psico-fisici-pranici peculiari all’uomo. Un’idea può essere
espressa da un atto, ma può anche essere legata ad un determinato compito.
Un Mudra, con i suoi movimenti fisici sottili, può interessare l’intero corpo (come combinazione di
asana, pranayama, bandha e visualizzazioni) o una posizione della mano.
Dedicarsi alla pratica dei Mudra richiede una consapevolezza molto sottile: essi operano molto in
profondità.
Al di là del fascino che esercitano i Mudra su molti individui, che guardano a Essi solo da un punto
di vista esteriore e superficiale (l’icona esotica da poter imitare), i Mudra sono pratiche superiori
con i quali non scherzare perché sollecitano e portano al risveglio dei Prana, dei Cakra, di
Kundalini.
Un Mudra quale gesto simbolico di un determinato stato di coscienza (e di Conoscenza) suggella, in
particolari circostanze, il rito con cui il Guru conferisce Diksa, l’Iniziazione, al discepolo “pronto”
in quanto qualificato.
Il Mudra è, principalmente, forma e gesto delle dita delle mani che opera in modo puntuale in aree
di connessione tra il corpo fisico grossolano (AnnamayaKosa), il corpo mentale (ManomayaKosa) e
il corpo Pranico (PranamayaKosa).
Gli effetti prodotti da un Mudra:
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•
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fisici (elettro-bio-chimici-informazionali)
psicologici
pranici
spirituali
magici-intenzionali
La pratica dei Mudra consente, con il tempo, di stabilire un equilibrio pranico tra i Kosa (involucri
energetici menzionati nel Vedanta) e poter dirigere l’energia sottile verso i Cakra superiori,
riuscendo a indurre stati superiori di coscienza.
Le Nadi e i Cakra, che costituiscono l’Uovo Aurico (il corrispettivo aspetto sottile individuato, il
Jiva sul piano sottile dell’Esistenza), irradiano costantemente Prana che nell’uomo ordinario (non
Sadhaka) si disperde nel mondo esterno, mentre nello Yogi, che pratica i Mudra, l’energia viene
canalizzata all’interno e sempre utilizzata per un sacro fine.
L’uso dei Mudra facilita gli stati di Pratyhara (ritiro dei sensi) e Dharana (concentrazione).
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Non bisogna dimenticare che la Mano è ricca di Linee Energetiche, facendo di ogni sua area un
punto di contatto con una precisa zona del corpo e del cervello. C’è una connessione tra mano
destra ed emisfero cerebrale sinistro e mano sinistra ed emisfero cerebrale destro:
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•
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la Mano destra è maschile, attiva, solare
la Mano sinistra è femminile, ricettiva, lunare
l’emisfero sinistro è preposto alla logica, all’analisi, alla verbalizzazione
l’emisfero destro è sede dell’intuizione e della percezione sintetica
Le dita della Mano nella pratica dei Mudra (simbolicamente):
•
•
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l’indice – la coscienza individuale, Jivatma
il pollice – la coscienza suprema
il mignolo – tamas, il guna dell’inerzia
l’anulare – rajas, il guna dell’attività e della creatività
il medio – sattwa, il guna della luminosità e dell’armonia
Le dita delle due Mani, e le due Mani stesse, con i Mudra operano connessioni incrociate potenti
(dalla mano destra alla sinistra e viceversa; o nel caso degli indici che toccano i pollici
realizzando simbolicamente l’unione finale della coscienza individuale con la coscienza suprema,
culmine dello Yoga) in cui il flusso del Prana viene intensificato e incanalato secondo le specifiche
necessità.
Le Mani, come i piedi, le orecchie, gli occhi e la lingua, sono un importante strumento di
conoscenza.
I Mudra sono infiniti e ogni scuola ne privilegia alcuni.
La Gheranda Samitha e l’Hatha Yoga Pradipika menzionano molti Mudra.
I Mudra dello Yoga si possono distinguere in:
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Hasta Mudra – Mudra delle Mani
Mana Mudra – Mudra della Testa (utilizzano occhi, orecchie, naso, lingua e labbra)
Kaya Mudra – Mudra posturali
Bandha Mudra – Mudra di chiusura
Adhara Mudra – Mudra perineale
Ogni “Centro Iniziatico” ha i suoi Mudra segreti che racchiudono ed evocano un potere in sé. La
ripetizione dei Mudra forma una riserva di forza nella sfera causale del Principio Akasha, e il solo
rituale è in grado di produrre la “Scarica“ di una parte della Riserva, provocando l’effetto
necessario.
Le Scuole Iniziatiche insegnano Mudra segreti ai loro adepti, mediante i quali tale riserva di forza
viene caricata automaticamente.
Qualche esempio (descrittivo) di Mudra:
Gyana (o Jnana) Mudra (gesto della Conoscenza)
Mani sulle ginocchia con i palmi verso il basso.
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Indici delle mani piegati in modo da toccare la base interna dei pollici. Le altre dita, medi, anulari e
mignoli, distese, rilassate e un poco separate.
Chin Mudra (gesto della Coscienza)
Dorso delle Mani sulle ginocchia con i palmi verso l’alto.
Indici delle mani piegati in modo da toccare la base interna dei pollici. Le altre dita, medi, anulari e
mignoli, distese, rilassate e un poco separate.
Questi due Mudra, con i loro effetti psico-neurali, rendono più potente la Meditazione (Dhyana).
Shuni Mudra
Riuniti la punta del dito medio con la punta del pollice.
Questo Mudra dà pazienza e discernimento.
Surya Mudra
Riuniti anulare e pollice.
Questo Mudra dà energia rivitalizzante, forza nervosa, e buona salute.
Buddhi Mudra
Riuniti il mignolo ed il pollice.
Questa Mudra apre le capacità di comunicare chiaramente e stimola lo sviluppo psichico.
Hridaya Mudra (gesto del Cuore – fisico e spirituale)
La punta dell’indice, come in Jnana Mudra, sotto il pollice. Le punte del medio e dell’anulare
riunite alla punta del pollice. Il mignolo resta teso. Le mani sulle ginocchia con i palmi verso l’alto.
Questo Mudra fa molto bene al cuore fisico ma anche al cuore spirituale perché devia il flusso di
prana dalle mani all’area cardiaca. La durata di esecuzione di questo Mudra può essere anche di 30
minuti.
Questo Mudra libera dalle emozioni represse (rabbia, collera, ira, angosce sentimentali, crisi
emozionali, ecc.).
Brahma Mudra (gesto della Creazione)
Dito medio sulla fronte alta. Indice ed anulare sulla parte interna degli occhi. Pollice sulla narice
destra. Mignolo sulla narice sinistra. Si esegue la respirazione a narici alternate per sviluppare
l’attività degli emisferi destro e sinistro del cervello.
Visnu Mudra (gesto della Conservazione)
Dito medio sulla fronte. Anulare sulla narice sinistra. Indice sulla narice destra. Pollice e mignolo
divaricati per l’assunzione del Prana.
Inspirando, concentrazione della mente sul pollice; espirando, concentrazione sul mignolo.
Siva Mudra
Pollici sotto il mento. Indici sulle orecchie per chiudere il condotto uditivo. Medi sulle tempie.
Anulari sulla parte interna degli occhi. Mignoli sulle narici per la respirazione alternata.
Agisce sulle Nadi per la distribuzione del Prana.
Yoni Mudra
Uniti i palmi delle mani con le dita, compresi i pollici, tesi in avanti.
Tenendo uniti i polpastrelli degli indici, piegare mignoli, anulari e medi intrecciandoli.
I pollici verso il corpo unendo i polpastrelli per formare la base di una Yoni (matrice, radice
primordiale, grembo, sorgente, vulva).
Si armonizzano i due emisferi cerebrali e si equilibrano tutte le energie nel corpo.
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Spiritismo, Canalizzazioni e Riti
Molti dimenticano facilmente, compresi i ricercatori spirituali, che l’essere umano è un essere
“caduto” nella “Sfera del Basso” ma la sua vera dimora è nella “Sfera dell’Alto”, più esattamente in
“Cielo”, vera rappresentazione del Regno Spirituale di Dio.
L’essere umano è realmente un’Anima, eterna ed immortale, e in questo mondo è fuori dalla sua
vera dimora, in esilio, finché non riuscirà a raggiungere la dimora di Luce, sorgente di cui l’Anima è
emanazione.
Per poter ritornare alla sua dimora l’essere umano deve sottostare a una Legge cosmica: deve
liberamente attuare una “scelta”.
Il peregrinare dell’Anima si svolge fondamentalmente su stadi cosmici e l’ulteriore “caduta”
(speciali errori) che la costringe a ritornare sulla Terra, prima di poter proseguire sugli altri stadi, è
una grande prova da superare.
La “Luce Primordiale” attende ogni singola Anima.
Nella “Sfera del Basso” è avvenuta una nociva “Mescolanza” a cui l’Anima deve rimediare
attraverso un processo di restituzione redentivo della Luce, frammentata e mescolata (confusa) con
gli elementi delle Tenebre.
Il processo redentivo è quello che genericamente viene chiamato “percorso spirituale”:
l’avventurarsi in un consapevole “Sentiero Spirituale” (Sadhana; Tiqqhun; Tasawwuf; ecc.).
Il “Sentiero Spirituale” non è altro che un processo di scissione: è l’opera della separazione della
Luce dalle Tenebre.
Tutto il lavoro dell’Aspirante (alla Luce) non è altro che il percorso di evoluzione in cui le Tenebre
cedono il passo alla Luce ma, per giungere a tale auspicabile fase, necessita quel passo obbligato, da
fare con tutto il coraggio della verità, in cui l’Aspirante “separa” Luce e Tenebre.
Quest’atto fondamentale sembra diventato il più difficile in quanto sulla Terra, luogo materiale della
“Sfera del Basso”, la maggior parte degli ospiti esiliati è vittima del sonno della coscienza: ha
dimenticato la sua vera casa e si è convinta di sentirsi a proprio agio in un mondo che invece la
inganna attraverso i “sensi”.
Coloro che si sono scossi dal sonno, ciascuno ad un proprio livello e grado di risveglio, hanno
grande difficoltà a procedere su tale sentiero perché costretti a muoversi, e a combattere, in una
società che ha negato il Principio Metafisico, scegliendo un modello oscurante dove si impongono
le logiche dell’ego (l’ignoranza, la divisione, la repulsione) e non del Sé (la saggezza, l’unità,
l’amore). Si tratta di un sistema ispirato dall’Oscurità, dal Contro-Cielo che trova negli obliati il suo
miglior terreno e negli arrabbiati spirituali i migliori adepti oscuri.
Non sono moltissime le “fiaccole” che brillano senza ombre su cui può contare il “Cielo”. Molti
sono gli Aspiranti che si arrestano o soccombono, rimandando a future trasmigrazioni quanto non
riusciti a fare nell’incarnazione attuale. Il più delle volte si tratta di inerzia spirituale e non di
incapacità e di possibilità increate. La mancanza di sforzo necessario crea un inutile ulteriore peso
karmico. Ma tutto si muove secondo libere scelte.
Pochissimi sono i “qualificati”, pochi i “pronti”, rari i “candidati” ma la Luce Primordiale ama tutti
indistintamente e non ha mai abbandonato gli esseri “caduti” mantenendo, dentro di loro, un
invisibile legame, una continuità, con il Regno della Luce, la “Sfera dell’Alto”. Una “particella”
che, se risvegliata, apre tutte le infinite possibilità creative della Luce amata.
Tutti dovrebbero ricordarsi continuamente di tale “particella”.
Le difficoltà in una realtà come quella di questo mondo, aliena all’Anima, sono normali, e quasi
necessarie per fare la “scelta” giusta.
Anche per l’iniziato non è facile muoversi e operare nella “Sfera del Basso”: gli viene sempre
richiesto il massimo delle risorse da impiegare, spesso sfinendolo, e a volte facendolo ammalare
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fisicamente: perché egli dona senza calcolo, senza misura, senza chiedersi se può; questo è l’amore
che ama la Luce Primordiale.
Il percorso dell’Aspirante se carente della gioia creativa diventa un percorso a rischio, in pericolo,
perché i klesa non risolti aprono spazi di intrusione per le “Ombre” che vogliono fuorviare dal buon
sentiero. Aprirsi alla depressione e all’ira significa uccidere la gioia creativa e mettere in pericolo
quanto realizzato con tanto sforzo.
Deve sempre vigilare l’Aspirante e se intravede in sé una freddezza interiore deve istantaneamente
allarmarsi, non permettere che tale freddezza dilaghi fino a raggiungere dimensioni incontrollabili.
La freddezza interiore è innaturale perché chiude le vie comunicazionali del cuore, interessato al
destino spirituale dell’essere.
Una grande sofferenza può aspettare l’Aspirante che non ha vigilato correttamente e far gridare
vittoria agli usurpatori della Luce.
Molti sono gli ostacoli che possono presentarsi impedendo lo svolgersi delle azioni luminose lungo
la via realizzativa.
Gli ostacoli si presentano sotto forma di determinati impulsi all’azione esterna: nascono, cioè, sotto
forma di potente desiderio di operare e tutto appare come un giusto modo di procedere, senza che
nessun sospetto sopraggiunga riguardo ad un possibile intralcio al perfezionamento interiore.
Molti sono i gradi di maturazione spirituale che cadono sotto tale inganno: operare, fare qualcosa a
qualunque costo, spesso col pretesto di effettuare un valido servizio per qualcuno, per qualcosa, per
il gruppo di appartenenza, o per l’area ideale a cui ci si convince di appartenere.
L’Aspirante dovrebbe essere a conoscenza, se ha ben svolto il proprio percorso informativo, degli
Elementi Costitutivi dell’Ente umano, dal Corpo fisico grossolano ai Corpi sottili, dall’Aura, Nadi e
Cakra a Kundalini e di quelle “vie” che mettono in comunicazione, quando risvegliate a sufficienza,
le strade della “Sfera del Basso” con le strade della “Sfera dell’Alto”.
È di importanza fondamentale sapere che tramite la funzionalità dei vari Elementi Costitutivi si
possono manifestare contatti effettivi delle “influenze spirituali” sia d’ordine superiore (“Quelle”
dell’iniziazione reale) sia d’ordine inferiore (“quelle” della contro-iniziazione).
Tale conoscenza, quantomeno informativa se non formativa, dovrebbe essere sufficiente a non far
incorrere il probando in cause di pericolo e di errore. Ma non sempre, purtroppo, è così.
Quanto detto vuol significare che, anche se si tratta di esseri “caduti” nella “Sfera del Basso”, nella
funzionalità degli Elementi Costitutivi dell’Ente umano risiede una “disposizione naturale” a
entrare in contatto con esseri non-materiali (non incarnati in un veicolo fisico grossolano), alla luce
del fatto che lo stesso essere umano è di provenienza del Regno Spirituale.
Questa “disposizione naturale” non è né buona né cattiva, è un fatto naturale, quindi dipendente
dall’uso consapevole o incosciente che se ne fa e dalla motivazione, dall’intenzione e dalla
direzionalità data all’eventuale “disposizione” messa in pratica.
Per il solo fatto di essere dei “decaduti” ogni azione spirituale da intraprendere dovrebbe essere
affrontata previa purificazione dei livelli profondi sottili per non incorrere nel pericolo di fenomeni
fisici spiacevoli, per non imbattersi in prodotti di dissociazioni psichiche o in fenomeni di
comunicazioni illusorie ingannatrici, fuorvianti e destabilizzanti. Questa “disposizione naturale”, se
non considerata correttamente, fa correre il pericolo di far credere che i possibili fenomeni che
dovessero manifestarsi, apparentemente straordinari, siano un segno di un eccezionale sviluppo
spirituale mentre, invece, tale “disposizione” il più delle volte produce soprattutto fenomeni che
appartengono al mondo psichico che nulla ha a che vedere con lo spirituale. Convincersi di
possedere, o che qualcuno possieda, speciali poteri apre a un numero maggiore di pericoli.
Alimentare un errato convincimento preclude le possibilità veritiere che, anche se non eclatanti dal
punto di vista fenomenico, quantomeno non ingannano.
È l’ingannevole e irrefrenabile bisogno di sperimentare cose eccezionali ad arrestare, deviare o
distorcere un percorso spirituale fino a quel momento svolto egregiamente e con risultati, anche se
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invisibili, lodevoli. L’invisibilità dei risultati spirituali fa cadere molti perché finisce per prevalere
l’ingannevole mondo delle apparenze a cui l’ego non riesce a sottrarsi.
Certe “pratiche”, in cui si imbattono gli Aspiranti, sollecitate da quel potente desiderio di operare
producono quasi sempre squilibri che fanno rischiare di chiudere, per l’attuale incarnazione, la via
al vero sviluppo interiore.
Chi vuol procedere in modo sicuro sul sentiero spirituale, ottenendone validi risultati, non deve
frapporre tra se e la vera realizzazione ostacoli come quelli rappresentati dal potere fenomenico che,
oltre a una enorme dispersione di forze, mette a repentaglio l’integrità dei veicoli, fisico e sottili.
La cosa diventa un vero problema spirituale per chi addirittura si dedica in modo specifico ad
esercizi tali da provocare fenomeni che, invece di elevare verso le vette dello spirito,
compromettono la struttura intellettuale e gli apparati e sistemi sottili precipitando in un
annebbiamento psichico dalla difficile risoluzione.
Bisogna essere a conoscenza di tutte queste possibilità esistenti e lasciare che la spinta verso un
mondo d’azione si direzioni solamente verso ciò che è rivolto al ritorno alla “Sfera dell’Alto”.
La direzione giusta dell’Aspirante è quella che lo conduce verso il superamento delle illusioni (di
tutti i klesa), quella capacità di dominio che può rivelare la condizione di “qualificato” pronto per
un vero cammino iniziatico.
L’indicazione giusta per l’Aspirante è quella che lo invita a dedicarsi ad una luminosa Sadhana che
contempla l’attenzione verso l’”Organo interno” (l’Antahkarana). Significa che un vero sentiero
spirituale (Sadhana) deve prendersi cura di portare a conclusione e/o coronare quanto necessita per
le seguenti quattro importanti facoltà: buddhi, ahamkara, citta e manas, per restare saldi lungo gli
eventuali imprevisti di possibili errori.
L’”Organo interno” è la “Mente” nella sua totale estensione e nelle diverse modificazioni/funzioni:
buddhi (intelletto; discernimento); ahamkara (senso dell’io); citta (deposito/predisposizioni
subconscie); manas (mente empirica selettiva).
L’Antakarana è un costituente del Corpo Sottile (Lingasarira).
Il Corpo Sottile (corrispondente allo stato di coscienza di taijasa e alla condizione di “sogno” –
svapna –) è costituito da tre guaine: veicolo intellettivo (vijnanamayakosa); mentale
(manomayakosa); pranico-energetico (pranamayakosa).
Il Corpo Sottile è il veicolo che accompagna l’Anima nel suo processo di trasmigrazione.
Le “pratiche”, a cui ci riferiamo, possono essere riunite tutte sotto lo stesso nome più largamente
diffuso: lo “Spiritismo” (canalizzazioni – channeling – ; scrittura automatica; riti di contatto).
Lo “Spiritismo” è stato praticato, in forme molto diverse, in tutta l’antichità ma nella modernità le
sue origini risalgono al Settecento con Franz Anton Mesmer che conta, a suo carico, una forma di
spiritismo, l’invenzione, prima di Braid, dell’ipnosi moderna e dell’osservazione di ciò che Freud
chiamerà “inconscio”.
Lo “Spiritismo”, così come è percepito nella grande confusione generale dei ricercatori spirituali,
rispecchia una certa mentalità corrispondente a un range di stati di coscienza sulla lunga scala
dell’evoluzione spirituale.
L’approccio del mondo contemporaneo ha una posizione errata riguardo allo “Spiritismo”, mondo
contemporaneo dove il caos di risposte comportamentali esprime chiaramente il segno dei tempi
che attraversiamo.
Si tenta di sostenere una dottrina dello spiritismo che non può esistere. L’uso errato che ne è stato
fatto, e che se ne continua a fare, è di gran lunga lontano da quell’esperire spontaneo degli sciamani
dell’antichità.
Lo “Spiritismo” moderno rispecchia la mentalità materialistica e consumista dell’”uomo
economico” che nulla ha di spirituale.
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“È giusto rifiutare lo spiritismo: gli oscuri hanno prescelto questa via per seminare e diffondere il
male. È sempre possibile pensare con purezza a qualsiasi cosa, mentre una coscienza oscurata
scopre dovunque la strada dell’ombra. Oggi specialmente occorre evitare questi canali, e avanzare
con impeto verso la Luce. Vi assicuro che è veramente necessario essere saldi nel cuore, poiché
l’ora è gravida di veleni“.
Maestro Morya
Esistono molte vie perverse di una “spiritualità oscura” che in molti non riconoscono come tale. La
Loggia Nera (servitrice del Contro-Cielo), il Lato Oscuro operativo, sfrutta e provoca ogni
possibile debolezza umana.
Nell’antichità molte erano le cose conosciute, riguardo all’invisibile, rispetto all’era moderna che,
ignorando di ignorare tutto sulla “caduta” e sull’”oblio”, ha dato il ben servito al Principio
Metafisico. Motivo per il quale gli uomini moderni non riescono a risolvere nessuno dei problemi
che assillano la società umana mondiale.
Questo “Spiritismo” è nato dalle idee confuse di alcuni, dalla volontà di potenza di altri e dalla
buona fede di talaltri, pochissimi a dire il vero.
Come afferma Julius Evola:
“Lo spiritismo ha costituito l’avanguardia del nuovo spiritualismo. Esso ha dato il segnale della
rivolta contro il materialismo, … Tutto il merito dello spiritismo comincia e finisce qui”.
L’errore dello “Spiritismo”, sollecitato dal Lato Oscuro, è quello di non essersi limitato ad
accendere l’attenzione su una serie di fenomeni, quali prove contro la visione materialistica
imperante, ma di aver proposto una nuova forma di spiritualismo materialista. Lo stimolante mondo
dei fenomeni ha avuto il sopravvento sulla fede, sulle cose del Cielo e sull’Amore di Dio.
Il processo del comprendere i fenomeni non è stato guidato alla luce di un interesse spirituale
elevato, ma da un interesse morboso teso a provocare fenomeni extra-normali e a cercare di
sviluppare le facoltà medianiche latenti.
Lo “Spiritismo”, nelle sue varie forme, ha alimentato il desiderio di contattare gli “spiriti” degli
esseri umani defunti fino a sconfinare con “pratiche” appartenenti ai domini della stregoneria, della
negromanzia e della magia nera, sottovalutandone tutti i rischi possibili.
Tutto ciò ha aperto ampi corridoi per le azioni oscure degli iniziati inversi della Contro-iniziazione,
proiezione del Contro-Cielo.
Si tratta spesso di “pratiche” che creano, al posto della illusoria supercoscienza attesa, delle vere e
proprie “aperture verso il basso”: invece di ottenere l’integrazione dei principi della personalità li
si altera; invece di trovarsi in una via dell’Alto ci si ritrova in una via del Basso; invece di
sperimentare il dominio degli stati reali e delle potenze dell’essere si finisce per ritrovarsi in regioni
regressive di forze oscure.
Questa “disposizione naturale”, normale facoltà per un autentico risvegliato, lo rende in grado di
trattare con piani di esistenza inaccessibili a un uomo ordinario, nella vita e nelle condizioni di tutti
i giorni. Ecco, allora, l’ausilio delle “pratiche” che forzando, danno a tutti la possibilità di varcare la
soglia di un invisibile sconosciuto senza chiedersi a quale prezzo.
In questi piani di esistenza vivono, girovagano, esseri eterei che non amano essere scoperti se non
quando sono questi stessi a deciderlo. Muoversi incauti nelle “pratiche” dello “Spiritismo” significa
mettersi alla mercé di esseri che possono far pentire di averli scomodati forzatamente.
Certe “pratiche”, svolte senza alcuna consapevolezza dei passaggi, delle forze tirate in ballo e del
necessario impiego dei corpi sottili, adescano, trattengono e forzano una eterica entità ad una
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qualche forma di contatto. È l’ingenuità, la mancanza di conoscenza, l’impurità, lo squilibrio e
l’impreparazione dell’”Organo interno” (l’Antakarana) a far correre dei pericoli seri. Basterebbe
pensare che nessuno ama essere incatenato e fare cose per altri perché costretto.
In molti commettono l’errore di pensare all’invisibile come ad una realtà piena soltanto di esseri
meravigliosi (spiriti evoluti, angeli, maestri) che dispensano luce in ogni dove. Si dimentica spesso
che questo è un mondo oscuro dove prevalgono gli esseri “caduti” che ancora non si sono risvegliati
alla Luce e che ciascuno deve, prima o poi, con il tuonante impeto del cuore fendere l’Oscurità, che
sovrasta tutti, e dalla luce emersa farne un “Sentiero”.
L’invisibile percepibile dell’uomo ordinario, anche quando è illuso di percorrere, nelle cose che fa,
un sentiero spirituale, è denso di “luci” e di “ombre”.
L’incauto che si presta con i propri elementi sottili, quale medium, per la manifestazione di “forze”
e “influenze” estranee a questo mondo rischia di provocare una catena di conseguenze
incontrollabili dei quali potrebbe non rendersene conto sufficientemente in tempo.
Esistono esseri dimensionali che tentano di entrare in questo mondo mediante un certo tipo di
individui: sfruttano l’aspettativa e il loro convincimento di trovarsi di fronte a esseri speciali. Questi
esseri attraverso la rete dei “Nadi” dell’individuo medium giungono ad alterare il funzionamento
del suo sistema nervoso, con effetti a lungo andare dannosi (sonnolenza, trance, catalessi,
condizionamento della subcoscienza).
Lo “Spiritismo”, comunque, non è una questione antica o moderna ma riguarda la natura dell’uomo
e la sua origine.
Quello che da un certo numero di anni viene praticato e chiamato “Channeling” (Canalizzazione)
non è altro che una forma di spiritismo moderno che ha preso il via con la corrente di pensiero
“New Age” che ha annebbiato tutti gli ambiti della ricerca spirituale.
Il “Channeling”, ovvero la “Canalizzazione”, per cui un individuo (il cosiddetto channeler) si presta
ad essere posseduto da un’entità spirituale per comunicare ad altri per suo tramite, non è altro che
“Spiritismo”. Il channeler non è altro che il vecchio medium.
Il clima con cui è stata avvolta tale “pratica” ha dato a molti l’impressione di trovarsi di fronte a
qualcosa di particolarmente elevato, di molto spirituale. Invece molti sono i pericoli da un punto di
vista spirituale e anche delle possibilità di frode che riguardano il “Channeling”.
Un’altra “pratica” dall’aria apparentemente innocente ed innocua è la “scrittura automatica” (il
praticante sente la propria mano spinta a scrivere, come guidata da un’altra personalità).
Purtroppo molti dotti della psicanalisi sono ad essa favorevoli e la promuovono, in certi casi, quale
ottima terapia. Gli psicologi conoscono solo metà della “questione”: non è una critica ma un dato di
fatto che alcuni aspetti del fenomeno sfuggono al dominio di loro competenza.
Dare libero sfogo, mediante la “scrittura automatica”, ai cosiddetti automatismi, alle associazioni
inconsce non è prudente, specie se la persona praticante si trova in un momento di fragilità, in cui
auspicherebbe ricevere la soluzione ai propri problemi.
Tale pratica è stata fagocitata anche da individui senza scrupoli sfruttando emozioni, sentimenti,
bisogni e danaro dei cosiddetti clienti del mercato spirituale.
Un’ulteriore “pratica” venuta in uso nella spiritualità moderna è l’appropriazione dei “Riti” esotici
senza l’opportuna conoscenza e la consapevolezza delle fonti.
Per “Rito” (o rituale) dovrebbe intendersi ogni atto, o insieme di atti, che viene eseguito secondo
norme codificate. Bisognerebbe conoscere bene il significato di questi codici prima di vivificarli,
comprenderne bene il percorso eterico, aver chiaro lo scopo, conoscerne in anticipo gli effetti della
finale manifestazione ma soprattutto quali forze e quali piani esistenziali si tendono ad evocare.
I “Riti” dovrebbero riguardare la sfera del “Sacro” (Religione, Mito, Stregoneria, Magia,
Tradizione).
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Il fenomeno del “Rito” abbraccia nell’individuo una lunga gamma di espressioni dell’essere e da
qui, infatti, la confusione anche in tale ambito.
Esistono varie forme di “Rito”: di iniziazione; di passaggio; propiziatorio; espiatorio; di ricorrenza;
di trapasso, eccetera.
Nella cultura vedica e brahmanica si usa il termine “Yajna” (rito di: offerta, oblazione, sacrificio,
adorazione, invocazione, preghiera). Per la Tradizione indù l’intera manifestazione è un sacrificio
del Purusa e l’uomo deve ispirarsi a questo sacrificio primordiale per ripercorrerne il significato
cosmico.
Con il “Rito”, quando le motivazioni sono luminose, l’individuo può spezzare le resistenze interiori
e comunicare col Divino.
Molti sono i “Riti” in ombra che vengono praticati per puro spirito emozionale di cui nulla si sa
della provenienza, delle intenzioni, delle forze evocanti. A questi riti vengono spesso legate “parole
arcane” (mantra, suoni, pronuncia speciale di “lettere”), l’uso di simboli, immagini, gesti,
movimenti del corpo.
Molti “Riti” provenienti dall’India, dal Tibet, dalla Birmania, dalla Tailandia, dalla Cina, dal Perù,
dal Messico, dal Brasile e molte altre provenienze ancora utilizzano dei mantra “inchioda spiriti”
per un certo tempo, la solita pratica forzata per irrompere nell’invisibile. La maggior parte di questi
praticanti affascinati solo dal suono del mantra, senza avere la necessaria competenza, inchiodano
queste eteriche entità nel luogo evocatorio e per lo scopo che il mantra prevede senza neanche
saperlo.
Quella di queste “pratiche” è una via inquieta e deviata che trattiene negli inganni della “Sfera del
Basso” dove questi intrusi esseri fluttuanti assolvono le istanze dell’Oscurità.
Il vero Aspirante dovrebbe cercare e praticare solo ciò che eleva e nobilita e bandire quanto c’è di
forzato ed oscuro.
Spesso tutte le “pratiche” di questa fenomenologia sono anche frutto di imbroglio a fine di lucro ma
il pericolo maggiore, visto che sono milioni nel mondo gli estimatori praticanti, è l’affermazione di
una credenza spirituale ignorante (metafisicamente), dalle forti devianze intellettuali, dalla
insensibilità al pericolo nei confronti di un invisibile strategico attacco di “influenze infere”
all’umanità bisognosa di luce.
Il mondo è vittima dell’attacco di forze occulte dal mondo luciferico perché, trasformando tutto ciò
che è di origine divina in idoli sacrileghi, non riesce a ritrovare quella visione unitaria che può
riconnetterlo alla “Sfera dell’Alto”.
La Luce Primordiale ama tutti e tutto e questo è un buon motivo per percorrere solo strade certe e
luminose offerte dalla Tradizione Primordiale.
“Avendo capito che potrebbero servirsene per i propri interessi, certi materialisti fra i più accaniti
si mettono ad esplorare il campo della telepatia, della chiaroveggenza, della chiarudienza, della
radiestesia, della psicometria, e chiamano tutto ciò “parapsicologia”. Dal momento che questo
può dar loro dei poteri e permette di guadagnare del denaro, essi accettano una quantità di teorie
che fino ad allora ritenevano insensate. Dunque, accettano tutte le conoscenze della Scienza
iniziatica che possono servire ai propri fini, e lasciano da parte quelle che a loro non possono
portare nulla. Ma prendere le verità iniziatiche come un mezzo per sistemare i propri affari o per
imporsi agli altri, è altamente immorale, e coloro che lo fanno saranno puniti dalla Giustizia
divina. L’uomo deve utilizzare il sapere iniziatico solo per aiutare e confortare gli altri, per
diffondere la luce e la pace nel mondo. È allora che egli viene inscritto nel libro della vita e riceve
le benedizioni del Cielo“.
Omraam Mikhael Aivanhov
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L’Esoterismo contro il sonno della “Caduta”
L’Esoterismo, nato con la “Luce” stessa per poterLa spiegare, è corredato, nella sua storia, di luci e
di ombre, di bene e di male, di segreto e di inganno, di mistero e di impostura.
Realtà e fantasie, miti e leggende, saghe e folclore intrecciano una curiosa cornice intorno
all’esoterismo che resiste a qualsiasi ciclo esistenziale.
L’esoterismo innanzi tutto è una Visione, un modo d’essere e di sentire l’esistenza.
Cose, persone, fatti ed eventi non sono determinanti per l’esoterismo: esso è sensibile respiro, esso
inspira ed espira incessantemente indipendentemente da quanti ne sono consapevoli.
Gli sconfinati territori ormai sconosciuti agli uomini “caduti”, in questo mondo decaduto, aspettano
solo quei soliti “pochi” infiammati dall’amore per Dio che trovano il coraggio di saltare nel buio
costruendo un invisibile ponte di “materia” del “Cielo”.
L’esoterismo dona quei passi di possibilità in grado di ricondurre alla conoscenza della Legge
Sovrana: sottomessi liberamente a tale Legge, si può ripercorrere il potere di dare i nomi di Adamo
ma è proprio dal desiderio di conquista di questo potere che sono venuti molti guai per l’umanità
adamitica.
C’è un “punto” dove veglia, sonno e sogno possono superarsi e l’uomo ritrovarsi finalmente nella
Realtà perduta: l’esoterismo può essere un percorso di risveglio graduale.
Il vasto mare delle civiltà ha offerto i più disparati personaggi, dell’ombra e della luce, ma tutti
possono dare tracce di un sapere ininterrotto: sta all’osservatore essere pronto a comprendere.
Il mondo decaduto è un mondo dalle apparenze (valori, concetti, punti di vista) rovesciate che
rendono la vita un labirinto incomprensibile e per questo nasce la necessità di prepararsi
saggiamente per la sua comprensione.
L’era in cui l’umanità vessa non aiuta: il Kali Yuga è l’epoca anche dei “falsi profeti”, dei “Falsi
Maestri” che ingannano le coscienze per servire l’Oscuro Signore. In molti, inseguendo i poteri
della mente per fini egoistici, finiscono per cadere nelle trappole disseminate del Lato Oscuro.
Moltissimi, ingannati dalle possibilità offerte dalle “canalizzazioni”, osano cercare notorietà con tali
mezzi non comprendendo di essere vittime di un terribile auto-inganno. Altri scivolando sulle
presunte vie aristocratiche di una spiritualità senza fondamento rincorrono forme di meditazione
dove il cuore è il grande assente e ad imperare è la mente ingannatrice e la vuota personalità.
Innumerevoli le offerte nel mercato della spiritualità, mercato fatto da un numero impressionante di
associazioni, fondazioni, organizzazioni, scuole, ordini, gruppi che ingannano con il giudizio
spregiudicato per convincere e convincersi di essere gli unici sul sentiero della verità: moltissime le
vittime.
L’esoterico, oggi, ringrazia la Scienza (nonostante le sue molte pecche), compagna importante del
percorso di vita sperimentato, perché lo fa sentire alla presenza invisibile di tutti gli antichi
Sacerdoti dell’illuminante insegnamento della Dottrina Segreta.
I progressi, nonostante tutto, delle scienze chimiche, fisiche, naturali, matematiche, informatiche
con il loro metodo preciso hanno permesso una formidabile infusione nella coscienza intellettuale e
morale di una gran parte del mondo cosa che non ha mai potuto fare l’esoterismo.
Oggi la Scienza e l’Esoterismo hanno strappato molti lembi a quei veli che nascondono
l’abbagliante Verità.
C’è ormai una luce, anche se da tutti non vista, che emana dai cuori di un popolo di sinceri
“ricercatori della verità” che si farà sempre più viva, perfetta, illuminante.
Un grande invisibile edificio, da secoli, si sta edificando, un edificio della Verità che riscatterà
l’uomo con i sacrifici di quell’attimo fuggevole di eternità racchiuso in moltissime vite umane.
Il fuoco incorruttibile che alimenta questi “ricercatori della verità” non potrà mai spegnersi perché
la fiaccola di questo fuoco passa, perennemente, di mano in mano nei “pronti”.
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Una catena incrollabile di votati alla Verità (aiutati da perenni “qualificati”) innalza inesorabilmente
il glorioso edificio di verità perché possa manifestarsi, attuarsi una società umana illuminata e
felice.
L’uomo nasce sulla terra senza il ricordo della propria Origine, del proprio essere, del proprio
sapere metafisico.
L’uomo nasce obliato: egli non ha alcun ricordo del prima della nascita; non ricorda del suo vivere
nei piani superiori. L’uomo dimentica di avere una origine divina, di essere uno con Dio.
L’uomo nascendo non trova una condizione di vita che lo aiuti a ricordare. Le innumerevoli
sollecitazioni che egli riceve dal mondo hanno tutt’altro scopo che risvegliarlo: il suo oblio, infatti,
viene ben protetto. Il suo oblio viene mantenuto e rafforzato dal senso di separazione, dall’egoismo,
dalla crudeltà e dall’odio che si manifestano nel mondo.
La maggioranza nasce e rinasce in tali condizioni infinite volte.
Gli affamati di Verità non sono molti.
I curiosi-morbosi sono tanti ma non sono interessati veramente ad una trasformazione.
Nessuno è interessato a sapere che quanto occorre è celato dentro di loro e necessita solo di un
risveglio.
Tutti però partecipano ad aumentare la confusione delle idee, a fare in modo che le opinioni errate
continuino a girare.
Nessuno vuole correggere gli “errori”: neanche quando se ne rende conto. Tutta la società umana è
infatti basata su questo comportamento irresponsabile.
Tutto quello che viene corretto, invece, è sempre in funzione di un tornaconto egoistico dei
governanti e dei governati.
L’umanità, in generale, è immersa in un sonno profondo: solo pochi ricercano la Verità e
ricercandola sperimentano gradi e livelli di risveglio.
Pochi sanno che l’uomo in origine era un essere puramente spirituale, un “Essere Luminoso delle
Origini”: non aveva un corpo di carne e sangue perché non esisteva ancora la creazione materiale.
Egli era sintesi di tutte le forze spirituali presenti nella Creazione di allora: Creazione
esclusivamente spirituale che rifletteva, al pari che nell’uomo, la stessa vita divina.
Quelli che oggi sono gli “organi” del corpo fisico grossolano (di carne e sangue) erano “funzioni”
del suo essere spirituale, svolte nella Creazione spirituale, che lo tenevano in un rapporto continuo
con la natura della Creazione divina.
Solo dopo la “Caduta” e l’esplosione (Manifestazione) dell’Universo materiale (degli atomi) da
queste “funzioni” sono derivati gli organi fatti di carne e sangue (dissociazione in molecole).
L’uomo, finché non sperimenta qualche grado di risveglio, non potrà rendersi conto che non può
esistere né la solitudine né la separazione nella Creazione divina.
Esiste una Realtà completamente ricolma dell’amore inesauribile di Dio e popolata dalle
innumerevoli miriadi di “Esseri Luminosi delle Origini” distribuiti in molti regni dei mondi della
Manifestazione.
Nei vari regni dei mondi della Manifestazione sono presenti, non sempre in forma visibile, alcuni
degli “Esseri Luminosi delle Origini”, a suo tempo “non-caduti”, che incarnano secondo necessità
“Volontà”, “Sapienza” e “Intelligenza” divine.
Assumono corpi di varia densità (dai sette strati di materia della Manifestazione) a seconda
dell’”azione correttiva” da svolgere: vivono in perfetta armonia con la Fonte Unica.
Nel Mondo Inferiore, cioè nel mondo materiale, un riflesso di quello Superiore, la struttura umana
densificata ha ripetuto ritmi, cicli e periodi in parallelo nel cosmo.
L’uomo obliato sperimenta, nella sua vita personale, il senso di abbandono che lo condiziona nelle
risposte comportamentali e comunicazionali; egli si sente solo perché ancora, a causa dell’oblio,
non si è ritrovato e non si riconosce per quello che è realmente (e si crede separato dal tutto, finito e
mortale).
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La Creazione di Dio è espressione di un Regno Spirituale (il Cielo) dove risiedono gli “Esseri
Luminosi delle Origini”.
Dopo l’”Errore” nato dalla ribellione (opposizione, disubbidienza) di uno degli infiniti “Esseri
Luminosi delle Origini” e dalla corruzione indotta ad altri “Esseri Luminosi delle Origini”, intesa
dai più come “Caduta”, si è venuto a creare un nuovo regno spirituale, ma di “Tenebra”. È venuto a
crearsi un “Contro-Cielo” senza Amore, una dimora quale sorgente del Male cosmico.
Tutto ciò diede avvio ad una Grande Guerra Spirituale nei Cieli, prima della creazione del Mondo
Inferiore (il mondo materiale). Dopo la creazione del Mondo del “Basso” questa Guerra nei Cieli si
è differenziata in molte battaglie: le più agguerrite alla fine dei Cicli.
L’esoterico sa che dallo “Stato Unitario Primordiale” c’è stata una frammentazione, dopo una
separazione, chiamata “Caduta” riferita ad un “Essere Luminoso delle Origini” ribelle. Questo
essere è chiamato in Egitto “Seth” e gli è attribuito il ruolo di “separatore” primordiale dei due
Principi: maschile e femminile.
Ogni divisione, ogni separazione, dal punto di vista metafisico, è sofferenza.
Il Male ha operato una divisione: ha diviso l’Uno in Due (e nei molti).
Gli effetti della “Caduta” e dell’incarnazione nella Materia hanno ottenebrato gli esseri coinvolti nel
dramma involutivo (nella discesa della realtà dei sette strati di materia) facendo loro “dimenticare”
l’onniscienza della “Sorgente”: hanno rimosso il legame con il “Cielo”.
Il legame con il Mondo Inferiore ha instaurato un processo reincarnazionistico dal quale è possibile
liberarsi, con grande difficoltà, risvegliando particole di tutto il potenziale spirituale, di
incarnazione in incarnazione. Ogni incarnazione offre molte possibilità ma la maggior parte degli
esseri non ne coglie mai abbastanza per accendere quelle “speciali” energie interiori che possono far
riconoscere il perduto legame con il “Cielo” e far conquistare quanto occorre per guardare e andare
oltre la maschera che vela la Luce.
L’accensione del “processo di risveglio” è molto complesso: richiede la combinazione di più fattori
difficilmente integrabili in modo sincronico.
Le forze terrestri non aiutano l’essere incatenato sia dal corpo fisico grossolano sia dallo spessore
delle “impressioni” (Samskara) derivanti da esperienze dell’esistenza del momento e delle
indefinite esistenze anteriori.
L’individuo deve farsi strada tra la materia obliante, gli automatismi di una coscienza ancora
limitatissima, la mescolanza delle convinzioni umane bloccanti e la zavorra karmica che non
perdona.
L’essere confinato in un “senso dell’io” (Ahamkara) limitante (ego-corpo-personaggio karmico),
solo dopo aver scoperto di possedere diversi corpi, potrà utilizzarli allo scopo del risveglio: corpo
fisico grossolano (Sthulasarira), corpo astrale (Lingasarira), corpo causale (Karanasarira) e
l’organo interno (Antahkarana – la mente nelle sue diverse modificazioni-funzioni: buddhiintelletto; ahamkara-senso dell’io; citta-memoria subconscia; manas-mente empirica selettiva).
Il corpo fisico grossolano (Sthulasarira), è l’unico corpo che l’individuo ancora ordinario (obliato,
profano, non-risvegliato) può vedere mentre gli altri corpi sottili, con un certo grado di sviluppo, li
può cominciare a “sentire” (percepire, intuire) in senso immateriale.
C’è un errore in cui in molti si imbattono: il convincimento che un certo tipo di sviluppo si debba
effettuare solo quando già “iniziati”. All’iniziazione vera e propria si giunge già da risvegliati e
illuminati per vivere e operare, da quel momento di eternità incarnata, in piena responsabilità divina
per la Grande Opera di Risveglio delle Coscienze, al totale servizio di Dio. Quella lunga fase cui
molti credono di doversi dedicare solo quando già “iniziati”, è al contrario un tratto importante del
percorso di illuminazione che molte scuole hanno impropriamente voluto incasellare in gradi e
livelli formali. In fatto di “iniziazione” c’è più confusione di quanto si pensi. Spesso è una
confusione voluta da certi ambiziosi al potere (iniziatico). Non è un caso, infatti, che la “ControIniziazione” si sia impossessata della maggior parte delle istituzioni iniziatiche, antiche e moderne e
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che il sovvertimento mondiale abbia raggiunto le immani proporzioni che sono sotto gli occhi di
tutti. Nell’oggi molti ordini, centri e gruppi sedicenti iniziatici sono infiltrati da “iniziati inversi”
(agenti consci o inconsci del male).
L’esoterico “pronto” all’iniziazione ha raggiunto quel livello di sensibilità in cui “sente”, verso le
Leggi divine e cosmiche, un’obbedienza spontanea perché la sua coscienza ormai ne riconosce la
fondatezza. Egli “sente” questa obbedienza spontanea non come un ordine cui sottomettersi ma
come silenziosa consapevolezza interiore sul come il tutto funziona e, in queste dinamiche del tutto,
comprende quale è il proprio ruolo, che svolge con grande gioia.
A questo punto egli è pronto per l’iniziazione perché si è “riconosciuto” ed ha compreso il fatto di
poter servire, in nome di Dio, i fratelli umani.
L’esoterico, una volta “pronto” per l’iniziazione, per aver vinto il “sonno” della Coscienza,
rappresenta la summa di sapienza e di dolore ma, ormai illuminato, è felice di poter servire e non
dà, quindi, parola alla grande gioia provata perché è consapevole di quanto le parole non servano
nei Supremi “Misteri” dello Spirito.
Da “iniziato” egli sa di dover essere responsabile del “Pensiero Divino” in lui, nel manifestarlo
all’esterno.
Nonostante la “Caduta”, la discesa nella materia e il “sonno” della Coscienza “potenti forze
spirituali” continuano a nutrire l’essere incarnatosi, anche se egli non se ne avvede.
In tale ineffabile fatto viene espresso tutto l’infinito Amore di Dio.
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L’Iniziato Giordano Bruno
Il 17 febbraio del 1600, in piazza Campo de’ Fiori, al centro di Roma, Giordano Bruno (1548-1600)
veniva arso vivo sul rogo per il prevalere, sulle coscienze, del potere dell’ignoranza, potere che il
Vedanta chiama “Viksepa”, il potere di proiezione dell’ignoranza. Egli è stato vittima di un “potere
oscuro” che ha sfruttato il potere di proiezione dell’ignoranza della coscienza di massa di un’epoca.
Giordano Bruno è stato un grande iniziato del libero pensiero sfruttato da molti e compreso da
pochi.
Sacerdote-Scienziato dei Misteri dell’immanenza e della trascendenza soleva guardare lontano: “Se
questa scienza che grandi vantaggi porterà all’uomo, non servirà all’uomo per comprendere se
stesso, finirà con il rigirarsi contro l’uomo”.
La maggioranza sa di lui che fu un eretico del Rinascimento, uno famoso. Provano simpatia senza
capire, senza voler approfondire: qualche articolo, semmai qualche superficiale lettura indiretta,
qualche stringata notizia in tv, qualche film dalla trama immaginifica. Lo utilizzano intellettuali
d’ogni tipo di sponda a seconda delle proprie ragioni da sostenere: filosofi, sociologi, antropologi,
religiosi, atei, spiritualisti, scienziati. Continuano ad essere in pochi quelli che lo amano per quello
che era veramente e che ha dato realmente all’umanità; e per cosa ha offerto, in modo semplice,
anche all’uomo della strada di sempre.
Condannato a morte per “eresia”: una ridicola sentenza emessa da uomini mediocri che
“ignoravano di ignorare”. Quella “mediocrità” è presente ancora oggi ma i roghi di oggi sono di
tutt’altra natura, non bruciano i corpi ma le divine possibilità di risveglio degli individui.
Giordano Bruno non è mai morto veramente come nessun grande della “Perenne Sapienza”; è
sempre una fiaccola accesa nell’oscurità in cui è caduta l’umanità.
La frase di Giordano Bruno più semplice ma incredibilmente potente:
“La forza più grande della Natura è l’Amore” …
“L’amore è vincolo dei vincoli … di conseguenza le leggi dei saggi non vietano di amare, bensì di
amare di amare fuor di ragione, le ciarlatanerie degli stolti invece impongono senza motivo i
termini della ragione e condannano la legge di natura; anzi più corrotti sono quelli che più la
chiamano corrotta, con la conseguenza che gli uomini non si sollevino sopra la natura come eroi,
ma si abbassino come bestie contro natura e al di sotto di ogni umana dignità …” (dal De magia e
De vinculis in genere).
È stato grande in tutto, sia nelle cose fatte sia nelle cose non fatte, sia nelle cose dette sia nelle cose
non dette. Per le cose dette, più che grande per come le ha dette. Grande anche per come si sia
definito nella lettera al Senato accademico di Oxford che precede l’introduzione all’Explicatio
Triginta Sigillorum: “Dormitantium Animorum Excubitor”, “Risvegliatore degli animi dormienti”.
Grande è stato nell’impegno messo nel trattare diffusamente le varie tecniche per rafforzare (meglio
dire risvegliare) le facoltà mentali per provocare il passaggio dalla ragione discorsiva all’Intelletto
(quella buddhi voluta dal Vedanta, dallo Jnanayoga; risveglio della ragion pura, della facoltà
dell’organo della conoscenza discriminante).
Quello offerto da Giordano Bruno è un percorso per stadi di sviluppo-risveglio: Arte di Pensare, De
Umbris idearum, Cantus Circaeus, De Imaginum Compositione, Lampas Triginta Statuarum,
Clavis Magna, ecc.
Per Bruno “L’uomo è centro”, consapevole di svelare un mistero.
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“ Alla Mente
O monte, sebben la terra ti tenga alle alte radici
tu tendi gagliardo con il vertice verso le stelle.
O mente, dall’eccelsa sommità delle cose
una mente sorella ti chiama a discernere tra il cielo e l’inferno.
Non perdere qui i tuoi poteri e piombando nel fondo
non ti impregnare delle nere acque dell’Acheronte.
Piuttosto della natura sublime penetri le pieghe,
che, quando Dio ti tocca, sarai un vivido fuoco “.
da De la causa, Principio et Uno
“ Poi che spiegato ho le ali al bel desio
quanto più sotto al piè l’aria scorgo
più le veloci penne al vento porgo
e spregio il mondo e verso il ciel m’invio.
Né del figliuol di Dedalo il fin rio
fa che giù pieghi, anzi via più risorgo.
Ch’io cadrò morto a terra ben m’accorgo,
ma qual vita pareggia il morir mio?
La voce del mio cor per l’aria sento:
– ove mi porti o temerario? China
che raro è senza duol tropp’ardimento.
Non temer, respond’io, l’alta ruina.
Fendi secur le nubi e muor contento,
se il ciel sì illustre morte me destina “.
Giordano Bruno, 1585 – dagli Eroici Furori
“ … La verità è la cosa più sincera, più divina di tutte; anzi la divinità e la sincerità, bontà e
bellezza de le cose è la verità; la quale né per violenza si toglie, ne per antiquità si corrompe, né
per occultazione si sminuisce, né per comunicazione si disperde: perché senso non la confonde,
tempo non l’arruga, luogo non l’asconde, notte non l’interrompe, tenebra non l’avela; anzi, con
essere più e più impegnata, più e più risuscita e cresce …” (da Lo Spaccio de la Bestia Trionfante)
“ … In tutte le cose c’è una connessione ordinata, in modo che i corpi inferiori succedono a quelli
mediani e questi ai superiori, allora i corpi composti si uniscono ai semplici e quelli semplici ai più
semplici, quelli materiali si accostano agli spirituali e quelli spirituali a loro volta a quelli
immateriali, sicché uno solo è il corpo dell’Essere universale “.
da De Umbris idearum
“ La Mente Divina nella sua viva essenza possiede e trova tutte le cose, ed illumina l’intelletto fin
nel profondo della materia. Questa e la Luce che risplende nelle più fitte tenebre, tuttavia nella
natura la Mente Divina mantiene una certa eguaglianza e proporzione secondo la capacità di ogni
specie “.
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“ Ogni specie è specchio di un’altra, ogni umbra di un’idea e viceversa, in una universale e
continua circolazione della Luce che è Madre di tutte le Conoscenze “
da Sigillus Sigillorum
“ Le forme esteriori sono dette vestigia delle idee e quelle interiori ombre di queste stesse idee. Si
ritiene che le forme nei corpi altro non siano che immagini delle idee divine e queste stesse
immagini nei sensi interni degli uomini, con quale nome migliore si possono chiamare se non con
quello di ombre delle idee divine, dal momento che distano dalla realtà delle cose naturali quanto
le naturali sono distanti dalla realtà metafisica? “.
da De Umbris idearum
“ Pertanto perseguiamo quella contemplazione che non è né futile né vana, ma profondissima e la
più degna dell’uomo perfetto, quando cerchiamo lo splendore l’effusione e la partecipazione della
divinità e della natura. Allora l’uomo verrà detto un grande miracolo da Trismegisto: l’uomo che si
trasforma in Dio, che cerca di divenire ogni cosa come Dio è ogni cosa; tende verso un oggetto
senza limite, come infinito è Dio, Immenso, Ovunque, Tutto “.
dal De Immenso
Età De L’Oro
O bella età de l’oro,
non già perché di latte
s’en corse il fiume
e stillò miele il bosco;
Non perché i frutti loro
Dier de l’aratro intatte
Le terre, e gli angui errar
Senz’ira è tòsto;
Non perché nuvol fosco
Non spiegò allor suo velo.
È in primavera eterna,
Ch’ora s’accende e verna,
Rise di luce e di sereno il cielo;
Né portò peregrino
O guerra o merce a l’altrui lidi il pino:
Ma sol perché quel vano nome,
senza soggetto,
Quell’idolo d’errori, idol d’inganno,
Quel che dal volgo insano
Onor poscia fu detto,
Che di nostra natura il feo tiranno,
Non meschiava il suo affanno
Fra le liete dolcezze
De l’amoroso gregge;
Né fu sua dura legge
Nota a quell’alme in libertade avezze,
Ma legge aurea e felice,
Che Natura scolpì.
S’ei piace, ei lice.
Giordano Bruno
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Il “Risveglio” senza misteri
di Rosario Castello (www.centroparadesha.it)
Quali dipartimenti della scienza dovrebbero interessarsi al “risveglio della coscienza” di un
individuo di fronte ad una tale esperienza?
Non è solo una questione di competenza specifica ma di possedere una serena visione olistica
coadiuvata da una spiccata sensibilità al senso profondo della vita. Sono esistiti ed esistono
scienziati eccellenti nella loro specificità ma in pochi si riscontra un “sentire” che non sia il
materialismo scientificamente accettato universalmente. Sono esistiti ed esistono invece scienziati
che guardano ad una scienza con un cuore da dove si dipartono infinite possibilità per cogliere una
scientifica visione unitaria dell’esistenza.
Non è vero che scienza debba significare a tutti i costi materialismo: è una questione di altezza del
“punto di vista” e della sensibilità con cui si guardano i dati riscontrati.
Non è detto che tale branca del “risveglio della coscienza” debba essere esclusivo appannaggio del
neuroscienziato.
Alla maggioranza delle persone viene in mente, riguardo le questioni della coscienza, lo psichiatra,
lo psicologo, il neurobiologo, l’endocrinologo. In pochi pensano al fisico, all’astrofisico, al chimico,
al cibernetico, alla disciplina integrata di psico-neuro-endocrino-immunologia. In pochissimi
pensano al filosofo, al teosofo, al teologo, all’economista, all’analista finanziario, allo spiritualista,
all’esoterico, allo yogi …
In realtà serve l’integrazione di più discipline avvolte nello spirito sincero del supremo bene
comune.
“L’olismo è fuori discussione (…) il mondo è uno e interconnesso (…). Recentemente sono divenuto
sempre più incline a ritenere che la maniera atomistica di pensare è una forma di leggera
psicopatia o almeno una sindrome di immaturità cognitiva”.
Abraham Maslow
(nella prefazione della nuova edizione – 1970 – del suo “Motivation and Personality”)
Gli scienziati parlano del cervello come della massa gelatinosa, composta di cento miliardi di
neuroni, a cui si deve la vita dei pensieri, delle teorie e persino della vita amorosa di cui l’uomo
gode. Questa gelatina permette di contemplare lo spazio, l’infinito, il tramonto, i papaveri, il volo di
un’aquila, i virus al microscopio. I misteri della vita in una gelatina …
La scienza dice anche che il cervello non è altro che una collisione di atomi, di strutture fisiche che
vibrano. Molto seriamente gli scienziati dicono che gli esseri umani sono come scimmie
superdotate.
Noi sappiamo che l’uomo è tutt’altro che una scimmia superdotata, molto di più che il risultato
delle interazioni di una splendida gelatina o il casuale risultato della collisione di atomi …
L’uomo è immerso in un mistero “di carne e sangue”, fra materia e spirito, a cui la scienza ancora
non ha saputo dare risposte ma nel frattempo ha fornito molte utili informazioni, di cui bisogna
essere grati, la cui comprensione dipende da come le si guardano veramente.
Fortunatamente si organizzano, in modo serio, studiosi di diverse branche dello scibile umano, ai
confini estremi della scienza ufficiale, per esplorare il mistero della coscienza umana senza separare
in modo netto cervello e coscienza.
Uno serio studio fatto in modo unitario e integrato può portare molto lontano. Il perdurare ancora
della vecchia visione meccanicistica può rallentare, come già sta facendo, risultati importanti.
La nuova spinta alla ricerca deve partire da una sintesi tra fisica, medicina e nuove frontiere della
psicologia.
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Un grazie di cuore va alla cibernetica (studio delle informazioni e della loro gestione) che ha offerto
nuovi corridoi sperimentali alla scienza più avanzata: i computers, le eccezionali ricerche sui
neurotrasmettitori e gli emisferi cerebrali, le cellule gliali, gli studi sui “tre cervelli”, la
neurofisiologia degli stati di meditazione e di estasi.
È fondamentale educare ed istruire, con metodi appropriati, le nuove generazioni sulla visione
globale e sistemica dell’essere umano e dell’intero pianeta per stimolare l’incredibile potenziale di
cui sono dotate, cosa che altrimenti rischia di restare dormiente o di subire distorte manipolazioni.
Non può, e non dovrebbe esistere, una scienza senza coscienza (cuore).
La scienza deve avere un cuore: non può rinunciare alla coscienza altrimenti l’umanità vive di una
visione del mondo oscurata.
La scienza deve aiutare l’uomo ordinario ad “accorgersi” di essere immerso in un complesso flusso
di informazioni e di energie e che tutto è coscienza.
Cosa è la scienza?
Non è forse il percorso tracciato da una serie infinita di “atti di osservazione” (scientifici) che
conducono a specifiche analisi e sintesi?
L’osservatore non è forse una coscienza?
La coscienza non è ciò che percepisce il senso o il significato di una “informazione” sotto
qualunque forma?
Gli individui sono “centri” di informazioni (coscienza) inseriti in un “sistema mondo”: e queste
individualità, in quanto centrali di informazioni, non dirigono forse un incredibile complesso flusso
di informazioni ed energie?
Ciò che sembra separato, diviso, non è invece al livello sottile delle energie tutto unito? Ciò che
sembrano tante “parti” separate non sono forse una UNITA’?
Risvegliarsi a questo aspetto della realtà in cui siamo immersi significa innescare un “processo di
percezione” psicoenergetico (energia-informazione) graduale, dove ad una nuova e più espansa
percezione corrisponde una nuova visione sintetica e olistica della realtà: una esperienzapercezione-visione che offre una UNITA’ nel suo duplice aspetto materiale e psichico, e nelle sue
espressioni di differenziazioni infinite.
Individui con differenti livelli di coscienza corrispondono a differenti livelli di organizzazione delle
informazioni. Uno stato di coscienza di un individuo, infatti, corrisponde ad un preciso livello di
organizzazione delle informazioni del suo sistema psicoenergetico e del livello di sensibilità e
velocità di registrazione del suo sistema nervoso.
Gli individui sono inseriti in una materia vibrante a frequenze diverse da dove emergono le forme di
varia densità. Qualsiasi “punto” della Materia-Multiuniverso segue le medesime leggi, non sempre
osservabili, del Grande Disegno Divino.
Ogni individuo, in quanto Anima per la Realtà, possiede in sé, a livello latente, la capacità di vivere
la cosmica esperienza di unità con la Coscienza Universale. È l’esperienza dei grandi saggi di tutti i
tempi che ogni individuo potrebbe esperire con le giuste condizioni.
È una esperienza di grande vastità oltre che di immensa intensità che i veicoli non “pronti”
dell’individuo potrebbero trasformare in dramma. Ma la grande saggezza della Bontà di tutte le
cose permette l’esperienza a chi sinceramente si prepara per essa.
Si tratta di un’esperienza che non può essere razionalizzata dalla mente e ridotta in un comune
linguaggio del cervello.
Esotericamente ci si prepara lavorando sull’Antahkarana (l’organo interno: buddhi-intelletto;
ahamkara-senso dell’io; citta-predisposizioni subconscie; manas-mente empirica selettiva) in modo
che tutti i veicoli dell’individuo siano “pronti”.
È nella natura dell’uomo ordinario chiudersi a tale esperienza perché egli privilegia tutti gli aspetti
che riguardano il guscio individuale, ovvero l’ego.
Il senso dell’ego è “io separato dall’esistenza” e non permette l’esperienza degli stati di coscienza
evoluti.
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È il restare concentrati nell’ego (nella sua struttura o corazza) che porta gli individui ad una visione
riduttiva e frammentaria del mondo e di se stessi.
Quasi sempre questa visione riduttiva e frammentaria del mondo finisce per essere negativa (se non
distruttiva) perché influenza le diverse culture, frammentandole, ed agendo, alla stessa stregua, nelle
religioni, nelle politiche, nelle economie, nell’ecologia.
L’uomo ordinario vive quotidianamente la frammentazione interiore e questa si riflette nella società
inesorabilmente.
L’individuo che ha intuito il senso di unità di tutte le cose ed ha fatto della sua vita un sentiero di
ricerca spirituale (il lavoro spirituale sull’Antahkarana) può avere la possibilità di uscire dai limiti
in cui l’ego lo confina.
Il lavoro sull’Antahkarana prepara ad un “salto”: dalla frammentarietà all’unità (alla vera
completezza dell’essere).
Il lavoro spirituale (la Sadhana) è un lavoro scientifico che porta, se perseguito veramente, ad un
certo e sicuro stato unitario di grande portata.
Quindi la contraddizione a cui si assiste nella modernità di questa epoca in cui da una parte impera
il materialismo della scienza e, dall’altra, la tensione dell’uomo alla trascendenza (conscia in alcuni
casi e inconscia nella maggior parte) non ha senso. È una questione seria di scelta in cui questi
esseri spirituali intrappolati in un corpo animale vogliono fuggire. Ma sono pochissimi coloro che
quel “salto” miracoloso lo fanno.
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I Predatori della Luce
Questo mondo del divenire è consequenziale alla “caduta” degli esseri spirituali protagonisti, della
originaria Grande Ribellione causata dall’Oppositore, il Contro-Dio.
Gli esseri di cui parliamo sono “mescolati”, in questo mondo del divenire, insieme agli esseri
deputati, dall’Altissimo, ad essere i “Figli di Dio”, ovvero gli esseri umani (l’Uomo), ma anch’essi
“caduti” perché lasciatisi corrompere.
Sia gli esseri ribelli delle origini sia i “Figli di Dio”, entrambi “caduti” (e confinati in un corpo
mortale di sangue e carne), vivono “mescolati” in questo mondo della “Sfera del Basso” in cui è
difficile riconoscere e distinguere gli uni dagli altri.
La guerra spirituale dei “Cieli” si è trasferita in “Basso” non mediante i corpi di luce ma nei corpi di
sangue e carne. Questa guerra contro l’uomo è una guerra contro il piano di Dio, contro Dio.
L’inizio di questa guerra, nel mondo del divenire, si nasconde tra le nebbie del tempo: solo chi si
risveglia ne riprende il ricordo.
Lungo le diverse ere, questa guerra, si è fatta sempre più accanita assumendo infinite forme.
Il senso della guerra è stato instillato dentro l’uomo come un veleno per intossicarlo fino alle radici
dell’essere, e pervertirlo alla divisione, alla separazione, alla contrapposizione, ad avere sempre un
nemico nel cuore e compromettere così, ogni sua risposta comportamentale.
Queste guerre, in questo mondo, hanno tutte, apparentemente, come movente il denaro: ottenere
sempre più denaro per conquistare più potere.
Tutte le nazioni del mondo si sono sempre mosse, e si muovono ancora oggi, tramite guerre evidenti
ma anche con forme mascherate, guerre non dichiarate: un esempio di guerra subdola fu quella a
suo tempo chiamata “guerra fredda”.
La guerra più terribile messa in campo è la guerra occulta sotto forma di “sovvertimento mondiale”,
a cui abbiamo fatto cenno più volte.
L’intero pianeta è sotto attacco con tutta la sua umanità.
Dietro questi attacchi, contro l’uomo, contro l’umanità, contro questo mondo, serpeggia l’originario
odio contro i “Figli di Dio” e l’antico desiderio di carpire loro la Luce.
È questo luciferino desiderio di Luce che si cela dietro l’opera del “sovvertimento mondiale” con
l’ossessione rettiliana di impossessarsi di tutto quanto riguarda i “Figli di Dio”, cioè l’uomo.
Tentano di sottrarre ogni cosa con serie ripercussioni, su tutta la vita umana: dallo spazio vitale per
vivere alle materie prime per il sostentamento essenziale, ricchezze, energie, diritti, libertà, verità,
possibilità di risveglio, ecc.
Quando sembra che costruiscono, ingannando tutti i ceti sociali, avviano in realtà l’opera di
distruzione di industrie, nazioni, fortune, vite umane che considerano “trascurabili”. Questo è un
modello che ripropongono continuamente da un’infinità di tempo. Distruggono tutte le economie e
le ideologie che elevano l’uomo e la sua possibilità al risveglio. Diffondono, sotto i più diversi e
sofisticati aspetti, la magia nera (uso perverso delle energie divine) su tutto il pianeta. Il maligno
cerca di assicurarsi, con l’uso distorto delle leggi cosmiche, il controllo sulle manifestazioni del
divino. Con il potere oscuro che esercitano riescono a dominare uomini e nazioni con
l’appropriazione indebita del denaro e la manipolazione di quanto dà fama e potere, per corrompere
ogni ambito umano.
L’uomo cedendo alla tentazione e lasciandosi corrompere ha trovato il proprio inferno.
Uno stretto legame karmico lega ormai gli esseri della Grande Ribellione ai “Figli di Dio”, cioè gli
uomini che, lasciatisi corrompere, hanno ceduto il loro potere e la loro Luce.
Il controllo e il dominio sull’economia permette, a questi esseri oscuri, di tenere gli esseri umani in
un costante stato di bisogno e di dipendenza, fino a diverse forme di schiavitù celata.
Il sistema economico che gestiscono altro non è che l’influsso potente esercitato sulla popolazione
mondiale riguardo allo stile di vita che la stessa può permettersi (per concessione).
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Il controllo che hanno sull’economia permette loro di manipolare le emozioni umane, estorcendo il
denaro guadagnato onestamente con molti sacrifici dagli individui e quindi su altri livelli, la loro
Luce. Le risposte date da bassi stati di coscienza quali la preoccupazione, l’ansia, la paura, il terrore
permettono di consegnare loro la Luce che questi trasformano in Tenebre, alimentando la loro
influenza nefasta sul mondo.
I problemi economici, creando preoccupazione, tengono bassi i livelli di fiducia e di sicurezza che
manifestano uno stato di coscienza negativo, impedendo ogni possibilità di risveglio spirituale in
grado di condurre a riconoscersi Anima e a integrarsi con Dio.
L’intero sistema economico in uso e l’inflazione sono un’invenzione luciferina per avere il quadro
di comando completo dell’economia mondiale.
La programmazione occulta dell’entità dell’inflazione permette loro di manipolare la massa
monetaria. Le banche centrali sono “centri di manipolazione” gestiti dalla volontà luciferina di
questi esseri al seguito dell’Oppositore; ed ecco perché quanto emerge dalle loro scelte, sembrano
essere sempre cose inspiegabili e misteriose per i più.
Molti di questi esseri hanno le vesti dei banchieri più potenti che determinano, al di là dei legislatori
e dei governi, dall’inflazione alla depressione se non al crollo di un sistema economico.
Le stesse dinamiche di controllo vengono svolte in tutti i settori della società umana in cui hanno
interesse a manovrare, a manipolare.
Si sono impadroniti del sistema economico perché non vogliono, per l’essere umano, una nuova Età
dell’Oro. I Paradesiani incarnati che, “ricordando”, operano per la Luce, sono considerati da loro
degli acerrimi nemici.
Il mondo è guidato dalla “Filosofia del Serpente” che ha corrotto innumerevoli “portatori di Luce”:
l’inganno ha fatto credere a false sicurezze, a false certezze, a un falso potere, ad una falsa
protezione, ad una falsa salvezza …
Il sistema scellerato di non avere più, nel sistema economico, una giusta copertura aurea a fronte di
una incosciente sovrabbondanza di moneta circolante (denaro che non esiste se non nella griglia
numerica di un computer), ha portato verso questa premeditata crisi mondiale che ha fatto “cadere”
gli individui in una profonda insicurezza e in alterate risposte comportamentali (vedi gli
innumerevoli suicidi in tutto il mondo) dove i politici, i dirigenti, i supermanager non riescono ad
assumersi la responsabilità che a loro compete e non riescono a lavorare per il supremo bene di tutti
ma incredibilmente in modo esclusivo per i propri interessi personali. Si sono resi strumenti del
male e complici di scelte contrarie alla Luce.
L’uso della magia nera sul pianeta è più diffuso di quanto si pensi e a diversi livelli di efficacia.
Come per la spiritualità la magia nera ha le sue fasce di praticanti, esiliati tra una infantile
superstizione e praticanti in grado di seminare il male per devozione all’ignoranza.
I praticanti di magia nera al servizio dell’elite sanno, invece, cosa fanno: la loro è una magia
sistematica del male, una pratica scientifica.
Lo scopo della loro magia nera è quello di ostacolare, impedire il risveglio spirituale delle coscienze
votate a fare la volontà di Dio e servire la Luce.
La loro magia nera ha successo sul pianeta perché gli esseri umani, in quanto esseri caduti, si
lasciano guidare ormai dall’avidità, da un egoismo senza freni.
Un aspetto moderno di alcune forme di magia nera è la “pubblicità” che riesce a manipolare grandi
masse umane e la direzione dei mercati. La pubblicità usa diversi “linguaggi” di per sé innocenti,
dalle forme d’arte visive ai simboli, dall’orchestrazione di semplici suoni alle musiche, dalle luci e
dalle ombre ritmate agli elementi fortemente ipnotici, ma il tutto sapientemente orchestrato ha
l’effetto di manipolazione mentale: convincimento, costrizione, ecc. Questa magia innesca nei
cervelli una serie di riflessi automatici che spingono verso un esito predeterminato (interruzione del
libero arbitrio, finché l’individuo se ne disabitua all’uso).
Lo stile di vita mondiale, pilotato per molti decenni, è stato costretto a ridursi in gran parte a uno
stile di vita materialista e sessuofobo.
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L’attenzione della mente degli individui, costretta a focalizzarsi su obiettivi materialistici (denaro,
sesso, cibo, droghe, sciocchezze, ecc.), foraggia il potere degli esseri del Lato Oscuro. Questo è il
loro modo di sopravvivenza, il modo malvagio che devasta i corpi, la mente, la coscienza degli
esseri umani (i “Figli di Dio”).
Gli esseri ribelli caduti (al seguito del Grande Oppositore) hanno fatto di questo mondo un regno
artificiale dal quale dominano, con perverso piacere, i “Figli di Dio”, perché attaccare loro significa
attaccare il piano di Dio, attaccare Dio, e quindi vendicarsi di Lui.
Nella “Sfera del Basso”, sin dal suo apparire, si è affermato un rovesciamento dell’ordine divino
rappresentato dal Grande Oppositore.
Gli esseri ribelli caduti, mescolati tra i “Figli di Dio” (gli esseri umani), si sono infiltrati in tutti i
luoghi di potere, introducendovi i loro addetti per seminare la corruzione e insidiare l’intero sistema
al fine di abbatterlo.
La loro anarchia è il Caos in azione per tenere il mondo in uno stato di perenne instabilità e in uno
stato insano di terrore. Il mondo moderno vive in mezzo alla paura: nervosismo, ansia, tensione,
dubbio, ira e depressione.
Ogni giorno viene offerto, in misura sempre diversa, il terrore che paralizza, scuotendo e
condizionando le subcoscienze. L’immaginario, nutrito in gran parte da scossoni emotivi, si è
pervertito allo scenario oscuro del mondo.
Questo vivere quotidiano sull’onda della costante preoccupazione, fa fluire la Luce dei “Figli di
Dio” in direzione degli oscuri ribelli caduti che la trasformano in tenebre.
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L’opera contro i “Figli di Dio”
Quando Dio creò gli “Esseri Luminosi delle Origini” solo alcuni (un terzo) di essi persero il loro
posto nella “Sfera dell’Alto”, dopo la Grande Ribellione. I ribelli “caduti” persero anche il ruolo di
co-creatori (insieme a Dio).
I ribelli “caduti” conservarono la coscienza-conoscenza sulla Scienza della Creazione e con tutto il
rancore possibile non hanno mai rinunciato a cercare di creare un essere superiore rispetto a “quelli”
creati da Dio. Nella loro conoscenza c’è un anello (un iter procedurale) mancante che li fa essere
per forza inferiori a Dio.
Da quel risentimento delle origini, nella “Sfera del Basso”, hanno tentato diverse volte di creare un
essere superiore all’uomo (originario).
L’Oppositore, con i suoi eserciti di esseri ribelli “caduti”, ha fatto, di questo piano di esistenza
(relativo e illusorio), il proprio regno dominante contro l’uomo e contro il piano di Dio. Dalla fase
finale della civiltà di Lemuria, e successivamente in Atlantide, hanno praticato e ispirato, agli esseri
umani lasciatisi corrompere, azioni malvagie. La “Filosofia del Serpente”, insidiosa educatrice, ha
sempre influenzato, da allora in poi, ogni forma di corrente di pensiero, in modo manifesto o in
modo velato.
Questi esseri ribelli “caduti”, ai tempi in cui erano chiamati Nefilim, hanno sperimentato orribili
creazioni tramite l’ingegneria genetica messa in atto. Lontani da Dio riuscivano solo a tirar fuori dai
loro ossessivi esperimenti delle creature animate-robotiche che poi impiegavano come schiavi,
obbedienti ai loro ordini. Hanno usato la sperimentazione genetica sull’essere umano e sugli
animali. Non hanno risparmiato nemmeno il mondo delle piante che, con il risultato di alcuni
esperimenti scientifici dagli oscuri intenti, la manipolazione ha permesso la produzione di piante da
cui si sono ricavati gli oppiacei come la marijuana e molti altri stupefacenti.
Gli interventi di ingegneria genetica sull’uomo avevano lo scopo di controllarlo e soprattutto di
interferire sul suo rapporto con Dio.
Gli esperimenti, motivati dall’Oscurità e non dalla Luce, manifestavano risultati aberranti:
sconcertanti fusioni di DNA umano con quello animale produssero quelle creature ibride, di cui
resta testimonianza nella mitologia di tutto il pianeta. Infatti, riusciti a decodificare il DNA umano,
in più occasioni lo hanno profanato diabolicamente. Hanno deviato lo schema evolutivo divino. Con
la manipolazione del codice genetico hanno creato non un essere superiore all’uomo ma delle classi
ereditarie genetiche per controllare l’umanità tutta. Manipolare l’RNA (struttura semplice ad elica
singola) e il DNA (struttura complessa a doppia elica) ha significato ostacolare e ridimensionare le
naturali possibilità dell’essere umano di relazionarsi con Dio. La matrice di Vita rappresentata dal
DNA e dall’RNA contiene un codice segreto di luce divina che gli oscuri non sono riusciti a carpire
e per questo l’hanno voluta profanare. Una rete di Luce divina, dalla funzione codificatrice,
coordina l’attività dei codici distribuiti in ogni parte dell’essere umano che lo interconnette a tutte le
realtà connesse a Dio ma che nell’attuale situazione deve essere riattivata con un processo di ritorno
all’Origine (mediante una Sadhana). Importanti frequenze, codici per tutti i livelli di ordine
cosmico, devono essere riattivate per far si che il mistero dell’Immagine della fase umana
corrisponda all’Immagine della fase Divina. Deve essere ripristinato un ordine divino al posto del
Caos liberato.
Le conseguenze della diabolica manipolazione genetica sono state terribili: innaturale
funzionamento degli emisferi cerebrali (di destra e di sinistra); perdita del funzionamento originario
del sistema neurologico; onde cerebrali incoerenti (ridiventano coerenti con la meditazione);
squilibrio nel sistema di regolazione dell’energia vitale (del prana: ecco la necessità del pranayama
consapevole); alterazione della capacità di esperire consapevolezza (a più livelli: psichica umana;
animica; cosmica); disallineamento dell’Antahkarana (l’Organo interno) che impedisce lo scorrere
della Luce verso la corrente di Vita spiritualmente superiore (dell’Alto); indebolimento dei sistemi
che regolano l’attenzione e filtrano gli influssi che tendono all’ottundimento dei recettori mentali;
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danni al sistema di ricettività delle frequenze superiori (possibili alle Origini dell’Uomo Spirituale).
Sono state inibite le facoltà spirituali naturali dei “portatori di Luce” (l’Uomo Spirituale Originario)
per ridurli a semplici veicoli fisici da manipolare a piacimento.
Il pianeta è intriso di “Male” per l’opera sistematica svolta sin dalle origini dal Grande Oppositore,
al punto da far pensare a molti che il bene non debba più esistere.
Il Male che oscura l’Umanità è tale da oscurare ogni razionalità.
Il primo importante passo da compiere, per ogni ente di questo pianeta, è quello di “accorgersi” che
c’è “qualcosa” che non va nel mondo. Osservare con attenzione e rendersi conto che “qualcosa”
sembra muoversi con una oscura intenzione contro l’umanità. Notare che ci sono troppe spine sul
cammino dell’uomo, un moto accanito contro.
Molti sono i “pesi” messi sulle spalle dei singoli enti di questo pianeta e spesso si tratta di pesi che
non dovrebbero portare. Rendersi conto che questi “pesi” possano essere più equamente distribuiti è
fondamentale.
“Se la giara che io porto sulla testa è tanto pesante da provocarmi un forte dolore, questo mi può
essere alleggerito da un altro. Ma se soffro la fame, la sete e così via, questa sofferenza nessuno
può allontanarla se non io stesso.”
Samkara – Vivekacudamani, sutra 52 – Edizioni Asram Vidya
C’è una potenza del Male che tortura i “Figli di Dio”, li inebetisce, li rende impotenti.
C’è una potenza della Luce che offre ogni momento grandi possibilità: ma solo se i “Figli di Dio”
se ne “accorgono”.
Bisogna scendere in campo (coscienzialmente) e combattere concentrando tutte le energie in una
sola direzione. Non si può sempre parlare di libertà (risveglio, realizzazione, liberazione), si tratta di
cominciare a viverla la Libertà.
Se la Luce ha chiamato, non bisogna indietreggiare, non va sciupato il dono della chiamata.
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La Massoneria
“Massoneria s. f. Associazione segreta di lontana origine anglo-germanica, caratterizzata da un
proprio contenuto etico d’ispirazione illuministica (lotta all’ignoranza, liberazione da ogni
pregiudizio e fanatismo religioso, aspirazione alla fratellanza universale), e da un particolare
simbolismo ispirato all’arte muraria / fig. Consorteria di persone legate da comuni interessi e
protette da un geloso riserbo”.
da: “Vocabolario della Lingua Italiana” Devoto-Oli
La cultura dominante si esprime così, senza troppo far capire, con quanto sopra appena detto da uno
dei vocabolari più moderni e aggiornati della lingua italiana.
“MASSONERIA-E – Una delle cose che più spesso si rimprovera alle società segrete, ed in
particolare alla Massoneria, è l’obbligo che esse impongono ai loro membri di prestare un
giuramento (Théos., 1921, 148). Se ci si pone dal punto di vista storico, è troppo comodo, e pure
troppo semplice, parlare della Massoneria in generale come una sorta di entità indivisibile; bisogna
invece sapere fare le distinzioni necessarie e dire di quale Massoneria si intende parlare, qualunque
sia l’opinione che si può avere sui rapporti o l’assenza di rapporti tra le diverse Massonerie tra di
loro (id., 244). Nella Massoneria il legame originario con il mestiere si è sempre mantenuto (Cons.,
1946, 140). – Massoneria irregolare – La Massoneria irregolare, molto poco conosciuta dal gran
pubblico, comprende delle organizzazioni della natura più varia, di cui parecchie legate strettamente
all’occultismo (Théos., 244). Una delle figure più curiose della Massoneria irregolare fu l’inglese
John Yarker, il quale professava delle idee tutte sue particolari e sosteneva, tra le altre opinioni
bizzarre, che il Massone iniziato è ‘prete di tutte le religioni’. Creatore o rinnovatore di molti riti,
egli era in pari tempo ricollegato ad una molteplicità di associazioni occulte, a pretese iniziatiche
più o meno giustificate (id., 245). – Massoneria mista – Una Massoneria che accoglie le donne al
medesimo titolo degli uomini e su di un piede di completa eguaglianza è un qualcosa di contrario ai
princìpi massonici generalmente riconosciuti: era la Massoneria mista, fondata in Francia nel 1891 e
conosciuta sotto la denominazione di Diritto Umano (Théos., 1921, 247). Indipendentemente da
ogni intervento teosofi stico, la Massoneria mista è stata a poco a poco condotta, dalla forza delle
cose, ad intrattenere rapporti con la maggior parte delle organizzazioni massoniche ‘irregolari’ pure
con quelle che avevano più pronunciato il carattere occultista (id., 251)”.
“MASSONICO – Iniziazione massonica – l’iniziazione massonica, riferendosi essenzialmente ai
Piccoli Misteri, al pari di tutte le iniziazioni di mestiere, conduce al grado di Maestro, la cui
completa realizzazione implica la restaurazione dello Stato Primordiale (Mac., 1964, II, 39)”.
da “Pensieri sull’Esoterismo” di René Guénon
La Massoneria rappresenta in pieno quanto esotericamente si intende con il termine “Mescolanza”:
l’unione di cose che dovrebbero essere separate, la Luce separata dalle Tenebre.
L’iniziato dovrebbe essere colui che ha separato, in sé stesso, la Luce dalle Tenebre ed opera perché,
quanto in lui è stato possibile trasformare, lo si possa ugualmente realizzare nei fratelli umani.
La Massoneria ha, alle sue spalle, tracce di odio, di persecuzione, di timori, di vere e proprie paure,
sentimenti di orgoglio, accuse di infamia, sete di potere, complotti, manipolazioni, eccetera.
Il Settecento è ricco di accuse a suo carico riguardo l’abuso del potere politico ed economico per
complotti di varia natura ma anche nella sua storia recente (del prima e del dopo le due guerre
mondiali fino ad oggi) è ricca di zone oscure che sarebbe stato il caso di illuminare.
La Massoneria, purtroppo, come ogni profana organizzazione umana ha offerto, ed ancora offre, il
triste spettacolo di sementi pure e sementi torbide “mescolate”. Buon motivo per non potersi
permettere di essere guida, un faro nella notte del male in cui è caduta l’umanità.
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La Massoneria dovrebbe essere un “ordine iniziatico” ma è divenuta solo un ordine che ha disatteso
un sacrosanto e preciso scopo: prendersi cura del “perfezionamento dell’umanità” alla luce
dell’autentica Saggezza. Non è più così in luce quell’aspirazione “educatrice” nei confronti di tutti i
popoli e nazioni.
L’opinione pubblica generale ha una visione della Massoneria macchiata dalle azioni degradanti di
cospiratori contro lo Stato, di uomini dei Servizi Segreti deviati e devianti, di uomini delle
istituzioni corrotti, di faccendieri del malaffare, di imprenditori egoisti, di politici narcisisti, di
uomini del potere finanziario arroganti, di mafiosi affiliati, di uomini che prendono decisioni
governative che umiliano la dignità dei governati, di uomini che ridicolizzano la propria
affiliazione.
Dov’è finita l’elevata visione massonica che tiene conto del fondamentale equilibrio da realizzare e
mantenere, tra la visione umanitaria e quella individuale, ovvero tra la ricerca del perfezionamento
dell’umanità e quella di una società giusta?
Un “centro di Luce” oscurato è un “centro dell’Ombra” che serve la Contro-iniziazione.
La Massoneria continuando a non illuminare (a chiarire le zone e i legami oscuri) lascia pensare,
per forza di cose, di essere entrata nell’oscurità del mondo del male.
Non servono opere filantropiche interessanti, convegni ben organizzati, interviste dotte, testi storici
a favore, per riprendere la originaria e luminosa posizione nell’opinione corrente, nell’immaginario
collettivo perché solo una reale trasformazione all’interno, dai contorni ben definiti e illuminati alla
luce del sole, con solari risposte comportamentali e comunicazionali, espresse nella concretezza dei
fatti, nella società civile può fare il miracolo di una fiaccola massonica capace di condurre
l’umanità, ridotta in brandelli, verso un nuovo piano di coscienza in grado di costruire una società
umana più illuminata, più giusta e più felice.
Quali motivazioni si possono addurre ad una popolazione ormai vittima (di soprusi, di violazioni, di
espropriazione dei propri legittimi diritti in presenza dello svolgimento dei propri doveri) di chi se
ne sta in alto, protetto da ignobili e immeritati privilegi, con l’effige di fratello massone?
Siamo lontani dalle scomuniche dei papi cattolici ma molto vicini agli affari innominabili tra
uomini massoni e uomini potenti della chiesa con lo Ior.
Certo c’è stato il fascismo che ha bandito la Massoneria distruggendo delle sedi ma è anche vero
che in nome della Mescolanza sia gerarchi sia uomini di rilievo del regime erano massoni (vedi
Achille Starace, Alberto Beneduce, ecc.).
Non è più un segreto che molti dei presidenti degli Stati Uniti d’America sono stati massoni,
compreso l’attuale. Massoni sono stati, in Italia, Sindaci, Presidenti del Consiglio, Presidenti della
Repubblica, Ministri, Senatori, Parlamentari, Alti Prelati, Capi dei Servizi Segreti, eccetera. La
Francia, la Germania, la Gran Bretagna e l’Olanda non sono da meno.
L’uomo della strada se lo chiede: come mai con uomini massoni (iniziati) in così tanti posti di
rilievo e di potere, oltre che una evidente forte compenetrazione tra la Massoneria e le Istituzioni
(economisti, finanzieri, banchieri, politici, imprenditori, dirigenti d’industria e degli apparati
pubblici, commercio, professionisti, supermanager di multinazionali, giornalisti, scrittori, religiosi,
scienziati, medici, ufficiali delle diverse armi, magistrati, avvocati, alti funzionari pubblici, ecc.), in
tutto il mondo, l’umanità è precipitata nell’attuale disastrosa crisi mondiale (crisi economica, crisi
di valori, crisi esistenziale)?
Perché così tanti massoni sono legati ad altri club potenti come il Bilderberg e la Trilateral
Commission che decidono molte delle cose che riguardano il destino dei molti?
Eppure, ai nostri giorni, gran parte della Massoneria (italiana) sembra occupata dal fatto che in
Italia essa compia tre secoli di esistenza nel 2017, piuttosto che preoccuparsi di un Paese vessato nei
suoi peggiori giorni dell’era moderna e ai giovani italiani, cui una certa casta privilegiata, ha
sottratto loro il futuro.
Si tratta probabilmente di misteri misterici che solo una certa elite può comprendere dall’alto
vertiginoso dell’arcana sapienza (dei mediocri).
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Essere iniziato non significa essere indifferente all’umana sofferenza e sordo al grido di bisogno dei
più, guardando con sorrisi di sufficienza i giovani precari o i disoccupati sostenendo che il lavoro
non è un diritto.
Essere iniziato massone, posizionato in un “posto di potere”, non può significare soltanto svolgere
quella funzione richiesta, godere i privilegi di quella posizione, fare qualche favore ad un fratello e
non manifestare alcuna azione concreta alla luce della coscienza massonica a beneficio del
“perfezionamento dell’umanità”. Quella di un massone iniziato dovrebbe essere luce trasformata in
azione concreta, quale esempio evidente per il sommo bene di tutti. L’azione di un massone
dovrebbe essere motivo di ispirazione per quanti stanno cercando una via dell’”essere” per “fare”.
La Massoneria dovrebbe stimolare la tolleranza, praticare la giustizia, aiutare i bisognosi,
promuovere l’amore per il prossimo e cercare tutto ciò che unisce fra loro gli uomini ed i popoli per
contribuire alla realizzazione della fratellanza universale. La Massoneria dovrebbe “iniziare”
soltanto uomini di buoni costumi, senza distinzione di razza o di ceto sociale.
Pregevole certamente, rispetto al passato, l’iniziativa di un primo Museo pubblico massonico
italiano che aprirà i suoi portali a partire dalla primavera del 2013 a Roma (in Via S. Nicolò, 3) ma
non sufficiente per quell’opera di purificazione necessaria, se i misti elementi della Mescolanza
perdurano. Far sapere al pubblico le controverse vicende della luce e delle tenebre nella Massoneria
è lodevole e merita per questo, un sincero ringraziamento la Gran Loggia d’Italia che lo ha allestito.
La Gran Loggia d’Italia, detta Obbedienza di Piazza del Gesù (per la sua sede storica mentre la sua
sede attuale è Palazzo Vitelleschi) è la maggiore organizzazione nazionale di massoni (è una
Obbedienza mista perché accettano donne e uomini; 520 Logge e circa 10 mila affiliati) assieme al
Grande Oriente d’Italia – G.O.I. – di Palazzo Giustiniani, Obbedienza che accetta solo uomini.
Esiste anche la Gran Loggia Regolare degli Antichi, Liberi e Accettati Muratori d’Italia (G.L.R.I.):
è un ordine ed una giurisdizione massonica fondata il 17 aprile 1993 a Roma da alcune Logge che
seguirono l’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Giuliano Di Bernardo, che, in
occasione dell'inchiesta Cordova, decise di uscire dal G.O.I. La G.L.R.I. è l’unica Obbedienza
massonica italiana riconosciuta dalla UGLE (Gran Loggia Unita D’Inghilterra), Gran Loggia
“Madre del Mondo”, dalla quale sono gemmate (direttamente o indirettamente) tutte le Logge di
tipo inglese della Massoneria mondiale.
Segue ancora la Gran Loggia Phoenix degli ALAM e la Federazone Italiana dell’Ordine Massonico
Misto “Le Droit Humain” che è la costola italiana del “Droit Humain”, la più antica delle
Obbedienze miste di Francia.
L’iniziativa di questo Museo è già stata presentata dal Gran Maestro Luigi Pruneti, dallo storico
Aldo Alessandro Mola e dalla curatrice dell’esposizione Annalisa Santini.
Chi non ne è al corrente scoprirà i nomi di illustri personaggi che hanno lasciato le loro impronte
nella Massoneria: Giuseppe Garibaldi, Giovanni Pascoli, Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo, Salvatore
Quasimodo, Giosuè Carducci, Paolo Ungari, Ettore Ferrari, Giuseppe Zanardelli (Ministro della
Giustizia del Governo Francesco Crispi – massone anche lui – ), Ernesto Nathan (sindaco di Roma),
Goffredo Mameli, Giuseppe Verdi, Giovanni Giolitti, Giuseppe Leti, Antonio de Curtis (in arte
Totò), Gino Cervi, Paolo Stoppa, Hugo Pratt, Vittorio Valletta (direttore Fiat di Torino), Luigi
Mascherpa (ammiraglio), Ugo Cavallero (il maresciallo d’Italia), Serafino Mazzolini, Edmondo
Rossoni (sindacalista), Angelo Annaratone (prefetto), Curzio Malaparte (scrittore), eccetera,
eccetera.
Quando i lavori di restauro e di catalogazione proseguiranno correttamente oltre gli anni Ottanta e
cioè fino all’oggi, il cittadino che vorrà rendersi conto ulteriormente di alcuni pezzi di storia italiana
invisibili ne seguirà i “fili” attraverso nomi e fatti divenuti simboli, nel bene come nel male,
incontestabili.
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“ ... Insomma, se si vuole realmente intraprendere la ‘rivivificazione’ della Massoneria non si può
che cercare di restaurare ciò che essa fu un tempo in quanto Massoneria operativa; tutto il resto non
sarebbe che fantasia e rischierebbe anche, alterando il suo carattere specifico, di farle perdere il
valore iniziatico che essa conserva nonostante tutto”.
piccolo stralcio di una Lettera del 10 novembre 1946 di René Guénon
tratto dal N. 54-55 Rivista di Studi Tradizionali Gennaio-Dicembre 1981
www.grandeoriente.it
www.granloggia.it
www.granloggiaregolareitalia.it
www.ritoscozzese.it
www.memphismisraim.it
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Povera Patria!
Alcune riflessioni di questi giorni, a proposito dei 150 anni dell’Unità D’Italia e del modo in cui la
ricorrenza è stata strumentalizzata e vilipesa, ci hanno indotto a proporre i passi (validissimi per
ogni Paese del mondo) di una delle splendide canzoni di Franco Battiato:
♫♫♫
Povera Patria!
di Franco Battiato
Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos’è il pudore,
si credono potenti e gli va bene ... quello che fanno … e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore ...
ma non vi danno un po’ di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male, vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po’ da vivere ...
La primavera intanto tarda ad arrivare.
♫♫♫
103
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La Classe Dirigente nel Mondo
La Volontà di Potenza di alcuni uomini ha infettato la Classe Dirigente nel Mondo.
La classe dirigente nel Mondo è infettata.
La classe di coloro che dirigono, prendono decisioni e influenzano la qualità della vita dei più è
infettata, avvelenata, corrotta, si trova, cioè, in uno stato di putrefazione. Gli effetti di questa
putrefazione vengono evidenziati dalla follia degli eventi che ogni giorno sfilano sotto gli occhi di
tutti.
La potente classe dirigente non riesce più a nascondere, con la bravura di prima, le proprie
malefatte.
Ogni organizzazione, dove entra un dirigente dall’animo corroso da un’insana volontà di potenza,
viene contagiata e infettata.
Il Mondo è attraversato dalla terribile follia di un’insana volontà di potenza.
Ciò è dovuto perché, dagli abissi della subcoscienza umana, si è liberata, in modo feroce, una
“PAURA” che l’uomo non ha mai il coraggio di riconoscere, di identificare.
Il disagio epocale, che è inadeguatezza alla vita, sollecita fortemente, con la velocità che lo
distingue, risposte di ignoranza, di egoismo e di paura.
Ogni dipartimento della società umana ha, tra i suoi membri dirigenziali, degli “ammalati” di
volontà-potenza, di quel tipo di volontà che si esaurisce nel comandare, nel dominare gli altri per il
piacere di sentire gli altri dipendere dal proprio volere capriccioso. Si tratta di un piacere che
nasce dal giocare con le emozioni e i sentimenti degli altri: piacere tratto dall’esercitare il proprio
arbitrio, in coloro che sperano, che alimentano aspettative, per frustrarli, vessarli, umiliarli,
punirli.
Questo genere di dirigenti sono quelli che, più degli altri, hanno un bisogno di fondo che li spinge
a desiderare i vertici della gerarchia: un vero e proprio malsano bisogno dell’”alto”. E per
coronare tale sogno di successo sono disposti a tutto.
Questi terribili dirigenti si circondano di individui con caratteristiche a loro simili.
Questi dirigenti si ritrovano ai vertici, o nelle prossimità, dei partiti politici, dei sindacati, dei
governi, degli organismi dello Stato, delle Istituzioni, della Sicurezza (esercito, servizi, polizia),
della Finanza, delle multinazionali, degli apparati dell’Educazione-Istruzione, dei motori della
cultura dominante, della scienza, dei sistemi religiosi, dell’industria, dell’impresa, del commercio,
dei media, degli organismi mondiali (ONU, ecc.), eccetera, eccetera.
Il mondo del lavoro si ritrova, ai vertici, dirigenti di questa specie che adombrano, con le buone o
con le cattive, quei dirigenti mossi dalla volontà di accrescimento di tutte le proprie, e di quelle
delle persone ad essi subordinate, possibilità.
C’è una febbre dilagante, nel basso come nell’alto, nella società umana, che fa desiderare, alla
maggior parte degli individui, di voler essere i più intelligenti, i più bravi, i più belli, i più
apprezzati, i più coraggiosi, i più forti, i più potenti, i più ricchi per appagare una mostruosa fame
di gratificazione della quale nessuno si pone il problema di comprenderne la natura e l’origine.
È, invece, sana la spinta che fa muovere un individuo a realizzare le proprie capacità, sul proprio
percorso lavorativo, conquistando gradualmente delle importanti posizioni, sulla scala gerarchica,
come risposta al lavoro ben fatto, anche di quello svolto nei confronti delle risorse umane di cui è
responsabile.
La volontà di potenza è sana quando vede come principale obiettivo il risultato del bene comune e
non, come risultato fondamentale, la conquista di una funzione di comando maggiormente
riconosciuta.
Il riconoscimento deve sempre essere un riconoscimento di doti sapientemente e saggiamente
espresse.
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In ogni organizzazione la presenza di una scala gerarchica, e la ripartizione in Strutture o
Divisioni, vogliono essere il miglior modo per consentire, ad ognuno, di svolgere il proprio compito
guardando, come fine ultimo, lo scopo comune.
Così non è nell’esperienza del quotidiano perché a prevalere è la feroce lotta per la gerarchia.
Il virus che infetta le menti si è propagato in misura esorbitante e le risposte comportamentali alle
quali si può assistere sono l’aggressività, l’arroganza, la prepotenza, la violenza sotto tutte le sue
forme (es.: un ministro che prende a calci un giornalista; un ministro che offende pubblicamente
dei giovani lavoratori precari).
Poteri occulti e consorterie varie conducono le fila di una crudele battaglia dove la posta è la
supremazia del comando fine a se stesso.
Un dirigente, al vertice di una scala gerarchica o in una posizione strategica dell’organizzazione,
se è animato solo dalla volontà di dominio non può che scatenare un terribile processo di
distruzione che danneggia tutti.
Ciò che ha prevalso, in quasi tutte le organizzazioni, è questo tipo di comportamento che è
diventato “cultura non dichiarata”. E l’essere umano, si sa, è molto bravo a farsi dotto di tutto ciò
che porta alla divisione, alla frammentazione, alla distruzione. Gli esponenti della “cultura non
dichiarata” diventano modelli da emulare per quella folta schiera di ambiziosi, arrampicatori e
servi non consapevoli.
Per il semplice lavoratore, per l’onesto quadro e per il dirigente non infettato è una evidenza il
comportamento del dirigente infetto che mostra con i fatti, al di la di quello che afferma solo con le
parole, che non è importante migliorare l’impresa, i risultati concreti che possono portarla
all’eccellenza. Egli non mostra nessun interesse per il miglioramento dei propri dipendenti tranne
che per i delatori e i servi che gli ubbidiscono ciecamente.
È sufficiente creare un clima del genere per distruggere la moralità dell’intera organizzazione e
annientare l’energia vitale del sano potenziale umano.
Con tali condizioni diffuse si liberano i peggiori istinti che portano a una lotta, sia velata sia
palese, di tutti contro tutti.
È questo lo stato in cui si trova il Mondo e si fa finta di niente.
Preoccupazione e paura si diffondono facilmente.
Le risorse umane, svilite nella loro dignità, si logorano con una sfibrante tensione continua che
avvelena i rapporti interpersonali e apre oscuri cunicoli di corruzione.
Gli esseri umani stanno vivendo, e ancora non riescono a riconoscerlo consapevolmente, il peso
angoscioso di una lotta quotidiana di cui, all’orizzonte, non si vede la fine.
Corrono, lottano, tradiscono e vengono traditi, soffrono dello stato di impotenza derivato dalla
paura ma non trovano il coraggio di scegliere la libertà dalla paura.
Non riescono a scegliere la libertà dalla paura, dall’egoismo e dall’ignoranza.
Il “potere” che molti uomini ricercano, al solo fine di dominare, è solo alienazione della mente che
si rifiuta di riconoscere l’Intelligenza cosmica.
Non si può più aspettare. È l’ora del risveglio. C’è possibilità per l’individuo e per l’intera
umanità.
È una questione di scelta. Questo tipo di scelta può purificare e liberare dagli inganni.
Un evento di trasformazione, di portata cosmica, si sta presentando alla porta del pianeta Terra: è
importante scegliere, per usufruire della Forza che porta in campo, prima del suo avvento.
Non è più tempo di continuare a farsi ingannare.
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Attenzione all’Insegnamento del Maestro Morya
Fate attenzione a come vien letto l’Insegnamento.
Osservate quali brani vengono sorvolati senza
volerli vedere.
Gli uomini molto sovente chiudono gli occhi
Su tutto ciò che si riferisce al tradimento e al
crimine psichico. Non vogliono neppure prendere in
considerazione l’idea che possono nuocere a distanza
con il pensiero. Evitano in tal modo proprio ciò di
cui più spesso si rendono colpevoli. Non occorre essere
un gigante del pensiero per nuocere:anche un
pensiero mediocre, avvelenato dai cristalli dell’imperil,
è efficacissimo. Concepire un atto di tradimento è già
l’evidente metà dell’impresa, perché un guscio così
avvelenato risponderà anche al minimo impulso. È in
verità più nocivo il veleno mentale che quello dei narcotici.
Ricordate, inoltre, che i pensieri possono trasmettere
infezioni. Si può essere indeboliti a tal segno
che qualunque agente infettivo trova la porta aperta.
Il pensiero è la chiave che la disserra.
dal Volume “Gerarchia”, verso 125, dei testi Agni Yoga
107
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Glossario Utile al Ricercatore
Parole in – Italiano – Latino – Sanscrito – Ebraico – Islamico – altro
A
Abhakta: contrario di Bhakta. Chiunque rifiuti o ignori i principi del servizio di devozione.
Abhinivesa: sete di esistenza e di esperienza.
Abhiseka: iniziazione, consacrazione, abluzione, aspersione.
Adam Kadmon: creazione spirituale-fisica sui mondi planetari durante i cicli di creazione divina. Adamo nel mondo
fisico.
Acarya: Maestro spirituale autenticamente qualificato. Colui che insegna con l’esempio.
Aditya: figlio di Aditi da cui le sette principali Divinità vediche: Varuna, Mitra, Aryaman, Bhaga, Daksa, Amsa, Surya.
Adhikarin: il discepolo qualificato a ricevere l’iniziazione (diksa) e l’istruzione (upadesa).
Adonai: qualsiasi manifestazione di un Signore (nella forma fisica-dio) che rappresenti una Luce Superiore.
Advaita: non duale. Si fa riferimento alla filosofia che afferma l’unicità del Creatore e della Creazione.
Advaitabhavana: dimora della non-dualità.
Agni: divinità del fuoco.
Aham: io.
Aham Brahmasmi: Io sono Dio.
Ahamkara: l’ego, “ciò che fa l’io”, il senso dell’io.
Ahimsa: non violenza.
Ain Soph Or: termine qabbalistico per la “Luce Infinita” o “Illimitata”.
Ajna: comando, ordine.
Ajnana: l’ignoranza.
Akarma: Azione non soggetta alla legge del karma (quella dei Maestri e degli Iniziati).
Akasa: (anche Akasha) lo spazio della manifestazione cosmica; l’etere universale che pervade l’intero universo; il più
sottile dei 5 elementi.
Aksara: questa parola designa la sillaba sacra OM. Anche indissolubile, indistruttibile, imperituro.
Akula: nel tantra la coscienza di Siva
Alokakari: termine sanscrito per “Portatore di Luce” nel mondo materiale.
Amara-kosa: Dizionario sanscrito vedico.
Amrita: il nettare divino che dona l’immortalità.
Amrita-Svarupa: l’Incarnazione dell’Immortalità.
Anahatadhvani: il suono primordiale identificato nella sacra sillaba OM.
Ananda: Beatitudine.
Anandamayakosha: uno dei cinque kosa, l’involucro della Beatitudine, il più interno e soggettivo “rivestimento” dove
giace la coscienza nello stato di unità indistinta.
Ananda-Svarupa: Personificazione della Beatitudine.
Anima: (Atma, Jivatma, anu-atma, o vijnanam brahman) Infinitesimale particella d’energia, parte integrante di Dio,
l’anima costituisce l’essere in sé. È ciò che manifesta Coscienza. Come l’Essere Supremo ha individualità propria e una
forma eterna, piena di conoscenza e felicità. Però non eguaglia mai Dio.
Anima condizionata: È l’anima incarnata che, identificandosi col corpo, cade sotto il giogo delle leggi della natura.
Annamayakosha: uno dei cinque kosa, l’involucro fisico-grossolano; la dimensione grossolana della materia (cibo,
corpo fisico).
Antahkarana: l’organo interno; costituzione interna mente-ego-intelletto. Consapevolezza interiore. È la mente nella
totale estensione delle diverse modificazioni (vrtti): buddhi (intelletto, discernimento immediato), ahamkara (senso
dell’io), citta (deposito delle tendenze subconscie) e manas (mente empirica selettiva). È un costituente del Lingasarira
(Corpo Sottile) che accompagna l’Anima nel processo di trasmigrazione e persiste per tutto il Samsara (fino alla
soluzione dell’individualità).
Antaratma: il vero Sé interiore.
Antico dei Giorni: Colui che stabilisce i protocolli per tutti i Maestri Ascesi e i propri Figli con autorità spirituale.
Anticristo: Significa letteralmente “Contro-Cristo”. Essere diabolico che, secondo l’Apocalisse, alla fine dei secoli si
leverà contro Cristo e la sua Chiesa (compirà l’opera di Satana sulla Terra). Si intende anche a quanti, come emissari di
Satana, attuano la persecuzione nei confronti della Chiesa, e seducono i credenti con la tentazione dell’eresia e
dell’apostasia.
Vedi nel Nuovo Testamento: l’Apocalisse; la seconda lettera ai Tessalonicesi; le lettere di San Giovanni; il discorso di
Gesù riguardante la fine (eschaton) sia nei sinottici sia in Luca (Gesù si riferisce sia alla distruzione del Tempio di
Gerusalemme sia alla fine del mondo, con i segni che la precederanno).
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Anthropos: la forza dietro il “modello del corpo” nel cosmo preesistente che forma l’immagine archetipica dell’Uomo
attraverso radiazioni di luce superluminale divina.
Arconti: Dominatori. Forze dominatrici di intelligenza non-fisica che cercano di controllare gli esperimenti di vita nei
tredici eoni e nel Caos.
Arimane: secondo Zoroastro è uno dei Signori “caduti” che ispira le intelligenze militari e quelle del mondo sotterraneo
del pianeta Terra, in contrapposizione a Ormazd.
Arjuna: il discepolo del Signore Krishna della BhagavadGita.
Arunachala: montagna sacra a Siva dell’India meridionale.
Asana: postura, posizione del corpo; controllo della postura (postura – mudra – per il circuito pranico).
Asat: “ciò che non ha esistenza”; il contrario di Sat (Esistenza).
Ashanti: mancanza di pace.
Asmita: il senso spontaneo dell’”io sono” (asmi) astratto dall’identificazione corporea e mentale.
Asu: forza vitale.
Asura: divinità, demoni.
Atmalingam: Essenza del Lingam.
Atman: il Sé, lo Spirito.
Atmananda: la Gioia dello Spirito.
Atma-Svarupa: Incarnazione della Natura dello Spirito.
AUM: il suono primordiale identificato nella sacra sillaba OM.
Avatara: “il Disceso”; Incarnazione di Dio in una forma prescelta.
Avidya: l’ignoranza.
Ayoga: Assenza di Unità (opposto di Yoga).
Ayurveda: il secondo dei 4 Veda che riguarda la “Scienza della Salute”.
B
Baba: significa “Padre” quando è rivolto a Maestri Spirituali.
Babel: da Babilonia / Bab-Ilu / Beith-El è la “confusione” (il suo significato) derivata dalla tradizione perduta.
Bab-Ilu: (Babilonia) significa “porta del Cielo”.
Basilisco: ha sette teste allineate con gli arconti negativi che usa per attaccare Sophia.
Beliar: significa “senza valore”. Satana, “l’avversario”, in altre tradizioni.
Bhagavadgita: Poema epico attribuito al Saggio Vyasa. Fa parte del Mahabharata. Dialoghi tra Krishna e Arjuna.
Bhagavan: Dio, Isvara, il Signore.
Bhajan: inni devozionali spesso composti da sequenze di Mantra.
Bhakta: il devoto che segue il sentiero della devozione al divino, un vero spiritualista dell’ordine più elevato.
Bhakti: devozione. Sentiero della devozione al divino.
Bharata: antico nome dell’India “La Terra dove la gente ha attaccamento per Dio”.
Bhavabhuti: drammaturgo indiano dell’8° sec. d.C.; considerato il più grande dopo Kalidasa.
Bheda: differenziazione, distinzione, molteplicità.
Bhedabheda: distinzione-non distinzione; unità nella diversità. È una delle correnti del Vedanta che prende il nome di
“monismo mitigato o qualificato”.
Bhogin: chi è dedito ai piaceri dei sensi.
Bhuta: è l’esistente, il costituente, l’elemento primordiale. Il termine designa gli elementi primi della natura nei formali
aspetti sottili e grossolani.
Bodhisattva: il perfetto illuminato, “colui la cui natura è pura Conoscenza”. È l’essere risvegliato per il Buddhismo. È
un grande Adepto Iniziato e gerarchicamente inferiore al Buddha.
Brahma: uno dei tre aspetti della Trimurti indù, il divino sotto l’aspetto creatore, costruttivo del mondo dei nomi e delle
forme. È l’aspetto qualificato del Brahman (Brahman saguna o Isvara). Aspetto creatore del Brahman.
Brahmacarya: livello-stato raggiunto con la disciplina (yama) dello Yoga di Patanjali.
Brahmamarga: la via di Brahman.
Brihaspati: è una divinità vedica corrispondente a Giove; rappresenta il Sacerdote degli dèi; il Guru personificato.
Buddha: colui che ha raggiunto lo stato di Illuminazione come Gautama Siddhartha.
Buddhi: intuizione, intelletto superiore; facoltà discriminativa – discernimento – ; capta un riflesso della luce
dell’atman.
Budha: Mercurio.
C
Caduta: “separazione” dovuta alla riluttanza, di un certo numero degli “Esseri Luminosi delle Origini”, nel condividere
il Piano del Padre nell’opera di creazione dell’Uomo Adamico. È la separazione dell’”Immagine” e della “Somiglianza”
nell’Adam Kadmon e nell’Uomo Adamico quale risultato della “Gerarchia Avversaria” del Padre.
110
Caitanya: l’Istruttore Supremo, la Consapevolezza Universale.
Caitanya-Svarupa: la Personificazione della Consapevolezza.
Cakra o Chakra: Centro di Coscienza; Portale comunicante tra le complesse reti spirituali, mentali e biologiche.
Candra: Luna.
Caos: è lo stato vigente della realtà nei mondi tridimensionali inferiori. La Terra si trova in tale stato. Il Caos è il campo
operativo delle Schiere “cadute” che non hanno attivato la corretta relazione tra l’”Immagine” e la “Somiglianza”. La
corruzione del sistema sensoriale del mondo derivata dalla corruzione di Eva e dalla mescolanza della percezione dei
sensi.
Caucaso: il “Paese di Qaf”, il limite estremo del mondo. Dalla radice semitica “af” che significa “fine”, “estremità”,
“compimento”. In russo è “Kavkaz”; in arabo “Qaf” o “Qabh”; nella forma moderna “Quqaz”.
Cervello: Il cervello dell’uomo in realtà è un tri-cervello che rende l’essere umano un essere tri-cerebrale. L’uomo ha tre
cervelli: 1 il cervello rettiliano (Complesso R per la Scienza) in cui prevalgono comportamenti automatici e meccanici,
concezioni gerarchizzate e risposte che velano una potenza distruttiva; 2 il cervello limbico in cui prevalgono le capacità
di risonanze affettivo-emotive; 3 il cervello della Neocorteccia in cui prevalgono le attività mentali e le capacità quali
l’intuizione, l’astrazione, la meditazione, la libera scelta e come supervisore assume il controllo di tutte le attività degli
altri due cervelli. L’ideale sarebbe il funzionamento equilibrato ed armonico grazie ad un corretto e intenzionale sistema
educativo. Così non è. il sistema sociale, la cultura dominante e la maggior parte di ciò che prevale sono proiezione
delle risposte comportamentali e comunicazionali del cervello rettile. Le sofisticate scienze comportamentali, utilizzate
dall’elite che domina il mondo, manipolano il cervello rettiliano degli esseri umani per impedire loro il risveglio
spirituale, l’unico che fa superare tutti i limiti e i problemi dei tre cervelli.
Channeling: (anche Canalizzazione) È una forma di spiritismo moderno a tutti gli effetti. È il termine che indica quando
un individuo, chiamato “channeler” (non è altro che il vecchio medium delle sedute spiritiche), si presta ad essere
posseduto da un’entità spirituale (di cui non è possibile verificare la reale identità se non credere ciecamente in quanto
dice) che si manifesta per comunicare qualcosa al mediatore stesso o ad altri per suo tramite. Si tende a far passare il
Channeling quale talento speciale, cosa che ha indotto innumerevoli impreparati a rivolgervisi spesso sperimentando la
frode.
Chapati: focaccia rotonda che funge da pane per gli indiani.
Chara Rahi: Segni cardinali.
Chassidh: nella Kabbalah è il perfetto devoto, l’asceta, anche senza un particolare grado culturale ma presenta serenità
di spirito e meriti morali con sempre vivo il senso della meta.
Chaya: ombra
Chela: (anche Cela) discepolo; discepolo qualificato (Adhikarin).
Cielo: è l’originaria Creazione spirituale; è il Regno spirituale (Mondo Superiore), residenza divina di tutti gli “Esseri
Luminosi delle Origini”. È il Mondo dell’Alto che riguarda ogni aspetto, ogni espressione diretta di Dio. È la Realtà
celata al Mondo Inferiore: ne può fare esperienza chi si risveglia, nel Mondo del Basso, spiritualmente in Dio. Questo
Mondo Superiore è come se fosse costituito, dopo il primo “Cielo”, da più cieli (ne parlano diverse tradizioni). Il
Mondo del Basso è la manifestazione materiale dell’Universo (sette strati di materia) che osserviamo come pianeti,
sistemi solari, galassie, ecc. . Dal Cielo vengono gli Esseri spirituali che hanno il compito di svolgere missioni divine
nelle varie dimore della Manifestazione.
Cintamani: Gemma spirituale con cui sono fatte tutte le case nel regno di Sri Krishna. Conosciuta anche come “Pietra
Filosofale”.
Cit: Coscienza Universale, Pura Consapevolezza.
Citta: Coscienza, Consapevolezza interiore.
Contro-Cielo: è la sorgente del Male cosmico; è la residenza degli “Esseri Luminosi delle Origini” ribelli divenuti, per
la “caduta”, i Maestri dell’Oscurità (dalla luce imperfetta perché corrotta). Dal Contro-Cielo vengono gli esseri
spirituali inversi che hanno il compito oscuro di esercitare un’influenza corruttiva e tentatrice. È dal Contro-Cielo che
parte l’opera della Conto-Iniziazione. L’antica battaglia spirituale nei Cieli, sopra la testa dell’uomo, è contro gli esseri
del Contro-Cielo (ma in realtà è il Contro-Cielo che combatte il Cielo; vi si oppone, lo avversa).
Cosmogonia: materia dello scibile umano che, attraverso lo studio delle religioni e dei miti, studia la genesi e la
creazione dell’universo.
D
Dakshina Marga: Sentiero della “mano destra”.
Dama: autodominio.
Dajjal: Anticristo nel sufismo.
Devata: una Divinità.
Demiurgo: (l’idea di) un secondo creatore. Nell’Aboth di R. Nathan si legge: “questo cielo e questa terra furono creati
da una somiglianza in alto”. Per Platone è il creatore e l’artefice di questo universo (cfr. Timeo). Nelle filosofie giudeocristiane è subordinato e/o opposto al Dio Altissimo (1 Sinedrio 8.7).
111
Diksa: Iniziazione interiore, consacrazione al divino. Stato conferito dal Guru al discepolo mediante particolare rito,
sguardo, tocco, parola o silenzio. Anche tramite lo stato di sogno.
Dhanus: Sagittario.
Dharana: concentrazione. Stato raggiunto dallo Yoga di Patanjali.
Dharma: parola che deriva dalla radice dhr che significa sostenere, preservare (la natura essenziale di un essere).
Corrisponde all’Equilibrio universale, Equilibrio-Armonia (dovere-giustizia). Legge Divina Universale espressa come
dovere morale, rettitudine e giustizia (di Manu). Il dharma fondamentale dell’uomo è la presa di coscienza pratica della
propria Natura divina, che permea tutti gli esseri.
Dharmamarga: la via del Dharma.
Dhyana: Meditazione. È il settimo mezzo dello Yoga di Patanjali.
Dhyanayoga: lo Yoga della Meditazione.
Dvaita: filosofia della dualità.
Dvesa: avversione-repulsione.
E
Ebionismo: da Ebioniti, denominazione derivata dall’ebraico ebyonim, poveri, di una setta giudeo-cristiana dei primi
secoli (I-IV), diffusa particolarmente in Asia (Siria, Palestina, Transgiordania ed Egitto), Fedeli alla religione giudaica
Ego: (Ahamkara – il senso dell’io – ) Quando l’anima individuale s’identifica col corpo materiale di cui è rivestita, col
nome che ha assunto, con la posizione sociale in cui si trova inserita, con l’attività che svolge. L’illusione di essere il
maestro assoluto, il proprietario supremo e il beneficiario legittimo di tutti i piaceri del mondo.
Ehyeh Asher Ehyeh: “Io Sono Colui Che Sono” (alleanza-unità tra il sé umano e il Sé Superiore).
Ekatva: è la liberazione non duale, ovvero kaivalya.
El Shaddai: vedi Metatron.
Elohim (sing. Eloha): Dei creatori che hanno creato il mondo per mezzo della volontà di YHWH.
Endorfine: molecole dal potente effetto analgesico che abbattono l’ansia, prodotte dall’ipotalamo e dall’ipofisi.
Enoch: “Colui che Inizia alla Luce”, il rivelatore delle “Sessantaquattro Chiavi” che camminò con Dio.
En Soph: (anche Ain Soph) termine qabbalistico per “Senza Limite” (riguarda tutte le energie creative dietro la
creazione e oltre la creazione. Viene anche usato, in altri ambienti, per indicare la Luce Infinita di Dio – termine
equiparato a “Ineffabile”.
Essenismo: da Esseni, uno dei gruppi ebraici di età ellenistico-romana. Gruppo divenuto noto con la scoperta, effettuata
a Qumram nel 1947, dei manoscritti del Mar Morto, appartenenti a una comunità di questo tipo. Hanno scritto sugli
Esseni, nell’antichità, Filone Alessandrino (Quod omnis probus liber sit), Giuseppe Flavio (Guerra Giudaica) e Plinio il
Vecchio (Naturali Historia).
Eone: una unità di creazione continua, divisa in eoni “superiori” e “inferiori” che implica regni di sperimentazione. È
una realtà non traducibile in concetti terrestri limitati. C’è una stretta affinità con il concetto di S. Hawking sulla sintesi
della luce come base del tempo.
F
Fachiro: dal termine arabo fakir (in sanscrito viene anche usato samnyasin o sannyasin ma è inappropriato per il
significato di fachiro). È colui che con forme di automortificazione corporea cerca di acquisire meriti al cospetto degli
dèi. È molto lontano dal significato spirituale propriamente detto di “samnyasin”.
Fa-hsiang: scuola buddhista cinese, fondata dal monaco Hsuan-tsang nel VII sec. d.C. Questa scuola considera il mondo
esterno un mero prodotto della coscienza e le cose esistono soltanto se presenti in essa.
Fang-chung-shu: termine cinese che nel Taoismo indica la teoria delle pratiche sessuali volte a realizzare il Tao.
Fang-shih: una categoria di maghi-sacerdoti dell’antica religione cinese che conoscevano la via per raggiungere gli
Immortali.
Fo: termine cinese che designa la condizione di illuminazione del Buddha.
Frashokereti: termine dell’antico persiano che significa “miracolo”. Nello Zoroastrismo indica la restaurazione finale
del mondo in cui Ahura Mazdah sconfiggerà definitivamente il dio del male Angra Mainyu.
Fravashi: termine dell’antico persiano che designa, nello Zoroastrismo, gli spiriti eterni che hanno scelto
volontariamente di assumere forma materiale per meglio combattere le forze del male.
Fratellanze della Luce: le Settanta Fratellanze con responsabilità di governo sugli ordini stellari.
G
Ganapati: uno dei nomi del Signore Ganesa.
Ganesa: la Divinità dalla testa di elefante, figlio di Siva, che fa superare gli ostacoli.
Ganga: Gange, fiume sacro dell’India.
112
Gayatri: Sacro Mantra della tradizione indù che viene anche chiamato Savitri.
Gerusalemme: nella Qabbalah significa “fondamento di Pace”.
Ghilgul: termine per indicare la Trasmigrazione delle anime nella Qabbalah.
Girija: Sakti quale moglie di Siva.
Gitacarya: Maestro della Gita. Epiteto di Krishna.
Gio-do: significa “Terra pura” e così si chiama una scuola buddista in Giappone.
Gnosi: termine greco per “Conoscenza”. Si intende quella capacità di discernere e riconoscere la verità spirituale , la
“Conoscenza Superiore” che può far comprendere tutti i livelli di significato possibili delle Essenze Divine.
Gnosticismo: si tratta di un vasto insegnamento che va dalla Saggezza precopta e giudaica agli scritti siro-iraniani che
affermano l’uso della Conoscenza Salvifica per la Liberazione.
Graha: Pianeta.
Grande Fratellanza Bianca: i Settanta Ordini che operano come un campo di Intelligenza che serve Dio.
Grande Fratellanza Nera: gli Ordini di esseri (gli Oscuri) che operano contro la Luce. La Contro-iniziazione.
Guna: attributo che qualifica la Sostanza Universale: Sattva, Rajas, Tamas.
Guri: meta.
Guru: Maestro Spirituale.
Gurupurnima: ricorrenza dedicata al Guru nel giorno di luna piena di giugno-luglio.
H
Hari: uno dei nomi del Dio-Persona; nome di Indra ma più comunemente di Visnu-Krishna.
Havan: (anche Havana) Fuoco sacro; Cerimonia del Fuoco.
Himacala: dimora di Siva, l’Himalaya.
Hiranyagarbha: l’Uovo Primordiale, il Germe d’Oro; il Brahman causale, il Piano sottile della Manifestazione.
Hora: Ore planetarie; divisione di un segno a metà.
Hridayacakra: il Cakra dagli 8 petali rosso-blu brillanti dove risiede Istadevata.
I
‘Ibada: Adorazione nel sufismo.
Icca: la volontà.
Ikhwan Es-Safa: “Fratelli della Purezza”; si tratta di una Fratellanza islamica.
Immagine: L’Immagine Divina è lo schema scelto dal Padre per esprimere il Suo Volto. La Sua Immagine è immutabile
ma soggetta a sperimentazione nei mondi inferiori.
Indra: il Supremo degli Dei Vedici.
Ineffabile: l’Onnipresente Esistenza di Dio prima delle emanazioni delle gerarchie superiori e prima dei tre spazi del
Primo Mistero che diedero inizio alle regioni del Padre.
Isvara: (anche Ishvara) Personalità divina; quello che si definisce il Dio-Persona. Abbraccia l’intero campo della
manifestazione e anche dell’immanifesto principiale: i tre aspetti grossolano, sottile e causale. Si può dire che Isvara è il
Signore di maya.
J
Jagrat: lo stato di veglia che corrisponde al corpo grossolano Sthulasarira.
Janua Coeli: “porta del Cielo”.
Janua Inferni: “porta dell’Inferno”.
Janus: era, per i Romani, anche il dio dell’iniziazione ai Misteri.
Japa: ripetizione di un Mantra.
Japamala: collana paragonabile al rosario cristiano.
Jati: nascita.
Jiva: riflesso coscienziale, anima individuata, essere vivente (corpo-personaggio in attività mediante la funzione
dell’ahamkara)
Jihad: “guerra santa” nella dottrina islamica.
Jivatman: l’Atman che si riflette nel Jiva.
Jnana: Conoscenza (da jna conoscere). Stesso significato del greco Gnosis (Conoscenza catartica e liberatrice).
Jnani: colui che ha raggiunto la Conoscenza.
Jyothi: luce.
Jyotish: Astrologia vedica o indù; “scienza delle luci nel cielo”.
Jyoti Samhita: sinonimo di Aloka Jyoti Samhita, una delle quattro Samhita della Siksavalli.
Jyothirlinga: Lingam di Luce.
113
Jyotir Mayi: aspetto dello splendore.
K
Kailasa: monte Himalayano residenza di Siva e Parvati.
Kaivalya: È la Potenza interna, spirituale, grazie al quale l’”anima condizionata” si risveglia alla coscienza della sua
vera natura di parte integrante del Signore Supremo.
Kala: il Tempo. Appellativo di Siva.
Kali: Sakti di Siva che ne rappresenta la forza distruttrice, trasformatrice.
Kali Yuga: l’Età del Ferro, l’Era Oscura iniziata con l’avvento dell’Avatara Krishna.
Kalpa: ciclo di tempo di quattordici manvantara che si estende tra due pralaya (dissoluzione cosmica).
Kama: il desiderio.
Kan: o Can significa “potenza”.
Kanya: Vergine.
Karanasarira: (anche Karanakosa o Karanadeha) il corpo causale; il veicolo dell’atman nello stato di sonno profondo
(prajna).
Karma: l’azione e la sua conseguenza. La legge di causa ed effetto che sottende alla reincarnazione.
Karmashaya: la dimensione chiamata “inconscio” dagli occidentali.
Kaula: il sentiero di unione di Siva e Sakti.
Kauladharma: è il Tantra, la via del Tantra.
Kawwanah: significa “orientamento”, “intenzione” ma è molto di più: è l’intenzione della preghiera stessa, è azione
rituale per il mondo interiore. È anche l’estasi che scaturisce dal sacro silenzio. Il fine ideale della Kawwanah è di
“riunificare”.
Kether: termine ebraico per “Corona”. Nel microcosmo (l’Albero della Vita Sefirotico), cioè nell’uomo, corrisponde al
Cakra della Corona Sahasraracakra, il loto dai mille petali.
Ketu: Nodo lunare Sud o coda del drago.
Khadga: è la spada fiammeggiante che simboleggia la distruzione dell’ignoranza ed è anche la fiaccola che illumina le
tenebre.
Khlwa: è il luogo dove si esiliò il Sufi al-Ghazali (1058-1111); è ora meta di pellegrinaggio.
Kimiya: Alchimia nel sufismo.
Klesa: (anche Klesha) in sanscrito significa “miseria” e “dolore”. I klesa sono le cause profonde, ultime di tutte le
sofferenze della vita. I klesa sono cinque: avidya, asmita, raga, dvesa, abhinivesa. Si fa riferimento alla filosofia dei
Klesa nella “Sadhana Pada” (55 sutra) di Patanjali. Questa filosofia riguarda tutto ciò che contribuisce a causare le
miserie dell’uomo. Nel Buddhismo ci si riferisce ai “tre veleni”: ignoranza, desiderio-attacamento e avversione-rabbia e
come da questi derivino tutte le altre miserie. In tibetano è “nyon mong” ovvero ”quello che ti affligge dall’interno”. La
filosofia dei Klesa non appartiene solamente allo Yoga Darshana ma, sia con Patanjali sia col Samkhya, assume una
forma compiuta, con risvolti pratici. Gli antichi Rishi hanno sperimentato questa filosofia esplorando le cause della
sofferenza umana e indicando i mezzi più idonei per dissolverle.
Kosa: (anche Kosha) guscio, guaina, involucro (energetico). Nel Vedanta le cinque guaine (Kosa) che si sovrappongono
al Sé: anandamayakosa, vijnanamayakosa, manomayakosa, pranomayakosa e annamayakosa.
Kouan-yin: Bodhisattwa Avalokiteshwara per i cinesi.
Kataka: Cancro.
Krishna: (anche Krsna) l’8 Avatara.
Kuja: nome sanscrito di Marte.
Kumara: I quattro Essere Celesti (Sanaka, Sananda, Sanatana e Sanat-Kumara) generati dal potere mentale di Brahma.
Appartengono anche al gruppo dei dodici mahajana (“le maggiori autorità in campo spirituali”).
Kumbha: segno zodiacale dell’Acquario.
Kundalini: l’energia universale nascosta alla base della colonna vertebrale. La Madre Universale.
Kykeon: la bevanda sacra a Demetra offerta nei rituali Misterici.
L
Lagna: Ascendente.
Laksmi: Dea della ricchezza e del benessere.
Laya: dissoluzione, distruzione, riassorbimento.
Lila: Gioco divino.
Lingam: simbolo di tutto ciò che non ha principio. Il fallo quale simbolo dell’energia creatrice.
Lingasarira: (anche Suksmasarira o Lingadeha) il corpo sottile, il corpo astrale che corrisponde allo stato coscienziale di
taijasa e alla condizione di “sogno” (svapna); gran parte del lavoro esoterico svolto dalla Sadhana è indirizzato ad esso.
Logos: è l’equivalente di Verbo o Parola nel loro senso metafisico. La coscienza illimitata ed eterna così chiamata dagli
iniziati; il Pensiero di Dio comprensivo di tutti i dispiegamenti gerarchici della Forma-Pensiero Divina.
Lokas: i mondi sottili; luoghi, sfere o piani di coscienza soggetti alla modificazione della Luce.
114
Luna: in latino significa “bianca” ma anche “luminosa”; il latino albus è “bianco” da accostare all’ebraico laban dallo
stesso significato e il cui femminile Lebanah designa la Luna.
Lucifero: letteralmente “Portatore di Luce”; in latino lucifer è composto di “lux” (luce) e fere (portare); in greco
phosphoros (phos=luce, pherein=portare). Nel mondo pagano (e astrologico) lucifero indica la “stella del mattino”,
ovvero il pianeta Venere che si mostra all’aurora. Correntemente Lucifero viene assimilato a Satana ma in certe
“scuole” non sono d’accordo con tale punto di vista. Inoltre l’ignoranza metafisica ha creato molti Lucifero.
Luz: è il secretum secretorum. Parola di origine aramaica invariata nella lingua ebraica e in quella araba. Dal significato
materiale di nocciolo duro che permette alla pianta di crescere va al significato esoterico di provenienza Biblica (Genesi
28:19; 35:6; 48:3 e in Esodo). Il “Luz” si trova nella parte estrema della spina dorsale dell’essere umano (osso sacro:
formazione triangolare posto tra la terza vertebra lombare e il coccige). L’osso sacro viene chiamato Luz perché nel
Talmud viene associato con l’antica e indistruttibile Città di Luz, alla quale l’Angelo della Morte non ha accesso. È
l’Osso indistruttibile entro cui l’Anima è protetta. Molte sono le storie intorno all’Osso Luz.
M
Madrasat: scuola per gli studi teologici nel sufismo.
Maestro spirituale: (Guru). Anima realizzata che ha il potere di guidare gli uomini sul sentiero della realizzazione
spirituale e liberarli dal ciclo di nascite e morti.
Mahabharata: antico poema epico attribuito al Saggio Vyasa.
Mahakala: Siva nella funzione di distruttore del mondo dei nomi e delle forme.
Mahakali: l’aspetto della Parasakti che distrugge l’ignoranza (avidya).
Mahanirvana Tantra: “Il Tantra della Grande Liberazione”. Importante testo istruttivo sul Tantra.
Mahajana: Le dodici maggiori autorità in campo di realizzazione spirituale: Brahma, Siva, Narada, Manu, i Kumara,
Kapila, Prahlada, Bhisma, Sukadeva Gosvami, Yamaraja, Janaka, e Bali Maharaja.
Mahayuga: i 4 Yuga secondo la Dottrina Puranica dei Cicli (1000 Mahayuga = 1 Kalpa; 71 Mahayuga = 1 Manvantara;
14 Manvantara = 1 Kalpa).
Mahasakti: l’energia divina che alimenta l’Universo.
Mahasivaratri: la grande notte di Siva. La quattordicesima notte di luna calante di gennaio-febbraio.
Mahat: l’Intelligenza Cosmica.
Mahayuga: anche manvantara. È un grande yuga, era cosmica (ciclo cosmico completo), che corrisponde a quattro
yuga.
Mahesvara: epiteto di Siva.
Maitreya: il “Buddha Futuro” delle scritture Sanscrite e Tibetane.
Malak: Angelo nel sufismo.
Manas: la mente inferiore.
Manasa-Sarovaram: il lago della mente.
Manava: l’uomo, il discendente di Manu.
Mandala: circolo; ruota; disco; diagramma mistico per invocare un potere, una Divinità; cosmogramma che simboleggia
un particolare stato di coscienza; strumento per la contemplazione, la meditazione, il Samadhi.
Manifestazione: (Vyakta) L’Universo materiale e tutto il suo contenuto si avvicendano, a intervalli regolari, come
manifestati e non-manifestati. Si svolge lo “stato manifestato” quando tutti gli elementi costitutivi emanano dal corpo di
Maha-Visnu ed Egli vi introduce gli esseri viventi. Differenziazione della materia.
Manomayakosha: uno dei cinque kosa, l’involucro mentale (la mente selettivo-istintuale) che opera tramite l’attrazionerepulsione.
Mantra: da mana: mente e traya: liberazione. Parola, suono o formula sacra di grande potenza. Vibrazione sonora
spirituale che ha l’effetto di liberare l’essere, purificando la mente dalle sue contaminazioni, cioè dalle sue tendenze
materiali.
Manvantara: anche Mahayuga. Ciclo cosmico formato da quattro yuga: satya, treta, dvapara, kali. Periodo di Manu.
Manu: il primo legislatore. Colui che esiste per se medesimo, un essere in divenire. Esistono per ogni razza i rispettivi
Manu. Prima nota progenitrice.
Marga: via; sentiero realizzativo.
Mauna: il silenzio. Lo stato del muni (asceta che pratica il silenzio); la condizione nella quale lo Yoga (l’Unione) può
veramente realizzarsi; il Silenzio onnicomprensivo del Sé.
Maunadiksa: l’iniziazione (diksa) conferita attraverso il Silenzio.
Maya: Ignoranza metafisica; il mondo empirico fenomenico; tutto ciò che è modificazione sovrapposta alla pura
Coscienza del Sé.
Mayamaya: illusorio; ciò che non dimora costantemente nel campo della coscienza. Ciò che cambia continuamente.
Mayasakti: il potere della maya; la forza che vela la realtà unica e proietta l’immagine illusoria ma consistente della
pluralità.
Mayasrsti: la creazione per mezzo della maya, l’illusione cosmica che vela la verità.
115
Melchizedek: (anche Melkizedek) Eterno Signore della Luce. Responsabile dell’Ordine Celeste di Melchizedek. Figura
nell’Antico Testamento come Re e Sacerdote ideale (Genesi 14).
Merkabah: veicolo di luce divino usato dai Maestri per raggiungere le molte dimore. La Merkabah può assumere molte
forme nei mondi fisici.
Mescolanza: la Mescolanza è il risultato dell’Errore nella Creazione Spirituale di Dio (l’azione Contro-Dio
dell’Oppositore). Essa è Mescolanza di Luce pura con elementi impuri (mescolanza della luce con le tenebre). È causa
del dramma nella Sfera del Basso.
Mesha: Ariete.
Metatron: “La Veste di Shaddai”. Maestro e Guida di Enoch. Onnipotente “Voce Divina del Padre”.
Metempsicosi: vedi Reincarnazione.
Mina: Pesci.
Misteri: (anche Mysterion) la Conoscenza che abbraccia i “Misteri” riguardanti “i Pensieri del Padre” (l’interno
dell’interno) fino ai “regni sperimentali del Padre” (l’esterno degli esterni). Il “contenuto” (Dottrina Segreta) della
Conoscenza dato all’”Iniziato”. I Misteri esoterici (“piccoli misteri” e “Grandi Misteri”) che conducono all’Iniziazione.
Mithuna: Gemelli.
Mitra: nome di Divinità.
Moksa: liberazione dallo stato di ignoranza. Quando si parla di Moksa o liberazione si intende illuminazione.
Monade: dal greco “Unità”, l’Uno o anche l’Uni-Trinità ovvero la Triade suprema e anche la parte immortale
dell’uomo.
Mudra: gesto, sigillo, simbolo, movimento gestuale simbolico che può accompagnare la formulazione dei mantra.
Assunzione di determinate asana (posizioni).
Muka: il suono del silenzio, uno dei tre tipi esistenti, prodotto dal primordiale movimento che provocò l’emergere della
maya da Brahman: l’Aum o pranavasasabda.
Mukti: liberazione dai legami dell’ignoranza.
Mulaprakriti: la natura primordiale; l’akasa ancora non plasmato dal prana.
Muni: asceta che pratica il silenzio (il Mauna).
Mystagogos: è il Maestro che istruisce il Mystes ai Misteri.
Mystes: è l’iniziato ai Misteri.
N
Nada: il suono.
Nafs: Anima nel Sufismo o anche Ruh.
Naga: serpenti semidivini dall’aspetto umano.
Nama: nome.
Namaskara: gesto di saluto, atto del prostrarsi davanti a Dio.
Narayena: il Creatore.
Necromanzia: (anche Negromanzia e Psicomanzia) dal greco nekromanteìa, composto di “morto” e “divinazione”. È
una forma di divinazione per evocare gli “spiriti operativi” o “spiriti della divinazione”. È una “pratica” associata alla
magia nera.
Nephilim: “Coloro che erano discesi” (ovvero i figli di Elohim discesi sulla Terra). Uno dei gruppi distruttivi di angeli
“caduti” che hanno avuto rapporti con il popolo della Terra (Genesi 6).
Neshamah: termine ebraico per “Anima-Spirito” Divino. È lo Stato-condizione Primordiale perduto. Gli “Esseri
Luminosi delle Origini” “caduti” devono recuperarlo con il “processo di risveglio” perché è lo stato necessario per
lavorare nei molti Mondi Dimora.
Neti: “non questo, non questo” formula di negazione dello jnanayogin (lo yogi che segue la conoscenza).
Nirvikalpa: stato di consapevolezza privo di pensieri.
Nirvikalpa Samadhi: stato di estasi nel quale scompaiono tutte le differenze.
Nithya-Ananda: eterna Beatitudine.
Nivritti: il Sentiero del distacco per conoscere il Sé Reale.
Niyama: le “osservanze” del secondo mezzo del Rajayoga di Patanjali.
Non-Manifesto: (Avyakta) è lo “stato non-manifestato” di quando, nell’Universo materiale, tutti gli elementi materiali e
tutti gli esseri viventi rientrano nel corpo di Maha-Visnu.
O
OM: il Suono Primordiale simbolo dell’Assoluto-Brahman.
Ombra: (anche Demone) l’essere-ombra è un intruso nella vita umana, un essere al servizio del Contro-Cielo, un
parassita che si nutre di energie umane negative e per questo sempre in agguato per distogliere dal processo di risveglio
spirituale coloro che seguono una Sadhana. La presenza di questi esseri viene percepita con una sensazione di freddo
(psichico) per il repentino cambiamento dello stato aurico dell’ambiente.
116
Omkara: la sacra sillaba OM.
OM TAT SAT: “Tutto questo è Brahman, l’Uno senza secondo”.
Ossitocina: Ormone dell’amore prodotto dall’ipotalamo che fa lievitare il desiderio e dà rilassamento, serenità, sazietà
sessuale.
P
Pada: piede.
Padmasana: la posizione del Loto.
Pancakosa: sono i cinque involucri che costituiscono la struttura umana racchiudendo l’atman: annamayakosa,
pranamayakosa, manomayakosa, vjnanamayakosa, anandamayakosa.
Pandit: erudito delle Scritture.
Para: Supremo.
Parabrahman: il Brahman Supremo.
Paradesha: Paradiso in sanscrito ma anche Shambhala; in ebraico Pardes. È il nome del Centro Spirituale Supremo
durante l’Età d’Oro.
Paramasiva: Siva supremo, l’Assoluto inqualificato.
Paramatman: il Sé Supremo che è identico al Brahman. Spirito Supremo.
Parashara: Il Padre dell’Astrologia Vedica; del sistema principale usato ancora oggi.
Parashu-Rama: il sesto Avatara di Visnu.
Parvati: Sakti di Siva. Il nome indica che è figlia della montagna Himalaya. Rappresenta la Forza e le corrisponde
l’attributo Mauna (Silenzio). Altri suoi nomi: Bhavani, Durga, Gauri, Kali, Sati, Uma.
Patanjali: autore dello Yogasutra.
Pavritti: il Sentiero del mondo, dell’attività, del godimento dei sensi.
Philosophia Perennis: “Pura Metafisica” nelle antiche Tradizioni. Riguarda la ricerca del principio delle cose nel
conseguente anelito alla conoscenza di Dio. È una espressione coniata dal teologo agostiniano A. Steuco (De perenni
philosophia, 1540) riprendendo motivi di M. Ficino e G. Pico della Mirandola. Presenza di un nucleo comune di verità
in tutta la storia della filosofia e in tutte le religioni (dai testi della tradizione ermetica fino a Platone e ai teologi
cristiani).
Pistis Sophia: Anima del mondo “caduta” che venne allontanata dalla vera Sophia. È uno specchio narcisistico e una
parte di esso (come dichiarato da Dio) alla fine sparirà. È anche la letteratura ritirata dalla circolazione dopo che la
Chiesa primitiva venne istituita come religione ufficiale dell’Impero Romano (325 d.C.) che rimase un insegnamento
“interno” nelle comunità copte e africane.
Pracrito: prakrta, termine usato per indicare una famiglia di lingue e di dialetti parlati nell’antica India.
Prajna: corpo causale del jiva umano. Rappresenta il jiva nello stato di sonno profondo (susupti).
Prajnana: la Conoscenza più alta.
Prakriti: la Natura, la Sostanza cosmica di cui è fatta ogni cosa. Anche la Energia-Materia attiva.
Pralaya: dissoluzione cosmica
Prana: l’energia vitale; il respiro cosmico; la “Forte Forza di Tutte le Forze”.
Pranayama: la respirazione pranica, il controllo del respiro, il dominio del prana. Anche pratica simbolico-operativa sul
piano coscienziale puro.
Pranamayakosha: l’involucro (Kosa) dell’energia vitale (prana). È la guaina che, prima del corpo fisico, riveste il
Jivatman. È in pranamayakosa che hanno sede i Cakra, maggiori e minori.
Pranava: la sacra sillaba OM.
Pranayama: il controllo della respirazione nello Yoga di Patanjali.
Pratyahara: (anche Prathyahara) astrazione, ritiro dell’attenzione nella coscienza interiore. Quinto mezzo del Rajayoga
di Patanjali.
Prema: l’Amore Divino.
Prithvi: il Mondo.
Puja: luogo dedicato alle pratiche spirituali.
Purna: integrale.
Purnima: giorno di luna piena.
Purusha: lo Spirito in unione con Prakriti.
Puttaparti: villaggio di nascita di Sai Baba.
Q
Qabbalah: (Kabbalah) è l’antica Tradizione, la rivelazione della Grazia Divina. È illuminazione, penetrazione ed
esperienza dei segreti divini. È un segreto insegnamento che segue una Via sotterranea e nascosta per soli prescelti o
degni. Conoscenza che comprende il sacro alfabeto (Lettere) e i Numeri. La Qabbalah accede ai Misteri della Luce.
117
R
Raga: 1 passione, avidità, attaccamento. 2 una nota, o una melodia, o modo musicale nella musica classica indiana.
Raja: Re.
Rajas: Guna corrispondente all’attività.
Rama-Chandra: settimo Avatara di Visnu.
Ramakrishna: grande Maestro realizzato dell’India.
Ramana Maharishi: grande Maestro Illuminato.
Ramayana: poema epico delle avventure di Rama.
Ramdas: Maestro Realizzato vissuto in India (1884-1963).
Rahu: Nodo lunare Nord o testa del drago.
Ravi: Sole.
Reincarnazione: rinascita dell’Anima in un corpo secondo la “Legge (Karma) di Causa ed Effetto” che regola il ciclo di
rinascite (samsara): “ciò che l’uomo semina raccoglierà”. Sinonimo di “metempsicosi” (“passaggio delle anime”) o
“metemsomatosi” (“passaggio da un corpo all’altro”). Nella Qabbalah prende il nome di Ghilgul.
Rig Veda: il primo e più antico dei 4 Veda.
Riksha: in sanscrito, in generale una “stella” (una “luce”) ma, come termine specifico è il nome dell’orso (come il
celtico arth, il greco arktos, il latino ursus). Da questo l’espressione sanscrita sapta-riksha l’Orsa Maggiore.
Rishi: Saggio, Veggente, colui che ha realizzato la Conoscenza; i Rsi: Coloro che hanno udito la Sruti (Tradizione).
Rudra: epiteto di Siva.
Rupa: la forma.
Rupia: moneta indiana.
S
Sabda: (anche sabhda) il suono che è la caratteristica dell’elemento akasa (spazio). Tre sono i tipi di suono: samanya(il
suono associato con il mondo), varna (il suono della parola pronunciata) e muka (il suono del silenzio).
Sadguru: il vero Maestro che rimuove l’ignoranza e conduce il ricercatore verso la liberazione.
Sadhaka: colui che percorre un sentiero realizzativo.
Sadhana: disciplina spirituale, sentiero spirituale, percorso spirituale, processo redentivo, Tiqqhun per la Qabbalah,
Tasawwuf per i sufi.
Sadhu: Saggio, Santo.
Saksatkara: realizzazione coscienziale attraverso la diretta intuizione intellettuale; realizzazione immediata;
l’autorealizzazione.
Sakti: (anche Shakti) Energia dinamica “indotta” dalla presenza del polo di equilibrio statico, cioè Siva. Potenza virtuale
della maya, l’energia della manifestazione.
Salto Quantico: repentina “realizzazione del divino” concessa all’Uomo cambiando stato di energia.
Sama: calma mentale.
Samadhana: stabilità mentale.
Samadhi: identità trascendente, superamento dell’apparente distinzione formale. Raggiungimento dell’unità
coscienziale. Stato di Estasi, contemplazione trascendentale nello Yoga di Patanjali.
Samnyasin: (anche Sannyasin) asceta rinunciatario; colui che avendo “compreso” ha rinunciato a tutto (ma non è ancora
un “realizzato”, si tratta solo di uno stadio dell’intera “via”).
Samsara: ciclo delle nascite e delle morti.
Samskara: “semi” causali dell’azione ingenerati dalle “impressioni” presenti nella sostanza mentale (citta) derivanti da
esperienze-azioni-pensieri prodotti sia nell’esistenza attuale sia nelle esistenze anteriori. Ciò che mette in moto il ciclo
samsarico.
Sanatanadharma: l’eterna Legge Divina Universale; l’eterno Ordine cosmico; la legge perenne emanata da Manu per
tutto un ciclo di manifestazione.
Sanat Kumara: “eternamente giovane”; è l’Antico dei Giorni, il Re del Mondo, il Signore di Shambhala; Melchizedek.
Sankalpa: l’intenzione, la volontà.
Sankara: “Colui che dona ogni sorta di bene”. Epiteto di Siva.
Sapta: il numero Sette in sanscrito.
Sapta-riksha: l’Orsa maggiore nella tradizione indù; anche la dimora simbolica dei Sette Rishi.
Sarasvati: fiume dell’India. Nome di Divinità.
Sarira: corpo, veicolo, involucro (kosa). Lo si deve intendere come l’involucro dell’essere individuato (Jiva) ma anche
dell’essere universale (Isvara) che si distingue in tre forme: corpo grossolano (Sthulasarira); corpo sottile (Suksmasarira
o anche Lingasarira); corpo causale (Karanasarira). Il corpo fisico grossolano trae movimento ed energia dal corpo
sottile come questo trae da quello causale i semi e le tendenze che caratterizzano il suo operato.
Sariraka Mimamsa: “Dottrina relativa al Sé incarnato (sariraka). Anche Uttara Mimamsa.
Sarmoun: la Fratellanza Sarmoun che circonda con i suoi Nove Monasteri, per proteggerla, Shambhala.
118
Sastra: insegnamento, testo sacro, scritture.
Sat: Esistenza assoluta e reale. L’Essere, il puro Essere (Sat, Cit, Ananda: aspetti consustanziali all’Essere).
Satana: (anche Shatan) “l’Avversario”; “l’Oppositore” del Piano di Dio. Molti, comunque, sono i nomi che gli hanno
attribuito, tra i quali il Serpente Antico, il Drago, il Diavolo.
Sat-Cit-Ananda: Essere – Coscienza – Beatitudine.
Sattva: il guna che corrisponde alla luce, all’equilibrio, all’armonia, alla purezza. Saggezza, intelligenza; “luce
intellettuale”.
Satya: (anche Sathya) la Verità, la Realtà, “ciò che è” (sat).
Satsang: la compagnia dei virtuosi.
Seva: il servizio al prossimo.
Sephiroth: nel microcosmo-uomo (l’Albero della Vita Sefirotico) corrisponde tale termine ai Cakra. Le Sephiroth sono i
contenitori per la ricezione della Luce del Divino nei mondi sperimentali (mondi che trovano connessione nel corpo
umano). Il sistema Cakra/Sephiroth è in diretto rapporto con il Creatore.
Sfera dell’Alto: è l’originaria Creazione Spirituale, il Regno Spirituale di Dio, il Mondo Superiore, il Cielo, il Mondo
dell’Alto degli “Esseri Luminosi delle Origini”. Il Mondo Superiore da dove provengono gli Avatara, i Maestri dalle Vie
immateriali.
Sfera del Basso: è il Mondo Inferiore (comprensivo di più mondi), il Mondo del Basso creato quale rifugio dell’Oscurità
e del Male proveniente dal Contro-Cielo, la residenza degli “Esseri Luminosi delle Origini” ribelli, divenuti i Maestri
dell’Oscurità. Essa è la manifestazione che conta innumerevoli universi dalla materia grossolana a quella sottile (sette
strati di materia). Di essa fanno parte galassie, sistemi planetari, dimensioni e il pianeta Terra.
Shakti: vedi Sakti.
Shambhala: Sham=Felicità e Bhala=Donare; è uno dei sacri nomi, come il primordiale Paradesha, con cui viene
chiamato il Centro Spirituale Supremo; è il centro dell’Anima protetta dai Pitri lunari e dai Nove Monasteri della
Fratellanza Sarmoun che le fanno da filtro. Nei Veda è Uttarakuru; è anche Scham Cha Lo; è Agartha o Agartthi; in
iranico Pairidaeza; in greco Paradeisos; in armeno Partez.
Shambhu: uno dei nomi di Siva.
Shanaishcharya: Saturno (o anche Shani).
Shanti: (anche Santi) Pace.
Shekinah: è uno dei più profondi misteri (nella Qabbalah): è chiamata il Fuoco che consuma. Tramite la Sua Presenza lo
splendore interno dell’En Soph diviene lo splendore esterno del Nome Indicibile. La Shekinah esprime la Luce di
Gloria. Lo splendore della Shekinah è l’onnipresenza di Dio, la Sua immanenza nel creato, la immanente dimora di Dio
nel mondo.
Shiva: vedi Siva.
Shukra: Venere.
Shweta-varaha-kalpa: “ciclo del cinghiale bianco”.
Siddhi: poteri sovrumani.
Signori di Luce: Esseri che servono l’Antico dei Giorni rivelato come il Dio Vivente.
Simha: Leone.
Siva: (anche Shiva) uno dei tre aspetti della Trimurti indù, il divino sotto l’aspetto trasformatore e risolutore della
creazione. Il Fausto, il Propizio. Il Distruttore e Rigeneratore. Il Principio Siva si ritrova in ogni aspetto dell’esistenza: è
ciò che per il Vedanta è il sempre e ovunque presente Uno-senza-secondo, ossia il Brahman. Siva è il grande Yogi, è
chiamato anche Pasupati, “Signore degli esseri”.
Siva Ardhanarisvara: il Signore Androgino, metà donna, metà uomo; bassorilievo presso Gangaikonda Cholapuram.
Sivoham: Io Sono Siva. Il Mantra di Siva.
Smrti: è la tradizione “rammentata”, indiretta. È diversa dalla Sruti che è Conoscenza diretta, rivelata, non mediata.
So: lui.
Soham: “io sono Quello/Io sono Lui/Io sono Dio”. È l’Hamsa Mantra.
Somiglianza: la “Somiglianza” è una realizzazione progressiva dell’”Immagine” Divina. La “Somiglianza” è necessaria
per preservare l’”Immagine” attraverso le differenti soglie di Luce. L’”Immagine” e la “Somiglianza” sono una
“rassomiglianza di Dio” data ai rappresentanti della forma perché la Vita Infinita possa continuare (un codice di Luce da
irraggiare per creare delle specie nella verosomiglianza dell’aspetto del Padre in un determinato universo).
Sophia: Saggezza. Ma viene anche identificata con una specifica persona della Trinità: lo spirito Santo quale principio
della manifestazione.
Sraddha: Fede.
Sri: radianza, gloria; appellativo (benedetto) dato ai Maestri o prefisso onorifico ai nomi di Divinità.
Sruti: la Conoscenza rivelata (udita dai Rsi) di Origine non umana: la Tradizione.
Sthula: grossolano.
Sthulasarira: (anche Sthuladeha) il corpo fisico grossolano composto dall’annamayakosa che corrisponde allo stato di
veglia (jagrat).
Subrahmanya: figlio di Siva e Parvati.
Suksma: sottile.
119
Surya: il Dio Sole.
Susupti: stato di sonno profondo del jiva.
Sutra: aforisma.
Svapna: stato di sonno con “sogni” che corrisponde al corpo sottile lingasarira o suksmasarira.
Swami: Signore, Maestro.
Svarupa: l’Incarnazione.
T
Tadani: Ascensione nel sufismo; anche Taraqqi.
Talamo: ciascuna delle due formazioni ovoidali situate alla base di ciascuno emisfero cerebrale, cui sono connesse la
sfera sensoriale e l’attività motoria. Struttura influenzata nel “processo di risveglio”.
Tamas: Guna corrispondente all’oscurità, all’indolenza.
Tanoti: espansione.
Tantra: il significato di tale termine sanscrito ha a che fare con il simbolo della tessitura e si riporta tale applicazione
anche ai Libri sacri. Ci si riferisce a questo termine all’insieme di Scritture basate sul culto della Sakti quale
manifestazione dell’energia che rappresenta la Grande Madre detta “Dea” (Devi, Durga). I Tantra si raccolgono in tre
categorie: Samhita (raccolte) i testi seguiti dai Vaisnava; Agama (tradizioni) seguiti dagli Saiva; Tantra (testi) o
Saktagama, seguiti dagli Sakta. Il Tantra ricerca la “potenza” per raggiungere la realizzazione, infatti cura il risveglio
particolare dell’energia spirituale latente Kundalini. Sat Cakra Bheda sono le tecniche che concernono la risalita di
Kundalini alla base del lavoro psicofisico nel Tantra.
Tantraloka: “La Luce dei Tantra” di Abhinavagupta (X-XI secolo). Opera tantrica enciclopedica di sapere esoterico.
Tantrasara: “L’essenza dei Tantra” di Abhinavagupta (X-XI secolo). Importante opera tantrica di ventidue capitoli.
Tantrayoga: lo yoga dell’esperienza diretta con il risveglio di Kundalini.
Tantrici: elementi relativi al Tantra.
Tantrika: seguace-praticante della dottrina del Tantra.
Tantrismo: relativo ai Tantra; “ciò che è del Tantra”.
Tapas: austerità.
Tariq as-suluk: viaggio iniziatico.
Tariqa: Via iniziatica.
Tartib: graduatoria iniziatica nel sufismo.
Tasarruf: Autorità–potere nel sufismo.
Tasawwuf: antico termine per indicare la via spirituale dei Sufi; Scienza iniziatica; Esoterismo (islamico).
Tat: egli.
Tat Tvam Asi: o tattvamasi “Tu Sei Quello” (o quella natura spirituale). È un Mantra vedico per identificare l’essere
individuale con Dio.
Teogonia: studio mitico dell’origine delle divinità e dei loro reciproci rapporti. Completamento della Cosmogonia.
Tesmoforie: si tratta di festività religiose nell’antica Grecia in onore a Demetra (istitutrice dell’agricoltura); festività
espresse mediante riti celebrati dalle donne verso la fine di ottobre. Il rituale era interdetto agli uomini. Le Tesmoforie
hanno ispirato la commedia di Aristofane “Tesmoforiazuse” (Le donne alle Tesmoforie).
Titiksa: pazienza.
Tiqqhun: termine ebraico-cabbalistico che significa correzione, riparazione; ma anche percorso particolare di
riparazione della propria anima, delle proprie azioni o della situazione in cui ci si trova. È processo di restaurazione
dell’armonia turbata sia dalla rottura dei vasi sia dalla ribellione degli Angeli che dal peccato di Adamo.
Thula: Bilancia.
Torah: le scritture rivelate del Dio Altissimo, viste come la Legge, i primi cinque Libri di Mosè (dalla Genesi al
Deuteronomio).
Trayati: liberare
Turaya: termine sanscrito per il sistema circolatorio bioenergetico tra le aree sacre, dette Cakra, e gli stati superiori di
coscienza.
U
Uddhava: il discepolo Samnyasin (rinunciatario) del Signore Krishna della Uddhavagita.
Uddhavagita: “Il canto di Uddhava”. Testo della sezione (skanda) XI del Bhagavata Purana e corrispondenti ai capitoli
VI-XXIX di quello skanda. La figura centrale è Krishna che impartisce un insegnamento al suo devoto Uddhava.
Universo: Si intende l’intera manifestazione materiale che conta innumerevoli universi. Si tratta di un tipo di realtà in
grado di esistere solo in funzione di un “grande limite stabilito precedentemente” (come di un vuoto circondato,
ricoperto da sette strati di materia). Galassie, sistemi planetari, pianeti, dimensioni, ecc. ne fanno parte.
Upadesa: (anche Upadesha) istruzione spirituale, insegnamento per un sentiero spirituale; anche comunicazione di una
formula o di un mantra.
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Upanisad: indica l’atto del “sedersi accanto a qualcuno” (in senso sacrale come il discepolo seduto ai piedi del Maestro.
“sessioni o insegnamenti esoterici”; sono l’essenza dei Veda e rappresentano la “Tradizione Primordiale” (la Sruti).
Uparati: raccoglimento interiore.
V
Vac: parola
Vacaka: il parlare chiaramente e dolcemente quale risultato ottenuto dalla pratica di satya (verità) e prema (amore);
anche un oratore, un messaggero.
Vacakaguru: il guru che impartisce la conoscenza sullo Yoga e che prepara il discepolo alla vita spirituale.
Vacaspati: il Signore della parola, un epiteto di Brihaspati.
Vaikuntha: il regno spirituale, dove tutto è sac-cid-ananda, pieno di eternità, conoscenza e felicità.
Vaikunthaloka: Pianeti eterni situati nel regno di Vaikuntha, il mondo spirituale.
Vaishamya: stato di squilibrio.
Vajra: folgore, l’arma di Indra.
Vama Marga: Sentiero della “mano sinistra”.
Vani: parola; suono-parola; sinonimo di vac.
Varna: classe o ordine sociale. I quattro ordini tradizionali: brahmana (i sacerdoti); ksatriya (guerrieri e legislatori);
vaisya (produttori di ricchezza); sudra (prestatori d’opera). È anche uno dei tre tipi di suono (sabda).
Vasudeva: Padre che Krishna scelse quando apparve sulla Terra (5000 anni fa). Altri significati: Emanazione plenaria di
Krishna che regna su uno dei pianeti Vaikuntha; livello in cui si comprende chi è Dio e come Egli agisce attraverso le
Sue energie.
Veda: le 4 Scritture fondamentali dell’India.
Vedanta: la fine dei Veda.
Vibhuti: la sacra cenere, dai poteri taumaturgici, che i grandi esseri materializzano quale simbolo di Siva.
Vidya: la Conoscenza.
Vijnanamayakosa: uno dei cinque kosa, la guaina dell’intelletto superiore (buddhi). La sua natura è rappresentata dalla
ragione intellettiva, dal discernimento intuitivo, dall’intuizione sintetica, da ciò che fa prendere una decisione in base a
un atto di valutazione.
Vishnu: (anche Visnu) uno dei tre aspetti della Trimurti indù, il divino sotto l’aspetto di conservatore della creazione. A
livello metafisico la Trimurti si fonde nell’unità assoluta.
Viveka: discriminazione, discernimento; facoltà della Buddhi (intelletto superiore).
Vivekananda: discepolo di Ramakrishna.
Vrishchika: Scorpione.
Vrishabha: Toro.
Vritti: (anche Vrtti) modificazione, onda, vibrazione, fluttuazione; attività mentale in genere.
W
Wicca: (si pronuncia Wikka) È chiamata la “Vecchia Religione”. È una diffusa corrente spirituale connessa al
movimento neopagano. Vuole essere un percorso spirituale misterico che venera il divino immanente (attraverso la
celebrazione dei cicli della natura). Riassume il Divino in: divino femminile (Dea) e divino maschile (Dio), quali
principi cosmici complementari, emanazioni dell’Uno. Strega e Stregone sono le figure della Wicca. La Wicca
organizzata e moderna è fondata da Gerald Gardner frequentata da rosacrociani, massoni e membri della luciferina
Golden Dawn. La Wicca ha anche ispirato molte correnti verso l’estremo Male.
Y
Yama: padronanza, controllo. Il Signore della morte.
Yang: nel taoismo l’energia centripeta.
Yajna: sacrificio rituale consapevole come quello del Purusa con l’intera manifestazione.
Yantra: supporto, figura simbolica per la Meditazione; Diagrammi mistici.
Yin: nel taoismo l’energia centrifuga.
Yoga: Unione con l’Essere Universale. “Sistema” iniziatico per realizzare l’unione con il Divino, l’UNO senza secondo.
Yogasutra: principale trattato sullo Yoga, di Patanjali.
Yogi: colui che pratica lo Yoga.
Yogisvara: il Signore degli Yogin. Epiteto di Siva.
Yoni Puja: Culto della vagina.
Yuga: era o periodo di tempo del mondo. Gli yuga sono quattro: krta o satya, l’età dell’oro; treta, l’età dell’argento;
dvapara, l’età del bronzo; kali, l’attuale età del ferro.
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Yuga-avatara: Manifestazioni divine che appaiono in ogni era (yuga) per insegnare il metodo di realizzazione spirituale
più adatto.
Z
Zahid: Asceta nel sufismo.
Zohar: Insegnamenti Qabbalistici dello Splendore del vero Dio. Gli scritti del Sefer Ha-Zohar dei tempi medioevali
composti da passaggi della Torah ascritti al saggio Simon bar Yohai.
Zudh: Ascesi nel sufismo.
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ROSARIO CASTELLO
TRADERE
PER LE VIE IMMATERIALI
DELL’ESISTENZA
VOLUME SECONDO
Tradere è una parola latina, il cui significato è consegnare, trasmettere, affidare; da essa deriva la
parola “Tradizione”, da intendersi come la trasmissione di una serie di verità afferenti l’Essere e la
Realtà, che pongono in cima a ogni cosa, lo Spirito e la sua trascendente immanenza. Per gli antichi
Maestri che le hanno diffuse, queste avevano il senso di iniziare l’individuo alla comprensione
globale del mondo, alla scoperta dell'unità cosmica e alla rivelazione delle cause ultime che
sostengono l'esistenza, cosicché egli potesse divenire partecipe di un’esistenza matura che gli
assicurasse la conoscenza, la coscienza, la saggezza e quando non l’immortalità il rafforzamento
della sua esistenza integrale. L’autore ha raccolto in due volumi, di cui questo è il secondo, queste
antiche conoscenze dando vita a un’opera, vasta e organica, che procedendo da un punto di vista
strettamente tradizionale, ha attraversato i più diversi domini, evidenziando quegli aspetti che nel
loro regresso, hanno portato inevitabilmente al collasso dell’epoca contemporanea. Questa seconda
serie di articoli perfeziona e completa la visione, già introdotta nel Primo volume di cui riprende,
integra e completa i temi.
Le vie immateriali dei Maestri (le “Fiamme della Salvezza”); del Centro Spirituale Supremo
chiamato in molti modi diversi dalle varie tradizioni (Paradesha, Shambhala, Thule, Agarthi,
Uttarakuri, ecc); della cancellazione dell’ego, necessaria per affrontare realmente una autentica via
spirituale (Sadhana) e giungere alla separazione della Luce dalle Tenebre; del Sovvertimento
mondiale a carico degli esseri ribelli “caduti”, sin dalle Origini della “Creazione spirituale”; della
“Sfera del Basso” (dove si colloca il nostro mondo, che non avrebbe dovuto esistere); del perché
della presenza, della potenza del Male; della necessità fondamentale del risveglio spirituale per una
definitiva Illuminazione e Liberazione delle Anime.
Gli argomenti sono sviluppati all’interno di una logica unitaria, per così dar vita a una visione
chiara che conduce il ricercatore interessato, a trovare un proprio percorso, attraverso l’Esoterismo,
i Misteri, la Gnosi, la Teosofia, lo Yoga, la Qabbalah, verso quelle Strade Alte che attendono da
sempre gli esiliati nel mondo.