Untitled - GAS - Gruppo Acquariofilo Salentino
Transcript
EDITORIALE 2013 Care Amiche, cari Amici, un altro anno è passato in compagnia del G.A.S. Il 2013 è stato caratterizzato da una intensa attività associativa che ha impegnato i soci e che li ha portati all’organizzazione di importanti eventi di grande successo. Primo fra tutti è stato certamente la realizzazione della nona edizione di “Salento Acquari”, la manifestazione ufficiale del Gruppo Acquariofilo Salentino che, lo ricordiamo, ha visto luce per la prima volta nel periodo natalizio dell’anno 2000, pochi mesi dopo la fondazione della stessa associazione. Da allora, i soci del G.A.S. hanno avuto la costanza e la determinazione di proseguire l’ avventura iniziata in sordina e che ha consentito, anno dopo anno, di far conoscere ed apprezzare l’associazione non solo in ambito regionale, ma anche a livello nazionale ed oltre i confini italici. Quella di quest’anno, che ha beneficiato dell’importante collaborazione con l’Associazione Italiana Ciclidofili (A.I.C.), ha registrato un notevole successo, accogliendo in quattro giorni ben oltre i 15.000 visitatori giunti da ogni parte d’Italia. L’associazione ha poi voluto presenziare anche ad altri eventi associativi organizzati in ambito regionale come la terza edizione di “Acquariofila Due Mari”, la mostra annuale organizzata dagli amici del Gruppo Acquariofilo Tarantino (G.A.T.), e la mostra denominata “Acquari Show” svoltasi nel Comune salentino di Monteroni di Lecce a fine anno. Non sono poi mancate le serate tematiche organizzate presso la sede sociale del gruppo. Tra le più seguite ricordiamo quella organizzata n collaborazione con l’associazione naturalistica “Salento Sommerso” ed intitolata “I colori del Mediterraneo”. Una conferenza interamente dedicata alla scoperta degli organismi che popolano il nostro mare, molti dei quali possono essere tranquillamente allevati in acquario. Le splendide foto realizzate dagli amici subacquei, hanno lasciato senza fiato i numerosi partecipanti alla serata. L’Annuario 2013 che state sfogliando in questo momento è il secondo “esperimento” dopo quello pubblicato lo scorso anno. Riassume le attività del gruppo durante l’anno appena concluso e raccoglie gli articoli pubblicati nell’anno solare sul nostro sito ufficiale www.gas-online.org. Ad essi si aggiungono un paio di inediti in anteprima che verranno messi “in chiaro” sul sito solo nel corso del nuovo anno. L’invito è sempre lo stesso: continuate a seguirci “virtualmente” attraverso il nostro sito internet consultato ogni anno da circa 50.000 contatti – e la pagina facebook che a breve raggiungerà l’importante soglia di 5.000 amici da ogni angolo del nostro Pianeta. Saremo altresì felici di avervi “fisicamente” tra noi nel corso delle numerose attività in cantiere e che vedranno luce nel corso del prossimo anno solare. Buona lettura e, soprattutto, l’augurio di un Sereno e Felice 2014! I soci G.A.S. INDICE Salento Acquari 2013 (a cura del G.A.S.) 1 Invasioni acquatiche: lo strano caso dello Scatophagus argus nel Mediterraneo (di Francesco Denitto) 14 Mouthbrooding, ovvero l’arte dell’incubazione orale (di Stefano Cassano) 17 AAA Femmina di Ptychochromis insolitus cercasi (a cura del G.A.S.) 21 I colori del Mediterraneo (a cura del G.A.S.) 22 Sani come un Discus (di Francesco Denitto) 25 Acquariofila Due Mari 2013 (a cura del G.A.S.) 31 Perché i pesci saltano? (di Alessandro Crudo) 36 Conosciamo il Placidochromis sp. “jalo reef” (di Christian Simone) 39 Acquari Show (a cura del G.A.S.) 41 Chi siamo 44 Scheda d’iscrizione 2014 45 Il G.A.S. e gli operatori del settore 46 Nota: il presente volume viene pubblicato nel mese di Dicembre 2013 e contiene materiale inedito a cura degli Autori che vengono esplicitati in ciascun contributo. Parti del volume possono essere utilizzate liberamente ma con la cortesia di citarne sempre la fonte. Il G.A.S. non ha percepito alcun contributo economico da parte delle Aziende che compaiono all’interno dello stesso. La diffusione dell’Annuario 2013 in formato elettronico è a titolo completamente gratuito. IL REPORTAGE SALENTO ACQUARI 2013 A cura del G.A.S. fornita dalle sale dell’Ex-Convento dei Teatini, nel cuore di Lecce, ha fatto il resto. Introduzione La nona edizione di Salento Acquari si è da poco conclusa. L’obiettivo del Gruppo Acquariofilo Salentino è stato ampiamente raggiunto nonostante il periodo di forte contrazione economica che sta penalizzando già da alcuni anni il settore hobbistico qual è anche l’acquariofilia. I soci del G.A.S. Gruppo Acquariofilo Salentino, supportati dall’importante aiuto dei rappresentanti regionali dell’A.I.C. (Associazione Italiana Ciclidofili) sono riusciti nell’intento di organizzare una bella manifestazione che ha accolto non meno di 15.000 visitatori (c’è chi scommette molti di più!) nei quattro giorni di apertura al pubblico. La splendida cornice Un po’ più ridimensionata rispetto alle precedenti edizioni a cui molti visitatori erano abituati (il motivo lo abbiamo già riferito, n.d.a.) la mostra di quest’anno è stata tuttavia una vetrina importante sul mondo acquatico e non solo! Numerosi acquari magistralmente allestiti dai soci delle associazioni e dalle aziende sponsorizzatrici, hanno animato le sale interne della struttura ospitante, permettendo al pubblico di viaggiare tra i vari continenti, alla scoperta dei principali biotopi acquatici e terrestri che accolgono l’enorme biodiversità del nostro Pianeta. 1 L’acquario d’acqua fredda allestito Atlantide, Copertino (LE) da Alle vasche allestite dagli organizzatori si sono poi aggiunti gli acquari e terrari esposti negli spazi autogestiti da altre associazioni naturalistiche ed acquariofile invitate per l’occasione alle quali rivolgiamo sin da ora il nostro più sentito grazie per aver voluto contribuire alla riuscita dell’evento. Il Museo di Storia Naturale di Calimera Immancabile ed estremamente affascinante l’esposizione di terrari e acqua terrari a cura del Museo di Storia Naturale di Calimera, ormai da diverse edizioni assiduo collaboratore del Gruppo Acquariofilo Salentino in occasione di “Salento Acquari”. Con un grande sforzo di pianificazione, sono stati così allestiti oltre 20 acquari in rappresentanza di scorci dei seguenti habitat acquatici: Mar Mediterraneo, Amazzonia settentrionale, Africa occidentale, Lago Malawi, Lago Tanganika, Sudest asiatico ed Oceania. A questi sono stati affiancati acquari di comunità o specie specifici quali plantacquari, acquario marino di barriera corallina, acquari per Discus, per pesci d’acqua fredda, per pecilidi centroamericani ed altri ancora. Grazie all’estrema professionalità dei suoi rappresentanti presenti in sala, il pubblico ha potuto ricevere dettagliate informazioni sulla fauna e sulla flora salentina in esposizione. La 2 star di questo angolo nostrano è stata certamente un enorme rospo comune (foto sotto), tipico delle nostre zone ma spesso poco noto al grande pubblico. Non mancavano inoltre tartarughe autoctone, serpenti ed ovviamente pesci che abitano i bacini d’acqua dolce e salmastra della nostra regione. Il Gruppo Acquariofilo Tarantino (G.A.T.), la più giovane associazione acquariofila della Puglia ma già ben insediata nel territorio ionico-salentino si è presentata all’appuntamento leccese con una vasca dedicata al Re dell’Amazzonia, il Discus, esponendo alcuni grandi esemplari di Symphysodon dalle livree molto simili a quelle degli esemplari selvatici. I complimenti a questi ragazzi sono davvero meritati. Inoltre sono stati avviati importanti accordi tra il G.A.S. ed il Museo di Calimera al fine di pianificare a breve interessanti attività culturali che non mancheremo di pubblicizzare attraverso i rispettivi siti web e social network. I club ospiti Hanno risposto al nostro invito anche altre realtà associative della nostra Regione. Il C.A.E.B. (Club Acquariologico Erpetologico Barese), al contrario ha optato principalmente per l’esposizione di terrari ed acquaterrari davvero originali. Raganelle, insetti stecco, caridine e riproduzioni di ambienti sommersi ed emersi tropicali hanno richiamato l’attenzione di molti visitatori, incuriositi dalle forme bizzarre ed allo stesso tempo affascinanti degli animali esposti dai soci del club ospite. La novità di questa edizione è stata certamente l’esposizione di Ragni e Scorpioni che alcuni ragazzi vicini all’associazione barese hanno esposto nelle giornate di giovedì e domenica. 3 La folla di curiosi ha dato non poco da fare ai giovani volenterosi che si sono prodigati per far scoprire queste meravigliose ma spesso poco apprezzate creature che inducono nella maggior parte dei casi disprezzo e paura. L’A.I.C. – Associazione Italiana Ciclidofili, co-organizzatrice della manifestazione, ha inoltre dedicato una intera sala della mostra alla bourse, una mostra/scambio tra appassionati di ciclidi africani che datisi appuntamento a Lecce, hanno potuto così scambiarsi le loro esperienze con le rispettive specie allevate e cedere ad altri appassionati gli esemplari frutto delle loro riproduzioni domestiche. Tante belle specie, alcune delle quali in pericolo d’estinzione e prevalentemente originarie dei due grandi laghi di Rift Valley, Malawi e Tanganica, si sono fatte così conoscere dal grande pubblico che ne ha ammirato soprattutto vivacità e colorazioni comparabili solo ad alcuni pesci marini tropicali. 4 Le aziende sponsorizzatrici Nella sala della bourse faceva bella mostra il totem di cinque nano-acquari che ospitavano meravigliose caridine, e allestiti dalla partenopea T.F. Italian Aquarium Plants & Crystal Farm di Carmine Mazzei. Uno splendido angolo verde attorno al quale il pubblico si soffermava ad ammirare queste piccole creature acquatiche concentrate a cercare incessantemente e meticolosamente piccole particelle di cibo depositate sui tappeti verdi di muschio che abbellivano le piccole vasche. 5 Lo Stand PRODAC curato da Ditta Tondi di Lecce. L’Azienda in questione, inoltre, è stata la fornitrice ufficiale delle splendide piante che sono state utilizzate per l’allestimento di tutte le vasche presenti alla mostra. La biodiversità vegetale nonché la qualità delle piante acquatiche, quest’anno, è stata davvero eccellente, confermando senza riserve il “pollice verde” di Carmine e dei suoi collaboratori che da svariati anni sono leader incontrastati nel settore vivaistico nazionale. Gli sponsor ufficiali della mostra sono stati SERA Italia, la TETRA Italia e PRODAC. E’ principalmente grazie alla loro partecipazione che Salento Acquari 2013 ha potuto veder luce. L’importante contributo ricevuto da queste tre Aziende – nostri sponsor ormai da diverse edizioni - ci ha infatti permesso di coprire anche quest’anno le inevitabili spese che l’associazione deve sostenere per l’organizzazione e l’allestimento dell’evento. Lo stand SERA curato da Acquari & Co. - Lequile (LE) Lo Stand TETRA curato da Acquario Acquaviva Tuglie (LE) Ciascuna di esse ha allestito uno spazio espositivo, presentando al pubblico una vasta gamma di prodotti commerciali che spaziavano da un vasto assortimento di mangimi per pesci ed altri animali, ad una vasta gamma di accessori di ultima generazione in grado di soddisfare tutte le esigenze per un corretto funzionamento dell’acquario. Inoltre in ciascuno stand, due o più acquari arredati facevano bella mostra e contribuivano ad arricchire la sala principale della mostra con altri scorci di natura acquatica. Le tre Aziende, soddisfatte pienamente della riuscita della manifestazione, si sono dette pronte a sostenere nuove iniziative che l’associazione salentina vorrà organizzare in futuro. I nostri più sentiti ringraziamenti, dunque, a SERA, TETRA e PRODAC per aver creduto ancora una volta in noi. Non meno importante è stata infine la partecipazione della Ditta DEPUR, fedele partner già da svariate edizioni di Salento Acquari. L’Azienda salentina è leader nel settore degli impianti di depurazione dell’ 6 acqua ed i loro impianti, dai piccoli domestici ai grandi industriali sono ben conosciuti ed apprezzati per l’efficienza e la facilità di gestione. Grazie al loro impianto, tutte le vasche della mostra sono state riempite con acqua ottimale per la salute degli ospiti acquatici. Acquario con piante di Acquari & Co. – Lequile (LE) Lo Stand della ditta DEPUR di F. Mangia - Leverano (LE) La riuscita della manifestazione è stata infine resa possibile anche grazie all’importante contributo di alcuni negozianti di acquariologia che si sono prodigati senza sosta affinché gli appassionati in cerca di informazioni potessero ricevere tutta l’assistenza di cui avevano bisogno per gestire al meglio il proprio acquario. I negozi amici del G.A.S., tutti soci attivi della nostra associazione, sono stati Atlantide di Copertino (LE), Acquaviva di Tuglie (LE), Acquari & Co. di Lequile (LE), la Ditta Tondi di Lecce e Hobby & Fauna di Taurisano (LE) fornitore ufficiale dei pesci presenti alla manifestazione. L'acquario marino tropicale realizzato dall'azienda Hobby & Fauna – Taurisano (LE). Sicuramente una delle “star” della manifestazione. Di seguito alcuni dettagli degli ospiti presenti nell’acquario. Una Tridacna tropicale nell’acquario marino su riportato. Questo invertebrato era solo una delle tante “attrazioni” di questa grande vasca. Negli orari di maggiore affluenza, i visitatori dovevano attendere il proprio turno per potersi avvicinare ai vetri ed ammirare da vicino i dettagli che componevano questo splendido angolo di mondo sommerso. L’autore del layout e titolare della Ditta è stato costantemente impegnato a fornire spiegazioni e consigli per una corretta gestione di una vasca di questo genere. La vasca degli Oranda & Co. Allestito da Acquaviva Acquario – Tuglie (LE) 7 Ciascuno di essi, chi come Azienda individuale, chi in rappresentanza degli sponsor principali, ha saputo contribuire con serietà e professionalità all’allestimento ed alla riuscita della mostra. Durante i quattro giorni di apertura al pubblico, gli amici negozianti non si sono sottratti alle numerose domande da parte di appassionati in visita alla mostra ed interessati a scoprire i loro prodotti e ad utilizzarli correttamente nei loro acquari. Un doveroso ringraziamento a tutti quanti. La mostra dei Betta Show La mostra dei Betta Show organizzata dall’A.M.B.I. (Associazione Mediterranea Bettofili Italiani) è stata un’altra bella iniziativa proposta all’interno della mostra. I Betta in mostra sono stati particolarmente fotografati dai visitatori tant’è che due esemplari di essi sono stati l’oggetto di altrettante foto vincitrici del concorso fotografico organizzato in collaborazione con gli amici dell’associazione culturale FotoScuolaLecce che ha selezionato le migliori foto tra quelle pervenute durante i primi tre giorni di apertura al pubblico. Con l’occasione ringraziamo l’associazione in questione che ha messo a disposizione la propria professionalità e per aver permesso 8 alla mostra di essere ancora più vicina ed interattiva con i tanti visitatori appassionati di scatti fotografici. Inoltre il Betta n° 20 (foto sopra), una varietà halfmoon armadillo, è stato scelto quale esemplare più bello dell’esposizione permettendo così di assegnare ad un fortunato vincitore un acquario Wave 30 offerto dallo sponsor ufficiale della mostra di Betta, il negozio Terracquario.com. Oltre al club organizzatore, ci sentiamo in dovere di ringraziare in particolare chi a livello locale si è prodigato con serietà ed abnegazione affinché la mostra avesse il meritato riscontro di critica e di pubblico. La mostra fotografica In ultimo, ma non per questo meno importante, merita una nota di plauso l’iniziativa curata dalla neonata associazione culturale Salento Sommerso, creata dalla passione di un gruppo di amici subacquei ed appassionati di fotografia subacquea che hanno esposto alcuni dei loro meravigliosi scatti sotto il suggestivo porticato dell’ex convento dei Teatini, sede della manifestazione. 9 Il Convegno A.I.C. ed i seminari tematici Infine chiudiamo questo reportage menzionando i relatori che hanno partecipato al Convegno organizzato dai soci pugliesi dell’A.I.C. Una lunga galleria intitolata “Magie nel blu” ha entusiasmato il pubblico che si è soffermato a lungo per ammirare le stupende immagini che hanno degnamente rappresentato le bellezze del nostro mare spesso poco conosciute o talvolta sottovalutate. La collaborazione con i ragazzi di Salento Sommerso ha davvero contribuito alla riuscita dell’intera manifestazione e con l’aiuto di un grande acquario mediterraneo allestito dai soci G.A.S., ha risvegliato in molti la voglia di conoscere meglio i nostri fondali e la vita che li anima. L’acquario mediterraneo allestito dai soci G.A.S. in collaborazione con gli amici subacquei di Salento Sommerso Da loro ci aspettiamo dunque presto la realizzazione di un fotolibro che raccolga le centinaia di fotografie realizzate dai loro soci e che dunque possa consentire così al pubblico di portarsi a casa quelle immagini che durante la mostra chiedevano di acquistare. Nella giornata di apertura si sono tenute due conferenze dedicate all’acquario mediterraneo i cui relatori sono stati Emanuele Ingrosso e Fernando Donno. Il primo si è soffermato a descrivere alcuni degli organismi da lui allevati in acquario, riportando dunque esperienze dirette e suggerendo importanti consigli su come allevarli nelle migliori condizioni possibili. Il secondo, invece, ha curato principalmente gli aspetti riguardanti la corretta gestione di una vasca dedicata al Mare Nostrum e le principali malattie che possono insorgere tra gli ospiti presenti in acquario. Nelle giornate di sabato 27, Livio Leoni, appassionato ciclidofilo ed attivo socio dell’A.I.C. ha curato due seminari altrettanto interessanti. Il primo ha accompagnato il pubblico alla scoperta dell’etologia delle principali specie appartenenti alla grande famiglia dei Ciclidi; il secondo invece è voluto essere un excursus della storia dell’acquariofilia. Il titolo del seminario dagli Egizi ad Internet è molto eloquente sull’interessante revival un po’ vintage su cui si basavano le immagini proposte dal relatore. Infine, l’ultimo giorno è stata la volta di Ferdinando Sacchetti, socio A.I.C. appassionato da tempo di Ciclidi del Malawi che per motivi di lavoro vive in Tunisia e dove, nel suo salotto, ha voluto ricostruire un 10 angolo di lago Malawi utilizzando una tecnica molto interessante ed affascinante per la costruzione di acquari in legno e resina che, oltre ad essere esteticamente molto gradevoli, hanno il vantaggio di essere molto più leggeri e maneggevoli delle classiche vasche in tutto vetro a cui siamo abituati (oltretutto sono vasche difficili da reperire in commercio). Basti pensare che con questa tecnica, Ferdinando ha costruito varie vasche di gradi dimensioni di cui una da 360 cm di lunghezza mentre il suo prossimo obiettivo, come da lui anticipato, è quello di realizzarne una da mettere in salotto di 5 metri di lunghezza, degna pertanto di qualsiasi Acquario Pubblico che si rispetti. Ferdinando Sacchetti Fernando Donno Gli organizzatori ringraziano pubblicamente i relatori per aver contribuito alla riuscita di Salento Acquari 2013 che mai come quest’anno si è presentata con una ampia offerta molto diversificata di iniziative che hanno coinvolto sia gli appassionati e sia il grande pubblico attirato dai tanti colori che gli acquari di Salento Acquari hanno mostrato in quattro giorni di apertura della mostra. Commenti conclusivi Livio Leoni Salento Acquari 2013 si è conclusa in maniera più che positiva, sia per quanto riguarda gli obiettivi prefissi e raggiunti dagli organizzatori e sia per quanto riguarda le critiche del pubblico e dei gruppi partecipanti alla kermesse. Siamo stati i primi a sottolinearlo: quella di quest’anno è stata concepita come un nuovo punto di partenza. La lunga crisi che da diversi anni sta colpendo l’ economia globale e soprattutto i settori legati ad attività hobbistiche come l’acquariofilia, ha decisamente contribuito a ridurre il budget che le Aziende del settore ancora attive possono destinare a sponsorizzazioni e partecipazioni ad eventi come questo. Negli ultimi anni in Salento così 11 come nel resto d’Italia ed all’estero, numerosi negozi di acquari hanno sospeso la loro attività. Alcune delle principali Aziende leader del settore che nelle trascorse edizioni avevano partecipato alla kermesse leccese hanno recentemente chiuso battenti e l’intero mercato ha subito una forte contrazione. Di conseguenza anche diverse Aziende e negozianti che nelle edizioni passate avevano contribuito ad aumentare la proposta commerciale ed espositiva nell’ambito della mostra, quest’anno sono venute meno, apportando dunque alle casse dell’associazione meno fondi che il G.A.S. ( associazione no-profit, ricordiamolo!) reinveste per realizzare la mostra salentina. Alcuni visitatori dunque, abituati alle trascorse edizioni in cui la partecipazione delle Aziende era sensibilmente maggiore, hanno avuto l’impressione di assistere ad una manifestazione ridimensionata. Solo i visitatori più attenti e sensibili hanno al contrario apprezzato e soprattutto ben compreso che quella di quest’anno è stato probabilmente uno dei maggiori successi che il G.A.S. (e l’AIC, l’altro club organizzatore, n.d.a.) ha ottenuto dall’organizzazione di un evento di questo genere. In un periodo come questo, coinvolgere poche ma importanti Aziende, negozianti locali ed enti no profit per dar vita alla nona Edizione di Salento Acquari, è stato davvero un grande risultato. Noi ne siamo orgogliosi e siamo certi che questo sarà un nuovo punto di inizio per la realizzazione di eventi prestigiosi e fondamentali per la diffusione del nostro fantastico hobby sia a livello locale e sia a livello nazionale. Prima di chiudere questo lungo reportage, vogliamo ringraziare ufficialmente tutti i ragazzi, soci G.A.S. e soci A.I.C. che hanno lavorato attivamente e con passione alla realizzazione dell’evento 2013; in particolar modo, un doveroso ringraziamento va al Presidente del G.A.S. Carmelo De Giorgi che ha saputo coordinare e gestire l’organizzazione della mostra sin dalle sue primissime battute con estrema serietà e professionalità come pochi in queste circostanze sanno fare. Il link delle foto che hanno partecipato al concorso fotografico è su www.fotoscuolalecce.it Un sentito grazie, infine, a tutti i visitatori che sono venuti a trovarci anche in questa occasione! 12 La realizzazione di Salento Acquari 2013 è stata resa possibile grazie a: 13 I PROTAGONISTI INVASIONI ACQUATICHE: LO STRANO CASO DELLO SCATOPHAGUS ARGUS NEL MEDITERRANEO Francesco Denitto Fig. 1. Le Isole Fiji hanno dedicato un francobollo alla specie protagonista di questo articolo. Fig. 2. In giallo l’areale di distribuzione naturale di Scatophagus argus. Introduzione Scatophagus argus trascorre i primi mesi di vita in acqua dolce. Divenuto adulto migra verso il mare per poi ritornare nei fiumi durante il periodo della riproduzione. I biologi Barry e Fast dopo aver studiato la biologia di questa specie, riportavano in un loro articolo datato 1992 che i giovani prediligevano nutrirsi di zooplankton, mentre da adulti divenivano erbivori, sebbene l’allevamento in acquario abbia più volte dimostrato una loro tendenza ad essere indiscriminatamente onnivori. Sono stato sempre affascinato da quei pesci (e non sono pochi) in grado di gironzolare in lungo ed in largo tra fiumi, lagune e mare, incuranti dei radicali cambiamenti di salinità che nella maggior parte dei casi stroncherebbero in pochi minuti la maggior parte dei nostri beniamini d’acquario. Eppure, le specie eurialine (questo il termine per indicare gli organismi acquatici in grado di tollerare ampie escursioni saline) hanno evoluto una capacità di adattamento estremamente complesso ed in grado di permettere loro di vivere senza grossi problemi tanto in mare quanto nei fiumi, passando per le acque salmastre degli ambienti di transizione come lagune, estuari, mangrovieti, ecc.. Generalmente queste specie trascorrono i vari momenti della loro vita (fase larvale, giovanile e adulta) migrando dall’uno all’altro ambiente. Tra le specie eurialine ben note agli acquariofili c’è Scatophagus argus (Linnaeus, 1766), una specie originaria dell’area indo-pacifica tropicale con una distribuzione naturale che va dall’India sino alle coste dell’Australia Settentrionale, passando per Filippine, Indonesia, Nuova Guinea, ecc. Fig. 3. Esemplare adulto di Scatophagus argus. Foto di J.E. Randall, tratta dal sito http://nas.er.usgs.gov/ 14 Classificazione scientifica Regno: Phylum: Classe: Ordine: Famiglia: Genere: Specie: Animalia Chordata Actinopterygii Perciformes Scatophagidae Scatophagus S. argus Nome binomiale Scatophagus argus (Linnaeus, 1766) Scheda descrittiva della specie Il corpo è quadrangolare e fortemente compresso. Il profilo dorsale della testa è ripido; il muso è arrotondato . Il corpo è verdastro-marrone o argenteo con numerose macchie di colore marrone o rosso-marrone. Spine e raggi della pinna dorsale sono separati da una incisione profonda. Piccole scaglie ctenoidi coprono il corpo. La piccola bocca orizzontale non è protrattile. I denti sono villiformi, disposti in più file sulle mascelle. Pinna dorsale con 11 spine e 16-18 raggi molli. Segmenti spinosi e molli della pinna dorsale separati da una tacca profonda. La pinna anale ha 4 spine e 14-15 raggi molli. Pinne pettorali con 16-17 raggi. Pinne pelviche con una spina e 5 raggi molli. I maschi hanno una curvatura concava della testa sopra l'occhio , mentre nelle femmine la testa sale a pendenza costante ( Barry & Fast, 1992) . Gli adulti possono raggiungere circa 30 cm. I giovani hanno una colorazione verdemarrone e possono avere un paio di grandi chiazze tondeggianti (circa le dimensioni degli occhi) o 5-6 larghe barre verticali scure. Gli individui maggiori di circa 4 cm presentano macchie nerastre vagamente disposte in file verticali. Negli adulti di grandi dimensioni,le macchie possono apparire talvolta sbiadite, e compaiono solo sulla parte dorsale dei fianchi . La segnalazione dal Mediterraneo Nonostante questi pesci siano in grado di nuotare tranquillamente in tutti gli ambienti acquatici, non passa inosservata la notizia secondo la quale alcuni esemplari di questa specie siano stati pescati nelle acque marine costiere… dell’Isola di Malta, nel Mediterraneo centrale! Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Aquatic Invasions da Zammit & Schembri del dipartimento di Biologia della locale Università, esemplari di “spotted scat” (come è volgarmente conosciuto dagli anglofoni) vengono ritrovati occasionalmente nelle reti dei pescatori dell’isola sin dal 2007, finendo poi sui banchi delle pescherie di Malta. In seguito ad alcune interviste condotte tra i pescatori, si è potuto delineare l’habitat d’elezione di questa specie. Le catture si verificavano principalmente in alcune zone costiere sud orientali dell’isola i cui fondali erano occupati da ampie praterie di Posidonia oceanica, in una colonna d’acqua di circa 1,5 metri. Probabilmente qui gli Scatophagus trovavano come molte altre specie rifugio e abbondante cibo per crescere indisturbati. Tenendo conto che questa specie ha comunque bisogno di trascorrere una parte della propria vita in acque dolci o salmastre per completare il proprio ciclo vitale, resta dunque un mistero la sua presenza in prossimità di Malta, isola in cui ambienti di transizione quali lagune, estuari o stagni costieri sono quasi del tutto assenti. L’ipotesi più veritiera è che la loro presenza sia dovuta ad occasionali rilasci volontari, in più riprese, da parte di acquariofili che in qualche modo hanno cercato di disfarsene. Sin dal 1986 questa specie viene importata regolarmente dai negozi di acquariofilia dell’isola per cui non sarebbe azzardato ritenere che qualche esemplare che in un primo momento aveva vissuto in qualche acquario maltese, possa essere stato successivamente “scaricato” in mare. Tuttavia, grazie alla loro estrema adattabilità a diversi valori salini ed ad una certa tolleranza alle escursioni termiche (le acque maltesi sono mediamente più calde di quelle italiane), questi esemplari ritornati in libertà, non hanno 15 avuto difficoltà ad ambientarsi e continuare a vivere indisturbati, almeno fino a quando non hanno incontrato lungo la loro strada… una rete da pesca. Considerazioni finali Come sempre, invitiamo tutti gli appassionati ad evitare assolutamente il rilascio di specie esotiche in ambienti nostrani, d’acqua dolce o marini che siano. Sono molti i casi in cui specie esotiche hanno provocato numerosi problemi alla fauna ed alla flora indigena che, non abituata alla convivenza con questi invasori, ne ha subìto la forte competizione, rischiando seriamente l’estinzione. Se proprio ci si vuol liberare di qualche esemplare, c’è sempre la possibilità di regalarlo a qualche amico acquariofilo o tutt’al più riportarlo al proprio negoziante di fiducia che sarà ben lieto di accoglierlo e cederlo ad altri hobbisti. Note per l’allevamento in acquario Per un corretto allevamento in acquario, si consiglia di utilizzare vasche capienti, con un volume non inferiore a 300 litri netti per un gruppo di 5-6 esemplari. Si consideri che questa specie in cattività può raggiungere senza problemi i 20-25 cm di lunghezza. I principali valori di allevamento sono i seguenti: pH: 7-8, GH: 18-35 °dGH; Temperatura: 21-28 °C. Come abbiamo visto, tuttavia, la specie si presta ad accettare anche valori al di fuori dei suddetti margini di tolleranza. Suggeriamo comunque vivamente di utilizzare acqua leggermente salmastra (circa 5-10 grammi di sale per litro d’acqua). A causa della salinità più elevata, l’acquario che ospiterà gli Scatophagus non potrà ospitare piante che sarebbero destinate rapidamente a morire o, ancor prima, ad essere divorate dagli stessi pesci. Hanno dato saltuari discreti risultati solo germogli di mangrovie e grossi esemplari di Felce di Giava (Microsorium pteropus) ben ancorati a rocce calcaree o radici di mangrovie. Il fondo può essere costituito da sabbia fine o grossolana, anche calcarea ed è necessario lasciare ampi spazi liberi per il nuoto. Il filtro dovrà essere di generose dimensioni, meglio se sovradimensionato e con una potente azione di filtrazione meccanica. I filtri esterni si prestano bene allo scopo. Dal punto di vista alimentare, la specie non presenta alcun problema di adattamento ed accetta qualsiasi tipo di cibo. Molto vorace e famelica necessita comunque di un apporto tanto proteico quanto di origine vegetale. Per chi volesse optare per un acquario di comunità salmastro, ottimi coinquilini di vasca di questa pacifica specie possono essere ad esempio i Monodactylus argenteus, alcuni pesci "palla" del Genere Tetraodon o i pesci arciere del Genere Toxotes. Il piccolo ciclide del Genere Etroplus può altresì fare la sua bella figura in un acquario di questo genere. In cattività può vivere fino a 4-5 anni. Non sono note esperienze riproduttive in acquario. Riferimenti bibliografici Barry, T. P. & A.W. Fast. 1992. Biology of the spotted scat (Scatophagus argus) in the Philippines. Asian Fisheries Science, 5: 163179. Zammit, E. & P.J. Schembri – 2011. An overlooked and unexpected introduction? Occurrence of the spotted scat Scatophagus argus (Linnaeus, 1766) (Osteichthyes: Scatophagidae) in the Maltese Islands. Aquatic Invasions, Volume 6, Supplement 1: S79–S83. 16 ACQUARI E NATURA MOUTHBROODING, OVVERO L’ARTE DELL’INCUBAZIONE ORALE Stefano Cassano Ad un acquariofilo appassionato, e di lungo corso, spetterebbe il conferimento a pieno titolo della laurea “honoris causa” in materie scientifiche. Chi più di lui viene inondato giornalmente di nozioni “interdisciplinari” di chimica, fisica, idrobiologia, sistematica, genetica ecc. Ma soprattutto dalla meravigliosa branca dell’etologia. A proposito di questo, ho voglia di fare una piccola divagazione sul comportamento amorevole dell’incubazione orale di alcune specie di pesci. nel corso della loro evoluzione, tale abitudine al fine di difendere con maggiore efficienza le loro uova dai predatori. Questo strategico comportamento ha sancito un enorme successo evolutivo. Nelle cure parentali i geni dei genitori hanno maggiori possibilità di sopravvivere e diffondersi rispetto alla situazione opposta che vede i genitori continuare a produrre figli di cui buona parte sono destinati a morire. Osteoglossidae (es. arowana e dragonfish) Ebbene si … forse non tutti sanno che come mamma gatta, cagna, uccellini che abbiamo in casa ci deliziano della loro premura nel prendersi amorevole cura della propria prole, esistono alcune specie di pesci che hanno raggiunto nella propria storia evolutiva il comportamento della protezione nei primi giorni di vita dei propri avannotti proteggendoli nella loro capiente bocca. Le famiglie degli osteitti che includono specie che presentano tale comportamento sono: Osteoglossidae Opistognathidae Apogonidae Ariidae Siluroidae Osphronemidae Cyclopteridae Cichlidae Come si può notare da questo elenco l’evoluzione di tale comportamento (mouthbrooding) si è avuto indipendentemente in diverse famiglie (almeno 8 e una cinquantina di generi) tanto nei pesci d’acqua dolce quanto in quelli di mare. Tutte le suddette specie di pesci che impiegano questa particolare tecnica per accudire le uova ed i piccoli, un tempo deponevano le uova su substrati seminascosti, ed hanno sostituito solo successivamente, Fig. 1. Osteoglossum bicirrhosum. Foto di F. Denitto. Fig. 2. Scleropages formosus. Foto di F. Denitto. Probabilmente quella degli Osteoglossidae è la famiglia più antica, tra quelle sopra elencate; si pensa che esistano da più di 150 milioni di anni essendo già presenti nel pieno 17 giurassico. Presenta solo 8 specie suddivise in 2 generi: due specie del genere Osteoglossum nel Sud America, 4 specie del genere Scleropages nel Sud-Est asiatico (i famosi Arowana), ed altre due specie sempre del genere Scleropages in Australia e Nuova Guinea. Tutte rigorosamente d’acqua dolce sono specie di notevole mole, arrivando facilmente al metro di lunghezza, e molto voraci. Presentano colori iridescenti, perché possiedono scaglie ganoidi. La respirazione è anche di tipo aerea. Sono probabilmente i rappresentanti forse più antichi tra gli incubatori orali. Il mouthbrooding in questo caso è di tipo paterno, cioè è il padre che prende in amorevole consegna nelle sue grandi fauci una cinquantina di uova e le future larve. Viene coadiuvato dalla femmina solo se le uova sono eccezionalmente numerose. Fig. 3. Opistognathidae tropicale. Foto da taringa.net. Apogonidae Gli Osteoglossum possono compiere dei balzi fuori dall'acqua fino a 2 metri dalla superficie per ghermire le prede poste nei rami più alti. Grazie a questo comportamento, in Amazzonia sono chiamati pesci scimmia. Opistognathidae Rappresenta una famiglia esclusivamente marina, ed i rappresentanti di questa sono conosciuti in acquariofilia col nome di “jawfish” (pesce mascella). Vivono nei mari tropicali e subtropicali dell’indo-pacifico. Simili morfologicamente alle nostre tracine del Mediterraneo, la famiglia in questione annovera una ottantina di specie molto colorate e di varie misure. Vivono a contatto del fondale dove scavano delle tane essendo molto territoriali. Si tratta di incubatori orali marini e di tipo paterno. Il maschio dopo aver fecondato le uova della femmina le raccoglie nella sua capiente bocca e si ritira nella tana, da dove, ogni tanto, fa capolino con la bocca spalancata per ossigenare le uova e successivamente gli avannotti che continua a difendere a lungo con grande temerarietà. Fig. 4. Maschio di Apogon imberbis che incuba le uova nella bocca. Foto di F. Vitale; località S. Maria al Bagno (Le), profondità 15m, Agosto 2013. Per gentile concessione di www.salentosommerso.com. Fig. 5. Sphaeramia nematoptera in acquario, un Apogonidae tropicale. Foto di F. Denitto. A questa famiglia appartengono, tra gli altri, i pesci cardinali Pterapogon kauderni dei mari 18 tropicali, famosi tra gli acquariofili marini e l’Apogon imberbis, il “re di triglie”, unico rappresentante degli apogonidi nel Mediterraneo. Diversi dal punto di vista morfologico ma simili per il comportamento nella protezione della prole, sono tutti incubatori orali di tipo paterno sia ovofili che larvofili; infatti anche le larve vengono accudite dal padre per un lungo-medio periodo che può durare anche fino a 4 settimane. Ariidae e Siluridae La famiglia Ariidae è una famiglia di pesci gatto che vivono in acque dolci, salmastre e in un unico caso, in mare. Le specie appartenenti a questo taxon sono originari dell’Asia, Africa, Sud America, Australia. Sono parenti prossimi delle famiglie Bagridae e Pimelodidae. Presentano una pinna caudale biforcuta, pinna dorsale con il primo raggio molto alto, e le caratteristiche tre paia di barbigli. Sono incubatori orali di tipo paterno. Il maschio raccoglie le uova precedentemente fecondate dal suolo e le protegge per circa due mesi, smettendo per tutto tale periodo di nutrirsi. L’unica specie (che io sappia), di tale famiglia che ha un discreto utilizzo in acquariofilia è Ariopsis felis (Linnaeus 1766). Questo è un ottimo incubatore orale paterno, che però, ha il "difetto" di raggiungere il peso di 5 Kg e oltre. Osphronemidae Agli osfromidi appartengono i famosi e amati Betta, con circa più di sessanta specie; le quali vengono divise in due raggruppamenti, proprio dal punto di vista dell’etologia riproduttiva: i costruttori di nido e gli incubatori orali (tutti paterni). Tra gli incubatori orali, i più conosciuti e allevati sono Betta albimarginata, B. channoides, B.macrostoma, B. unimaculata, B. pugnax, B. simplex e tanti altri. Betta albimarginata (Kottelat & Ng, 1994): Rinvenuta per la prima volta nel 1993 dall’ittiologo Kottelat, nel Borneo. E' ritenuto il più bello tra gli incubatori orali ed è lungo circa 5 cm. Caratteristiche ambientali pH 5,5-6 temperatura intorno ai 27° C. Betta channoides (Kottelat & Ng, 1994): molto simile al primo. Si distingue dalla colorazione rossa più accesa e testa più arrotondata. Betta pugnax (Cantor, 1850): Betta che raggiunge 7-8 cm di lunghezza. Originario della Thailandia. Vive in ambienti con pH quasi neutro (7.17.5). Il Betta pugnax (Cantor, 1849) è uno dei betta incubatori orali più facili da allevare e riprodurre. È raccomandato ai principianti. Betta simplex (Kottelat, 1994): anch’esso proviene dalla Thailandia. Vive nei torrenti a pH neutro. Sono dei plakat di dimensioni medie circa 5 cm. Fig. 6. Maschio di Betta simplex Foto archivio GAS, acquario biotopo SALENTO ACQUARI 2013. Nei Betta incubatori orali, è il maschio che tiene le uova in bocca per 7-10 giorni prima di rilasciare gli avannotti. Questi avannotti enormi, in confronto a quelli costruttori di nidi di bolle, possono normalmente nutrirsi già di naupli di Artemia salina. Cichlidae E dulcis in fundo, ecco i “re dell’evoluzione”, o come li ha definiti il Professor Barlow “Maestri dell’evoluzione”… i ciclidi. Si tratta di una famiglia dell’ordine dei perciformi tra le più numerose (con più di 1000 specie conosciute). Ovviamente tante altre ancora da scoprire e rigorosamente di acqua dolce (ad eccezione di poche che vivono in acque 19 salmastre) distribuiti tra America del Sud, Africa, Madagascar, Medio Oriente e India. Dal punto di vista del tema della “divagazione”si dividono in incubatori orali ovofili e larvofili. Nel primo raggruppamento vi appartengono i ciclidi del lago Malawi, i generi africani: Maylandia, Pseudotropheus, Tropheus, ed alcuni cilcidi americani come nel caso del Geophagus steindachneri. gruppo sono le tilapie, il Geophagus altifrons, i generi Aequidens, Gymnogeophagus e Satanoperca. Fig. 9. Geophagus altifrons. Foto archivio GAS, acquario biotopo a SALENTO ACQUARI 2013. Con la speranza di aver stimolato il lettore a prendersi cura di qualche mouthbrooder nel proprio acquario, vi do appuntamento ad una mia futura divagazione acquariofila. Alla prossima! Fig. 7. Otopharynx lithobates con piccoli in bocca. Foto di Roby63, per gentile concessione. www.malawitosi.com. L’Autore: Classe 1973, Stefano è nato a Massafra (TA) e risiede a Nardò (LE). Laureato in Scienze della Maricoltura e Acquacoltura, ha maturato una esperienza decennale presso allevamenti ittici di acqua dolce e marina. Acquariofilo a 360° è tra i soci più attivi del G.A.S. dal 2010. Fig. 8. Placidochromis spp., specie del lago Malawi. Foto di F. Denitto. Acquario biotopo a SALENTO ACQUARI 2013. Al secondo gruppo appartengono le specie in cui i genitori depongono le uova su superfici. Solo dopo la schiusa le larve sono costantemente sorvegliate da uno o da entrambi i genitori, ed in caso di serio pericolo sono disposti a proteggerli nella loro capiente bocca. Esempi tipici di questo Via Vittorio Veneto, 219 73058 - Tuglie (LE) Tel 0833.1938017 - Cell.: 328.2828310 Email: [email protected] Sito web: www.acquavivacquario.com NEGOZIO AMICO: sconto 20% per i soci G.A.S 20 ACQUARI E SCIENZA AAA FEMMINA DI PTYCHOCHROMIS INSOLITUS CERCASI A cura del G.A.S. Lo ZSL London Zoo sta lanciando un appello urgente in tutto il mondo per trovare una femmina di Ptychochromis insolitus, specie ormai estinta in natura a causa della costruzione di dighe che hanno provocato il prosciugamento del suo habitat, il fiume Mangarahara nell’isola Africana del Madagascar. Il team dello ZSL London Zoo fa dunque appello a tutti gli appassionati del mondo per recuperare le femmine e poter dunque attivare un programma di recupero e conservazione della specie ormai prossima all'estinzione. Il G.A.S. aderisce all'iniziativa di diffondere la notizia in questione attraverso i propri canali d'informazione con la speranza che eventuali acquariofili in possesso di esemplari di questa specie possano mettersi in contatto con lo Zoo di Londra e collaborare al programma di recupero. L'email da contattare è: [email protected] Fig. 2. Uno dei tre soli maschi rimasti presso lo ZSL ed appartenenti alla specie in questione. Per maggiori info: http://www.zsl.org/zsllondon-zoo/news/male-seeking-female-mustwant-kids,1079,NS.html Fig. 1. La locandina che lo Zoo di Londra ha diffuso e che ritrae una femmina di Ptychochromis insolitus. 21 LA SERATA TEMATICA I COLORI DEL MEDITERRANEO A cura del G.A.S. Riprendono le attività del G.A.S.. Dopo la pausa estiva la nostra associazione ha ripreso le attività con i consueti appuntamenti informativi. La prima serata tematica del nuovo anno sociale dal titolo “I colori del Mediterraneo” è stata organizzata Domenica 15 Settembre 2013 presso la sede del G.A.S. in collaborazione con gli amici della neonata associazione naturalistica, con sede nella città di Lecce, SALENTO SOMMERSO (www.salentosommerso.it, www.faceboo .com SalentoSommerso ). Relatori d’eccezione sono stati Cataldo Licchelli, biologo, subacqueo professionista, fotografo subacqueo e membro della suddetta associazione subacquea. I soci di Salento Sommerso sono stati gli organizzatori della apprezzatissima mostra fotografica intitolata "MAGIE NEL BLU" esposta per la prima volta durante la recente edizione di SALENTO ACQUARI 2013, svoltasi a Lecce lo scorso Aprile. Insieme a Francesco Denitto, biologo marino, acquariologo e subacqueo ed Antonio Lupiccio, acquarista professionista ed esperto in gestione di acquari marini, i tre relatori hanno messo a disposizione le loro conoscenze attraverso un viaggio fatto di eccezionali immagini e filmati mozzafiato alla scoperta non solo di grotte, relitti, e fondali profondi, ma anche degli abitanti del Mediterraneo che spesso sfuggono anche agli occhi più esperti dei subacquei più incalliti. Gnathophyllum elegans. Autore: Cataldo Licchelli. Nudibranchi e crostacei da far invidia anche ai cugini delle calde acque tropicali e spesso allevabili in acquario. 22 Flabellina pedata. Autore: Cesare Bortone. Hippocampus guttulatus. Autore: Donato Margapoti. Felimida purpurea. Autore: Fabio Vitale. Nel corso della conferenza si è largamente discusso dell’importanza che la Posidonia svolge in Mediterraneo per la vita di una moltitudine di organismi ad essa strettamente legati. Altrettanto affascinante è stata la serie di scatti delle innumerevoli specie delle variopinte spugne che popolano grotte, anfratti e relitti sommersi in perenne lotta per guadagnare un po’ di posto all'ombra, dove le alghe (diretti competitori spaziali) hanno maggior difficoltà a svilupparsi. Scyllarides latus.Autore: Marcella D'Elia. Pesci ago e cavallucci marini, maestri del mimetismo, ed insieme ad essi le praterie di Posidonia oceanica nelle quali essi vivono e trovano rifugio. Thalassoma pavo. Autore: Enrico Pati. 23 Epinephelus marginatus. Autore: Domenico Licchelli. E per finire i pesci, nostrani ed alieni, con i quali si racconta spesso di come sia facile instaurare un’amicizia" tra alcuni esemplari ed il sub. Una serata, dunque, all’insegna del mare nostrum. Ci è sembrato un riavvicinamento non troppo brusco alla nostra passione di sempre, notoriamente più invernale che estiva. In questo modo, la serata ci ha permesso di continuare a respirare aria di mare e di vacanza che, per la verità, alle nostre latitudini, anche a Settembre inoltrato, è ancora lontana dall’essere terminata. Paramuricea clavata. Autore: Antonio Imperio. Grotta sommersa nei Pierantonio Cicirillo. pressi di Otranto. Autore Un sentito grazie ai relatori ed a tutti gli amici che sono venuti a trovarci. Alla prossima! Zeus faber. Autore: Antonio Franco. Via Bengasi 72, 73043 Copertino (LE) Email:[email protected] Telefono: 389.4258004 NEGOZIO AMICO: sconto 15% per i soci G.A.S. 24 LE MALATTIE IN ACQUARIO SANI COME UN DISCUS (UNA GUIDA PER CONOSCERE E COMBATTERE I NEMICI DEL “RE DELL’ACQUARIO”) Francesco Denitto Introduzione Negli ultimi anni, tra gli appassionati di Discus, è cresciuta notevolmente la sete di informazioni riguardanti le malattie che colpiscono questi pesci durante il loro allevamento in acquario. E' importante conoscere preventivamente le abitudini nonché le condizioni ottimali di allevamento di questi pesci poiché, spesso, le cause di comportamenti anomali quali torpore, inappetenza, inscurimento della livrea, ecc. riconducibili a patologie, sono sovente il frutto di una cattiva conduzione dell'acquario che induce i Discus a reagire negativamente. Infatti, comportamenti come quelli descritti possono essere il frutto sia di situazioni di stress dovute a condizioni non ottimali dell'ambiente, sia a malattie insorte a causa di una infezione o di una parassitosi. I codici comportamentali dei pesci, per lo meno ai nostri occhi, sono quanto mai semplici e generici per cui, l'inappetenza o l'inscurimento della livrea possono ad esempio avere differenti significati. La bravura dell'allevatore consiste proprio nella capacità di interpretare in maniera corretta i segnali che il pesce ci comunica ed intervenire in maniera mirata ed efficace senza provocare ulteriori situazioni di stress che complicherebbero inutilmente la situazione. Domanda: Quando un Discus si ammala? Risposta: Quando subisce un’infezione o viene parassitato da qualche organismo. Definizione di infezione: penetrazione nell’organismo di agenti unicellulari (batteri, funghi, protozoi) di rickettsie (microrganismi intracellulari obbligati) e di virus. L’infezione può decorrere asintomatica o provocare una malattia infettiva. Cos’è un parassita?: è un organismo (protozoo o metazoo) che vive in relazione di parassitismo, cioè a spese della produttività di un altro organismo (detto ospite) senza ucciderlo immediatamente. Ecologicamente può essere considerato un caso limite di predazione. Sia le infezioni che le parassitosi possono localizzarsi sia nei distretti esterni sia negli organi interni (Figura 1). 25 Risposta: Forti difese immunitarie, condizioni idonee della vasca, no stress da parte dei pesci. Fig. 1. I principali distretti corporei che possono essere interessati da infezioni e parassitosi. INFEZIONI BATTERICHE Domanda: Cosa sono i batteri? Risposta: Organismi unicellulari (Figura 3) di dimensioni comprese tra 0.3 e 100 micron, caratterizzati dall’assenza di un nucleo morfologicamente definito e muniti di una parete di rivestimento. Non tutti sono parassiti! Possono avere: forma sferica: cocchi forma cilindrica: bacilli forma a virgola: vibrioni forma a spirale: spirilli INFEZIONI VIRALI Domanda: Cosa sono i virus? Risposta: “organismi” submicroscopici (Figura 2) di dimensioni comprese fra i 10 ed i 300 nm capaci di moltiplicarsi solo all’interno di cellule dell’ospite, essendo essi stessi privi di una organizzazione cellulare e solo costituiti da un rivestimento proteico (capside) contenente una molecola di acido nucleico, DNA o RNA. Fig. 3. Foto dal web. Si possono dividere in: Batteri parassiti obbligati: vivono esclusivamente ai danni dell’ospite. Batteri parassiti facoltativi: saprofiti che in condizioni particolari diventano parassiti. Fig. 2. Foto dal web. Domanda: Come agiscono? Risposta: Aggressione della cellula ospite in più fasi: adsorbimento in seguito a riconoscimento della cellula, penetrazione, fase di eclisse, autoassemblaggio, lisi cellulare e dispersione di nuove particelle virali nell’organismo ospite. Domanda: Come combatterli? Domanda: Come combatterli? Risposta: Esistono molti composti in grado di combattere questi microrganismi: - Antibiotici (molti ad uso umano): sostanze organiche naturali o sintetiche, capaci di inibire la crescita e la moltiplicazione di altri microrganismi o di provocarne la morte. - Furanici: (mescolati al cibo) sostanze chimiche di natura ciclica i cui composti nitrati, in particolare del 5-nitrofurano, sono utilizzati per la sintesi di antibatterici attivi sia 26 contro Gram - che Gram +. Ricordiamo la nitrofurantoina ed il nitrofurazone. - Coloranti: (per i trattamenti esterni) blu di metilene, verde malachite, acriflavina. - Sulfamidici: farmaci ad azione antibatterica contenente derivati della sulfanilammide; agiscono per inibizione competitiva nella sintesi delle purine dei microrganismi sensibili impedendo (per sostituzione di basi nella catena nucleica) la riproduzione batterica. - Parassiti obbligati: specie propriamente parassite (Tripanosomi, Emogregarine, Hexamita). I PROTOZOI Domanda: Cosa sono? Risposta: Gruppo eterogeneo e ricco di organismi unicellulari più complessi dei batteri e molto più simili alle cellule dei metazoi. Nucleo ben definito ed organuli cellulari. Dimensioni: visibili al microscopio ottico, mediamente 2 o 3 micron, ma ci sono specie più grandi (ad es. Protoopalina symphysodonis, flagellato intestinale del Discus misura 0.12 mm di lunghezza). Fig. 5. Discus colpito da Hexamita. Si notino i crateri craniali. Foto di F. Denitto. Fig. 4. Protoopalina sp.. Foto dal web. Si possono distinguere in: - Parassiti occasionali: organismi che vivono a spese di materiali organici in disfacimento e che solo in momenti di indebolimento dei pesci si attaccano al loro corpo per utilizzarne i materiali corporei (Ichthyo, Oodinum, Trichodina, ecc.). Fig. 6. Discus in ottime condizioni di salute e privo di crateri craniali. Foto e allevamento di F. Tondi. 27 “Classificazione”: sulla base del tipo di locomozione: - Sarcodici: muniti di pseudopodi (amebe) - Ciliati: muniti di cilia (es. Chilodonella, Ichthyo). - Flagellati: muniti di flagelli (es. Oodinum, Spironucleus). Le principali cause di infezione da protozoi sono: - scarsa igiene dell’acquario provoca l’ “attivazione” di protozoi già presenti in vasca o portati dagli ospiti in numero esiguo in pesci stressati (“malattie dei deboli”). - immissione attraverso nuovi arrivi non opportunamente sottoposti a periodo di quarantena implica il contagio ai coinquilini già residenti. Distretti colpiti: sia esterni che interni. Domanda: Come si possono eliminare? Risposta: attraverso molteplici interventi: - il muco dei pesci ha in condizioni normali una elevatissima capacità repellente nei confronti dei protozoi parassiti. - coloranti e medicinali che colpiscono prevalentemente le fasi larvali natanti dei protozoi. Infatti, lo stadio resistente (ectoparassiti) presente sul pesce spesso è immune ai trattamenti antiparassitari: Coloranti: blu di metilene, acriflavina, verde di metile. Sostanze ossidanti: permanganato, composti iodati ed organofosforici (es. Neguvon). Formalina, metronidazolo, dimetridazolo. I FUNGHI Domanda: Cosa sono? Risposta: I funghi sono organismi eterotrofi e generalmente vivono come saprofiti, ovvero utilizzano materiali in decomposizione per il proprio sostentamento. Occasionalmente, molti di essi, al pari dei batteri, possono divenire parassiti ed aggredire sia organi interni sia distretti esterni del pesce (corpo, pinne, branchie, occhi). Fig. 7. Giovane scalare aggredito da Saprolegnia. Foto dal web. I funghi parassiti esterni si presentano sottoforma di piccoli batuffolini cotonosi rappresentati dalle ife (cellule allungate) organizzate in miceli (complessi di più ife). Domanda: Come prevenire la loro comparsa? Risposta: Massima igiene dell’acquario e condizioni ottimali di allevamento. I principali trattamenti da fare in caso di infezione fungina sono gli antimicotici come il verde malachite, l’acriflavina, il blu di metilene, il permanganato di potassio, la formalina, ecc. METAZOI ECTOPARASSITI Domanda: Cosa sono? Risposta: Organismi pluricellulari appartenenti a diversi Phyla (Artropodi, Platelminti, Nematodi, ecc.) e costituiti da parti funzionali ben distinte: apparato respiratorio, digerente, escretore, circolatorio, ecc. Sono spesso muniti di uncini, unghie, succhielli per ancorarsi all’ospite. Distretti colpiti: branchie e cute (corpo e pinne). Phylum dei platelminti: gruppo di animali metamerici, vermiformi, che hanno corpo appiattito in senso dorso-ventrale e cicli vitali molto complessi. Se presenti causano forte dimagrimento, spossatezza, inappetenza, ecc. Seguono esempi: Vermi delle branchie (Figura 8): trematodi monogenei a trasmissione diretta (liberazione delle uova in acqua). Genere Dactylogyrus. Parassiti obbligati. 28 Distretti colpiti: intestino, muscoli, ecc. Es. di vermi intestinali: cestodi e trematodi (platelminti), nematodi, ecc. Phylum dei platelminti: gruppo di animali metamerici, vermiformi, che hanno corpo appiattito in senso dorso-ventrale e cicli vitali molto complessi. Se presenti causano forte dimagrimento, spossatezza, inappetenza, ecc. Seguono esempi: Fig. 8. Dactylogyrus sp. isolato da branchia di giovane Discus. Foto di F. Denitto. Vermi intestinali: trematodi digenei (Figura 9) (necessitano di ospite intermedio, generalmente invertebrati). Generi Pachytrema, Metorchis, ecc. Vermi della pelle: trematodi monogenei. Genere Gyrodactylus. Parassiti obbligati. Domanda: Come giungono in acquario? Risposta: tramite molteplici vie di introduzione: - Immissione dei parassiti attraverso nuovi pesci già infestati. - Attraverso cibo vivo o surgelato contenenti uova e stadi di resistenza quiescenti dei parassiti. Domanda: Come eliminarli? Risposta: la maniera più efficace è l’utilizzo di antielmintici in soluzione (praziquantel, levamisolo cloridrato, flubendazolo), formalina, esteri organofosforici in soluzione (es. Neguvon). METAZOI ENDOPARASSITI Domanda: Cosa sono? Risposta: Organismi pluricellulari appartenenti a diversi Phyla (Artropodi, Platelminti, Nematodi, ecc.) e costituiti da parti funzionali ben distinte: apparato respiratorio, digerente, escretore, circolatorio, ecc. Sono spesso muniti di uncini, unghie, succhielli per ancorarsi all’ospite. Fig. 9. Trematodi espulsi da Discus adulti dopo trattamento con antielmintico somministrato con il cibo. Foto di F. Denitto. Vermi intestinali: cestodi. Metamerici (numerose proglottidi). Cicli vitali complessi. Infestazione mediante cibo vivo o surgelato. Appartengono a vari generi e sono comunemente chiamati tenie. Phylum dei nematodi: vermi a sezione sferica, sottili, con forma bastoncellare del corpo. Consistenza solida ed aspetto lucido. Esempio: Vermi intestinali: capillarie (Figura 10) ed altri. Generi Camallanus, Capillaria, Ichtyouris, ecc. Diagnosi mediante analisi delle feci per l’individuazione delle uova. 29 sostenere i pesci debilitati ed aiutarli a reagire con le proprie difese immunitarie. Le vitamine svolgono un ruolo essenziale nel metabolismo assolvendo spesso la funzione di coenzimi in importanti sistemi enzimatici. Rispettando questi semplici suggerimenti avrete buone probabilità di vedere nuotare Discus in buona salute nei vostri acquari. Fig. 10. Nematode intestinale. Foto dal web. Conclusioni e suggerimenti Senza ombra di dubbio la migliore cura è la prevenzione che può essere applicata seguendo pochi semplici accorgimenti di seguito elencati: 1) Quarantena per i nuovi arrivi (osservazione ed eventuali trattamenti curativi). 2) Igiene della vasca: sifonatura, cambi parziali dell’acqua periodici, ecc. 3) Condizioni ottimali dell’acquario: filtro efficiente, valori chimico-fisici ideali. 4) Rapporto individui/volume della vasca idoneo: no sovrappopolamento, no vasche piccole anche se con pochi Discus in quanto pesci di branco. 5) Alimentazione corretta e bilanciata. Inoltre valgono sempre i seguenti suggerimenti: - No a terapie preventive : implicano resistenze di ceppi potenzialmente sempre più pericolosi. Diagnosi possibilmente mediante osservazione diretta, avvalendosi di lenti di ingrandimento, stereoscopi, microscopi ottici. - Utilizzo di validi testi diagnostici e rivolgersi a persone più esperte che possiedono i mezzi idonei per una corretta diagnosi. - Terapia appropriata, d’urto, evitando trattamenti blandi iniziali: sviluppano ceppi resistenti. - No a cocktail con diversi farmaci a distanza di poco tempo, né trattamenti improvvisati. - Alimentazione ricca di vitamine (composti organici non sintetizzabili dall’organismo) per Fig. 11. Un bel Discus Solid Red in perfetto stato di salute. Foto di F. Denitto. L’Autore: laureato in Scienze Biologiche, Francesco ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Ecologia Fondamentale nel 2004. Articolista in ambito acquariologico, collabora con svariate riviste internazionali del settore come T.F.H. (U.S.A.), Diskus Brief (Germania), Aquariophylia (Italia) ed altre. E’ socio fondatore del G.A.S. ed attuale Segretario. Acquariofilo di lungo corso, ha dedicato molti anni della sua carriera hobbistica all’allevamento del Discus sul quale ha anche scritto due libri di successo. Da svariati anni è giudice internazionale ai concorsi dedicati a questo ciclide. 30 IL REPORTAGE AQUARIOFILA DUE MARI 2013 A cura del G.A.S. La terza edizione di "Aquariofila Due Mari" organizzata dagli amici del G.A.T. -Gruppo Acquariofilo Tarantino e tenutasi dal 24 al 27 Ottobre nelle sale del castello Aragonese di Taranto, anche quest'anno ha dato riconferma di essere un importante evento per tutti gli appassionati e simpatizzanti di questo hobby. Oltre trenta tra piccoli e grandi acquari sono stati allestiti con dedizione dai membri dell'associazione organizzatrice. il pubblico non abituato a vedere vivi gli splendidi abitanti del Mar Mediterraneo: Quest'anno non mancava la rappresentanza del mare nostrum che come sempre sorprende 31 Non da meno sono stati i coloratissimi reef tropicali allestiti per l'occasione: Migliaia di persone si sono accalcate davanti l’ingresso durante i quattro giorni di apertura al pubblico. Numerose classi di studenti hanno approfittato inoltre della disponibilità dei soci del G.A.T. per effettuare tour didattici nelle prime due giornate (feriali) di apertura. Questi acquari sono immancabilmente dei forti catalizzatori di attenzione del pubblico che viene attratto dagli splendidi e molteplici colori che solo uno scorcio di mare tropicale può regalare. Lo sforzo organizzativo e la collaborazione tra i soci del club ionico sono semplicemente da encomiare come in poche altre occasioni di questo genere! 32 Belli anche i tanti pesci che animavano gli acquari: pesci rossi, carpe, Guppy show, discus, Mesonauta e caridine di selezione. Panoramica dei nano acquari dedicati alle caridine. Di seguito riportiamo alcune immagini delle vasche (a nostro avviso) più originali: Discus di allevamento Mesonauta festivum e scalari selvatici Caridine di selezione 33 Non mancavano le grandi vasche che hanno impegnato non poco i soci del G.A.T. Il lavoro di allestimento ha dato alla fine ottimi risultati e questi acquari over size hanno egregiamente contribuito al successo della manifestazione: Ospiti d'onore della mostra si sono riconfermati gli amici del Taranto Bonsai Club che hanno allestito un suggestivo angolo ricco di “verde”. Un bel tocco di Natura che, con un minimo impegno e dedizione, certamente può abbellire un angolo della casa. 34 Ed infine non possiamo non sottolineare la nostra partecipazione al prestigioso evento. Per l’occasione abbiamo presentato il nostro layout intitolato "Green Island": una vasca da 140 litri riccamente erborata che accoglieva dieci splendidi Pterophyllum scalare dai riflessi blu. In conclusione… … le nostre congratulazioni agli amici del G.A.T. per la bellissima e seguitissima mostra la cui iniziativa sicuramente ha dato lustro e prestigio ad una bella città quale è Taranto e soprattutto tanto diversa dalle tristi realtà raccontate negli ultimi tempi dai media nazionali. Da parte nostra, infine, un sentito ringraziamento per la cordialità e l'ospitalità che da sempre contraddistingue gli amici dell’associazione… dei due mari. 35 ACQUARI E NATURA PERCHÉ I PESCI SALTANO? Alessandro Crudo Introduzione Sarà capitato anche a voi! Soprattutto agli inizi della mia carriera acquariofila avevo ogni tanto a che fare con inspiegabili “suicidi”. Alcuni dei miei pesci, di tanto in tanto, decidevano di farla finita, saltando fuori dall’acquario e finendo miseramente sul pavimento del soggiorno. I più fortunati lo facevano in mia presenza per cui provvedevo immediatamente a ributtarli in acqua; quelli meno fortunati, lo facevano nell’oscurità della notte, quando normalmente sono a letto. Il mattino dopo erano ormai secchi! Ovviamente tutto ciò accadeva quando per vari motivi lasciavo l’acquario privo di copertura, come ad esempio durante le calde giornate estive che, almeno dalle mie parti, provocano innalzamenti termici dell’acqua degni delle risorgenze termali. Non è semplice spiegare i motivi per i quali un pesce compie un movimento tanto "strano" in un ambiente a loro non accogliente come l'aria; eppure i pesci possiedono alcuni muscoli nella metà posteriore del corpo controllati da specifiche cellule nervose, in grado di fargli compiere complessi e rapidi movimenti del corpo e tali da poter fare poderosi balzi ben oltre la superficie. Andiamo a caccia fuori dall’acqua? Ad esempio, è ormai ben noto che molte specie di pesci saltano fuori dall'acqua per catturare numerosi animaletti tutt’altro che acquatici. Questo adattamento evolutivo gli permette di avere l'esclusiva su una gamma di prede, come gli insetti che, con l’obiettivo di sfuggire agli occhi dei loro principali predatori – gli uccelli – si nascondono tra le foglie della vegetazione in prossimità dei corsi d’acqua; purtroppo non immaginano minimamente di diventare appetitose vittime di invisibili predatori acquatici pronti a sferrare l’attacco dal basso, sfruttando l’effetto sorpresa. Insetti, ragni, ed un'ampia varietà di altri piccoli artropodi non sfuggiranno ad esempio ai pesci arciere (Toxotes sp.) noti per la loro capacità di indirizzare sulla preda appollaiata su una foglia uno spruzzo d'acqua preciso e violento tale da farla cadere in acqua ed essere così mangiata in tutta comodità. Non molti sanno però che gli stessi pesci arciere sono persino in grado di saltare e catturare le prede a mezz'aria prima che questi ultimi siano in grado di volare via. Spettacolare in questo caso è il salto che avviene verticalmente seguito da una torsione del corpo che gli fa assumere un posizione coricata (come fosse una foglia in caduta). In questo modo il pesce è in grado di restare per qualche frazione d’attimo immobile per aria, ma sufficiente per afferrare la preda con la bocca per poi planare in acqua col succulento bottino. Un altro spettacolare salto è quello compiuto dagli Arowana amazzonici (Osteoglossum bicirrhosum) i quali tendono una vera e propria imboscata alle loro prede poggiate sui bassi rami degli alberi o sulla vegetazione a pelo d’acqua. Fig. 1. Osteoglossum bicirrhosum in acquario. Foto di F. Denitto. 36 L’Osteoglossum, ben più pesante del pesce arciere, in procinto di attaccare la preda individuata, assume una postura a forma di S per poi distendersi velocemente ed afferrala. Una sorta di molla che scatta in un sol colpo con estrema velocità e precisione. Raramente attacchi di questo tipo falliscono il bersaglio. Gli Osteoglossum possono compiere dei balzi fuori dall'acqua fino a 2 metri dalla superficie per ghermire le prede poste anche nei rami più alti. Grazie a questo comportamento, in Amazzonia sono chiamati pesci scimmia. Di esempi simili a quanto descritto poc'anzi ve ne sono a centinaia e non staremo qui ad elencarli tutti. Un volo per non finire in bocca ai più grossi Ma i pesci oltre a saltare in aria per cacciare, lo fanno soprattutto per sfuggire ai predatori ch li inseguono e questa opportunità di allontanarsi “momentaneamente” dall’ambiente acquatico in cui vivono è così vincente da essere stato anch'esso un fattore positivo di selezione naturale tanto nell’ambiente marino quanto in quello d'acqua dolce. La maggior parte dei pesci marini volanti (in Mediterraneo abbiamo ad esempio Cheilopogon heterurus ed altre specie) oltre che per sfuggire ai predatori, compiono le loro lunghe planate in aria come strategia di risparmio energetico; volare a pelo d’acqua sembra comportare meno fatica che nuotare vigorosamente controcorrente nel mezzo acqueo! Altri esempi sono le grandi traversate dei delfini che alternano nuoto a salti fuori dall’acqua, oppure e le fulminee "volate" dei calamari che come jet a propulsione si lanciano a grande velocità in tutte le direzioni. Com’è duro scalare la montagna! Altro motivo per cui i pesci saltano fuori dall’acqua è quello di superare gli ostacoli nel loro percorso di migrazione. I salmoni e le trote, ad esempio, migrano attraverso torrenti e ruscelli in controcorrente, creando un tipo di “volo” molto particolare il quale prevede obbligatoriamente una lunga rincorsa per il salto e soprattutto un grande consumo di energie. Fig. 2. Salmo letnica, una trota endemica del lago Ohrid (Albania-Macedonia). Foto di F. Denitto. I muscoli di questi animali sono fortemente sollecitati per tutto il percorso di risalita dei fiumi e gli animali giungono alla loro destinazione finale completamente stremati. Mammamia che spavento! Restando in ambiente d'acqua dolce non si può non parlare del Pantodon buchholzi e della Carnegiella strigata che compiono dei grandi salti anche avendo a disposizione pochi centimetri di acqua; ciò significa che non hanno bisogno di una lunga rincorsa per compiere un bel salto degno di questo nome. Fig. 3. Pantodon bucholzi visto dall’alto. Foto di A. Crudo. In particolare Pantodon buchholzi, un bel pesce originario dei fiumi dell’Africa Centrooccidentale, ama stazionare appena sotto la 37 superficie dell'acqua e salta in aria al primo accenno di pericolo. Le Carnegiella strigata, volgarmente noti come pesci accetta per la loro bizzarra forma del corpo che ricorda appunto l’omonimo attrezzo da taglio, durante il loro girovagare nei fiumi amazzonici, se infastidite o spaventate possono saltare via addirittura facendo una capriola all’indietro, atterrando alle spalle della fonte che ha indotto tale riflesso. Alla ricerca di una nuova casa Altri pesci possono volontariamente saltare sulla terra ferma tanto per non cadere nelle grinfie dei predatori intenti ad inseguirli quanto, soprattutto per sfuggire alle avverse condizioni ambientali che caratterizzano il loro ambiente. E’ un esempio la necessità di allontanarsi da una pozza d’acqua oramai prosciugata per andare a ricercarne una ancora vivibile. Tra i più conosciuti pesci d'acquario che hanno queste peculiarità sono i killifish (ciprinodontidi), le nostrane gambusie (pecilidi) e i Danio rerio (ciprinidi asiatici) che assieme a tante altre specie possono muoversi via terra saltellando con poderosi colpi di coda in sequenza fino a raggiungere pozze limitrofe dove sia possibile sopravvivere ancora per qualche giorno prima i dover andare alla ricerca di una nuova casa più ospitale. Fig. 5. Un bell’esemplare maschio del ciprinodontide Pseudoepiplatys annulatus originario dell’Africa orientale. Foto di F. Denitto. Beh! Che dire… almeno ora sapete che i pesci non saltano solo in padella! L’Autore: Alessandro, salentino DOC, è coordinatore del G.A.S. ed attivo socio del gruppo. A casa, con il bene placito della moglie e delle due figlie, alleva tutto ciò che può essere mantenuto in un acquario. Ben presto, non avendo più spazio a disposizione, ha aperto “succursali” presso le dimore dei familiari che si sono visti arrivare in casa altri acquari che gestisce con costanza e grande passione. Fig. 4. Il killi Aphyosemion gabuense gabuense originario del Gabon (Africa centro-occidentale). Foto di F. Denitto. 38 I PROTAGONISTI CONOSCIAMO IL PLACIDOCHROMIS SP. "JALO REEF" Christian Simone Foto. L'esemplare più grande in primo piano è un Placidochromis sp. “Jalo reef” mentre il piccolo in basso è un Placidochromis sp. "Phenochilus Tanzania". Foto di F. Denitto. Ambientazione: Vasca biotopo Malawi a SALENTO ACQUARI 2013. La foto è stata anche scelta come copertina dell’Annuario G.A.S. 2013. Introduzione Placidochromis sp. "jalo reef" è una specie che appartiene alla grande Famiglia dei Ciclidi e nello specifico a quelle, numerose, che vivono nel Lago Malawi. Fa parte del numeroso gruppo degli Haplochromini, nominato spesso e per brevità con la sigla Haps e distinto dall'altro grande gruppo degli Mbuna che in lingua indigena locale significa "battitori di pietra", ovvero brucatori di alghe. Quindi Placidochromis sp. “jalo reef” non mangia alghe, non è erbivoro e rispetta le piante che si vogliono introdurre nella sua vasca di allevamento. Di facile allevamento e riproduzione, non è molto diffuso tra gli acquariofili poiché è conosciuto solo dagli appassionati dei ciclidi africani del Malawi. Dove vive Introdotto recentemente nelle vasche dei ciclidofili, non è stato ancora inquadrato da un punto di vista tassonomico in maniera definitiva. Ecco perché il nome di questo Placidochromis è ancora associato ad un 39 generico “sp.”, mentre “jalo reef” è la località di cattura (costa della Repubblica del Malawi, distretto di Nkhotakota, n.d.r.). E’ una specie conosciuta solo dai primi anni del 2000 e si è subito diffusa tra gli appassionati. Sappiamo che abita la zona "intermedia" ossia in zone poco profonde e sotto la costa rocciosa ma non disdegna gli spazi sabbiosi dove settaccia la sabbia e trova nutrimento, tra cui piccoli molluschi, crostacei ecc. Si riproduce a ridosso delle rocce; come la totalità dei ciclidi del lago è un incubatore orale, ossia la femmina raccoglie le uova in bocca fertilizzate dal maschio e protegge la schiusa e la maturazione delle larve. Dopo 3 settimane gli avannotti sono formati e vengono successivamente rilasciati in zone sicure fra le rocce. Il numero dei piccoli varia in base alla dimensione della femmina, da qualche decina sino ad una cinquantina. La crescita dei piccoli è veloce, diciamo che in un paio di anni si passa dalla misura sotto il cm appena rilasciati dalla madre sino ai 13 cm. Non appena le femmine raggiungono i 6/7 cm possono entrare nella fase riproduttiva. Caratteristiche morfologiche Le dimensioni massime si attestano sui 15 cm per i maschi e qualche centimetro in meno per le femmine. Tuttavia se nutrito correttamente in acquario si possono ottenere esemplari anche prossimi ai 20 cm. Di colore azzurro-verde cangiante con del giallo sulle terminazioni delle pinne impari, linea submarginale bianca ed evidente sulla pinna dorsale, nelle situazioni di minaccia, stress o parata si evidenziano bande nere verticali sul corpo. Le femmine sono grigio-bianche. Nelle fasi giovanili ed incolori fino alla misura di circa 5 cm gli individui presentano tre spot neri lungo la linea mediana del corpo che poi spariscono con la maturità. Consigli di allevamento Per allevare questa specie è necessario avere una vasca di almeno 250 litri, con dimensioni minime di base 120x40 cm e altezza minima della colonna d'acqua di 50 cm. L'acqua di rubinetto va benissimo con pH da 7,5 in su. Consigliamo di usare come fondo della semplice sabbia di mare o edile con granulometria intorno a 1-2 mm. Sarà buona norma introdurre qualche grossa roccia da utilizzare come barriera visiva tra gli esemplari più belligeranti e per far riparare le femmine nel periodo di incubazione o se inseguite dal maschio nei periodi di fregola. E’ utile allevare un solo maschio con un paio di femmine, mentre si possono affiancare altri ospiti – non più di altre due specie - nella stessa vasca che però debbano essere in grado di tener testa al carattere non proprio introverso di questo affascinante ciclide del Malawi. Buone vasche a tutti ed alla prossima. L’Autore: Christian, classe 1970, è da sempre amante della Natura. Appassionato di macchia mediterranea, vive con Ada nella campagna salentina. Lavora in provincia di Lecce. Da circa un ventennio è appassionato di acquari ed in particolare è stato sin da subito affascinato dal mondo dei Ciclidi Africani , ed in particolare delle specie del Lago Malawi. Socio fondatore ed ex Presidente del G.A.S., è anche associato da tempo all'A.I.C.; da qualche anno è moderatore del Forum malawitosi.it dedicato all'acquario Malawi. Via San Pietro in Lama, 15 73010 Lequile (LE) Tel.0832 639176 -0832 639176 E-mail:[email protected] NEGOZIO AMICO: sconto 10% per i soci G.A.S 40 IL REPORTAGE IL G.A.S. AD “ACQUARI SHOW” A cura del G.A.S. Un piccolo grande evento quello svoltosi nelle giornate del 23 e del 24 Novembre in occasione della giornata mondiale della raccolta differenziata dove il compito della nostra associazione, assieme a negozianti ed appassionati salentini, è stato quello di esporre le bellezze del mondo acquatico: i pesci, le piante e gli ambienti in cui essi vivono, spesso ricettacoli indiscriminati di rifiuti di origine antropica. Nelle due foto in alto: I Betta Show esposti da www.bettaitalia.it Foto A. Crudo. Foto in alto: Lo stand del G.A.S. allestito per l’occasione. Foto di A. Crudo. “ACQUARI SHOW ”, mostra concepita e realizzata per opera Giuseppe Tarantino, socio G.A.S. ed appassionato di Show Betta, si è svolta presso le sale del palazzo Baronale di Monteroni di Lecce. Il Comune della cittadina è stato anche l’Ente patrocinante di questo ed altri eventi paralleli che si sono svolti nello stesso weekend. Partner del G.A.S., sono stati alcuni dei negozianti Amici della nostra associazione, ed in particolare “Atlantide” di Copertino e “Animali d'Autore” di Monteroni di Lecce, i quali, con loro realizzazioni acquaristiche e terraristiche hanno affiancato la nostra associazione dando un importante valore aggiunto alla mostra. 41 In alto: Lo stand e alcuni terrari del negoziante amico del G.A.S. "Animali d'Autore". Foto di A. Crudo. Dunque, una piccola mostra acquariofila ma degna di nota poiché oltre all'esposizione dei Betta Show e di Guppy organizzata da altre realtà associative, ha anche permesso agli espositori di proporre alcune novità del mercato come la nuova serie di acquari Askoll presentati da un altro punto vendita di Lecce. In alto: L'acquario del negozio amico del G.A.S. "Atlantide". Foto di A. Crudo. Le nostre vasche 1) Vasca da 120 litri netti (100x45x30cm, Lx HxP) Fondo e arredi: sabbia fine (Ø <1 mm) quarzifera policroma colore beige chiaro, rocce, legni di manila. Piante: Anubias barteri "nana", Anubias barteri barteri, Anubias coffeifolia, Vesicularia dubyana, (muschio di Java). Pesci: Gimnocorymbus ternetzi, Corydoras paleatus var. albina, Heros severum, Leporinus fasciatus. 42 Il Gruppo Acquariofilo Salentino ringrazia gli organizzatori della mostra per l'ospitalità ed i negozianti Amici che hanno voluto collaborare all'iniziativa. Ove possibile, il G.A.S. sarà sempre ben lieto di aderire ad eventi di questo genere finalizzati alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica al rispetto della Natura. Far conoscere gli ambienti acquatici ed i viventi che li abitano attraverso gli acquari è e continuerà ad essere la nostra missione. Alla prossima. 2) Vasca 100 litri netti (60x50x40cm LxHxP) Fondo e arredi: sabbia a granulometria media (Ø < 3 mm) quarzifera policroma, rocce laviche, legni di manila. Piante: Anubias barteri. Pesci: Corydoras paleatus var. albina, Paracheirodon innesi (pesce neon), Caridina multidentata. 3) Vasca 16 litri netti (30 x 25 x 25cm LxHxP) Fondo e arredi: sabbia a granulometria grossolana (Ø <5 mm) quarzifera policroma colore chiaro, legni di manila con adesa Aegagropila sp. (ex Cladophora). Pesci: Xiphophorus variatus var. red coral. 43 CHI SIAMO Il 6 Gennaio 2000, in una grigia serata invernale, nasce a Lecce il Gruppo Acquariofilo Salentino. Sei illustri sconosciuti, accomunati solo dalla passione per gli acquari, si diedero appuntamento in un negozio di pet nel giorno della festività dell’Epifania e decisero che valeva la pena provare. Dopo 14 anni da quel fatidico giorno il G.A.S. vanta svariate decine di soci appassionati (oltre ad un numero imprecisato di simpatizzanti che gravitano attorno…) che, con entusiasmo, si incontrano periodicamente per discutere di pesci, acquari e non solo… Oggi il Gruppo Acquariofilo Salentino (G.A.S.) è una realtà concreta, affermata sul territorio e soprattutto attiva, avendo dimostrato e dimostrando di essere in grado di proporre eventi di valenza nazionale all’insegna della cultura acquariofila e della passione per la natura. Tanti amici che, nonostante tutto, credono ancora che ci sia posto nelle loro vite per coltivare un nobile hobby quale è l’acquariofilia. Le serate tematiche, salvo diversa indicazione, si svolgono presso la sede dell’associazione in via Adige26/a (quartiere Santa Rosa) a Lecce. Le manifestazioni organizzate dal G.A.S. hanno luogo presso altre sedi della città, scelte di volta in volta a seconda della disponibilità delle sale adatte ad ospitare gli eventi. Per la corrispondenza: Sig. Carmelo De Giorgi Presidente del Gruppo Acquariofilo Salentino Via Adige 26/a 73100 Lecce E-mail: [email protected] Sito web: www.gas-online.org Pagina facebook: http://www.facebook.com/gas.gruppoacquariofilosalentino 44 COMUNICATO SCHEDA DI ADESIONE AL G.A.S. (GRUPPO ACQUARIOFILO SALENTINO) -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------NOME COGNOME NATO A IL RESIDENTE IN VIA C.A.P. N° CITTA’ TEL. PROV. EMAIL AUTORIZZO A PUBBLICARE IL MIO INDIRIZZO E-MAIL SUL SITO DEL G.A.S.: SI NO EVENTUALE INTERESSE SPECIFICO IN AMBITO ACQUARIOFILO: MARINO TROPICALE MARINO MEDITERRANEO DOLCE TROPICALE PIANTE IN ACQUARIO ALLEVATORE DI… ALTRO IL SOCIO SI IMPEGNA A VISIONARE LO STATUTO PUBBLICATO SUL SITO DEL G.A.S. ED AD ACCETTARLO IN OGNI SUA PARTE. LA QUOTA ASSOCIATIVA PER L'ANNO SOLARE 2014 E' FISSATA IN: EURO 15,00 SOCIO ORDINARIO EURO 25,00 SOCIO NEGOZIANTE EURO 5,00 SOCIO STUDENTE L'associazione si impegna a non divulgare i su citati dati se non per fini societari previa autorizzazione dell'interessato. n° tessera .........(a cura del Direttivo G.A.S.) Firma per accettazione _________________________________________ ======================================================================== sito internet: http://www.gas-online.org Il/la sig. ............................................................ ha aderito come socio ............................ al G.A.S. per l’Anno solare 2014 versando la quota associativa di Euro .................................... . La presente vale come ricevuta. Data .......................................... Per il Direttivo ____________________________ 45 COMUNICATO IL G.A.S. E GLI OPERATORI DEL SETTORE Il G.A.S. associazione no profit che da anni ha elevato la passione acquariofila con serate a tema e manifestazioni acquariofile di gran rilievo internazionale, offre la possibilità a tutti i negozianti ed alle aziende del settore di partecipare ad un’iniziativa promozionale GRATUITA per tutto il territorio salentino, pubblicando una pagina dedicata sul sito ufficiale dell’associazione www.gasonline.org. Da sempre i negozianti del settore sono un vitale punto di riferimento per chi si avvicina al nostro hobby. Questi, tuttavia, vengono spesso rapidamente rimpiazzati da “internet” che grazie alla facilità di entrare in ogni casa mette a disposizione degli utenti una infinita e diversificata offerta di informazioni e prodotti acquaristici. Se da un lato internet ha facilitato la diffusione del nostro hobby rendendolo più accessibile a tutti, dall’altro può contribuire ad offuscare l’esperienza diretta dei negozianti che, con anni di esperienza pratica alle spalle rischiano di essere dimenticati rapidamente dai clienti, facilmente attirati da consulenze virtuali e da promozioni allettanti online. Lo scopo che si propone la nostra associazione è quello di alimentare la conoscenza acquariofila sul territorio, supportando nelle nostre possibilità le attività commerciali locali e reali. Riteniamo infatti che un neofita o un navigato esperto acquariofilo debbano avere costantemente come riferimento figure fisiche competenti quali sono la maggior parte dei negozianti del settore. Lo scopo della promozione consiste nel dedicare GRATIS sul suddetto sito un’intera pagina web redatta secondo le indicazioni dell’azienda. 1. L’inserzione gratuita è valida per un anno e farà fede la data di pubblicazione sul sito; 2. Il negoziante e o l’azienda potrà scegliere di applicare sconti particolari ai soci del G.A.S. e che saranno inseriti nella propria pagina web. 3. Le iscrizioni si potranno effettuare dall’1 Gennaio 2014 al 30 Giugno 2014. E’ sufficiente solo inviare una mail all’indirizzo [email protected] in cui vengono riportati i dati dell’azienda ed alcune foto dell’esercizio commerciale. L’amministratore del sito provvederà poi a pubblicare un vero e proprio articolo interamente dedicato all’attività in questione. Le informazioni da inviare per e-mail sono le seguenti: LOGO DELL’ESERCIZIO COMMERCIALE e FOTO DATI DEL NEGOZIANTE: Nome dell’attività commerciale, nome del titolare, indirizzo ed eventuali indicazioni stradali, telefono, fax, e-mail, sito internet, ecc. o STORIA: breve scheda di presentazione dell’attività (da quanto tempo è in esercizio, metri quadri ed organizzazione del punto vendita, numero di vasche d’acqua dolce e marine esposte, principali marche dei prodotti in vendita. o EVENTUALI ATTIVITA’ correlate (cinofilia, ornitologia, ecc.) o Per info contattare il coordinatore dell’associazione all’e-mail: [email protected] 46
Documenti analoghi
Annuario G.A.S. 2014 - GAS - Gruppo Acquariofilo Salentino
Ebbene si, sono passati già 15 anni! Se volessimo rapportare l’età del G.A.S. alla vita di noi umani,
diremmo che stiamo attraversando la complicata fase adolescenziale. Una fase della vita
caratte...
Annuario GAS 2015 - GAS - Gruppo Acquariofilo Salentino
Inoltre, sin dal mese di Gennaio, il Gruppo Acquariofilo Salentino ha avviato una importante
collaborazione col neonato “Acquario del Salento”, un acquario pubblico esclusivamente dedicato
al Mar M...
Aquariophylia n. 2 anno 2012
TONY DI MEGLIO (Responsabile sezione mini-acquari) nato ad Ischia nel 1975 si è diplomato odontotecnico. Da sempre appassionato di natura e di animali domestici (..e non!) ha
allevato vari insetti...
L`acquario - Acquari e Acquari
Per far funzionare le lampade fluorescenti si
deve inoltre disporre di un impianto di accensione.
SYSTEMLUX permette di collocare le lampade direttamente sotto il coperchio della vasca.
Un ultimo c...
Betta - Aquariophylia
Da molti decenni è appassionato di acquari ed ha scritto per numerose riviste nazionali, oltre a collaborare con varie riviste divulgative internazionali. I suoi interessi di ricerca sono focalizza...