se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
Anno XLI - LUGLIO 2014 - Una copia se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità 3,00 7/2014 w w w. i l f i e r a m o s c a . i t Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA FOTORUDY Mensile di cultura, informazione e attualità (FOTORUDY) 7/2014 9 Facciamo il punto sul PUG. La pianificazione territoriale del nostro futuro 9 10 12 13 14 17 Vita amministrativa Attualità e rilancio del PUG di Renato Russo Ambiente La tre giorni presso i giardini del Castello Green Village BAT, la tutela dell’ambiente Turismo e cultura “Certificato di eccellenza 2014” dal portale Tripadvisor per la Pinacoteca “Giuseppe De Nittis” e il Castello di Barletta Exobase Dal Cile a Barletta diretti a New York Euro *Idees - Bruxelles Il 2014 si apre sotto un buon segno per l’export della BAT di Emmanuele Daluiso Agricoltura Tutto ciò che il consumatore deve sapere 11 Green Village BAT: la Provincia Barletta Andria Trani ha realizzato il Forum Ambientale 2014 per una sana alimentazione di Giuseppe Santaniello 19 Capitaneria di Porto Capitaneria di Porto di Barletta: cerimonia di cambio comandante 21 Prefettura BAT Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Michele Lastella 22 25 26 Provincia La Provincia per gli agricoltori Vela, prezioso strumento di comunicazione Chiesa I nuovi incarichi pastorali Una delegazione della Diocesi guidata dall’Arcivescovo accolta dal sindaco Cascella Notizie in breve 1229 29 30 31 32 “Certificato di eccellenza 2014” dal portale Tripadvisor per la Pinacoteca e il Castello di Barletta In libreria La devozione dei Barlettani verso la Madonna dello Sterpeto di Renato Russo Presentazione di padre Gennaro Citera Libreria Liverini La chiusura della libreria Liverini è come una ferita inferta alla città di Michele Grimaldi Canne della Battaglia Canne della Battaglia, un sogno, uno spettacolo di Stefano Luci 33 Il sito di Canne della Battaglia, invidia del mondo… e disdoro del nostro paese di Stefano Luci 35 Per non dimenticare La leggenda del pianista che ritrova la In libreria la seconda edizione della Storia del Santuario Maria SS. dello Sterpeto 31 La chiusura della libreria Liverini è come una ferita inferta alla città. Tutto diventa più triste 29 musica dei lager di Edoardo Vigna 45 Scuola Sogno di una notte di… fine scuola di Elisabetta Pasquale 50 51 47 S.M. “R. MORO”: a_tutta_penna.it di Daniela Stefania Fucci 49 Brevi di sport Tiro con l’arco / Ciclismo / Atletica / Calcio giovanile 38 Porto Barletta, un porto strategico di Pasquale Pedico 39 Novità in libreria Traffico navale nel Mare Adriatico. Da Barletta le reti portuali di navigazione 41 Recensione “Operazione salvataggio” di Maria Giovanna Regano 43 Storia locale Eraclio… ai domiciliari il colosso ancora “ingabbiato” di Michele Grimaldi 44 Vetrina Rotas Giovanni Paolo II, dall’infanzia alla santità Favole da mangiare Il mistero della mezzaluna 29 6 I.C. “MUSTI-DIMICCOLI”: Prestigiosa vittoria a Bristol Enigmistica Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta di Franco Lamonaca RUBRICHE Lettere al direttore - Auguri al “Fieramosca” per i suoi quarant’anni 32 Il sito di Canne della Battaglia, invidia del mondo… e disdoro del nostro paese 7 - I quarant’anni dell’Archeoclub - Esiti elettorali - Ragguagli sul Comando della Guardia Costiera - Iniziati i lavori di demolizione dei due serbatoi petroliferi - Una bellissima esperienza - Lamentela di una cittadina - La chiusura di Liverini - Canne, aria fritta! - Storia del Santuario - Un barlettano a Rozzano col rimpianto di Barletta - La zona industriale di Molfetta - I fratelli di Mennea 8 27 52 In città Notizie in breve Vernacolo L’Amiche Arè di Angelo Napolitano Vivicittà TEKNO FILATI Srl FILATI CUCIRINI E ACCESSORI PER CALZATURE Barletta - BT Via Callano 163 int. 56 t. 0883 347 831 f. 0883 347 832 [email protected] 4 IL FIERAMOSCA LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 5 Lettere al direttore Lettere al direttore Una bellissima esperienza www.ilfieramosca.it e-mail [email protected] [email protected] [email protected] Anno XLI - LUGLIO 2014 - Una copia 3,00 7/2014 se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità w w w. i l f i e r a m o s c a . i t Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA FOTORUDY Mensile di cultura, informazione e attualità n° 7 - luglio 2014 anno XLI Direttore responsabile RENATO RUSSO Spedizione in abbonamento postale 45% Registrazione presso Tribunale di Trani n. 140 del 1-3-1975 Stampa in proprio su carta ecologica riciclata Symbol Freelife Satin Direzione, Redazione e Amministrazione Editrice Rotas s.r.l. Via Risorgimento, 8 Tel. 0883.536323 Fax 0883.535664 BARLETTA e-mail: [email protected] www.editricerotas.it ISSN 1722-8972 ASSOCIATO accedi a Il Fieramosca on line COME ABBONARSI • c/c postale n. 13433701 intestato a Editrice Rotas S.r.l. via Risorgimento, 8 76121 Barletta • Abbonamento annuale 30,00 per l’Italia per l’estero 85,00 per le Americhe 110,00 Auguri al “Fieramosca” per i suoi quarant’anni Caro direttore, la distanza non esclude l’amicizia e la stima. Ricevo sempre con grande piacere il tuo giornale che leggo sempre con molto interesse perché è la finestra attraverso la quale ricordo la mia amata Puglia, Colgo l’occasione per rallegrarmene con te e con il corpo redazionale per i quarant’anni del “Fieramosca”. Se non ricordo male, dopo l’uscita di scena del “Nel Mese”, è diventato il giornale più longevo della regione. Auguri vivissimi e tenete duro, i tempi sono difficilissimi. Liana Bertoldi Lenoci Ponte nelle Alpi (BL) I quarant’anni dell’Archeoclub Caro Renato, ho il piacere di segnalarti che sabato 7 giugno, nell’Auditorium dell’Assunta a Trinitapoli, in via Marconi, è stato celebrato il 40° anniversario della nascita dell’Archeoclub locale (festa che coincide con il punto più basso dei beni archeologici locali, con il Museo e il Parco archeologico chiusi). Rilanciamo turisticamente la Puglia! 3.000 anni di storia, 784 chilometri di costa, 256 castelli, 60 specie di orchidee spontanee, 2 mari e una casa editrice che sorride a ogni turista. Avanti, direttore, nel segno di Federico che considerava la nostra terra “pupilla dei suoi occhi”. Quella pupilla si sta abbassando per la miopia di molti, fai riaprire gli occhi agli scettici. Un abbraccio Salvatore Giannella 6 IL FIERAMOSCA Esiti elettorali Ho avuto il torto di non conservarmi i giornali che davano gli esiti delle europee del 25 maggio scorso. Potresti aiutarmi a ricordarli? Grazie Pasquale Rizzi Il PD, sull’onda del successo nazionale, anche a Barletta risultò il primo partito, raddoppiando i consensi rispetto alle politiche del 2013, passando dal 16,82% al 38,11%. Notevole anche il balzo in avanti rispetto alle Comunali dove - nello stesso anno raccolse il 19,70%. Sconfitta netta invece sul fronte della Destra dove Forza Italia - nonostante Raffaele Fitto - subì una brusca battuta di arresto, scendendo dal 47,71% delle europee del 2009, all’attuale 19,83%, passando per il 26,83% delle politiche 2013, al 10,74% del voto amministrativo di un anno fa (anche se bisogna tener conto che nel frattempo avevano preso le distanze NCD (Nuovo Centro Democratico) e Fratelli d’Italia, rispettivamente al 2,27% e 2,08%. Ragguagli sul Comando della Guardia Costiera Caro direttore, vorrei essere ragguagliato sulla situazione burocratica attuale circa il comando della Guardia Costiera a Piazza Marina che sarà ubicato nell’ex mercato ittico e anche per ciò che riguarda il Comando dei Vigili del Fuoco in via Andria. Giuseppe Rizzi Iniziati i lavori di demolizione dei due serbatoi petroliferi Egr. Sig. Sindaco, e p.c. direttore “Il Fieramosca” Dopo la lettera inviatale alcune settimane fa, abbiamo appreso dell’inizio dei lavori di demolizione dei due grandi serbatoi petroliferi fatiscenti, situati nei pressi del Castello e del porto di Barletta. Certamente è stata una pura coincidenza di date, considerato che per tale provvedimento, già discusso ed approvato da molto tempo, si era solo in attesa della realizzazione; comunque sia l’aver dato inizio a tale opera da parte dell’Amministrazione da Lei guidata ha riempito di gioia il cuore dei cittadini barlettani, e in particolare di quelli che abitano nelle zone prospicienti il porto e le zone costiere della città. Un grazie sincero e commosso a Lei ed anche al personale dell’Ufficio che ha dato pratica attuazione a tale provvedimento, trasformando ciò che era fino a questi giorni un pio desiderio in una realtà concreta e salutare. A tal riguardo è opportuno non dimenticare che provvedimenti di tal genere, oltre che ad incidere in modo sensibile nella vita quotidiana dei cittadini, avvicinano sempre di più gli stessi alla politica attiva, diventando sempre più partecipi ed interessati alle numerose problematiche della cittadinanza. Di nuovo un grazie ed un augurio che tale provvedimento sia l’inizio di una serie di iniziative da attuare per il bene della città e dei suoi abitanti. Cordiali sinceri saluti Caro direttore, grazie di aver pubblicato la mia lettera nell’ultimo numero del suo giornale. È stata per me una bellissima esperienza. Adesso so il suo nome e il ruolo che riveste nel periodico che mi ha ospitato. Grazie per la bellissima esperienza che mi ha offerto (ancora non ci credo), prendendo in considerazione e valorizzando al meglio il mio testo. Conoscevo “Il Fieramosca” da tanti anni, ma non immaginavo che una volta ci avrei scritto anch’io, con tanto di fotografia. Ringrazio anche tutti i suoi collaboratori. P.S. Direttore (umilmente) mi permetta… Vorrei rettificare un passaggio del testo “Quanto al tempo libero - vorrei aggiungere - CORRO DA MIA FIGLIA, alterno le faccende domestiche”. Con grande stima Angela Ziri Lamentela di una cittadina Egregio Direttore, che delusione ho provato nel vedere la tanto agognata strada che avrebbe collegato via Trani con via Callano e che finalmente avrebbe liberato la città dall’ingorgo automobilistico del passaggio a livello di via Andria, ridotta in quello stato solo pochi mesi dalla sua inaugurazione! Cos’è? Questa gente non ha più l’orgoglio del proprio lavoro fatto bene? Questa gente pensa solo al profitto? Naturalmente ora la colpa non sarà di nessuno e noi cittadini pecoroni ce ne staremo zitti e rassegnati al fatto che le cose vadano così. Cordiali saluti Grazia Mascolo Matteo Penza, Roma LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 La chiusura di Liverini Vorrei esprimere la mia sofferenza per la chiusura della libreria dei fratelli Chiandetti, nota anche come Libreria Liverini. Sono abbastanza anziano per ricordare. Questa libreria era partita da Giuseppe Liverini (zio Peppe), che credo abbia chiuso la sua attività agli inizi degli anni Settanta, credo nel ‘73, lasciandola nelle mani del nipote Giovanni Spera (figlio di Mario Spera ed Elisa Liverini). Poi Giovanni rilevò la gestione della distribuzione di giornali e così la libreria passò nelle mani dei fratelli Ruggiero ed Ernesto Chiandetti. Può darsi che la crisi fatale sia stata dovuta all’apertura di altre librerie (se ne contano cinque nell’ambito del centro storico). Possibile anche che la chiusura sia dovuta alla penuria di lettori, e sarà poi vero che la nostra città è quella che legge meno in Italia? E noi che facciamo per impedire di scrollarci di dosso questo triste primato? è venuta a mancare, specialmente negli ultimissimi anni. Prendiamo l’amministrazione Maffei, non ho nulla contro il sindaco, una brava persona, eppure non ri cordo nessuna iniziativa da parte della sua grande protetta, il dirigente e poi assessore alla cultura dott. ssa Emanuela Angiuli la quale deliberatamente e persistentemente se n’è voluta disinteressare, prestando attenzione solo e unicamente alle cose che le stavano più a cuore. Non è una critica, è una mera constatazione, e noi oggi paghiamo le conseguenze di quel disinteresse… Devo invece dare atto al vostro giornale di un costante “aggressivo” interessamento verso il sito, specialmente incisivo il riferimento da voi fatto alla mostra di Trieste, qualche anno fa, dove con quattro soldi e un po’ di fotografie, hanno messo su una mostra che ha prodotto diecimila turisti in un mese con relativi ritorni economici. Un operatore turistico Antonio Rizzi Canne, aria fritta! Ho letto nelle ultime settimane alcuni articoli su Canne. Ognuno ha ragione dal suo punto di vista, una cosa è certa, che il sito di Canne sta morendo, anzi secondo me, dopo la chiusura del bookshop, è morto del tutto. Ho letto l’articolo dell’assessore alla cultura Caroppo e del consigliere regionale Mennea, avranno pure ragione ciascuno dal proprio punto di vista, sta di fatto che negli ultimi vent’anni quel sito, il più importante sito archeologico della Puglia, è andato incontro ad un progressivo, inesorabile disinteressamento di tutte le amministrazioni comunali a ogni livello: locale, provinciale e regionale. Manca un coordinamento generale delle iniziative, ma è soprattutto una volontà diretta alla sua valorizzazione che Storia del Santuario Ho appena acquistato, in libreria, una copia della storia del Santuario della Madonna dello Sterpeto e mi volevo complimentare con l’autore per quest’opera che colma una lacuna nel ricordo del nostro passato devozionale. Non sono giovanissimo e rammento la grande tradizione che da sempre caratterizza la festa della Madonna a Barletta e il forte richiamo che essa esercita sulla popolazione. Ho cominciato a leggere il libro e francamente sono restato molto sorpreso nell’apprendere quanto sia antica la storia di quel Santuario, non di quello moderno, ma dell’originario che è stato cancellato dal tempo. È una cronaca viva di una città che ha sempre nutrito una grande devozione per il culto mariano. Forse è l’unica tradizione che riesce a tenerci an- cora uniti, senza distinzione di appartenenza politica. Hanno suscitato in me grande interesse anche i documenti del Cinquecento, che ci fanno rivivere la vita di ogni giorno che si conduceva a quel tempo a Barletta, come la successione dei numerosi ordini religiosi che si sono avvicendati nel corso dei secoli, fino agli “Oblati giuseppini”. Giuseppe Filannino Un barlettano a Rozzano col rimpianto di Barletta Mi chiamo Angelo Cafagna, sono barlettano e sono trapiantato a Rozzano (vicino Milano) da quasi cinquant’anni. Ogni anno vengo a Barletta, nella mia città, dalla quale sono andato via quand’ero appena un ragazzo. E tuttavia le radici che mi legano alla mia terra sono ancora fortissime, anche se ho preso la cadenza della parlata meneghina e mi sono perfettamente integrato. I primi tempi sono stati durissimi, perché allora noi meridionali eravamo discriminati, a cominciare dalla scuola per cui mi vidi costretto ad abbandonare la frequenza diurna, per quella dei corsi serali. Poi, col tempo, questo fenomeno si è attenuato fino a scomparire del tutto, ma è stata una dura scuola di vita. Nei giorni scorsi sono stato a Barletta dove ho rivisto i luoghi della mia infanzia e ho rinverdito tanti ricordi, belli e brutti. Come quando assistetti, nel 1956, alle cariche della polizia per disperdere la folla minacciosa che aveva preso di mira la postazione della distribuzione degli aiuti americani. E ora non posso che terminare la mia lettera ringraziando “Il Fieramosca” - al quale sono abbonato da tanti anni - per la sua preziosa presenza nella mia vita, perché quando (sia pure in ritardo) arriva a casa, provo un grande piacere nello sfogliarlo e ricordarmi della mia città. Angelo Cafagna IL FIERAMOSCA 7 Vita amministrativa Lettere al direttore La zona industriale di Molfetta I fratelli di Mennea Sono un imprenditore barlettano felicemente operativo nella zona industriale di Molfetta. Circa trent’anni fa feci richiesta al Comune di Barletta di facilitarmi l’acquisto di un pezzetto di terreno per impiantare la mia attività su via Trani o su via Foggia. Mi fu risposto che era una domanda assurda, che i suoli avevano un mercato libero e costavano un occhio della testa. Chiesi allora consiglio al mio amico Ettore Bergamaschi (Termotecnica meridionale) che proprio a quel tempo si stava trasferendo da Barletta a Trani perché lì le condizioni di lavoro erano decisamente più favorevoli, il quale mi suggerì di impiantare la mia attività a Molfetta, lontano dal piano velleitario e complicatissimo (praticamente inappellabile) del Patto Territoriale per l’occupazione del Nord Barese. E così mi rivolsi al Comune di Molfetta che stava attrezzando un’area industriale e commerciale per piccole e medie aziende. Credo che qualcuno di voi si ricordi di quando, passando in macchina, cominciaste a notare in quell’aria, la costruzione di strade, impianti illuminanti e idraulici e quant’altro poteva servire per insediamenti produttivi. Sembrava un paesaggio grottesco. Il terreno lo ebbi per quattro soldi, così mi fu più facile impiantare e avviare la mia attività. Nella faccenda delle gravi incomprensioni nate nell’ambito della famiglia di Pietro Mennea, sono restato veramente sconcertato dalla diatriba sorta fra i fratelli da una parte e la moglie del campione dall’altra. Ma com’è possibile non capire che il recente film che si sta girando sulla vita del nostro grande atleta, continuerà in qualche modo a farne sopravvivere la memoria oltre la sua morte? A nostro vanto e gloria, non credo sia mai stato riservato un simile trattamento ad un fuoriclasse dello sport come nel caso di Pietro, se si eccettuano i casi dei più famosi campioni del passato come Coppi e Bartali nel ciclismo. Le imprese di Pietro resteranno impresse nella memoria, a futuro esempio dei nostri giovani, per gli anni a venire. E noi che facciamo? Litighiamo nel segno della sua memoria e del suo ricordo? Svelando anche retroscena odiosi che certo non arrecheranno beneficio a questo “amarcord” del suo passato? Invito i suoi fratelli ad un ripensamento e a rispettare le volontà del loro illustre congiunto. M. P. (lettera firmata) Luigi Delvecchio "La scrittura meridiana" Rivista di Materiali Intermediali estate è la stagione delle immagini di L’in libertà. luce, dei suoni trasparenti, delle parole Comitato di Barletta NARRAZIONI PER L’ESTATE immagini suoni parole creatività incontri con artisti e intellettuali che operano sul nostro territorio 2aedizione LUGLIO 2014 Giovedì 10 luglio, ore 20:00 In collaborazione con il Circolo della Sanità di Barletta WERTHER, I BEATLES E I ROLLING STONES Drammaturgia di Giuseppe Lagrasta Interpretazione di Rita Laforgia e Loris Leoci Interverrà l’Autore Saluti Maria Nigro, Lido “Il Brigantino” Salvatore Filannino, Presidente del Circolo della Sanità di Barletta Interventi musicali Pino Cava, chitarra Vincenzo Fanelli, flauto traverso Gioacchino Visaggi, violino Michele Visaggi, pianoforte Modera Paola Casale, Docente del Liceo “A. Casardi” di Barletta 8 IL FIERAMOSCA E del piacere di conoscere, interpretare, scoprire, riflettere e inventare si compone questo progetto di scritture, suoni, immagini e narrazioni dirette a formulare innovazione e creatività. Nei mutamenti continui della memoria contemporanea, le scritture e le narrazioni poste in essere con modalità sempre diverse e divergenti spesso rischiano, tra immediatezza e velocità del tempo corto, di terminare il viaggio. A noi, invece, interessa costruire un lungo viaggio che non abbia termine in nessuna notte e in nessuna alba possibile. Lido “Il Brigantino” Litoranea di Levante, Barletta direttore artistico Giuseppe Lagrasta Giovedì 24 luglio, ore 20:00 Presentazione del libro di Vittorino Curci IL PANE DEGLI ADDII - La Vita Felice, 2012 Interverrà l’Autore Saluti Maria Nigro, Lido “Il Brigantino” Giuseppe Lagrasta, Presidente Comitato di Barletta “Società Dante Alighieri” Interventi musicali Vittorino Curci, sassofono Marco Malasomma, elettronica Marcello Magliocchi, batteria Modera Enza Filannino, Docente del Liceo “A. Casardi” di Barletta Circolo della Sanità Barletta R icordo che tanti anni fa la materia urbanistica era oggetto di un ossessivo interesse da parte dei partiti e che le crisi politiche nascevano e si alimentavano per via delle battaglie sulle prospettive del futuro assetto territoriale della città, determinando talvolta anche la caduta dell’amministrazione di turno. Specialmente motivo di tenaci contrasti fra gruppi erano gli scontri consiliari sul PRG (Piano Regolatore Generale), sul PPA (Programma Pluriennale di Attuazione) e sul PdZ (Piano di Zona, il piano di ampliamento della nuova 167). E avendo svolto più volte la funzione di assessore all’urbanistica e diretto la relativa commissione consiliare, conservo ancora nitido il ricordo delle numerose discussioni sulle dinamiche operative di ciascun piano urbanistico, singolarmente considerato oppure nel loro complesso. È vero che quell’interesse era dovuto soprattutto a cospicui investimenti economici (non solo per l’edilizia privata ma anche per quella popolare e cooperativistica), ma è pur vero che un autentico desiderio di miglioramento sulle prospettive edificatorie della città ispirava la volontà dei partiti, come dei tecnici, e perché no, anche di perspicaci costruttori (non bisogna immaginare che operassero solo spregiudicati speculatori), per impostare una realistica prospettiva di sviluppo della città del Duemila. E quante febbrili sedute consiliari notturne - ricordo -, e quante animate discussioni in quei consigli vivacizzati dalla presenza di un gran numero di cittadini, per approfondire complesse problematiche per poi formulare proposte operative e (magari vanamente) calendarizzate. Tematiche peraltro strettamente interfacciate col comparto dei lavori pubblici, anche allora frenato da lungaggini burocratiche. Insomma tanto clamore, un gran numero di incontri specialistici, ma anche assidua partecipazione popolare. Fermi al primo step Oggi, invece, è calato il silenzio sulla materia urbanistica, i partiti la ignorano, le associazioni di categoria non ne reclamano periodiche verifiche, e persino la “Gazzetta” ha diradato i suoi ricorrenti e circostanziati articoli di un tempo. Poche le licenze edilizie rilasciate, decimate dalla crisi (e del resto gli alti indici di fabbricabilità avevano già prodotto i loro redditizi guadagni, quando furoLUGLIO LUGLIO 2014 2014 ATTUALITÀ E RILANCIO DEL PUG di Renato Russo no ridimensionati dall’applicazione della reinterpretata normativa). Sempre più radi i contributi per l’edilizia abitativa pubblica (IACP e normativa agevolata dell’abitabilità convenzionata), a distanza di tanti anni permangono problematiche aperte sui cantieri cooperativistici e chi passa per la 16 bis non può non essere colpito dal panorama delle numerose gru che da tempo palesano il rallentamento costruttivo dovuto - suppongo - soprattutto alla persistente penalizzante crisi economica. Da quei tempi molta acqua è passata sotto i ponti. Tra locali e regionali, sono state adottate numerose strumentazioni urbanistiche di cui generalmente si ignora l’esito: il PRUSST Piano di Recupero Urbano e di Sviluppo Sostenibile del Territorio con stanziamento di 4 miliardi di vecchie lire; il PRU Piano di Recupero Urbano con stanziamento di 7 miliardi per opere di riqualificazione urbana; il PIP Piano per Insediamenti Produttivi in variante al PRG; il CONTRATTO DI QUARTIERE “piano complesso”, che promuoveva, contestualizzandole, azioni di carattere edilizio, sociale ed occupazionale; il PPTR Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, ancora in itinere, che l’assessore Azzurra Pelle ci invita a considerare più come LUGLIO LUGLIO 2014 2014 un’opportunità che come un limite, mentre il consigliere regionale Fabiano Amati lo ha paragonato al bugiardino dei farmacisti. E finalmente il PUG, Piano Urbanistico Generale, sul quale gli addetti ai lavori si interrogano sullo stato di avanzamento procedimentale. Per quanto ne sappiamo, pare sia fermo alla elaborazione del DPP, ivi compresa la stesura del rapporto ambientale previsto dalla VAS (valutazione ambientale strategica), nonché della cooperazione interistituzionale. In altre parole temo sia ancora fermo al primo step, cioè all’inizio dell’iter procedurale. Ricordo ancora l’annuncio che ne dettero, tre anni fa, in sala giunta, il sindaco Maffei e l’assessore Sciusco, annunciando imminente l’adozione del DPP, da parte del Consiglio Comunale, che dopo le consultazioni di legge, avrebbe dovuto approdare alla seconda Conferenza di copianificazione. Lodevole il tentativo di ripresa dei lavori, ma già allora eravamo fermi al 2001! Mi raccomandai soltanto col sindaco e coi tecnici presenti all’incontro che preliminarmente coordinassero tra di loro i diversi piani, soprattutto nei tempi attuativi relazionati alle reali disponibilità economiche (la raccomandazione vale ancora oggi). È alla luce di questi antefatti che di tanto in tanto - ma sempre più di rado - leggiamo sulla Gazzetta ottimistici cenni sulle prospettive di ripresa delle attività attuative delle procedure formative del PUG. Speriamo che il PUG non viaggi sui tempi del PRG È appena il caso di ricordare che il PRG, che ha segnato la storia della nostra programmazione urbanistica prima del PUG, è stato affidato a due esperti professori baresi, Giovanni Fuzio e Renato Cervini: preincaricati della sua redazione intorno alla metà degli anni Ottanta, della sua attuazione nel 1991, furono reincaricati dieci anni dopo, e per cosa? per l’adeguamento alla 56/80. Avrebbe avuto finalmente parere favorevole dalla Regione - con prescrizioni! - solo a fine marzo 2003. Da allora pochi e poco concludenti incontri con gli stessi progettisti. L’ultimo un anno fa, il 3 ottobre 2013, col sindaco Pasquale Cascella, che in quella circostanza annunciò l’impegno di “declinare un nuovo più aggiornato profilo urbanistico cittadino senza ulteriori deroghe al PRG, in una visione strategica flessibile, come delineata dai Piani Urbanistici di nuova generazione. E sul solco di quell’indirizzo, tracciare le linee di tendenza del nuovo Piano Regolatore diretto ad accogliere e armonizzare le diverse istanze provenienti dal territorio e riqualificare anche ambiti ormai compromessi dal punto di vista ambientale, paesaggistico e del patrimonio edilizio, offrendo nuove opportunità di sviluppo del settore con una visione rigeneratrice della città”. Forse i tempi di realizzazione si potrebbero ridurre, se solo cercassimo di rispettare gli step fissati nei “Quaderni del Governo del Territorio” (detta infatti il sottotitolo: orizzonti culturali e supporti operativi per la formazione del PUG pubblicati qualche anno fa a cura della Presidenza della Regione Puglia). È appena il caso di raccomandare ai tecnici incaricati della redazione del piano, sia la formulazione delle istruzioni per una nuova cultura del suo adeguamento al presente stato di cose, sia il suo dimensionamento nonché il suo contenuto, disciplinato con delibera di Giunta Regionale 1328 del 3 agosto 2007. Senza dimenticare che strettamente collegate alle prime, vanno anche lette e interpretate “operativamente” le seconde, cioè le istruzioni tecniche per la informatizzazione dei Piani nell’ambito del SIT regionale ex delibera 1178 del 13 luglio 2009. Non sarà semplice, anche perché sono consapevole che molto dipenderà dagli organismi amministrativi burocratici regionali. Per cui gli spazi operativi del Comune sono e resteranno molto ristretti. Meno uno, perché dipenderà solo da noi, voglio dire dalla volontà dell’Amministrazione, cioè quello di una più frequente informazione a beneficio della collettività. 99 IL ILFIERAMOSCA FIERAMOSCA Ambiente Ambiente GREEN VILLAGE BAT la tutela dell'ambiente La tre giorni presso i giardini del Castello L a tre giorni ha animato i Giardini “Fratelli Cervi” del Castello di Barletta da giovedì 5 giugno, fino a sabato 7, con laboratori interattivi, attività ludico-educative, spettacoli teatrali, concerti, mostre, degustazioni, spettacoli di cabaret e presentazione di libri. L’evento, organizzato dalla Provincia di Barletta Andria Trani con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, ha visto la presenza di stand informativi della Provincia, degli enti pubblici, dei consorzi di raccolta rifiuti e delle Associazioni di categoria, unitamente alle numerose aziende partner. Ampio spazio, poi, per i laboratori creativi per i più piccoli, attività ludicodidattiche ed eventi volti a promuovere le iniziative messe in atto dalla Provincia in materia ambientale: dalle buone pratiche per il rispetto dell’ambiente e per la razionalizzazione delle risorse naturali, alle azioni corrette per la gestione dei rifiuti e per il risparmio energetico. Giovedì 5 giugno: laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla semina al Raccolto - lavorazione terreno e semina”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; “Il Crucivolio”, maxi cruciverba di notizie e curiosità sull’olio presso lo stand “A macchia d’olio”; “R-Imballaggio”, laboratorio di riuso e riciclo creativo degli scarti provenienti dalla spesa quotidiana, presso lo stand ScartOff; “Ecomurale”, esposizione interattiva di riuso dei rifiuti, presso lo stand ScartOff; laboratorio “Fai da Te!”, per la realizzazione di oggetti di utilità domestica, presso lo stand dell’Istituto “Don Tonino Bello”; laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla Semina al Raccolto - Raccolta degli ortaggi e giochi sensoriali”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; laboratorio “Costruire Riciclando” di costruzione di oggetti con materiali poveri e recupero, presso lo stand Agesci Scout Spinazzola; mini corso di cucina “La Puglia è servita”, con prodotti biologici ed a Km 0, a cura dello Chef Felice Sgarra e del Sommelier Donato Saulle, presso lo stand ICare onlus. La presentazione del libro “Come è profondo il mare” di Nicolò Carnimeo, a cura della Libreria Cialuna, presso lo Spazio Libri; lo spettacolo di teatro di figura “Poldo e l’uccello dal becco d’oro” di Michele Vino e Davide Sciascia nell’anfiteatro; degustazione di prodotti biologici presso lo stand “Ciemme Alimentari”; lo spettacolo teatrale per famiglie “Break Time”, a cura della compagnia “I Nuovi Scalzi”, presso l’anfiteatro. Venerdì 6 giugno: laboratorio “Sperimentando” di misurazione del PH dell’acqua e del terreno per mostrare gli effetti causati dallo sversamento di olio, presso lo stand “A macchia d’olio”; “R-Intreccio”, riuso e riciclo creativo della carta per la realizzazione di intrecci, presso lo stand ScartOff; esposizione interattiva di riuso dei rifiuti “Ecomurale”, presso lo stand ScartOff; laboratorio “Fai da Te!”, per la realizzazione di oggetti 10 IL FIERAMOSCA di utilità domestica, presso lo stand dell’Istituto “Don Tonino Bello”; laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla Semina al Raccolto - Raccolta degli ortaggi e giochi sensoriali”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; laboratorio “Costruire Riciclando” di costruzione di oggetti con materiali poveri e recupero, presso lo stand Agesci Scout Spinazzola; mini corso di cucina “La Puglia è servita”, con prodotti biologici ed a Km 0, a cura dello Chef Antonio Di Nunno e del Sommelier Donato Saulle, presso lo stand ICare onlus. Nello Spazio Libri, presentazione del libro “Abbecedario verde” di Ilaria D’Aprile, a cura della Libreria Cialuna; a seguire presentazione del libro “Pane e Amianto” di Giuseppe Armenise, sempre a cura della Libreria Cialuna. Degustazione di prodotti biologici presso lo stand “Ciemme Alimentari”; concerto della Jazz Studio Orchestra diretta dal Maestro Paolo Lepore, su musiche di Lucio Dalla, Pino Daniele ed Ennio Morricone, presso l’anfiteatro. A fine serata all’anfiteatro, racconti musicali dei cantautori pugliesi Erica Mou e frate Francesco Cicorella, organizzato con il Servizio Pastorale Giovanile di Barletta nell’ambito di “Walking Progress”. Sabato 7 giugno chiusura del “Green Village”. Si comincia al mattino: laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla semina al Raccolto lavorazione terreno e semina”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; “Dai Piedi alla Testa”, laboratorio tattile di conoscenza e riconoscimento sensoriale dei rifiuti, presso lo stand ScartOff; esposizione interattiva di riuso dei rifiuti “Ecomurale”, presso lo stand ScartOff; “La Staffetta dei Rifiuti”, gioco didattico sullo smaltimento dell’olio, presso lo stand “A macchia d’olio”; laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla Semina al Raccolto - Raccolta degli ortaggi e giochi sensoriali”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; “Orto in bottiglia”, creazione di mini-orti in contenitori riciclati, presso lo stand dell’Istituto “Don Tonino Bello”; laboratorio “Costruire Riciclando” di costruzione di oggetti con materiali poveri e recupero, presso lo stand Agesci Scout Spinazzola; mini corso di cucina “La Puglia è servita”, con prodotti biologici ed a Km 0, a cura dello Chef Nicola Cito e del Sommelier Donato Saulle, presso lo stand I-Care onlus. Poi, racconti animati “I Burattini dei lapis”, a cura di Michele Vino e Davide Sciascia presso l’anfiteatro; sempre all’anfiteatro, spettacolo teatrale per adolescenti “Piantala”, a cura della compagnia Teatro dei Cipis. Nel pomeriggio: laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla semina al Raccolto lavorazione terreno e semina”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; “Dall’olio al sapone”: angolo di autoproduzione del sapone, presso lo stand “A macchia d’olio”; laboratorio di eco-cosmesi “Cosmetichiamo” presso lo Stand ScartOff; laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla Semina al Raccolto - Raccolta degli ortaggi e giochi sensoriali”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; laboratorio “Costruire Riciclando” di costruzione di oggetti con materiali poveri e recupero, presso lo stand Agesci Scout Spinazzola; “Orto in bottiglia”, creazione di mini-orti in contenitori riciclati, presso lo stand dell’Istituto “Don Tonino Bello”; mini corso di cucina “La Puglia è servita”, con prodotti biologici ed a Km 0, a cura dello Chef Antonio Di Nunno e del Sommelier Donato Saulle, presso lo stand I-Care onlus. Presentazione del libro “Quindici passi” di Giuliano Foschini, a cura della Libreria Cialuna, presso lo Spazio Libri; degustazione di prodotti biologici presso lo stand “Ciemme Alimentari”; sfilata di moda “Dress no dress” con abiti realizzati dall’Istituto “Archimede” di Barletta, a cura di ScartOff presso l’anfiteatro. Sempre all’anfiteatro si chiude con lo spettacolo di cabaret del trio “La Ricotta” direttamente da Zelig. LUGLIO 2014 In due tornate, dal 15 al 17 maggio, all’interno del castello di Barletta, e dal 5 al 7 giugno nei vicini giardini, la Provincia Barletta Andria Trani ha realizzato il Forum Ambientale 2014, gli Stati Generali dell’Ambiente Green Bat (Best Available Technology). A coordinarne il progetto, l’assessore all’ambiente avv. Gennaro Cefola che ne ha dato anche le motivazioni L a Provincia di Barletta Andria Trani ha riproposto il Forum Ambientale “Green BAT”, dedicato alla sensibilizzazione del cittadino, alle buone pratiche ambientali per le Amministrazioni e le Aziende, alla formazione tecnica, giuridica e amministrativa per i professionisti. Finalità del Forum, strutturato con convegni e spazi espositivo-didattici, è quella di stimolare essenzialmente nuovi spunti di riflessione e aprire discussioni in merito alle tematiche ambientali, oltre che comunicare le iniziative ambientali avviate dall’Assessorato alle Risorse Naturali, Politiche Ambientali e Difesa del Suolo, dal Settore Ambiente, Energia, Aree Protette e Parco “Fiume Ofanto” e dal Settore Rifiuti e Bonifiche della Provincia di Barletta Andria Trani. Nella tre giorni di convegni ed eventi, partners istituzionali anche quest’anno sono stati il Ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia, i Comuni della Provincia, l’ARPA, l’ASL, l’Agenzia Territoriale, per l’Ambiente del Patto Nord Barese Ofantino, Legambiente, il Parco Nazionale della Murgia, le Università, gli Ordini Professionali, le Istituzioni Nazionali e Regionali ISPRA, INARCH, INBAR, CNR, ENEA, AQP, et al.), le Associazioni di categoria (ANCE, CNA, Confesercenti, Confcommercio, Assimpro, Confapi, et al.), i Consorzi di raccolta e gestione rifiuti, il F.A.I., WWF e altre Associazioni ambientaliste. I convegni e seminari, accreditati dagli Ordini Professionali, sono stati incentrati sulle tematiche ambientali di: energie, rifiuti e acque. * * * Nelle tre giornate del Forum, presso i giardini “F.lli Cervi” del Castello di Barletta, è stato realizzato il “GREEN VILLAGE, LUGLIO 2014 spazio espositivo permanente, ampliato rispetto alla prima edizione, all’interno del quale sono stati ospitati gli stand informativi della Provincia, dei Comuni, degli Enti pubblici, dei Consorzi di raccolta rifiuti e delle Associazioni di categoria unitamente alle eventuali aziende, partner dell’evento. All’interno del Villaggio sono stati organizzati laboratori per bambini ed eventi volti a promuovere le iniziative messe in atto dall’Amministrazione Provinciale in materia ambientale o quelle di altri Enti o organismi Pubblici ed Associazioni, le buone pratiche per il rispetto dell’ambiente e per la razionalizzazione delle risorse naturali, le azioni corrette per la gestione dei rifiuti e per il risparmio energetico. In questa edizione, sono stati introdotti la sezione dedicata all’agricoltura biologica e a “km zero” ed eventi legati alla presentazione di libri a contenuto ambientale. IL FIERAMOSCA 11 Turismo e cultura Exobase “Certificato di eccellenza 2014” dal portale Tripadvisor per la Pinacoteca “Giuseppe De Nittis” e il Castello di Barletta Dal Cile a Barletta diretti a New York I “D A fine giugno in arrivo il workshop diretto da un team internazionale al Cile alla Puglia per rilanciare lo spirito imprenditoriale”, così Antonio Manno, imprenditore barlettano, ha annunciato l’arrivo di Exobase in Italia, a Barletta, la seconda settimana di luglio, direttamente dal Cile, con intense giornate dedicate allo sviluppo dello spirito imprenditoriale. Exobase è un intenso workshop di due giorni condotto dai fondatori di Exosphere, il laboratorio dedicato al problem solving e allo sviluppo dello spirito imprenditoriale fondato in Cile nel 2012 da un team internazionale d’imprenditori. Date di Barletta: lunedì 30 giugno/martedì 1 luglio per il primo workshop, e giovedì 3/venerdì 4 luglio per il secondo. Il progetto Exobase prevede oltre a Barletta altre città come Venezia, Tallinn, Vienna, Budapest, Kiev e New York. Nel corso degli ultimi due anni più di 100 imprenditori provenienti da ogni parte del mondo hanno preso parte al laboratorio Exosphere attraverso l’esperienza del “Boot Camp Exosphere”, oggi alla sua seconda edizione nel campus di Viña del Mar, Cile. Il Boot Camp ha dimostrato che molte persone condividono la visione dei fondatori, secondo cui ci sono due fondamentali problemi che causano grande sofferenza nelle nostre vite: fare un lavoro non allineato al proprio talento ed avere un rapporto non corretto con gli altri. Con l’imprenditorialità possiamo risolvere il primo problema, con una comunità genuina il secondo. Exosphere è un incubatore di persone e non di startups. Negli ultimi due anni Exosphere ha letteralmente buttato nel cestino il manuale di cosa sia l’educazione “accademica” e ha invece sperimentato un pionieristico approccio per “disimparare” tutte le bugie che ci sono state insegnate nel passato ed intraprendere invece una strada mai battuta verso la scoperta del nostro talento, delle nostre passioni, e della vocazione nella nostra vita, attraverso la creazione, l’innovazione e l’intrapresa. Exobase porterà l’esperienza di una mentalità imprenditoriale, di una comunità internazionale, dell’importanza dell’educazione permanente e della fiducia in se stessi necessaria alla crescita personale. È l’evo- l Castello di Barletta e la Pinacoteca Giuseppe De Nittis sono state riconosciute “eccellenze” nel turismo del 2014 dal portale web di viaggi “TripAdvisor”, a conferma del costante feedback positivo espresso dai visitatori che hanno consegnato le proprie opinioni e recensito i due monumenti sul sito (vedi box accanto). Il “certificato di eccellenza 2014”, conseguito con il punteggio massimo registrato negli ultimi dodici mesi, offre al Comune di Barletta l’opportunità di poter utilizzare gli strumenti gratuiti di promozione messi a disposizione dal sito web sul piano internazionale. “E’ un risultato - ha affermato il sindaco Pasquale Cascella - che riconosce l’impegno profuso per una buona gestione dei nostri luoghi d’arte. La fiducia e l’apprezzamento dimostrati dai visitatori rappresentano un motivo di orgoglio non soltanto per l’Amministrazione ma per tutti i cittadini che in tutti i modi contribuiscono quotidianamente alla valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale”. “La promozione turistica di questi beni accompagnata da iniziative di valorizzazione e di animazione - ha aggiunto l’assessore Giusy Caroppo - inizia a dare i risultati anche grazie a tutti coloro che lavorano nelle nostre strutture museali e costituisce uno stimolo a fare sempre meglio”. RISTORANTE RICEVIMENTI CONGRESSI luzione dei principi e delle lezioni, soprattutto quelle dure, vissute dal team dei fondatori e dalla rete internazionale dei loro consiglieri e mentori. Tutti i loro successi e fallimenti sono stati distillati in due giorni di intenso e specifico apprendimento. I partecipanti ad Exobase otterranno una nuova prospettiva sulla traiettoria della propria carriera, comprenderanno su quali talenti ed idee puntare nel futuro e saranno esposti alla dura lezione di chi ha saputo tracciare la propria linea e agire per creare il futuro che veramente voleva. Il workshop si è svolto stando seduti in circolo come in una discussione tra amici, a pagamento con la clausola del “soddisfatti o rimborsati”, con prenotazione via internet ed è stato tenuto in lingua inglese elementare, ovvero ben sapendo di rivolgersi ad un’utenza non madrelingua. “Abbiamo deciso di anticipare i tempi e di lanciare il nostro messaggio in Italia senza indugio e prima del previsto perché sentiamo fortissima la necessità di lanciare un messaggio di ottimismo, d’indipendenza, di libertà, e di rilancio che può ottenersi soltanto con lo sviluppo del proprio spirito imprenditoriale. Infatti l’esperienza del processo Exosphere che abbiamo elaborato in Cile e che portiamo in Europa con il workshop Exobase vuole arrivare ad esprimere e chiarire a tutti questo specifico punto: che ognuno di noi è dotato di spirito imprenditoriale e che solo risvegliandolo dentro di noi possiamo essere veramente liberi, indipendenti e se posso usare una parola troppo spesso incompresa, felici! Abbiamo scelto Barletta e la Puglia come prima città di approdo per un lungo giro che ci porterà fino a New York, oltre che per esserci nato, perché sono convinto che nella mia terra ci siano tutte le condizioni per un rilancio imprenditoriale e culturale dato che il commercio, come levantini, ce l’abbiamo sempre avuto nel sangue. Dobbiamo semplicemente smetterla di piangerci addosso e puntare sul nostro spirito imprenditoriale, nonostante questa crisi economica che sembra non finire mai”, ha detto Antonio Manno, co-fondatore di Exosphere. Viale R. Elena (Lit. di Levante) tel. 0883 347741 Il Palazzo della Marra (FOTORUDY) 12 IL FIERAMOSCA LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 13 Euro*Idees - Bruxelles Euro*Idees - Bruxelles PUBBLICATI DALL’ISTAT I PRIMI DATI PROVVISORI SULLE ESPORTAZIONI DEL PRIMO TRIMESTRE 2014 IL 2014 SI APRE SOTTO UN BUON SEGNO PER L’EXPORT DELLA BAT La BAT si conferma anche nel primo trimestre 2014 tra le province italiane con il più alto tasso di crescita di Emmanuele Daluiso* Continua la fase positiva dell’export della BAT in un contesto di rafforzamento del commercio mondiale Anche il 2014 potrebbe essere un anno boom per l’export della BAT, continuando la fase positiva che dura dal 2010. La BAT sta infatti dimostrando una significativa capacità competitiva sui mercati internazionali, grazie alla capacità innovativa sui mercati esteri che sta caratterizzando un gruppo di imprese, soprattutto impegnate nel settore moda. Il primo trimestre 2014 si è chiusO per la BAT con una crescita del 13,6% contro il 2,8% della media nazionale. Si tratta di un dato che colloca la BAT fra le province italiane più dinamiche in termini di esportazioni. Per il 2014, secondo le più recenti previsioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, è atteso un incremento del commercio mondiale superiore al 4%, al di sopra del 2,5% circa registrato nel 2013, un fatto che potrà favorire la crescita dell’export di quelle aree geografiche e territori, fra cui la BAT, che stanno dimostrando una significativa capacità competitiva sui mercati internazionali. 14 IL FIERAMOSCA Il primo trimestre 2014 ha continuato a registrare una tendenza che si è andata consolidando negli ultimi anni, quella dell’export verso i Paesi extra UE. L’export della BAT verso i Paesi UE, tra il primo trimestre 2010 e il primo trimestre 2014, è infatti sceso dal 59,2% al 53,4% del totale, mentre quello verso i Paesi extra UE è aumentato dal 40,8% al 46,6%. Tra il 2013 e il 2014 l’export verso l’UE è aumentato complessivamente del 5,7% e quello verso Paesi extra UE del +14,9%. I margini di miglioramento verso i Paesi extra UE sono ancora notevoli se pensiamo che attualmente verso i Paesi emergenti più dinamici -i cosiddetti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa)- è destinato appena il 4,5% dell’export provinciale. Così come anche ridotta è la quota diretta verso Paesi rilevanti come gli Stati Uniti (1,53%), il Canada (0,97%), il Giappone (0,80%). Interessante è lo sviluppo che inizia a delinearsi verso i Paesi del Medio Oriente, dove nel primo trimestre 2014 è andato il 4,89% dell’export della BAT, in crescita del 33,4% rispetto al primo trimestre 2013. Considerazioni conclusive e indicazioni di policy L’economia della BAT è da alcuni anni uno dei poli produttivi italiani che sta soffrendo maggiormente delle dinamiche economiche nazionali, con gravi riflessi sul mercato del lavoro, che, secondo i dati più recenti, registra 30 mila disoccupati. Abbiamo già sottolineato nel precedente rapporto che, in questo scenario complessivo di difficoltà dell’economia locale, le imprese più innovative stanno caparbiamente reagendo, in particolare quelle che hanno imboccato strutturalmente la via dell’internazionalizzazione, che oggi vedono risultati sempre più rilevanti di crescita sui mercati esteri. La prospettiva di rafforzamento nel corso del 2014 del commercio internazionale rappresenta un importante fattore che lascia intravvedere l’ulteriore rafforzamento dell’export della BAT nel corso di quest’anno, ed in effetti il primo trimestre ha registrato un balzo in avanti di oltre il 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È necessario che le istituzioni riescano a sostenere gli Si rafforza il peso del sistema moda nell’export della BAT e si indebolisce il peso dell’agro-alimentare Il sistema moda rappresenta il punto di forza nell’export della BAT e le tendenze fra il 2014 e il 2013 mostrano un ulteriore rafforzamento: nel primo trimestre 2014 ha pesato per il 72,26% contro il 69,5% del corrispondente periodo dell’anno precedente. La parte preponderante dell’export del sistema moda della BAT è costituito dal comparto delle calzature, che ne rappresenta i 2/3 e ha pesato nel primo trimestre 2014 per il 48% circa sull’export totale, rispetto al 46% del primo trimestre 2013. Il secondo comparto per importanza sull’export del sistema moda, con oltre il 21%, è rappresentato dall’abbigliamento, che pesa per oltre il 15% sull’export complessivo della BAT. Si consolida l’export della BAT verso i Paesi extra europei, anche se è ancora bassa la quota verso le economie più dinamiche sforzi che stanno profondendo le imprese orientate sui mercati internazionali, sia per migliorare la loro capacità di internazionalizzazione, sia per favorire la costituzione intorno a tali imprese di gruppi di imprese fortemente integrate, sia per ampliare l’occupazione legata alle attività internazionali. L’export può diventare un motore importante per rilanciare la competitività del territorio, ma questo impone un coordinamento di forze, pubbliche e private, e una intensità di sforzo che oggi appaiono assenti. In questa direzione dovrebbero essere usate una parte rilevante di risorse finanziarie europee, rese disponibili per l’Italia per il periodo 20142020. * Vice Presidente Euro*IDEES-Bruxelles La BAT consolida il suo peso sull’export regionale del sistema moda: circa il 50% per il sistema moda nel suo complesso e oltre l’82% per il comparto delle calzature. Merita di essere sottolineata la flessione registrata nel periodo esaminato dal comparto agro-alimentare: le attività agricole hanno registrato una significativa contrazione dell’export (-22,8%), mentre le attività alimentari hanno registrato un incremento dell’export (+8,3%), inferiore all’incremento medio provinciale. Entrambe queste tendenze hanno portato il comparto agro-alimentare a perdere oltre due punti percentuali sull’export complessivo della BAT. LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 15 Agricoltura VINO A REGOLA D’ARTE Tutto ciò che il consumatore deve sapere per una sana alimentazione INDISPENSABILE ESSERE MOLTO ATTENTI AI PRODOTTI ALIMENTARI CHE SONO IN VENDITA. LE CANTINE DELLA BARDULIA ALL’AVANGUARDIA di Giuseppe Santaniello D 16 IL FIERAMOSCA Via Foggia, 118 - Barletta Tel. 0883 510 421 - Fax 0883 510 429 www.cantinedellabardulia.it [email protected] a alcune elaborazioni della Coldiretti sull’indagine Eurobarometro si rileva che l’86% dei consumatori italiani sono preoccupati per la sicurezza del cibo. È questa una giusta apprensione cresciuta negli ultimi anni in quanto effettivamente sono stati scoperti di recente alcuni prodotti alimentari sofisticati grazie ai minuziosi controlli che sono effettuati dagli Organi preposti: i NAS dei Carabinieri, la Dogana della Guardia di Finanza e gli Uffici Territoriali dell’Ispettorato repressione frodi (ICQ). È necessario intensificare questi controlli perché le disposizioni di legge ci sono e bisogna farle rispettare per contrastare le produzioni fraudolenti, ma le esigenze di un mercato globalizzato sono notevoli ed assorbono una offerta molto Grafico 1 - Quadro enologico nazionale variegata di prodotti. È quindi consigliabile preferire e consumare solo proe Unioncamere). Nella classificazione dei vini, rappresentata gradotti certificati e leggere attentamente ciò che per legge è indicato ficamente, si può rilevare che l’attuale orientamento del mercato nelle etichette. In Italia la materia è regolata dalle disposizioni è verso i vini doc-docg (dal 22% al 33%) fra i quali è appunto il contenute nella Lg. n. 4/2011 e nel DL. n. 10/1992 ed è appena vino Rosso Barletta doc De Nittis della Cantine della Bardulia. entrato in vigore il Nuovo Regolamento Comunitario sulle in- Questi vini sono i più garantiti in quanto prodotti da vitigni auformazioni nutrizionali obbligatorie delle etichette alimentari n. toctoni in zone controllate e definite da disciplinari di produzione 1169/2011 che contribuisce ad uniformare la legislazione di tut- con decreti legge. La garanzia per il consumatore è la tracciabilità ti gli Stati Membri Europei ed interviene in maniera sistematica e la conformità al disciplinare in cui sono specificati i fattori organella etichettatura degli alimenti garantendo ai consumatori il di- nolettici che devono caratterizzare l’uva ed il vino; inoltre queste ritto ad essere bene informati per la tutela della salute. produzioni sono sottoposte a rigorosi controlli all’intera filiera, in Già da tempo, però, in Italia erano in vigore le disposizioni in campagna ed in cantina, per il rispetto delle indicate caratteristimateria che non sono state abrogate anzi sono inglobate, in modo che in base ad un Piano definito anche con legge. più estensivo, nel nuovo Regolamento. Infatti la normativa già Mentre all’esame olfattivo e gustativo del consumatore è affiprevedeva nelle etichette degli alimenti le indicazioni riguardanti data la scelta di questi vini di qualità è necessario verificare, priil luogo di origine, le modalità ed i tempi di conservazione, il ma dell’acquisto, ciò che è riportato nella etichetta. Le indicazioni marchio ed il nome del produttore. Nel nuovo Articolato sono più importanti, per riconoscere la genuinità e la sicurezza alimenstate confermate queste indicazioni, è stata ribadita l’importanza tare, sono: la descrizione denominazione di origine controllata delle informazioni nelle etichette sulla presenza di additivi ali- seguita o preceduta dalla zona di produzione (zone doc-docg/igt: mentari, coadiuvanti e altre sostanze con effetti allergenici ed è Italia n. 403/118 - Puglia n.32/3), il nome dell’azienda preceduto stato specificato che ciascun Stato Membro può adottare apposite da prodotto e imbottigliato da, in quanto qualifica il vino ottenuto disposizioni nazionali concernenti ulteriori informazioni purché esclusivamente da uve vendemmiate da vigneti dell’azienda, il non vietino, ostacolino o limitino i principi generali stabiliti. titolo alcolometrico, la quantità ed il lotto che permette la tracQueste ultime informazioni possono riguardare in partico- ciabilità del prodotto; il lotto è un codice alfanumerico per mezzo lare classificazioni e indicazioni di provenienza come nel caso del quale è possibile identificare la partita di vino lavorata dalla dei prodotti vinicoli per i quali alcune recenti disposizioni della cantina ed il produttore delle uve. Il vino doc della Cantine della Comunità Europea hanno avuto impatto anche sulle regole di eti- Bardulia è prodotto solo dal vitigno autoctono “uva troia” da chettatura e presentazione dei vini in commercio, che sono state impianti a spalliera di aziende associate in agro di Barletta, tutte recepite nell’ordinamento nazionale (DL. 61/2010 – DM. una delle 32 zone doc della Puglia. 13/8/2012). In base a questa normativa il quadro enologico nazioAnche il settore oleario, come quello vinicolo, è regolamentanale, nella sua evoluzione dell’ultimo decennio può essere così to da disposizioni comunitarie e nazionali recentemente compenraffigurato (vedi grafico 1, fonte dei dati : elaborazioni Federdoc diate nel Regolamento di esecuzione (UE) n.29 del 13/1/2012 che LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 17 Agricoltura ha introdotto interessanti novità in materia di commercializzazione ed etichettatura. Infatti, per garantire l’autenticità del prodotto sono ora obbligatorie, nel commercio al dettaglio, solo confezioni di dimensioni ridotte (non superiore a lt. 5) provviste di un sistema di apertura adeguata che impedisca il riutilizzo del recipiente dopo l’esaurimento del contenuto originale. È stato inoltre stabilito (art. 3) che l’unico olio commestibile di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive ed unicamente mediante procedimenti meccanici è l’olio extravergine di oliva. L’indicazione olio extravergine di oliva è la prima che bisogna verificare per distinguere il prodotto più genuino e di qualità. È obbligatoriamente riportata nelle etichette di tutte le aziende che danno un sicuro affidamento e principalmente in quelle delle Cantine Cooperative come la Cantine della Bardulia che per Statuto, producono solo olio extravergine di oliva dei propri soci e non possono effettuare miscele con altri oli di origine non vegetale di incerta e dubbia provenienza. L’olivo è una coltura mediterranea ed infatti la sua produzione è concentrata nell’Italia Meridionale, particolarmente in Puglia che è la maggiore regione olivicola (Italia q.li 6,2 milioni – Puglia q.li 2,5 milioni) fonte dei dati Assoproli: L’olio extravergine di oliva è un olio alimentare caratterizzato da un contenuto elevato di grassi monoinsaturi, ha molte capacità benefiche grazie alla presenza di sostanze antiossidanti - fenoli e tocoferoli - ed alla proprietà di combattere il colosterolo. Il prof. Sergio Papa, Ordinario di Biologia molecolare nell’Università di Bari, ha recentemente reso noto i risultati di una interessante ricerca in base alla quale l’olio extravergine di oliva ha effetti curativi nel processo degenerativo cellulare del corpo umano. L’altro principale indicatore della qualità è il grado di acidità che è fortemente condizionato dallo stato fitosanitario delle olive, dalle tecnologie di trasformazione e di stoccaggio, operazioni garantite in modo ottimale nel layout produttivo della Cantine della Bardulia, (temperature elevate possono aumentare l’attività 18 IL FIERAMOSCA Capitaneria di Porto dell’enzima lipasi): più alto il valore dell’acidità più scadente è la qualità dell’olio. Una specificità positiva del profilo sensoriale dell’olio extravergine è il lieve gusto amaro e piccante: caratteristica dell’olio dop “Affiorato” della Cantine della Bardulia, degli olivi secolari ed estratto a freddo. Le indicazioni obbligatorie nelle etichette delle confezioni in commercio, prescritte dalla normativa sono : la esatta descrizione olio extravergine di oliva oppure il diverso tipo di olio (es.di sansa, lampante, di semi etc.), la denominazione di origine protetta seguita o preceduta dalla zona di produzione (zone dop: Italia n. 44 - Puglia n. 5 e fra queste la “Terra di Bari” dell’agro di Barletta) con l’utilizzo dell’eventuale marchio di garanzia, la designazione del luogo di origine, il nome dell’azienda di produzione, il quantitativo netto, il termine minimo di conservazione, il lotto di confezionamento in codice alfanumerico che garantisce la tracciabilità della produzione, in campagna e nel frantoio, in base ai controlli ed agli adempimenti prescritti per legge. È possibile aggiungere altre indicazioni facoltative in etichetta nei casi in cui il produttore intenda evidenziare una caratteristica distintiva dell’olio risultante da certificazioni e nel rispetto della normativa (affiorato, prima spremuta, estratto a freddo, etc.). Queste informazioni sono indispensabili per la individuazione delle eccellenze agricole locali - il vino doc “Rosso Barletta” e l’olio extravergine di oliva dop “Terra di Bari” della Cantine della Bardulia - che, specialmente in questi ultimi tempi, stanno avendo il giusto riconoscimento della loro qualità in quanto intimamente legate al territorio ed all’impiego di tecniche agroecologiche ed ecosostenibili frutto delle secolari esperienze e conoscenze dei “contadini”. Ma, questo è anche il “messaggio” della prossima Manifestazione Internazionale di Milano Expo 2015 dove sarà esposta una delle opere più pregevoli dell’illustre concittadino Giuseppe Denitts. Allora, Barletta non può e non deve rimanere fuori da questa attività promozionale mondiale! È assolutamente necessario fare qualcosa senza ulteriori indecisioni per non far perdere alla città un ruolo che ha sempre avuto nella sua storia. È un imperdonabile errore rinunziare alla partecipazione attiva all’EXPO 2015 e rimanere in un atteggiamento di indifferenza con una scarsa informazione, perché : …fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza… (Dante - Inferno canto XXVI) LUGLIO 2014 Capitaneria di Porto di Barletta cerimonia di cambio comandante S i è svolto presso la piazza d’armi del Castello Svevo di Barletta, alla presenza del Direttore Marittimo della Puglia e Basilicata Jonica, Contrammiraglio Giovanni de Tullio, la cerimonia di cambio comandante della Capitaneria di porto di Barletta, il Capitano di Fregata Pierpaolo Pallotti è subentrato al Capitano di Fregata Marco Benedini che ha lasciato il comando dell’ufficio dopo due anni di intensa attività a beneficio del territorio ed al servizio degli operatori del complesso mondo marittimo e dei cittadini tutti. Oltre ai reparti schierati in armi, hanno preso parte all’evento il gonfalone della città di Barletta, insignito della medaglia d’oro al valor militare, il Sindaco e il Prefetto della città della Disfida nonché autorità religiose, civili, militari, e rappresentanti del mondo del cluster marittimo. Dopo una breve allocuzione del Comandante cedente e del Sin- Il sindaco Pasquale Cascella con il nuovo comandante Pierpaolo daco di Barletta, ha preso la parola il Contrammiraglio Giovanni Pallotti e l’uscente Marco Benedini de Tullio che, nel sottolineare come la partecipazione degli illustri ospiti alla cerimonia ha consacrato la vicinanza e la fiducia della intera collettività locale nei riguardi di tutto il personale del Compartimento Marittimo di Barletta e del suo primo Comandante, ha invitato il Comandante Pallotti a continuare ad esercitare le funzioni di comando in sinergica, costante e di certo ricambiata collaborazione con tutte le istituzioni locali e forze di polizia per il perseguimento di un comune e preminente obiettivo: il bene della collettività attraverso l’osservanza della legge. SICUREZZA IN MARE, STRATEGIA PREVENTIVA. RILASCIATI I PRIMI TRE BOLLINI BLU Bollino blu al debutto nel Compartimento marittimo di Barletta, nel corso del primo week end d’estate. La motovedetta CP 845 Search and Rescue della Capitaneria di porto di Barletta ne ha rilasciati tre ad altrettante barche che, sottoposte a controllo, si sono rivelate in regola con la normativa di settore. Durante questa stagione, in mancanza di motivazioni specifiche, le imbarcazioni provviste di bollino blu non subiranno ulteriori verifiche. L’iniziativa, nasce dalla volontà del Sig. Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per monitorare in modo accurato il rispetto delle prescrizioni di sicurezza, dalla presenza delle dotazioni di salvataggio alla regolarità dei certificati ed al numero di persone imbarcabili; chi risulta in regola dopo l’ispezione, può apporre, sulla fiancata dello scafo, il bollino blu. In considerazione dell’imminente periodo clou della stagione estiva e, quindi, di un sicuro prevedibile incremento delle attività ludiche connesse con il mare, il Comandante della Capitaneria di porto di Barletta esorta gli utenti ad un “uso” più consapevole del mare e delle risorse ed al rispetto delle regole, ricordando che è sempre meglio prendere il mare essendo preventivamente informati. All’uopo, il numero blu 1530 per le emergenze in mare ed il sito istituzionale www.guardiacostiera.it sono sempre attivi per ogni utile informazione sulla costa ed in mare. LUGLIO 2014 NUMERO BLU 1530 PER L’EMERGENZA IN MARE La Capitaneria di porto di Barletta informa che anche quest’anno il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera, nell’ambito dell’attività di comunicazione a tutela della sicurezza in mare, ha predisposto la realizzazione del nuovo spot del “1530”, il numero per le emergenze in mare, che da questa estate, anche se digitato da telefono cellulare, mette in contatto diretto il segnalante con la Capitaneria di porto più vicina. La campagna di comunicazione si propone di rafforzare la sensibilità dei cittadini sulla necessità di rivolgersi - in caso di soccorso - direttamente al numero blu “1530”, in modo da stabilire una più immediata ed efficace comunicazione tra chi richiede l’intervento e la Guardia Costiera. Lo spot, nel duplice formato video e audio, è stato sceneggiato dal noto giornalista e autore Andrea Purgatori e diretto dal regista televisivo Paolo Marcellini. Testimonial d’eccezione, l’attore Claudio Amendola, che, nei panni del Comandante di una motovedetta della Guardia Costiera, si rivolge a tutti gli utenti del mare con un messaggio chiaro ed inequivocabile: “se siete in difficoltà non perdete tempo. Chiamate il 1530, la Guardia Costiera è con voi”. IL FIERAMOSCA 19 Prefettura BAT Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica Pianificazione servizi di ordine e sicurezza pubblica per il periodo estivo e prevenzione e contrasto incendi boschivi di Michele Lastella P resieduta dal Prefetto Clara Minerva, si è tenuta una seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di pianificare i servizi di ordine e sicurezza pubblica per la stagione estiva appena iniziata e per fare il punto della situazione sull’attività di prevenzione del rischio incendi boschivi e d’interfaccia e verificare il dispositivo operativo già individuato e collaudato nelle scorse stagioni estive. All’incontro hanno partecipato i responsabili provinciali delle Forze di Polizia, il presidente della Provincia, i Sindaci, il comandante della Capitaneria di Porto, il direttore del coordinamento del 118 e dei Pronto Soccorso della ASL, i rappresentanti dei Vigili del Fuoco, del servizio protezione civile della Regione, della Polizia Provinciale, delle Polizie Municipali e del coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato e gruppi comunali di protezione civile. Nel corso della riunione è stata effettuata una ricognizione delle principali criticità che si registrano nel periodo estivo nei comuni rivieraschi e nella zona di Castel del Monte e una verifica dell’adeguatezza dei dispositivi adottati negli anni precedenti. Si tratta, in generale, di problematiche di sicurezza determinate dallo spaccio di stupefacenti e dall’abuso di sostanze alcooliche, di fenomeni di disturbo della quiete pubblica causati da assembramenti chiassosi di giovani e dalla rumorosità dei locali pubblici nelle ore serali e notturne a causa del notevole flusso turistico nelle località marine. Si è convenuto di confermare le pianificazioni disposte in passato, che prevedevano lo svolgimento di mirati e coordinati servizi da parte delle Forze di Polizia e delle Polizie Municipali con il concorso della Polizia Provinciale. Per quanto attiene agli incendi boschivi, è stata ribadita, nell’ambito delle azioni di contrasto al fenomeno e di mitigazione del rischio, la fondamentale importanza dell’attività di prevenzione. Inoltre, è stata richiamata l’attenzione sulla necessità che le segnalazioni dell’avvistamento di colonne di fumo o focolai d’incendio siano tempestivamente inoltrate alla Sala Operativa Unificata Permanente (S.O.U.P.), attiva h 24. Continuerà l’impegno di vigilanza e monitoraggio delle zone a più alto rischio incendio del territorio provinciale, anche a seguito della sottoscrizione di convenzioni tra la Regione, gli Enti Locali e le associazioni di volontariato specializzate, con servizi di pattugliamento disposti dal Corpo Forestale dello Stato e dall’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali della Puglia secondo un programma già convenuto in precedenti Antonio Cilli, Complesso Monumentale “Real Monte di Pietà”, Sede della Prefettura, olio su tela cm. incontri. 120x70 LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 21 Provincia Provincia La Provincia per gli agricoltori Vela, prezioso strumento di comunicazione A seguito dell’incontro con le organizzazioni sindacali di categoria in merito alla problematica sulle cartelle esattoriali emesse dal Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia” per gli presenti hanno espresso la piena disponibilità ad affiancare i tecniimprenditori agricoli del territorio, riportiamo lettera a firma del ci del Consorzio e della Regione; 3. a stabilire limiti minimi e massimi nei quali operare, quanto Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani Francesco Venagli indici utilizzati alla base dei calcoli, che tengano conto dei tola alla Regione Puglia e al Consorzio Bonifica “Terre d’Apulia”. “A seguito di numerose sollecitazioni di Comuni, Associazioni e servizi effettivamente resi e dei benefici ricevuti, in ossequio al geCittadini, ho provveduto a convocare un incontro con le Organizza- nerale principio di sostenibilità del tributo. Nel confermare la più ampia disponibilità di tutti i soggetti prezioni regionali del settore Agricolo. Tanto per un esame congiunto senti, si confida in urgenti determinazioni della Regione Puglia che della situazione relativa alle cartelle esattoriali richiamate in ogsuperino lo stato di confusione ed incertezza degli agricoltori in getto che hanno scatenato iniziative di protesta con la discesa in vista della scadenza a breve degli avvisi di pagamento pervenuti ai piazza degli imprenditori agricoli. concittadini.” All’incontro erano presenti: la Federazione Regionale Coldiretti Puglia, la Confederazione Italiana Agricoltori Puglia, la Federazione Regionale degli Agricoltori di Puglia (Confagricoltura), la Confederazione Produttori Agricoli (Copagri), la Federazione Regionale Cooperative Agricole ed Agroalimentari Puglia (Confcooperative). Ampio ed approfondito è stato l’esame che ha visto l’analisi ed il contributo di tutti i rappresentanti presenti di cui si richiamano di seguito e sin«Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire». Usa un proverbio alquanto teticamente le determinazioni. significativo il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, nel lamentare i ritardi della Regione Puglia per eseguire i lavori di • Premessa l’unanime e positiva considerazione manutenzione straordinaria e di sistemazione definitiva del Canale Ciappetta sul ruolo dei Consorzi di Bonifica, quali orgaCamaggio. nismi di autogoverno di conservazione e difesa Come si ricorderà, infatti, nel luglio dello scorso anno il Presidente Ventola del suolo e di tutela ed uso delle risorse idriche ed i Sindaci delle Città di Andria e Barletta, Nicola Giorgino e Pasquale (prova ne sono quei Consorzi - es. quello di CaCascella, chiesero alla Regione Puglia ed al Presidente Vendola di intervenire pitanata - che offrono servizi a costi adeguati), per risolvere definitivamente l’emergenza del Canale. Una richiesta cui fece gli stessi possono e devono essere rilanciati seguito la costituzione di un tavolo tecnico-istituzionale, in capo alla Regione, • Ritenendo ingiusti ed errati gli avvisi di pagaed alcuni incontri apparentemente risolutivi. menti relativi al tributo 630 Bonifica terreni e «Ma in realtà non se n’è saputo più nulla - afferma il Presidente Ventola bonifica fabbricati 2014, emessi dalla concessio-. Nel tavolo tecnico-istituzionale istituito in Regione erano stati quantificati naria SOGET per il Consorzio Terre d’Apulia, in in 7 milioni di euro i lavori di manutenzione straordinaria del Canale, da quanto non effettivamente commisurati al benefirealizzarsi entro la stagione invernale. Lavori dei quali non si è avuta alcuna cio reale dei destinatari dei servizi resi dal Contraccia. Per non parlare dei 70 milioni di euro per la sistemazione definitiva del sorzio ed affatto sostenibili da parte degli stessi, Canale, che la Regione si era impegnata a prevedere nella programmazione colpiti, tra l’altro, da continue avversità climatidei fondi comunitari 2014-2020 ma che, evidentemente, non sono mai stati che e di mercato in una congiuntura difficile. programmati». Si chiede che la Regione Puglia: Risposte, dunque, che tardano ad arrivare, tanto da indurre il Presidente - disponga un atto di indirizzo nei confronti del Ventola a rivolgersi nuovamente ai vertici regionali. «Visto che quanto Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia teso all’anconvenuto non ha mai avuto seguito, ho chiesto al Presidente Vendola ed al nullamento/sospensione in autotutela degli avvisi suo Capo di Gabinetto, Davide Pellegrino, di fissare con urgenza un nuovo al fine di aprire un tavolo di supporto e verifica nei incontro. Mi auguro che almeno questa volta possa arrivare un cortese cenno confronti del Consorzio affinché si proceda: di riscontro. Questo territorio merita più rispetto ed attenzione». 1. ad un censimento che accerti le ditte catastaLa nota a firma del Presidente della Provincia è stata trasmessa per li effettivamente esistenti sul territorio; conoscenza ai Sindaci di Andria e Barletta, Nicola Giorgino e Pasquale 2. alla elaborazione di un piano industriale di Cascella. breve, medio e lungo periodo, per il quale tutti i CANALE CIAPPETTA CAMAGGIO «Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire» 22 IL FIERAMOSCA LUGLIO 2014 S empre più aggiornata, vivace e dinamica. È l’applicazione informatica “Vela” (Verso il Lavoro) per smartphone e tablet, della Provincia di Barletta Andria Trani, dedicata ai servizi per il lavoro, online da poco meno di un anno. Da pochi giorni, il prezioso ed innovativo strumento di comunicazione con i cittadini si è ulteriormente arricchito di un nuovo sistema di pubblicazione delle offerte di lavoro: una sorta di portale Sintesi a portata di un click, sempre aggiornato sulle ultime opportunità e sui servizi erogati dai Centri per l’Impiego della Provincia. «A cominciare da oggi, dunque, i cittadini potranno candidarsi alle varie opportunità presenti sul portale Sintesi anche attraverso il proprio dispositivo mobile, attraverso l’app Vela - ha spiegato l’Assessore alle Politiche del Lavoro, Formazione Professionale e Pubblica Istruzione Giovanni Patruno -. Ogni Centro per l’Impiego riceverà le autocandidature degli utenti a mezzo posta elettronica per l’offerta di competenza, praticamente in tempo reale. È questo un ulteriore passo verso lo sviluppo dei servizi per i cittadini attraverso il potenziamento degli strumenti di comunicazione online, da parte di una Provincia giovane che parla sempre più il linguaggio dei giovani cui si rivolge». L’app “Vela” è uno spazio virtuale completamente gratuito in cui orientarsi, confrontarsi, apprendere in modo diretto e facilmente accessibile per i giovani; uno spazio in cui potersi continuamente aggiornare in tempo reale su offerte di lavoro, concorsi pubblici e tirocini formativi. Dopo averla scaricata, la App consente l’accesso ad un’area riservata con il proprio profilo e di entrare nella Community Virtuale del mercato del lavoro. Molte le opportunità offerte e i servizi disponibili cliccando su altrettante icone interattive: uno spazio libero, un forum per lo scambio di informazioni, modulistica e materiale vario, un’area virtuale dove poter dialogare con gli utenti online e pubblicare pensieri, idee, proposte; ancora, una bacheca virtuale liberamente consultabile delle offerte di lavoro della Provincia, con la possibilità di autocandidarsi e la possibilità di inserire la propria richiesta di lavoro, di personale, di collaborazione o di caricare il curriculum vitae. Diretto, poi, il collegamento con i profili della Provincia sui principali social network (Facebook e Twitter), oltre alla mappa interattiva con la geo localizzazione dei luoghi di interesse (scuole, enti di formazione, Centri per l’Impiego, InformaGiovani, biblioteche comunali, università, agenzie per il lavoro) con relativi recapiti. Nell’area formazione previsto un percorso di orientamento attraverso il quale, rispondendo a semplici domande, sarà possibile individuare la professione desiderata, leggere la scheda della professione con il percorso scolastico da seguire e accedere ai corsi di formazione attinenti. L’area “Richiedi un APPuntamento” permetterà infine di selezionare le domande sulla base dell’oggetto della richiesta, mentre quella “dialogo con il Cpi” di inviare una mail al Centro per l’Impiego della propria città direttamente dallo Smartphone o Tablet. LUGLIO 2014 AMBIENTIAMOCI PULIZIA STRAORDINARIA DELLE SPIAGGE PUBBLICHE 80mila euro per la pulizia straordinaria delle spiagge pubbliche dei Comuni costieri (Barletta, Trani, Bisceglie e Margherita di Savoia). È quanto stanziato anche quest’anno dalla Provincia di Barletta Andria Trani nell’ambito della campagna di sensibilizzazione ambientale “Ambientiamoci” e del progetto “Green Bat”. «Prosegue la mission della Provincia per proteggere l’ambiente e le sue risorse - ha affermato il Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani Francesco Ventola -. Già lo scorso anno abbiamo voluto sostenere economicamente gli interventi di pulizia delle spiagge, effettuati dai singoli Comuni. Iniziativa che abbiamo convintamente voluto ripetere anche in occasione di questa stagione estiva». I lavori saranno eseguiti dal personale e dalle ditte appaltatrici dei Comuni di competenza, con il supporto tecnico del Settore Ambiente della Provincia. A ciascun comune sarà erogato dalla Provincia un contributo economico di 20mila euro finalizzato alla pulizia delle spiagge; al termine delle operazioni sarà apposta una cartellonistica per la sensibilizzazione ambientale ed i Comuni provvederanno a trasmettere alla Provincia una relazione riepilogativa con particolare attenzione alla quantità ed alla tipologia di rifiuti raccolti, oltre alle iniziative di comunicazione e sensibilizzazione svolte, nei confronti dei cittadini, anche con la collaborazione delle associazioni di tutela ambientale o le associazioni di categoria degli stabilimenti balneari. «Conosciamo tutti le grandi difficoltà economiche per le casse comunali, dovute ai pesanti tagli dei trasferimenti di risorse da parte del Governo centrale ha commentato il Presidente Ventola -. Per questo siamo voluti intervenire in loro soccorso, cercando di alleviare i costi ordinari sostenuti per offrire ai cittadini ed ai turisti spiagge pulite ed accoglienti. Il mare è certamente una delle eccellenze che questo territorio è in grado di offrire. Faccio appello alla sensibilità ed al senso civico dei nostri concittadini, affinché sappiano tutelarlo e difenderlo da chi, purtroppo molto spesso, si diverte a depredarne il fascino con comportamenti indegni». IL FIERAMOSCA 23 Chiesa I nuovi incarichi pastorali V Una delegazione della Diocesi guidata dall’Arcivescovo accolta dal sindaco Cascella L’Arcivescovo Giovan Battista Pichierri è stato accolto a Palazzo di città dal sindaco Pasquale Cascella in occasione di un incontro tra una delegazione dell’Arcidiocesi di Trani-BarlettaBisceglie composta dal vicario generale mons. Savino Giannotti, dal vicario episcopale mons. Filippo Salvo e dall’economo diocesano mons. Angelo Dipasquale, e l’intera Giunta e i dirigenti del Comune sulle problematiche riguardanti i rapporti tra la Chiesa diocesana e l’Amministrazione. L’incontro ha consentito, in sintonia con lo spirito di collaborazione che ha come riferimento il bene della comunità cittadina, di verificare alcune pratiche aperte da tempo, in particolare, quella riguardante il seguito da dare al protocollo d’intesa tra il Comune e l’Arcidiocesi sottoscritto il 19 dicembre 2009, finalizzato alla ristrutturazione e riqualificazione dell’ex convento di S.Antonio (già allora inserito in un piano di valorizzazione dei beni comunali) per l’istituzione di un Museo diocesano e di altre strutture culturali. È stato a tal fine concordato di verificare lo stato del progetto e dei fondi necessari alla sua realizzazione. Più in generale, sono stati fissati momenti di verifica a livello tecnico sulle problematiche risultate ancora irrisolte relative alle nuove parrocchie nella zona della 167 e in altre aree bisognose di edilizia di culto, oltre che alla salvaguardia del patrimonio storico ecclesiastico. L’Arcivescovo e il sindaco hanno concordato un successivo momento di confronto e di verifica operativa delle soluzioni prospettate. L’occasione ha consentito al sindaco anche di rivolgere, a nome dell’Amministrazione, un sentito augurio a mons. Giannotti per il 50° della sua ordinazione sacerdotale. enerdì 20 giugno 2014, S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, ha ufficializzato i nuovi incarichi pastorali e annunciato le date relative all’ordinazione presbiterale di sette diaconi. Di seguito, il documento vescovile nella versione integrale. Da quest’ultimo, si evince che la preannunciata apertura dell’Arcidiocesi a nuove collaborazioni con altre chiese, quali quella dell’Uganda (Africa) e quella di Casal Monferrato (Italia), in aggiunta a quella da più di venti anni attiva in Brasile con la presenza di Don Mario Pellegrino, ora si avvia a divenire operativa in quanto Mons. Pichierri ha indicato i sacerdoti che vi si prepareranno. Incarichi pastorali a partire dal 2014 - Don Ruggiero Lattanzio - Parroco al “S. Cuore” in S. Ferdinando di Puglia. - Don Mauro Sarni - Parroco a “S. Agostino” in Bisceglie. - Don Giorgio Del Vecchio - Pastorale diocesana dei sordi e collaboratore pastorale presso la Parrocchia S. Giovanni in Trani. - Don Vito Carpentiere e Don Domenico Savio Pierro si preparano per la missione in Uganda: CUM (Verona), Inghilterra per perfezionare la lingua inglese, Arcidiocesi di Gulu in Uganda per un primo periodo di ambientazione e apprendimento della lingua locale. - Don Peppino Lobascio da settembre si inserisce nella Diocesi di Casal Monferrato con presenza saltuaria di Don Domenico Bruno. - Don Giuseppe Cavaliere - Amministratore parrocchiale a “S. Nicola” in Barletta. - Don Claudio Gorgoglione - Vicario parrocchiale al “Buon Pastore” in Barletta. - Don Michele Barbaro in qualità di vice-presidente dell’IDSC, assume l’incarico della presidenza. - Mons. Luigi De Palma - Assistente unitario dell’Azione Cattolica diocesana e assistente del settore adulti. Don Leonardo Sgarra - Commissario della Fondazione Casa del Clero “S. Ruggero” in Barletta. - Don Stefano Montarone - Consulente ecclesiastico regionale del Centro Sportivo Italiano con nomina della CEP dal 9 giugno. - Prof. Francesco Piazzolla - oltre ad essere Responsabile del Settore Apostolato Biblico Diocesano, insegnerà per tre anni presso la Facoltà Biblica dei frati minori in Gerusalemme. Ordinazioni presbiterali - 13 settembre - d. Nicola Grosso - Chiesa Madre in Trinitapoli. - 20 settembre - d. Nicola Salvemini - SS. Crocifisso in Barletta. - 31 ottobre - d. Domenico Bruno - Cattedrale in Trani. - 27 dicembre - d. Vincenzo Bovino - Incoronata in Corato. - 5 gennaio 2015 - d. Luigi Ciprelli - Sacra Famiglia in Corato. - 11 aprile 2015 - d. Marco Pellegrino - Sacra Famiglia in Corato. -23 maggio 2015 - d. Francesco Filannino - Spirito Santo in Barletta. Trani, 20 giugno 2014 Giornata di santificazione sacerdotale X Giovan Battista Pichierri Arcivescovo LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 25 Notizie in breve Premio cultura 5774 al pianista Francesco Lotoro “È detto che quando una cultura, delle tradizioni, non vengono praticate da più di tre generazioni, esse si perdono inesorabilmente. Ecco perché quello che sta accadendo nel Meridione d’Italia, dopo un vuoto di presenza ebraica durato oltre 500 anni, si può chiamare quasi un miracolo”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha salutato l’assegnazione del Premio Cultura 5774 a Francesco Lotoro, uno dei grandi protagonisti della rinascita ebraica nel Sud, pianista e artefice della grande raccolta delle musiche prodotte nei campi di concentramento durante gli anni della seconda guerra mondiale. A introdurre la premiazione nel corso del Moked 5774, il grande ritrovo dell’ebraismo italiano che si è svolto in questi giorni a Milano Marittima, è stato il Consigliere UCEI Victor Magiar, che ha ricordato proprio come “è arrivato il momento che l’epico lavoro iniziato da Lotoro da solo entri in una struttura e in un’organizzazione”. “Questo riconoscimento è il premio più bello, perché proviene da casa mia - ha sottolineato Lotoro -. Il Meridione ha un grosso debito nei confronti dell’ebraismo, soprattutto un debito di bagaglio umano, che oggi possiamo ritrovarci a colmare. Oggi la geografia dell’Italia ebraica è più completa”. A colloquio con Pagine Ebraiche Lotoro ha anche raccontato il suo percorso per salvare dall’oblio le musiche concentrazionarie; “Fu all’inizio degli anni ’90 che scoprii le musiche provenienti dal campo di Terezin. Da allora quella che poteva rimanere una semplice curiosità si è trasformata in una missione di vita. Queste musiche sono la prova della sconfitta spirituale e intellettuale del nazismo. Ecco perché devono uscire dai campi”. BENI CULTURALI: TRA CONTRATTI PUBBLICI E TESTIMONIANZE DI CIVILTÀ E BELLEZZA: UN CONVEGNO NAZIONALE NEL CASTELLO DI BARLETTA Nel nostro Paese si concentra il 70% del patrimonio culturale di tutto il mondo, secondo stime dell’Unesco. Ma quali sono le attenzioni che l’Italia rivolge alla conservazione dei suoi beni? Esiste un’adeguata promozione e valorizzazione? Se ne è parlato il 20 giugno 2014, nella Sala rossa del Castello di Barletta, nell’ambito di una vera e propria assise sulla disciplina dei beni culturali: “Tra contratti pubblici e testimonianze di civiltà e bellezza” è il tema della giornata. Dal caso Pompei alle sponsorizzazioni delle opere di restauro; dalla gestione dei servizi aggiuntivi nei siti di interesse culturale alle responsabilità risarcitorie; dalla tutela degli interessi tecnicoscientifici alle complessità amministrative; dalle più recenti normative alle pronunce dell’Autorità di vigilanza: un caleidoscopio tematico su cui sono chiamati a confrontarsi accademici di rilievo nazionale come Gabriella Racca dell’Università di Torino, Annamaria Angiuli e Andrea Violante dell’Università di Bari, Fabio Cintioli dell’Università di Roma “S. Pio V”; illustri giuristi come Giancarlo Montedoro e Marco Lipari Presidente di Sezione del 26 IL FIERAMOSCA In città Csi, esperti professionisti del settore come Ruggero Martines, già Direttore regionale per la Puglia dei beni culturali della Puglia, e poi rappresentanti istituzionali, operatori e cittadini. Organizzato dal punto di vista scientifico dai relatori, avv. Giuseppe Tempesta e arch. Marialba Berardi, il convegno si è sviluppato su singoli temi presentati dal prof. Vincenzo Caputi Iambrenghi, dopo i saluti delle Autorità: (il Sindaco di Barletta Pasquale Cascella, il Rettore dell’Università di Bari Antonio Uricchio, i Presidenti degli Ordini degli avvocati del Tribunale di Trani, Francesco Logrieco, degli architetti PPC della BAT, Giuseppe D’Angelo, della Provincia BAT, Francesco Ventola). A conclusione le considerazioni di un appassionato cultore dei beni culturali come Corrado Allegretta, Presidente del TAR Puglia, ispiratore del convegno. La giornata si è conclusa con la visita guidata di una storica dell’Arte, Giuseppina Caroppo, alla Pinacoteca De Nittis nel Palazzo della Marra. ARRIVA “E… STATE IN BIBLIOTECA” Con l’estate arriva “E…state in biblioteca”. L’iniziativa della biblioteca comunale “Sabino Loffredo” è rivolta ai bambini in età scolare e si svolgerà durante i mesi di giugno e luglio. Nello specifico, il programma prevede: Un tuffo in un mare di libri - Incontri di lettura e attività di laboratorio finalizzate alla creazione di origami, che si svolgeranno presso la Piazza d’Armi del Castello nei pomeriggi di ogni mercoledì dal 25 giugno al 16 luglio, dalle ore 17,30 alle ore 18,30; La Biblioteca fuori di sé - Le domeniche 29 giugno e 6 luglio la biblioteca comunale si è trasferita nei giardini del castello, dove è stato allestito un gazebo appositamente predisposto per fornire informazioni sui servizi bibliotecari, effettuare iscrizioni e distribuire materiale informativo. È inoltre disponibile una selezione di libri aventi per argomento l’estate, che potranno essere sfogliati e presi in prestito; Una notte in biblioteca - L’iniziativa, realizzata con la collaborazione dell’Associazione Culturale “Laportablu”, è rivolta a bambini di età compresa tra gli 8 e 10 anni (per un massimo di 20 partecipanti) e prevede l’iscrizione obbligatoria gratuita attraverso la sottoscrizione da parte di uno dei genitori del modulo di adesione appositamente predisposto. I bambini hanno avuto la possibilità di dormire nella struttura bibliotecaria e partecipare ad attività di laboratorio creativo di art-attak, visite guidate notturne alla biblioteca e spettacoli di letture animate. All’iniziativa hanno collaborato la Soc. Coop. Lilith Med 2000 e l’unità del Servizio civile già impegnate presso la Biblioteca. NOTIZIE IN BREVE SALVIAMO LA BANDIERA DEL NONO REGGIMENTO GARIBALDINO Michele Borraccino, già promotore di numerose iniziative dirette a ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia, negli ultimi tempi ha intrapreso una serie di iniziative dirette a una maggiore conoscenza del testo della Costituzione e della bandiera italiana. E perché no, anche della bandiera con la quale il IX reggimento garibaldino si coprì di gloria alla battaglia di Bezzecca il 20 luglio del 1866. La bandiera era stata cucita dalle orfanelle del Conservatorio del Monte di Pietà in occasione del grande raduno dei garibaldini dell’Italia meridionale proprio a Barletta, sulla piazza della Stazione, davanti al sindaco Nicola Parrilli. A guidare il nostro reggimento, durante lo scontro, il luogotenente Marcone. Quella bandiera, un mese dopo, fu rimandata a Barletta, con una lettera del colonello Menotti Garibaldi che si compiacque dell’onore dei nostri soldati. Quella vittoria, propiziata anche dalla presenza del nostro reggimento, fu l’unica della Terza Guerra d’Indipendenza, perché l’altra battaglia, quella navale, fu purtroppo malamente persa dall’ammiraglio Persano. Ora Borraccino ha inoltrato una petizione al sindaco con la quale chiede che venga restaurata in quanto, in tutti questi anni, si è logorata. “CORRUZIONE E ILLEGALITÀ: TRA PREVENZIONE E REPRESSIONE” Presso la sede del Consiglio Provinciale di Barletta Andria Trani si è tenuto il Convegno sul tema “Corruzione e illegalità: tra prevenzione e repressione” organizzato dall’Amministrazione Provinciale con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Magistrati e dell’Ordine degli Avvocati di Trani. Il Prefetto Clara Minerva nel suo intervento ha evidenziato che la lotta alla corruzione non deve essere svolta esclusivamente dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura Penale e Contabile ma deve fondarsi su politiche di prevenzione poste in essere dalle pubbliche Amministrazioni nei settori particolarmente a rischio. LEGGE REGIONALE SU GIOVANI E AGRICOLTURA. IL COMMENTO DI FILIPPO CARACCIOLO L’agricoltura rientra tra le principali risorse della nostra Regione. La legge regionale da poco entrata in vigore incentiva il recupero dei suoli agricoli. Agricoltura e giovani è il binomio sul quale ha voluto investire la Regione Puglia al fine di favorire il ricambio generazionale e lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. Per favorire l’agricoltura ed incentivare l’occupazione invito le amministrazioni del nostro territorio ad attivare da subito, tramite gli uffici competenti, le procedure per l’individuazione dei suoli agricoli da mettere a disposizione. Iniziativa legislativa della Regione Puglia a favore di agricoltori di età inferiore ai quarant’anni. Con la pubblicazione nel bollettino LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 ufficiale regionale n. 66 è in vigore dallo scorso 26 maggio la legge per l’accesso dei giovani all’agricoltura. La legge regionale n. 26/2014 contiene disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono ed il consumo dei suoli agricoli. Tra i principi fondamentali che hanno ispirato la nuova legge regionale c’è la conservazione del suolo in quanto bene comune e risorsa non rinnovabile, determinante per la difesa dell’ecosistema e delle caratteristiche del paesaggio, per la prevenzione del dissesto idrogeologico, per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari tipiche e di qualità. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, i comuni provvedono al censimento dei terreni agricoli o a vocazione agricola, appartenenti al proprio patrimonio, nell’ambito dei quali individuare gli immobili da destinare annualmente, con apposito bando pubbico, alla locazione con contratto agrario a giovani imprenditori agricoli singoli o associati in forma cooperativa, così come definiti dal regolamento (CE) 1305/2013. Gli avvisi pubblici regionali e comunali devono prevedere esclusivamente l’affidamento in concessione o locazione dei terreni di proprietà pubblica a favore degli agricoltori di età inferiore a quarant’anni. Priorità ai giovani al primo insediamento. Le locazioni devono prevedere il vincolo di destinazione agricola per un periodo equivalente alla durata del rapporto. INTRECCIARE I FILI TRA LE CULTURE L’Università della Terza Età di Barletta ha concluso l’anno accademico 2013-14 con una Mostra organizzata in collaborazione con il locale Club UNESCO, Il tema prescelto è stato “INTRECCIARE I FILI TRA LE CULTURE”, frutto di un progetto teso a conoscere e a confrontarsi con gli altri popoli, che ha visto gli iscritti dell’Unitre coinvolti nella ricerca dei materiali e nell’allestimento. Sono stati gli stessi allievi a farsi carico di accompagnare i visitatori in un percorso che evocava ricordi legati a Paesi e culture geograficamente lontane ma che hanno anche diversi punti di contatto, tra questi il legame con le tradizioni, con il sacro e i valori tramandati di generazione in generazione. a cura di Stefania Patella STUDIO DENTISTICO CANFORA dei Dottori Cesare e Rita Canfora anni Da 40 servizio o tr s al vo 011) (1971-2 •Chirurgia dentale •Odontoiatria estetica •Ortodonzia tradizionale •Ortodonzia estetica InvIsalIgn® •Protesi fisse e mobili •Impianti immediati ed osteointegrati •Paradontologia Barletta • Corso Garibaldi 85 - tel. 0883 347 642 www.studiocanfora.it • [email protected] IL FIERAMOSCA 27 In libreria La devozione dei Barlettani verso la Madonna dello Sterpeto PEDICO di Renato Russo N ella seconda metà del XII secolo, fra il 1150 e il 1200, mentre i Normanni edificavano la prima cinta urbica della città e il turrito bastione (il baluardo attorno al quale si sarebbe formato il castello), il territorio di Baruli - come si chiamava Barletta nel Medioevo - si presentava come un grande operoso cantiere dove erano in via di completamento i lavori di costruzione di S. Maria Maggiore, S. Sepolcro e S. Giacomo, le prime tre chiese attorno alle quali si inurbarono i primi tre pittagi, i primordiali quartieri che - fra mito e storia - sono all’origine della civitas barolitana. E inoltre, poiché quelli erano gli anni delle prime Crociate, a cura dei numerosi ordini cavallereschi e monastici che stazionavano nella nostra città in attesa di partire per la Terrasanta, in gran numero sorsero chiese e monasteri, distrutti dall’usura del tempo e dalle guerre: S. Samuele dei Premostrantesi, S. Giovanni dei Cavalieri di Gerusalemme, S. Leonardo dei Templari, S. Maria Maddalena, S. Maria di Nazareth, S. Lazzaro, S. Tommaso e S. Maria dei Teutonici. Negli stessi anni in cui questo grande fervore devozionale manifestava la sua fede attraverso la costruzione di solenni basiliche ed esoterici templi, a pochi chilometri da Barletta, sulla via per Trani, ad opera di un gruppo di modesti conventuali cenobitici, veniva eretta una piccola chiesa, forse il rifacimento di un tempietto anacoretico basiliano ancora più antico dedicato al culto di una Madonna che, dalla selvatichezza agreste del luogo - stirpibus refertus - da tempo immemorabile era chiamata dello Sterpeto. Invero di chiese dedicate alla Madonna, nel Medioevo, a Barletta ce n’erano tante. Ne abbiamo contate venticinque, di cui sono giunte sino a noi soltanto sei. Eppure, se la più influente fu S. Maria Maggiore, la titolare della Cattedrale, centro non solo religioso ma anche punto di convergenza del movimento politico e amministrativo della città, ben presto - nello spirito evangelico - la più devozionata divenne la piccola, modesta chiesetta rurale della Madonna dello Sterpeto, soprattutto da quando, attorno alla metà del XVII secolo, venne ritrovata la Sacra Icona. Ed un motivo c’è. Mentre infatti, con la edificazione della Cattedrale, era stato innalzato un tempio alla Vergine Assunta, la cui saldezza dommatica era nella ortodossia della liturgia assunzionistica, la grande popolarità di cui ha sempre goduto la Madonna dello Sterpeto nel cuore dei Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio Barletta Renato Russo Santuario Maria SS. dello Sterpeto - profilo storico Editrice Rotas-Barletta, pp. 248 - e 16,00 Con il contributo dell’imprenditore di Aldo Musti LUGLIO 2014 Barlettani, fin dai tempi più antichi, è dovuta alla sua accessibilità, alla sua familiarità. La Madonna dello Sterpeto, infatti, al contrario delle altre Madonne, ritenute agli occhi del popolo barlettano più riservate, è invece familiarmente considerata una di casa, una della famiglia, una parente prossima alla quale rivolgersi con affettuosa semplicità nei momenti di più acuto e drammatico bisogno. Come altro spiegare, diversamente, che sia l’immagine sacra più presente nelle nostre case? Come altro spiegare la consolidata tradizione popolare di andarla a prendere sulla via per Trani la sera del primo maggio, per accompagnarla in Cattedrale e poi riportarla, alle prime luci del primo giugno, a casa sua, nel suo Santuario? Come altro spiegare la straordinaria partecipazione di popolo al passaggio della Santa Patrona durante la tradizionale processione di metà luglio e il gran numero di ex voto raccolti nel suo eremo agreste? Ed è proprio facendosi interprete di questo sentimento diffuso e genuino, spontaneo e autentico, che nel lontano 1732 la Curia pontificia romana intervenne presso l’arcivescovo di Trani affinché assecondasse il sentimento popolare orientato spontaneamente verso una profonda devozione per la Madonna dello Sterpeto, facendola assurgere, quell’anno stesso, a Patrona della città. Certo è sempre la stessa Madonna che si venera sia allo Sterpeto che nella Cattedrale, come nelle altre chiese cittadine, ma se l’immagine sacra - per dirla col Besson - rappresenta per i suoi devoti la mediazione corporea e distinguibile di un sentimento religioso profondo e radicato, quella verso la bruna icona bizantina, esprime una diffusa, amorevole irresistibile attrazione. E questa coralità di gioiosa e devota affezione verso la Madonna dello Sterpeto spiega perché, fin dai tempi più antichi, nei momenti più tragici, durante un terremoto o una guerra, un’epidemia o una carestia, il pensiero non di uno, IL FIERAMOSCA 29 In libreria Libreria Liverini La chiusura della libreria Liverini è come una ferita inferta alla città Presentazione di Padre Gennaro Citera* Il nuovo Santuario di Maria SS. dello Sterpeto visto di fronte dieci o cento devoti, ma di un’intera città, si volga spontaneo e fiducioso verso questa devozione che ancor oggi, al di là delle differenze economiche o partitiche, sociali o ideologiche, riesce a tenere unito un popolo, per altro verso da tempi lontanissimi conosciuto più per le sue divisioni che per le sue indulgenti tolleranze. * * * Questa è la storia di un’antica piccolissima chiesa di campagna che, ai margini di una città, è cresciuta con essa da un tempo così lontano, che se ne perdono le tracce agli albori di un’aurora remotissima. Questa è la storia della lenta crescita di un eremo rurale e periferico, che dall’arida polverosa sterpaglia che anticamente gli ha assegnato il proprio nome, è assurto nel tempo prima a santuario della civiltà contadina, in tempi più recenti a baricentro della moderna imprenditorialità industriale, attraverso la plurisecolare costanza di una devozione popolare che pur nel variare dei tempi e in mezzo a mille traversie, non ha mai trovato pause o affievolimenti. Questa è la storia di un piccolo tempio, ma è soprattutto la storia di una grande devozione, quella di un popolo che, sia pure nello smarrimento dei difficili tempi che viviamo, resta ancora uno dei pochi tabernacoli dell’anima in grado di preservare, alle soglie del terzo millennio, sentimenti religiosi che vanno oltre il mero fenomeno devozionale, per affidare alle future generazioni la salvaguardia di quei valori di generoso altruismo e di umana solidarietà che oggi appaiono irrimediabilmente compromessi. NUOVA SEDE BARLETTA VIA REGINA MARGHERITA 34 Tel./Fax 0883 332 464 · Cell. 393 301 26 75 [email protected] · www.fotorudy.it 30 IL FIERAMOSCA A distanza di diciassette anni, proprio in coincidenza con il mio lungo mandato parrocchiale, va in libreria la seconda edizione della storia del Santuario dello Sterpeto, una edizione che aggiorna la precedente per più versi. Intanto la sua ripartizione temporale, nella puntuale cronologizzazione dei quattro tempi in cui è divisa la storia del Santuario: la tradizione, la storia antica, la storia moderna, la storia attuale. Quindi la parte documentale e devozionale alla prima collegata da una ricostruzione storica delle principali date che hanno segnato la storia del culto mariano e quindi del suo patronato sulla città. Un particolare encomio merita la puntuale ricostruzione del quarto capitolo, che si sofferma sull’ormai ultrasessantennale presenza degli Oblati di S. Giuseppe a Barletta. Presenza che - da un punto di vista monumentale - si identifica con l’attuale Santuario realizzato nel 1977. * * * Il testo si fa apprezzare non solo per la completezza delle sue informazioni, ma anche per la ricca documentazione fotografica, 140 immagini che - tra stampe e fotografie - aiutano a capire i tempi e a ricostruire gli avvenimenti. Rispetto alla prima, questa seconda edizione ha anche il pregio - che sarà particolarmente gradito dagli studiosi - dell’indice dei nomi. La storia del Santuario di Maria SS. dello Sterpeto raccontata in questo volume non è importante solo come ricostruzione meramente storica, ma anche devozionale di una città verso la sua Madonna alla quale ha indirizzato il suo culto fin dai tempi più remoti, fin da quando la tradizione vuole che siano sorte insieme, la basilica nel quartiere della Marineria, cioè S. Maria de Baruli, e la chiesina dedicata al culto di Maria SS. dello Sterpeto. Una contestualità edificatoria che se si è precisata in un duplice culto mariano, quello di Maria Assunta e della Vergine dello Sterpeto, ha trovato il momento di sintesi storica e devozionale nel mese mariano quando, dal Santuario, la sacra Icona della Vergine torna in città, ospite di S. Maria Maggiore per l’intera durata del mese di maggio. Questo libro, che va ad aggiungersi alle altre pubblicazioni da me promosse in questi anni di rettorato al Santuario, rappresenta un punto fermo sia per i numerosi devoti della Vergine dello Sterpeto, sia per gli studiosi interessati alla storia del culto della Sacra Icona, nel corso della sua lunga plurisecolare vicenda. * * * Quanto all’autore di questo libro, credo che i barlettani debbano avere un debito di riconoscenza verso di lui e la sua casa editrice per gli studi e le ricerche fatte in tutti questi anni sulla città: sulla storia della Cattedrale di S. Maria e sulla basilica del Santo Sepolcro, sulla storia del Santuario ma anche sulle tante chiese e conventi come sui tanti protagonisti che hanno dato lustro alla storia di Barletta, senza il cui ricordo potrebbero essere dimenticati. Facendomi interprete dei sentimenti dei miei confratelli Oblati e dei devoti che frequentano il Santuario, sento di esprimergli un sentito ringraziamento per questa nuova e più ricca opera destinata a far lievitare una più approfondita conoscenza del Santuario e il nostro amore per la Madonna. * Rettore e Parroco del Santuario LUGLIO 2014 di Michele Grimaldi È innegabile ma quando una libreria chiude tutto diventa più triste. Si fa triste la strada, il quartiere, la città. È una tristezza che si espande come le onde magnetiche e penetra nella mente e nel cuore di ogni persona che reputa la cultura “ancora” parte vitale di una comunità. Una libreria che chiude ti addolora quasi come quando scompare una persona cara, quando vedi un albero bruciato, un bambino picchiato o come succede in questi giorni, i miseri resti del clandestino che cercava un avvenire migliore. Lo scorso 30 giugno è stato l’ultimo giorno di attività della gloriosa “Libreria Liverini”. Proprio nel mese di gennaio 2014, nell’articolo ospitato su questo quotidiano felicemente intitolato “Uffici e imprese sorprese d’archivio”, dissertavo su come l’attuale conformazione commerciale del panorama editoriale italiano stesse provocando, tra le altre cose, la nemmeno troppo lenta e inesorabile “estinzione” delle antiche librerie, piccole e grandi, spesso presenti nelle nostre città come nei comuni più piccoli, simbolo di una passione professionale (e non solo) per i libri e la letteratura, che le regole del consumismo contemporaneo, le quali hanno ormai intaccato anche il mercato editoriale, non contemplano più come elemento di valore. Alcuni eventi accaduti nel frattempo hanno purtroppo confermato la mia esposizione ed in particolare uno dei più recenti, è considerato da molti di particolare gravità: la storica Libreria Liverini, fondata nel 1945 e ad oggi condotta dai fratelli Chiandetti, figure assai significative della categoria dei “librai d’una volta”, è stata costretta, dall’inizio di questo luglio, a chiudere i battenti. E pensare che il 31 marzo 1945 quando cioè Solidio Liverini, di professione propagandista librario nato a Barletta il 20 ottobre 1910 figlio di Giovanni e Serra Celeste, presentava al Sindaco una domanda con la quale chiedeva “di volergli rilasciare una licenza d’esercizio relativa alla vendita di libri scolastici e non ed oggetti di cartoleria con lavoro di rappresentanza libraria” non immaginava che, dopo 70 anni, quella sua iniziativa così innovativa per la nostra Città, avesse una fine così ingloriosa. Liverini è stata “la” libreria per eccellenza, per storia, fama e per qualità e la notizia delle sue difficoltà non è che l’ultima di una serie piuttosto lunga che ha coinvolto librerie cittadine nel corso degli ultimi anni (leggi libreria Europa di Vittorini, Dicandia, Adriatica, ecc.). Ci sarebbero a tal punto da evidenziare le solite circostanze: Barletta è una città sempre meno attenta alla cultura, la cui popolazione acquista e legge sempre meno libri anche perché, in questi tempi di crisi economica diffusa, non concepisce il libro come un acquisto “utile”, ma come un oggetto superfluo e quindi eliminabile dalla lista spese quotidiana. Ma non si può non evidenziare, anche, come tale situazione è conseguenza delle “strategie” di mercato di quegli stessi grandi gruppi editoriali, proprietari spesso delle catene la cui invadenza commerciale soffoca le librerie indipendenti, e di come abbiano trasformato la propria attività editoriale, autentico presidio culturale per la società, in una mera produzione industriale, pubblicando sempre più spesso volumi di qualità letteraria scarsissima, ma facilmente vendibili ad un pubblico sempre meno attento e preparato alla buona letteratura, in perfetta ottica consumistica contemporanea, ma anche di questa realtà mi sono permesso di esprimere il mio modesto parere. La chiusura è stata particolarmente traumatica per il sottoscritto perché il mitico Don Peppe Liverini, ultimo della dinastia a mandare LUGLIO 2014 avanti la libreria, è stato mio padrino di battesimo e proprio per questo motivo, mi permetteva di passare interi pomeriggi nella sua agenzia di distribuzione giornalistica a leggere decine di giornali e soprattutto fumetti. Il tutto succedeva, ovviamente, perché all’epoca (primi anni ’70) la televisione non trasmetteva 24 ore su 24 e quindi gli interessi dei ragazzi si dividevano tra le partite al pallone e la lettura dei fumetti. Ah, che bei tempi! A questo punto potrebbe esserci qualcuno che, pur sensibile ai fatti fin qui evidenziati e comprendendone la sostanza, potrebbe comunque affermare “…va bene, chiude una Il titolare G. Liverini in una libreria ed è un peccato, ma in fondo foto del 1907 (ARCHIVIO FOTORUDY) è un esercizio commerciale come un altro!”. E invece no, non è così. Quando chiude una libreria, non è come se chiudesse una profumeria o un negozio di scarpe, con tutto il rispetto per tali tipologie commerciali e per ogni altra, come appare ovvio! Una libreria, è bene che venga sottolineato con forza, è un presidio culturale sul territorio a disposizione di chi abita nelle grandi città come nei piccoli paesi, al pari delle biblioteche pubbliche, perché il libro è, senza alcun dubbio, il mezzo di diffusione culturale per eccellenza. Un certo Edmondo De Amicis nel suo “Pagine Sparse” del 1874 quasi urlava che “… Una casa senza libreria è una casa senza dignità, ha qualcosa della locanda, è come una città senza librai, un villaggio senza scuole, una lettera senza ortografia”. Anche per questo la triste e incessante scomparsa delle librerie indipendenti e di ciò che rappresentano in sé e per le nostre comunità è una realtà il cui verso deve essere assolutamente invertito e bisogna che sia una netta inversione di matrice culturale quanto politica. Come al solito mi succede in circostanze simili a questa, tento di proporre qualcosa che possa essere utile ad arrestare il triste fenomeno e si perché, come in ogni cosa di matrice sociale, anche noi tutti possiamo, nel nostro piccolo, fare qualcosa a cominciare dal comprendere, nuovamente, l’importanza delle piccole librerie e, soprattutto, di quelle che sopravvivono nei centri come il nostro, difendendo la loro preziosa presenza e il valore inestimabile che rappresentano. Perché, statene certi, quando chiude una libreria, è come se si “chiudesse” un pezzo di società ovvero una parte della nostra dimensione civile, umana che null’altro potrà sostituire alla pari. Sta al lettore quindi, a mio modesto parere, tornare come cliente a cercare nel piccolo, a ritrovare il profumo della carta e la polvere sugli scaffali. Non sempre, infatti, i buoni libri sono quelli più esposti e illuminati. È la ricerca, il voler cercare qualcosa che si è sempre desiderato ma mai trovato e che all’improvviso si materializza in un volume che si rivela una rarità, una perla libraria. Con la chiusura della Libreria Liverini si perde un po’ di tutto questo. Lo terremo in considerazione quando vedremo un’altra piccola libreria in difficoltà? Come ormai mi capita di ripetere da un po’ di tempo a questa parte…io vi avevo avvisato! IL FIERAMOSCA 31 Canne della Battaglia Canne della Battaglia Il sito di Canne della Battaglia, Canne della Battaglia, un sogno, uno spettacolo invidia del mondo... e disdoro del nostro paese di Stefano Luci S di Stefano Luci* ono nato a Firenze, sono fiorentino docg, ma da bambino su quei banchi delle suore salesiane di San Frediano sognavo altro, sognavo oltre, sognavo… Mi è rimasta in testa come Freud e la sua “annibalica fobia romana”, sì questa maledetta seconda guerra punica è rimasta nel mio immaginario come il semplice passato di una persona, un ricordo quasi vivo. La maestra raccontava, spiegava e io a nove anni (avevo pressappoco la stessa età di Annibale bambino quando lascia la sua città e la sua mamma giurando odio eterno contro Roma ) già vedevo questo Africano con gli elefanti sulle Alpi, vedevo le sue ferite e immaginavo i suoi pensieri, gioivo per le sue vittorie e… ho pianto per la sua caduta. Poi dopo ho scoperto che tutti i miei nonni lo conoscevano, tutti i ponti, i paesi e le vallate dall’Appennino pistoiese al Trasimeno hanno il suo nome o ricordano una sua azione. I miei nonni conoscevano meglio di me Annibale Barca, i miei nonni cavalieri di Vittorio Veneto, partigiani e prigionieri conoscevano Annibale Barca. Ma un luogo è rimasto in me impresso più di altri: Canne. Un luogo, un nome che mi ha seguito durante tutti i miei anni, in Puglia, ma nel mio immaginario, divenuto quasi mitico, quasi come la “Avalon” delle leggende medievali. Un luogo, il suo capolavoro, un luogo dove in un giorno sono morti più uomini di quanti ne siano morti in dieci anni di guerra in Vietnam. Una Gerusalemme bellica, perché è il luogo insieme al Golgota dove più di tutti gli altri si sono decise le sorti dell’umanità. Ho sempre sognato di far rivivere quel luogo e il suo protagonista: Annibale Barca. Sono diventato attore quasi per caso, ma nel potente strumento immaginifico del teatro ho trovato la chiave per realizzare i sogni; i miei, ma soprattutto di far tornare le persone a sognare, ricreando l’Entusiasmo, quel credito di vita che proprio il Teatro sta ormai perdendo. Molti miei amici e colleghi credendo di avere talento si sono persi, sono scomparsi e arresi, hanno abbandonato la magia, perché come dice Platone: “Molti portano Tirso e Bacchetta, ma pochi hanno vere ispirazioni…”. Il mio dono è sempre stato profondo e sincero: raccontare, inchiodare le persone intorno ad una storia. Ora sono i personaggi che fanno la storia e non viceversa, e la Storia è sempre stata fonte prima d’Ispirazione anche per il teatro, chi non la conosce è costretto a subirla, chi la conosce la riscrive. Una delle storie più belle è quella di Annibale Barca, ed uno dei luoghi più belli dove raccontarla è Canne della Battaglia, in questo ho realizzato un sogno e anche il raggiungimento di uno stato d’animo che un attore cerca per tutta la vita: La Catarsi! La storia di Annibale è diversa da quella di altri generali e condottieri, è una storia umana, ma che ha dell’impossibile dell’incredibile, eppure è vera e umana, in questo sta la sua grandezza; nel suo disinteresse S per la politica che lo condanna, nel suo difendere fino all’ultimo una madrepatria traditrice che lo abbandona e ostracizza, nella sua volontà di non farsi Re nonostante fosse il più grande…Un bambino che non ha mai giocato, la sua Ascesa e Caduta vale la storia di ogni uomo, vale la fine di un’epoca irripetibile e tutto questo io l’ho raccontato e trasmesso grazie alla magia del luogo. Questo è l’attore e deve essere il suo spettacolo: Vita. Ho com-mosso, io e lo spettatore ci siamo mossi insieme. Flectere i cuori, dicevano i latini, piegare gli stati d’animo per emozionare e trasformare il pubblico. Il silenzio suona grazie alla voce e al corpo dell’attore e come dice l’ultimo vero critico rimasto ossia l’antropologo P. Giacché: “Si dice del teatro che è uno spettacolo vivente perché dentro dev’esserci la vita e questa non può che manifestarsi nell’attore e nel suo corpo.” Ecco Canne della Battaglia è un luogo magico che l’Italia intera deve conoscere, conservare e trasmettere. Il modo migliore per farlo è il Teatro e per me Canne della Battaglia è stato ed è un viaggio lungo 20 anni, un sogno realizzato e… TERRA E MARE… GUSTO CELESTIALE ristorante - pizzeria Via del Duomo 29 tel. 0883 332 816 osteriaalduomo.it Via Mura del Carmine 15 tel. 0883 955 680 ristorantedasciali.it Barletta · cell. 338 4913465 · [email protected] 32 IL FIERAMOSCA LUGLIO 2014 i è vero tutto il mondo ci invidia questo sito archeologico di inestimabile valore, teatro della più cruenta e formidabile battaglia dell’antichità, un evento crocevia dell'umanità che ha segnato i destini di Europa ed Africa e non solo... La cittadella è ancora lì adagiata, addormentata sulla collina che aspetta che qualcuno venga a risvegliarla, aspetta un principe azzurro, un nuovo Annibale. La bella addormentata sulla collina dimenticata da tutti. Il sito eppure non ha perso niente del proprio fascino, la cittadella romana è ancora lì e sopra, ancora resiste la rocca medievale; si dovette godere davvero una bella vista il 2 agosto del 216 a.c. quando sulla piana dell’Ofanto si scontrarono gli eserciti cartaginesi e romani in quel tremendo pomeriggio in cui il genio di Annibale realizzò il suo capolavoro. Un capolavoro per cui nei secoli sono scorsi fiumi d’inchiostro e ancora scorrono! Scrittori, intellettuali, generali, politici o semplici appassionati fanno a gara per riscrivere, interpretare, indagare quell’incredibile evento. In America nelle accademie militari studiano la battaglia di Canne, a Trieste ci sono studi, convegni e mostre e il Museo di Cortona ha sempre un occhio di riguardo per la storia di Annibale, investendo sulle rappresentazioni teatrali dedicate a lui. Ma qui in Puglia, il sito è in decadenza... Dimenticato dalle istituzioni, lasciato a marcire tra le erbacce; eppure i reperti non mancano e neanche la localizzazione dei luoghi descritti dai cronisti romani, c’è un Antiquarium e si respira ancora tutta la magia e il fascino di quella incredibile storia! A Waterloo in Belgio, per un osso di pollo ritrovato (forse appartenente alle cucine dell'esercito napoleonico) si susseguono senza sosta visite guidate, rivisitazioni della battaglia, rievocazioni, spettacoli, festivals... Ma qui in Italia, no, solo silenzio e vergogna; vergogna nel non sapere sfruttare i soldi che pure vengono stanziati per questo patrimonio culturale italiano che tutto il mondo ci invidia. Io non sono che un attore: trasmetto emozioni e faccio rivivere il passato proiettandolo nel futuro. Il mio appello però è quello di un intellettuale, un appello forte e Il busto di Annibale LUGLIO 2014 coraggioso alle istituzioni. Perché il sindaco Cascella che tanto bene ha fatto come portavoce del nostro Presidente Napolitano non intercede presso il Ministro Franceschini e il Mibac per valorizzare il sito archeologico di Canne Della Battaglia? Perché non nominare un commissario esperto, “superpartes” di spessore Stefano Luci e di cultura che riunisca le menti più brillanti e i professionisti più seri del settore per creare una stagione annibalica, un appuntamento fisso turistico e culturale che rilancerebbe il sito? Perché non creare una sinergia tra mondo accademico, scolastico, teatrale, musicale e della danza per creare un festival? Un Festival che rilancerebbe il turismo, creerebbe occupazione per Barletta e la nazione intera, valorizzando finalmente questo patrimonio dell’Umanità?! La cultura in Italia non è aria fritta, la cultura è viva, è concreta, è la nostra identità più grande ed è garanzia di un futuro migliore per i nostri giovani... La cultura è occupazione. Magari prendendo spunto dal fascino eterno della figura di Annibale, fascino che neanche i diffamatori romani sono riusciti a sminuire e demonizzare. Un condottiero simbolo del Mediterraneo, un uomo che non si è mai divinizzato, un uomo che ha perso, che ha fatto i conti con i giochi del potere. Un generale mai piegato e mai domo che non si è mai fatto re, un genio che ha lottato per la libertà della propria patria ed è stato l’unico nella storia a combattere nel più totale disinteresse verso il potere. * attore e promoter culturale Al Tettuccio Ristorante Pizzeria Barletta Via Municipio 45·47 tel. 0883 881 238 329 711 65 95 349 422 32 50 chiuso il lunedì IL FIERAMOSCA 33 Per non dimenticare 34 IL FIERAMOSCA LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 35 Per non dimenticare 36 IL FIERAMOSCA Per non dimenticare LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 37 Porto Novità in libreria BARLETTA un porto strategico (FOTORUDY) TRAFFICO NAVALE NEL MARE ADRIATICO DA BARLETTA LE RETI PORTUALI DI NAVIGAZIONE Intervista all’autore del volume, dott. Nicola Palmitessa di Pasquale Pedico* A proposito di fondali a rischio! Tornano normali lamentele, per tempo e luogo, riguardanti i fondali del porto di Barletta. Queste, ben tollerate da parte di organismi tutelari, lasciano il tempo che trovano e il luogo allo stato di stallo e soltanto l’attenzione di pochi e coraggiosi imprenditori ne impedisce la totale decadenza strutturale ed ambientale. È noto che un porto non naturale è soggetto ad interrimento qualora non fossero attuate tutte le necessarie attenzioni spesso richieste, a stento ottenuto, grazie a quanti hanno a cuore le sorti di questo ricco sorgitore di un ampio hinterland di utenza. Pertanto la necessità del dragaggio è manovra esiziale onde evitare interrimento, ma non basta il dragaggio soltanto dell’apertura di accesso al porto commerciale o escavazione di qualche canale, bensì tutto il bacino va trattato non da una draga arrivata dopo umilianti sollecitazioni, ma da un mezzo dragante, patrimonio del porto, accreditato di scarico dell’escavato in località note e impegnato sistematicamente nell’intero arco dell’anno nei vari settori di bacino. Per esempio il lato sud del porto all’inizio del molo di Levante sino alla darsena pescatori (ahimé priva di transito acqueo) va dragata per evitare che l’accumulo di detriti pesanti e particelle leggere, proveniente da ingiurie di tramontana, siano per un gioco di risacca trasferiti dai bassissimi fondali verso l’imbocco del porto contribuendo non poco all’ostruzione o meglio abbassamento dei limiti di utenza dell’accesso stante un cattivo gioco di correnti peraltro. Lo studio delle correnti contempla la rottura ARMACIA OSI NON SOLO FARMACI FARMACIA POSI del Dott. Fabio Rocco Posi Via A. Casardi, 22 - Barletta tel. 0883 531209 - fax 0883 330616 - [email protected] 38 IL FIERAMOSCA delle stesse nel bacino portuale tramite la costruzione di banchine sul molo di Levante, soppressione delle distese sabbiose del lato sud-est del porto con banchinaggio relativo e completamento del prolungamento del molo di Ponente. Purtroppo tutto viene lasciato al tempo che inesorabilmente passa ed inspiegabilmente il porto pur di seconda categoria prima classe come solo altri ventidue in Italia e quindi statale, 38° in campo nazionale e 4° in regionale, resta escluso dai finanziamenti di lavoro (legge 413/98 e D.M. 2/5/2001) perché non richiesti! Uno spiraglio di speranza è nato dal 4° Forum “Ambiente e Territorio” del PSTB - Piano Strategico Territoriale di Barletta che ha dato spazio alle opportunità di rilanciare la strutturale potenzialità del porto nato con chiara vocazione di traffico commerciale attualmente nonostante tutto onorato da un movimento merci. Quantitativo e qualitativo, di molto al di sopra dei parametri imposti dal regolamento dei porti per l’appartenenza alla propria categoria, ma che soffre a causa dei bassi fondali di ben altri limiti. Se appare difficile l’istituzione di autorità portuale per motivi legati a ben note difficoltà di attuazione, è opportuno pensare alla nomina di un esperto funzionario comunale, stabile negli anni, destinato allo studio delle problematiche del porto, attento interprete di leggi statali e decreti ministeriali che possono favorire la ricezione di finanziamenti destinati a potenziare le strutture e coadiuvato alla bisogna di una commissione di esperti cittadini. Per ultimo non “continuiamo a volgere le spalle al mare” e ricordiamo tutti che questo porto è l’unico sorgitore della sesta Provincia in grado di entrare a far parte del progetto delle Autostrade del Mare! È importante che “il funzionario del porto” abbia a cuore le sorti dello stesso e si muova onde ottenere un dignitoso posto nel sistema portuale pugliese destinato a crescere nelle numerose attività commerciali e turistiche previste in aumento nei prossimi anni nel bacino mediterraneo di cui la Puglia gode di una collocazione privilegiata. L’occasione mi consente di rivolgere un cordiale saluto di benvenuto al subentrante Comandante del Porto di Barletta CF Pierpaolo Pallotti. * emerito presidente Anmi - Barletta LUGLIO 2014 B arletta da sempre storicamente definita città Emporio del Mediterraneo, con i recenti studi e approfondimenti storiografici, grazie anche ai suggerimenti di alcuni miei collaboratori, da non pochi anni e con numerose pubblicazioni di carattere scientifico, si profila sempre più come città autenticamente ‘marinara’. In una sola parola, cosa significa città marinara? In una sola parola, significa nelle vicende plurisecolari cittàponte tra più nazioni e popoli che oggi chiamiamo Europa, o meglio città europea. E cioè, significa che tutte le dinastie succedutesi dal XII secolo fino al 1806, dai Normanni agli Svevi, dagli Angioini agli Aragonesi in poi, hanno puntato le strategie militari, politiche, monetarie, navali, marittime e commerciali su Barletta, città capofila sul versante Adriatico. L’istituzione e storia del Regio Secreto Portulano di Puglia in Barletta, ne è stata la sicura garanzia di governabilità sia della formazione del regno di Sicilia (a. 1130), che di quello di Napoli (a. 1302); ma anche la tappa obbligata da cui ripartire anche dopo l’istituzione del Regno delle Due Sicilie nell’Ottocento (1816-1861). L’enorme ricchezza di beni, materiali e immateriali, prodotta lungo questi otto secoli, giustifica da sola l’autonomia di governo di Barletta, come linfa decisiva per la stabilità della capitale di Palermo prima e di Napoli poi. Una civitas tra le prime di regio demanio (a. 1190), ma anche città franca e ricca di privilegi, proiettata sui lidi dell’intero Mediterraneo e quindi d’Europa, il cui DNA. della mentalità culturale del barlettano medio. D’altra parte, quella istituzionale invece è un’altra cosa. Qualche paragone con le altre repubbliche marinare? Per ora è sufficiente dire che, almeno per longevità, quella di Barletta è paragonabile a quella della più importante tra le prime quattro repubbliche marinare più rinomate: cioè Venezia. E con tanto di riconoscimento Unesco per i loro beni materiali e immateriali sugellati come patrimonio dell’umanità, con i loro cortei e regate storiche, sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica. Per limitarmi solo all’aspetto militare: ad oggi la città soffre di frammentazione di senso culturale. La sua identità militare, rischia nel culto dispendioso di una città avvolta da effimeri spettacoli commemorativi. Allora, cosa unirebbe l’identità di piazzaforte del regno dal sec. XII fino al XX secolo, passando per la Disfida del 1503, per giungere alla città delle medaglie d’oro nel ‘900, se non la spiccata identità militare, ma di una città marinara? E le ferite visibili e da ricordare sarebbero solo quelli del 1915 con i bombardamenti austriaci al castello, senza tralasciare la tentazione idealistica che la storia parte dalla resistenza al triste ventennio? La città marinara ci nasconde ben altro, tutto ancora da riscoprire e ricomporre… Tra studiosi, operatori economici, culturali e rappresentanti istituzionali e cittadinanza barlettana, perché questa proposta ha suscitato forti attenzioni? Il mare dell’euroscetticismo, è una specie di sindrome da sonLUGLIO 2014 nolenza culturale, chiusa ad ogni apertura mentale verso cose nuove. Un tempo il “mare di Barletta” si chiamava “mare vivo e mare morto”, quest’ultimo ora la farebbe da padrone nel mondo delle idee ed anche delle piante, terra, acque marine e fluviali. Insomma, della bellezza e splendore della città di un tempo, pare non vi sia nemmeno l’ombra. Tuttavia, siamo ad una svolta decisiva, segnata pure dal successo politico europeista del governo nazionale, regionale e cittadino e della città della nostra provincia. Cosa c’è stato di nuovo sotto il timido tepore del sole ‘europeista’ di Barletta e della Puglia? Innanzitutto, prima durante e dopo, la pubblica presentazione del nostro ultimo lavoro, si sono rivelate interessanti coincidenze. Lo stesso titolo, “Traffico navale nel mare Adriatico, da Barletta le reti portuali di navigazione”, patrimonio culturale di inestimabile valore per i Codici diplomatici di Barletta e quindi Veneto-Napoletani, evoca una geopolitica-istituzionale della moderna Europa con la sua macroregione. Se il dibattito sui media decollava a pieno ritmo con il prof. Ruggero Quarto, Giuseppe Dargenio.. e tanti altri, la presentazione del lavoro, involontariamente, spiazzava da un torpore della classe dirigente locale e pugliese. E poi ma al tempo stesso ne è stata sprono eccezionale all’opinione pubblica. Sul tavolo di lavoro illustri rappresentanti di istituzioni civili ed ecclesiali. Mons. Angelo Di Pasquale, prof. Riccardo Losappio, Antonietta Magliocca di Storia Patria, l’Assessore Antonio Rizzi, Dott. Giuseppe Abbati dell’Associazione Italiana dei Comuni e Regioni d’Europa, (AICCRE); per l’Associazione italo Europea, Prima Persona, la Dott.ssa Mara Monopoli ed altri ancora. Infine il dott. Abbati: sottolineando il sottotitolo del convegno: “Per un tavolo di lavoro sulla Macroregione europea adriatica, sul Mezzogiorno e la civitas marinara”, ha tuonato con uno categorico interrogativo stimolante per tutti. Le Istituzioni e i politici sono in parte assenti? “In un momento di crisi, pesante, terribile, è molto grave che molti non vogliono nè ascoltare nè operare”, ha detto Abbati della IL FIERAMOSCA 39 Novità in libreria Recensione direzione dell’Aiccre, nel corso della manifestazione per la presentazione dell’opera, importante, del dott. Nicola Palmitessa sul “Regio Portulano” di Puglia. “Si può tollerare l’assenza delle Istituzioni a manifestazioni culturali? Ingiustificabile! non partecipare al confronto su macroregioni, GECT e sui progetti da elaborare per ottenere i finanziamenti dall’UE e sull’opportunità di realizzare una macroregione del Sud”. Per Abbati prosegue il comunicato è opportuno iniziare a lavorare e programmare insieme per cogliere tante opportunità che arriveranno dal prossimo semestre di guida Italiana e dalla nascita della Macroregione Adriatico - Ionica. A Palmitessa - secondo Abbati - il plauso per aver scelto il momento più appropriato per divulgare l’importante e pregevole pubblicazione: […] che esalta i valori dei Pugliesi ed apre ampi squarci, inediti, sulla storia della Puglia e di Barletta. Le antiche imprese dei Barlettani fanno sperare ad un impegno ritrovato per riconquistare il posto di prestigio che avevano. Ai Pugliesi, ha concluso Abbati, alle Istituzioni, l’invito ad osare; è tempo di mettere in campo tutte le risorse per uscire dal tunnel della crisi ed agire, le opportunità sono disponibili bisogna individuare le priorità, saper scegliere, decidere, operare ed assumere il ruolo di protagonisti”. Fin qui la lezione di Abbati. Per intenderci, di quale male sociale soffre Barletta e quindi il Mezzogiorno? E quali carte avrebbe nella manica marinara? Per Barletta come le città meridionali, i mali nuovi si sommano a quelli antichi. Il tradizionale municipalismo litigioso con le mancate risposte delle sfide innovative, istituzionali e culturali che la globalizzazione ti impone. Ma per Barletta, grazie anche ai coraggiosi sforzi della nuova Giunta e del suo Sindaco, le speranze di crescita sembrano ad una svolta. Si pensi per tutti, quello del Piano Costa. Ma, la città soffre ancora di puro vandalismo culturale, che mortifica la sua autentica vocazione e identità sociale, economica. Tutti dicono di tutti, e ciascuno il contrario di tutti. Ognuno, navigando nella propria scialuppa, si crede il timoniere della barca altrui, generando fatue e dispendiose collisioni. Per questo la barca cittadina, finora, rimane ferma agli ormeggi e sballottolata in un mare di idee confuse e di venti guasti. In tale dispersione di identità civile, perché da qualche decennio, si assiste ad una strana moltiplicazione di celebrazioni e festini commemorativi in odore di neopaganesimo? Quali prospettive aprirebbe la città marinara? Quali le risorse da giocare? Dopo decenni di crisi e delocalizzazione del sistema produttivomanifatturiero, lo spirito di vitalità e intraprendenza della nostra imprenditoria, benché sparsa in molte parti del mondo, implementare e rianimare. Per la città marinara, rianimare sia vera vocazione, significa cultura ridare autentico slancio alla sua risorsa primigena. Tutto si gioca sul tavolo della modernizzazione. Da qui, nascerà una nuova cultura imprenditoriale. Tra le altre cose, un autentico contributo già lo denota la fervorosa partecipazione di plotoni di imprenditori balneari alla presentazione del Piano Comunale delle Coste. L’intera cittadinanza è già chiamata al lavoro e al concorso di idee innovative, che faranno germogliare lo sviluppo di qualche centinaio di nuove piccole imprese e migliaia di lavoratori. Tutti intorno e dentro la città marinara, ed europea per eccellenza. Città della nautica e della piccola cantieristica, città dello sport e di una nuova cultura del lavoro, del turismo e del tempo libero. La nuova economia ripartirà dall’area portuale, periferia delle periferie storiche, per un pronto intervento di rigenerazione urbana, del mare e delle coste. Una vera economia blu. La storia vera, non inizia dal ‘900 il secolo dei martiri per eccellenza, ma quando cammina. Non quando i deboli e gli indifesi, gli uomini di Chiesa e le persone di buona volontà sono sottoposti al moderno principe, ma quando li aiutiamo a sollevarsi e a camminare con loro. La Cattedrale di Trani in un quadro di Antonella Palmitessa Una delle più belle chiese del romanico pugliese, definita la regina delle Cattedrali di Puglia, dedicata a S. Nicola il Pellegrino, un giovinetto giunto dalla Grecia e morto a Trani nel 1094. L’edificazione fu iniziata nel 1099, anno di canonizzazione del Santo e terminata (pur senza campanile) nel 1143. La chiesa si erge maestosa sul promontorio del primo insediamento di Trani, rivolgendo il fronte al vicino castello svevo, e le tre absidi semicircolari al porto. La struttura è costituita da tre chiese sovrapposte: la Basilica superiore, le Cripte di S. Nicola e di S. Maria della Scala e, più in basso, l’ipogeo di S. Leucio. La fase costruttiva più intensa risale al periodo 11591186 sotto l’impulso del vescovo Bertrando II, mentre la chiesa fu completata verso la metà del XIII secolo, cioè intorno al 1250, l’annno della morte di Federico II. La facciata ha un elegante profilo a cuspide e spioventi laterali. Il portale è chiuso da una preziosa porta di bronzo a due battenti opera di Barisano da Trani (1180 circa). Al limite della facciata si innesta lo slanciato ed elegante campanile, uno dei più belli di Puglia, opera di Nicolaus sacerdos et protomagister, risalente alla prima metà del Duecento. (da R. RUSSO, Dieci città un territorio. La sesta provincia pugliese Barletta Andria Trani, Editrice Rotas 2011) 40 IL FIERAMOSCA La Tempesta nella tempesta della guerra e altre storie di eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte “Operazione salvataggio” In libreria l’ultima opera di Salvatore Giannella di Maria Giovanna Regano O perazione salvataggio. Gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre (Chiarelettere) è il nuovo libro scritto dal ragazzo del Tavoliere che racconta la Storia, raccontando le storie. Mi piace definire così Salvatore Giannella, autore di questo straordinario libro, che nella sua lunga e avventurosa carriera di cronista si è ispirato al suo maestro Enzo Biagi che auspicava “un giornalismo che torni a consumare la suola delle scarpe, guidato da quel sentimento potente che è la curiosità…”. E proprio la sua innata curiosità lo ha spinto, in questa seconda vita da scrittore, alla ricerca di storie di uomini che si nascondono dentro le pieghe della Storia e che spesso ne hanno cambiato il corso. Tutto il mondo interiore di Giannella è in questo libro che arriva 15 anni dopo L’arca dell’arte, scritto con lo storico pesarese Pier Damiano Mandelli sulla figura eroica di Pasquale Rotondi, il soprintendente delle Marche che dal 1939 al 1944 riuscì, con molti rischi per la sua vita, a portare a termine il salvataggio di 6.509 opere d’arte, la più grande concentrazione di beni culturali mai messa insieme nella storia dell’umanità, espressione di quella vocazione alla Bellezza che ha sempre contraddistinto il popolo italiano. L’incontro con questa luminosa figura, lo Schindler dell’arte, e il ritrovamento del suo prezioso diario hanno permesso a Giannella di ricostruire la sua straordinaria impresa e di concepire e coordinare il Premio Rotondi ai salvatori dell’arte che si assegna ogni anno nella suggestiva cornice della rocca cinquecentesca di Sassocorvaro, nel Montefeltro marchigiano, che fu teatro del rocambolesco salvataggio. E grazie a questo appuntamento annua- Antonella Palmitessa, La Cattedrale di Trani, olio su tela, cm. 40x30 LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 le l’autore ha avuto modo di conoscere eroi di altre guerre, salvatori di quella che è la vittima più silenziosa di tutti i conflitti: l’Arte. Eroi sconosciuti, sui quali è calato un silenzio colpevole, sono diventati protagonisti di questo libro che li propone come modelli alle nuove generazioni: è grazie a questi uomini che possiano ancora ammirare la Tempesta del Giorgione (“forse il quadro più raro e suggestivo che possegga l’Italia”, fortunosamente portato da Rotondi nella sua casa in Urbino e ricoverato sotto il letto) e altre opere di valore mondiale. Il libro, come un ideale palcoscenico, si anima di numerosi protagonisti. Rodolfo Siviero ebbe un ruolo fondamentale nel recupero delle opere d’arte italiane trafugate durante la Seconda guerra mondiale. La sua azione fu orientata alla prevenzione dei furti sistematici di pezzi d’arte da parte del regime nazista, ma anche e soprattutto alla ricerca e alla restituzione di quelle trafugate. Non meno importante fu il contributo del romano Emilio Lavagnino. Anche per lui “porre fuori della guerra il patrimonio artistico italiano era obiettivo primario”, come scrisse nel suo diario, ma anche una grande responsabilità verso l’umanità intera. Vengono illuminati anche i Monuments men delle forze alleate che durante la Seconda Guerra Mondiale offrirono un contributo straordinario nella difesa dell’arte italiana esposta ai pericoli della guerra e dei furti. Questi “aggiustaveneri”, che nella vita di tutti i giorni erano architetti, artisti, storici dell’arte, operarono con grande responsabilità, trovandosi spesso davanti a devastazioni, recuperando e spesso bloccando il trafugamento di opere d’arte che su convogli tedeschi prendevano la via della Germania. Una figura emblematica tra questi insoliti eroi è Anthony Clarke, capitano dell’esercito alleato che si rifiutò di bombardare Sansepolcro per timore di danneggiare La resurrezione di Piero della Francesca, che lui aveva letto in un saggio di Aldous Huxley essere “il più bel dipinto del mondo”. Nella prima parte del libro, dedicata agli eroi della Seconda guerra mondiale, il capitolo più intrigante è senza dubbio quello sul giallo dei tesori di Montecassino, la splendida abbazia distrutta da un bombardamento alleato. È straordinaria la ricostruzione dell’operazione di salvataggio delle opere di proprietà dello Stato e della Chiesa fatta da Salvatore Giannella, così come interessanti sono le figure dei protagonisti di cui l’autore dipinge IL FIERAMOSCA 41 Storia locale Recensione gli intimi conflitti nascosti dietro le decisioni e le azioni di quei momenti drammatici per la popolazione italiana, ma anche per il patrimonio artistico della nostra penisola. Ma il suo merito più evidente è aver illuminato alcuni misteri legati al trafugamento di opere d’arte, mascherato dalla volontà di proteggerle, grazie a interviste e ricerche che lo hanno portato sulle tracce di testimoni che hanno svelato come la storia a volte è diversa come gli storici l’hanno scritta. Una sorpresa deriva dal capitolo dedicato all’arte dell’Olocausto e a una figura eccezionale rintracciata da Giannella: Roberto Malini, scrittore e artista che dal Duemila ha raccolto oltre 170 opere di artisti vittime dell’Olocausto o sopravvissuti ai campi di sterminio. Alcune delle opere sono raffigurate in un inserto del libro. Ma Operazione Salvataggio non parla solo dei salvatori dell’arte italiana. Il Premio Rotondi ai salvatori dell’arte ha reso noti molti altri salvataggi operati da eroi che hanno protetto l’arte dalle molte guerre combattute in ogni parte del mondo. Primo tra tutti il salvataggio delle ventimila opere provenienti dal museo del Prado e da altri luoghi della cultura e dell’arte spagnola. Eroe di questa operazione, che ha molte affinità con quella di Pasquale Rotondi, è il pittore Timoteo Perez Rubio che guidò il trasferimento delle opere verso il palazzo della Società delle Nazioni a Ginevra, salvandole dalla guerra civile. Ci sono voluti 70 anni perché questa straordinaria storia venisse alla luce, sottoposta dal regime franchista a una sorta di amnesia collettiva. E che dire di Paul Bucherer, l’architetto svizzero innamorato dell’Afghanistan, scelto dalle opposte fazioni in lotta per salvare opere della millenaria civiltà afgana dalla guerra, ricoverate in un museo afghano esiliato in Svizzera e poi riconsegnando il 42 IL FIERAMOSCA patrimonio al governo legittimo di Kabul… L’ultimo capitolo della seconda parte è dedicato alla rinascita dei Balcani e alla figura di Miljenko Domijan, eroe della ricostruzione di Zara e di una identità culturale sottoposta a una distruzione meditata e programmata durante la guerra civile nella ex Jugoslavia. Il libro contiene infine un appello di Paolo Matthiae, archeologo scopritore di Ebla in Siria, che sottolinea come sia un dovere per tutti intervenire per salvare dalla devastante guerra civile, che molte vittime continua a mietere, testimonianze artistiche e culturali di questa antica civiltà. In appendice, le biografie dei protagonisti di queste storie e un’intervista all’avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli, fino a poco tempo fa a capo di una commissione speciale per il recupero di tesori trafugati, per fare il punto sulle 1.653 opere d’arte elencate nel catalogo stilato da Siviero, che sono ancora prigioniere di guerra e di cui la Testa di Fauno di Michelangelo è il simbolo più autorevole (lo scrittore li sta pubblicando regione per regione, autore per autore, sul suo seguitissimo blog Giannella Channel). Operazione Salvataggio è uno di quei libri che suscita subito curiosità, fin da quei pretesti che si trovano nelle primissime pagine e che invogliano a conoscere i personaggi che hanno pronunciato quelle parole così incisive. La lettura di questo libro è consigliata ai curiosi per natura, a chi non si accontenta di conoscere i fatti della nostra storia recente così come sono raccontati sui libri scolastici e vuole “scostare la tenda” per sapere cosa c’è dietro i luoghi, le vicende e le personalità dei protagonisti. LUGLIO 2014 ERACLIO… AI DOMICILIARI il colosso ancora “ingabbiato” di Michele Grimaldi N ei giorni scorsi il progetto di manutenzione e conservazione della statua di Eraclio è stato presentato alla cittadinanza e alla stampa. A svolgere gli onori di casa il sindaco Pasquale Cascella e gli assessori Azzurra Pelle e Giusy Caroppo oltre, naturalmente, ai responsabili del progetto Giambattista De Tommasi e Fabio Mastrofilippo. Gli intervenuti hanno tenuto a sottolineare come il progetto ha come suo precipuo obiettivo quello di evidenziare il valore culturale e identificativo del colosso per la nostra città e proprio per questo la statua, durante tutte le fasi del restauro, sarà comunque visibile ai barlettani. Mi sforzerò di portare alla vostra conoscenza episodi che di primo impatto potrebbero apparire insignificanti ma che incastrati, come le classiche tessere di un immaginario mosaico, formeranno il quadro dell’intrigante e misteriosa storia dell’amatissimo Arè. Il primo documento ufficiale che ha attirato la mia attenzione, risale al 25 settembre 1843 allorquando, con circolare n.2449 l’Intendente di Terra di Bari (attuale Prefettura) Eduardo WINSPEARE disponeva che “…in ogni comunità il Sindaco assistito dal Cancelliere procederà immantinente alla composizione d’un esatto inventario de’ quadri, delle statue, de’ bassi rilievi, e degli altri antichi monumenti storici e d’arte che esistono nelle Chiese, nelle Cappelle e in altri luoghi del Real Decreto (Real Decreto 13 maggio 1822)… dei quali si esigerà l’obbligazione di ben custodirli e conservarli”. Naturalmente tra i monumenti segnalati veniva riportato, come primo, sito nella strada Cordoneria (l’attuale Corso Vittorio Emanuele) la statua di Eraclio. Nel verbale stilato il 10 novembre 1843 dal Sindaco dell’epoca Michele Di Donato (fig.1), il primo cittadino segnalava che “… In mezzo alla Piazza, e propriamente al fianco della Chiesa del Sepolcro, sopra rustico zocco di pietra si vede una statua colossale di bronzo di ottimo lavoro, e di eccellente disegno, alta palmi 1.973 (palmo naLUGLIO 2014 poletano cm.26,45 quindi 5 metri e 20 cm. circa) rappresentante un Guerriero che ha nella destra la Croce e nella sinistra una palla. è composta di due diversissimi pezzi: il busto, le braccia e la testa sono originali, le cosce, le gambe, e le mani vi furono con novella fusione aggiunta, e dal primo colpo di occhio facilmente si osserva che i pezzi aggiunti sono di disegno, di lavoro, e di metallo assai diverso, e meno buono del rimanente. Gittata sulla spiaggia del mare in vicinanza del molo di Barletta, ove giacque per moltissimo tempo, venne trasportata in Città lì 19 maggio 1491. Una tradizione popolare attribuisce questa statua ad Eraclio imperatore d’Oriente, sebbene il Sig. Conte D. Troiano Marulli in un suo discorso storico - critico dato alle stampe nel 1816, l’attribuisce a Teodosio il Grande”. Forse, proprio in virtù di quelle disposizioni contenute nel Real Decreto del 1822, da quel 1843 il Colosso fu tenuto sotto stretto monitoraggio, come si direbbe oggi e molto probabilmente quelle indicazioni così precise spinsero all’inizio del XX secolo e più precisamente dopo lo scoppio della Grande Guerra, il Sindaco Luigi Cafiero ad ingabbiare (fig.2), per la prima volta, Eraclio. La motivazione primaria in quell’occasione, però, non fu legata a lavori di restauro che verranno effettuati una sessantina di anni dopo (1978) visti i gravi danni riscontrati e relazionati da Paola Fiorentino e Maurizio Marabelli dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma “… fratture e cricche specialmente agli arti inferiori e sull’orlo della veste fino ai fianchi della statua”, bensì al timore che gli “effetti” del conflitto mondiale avrebbero potuto raggiungere anche la nostra Città e di conseguenza creato problemi al Colosso. Gli amministratori dell’epoca però errarono nelle loro valutazioni relativamente alla provenienza del pericolo danneggiamento perché (e si purtroppo !) i danni registrati dai tecnici nel 1978 erano “figli” dell’azione compiuta il Natale del 1923 da alcuni fautori del “demoliamo a tutti i costi” i quali, avendo Fig. 1. Relazione del sindaco Di Donato Fig. 2. Eraclio ingabbiato durante la Prima Guerra Mondiale preso in antipatia la struttura del Sedile del Popolo, a loro dire fatiscente e pericoloso (Sindaco Milano docet!), pensarono bene di anticipare il capodanno facendo esploIL FIERAMOSCA 43 Storia locale ragazzi LIBRI PER Eraclio Fra storia e leggenda testi Renato Russo ill. Daniele Diella 7,00 euro Il Favoliere pugliese testi Rosalba Leone ill. Clara Esposito 7,00 euro Bianca e Petra izia Storia d’amore e d’amic onte testi Francesca Bellafr ill. Angela Piazzolla 4,00 euro Gioconda nel Regno del Sale testi Francesca Bellafr onte Vita Piazzolla ill. Sofiya Mikhaylovskay a Scuola dere alcune cariche di polvere pirica presso lo spigolo nord del Sedile danneggiandolo e creando così i presupposti per il suo abbattimento. Arè ingabbiato quindi verso il 1916, rimase agli arresti domiciliari o preventivi, fino alla fine del 1924 quando Quintino Quagliati, Soprintendente del Regio Museo Archeologico di Taranto (l’attuale Soprintendente dei Beni Archeologici della Puglia), scriveva (fig. 3) Fig. 3. Lettera del soprintendente Quaal Generale Francesco gliati Torre preannunciando che “…mercoledì mattina (17 dicembre 1924) sarò a Barletta con la ferma fiducia che si potrà liberare dai puntelli e dalla gabbia il colosso di bronzo. Avrò il piacere di rivederLa e tutto sarà stabilito per il piedistallo di Eraclio. Conviene contemporaneamente fare emettere dal comune la ordinanza di sgombero della piazzola dai diversi chioschi di minute vendite che impediscono il pieno godimento della fiancata del S.Sepolcro e del grande monumento bizantino. OssequiandoLa cordialmente e pregandoLa di porgere i miei saluti al valoroso vostro Sindaco (Pietro Reichlin), mi creda suo”. La missiva, ovviamente, venne trasmessa dal Generale Torre al Comune di Barletta e più precisamente al Sig. Carloni e a margine della lettera Torre apponeva una annotazione con la quale “ … le richiamo alla mente quanto già le dissi sullo spandimento del pietrisco: è fatto molto male; vi è molto fango per la strada accanto al pietrisco. Il lavoro della pavimentazione attorno ad Eraclio, quindi, lo affidi alla Cooperativa Combattimento”. Comunque, l’indicazione espressa dal Soprintendente Quagliati venne seguita in maniera precisa ed immediata. Infatti l’Ufficio Tecnico del Comune emise una serie di atti ingiuntivi con i quali si provvide allo sgombero delle bancarelle che, praticamente, circondavano la statua di Eraclio e finalmente dopo quasi un decennio il Colosso ritornò a vedere la luce. Passati novanta anni da quella prima ingabbiatura, il nostro misterioso Imperatore, ritorna a subire, per la terza volta, l’onta della carcerazione, con la convinta consolazione che questa volta non dovrà restare stretto, tra quattro pareti di legno e materiale trasparente, per altri 10 anni. Come disse qualcuno “ Per restare belli, qualche sacrificio bisogna pure farlo, ma non più di tanto! ”. Sogno di una notte di…fine scuola Il 22 giugno le scuole di Barletta unite in un progetto di condivisione tra arte, musica e creatività di Elisabetta Pasquale A ncora una volta l’Amministrazione comunale si ė mostrata sensibile al mondo della scuola e, su suggerimento del Coordinamento Genitori Democratici di Barletta (presidente Francesco Dileo) e dell’Associazione Genitori (presidente Patricia Forster), ha organizzato e patrocinato la I Edizione di “Sogno una notte di...fine scuola”. Una esplosione di gioia, di colori da parte degli studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado che hanno condiviso con la cittadinanza i loro progetti culturali, musicali e teatrali. Ad impreziosire il loro operato due cornici d’eccezione: il Palazzo San Domenico e l’Anfiteatro dei Giardini del Castello. Gli studenti barlettani, a quanto pare, hanno imparato a fare le cose difficili come suggeriva il grande maestro Gianni Rodari e i docenti, supportati dai rispettivi dirigenti, hanno agito senza risparmio di energie. La creatività e la rete sono due elementi che potrebbero contraddistinguere in futuro le scuole di Barletta che con la preziosa collaborazione delle Associazioni dei genitori potranno animare la società e incidere sul territorio. Il vice-sindaco Anna Rizzi Francabandiera, l’assessore alle Politiche Scolastiche, Antonio Divincenzo, e l’assessore alla cultura Giuy Caroppo hanno rivolto il saluto iniziale delle autorità al pubblico presente, mentre il Sindaco, Pasquale Cascella con il suo intervento ha concluso la magica serata. La kermesse è cominciata con l’’Inno di Mameli eseguito dalla scuola primaria “Girondi” per poi proseguire con la danza sportiva e ancora con il coro che ha rotto il ghiaccio con l’esecuzione di diversi brani (da Pianissimo a What a wonderful world). Il pomeriggio è proseguito con i balli (mazurka, bachata e cha cha) della scuola “Fraggianni”, accompagnati da un folto pubblico che ha animato la serata. E poi la prima novità della serata: una ensemble di flauti diritti soprani di musica polifonica rinascimentale e baroc- 5,00 euro Favole da mangiare testi Teresa Mancini i ill. Maddalena Mancin NUOVO CENTRO PRELIEVI 4,00 euro 44 IL FIERAMOSCA as.it erot www.editric LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 BARLETTA Via F. d’Aragona, 92/B - t. 0883 349 362 Via G. Palmitessa, 18 - t. 0883 513 107 www.analisipagliarulo.it ca ha eseguito una serie di brani per dare poi spazio ai giovani chitarristi per concludere il loro segmento con uno stralcio dello spettacolo teatrale “Mi prendo e mi porto via”, una riflessione sulla condizione femminile dall’antichità ad oggi. Così gli studenti della “Baldacchini” hanno salutato il pubblico attento e generoso. E poi ancora teatro con lo spettacolo che ha vinto il prestigioso “Premio Nazionale Città di Castel di Sangro”, ovvero “Donna. Mille volti, una sola anima” messo in scena dagli alunni della scuola “Moro”. E per la serie, piccoli talenti crescono, il buio della serata è stato illuminato dalle luci e dall’eleganza delle voci del coro stabile della scuola “San Domenico Savio” e seguito dal gruppo flautistico “Carlo Maria Giulini”. A rendere più emozionante la presentazione di alcune delle attività della scuola il saluto da parte di una docente che ha dedicato un pensiero affettuoso a Pietro Paolo Mennea, di cui a partire dall’anno scolastico 2014/2015 l’Istituto comprensivo porterà il nome per ricordare un grande concittadino. Sul palco illuminato dalle luci artificiali i piccoli studenti dell’istituto comprensivo Musti-Dimiccoli hanno ricevuto calorosi applausi dal pubblico che ha atteso con pazienza la loro esecuzione, mentre gli studenti che frequentano i corsi di strumento musicale guidati dai loro maestri hanno eseguito “Guantanamera” e “Can can”. L’orchestra “Dimiccoli” è stata seguita dall’orchestra della scuola “Ettore Fieramosca” che ha concluso il suo intervento con “Nel blu dipinto di blu” ma superata la mezzanotte il palco si è trasformato nel “Palcoscenico della vita” animato dal corpo di ballo “Fieramosca” che ha eseguito diverse coreografie in diversi stili con una particolarità: i ballerini sono studenti della scuola ma anche ex allievi che continuano a coltivare il sogno della danza, linguaggio universale e familiare a tutti. Mentre nell’anfiteatro dei giardini accadeva tutto questo, nello stesso tempo a Palazzo San Domenico le scuole primaIL FIERAMOSCA 45 Scuola rie “Modugno” e “D’Azeglio” e le scuole secondarie di I Grado “De Nittis” e “Manzoni” hanno accolto il pubblico mostrando diverse attività. La scuola “Modugno” ha condiviso il progetto Giochiamo con le fiabe mentre la “D’Azeglio” ha allestito con i coloratissimi dipinti dei piccoli studenti una mostra DIVERT…ARTE e il suo coro ha eseguito alcuni brani tratti dal progetto Il mago del silenzio e successivamente si è unita alla vivacità e all’energia della scuola “Manzoni”, con la quale durante quest’anno scolastico ha condiviso diverse attività. Gli studenti della “Manzoni” hanno presentato al pubblico Il rap della sicurezza, premio nazionale al Concorso “Primi in sicurezza”; il rap che a livello locale ha conquistato il primo premio “Con B.A.R.S.A. si canta e si balla”, il teatro in lingua inglese, il progetto “Mini-vigili”, la squadra campione nazionale di scacchi e il progetto “Oltre il muro”, una riflessione sul conflitto arabo-israeliano, mentre i coetanei della “De Nittis” guidavano il pubblico come guide presso il Palazzo San Domenico e la chiesa Santa Maria degli Angeli; hanno presentato il giornale scolastico “De Nittis Times”, allestito una mostra e hanno concluso con il teatro “Eroi di ieri e di oggi”. Gli studenti che cresceranno solo se sognati, come suggeriva il poeta Danilo Dolci, hanno dimostrato l’alto valore educativo delle iniziative, nelle quali ė importante vivere, dentro e fuori la scuola, l’amicizia e la sana competizione per giungere a buoni risultati. Con l’auspicio che i futuri cittadini possano inserirsi nelle istituzioni in veste di attori, il presidente Francesco Dileo, a nome del CGD e dell’’AGE, e la prof.ssa Elisabetta Pasquale, in veste di presentatrice, hanno salutato il gentile pubblico con un ringraziamento e un arrivederci alla seconda edizione di “Sogno di una notte di...fine scuola”. COMUNE DI BARLETTA Città della Disfida Enigmistica Associazione artistico-culturale CESACOOP ARTE Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta di Franco Lamonaca A schema risolto, nelle righe del 21 e 52 orizzontali (non definite), si leggeranno le denominazioni di due strade cittadine. La foto centrale fa logico riferimento ad una di queste. 1 2 3 4 5 6 17 8 9 10 11 18 21 27 13-16 agosto 2014 45 Barletta, vico Stretto 52 ore 21:00/23:30 31 32 34 36 38 Il nostro facebook 39 42 46 40 43 47 48 53 56 16 28 30 37 41 15 24 35 Alla ricerca di emozioni nel centro storico… 14 20 33 CONCORSO DI POESIA OTTAVA EDIZIONE 13 23 26 29 12 19 22 25 La Stradina dei Poeti 7 49 44 50 51 54 57 55 58 60 61 59 62 Le definizioni riguardanti Barletta, sono precedute da un asterisco (*) (Soluzione a pag. 49) Orizzontali Verticali 1. Lo cerca chi è in pericolo. - 6. Tra i vini rosso e bianco. - 11. Dar cadenza di note. - 17. Secchi, asciutti. - 18. L’investitore che non soccorre. - 19. Spregevole rinomanza. - 20. Esempio in breve. - 21.* (non definito). - 25. Il maestro di scuola sul biglietto da visita. - 26. Non è altro che l’oste. - 27. Nome di donna quasi forestiera. - 28. Come sopra. - 29. Particella negativa. - 30. Una marca di sigarette. - 31. Torino. - 32. Leggeri soffi d’aria. - 33. Raggiungere i piani alti. - 34. Inventato, pensato. - 35. Una nota casa di yogurth. - 36. Sbiadita, scolorita. - 37. Passaggio alpino. - 39. Suffragata, indicati nell’urna. - 41. Quella del paese delle meraviglie. - 42. Terni. - 43. Gira davanti alla fusoliera. - 44. Cagliari. - 45. L’arbusto delle more. - 46. Si sprigionano in cucina. - 49. Compensate, remunerate. - 51. Una cifra indefinita. - 52.* (non definito). - 56. L’osmio. - 57. Si respira stando al mare. - 58. La macchina per tessere. - 59. Regola il ciclo della lavatrice. - 60. Saputa, ben conosciuta. - 61.* Colpì tragicamente Barletta, oltre la peste. - 62. Un ambiente del trappeto.. 1.* L’esatto nome del nostro storico Loffredo. - 2. Rigido pelo di cavallo. - 3.* Il Centro disabili di via della Repubblica. - 4. 1550 romani. - 5. Detto di chi va a passo svelto. - 6. Lo son le pagine dei quaderni di scuola. - 7. I margini del tessuto. - 8. Lo indossa il frate. - 9. Fu cacciata dall’Olimpo. - 10. Uno dei tanti. - 11. Amò Giulietta. - 12.* Il primo marchio della maglieria italiana. - 13. Dopo il bis. - 14. Estenuata, molto debole. - 15. Una mela piuttosto acidula. - 16. Riguardoso aggettivo d’inizio lettera. - 18. Castigare, infliggere. - 19. Si alterna al giorno. - 22. Il piccolo della rana. - 23. Massa Carrara. - 24. Avversati, detestati. - 30.* Fu ricovero di Carlo Cafiero a Nocera Inferiore. - 32. Vicini, attigui. - 33. Si produce nella bocca. - 34. Di antichissima popolazione caucasica. - 35.* Rino della redazione barlettana de “La Gazzetta”. - 36. La copertura della casa. - 37.* Borbone di Barletta. - 38. Sedile da re. - 39. Il non dormire di notte. - 40. È spesso graffiante quella del comico. - 42.* La città di Miale della Disfida. - 44. Quella, proprio quella. - 46. Indica la data in calce al modulo. - 47. Mantova. - 48. Incontro di vocali. - 49. È un leggendario oriundo del calcio italiano. - 50. La schiava di Sara, madre d’Ismaele. - 51. Si svolge con una traccia. - 53. I tre quinti dell’aorta. - 54. Preposizione articolata. - 55. Un liquore aromatico. 1935. Istituto Tecnico Commerciale “Di Scanno”IV A (foto ricevuta da Vito Corposanto per ricordare il padre Riccardo studente ottant’anni fa!) 46 IL FIERAMOSCA 2014 2014 GIUGNO LUGLIO LUGLIO 2014 IL FIERAMOSCA 47 Brevi di sport Un bellissimo colpo d’occhio, sul campo di gioco ManziChiapulin, in occasione dell’arrivederci dei trecento giovani calciatori dopo una bella stagione sportiva, la quinta della storia del club Brasilea fondato nel 2009 da Antonio Dazzaro, Angelo De Ruggero e Luigi Dimastromatteo. I trecento ragazzi, nel corso dell’anno sportivo, sono stati divisi per gruppi: quattro di piccoli amici, otto di pulcini, quattro di esordienti, tre di giovanissimi ed uno di allievi. Un saluto alla stagione appena trascorsa anche da parte del vivaio dei giovanissimi giocatori in erba della Società Sportiva “Città di Barletta”, presidente Leo Ferrazzano. Tutti i partecipanti alla kermesse al termine della manifestazione sono stati premiati. L’arrivederci è per settembre quando riprenderanno i corsi. Soluzione di pag. 47 I A M A D O N N A D E G L 56 V 57 I 52 58 53 54 R O V O A R O M I 45 A L I 41 46 47 V A L I 48 49 T N E I V 21 I I A L E G U G L I 17 D I N A S C A M P O 3 4 5 P I 18 6 I C A 44 I I I 32 27 28 I T I D E M E L M O M A R C O N 23 R O S A T O 8 D E A T O E S T E R R A T A 7 S 40 N T A A L 31 O 26 34 T O 22 A R 2 T I IL FIERAMOSCA 1 V 51 C A 36 I 30 N S I I S T E I T O T V O T A T R E M E R 29 25 I A 55 39 35 S A L 59 E L 38 I I M E R A N G E L 43 D A N O N E 33 N A 50 42 C O I T P A G A T E T R C E 37 O T 62 9 10 I 24 N O M E A 19 R 11 12 I E S 20 T M A R E 13 14 15 16 2014 O LUGLIO I 2014 T E L A LUGLIO C O L E R A Sul restante territorio: 48 ILt.FIERAMOSCA Andria 0883 595 122 - Bisceglie t. 080 395 75 69 - Canosa di Puglia t. 0883 880 803 Giovinazzo t. 080 394 44 83 - Molfetta t. 080 334 92 47 61 Subagenzie di Barletta: Agenzia Italia t. 0883 521 218 - Delvecchio Promot. Finanziario t. 393 047 7273 - Dicandia Promot. Finanziario t. 0883 310 457 - Filannino t. 0883 571 571 - Galante t. 0883 532 241 - Lattanzio t. 347 645 7257 Rizzitelli t. 339 420 6003 O Agenzia generale del Nord Barese: BARLETTA - Corso Garibaldi, 142 - tel. 0883 532 982 I Il barlettano Giuseppe Milillo è il nuovo campione italiano Csain di ciclismo categoria “veterani”. Milillo è riuscito nell’impresa, in volata, al termine di un’appassionante gara (su un circuito di 15 chilometri, di cui due in salita, ripetuto cinque volte) che vedeva al via la partecipazione di 130 atleti, di cui però solo 57 tagliavano il traguardo finale. Milillo è il portacolori del Nelly Team Bike Fieramosca Barletta, sodalizio di cui è anche presidente. Chiusura in bellezza per il Brasilea e “Città di Barletta” A A Milillo il titolo italiano Csain Calcio giovanile I Ciclismo Vito Incantalupo, riprendendosi da un periodo un po’ sfortunato della sua attività agonistica, che gli ha fatto saltare i campionati italiani “promesse” di Torino e i campionati del Mediterraneo Under 23 di Aubagne (Francia), ha colto sulla pista del “Parco Virgiliano” di Napoli, un significativo successo. Nei 400 piani nel corso dei campionati regionali assoluti di atletica leggera, validi anche come terza fase del campionato di società (della Campania perché Vito è tesserato per una società sportiva di Benevento). Il prossimo impegno del nostro campione il 27 e il 28 settembre a Milano in occasione della finale “A” Oro del campionato di società. O D Noi di Reale sappiamo come proteggere il tuo mondo. Perché è anche il nostro. Ecco perché puoi affidarti alla nostra Agenzia, che offre ai propri Soci assicurati serietà, professionalità e attenzione continua. Troverai Agenti esperti, formati e aggiornati sulle soluzioni più moderne in campo assicurativo e previdenziale con cui progettare e realizzare soluzioni personalizzate sui tuoi effettivi bisogni. Incantalupo conquista il titolo regionale campano I Nell’ultimo numero del Fieramosca l’avevamo segnalata in copertina ai lettori come campionessa italiana nella sua categoria, senior. E mentre andavamo in macchina, ci raggiungeva la notizia del suo exploit di Sofia dove la nostra portabandiera conquistava l’oro - individuale - all’European Gran Prix. Un eccellente risultato che ci inorgoglisce e fa ben sperare nei futuri impegni della nostra brillante atleta. Risultato tanto più esaltante in quanto il suo punteggio finale - 6 a 0 - alla georgiana Ezebea, non lasciava dubbi sulla sua esemplare condotta di gara, che del resto era stato preceduto da cinque vittorie consecutive, fra le quali particolarmente importante quella conseguita sulla testa di serie n. 1, la bielorussa Marusava, grande favorita della vigilia. Atletica N O T O R Loredana Spera medaglia d’oro agli Europei O S Tiro con l’arco 60 UN AGENTE REALE È SEMPRE CON TE. 49 Scuola Scuola Scuola Secondaria di I grado “Renato Moro” Prestigiosa vittoria a Bristol dell’I.C. “Musti-Dimiccoli Scuola Secondaria di I Grado “Renato Moro” - Barletta anno VI - 2013/14 numero unico Progetto PON F3 PROGETTO PON F3 FSE02 POR PUGLIA 2013 40 OFFICINA SCUOLA PER CRESCERE INSIEME CRESCERE IN COESIONE Azione F3 U P e r c o r s i fficina scuola per crescere insieme di Daniela Stefania Fucci* www.scuolamorobarletta.it Gli studenti in visita all’Editrice Rotas A conclusione del Progetto PON F3 “Officina Scuola per crescere insieme” è stato pubblicato nell’ambito delle attività previste dal modulo “[email protected]” il giornalino scolastico della Scuola Secondaria Renato Moro. U n grande ringraziamento va a tutti i giovani redattori e a tutti coloro che avranno la volontà di confrontarsi con queste pagine frutto dell’impegno dei ragazzi che hanno frequentato il PON. Alla Dirigente prof.ssa Grazia Di Nunno, la quale ha sempre creduto in questa iniziativa, al “nostro” Esperto Esterno, dott. Giuseppe Dimiccoli giornalista professionista della Gazzetta del Mezzogiorno e al Tutor Aziendale, Beppe Santo dell’Editrice Rotas, che quest’anno ha collaborato al percorso formativo dei nostri “giornalisti in erba” e alla professoressa Ada Bollino che ha affiancato l’alunno diversamente abile. Da sempre nella scuola Renato Moro la dirigente ha avuto una particolare attenzione al giornalino di istituto essendo, tutti noi, consapevoli che proprio grazie alla scrittura e agli articoli presenti sia possibile offrire la visione di quello che avviene nelle nostre aule finalizzato alla crescita dei ragazzi e al rafforzamento del rapporto tra scuola, famiglia e società. A qualcuno potrebbe sembrare anacronistico leggere informazioni su fogli di carta se si pensa che la multimedialità è visibile nell’aria tuttavia le emozioni che si provano nell’informarsi da un pezzo di carta sono indelebili e dotate di un valore aggiunto unico e raro. In passato questi nostri lavori sono stati premiati a livello nazionale e internazionale. Abbiamo vissuto insieme una esperienza dinamica e coinvolgente. Ci siamo sforzati di comunicare ai nostri ragazzi la necessità di comprendere la valenza della lettura come primo requisito per approcciarsi all’universo giornale. I ragazzi ci hanno colpito per la loro capacità di essere curiosi e la loro propensione a “trasferire” tutto sul virtuale. Pertanto al fine di interessarli al meglio abbiamo utilizzato strumenti del tipo testi brevi e approfondimenti, analisi di eventi ed interviste a personaggi che vivono nella scuola non trascurando la trasposizione nei confini del web. Per i ragazzi è stato entusiasmante vivere questa esperienza di giornalista al punto che più di qualcuno si è immedesimato nella parte e si è contraddistinto per la proposta di inchieste da svolgere. Non sono mancati momenti istituzionali e sul campo essendoci recati a Palazzo di Città dove siamo stati ricevuti, con molto piacere essendo anch’egli giornalista, dal nostro sindaco, Pasquale Cascella. Al fine di scoprire le tecniche giornalistiche inoltre ci siamo concentrati su aspetti tecnici che sono alla base della redazione di un articolo. Insomma una esperienza che ha permesso ai nostri ragazzi di seguire le notizie di attualità e quelle della scuola e riproporle con i loro linguaggi. Con Beppe Santo, in qualità di responsabile di produzione e coordinatore editoriale della Casa Editrice partner del progetto è stata presentata ai ragazzi l’attività dell’azienda e il tipo di lavoro svolto con particolare riferimento al giornale “Il Fieramosca”, il mensile d’informazione della casa editrice, e agli altri periodici stampati. I ragazzi hanno potuto vedere durante la visita in azienda gli uffici con la segreteria, la redazione, lo studio grafico (un saluto particolare va alla grafica, Chiara Esposito), l’amministrazione e la direzione, il settore prestampa, produzione e allestimento. A loro è stato illustrato come viene realizzato un giornale e quali sono le fasi della produzione, l’utilizzo dei computer in redazione e nello studio grafico, e il funzionamento delle macchine in tipografia. In redazione è stato spiegato come si struttura un giornale e mostrato l’archivio storico e il materiale documentale, come si raccolgono ed elaborano le informazioni, i programmi di scrittura e di impaginazione e come il direttore con i suoi collaboratori organizza le pagine. In particolare è stato mostrato come si prepara un menabò di un giornale. Nello studio grafico i ragazzi hanno visto all’opera i grafici che si occupano del completamento dell’impaginazione con l’inserimento della pubblicità, delle foto, dei disegni e del progetto grafico della copertina. Poi hanno imparato a conoscere i passaggi successivi prima della stampa del giornale, cioè la fase della prestampa, con particolare riferimento alla preparazione degli impianti. In tipografia hanno potuto vedere il deposito della carta e degli inchiostri e da vicino tutte le attrezzature di stampa e confezionamento di un giornale e conoscerne sommariamente il loro funzionamento. La visita alla Casa Editrice è stata occasione per i ragazzi di improvvisarsi inviati-giornalisti intervistando il dott. Renato Russo, direttore del “Fieramosca” ed editore della Rotas e di poter successivamente integrare l’intervista con le loro impressioni e il resoconto della visita. Questa intervista insieme alle altre realizzate a scuola e agli articoli che hanno scritto in gruppo e individualmente sono stati ospitati nel giornalino scolastico che è il prodotto finale di questo progetto. A scuola nelle ore di laboratorio presso l’aula informatica con l’ausilio della LIM i ragazzi hanno letto e commentato gli articoli scritti per il giornalino e hanno avuto modo di navigare nel sito web della Rotas, del Fieramosca e della Gazzetta del Mezzogiorno imparando a conoscere le differenze tra la carta stampata e media online. Un momento dell’intervista al direttore del “Fieramosca” dott. Renato Russo 50 IL FIERAMOSCA * La docente Tutor LUGLIO 2014 LUGLIO 2014 na conclusione di Anno Scolastico all’insegna della gioia e della soddisfazione per gli alunni, i docenti e i genitori dell’I.C. “R. Musti-R.Dimiccoli” di Barletta. Un gruppo di discenti delle classi V di Scuola Primaria e di I e II classe di Scuola Secondaria di Primo Grado, accompagnato dai professori Enzo Spinazzola e Lucia Saracino, dal 26 al 29 giugno si è recato a Bristol, in Gran Bretagna, dopo aver vinto, lo scorso maggio, il Primo Premio del Concorso “Ambientiamoci 2014”. Il Concorso, indetto e patrocinato dalla BAT, prevedeva tematiche inerenti l’ambiente, il suo rispetto e i principi della cittadinanza attiva e responsabile, ai quali le nuove leve dovrebbero tendere, in modo consapevole, sin dalla tenera età. Testimonial dell’iniziativa il grande attore e regista Michele Placido, ospite d’onore il Presidente della Provincia Francesco Ventola, che martedì 8 luglio, gli studenti hanno avuto modo di ringraziare personalmente, con una cerimonia organizzata presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “R. Dimiccoli” proprio in suo onore. Gli alunni si sono aggiudicati il Primo Premio, per la categoria “Video”, con un fumetto molto significativo ed originale dal titolo “Ambiente: se non lo rispetti ci rimetti”. Il lavoro, frutto di un percorso formativo a classi aperte, li ha coinvolti sui temi della raccolta differenziata, del riciclo dei rifiuti e sull’importanza della biodiversità. “Sono davvero felice” ha affermato il Dirigente Scolastico Maria Angela Petroni “che il nostro Istituto abbia potuto godere di questa bella opportunità, recandosi a Bristol, Contea della Gran Bretagna e capitale verde Europea. Credo fermamente in una didattica attiva, che motivi gli alunni con attività laboratoriali, portandoli a vedere e a considerare l’ambiente circostante come fonte indispensabile di informazione e formazione. Solo in questo modo, l’educazione ambientale può trasformarsi da semplice studio dell’ambiente naturale ad azione in grado di promuovere processi positivi di vero cambiamento e miglioramento. È compito della Scuola tendere ad imprimere nei bambini e nei ragazzi una “coscienza ecologica” che porti loro ad allontanarsi dal “sogno prometeico” del “dominio dell’Universo”, per aspirare, come diceva lo stesso Edgar Morin ad una “convivialità sulla Terra”. Ringrazio l’insegnante Lucia Saracino per aver così ben coordinato e condotto le attività didattico-formative. Confrontarsi su temi così importanti come la tutela del territorio vicino e lontano, promuovere nelle giovani menti pensieri positivi di appartenenza, che conducano loro a prendersi cura e a custodire la Terra come la “propria casa”, come un bene prezioso, appartenente a tutta l’umanità, è un dovere oltre che un impegno continuo e costante, un obiettivo formativo che non si esaurisce tra i banchi di Scuola, ma che deve tendere alla vita e per la vita. Investire energie, persone e denaro sull’educazione ambientale, diventa allora via elettiva per educare a comprendere la complessità del mondo che ci circonda e a modificare la stretta relazione esistente tra l’uomo e la Terra, passando da una visione utilitaristica, incentrata sulla figura dell’uomo “dominatore” del mondo ad una visione che prospetta il futuro dell’umanità come parte integrante, inseparabile e determinante del futuro della natura stessa. Le scuole “R. Musti” e “R. Dimiccoli” (FOTORUDY) IL FIERAMOSCA 51 Vernacolo INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI Archeoclub di Barletta 348 3739839 Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132) 0883 331002 L’amiche Arè [email protected] Archivio della Memoria e della Resistenza (c/o Castello) 0883 578644 Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620 Aufidus - Ass. inform. turistica 339 3218439 Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607 di Angelo Napolitano Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68) Na sare di qualche ienn fè Vers u terd mi stav a sci a ritré. Avav sciout o cineme sop a stazzion, e ngape tinav ancor a confusion. Sped pistol, tent murt acces, Mi sintav verament come a nu mbise, E nu poche u sunn e nu poche [a stanghezz, mi ni scibb bell bell, terza terz. Senza sapé ca nu poche chiunaddé, u cineme avav ancore continué. Infett quenn arruibb all’engl du Sibbulcr, u cor mieie avette nu sussult. Aré avav scittet a croce e a pell, e stav gié assittet o piedistell, gastmenn e sbraitenn a men a men, in latein, turch e barlitten. “Avest me stancat a sté imbalet, dope tentenn mi sent imbusimate, ier assé ca vulav pigghié a decision, d’ascenn da sop a stu gradon!!” Ieie rumanibb paralizzat… nan sapav né sci annenz, né sci andrat. E dop poc accome mi riavibb, m’avvicinibb a ringhir e m’appuggibb. “Ma voie care amiche voie parlate?” I dicibb tutt emozzionate. “Voie site verament nu fenomn? O ieie mi ne sci o manicomie?” Aré finett di parlé, e ieie rumanibb fisse a guardé. Sta stetue chi poche parole, mi ier trasut verament indo o core. Ind a cudd mument, ier mugghie di tent gent, ca ind a stu bell paies, ques s’acceid pe quett tirneis. “Amiche” Dicibbe trat trat, “A vulé lassé stu post, voie [sbagliat. Acchissi perdite u prestigg [di tentenn E poie andò l’avet spenn i penn?” “U sapite ca ci lasset sta pret? dumen pot iess gié occupate? I sfrattet iosc sant assé; e ando sté u luc a gent si vé [appuggié” “No ieie perl per la precisione, dal mille settecento novantanove. Perà moie oltre a parlé, e diceise pour di camminé” “E poie ci si ven a sapé, ca putite pour fadighé, stet verament sicure, che a Varret nan fatighe chiu [nisciune” “Vogghie camminé, ferm doie reis, vogghie canasc tutt du paies. Vogghie vidé chien chien, ci ienn saput fé i barlitten” “Dop tentenn d’onorata posizione, addivintat come a nu garzone. Voie ca site u colosse di Varrett, addiventat na vera barzellett” Mi vogghie ambaré, sissignore, stu biniditt Midiatore. Pi tentenn ne sintut semp parlé, da piccininn gruss di tutt l’eté” “Quind turnat o post vust. Vi vogghie vidé semp gaglierd [e tust. E ci qualche volt mi trove a passé, nu trascurs ci u puteme semp fé” “Quenn si fenn a camminet, dicin semp: Po m’erraset, - No ha sbagliet n’an l’aviv fé - 52 IL FIERAMOSCA e ieie chiù mi mett in curiosité” “A dumeneche vogghie sci [a parteit, vogghie tifé pi chilour da Disfide. E cisé ca cu nu tifos come maie, finalment arrueme in serie A” “Stu paies merite verament, pircié ci sté tutta brava gent. E ieie mi sent cu cor in man di iessr verament barlitten” FOTORUDY SERVIZI SOCIALI A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) 0883 527859 ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230 A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) 0883 521686 Casa di riposo “R. Margherita” 0883 522446 Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293 Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181 Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) 0883 572557 Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387 Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395 Curia Arcivescovile 0883 531274 Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I) 0883 518002 GOS Laboratorio urbano GIUGNO LUGLIO 2014 tel. 0883 310214 - fax 0883 576156 ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128 Sert 0883 577302 Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460 TAXI - AUTOAMBULANZE E TRASPORTO INFERMI A.S.L. BT - centralino 0883 577111 AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443 Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924 Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836 O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000 NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale 329 0536112 U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788 Taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469 Arè capite a ragion, subite pigghiett a decisione, auandett a croce auandett a pell, e riturnett sop o piedistell. LUGLIO 2014 0883 531274 Cantina della Sfida 0883 532204 Castello 0883 578620 Centro Culturale Zerouno 0883 333807 C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170 IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331 Lega Navale 0883 533354 Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374 Parco Archeologico di Canne 0883 510993 Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860 URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 Numero Verde 800761414 POSTI TELEFONICI PUBBLICI Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22 0883 534305 SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO Acquedotto (Servizio Guasti) 800 735735 Scoppio (Servizio Trasporto Urbano) 0883 518554 Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020 - 1530 Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400 Cimitero 0883 510675 Comune - centralino 0883 578111 Corpo Forestale dello Stato1515 Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800 Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21 Gas (Servizio Guasti) 800 900999 Guardia di Finanza117 - Comando compagnia 0883 531081 Guardia Medica - notturno e festivo 0883 575130 Polizia di Stato - soccorso pubblico 113 Polizia Commissariato 0883 341611 Polizia Locale - Pronto intervento 0883 332370 Polizia Stradale 0883 341711 Polfer 0883 521502 Poste Italiane 0883 536097 Prefettura - centralino 0883 539111 Pronto Intervento 118 Pronto Soccorso A.S.L. BT 0883 577781 Protezione Civile 0883 578320 URP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050 Soccorso ACI 116 Soccorso Pubblico 113 Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222 IL FIERAMOSCA 53 ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2014 BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA Da Barletta a Bari: 4.42 4.43 5.27* 5.48 5.54* 6.20* 6.40 6.43 6.48 7.00 7.12 7.30 7.52 8.30 8.50 10.42 10.59 11.36* 12.44 12.56 13.37* 13.48* 14.02 14.10* 14.22 14.43* 15.02* 15.22 15.57 16.10* 16.46* 17.04* 17.16 17.43* 17.46 18.13* 18.20* 18.39 18.46* 19.00 19.18 19.43* 19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.03* 21.36* 21.44* 22.16* 22.39 22.52 23.03* Da Bari a Barletta: 0.01 0.15 4.00 4.23 5.32* 6.00* 6.05 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45 8.00 8.07* 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04* 12.30 12.38* 13.05 13.17* 13.27 13.38* 13.45 14.04* 14.10* 14.27 14.38* 15.15 15.38* 16.05* 16.35 16.42 17.05 17.15 17.35 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.00 19.34 19.40 20.15 20.30 21.19 21.33* 21.40 22.06 22.13 23.09* Da Barletta a Foggia: 0.34* 4.47 5.11 6.02* 6.43* 6.53 6.54 7.15 7.45* 8.08* 8.31 8.50* 8.56 9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.31 12.39 12.48 13.08 13.20 13.45* 14.08* 14.21 14.48* 14.54 14.57 15.08* 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.30 17.37 18.02 18.22 18.45* 18.57* 19.50 20.26 21.02 21.13 21.21 22.06 22.21* 22.28 22.53 22.58 23.57* Da Foggia a Barletta: 4.00* 4.10 4.48* 5.05 5.19* 5.39* 6.00 6.06 6.15 6.37 6.46 7.10 7.57 10.00 10.15 11.05* 12.00 12.13 13.05* 13.12 13.19* 13.38* 14.14* 14.20* 15.18 15.38* 16.17* 16.22* 16.33 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.17* 18.35 19.14* 19.25 19.46* 20.14* 20.19* 21.05* 21.14* 21.45* 22.10 22.32* Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21 (Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa). Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo *= il servizio si effettua anche la domenica CHIESE: orari Ss. Messe STAZIONI DI SERVIZIO TURNI FESTIVI MESI LUGLIO 2014 e AGOSTO 2014 Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30 Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00 26-27 Luglio TURNO A 16-17 Agosto IP ESSO ESSO TAMOIL ESSO via L. Da Vinci via R. Margherita p.za 13 febbr. 1503 via S. Samuele via Trani 12-13 Luglio TURNO B 5-6 Luglio 2-3Agosto 23-24 Agosto AGIP IP ERG TOTALERG TOTALERG 19-20 Luglio 15 Agosto 30-31 Agosto TURNO C 9-10 Agosto TURNO D ERG AGIP IP IP Q8 ERG ERG TOTAL AGIP Q8 via Canosa, 84 via Foggia via Andria lit. di Ponente via Trani 54 IL FIERAMOSCA via Canosa via Trani via Parrilli lit. di Ponente via Barberini via R. Margherita via Violante via Andria via Trani via Foggia SS 16 sabato sera domenica BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Medaglie d’Oro, 29 CARMINE 17.00 via Mura del Carmine CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Barberini IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Firenze, 52 MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00 viale del Santuario, 13 12.30 OSPEDALE CIVILE 9.00 PURGATORIO 19.309.00 19.30 corso Garibaldi S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Pozzo S. Agostino, 28 S. ANDREA 18.30 9.00 10.30 11.30 18.30 via M. Bruno S. BENEDETTO 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via R. Margherita S. CATALDO 10.00 20.00 via Mura S. Cataldo S. DOMENICO 19.30 19.30 corso Garibaldi, 198 S. FILIPPO NERI 1110 7.30 9.30 11.30 19.00 via Mons. Dimiccoli, 116 S. GIACOMO 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 S. GIOVANNI APOSTOLO 19.00 8.30 11.00 19.00 via delle Querce, 2 S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00 vicoletto Santa Lucia S. MARIA DEGLI ANGELI 8.00 10.00 11.30 19.00 viale Marconi, 22 S. M. DELLA VITTORIA 18.00 20.00 18.00 via Cialdini, 70 S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth S. NICOLA 19.00 8.15 11.00 19.30 via Canne, 195 12.15 S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 via Donizetti S. RUGGERO 7.30 via Cialdini SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 19.00 via Canosa, 143 SANTA M. MAGGIORE 11.00 via Duomo SANTO SEPOLCRO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 corso Vitt. Emanuele SPIRITO SANTO 19.00 9.00 11.00 19.00 via Boggiano, 43 SS. CROCIFISSO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Petrarca SS. TRINITÀ 19.00 10.00 11.30 19.00 via Palmitessa, 38 LUGLIO 2014
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