se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno

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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
Anno XLI - LUGLIO 2014 - Una copia
se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
3,00
7/2014
w w w. i l f i e r a m o s c a . i t
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
FOTORUDY
Mensile di cultura, informazione e attualità
(FOTORUDY)
7/2014
9
Facciamo il punto sul PUG. La pianificazione territoriale del nostro
futuro
9
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Vita amministrativa
Attualità e rilancio del PUG
di Renato Russo
Ambiente
La tre giorni presso i giardini del Castello
Green Village BAT, la tutela dell’ambiente
Turismo e cultura
“Certificato di eccellenza 2014” dal portale
Tripadvisor per la Pinacoteca “Giuseppe
De Nittis” e il Castello di Barletta
Exobase
Dal Cile a Barletta diretti a New York
Euro *Idees - Bruxelles
Il 2014 si apre sotto un buon segno per
l’export della BAT
di Emmanuele Daluiso
Agricoltura
Tutto ciò che il consumatore deve sapere
11
Green Village BAT: la Provincia Barletta Andria Trani ha realizzato il
Forum Ambientale 2014
per una sana alimentazione
di Giuseppe Santaniello
19
Capitaneria di Porto
Capitaneria di Porto di Barletta: cerimonia
di cambio comandante
21
Prefettura BAT
Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica
di Michele Lastella
22
25
26
Provincia
La Provincia per gli agricoltori
Vela, prezioso strumento di comunicazione
Chiesa
I nuovi incarichi pastorali
Una delegazione della Diocesi guidata
dall’Arcivescovo accolta dal sindaco Cascella
Notizie in breve
1229
29
30
31
32
“Certificato di eccellenza 2014”
dal portale Tripadvisor per la Pinacoteca e il Castello di Barletta
In libreria
La devozione dei Barlettani verso la Madonna dello Sterpeto
di Renato Russo
Presentazione di padre Gennaro Citera
Libreria Liverini
La chiusura della libreria Liverini è come
una ferita inferta alla città
di Michele Grimaldi
Canne della Battaglia
Canne della Battaglia, un sogno, uno
spettacolo
di Stefano Luci
33
Il sito di Canne della Battaglia, invidia del
mondo… e disdoro del nostro paese
di Stefano Luci
35
Per non dimenticare
La leggenda del pianista che ritrova la
In libreria la seconda edizione della Storia del Santuario Maria SS.
dello Sterpeto
31
La chiusura della libreria Liverini è
come una ferita inferta alla città.
Tutto diventa più triste
29
musica dei lager
di Edoardo Vigna
45
Scuola
Sogno di una notte di… fine scuola
di Elisabetta Pasquale
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51
47
S.M. “R. MORO”: a_tutta_penna.it
di Daniela Stefania Fucci
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Brevi di sport
Tiro con l’arco / Ciclismo / Atletica / Calcio giovanile
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Porto
Barletta, un porto strategico
di Pasquale Pedico
39
Novità in libreria
Traffico navale nel Mare Adriatico.
Da Barletta le reti portuali di navigazione
41
Recensione
“Operazione salvataggio”
di Maria Giovanna Regano
43
Storia locale
Eraclio… ai domiciliari il colosso ancora
“ingabbiato”
di Michele Grimaldi
44
Vetrina Rotas
Giovanni Paolo II, dall’infanzia alla santità
Favole da mangiare
Il mistero della mezzaluna
29
6
I.C. “MUSTI-DIMICCOLI”: Prestigiosa vittoria a Bristol
Enigmistica
Cruciverba simmetrico con riferimento a
Barletta
di Franco Lamonaca
RUBRICHE
Lettere al direttore
- Auguri al “Fieramosca” per i suoi quarant’anni
32
Il sito di Canne della Battaglia, invidia del mondo… e disdoro del
nostro paese
7
- I quarant’anni dell’Archeoclub
- Esiti elettorali
- Ragguagli sul Comando della Guardia
Costiera
- Iniziati i lavori di demolizione dei due
serbatoi petroliferi
- Una bellissima esperienza
- Lamentela di una cittadina
- La chiusura di Liverini
- Canne, aria fritta!
- Storia del Santuario
- Un barlettano a Rozzano col rimpianto
di Barletta
- La zona industriale di Molfetta
- I fratelli di Mennea
8
27
52
In città
Notizie in breve
Vernacolo
L’Amiche Arè
di Angelo Napolitano
Vivicittà
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E ACCESSORI
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Barletta - BT
Via Callano 163 int. 56
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4 IL FIERAMOSCA
LUGLIO
2014
LUGLIO
2014
IL FIERAMOSCA
5
Lettere al direttore
Lettere al direttore
Una bellissima
esperienza
www.ilfieramosca.it
e-mail
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Anno XLI - LUGLIO 2014 - Una copia
3,00
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se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
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(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
FOTORUDY
Mensile di cultura, informazione e attualità
n° 7 - luglio 2014
anno XLI
Direttore responsabile
RENATO RUSSO
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in abbonamento postale 45%
Registrazione presso Tribunale
di Trani n. 140 del 1-3-1975
Stampa in proprio
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e Amministrazione
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per le Americhe 110,00
Auguri al “Fieramosca”
per i suoi quarant’anni
Caro direttore,
la distanza non esclude
l’amicizia e la stima. Ricevo
sempre con grande piacere il
tuo giornale che leggo sempre
con molto interesse perché è
la finestra attraverso la quale
ricordo la mia amata Puglia,
Colgo l’occasione per rallegrarmene con te e con il corpo
redazionale per i quarant’anni
del “Fieramosca”. Se non ricordo male, dopo l’uscita di
scena del “Nel Mese”, è diventato il giornale più longevo
della regione. Auguri vivissimi
e tenete duro, i tempi sono difficilissimi.
Liana Bertoldi Lenoci
Ponte nelle Alpi (BL)
I quarant’anni
dell’Archeoclub
Caro Renato,
ho il piacere di segnalarti
che sabato 7 giugno, nell’Auditorium dell’Assunta a Trinitapoli, in via Marconi, è stato celebrato il 40° anniversario della
nascita dell’Archeoclub locale
(festa che coincide con il punto
più basso dei beni archeologici
locali, con il Museo e il Parco
archeologico chiusi). Rilanciamo turisticamente la Puglia!
3.000 anni di storia, 784 chilometri di costa, 256 castelli, 60
specie di orchidee spontanee,
2 mari e una casa editrice che
sorride a ogni turista. Avanti,
direttore, nel segno di Federico
che considerava la nostra terra
“pupilla dei suoi occhi”. Quella
pupilla si sta abbassando per la
miopia di molti, fai riaprire gli
occhi agli scettici.
Un abbraccio
Salvatore Giannella
6 IL FIERAMOSCA
Esiti elettorali
Ho avuto il torto di non
conservarmi i giornali che
davano gli esiti delle europee del 25 maggio scorso.
Potresti aiutarmi a ricordarli? Grazie
Pasquale Rizzi
Il PD, sull’onda del successo nazionale, anche a Barletta
risultò il primo partito, raddoppiando i consensi rispetto
alle politiche del 2013, passando dal 16,82% al 38,11%.
Notevole anche il balzo in
avanti rispetto alle Comunali dove - nello stesso anno raccolse il 19,70%. Sconfitta
netta invece sul fronte della
Destra dove Forza Italia - nonostante Raffaele Fitto - subì
una brusca battuta di arresto,
scendendo dal 47,71% delle
europee del 2009, all’attuale 19,83%, passando per il
26,83% delle politiche 2013,
al 10,74% del voto amministrativo di un anno fa (anche
se bisogna tener conto che nel
frattempo avevano preso le
distanze NCD (Nuovo Centro
Democratico) e Fratelli d’Italia, rispettivamente al 2,27% e
2,08%.
Ragguagli sul
Comando della
Guardia Costiera
Caro direttore,
vorrei essere ragguagliato sulla situazione burocratica attuale circa il comando della Guardia Costiera a
Piazza Marina che sarà ubicato nell’ex mercato ittico e
anche per ciò che riguarda il
Comando dei Vigili del Fuoco in via Andria.
Giuseppe Rizzi
Iniziati i lavori di
demolizione dei due
serbatoi petroliferi
Egr. Sig. Sindaco,
e p.c. direttore
“Il Fieramosca”
Dopo la lettera inviatale alcune settimane fa, abbiamo appreso dell’inizio dei lavori di
demolizione dei due grandi serbatoi petroliferi fatiscenti, situati
nei pressi del Castello e del porto
di Barletta.
Certamente è stata una pura
coincidenza di date, considerato
che per tale provvedimento, già
discusso ed approvato da molto
tempo, si era solo in attesa della realizzazione; comunque sia
l’aver dato inizio a tale opera da
parte dell’Amministrazione da
Lei guidata ha riempito di gioia il
cuore dei cittadini barlettani, e in
particolare di quelli che abitano
nelle zone prospicienti il porto e
le zone costiere della città.
Un grazie sincero e commosso a Lei ed anche al personale
dell’Ufficio che ha dato pratica
attuazione a tale provvedimento,
trasformando ciò che era fino a
questi giorni un pio desiderio in
una realtà concreta e salutare.
A tal riguardo è opportuno
non dimenticare che provvedimenti di tal genere, oltre che ad
incidere in modo sensibile nella
vita quotidiana dei cittadini, avvicinano sempre di più gli stessi
alla politica attiva, diventando
sempre più partecipi ed interessati alle numerose problematiche
della cittadinanza.
Di nuovo un grazie ed un augurio che tale provvedimento sia
l’inizio di una serie di iniziative
da attuare per il bene della città e
dei suoi abitanti.
Cordiali sinceri saluti
Caro direttore,
grazie di aver pubblicato la
mia lettera nell’ultimo numero
del suo giornale. È stata per
me una bellissima esperienza.
Adesso so il suo nome e il ruolo che riveste nel periodico che
mi ha ospitato.
Grazie per la bellissima
esperienza che mi ha offerto
(ancora non ci credo), prendendo in considerazione e valorizzando al meglio il mio testo.
Conoscevo “Il Fieramosca” da
tanti anni, ma non immaginavo
che una volta ci avrei scritto
anch’io, con tanto di fotografia. Ringrazio anche tutti i suoi
collaboratori.
P.S. Direttore (umilmente)
mi permetta… Vorrei rettificare
un passaggio del testo “Quanto al tempo libero - vorrei aggiungere - CORRO DA MIA
FIGLIA, alterno le faccende
domestiche”.
Con grande stima
Angela Ziri
Lamentela
di una cittadina
Egregio Direttore,
che delusione ho provato
nel vedere la tanto agognata
strada che avrebbe collegato
via Trani con via Callano
e che finalmente avrebbe
liberato la città dall’ingorgo
automobilistico
del
passaggio a livello di via
Andria, ridotta in quello
stato solo pochi mesi dalla
sua inaugurazione!
Cos’è? Questa gente
non ha più l’orgoglio del
proprio lavoro fatto bene?
Questa gente pensa solo al
profitto?
Naturalmente ora la
colpa non sarà di nessuno
e noi cittadini pecoroni ce
ne staremo zitti e rassegnati
al fatto che le cose vadano
così.
Cordiali saluti
Grazia Mascolo
Matteo Penza, Roma
LUGLIO
2014
LUGLIO
2014
La chiusura di Liverini
Vorrei esprimere la mia
sofferenza per la chiusura della
libreria dei fratelli Chiandetti,
nota anche come Libreria Liverini. Sono abbastanza anziano
per ricordare. Questa libreria
era partita da Giuseppe Liverini (zio Peppe), che credo abbia
chiuso la sua attività agli inizi
degli anni Settanta, credo nel
‘73, lasciandola nelle mani del
nipote Giovanni Spera (figlio
di Mario Spera ed Elisa Liverini). Poi Giovanni rilevò la
gestione della distribuzione di
giornali e così la libreria passò
nelle mani dei fratelli Ruggiero ed Ernesto Chiandetti. Può
darsi che la crisi fatale sia stata dovuta all’apertura di altre
librerie (se ne contano cinque
nell’ambito del centro storico).
Possibile anche che la chiusura
sia dovuta alla penuria di lettori, e sarà poi vero che la nostra
città è quella che legge meno in
Italia? E noi che facciamo per
impedire di scrollarci di dosso
questo triste primato?
è venuta a mancare, specialmente negli ultimissimi anni.
Prendiamo l’amministrazione
Maffei, non ho nulla contro il
sindaco, una brava persona,
eppure non ri cordo nessuna
iniziativa da parte della sua
grande protetta, il dirigente e
poi assessore alla cultura dott.
ssa Emanuela Angiuli la quale
deliberatamente e persistentemente se n’è voluta disinteressare, prestando attenzione solo
e unicamente alle cose che le
stavano più a cuore.
Non è una critica, è una
mera constatazione, e noi oggi
paghiamo le conseguenze di
quel disinteresse…
Devo invece dare atto al vostro giornale di un costante “aggressivo” interessamento verso
il sito, specialmente incisivo
il riferimento da voi fatto alla
mostra di Trieste, qualche anno
fa, dove con quattro soldi e un
po’ di fotografie, hanno messo
su una mostra che ha prodotto
diecimila turisti in un mese con
relativi ritorni economici.
Un operatore turistico
Antonio Rizzi
Canne, aria fritta!
Ho letto nelle ultime settimane alcuni articoli su Canne.
Ognuno ha ragione dal suo
punto di vista, una cosa è certa,
che il sito di Canne sta morendo, anzi secondo me, dopo la
chiusura del bookshop, è morto
del tutto.
Ho letto l’articolo dell’assessore alla cultura Caroppo
e del consigliere regionale
Mennea, avranno pure ragione
ciascuno dal proprio punto di
vista, sta di fatto che negli ultimi vent’anni quel sito, il più
importante sito archeologico
della Puglia, è andato incontro
ad un progressivo, inesorabile
disinteressamento di tutte le
amministrazioni comunali a
ogni livello: locale, provinciale
e regionale.
Manca un coordinamento
generale delle iniziative, ma è
soprattutto una volontà diretta alla sua valorizzazione che
Storia del Santuario
Ho appena acquistato, in
libreria, una copia della storia
del Santuario della Madonna dello Sterpeto e mi volevo
complimentare con l’autore
per quest’opera che colma una
lacuna nel ricordo del nostro
passato devozionale. Non sono
giovanissimo e rammento la
grande tradizione che da sempre caratterizza la festa della
Madonna a Barletta e il forte
richiamo che essa esercita sulla
popolazione.
Ho cominciato a leggere il
libro e francamente sono restato molto sorpreso nell’apprendere quanto sia antica la
storia di quel Santuario, non di
quello moderno, ma dell’originario che è stato cancellato dal
tempo.
È una cronaca viva di una
città che ha sempre nutrito una
grande devozione per il culto
mariano. Forse è l’unica tradizione che riesce a tenerci an-
cora uniti, senza distinzione di
appartenenza politica.
Hanno suscitato in me grande interesse anche i documenti
del Cinquecento, che ci fanno
rivivere la vita di ogni giorno
che si conduceva a quel tempo
a Barletta, come la successione
dei numerosi ordini religiosi
che si sono avvicendati nel corso dei secoli, fino agli “Oblati
giuseppini”.
Giuseppe Filannino
Un barlettano a Rozzano
col rimpianto di Barletta
Mi chiamo Angelo Cafagna, sono barlettano e sono
trapiantato a Rozzano (vicino
Milano) da quasi cinquant’anni. Ogni anno vengo a Barletta,
nella mia città, dalla quale sono
andato via quand’ero appena
un ragazzo.
E tuttavia le radici che mi
legano alla mia terra sono ancora fortissime, anche se ho
preso la cadenza della parlata
meneghina e mi sono perfettamente integrato. I primi tempi
sono stati durissimi, perché allora noi meridionali eravamo
discriminati, a cominciare dalla
scuola per cui mi vidi costretto
ad abbandonare la frequenza diurna, per quella dei corsi
serali. Poi, col tempo, questo
fenomeno si è attenuato fino a
scomparire del tutto, ma è stata
una dura scuola di vita.
Nei giorni scorsi sono stato a Barletta dove ho rivisto i
luoghi della mia infanzia e ho
rinverdito tanti ricordi, belli e
brutti. Come quando assistetti, nel 1956, alle cariche della
polizia per disperdere la folla
minacciosa che aveva preso di
mira la postazione della distribuzione degli aiuti americani.
E ora non posso che terminare la mia lettera ringraziando
“Il Fieramosca” - al quale sono
abbonato da tanti anni - per la
sua preziosa presenza nella mia
vita, perché quando (sia pure in
ritardo) arriva a casa, provo un
grande piacere nello sfogliarlo
e ricordarmi della mia città.
Angelo Cafagna
IL FIERAMOSCA
7
Vita amministrativa
Lettere al direttore
La zona industriale di Molfetta
I fratelli di Mennea
Sono un imprenditore barlettano felicemente operativo nella zona industriale di Molfetta.
Circa trent’anni fa feci richiesta al Comune di
Barletta di facilitarmi l’acquisto di un pezzetto di terreno per impiantare la mia attività su
via Trani o su via Foggia. Mi fu risposto che
era una domanda assurda, che i suoli avevano
un mercato libero e costavano un occhio della
testa. Chiesi allora consiglio al mio amico Ettore Bergamaschi (Termotecnica meridionale)
che proprio a quel tempo si stava trasferendo da
Barletta a Trani perché lì le condizioni di lavoro
erano decisamente più favorevoli, il quale mi
suggerì di impiantare la mia attività a Molfetta,
lontano dal piano velleitario e complicatissimo
(praticamente inappellabile) del Patto Territoriale per l’occupazione del Nord Barese. E così
mi rivolsi al Comune di Molfetta che stava attrezzando un’area industriale e commerciale per
piccole e medie aziende. Credo che qualcuno di
voi si ricordi di quando, passando in macchina,
cominciaste a notare in quell’aria, la costruzione di strade, impianti illuminanti e idraulici e
quant’altro poteva servire per insediamenti
produttivi. Sembrava un paesaggio grottesco. Il
terreno lo ebbi per quattro soldi, così mi fu più
facile impiantare e avviare la mia attività.
Nella faccenda delle gravi incomprensioni nate nell’ambito della famiglia di Pietro Mennea, sono restato
veramente sconcertato dalla diatriba
sorta fra i fratelli da una parte e la
moglie del campione dall’altra. Ma
com’è possibile non capire che il recente film che si sta girando sulla vita
del nostro grande atleta, continuerà in
qualche modo a farne sopravvivere la
memoria oltre la sua morte? A nostro
vanto e gloria, non credo sia mai stato riservato un simile trattamento ad
un fuoriclasse dello sport come nel
caso di Pietro, se si eccettuano i casi
dei più famosi campioni del passato
come Coppi e Bartali nel ciclismo. Le
imprese di Pietro resteranno impresse
nella memoria, a futuro esempio dei
nostri giovani, per gli anni a venire.
E noi che facciamo? Litighiamo nel
segno della sua memoria e del suo
ricordo? Svelando anche retroscena
odiosi che certo non arrecheranno beneficio a questo “amarcord” del suo
passato? Invito i suoi fratelli ad un
ripensamento e a rispettare le volontà
del loro illustre congiunto.
M. P. (lettera firmata)
Luigi Delvecchio
"La scrittura meridiana"
Rivista di Materiali Intermediali
estate è la stagione delle immagini di
L’in libertà.
luce, dei suoni trasparenti, delle parole
Comitato di Barletta
NARRAZIONI
PER L’ESTATE
immagini
suoni
parole
creatività
incontri con artisti e intellettuali che operano sul nostro territorio
2aedizione
LUGLIO
2014
Giovedì 10 luglio, ore 20:00
In collaborazione con il Circolo della Sanità di Barletta
WERTHER, I BEATLES E I ROLLING STONES
Drammaturgia di Giuseppe Lagrasta
Interpretazione di Rita Laforgia e Loris Leoci
Interverrà l’Autore
Saluti
Maria Nigro, Lido “Il Brigantino”
Salvatore Filannino, Presidente del Circolo della Sanità di Barletta
Interventi musicali
Pino Cava, chitarra
Vincenzo Fanelli, flauto traverso
Gioacchino Visaggi, violino
Michele Visaggi, pianoforte
Modera
Paola Casale, Docente del Liceo “A. Casardi” di Barletta
8 IL FIERAMOSCA
E del piacere di conoscere, interpretare,
scoprire, riflettere e inventare si compone questo progetto di scritture, suoni,
immagini e narrazioni dirette a formulare
innovazione e creatività.
Nei mutamenti continui della memoria
contemporanea, le scritture e le narrazioni poste in essere con modalità sempre
diverse e divergenti spesso rischiano, tra
immediatezza e velocità del tempo corto,
di terminare il viaggio.
A noi, invece, interessa costruire un lungo
viaggio che non abbia termine in nessuna
notte e in nessuna alba possibile.
Lido “Il Brigantino”
Litoranea di Levante, Barletta direttore artistico Giuseppe Lagrasta
Giovedì 24 luglio, ore 20:00
Presentazione del libro di Vittorino Curci
IL PANE DEGLI ADDII - La Vita Felice, 2012
Interverrà l’Autore
Saluti
Maria Nigro, Lido “Il Brigantino”
Giuseppe Lagrasta, Presidente Comitato di Barletta “Società Dante Alighieri”
Interventi musicali
Vittorino Curci, sassofono
Marco Malasomma, elettronica
Marcello Magliocchi, batteria
Modera
Enza Filannino, Docente del Liceo “A. Casardi” di Barletta
Circolo della Sanità
Barletta
R
icordo che tanti anni fa la materia urbanistica era oggetto di un
ossessivo interesse da parte dei partiti e
che le crisi politiche nascevano e si alimentavano per via delle battaglie sulle
prospettive del futuro assetto territoriale
della città, determinando talvolta anche
la caduta dell’amministrazione di turno.
Specialmente motivo di tenaci contrasti
fra gruppi erano gli scontri consiliari sul
PRG (Piano Regolatore Generale), sul
PPA (Programma Pluriennale di Attuazione) e sul PdZ (Piano di Zona, il piano di ampliamento della nuova 167). E
avendo svolto più volte la funzione di
assessore all’urbanistica e diretto la relativa commissione consiliare, conservo
ancora nitido il ricordo delle numerose
discussioni sulle dinamiche operative di
ciascun piano urbanistico, singolarmente
considerato oppure nel loro complesso.
È vero che quell’interesse era dovuto
soprattutto a cospicui investimenti economici (non solo per l’edilizia privata
ma anche per quella popolare e cooperativistica), ma è pur vero che un autentico desiderio di miglioramento sulle prospettive edificatorie della città ispirava
la volontà dei partiti, come dei tecnici, e
perché no, anche di perspicaci costruttori (non bisogna immaginare che operassero solo spregiudicati speculatori), per
impostare una realistica prospettiva di
sviluppo della città del Duemila.
E quante febbrili sedute consiliari
notturne - ricordo -, e quante animate
discussioni in quei consigli vivacizzati dalla presenza di un gran numero di
cittadini, per approfondire complesse
problematiche per poi formulare proposte operative e (magari vanamente)
calendarizzate. Tematiche peraltro strettamente interfacciate col comparto dei
lavori pubblici, anche allora frenato da
lungaggini burocratiche. Insomma tanto clamore, un gran numero di incontri
specialistici, ma anche assidua partecipazione popolare.
Fermi al primo step
Oggi, invece, è calato il silenzio sulla
materia urbanistica, i partiti la ignorano,
le associazioni di categoria non ne reclamano periodiche verifiche, e persino la
“Gazzetta” ha diradato i suoi ricorrenti
e circostanziati articoli di un tempo. Poche le licenze edilizie rilasciate, decimate dalla crisi (e del resto gli alti indici
di fabbricabilità avevano già prodotto
i loro redditizi guadagni, quando furoLUGLIO
LUGLIO
2014
2014
ATTUALITÀ E RILANCIO DEL PUG
di Renato Russo
no ridimensionati dall’applicazione della
reinterpretata normativa).
Sempre più radi i contributi per l’edilizia abitativa pubblica (IACP e normativa
agevolata dell’abitabilità convenzionata), a
distanza di tanti anni permangono problematiche aperte sui cantieri cooperativistici
e chi passa per la 16 bis non può non essere colpito dal panorama delle numerose
gru che da tempo palesano il rallentamento
costruttivo dovuto - suppongo - soprattutto
alla persistente penalizzante crisi economica.
Da quei tempi molta acqua è passata
sotto i ponti. Tra locali e regionali, sono
state adottate numerose strumentazioni
urbanistiche di cui generalmente si ignora l’esito: il PRUSST Piano di Recupero
Urbano e di Sviluppo Sostenibile del Territorio con stanziamento di 4 miliardi di
vecchie lire; il PRU Piano di Recupero
Urbano con stanziamento di 7 miliardi per
opere di riqualificazione urbana; il PIP Piano per Insediamenti Produttivi in variante
al PRG; il CONTRATTO DI QUARTIERE “piano complesso”, che promuoveva,
contestualizzandole, azioni di carattere
edilizio, sociale ed occupazionale; il PPTR
Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, ancora in itinere, che l’assessore Azzurra Pelle ci invita a considerare più come
LUGLIO
LUGLIO
2014
2014
un’opportunità che come un limite, mentre
il consigliere regionale Fabiano Amati lo
ha paragonato al bugiardino dei farmacisti. E finalmente il PUG, Piano Urbanistico Generale, sul quale gli addetti ai lavori
si interrogano sullo stato di avanzamento
procedimentale.
Per quanto ne sappiamo, pare sia fermo
alla elaborazione del DPP, ivi compresa la
stesura del rapporto ambientale previsto
dalla VAS (valutazione ambientale strategica), nonché della cooperazione interistituzionale. In altre parole temo sia ancora
fermo al primo step, cioè all’inizio dell’iter
procedurale. Ricordo ancora l’annuncio
che ne dettero, tre anni fa, in sala giunta,
il sindaco Maffei e l’assessore Sciusco, annunciando imminente l’adozione del DPP,
da parte del Consiglio Comunale, che dopo
le consultazioni di legge, avrebbe dovuto
approdare alla seconda Conferenza di copianificazione. Lodevole il tentativo di ripresa dei lavori, ma già allora eravamo fermi al 2001! Mi raccomandai soltanto col
sindaco e coi tecnici presenti all’incontro
che preliminarmente coordinassero tra di
loro i diversi piani, soprattutto nei tempi
attuativi relazionati alle reali disponibilità
economiche (la raccomandazione vale ancora oggi).
È alla luce di questi antefatti che di tanto in tanto - ma sempre più di rado - leggiamo sulla Gazzetta ottimistici cenni sulle
prospettive di ripresa delle attività attuative delle procedure formative del PUG.
Speriamo che il PUG non
viaggi sui tempi del PRG
È appena il caso di ricordare che il
PRG, che ha segnato la storia della nostra
programmazione urbanistica prima del
PUG, è stato affidato a due esperti professori baresi, Giovanni Fuzio e Renato Cervini: preincaricati della sua redazione intorno
alla metà degli anni Ottanta, della sua attuazione nel 1991, furono reincaricati dieci
anni dopo, e per cosa? per l’adeguamento
alla 56/80. Avrebbe avuto finalmente parere favorevole dalla Regione - con prescrizioni! - solo a fine marzo 2003.
Da allora pochi e poco concludenti incontri con gli stessi progettisti. L’ultimo
un anno fa, il 3 ottobre 2013, col sindaco
Pasquale Cascella, che in quella circostanza annunciò l’impegno di “declinare un
nuovo più aggiornato profilo urbanistico
cittadino senza ulteriori deroghe al PRG,
in una visione strategica flessibile, come
delineata dai Piani Urbanistici di nuova
generazione. E sul solco di quell’indirizzo, tracciare le linee di tendenza del nuovo
Piano Regolatore diretto ad accogliere e
armonizzare le diverse istanze provenienti
dal territorio e riqualificare anche ambiti
ormai compromessi dal punto di vista ambientale, paesaggistico e del patrimonio
edilizio, offrendo nuove opportunità di sviluppo del settore con una visione rigeneratrice della città”.
Forse i tempi di realizzazione si potrebbero ridurre, se solo cercassimo di rispettare gli step fissati nei “Quaderni del
Governo del Territorio” (detta infatti il
sottotitolo: orizzonti culturali e supporti
operativi per la formazione del PUG pubblicati qualche anno fa a cura della Presidenza della Regione Puglia).
È appena il caso di raccomandare ai
tecnici incaricati della redazione del piano,
sia la formulazione delle istruzioni per una
nuova cultura del suo adeguamento al presente stato di cose, sia il suo dimensionamento nonché il suo contenuto, disciplinato con delibera di Giunta Regionale 1328
del 3 agosto 2007.
Senza dimenticare che strettamente
collegate alle prime, vanno anche lette e
interpretate “operativamente” le seconde,
cioè le istruzioni tecniche per la informatizzazione dei Piani nell’ambito del SIT
regionale ex delibera 1178 del 13 luglio
2009.
Non sarà semplice, anche perché sono
consapevole che molto dipenderà dagli organismi amministrativi burocratici regionali. Per cui gli spazi operativi del Comune sono e resteranno molto ristretti. Meno
uno, perché dipenderà solo da noi, voglio
dire dalla volontà dell’Amministrazione,
cioè quello di una più frequente informazione a beneficio della collettività.
99
IL
ILFIERAMOSCA
FIERAMOSCA
Ambiente
Ambiente
GREEN VILLAGE BAT
la tutela dell'ambiente
La tre giorni presso i giardini del Castello
L
a tre giorni ha animato i Giardini “Fratelli Cervi” del Castello
di Barletta da giovedì 5 giugno, fino a sabato 7, con laboratori
interattivi, attività ludico-educative, spettacoli teatrali, concerti, mostre,
degustazioni, spettacoli di cabaret e presentazione di libri. L’evento, organizzato dalla Provincia di Barletta Andria Trani con il patrocinio del
Ministero dell’Ambiente, ha visto la presenza di stand informativi della Provincia, degli enti pubblici, dei consorzi di raccolta rifiuti e delle
Associazioni di categoria, unitamente alle numerose aziende partner.
Ampio spazio, poi, per i laboratori creativi per i più piccoli, attività ludicodidattiche ed eventi volti a promuovere le iniziative messe in atto dalla Provincia in materia ambientale: dalle buone pratiche per il rispetto
dell’ambiente e per la razionalizzazione delle risorse naturali, alle azioni
corrette per la gestione dei rifiuti e per il risparmio energetico.
Giovedì 5 giugno: laboratorio interattivo di educazione alimentare
“Dalla semina al Raccolto - lavorazione terreno e semina”, presso lo
stand del Fondo Ambiente Italiano; “Il Crucivolio”, maxi cruciverba di
notizie e curiosità sull’olio presso lo stand “A macchia d’olio”; “R-Imballaggio”, laboratorio di riuso e riciclo creativo degli scarti provenienti dalla
spesa quotidiana, presso lo stand ScartOff; “Ecomurale”, esposizione
interattiva di riuso dei rifiuti, presso lo stand ScartOff; laboratorio “Fai
da Te!”, per la realizzazione di oggetti di utilità domestica, presso lo
stand dell’Istituto “Don Tonino Bello”; laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla Semina al Raccolto - Raccolta degli ortaggi e giochi sensoriali”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; laboratorio
“Costruire Riciclando” di costruzione di oggetti con materiali poveri e
recupero, presso lo stand Agesci Scout Spinazzola; mini corso di cucina “La Puglia è servita”, con prodotti biologici ed a Km 0, a cura dello
Chef Felice Sgarra e del Sommelier Donato Saulle, presso lo stand ICare onlus. La presentazione del libro “Come è profondo il mare” di
Nicolò Carnimeo, a cura della Libreria Cialuna, presso lo Spazio Libri;
lo spettacolo di teatro di figura “Poldo e l’uccello dal becco d’oro” di
Michele Vino e Davide Sciascia nell’anfiteatro; degustazione di prodotti
biologici presso lo stand “Ciemme Alimentari”; lo spettacolo teatrale per
famiglie “Break Time”, a cura della compagnia “I Nuovi Scalzi”, presso
l’anfiteatro.
Venerdì 6 giugno: laboratorio “Sperimentando” di misurazione del
PH dell’acqua e del terreno per mostrare gli effetti causati dallo sversamento di olio, presso lo stand “A macchia d’olio”; “R-Intreccio”, riuso e
riciclo creativo della carta per la realizzazione di intrecci, presso lo stand
ScartOff; esposizione interattiva di riuso dei rifiuti “Ecomurale”, presso
lo stand ScartOff; laboratorio “Fai da Te!”, per la realizzazione di oggetti
10 IL FIERAMOSCA
di utilità domestica, presso lo stand dell’Istituto “Don Tonino Bello”; laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla Semina al Raccolto - Raccolta
degli ortaggi e giochi sensoriali”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano; laboratorio “Costruire Riciclando” di costruzione di oggetti con materiali
poveri e recupero, presso lo stand Agesci Scout Spinazzola; mini corso di
cucina “La Puglia è servita”, con prodotti biologici ed a Km 0, a cura dello
Chef Antonio Di Nunno e del Sommelier Donato Saulle, presso lo stand ICare onlus. Nello Spazio Libri, presentazione del libro “Abbecedario verde” di
Ilaria D’Aprile, a cura della Libreria Cialuna; a seguire presentazione del libro
“Pane e Amianto” di Giuseppe Armenise, sempre a cura della Libreria Cialuna. Degustazione di prodotti biologici presso lo stand “Ciemme Alimentari”;
concerto della Jazz Studio Orchestra diretta dal Maestro Paolo Lepore, su
musiche di Lucio Dalla, Pino Daniele ed Ennio Morricone, presso l’anfiteatro.
A fine serata all’anfiteatro, racconti musicali dei cantautori pugliesi Erica Mou
e frate Francesco Cicorella, organizzato con il Servizio Pastorale Giovanile di
Barletta nell’ambito di “Walking Progress”.
Sabato 7 giugno chiusura del “Green Village”. Si comincia al mattino:
laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla semina al Raccolto lavorazione terreno e semina”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano;
“Dai Piedi alla Testa”, laboratorio tattile di conoscenza e riconoscimento sensoriale dei rifiuti, presso lo stand ScartOff; esposizione interattiva di riuso dei
rifiuti “Ecomurale”, presso lo stand ScartOff; “La Staffetta dei Rifiuti”, gioco
didattico sullo smaltimento dell’olio, presso lo stand “A macchia d’olio”; laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla Semina al Raccolto - Raccolta degli ortaggi e giochi sensoriali”, presso lo stand del Fondo Ambiente
Italiano; “Orto in bottiglia”, creazione di mini-orti in contenitori riciclati, presso
lo stand dell’Istituto “Don Tonino Bello”; laboratorio “Costruire Riciclando” di
costruzione di oggetti con materiali poveri e recupero, presso lo stand Agesci
Scout Spinazzola; mini corso di cucina “La Puglia è servita”, con prodotti
biologici ed a Km 0, a cura dello Chef Nicola Cito e del Sommelier Donato
Saulle, presso lo stand I-Care onlus.
Poi, racconti animati “I Burattini dei lapis”, a cura di Michele Vino e Davide
Sciascia presso l’anfiteatro; sempre all’anfiteatro, spettacolo teatrale per adolescenti “Piantala”, a cura della compagnia Teatro dei Cipis. Nel pomeriggio:
laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla semina al Raccolto lavorazione terreno e semina”, presso lo stand del Fondo Ambiente Italiano;
“Dall’olio al sapone”: angolo di autoproduzione del sapone, presso lo stand
“A macchia d’olio”; laboratorio di eco-cosmesi “Cosmetichiamo” presso lo
Stand ScartOff; laboratorio interattivo di educazione alimentare “Dalla Semina al Raccolto - Raccolta degli ortaggi e giochi sensoriali”, presso lo stand
del Fondo Ambiente Italiano; laboratorio “Costruire Riciclando” di costruzione
di oggetti con materiali poveri e recupero, presso lo stand Agesci Scout Spinazzola; “Orto in bottiglia”, creazione di mini-orti in contenitori riciclati, presso
lo stand dell’Istituto “Don Tonino Bello”; mini corso di cucina “La Puglia è
servita”, con prodotti biologici ed a Km 0, a cura dello Chef Antonio Di Nunno
e del Sommelier Donato Saulle, presso lo stand I-Care onlus.
Presentazione del libro “Quindici passi” di Giuliano Foschini, a cura della Libreria Cialuna, presso lo Spazio Libri; degustazione di prodotti biologici
presso lo stand “Ciemme Alimentari”; sfilata di moda “Dress no dress” con
abiti realizzati dall’Istituto “Archimede” di Barletta, a cura di ScartOff presso
l’anfiteatro. Sempre all’anfiteatro si chiude con lo spettacolo di cabaret del trio
“La Ricotta” direttamente da Zelig.
LUGLIO
2014
In due tornate, dal 15 al 17 maggio, all’interno del castello di Barletta, e dal 5 al 7 giugno nei vicini
giardini, la Provincia Barletta Andria Trani ha realizzato il Forum Ambientale 2014, gli Stati Generali
dell’Ambiente Green Bat (Best Available Technology). A coordinarne il progetto, l’assessore all’ambiente avv. Gennaro Cefola che ne ha dato anche le motivazioni
L
a Provincia di Barletta Andria Trani ha riproposto il Forum
Ambientale “Green BAT”, dedicato alla sensibilizzazione
del cittadino, alle buone pratiche ambientali per le Amministrazioni
e le Aziende, alla formazione tecnica, giuridica e amministrativa
per i professionisti.
Finalità del Forum, strutturato con convegni e spazi
espositivo-didattici, è quella di stimolare essenzialmente nuovi
spunti di riflessione e aprire discussioni in merito alle tematiche
ambientali, oltre che comunicare le iniziative ambientali avviate
dall’Assessorato alle Risorse Naturali, Politiche Ambientali e
Difesa del Suolo, dal Settore Ambiente, Energia, Aree Protette
e Parco “Fiume Ofanto” e dal Settore Rifiuti e Bonifiche della
Provincia di Barletta Andria Trani. Nella tre giorni di convegni
ed eventi, partners istituzionali anche quest’anno sono stati il
Ministero dell’Ambiente, la Regione Puglia, i Comuni della
Provincia, l’ARPA, l’ASL, l’Agenzia Territoriale, per l’Ambiente
del Patto Nord Barese Ofantino, Legambiente, il Parco Nazionale
della Murgia, le Università, gli Ordini Professionali, le Istituzioni
Nazionali e Regionali ISPRA, INARCH, INBAR, CNR,
ENEA, AQP, et al.), le Associazioni di categoria (ANCE, CNA,
Confesercenti, Confcommercio, Assimpro, Confapi, et al.), i
Consorzi di raccolta e gestione rifiuti, il F.A.I., WWF e altre
Associazioni ambientaliste.
I convegni e seminari, accreditati dagli Ordini Professionali,
sono stati incentrati sulle tematiche ambientali di: energie, rifiuti
e acque.
* * *
Nelle tre giornate del Forum, presso i giardini “F.lli Cervi”
del Castello di Barletta, è stato realizzato il “GREEN VILLAGE,
LUGLIO
2014
spazio espositivo permanente, ampliato rispetto alla prima edizione,
all’interno del quale sono stati ospitati gli stand informativi della
Provincia, dei Comuni, degli Enti pubblici, dei Consorzi di raccolta
rifiuti e delle Associazioni di categoria unitamente alle eventuali
aziende, partner dell’evento. All’interno del Villaggio sono stati
organizzati laboratori per bambini ed eventi volti a promuovere
le iniziative messe in atto dall’Amministrazione Provinciale in
materia ambientale o quelle di altri Enti o organismi Pubblici ed
Associazioni, le buone pratiche per il rispetto dell’ambiente e
per la razionalizzazione delle risorse naturali, le azioni corrette
per la gestione dei rifiuti e per il risparmio energetico. In questa
edizione, sono stati introdotti la sezione dedicata all’agricoltura
biologica e a “km zero” ed eventi legati alla presentazione di libri
a contenuto ambientale.
IL FIERAMOSCA
11
Turismo e cultura
Exobase
“Certificato di eccellenza 2014” dal portale Tripadvisor
per la Pinacoteca “Giuseppe De Nittis” e il Castello di Barletta
Dal Cile a Barletta diretti a New York
I
“D
A fine giugno in arrivo il workshop diretto da un team internazionale
al Cile alla Puglia per rilanciare lo spirito imprenditoriale”, così Antonio Manno, imprenditore barlettano,
ha annunciato l’arrivo di Exobase in Italia, a Barletta, la seconda
settimana di luglio, direttamente dal Cile, con intense giornate dedicate allo sviluppo dello spirito imprenditoriale.
Exobase è un intenso workshop di due giorni condotto dai fondatori di Exosphere, il laboratorio dedicato al problem solving e
allo sviluppo dello spirito imprenditoriale fondato in Cile nel 2012
da un team internazionale d’imprenditori. Date di Barletta: lunedì
30 giugno/martedì 1 luglio per il primo workshop, e giovedì 3/venerdì 4 luglio per il secondo. Il progetto Exobase prevede oltre a
Barletta altre città come Venezia, Tallinn, Vienna, Budapest, Kiev e
New York. Nel corso degli ultimi due anni più di 100 imprenditori
provenienti da ogni parte del mondo hanno preso parte al laboratorio Exosphere attraverso l’esperienza del “Boot Camp Exosphere”,
oggi alla sua seconda edizione nel campus di Viña del Mar, Cile. Il
Boot Camp ha dimostrato che molte persone condividono la visione
dei fondatori, secondo cui ci sono due fondamentali problemi che
causano grande sofferenza nelle nostre vite: fare un lavoro non allineato al proprio talento ed avere un rapporto non corretto con gli
altri. Con l’imprenditorialità possiamo risolvere il primo problema,
con una comunità genuina il secondo. Exosphere è un incubatore di
persone e non di startups. Negli ultimi due anni Exosphere ha letteralmente buttato nel cestino il manuale di cosa sia l’educazione “accademica” e ha invece sperimentato un pionieristico approccio per
“disimparare” tutte le bugie che ci sono state insegnate nel passato
ed intraprendere invece una strada mai battuta verso la scoperta del
nostro talento, delle nostre passioni, e della vocazione nella nostra
vita, attraverso la creazione, l’innovazione e l’intrapresa. Exobase
porterà l’esperienza di una mentalità imprenditoriale, di una comunità internazionale, dell’importanza dell’educazione permanente e
della fiducia in se stessi necessaria alla crescita personale. È l’evo-
l Castello di Barletta e la Pinacoteca
Giuseppe De Nittis sono state riconosciute “eccellenze” nel turismo del 2014
dal portale web di viaggi “TripAdvisor”, a
conferma del costante feedback positivo
espresso dai visitatori che hanno consegnato
le proprie opinioni e recensito i due monumenti sul sito (vedi box accanto).
Il “certificato di eccellenza 2014”, conseguito con il punteggio massimo registrato
negli ultimi dodici mesi, offre al Comune
di Barletta l’opportunità di poter utilizzare
gli strumenti gratuiti di promozione messi a
disposizione dal sito web sul piano internazionale.
“E’ un risultato - ha affermato il sindaco
Pasquale Cascella - che riconosce l’impegno
profuso per una buona gestione dei nostri
luoghi d’arte. La fiducia e l’apprezzamento
dimostrati dai visitatori rappresentano un
motivo di orgoglio non soltanto per l’Amministrazione ma per tutti i cittadini che in tutti
i modi contribuiscono quotidianamente alla
valorizzazione del nostro patrimonio storico
e culturale”.
“La promozione turistica di questi beni
accompagnata da iniziative di valorizzazione e di animazione - ha aggiunto l’assessore
Giusy Caroppo - inizia a dare i risultati anche
grazie a tutti coloro che lavorano nelle nostre
strutture museali e costituisce uno stimolo a
fare sempre meglio”.
RISTORANTE
RICEVIMENTI
CONGRESSI
luzione dei principi e delle lezioni, soprattutto quelle dure, vissute
dal team dei fondatori e dalla rete internazionale dei loro consiglieri
e mentori. Tutti i loro successi e fallimenti sono stati distillati in due
giorni di intenso e specifico apprendimento. I partecipanti ad Exobase otterranno una nuova prospettiva sulla traiettoria della propria
carriera, comprenderanno su quali talenti ed idee puntare nel futuro
e saranno esposti alla dura lezione di chi ha saputo tracciare la propria linea e agire per creare il futuro che veramente voleva.
Il workshop si è svolto stando seduti in circolo come in una discussione tra amici, a pagamento con la clausola del “soddisfatti o
rimborsati”, con prenotazione via internet ed è stato tenuto in lingua
inglese elementare, ovvero ben sapendo di rivolgersi ad un’utenza
non madrelingua. “Abbiamo deciso di anticipare i tempi e di lanciare il nostro messaggio in Italia senza indugio e prima del previsto
perché sentiamo fortissima la necessità di lanciare un messaggio di
ottimismo, d’indipendenza, di libertà, e di rilancio che può ottenersi
soltanto con lo sviluppo del proprio spirito imprenditoriale. Infatti
l’esperienza del processo Exosphere che abbiamo elaborato in Cile
e che portiamo in Europa con il workshop Exobase vuole arrivare
ad esprimere e chiarire a tutti questo specifico punto: che ognuno di
noi è dotato di spirito imprenditoriale e che solo risvegliandolo dentro di noi possiamo essere veramente liberi, indipendenti e se posso
usare una parola troppo spesso incompresa, felici! Abbiamo scelto
Barletta e la Puglia come prima città di approdo per un lungo giro
che ci porterà fino a New York, oltre che per esserci nato, perché
sono convinto che nella mia terra ci siano tutte le condizioni per un
rilancio imprenditoriale e culturale dato che il commercio, come levantini, ce l’abbiamo sempre avuto nel sangue. Dobbiamo semplicemente smetterla di piangerci addosso e puntare sul nostro spirito
imprenditoriale, nonostante questa crisi economica che sembra non
finire mai”, ha detto Antonio Manno, co-fondatore di Exosphere.
Viale R. Elena
(Lit. di Levante)
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Il Palazzo della Marra (FOTORUDY)
12 IL FIERAMOSCA
LUGLIO
2014
LUGLIO
2014
IL FIERAMOSCA
13
Euro*Idees - Bruxelles
Euro*Idees - Bruxelles
PUBBLICATI DALL’ISTAT I PRIMI DATI PROVVISORI SULLE ESPORTAZIONI DEL PRIMO TRIMESTRE 2014
IL 2014 SI APRE SOTTO UN BUON SEGNO
PER L’EXPORT DELLA BAT
La BAT si conferma anche nel primo trimestre 2014 tra le province italiane con il più alto tasso di crescita
di Emmanuele Daluiso*
Continua la fase positiva dell’export della BAT in un
contesto di rafforzamento del commercio mondiale
Anche il 2014 potrebbe essere un anno boom per l’export
della BAT, continuando la fase positiva che dura dal 2010.
La BAT sta infatti dimostrando una significativa capacità competitiva sui mercati internazionali, grazie alla capacità innovativa sui mercati esteri che sta caratterizzando
un gruppo di imprese, soprattutto impegnate nel settore
moda.
Il primo trimestre 2014 si è chiusO per la BAT con una
crescita del 13,6% contro il 2,8% della media nazionale. Si
tratta di un dato che colloca la BAT fra le province italiane
più dinamiche in termini di esportazioni.
Per il 2014, secondo le più recenti previsioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, è atteso un incremento del commercio mondiale superiore al 4%, al di sopra del
2,5% circa registrato nel 2013, un fatto che potrà favorire la
crescita dell’export di quelle aree geografiche e territori, fra
cui la BAT, che stanno dimostrando una significativa capacità competitiva sui mercati internazionali.
14 IL FIERAMOSCA
Il primo trimestre 2014 ha continuato a registrare una
tendenza che si è andata consolidando negli ultimi anni,
quella dell’export verso i Paesi extra UE.
L’export della BAT verso i Paesi UE, tra il primo trimestre 2010 e il primo trimestre 2014, è infatti sceso dal 59,2%
al 53,4% del totale, mentre quello verso i Paesi extra UE è
aumentato dal 40,8% al 46,6%. Tra il 2013 e il 2014 l’export
verso l’UE è aumentato complessivamente del 5,7% e quello
verso Paesi extra UE del +14,9%.
I margini di miglioramento verso i Paesi extra UE sono
ancora notevoli se pensiamo che attualmente verso i Paesi
emergenti più dinamici -i cosiddetti BRICS (Brasile, Russia,
India, Cina, Sud Africa)- è destinato appena il 4,5% dell’export provinciale. Così come anche ridotta è la quota diretta
verso Paesi rilevanti come gli Stati Uniti (1,53%), il Canada
(0,97%), il Giappone (0,80%).
Interessante è lo sviluppo che inizia a delinearsi verso
i Paesi del Medio Oriente, dove nel primo trimestre 2014 è
andato il 4,89% dell’export della BAT, in crescita del 33,4%
rispetto al primo trimestre 2013.
Considerazioni conclusive e indicazioni di policy
L’economia della BAT è da alcuni anni uno dei poli produttivi italiani che sta soffrendo maggiormente delle dinamiche economiche nazionali, con gravi riflessi sul mercato
del lavoro, che, secondo i dati più recenti, registra 30 mila
disoccupati.
Abbiamo già sottolineato nel precedente rapporto che,
in questo scenario complessivo di difficoltà dell’economia
locale, le imprese più innovative stanno caparbiamente reagendo, in particolare quelle che hanno imboccato strutturalmente la via dell’internazionalizzazione, che oggi vedono
risultati sempre più rilevanti di crescita sui mercati esteri.
La prospettiva di rafforzamento nel corso del 2014 del
commercio internazionale rappresenta un importante fattore che lascia intravvedere l’ulteriore rafforzamento dell’export della BAT nel corso di quest’anno, ed in effetti il primo
trimestre ha registrato un balzo in avanti di oltre il 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
È necessario che le istituzioni riescano a sostenere gli
Si rafforza il peso del sistema moda nell’export della
BAT e si indebolisce il peso dell’agro-alimentare
Il sistema moda rappresenta il punto di forza nell’export
della BAT e le tendenze fra il 2014 e il 2013 mostrano un
ulteriore rafforzamento: nel primo trimestre 2014 ha pesato per il 72,26% contro il 69,5% del corrispondente periodo
dell’anno precedente.
La parte preponderante dell’export del sistema moda
della BAT è costituito dal comparto delle calzature, che ne
rappresenta i 2/3 e ha pesato nel primo trimestre 2014 per
il 48% circa sull’export totale, rispetto al 46% del primo trimestre 2013.
Il secondo comparto per importanza sull’export del sistema moda, con oltre il 21%, è rappresentato dall’abbigliamento, che pesa per oltre il 15% sull’export complessivo
della BAT.
Si consolida l’export della BAT verso i Paesi
extra europei, anche se è ancora bassa
la quota verso le economie più dinamiche
sforzi che stanno profondendo le imprese orientate sui mercati internazionali, sia per migliorare la loro capacità di internazionalizzazione, sia per favorire la costituzione intorno
a tali imprese di gruppi di imprese fortemente integrate, sia
per ampliare l’occupazione legata alle attività internazionali.
L’export può diventare un motore importante per rilanciare la competitività del territorio, ma questo impone un
coordinamento di forze, pubbliche e private, e una intensità
di sforzo che oggi appaiono assenti. In questa direzione dovrebbero essere usate una parte rilevante di risorse finanziarie europee, rese disponibili per l’Italia per il periodo 20142020.
* Vice Presidente Euro*IDEES-Bruxelles
La BAT consolida il suo peso sull’export regionale del
sistema moda: circa il 50% per il sistema moda nel suo complesso e oltre l’82% per il comparto delle calzature.
Merita di essere sottolineata la flessione registrata nel
periodo esaminato dal comparto agro-alimentare: le attività agricole hanno registrato una significativa contrazione
dell’export (-22,8%), mentre le attività alimentari hanno registrato un incremento dell’export (+8,3%), inferiore all’incremento medio provinciale. Entrambe queste tendenze
hanno portato il comparto agro-alimentare a perdere oltre
due punti percentuali sull’export complessivo della BAT.
LUGLIO
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Agricoltura
VINO
A REGOLA
D’ARTE
Tutto ciò che il consumatore deve sapere
per una sana alimentazione
INDISPENSABILE ESSERE MOLTO ATTENTI AI PRODOTTI ALIMENTARI CHE SONO IN VENDITA.
LE CANTINE DELLA BARDULIA ALL’AVANGUARDIA
di Giuseppe Santaniello
D
16 IL FIERAMOSCA
Via Foggia, 118 - Barletta
Tel. 0883 510 421 - Fax 0883 510 429
www.cantinedellabardulia.it
[email protected]
a alcune elaborazioni della Coldiretti sull’indagine Eurobarometro si rileva che l’86% dei consumatori italiani sono preoccupati per la sicurezza del cibo. È
questa una giusta apprensione cresciuta negli ultimi anni in
quanto effettivamente sono stati scoperti di recente alcuni
prodotti alimentari sofisticati grazie ai minuziosi controlli
che sono effettuati dagli Organi preposti: i NAS dei Carabinieri, la Dogana della Guardia di Finanza e gli Uffici
Territoriali dell’Ispettorato repressione frodi (ICQ). È necessario intensificare questi controlli perché le disposizioni
di legge ci sono e bisogna farle rispettare per contrastare
le produzioni fraudolenti, ma le esigenze di un mercato
globalizzato sono notevoli ed assorbono una offerta molto
Grafico 1 - Quadro enologico nazionale
variegata di prodotti.
È quindi consigliabile preferire e consumare solo proe Unioncamere). Nella classificazione dei vini, rappresentata gradotti certificati e leggere attentamente ciò che per legge è indicato ficamente, si può rilevare che l’attuale orientamento del mercato
nelle etichette. In Italia la materia è regolata dalle disposizioni è verso i vini doc-docg (dal 22% al 33%) fra i quali è appunto il
contenute nella Lg. n. 4/2011 e nel DL. n. 10/1992 ed è appena vino Rosso Barletta doc De Nittis della Cantine della Bardulia.
entrato in vigore il Nuovo Regolamento Comunitario sulle in- Questi vini sono i più garantiti in quanto prodotti da vitigni auformazioni nutrizionali obbligatorie delle etichette alimentari n. toctoni in zone controllate e definite da disciplinari di produzione
1169/2011 che contribuisce ad uniformare la legislazione di tut- con decreti legge. La garanzia per il consumatore è la tracciabilità
ti gli Stati Membri Europei ed interviene in maniera sistematica e la conformità al disciplinare in cui sono specificati i fattori organella etichettatura degli alimenti garantendo ai consumatori il di- nolettici che devono caratterizzare l’uva ed il vino; inoltre queste
ritto ad essere bene informati per la tutela della salute.
produzioni sono sottoposte a rigorosi controlli all’intera filiera, in
Già da tempo, però, in Italia erano in vigore le disposizioni in campagna ed in cantina, per il rispetto delle indicate caratteristimateria che non sono state abrogate anzi sono inglobate, in modo che in base ad un Piano definito anche con legge.
più estensivo, nel nuovo Regolamento. Infatti la normativa già
Mentre all’esame olfattivo e gustativo del consumatore è affiprevedeva nelle etichette degli alimenti le indicazioni riguardanti data la scelta di questi vini di qualità è necessario verificare, priil luogo di origine, le modalità ed i tempi di conservazione, il ma dell’acquisto, ciò che è riportato nella etichetta. Le indicazioni
marchio ed il nome del produttore. Nel nuovo Articolato sono più importanti, per riconoscere la genuinità e la sicurezza alimenstate confermate queste indicazioni, è stata ribadita l’importanza tare, sono: la descrizione denominazione di origine controllata
delle informazioni nelle etichette sulla presenza di additivi ali- seguita o preceduta dalla zona di produzione (zone doc-docg/igt:
mentari, coadiuvanti e altre sostanze con effetti allergenici ed è Italia n. 403/118 - Puglia n.32/3), il nome dell’azienda preceduto
stato specificato che ciascun Stato Membro può adottare apposite da prodotto e imbottigliato da, in quanto qualifica il vino ottenuto
disposizioni nazionali concernenti ulteriori informazioni purché esclusivamente da uve vendemmiate da vigneti dell’azienda, il
non vietino, ostacolino o limitino i principi generali stabiliti.
titolo alcolometrico, la quantità ed il lotto che permette la tracQueste ultime informazioni possono riguardare in partico- ciabilità del prodotto; il lotto è un codice alfanumerico per mezzo
lare classificazioni e indicazioni di provenienza come nel caso del quale è possibile identificare la partita di vino lavorata dalla
dei prodotti vinicoli per i quali alcune recenti disposizioni della cantina ed il produttore delle uve. Il vino doc della Cantine della
Comunità Europea hanno avuto impatto anche sulle regole di eti- Bardulia è prodotto solo dal vitigno autoctono “uva troia” da
chettatura e presentazione dei vini in commercio, che sono state impianti a spalliera di aziende associate in agro di Barletta,
tutte recepite nell’ordinamento nazionale (DL. 61/2010 – DM. una delle 32 zone doc della Puglia.
13/8/2012). In base a questa normativa il quadro enologico nazioAnche il settore oleario, come quello vinicolo, è regolamentanale, nella sua evoluzione dell’ultimo decennio può essere così to da disposizioni comunitarie e nazionali recentemente compenraffigurato (vedi grafico 1, fonte dei dati : elaborazioni Federdoc diate nel Regolamento di esecuzione (UE) n.29 del 13/1/2012 che
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2014
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Agricoltura
ha introdotto interessanti novità in materia di commercializzazione ed etichettatura. Infatti, per garantire l’autenticità del prodotto
sono ora obbligatorie, nel commercio al dettaglio, solo confezioni
di dimensioni ridotte (non superiore a lt. 5) provviste di un sistema di apertura adeguata che impedisca il riutilizzo del recipiente
dopo l’esaurimento del contenuto originale. È stato inoltre stabilito (art. 3) che l’unico olio commestibile di categoria superiore
ottenuto direttamente dalle olive ed unicamente mediante procedimenti meccanici è l’olio extravergine di oliva.
L’indicazione olio extravergine di oliva è la prima che bisogna verificare per distinguere il prodotto più genuino e di qualità.
È obbligatoriamente riportata nelle etichette di tutte le aziende
che danno un sicuro affidamento e principalmente in quelle delle
Cantine Cooperative come la Cantine della Bardulia che per
Statuto, producono solo olio extravergine di oliva dei propri
soci e non possono effettuare miscele con altri oli di origine
non vegetale di incerta e dubbia provenienza. L’olivo è una
coltura mediterranea ed infatti la sua produzione è concentrata
nell’Italia Meridionale, particolarmente in Puglia che è la maggiore regione olivicola (Italia q.li 6,2 milioni – Puglia q.li 2,5
milioni) fonte dei dati Assoproli:
L’olio extravergine di oliva è un olio alimentare caratterizzato
da un contenuto elevato di grassi monoinsaturi, ha molte capacità
benefiche grazie alla presenza di sostanze antiossidanti - fenoli e
tocoferoli - ed alla proprietà di combattere il colosterolo. Il prof.
Sergio Papa, Ordinario di Biologia molecolare nell’Università di
Bari, ha recentemente reso noto i risultati di una interessante ricerca in base alla quale l’olio extravergine di oliva ha effetti curativi nel processo degenerativo cellulare del corpo umano. L’altro principale indicatore della qualità è il grado di acidità che è
fortemente condizionato dallo stato fitosanitario delle olive, dalle
tecnologie di trasformazione e di stoccaggio, operazioni garantite in modo ottimale nel layout produttivo della Cantine della Bardulia, (temperature elevate possono aumentare l’attività
18 IL FIERAMOSCA
Capitaneria di Porto
dell’enzima lipasi): più alto il valore dell’acidità più scadente è
la qualità dell’olio. Una specificità positiva del profilo sensoriale
dell’olio extravergine è il lieve gusto amaro e piccante: caratteristica dell’olio dop “Affiorato” della Cantine della Bardulia,
degli olivi secolari ed estratto a freddo.
Le indicazioni obbligatorie nelle etichette delle confezioni in
commercio, prescritte dalla normativa sono : la esatta descrizione
olio extravergine di oliva oppure il diverso tipo di olio (es.di sansa, lampante, di semi etc.), la denominazione di origine protetta
seguita o preceduta dalla zona di produzione (zone dop: Italia n.
44 - Puglia n. 5 e fra queste la “Terra di Bari” dell’agro di Barletta) con l’utilizzo dell’eventuale marchio di garanzia, la designazione del luogo di origine, il nome dell’azienda di produzione,
il quantitativo netto, il termine minimo di conservazione, il
lotto di confezionamento in codice alfanumerico che garantisce
la tracciabilità della produzione, in campagna e nel frantoio, in
base ai controlli ed agli adempimenti prescritti per legge. È possibile aggiungere altre indicazioni facoltative in etichetta nei casi in
cui il produttore intenda evidenziare una caratteristica distintiva
dell’olio risultante da certificazioni e nel rispetto della normativa
(affiorato, prima spremuta, estratto a freddo, etc.).
Queste informazioni sono indispensabili per la individuazione
delle eccellenze agricole locali - il vino doc “Rosso Barletta” e
l’olio extravergine di oliva dop “Terra di Bari” della Cantine
della Bardulia - che, specialmente in questi ultimi tempi, stanno
avendo il giusto riconoscimento della loro qualità in quanto intimamente legate al territorio ed all’impiego di tecniche agroecologiche ed ecosostenibili frutto delle secolari esperienze e conoscenze dei “contadini”. Ma, questo è anche il “messaggio” della
prossima Manifestazione Internazionale di Milano Expo 2015
dove sarà esposta una delle opere più pregevoli dell’illustre concittadino Giuseppe Denitts. Allora, Barletta non può e non deve
rimanere fuori da questa attività promozionale mondiale! È
assolutamente necessario fare qualcosa senza ulteriori indecisioni per non far perdere alla città un ruolo che ha sempre
avuto nella sua storia. È un imperdonabile errore rinunziare
alla partecipazione attiva all’EXPO 2015 e rimanere in un
atteggiamento di indifferenza con una scarsa informazione,
perché :
…fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza…
(Dante - Inferno canto XXVI)
LUGLIO
2014
Capitaneria di Porto di Barletta
cerimonia di cambio comandante
S
i è svolto presso la piazza d’armi del Castello Svevo di
Barletta, alla presenza del Direttore Marittimo della Puglia
e Basilicata Jonica, Contrammiraglio Giovanni de Tullio, la cerimonia di cambio comandante della Capitaneria di porto di Barletta,
il Capitano di Fregata Pierpaolo Pallotti è subentrato al Capitano
di Fregata Marco Benedini che ha lasciato il comando dell’ufficio dopo due anni di intensa attività a beneficio del territorio ed
al servizio degli operatori del complesso mondo marittimo e dei
cittadini tutti.
Oltre ai reparti schierati in armi, hanno preso parte all’evento il
gonfalone della città di Barletta, insignito della medaglia d’oro al
valor militare, il Sindaco e il Prefetto della città della Disfida nonché autorità religiose, civili, militari, e rappresentanti del mondo
del cluster marittimo.
Dopo una breve allocuzione del Comandante cedente e del Sin- Il sindaco Pasquale Cascella con il nuovo comandante Pierpaolo
daco di Barletta, ha preso la parola il Contrammiraglio Giovanni Pallotti e l’uscente Marco Benedini
de Tullio che, nel sottolineare come la partecipazione degli illustri
ospiti alla cerimonia ha consacrato la vicinanza e la fiducia della intera collettività locale nei riguardi di tutto il personale del Compartimento Marittimo di Barletta e del suo primo Comandante, ha invitato il Comandante Pallotti a continuare ad esercitare le funzioni di
comando in sinergica, costante e di certo ricambiata collaborazione con tutte le istituzioni locali e forze di polizia per il perseguimento
di un comune e preminente obiettivo: il bene della collettività attraverso l’osservanza della legge.
SICUREZZA IN MARE, STRATEGIA PREVENTIVA.
RILASCIATI I PRIMI TRE BOLLINI BLU
Bollino blu al debutto nel Compartimento marittimo di
Barletta, nel corso del primo week end d’estate. La motovedetta CP 845 Search and Rescue della Capitaneria di porto
di Barletta ne ha rilasciati tre ad altrettante barche che, sottoposte a controllo, si sono rivelate in regola con la normativa
di settore.
Durante questa stagione, in mancanza di motivazioni
specifiche, le imbarcazioni provviste di bollino blu non subiranno ulteriori verifiche.
L’iniziativa, nasce dalla volontà del Sig. Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti per monitorare in modo accurato il rispetto delle prescrizioni di sicurezza, dalla presenza
delle dotazioni di salvataggio alla regolarità dei certificati ed
al numero di persone imbarcabili; chi risulta in regola dopo
l’ispezione, può apporre, sulla fiancata dello scafo, il bollino
blu.
In considerazione dell’imminente periodo clou della stagione estiva e, quindi, di un sicuro prevedibile incremento
delle attività ludiche connesse con il mare, il Comandante
della Capitaneria di porto di Barletta esorta gli utenti ad un
“uso” più consapevole del mare e delle risorse ed al rispetto delle regole, ricordando che è sempre meglio prendere il
mare essendo preventivamente informati.
All’uopo, il numero blu 1530 per le emergenze in mare
ed il sito istituzionale www.guardiacostiera.it sono sempre
attivi per ogni utile informazione sulla costa ed in mare.
LUGLIO
2014
NUMERO BLU 1530 PER L’EMERGENZA IN MARE
La Capitaneria di porto di Barletta informa che anche quest’anno il
Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera, nell’ambito dell’attività di comunicazione a tutela della sicurezza in mare, ha predisposto la realizzazione del nuovo spot del “1530”,
il numero per le emergenze in mare, che da questa estate, anche se digitato da telefono cellulare, mette in contatto diretto il segnalante con la
Capitaneria di porto più vicina.
La campagna di comunicazione si propone di rafforzare la sensibilità dei cittadini sulla necessità di rivolgersi - in caso di soccorso - direttamente al numero blu “1530”, in modo da stabilire una più immediata
ed efficace comunicazione tra chi richiede l’intervento e la Guardia Costiera. Lo spot, nel duplice formato video e audio, è stato sceneggiato
dal noto giornalista e autore Andrea Purgatori e diretto dal regista televisivo Paolo Marcellini.
Testimonial d’eccezione, l’attore Claudio Amendola, che, nei panni
del Comandante di una motovedetta della Guardia Costiera, si rivolge a
tutti gli utenti del mare con un messaggio chiaro ed inequivocabile: “se
siete in difficoltà non perdete tempo. Chiamate il 1530, la Guardia
Costiera è con voi”.
IL FIERAMOSCA
19
Prefettura BAT
Comitato provinciale per
l’ordine e la sicurezza pubblica
Pianificazione servizi di ordine e sicurezza pubblica
per il periodo estivo e prevenzione e contrasto incendi boschivi
di Michele Lastella
P
resieduta dal Prefetto Clara Minerva, si è tenuta una seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di pianificare i servizi di ordine e sicurezza
pubblica per la stagione estiva appena iniziata e per fare il punto
della situazione sull’attività di prevenzione del rischio incendi
boschivi e d’interfaccia e verificare il dispositivo operativo già
individuato e collaudato nelle scorse stagioni estive.
All’incontro hanno partecipato i responsabili provinciali
delle Forze di Polizia, il presidente della Provincia, i Sindaci, il
comandante della Capitaneria di Porto, il direttore del coordinamento del 118 e dei Pronto Soccorso della ASL, i rappresentanti
dei Vigili del Fuoco, del servizio protezione civile della Regione,
della Polizia Provinciale, delle Polizie Municipali e del coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato e gruppi
comunali di protezione civile.
Nel corso della riunione è stata effettuata una ricognizione
delle principali criticità che si registrano nel periodo estivo nei
comuni rivieraschi e nella zona di Castel del Monte e una verifica
dell’adeguatezza dei dispositivi adottati negli anni precedenti.
Si tratta, in generale, di problematiche di sicurezza
determinate dallo spaccio di stupefacenti e dall’abuso
di sostanze alcooliche, di fenomeni di disturbo della
quiete pubblica causati da assembramenti chiassosi di
giovani e dalla rumorosità dei locali pubblici nelle ore
serali e notturne a causa del notevole flusso turistico
nelle località marine.
Si è convenuto di confermare le pianificazioni disposte in passato, che prevedevano lo svolgimento di mirati e coordinati servizi da parte delle Forze di Polizia
e delle Polizie Municipali con il concorso della Polizia
Provinciale.
Per quanto attiene agli incendi boschivi, è stata ribadita, nell’ambito delle azioni di contrasto al fenomeno e
di mitigazione del rischio, la fondamentale importanza
dell’attività di prevenzione.
Inoltre, è stata richiamata l’attenzione sulla necessità che le segnalazioni dell’avvistamento di colonne di
fumo o focolai d’incendio siano tempestivamente inoltrate alla Sala Operativa
Unificata
Permanente
(S.O.U.P.), attiva h 24.
Continuerà l’impegno
di vigilanza e monitoraggio delle zone a più alto
rischio incendio del territorio provinciale, anche
a seguito della sottoscrizione di convenzioni tra
la Regione, gli Enti Locali
e le associazioni di volontariato specializzate,
con servizi di pattugliamento disposti dal Corpo Forestale dello Stato
e dall’Agenzia regionale
per le attività irrigue e
forestali della Puglia secondo un programma già
convenuto in precedenti
Antonio Cilli, Complesso Monumentale “Real Monte di Pietà”, Sede della Prefettura, olio su tela cm. incontri.
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LUGLIO
2014
IL FIERAMOSCA
21
Provincia
Provincia
La Provincia
per gli agricoltori
Vela, prezioso strumento
di comunicazione
A
seguito dell’incontro con le organizzazioni sindacali di
categoria in merito alla problematica sulle cartelle esattoriali emesse dal Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia” per gli presenti hanno espresso la piena disponibilità ad affiancare i tecniimprenditori agricoli del territorio, riportiamo lettera a firma del ci del Consorzio e della Regione;
3. a stabilire limiti minimi e massimi nei quali operare, quanto
Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani Francesco Venagli indici utilizzati alla base dei calcoli, che tengano conto dei
tola alla Regione Puglia e al Consorzio Bonifica “Terre d’Apulia”.
“A seguito di numerose sollecitazioni di Comuni, Associazioni e servizi effettivamente resi e dei benefici ricevuti, in ossequio al geCittadini, ho provveduto a convocare un incontro con le Organizza- nerale principio di sostenibilità del tributo.
Nel confermare la più ampia disponibilità di tutti i soggetti prezioni regionali del settore Agricolo. Tanto per un esame congiunto
senti,
si confida in urgenti determinazioni della Regione Puglia che
della situazione relativa alle cartelle esattoriali richiamate in ogsuperino
lo stato di confusione ed incertezza degli agricoltori in
getto che hanno scatenato iniziative di protesta con la discesa in
vista
della
scadenza a breve degli avvisi di pagamento pervenuti ai
piazza degli imprenditori agricoli.
concittadini.”
All’incontro erano presenti: la Federazione Regionale Coldiretti Puglia, la Confederazione Italiana Agricoltori
Puglia, la Federazione Regionale degli Agricoltori di Puglia (Confagricoltura), la Confederazione
Produttori Agricoli (Copagri), la Federazione Regionale Cooperative Agricole ed Agroalimentari
Puglia (Confcooperative).
Ampio ed approfondito è stato l’esame che ha
visto l’analisi ed il contributo di tutti i rappresentanti presenti di cui si richiamano di seguito e sin«Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire». Usa un proverbio alquanto
teticamente le determinazioni.
significativo il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco
Ventola, nel lamentare i ritardi della Regione Puglia per eseguire i lavori di
• Premessa l’unanime e positiva considerazione
manutenzione straordinaria e di sistemazione definitiva del Canale Ciappetta
sul ruolo dei Consorzi di Bonifica, quali orgaCamaggio.
nismi di autogoverno di conservazione e difesa
Come si ricorderà, infatti, nel luglio dello scorso anno il Presidente Ventola
del suolo e di tutela ed uso delle risorse idriche
ed i Sindaci delle Città di Andria e Barletta, Nicola Giorgino e Pasquale
(prova ne sono quei Consorzi - es. quello di CaCascella, chiesero alla Regione Puglia ed al Presidente Vendola di intervenire
pitanata - che offrono servizi a costi adeguati),
per risolvere definitivamente l’emergenza del Canale. Una richiesta cui fece
gli stessi possono e devono essere rilanciati
seguito la costituzione di un tavolo tecnico-istituzionale, in capo alla Regione,
• Ritenendo ingiusti ed errati gli avvisi di pagaed alcuni incontri apparentemente risolutivi.
menti relativi al tributo 630 Bonifica terreni e
«Ma in realtà non se n’è saputo più nulla - afferma il Presidente Ventola
bonifica fabbricati 2014, emessi dalla concessio-. Nel tavolo tecnico-istituzionale istituito in Regione erano stati quantificati
naria SOGET per il Consorzio Terre d’Apulia, in
in 7 milioni di euro i lavori di manutenzione straordinaria del Canale, da
quanto non effettivamente commisurati al benefirealizzarsi entro la stagione invernale. Lavori dei quali non si è avuta alcuna
cio reale dei destinatari dei servizi resi dal Contraccia. Per non parlare dei 70 milioni di euro per la sistemazione definitiva del
sorzio ed affatto sostenibili da parte degli stessi,
Canale, che la Regione si era impegnata a prevedere nella programmazione
colpiti, tra l’altro, da continue avversità climatidei fondi comunitari 2014-2020 ma che, evidentemente, non sono mai stati
che e di mercato in una congiuntura difficile.
programmati».
Si chiede che la Regione Puglia:
Risposte, dunque, che tardano ad arrivare, tanto da indurre il Presidente
- disponga un atto di indirizzo nei confronti del
Ventola
a rivolgersi nuovamente ai vertici regionali. «Visto che quanto
Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia teso all’anconvenuto
non ha mai avuto seguito, ho chiesto al Presidente Vendola ed al
nullamento/sospensione in autotutela degli avvisi
suo
Capo
di
Gabinetto, Davide Pellegrino, di fissare con urgenza un nuovo
al fine di aprire un tavolo di supporto e verifica nei
incontro.
Mi
auguro
che almeno questa volta possa arrivare un cortese cenno
confronti del Consorzio affinché si proceda:
di
riscontro.
Questo
territorio
merita più rispetto ed attenzione».
1. ad un censimento che accerti le ditte catastaLa
nota
a
firma
del
Presidente
della Provincia è stata trasmessa per
li effettivamente esistenti sul territorio;
conoscenza
ai
Sindaci
di
Andria
e
Barletta, Nicola Giorgino e Pasquale
2. alla elaborazione di un piano industriale di
Cascella.
breve, medio e lungo periodo, per il quale tutti i
CANALE CIAPPETTA CAMAGGIO
«Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire»
22 IL FIERAMOSCA
LUGLIO
2014
S
empre più aggiornata, vivace e dinamica.
È l’applicazione informatica “Vela” (Verso il Lavoro) per
smartphone e tablet, della Provincia di Barletta Andria Trani, dedicata ai servizi per il lavoro, online da poco meno di un anno.
Da pochi giorni, il prezioso ed innovativo strumento di comunicazione con i cittadini si è ulteriormente arricchito di un nuovo
sistema di pubblicazione delle offerte di lavoro: una sorta di portale
Sintesi a portata di un click, sempre aggiornato sulle ultime opportunità e sui servizi erogati dai Centri per l’Impiego della Provincia.
«A cominciare da oggi, dunque, i cittadini potranno candidarsi
alle varie opportunità presenti sul portale Sintesi anche attraverso
il proprio dispositivo mobile, attraverso l’app Vela - ha spiegato
l’Assessore alle Politiche del Lavoro, Formazione Professionale e
Pubblica Istruzione Giovanni Patruno -. Ogni Centro per l’Impiego
riceverà le autocandidature degli utenti a mezzo posta elettronica per
l’offerta di competenza, praticamente in tempo reale. È questo un ulteriore passo verso lo sviluppo dei servizi per i cittadini attraverso il
potenziamento degli strumenti di comunicazione online, da parte di
una Provincia giovane che parla sempre più il linguaggio dei giovani
cui si rivolge».
L’app “Vela” è uno spazio virtuale completamente gratuito in
cui orientarsi, confrontarsi, apprendere in modo diretto e facilmente
accessibile per i giovani; uno spazio in cui potersi continuamente
aggiornare in tempo reale su offerte di lavoro, concorsi pubblici e
tirocini formativi.
Dopo averla scaricata, la App consente l’accesso ad un’area riservata con il proprio profilo e di entrare nella Community Virtuale
del mercato del lavoro.
Molte le opportunità offerte e i servizi disponibili cliccando su
altrettante icone interattive: uno spazio libero, un forum per lo scambio di informazioni, modulistica e materiale vario, un’area virtuale
dove poter dialogare con gli utenti online e pubblicare pensieri, idee,
proposte; ancora, una bacheca virtuale liberamente consultabile delle
offerte di lavoro della Provincia, con la possibilità di autocandidarsi
e la possibilità di inserire la propria richiesta di lavoro, di personale,
di collaborazione o di caricare il curriculum vitae.
Diretto, poi, il collegamento con i profili della Provincia sui principali social network (Facebook e Twitter), oltre alla mappa interattiva con la geo localizzazione dei luoghi di interesse (scuole, enti
di formazione, Centri per l’Impiego, InformaGiovani, biblioteche
comunali, università, agenzie per il lavoro) con relativi recapiti.
Nell’area formazione previsto un percorso di orientamento attraverso il quale, rispondendo a semplici domande, sarà possibile
individuare la professione desiderata, leggere la scheda della professione con il percorso scolastico da seguire e accedere ai corsi di
formazione attinenti.
L’area “Richiedi un APPuntamento” permetterà infine di selezionare le domande sulla base dell’oggetto della richiesta, mentre quella
“dialogo con il Cpi” di inviare una mail al Centro per l’Impiego della
propria città direttamente dallo Smartphone o Tablet.
LUGLIO
2014
AMBIENTIAMOCI
PULIZIA STRAORDINARIA
DELLE SPIAGGE PUBBLICHE
80mila euro per la pulizia straordinaria delle spiagge
pubbliche dei Comuni costieri (Barletta, Trani, Bisceglie
e Margherita di Savoia).
È quanto stanziato anche quest’anno dalla Provincia
di Barletta Andria Trani nell’ambito della campagna di
sensibilizzazione ambientale “Ambientiamoci” e del
progetto “Green Bat”.
«Prosegue la mission della Provincia per proteggere
l’ambiente e le sue risorse - ha affermato il Presidente
della Provincia di Barletta Andria Trani Francesco
Ventola -. Già lo scorso anno abbiamo voluto sostenere
economicamente gli interventi di pulizia delle spiagge,
effettuati dai singoli Comuni. Iniziativa che abbiamo
convintamente voluto ripetere anche in occasione di
questa stagione estiva».
I lavori saranno eseguiti dal personale e dalle ditte
appaltatrici dei Comuni di competenza, con il supporto
tecnico del Settore Ambiente della Provincia.
A ciascun comune sarà erogato dalla Provincia un
contributo economico di 20mila euro finalizzato alla
pulizia delle spiagge; al termine delle operazioni sarà
apposta una cartellonistica per la sensibilizzazione
ambientale ed i Comuni provvederanno a trasmettere
alla Provincia una relazione riepilogativa con particolare
attenzione alla quantità ed alla tipologia di rifiuti raccolti,
oltre alle iniziative di comunicazione e sensibilizzazione
svolte, nei confronti dei cittadini, anche con la
collaborazione delle associazioni di tutela ambientale o
le associazioni di categoria degli stabilimenti balneari.
«Conosciamo tutti le grandi difficoltà economiche
per le casse comunali, dovute ai pesanti tagli dei
trasferimenti di risorse da parte del Governo centrale ha commentato il Presidente Ventola -. Per questo siamo
voluti intervenire in loro soccorso, cercando di alleviare
i costi ordinari sostenuti per offrire ai cittadini ed ai
turisti spiagge pulite ed accoglienti. Il mare è certamente
una delle eccellenze che questo territorio è in grado di
offrire. Faccio appello alla sensibilità ed al senso civico
dei nostri concittadini, affinché sappiano tutelarlo e
difenderlo da chi, purtroppo molto spesso, si diverte a
depredarne il fascino con comportamenti indegni».
IL FIERAMOSCA
23
Chiesa
I nuovi incarichi
pastorali
V
Una delegazione della Diocesi
guidata dall’Arcivescovo accolta
dal sindaco Cascella
L’Arcivescovo Giovan Battista Pichierri è stato accolto a
Palazzo di città dal sindaco Pasquale Cascella in occasione di un
incontro tra una delegazione dell’Arcidiocesi di Trani-BarlettaBisceglie composta dal vicario generale mons. Savino Giannotti,
dal vicario episcopale mons. Filippo Salvo e dall’economo
diocesano mons. Angelo Dipasquale, e l’intera Giunta e i
dirigenti del Comune sulle problematiche riguardanti i rapporti
tra la Chiesa diocesana e l’Amministrazione.
L’incontro
ha consentito, in sintonia con lo spirito di collaborazione
che ha come riferimento il bene della comunità cittadina, di
verificare alcune pratiche aperte da tempo, in particolare, quella
riguardante il seguito da dare al protocollo d’intesa tra il Comune
e l’Arcidiocesi sottoscritto il 19 dicembre 2009, finalizzato alla
ristrutturazione e riqualificazione dell’ex convento di S.Antonio
(già allora inserito in un piano di valorizzazione dei beni
comunali) per l’istituzione di un Museo diocesano e di altre
strutture culturali.
È stato a tal fine concordato di verificare lo stato del progetto
e dei fondi necessari alla sua realizzazione. Più in generale,
sono stati fissati momenti di verifica a livello tecnico sulle
problematiche risultate ancora irrisolte relative alle nuove
parrocchie nella zona della 167 e in altre aree bisognose di
edilizia di culto, oltre che alla salvaguardia del patrimonio storico
ecclesiastico.
L’Arcivescovo e il sindaco hanno concordato un
successivo momento di confronto e di verifica operativa delle
soluzioni prospettate.
L’occasione ha consentito al sindaco
anche di rivolgere, a nome dell’Amministrazione, un sentito
augurio a mons. Giannotti per il 50° della sua ordinazione
sacerdotale.
enerdì 20 giugno 2014, S.E. Mons. Giovan Battista
Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, ha
ufficializzato i nuovi incarichi pastorali e annunciato le date relative
all’ordinazione presbiterale di sette diaconi. Di seguito, il documento
vescovile nella versione integrale.
Da quest’ultimo, si evince che la preannunciata apertura
dell’Arcidiocesi a nuove collaborazioni con altre chiese, quali
quella dell’Uganda (Africa) e quella di Casal Monferrato (Italia), in
aggiunta a quella da più di venti anni attiva in Brasile con la presenza
di Don Mario Pellegrino, ora si avvia a divenire operativa in quanto
Mons. Pichierri ha indicato i sacerdoti che vi si prepareranno.
Incarichi pastorali a partire dal 2014
- Don Ruggiero Lattanzio - Parroco al “S. Cuore” in S. Ferdinando
di Puglia.
- Don Mauro Sarni - Parroco a “S. Agostino” in Bisceglie.
- Don Giorgio Del Vecchio - Pastorale diocesana dei sordi e
collaboratore pastorale presso la Parrocchia S. Giovanni in Trani.
- Don Vito Carpentiere e Don Domenico Savio Pierro si
preparano per la missione in Uganda: CUM (Verona), Inghilterra
per perfezionare la lingua inglese, Arcidiocesi di Gulu in Uganda
per un primo periodo di ambientazione e apprendimento della
lingua locale.
- Don Peppino Lobascio da settembre si inserisce nella Diocesi
di Casal Monferrato con presenza saltuaria di Don Domenico
Bruno.
- Don Giuseppe Cavaliere - Amministratore parrocchiale a “S.
Nicola” in Barletta.
- Don Claudio Gorgoglione - Vicario parrocchiale al “Buon
Pastore” in Barletta.
- Don Michele Barbaro in qualità di vice-presidente dell’IDSC,
assume l’incarico della presidenza.
- Mons. Luigi De Palma - Assistente unitario dell’Azione Cattolica
diocesana e assistente del settore adulti.
Don Leonardo Sgarra - Commissario della Fondazione Casa del
Clero “S. Ruggero” in Barletta.
- Don Stefano Montarone - Consulente ecclesiastico regionale del
Centro Sportivo Italiano con nomina della CEP dal 9 giugno.
- Prof. Francesco Piazzolla - oltre ad essere Responsabile del
Settore Apostolato Biblico Diocesano, insegnerà per tre anni
presso la Facoltà Biblica dei frati minori in Gerusalemme.
Ordinazioni presbiterali
- 13 settembre - d. Nicola Grosso - Chiesa Madre in Trinitapoli.
- 20 settembre - d. Nicola Salvemini - SS. Crocifisso in Barletta.
- 31 ottobre - d. Domenico Bruno - Cattedrale in Trani.
- 27 dicembre - d. Vincenzo Bovino - Incoronata in Corato.
- 5 gennaio 2015 - d. Luigi Ciprelli - Sacra Famiglia in Corato.
- 11 aprile 2015 - d. Marco Pellegrino - Sacra Famiglia in Corato.
-23 maggio 2015 - d. Francesco Filannino - Spirito Santo in
Barletta.
Trani, 20 giugno 2014
Giornata di santificazione sacerdotale
X Giovan Battista Pichierri
Arcivescovo
LUGLIO
2014
IL FIERAMOSCA
25
Notizie in breve
Premio cultura 5774
al pianista Francesco Lotoro
“È detto che quando una cultura,
delle tradizioni, non vengono praticate da più di tre generazioni, esse
si perdono inesorabilmente. Ecco
perché quello che sta accadendo nel
Meridione d’Italia, dopo un vuoto
di presenza ebraica durato oltre 500
anni, si può chiamare quasi un miracolo”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna ha salutato l’assegnazione del Premio Cultura 5774
a Francesco Lotoro, uno dei grandi
protagonisti della rinascita ebraica
nel Sud, pianista e artefice della grande raccolta delle musiche
prodotte nei campi di concentramento durante gli anni della seconda guerra mondiale. A introdurre la premiazione nel corso
del Moked 5774, il grande ritrovo dell’ebraismo italiano che si è
svolto in questi giorni a Milano Marittima, è stato il Consigliere
UCEI Victor Magiar, che ha ricordato proprio come “è arrivato il
momento che l’epico lavoro iniziato da Lotoro da solo entri in una
struttura e in un’organizzazione”. “Questo riconoscimento è il premio più bello, perché proviene da casa mia - ha sottolineato Lotoro
-. Il Meridione ha un grosso debito nei confronti dell’ebraismo, soprattutto un debito di bagaglio umano, che oggi possiamo ritrovarci
a colmare. Oggi la geografia dell’Italia ebraica è più completa”. A
colloquio con Pagine Ebraiche Lotoro ha anche raccontato il suo
percorso per salvare dall’oblio le musiche concentrazionarie; “Fu
all’inizio degli anni ’90 che scoprii le musiche provenienti dal campo di Terezin. Da allora quella che poteva rimanere una semplice
curiosità si è trasformata in una missione di vita. Queste musiche
sono la prova della sconfitta spirituale e intellettuale del nazismo.
Ecco perché devono uscire dai campi”.
BENI CULTURALI: TRA CONTRATTI PUBBLICI
E TESTIMONIANZE DI CIVILTÀ E BELLEZZA:
UN CONVEGNO NAZIONALE
NEL CASTELLO DI BARLETTA
Nel nostro Paese si concentra il 70% del patrimonio culturale di
tutto il mondo, secondo stime dell’Unesco. Ma quali sono le attenzioni che l’Italia rivolge alla conservazione dei suoi beni? Esiste
un’adeguata promozione e valorizzazione? Se ne è parlato il 20
giugno 2014, nella Sala rossa del Castello di Barletta, nell’ambito
di una vera e propria assise sulla disciplina dei beni culturali: “Tra
contratti pubblici e testimonianze di civiltà e bellezza” è il tema
della giornata.
Dal caso Pompei alle sponsorizzazioni delle opere di restauro;
dalla gestione dei servizi aggiuntivi nei siti di interesse culturale
alle responsabilità risarcitorie; dalla tutela degli interessi tecnicoscientifici alle complessità amministrative; dalle più recenti normative alle pronunce dell’Autorità di vigilanza: un caleidoscopio
tematico su cui sono chiamati a confrontarsi accademici di rilievo
nazionale come Gabriella Racca dell’Università di Torino, Annamaria Angiuli e Andrea Violante dell’Università di Bari, Fabio
Cintioli dell’Università di Roma “S. Pio V”; illustri giuristi come
Giancarlo Montedoro e Marco Lipari Presidente di Sezione del
26 IL FIERAMOSCA
In città
Csi, esperti professionisti del settore come Ruggero Martines, già
Direttore regionale per la Puglia dei beni culturali della Puglia, e
poi rappresentanti istituzionali, operatori e cittadini.
Organizzato dal punto di vista scientifico dai relatori, avv. Giuseppe Tempesta e arch. Marialba Berardi, il convegno si è sviluppato
su singoli temi presentati dal prof. Vincenzo Caputi Iambrenghi,
dopo i saluti delle Autorità: (il Sindaco di Barletta Pasquale Cascella, il Rettore dell’Università di Bari Antonio Uricchio, i Presidenti degli Ordini degli avvocati del Tribunale di Trani, Francesco Logrieco, degli architetti PPC della BAT, Giuseppe D’Angelo, della Provincia BAT, Francesco Ventola). A conclusione le
considerazioni di un appassionato cultore dei beni culturali come
Corrado Allegretta, Presidente del TAR Puglia, ispiratore del convegno.
La giornata si è conclusa con la visita guidata di una storica
dell’Arte, Giuseppina Caroppo, alla Pinacoteca De Nittis nel Palazzo della Marra.
ARRIVA “E… STATE IN BIBLIOTECA”
Con l’estate arriva “E…state in biblioteca”. L’iniziativa della biblioteca comunale “Sabino Loffredo” è rivolta ai bambini in età
scolare e si svolgerà durante i mesi di giugno e luglio.
Nello specifico, il programma prevede:
Un tuffo in un mare di libri - Incontri di lettura e attività di laboratorio finalizzate alla creazione di origami, che si svolgeranno presso la Piazza d’Armi del Castello nei pomeriggi di ogni mercoledì
dal 25 giugno al 16 luglio, dalle ore 17,30 alle ore 18,30;
La Biblioteca fuori di sé - Le domeniche 29 giugno e 6 luglio la
biblioteca comunale si è trasferita nei giardini del castello, dove
è stato allestito un gazebo appositamente predisposto per fornire
informazioni sui servizi bibliotecari, effettuare iscrizioni e distribuire materiale informativo. È inoltre disponibile una selezione di
libri aventi per argomento l’estate, che potranno essere sfogliati e
presi in prestito;
Una notte in biblioteca - L’iniziativa, realizzata con la collaborazione dell’Associazione Culturale “Laportablu”, è rivolta a bambini di età compresa tra gli 8 e 10 anni (per un massimo di 20 partecipanti) e prevede l’iscrizione obbligatoria gratuita attraverso la
sottoscrizione da parte di uno dei genitori del modulo di adesione
appositamente predisposto. I bambini hanno avuto la possibilità
di dormire nella struttura bibliotecaria e partecipare ad attività di
laboratorio creativo di art-attak, visite guidate notturne alla biblioteca e spettacoli di letture animate.
All’iniziativa hanno collaborato la Soc. Coop. Lilith Med 2000 e
l’unità del Servizio civile già impegnate presso la Biblioteca.
NOTIZIE IN BREVE
SALVIAMO LA BANDIERA
DEL NONO REGGIMENTO GARIBALDINO
Michele Borraccino, già promotore di numerose
iniziative dirette a ricordare i 150 anni
dell’Unità d’Italia, negli ultimi tempi ha
intrapreso una serie di iniziative dirette a
una maggiore conoscenza del testo della
Costituzione e della bandiera italiana.
E perché no, anche della bandiera
con la quale il IX reggimento garibaldino si
coprì di gloria alla battaglia di Bezzecca il 20 luglio
del 1866. La bandiera era stata cucita dalle orfanelle
del Conservatorio del Monte di Pietà in occasione del grande
raduno dei garibaldini dell’Italia meridionale proprio a Barletta,
sulla piazza della Stazione, davanti al sindaco Nicola Parrilli. A
guidare il nostro reggimento, durante lo scontro, il luogotenente
Marcone. Quella bandiera, un mese dopo, fu rimandata a Barletta,
con una lettera del colonello Menotti Garibaldi che si compiacque
dell’onore dei nostri soldati. Quella vittoria, propiziata anche
dalla presenza del nostro reggimento, fu l’unica della Terza
Guerra d’Indipendenza, perché l’altra battaglia, quella navale, fu
purtroppo malamente persa dall’ammiraglio Persano.
Ora Borraccino ha inoltrato una petizione al sindaco con la quale
chiede che venga restaurata in quanto, in tutti questi anni, si è
logorata.
“CORRUZIONE E ILLEGALITÀ:
TRA PREVENZIONE E REPRESSIONE”
Presso la sede del Consiglio Provinciale di Barletta Andria Trani
si è tenuto il Convegno sul tema “Corruzione e illegalità: tra prevenzione e repressione” organizzato dall’Amministrazione Provinciale con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Magistrati
e dell’Ordine degli Avvocati di Trani.
Il Prefetto Clara Minerva nel suo intervento ha evidenziato che
la lotta alla corruzione non deve essere svolta esclusivamente
dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura Penale e Contabile
ma deve fondarsi su politiche di prevenzione poste in essere dalle
pubbliche Amministrazioni nei settori particolarmente a rischio.
LEGGE REGIONALE SU GIOVANI E AGRICOLTURA.
IL COMMENTO DI FILIPPO CARACCIOLO
L’agricoltura rientra tra le principali risorse della nostra Regione.
La legge regionale da poco entrata in vigore incentiva il recupero
dei suoli agricoli. Agricoltura e giovani è il binomio sul quale ha
voluto investire la Regione Puglia al fine di favorire il ricambio
generazionale e lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile.
Per favorire l’agricoltura ed incentivare l’occupazione invito le
amministrazioni del nostro territorio ad attivare da subito, tramite
gli uffici competenti, le procedure per l’individuazione dei suoli
agricoli da mettere a disposizione.
Iniziativa legislativa della Regione Puglia a favore di agricoltori di
età inferiore ai quarant’anni. Con la pubblicazione nel bollettino
LUGLIO
2014
LUGLIO
2014
ufficiale regionale n. 66 è in vigore dallo scorso 26 maggio la
legge per l’accesso dei giovani all’agricoltura.
La legge regionale n. 26/2014 contiene disposizioni per favorire
l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono ed
il consumo dei suoli agricoli. Tra i principi fondamentali che hanno
ispirato la nuova legge regionale c’è la conservazione del suolo in
quanto bene comune e risorsa non rinnovabile, determinante per
la difesa dell’ecosistema e delle caratteristiche del paesaggio, per
la prevenzione del dissesto idrogeologico, per la valorizzazione
delle produzioni agroalimentari tipiche e di qualità. Entro sei mesi
dalla data di entrata in vigore della legge, i comuni provvedono al
censimento dei terreni agricoli o a vocazione agricola, appartenenti
al proprio patrimonio, nell’ambito dei quali individuare gli
immobili da destinare annualmente, con apposito bando pubbico,
alla locazione con contratto agrario a giovani imprenditori agricoli
singoli o associati in forma cooperativa, così come definiti dal
regolamento (CE) 1305/2013.
Gli avvisi pubblici regionali e comunali devono prevedere
esclusivamente l’affidamento in concessione o locazione dei
terreni di proprietà pubblica a favore degli agricoltori di età
inferiore a quarant’anni. Priorità ai giovani al primo insediamento.
Le locazioni devono prevedere il vincolo di destinazione agricola
per un periodo equivalente alla durata del rapporto.
INTRECCIARE I FILI TRA LE CULTURE
L’Università della Terza Età di Barletta ha concluso
l’anno accademico 2013-14 con una Mostra organizzata in
collaborazione con il locale Club UNESCO, Il tema prescelto è
stato “INTRECCIARE I FILI TRA LE CULTURE”, frutto di un
progetto teso a conoscere e a confrontarsi con gli altri popoli, che
ha visto gli iscritti dell’Unitre coinvolti nella ricerca dei materiali
e nell’allestimento. Sono stati gli stessi allievi a farsi carico di
accompagnare i visitatori in un percorso che evocava ricordi legati
a Paesi e culture geograficamente lontane ma che hanno anche
diversi punti di contatto, tra questi il legame con le tradizioni, con
il sacro e i valori tramandati di generazione in generazione.
a cura di Stefania Patella
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IL FIERAMOSCA
27
In libreria
La devozione dei Barlettani
verso la Madonna dello Sterpeto
PEDICO
di Renato Russo
N
ella seconda metà del XII secolo, fra il 1150 e il 1200,
mentre i Normanni edificavano la prima cinta urbica della città e il turrito bastione (il baluardo attorno al quale
si sarebbe formato il castello), il territorio di Baruli - come
si chiamava Barletta nel Medioevo - si presentava come un
grande operoso cantiere dove erano in via di completamento i lavori di costruzione di S. Maria Maggiore, S. Sepolcro e S.
Giacomo, le prime tre chiese attorno alle quali si inurbarono i
primi tre pittagi, i primordiali quartieri che - fra mito e storia
- sono all’origine della civitas barolitana.
E inoltre, poiché quelli erano gli anni delle prime Crociate, a cura dei numerosi ordini cavallereschi e monastici
che stazionavano nella nostra città in attesa di partire per
la Terrasanta, in gran numero sorsero chiese e monasteri,
distrutti dall’usura del tempo e dalle guerre: S. Samuele dei
Premostrantesi, S. Giovanni dei Cavalieri di Gerusalemme, S. Leonardo dei Templari, S. Maria Maddalena, S. Maria di Nazareth,
S. Lazzaro, S. Tommaso e S. Maria dei Teutonici.
Negli stessi anni in cui questo grande fervore devozionale manifestava la sua fede attraverso la costruzione di
solenni basiliche ed esoterici templi, a pochi chilometri da
Barletta, sulla via per Trani, ad opera di un gruppo di modesti conventuali cenobitici, veniva eretta una piccola chiesa,
forse il rifacimento di un tempietto anacoretico basiliano ancora più antico dedicato al culto di una Madonna che, dalla
selvatichezza agreste del luogo - stirpibus refertus - da tempo
immemorabile era chiamata dello Sterpeto.
Invero di chiese dedicate alla Madonna, nel Medioevo, a
Barletta ce n’erano tante. Ne abbiamo contate venticinque, di
cui sono giunte sino a noi soltanto sei. Eppure, se la più influente fu S. Maria Maggiore, la titolare della Cattedrale, centro
non solo religioso ma anche punto di convergenza del movimento politico e amministrativo della città, ben presto - nello
spirito evangelico - la più devozionata divenne la piccola, modesta chiesetta rurale della Madonna dello Sterpeto, soprattutto
da quando, attorno alla metà del XVII secolo, venne ritrovata
la Sacra Icona. Ed un motivo c’è. Mentre infatti, con la edificazione della Cattedrale, era stato innalzato un tempio alla
Vergine Assunta, la cui saldezza dommatica era nella ortodossia della liturgia assunzionistica, la grande popolarità di cui
ha sempre goduto la Madonna dello Sterpeto nel cuore dei
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Barletta
Renato Russo
Santuario Maria SS. dello Sterpeto - profilo storico
Editrice Rotas-Barletta, pp. 248 - e 16,00
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LUGLIO
2014
Barlettani, fin dai
tempi più antichi,
è dovuta alla sua
accessibilità, alla
sua familiarità. La
Madonna
dello
Sterpeto, infatti, al
contrario delle altre Madonne, ritenute agli occhi del
popolo barlettano
più riservate, è invece familiarmente considerata una
di casa, una della
famiglia, una parente
prossima
alla quale rivolgersi con affettuosa semplicità nei
momenti di più
acuto e drammatico bisogno.
Come altro spiegare, diversamente, che sia l’immagine
sacra più presente nelle nostre case? Come altro spiegare la
consolidata tradizione popolare di andarla a prendere sulla
via per Trani la sera del primo maggio, per accompagnarla in
Cattedrale e poi riportarla, alle prime luci del primo giugno,
a casa sua, nel suo Santuario? Come altro spiegare la straordinaria partecipazione di popolo al passaggio della Santa
Patrona durante la tradizionale processione di metà luglio e
il gran numero di ex voto raccolti nel suo eremo agreste?
Ed è proprio facendosi interprete di questo sentimento diffuso e genuino, spontaneo e autentico, che nel lontano 1732
la Curia pontificia romana intervenne presso l’arcivescovo di
Trani affinché assecondasse il sentimento popolare orientato
spontaneamente verso una profonda devozione per la Madonna dello Sterpeto, facendola assurgere, quell’anno stesso,
a Patrona della città. Certo è sempre la stessa Madonna che si
venera sia allo Sterpeto che nella Cattedrale, come nelle altre
chiese cittadine, ma se l’immagine sacra - per dirla col Besson
- rappresenta per i suoi devoti la mediazione corporea e distinguibile di un sentimento religioso profondo e radicato, quella verso la
bruna icona bizantina, esprime una diffusa, amorevole irresistibile attrazione.
E questa coralità di gioiosa e devota affezione verso la
Madonna dello Sterpeto spiega perché, fin dai tempi più antichi, nei momenti più tragici, durante un terremoto o una
guerra, un’epidemia o una carestia, il pensiero non di uno,
IL FIERAMOSCA
29
In libreria
Libreria Liverini
La chiusura della libreria Liverini
è come una ferita inferta alla città
Presentazione di Padre Gennaro Citera*
Il nuovo Santuario di Maria SS. dello Sterpeto visto di fronte
dieci o cento devoti, ma di un’intera città, si volga spontaneo
e fiducioso verso questa devozione che ancor oggi, al di là
delle differenze economiche o partitiche, sociali o ideologiche, riesce a tenere unito un popolo, per altro verso da tempi
lontanissimi conosciuto più per le sue divisioni che per le
sue indulgenti tolleranze.
* * *
Questa è la storia di un’antica piccolissima chiesa di
campagna che, ai margini di una città, è cresciuta con essa
da un tempo così lontano, che se ne perdono le tracce agli
albori di un’aurora remotissima.
Questa è la storia della lenta crescita di un eremo rurale
e periferico, che dall’arida polverosa sterpaglia che anticamente gli ha assegnato il proprio nome, è assurto nel tempo prima a santuario della civiltà contadina, in tempi più
recenti a baricentro della moderna imprenditorialità industriale, attraverso la plurisecolare costanza di una devozione popolare che pur nel variare dei tempi e in mezzo a mille
traversie, non ha mai trovato pause o affievolimenti.
Questa è la storia di un piccolo tempio, ma è soprattutto
la storia di una grande devozione, quella di un popolo che,
sia pure nello smarrimento dei difficili tempi che viviamo,
resta ancora uno dei pochi tabernacoli dell’anima in grado
di preservare, alle soglie del terzo millennio, sentimenti religiosi che vanno oltre il mero fenomeno devozionale, per
affidare alle future generazioni la salvaguardia di quei valori di generoso altruismo e di umana solidarietà che oggi
appaiono irrimediabilmente compromessi.
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30 IL FIERAMOSCA
A distanza di diciassette anni, proprio in coincidenza con il
mio lungo mandato parrocchiale, va in libreria la seconda edizione della storia del Santuario dello Sterpeto, una edizione che
aggiorna la precedente per più versi. Intanto la sua ripartizione
temporale, nella puntuale cronologizzazione dei quattro tempi in
cui è divisa la storia del Santuario: la tradizione, la storia antica,
la storia moderna, la storia attuale. Quindi la parte documentale
e devozionale alla prima collegata da una ricostruzione storica
delle principali date che hanno segnato la storia del culto mariano
e quindi del suo patronato sulla città.
Un particolare encomio merita la puntuale ricostruzione del
quarto capitolo, che si sofferma sull’ormai ultrasessantennale
presenza degli Oblati di S. Giuseppe a Barletta. Presenza che - da
un punto di vista monumentale - si identifica con l’attuale Santuario realizzato nel 1977.
* * *
Il testo si fa apprezzare non solo per la completezza delle sue
informazioni, ma anche per la ricca documentazione fotografica,
140 immagini che - tra stampe e fotografie - aiutano a capire i
tempi e a ricostruire gli avvenimenti. Rispetto alla prima, questa
seconda edizione ha anche il pregio - che sarà particolarmente
gradito dagli studiosi - dell’indice dei nomi. La storia del Santuario di Maria SS. dello Sterpeto raccontata in questo volume
non è importante solo come ricostruzione meramente storica, ma
anche devozionale di una città verso la sua Madonna alla quale ha
indirizzato il suo culto fin dai tempi più remoti, fin da quando la
tradizione vuole che siano sorte insieme, la basilica nel quartiere
della Marineria, cioè S. Maria de Baruli, e la chiesina dedicata al
culto di Maria SS. dello Sterpeto. Una contestualità edificatoria
che se si è precisata in un duplice culto mariano, quello di Maria
Assunta e della Vergine dello Sterpeto, ha trovato il momento di
sintesi storica e devozionale nel mese mariano quando, dal Santuario, la sacra Icona della Vergine torna in città, ospite di S. Maria Maggiore per l’intera durata del mese di maggio.
Questo libro, che va ad aggiungersi alle altre pubblicazioni da
me promosse in questi anni di rettorato al Santuario, rappresenta un
punto fermo sia per i numerosi devoti della Vergine dello Sterpeto,
sia per gli studiosi interessati alla storia del culto della Sacra Icona,
nel corso della sua lunga plurisecolare vicenda.
* * *
Quanto all’autore di questo libro, credo che i barlettani debbano avere un debito di riconoscenza verso di lui e la sua casa
editrice per gli studi e le ricerche fatte in tutti questi anni sulla
città: sulla storia della Cattedrale di S. Maria e sulla basilica del
Santo Sepolcro, sulla storia del Santuario ma anche sulle tante
chiese e conventi come sui tanti protagonisti che hanno dato lustro alla storia di Barletta, senza il cui ricordo potrebbero essere
dimenticati.
Facendomi interprete dei sentimenti dei miei confratelli Oblati e dei devoti che frequentano il Santuario, sento di esprimergli
un sentito ringraziamento per questa nuova e più ricca opera destinata a far lievitare una più approfondita conoscenza del Santuario e il nostro amore per la Madonna.
* Rettore e Parroco del Santuario
LUGLIO
2014
di Michele Grimaldi
È
innegabile ma quando una libreria chiude tutto diventa più triste.
Si fa triste la strada, il quartiere, la città. È una tristezza che si
espande come le onde magnetiche e penetra nella mente e nel cuore di
ogni persona che reputa la cultura “ancora” parte vitale di una comunità.
Una libreria che chiude ti addolora quasi come quando scompare una
persona cara, quando vedi un albero bruciato, un bambino picchiato o
come succede in questi giorni, i miseri resti del clandestino che cercava
un avvenire migliore.
Lo scorso 30 giugno è stato l’ultimo giorno di attività della gloriosa
“Libreria Liverini”. Proprio nel mese di gennaio 2014, nell’articolo ospitato
su questo quotidiano felicemente intitolato “Uffici e imprese sorprese
d’archivio”, dissertavo su come l’attuale conformazione commerciale
del panorama editoriale italiano stesse provocando, tra le altre cose, la
nemmeno troppo lenta e inesorabile “estinzione” delle antiche librerie,
piccole e grandi, spesso presenti nelle nostre città come nei comuni più
piccoli, simbolo di una passione professionale (e non solo) per i libri e la
letteratura, che le regole del consumismo contemporaneo, le quali hanno
ormai intaccato anche il mercato editoriale, non contemplano più come
elemento di valore.
Alcuni eventi accaduti nel frattempo hanno purtroppo confermato la
mia esposizione ed in particolare uno dei più recenti, è considerato da
molti di particolare gravità: la storica Libreria Liverini, fondata nel 1945
e ad oggi condotta dai fratelli Chiandetti, figure assai significative della
categoria dei “librai d’una volta”, è stata costretta, dall’inizio di questo
luglio, a chiudere i battenti. E pensare che il 31 marzo 1945 quando cioè
Solidio Liverini, di professione propagandista librario nato a Barletta il 20
ottobre 1910 figlio di Giovanni e Serra Celeste, presentava al Sindaco
una domanda con la quale chiedeva “di volergli rilasciare una licenza
d’esercizio relativa alla vendita di libri scolastici e non ed oggetti di
cartoleria con lavoro di rappresentanza libraria” non immaginava che,
dopo 70 anni, quella sua iniziativa così innovativa per la nostra Città,
avesse una fine così ingloriosa.
Liverini è stata “la” libreria per eccellenza, per storia, fama e per
qualità e la notizia delle sue difficoltà non è che l’ultima di una serie
piuttosto lunga che ha coinvolto librerie cittadine nel corso degli ultimi
anni (leggi libreria Europa di Vittorini, Dicandia, Adriatica, ecc.).
Ci sarebbero a tal punto da evidenziare le solite circostanze:
Barletta è una città sempre meno attenta alla cultura, la cui popolazione
acquista e legge sempre meno libri anche perché, in questi tempi di
crisi economica diffusa, non concepisce il libro come un acquisto “utile”,
ma come un oggetto superfluo e quindi eliminabile dalla lista spese
quotidiana. Ma non si può non evidenziare, anche, come tale situazione
è conseguenza delle “strategie” di mercato di quegli stessi grandi gruppi
editoriali, proprietari spesso delle catene la cui invadenza commerciale
soffoca le librerie indipendenti, e di come abbiano trasformato la propria
attività editoriale, autentico presidio culturale per la società, in una
mera produzione industriale, pubblicando sempre più spesso volumi
di qualità letteraria scarsissima, ma facilmente vendibili ad un pubblico
sempre meno attento e preparato alla buona letteratura, in perfetta
ottica consumistica contemporanea, ma anche di questa realtà mi sono
permesso di esprimere il mio modesto parere.
La chiusura è stata particolarmente traumatica per il sottoscritto
perché il mitico Don Peppe Liverini, ultimo della dinastia a mandare
LUGLIO
2014
avanti la libreria, è stato mio padrino
di battesimo e proprio per questo
motivo, mi permetteva di passare
interi pomeriggi nella sua agenzia di
distribuzione giornalistica a leggere
decine di giornali e soprattutto
fumetti. Il tutto succedeva,
ovviamente, perché all’epoca
(primi anni ’70) la televisione non
trasmetteva 24 ore su 24 e quindi gli
interessi dei ragazzi si dividevano
tra le partite al pallone e la lettura
dei fumetti. Ah, che bei tempi!
A questo punto potrebbe esserci
qualcuno che, pur sensibile ai fatti fin
qui evidenziati e comprendendone
la sostanza, potrebbe comunque
affermare “…va bene, chiude una Il titolare G. Liverini in una
libreria ed è un peccato, ma in fondo foto del 1907 (ARCHIVIO FOTORUDY)
è un esercizio commerciale come un altro!”. E invece no, non è così. Quando
chiude una libreria, non è come se chiudesse una profumeria o un negozio
di scarpe, con tutto il rispetto per tali tipologie commerciali e per ogni altra,
come appare ovvio! Una libreria, è bene che venga sottolineato con forza, è
un presidio culturale sul territorio a disposizione di chi abita nelle grandi città
come nei piccoli paesi, al pari delle biblioteche pubbliche, perché il libro è,
senza alcun dubbio, il mezzo di diffusione culturale per eccellenza.
Un certo Edmondo De Amicis nel suo “Pagine Sparse” del 1874
quasi urlava che “… Una casa senza libreria è una casa senza dignità,
ha qualcosa della locanda, è come una città senza librai, un villaggio
senza scuole, una lettera senza ortografia”. Anche per questo la
triste e incessante scomparsa delle librerie indipendenti e di ciò che
rappresentano in sé e per le nostre comunità è una realtà il cui verso deve
essere assolutamente invertito e bisogna che sia una netta inversione di
matrice culturale quanto politica.
Come al solito mi succede in circostanze simili a questa, tento di
proporre qualcosa che possa essere utile ad arrestare il triste fenomeno e
si perché, come in ogni cosa di matrice sociale, anche noi tutti possiamo,
nel nostro piccolo, fare qualcosa a cominciare dal comprendere,
nuovamente, l’importanza delle piccole librerie e, soprattutto, di quelle
che sopravvivono nei centri come il nostro, difendendo la loro preziosa
presenza e il valore inestimabile che rappresentano. Perché, statene
certi, quando chiude una libreria, è come se si “chiudesse” un pezzo
di società ovvero una parte della nostra dimensione civile, umana che
null’altro potrà sostituire alla pari. Sta al lettore quindi, a mio modesto
parere, tornare come cliente a cercare nel piccolo, a ritrovare il profumo
della carta e la polvere sugli scaffali. Non sempre, infatti, i buoni libri sono
quelli più esposti e illuminati. È la ricerca, il voler cercare qualcosa che si
è sempre desiderato ma mai trovato e che all’improvviso si materializza
in un volume che si rivela una rarità, una perla libraria.
Con la chiusura della Libreria Liverini si perde un po’ di tutto questo. Lo terremo in considerazione quando vedremo un’altra piccola libreria in
difficoltà? Come ormai mi capita di ripetere da un po’ di tempo a questa
parte…io vi avevo avvisato!
IL FIERAMOSCA
31
Canne della Battaglia
Canne della Battaglia
Il sito di Canne della Battaglia,
Canne della Battaglia,
un sogno, uno spettacolo
invidia del mondo... e disdoro del nostro paese
di Stefano Luci
S
di Stefano Luci*
ono nato a Firenze, sono fiorentino
docg, ma da bambino su quei banchi delle suore salesiane di San Frediano
sognavo altro, sognavo oltre, sognavo…
Mi è rimasta in testa come Freud e la
sua “annibalica fobia romana”, sì questa
maledetta seconda guerra punica è rimasta
nel mio immaginario come il semplice passato di una persona, un ricordo quasi vivo.
La maestra raccontava, spiegava e io a
nove anni (avevo pressappoco la stessa età
di Annibale bambino quando lascia la sua
città e la sua mamma giurando odio eterno
contro Roma ) già vedevo questo Africano
con gli elefanti sulle Alpi, vedevo le sue
ferite e immaginavo i suoi pensieri, gioivo
per le sue vittorie e… ho pianto per la sua
caduta.
Poi dopo ho scoperto che tutti i miei
nonni lo conoscevano, tutti i ponti, i paesi e le vallate dall’Appennino pistoiese al
Trasimeno hanno il suo nome o ricordano
una sua azione. I miei nonni conoscevano
meglio di me Annibale Barca, i miei nonni
cavalieri di Vittorio Veneto, partigiani e prigionieri conoscevano Annibale Barca.
Ma un luogo è rimasto in me impresso
più di altri: Canne. Un luogo, un nome che
mi ha seguito durante tutti i miei anni, in
Puglia, ma nel mio immaginario, divenuto
quasi mitico, quasi come la “Avalon” delle
leggende medievali. Un luogo, il suo capolavoro, un luogo dove in un giorno sono
morti più uomini di quanti ne siano morti in
dieci anni di guerra in Vietnam.
Una Gerusalemme bellica, perché è il
luogo insieme al Golgota dove più di tutti
gli altri si sono decise le sorti dell’umanità.
Ho sempre sognato di far rivivere quel luogo e il suo protagonista: Annibale Barca.
Sono diventato attore quasi per caso,
ma nel potente strumento immaginifico del
teatro ho trovato la chiave per realizzare i
sogni; i miei, ma soprattutto di far tornare le
persone a sognare, ricreando l’Entusiasmo,
quel credito di vita che proprio il Teatro sta
ormai perdendo. Molti miei amici e colleghi credendo di avere talento si sono persi,
sono scomparsi e arresi, hanno abbandonato
la magia, perché come dice Platone: “Molti
portano Tirso e Bacchetta, ma pochi hanno
vere ispirazioni…”. Il mio dono è sempre
stato profondo e sincero: raccontare, inchiodare le persone intorno ad una storia.
Ora sono i personaggi che fanno la storia e non viceversa, e la Storia è sempre
stata fonte prima d’Ispirazione anche per il
teatro, chi non la conosce è costretto a subirla, chi la conosce la riscrive.
Una delle storie più belle è quella di
Annibale Barca, ed uno dei luoghi più belli
dove raccontarla è Canne della Battaglia,
in questo ho realizzato un sogno e anche il
raggiungimento di uno stato d’animo che
un attore cerca per tutta la vita: La Catarsi!
La storia di Annibale è diversa da quella
di altri generali e condottieri, è una storia
umana, ma che ha dell’impossibile dell’incredibile, eppure è vera e umana, in questo
sta la sua grandezza; nel suo disinteresse
S
per la politica che lo condanna, nel suo difendere fino all’ultimo una madrepatria traditrice che lo abbandona e ostracizza, nella
sua volontà di non farsi Re nonostante fosse
il più grande…Un bambino che non ha mai
giocato, la sua Ascesa e Caduta vale la storia di ogni uomo, vale la fine di un’epoca
irripetibile e tutto questo io l’ho raccontato
e trasmesso grazie alla magia del luogo.
Questo è l’attore e deve essere il suo
spettacolo: Vita. Ho com-mosso, io e lo
spettatore ci siamo mossi insieme. Flectere i cuori, dicevano i latini, piegare gli stati
d’animo per emozionare e trasformare il
pubblico. Il silenzio suona grazie alla voce
e al corpo dell’attore e come dice l’ultimo
vero critico rimasto ossia l’antropologo P.
Giacché: “Si dice del teatro che è uno spettacolo vivente perché dentro dev’esserci
la vita e questa non può che manifestarsi
nell’attore e nel suo corpo.”
Ecco Canne della Battaglia è un luogo
magico che l’Italia intera deve conoscere,
conservare e trasmettere. Il modo migliore
per farlo è il Teatro e per me Canne della
Battaglia è stato ed è un viaggio lungo 20
anni, un sogno realizzato e…
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32 IL FIERAMOSCA
LUGLIO
2014
i è vero tutto il mondo ci invidia questo sito archeologico di inestimabile valore, teatro della più cruenta e formidabile battaglia dell’antichità, un evento crocevia
dell'umanità che ha segnato i destini di Europa ed Africa e
non solo...
La cittadella è ancora lì adagiata, addormentata sulla
collina che aspetta che qualcuno venga a risvegliarla, aspetta un principe azzurro, un nuovo Annibale.
La bella addormentata sulla collina dimenticata da tutti.
Il sito eppure non ha perso niente del proprio fascino,
la cittadella romana è ancora lì e sopra, ancora resiste la
rocca medievale; si dovette godere davvero una bella vista il 2 agosto del 216 a.c. quando sulla piana dell’Ofanto
si scontrarono gli eserciti cartaginesi e romani in quel tremendo pomeriggio in cui il genio di Annibale realizzò il
suo capolavoro. Un capolavoro per cui nei secoli sono scorsi
fiumi d’inchiostro e ancora scorrono! Scrittori, intellettuali,
generali, politici o semplici appassionati fanno a gara per
riscrivere, interpretare, indagare quell’incredibile evento.
In America nelle accademie militari studiano la battaglia di
Canne, a Trieste ci sono studi, convegni e mostre e il Museo
di Cortona ha sempre un occhio di riguardo per la storia di
Annibale, investendo sulle rappresentazioni teatrali dedicate a lui.
Ma qui in Puglia, il sito è in decadenza... Dimenticato dalle istituzioni, lasciato a marcire tra le erbacce; eppure i reperti
non mancano e neanche la localizzazione dei luoghi descritti
dai cronisti romani, c’è un Antiquarium e si respira ancora tutta la magia e il fascino di quella incredibile storia!
A Waterloo in Belgio, per un osso di pollo ritrovato (forse appartenente alle cucine
dell'esercito napoleonico) si
susseguono senza sosta visite guidate, rivisitazioni della
battaglia, rievocazioni, spettacoli, festivals... Ma qui in
Italia, no, solo silenzio e vergogna; vergogna nel non sapere sfruttare i soldi che pure
vengono stanziati per questo
patrimonio culturale italiano
che tutto il mondo ci invidia.
Io non sono che un attore:
trasmetto emozioni e faccio
rivivere il passato proiettandolo nel futuro. Il mio appello però è quello di un intellettuale, un appello forte e
Il busto di Annibale
LUGLIO
2014
coraggioso alle istituzioni.
Perché il sindaco Cascella che tanto bene ha fatto
come portavoce del nostro
Presidente Napolitano non
intercede presso il Ministro
Franceschini e il Mibac per
valorizzare il sito archeologico di Canne Della Battaglia? Perché non nominare
un commissario esperto,
“superpartes” di spessore Stefano Luci
e di cultura che riunisca le
menti più brillanti e i professionisti più seri del settore per
creare una stagione annibalica, un appuntamento fisso turistico e culturale che rilancerebbe il sito? Perché non creare
una sinergia tra mondo accademico, scolastico, teatrale, musicale e della danza per creare un festival? Un Festival che
rilancerebbe il turismo, creerebbe occupazione per Barletta
e la nazione intera, valorizzando finalmente questo patrimonio dell’Umanità?! La cultura in Italia non è aria fritta,
la cultura è viva, è concreta, è la nostra identità più grande
ed è garanzia di un futuro migliore per i nostri giovani...
La cultura è occupazione. Magari prendendo spunto dal fascino eterno della figura di Annibale, fascino che neanche i
diffamatori romani sono riusciti a sminuire e demonizzare.
Un condottiero simbolo del Mediterraneo, un uomo che non
si è mai divinizzato, un uomo che ha perso, che ha fatto i
conti con i giochi del potere. Un generale mai piegato e mai
domo che non si è mai fatto re, un genio che ha lottato per
la libertà della propria patria ed è stato l’unico nella storia a
combattere nel più totale disinteresse verso il potere.
* attore e promoter culturale
Al Tettuccio
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IL FIERAMOSCA
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Per non dimenticare
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LUGLIO
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Per non dimenticare
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Per non dimenticare
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Porto
Novità in libreria
BARLETTA
un porto strategico
(FOTORUDY)
TRAFFICO NAVALE NEL MARE ADRIATICO
DA BARLETTA LE RETI PORTUALI DI NAVIGAZIONE
Intervista all’autore del volume, dott. Nicola Palmitessa
di Pasquale Pedico*
A
proposito di fondali a rischio! Tornano normali
lamentele, per tempo e luogo, riguardanti i fondali del porto di Barletta. Queste, ben tollerate da parte
di organismi tutelari, lasciano il tempo che trovano e il
luogo allo stato di stallo e soltanto l’attenzione di pochi e
coraggiosi imprenditori ne impedisce la totale decadenza
strutturale ed ambientale.
È noto che un porto non naturale è soggetto ad interrimento qualora non fossero attuate tutte le necessarie attenzioni spesso richieste, a stento ottenuto, grazie a quanti
hanno a cuore le sorti di questo ricco sorgitore di un ampio hinterland di utenza.
Pertanto la necessità del dragaggio è manovra esiziale
onde evitare interrimento, ma non basta il dragaggio soltanto dell’apertura di accesso al porto commerciale o escavazione di qualche canale, bensì tutto il bacino va trattato
non da una draga arrivata dopo umilianti sollecitazioni,
ma da un mezzo dragante, patrimonio del porto, accreditato di scarico dell’escavato in località note e impegnato
sistematicamente nell’intero arco dell’anno nei vari settori
di bacino.
Per esempio il lato sud del porto all’inizio del molo di
Levante sino alla darsena pescatori (ahimé priva di transito acqueo) va dragata per evitare che l’accumulo di detriti pesanti e particelle leggere, proveniente da ingiurie
di tramontana, siano per un gioco di risacca trasferiti dai
bassissimi fondali verso l’imbocco del porto contribuendo
non poco all’ostruzione o meglio abbassamento dei limiti
di utenza dell’accesso stante un cattivo gioco di correnti peraltro. Lo studio delle correnti contempla la rottura
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38 IL FIERAMOSCA
delle stesse nel bacino portuale tramite la costruzione di
banchine sul molo di Levante, soppressione delle distese
sabbiose del lato sud-est del porto con banchinaggio relativo e completamento del prolungamento del molo di
Ponente.
Purtroppo tutto viene lasciato al tempo che inesorabilmente passa ed inspiegabilmente il porto pur di seconda
categoria prima classe come solo altri ventidue in Italia
e quindi statale, 38° in campo nazionale e 4° in regionale, resta escluso dai finanziamenti di lavoro (legge 413/98
e D.M. 2/5/2001) perché non richiesti! Uno spiraglio di
speranza è nato dal 4° Forum “Ambiente e Territorio”
del PSTB - Piano Strategico Territoriale di Barletta che ha
dato spazio alle opportunità di rilanciare la strutturale potenzialità del porto nato con chiara vocazione di traffico
commerciale attualmente nonostante tutto onorato da un
movimento merci. Quantitativo e qualitativo, di molto al
di sopra dei parametri imposti dal regolamento dei porti
per l’appartenenza alla propria categoria, ma che soffre a
causa dei bassi fondali di ben altri limiti.
Se appare difficile l’istituzione di autorità portuale
per motivi legati a ben note difficoltà di attuazione, è opportuno pensare alla nomina di un esperto funzionario
comunale, stabile negli anni, destinato allo studio delle
problematiche del porto, attento interprete di leggi statali
e decreti ministeriali che possono favorire la ricezione di
finanziamenti destinati a potenziare le strutture e coadiuvato alla bisogna di una commissione di esperti cittadini.
Per ultimo non “continuiamo a volgere le spalle al mare” e
ricordiamo tutti che questo porto è l’unico sorgitore della
sesta Provincia in grado di entrare a far parte del progetto
delle Autostrade del Mare!
È importante che “il funzionario del porto” abbia a cuore le sorti dello stesso e si muova onde ottenere un dignitoso posto nel sistema portuale pugliese destinato a crescere
nelle numerose attività commerciali e turistiche previste
in aumento nei prossimi anni nel bacino mediterraneo di
cui la Puglia gode di una collocazione privilegiata.
L’occasione mi consente di rivolgere un cordiale saluto di benvenuto al subentrante Comandante del Porto di
Barletta CF Pierpaolo Pallotti.
* emerito presidente Anmi - Barletta
LUGLIO
2014
B
arletta da sempre storicamente definita città Emporio del
Mediterraneo, con i recenti studi e approfondimenti storiografici, grazie anche ai suggerimenti di alcuni miei collaboratori, da
non pochi anni e con numerose pubblicazioni di carattere scientifico, si profila sempre più come città autenticamente ‘marinara’.
In una sola parola, cosa significa città marinara?
In una sola parola, significa nelle vicende plurisecolari cittàponte tra più nazioni e popoli che oggi chiamiamo Europa, o meglio città europea. E cioè, significa che tutte le dinastie succedutesi
dal XII secolo fino al 1806, dai Normanni agli Svevi, dagli Angioini
agli Aragonesi in poi, hanno puntato le strategie militari, politiche,
monetarie, navali, marittime e commerciali su Barletta, città capofila sul versante Adriatico. L’istituzione e storia del Regio Secreto
Portulano di Puglia in Barletta, ne è stata la sicura garanzia di
governabilità sia della formazione del regno di Sicilia (a. 1130),
che di quello di Napoli (a. 1302); ma anche la tappa obbligata da
cui ripartire anche dopo l’istituzione del Regno delle Due Sicilie
nell’Ottocento (1816-1861). L’enorme ricchezza di beni, materiali
e immateriali, prodotta lungo questi otto secoli, giustifica da sola
l’autonomia di governo di Barletta, come linfa decisiva per la stabilità della capitale di Palermo prima e di Napoli poi. Una civitas
tra le prime di regio demanio (a. 1190), ma anche città franca e ricca di privilegi, proiettata sui lidi dell’intero Mediterraneo e quindi
d’Europa, il cui DNA. della mentalità culturale del barlettano medio. D’altra parte, quella istituzionale invece è un’altra cosa.
Qualche paragone con le altre repubbliche marinare?
Per ora è sufficiente dire che, almeno per longevità, quella di
Barletta è paragonabile a quella della più importante tra le prime
quattro repubbliche marinare più rinomate: cioè Venezia. E con tanto di riconoscimento Unesco per i loro beni materiali e immateriali
sugellati come patrimonio dell’umanità, con i loro cortei e regate
storiche, sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica. Per
limitarmi solo all’aspetto militare: ad oggi la città soffre di frammentazione di senso culturale. La sua identità militare, rischia nel culto
dispendioso di una città avvolta da effimeri spettacoli commemorativi. Allora, cosa unirebbe l’identità di piazzaforte del regno dal sec.
XII fino al XX secolo, passando per la Disfida del 1503, per giungere
alla città delle medaglie d’oro nel ‘900, se non la spiccata identità
militare, ma di una città marinara? E le ferite visibili e da ricordare
sarebbero solo quelli del 1915 con i bombardamenti austriaci al castello, senza tralasciare la tentazione idealistica che la storia parte
dalla resistenza al triste ventennio? La città marinara ci nasconde
ben altro, tutto ancora da riscoprire e ricomporre…
Tra studiosi, operatori economici, culturali e rappresentanti
istituzionali e cittadinanza barlettana, perché questa proposta
ha suscitato forti attenzioni?
Il mare dell’euroscetticismo, è una specie di sindrome da sonLUGLIO
2014
nolenza culturale, chiusa ad ogni apertura
mentale verso cose nuove. Un tempo il “mare di
Barletta” si chiamava
“mare vivo e mare morto”, quest’ultimo ora la
farebbe da padrone nel
mondo delle idee ed anche delle piante, terra,
acque marine e fluviali.
Insomma, della bellezza
e splendore della città
di un tempo, pare non vi
sia nemmeno l’ombra.
Tuttavia, siamo ad una
svolta decisiva, segnata
pure dal successo politico europeista del governo nazionale, regionale
e cittadino e della città della nostra provincia.
Cosa c’è stato di nuovo sotto il timido tepore del sole ‘europeista’ di Barletta e della Puglia?
Innanzitutto, prima durante e dopo, la pubblica presentazione
del nostro ultimo lavoro, si sono rivelate interessanti coincidenze.
Lo stesso titolo, “Traffico navale nel mare Adriatico, da Barletta le
reti portuali di navigazione”, patrimonio culturale di inestimabile
valore per i Codici diplomatici di Barletta e quindi Veneto-Napoletani, evoca una geopolitica-istituzionale della moderna Europa
con la sua macroregione. Se il dibattito sui media decollava a pieno
ritmo con il prof. Ruggero Quarto, Giuseppe Dargenio.. e tanti altri, la presentazione del lavoro, involontariamente, spiazzava da un
torpore della classe dirigente locale e pugliese. E poi ma al tempo
stesso ne è stata sprono eccezionale all’opinione pubblica.
Sul tavolo di lavoro illustri rappresentanti di istituzioni civili
ed ecclesiali. Mons. Angelo Di Pasquale, prof. Riccardo Losappio,
Antonietta Magliocca di Storia Patria, l’Assessore Antonio Rizzi,
Dott. Giuseppe Abbati dell’Associazione Italiana dei Comuni e
Regioni d’Europa, (AICCRE); per l’Associazione italo Europea,
Prima Persona, la Dott.ssa Mara Monopoli ed altri ancora. Infine
il dott. Abbati: sottolineando il sottotitolo del convegno: “Per un
tavolo di lavoro sulla Macroregione europea adriatica, sul Mezzogiorno e la civitas marinara”, ha tuonato con uno categorico
interrogativo stimolante per tutti.
Le Istituzioni e i politici sono in parte assenti?
“In un momento di crisi, pesante, terribile, è molto grave che
molti non vogliono nè ascoltare nè operare”, ha detto Abbati della
IL FIERAMOSCA
39
Novità in libreria
Recensione
direzione dell’Aiccre, nel corso della manifestazione per la presentazione dell’opera, importante, del dott. Nicola Palmitessa sul
“Regio Portulano” di Puglia. “Si può tollerare l’assenza delle Istituzioni a manifestazioni culturali? Ingiustificabile! non partecipare
al confronto su macroregioni, GECT e sui progetti da elaborare
per ottenere i finanziamenti dall’UE e sull’opportunità di realizzare
una macroregione del Sud”. Per Abbati prosegue il comunicato è
opportuno iniziare a lavorare e programmare insieme per cogliere
tante opportunità che arriveranno dal prossimo semestre di guida
Italiana e dalla nascita della Macroregione Adriatico - Ionica. A
Palmitessa - secondo Abbati - il plauso per aver scelto il momento
più appropriato per divulgare l’importante e pregevole pubblicazione: […] che esalta i valori dei Pugliesi ed apre ampi squarci,
inediti, sulla storia della Puglia e di Barletta. Le antiche imprese
dei Barlettani fanno sperare ad un impegno ritrovato per riconquistare il posto di prestigio che avevano. Ai Pugliesi, ha concluso Abbati, alle Istituzioni, l’invito ad osare; è tempo di mettere in
campo tutte le risorse per uscire dal tunnel della crisi ed agire, le
opportunità sono disponibili bisogna individuare le priorità, saper
scegliere, decidere, operare ed assumere il ruolo di protagonisti”.
Fin qui la lezione di Abbati.
Per intenderci, di quale male sociale soffre Barletta e quindi il
Mezzogiorno? E quali carte avrebbe nella manica marinara?
Per Barletta come le città meridionali, i mali nuovi si sommano a quelli antichi. Il tradizionale municipalismo litigioso con le
mancate risposte delle sfide innovative, istituzionali e culturali che
la globalizzazione ti impone. Ma per Barletta, grazie anche ai coraggiosi sforzi della nuova Giunta e del suo Sindaco, le speranze di
crescita sembrano ad una svolta. Si pensi per tutti, quello del Piano
Costa. Ma, la città soffre ancora di puro vandalismo culturale, che
mortifica la sua autentica vocazione e identità sociale, economica. Tutti dicono di tutti, e ciascuno il contrario di tutti. Ognuno,
navigando nella propria scialuppa, si crede il timoniere della barca altrui, generando fatue e dispendiose collisioni. Per questo la
barca cittadina, finora, rimane ferma agli ormeggi e sballottolata
in un mare di idee confuse e di venti guasti. In tale dispersione di
identità civile, perché da qualche decennio, si assiste ad una strana
moltiplicazione di celebrazioni e festini commemorativi in odore di
neopaganesimo?
Quali prospettive aprirebbe la città marinara? Quali le risorse da giocare?
Dopo decenni di crisi e delocalizzazione del sistema produttivomanifatturiero, lo spirito di vitalità e intraprendenza della nostra imprenditoria, benché sparsa in molte parti del mondo, implementare e
rianimare. Per la città marinara, rianimare sia vera vocazione, significa cultura ridare autentico slancio alla sua risorsa primigena. Tutto
si gioca sul tavolo della modernizzazione. Da qui, nascerà una nuova cultura imprenditoriale. Tra le altre cose, un autentico contributo
già lo denota la fervorosa partecipazione di plotoni di imprenditori
balneari alla presentazione del Piano Comunale delle Coste. L’intera
cittadinanza è già chiamata al lavoro e al concorso di idee innovative,
che faranno germogliare lo sviluppo di qualche centinaio di nuove
piccole imprese e migliaia di lavoratori. Tutti intorno e dentro la città
marinara, ed europea per eccellenza. Città della nautica e della piccola cantieristica, città dello sport e di una nuova cultura del lavoro,
del turismo e del tempo libero. La nuova economia ripartirà dall’area
portuale, periferia delle periferie storiche, per un pronto intervento
di rigenerazione urbana, del mare e delle coste. Una vera economia
blu.
La storia vera, non inizia dal ‘900 il secolo dei martiri per eccellenza, ma quando cammina. Non quando i deboli e gli indifesi,
gli uomini di Chiesa e le persone di buona volontà sono sottoposti
al moderno principe, ma quando li aiutiamo a sollevarsi e a camminare con loro.
La Cattedrale di Trani in un quadro di Antonella Palmitessa
Una delle più belle chiese del romanico pugliese, definita la regina delle Cattedrali di Puglia, dedicata a S. Nicola il Pellegrino, un
giovinetto giunto dalla Grecia e morto a Trani nel 1094. L’edificazione fu iniziata nel 1099, anno di canonizzazione del Santo e terminata
(pur senza campanile) nel 1143.
La chiesa si erge maestosa sul promontorio
del primo insediamento di Trani, rivolgendo il
fronte al vicino castello svevo, e le tre absidi
semicircolari al porto. La struttura è costituita
da tre chiese sovrapposte: la Basilica superiore,
le Cripte di S. Nicola e di S. Maria della Scala
e, più in basso, l’ipogeo di S. Leucio. La fase
costruttiva più intensa risale al periodo 11591186 sotto l’impulso del vescovo Bertrando II,
mentre la chiesa fu completata verso la metà del
XIII secolo, cioè intorno al 1250, l’annno della
morte di Federico II.
La facciata ha un elegante profilo a cuspide
e spioventi laterali. Il portale è chiuso da una
preziosa porta di bronzo a due battenti opera di
Barisano da Trani (1180 circa). Al limite della
facciata si innesta lo slanciato ed elegante campanile, uno dei più belli di Puglia, opera di Nicolaus sacerdos et protomagister, risalente alla
prima metà del Duecento. (da R. RUSSO, Dieci
città un territorio. La sesta provincia pugliese Barletta
Andria Trani, Editrice Rotas 2011)
40 IL FIERAMOSCA
La Tempesta nella tempesta della guerra e altre storie
di eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte
“Operazione salvataggio”
In libreria l’ultima opera di Salvatore Giannella
di Maria Giovanna Regano
O
perazione salvataggio. Gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre (Chiarelettere) è il nuovo libro scritto dal ragazzo del Tavoliere che racconta la Storia,
raccontando le storie. Mi piace definire così Salvatore Giannella,
autore di questo straordinario libro, che nella sua lunga e avventurosa carriera di cronista si è ispirato al suo maestro Enzo Biagi che
auspicava “un giornalismo che torni a consumare la suola delle
scarpe, guidato da quel sentimento potente che è la curiosità…”.
E proprio la sua innata curiosità lo ha spinto, in questa seconda
vita da scrittore, alla ricerca di storie di uomini che si nascondono
dentro le pieghe della Storia e che spesso ne hanno cambiato il
corso. Tutto il mondo interiore di Giannella è in questo libro che
arriva 15 anni dopo L’arca dell’arte, scritto con lo storico pesarese Pier Damiano Mandelli sulla figura eroica di Pasquale Rotondi,
il soprintendente delle Marche che dal 1939 al 1944 riuscì, con
molti rischi per la sua vita, a portare a termine il salvataggio di
6.509 opere d’arte, la più grande concentrazione di beni culturali
mai messa insieme nella storia dell’umanità, espressione di quella
vocazione alla Bellezza che ha sempre contraddistinto il popolo
italiano.
L’incontro con questa luminosa figura, lo Schindler dell’arte,
e il ritrovamento del suo prezioso diario hanno permesso a Giannella di ricostruire la sua straordinaria impresa e di concepire e
coordinare il Premio Rotondi ai salvatori dell’arte che si assegna
ogni anno nella suggestiva cornice della rocca cinquecentesca di
Sassocorvaro, nel Montefeltro marchigiano, che fu teatro del rocambolesco salvataggio. E grazie a questo appuntamento annua-
Antonella Palmitessa, La Cattedrale di Trani, olio su tela, cm. 40x30
LUGLIO
2014
LUGLIO
2014
le l’autore ha avuto
modo di conoscere
eroi di altre guerre,
salvatori di quella
che è la vittima più
silenziosa di tutti
i conflitti: l’Arte. Eroi sconosciuti, sui quali è calato un silenzio colpevole, sono diventati protagonisti di questo libro che li
propone come modelli alle nuove generazioni: è grazie a questi
uomini che possiano ancora ammirare la Tempesta del Giorgione (“forse il quadro più raro e suggestivo che possegga l’Italia”,
fortunosamente portato da Rotondi nella sua casa in Urbino e
ricoverato sotto il letto) e altre opere di valore mondiale.
Il libro, come un ideale palcoscenico, si anima di numerosi
protagonisti. Rodolfo Siviero ebbe un ruolo fondamentale nel
recupero delle opere d’arte italiane trafugate durante la Seconda
guerra mondiale. La sua azione fu orientata alla prevenzione dei
furti sistematici di pezzi d’arte da parte del regime nazista, ma
anche e soprattutto alla ricerca e alla restituzione di quelle trafugate. Non meno importante fu il contributo del romano Emilio
Lavagnino. Anche per lui “porre fuori della guerra il patrimonio
artistico italiano era obiettivo primario”, come scrisse nel suo
diario, ma anche una grande responsabilità verso l’umanità intera.
Vengono illuminati anche i Monuments men delle forze
alleate che durante la Seconda Guerra Mondiale offrirono un
contributo straordinario nella difesa dell’arte italiana esposta
ai pericoli della guerra e dei furti. Questi “aggiustaveneri”, che
nella vita di tutti i giorni erano architetti, artisti, storici dell’arte,
operarono con grande responsabilità, trovandosi spesso davanti
a devastazioni, recuperando e spesso bloccando il trafugamento
di opere d’arte che su convogli tedeschi prendevano la via della Germania. Una figura emblematica tra questi insoliti eroi è
Anthony Clarke, capitano dell’esercito alleato che si rifiutò di
bombardare Sansepolcro per timore di danneggiare La resurrezione di Piero della Francesca, che lui aveva letto in un saggio di
Aldous Huxley essere “il più bel dipinto del mondo”.
Nella prima parte del libro, dedicata agli eroi della Seconda
guerra mondiale, il capitolo più intrigante è senza dubbio quello
sul giallo dei tesori di Montecassino, la splendida abbazia distrutta da un bombardamento alleato. È straordinaria la ricostruzione dell’operazione di salvataggio delle opere di proprietà dello Stato e della Chiesa fatta da Salvatore Giannella, così come
interessanti sono le figure dei protagonisti di cui l’autore dipinge
IL FIERAMOSCA
41
Storia locale
Recensione
gli intimi conflitti nascosti dietro le decisioni e le azioni di quei
momenti drammatici per la popolazione italiana, ma anche per
il patrimonio artistico della nostra penisola. Ma il suo merito più
evidente è aver illuminato alcuni misteri legati al trafugamento
di opere d’arte, mascherato dalla volontà di proteggerle, grazie
a interviste e ricerche che lo hanno portato sulle tracce di testimoni che hanno svelato come la storia a volte è diversa come gli
storici l’hanno scritta.
Una sorpresa deriva dal capitolo dedicato all’arte dell’Olocausto e a una figura eccezionale rintracciata da Giannella: Roberto
Malini, scrittore e artista che dal Duemila ha raccolto oltre 170
opere di artisti vittime dell’Olocausto o sopravvissuti ai campi di
sterminio. Alcune delle opere sono raffigurate in un inserto del
libro.
Ma Operazione Salvataggio non parla solo dei salvatori
dell’arte italiana. Il Premio Rotondi ai salvatori dell’arte ha reso
noti molti altri salvataggi operati da eroi che hanno protetto l’arte dalle molte guerre combattute in ogni parte del mondo. Primo
tra tutti il salvataggio delle ventimila opere provenienti dal museo del Prado e da altri luoghi della cultura e dell’arte spagnola.
Eroe di questa operazione, che ha molte affinità con quella di
Pasquale Rotondi, è il pittore Timoteo Perez Rubio che guidò
il trasferimento delle opere verso il palazzo della Società delle
Nazioni a Ginevra, salvandole dalla guerra civile. Ci sono voluti
70 anni perché questa straordinaria storia venisse alla luce, sottoposta dal regime franchista a una sorta di amnesia collettiva.
E che dire di Paul Bucherer, l’architetto svizzero innamorato
dell’Afghanistan, scelto dalle opposte fazioni in lotta per salvare
opere della millenaria civiltà afgana dalla guerra, ricoverate in
un museo afghano esiliato in Svizzera e poi riconsegnando il
42 IL FIERAMOSCA
patrimonio al governo legittimo di Kabul…
L’ultimo capitolo della seconda parte è dedicato alla rinascita dei Balcani e alla figura di Miljenko Domijan, eroe della
ricostruzione di Zara e di una identità culturale sottoposta a una
distruzione meditata e programmata durante la guerra civile nella ex Jugoslavia.
Il libro contiene infine un appello di Paolo Matthiae, archeologo scopritore di Ebla in Siria, che sottolinea come sia un dovere per tutti intervenire per salvare dalla devastante guerra civile,
che molte vittime continua a mietere, testimonianze artistiche e
culturali di questa antica civiltà.
In appendice, le biografie dei protagonisti di queste storie
e un’intervista all’avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli, fino
a poco tempo fa a capo di una commissione speciale per il recupero di tesori trafugati, per fare il punto sulle 1.653 opere
d’arte elencate nel catalogo stilato da Siviero, che sono ancora
prigioniere di guerra e di cui la Testa di Fauno di Michelangelo
è il simbolo più autorevole (lo scrittore li sta pubblicando regione per regione, autore per autore, sul suo seguitissimo blog
Giannella Channel).
Operazione Salvataggio è uno di quei libri che suscita subito
curiosità, fin da quei pretesti che si trovano nelle primissime
pagine e che invogliano a conoscere i personaggi che hanno
pronunciato quelle parole così incisive.
La lettura di questo libro è consigliata ai curiosi per natura,
a chi non si accontenta di conoscere i fatti della nostra storia recente così come sono raccontati sui libri scolastici e vuole “scostare la tenda” per sapere cosa c’è dietro i luoghi, le vicende e le
personalità dei protagonisti.
LUGLIO
2014
ERACLIO… AI DOMICILIARI
il colosso ancora “ingabbiato”
di Michele Grimaldi
N
ei giorni scorsi il progetto di manutenzione e conservazione della
statua di Eraclio è stato presentato alla cittadinanza e alla stampa.
A svolgere gli onori di casa il sindaco
Pasquale Cascella e gli assessori Azzurra
Pelle e Giusy Caroppo oltre, naturalmente,
ai responsabili del progetto Giambattista
De Tommasi e Fabio Mastrofilippo.
Gli intervenuti hanno tenuto a sottolineare come il progetto ha come suo precipuo obiettivo quello di evidenziare il valore culturale e identificativo del colosso
per la nostra città e proprio per questo la
statua, durante tutte le fasi del restauro,
sarà comunque visibile ai barlettani.
Mi sforzerò di portare alla vostra conoscenza episodi che di primo impatto
potrebbero apparire insignificanti ma che
incastrati, come le classiche tessere di
un immaginario mosaico, formeranno il
quadro dell’intrigante e misteriosa storia
dell’amatissimo Arè.
Il primo documento ufficiale che ha
attirato la mia attenzione, risale al 25 settembre 1843 allorquando, con circolare
n.2449 l’Intendente di Terra di Bari (attuale Prefettura) Eduardo WINSPEARE
disponeva che “…in ogni comunità il
Sindaco assistito dal Cancelliere procederà immantinente alla composizione d’un
esatto inventario de’ quadri, delle statue,
de’ bassi rilievi, e degli altri antichi monumenti storici e d’arte che esistono nelle Chiese, nelle Cappelle e in altri luoghi
del Real Decreto (Real Decreto 13 maggio
1822)… dei quali si esigerà l’obbligazione di ben custodirli e conservarli”.
Naturalmente tra i monumenti segnalati veniva riportato, come primo, sito nella
strada Cordoneria (l’attuale Corso Vittorio
Emanuele) la statua di Eraclio. Nel verbale stilato il 10 novembre 1843 dal Sindaco
dell’epoca Michele Di Donato (fig.1), il
primo cittadino segnalava che “… In mezzo alla Piazza, e propriamente al fianco
della Chiesa del Sepolcro, sopra rustico
zocco di pietra si vede una statua colossale di bronzo di ottimo lavoro, e di eccellente disegno, alta palmi 1.973 (palmo naLUGLIO
2014
poletano cm.26,45 quindi 5 metri e 20 cm.
circa) rappresentante un Guerriero che ha
nella destra la Croce e nella sinistra una
palla. è composta di due diversissimi pezzi: il busto, le braccia e la testa sono originali, le cosce, le gambe, e le mani vi furono
con novella fusione aggiunta, e dal primo
colpo di occhio facilmente si osserva che i
pezzi aggiunti sono di disegno, di lavoro,
e di metallo assai diverso, e meno buono
del rimanente. Gittata sulla spiaggia del
mare in vicinanza del molo di Barletta, ove
giacque per moltissimo tempo, venne trasportata in Città lì 19 maggio 1491. Una
tradizione popolare attribuisce questa statua ad Eraclio imperatore d’Oriente, sebbene il Sig. Conte D. Troiano Marulli in
un suo discorso storico - critico dato alle
stampe nel 1816, l’attribuisce a Teodosio
il Grande”.
Forse, proprio in virtù di quelle disposizioni contenute nel Real Decreto del
1822, da quel 1843 il Colosso fu tenuto
sotto stretto monitoraggio, come si direbbe oggi e molto probabilmente quelle indicazioni così precise spinsero all’inizio
del XX secolo e più precisamente dopo lo
scoppio della Grande Guerra, il Sindaco
Luigi Cafiero ad ingabbiare (fig.2), per la
prima volta, Eraclio.
La motivazione primaria in quell’occasione, però, non fu legata a lavori di restauro che verranno effettuati una sessantina
di anni dopo (1978) visti i gravi danni riscontrati e relazionati da Paola Fiorentino
e Maurizio Marabelli dell’Istituto Centrale
del Restauro di Roma “… fratture e cricche
specialmente agli arti inferiori e sull’orlo
della veste fino ai fianchi della statua”,
bensì al timore che gli “effetti” del conflitto mondiale avrebbero potuto raggiungere anche la nostra Città e di conseguenza
creato problemi al Colosso. Gli amministratori dell’epoca però errarono nelle loro
valutazioni relativamente alla provenienza
del pericolo danneggiamento perché (e si
purtroppo !) i danni registrati dai tecnici
nel 1978 erano “figli” dell’azione compiuta il Natale del 1923 da alcuni fautori del
“demoliamo a tutti i costi” i quali, avendo
Fig. 1. Relazione del sindaco Di Donato
Fig. 2. Eraclio ingabbiato durante la Prima
Guerra Mondiale
preso in antipatia la struttura del Sedile del
Popolo, a loro dire fatiscente e pericoloso
(Sindaco Milano docet!), pensarono bene
di anticipare il capodanno facendo esploIL FIERAMOSCA
43
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a
Scuola
dere alcune cariche di
polvere pirica presso lo
spigolo nord del Sedile
danneggiandolo e creando così i presupposti
per il suo abbattimento.
Arè ingabbiato quindi verso il 1916, rimase
agli arresti domiciliari
o preventivi, fino alla
fine del 1924 quando
Quintino Quagliati, Soprintendente del Regio
Museo Archeologico di
Taranto (l’attuale Soprintendente dei Beni
Archeologici della Puglia), scriveva (fig. 3) Fig. 3. Lettera del soprintendente Quaal Generale Francesco gliati
Torre preannunciando che “…mercoledì mattina (17 dicembre
1924) sarò a Barletta con la ferma fiducia che si potrà liberare
dai puntelli e dalla gabbia il colosso di bronzo. Avrò il piacere di
rivederLa e tutto sarà stabilito per il piedistallo di Eraclio. Conviene contemporaneamente fare emettere dal comune la ordinanza
di sgombero della piazzola dai diversi chioschi di minute vendite
che impediscono il pieno godimento della fiancata del S.Sepolcro
e del grande monumento bizantino. OssequiandoLa cordialmente
e pregandoLa di porgere i miei saluti al valoroso vostro Sindaco
(Pietro Reichlin), mi creda suo”.
La missiva, ovviamente, venne trasmessa dal Generale Torre
al Comune di Barletta e più precisamente al Sig. Carloni e a margine della lettera Torre apponeva una annotazione con la quale “
… le richiamo alla mente quanto già le dissi sullo spandimento
del pietrisco: è fatto molto male; vi è molto fango per la strada
accanto al pietrisco. Il lavoro della pavimentazione attorno ad
Eraclio, quindi, lo affidi alla Cooperativa Combattimento”.
Comunque, l’indicazione espressa dal Soprintendente Quagliati venne seguita in maniera precisa ed immediata. Infatti l’Ufficio Tecnico del Comune emise una serie di atti ingiuntivi con i
quali si provvide allo sgombero delle bancarelle che, praticamente, circondavano la statua di Eraclio e finalmente dopo quasi un
decennio il Colosso ritornò a vedere la luce.
Passati novanta anni da quella prima ingabbiatura, il nostro
misterioso Imperatore, ritorna a subire, per la terza volta, l’onta
della carcerazione, con la convinta consolazione che questa volta
non dovrà restare stretto, tra quattro pareti di legno e materiale
trasparente, per altri 10 anni.
Come disse qualcuno “ Per restare belli, qualche sacrificio
bisogna pure farlo, ma non più di tanto! ”.
Sogno di una notte di…fine scuola
Il 22 giugno le scuole di Barletta unite in un progetto di condivisione tra arte, musica e creatività
di Elisabetta Pasquale
A
ncora una volta l’Amministrazione comunale si ė
mostrata sensibile al mondo della scuola e, su suggerimento del Coordinamento Genitori Democratici di Barletta (presidente Francesco Dileo) e dell’Associazione Genitori
(presidente Patricia Forster), ha organizzato e patrocinato la
I Edizione di “Sogno una notte di...fine scuola”.
Una esplosione di gioia, di colori da parte degli studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado che hanno
condiviso con la cittadinanza i loro progetti culturali, musicali e teatrali. Ad impreziosire il loro operato due cornici
d’eccezione: il Palazzo San Domenico e l’Anfiteatro dei Giardini
del Castello. Gli studenti barlettani, a quanto pare, hanno imparato a fare le cose difficili come suggeriva il grande maestro
Gianni Rodari e i docenti, supportati dai rispettivi dirigenti,
hanno agito senza risparmio di energie.
La creatività e la rete sono due elementi che potrebbero
contraddistinguere in futuro le scuole di Barletta che con la
preziosa collaborazione delle Associazioni dei genitori potranno animare la società e incidere sul territorio. Il vice-sindaco Anna Rizzi Francabandiera, l’assessore alle Politiche
Scolastiche, Antonio Divincenzo, e l’assessore alla cultura
Giuy Caroppo hanno rivolto il saluto iniziale delle autorità
al pubblico presente, mentre il Sindaco, Pasquale Cascella
con il suo intervento ha concluso la magica serata.
La kermesse è cominciata con l’’Inno di Mameli eseguito
dalla scuola primaria “Girondi” per poi proseguire con la
danza sportiva e ancora con il coro che ha rotto il ghiaccio
con l’esecuzione di diversi brani (da Pianissimo a What a wonderful world). Il pomeriggio è proseguito con i balli (mazurka,
bachata e cha cha) della scuola “Fraggianni”, accompagnati
da un folto pubblico che ha animato la serata.
E poi la prima novità della serata: una ensemble di flauti
diritti soprani di musica polifonica rinascimentale e baroc-
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testi Teresa Mancini
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44 IL FIERAMOSCA
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ca ha eseguito una
serie di brani per
dare poi spazio ai
giovani chitarristi
per concludere il
loro segmento con
uno stralcio dello
spettacolo teatrale
“Mi prendo e mi
porto via”, una riflessione sulla condizione femminile
dall’antichità
ad
oggi. Così gli studenti della “Baldacchini” hanno
salutato il pubblico
attento e generoso.
E poi ancora
teatro con lo spettacolo che ha vinto il prestigioso “Premio Nazionale Città
di Castel di Sangro”, ovvero “Donna. Mille volti, una sola
anima” messo in scena dagli alunni della scuola “Moro”.
E per la serie, piccoli talenti crescono, il buio della serata
è stato illuminato dalle luci e dall’eleganza delle voci del
coro stabile della scuola “San Domenico Savio” e seguito
dal gruppo flautistico “Carlo Maria Giulini”.
A rendere più emozionante la presentazione di alcune
delle attività della scuola il saluto da parte di una docente
che ha dedicato un pensiero affettuoso a Pietro Paolo Mennea, di cui a partire dall’anno scolastico 2014/2015 l’Istituto
comprensivo porterà il nome per ricordare un grande concittadino.
Sul palco illuminato dalle luci artificiali i piccoli studenti
dell’istituto comprensivo Musti-Dimiccoli hanno ricevuto
calorosi applausi dal pubblico che ha atteso con pazienza la
loro esecuzione, mentre gli studenti che frequentano i corsi
di strumento musicale guidati dai loro maestri hanno eseguito “Guantanamera” e “Can can”.
L’orchestra “Dimiccoli” è stata seguita dall’orchestra
della scuola “Ettore Fieramosca” che ha concluso il suo intervento con “Nel blu dipinto di blu” ma superata la mezzanotte il palco si è trasformato nel “Palcoscenico della vita”
animato dal corpo di ballo “Fieramosca” che ha eseguito
diverse coreografie in diversi stili con una particolarità: i
ballerini sono studenti della scuola ma anche ex allievi che
continuano a coltivare il sogno della danza, linguaggio universale e familiare a tutti.
Mentre nell’anfiteatro dei giardini accadeva tutto questo,
nello stesso tempo a Palazzo San Domenico le scuole primaIL FIERAMOSCA
45
Scuola
rie “Modugno” e “D’Azeglio” e le scuole secondarie di I Grado
“De Nittis” e “Manzoni” hanno accolto il pubblico mostrando
diverse attività.
La scuola “Modugno” ha condiviso il progetto Giochiamo
con le fiabe mentre la “D’Azeglio” ha allestito con i coloratissimi
dipinti dei piccoli studenti una mostra DIVERT…ARTE e il suo
coro ha eseguito alcuni brani tratti dal progetto Il mago del silenzio e successivamente si è unita alla vivacità e all’energia della
scuola “Manzoni”, con la quale durante quest’anno scolastico ha
condiviso diverse attività.
Gli studenti della “Manzoni” hanno presentato al pubblico
Il rap della sicurezza, premio nazionale al Concorso “Primi in
sicurezza”; il rap che a livello locale ha conquistato il primo premio “Con B.A.R.S.A. si canta e si balla”, il teatro in lingua inglese, il progetto “Mini-vigili”, la squadra campione nazionale di
scacchi e il progetto “Oltre il muro”, una riflessione sul conflitto
arabo-israeliano, mentre i coetanei della “De Nittis” guidavano il
pubblico come guide presso il Palazzo San Domenico e la chiesa
Santa Maria degli Angeli; hanno presentato il giornale scolastico
“De Nittis Times”, allestito una mostra e hanno concluso con il
teatro “Eroi di ieri e di oggi”.
Gli studenti che cresceranno solo se sognati, come suggeriva
il poeta Danilo Dolci, hanno dimostrato l’alto valore educativo
delle iniziative, nelle quali ė importante vivere, dentro e fuori la
scuola, l’amicizia e la sana competizione per giungere a buoni
risultati.
Con l’auspicio che i futuri cittadini possano inserirsi nelle istituzioni in veste di attori, il presidente Francesco Dileo, a nome
del CGD e dell’’AGE, e la prof.ssa Elisabetta Pasquale, in veste
di presentatrice, hanno salutato il gentile pubblico con un ringraziamento e un arrivederci alla seconda edizione di “Sogno di una
notte di...fine scuola”.
COMUNE DI BARLETTA
Città della Disfida
Enigmistica
Associazione artistico-culturale
CESACOOP ARTE
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
A schema risolto, nelle righe del 21 e 52 orizzontali (non definite), si leggeranno le denominazioni di due strade
cittadine. La foto centrale fa logico riferimento ad una di queste.
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Alla ricerca di emozioni nel centro storico…
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CONCORSO DI POESIA OTTAVA EDIZIONE
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La Stradina
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Le definizioni riguardanti Barletta, sono precedute da un asterisco (*) (Soluzione a pag. 49)
Orizzontali
Verticali
1. Lo cerca chi è in pericolo. - 6. Tra i vini rosso e bianco. - 11.
Dar cadenza di note. - 17. Secchi, asciutti. - 18. L’investitore che
non soccorre. - 19. Spregevole rinomanza. - 20. Esempio in breve. - 21.* (non definito). - 25. Il maestro di scuola sul biglietto
da visita. - 26. Non è altro che l’oste. - 27. Nome di donna quasi
forestiera. - 28. Come sopra. - 29. Particella negativa. - 30. Una
marca di sigarette. - 31. Torino. - 32. Leggeri soffi d’aria. - 33.
Raggiungere i piani alti. - 34. Inventato, pensato. - 35. Una nota
casa di yogurth. - 36. Sbiadita, scolorita. - 37. Passaggio alpino.
- 39. Suffragata, indicati nell’urna. - 41. Quella del paese delle
meraviglie. - 42. Terni. - 43. Gira davanti alla fusoliera. - 44. Cagliari. - 45. L’arbusto delle more. - 46. Si sprigionano in cucina.
- 49. Compensate, remunerate. - 51. Una cifra indefinita. - 52.*
(non definito). - 56. L’osmio. - 57. Si respira stando al mare. - 58.
La macchina per tessere. - 59. Regola il ciclo della lavatrice. - 60.
Saputa, ben conosciuta. - 61.* Colpì tragicamente Barletta, oltre
la peste. - 62. Un ambiente del trappeto..
1.* L’esatto nome del nostro storico Loffredo. - 2. Rigido pelo di
cavallo. - 3.* Il Centro disabili di via della Repubblica. - 4. 1550
romani. - 5. Detto di chi va a passo svelto. - 6. Lo son le pagine
dei quaderni di scuola. - 7. I margini del tessuto. - 8. Lo indossa il
frate. - 9. Fu cacciata dall’Olimpo. - 10. Uno dei tanti. - 11. Amò
Giulietta. - 12.* Il primo marchio della maglieria italiana. - 13.
Dopo il bis. - 14. Estenuata, molto debole. - 15. Una mela piuttosto
acidula. - 16. Riguardoso aggettivo d’inizio lettera. - 18. Castigare,
infliggere. - 19. Si alterna al giorno. - 22. Il piccolo della rana. - 23.
Massa Carrara. - 24. Avversati, detestati. - 30.* Fu ricovero di Carlo
Cafiero a Nocera Inferiore. - 32. Vicini, attigui. - 33. Si produce nella bocca. - 34. Di antichissima popolazione caucasica. - 35.* Rino
della redazione barlettana de “La Gazzetta”. - 36. La copertura della casa. - 37.* Borbone di Barletta. - 38. Sedile da re. - 39. Il non
dormire di notte. - 40. È spesso graffiante quella del comico. - 42.*
La città di Miale della Disfida. - 44. Quella, proprio quella. - 46.
Indica la data in calce al modulo. - 47. Mantova. - 48. Incontro di
vocali. - 49. È un leggendario oriundo del calcio italiano. - 50. La
schiava di Sara, madre d’Ismaele. - 51. Si svolge con una traccia.
- 53. I tre quinti dell’aorta. - 54. Preposizione articolata. - 55. Un
liquore aromatico.
1935. Istituto Tecnico Commerciale “Di Scanno”IV A (foto ricevuta da Vito Corposanto per ricordare il padre Riccardo studente ottant’anni fa!)
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Brevi di sport
Un bellissimo colpo d’occhio, sul campo di gioco ManziChiapulin, in occasione dell’arrivederci dei trecento giovani calciatori dopo una bella stagione sportiva, la quinta
della storia del club Brasilea fondato nel 2009 da Antonio Dazzaro, Angelo De Ruggero e Luigi Dimastromatteo.
I trecento ragazzi, nel corso dell’anno sportivo, sono stati
divisi per gruppi: quattro di piccoli amici, otto di pulcini,
quattro di esordienti, tre di giovanissimi ed uno di allievi.
Un saluto alla stagione appena trascorsa anche da parte
del vivaio dei giovanissimi giocatori in erba della Società
Sportiva “Città di Barletta”, presidente Leo Ferrazzano.
Tutti i partecipanti alla kermesse al termine della manifestazione sono stati premiati. L’arrivederci è per settembre
quando riprenderanno i corsi.
Soluzione di pag. 47
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Sul restante territorio:
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Andria
0883 595 122 - Bisceglie t. 080 395 75 69 - Canosa di Puglia t. 0883 880 803
Giovinazzo t. 080 394 44 83 - Molfetta t. 080 334 92 47
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Subagenzie di Barletta:
Agenzia Italia t. 0883 521 218 - Delvecchio Promot. Finanziario t. 393 047 7273 - Dicandia Promot. Finanziario
t. 0883 310 457 - Filannino t. 0883 571 571 - Galante t. 0883 532 241 - Lattanzio t. 347 645 7257 Rizzitelli t. 339 420 6003
O
Agenzia generale del Nord Barese:
BARLETTA - Corso Garibaldi, 142 - tel. 0883 532 982
I
Il barlettano Giuseppe Milillo
è il nuovo campione italiano
Csain di ciclismo categoria
“veterani”. Milillo è riuscito
nell’impresa, in volata, al termine di un’appassionante gara
(su un circuito di 15 chilometri, di cui due in salita, ripetuto
cinque volte) che vedeva al via
la partecipazione di 130 atleti,
di cui però solo 57 tagliavano
il traguardo finale.
Milillo è il portacolori del Nelly Team Bike Fieramosca Barletta, sodalizio di cui è anche
presidente.
Chiusura in bellezza per il Brasilea
e “Città di Barletta”
A
A Milillo il titolo italiano Csain
Calcio giovanile
I
Ciclismo
Vito Incantalupo, riprendendosi da un periodo un po’
sfortunato della sua attività
agonistica, che gli ha fatto
saltare i campionati italiani “promesse” di Torino e i
campionati del Mediterraneo
Under 23 di Aubagne (Francia), ha colto sulla pista del
“Parco Virgiliano” di Napoli,
un significativo successo. Nei
400 piani nel corso dei campionati regionali assoluti di
atletica leggera, validi anche
come terza fase del campionato di società (della Campania perché Vito è tesserato per una società sportiva di Benevento). Il prossimo impegno del nostro campione il 27 e
il 28 settembre a Milano in occasione della finale “A” Oro
del campionato di società.
O D
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Ecco perché puoi affidarti alla nostra Agenzia, che offre ai propri Soci assicurati
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Incantalupo conquista
il titolo regionale campano
I
Nell’ultimo numero del Fieramosca l’avevamo segnalata
in copertina ai lettori come campionessa italiana nella sua
categoria, senior. E mentre andavamo in macchina, ci raggiungeva la notizia del suo exploit di Sofia dove la nostra
portabandiera conquistava l’oro - individuale - all’European Gran Prix. Un eccellente risultato che ci inorgoglisce e
fa ben sperare nei futuri impegni della nostra brillante atleta. Risultato
tanto
più esaltante in
quanto
il
suo
punteggio finale - 6 a
0 - alla
georgiana Ezebea, non lasciava dubbi sulla sua esemplare condotta di gara, che del resto era stato preceduto da
cinque vittorie consecutive, fra le quali particolarmente
importante quella conseguita sulla testa di serie n. 1, la
bielorussa Marusava, grande favorita della vigilia.
Atletica
N O T O R
Loredana Spera medaglia d’oro agli Europei
O S
Tiro con l’arco
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UN AGENTE REALE È SEMPRE CON TE.
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Scuola
Scuola
Scuola Secondaria di I grado “Renato Moro”
Prestigiosa vittoria a Bristol
dell’I.C. “Musti-Dimiccoli
Scuola Secondaria di I Grado “Renato Moro” - Barletta
anno VI - 2013/14
numero unico
Progetto PON F3
PROGETTO PON F3 FSE02 POR PUGLIA 2013 40
OFFICINA SCUOLA
PER CRESCERE INSIEME
CRESCERE
IN COESIONE
Azione F3
U
P
e
r
c
o
r
s
i
fficina scuola per crescere insieme
di Daniela Stefania Fucci*
www.scuolamorobarletta.it
Gli studenti in visita all’Editrice Rotas
A
conclusione del Progetto PON F3 “Officina Scuola
per crescere insieme” è stato pubblicato nell’ambito
delle attività previste dal modulo “[email protected]” il
giornalino scolastico della Scuola Secondaria Renato Moro. U
n grande ringraziamento va a tutti i giovani redattori e a tutti
coloro che avranno la volontà di confrontarsi con queste pagine
frutto dell’impegno dei ragazzi che hanno frequentato il PON.
Alla Dirigente prof.ssa Grazia Di Nunno, la quale ha sempre
creduto in questa iniziativa, al “nostro” Esperto Esterno, dott.
Giuseppe Dimiccoli giornalista professionista della Gazzetta del
Mezzogiorno e al Tutor Aziendale, Beppe Santo dell’Editrice
Rotas, che quest’anno ha collaborato al percorso formativo dei
nostri “giornalisti in erba” e alla professoressa Ada Bollino che
ha affiancato l’alunno diversamente abile.
Da sempre nella scuola Renato Moro la dirigente ha avuto
una particolare attenzione al giornalino di istituto essendo, tutti
noi, consapevoli che proprio grazie alla scrittura e agli articoli
presenti sia possibile offrire la visione di quello che avviene nelle
nostre aule finalizzato alla crescita dei ragazzi e al rafforzamento
del rapporto tra scuola, famiglia e società.
A qualcuno potrebbe sembrare anacronistico leggere
informazioni su fogli di carta se si pensa che la multimedialità
è visibile nell’aria tuttavia le emozioni che si provano
nell’informarsi da un pezzo di carta sono indelebili e dotate di un
valore aggiunto unico e raro.
In passato questi nostri lavori sono stati premiati a livello
nazionale e internazionale.
Abbiamo vissuto insieme una esperienza dinamica e
coinvolgente. Ci siamo sforzati di comunicare ai nostri ragazzi
la necessità di comprendere la valenza della lettura come primo
requisito per approcciarsi all’universo giornale.
I ragazzi ci hanno colpito per la loro capacità di essere
curiosi e la loro propensione a “trasferire” tutto sul virtuale.
Pertanto al fine di interessarli al meglio abbiamo utilizzato
strumenti del tipo testi brevi e approfondimenti, analisi di
eventi ed interviste a personaggi che vivono nella scuola non
trascurando la trasposizione nei confini del web. Per i ragazzi
è stato entusiasmante vivere questa esperienza di giornalista al
punto che più di qualcuno si è immedesimato nella parte e si
è contraddistinto per la proposta di inchieste da svolgere. Non
sono mancati momenti istituzionali e sul campo essendoci recati
a Palazzo di Città dove siamo stati ricevuti, con molto piacere
essendo anch’egli giornalista, dal nostro sindaco, Pasquale
Cascella.
Al fine di scoprire le tecniche giornalistiche inoltre ci siamo
concentrati su aspetti tecnici che sono alla base della redazione
di un articolo.
Insomma una esperienza che ha permesso ai nostri ragazzi
di seguire le notizie di attualità e quelle della scuola e riproporle
con i loro linguaggi.
Con Beppe Santo, in qualità di responsabile di produzione e
coordinatore editoriale della Casa Editrice partner del progetto è
stata presentata ai ragazzi l’attività dell’azienda e il tipo di lavoro
svolto con particolare riferimento al giornale “Il Fieramosca”, il
mensile d’informazione della casa editrice, e agli altri periodici
stampati.
I ragazzi hanno potuto vedere durante la visita in azienda gli
uffici con la segreteria, la redazione, lo studio grafico (un saluto
particolare va alla grafica, Chiara Esposito), l’amministrazione e
la direzione, il settore prestampa, produzione e allestimento.
A loro è stato illustrato come viene realizzato un giornale
e quali sono le fasi della produzione, l’utilizzo dei computer
in redazione e nello studio grafico, e il funzionamento delle
macchine in tipografia.
In redazione è stato spiegato come si
struttura un giornale e mostrato l’archivio
storico e il materiale documentale, come si
raccolgono ed elaborano le informazioni, i
programmi di scrittura e di impaginazione
e come il direttore con i suoi collaboratori
organizza le pagine. In particolare è stato
mostrato come si prepara un menabò di un
giornale.
Nello studio grafico i ragazzi hanno
visto all’opera i grafici che si occupano del
completamento dell’impaginazione con
l’inserimento della pubblicità, delle foto,
dei disegni e del progetto grafico della
copertina. Poi hanno imparato a conoscere
i passaggi successivi prima della stampa del
giornale, cioè la fase della prestampa, con
particolare riferimento alla preparazione
degli impianti.
In tipografia hanno potuto vedere il
deposito della carta e degli inchiostri e
da vicino tutte le attrezzature di stampa e
confezionamento di un giornale e conoscerne
sommariamente il loro funzionamento.
La visita alla Casa Editrice è stata
occasione per i ragazzi di improvvisarsi
inviati-giornalisti intervistando il dott.
Renato Russo, direttore del “Fieramosca”
ed editore della Rotas e di poter
successivamente integrare l’intervista con le
loro impressioni e il resoconto della visita.
Questa intervista insieme alle altre
realizzate a scuola e agli articoli che hanno
scritto in gruppo e individualmente sono
stati ospitati nel giornalino scolastico che è il
prodotto finale di questo progetto.
A scuola nelle ore di laboratorio presso
l’aula informatica con l’ausilio della LIM i
ragazzi hanno letto e commentato gli articoli
scritti per il giornalino e hanno avuto modo
di navigare nel sito web della Rotas, del
Fieramosca e della Gazzetta del Mezzogiorno
imparando a conoscere le differenze tra la
carta stampata e media online.
Un momento dell’intervista al direttore del “Fieramosca” dott. Renato Russo
50 IL FIERAMOSCA
* La docente Tutor
LUGLIO
2014
LUGLIO
2014
na conclusione di Anno Scolastico all’insegna della gioia e della soddisfazione
per gli alunni, i docenti e i genitori dell’I.C. “R. Musti-R.Dimiccoli” di
Barletta. Un gruppo di discenti delle classi V di Scuola Primaria e di I e II classe di
Scuola Secondaria di Primo Grado, accompagnato dai professori Enzo Spinazzola e
Lucia Saracino, dal 26 al 29 giugno si è recato a Bristol, in Gran Bretagna, dopo aver
vinto, lo scorso maggio, il Primo Premio del Concorso “Ambientiamoci 2014”. Il
Concorso, indetto e patrocinato dalla BAT, prevedeva tematiche inerenti l’ambiente,
il suo rispetto e i principi della cittadinanza attiva e responsabile, ai quali le nuove
leve dovrebbero tendere, in modo consapevole, sin dalla tenera età. Testimonial
dell’iniziativa il grande attore e regista Michele Placido, ospite d’onore il Presidente
della Provincia Francesco Ventola, che martedì 8 luglio, gli studenti hanno avuto
modo di ringraziare personalmente, con una cerimonia organizzata presso la Scuola
Secondaria di Primo Grado “R. Dimiccoli” proprio in suo onore.
Gli alunni si sono aggiudicati il Primo Premio, per la categoria “Video”, con
un fumetto molto significativo ed originale dal titolo “Ambiente: se non lo rispetti
ci rimetti”. Il lavoro, frutto di un percorso formativo a classi aperte, li ha coinvolti
sui temi della raccolta differenziata, del riciclo dei rifiuti e sull’importanza della
biodiversità. “Sono davvero felice” ha affermato il Dirigente Scolastico Maria
Angela Petroni “che il nostro Istituto abbia potuto godere di questa bella opportunità,
recandosi a Bristol, Contea della Gran Bretagna e capitale verde Europea. Credo
fermamente in una didattica attiva, che motivi gli alunni con attività laboratoriali,
portandoli a vedere e a considerare l’ambiente circostante come fonte indispensabile
di informazione e formazione. Solo in questo modo, l’educazione ambientale
può trasformarsi da semplice studio dell’ambiente naturale ad azione in grado di
promuovere processi positivi di vero cambiamento e miglioramento. È compito della
Scuola tendere ad imprimere nei bambini e nei ragazzi una “coscienza ecologica”
che porti loro ad allontanarsi dal “sogno prometeico” del “dominio dell’Universo”,
per aspirare, come diceva lo stesso Edgar Morin ad una “convivialità sulla Terra”.
Ringrazio l’insegnante Lucia Saracino per aver così ben coordinato e condotto le
attività didattico-formative. Confrontarsi su temi così importanti come la tutela
del territorio vicino e lontano, promuovere nelle giovani menti pensieri positivi di
appartenenza, che conducano loro a prendersi cura e a custodire la Terra come la
“propria casa”, come un bene prezioso, appartenente a tutta l’umanità, è un dovere
oltre che un impegno continuo e costante, un obiettivo formativo che non si esaurisce
tra i banchi di Scuola, ma che deve tendere alla vita e per la vita. Investire energie,
persone e denaro sull’educazione ambientale, diventa allora via elettiva per educare
a comprendere la complessità del mondo che ci circonda e a modificare la stretta
relazione esistente tra l’uomo e la Terra, passando da una visione utilitaristica,
incentrata sulla figura dell’uomo “dominatore” del mondo ad una visione che
prospetta il futuro dell’umanità come parte integrante, inseparabile e determinante
del futuro della natura stessa.
Le scuole “R. Musti” e “R. Dimiccoli” (FOTORUDY)
IL FIERAMOSCA
51
Vernacolo
INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI
Archeoclub di Barletta
348 3739839
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
0883 331002
L’amiche Arè
[email protected]
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
339 3218439
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
di Angelo Napolitano
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
Na sare di qualche ienn fè
Vers u terd mi stav a sci a ritré.
Avav sciout o cineme sop a stazzion,
e ngape tinav ancor a confusion.
Sped pistol, tent murt acces,
Mi sintav verament come a nu mbise,
E nu poche u sunn e nu poche
[a stanghezz,
mi ni scibb bell bell, terza terz.
Senza sapé ca nu poche chiunaddé,
u cineme avav ancore continué.
Infett quenn arruibb all’engl du Sibbulcr,
u cor mieie avette nu sussult.
Aré avav scittet a croce e a pell,
e stav gié assittet o piedistell,
gastmenn e sbraitenn a men a men,
in latein, turch e barlitten.
“Avest me stancat a sté imbalet,
dope tentenn mi sent imbusimate,
ier assé ca vulav pigghié a decision,
d’ascenn da sop a stu gradon!!”
Ieie rumanibb paralizzat…
nan sapav né sci annenz, né sci andrat.
E dop poc accome mi riavibb,
m’avvicinibb a ringhir e m’appuggibb.
“Ma voie care amiche voie parlate?”
I dicibb tutt emozzionate.
“Voie site verament nu fenomn?
O ieie mi ne sci o manicomie?”
Aré finett di parlé,
e ieie rumanibb fisse a guardé.
Sta stetue chi poche parole,
mi ier trasut verament indo o core.
Ind a cudd mument,
ier mugghie di tent gent,
ca ind a stu bell paies,
ques s’acceid pe quett tirneis.
“Amiche” Dicibbe trat trat,
“A vulé lassé stu post, voie
[sbagliat.
Acchissi perdite u prestigg
[di tentenn
E poie andò l’avet spenn i penn?”
“U sapite ca ci lasset sta pret?
dumen pot iess gié occupate?
I sfrattet iosc sant assé;
e ando sté u luc a gent si vé
[appuggié”
“No ieie perl per la precisione,
dal mille settecento novantanove.
Perà moie oltre a parlé,
e diceise pour di camminé”
“E poie ci si ven a sapé,
ca putite pour fadighé,
stet verament sicure,
che a Varret nan fatighe chiu
[nisciune”
“Vogghie camminé, ferm doie reis,
vogghie canasc tutt du paies.
Vogghie vidé chien chien,
ci ienn saput fé i barlitten”
“Dop tentenn d’onorata posizione,
addivintat come a nu garzone.
Voie ca site u colosse di Varrett,
addiventat na vera barzellett”
Mi vogghie ambaré, sissignore,
stu biniditt Midiatore.
Pi tentenn ne sintut semp parlé,
da piccininn gruss di tutt l’eté”
“Quind turnat o post vust.
Vi vogghie vidé semp gaglierd
[e tust.
E ci qualche volt mi trove a passé,
nu trascurs ci u puteme semp fé”
“Quenn si fenn a camminet,
dicin semp: Po m’erraset,
- No ha sbagliet n’an l’aviv fé -
52 IL FIERAMOSCA
e ieie chiù mi mett in curiosité”
“A dumeneche vogghie sci
[a parteit,
vogghie tifé pi chilour da Disfide.
E cisé ca cu nu tifos come maie,
finalment arrueme in serie A”
“Stu paies merite verament,
pircié ci sté tutta brava gent.
E ieie mi sent cu cor in man
di iessr verament barlitten”
FOTORUDY
SERVIZI SOCIALI
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
0883 527859
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230
A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
0883 521686
Casa di riposo “R. Margherita”
0883 522446
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181
Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
0883 572557
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387
Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395
Curia Arcivescovile 0883 531274
Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
GIUGNO
LUGLIO
2014
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
TAXI - AUTOAMBULANZE
E TRASPORTO INFERMI
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale
329 0536112
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
Arè capite a ragion,
subite pigghiett a decisione,
auandett a croce auandett a pell,
e riturnett sop o piedistell.
LUGLIO
2014
0883 531274
Cantina della Sfida
0883 532204
Castello 0883 578620
Centro Culturale Zerouno
0883 333807
C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170
IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331
Lega Navale
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510993
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020 - 1530
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 578111
Corpo Forestale dello Stato1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza117
- Comando compagnia
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 575130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Locale - Pronto intervento
0883 332370
Polizia Stradale
0883 341711
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Prefettura - centralino
0883 539111
Pronto Intervento
118
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 577781
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Soccorso Pubblico
113
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
IL FIERAMOSCA
53
ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2014
BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.42 4.43 5.27* 5.48 5.54* 6.20* 6.40 6.43 6.48 7.00 7.12 7.30 7.52 8.30
8.50 10.42 10.59 11.36* 12.44 12.56 13.37* 13.48* 14.02 14.10* 14.22 14.43* 15.02* 15.22
15.57 16.10* 16.46* 17.04* 17.16 17.43* 17.46 18.13* 18.20* 18.39 18.46* 19.00 19.18 19.43*
19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.03* 21.36* 21.44* 22.16* 22.39 22.52 23.03*
Da Bari a Barletta: 0.01 0.15 4.00 4.23 5.32* 6.00* 6.05 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45 8.00
8.07* 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04* 12.30 12.38* 13.05 13.17*
13.27 13.38* 13.45 14.04* 14.10* 14.27 14.38* 15.15 15.38* 16.05* 16.35 16.42 17.05 17.15
17.35 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.00 19.34 19.40 20.15 20.30 21.19 21.33* 21.40
22.06 22.13 23.09*
Da Barletta a Foggia: 0.34* 4.47 5.11 6.02* 6.43* 6.53 6.54 7.15 7.45* 8.08* 8.31 8.50*
8.56 9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.31 12.39 12.48 13.08 13.20 13.45* 14.08* 14.21
14.48* 14.54 14.57 15.08* 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.30 17.37 18.02 18.22 18.45* 18.57*
19.50 20.26 21.02 21.13 21.21 22.06 22.21* 22.28 22.53 22.58 23.57*
Da Foggia a Barletta: 4.00* 4.10 4.48* 5.05 5.19* 5.39* 6.00 6.06 6.15 6.37 6.46 7.10 7.57
10.00 10.15 11.05* 12.00 12.13 13.05* 13.12 13.19* 13.38* 14.14* 14.20* 15.18 15.38* 16.17*
16.22* 16.33 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.17* 18.35 19.14* 19.25 19.46* 20.14* 20.19*
21.05* 21.14* 21.45* 22.10 22.32*
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
CHIESE: orari Ss. Messe
STAZIONI DI SERVIZIO
TURNI FESTIVI MESI LUGLIO 2014 e AGOSTO 2014
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
26-27 Luglio
TURNO A 16-17 Agosto
IP
ESSO
ESSO
TAMOIL
ESSO
via L. Da Vinci
via R. Margherita
p.za 13 febbr. 1503
via S. Samuele
via Trani
12-13 Luglio
TURNO B
5-6 Luglio
2-3Agosto
23-24 Agosto
AGIP
IP
ERG
TOTALERG
TOTALERG
19-20 Luglio
15 Agosto
30-31 Agosto
TURNO C 9-10 Agosto
TURNO D ERG
AGIP
IP
IP
Q8
ERG
ERG
TOTAL
AGIP
Q8
via Canosa, 84
via Foggia
via Andria
lit. di Ponente
via Trani
54 IL FIERAMOSCA
via Canosa
via Trani
via Parrilli
lit. di Ponente
via Barberini
via R. Margherita
via Violante
via Andria
via Trani
via Foggia SS 16
sabato sera domenica
BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Medaglie d’Oro, 29
CARMINE 17.00
via Mura del Carmine
CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via Barberini
IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Firenze, 52
MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00
viale del Santuario, 13 12.30
OSPEDALE CIVILE 9.00
PURGATORIO 19.309.00 19.30
corso Garibaldi
S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00
via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 18.30
9.00 10.30 11.30 18.30
via M. Bruno
S. BENEDETTO 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via R. Margherita
S. CATALDO 10.00
20.00
via Mura S. Cataldo
S. DOMENICO 19.30 19.30
corso Garibaldi, 198
S. FILIPPO NERI 1110 7.30 9.30 11.30 19.00
via Mons. Dimiccoli, 116
S. GIACOMO 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00
c.so Vitt. Emanuele, 147
S. GIOVANNI APOSTOLO 19.00 8.30 11.00 19.00
via delle Querce, 2
S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00
vicoletto Santa Lucia
S. MARIA DEGLI ANGELI 8.00 10.00 11.30 19.00
viale Marconi, 22
S. M. DELLA VITTORIA 18.00 20.00 18.00
via Cialdini, 70
S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth
S. NICOLA
19.00 8.15 11.00 19.30
via Canne, 195 12.15
S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
via Donizetti
S. RUGGERO 7.30
via Cialdini
SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 19.00
via Canosa, 143
SANTA M. MAGGIORE
11.00
via Duomo
SANTO SEPOLCRO
19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
corso Vitt. Emanuele
SPIRITO SANTO 19.00 9.00 11.00 19.00
via Boggiano, 43
SS. CROCIFISSO 19.00
8.30 10.00 11.30 19.00
via Petrarca
SS. TRINITÀ 19.00
10.00 11.30 19.00
via Palmitessa, 38
LUGLIO
2014