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DAILY
6 dicembre 2013
BCE: nuove misure possibili ma non imminenti
18 dicembre. Nel frattempo, la seconda lettura del Pil del terzo
trimestre ha registrato una revisione migliorativa (da +2,8% a 3,6%)
grazie però soprattutto al forte incremento della contribuzione
positiva delle scorte (da +0,83% a +1,68%), interpretata da alcuni
come segnale di ottimismo in vista di un possibile aumento della
domanda e da altri come invece un evento non desiderato in
corrispondenza della frenata della domanda soprattutto nel periodo
dello shutdown.
Valute: euro in marcato apprezzamento verso le principali valute,
Punti Principali
Tassi – In forte rialzo dopo le parole di Draghi
Valute – Euro in apprezzamento
Commodity – Andamento negativo
Azionario – Quinta seduta in calo a Wall Street
Principali indicatori
Ora
Paese
Dato
12:00
GER
14:30
USA
Ordini di fabbr. m/m nov
Var.occupati non
agricoli nov
Tasso di disoccup.
nov
Cons
Prec
-0.70%
3.30%
185.000
204.000
14:30 USA
7.20%
7.30%
Eventi del giorno
Tassi & Congiuntura: in area Euro tassi governativi in marcato rialzo
in corrispondenza della conferenza stampa di Draghi. Dopo il
mantenimento dei tassi invariati, il presidente della BCE ha lasciato
intendere che ulteriori manovre sono sempre possibili ma non
imminenti. In particolare con riferimento all’ipotesi di un’ulteriore Ltro,
Draghi ha fatto cenno alla possibilità di un’operazione diversa dalle
precedenti, con l’obiettivo di renderla eventualmente maggiormente
finalizzata a fare in modo che la liquidità iniettata arrivi all’economia.
Anche su questo punto però Draghi ha sottolineato che l’ipotesi di
un’ulteriore Ltro verrà presa in esame semmai ve ne sarà bisogno,
rendendo pertanto ancora più forte la percezione di nuove misure non
necessariamente a breve. Questa percezione ha impattato in modo
marcato sui tassi governativi dell’area spingendoli al rialzo, con lo
spread del decennale tedesco vs quello Usa che si sta nuovamente
riavvicinando alla soglia dei 100pb. Sul fronte macro la BCE ha rivisto
al rialzo le stime di crescita del Pil per il 2014, a fronte invece di
revisione al ribasso per lo scenario sull’inflazione per il 2013 e
soprattutto per il 2014 (1,1%). Sul fronte emissioni, sono state ben
accolte quelle spagnole sul comparto quinquennale, registrando il più
basso tasso all’emissione su questo comparto di curva dal 2005.
Negli Usa tasso decennale T-note in rialzo e sempre più vicino alla
soglia del 2,90%, in attesa degli importanti dati Usa sul mercato del
lavoro di novembre, in pubblicazione oggi. Da questi dati
dipenderanno le aspettative di un tapering anticipato che alcuni
analisti hanno spostato da marzo a gennaio. Se il numero di posti di
lavoro fosse molto vicino o addirittura superiore alle 200.000 unità, le
attese potrebbero essere spostate già alla prossima riunione Fed del
arrivando questa mattina fino alla soglia di 1,3675 vs dollaro. Le
parole di Draghi per gli operatori sono suonate come una sorta di
richiamo al fatto che ulteriori misure (tra cui anche il tasso negativo
sui depositi) sono solo eventuali e comunque non imminenti. La
parola passa oggi ai dati Usa sul mercato del lavoro, decisivi per
fissare il timing e l’entità del tapering, con particolare riferimento già
alla prossima riunione Fed del 18 dicembre. L’area di resistenza si
colloca in prossimità di 1,365/1,37. Yen in lieve deprezzamento vs
dollaro, dopo un tentativo di riportarsi al di sotto della soglia di 102.
Lo yen questa mattina è ritornato nuovamente sopra tale livello dopo
le parole del capo dei consiglieri del principale fondo pensione del
paese, affinché il fondo stesso riduca i titoli domestici in portafoglio, il
che implicitamente comporterebbe acquisti di bond esteri e quindi
vendita di yen. La valuta nipponica è invece in fase di stabilizzazione
in prossimità della soglia di 140 vs euro, complice in quest’ultimo
caso la forza relativa dell’euro per le ragioni prima citate. Sul fronte
emergente in apprezzamento le principali valute verso dollaro. Da
segnalare in particolare la continuazione dell’apprezzamento della
rupia indiana verso dollaro, dopo che i primi exit polls stanno
mostrando il recupero del partito BJP, una formazione nazionalista
hindu, percepita come esito favorevole dagli operatori. In India infatti
lo scorso mercoledì sono iniziate le elezioni per la nomina del nuovo
governo locale della capitale Nuova Delhi, che dureranno tre giorni e
chiameranno alle urne 12 milioni di elettori. Si tratta di una prova
generale in vista delle elezioni politiche della prossima primavera. In
deprezzamento il dollaro australiano in vista dei dati Usa di oggi,
raggiungendo il minimo da metà del 2010 vs euro.
Commodity: seduta di ieri in calo per le principali materie prime in
un contesto di andamento negativo per gli asset rischiosi dopo i
positivi dati macro Usa che hanno riacceso i timori di un tapering
imminente da parte della FED. Tutti i settori dell’indice S&P GSCI
hanno chiuso in negativo. I metalli preziosi sono risultati ancora una
volta particolarmente penalizzati con l’oro che si è riportato in
prossimità dei minimi da cinque mesi sotto i 1230 $/oncia.
Andamento debole anche per gli energetici ad eccezione del gas
naturale Usa salito sui massimi da sei mesi dopo il calo maggiore
delle attese del dato sulle scorte settimanale. Il Brent si è riportato in
prossimità dei 111 $/b mentre il WTI è rimasto stabile portando lo
spread tra le due tipologie di greggio ai minimi da due settimane
sotto i 14 $/b. Tra le agricole da segnalare il forte calo del caffè,
peggiore commodity del giorno, su segnali di un’offerta globale
ancora ampia. Deboli anche i metalli industriali.
A cura del team Market Strategy
MPS Capital Services
MPS CAPITAL SERVICES S.P.A. Sede Legale:Via Pancaldo, 4 - 50127 Firenze - Direzione Generale: Via Panciatichi, 48 - 50127 Firenze - www.mpscapitalservices.it - Tel. 055.24981 - Fax 055.240826 - Cap. Soc. €276.434.746,28 - Cod. Fisc.,P.IVA e N. Iscr. Reg. Imp. Di Firenze 00816350482
Società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. - Codice banca 10643.5 - Codice Gruppo 1030.6 - Aderente al Codice di comportamento del settore bancario e finanziario - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo
Nazionale di Garanzia - Iscritta all'Albo delle Banche della Banca d'Italia n.4770
DAILY
Azionario: ancora una seduta in forte calo per i listini europei che
mettono a segno la peggiore serie consecutiva di ribassi da cinque
mesi, in un contesto di volumi che continuano a rimanere elevati.
Dopo una partenza positiva, i principali indici hanno invertito la rotta
amplificando le perdite dopo le parole di Draghi. Il governatore della
BCE ha infatti fatto capire che al momento l’Istituto non sembra
propenso ad implementare nuove misure di stimolo monetario, anche
se ha confermato che la BCE sta valutando tutte le opzioni disponibili.
Le vendite si sono concentrate principalmente sui listini periferici con
sia Ibex che Ftsemib in calo di quasi il 2%. Il settore finanziario, che
nei due indici ha un peso preponderante, è stato ieri il più penalizzato
seguito da energetici ed utility; unico comparto positivo è risultato
l’health care. In Italia, l’indice Ftsemib è risultato, come già detto, tra i
peggiori in Europa penalizzato dal calo non solo del comparto
bancario ma anche dei due titoli a maggiore capitalizzazione, Eni ed
Enel, entrambi in ribasso di oltre l’1%. In controtendenza si è mossa
invece Fondiaria Sai (+2,3%). In mattinata apertura mista per i listini
europei: ancora vendite su quelli periferici mentre sono leggermente
positivi gli altri. Negli Usa, quinta seduta consecutiva in calo per i
principali indici che continuano ad essere penalizzati da un serie di
dati macro positivi che hanno riacceso i timori di una possibile
riduzione del QE da parte della FED. Gli operatori preferiscono quindi
mantenere un atteggiamento cauto in visto soprattutto dei dati sul
mercato del lavoro previsti per oggi. Il ribasso ha colpito ieri tutti i
settori all’interno dell’indice S&P 500 con le vendite che si sono
concentrate principalmente sui comparti telecomunicazioni e
finanziario. Sul fronte emergente, lieve rialzo ieri per l’indice MSCI
EM che ha beneficiato del rimbalzo della borsa brasiliana e del buon
andamento registrato dai listini asiatici. In forte calo invece l’area Est
Europa con l’indice turco che ha perso quasi il 2%. Durante la notte
andamento negativo per i listini asiatici in scia alla chiusura negativa
6 dicembre 2013
GENERALI – Oggi dovrebbe riunirsi il Cda che esaminerà le
previsioni sulla chiusura del 2013 ed il budget per il 2014. Secondo
alcuni indiscrezioni stampa il board potrebbe inoltre decidere la
sostituzione dell'ex vicepresidente Vincent Bollorè con il presidente
del consiglio di sorveglianza di Vivendi , Jean-René Fourtou. Societe
Generale ha inoltre abbassato il rating sui titoli Generali da “hold” a
“sell” citando una minore redditività prevista dal ramo Danni.
PRYSMIAN
–
La
società,
leader
mondiale
nei
cavi
per
telecomunicazioni e trasporto dell'energia elettrica, ha ricevuto oggi
un giudizio positivo da parte degli analisti di Morgan Stanley che
hanno avviato la copertura sul titolo con giudizio "overweight" ed un
target price a 22€.
TELECOM ITALIA – Marco Fossati, uno dei principali azionisti della
società con circa il 5%, ha chiesto alle autorità italiane un intervento
immediato al fine di riconoscere il controllo di fatto della holding Telco
sulla compagnia telefonica, come fatto dall'Antitrust brasiliana, e
sottolinea che il verdetto dell'Authority sudamericana non deve
portare alla cessione di Tim Brasil.
Fonte: infoproviders
di Wall Street. In controtendenza troviamo l’indice Nikkei favorito
deprezzamento dello yen.
INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI
ENI – L’AD della società, Paolo Scaroni, si è incontrato ieri con il
ministro del Petrolio dell'Iran dopo che lo stesso ministro ha indicato
Eni tra i sette gruppi occidentali che possono investire nel settore
energetico iraniano dopo la cancellazione delle sanzioni
internazionali. Seconda la Repubblica, inoltre, Eni potrebbe essere
interessato a qualche asset che E.On punta a cedere in Italia, in
particolare modo alle centrali.
FIAT – Indicazioni negative giungono dal Brasile dove le vendite del
gruppo hanno registrato a novembre un calo del 15% a/a, il sesto
mese consecutivo di andamento negativo.
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