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MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 12/04/12 12:35 Pagina 5 Un aggiornamento su trattamento e prevenzione dei calcoli renali LYNDA FRASSETTO, INGRID KOHLSTADT University of California San Francisco L’incidenza della nefrolitiasi (calcolosi renale) è in aumento in tutto il mondo, in particolare tra le donne e nei soggetti di età avanzata. I calcoli renali si possono associare a nefropatie croniche. La prevenzione delle recidive dipende in larga misura dal tipo di calcolo (ossalato di calcio, fosfato di calcio, cistina, struvite [fosfato di ammonio e magnesio], acido urico). Anche quando non è possibile recuperare il calcolo emesso, la valutazione del pH delle urine e l’esame delle urine emesse nelle 24 ore possono fornire informazioni sui fattori responsabili della formazione dei calcoli, da utilizzare per l’impostazione degli interventi di tipo preventivo. Il rischio di formazione di alcuni tipi di calcoli aumenta in pazienti trattati con determinati farmaci, come gli inibitori delle proteasi, gli antibiotici ed alcuni diuretici; il paziente che assume questi farmaci deve essere adeguatamente informato del rischio. A livello preventivo possono essere utili interventi sulla dieta, sull’assunzione di farmaci e sull’introduzione di sostanze nutritive. L’obesità aumenta il rischio di calcoli renali. Anche il calo ponderale, tuttavia, può avere effetti negativi sulla prevenzione dei calcoli quando è associato ad un’elevata introduzione di proteine di origine animale, ad abuso di lassativi, a rapida perdita di massa magra, a condizioni di scarsa idratazione. Per la prevenzione dei calcoli di ossalato di calcio, cistina e acido urico le urine andrebbero alcalinizzate, assumendo una dieta ricca di frutta e verdura, integrazioni di citrato, nonché con l’utilizzazione di acque minerali alcaline. Per la prevenzione dei calcoli di citrato di calcio e di struvite le urine devono essere invece acidificate; a tale scopo sono utili i succhi di mirtilli o la betaina. Nel trattamento acuto della calcolosi renale vengono utilizzati farmaci antispastici, l’ureteroscopia, interventi di reidratazione e farmaci antidolorifici. (Am Fam Physician. 2011; 84(11): 1234-1242. Copyright© 2011 American Academy of Family Physicians). L a prevalenza della nefrolitiasi (calcolosi renale) è in aumento tra le donne e con l’avanzare dell’età. Negli Stati Uniti il rischio di sviluppare una nefrolitiasi risulta compreso tra il 10% ed il 15%, con una tendenza all’aumento.1-3 La Tabella 1 riporta i tassi dei diversi tipi di calcoli renali, nei bambini e negli adulti.4-8 I fattori che contribuiscono al rischio di calcoli renali comprendono obesità, insulino-resistenza, patologie gastrointestinali, i climi caldi, alcune abitudini alimentari ed alcuni farmaci.2,9 Diagnosi e trattamento della calcolosi acuta Presentazione clinica Il passaggio del calcolo lungo le vie urinarie è associato al classico dolore crampiforme ed intermittente localizzato ai fianchi ed all’addome. Il dolore è spesso associato ad ematuria, nausea, vomito, malessere generale; alcuni pazienti possono presentare anche febbre e brividi. È tuttavia frequente il riscontro di calcoli nella pelvi renali anche in pazienti asintomatici. La diagnosi differenziale deve comprendere infezioni delle vie urinarie o addominali, neoplasie maligne, infiammazioni muscoloscheletriche o contratture muscolari spastiche (Tabella 2).9 Valutazione diagnostica Se si sospetta una calcolosi renale la valutazione diagnostica iniziale (Figura 1) deve comprendere un esame delle urine per la ricerca di sangue. Se il paziente è febbrile o viene riscontrata una leucocitosi urinaria occorre eseguire un’urinocoltura. A volte la diagnosi viene posta in seguito alla visualizzazione di un calcolo in occasione di un esame radiografico standard. I calcoli di acido urico o i calcoli associati all’assunzione di inibitori delle proteasi possono non essere visibili all’esame radiografico. L’ecografia o la tomografia computerizzata spirale sono in grado di individuare tutti i tipi di calcoli renali; questi esami sono indicati in presenza di dubbi diagnostici. Il paziente deve essere indirizzato ad un urologo quando è presente più di un calcolo, se i sintomi si aggravano e il paziente sviluppa febbre, in presenza di alterazioni della funzione renale, nei casi in cui il “passaggio” del calcolo è prolungato, gli esami di imaging indicano un’idronefrosi, la paziente è in gravidanza, oppure nei casi in cui la tomografia computerizzata o l’ecografia evidenziano un calcolo di diametro superiore a 5 mm. I calcoli di dimensioni minori vengono spontaneamente eliminati nel 90% dei casi.10 Per asportare i calcoli e per valutare eventuali alterazioni epiteliali viene sempre più fre5 - aprile 2012 - Minuti MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 12/04/12 12:35 Pagina 6 Tabella 1. Incidenza dei calcoli renali nel bambino e nell’adulto Tipo di calcolo Bambini (%) Adulti (%) Ossalato di calcio 45-65 56-61 Fosfato di calcio 24-30 8-18* Cistina 5-8 1 Struvite (fosfato 7-13 2-4 di ammonio e magnesio) Acido urico 2-4 9-17 Altri 4 2 * Nelle donne in gravidanza l’incidenza può raggiungere il 75%.4 Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche da 4 a 8 Tabella 2. Diagnosi differenziale dei calcoli urinari Indizio clinico Sospetto diagnostico Disuria Infezioni delle vie urinarie, cistite interstiziale (sindrome da dolore pelvico), vaginiti, prostatiti Febbre, Risposta aspecifica a infezioni o infiammabrividi zioni Pollachiuria Elevata introduzione di liquidi, infezioni delle vie urinarie, spasmi vescicali, iperplasia prostatica benigna, iperglicemia Ematuria Calcoli urinari, tumori uro-epiteliali o prostatici, infezioni delle vie urinarie, patologie del glomerulo renale Nausea, Risposta aspecifica a dolore, ostruzione intevomito stinale o urinaria, malattie gastrointestinali Dolore spontaneo ed alla palpazione Addominale Calcoli urinari, patologie gastrointestinali Al fianco Calcoli urinari, infiammazione o spasmi muscolari, dolore riferito a partenza dalla vescica (dal lato destro), pielonefrite Calcolosi renale o della vescica, uretrite, A livello prostatite, vaginite, malattia infiammatoinguinale ria pelvica, sindrome da dolore cronico o pelvico Modificata da Pietrow PW, Karellas ME. Medical management of common urinary calculi. Am Fam Physician. 2006; 74 (1): 88 quentemente utilizzata l’ureteroscopia.11 L’esame è in grado di identificare, evidenziando depositi biancastri, anche la presenza di depositi interstiziali di ossalato di calcio.12 Trattamento L’idratazione per via orale ed il trattamento del dolore devono far parte del trattamento acuto di tutti i tipi di calcoli renali (Tabella 31,9,10,13 e Figura 1). 6 - aprile 2012 - Minuti In presenza di calcoli di diametro inferiore o pari a 10 mm la somministrazione di farmaci antispastici, come calcio-antagonisti e alfa-bloccanti, determina un rilassamento della muscolatura liscia degli ureteri e può accelerare anche di 5-7 giorni l’eliminazione del calcolo.10 La somministrazione associata di corticosteroidi per via orale ottiene uno scarso o nessun miglioramento degli outcome.14 I pazienti che non sono in grado di assumere liquidi o farmaci per via orale, i pazienti con ipotensione o con altri segni precoci di instabilità emodinamica devono essere trattati per via endovenosa. In presenza di segni di infezione (es. febbre, piuria) il trattamento iniziale deve comprendere una copertura antibiotica empirica rivolta contro bacilli gram-negativi (es. specie di Enterobacteriaceae) e cocchi gram-positivi (es. stafilococchi, enterococchi); il trattamento va impostato in base ai risultati dei test di sensibilità agli antibiotici. Se vengono riscontrati segni radiologici di ostruzione (idronefrosi) il paziente va indirizzato ad un urologo. Valutazioni ulteriori Eventuali ulteriori valutazioni hanno l’obiettivo di identificare fattori di rischio modificabili, nonché di ottenere informazioni utili per impostare strategie preventive e terapeutiche individualizzate. La raccolta anamnestica è volta ad identificare condizioni associate ad un aumento del rischio di calcolosi urinaria (es. malattie infiammatorie del colon, interventi chirurgici a livello del colon, gotta, diabete mellito, obesità o recenti significative modificazioni del peso corporeo, sindrome metabolica, condizioni associate a iperparatiroidismo, nefropatie croniche, frequenti infezioni delle vie urinarie).15 Il medico deve inoltre raccogliere un’anamnesi familiare. L’anamnesi farmacologica deve stabilire eventuali associazioni temporali tra i sintomi e l’assunzione di farmaci, deve identificare eventuali recenti interruzioni di trattamenti, l’utilizzazione di farmaci off label, l’assunzione di preparati a base di erbe o di integratori alimentari; occorre inoltre indagare circa l’assunzione di sostanze stupefacenti. I farmaci possono contribuire allo sviluppo di calcoli urinari (Tabella 4) attraverso diversi meccanismi, determinando la formazione di cristalli urinari oppure modificando le caratteristiche delle urine (ad esempio alterando il pH urinario, oppure modificando il volume di urine emesse).16-23 Gli inibitori dell’anidrasi carbonica, ad esempio, contribuiscono alla formazione di calcoli di fosfato di calcio causando una lieve acidosi sistemica e, paradossalmente, un MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 12/04/12 12:35 Pagina 7 Diagnosi e trattamento del paziente con calcolosi renale acuta Dolore addominale e al fianco, ematuria? No Sì Esami di imaging (radiografia, tomografia computerizzata, ecografia) e urinocoltura Viene individuato un calcolo renale? Sì Diametro superiore a 5mm Presenza di più di un calcolo Idronefrosi Gravidanza No No Prendere in considerazione altre diagnosi Sì Aumentare l’idratazione, iniziare la somministrazione di antispastici e di analgesici narcotici (Tabella 3) Raccolta dell’urina Il calcolo è stato eliminato? Sì Consigli al paziente su come evitare calcoli renali in futuro Valutazione del rischio di nefropatia cronica No Inviare il paziente ad un urologo Figura 1. Algoritmo per la diagnosi ed il trattamento della calcolosi renale acuta. pH urinario elevato, ipercalciuria e bassi livelli urinari di citrato.22,23 Alcuni antibiotici possono determinare un aumento dei livelli urinari di ossalato attraverso una diminuzione dei batteri intestinali che degradano l’ossalato. Il trattamento e la prevenzione dipendono in larga misura dal tipo di calcolo presente. Spesso, tuttavia, i calcoli vengono eliminati senza poter essere recuperati, anche quando si procede alla raccolta delle urine emesse. Dopo un primo episodio di calcolosi è consigliabile eseguire alcuni esami ematochimici e urinari,24 che possono essere utili per identificare fattori di rischio di calcolosi urinaria anche dopo l’eliminazione del calcolo. Il pH urinario è un importante fattore nella formazione di calcoli urinari. I calcoli di acido urico, ci- stina e ossalato di calcio tendono a formarsi in un’urina eccessivamente acida, mentre invece i calcoli di struvite (fosfato di ammonio e magnesio) e di fosfato di calcio tendono a formarsi in urine alcaline. Per determinare la composizione del calcolo l’urina raccolta nelle 24 ore va sottoposta ad analisi per calcio, fosforo, magnesio, acido urico e ossalato; occorre inoltre determinare i livelli di alcuni fattori di inibizione dello sviluppo di calcoli, come citrato e fitati. Un altro importante fattore di rischio è rappresentato dall’escrezione urinaria di calcio, che risulta superiore alla norma in condizioni come un’aumentata introduzione alimentare di acidi o di sale, livelli inadeguati o eccessivi di vitamina D. Livelli sierici elevati di calcio suggeriscono un iperparatiroidismo primario, possibile causa di calcoli renali a base di calcio. I calcoli renali sono un fattore di rischio per nefropatie croniche e per la progressione a nefropatia terminale.5 I pazienti con calcolosi urinaria presentano inoltre con maggiore frequenza alcuni fattori di rischio “tradizionali” di nefropatia cronica (es. razza nera, nefropatie pre-esistenti, diabete, proteinuria, albuminuria), nonché alcuni fattori di rischio “nontradizionali” (es. nefrite interstiziale, pielonefrite cronica, sesso femminile).23 La American Society of Nephrology consiglia di inviare il paziente ad uno specialista quando la stima della velocità di filtrazione glomerulare è inferiore o uguale a 60 mL/min/1,73 m2 (nefropatia cronica di stadio 3), oppure quando è presente macroalbuminuria.26 Considerazioni speciali Età pediatrica Il numero di bambini che sviluppano calcoli urinari è in aumento, in associazione all’aumento, in tale popolazione, dei tassi di obesità, diabete e ipertensione.2,3 Dal momento che l’avanzare dell’età rappresenta anch’essa un fattore di rischio di calcoli urinari, gli adolescenti presentano un rischio più elevato rispetto ai bambini. Le cause responsabili dei calcoli, e di conseguenza il trattamento del paziente, sono diversi nei bambini e negli adulti. I bambini con calcoli urinari presentano frequentemente alterazioni anatomiche e metaboliche,3 un aumento dell’escrezione urinaria di calcio, una diminuzione dell’escrezione urinaria di ossalato e di citrato, livelli urinari molto elevati di ossalato di calcio.2 I bambini con cistinuria e altre forme ereditarie di calcolosi renale sono esposti ad un rischio più elevato di andare incontro ad una progressiva diminuzione della funzione renale; in questi pazienti, 7 - aprile 2012 - Minuti MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 12/04/12 12:35 Pagina 9 Tabella 3. Trattamento acuto della calcolosi urinaria in pazienti adulti Tipo di trattamento Terapia Liquidi Acqua per via orale; se il pa- Almeno 2 L di acqua per via orale. Soluzione salina normaziente non è in grado di as- le 0,9% se la pressione arteriosa è bassa; eventualmente sumere liquidi per via orale, ridurre il cloruro di sodio nei pazienti con calciuria (5% soluzione salina normale per destrosio in acqua e 0,45% soluzione salina normale) via endovenosa Antispastici per facilitare Alfa bloccanti l’eliminazione del calcolo* Doxazosina Tamsulosina Calcio-antagonisti Nifedipina a rilascio prolungato Posologia 4 mg al giorno per via orale 0,4 mg al giorno per via orale 30 mg al giorno per via orale Trattamento del dolore§ Narcotici oppiacei Codeina – paracetamolo Idrocodone – paracetamolo 1-2 compresse (5-10 mg codeina, 325-500 mg paracetamolo) per via orale ogni 4-6 ore in base alle necessità 5-10 mg per via orale ogni 4-6 ore in base alle necessità NOTA: I pazienti che non sono in grado di assumere farmaci per via orale ed i pazienti con bassa pressione arteriosa o altri segni precoci di instabilità emodinamica devono essere trattati per via endovenosa. * = Vengono spesso somministrati per un periodo pari fino a 4 settimane, prima di eseguire esami di imaging di follow-up, allo scopo di determinare l’eventuale eliminazione del calcolo. § = Non utilizzare farmaci anti-infiammatori non-steroidei, in quanto tendono a ridurre il flusso sanguigno al rene e la velocità di filtrazione glomerulare. Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 1, 9, 10 e 13 d’altro canto, la progressione a nefropatia terminale è rara. gravidanza pre-termine rispetto a quanto descritto in donne indenni da calcoli urinari. Donne in gravidanza Le donne in gravidanza presentano un rischio due volte più elevato di calcoli renali di fosfato di calcio rispetto alle donne non in gravidanza. Sempre nelle donne in gravidanza, inoltre, i calcoli di fosfato di calcio sono 2-3 volte più frequenti rispetto ai calcoli di ossalato.4 L’incidenza dei calcoli urinari aumenta nel corso del secondo e del terzo trimestre di gravidanza. Nel corso della gravidanza si verifica un aumento della velocità di filtrazione glomerulare e dell’escrezione urinaria di calcio, che nel corso del secondo e del terzo trimestre si associano a valori di pH urinario più elevati; questi fattori predispongono alla formazione di calcoli di fosfato di calcio. Nelle donne in gravidanza la modalità di imaging di scelta è l’ecografia. Durante la gravidanza i calcoli urinari aumentano il rischio di infezioni delle vie urinarie. Le donne gravide con coliche renali presentano un rischio quasi due volte più elevato di Prevenzione Le misure per la prevenzione dei calcoli urinari comprendono, in base al tipo di calcolo ed alle caratteristiche delle urine, interventi sulla dieta, l’assunzione di integratori alimentari o di farmaci (Tabella 5).13,18-23 Quella che segue è una discussione di alcuni concetti generali di prevenzione, impostata in base alle risposte date ad alcuni quesiti. Le infezioni delle vie urinarie possono innescare delle recidive dei calcoli? I batteri possono esercitare sia effetti protettivi sia effetti patogeni nei confronti dei calcoli urinari. I calcoli di struvite sono associati a infezioni ricorrenti a causa dei livelli elevati di pH urinario derivanti dall’azione dei batteri che scindono l’urea, nonché a causa dell’incapacità, da parte dell’organismo, di eliminare dalle vie urinarie i batteri 9 - aprile 2012 - Minuti MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 23/04/12 13:47 Pagina 11 Tabella 4. Farmaci associati alla formazione di calcoli renali Tipo di farmaco Esempio Lassativi (specifici per il Iperdosaggio di qualsiasi lascalcoli di urato di am- sativo, con conseguente permonio), in particolare nei dita di elettroliti casi di abuso Antibiotici Sulfamidici, ampicillina, amoxicillina, ceftriazone, chinoloni, furani, piridine Inibitori dell’anidrasi car- Acetazolamide, topiramato bonica Alcaloidi dell’efedra (proi- Prodotti a base di erbe assunbiti negli Stati Uniti) ti come stimolanti e inibitori dell’appetito Farmaci bloccanti i canali Amiodarone, sotalolo, daldel potassio fampridina (terapia della sclerosi multipla) Diuretici risparmiatori di Triamterene potassio Inibitori della trascrittasi Terapia antiretrovirale altainversa e inibitori delle mente attiva proteasi Sulfaniluree Diverse terapie per il diabete mellito di tipo 2 Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 16-23 “nascosti” nei calcoli.34 Oxalobactor formigens è un batterio anaerobico che colonizza il tratto intestinale, dove metabolizza l’ossalato con produzione di formato e di anidride carbonica. Un’assenza della colonizzazione intestinale da parte di O. formigens predispone allo sviluppo di calcoli di ossalato.35 Studi preliminari riguardanti l’ingestione di O. formigens da parte di soggetti sani35 e di pazienti con iperossaluria primaria36 ha evidenziato diminuzioni anche del 90% dei livelli urinari di ossalato.36 Sono attualmente in corso studi di maggiori dimensioni volti a definire l’efficacia di questa possibile terapia. L’obesità aumenta il rischio di calcoli urinari? Ed il calo ponderale diminuisce il rischio? L’obesità contribuisce al rischio di calcolosi urinaria in misura maggiore rispetto ai fattori di tipo alimentare. Le alterazioni della composizione corporea dell’obesità pongono dei problemi di tipo biofisico, associati a modificazioni della termogenesi ed alla disidratazione. Il grasso corporeo è idrofobico, per cui la percentuale di acqua dell’organismo diminuisce in funzione del livello di obesità; ciò può causare una condizione di disidratazione.37 Nel- l’obesità, inoltre, la minore superficie cutanea, rispetto al volume corporeo, rende più problematica la dispersione del calore prodotto metabolicamente.38 L’obesità è una condizione pro-infiammatoria associata ad alterazioni idroelettrolitiche e ad alterazioni della composizione chimica delle urine. I pazienti obesi con calcolosi urinaria sono predisposti allo sviluppo di iperuricemia, gotta, ipocitraturia, iperuricosuria, calcoli di acido urico.39 Secondo un recente studio retrospettivo i pazienti con diabete e calcoli urinari eliminano più ossalato e presentano un pH urinario più basso, almeno in parte attribuibili ad una maggiore eliminazione di solfati e ad una minore eliminazione di acidi come gli ioni ammonio.40,41 I pazienti con nefropatie e obesi, oppure affetti da diabete, potrebbero avere una minore predisposizione genetica allo sviluppo di calcoli renali ed una maggiore risposta ad interventi di tipo ambientale, ad esempio sulla dieta, ed all’idratazione. In base a come viene ottenuto, il calo ponderale può avere effetti positivi o negativi sulla prevenzione dei calcoli renali. Ad esempio, quando è associato ad una dieta con un’elevata introduzione di proteine animali, ad un abuso di lassativi, ad una rapida perdita di massa magra, oppure ad una scarsa idratazione, il calo ponderale può avere effetti negativi. Le diete con elevata introduzione di acidi, come la dieta Atkins, aumentano il rischio di calcoli di acido urico.42 I consigli di tipo dietetico dipendono pertanto dal tipo di calcolosi. Occorre ridurre l’introduzione di fruttosio? Un’aumentata introduzione alimentare di fruttosio è stata associata ad un aumento, pari fino al 38%, del rischio di calcoli urinari.43 In pazienti con deficit di magnesio l’aumento dell’introduzione alimentare di fruttosio determina un incremento dell’escrezione urinaria di calcio. Il fruttosio è l’unico carboidrato della dieta che può determinare un aumento dei livelli di acido urico. Le bevande zuccherate ed il succo di arancia sono stati associati alla gotta.44 Come alcalinizzare le urine? Per prevenire la formazione di calcoli di ossalato di calcio, cistina ed acido urico le urine dovrebbero essere alcalinizzate.45,46 Le moderne diete occidentali presentano tipicamente un contenuto elevato di alimenti che producono acidi, come cereali, prodotti caseari, legumi, carne. L’alcalinizzazione delle urine prevede una dieta ricca di frutta e verdura, l’assunzione di integratori o di farmaci contenenti citrato, oppure di acque minerali alcaline.1 11 - aprile 2012 - Minuti MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 23/04/12 13:47 Pagina 12 Tabella 5. Indicazioni per il trattamento dei calcoli renali in base al tipo di calcolo ed alle caratteristiche dell’urina Tipo di calcolo Valutazione diagnostica Tutti i tipi Peso specifica dell’urina >1,015 Indice di massa corporea >25 kg/m2 Glicemia a digiuno >105 mg/dL (5,83 mmol/L), glicemia “casuale” >140 mg/dL (7,77 mmol/L) Livelli sierici di calcio >10 mg/dL (2,50 mmol/L) pH urinario (mediante stick o nelle urine raccolte in 24 ore) Ossalato di calcio Analisi del calcolo, se possibile Livelli urinari di ossalato nelle 24 ore: limite superiore >40 mg/giorno Calcio urinario nelle 24 ore (mg di calcio per mg di creatinina)* Livelli urinari di magnesio nelle 24 ore: limite inferiore della norma 70 mg/giorno § Livelli urinari di citrato nelle 24 ore Fosfato di calcio Cistina Interventi Assunzione di liquidi (in gran parte acqua) Indica Bere Prend Calo ponderale Indicativo di resistenza all’insulina o iniziale diabete mellitus Prom Prom Prendere in considerazione un iperparatiroidismo primario: misura dei livelli di ormone paratiroideo intatto Alcalinizzazione delle urine (aumento del pH urinario pari a 6,5-7,0) con modificazioni dietetiche o integratori orali, oppure fino a quando i livelli urinari di citrato nelle 24 ore rientrano nel range di normalità Acidificazione delle urine (pH urinario pari a 7 o inferiore), mediante modificazioni dietetiche o integratori orali Adeguata introduzione proteica con la dieta (<30% dell’introduzione calorica totale) Integrazione alimentare di calcio (consigliabile il citrato di calcio se si ha l’obiettivo di aumentare anche i livelli urinari di citrato) Controllare i livelli sierici di 1,25-diidrossivitamina D (limite inferiore 30 ng / mL [74,88 ng/L]) Diuretici tiazidici Dieta con moderata introduzione di frutta e verdura (non limitare l’introduzione di calcio) Prendere in considerazione un’integrazione con citrato di potassio e magnesio Consigliare una moderata introduzione di vitamina C, da fonti alimentari e non mediante integratori Limitazione dell’introduzione giornaliera calcio a 2 g o meno Non limitare l’introduzione di calcio a livelli inferiori a quelli consigliati in base all’età e al sesso Aumentare l’introduzione alimentare di magnesio Prendere in considerazione una integrazione con citrato di potassio e magnesio Integratori di citrato (disponibili come sali di potassio, calcio o sodio) Aggiungere limone o succo di lime all’acqua Livelli urinari di fitati nelle 24 ore (limite inferio- Prendere in considerazione un aumento dell’introduzione alimentare di fibre re 3,8 mg / L di fosfato inorganico, 0,4 mg/L di inositol fosfato-6) Analisi del calcolo Nelle donne eseguire un test di gravidanza (il rischio di calcoli di fosfato di calcio aumenta durante la gravidanza) Acidificazione delle urine Prendere in considerazione una riduzione dell’introduzione alimentare di fosfati Alcalinizzazione delle urine Analisi del calcolo Livelli urinari di cistina nelle 24 ore: limite supe- Diminuzione dell’introduzione di metionina (zolfo) riore 250 mg/giorno Farmaci leganti la cistina Acidificazione delle urine Evitare le integrazioni con magnesio (studi condotti su animali) Acido acetidrossamico (inibitore dell’ureasi) in pazienti che non possono tollerare l’intervento chirurgico Possibile l’intervento chirurgico Acido urico Analisi del calcolo Diminuzione dell’introduzione alimentare di proteine (<30% dell’introduzione calorica totale) Livelli urinari di acido urico nelle 24 ore: limite Ridurre o eliminare l’introduzione di alcool superiore 800 mg al giorno Per i pazienti diabetici, aumentare il consumo di caffè normale o decaffeinato, oppure di tè normale o deteinato Alcalinizzazione delle urine Allopurinolo Febuxostat (N.d.T.) * Valori di laboratorio analisi di Quest Diagnostics, San José, California; i valori possono variare in base al laboratorio. § Valori del laboratorio analisi della Struvite Analisi del calcolo o radiografia 12 - aprile 2012 - Minuti Alcal Citra Citra pre Acid Succo Betai Assu >85 Diur Ridu cioc Citra pre Limi Evita form Mang Citra pre Citra me Citra Un b Intro Cont Ridu Cont Evita Tiop in 3 Penic Cont Acid Cont Allop bas Febu ipe Universit MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 23/04/12 13:47 Pagina 13 Indicazioni Bere almeno 2 litri di acqua al giorno Prendere in considerazione l’uso di acque minerali, da scegliere in base al tipo di calcolo Commenti Il contenuto minerale di migliaia di acque minerali è disponibile al sito http://www.mineralwaters.com Promuovere una dieta salutare ed esercizio fisico Promuovere una dieta ipoglicemizzante - i di odii di ca- a biet- Alcalinizzazione Citrato di potassio: 10-20 mEq per via orale con i pasti (necessaria la prescrizione medica) Citrato di calcio: 2 compresse da 500 mg al giorno assunte con i pasti (ciascuna compressa contiene 120 mg di calcio e 6 mEq di bicarbonato) Acidificazione Succo di mirtilli Betaina: 650 mg per via orale 3 volte al giorno con i pasti La vitamina D aumenta l’assorbimento intestinale di calcio, Assumere almeno 250 mg per dose, oppure un’introduzione giornaliera totale di calcio >850 mg con i pasti ed il riassorbimento renale di calcio e di fosfato Diuretici tiazidici (es. idroclorotiazide): 25-50 mg al giorno) g/ o non Ridurre l’introduzione di alimenti ricchi di ossalato, come fagioli, rabarbaro, spinaci, La restrizione dell’introduzione di ossalato è scarsamente cioccolato, farina, nocciole, frutti di bosco efficace e riguarda primariamente i pazienti con mutazioCitrato di magnesio e potassio: 2 compresse 3 volte al giorno con i pasti (ciascuna com- ni genetiche dei trasportatori dell’ossalato pressa contiene 3 mEq di magnesio, 7 mEq di potassio, 10 mEq di citrato) Limitare l’introduzione di vitamina C a meno di 1 g al giorno base Evitare gli alimenti con elevato contenuto di sale (es. alimenti inscatolati o conservati, formaggi, cetrioli, carni essiccate), e non salare gli alimenti ione sio calcio - Mangiare pesce, noccioline, farinacei, yogurt Citrato di magnesio e potassio: 2 compresse 3 volte al giorno con i pasti (ciascuna compressa contiene 3 mEq di magnesio, 7 mEq di potassio, 10 mEq di citrato) Citrato di potassio 10-20 mEq per via orale con i pasti (necessaria la prescrizione medica) Citrato di calcio: 2 compresse da 500 mg al giorno con i pasti Un bicchiere di succo di limone o di lime concentrato ogni 7 bicchieri di acqua I sali sodici possono aumentare l’escrezione urinaria di calcio Introdurre farine integrali, legumi, semi, nocciole I livelli di fitati dipendono dalla metodologia utilizzata; l’aumento dei fitati può determinare un aumento del riassorbimento di ossalato Controllare il pH urinario Minimi i dati disponibili per l’uomo; in ratti geneticamente Ridurre di circa un terzo l’introduzione di prodotti caseari, legumi, cioccolato, nocciole predisposti l’acidificazione delle urine diminuisce la formazione di calcoli di fosfato di calcio fati Controllare il pH urinario Evitare prodotti caseari, uova, legumi, verdure a foglia verde Tiopronina: 15 mg per kg di peso nei bambini, e 800-1000 mg al giorno negli adulti, in 3 dosi suddivise al giorno Penicillamina: 25-40 mg per kg di peso al giorno Controllare il pH urinario Acido acetoidrossamico: 15 mg per kg di peso al giorno in 3-4 dosi suddivise erare one o, Controllare il pH urinario Allopurinolo: 300 mg per via orale al giorno (riduzione del dosaggio in pazienti con bassi valori [stimati] di velocità di filtrazione glomerulare) Febuxostat 80 - 120 mg. è indicato per il trattamento a lungo termine di soggetti con iperuricemia e segni di deposito di cristalli, come artrite o tofi (N.d.T.) I dosaggi di entrambi i farmaci vanno aggiustati in modo tale da mantenere, se possibile, i livelli urinari di cistina libera inferiori a 250 mg al giorno Prendere in considerazione l’intervento chirurgico, in particolare per i calcoli di diametro superiore a 10 mm, oppure in presenza di segni di ostruzione o di infezione Nei pazienti diabetici un aumento dell’introduzione di caffeina può ridurre la formazione di calcoli University of California San Francisco; i valori possono variare in base al laboratorio. Informazioni tratte dalle referenze bibliografiche 13, 18-23 13 - aprile 2012 - Minuti MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 23/04/12 13:48 Pagina 15 Sistema SORT (Strength of Recommendation Taxonomy, Tassonomia della forza delle evidenze): Indicazioni per la pratica clinica Indicazione clinica Livello di Referenze evidenza bibliografiche I pazienti con calcoli renali devono aumentare l’introduzione di liquidi fino almeno a 2 L/giorno B 29, 30, 32 Quando possibile occorre definire il tipo di calcolo renale presente, anche quando si tratta della prima manifestazione clinica C 10, 31 Nei pazienti con calcoli renali occorre determinare alcune caratteristiche delle urine (ad esempio il pH); le informazioni possono essere utili per l’impostazione della prevenzione e del trattamento C 10, 22, 31, 46 I pazienti con calcoli renali devono ricevere dal medico consigli su interventi dietetici specifici per il tipo di calcolo C 28, 30, 42, 43 Nei pazienti con calcoli renali occorre valutare il rischio di nefropatia cronica C 5, 26 Per prevenire lo sviluppo di calcoli renali occorre esaminare, e se necessario modificare, il trattamento farmacologico C 15-17, 19, 21 A = Evidenza coerente, di buona qualità ed orientata sul paziente; B = evidenza orientata sul paziente, scarsamente coerente o di qualità limitata; C = opinione generale, evidenza orientata sulla malattia, pratica clinica usuale, opinione di esperti, serie di casi clinici. Per informazioni sul sistema SORT di valutazione delle evidenze, si veda al sito http://www.aafp.org/afpsort.xml Come acidificare le urine? Per prevenire la formazione di calcoli di fosfato di calcio e di struvite le urine andrebbero acidificate.47 Il succo di mirtilli o la betaina possono ottenere una diminuzione del pH urinario senza causare gli effetti collaterali tipici degli alimenti che producono acidi. Anche il sale da cucina (cloruro di sodio) può diminuire il pH urinario; tale effetto, tuttavia, risulta spesso associato ad altri effetti del cloruro di sodio, come un aumento della pressione arteriosa, della produzione di insulina e dell’escrezione urinaria di calcio. Possono essere utili terapie alternative? In pazienti con “intrappolamento” dei nervi l’agopuntura e le manipolazioni chiropratiche possono facilitare l’eliminazione dei calcoli. Nel trattamento della calcolosi urinaria acuta sono state utilizzate, fin dall’antichità, preparazioni a base di erbe. Esistono tuttavia alcune incertezze (es. qualità e sicurezza, interazioni con altri farmaci o con anestetici, mancanza di effetti specifici per un tipo di calcolo) che limitano l’utilizzazione di queste preparazioni. Ciò nondimeno, i fitonutrienti contenuti nel tè verde, curcuma e frutti di bosco possono ridurre il rischio di infezione, mentre il prezzemolo può promuovere la diuresi, e l’erba tradizionale Agropyron repens può essere efficace nel “lavaggio” delle vie urinarie. Le opinioni espresse nel presente articolo sono degli autori. Non esiste alcuna approvazione ufficiale da parte della Food and Drug Administration degli Stati Uniti. Fonti dei dati: ricerche PubMed sono state condotte in Clinical Queries utilizzando le parole chiave kidney stone, nephrolitiasis, chronic kidney disease, pregnancy, children, cystinuria, calcium oxalate, struvite, calcium phosphate, uric acid, magnesium, potassium, citrate, phytate, alkalinizing, aciduria, uroscopy. Una ricerca PubMed è stata condotta anche per specifici autori, utilizzando le parole chiave Bushinski, Coe, Curham, Moe, Evans. La ricerca ha compreso meta-analisi, studi clinici randomizzati e controllati, studi clinici e reviews. La ricerca ha riguardato anche Google, Wikipedia e UpToDate. Data della ricerca: 17 aprile 2011. Gli Autori La Dr.ssa Lynda Frassetto è Professor of Medicine presso la School of Medicine, University of California San Francisco (Stati Uniti). La Dr.ssa Ingrid Kohlstadt è Associate presso la Bloomberg School of Public Health, Johns Hopkins University, di Baltimore, Maryland. Note bibliografiche 1. Long LO, Park S. Update on nephrolithiasis management. Minerva Urol Nefrol. 2007;59(3):317-325. 2. Acar B, Inci Arikan F, Emeksiz S, Dallar Y. Risk factors for nephrolithiasis in children. World J Urol. 2008;26(6):627630. 15 - aprile 2012 - Minuti MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 23/04/12 13:48 Pagina 17 3. Sas DJ, Hulsey TC, Shatat IF, Orak JK. 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Chairmen: Otto A. Smiseth (Oslo, Norway) Piotr Ponikowski (Wroklaw, PL) 08.00 Andrew Coats (Norwich, UK) RAS Inhibition in HFpEF: Concepts and misconcepts 08.20 Discussant: Piotr Ponikowski (Wroklaw, PL) 08.25 Marco Metra (Brescia, I) Beta-Blockers in HFpEF: Evidence from trials or meta-analysis? 08.45 Discussant: Andrew Coats (Norwich, UK) 08.50 Scott Solomon (Boston, USA) Why the large trials have possibly failed Scientific Secretariat Michele Senni, Antonello Gavazzi Cardiovascular Department Ospedali Riuniti - Bergamo Burkert Pieske Department of Cardiology Medical University - Graz Organizing Secretariat Fondazione Internazionale Menarini Via W. Tobagi, 8 - I-20068 Peschiera Borromeo (Milan, Italy) Phone: +39 02 55308110 Fax: +39 02 55305739 E-mail: [email protected] Http:\\www.fondazione-menarini.it 09.10 09.15 09.45 Discussant: Rob Doughty (Auckland, NZ) General Discussion with Speakers and Discussants Coffee break 18.3 18.4 Sess frac Cha 08.0 08.2 08.2 08.4 08.5 Session III - Emerging therapies I: targeting the heart Chairmen: Gianni Cioffi (Trento, I) Scott Hummel (Michigan, USA) 10.45 Marco Guazzi (Milan, I) PDE5-Inhibition: From theory to RELAX trial 11.05 Discussant: Selma Mohammed (Rochester, USA) Walter Paulus (Amsterdam, NL) 11.10 PKG-Stimulation 11.30 Discussant: Attila Borbely (Debrecen, HU) 11.35 Michele Senni (Bergamo, I) Late Na channel blockers: improving relaxation and coronary microcirculation? 11.55 Discussant: Giuseppe Ambrosio (Perugia, I) 12.00 Pierre Ennezat (Lille, F) Functional mitral regurgitation and preserved EF 12.20 Discussant: Paolo Ferrazzi (Bergamo, I) 12.25 General Discussion with Speakers and Discussants 13.00 Lunch Friday, June 15th, 2012 - Afternoon Session IV - Emerging Therapies II: The Periphery Chairmen: Dirk Brutsaert (Antwerp, B) Michael Fu (Gotenborg, Sw) 15.00 Piotr Ponikowski (Wroklaw, PL) New anabolics and iv iron therapy in HFpEF 15.20 Discussant: Massimo Piepoli (Piacenza, I) 15.25 William Little (Winston-Salem, USA) Optimizing vascular coupling and endothelial function 15.45 Discussant: Carsten Tschöpe (Berlin, D) 15.50 Walter Paulus (Amsterdam, NL) Optimizing metabolic control: any effects? 16.10 Discussant: Roberto Trevisan (Bergamo, I) 16.15 Scott Hummel (New York, USA) Improving renal function and fluid homeostasis 16.35 Discussant: Giuseppe Remuzzi (Bergamo, I) 16.40 General Discussion with Speakers and Discussants Session V - Emerging Therapies III: The Extracellular Matrix & Devices Chairmen: Antonello Gavazzi (Bergamo, I) Carolyn Lam (Singapore) 17.10 Javier Diez (Pamplona, E) Matrix alterations in HFpEF 09.1 09.1 09.3 Sess HFp Cha 10.0 10.2 10.2 10.4 10.5 11.1 11.1 11.3 11.4 Sess stud Cha 12.0 12.1 12.2 12.3 Cha 13.0 13.3 MINUTI 202 APRILE 2012 _Layout 1 23/04/12 13:48 Pagina 19 17.20 17.25 17.45 17.50 18.10 18.15 18.35 18.40 Discussant: Ken McDonald (Dublin, IRL) Marc Pfeffer (Boston, USA) Aldosterone receptor blockade: From theory to Aldo-DHF & Topcat Discussant: Frank Edelmann (Göttingen, D) Otto A. Smiseth (Oslo, Norway) Inhomogeneities in relaxation and filling-role for resynchronization? Discussant: Alan Fraser (Cardiff, UK) Gaetano De Ferrari (Pavia, I) Parasympathetic modulation Discussant: Erwan Donal (Rennes, FR) General Discussion with Speakers and Discussants Saturday, June 16th, 2012 – Morning Session VI - Acute heart failure and preserved ejection fraction Chairmen: Andrea Di Lenarda (Trieste, I) Mihai Gheorghiade (Chicago, USA) 08.00 Gerasimos Filippatos (Athens, GR) Epidemiological and diagnostic insights: defining the target population 08.20 Discussant: Fabrizio Oliva (Milan, I) 08.25 Theresa McDonagh (London, UK) Peculiarities in the treatment of acute HFpEF patients 08.45 Discussant: Hans Peter Brunner La Rocca (Mastricht, NL) 08.50 Mihai Gheorghiade (Chicago, USA) Challenges in acute HFpEF Trials 09.10 Discussant: Aldo Maggioni (Firenze, I) 09.15 General Discussion with Speakers and Discussants 09.35 Coffee break Session VII - Perspectives for the future in chronic HFpEF: ways to go Chairmen: Antonello Gavazzi (Bergamo, I) Michael Frenneaux (Aberdeen, UK) 10.00 Aldo Maggioni (Firenze, I) Why have we failed to develop new therapies for HFpEF? 10.20 Discussant: Scott Solomon (Boston, USA) 10.25 Burkert Pieske (Graz, A) Non pharmacologic interventions: Exercise training and beyond 10.45 Discussant: William Little (Winston-Salem, USA) 10.50 Dirk Van Veldhuisen (Groningen, NL) Surrogate end-points in future phase II RCT? 11.10 Discussant: Gerasimos Filippatos (Athens, Gr) 11.15 Carolyn Lam (Singapore) Single or composite end-point in phase III RCT? 11.35 Discussant: Massimo Volpe (Rome, I) 11.40 General Discussion with Speakers and Discussants Session VIII - Learning from invasive hemodynamic studies: Chairman: Burkert Pieske (Graz, A) 12.00 Lars Maier (Gottingen, D) 1 SPEAK The RALI DHF study in details 12.15 Discussant: William Little (Winston-Salem, USA) 12.20 Michele Senni (Bergamo, I) Refill trial protocol 12.35 General Discussion with Speakers and Discussant 36. Hoppe B, Beck B, Gatter N, et al. Oxalobacter formigenes: a potential tool for the treatment of primary hyperoxaluria type 1. Kidney Int. 2006;70(7):1305-1311. 37. Batmanghelidj F, Kohlstadt I. Water: a driving force in the musculoskeletal system. In: Scientific Evidence for Musculoskeletal, Bariatric and Sports Nutrition. Boca Raton, Fla.: Taylor & Francis; 2006:127-135. 38. Livingston EH, Kohlstadt I. Simplified resting metabolic rate-predicting formulas for normal-sized and obese individuals. Obes Res. 2005;13(7):1255-1262. 39. Ekeruo WO, Tan YH, Young MD, et al. Metabolic risk factors and the impact of medical therapy on the management of nephrolithiasis in obese patients. J Urol. 2004;172(1):159163. 40. Eisner BH, Porten SP, Bechis SK, Stoller ML. Diabetic kidney stone formers excrete more oxalate and have lower urine pH than nondiabetic stone formers. J Urol. 2010;183(6):2244-2248. 41. Maalouf NM, Cameron MA, Moe OW, Sakhaee K. 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Effect of chronic administration of ammonium sulfate on phosphatic stone recurrence. Nephron. 1987;46(3):247-252. Chairman Daniel Levy (Boston, USA) 13.00 Key Lecture III Marc Pfeffer (Boston, USA) Where will we go in HFpEF management – my personal view 13.30 Concluding Remarks Michele Senni (Bergamo, I), Antonello Gavazzi (Bergamo, I) and Burkert Pieske (Graz, A) 19 - aprile 2012 - Minuti
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