III Congresso Euro Fed Lipid - International Olive Council
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III Congresso Euro Fed Lipid - International Olive Council
III Congresso Euro Fed Lipid Edimburgo (Scocia), 5-8 settembre 2004 • III Congresso Euro Fed Lipid: Edimburgo (Scocia), 5-8 settembre 2004 Circa 500 persone, provenienti da 42 paesi, si sono riunite presso la Appleton Tower del campus universitario di Edimburgo per il terzo congresso EURO FED LIPID, dal titolo Oli, grassi e lipidi in un mondo che cambia. I l programma della manifestazione, di alto livello scientifico, prevedeva la presentazione di 100 relazioni e 240 posters. La manifestazione è stata inaugurata da M. Bockisch (Unilever) che ha illustrato le diverse funzioni dei grassi e la loro importanza come fonte di energia. Si è inoltre soffermato sulla piramide alimentare pubblicata dalla USDA, che non è risultata efficace, e ha suggerito una sua messa in questione, ricordando che W. Willett ha progettato un nuovo modello di pirámide nutrizionale americana in cui gli oli monoinsaturi e polinsaturi figurano nella base, insieme ai carboidrati. Affrontando il problema dell'obesità, ha indicato che si tratta di una patologia di origine multicausale, nella quale influiscono non solo fattori alimentari ma anche la predisposizione familiare, lo squilibrio tra l'apporto alimentare e il dispendio energetico, lo stile di vita e l'esercizio fisico. Il suo intervento si è concluso con una sintesi storica sull'evoluzione dell'immagine di grassi e oli alimentari presso l'opinione pubblica. Nel quadro del congresso ha avuto luogo una sessione specifica dedicata all'olio d'oliva, alla quale hanno partecipato circa 60 persone. Alla sessione, presieduta da M. Jee e M. Tsimidou, ha partecipato un gruppo di autorevoli ricercatori. G. Fregapane (Università di Castilla-La Mancha) ha parlato dell'effetto della filtrazione dell'olio di oliva extra vergine sulla stabilità del prodotto durante lo stoccaggio. Come è noto, con la filtrazione la stabilità aumenta, anche se esistono differenze tra le varietà; tra quelle studiate, la ‘Cornicabra’ appare la più stabile. I risultati preliminari mostrano che l'elevato contenuto della fase polare dell'olio di oliva non filtrato può aumentare l'alterazione dell'olio di oliva dopo pochi mesi di stoccaggio e influisce soprattutto sull'acidità libera e la decomposizione dei composti fenolici. A. Kanavouras (Unilever, Rotterdam, Paesi Bassi) ha presentato una relazione sul concetto di attivazione di energia, in relazione ad oli in diverse condizioni di confezionamento e stoccaggio. Lo studio ha dimostrato che la confezione di vetro assicura una migliore protezione quando il prodotto è stoccato al buio, mentre la plastica ha un comportamento migliore meglio quando il prodotto è esposto alla luce. H. Lechat, dell'Istituto per le gli oli e le sostanze grasse francese, ha parlato dei risultati di una ricerca sulla stabilità ossidativa dell'olio di oliva extra vergine. In base a quanto ha esposto, col passare del tempo l'olio è soggetto a un progressivo degrado sensoriale. Ciononostante, dopo aver comparato la qualità di 22 oli di oliva extra vergini stoccati per tre anni in condizioni adeguate di oscurità e temperatura è stato constatato che l'olio di oliva vergine può mantenere la denominazione “extra” per 2 anni, sempre che la qualità iniziale sia sufficientemente elevata. La prima parte della sessione si è conclusa con un intervento di M. Fernández Albaladejo, capo del servizio informazioni scientifiche, ricerca e divulgazione del COI, che ha parlato del ruolo delle informazioni scientifiche nelle attività di promozione dell'olio d'oliva e ha esposto la missione, le attività e gli obiettivi del COI. La sessione pomeridiana ha avuto inizio con un intervento di V. ManceboCampos (Università di Castilla-La Mancha), che ha presentato i risultati di uno studio sull'autossidazione dell'olio di oliva stoccato a una temperatura superiore ai 60ºC. W. Moreda (Instituto de la Grasa, CSIC), ha parlato del progetto MEDEO, destinato allo sviluppo di metodi per l'individuazione dell'olio di nocciola nell'olio di oliva, e in particolare di un metodo destinato a rilevare la presenza nell'olio d'oliva di oli estranei. Il metodo si articola in diverse fasi: 1. Messa a punto di un nuovo metodo HPLC per determinare e identificare la composizione in triacilgliceroli. 2. Calcolo di nuovi algoritmi per raffrontare la composizione triglicerica teorica e sperimentale. 3. Creazione di una base dati contenente i dei trigliceridi e degli acidi grassi di oli di oliva vergini, lampanti e raffinati, e degli oli vegetali. 4. Creazione di un programma informatico in grado di calcolare la composizione teorica dei trigliceridi e che disponga di limiti per elaborare i dati di tutti gli algoritmi (FAMEs, compresi ECN44, ECN46, ECN48, ECN50 e TAG). Questo metodo è stato applicato ad altri oli vegetali. È stata dimostrata la sua utilità per l'individuazione nell'olio d'oliva di oli estranei (girasole alto oleico, sansa, oli ad alto contenuto di acido linoleico come soia, colza, girasole, etc.). Il livello di efficacia dipende dal tipo di olio estraneo aggiunto e dalla varietà di olio d'oliva. Questo metodo non permette di identificare il tipo di olio estraneo, ma solo di accertare la genuinità dell'olio di oliva. A. Ruíz (Università dei Paesi Baschi) ha presentato i risultati di un suo studio che ha permesso di constatare i cambiamenti osservati mediante spettroscopia negli oli di oliva, di oliva vergine, di mais e di lini sottoposti a diversi tempi di riscaldamento mediante microonde. Con la degradazione si formano nuovi composti citotossici, genotossici ed epatotossici, come gli idroperossidi, le aldeidi, i trans 2 alchenali e i trans trans 2,4 alchenali. È stato inoltre possibile constatare che rispetto all'olio d'oliva gli oli ricchi di composti polinsaturi producono una maggiore quantità di questi composti tossici. A. Gómez-Rico (Università Castilla-La Mancha) ha chiuso la sessione dedicata all'olio di oliva e ha parlato dell'influenza dell'irrigazione sulla composizione dell'olio di oliva vergine della varietà ‘Cornicabra’, gli indici di qualità, l'attività antiossidante e la stabilità ossidativa. Tra gli altri interventi segnaliamo quello di M. Parmentier (ENSAIA) che è stato insignito della DGF Norman Medal Lecture. In un intervento di grande interesse, M Parmentier ha messo in evidenza quanto sia importante conoscere i processi di estrazione e raffinazione degli oli per dare una risposta alle preoccupazioni nutrizionali e ambientali del consumatore, raccomandando il consumo di olio d'oliva. M. B. Katan, del Wageningen Center for Food Sciences, ha ricevuto il premio European lipid science e ha presentato un brillante intervento su grassi alimentari e la salute. Durante il congresso i partecipanti hanno potuto visitare diverse sale in cui erano esposti diversi poster, spesso incentrati su argomenti relativi all'olio d'oliva (oli di oliva arricchiti con componenti fenolici di foglie di olivo, livelli di squalene in oli di oliva vergini greci, stabilità ossidativa degli oli di oliva vergini “fragili”, etc.). ----------------
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