Progetto Libenter CT

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Attività in convenzione con la Regione Emilia-Romagna
“Sostenibilità ambientale del territorio,
monitoraggio e valutazione delle politiche ambientali.”
Progetto Libenter CT
Analisi economico-ambientali di contesto per la diffusione
di tecnologie e sistemi di produzione più puliti
Report 2006
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Gruppo di lavoro di ERVET Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio S.p.a.:
Enrico Cancila, Coordinatore Funzione Efficienza Ambientale
Carlotta Ranieri, Guido Croce
Responsabili di Progetto
Marica Chiarappa
Gaspare Antonio Giglio
Angela Amorusi
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Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Progetto Libenter CT
Analisi economico-ambientali di contesto per la diffusione di tecnologie e sistemi di
produzione più puliti
Anno 2006
INDICE
Capitolo 1 – INTRODUZIONE: le attività svolte nel 2006 per la diffusione delle tecnologie pulite in
Regione Emilia-Romagna...........................................................................................................4
Capitolo 2 – GLI APPROFONDIMENTI SETTORIALI......................................................................8
Le realtà produttive delle province emiliano-romagnole e il settore metalmeccanico scelto per le
analisi di approfondimento del 2006 ...........................................................................................8
I processi produttivi tipici del settore metalmeccanico, i relativi aspetti ambientali e le opzioni
tecnico-gestionali di miglioramento .......................................................................................... 10
Lavorazione a caldo.......................................................................................................... 11
Lavorazione a freddo........................................................................................................ 12
Trafilatura ....................................................................................................................... 14
Rivestimento.................................................................................................................... 14
Sgrassaggio-Sverniciatura................................................................................................. 15
Verniciatura ..................................................................................................................... 17
Correlazioni tra stati ambientali locali e impatti caratteristici delle lavorazioni meccaniche............ 19
Le correlazioni esistenti tra l’Ecolabel e le migliori tecniche e tecnologie disponibili ...................... 19
Elementi di trasferibilità alle piccole e medie imprese ................................................................ 21
Lavorazione a caldo.......................................................................................................... 23
Lavorazione a freddo........................................................................................................ 23
Trafilatura ....................................................................................................................... 24
Rivestimento.................................................................................................................... 25
Sgrassaggio-Sverniciatura................................................................................................. 25
Verniciatura ..................................................................................................................... 26
Capitolo 3 – LE ATTIVITA’ DI DIFFUSIONE E NETWORKING...................................................... 28
Il sito web dedicato alle tecnologie pulite per le imprese ........................................................... 29
La Monografia del settore Agroalimentare ................................................................................ 31
Allegato 1
Allegato 2
Allegato 3
Allegato 4
Allegato 5
Allegato 6
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Diagrammi di flusso ed aspetti ambientali dei processi analizzati
Matrici di analisi delle opzioni tecnologiche e gestionali di miglioramento
Indirizzario per la divulgazione del materiale e il coinvolgimento del network
Comunicazioni di aggiornamento del sito web www.tecnologiepulite.it
Volantino illustrativo del sito www.tecnologiepulite.it
Presentazione del sito web www.tecnologiepulite.it
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Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Capitolo 1 – INTRODUZIONE: le attività svolte nel 2006 per la diffusione delle
tecnologie pulite in Regione Emilia-Romagna
La necessità di trovare un punto di equilibrio tra lo sviluppo economico, e il benessere della
società e dell’ambiente, rappresenta una condizione fondamentale non solo per la tutela della
qualità della vita ma anche per il mantenimento dello sviluppo economico stesso che da tali risorse
trae sostentamento.
Quando si parla di sviluppo sostenibile quindi non si può prescindere da considerare come
fondamentali le condizioni di crescita economica delle attività produttive unite alle strategie per
ridurre sempre di più l’impatto ambientale collegato ad esse.
Per quanto concerne l’ambito produttivo, l’obiettivo della sostenibilità è raggiungibile partendo
dalla corretta applicazione della legislazione ambientale per sviluppare poi iniziative a carattere
volontario che permettano alle imprese di raggiungere risultati di prevenzione e controllo
dell’inquinamento superiori a quelli connessi con il mero rispetto della normativa.
La Commissione Europea ha indicato nelle “tecnologie ambientali” la strada attraverso cui ridurre
l’impatto ambientale delle produzioni. Tali soluzioni, di carattere tecnologico ma anche di tipo
gestionale, possono servire ad incrementare l’efficienza di utilizzo delle risorse naturali, a
consentire l’impiego di risorse rinnovabili e a contenere i rilasci inquinanti nell’ambiente (in termini
di emissioni, scarichi, rifiuti, ecc.), sia tramite approcci end-of-pipe, ovvero mirati a trattare i flussi
di inquinamento generati, sia intervenendo con strategie di tipo preventivo (le cosiddette
“tecnologie più pulite”).
L’impegno delle imprese per realizzare una “riconversione ecologica” delle produzioni può non
essere cosa da poco, richiedendo in alcuni casi anche investimenti importanti il cui peso viene
maggiormente avvertito nelle realtà produttive medio-piccole.
Diventa quindi importante il sostegno che le Pubbliche Amministrazioni possono offrire alle imprese
proattive attraverso erogazione di finanziamenti, semplificazione dei procedimenti amministrativi,
diffusione di informazioni di carattere tecnico-tecnologico e realizzazione di iniziative rivolte ai
consumatori per incrementare la risposta del mercato al miglioramento del profilo ambientale delle
produzioni.
In relazione a tali considerazioni la Regione Emilia-Romagna ha avviato specifiche attività volte
rafforzare la diffusione, sul proprio territorio, di sistemi di produzione sempre più eco-efficienti tra
le imprese dei settori produttivi più rilevanti sia dal punto di vista economico che dell’impatto
ambientale generato.
Nel corso delle attività del 2004 sono stati identificati gli ambiti di approfondimento da sviluppare
nel tempo, secondo una logica di priorità di intervento stabilita in funzione delle ricadute che ogni
azione realizzata avrà per il miglioramento ambientale dei processi e di specifiche situazioni locali
di criticità ambientale, e sono stati messi a punto gli strumenti di supporto per stimolare ed
agevolare l’adozione delle migliori tecnologie disponibili e delle tecnologie più pulite presso le
imprese, partendo dall’analisi degli ambiti individuati come prioritari (ovvero settore
metalmeccanico, allevamenti suinicoli e avicoli, produzione di carta e articoli in carta).
I primi settori produttivi su cui sono stati effettuali gli approfondimenti sono:
- trasformazione dei metalli ferrosi (prima parte)
- fusione dei metalli non ferrosi
- Settore della carta
- Settore zootecnico
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Nel corso delle attività del 2005 è stato operato un ampliamento dei settori produttivi verso i quali
promuovere sistemi di produzione e tecnologie “pulite” e sono stati trattati:
- il settore agroalimentare nelle sue diverse componenti (allevamenti bovini, macellazione
delle carni, trattamento dei sottoprodotti di macellazione, produzione di prosciutti e altri
derivati, produzione di formaggi, produzioni ortofrutticole, produzioni vitivinicole,
produzione di conserve, produzione di pasta, pane e altri prodotti da forno);
- l’industria dei prodotti minerari (per la produzione di cemento e calce);
- il settore tessile;
- il settore calzaturiero.
Nel corso del 2006 è stato approfondito il settore metalmeccanico, mirando a completare le diverse
tipologie di trasformazione dei metalli presenti nel settore.
Per tutti gli ambiti di approfondimento sono stati analizzati:
- processi di lavorazione e relativi aspetti ambientali;
- migliori tecniche disponibili sul mercato per ottenere una riduzione degli impatti
sull’ambiente;
- elementi di applicabilità delle soluzioni migliorative a realtà produttive medio-piccole;
- correlazione, ove pertinente, tra l’adozione delle migliori tecniche indicate per ciascun
settore e il raggiungimento delle prestazioni di prodotto previste dal marchio europeo di
echitettatura ecologica (Ecolabel).
L’ampliamento progressivo degli approfondimenti settoriali realizzati di anno in anno ha lo scopo di
mettere a disposizione informazioni utili, inerenti le possibilità di miglioramento ambientale, per
tutti i processi di rilievo nelle varie realtà emiliano-romagnole e aumentare così le ricadute positive
offerte dalle soluzioni gestionali e tecnologiche prospettate.
In sintesi ad oggi sono stati operati i seguenti approfondimenti con le relative modalità di
diffusione:
Settore Produttivo
Approfondimento e diffusione
trasformazione dei metalli ferrosi
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
trasferibilità alle PMI
sito web
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
trasferibilità alle PMI
sito web
relativi
aspetti
relativi
aspetti
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
trasferibilità alle PMI
correlazioni ecolabel
relativi
aspetti
relativi
aspetti
fusione dei metalli non ferrosi
Produzione e lavorazione della carta
sito web
allevamenti
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
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trasferibilità alle PMI
sito web
monografia settoriale
agroalimentare
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
trasferibilità alle PMI
relativi
aspetti
relativi
aspetti
relativi
aspetti
relativi
aspetti
relativi
aspetti
monografia settoriale
Prodotti minerari
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
trasferibilità alle PMI
correlazioni ecolabel
sito web
tessile
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
trasferibilità alle PMI
correlazioni ecolabel
sito web
calzaturiero
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
trasferibilità alle PMI
correlazioni ecolabel
sito web
Lavorazioni meccaniche
processi di lavorazione e
ambientali;
migliori tecniche disponibili
trasferibilità alle PMI
Al fine di ampliare la diffusione delle informazioni alle imprese e di realizzare un coinvolgimento dei
portatori di interesse, nel 2005 è stato sviluppato e reso attivo il sito web www.tecnologiepulite.it
incentrato sulla promozione delle tecniche di produzione a basso impatto ambientale per i settori
produttivi importanti per l’Emilia-Romagna. Il sito è ha lo scopo di mettere a disposizione di
amministratori, enti di controllo, aziende e cittadini informazioni sui cicli produttivi dei principali
settori regionali, sugli impatti ambientali correlati e sulle soluzioni industriali innovative.
All’interno del sito sono stati evidenziati gli aspetti di carattere territoriale, ovvero le criticità
ambientali caratterizzanti le varie province in relazione agli input e output dei processi industriali
operanti nei diversi territori. Questa sezione può essere di particolare interesse per i decisori
pubblici che dalle informazioni presentate possono trarre indicazioni per la realizzazione di iniziative
locali di sostenibilità. Attraverso gli spazi dedicati ai fornitori, alle domande ricorrenti e a
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segnalazioni di vario tipo (eventi connessi al tema, finanziamenti, ecc.) si è voluto inoltre attivare
un canale informativo privilegiato per i possibili utenti delle migliori tecniche disponibili presentate.
Nel corso del 2006 il lavoro svolto da Ervet ha dato continuità alle attività di ampliamento,
aggiornamento e mantenimento del sito web e ha sviluppato attività di comunicazione e
presentazione dell’iniziativa, in modo da ampliare il più possibile il network di soggetti interessati e
di soggetti attivi nella diffusione delle conoscenze sul tema.
Come ulteriore mezzo di diffusione della conoscenza sul tema delle tecnologie più pulite si sta
sviluppando una collana di manuali tecnici monografici dedicati ai diversi settori di cui sono state
analizzate interazioni ambientali caratteristiche e soluzioni di miglioramento adottabili, anche da
parte di imprese medio-piccole.
Durante l’anno 2005 si è stato creato il manuale dedicato agli allevamenti con l’obbiettivo di
conseguire una maggiore sostenibilità delle produzioni zootecniche ed individuare ed applicare
soluzioni mirate a prevenire o contenere gli impatti ambientali prodotti.
Le attività zootecniche costituiscono, infatti, per l’economia dell’Emilia-Romagna un importante
comparto produttivo da cui, però, si generano impatti sull’ambiente non trascurabili, in particolare
in termini di inquinamento dei corpi idrici (sotterranei e superficiali) ed emissione di gas che
contribuiscono all’effetto serra e alle piogge acide. La monografia quindi si è proposta come
strumento mirato alla diffusione delle tecniche di produzione pulite per le attività legate al settore
degli allevamenti presenti sul territorio regionale.
Inoltre è da sottolineare che la monografia realizzata ha il merito di aver riunito in un unico testo le
varie tecniche a basso impatto ambientale applicabili agli allevamenti, estendendo
l’approfondimento anche ad aspetti legati all’alimentazione ed al benessere degli animali.
Con gli stessi obiettivi, per completare la filiera e data la rilevanza del settore in regione, nel corso
del 2006 è stato prodotto il manuale relativo al settore agroalimentare, analizzandone le diverse
produzioni caratteristiche (macellazione e trasformazione della carne; produzione di latte, latticini e
formaggi; conserviero; settore vinicolo; essiccazione e macinatura cereali; produzione di pane,
pasta e altri prodotti da forno; produzione di caffè).
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Capitolo 2 – GLI APPROFONDIMENTI SETTORIALI
L’analisi di contesto condotta nel 2004 ha indicato quali sono i settori produttivi più importanti, sia
a livello di intera regione che per le singole realtà provinciali. Essi rappresentano quindi il target
delle analisi relative agli aspetti ambientali generati dai processi e alle soluzioni disponibili per
conseguire un miglioramento di tali aspetti.
Gli ambiti di approfondimento trattati nel corso del 2006 hanno riguardato il settore delle
lavorazioni meccaniche.
Le realtà produttive delle province emiliano-romagnole e il
metalmeccanico scelto per le analisi di approfondimento del 2006
settore
Il settore metalmeccanico risulta a livello regionale uno dei più rilevanti sia in termini occupazionali
che in termini di numerosità delle aziende. Anche i dati economici relativi al valore aggiunto e
investimenti confermano l’elevato grado di attività del settore.
Regione Emilia-Romagna
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
0
Allev. Animali
Estraz. Petolio
Ind. estrattive
Ind. alimentari
Ind. tabacco
Ind. tessili
Vestiario
Prep. concia e
Ind. legno
Fabbr. carta
Editoria stampa
Fabbr. di coke,
Prod. chimici
Art. gomma e
minerali non
Prod. metalli
Lav. in metallo
macchine
per ufficio
Elettriche
radiotelevisivi
app. medicali
autoveicoli,
trasporto
Fabbr. mobili,
riciclaggio
Prod. e distrib.
Smalt. rifiuti
2.000
1991
1996
2001
L’analisi dei dati economici caratterizzanti l’industria manifatturiera delle varie Province dell’EmiliaRomagna mette in luce l’importante ruolo rivestito ovunque dalle produzioni meccaniche, infatti
come si legge nella tabella seguente a livello provinciale il settore caratterizza l’economia di tutte le
Province.
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Settori rilevanti a livello provinciale (analisi su dati ISTAT 2001)
Provincia
Piacenza
Parma
Reggio Emilia
Modena
Bologna
Forlì-Cesena
Rimini
Ravenna
Ferrara
Settori rilevanti
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Specializzazione nel contesto provinciale
metalmeccanico
agro-alimentare
legno e mobili
energetico
agro-alimentare
metalmeccanico
legno e mobili
carta
metalmeccanico
agro-alimentare
minerali non metalliferi
abbigliamento e tessile
legno e mobili
carta
metalmeccanico
agro-alimentare
minerali non metalliferi
biomedicale
abbigliamento e tessile
carta
energetico
metalmeccanico
agro-alimentare
editoria e stampa
biomedicale
preparazione e concia cuoio
carta
legno e mobili
energetico
metalmeccanico
agro-alimentare
legno e mobili
preparazione e concia cuoio
abbigliamento
metalmeccanico
agro-alimentare
legno e mobili
abbigliamento
preparazione e concia cuoio
biomedicale
editoria e stampa
metalmeccanico
agro-alimentare
abbigliamento
legno
minerali non metalliferi
metalmeccanico
abbigliamento
agro-alimentare
legno
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Macchine utensili e di precisione
Produzione salumi
Fabbricazione porte e finestre
Produzione e distribuzione energia elettrica
Produzione formaggio, salumi e conserve
Produzione macchine lavorazione alimentari
Fabbricazione porte e finestre
Fabbricazione articoli in carta/cartone
Produzione macchine agricole
Produzione formaggio e salumi
Produzione piastrelle e lastre in ceramica
Confezionamento vestiario
Fabbricazione porte, finestre e mobili
Fabbricazione pasta carta e articoli in carta/cartone
Lavorazioni meccaniche
Produzione formaggi e salumi
Produzione piastrelle e lastre in ceramica
Articoli in plastica e apparecchi elettromedicali
Confezionamento vestiario
fabbricazione articoli in carta/cartone
Produzione e distribuzione energia elettrica
Fabbricazione macchine automatiche ed elettriche
Produzione formaggi e salumi
Attività di editoria e stampa
Articoli in plastica e apparecchi elettromedicali
Fabbricazione borse e articoli di viaggio
fabbricazione articoli in carta/cartone
Fabbricazione porte, finestre e mobili
Produzione e distribuzione energia elettrica
Fabbricazione macchine
Produzione carne e conserve
Fabbricazione porte, finestre e poltrone
Fabbricazioni parti e accessori per calzature
Confezionamento vestiario
Produzione macchine elaborazione legno
Produzione carne e conserve
Fabbricazione porte e finestre ed elementi per edilizia
Confezionamento vestiario
Fabbricazioni articoli da viaggio, borse e sellerie
Fabbricazione articoli in plastica
Attività di editoria e stampa
Fabbricazione macchine
Produzione carne e conserve
Confezionamento vestiario
Fabbricazione porte e finestre ed elementi per edilizia
Produzione ceramica per usi domestici e ornamentali
Fabbricazione macchine
Confezionamento vestiario
Produzione conserve
Fabbricazione porte e finestre
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
I processi produttivi tipici del settore metalmeccanico, i relativi aspetti
ambientali e le opzioni tecnico-gestionali di miglioramento
Come emerso dall’analisi dei dati economici, il settore metalmeccanico riveste una grande
importanza in Emilia-Romagna con numerose imprese operanti in questo comparto in tutte le
province.
Il settore risulta ricco di specifiche produzioni a seconda della tipologia di trasformazioni realizzate
e delle caratteristiche del prodotto finito. Ciò rende utile un’identificazione puntuale delle
lavorazioni svolte e degli aspetti ambientali generati al fine di indirizzare in maniera più specifica
l’individuazione delle idonee soluzioni di miglioramento ambientale.
Nel 2004 sono state affrontate le fasi di produzione e trasformazione dei metalli attraverso un
primo approfondimento di dettaglio in merito agli impatti ambientali generati e alle soluzioni
tecnologiche e gestionali indicati come più idonee al contenimento degli stessi in un’ottica di
controllo e prevenzione integrata dell’inquinamento.
L’attività relativa ai metalli ferrosi si è composta di una serie di processi specifici ciascuno
caratterizzato da lavorazioni peculiari che hanno riguardato: la produzione di acciaio al forno
elettrico; il rivestimento metalli; la trasformazione dei metalli e le lavorazioni meccaniche.
Nel corso del 2006 è stato completato il quadro del settore approfondendo le fasi delle diverse
lavorazioni meccaniche. In particolare sono state oggetto di studio le seguenti trasformazioni che
comprendono nelle fasi di processo le diverse lavorazioni meccaniche :
- lavorazione a caldo;
-
lavorazione a freddo;
-
trafilatura;
-
rivestimento;
-
sgrassaggio;
-
verniciatura.
Le aziende che operano nel settore metalmeccanico possono avere processi produttivi composti da
una o più tipologie di trasformazione, gli approfondimenti effettuati comprendono le diverse fasi di
lavorazione meccanica con l’obiettivo di coprire l’ampio spettro di lavorazioni che possono essere
presenti nelle diverse fasi di produzione di oggetti meccanici.
Le diverse lavorazioni trattate di seguito e comprese nei processi di trasformazione possono essere
utilizzate dalle aziende separatamente in relazione alla specificità della produzione e possono
inoltre essere distribuite in diverse fasi del processo produttivo in relazione alla tipologia e alle
caratteristiche del prodotto che l’azienda metalmeccanica deve ottenere
Per ogni tipologia di trasformazione si è proceduto a ricostruire i diagrammi di flusso che associano
alle singole fasi di lavoro i flussi (di materia ed energia) in ingresso ed in uscita, esplicitando così i
fattori ambientali correlati alle diverse fasi di processo.
I dettagli relativi agli specifici aspetti ambientali sono stati quindi analizzati per ogni fase di
lavorazione riportata nei diagrammi di flusso: in apposita tabella sono state esplicitate le peculiari
interazioni ambientali che ogni lavorazione di ciascun processo tipo genera con l’ambiente.
I fattori ambientali che sono stati considerati sono:
- consumo di materie prime, compreso l’impiego di sostanze pericolose;
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Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
-
consumi energetici;
consumi idrici;
emissioni atmosferiche;
produzione di rifiuti;
rumore;
scarichi liquidi;
odori;
contaminazione del suolo;
campi elettromagnetici;
traffico.
I processi produttivi tipo delle fasi di lavorazione considerate, in forma di diagrammi di flusso, e le
relative tabelle descrittive degli aspetti ambientali generati sono riportati nell’Allegato 1.
Nei paragrafi successivi sono stati sinteticamente inquadrati le fasi produttive analizzate, i relativi
aspetti ambientali e le opzioni tecnologiche e gestionali di miglioramento segnalate nei documenti
di riferimento.
I risultati di tali approfondimenti sono riportati in dettaglio nell’Allegato 2.
Lavorazione a caldo
Nel processo di trasformazione tramite laminazione a caldo sono state comprese le seguenti fasi di
lavorazione:
-
-
-
-
condizionamento dei semilavorati/scriccatura - trattamento atto a eliminare i
difetti superficiali di semilavorati siderurgici prima del processo di trasformazione a caldo
mediante sfiammatura ;
rettifica/smerigliatura - operazione di lavorazione meccanica di finitura nella quale,
con l'uso di una mola abrasiva, si asportano quantità minime di metallo al fine di ottenere
prodotti con strette tolleranze dimensionali e buona finitura superficiale;
riscaldo del semilavorato – trattamento mirato a portare il materiale alle opportune
temperature per la laminazione;
discagliatura - operazione di rimozione a caldo dello strato di ossido superficiale delle
billette ottenuta mediante getto di acqua o aria ad alta pressione;
laminazione - deformazione a caldo di metalli, atta a produrre tubi, nastri, lamiere,
fogli, barre o vergella. L'insieme delle gabbie di laminazione in sequenza si definisce
treno. Questo processo può essere seguito dalle operazioni di fucinatura (lavorazione
plastica di un pezzo metallico mediante la quale si dà a esso la forma voluta portandolo a
una determinata temperatura e sottoponendolo a pressioni dinamiche (martello, mazza,
maglio, berta) o statiche (pressa)) e stampaggio (lavorazioni per deformazione plastica
dei metalli o di altri materiali, sia a freddo, sia a caldo, per la riproduzione in serie di
pezzi, in cui l'utensile di lavoro è detto stampo) del materiale;
finitura – Le operazioni di finitura comprendono diverse lavorazioni quali:
sbavatura: operazione meccanica che si esegue alle estremità dei tubi o di altri
manufatti per eliminare le frange di metallo prodottesi durante il taglio alla sega;
smussatura: operazione meccanica con utensile atta a preparare le estremità
dei manufatti (tubi, lamiere ecc.) per la successiva saldatura;
taglio (tornitura: taglio ottenuto mediante moto rotatorio del pezzo metallico
mentre il tagliente penetra nel materiale del pezzo e ne stacca la parte in
eccesso formando così un truciolo;fresatura e foratura: taglio ottenuto
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-
mediante moto rotatorio del tagliente; cesoiatura: taglio con lame di lamiere e
profilati),
calandratura: operazione per spianare o curvare lamiere o tubi metallici
saldatura: collegamento per fusione di parti solide che realizza la continuità del
materiale fra le parti che vengono unite;
preparazione dei rulli per la laminazione e trattamento delle acque - fase comune
Le lavorazioni suddette richiedono come risorse in ingresso al processo (input):
- consumi di materie prime costituite da prodotti semilavorati, oli, e sostanze pericolose come
detergenti e flocculanti;
- consumi energetici rappresentati da energia elettrica e combustibili;
- consumi idrici dovuti all’utilizzo dell’acqua di processo e di raffreddamento.
Gli output generati dal processo riguardano:
-
produzione di rifiuti costituiti da scorie metalliche, sfridi, scorie dei forni, materiale refrattario,
oli usati e fanghi;
-
Emissioni atmosferiche quali polveri contenenti metalli (ossidi di ferro, cromo, nichel, piombo,
rame), emissioni derivanti dal processo di combustione per il riscaldo dei forni ( NOx, SOx, CO,
idrocarburi);
-
Scarichi liquidi composti da reflui contenenti scorie ferrose e oli (da contatto con i macchinari o
perdite).
Le principali soluzioni tecniche per il miglioramento degli aspetti ambientali prodotti riguardano:
-
recupero e riutilizzo dei metalli di scarto dai filtri, dalla separazione dei solidi sospesi nelle
acque e dai fanghi;
sistemi di trattamento dei gas e abbattimento delle polveri, utilizzo di bruciatori a basse
emissioni;
recupero di calore nei forni, riduzione delle perdite di calore;
riduzione del consumo di acqua tramite operazioni in sistemi a circuito chiuso.
Lavorazione a freddo
Nel processo di trasformazione tramite laminazione a freddo sono state comprese le seguenti fasi
di lavorazione:
-
-
-
decapaggio - trattamento atto a eliminare gli strati di ossidi superficiali formatisi
durante la lavorazione. Viene eseguito immergendo i prodotti in bagni chimici atti a
sciogliere o distaccare gli ossidi, minimizzando la dissoluzione del metallo base;
laminazione - deformazione a freddo di metalli, atta a produrre tubi, nastri, lamiere,
fogli, barre o vergella. L'insieme delle gabbie di laminazione in sequenza si definisce
treno. Questo processo può essere seguito dalle operazioni di fucinatura (lavorazione
plastica di un pezzo metallico mediante la quale si dà a esso la forma voluta portandolo a
una determinata temperatura e sottoponendolo a pressioni dinamiche (martello, mazza,
maglio, berta) o statiche (pressa)) e stampaggio (lavorazioni per deformazione plastica
dei metalli o di altri materiali, sia a freddo, sia a caldo, per la riproduzione in serie di
pezzi, in cui l'utensile di lavoro è detto stampo) del materiale;
sgrassaggio – (si veda approfondimento nei paragrafi successivi);
ricottura - trattamento termico che consiste nel portare il materiale ad una temperatura
vicina a quella di trasformazione austenite-ferrite per un tempo sufficiente a modificare la
struttura e ridurre la durezza. Viene utilizzata in generale per migliorare la lavorazione
all'utensile e la deformabilità a freddo dell'acciaio;
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Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
-
-
-
tempra - operazione di trattamento termico che consiste nel portare l'acciaio alla
temperatura di austenitizzazione1 e nel raffreddarlo poi con i mezzi di spegnimento più
opportuni (acqua, olio, sali, ecc.) in modo da provocare la formazione di martensite;
finitura – Le operazioni di finitura comprendono diverse lavorazioni quali:
sbavatura: operazione meccanica che si esegue alle estremità dei tubi o di altri
manufatti per eliminare le frange di metallo prodottesi durante il taglio alla sega;
smussatura: operazione meccanica con utensile atta a preparare le estremità
dei manufatti (tubi, lamiere ecc.) per la successiva saldatura;
taglio (tornitura: taglio ottenuto mediante moto rotatorio del pezzo metallico
mentre il tagliente penetra nel materiale del pezzo e ne stacca la parte in
eccesso formando così un truciolo;fresatura e foratura: taglio ottenuto
mediante moto rotatorio del tagliente; cesoiatura: taglio con lame di lamiere e
profilati),
calandratura: operazione per spianare o curvare lamiere o tubi metallici
saldatura: collegamento per fusione di parti solide che realizza la continuità del
materiale fra le parti che vengono unite;
preparazione dei rulli per la laminazione e trattamento delle acque - fasi comuni.
Le lavorazioni suddette richiedono come risorse in ingresso al processo (input):
- consumi di materie prime costituite da agenti di decapaggio (HCl, oli anticorrosivi,H2SO4,
Ca(OH)2, HNO3, HF, H2O2), oli per le emulsioni, detergenti per lo sgrassaggio, gas inerti H2
N2, fluido per la tempra, imballaggi;
- consumi energetici rappresentati da energia elettrica e combustibili;
- consumi idrici dovuti all’utilizzo dell’acqua di processo e di raffreddamento e utilizzo di acqua
industriale (demineralizzata per le emulsioni).
Gli output generati dal processo riguardano:
-
produzione di rifiuti costituiti da scorie metalliche, sfridi, oli usati, fanghi, fluidi di tempra e di
raffreddamento esausti, imballaggi;
-
Emissioni atmosferiche quali polveri contenenti metalli, fumi alcalini, gas contenenti S02 e NOx;
-
Scarichi liquidi composti da reflui contenenti scorie ferrose e grassi.
Le principali soluzioni tecniche per il miglioramento degli aspetti ambientali prodotti riguardano:
-
Rigenerazione e recupero degli acidi;
-
recupero e riutilizzo dei metalli di scarto dai filtri, dalla separazione dei solidi sospesi nelle
acque, dai fanghi;
sistemi di trattamento dei gas e abbattimento delle polveri, utilizzo di bruciatori a basse
emissioni;
recupero di calore nei forni, riduzione delle perdite di calore;
riduzione del consumo di acqua tramite operazioni in sistemi a circuito chiuso.
-
1
AUSTENITE: Tipo di struttura cristallina del ferro e degli acciai generalmente stabile solo a temperatura
elevate. L'aggiunta di opportuni elementi, ad esempio il nichel, può renderla stabile anche a temperatura
ambiente.
13
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Trafilatura
Nel processo di trasformazione tramite trafilatura sono state comprese le seguenti fasi di
lavorazione:
- discagliatura e decapaggio meccanico (operazione di rimozione a caldo dello strato
di ossido superficiale delle billette ottenuta mediante getto di acqua o aria ad alta
pressione, il decapaggio meccanico sfruttando la fragilità dell'ossido rispetto alla tenacità
del metallo, viene eseguito indirizzando getti d'aria a pressione contenenti sabbia o
sferette metalliche sulla superficie del prodotto da trattare (sabbiatura o pallinatura);
- decapaggio (trattamento atto a eliminare gli strati di ossidi superficiali formatisi durante
la lavorazione. Viene eseguito immergendo i prodotti in bagni chimici atti a sciogliere o
distaccare gli ossidi, minimizzando la dissoluzione del metallo base);
- trafilatura (il trafilato è un prodotto avente differente forme di sezione retta, ottenuto
per deformazione a freddo senza asportazione di materiale. Questa lavorazione conferisce
al prodotto particolari caratteristiche di forma, precisione dimensionale e strato
superficiale, generalmente si tratta di barre tubi o fili tondi);
- ricottura e patentamento (trattamento di tempra con bagni di piombo che viene
applicato ai fili di acciaio che devono avere particolari caratteristiche di resistenza).
Le lavorazioni suddette richiedono come risorse in ingresso al processo (input):
- consumi di materie prime costituite da materiali abrasivi, acidi (HCl,H2SO4) H2 inibitori,
lubrificanti alcalini e additivi, emulsioni, piombo, gas inerti H2 N2, oli;
- consumi energetici rappresentati da energia elettrica e combustibili;
- consumi idrici dovuti all’utilizzo dell’acqua di processo e di raffreddamento e di diluizione dei
lubrificanti.
Gli output generati dal processo riguardano:
-
produzione di rifiuti costituiti da scorie metalliche, sfridi, oli usati, fanghi, bagni di piombo e
bagni acidi esauriti;
-
Emissioni atmosferiche quali polveri contenenti metalli, aerosol (HCl, H2SO4), prodotti di
combustione;
-
Scarichi liquidi composti da reflui contenenti scorie ferrose, grassi e piombo.
Le principali soluzioni tecniche per il miglioramento degli aspetti ambientali prodotti riguardano:
-
rigenerazione e recupero degli acidi;
recupero e riutilizzo dei lubrificanti;
sistemi di trattamento dei gas e abbattimento;
riduzione del consumo di acqua tramite operazioni in sistemi a circuito chiuso;
corretta gestione del bagno di piombo e dei rifiuti contenti piombo.
Rivestimento
I trattamenti di rivestimento dei metalli erano stati approfonditi nel 2004 per quanto riguarda i
processi di zincatura e cromatura. Altre tipologie di processi galvanici sono l’alluminatura e la
stagnatura.
I processi di rivestimento metalli comprende le attività di:
- sgrassaggio;
- decapaggio;
- lavaggio dei pezzi metallici,
- flussaggio ed essiccazione degli stessi
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Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
- rivestimento;
- finitura.
Gli aspetti ambientali legati ai diversi processi galvanici sono gli stessi per tutte le tipologie di
processo e riguardano i consumi energetici e di materie prime (comprese sostanze pericolose),
consumi idrici per le diluizioni e per i lavaggi, reflui derivanti dai bagni di sgrassaggio, emissioni
atmosferiche dai forni e dal riscaldamento dei bagni.
Le tecnologie di miglioramento applicabili sono: riutilizzo e riciclaggio dei fanghi oleosi; sgrassaggio
biologico con pulizia in situ; recupero per evaporazione della frazione di acido libero dai liquidi di
decapaggio esausti; separazione delle vasche del decapaggio dallo strippaggio per il riutilizzo dei
liquidi di strippaggio esausti; lavaggio statico o a cascata, ovvero mediante l’immersione dei pezzi
metallici in una o più vasche che contengono acqua per evitare il trascinamento di materiale nelle
vasche dei bagni successivi; rigenerazione in situ della soluzione di flussaggio utilizzando H2O2;
impiego di scambiatori a tubo e mantello per recuperare calore dai fumi di combustione.
Sgrassaggio-Sverniciatura
La finalità principale delle operazioni di sgrassaggio/sverniciatura è quella di ottenere una
superficie completamente priva di contaminanti siano essi solidi (polvere, ossidi, grasso, sali,
vernici, inchiostri) o fluidi (es. oli); tale pulizia non solo migliora l’aspetto estetico del pezzo ma è
requisito necessario ad operazioni di finitura quali ad esempio l’applicazione di vernici, inchiostri,
adesivi, resine o sostanze plastiche.
La tecnica tradizionale più comune si basa sull’utilizzo di solventi, con i quali si formano bagni in
cui sono immersi i pezzi da trattare. Le impurità sono allontanate per soluzione nella fase solvente
e per deposizione; i pezzi sono poi fatti asciugare grazie all’elevata volatilità dei solventi mentre la
soluzione è riutilizzata fino al raggiungimento di un grado di contaminazione tale da precluderne
un ulteriore utilizzo.
L’ input tipico del processo di sopra descritto di sgrassaggio è il consumo di sostanze pericolose, in
particolare solventi.
Per quanto riguarda gli output si individuano come principali:
•
le emissioni atmosferiche di COV (composti organici volatili) determinate dall’elevata
volatilità dei solventi sia in fase di immersione (in particolare per le vasche aperte) che di
asciugatura. Collegato a questo aspetto vi può essere anche quello degli odori;
•
la produzione di rifiuti pericolosi (solvente esausto, imballaggi vuoti di solvente, fanghi di
sgrassaggio) ingenti soprattutto in caso non vi sia depurazione e riciclo del solvente stesso;
•
il rischio incendio determinato dallo stoccaggio e utilizzo di prodotti infiammabili (solventi).
Diverse sono le opzioni tecnologiche e i prodotti sgrassanti a minor impatto ambientale che
possono essere utilizzati per l’attività di sgrassaggio/sverniciatura. Grazie ad esse è possibile
ridurre o anche annullare il consumo di sostanze pericolose, la produzione di rifiuti pericolosi e
l’immissione in atmosfera di composti organici volatili.
L’ampia gamma di tali tecnologie/prodotti permette di coprire una vasta combinazione di necessità
di sgrassaggio quanto a substrato, grado e tipo di contaminazione, necessità di pulizia, etc.
15
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Tra i prodotti a minor impatto ambientale utili all’attività di sgrassaggio ricordiamo:
- soluzioni semiacquose: costituite da miscele di solventi e acqua addizionate ad additivi vari
(tensioattivi, inibitori di corrosione, etc.) rappresentano la soluzione più vicina a quella
tradizionale permettendo però di ridurre in modo significativo gli impatti determinati da un
utilizzo esclusivo di solventi;
- soluzioni acquose acide o basiche: si tratta di soluzioni acquose a pH acido o basico. Non
sono presenti solventi. Gli impatti ambientali legati a queste tecnologie sono legate in
particolare agli scarichi idrici.
Molte altre sono le tecnologie alcune ad un buon grado di maturazione, altre più innovative,
utilizzabili nello sgrassaggio industriale:
- ultrasuoni e megasuoni: sfruttano le capacità di onde soniche ad alta e altissima frequenza
di aggredire e permettere il distacco delle particelle di contaminante dal substrato. Sono
utilizzati soprattutto in soluzioni acquose, i consumi energetici possono essere significativi;
- macchine lavatrici automatiche: possono funzionare con miscela solventi, semi acquose o
acquose. Sono sistemi integrati chiusi che permettono la depurazione e riutilizzo della
soluzione e sono dunque in grado di abbattere notevolmente i consumi di solventi e gli
impatti correlati. Possono comprendere al loro interno sistemi ad ultrasuoni, a pressione,
ecc.;
- processi abrasivi: sono sistemi che sfruttano le proprietà di abrasione di diverse tipologie di
materiali (plastica, bicarbonato, amido, CO2 solida, etc.) sparati ad alta velocità attraverso
flussi d’aria o acqua sul pezzo per distaccare ruggine, vernice (etc). I processi a secco
possono determinare emissioni significative di polveri;
- getti ad alta e bassa pressione: funzionano con un principio del tutto simile a quello dei
sistemi abrasivi, in questo caso però è l’acqua che nell’impatto ad elevate pressioni con il
pezzo da trattare ne permette il distacco dal contaminante. Nel caso non ci sia un sistema
di depurazione e ricircolo può determinare consumi idrici consistenti;
- lavaggio a vapore: l’elevata temperatura e la pressione di impatto con il substrato da
trattare permettono la pulizia da grassi, particolato, oli, ecc.;
- plasma: sistema ad alta tecnologia utilizzato perlopiù nell’industria elettronica per
l’asportazione di film sottili di contaminanti organici che vengono ossidati da gas (ossigeno
e/o gas inerti) sottoforma di ioni (plasma) a CO2 e H2O;
- fluido supercritico: è utilizzata normalmente CO2 che ad elevate temperature e pressioni ha
caratteristiche intermedie tra i gas e i liquidi e capacità solventi dell’esano con le quali è
possibile, come in un normale sistema a solvente, pulire la superficie del substrato. È un
sistema ad alta tecnologia che può essere energivoro;
- laser: vaporizza residui di vernice, particolato, grassi dalla superficie del substrato
permettendone una pulizia di elevato grado;
- UV/ozono: utilizzato per l’asportazione di film sottili di contaminanti organici che vengono
ossidati dalle onde UV e dall’ozono;
- xenon: utilizzato per l’asportazione di film sottili di contaminanti organici l’impulso luminoso
riscalda gli strati di contaminante fino alla rottura dei legami e al distacco;
- termosverniciatura: consiste nella combustione in forno dello strato verniciante, determina
emissioni di COV;
- letto fluido: combina l’effetto termico della termosverniciatura a quello abrasivo di particelle
solide che costituiscono il letto fluido. È un processo ad elevato consumo energetico;
- sale fuso: si tratta di sale fuso ad alta temperatura in grado di aggredire spessi strati di
contaminante quali vernice, inchiostro, rivestimenti plastici. Gli impatti più rilevanti sono il
consumo di energia e le emissioni di vapori;
- azoto liquido: liquido a bassissime temperature rende fragile e rompe lo strato verniciante.
È collegato ad un sistema abrasivo che permette l’allontanamento delle scaglie di vernice.
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Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Verniciatura
Come altri trattamenti di finitura anche la verniciatura ha una duplice principale funzione, di
protezione ed estetica.
Le fasi del processo di verniciatura sono sostanzialmente due: l’applicazione e l’indurimento del
film verniciante.
A secondo delle diverse tecnologie presenti nel mercato queste due fasi possono essere differenti.
Per ciò che concerne l’applicazione le combinazioni tecniche – prodotto verniciante possono essere
innumerevoli e sono di seguito sintetizzate le principali. L’applicazione può essere:
- applicata con pistole che possono essere dotate di sistema:
• ad aria compressa, airless, elettrostatico: per vernici allo stato liquido (es. a
solvente)
• alla fiamma: con vernice in polvere;
• elettrostatico: con vernici in polvere;
- per immersione: per vernice in polvere, autoforetiche, vernici a elettrodeposizione,
- spray: EBC, UV,
- con lame o rulli applicatori: per vernici plastisol, EBC, UV.
L’indurimento del film verniciante dipende in larga parte dalle caratteristiche specifiche del
prodotto verniciante.
Per i prodotti più comuni (vernici a solvente, altosolido e a base acquosa) l’indurimento dello strato
avviene per evaporazione del solvente (organico o acquoso) sia a temperatura ambiente che
controllata.
Per le vernici in polvere e per i plastisol sono utilizzati forni a infrarosso o convenzionali, dopo
essere stata portata ad alte temperature inizia per queste vernici la polimerizzazione mentre il
processo di indurimento termina con il raffreddamento.
Infine per le vernici EBC e UV sono rispettivamente necessarie lampade a fasci elettronici e ad
ultra violetto, mentre per le vernici autoforetiche l’indurimento avviene per reazione ossidoriduttiva.
Le principali risorse di cui l’attività di verniciatura necessita sono:
- consumi di sostanze pericolose: sono prevalentemente costituite dalle stesse vernici o dai solventi
utilizzati per la diluizione;
- consumi energetici: per quanto riguarda l’energia elettrica i più tipici sono quelli necessari al
funzionamento delle macchine che applicano lo strato verniciante (pistole, rulli applicatori,
carroponte per immersione pezzi, etc.) ovvero quelli derivanti dal funzionamento di lampade EB o
UV. Possono essere più rilevanti i consumi di energia (elettrica o combustibili) necessari per la fase
di indurimento quali forni o ambienti a temperatura controllata. Consumo di combustibili è altresì
presente in impianti di elevate dimensioni per il funzionamento di combustori termici.
I principali output del processo sono invece:
-
Emissioni atmosferiche: rappresentano l’impatto più significativo soprattutto per la vasta
diffusione di vernici a base di solvente che determinano l’emissioni di elevati quantitativi di
composti organici volatili (COV).
Rifiuti: si tratta di rifiuti perlopiù pericolosi costituiti da morchie di verniciature, imballaggi e
stracci contaminati di vernice e solventi, carboni attivi e filtri a secco esausti.
17
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Le opzioni gestionali e tecnologiche adottabili dalle aziende metalmeccaniche che effettuano la
verniciatura riguardano:
- l’utilizzo di prodotti vernicianti a basso contenuto di COV quali:
• vernici a base acquosa;
• vernici ad alto solido;
• vernici in polvere;
• plastisol;
• vernici autoforetiche;
• vernici UV e EBC;
• vernici a elettrodeposizione.
- l’utilizzo di tecniche di applicazione a maggiore efficienza in grado di ridurre i consumi di sostanze
pericolose e la conseguente produzione di rifiuti ed emissioni atmosferiche. In particolare le
tecniche di atomizzazione ad elevata efficienza sono:
• airless;
• mista;
• HVLP;
• alla fiamma;
• elettrostatica a pistola.
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Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Correlazioni tra stati ambientali locali e impatti caratteristici delle lavorazioni
meccaniche
Le lavorazioni meccaniche sono caratteristiche delle diverse realtà produttive emiliano-romagnole
e generano aspetti ambientali comuni a tutti i processi di trasformazione dei metalli.
In particolare i principali aspetti ambientali che caratterizzano i processi del comparto i seguenti:
-
consumi idrici;
consumi energetici sia in termini di energia termica che di energia elettrica;
produzione di reflui contenti metalli e sostanze oleose;
emissioni atmosferiche;
produzione di rifiuti;
utilizzo di sostanze pericolose.
Tali aspetti contribuiscono a generare situazioni di criticità che si riscontrano in modo abbastanza
diffuso su tutto il territorio regionale, quali:
- abbassamento della falda a seguito dei prelievi di acque sotterranee;
- scadente qualità dell’aria dovuta alla presenza di inquinanti prodotti da processi di
combustione (NOx, SOx, polveri sottili);
- produzione di rifiuti da trattamenti e lavorazioni meccaniche;
- elevati consumi di energia elettrica e termica.
Queste considerazioni mettono in evidenza l’importanza degli approfondimenti effettuati sulle
possibilità di miglioramento ambientale dei processi meccanici e di sviluppare iniziative di sostegno
allo sviluppo di produzioni pulite in tale settore in quanto:
- ci si rivolge ad un ampio insieme di imprese;
- si può rispondere a problematiche ambientali diffuse e non specifiche solo di alcuni
territori.
Le correlazioni esistenti tra l’Ecolabel e le migliori tecniche e tecnologie
disponibili
La collaborazione con il mercato è sicuramente una delle linee strategiche attraverso cui creare
modelli di produzione e consumo più sostenibili e il marchio Ecolabel è una via per mettere in
campo tali strategie permettendo al consumatore finale di identificare quei prodotti che soddisfano
specifici requisiti di prestazione ambientale.
Tutti i sistemi di etichettatura ecologica, siano essi rivolti al consumatore finale come l’Ecolabel o
siano un mezzo di comunicazione tra aziende come la DAP – dichiarazione ambientale di prodotto,
sono strumenti volontari funzionali a trasmettere alle parti interessate una “radiografia ambientale”
di un determinato prodotto che consente di effettuare scelte consapevoli di acquisto.
Oltre al livello di prestazione ambientale raggiunto, un ulteriore criterio di scelta è dato dalle
modalità con cui si è pervenuti a tale risultato: soluzioni a carattere preventivo e tecnologie ecoefficienti solitamente consentono di raggiungere elevati livelli prestazionali e di migliorare il profilo
ambientale di un prodotto in funzione di diversi fattori di impatto. Questo tipo di opzioni di
miglioramento dovrebbe essere quindi privilegiato non solo dagli stakeholders sensibili alla
tematica della tutela ambientale ma anche da parte degli stessi produttori in quanto si
incrementano i vantaggi ottenibili: oltre al vantaggio esterno di competizione con altri prodotti
meno eco-compatibili possono essere infatti realizzati, a parità di risultato prestazionale sul
19
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
prodotto, benefici interni in termini di risparmio, efficace rispetto della normativa, miglioramento
degli aspetti di sicurezza, ecc.
La disponibilità di informazioni in merito alle migliori tecnologie disponibili o a tecnologie innovative
e più pulite permette pertanto alle imprese di orientarsi per identificare le modalità con cui
raggiungere nuovi livelli di prestazione ambientale delle produzioni e sfruttare al meglio le
potenzialità di risparmio economico e di mercato.
Esplicitando le correlazioni tra i requisiti prestazionali richiesti alle varie categorie di prodotto per
cui è possibile assegnare il marchio Ecolabel e le diverse opzioni di miglioramento ambientale
identificate per i diversi processi produttivi si vuole agevolare l’individuazione da parte delle
imprese delle più idonee soluzioni che possano essere sfruttate anche a livello di mercato. In
questo modo l’impegno al miglioramento ambientale viene supportato anche da un ritorno in
termini di immagine e di comunicazione, superando la dimensione dell’adeguamento normativo per
entrare in quella di una vera e propria scelta di marketing.
Relativamente alle lavorazioni meccaniche questo tipo di analisi è stata affrontata per la
produzione di elettrodomestici.
- Per ciò che concerne i vari settori ISTAT che compongono complessivamente il cosiddetto
settore metalmeccanico, possono essere ricercate correlazioni tra le BAT (soluzioni
gestionali e tecniche funzionali al conseguimento di miglioramenti ambientali nei processi
produttivi) indicate dai documenti di riferimento settoriali ed i criteri ecologici stabiliti per
prodotti finiti che derivano, in tutto o in parte, dalle lavorazioni metalmeccaniche, ovvero
elettrodomestici e apparecchiature elettroniche.
- Nello specifico, l’approfondimento analitico mirato a verificare come le BAT individuate
per il settore metalmeccanico possano contribuire al soddisfacimento dei criteri ecolabel è
stato effettuato per le seguenti categorie di prodotto: aspirapolvere; lavastoviglie;
lavatrice; frigorifero; televisore; personal computer; computer portatile.
- In tabella sono stati elencati i principali criteri ecolabel stabiliti per ognuna delle categorie
di prodotto prese in esame in correlazione con il settore metalmeccanico
Criterio
prestazionale
Aspirapolvere
definito
Efficienza
energetica
Consumo
idrico
Consumo
detersivi
Rumore
Ritiro e
riciclaggio
Estensione
durata di vita
Potenziale di
riduzione
dell’ozono
Potenziale di
riscaldamento
globale
Emissioni
elettromagnetiche
Mercurio
Categoria prodotto
Lavatrice
Lavastoviglie
Frigorifero
Televisione
Personal
computer
Portatile
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
20
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Tra i criteri più importanti si sottolineano in particolar modo quelli relativi all’efficienza energetica,
all’estensione della durata di vita utile (compresa la possibilità e facilità di trovare e montare pezzi
di ricambio) e alla possibilità, una volta giunti a fine vita del prodotto, di poter facilmente
suddividere i diversi componenti e materiali ai fini di massimizzare il recupero delle parti
valorizzabili. Con l’esclusione di televisori e frigoriferi, un altro criterio importante per tutti gli
elettrodomestici e le apparecchiature elettroniche è l’intensità rumorosa.
Altri importanti criteri sono quelli dell’efficienza idrica e del consumo di sostanze detergenti per
lavatrici e lavastoviglie. Per quanto riguarda computer fissi e portatili particolare attenzione è data
alle emissioni elettromagnetiche mentre per ciò che concerne i frigoriferi significativa importanza
riveste la tipologia di gas di raffreddamento utilizzati (in relazione al potenziale di riduzione
dell’ozono e di riscaldamento globale ad essi associati).
Come si può ben capire, la soddisfazione di tali criteri dipende dalla progettazione (ecodesign)
delle apparecchiature in relazione alle diverse parti (meccaniche ed elettriche), dal software di
gestione, dai materiali o sostanze utilizzate nella composizione dei pezzi, dalla presenza di parti
schermanti, dall’adeguatezza di istruzioni per l’uso, ecc.
Se quindi può risultare importante, ai fini del marchio ecologico, la qualità di un determinato
metallo dotato di caratteristiche quali leggerezza o resistenza in grado di migliorare le prestazioni
complessive dell’apparecchiatura (es. durata della vita, ritiro e riciclaggio), non è individuabile
alcuna relazione con le tecnologie che hanno permesso di fondere e modellare il pezzo. Non
esistono dunque punti di incontro tra i criteri ecolabel visti (dipendenti dalla progettazione in senso
lato dell’apparecchiatura) e le tecnologie industriali di trasformazione dei pezzi metallici utilizzati
per la costruzione delle medesime categorie di prodotto.
Elementi di trasferibilità alle piccole e medie imprese
Gli impatti ambientali prodotti dalle attività industriali risultano importanti sia quando sono generati
dalle realtà produttive di grandi dimensioni impegnate in processi produttivi di entità rilevante, sia
quando sono generati da una moltitudine di piccole e medie imprese che determinano
modificazioni sull’ambiente in conseguenza di un effetto cumulativo di aspetti ambientali
singolarmente non rilevanti.
Le migliori tecnologie disponibili segnalate non sono sempre direttamente applicabili anche in
realtà di piccole dimensioni; in particolare per quanto riguarda le opzioni suggerite per
l’applicazione della normativa IPPC che sono mirate a migliorare le prestazioni ambientali delle
imprese soggette alla nuova autorizzazione integrata, ovvero di impianti per i quali è riconosciuto
un impatto ambientale significativo e che presentano una certa dimensione produttiva, è
opportuno verificarne la trasferibilità anche alle PMI.
Poichè il tessuto produttivo emiliano-romagnolo è caratterizzato dal una presenza rilevantedi
piccole e medie imprese quasi in tutti i settori produttivi, il raggiungimento dei benefici ambientali
connessi con l’adozione delle BAT indicate per i vari settori interessati dall’applicazione della
normativa IPPC verrebbe potenziato attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili e
di sistemi di produzione più puliti anche ad impianti di dimensioni inferiori a quelle che
determinano il campo di applicazione della nuova normativa.
Oltre a ciò, come evidenziato dall’analisi economica effettuata, in regione risultano particolarmente
rilevanti anche settori produttivi che non sono sottoposti alla disciplina IPPC ed anche in questo
21
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
caso risulta importante, per l’ottenimento di risultati significativi di miglioramento ambientale, il
coinvolgimento anche di realtà produttive medio-piccole nell’applicazione di tecniche e tecnologie
più pulite.
Mettere le PMI nelle condizioni di avvalersi di tecniche e tecnologie eco-efficienti significa offrire
anche ad esse la possibilità di incrementare le proprie prestazioni produttive grazie alla possibilità
di conseguire risultati interni in termini di risparmio energetico, idrico, di materiali nonché di
riduzione di scarti e rifiuti oltre che di rilascio di inquinanti da sottoporre a depurazione.
A livello generale si può dire che la possibilità di adottare o meno una determinata tecnologia
dipende da valutazioni di fattibilità di natura:
- tecnica;
- gestionale;
- economica.
Nel caso specifico di PMI l’analisi della trasferibilità tecnologica va correlata a:
- caratteristiche impiantistiche, poiché l’installazione di determinate tecnologie è possibile
solo su strutture di certe dimensioni e per determinate tipologie di impianti;
- produttività degli impianti, in quanto l’adozione di alcune soluzioni impiantistiche è
conveniente solo per produzioni superiori a determinate soglie quantitative;
- caratteristiche strutturali, poiché per alcune BAT possono esservi limitazioni connesse con
le caratteristiche costruttive degli stabilimenti (ad esempio nel caso di particolari ingombri
spaziali).
L’indubbio beneficio ambientale derivante dall’adozione di BAT deve quindi essere correlato alle
possibilità di installazione, esercizio e manutenzione delle tecnologie da parte delle aziende, oltre
che ai possibili vantaggi interni conseguibili. La variabile costi rappresenta l’elemento più sensibile
nella valutazione della trasferibilità dalle grosse realtà aziendali alle piccole imprese, pertanto
appare chiaro come le PMI possano privilegiare, tendenzialmente, le tecnologie pulite che non
prevedono ingenti investimenti o quelle che, a fronte di investimenti iniziali anche onerosi,
comportino risparmi economici significativi durante il funzionamento dell’impianto, quali ad
esempio: minori consumi di energia o di materie prime, l’utilizzo di sostanze meno costose, la
riduzione nella produzione di rifiuti speciali o la produzione di rifiuti che prevedono minori costi di
smaltimento, il recupero ed il riutilizzo interno delle acque e degli scarti di lavorazione.
Nel caso di soluzioni migliorative di carattere gestionale l’adozione all’interno delle PMI comporta
generalmente riflessi limitati sul piano economico e risulta sicuramente più facile la trasferibilità da
impianti di dimensioni rilevanti a realtà produttive ridotte.
Durante l’analisi dei documenti di riferimento si è quindi tenuto conto dell’esigenza di diffusione
delle soluzioni prospettate anche presso le PMI e sono state valutate di volta in volta i potenziali di
trasferibilità delle varie opzioni, tenendo conto dei requisiti generali sopra riportati.
Nei paragrafi successivi vengono fornite, in forma tabellare di più immediata consultazione,
indicazioni di trasferibilità tecnologica utili ad orientare la scelta delle PMI del settore
metalmeccanico verso le soluzioni meglio adattabili a realtà di piccole dimensioni e con minori
possibilità di investimento. Dove possibile o utile sono state inserite anche alcune note esplicative a
commento delle condizioni di trasferibilità e delle eventuali difficoltà di adozione delle soluzioni
presentate nei contesti produttivi specificati.
22
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Lavorazione a caldo
fase
scriccatura
rettifica
ricottura e
formatura
discagliatura
BAT
Trasferibilità
note
raccolta separata e riutilizzo di scorie
si
e sfridi non oleosi
trattamento e riutilizzo dell'acqua di
no
elevato costo degli
processo mediante la separazione
impianti
dei solidi
riciclo dei materiali di scarto
si
evitare le perdite di aria e di calore
si
durante il caricamento mediante una
minima apertura della porta o
mediante l'istallazione di porte multisegmentate con chiusure a tenuta
stagna
scelta attenta del combustibile e
si
ottimizzazione delle condizioni di
accensione
recupero di calore dai gas tramite:
no
elevato costo degli
alimentazione al preriscaldamento;
impianti e necessità di
utilizzo di bruciatori a recupero di
spazi e linee adatta
calore;
utilizzo di caldaie a calore recuperato
o sistemi di raffreddamento a
evaporazione;
bruciatori a basse emissioni
si
difficoltà nel riadattare
le linee dei forni negli
impianti esistenti
limitare la temperatura dell'aria al
si
preriscaldamento
si
ridurre le perdite di calore nei
prodotti intermedi minimizzando il
tempo di stoccaggio, isolando i
pezzi, ottimizzando la logistica della
carica
allineamento del materiale
si
finitura
recupero degli ossidi di ferro tramite
il trattamento delle acque con
separazione dei solidi
raffreddamento utilizzo di un sistema separato per le
acque di raffreddamento operante in
circuito chiuso
no
elevato costo degli
impianti
si
Lavorazione a freddo
fase
svolgitura
BAT
trattamento e riutilizzo dell'acqua di
processo mediante la separazione
dei solidi
Trasferibilità
note
no
elevato costo degli
impianti
23
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
adeguato stoccaggio e raccolta per
prevenire la corrosione
preventiva disincrostazione
meccanica
pre-decapaggio elettrolitico
rigenerazione e riutilizzo dell'HCl
usato
recupero dell'acido solforico tramite
cristallizzazione
recupero dell'acido usato (acidi
misti) tramite scambio ionico o dialisi
o rigenerazione dell'acido tramite
arrostimento o processi di
evaporazione
riscaldamento indiretto degli acidi
tramite scambiatori di calore o
combustione sommersa
sistema a cascata delle acque di
lavaggio e riutilizzo dell'over-flow
sgrassaggio
circuito di sgrassaggio con pulizia e
ricircolo delle soluzioni
forni di
bruciatori a basse emissioni
ricottura
bruciatori a recupero o
preriscaldamento con gas di
recupero
finitura
lubrificazione elettrostatica
raffreddamento utilizzo di un sistema separato per le
acque di raffreddamento operante in
circuito chiuso
decapaggio
si
no
no
no
processo complesso e
antieconomico
processo complesso e
antieconomico
processo complesso e
antieconomico
si
si
si
si
si
si
si
Trafilatura
fase
decapaggio
BAT
recupero e rigenerazione degli acidi
trafilatura a circuito chiuso dell'acqua di
secco
raffreddamento
trafilatura a circuito chiuso dell'acqua di
umido
raffreddamento
ricottura
lavaggio e riutilizzo dei lubrificanti
trattamento dei lubrificanti usati per
ridurre il contenuto di oli nei rifiuti
corretta gestione del bagno di
piombo:
mantenere una copertura del bagno
per minimizzare le perdite per
ossidazione e ridurre le perdite
energetiche
rimuovere le impurità dal bagno per
prevenire la formazione di polveri
minimizzare il trascinamento del
piombo con le componenti
Trasferibilità
note
no
processo complesso e
antieconomico
si
si
si
no
si
24
processo complesso e
antieconomico
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
riutilizzo dei rifiuti contenenti piombo si
nell'industria dei metalli non ferrosi
circuito chiuso del bagno di
si
raffreddamento
Rivestimento
fase
Sgrassaggio
Decapaggio
e
strippaggio
BAT
Riutilizzo e riciclaggio dei fanghi
oleosi
Sgrassaggio biologico con pulizia in
situ
Trasferibilità
Si
Recupero per evaporazione della
frazione di acido libero dai liquidi di
decapaggio esausti
Separazione delle vasche di
decapaggio dallo strippaggio per il
riutilizzo dei liquidi di strippaggio
esausti
Lavaggio statico o a cascata
no
no
Rigenerazione in situ della soluzione
di flussaggio utilizzando H2O2
Impiego di scambiatori a tubo e
Rivestimento mantello per recuperare calore dai
fumi di combustione
Non applicabile per gli
impianti con elevata
produttività, non è
possibile garantire il
mantenimento delle
condizioni equilibrate
necessarie per la vita
e l’attività dei batteri.
Processo complesso e
antieconomico
Si
no
Lavaggio
Flussaggio
note
Comporta un consumo
maggiore di acqua e
rallenta la produzione
nelle piccole aziende
si
si
Sgrassaggio-Sverniciatura
BAT suggerite
Prodotti a basso contenuto di COV
Soluzioni semiacquose
Soluzioni acquose
Tecnologie
Impianti a ultrasuoni
Impianti a megasuoni
Lavatrici automatiche integrate
Sistemi abrasivi
Getti ad alta pressione
Trasferibilità
Note
SI
SI
NO
NO
I costi iniziali per l’acquisto
potrebbero rappresentare un
diffusione nelle PMI.
I costi iniziali per l’acquisto
potrebbero rappresentare un
diffusione nelle PMI.
dell’impianto
ostacolo alla
dell’impianto
ostacolo alla
SI
SI
NO
25
I costi iniziali per l’acquisto dell’impianto
potrebbero rappresentare un ostacolo alla
diffusione nelle PMI. Dotati inoltre di sistema
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Getti a bassa pressione
SI
Impianti al plasma
NO
Vapore
Fluido supercritico
di
depurazione
e
ricircolo
possono
necessitare di spazi ingenti.
Dotati di sistema di depurazione e ricircolo
possono però necessitare di spazi ingenti.
I costi iniziali per l’acquisto dell’impianto e
l’elevato livello tecnologico potrebbero
rappresentare un ostacolo alla diffusione
nelle PMI.
SI
NO
Laser
NO
Impianti UV/Ozono
Lampade allo xenon
Termosverniciatura
Impianti a letto fluido
I costi iniziali per l’acquisto dell’impianto
potrebbero rappresentare un ostacolo alla
diffusione nelle PMI.
I costi iniziali per l’acquisto dell’impianto e
l’elevato livello tecnologico potrebbero
rappresentare un ostacolo alla diffusione
nelle PMI.
SI
SI
SI
NO
Bagni di sale fuso
NO
Processo criogenico con azoto liquido
I costi iniziali per l’acquisto
potrebbero rappresentare un
diffusione nelle PMI.
I costi iniziali per l’acquisto
potrebbero rappresentare un
diffusione nelle PMI.
dell’impianto
ostacolo alla
dell’impianto
ostacolo alla
SI
Verniciatura
BAT suggerite
Vernici a base acquosa
Vernici ad alto solido
Vernici in polvere
Plastisol
Vernici Autoforetiche
Vernici UV
Vernici EBC
Vernici ad elettrodeposizione
Trasferibilità
Note
Prodotti a basso contenuto di COV
SI
SI
I costi iniziali per l’acquisto degli impianti
(vasche per immersione, forni per la
NO
polimerizzazione, etc.) possono essere
elevati.
I costi iniziali per l’acquisto degli impianti
NO
(rulli applicatori, forni per la polimerizzazione,
etc.) possono essere elevati.
SI
I costi capitali per l’istallazione di un impianto
di tal genere e comprendenti nuovo
NO
equipaggiamento, modifiche al sistema
elettrico, addestramento del personale,
possono essere significativi.
I costi capitali per l’istallazione di un impianto
di tal genere e comprendenti nuovo
NO
equipaggiamento, modifiche al sistema
elettrico, addestramento del personale,
possono essere significativi.
Oltre a costi iniziali elevati e alla necessità di
spazio necessario alle vasche il sistema è
NO
alquanto energivoro e necessita di notevole
perizia da parte degli addetti.
Tecniche di atomizzazione
26
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Airless
Mista
HVLP
Alla fiamma
Elettrostatica a pistola
SI
SI
SI
NO
SI
27
I consumi energetici possono essere rilevanti.
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Capitolo 3 – LE ATTIVITA’ DI DIFFUSIONE E NETWORKING
La divulgazione e lo scambio di informazioni relative alle tecnologie produttive a minor impatto
ambientale sono aspetti fondamentali nell’ambito di azioni mirate a diffondere l’applicazione di tali
sistemi di produzione più puliti.
L’efficacia di diffusione viene potenziata quanto più ampio è il coinvolgimento dei vari portatori di
interesse: sicuramente è importante che l’informazione sulle tecnologie pulite raggiunga le imprese
in cui tali tecnologie possono trovare collocazione ma è di notevole importanza veicolare
conoscenza su impatti ambientali delle produzioni e modalità di produzione ecoefficienti anche
verso i consumatori, al fine di fornire loro gli strumenti mediante i quali maturare consapevolezza
in merito alle ricadute che la produzione dei vari beni genera sull’ambiente e spingere quindi
l’acquisto di prodotti più “ecologici”.
Rivolgersi anche alle amministrazioni pubbliche può tradursi nello sviluppo di politiche locali
dedicate a sostenere l’introduzione di tecnologie pulite nei contesti produttivi presenti nei vari
territori, in risposta anche a specifiche criticità ambientali migliorabili attraverso un contenimento
della pressione produttiva. Essendo poi le autorità locali impegnate in ruoli istituzionali quale quello
autorizzatorio, gli approfondimenti circa tecniche e tecnologie a basso impatto applicabili nei vari
settori produttivi agevolano rapporti di collaborazione pubblico-privata per la ricerca di soluzioni
condivise nell’ambito dell’iter di rilascio delle autorizzazioni e favoriscono, in tali contesti, un
approccio preventivo che si traduce in una forte spinta propulsiva per la trasformazione
ecoefficiente delle attività economiche.
Per le aziende, soprattutto per le PMI, può risultare di particolare interesse una fonte informativa
che presenti loro le principali opzioni di miglioramento adottabili, evidenziandone caratteristiche,
ricadute positive ed eventuali problematiche, in quanto fornisce gli elementi per poter individuare
la soluzione più adatta alle varie esigenze. Destinare informazioni anche al consumatore finale
significa porre le basi per orientare il mercato verso prodotti a basso impatto ambientale,
innescando così un circuito virtuoso che premia le imprese attive nella tutela dell’ambiente e
stimola le altre aziende a sviluppare anch’esse nuove forme di produzione e prodotti più puliti.
Al fine di aumentare le connessioni tra la fase di produzione e quella di acquisto, oltre a
condividere le informazioni relative agli impatti dei processi e alle soluzioni migliorative possibili, è
opportuno sviluppare campagne di informazione circa gli strumenti di comunicazione immediata
che identificano il profilo ambientale dei prodotti (come le etichettature ecologiche o loghi
identificativi di processi controllati e volti ad un miglioramento costante o altre simbologie utili a
trasmettere le caratteristiche ambientali dei prodotti) attraverso i quali il consumatore può
facilmente effettuare le proprie scelte di acquisto.
28
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
Il sito web dedicato alle tecnologie pulite per le imprese
Nell’ambito delle attività di supporto alla Regione Emilia - Romagna per la diffusione delle
tecnologie pulite, il lavoro svolto al 2006 da Ervet ha dato continuità alle attività di ampliamento e
di mantenimento del sito web www.tecnologiepulite.it, attivato nel 2005 allo scopo di diffondere le
tecniche industriali innovative che consentono un controllo preventivo ed integrato
dell’inquinamento e di informare amministratori, enti di controllo, aziende e altri soggetti
interessati a confrontarsi con le sfide dello sviluppo sostenibile raccogliendo esperienze e
sperimentazioni realizzate.
Il sito è stato sviluppato secondo una struttura destinata ad arricchirsi nel tempo di nuovi
contenuti; il materiale divulgato nel corso del 2006 ha interessato i settori produttivi approfonditi
l’anno precedente, nel dettaglio sono stati pubblicati:
• gli approfondimenti tecnici su nuovi settori quali: minerali non metalliferi (calce e cemento),
agroalimentare nelle sue diverse componenti (macellazione delle carni, trattamento dei
sottoprodotti di macellazione, produzione di prosciutti e altri derivati, produzione di
formaggi, produzioni ortofrutticole, produzioni vitivinicole, produzione di conserve,
produzione di pasta, pane e altri prodotti da forno), calzaturiero (fabbricazione scarpe) e
tessile (tintorie, lavaggio industriale e confezionamento di maglie e vestiti);
• le schede BAT (Best available techniques) relativamente ai settori: della produzione e
lavorazione della carta (produzione di pasta carta e produzione e creazione del foglio di
carta), della produzione e lavorazione di metalli (fusione dei metalli non ferrosi e
trasformazione dei metalli ferrosi), minerali non metalliferi, calzaturiero e tessile;
L’ampliamento progressivo degli approfondimenti settoriali realizzato di anno in anno ha lo scopo
di mettere a disposizione informazioni utili, inerenti le possibilità di miglioramento ambientale, per
tutti i processi di rilievo nelle varie realtà emiliano-romagnole e aumentare così le ricadute positive
offerte dalle soluzioni gestionali e tecnologiche prospettate.
Sono state mantenute attive, ampliate e aggiornate:
•
•
•
•
la sezione di normativa ambientale mirata a presentare gli specifici richiami della normativa
all’adozione di soluzioni di tutela ambientale e ad evidenziare come l’approccio orientato
alla prevenzione permetta di soddisfare, in modo molto spesso più efficiente e conveniente,
le richieste di legge. La sezione è stata ampliata con un’analisi di approfondimento sui
diversi soggetti chiamati a perseguire dalla normativa obiettivi di miglioramento ambientale
attraverso tecnologie pulite (aziende private, imprese ricadenti nelle aree ecologicamente
attrezzate, gestori di servizi pubblici e pubbliche amministrazioni), inoltre è stata aggiornata
la matrice di correlazione, tra le disposizioni di legge in campo ambientale e l’impiego di
tecnologie pulite, con il Testo Unico Dlgs 152/2006;
la sezione tecniche di produzione e territorio, spazio dedicato alle criticità ambientali che
caratterizzano le varie Province dell’Emilia – Romagna, è stata aggiornata con i nuovi
documenti pubblicati dai vari Enti locali utilizzati come fonte bibliografica (Rapporto sullo
Stato dell’Ambiente, Rapporto sui rifiuti urbani e speciali, Valutazione della qualità dell’aria,
ecc.);
la vetrina fornitori che grazie alla continua adesione di nuovi fornitori di tecnologie
contribuiscono a mantenere attivo il canale informativo per i possibili utenti delle migliori
tecniche disponibili presentate nel sito;
la sezione news in cui vengono progressivamente segnalate le diverse novità di interesse
connessi al tema delle produzioni e tecnologie pulite, quali: novità normative, eventi
(seminari, convegni, fiere), iniziative di supporto alla diffusione delle tecnologie e
29
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
•
•
•
produzioni pulite (come bandi di finanziamento, semplificazioni amministrative, progetti
pilota, ecc.). Oltre a queste notizie, lo strumento delle news viene utilizzato anche per
evidenziare gli aggiornamenti apportati al sito come l’apertura di nuove sezioni,
l’inserimento di ulteriori approfondimenti, la pubblicazione di nuovi documenti, ecc.
l’area download sviluppata per offrire agli utenti del sito ulteriori informazioni connesse al
tema delle produzioni e tecnologie pulite è stata arricchita con l’inserimento di documenti
realizzati da Ervet nel corso dell’anno, quali il report “La diffusione degli strumenti volontari
di gestione dell’ambiente in Emilia-Romagna” e la pubblicazione “La gestione sostenibile
delle aree produttive”.
la sezione “le vostre domande”, mirata a dare continuità al network creato tra i vari
portatori di interesse coinvolti dalla tematica delle tecnologie pulite, per dare risposta alle
domande e ai dubbi più frequenti che possono porsi gli interessati ai temi della prevenzione
e del controllo dell’inquinamento e delle tecnologie pulite e per esporre eventuali difficoltà
di applicazione o utilizzo di alcune tecnologie tramite il contatto [email protected].
la sezione link una raccolta di siti incrementata per offrire continuamente agli utenti del sito
ulteriori informazioni connesse al tema delle produzioni e tecnologie pulite
All’interno del sito inoltre sono state attivate due nuove sezioni dedicate:
• alla presentazione di casi studio, questo spazio del sito è stato dedicato alla pubblicazione
di casi concreti di applicazione di tecnologie a basso impatto ambientale allo scopo di
fornire indicazioni applicative ad altre realtà interessate da analoghe soluzioni;
• alle soluzioni tecnologiche applicabili a scala di area industriale sezione dedicata
all’individuazione delle possibili soluzioni tecnologiche, infrastrutturali o elementi gestionali
applicabili alle imprese ricadenti in un’area industriale, che basandosi sull’esistenza di
necessità condivise da più aziende, vedono l’implementazione di infrastrutture comuni e/o
servizi gestiti in forma unitaria.
Per potenziare la divulgazione delle informazioni si è provveduto a trasmettere, tramite e-mail
(Allegato 3), a tutti i componenti del network la comunicazione di aggiornamenti realizzati con
richiamo periodico al sito con comunicazione del 7 settembre e comunicazione del 6 novembre
2006 (Allegato 4). Per presentare il sito web sono inoltre stati utilizzati due eventi pubblici di
grandi rilevanza:
- evento fieristico: SANA, nell’ambito del Convegno “EMAS crea EMAS: amministrare,
produrre, consumare meglio” ;
- evento fieristico: ECOMONDO (Allegato 6).
In tali occasioni e in tutte le occasioni di scambio pubblico che si sono presentate durante il
corso dell’anno si è provveduto a pubblicizzare sempre lo strumento informativo realizzato
tramite la diffusione di un volantino illustrativo del sito web (Allegato 5).
La notizia di aggiornamento del sito è stata riportata anche sul portale ermesambiente della
Regione Emilia - Romagna e sul sito di Ervet. Da ricordare alcune citazioni, riguardanti il sito
Tecnologie pulite, pubblicate su quotidiani (Il Domani del 12/09/2006), riviste locali (CentoCieli
quadrimestrale dell’Assessorato Ambiente della Regione Emilia –Romagna, 8 novembre 2006) e siti
di approfondimento delle tematiche ambientali (Laboratorio per la gestione dell’acqua, energia,
rifiuti).
30
Progetto Libenter CT – rapporto finale 2006
La Monografia del settore Agroalimentare
Al fine di produrre degli strumenti tecnici che presentino un grado di approfondimento, e quindi un
carattere di operatività, elevato si è ritenuto utile procedere alla stesura di manuali incentrati su
tutti gli aspetti inerenti il miglioramento ambientale, attraverso l’adozione di tecnologie pulite, di
ciascun settore produttivo di rilievo in Emilia-Romagna.
Queste monografie settoriali contengono, in maniera più organica, approfondita e comunicativa, le
informazioni ottenute dalle analisi condotte sui vari settori.
Nel 2005 si è stato sviluppato il manuale dedicato agli allevamenti (suini, avicoli e bovini) essendo
questo il settore, dei tre analizzati nel corso del 2004, con il maggior numero di imprese operanti
in Regione e con un elevato numero di impianti sottoposti a normativa IPPC.
Nel 2006 data la rilevanza del settore in regione e per completare la filiera è stato prodotto il
manuale relativo al settore agroalimentare.
Lo scopo del manuale monografico è quello di fornire alle parti interessate, ovvero le aziende agroalimentari, le associazioni ma anche le amministrazioni pubbliche e la cittadinanza, informazioni
utili circa le diverse possibilità adottabili per migliorare il profilo ambientale dei settori agroalimentari più importanti per l’Emilia-Romagna in relazione alle varie problematiche generate.
La peculiarità della monografia è data dall’aver riunito in un unico testo le varie tecniche a basso
impatto ambientale applicabili al settore. Nella monografia è stato dato particolare risalto alle
tecnologie che permettono di ridurre i consumi di risorse e di evitare o perlomeno minimizzare “a
monte” l’inquinamento delle diverse matrici ambientali (acqua, aria, suolo) trascurando
volutamente le tecnologie “a valle” di depurazione a meno che queste non fossero funzionali ad un
recupero di materia o energia.
Con l’intento di agevolare la consultazione dei testi ed incrementare il “potenziale operativo” della
monografia, la presentazione delle diverse opzioni tecnologiche e gestionali di miglioramento
ambientale, adottabili dalle imprese del comparto agro-alimentare, è stata suddivisa in funzione
della problematica ambientale che ciascuna soluzione si propone di migliorare. E’ stato inoltre
evidenziato lo specifico campo di applicazione di ciascuna tecnica riportata, mettendo in luce
l’esistenza di molteplici soluzioni comuni ai diversi processi, accanto a tecnologie invece
specificatamente sviluppate per particolari processi.
Le produzioni caratteristiche del settore che sono state oggetto di studio sono:
-
Macellazione e trasformazione della carne;
-
Produzione di latte, latticini e formaggi;
-
Il settore conserviero;
-
Il settore vinicolo;
-
Essiccazione e macinatura cereali;
-
La produzione di pane, pasta e altri prodotti da forno;
-
Produzione di caffè.
31
Allegato 1
Diagrammi di flusso ed aspetti ambientali dei processi
analizzati
LIBENTER CT - Analisi economico-ambientali di contesto per la diffusione di tecnologie e sistemi di produzione più puliti
PROCESSO DI LAVORAZIONE A CALDO
Legenda
consumo materie prime
consumi energetici
rifiuti
condizionamento dei semilavorati:
scriccatura e rettifica
rumore
consumi idrici
consumi energetici
fasi di processo
risorse in ingresso
sottoprodotti e prodotti finiti
inquinanti in uscita
emissioni atmosferiche
rumore
Riscaldo del semilavorato
emissioni atmosferiche
consumi idrici
rifiuti
scarichi liquidi
consumi energetici
Discagliatura
Rumore
consumi idrici
Rifiuti
Rumore
consumi energetici
rifiuti
Laminazione
consumi idrici
emissioni atmosferiche
amissioni atmosferiche
finitura
consumi energetici
rifiuti
prodotto
consumo materie prime
trattamento
acque
consumi idrici
consumo materie prime
consumi idrici
Allegato 3
preparazione
dei rulli
scarichi liquidi
Rifiuti
emissioni atmosferiche
Rifiuti
Processi Tipo - Laminazione a caldo
1 di 12
LIBENTER CT - Analisi economico-ambientali di contesto per la diffusione di tecnologie e sistemi di produzione più puliti
Lavorazione a caldo
Fasi processo
Input caratteristici
Output caratteristici
Condizionamento del semilavorato
Consumo materie prime: consumo di
semilavorati (bramme, blumi e billette).
Consumi energetici: energia elettrica,
gas combustibile.
Consumi idrici: utilizzo di acqua nella
fase di scriccatura
Rifiuti: scorie che derivano dalle attività di scriccatura e
rettifica
Rumore: livello sonoro rilevante prodotto dalle attività
Emissioni atmosferiche: polveri contenenti metalli
prodotte dalle attività (ossidi di ferro, cromo, nichel, piombo,
rame)
Consumi energetici: consumi di
combustibili
Consumi idrici: utilizzo di acqua di
raffreddamento
Rumore: livello sonoro rilevante prodotto dal
funzionamento del forno.
Emissioni atmosferiche:derivanti dal processo di
combustione dei combustibili per il riscaldo dei forni ( Nox,
Sox, CO, idrocarburi).
Rifiuti: scorie che derivano dal forno, materiale refrattario
Discagliatura
Consumi idrici: consumi idrici per la
rimozione di scaglie.
Consumi energetici: consumi energia
elettrica per funzionamento macchine.
Scarichi liquidi: reflui conteneti scorie ferrose e oli(da
contatto con i macchinari o perdite).
Rifiuti: scorie ferrose, oli
Rumore: prodotto dalle macchine
Laminazione
Consumi energetici: consumi di
energia e olio per il funzionamento delle
macchine di laminazione.
Consumi idrici: utilizzo di acqua di
processo
Emissioni atmosferiche: principalmente costituite da
polveri che possono provenire dalle gabbie di laminazione.
Scarichi liquidi: reflui contenenti solidi sospesi e oli.
Rumore: prodotto dalle macchine di laminazione.
Riscaldo del semilavorato
Finitura
Allegato 3
Consumi energetici: consumi di
Emissioni atmosferiche: polveri
energia e olio per il funzionamento delle
Rifiuti: scorie metalliche
macchine
Prodotto finale
Trattamento acque
consumo materie prime: agenti
flocculanti e altre sostanze per il
trattamento
consumi idrici: utilizzo acqua di
processo
rifiuti: fanghi
scarichi liquidi: acque contenenti metalli
Preparazione dei Rulli
consumo materie prime: fluidi di
rettifica per le emulsioni
consumi idrici: utilizzo acqua di
raffreddamento e per le emulsioni
rifiuti: fanghi, emulsioni esauste, rifiuti oleosi
emissioni atmosferiche: polveri, cromo
Processi Tipo - Laminazione a caldo
2 di 12
PROCESSO DI LAVORAZIONE A FREDDO
Legenda
rifiuti
consumo materie prime
decapaggio
scarichi liquidi
consumi energetici
consumi idrici
emissioni atmosferiche
consumo materie prime
consumi energetici
scarichi liquidi
laminazione
emissioni atmosferiche
consumi idrici
rifiuti
consumo materie prime
scarichi liquidi
consumi energetici
sgrassaggio
emissioni atmosferiche
consumi idrici
rifiuti
consumo materie prime
consumi energetici
scarichi liquidi
ricottura
emissioni atmosferiche
consumi idrici
scarichi liquidi
consumi energetici
rifiuti
tempra
consumi idrici
emissioni atmosferiche
consumo materie prime
amissioni atmosferiche
consumo materie prime
finitura
consumi energetici
rifiuti
consumi idrici
prodotto
consumo materie prime
trattamento
acque
consumi idrici
consumo materie prime
consumi idrici
preparazione
dei rulli
scarichi liquidi
Rifiuti
emissioni atmosferiche
Rifiuti
fasi di processo
risorse in ingresso
sottoprodotti e prodotti finiti
inquinanti in uscita
Lavorazione a freddo
Fasi processo
Input caratteristici
Output caratteristici
decapaggio
Consumo materie prime: agenti di
decapaggio (HCl, oli
anticorrosivi,H2SO4, Ca(OH)2, HNO3,
HF, H2O2)
Consumi energetici: energia elettrica,
gas combustibile, vapore.
Consumi idrici: utilizzo di acqua
industriale (demineralizzata) e di
raffreddamento
Rifiuti: fanghi, scorie, sfridi, oli esausti
Scarichi liquidi: bagno di decapaggio esausto, acque di
scarico con solidi sospesi e metalli
Emissioni atmosferiche: gas, polveri, SO2, Nox, HCl, Cl,
H2SO4,HF
laminazione
Consumo di materie prime: oli per le
emulsioni
Consumi energetici: consumi di
Scarichi liquidi: acque reflue e di raffreddamento
combustibili, vapore e energia elettrica Emissioni atmosferiche: polveri e idrocarburi
Consumi idrici: utilizzo di acqua
Rifiuti: oli esausti, emulsioni, fanghi, sfridi
industriale (demineralizzata per le
emulsioni) e di raffreddamento
sgrassaggio
Consumo di materie prime:
detergenti per lo sgrassaggio
Consumi idrici: consumi idrici per
Scarichi liquidi: reflui conteneti solidi sospesi e oli
l'attività
Emissioni atmosferiche: fumi alcalini
Consumi energetici: consumi energia
elettrica per funzionamento macchine.
ricottura
Consumo di materie prime: gas inerti
H2 N2, agenti chimici, oli anticorrosivi
Consumi idrici: acqua di
raffreddamento, acqua di processo
Consumi energetici: consumi energia
elettrica e combustibili, vapore
Scarichi liquidi: reflui di raffreddamento, acque di scarico
contenenti oli e solidi sospesi
Emissioni atmosferiche: gas contenenti S02 e Nox
Rifiuti: fanghi, scorie
tempra
Consumo di materie prime: fluido per
la tempra, oli anticorrosivi
Consumi energetici: consumi di
energia elettrica
Consumi idrici: utilizzo di acqua di
processo e di rafffreddamento
Scarichi liquidi: acque reflue
Rifiuti: oli, fanghi, fludi di tempra e di raffreddamento
esausti
Emissioni atmosferiche: emisiioni di gas
Finitura
Consumi energetici: consumi di
energia elettrica
Consumi idrici: acqua di
raffreddamento
Consumi di materie prime: oli
anticorrosivi, imballaggi
Emissioni atmosferiche: polveri
Rifiuti: sfridi metallici e oli, imballaggi.
Prodotto finale
Trattamento acque
consumo materie prime: agenti
flocculanti e altre sostanze per il
trattamento
consumi idrici: utilizzo acqua di
processo
rifiuti: fanghi
scarichi liquidi: acque contenenti metalli, solidi sospesi,
grassi
Preparazione dei Rulli
consumo materie prime: fluidi di
rettifica per le emulsioni
consumi idrici: utilizzo acqua di
raffreddamento e per le emulsioni
rifiuti: fanghi, emulsioni esauste, rifiuti oleosi
emissioni atmosferiche: polveri, cromo
TRAFILATURA
Legenda
fasi di processo
consumo materie prime
discagliatura e decapaggio
meccanico
rifiuti
decapaggio
scarichi liquidi
emissioni atmosferiche
consumi idrici
rifiuti
consumo materie prime
rifiuti
consumi energetici
trafilatura
emissioni atmosferiche
consumi idrici
rifiuti
consumo materie prime
consumi energetici
ricottura e patentamento
scarichi liquidi
emissioni atmosferiche
consumi idrici
sottoprodotti e prodotti finiti
inquinanti in uscita
consumo materie prime
consumi energetici
risorse in ingresso
trafilatura
Fasi processo
Input caratteristici
discagliatura e decapaggio meccanico
Consumo materie prime: materiali
abrasivi
decapaggio
Consumo di materie prime: acidi
(HCl,H2SO4) H2 inibitori
Consumi energetici: consumi di
energia elettrica
Consumi idrici: utilizzo di acqua di
lavaggio
trafilatura
ricottura e patentamento
Output caratteristici
Rifiuti: scorie, sfridi,
Scarichi liquidi: acque reflue e di raffreddamento
Emissioni atmosferiche: aerosol (HCl, H2SO4)
Rifiuti: acidi esauriti
Consumo di materie prime:
lubrificanti alcalini e additivi, emulsioni
Consumi idrici: acqua di
rifiuti: sostanze esaurite, fanghi
raffreddamento e di diluizione dei
Emissioni atmosferiche: polveri
lubrificanti
Consumi energetici: consumi energia
elettrica per funzionamento macchine.
Consumo di materie prime: piombo,
gas inerti H2 N2, oli, HCl
Consumi idrici: acqua di
raffreddamento, acqua di spegnimento
Consumi energetici: consumi energia
elettrica e combustibili, vapore
Scarichi liquidi: reflui di raffreddamento, reflui contentnti
Pb e solidi sospesi
Emissioni atmosferiche: gas esausti e prodotti di
combustione
Rifiuti: bagni di piombo, bagni acidi
PROCESSO DI RIVESTIMENTO METALLI
Legenda
fasi di processo
consumo materie prime
consumi idrici
Sgrassaggio
Rifiuti
consumi energetici
consumi idrici
consumo materie prime
scarichi liquidi
Emissioni atmosferiche
Decapaggio
Rifiuti
consumi energetici
consumi energetici
Lavaggio
Scarichi liquidi
consumi idrici
consumi idrici
consumo materie prime
Flussaggio
Scarichi liquidi
Essiccazione e preriscaldamento
emissioni atmosferiche
Rivestimento
Emissioni atmosferiche
consumi energetici
consumi energetici
consumo materie prime
consumi energetici
consumi idrici
Finitura
scarichi liquidi
prodotto
risorse in ingresso
sottoprodotti e prodotti finiti
inquinanti in uscita
Rivestimento di metalli
Fasi processo
Input caratteristici
Output caratteristici
Sgrassaggio
Consumo materie prime: pezzi in
metallo, consumo di idrossido di sodio,
carbonati, fosfati, silicati e tensioattivi
superficiali come bagni alcalini.
Scarichi liquidi: reflui derivanti dai bagni di sgrassaggio.
Consumi energetici: consumo di olio
Rifiuti: Produzione di fanghi derivanti dai bagni.
combustibile o gas per il riscaldamento
dei bagni
Consumi idrici: di acqua per i bagni di
sgrassaggio.
Decapaggio
Consum i energetici: consumo di olio
combustibile o gas per il riscaldamento
dei bagni
Consumi idrici: acqua per diluire i
bagni di decapaggio.
Consumo materie prime: consumo di
acido cloridrico e/o acido solforico.
Lavaggio
Emissioni atmosferiche: generazione di vapori dal
riscaldamento dei bagni.
Rifiuti: Produzione di liquidi di decapaggio esausto quali
l'acido libero, cloruro di ferro, cloruro di zinco, ecc.
Consumi energetici: consumi d'acqua
Scarichi liquidi: reflui provenienti dal lavaggio dei pezzi
e di gas o olio combustibile per
metallici.
riscaldare le acque di lavaggio.
Flussaggio
Consumi energetici: consumo di olio
combustibile o gas per il riscaldamento
dei bagni
Consumi idrici: acqua per diluire i
Scarichi liquidi: reflui provenienti dal flussaggio.
bagni.
Consumo materie prime: consumo di
cloruri e sali.
Essiccazione e preriscaldamento
Consumi energetici: consumi di olio
Emissioni atmosferiche: emissioni prodotte dal
combustibile o gas per il funzionamento
funzionamento del forno di essiccazione.
del forno di essiccazione.
Rivestimento
Consumo materie prime: consumo di
materiali per il rivestimento quali zinco,
cromo, ecc.
Emissioni atmosferiche: emissioni prodotte dal
Consumi energetici: consumo di olio riscaldamento del materiale fuso.
combustibile o gas per il riscaldamento
del materiale fuso.
Finitura
Consumi idrici: consumi idrici per il
raffreddamento dei pezzi.
Scarichi liquidi: reflui dal raffreddamento dei pezzi.
Prodotto: prodotti in acciaio zincati, cromati, ecc.
SGRASSAGGIO
emissioni atmosferiche
consumo sostanze
pericolose
consumi energetici
sgrassaggio
tradizionale con utilizzo
di solventi
rischio incendio
Prodotto finito
sgrassato
contaminazione del
suolo e delle acque
Legenda
fasi di processo
rifiuti
risorse in ingresso
odori
sottoprodotti e prodotti
finiti
inquinanti in uscita
Fasi processo
sgrassaggio
Input caratteristici
Output caratteristici
Consumi energetici per il
funzionamento di
macchine (se presenti)
lavatrici, agitatori, sistemi a
ultrasuoni e per impianti di
depurazione e ricircolo di Emissioni atmosferiche: COV
solventi.
produzione di rifiuti (solventi esausti, contenitori di prodotti pericolosi vuoti, carboni attivi
Consumi di combustibile o filtri esausti)
per funzionamento
odori
combustori termici
rischio incendio
inquinamento del suolo e della falda in seguito a sversamenti accidentali di prodotti
pericolosi
consumo di sostanze
pericolose (solventi
clorurati e non)
VERNICIATURA
consumo sostanze
pericolose
consumi energetici
emissioni atmosferiche
applicazione della
vernice (liquida, in
polvere, etc.)
consumi idrici
consumi energetici
contaminazione del
suolo e delle acque
fasi di processo
rifiuti
risorse in ingresso
odori
sottoprodotti e prodotti
finiti
indurimento della
vernice
inquinanti in uscita
emissioni atmosferiche
Prodotto finito
verniciato
Legenda
Fasi processo
Input caratteristici
Consumi energetici per il
funzionamento di pistole o
altri macchinari per la
distribuzione, per sistema
elettrostatico (se
presente), per combustore
termico delle emissioni
atm. se presente
applicazione della vernice
consumo di sostanze
pericolose (vernici e
solventi)
Output caratteristici
- Emissioni atmosferiche: COV
- produzione di rifiuti (filtri esausti, morchie di verniciatura, contenitori di prodotti
pericolosi, carboni attivi esausti)
- odori
consumi idrici per sistemi
di abbattimento ad umido
inquinamento del suolo
e della falda in seguito a
sversamenti accidentali di
prodotti pericolosi
indurimento
Consumi energetici per
riscaldamento area di
essiccazione, per forno di
- Emissioni atmosferiche: COV
essiccazione (se presente)
- odori
o fiamma, per
funzionamento lampade
UV, EBC
Allegato 2
Matrici di analisi delle opzioni tecnologiche e gestionali
di miglioramento
nome BREF
Reference
document on
Best Available
Techniques in
the ferrous
metals
processing
industry
Fase di
BAT suggerite
processo /
tipo
lavorazione
processi di laminazion scriccatura
filtri in tessuto per l'abbattimento
trasformazi e a caldo
delle polveri
precipitatore elettrostatico
one dei
metalli
raccolta separata e riutilizzo di
ferrosi
scorie e sfridi non oleosi
rettifica
cappa di raccolta delle emissioni e
abbattimento con filtri in tessuto
trattamento e riutilizzo dell'acqua di
processo mediante la separazione
dei solidi
riciclo dei materiali di scarto
settore campo di
produttiv applicazi
one
o
ricottura e
formatura
evitare le perdite di aria e di calore
durante il caricamento mediante
una minima apertura della porta o
mediante l'istallazione di porte
multisegmentate con chisure a
tenuta stagna
Tecnolog
ie più
pulite
no
no
si
no
si
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche
emissioni
atmosferiche
rifiuti
aspetti ambientali
emissioni di polveri
emissioni di polveri in caso di
fumi ad elevata umidità
produzione di scarti di
lavorazione
emissioni di polveri
emissioni
atmosferiche
scarichi liquidi consumo di acqua di
processo
si
rifiuti
si
consumi
energetici
produzione di scarti di
lavorazione
perdite di aria e calore durate
il caricamento dei forni
nome BREF
settore campo di
produttiv applicazi
one
o
Fase di
processo /
tipo
lavorazione
discagliatura
BAT suggerite
Tecnolog
ie più
pulite
fattori
ambientali
coinvolti
aspetti ambientali
scelta attenta del combustibile e
ottimizzazione delle condizioni di
accensione
recupero di calore dai gas tramite:
alimentazione al preriscaldamento;
utilizzo di bruciatori a recupero di
calore;
utilizzo di caldaie a calore
recuperato o sistemi di
raffreddamento a evaporazione;
si
emissioni
atmosferiche
emissioni di SO2 dai forni
si
consumi
energetici
emissioni
atmosferiche
consumo di combustibile per
produzione di calore nei forni
emissioni di NOx
bruciatori a basse emissioni
si
emissioni di NOx
limitare la temperatura dell'aria al
preriscaldamento
si
emissioni
atmosferiche
consumi
energetici
emissioni
atmosferiche
emissioni
atmosferiche
consumi
energetici
si
ridurre le perdite di calore nei
prodotti intermedi minimizzando il
tempo di stoccaggio, isolando i
pezzi, ottimizzando la logistica della
carica
allineamento del materiale
si
consumi di combustibile
emissioni di SO2 CO2 e CO
emissioni di NOx
consumi di combustibile
consumi
utilizzo di energia elettrica e
energetici
di acqua di processo
consumi idrici
nome BREF
settore campo di
produttiv applicazi
one
o
Fase di
BAT suggerite
processo /
tipo
lavorazione
recuepro delgi ossidi di ferro tramite
finitura
il trattamento delle acque con
separazione dei solidi
filtri in tessuto per la raccolta e il
recupero delle polveri
calandratura e cappa di intercettazione
saldatura
abbattimento con filtri in tessuto
raffreddament utilizzo di un sistema separato per le
o
acque di raffreddamento operante
in circuito chiuso
trattamento
sistema delle acque in circuito
delle acque
chiuso
recupero e riutilizzo degli scarti
metallici dalle acque
preparazopne raccolta dei grassi dalle articolazioni
dei rulli
dei macchinari e adeguato
smaltimento
recupero riutilizzo delle emulsioni
recupero dei metalli dai fanghi e
riutilizzo
Tecnolog
ie più
pulite
fattori
ambientali
coinvolti
aspetti ambientali
si
scarichi liquidi acque di scarico contenti
ossidi di ferro
no
emissioni
emissioni di polveri
atmosferiche
emissioni
emissioni di polveri
atmosferiche
consumi idrici consumo di acqua di
raffreddamento
no
si
si
consumi idrici consumi di acqua
si
scarichi liquidi acque di scarico contenenti
solidi metallici
scarichi liquidi acque di scarico contenenti
rifiuti
grassi
produzione di rifiuti
consumi idrici consumi idrici per le
rifiuti
emulsioni
produzione di rifiuti
no
si
si
rifiuti
produzione di fanghi
contenenti metalli
nome BREF
Fase di
BAT suggerite
processo /
tipo
lavorazione
laminazion svolgitura
trattamento e riutilizzo dell'acqua di
e a freddo
processo mediante la separazione
dei solidi
filtri in tessuto per l'abbattimento
delle polveri
adeguato stoccaggio e raccolta pre
decapaggio
prevenire la corrosione
preventiva disincrostazione
meccanica
pre-decapaggio elettrolitico
rigenerazione e riutilizzo dell'HCl
usato
recupero dell'acido solforico tramite
cristallizzazione
recupero dell'acido usato (acidi
misti) tramite scambio ionico o
dialisi o rigenerazione dell'acido
tramite arrostimento o provessi di
evaporazione
Installazione di un'unità di
estrazione ed il trattamento dell'aria
estratta dai bagni di decapaggio
mediante scrubber
riscaldamento indiretto degli acidi
tramite scambiatori di calore o
combustione sommersa
settore campo di
produttiv applicazi
one
o
sistema a cascata delle acque di
lavaggio e ritilizzo dell'over-flow
Tecnolog
ie più
pulite
fattori
ambientali
coinvolti
aspetti ambientali
si
scarichi liquidi consumo di acqua di
processo
no
emissioni
atmosferiche
emissioni di polveri
consumo di acido per
decapaggio
produzione di acidi di rifiuto
si
si
si
no
si
si
sostanze
pericolose
sostanze
pericolose
sostanze
pericolose
produzione di acidi di rifiuto
Emissioni
atmosferiche
Emissioni di HCl, SO2, HF,
NO2, polveri
consumi
energetici
sostanze
pericolose
consumi idrici
consumi di combustibile
consumo maggiore di acidi
per non necessaria diluizione
produzione di acidi di rifiuto
produzione di acidi di rifiuto
consumo acqua per il
lavaggio
nome BREF
settore campo di
produttiv applicazi
one
o
Fase di
BAT suggerite
processo /
tipo
lavorazione
laminazione e abbattimento delle emissioni dei gas
tempra
con sepratori droplet
sgrassaggio
circuito di sgrassaggio con pulizia e
ricircolo delle soluzioni
forni di
bruciatori a basse emissioni
ricottura
bruciatori a recupero o
preriscaldamento con gas di
recupero
finitura
calandratura e
saldatura
raffreddament
o
preparazione
dei rulli
Tecnolog
ie più
pulite
no
si
si
si
fattori
ambientali
coinvolti
aspetti ambientali
emissioni
atmosferiche
sostanze
pericolose
emissioni
atmosferiche
consumi
energetici
emissioni
atmosferiche
emissioni di idrocarburi
emissioni
utilizzo di soluzioni per lo
sgrassaggio
emissioni di NOx
consumo di combustibile per
produzione di calore del
preriscaldamento
emissioni di NOx
cappe di estrazione dei fumi e
abbatimento con precipitatore
elettrostatico
lubrificazione elettrostatica
no
emissioni
atmosferiche
si
filtri in tessuto per l'abbattimento
delle polveri
utilizzo di un sistema separato per le
acque di raffreddamento operante
in circuito chiuso
raccolta dei grassi dalle articolazioni
dei macchinari e adeguato
smaltimento
recupero riutilizzo delle emulsioni
no
sostanze
consumo di lubrificanti
pericolose
emissioni
emissioni di polveri
atmosferiche
consumi idrici consumo di acqua di
raffreddamento
recupero dei metalli dai fanghi e
riutilizzo
si
no
si
si
scarichi liquidi acque di scarico contenenti
rifiuti
grassi
produzione di rifiuti
consumi idrici consumi idrici per le
rifiuti
emulsioni
produzione di rifiuti
rifiuti
produzione di fanghi
contenenti metalli
nome BREF
Fase di
BAT suggerite
Tecnolog
fattori
processo /
ie più
ambientali
tipo
pulite
coinvolti
lavorazione
Installazione di un'unità di
trafilatura decapaggio
no
Emissioni
estrazione laterale ed il trattamento
dell'aria estratta dai bagni di
atmosferiche
decapaggio
si
sostanze
recupero e rigenerazione degli acidi
pericolose
trafilatura a
circuto chiuso dell'acqua di
si
consumi idrici
secco
raffreddamento
chisura della macchina di trafilatura no
emissioni
atmosferiche
trafilatura a
circuto chiuso dell'acqua di
si
consumi idrici
umido
raffreddamento
lavaggio e riutilizzo dei lubrificanti
si
sostanze
pericolose
trattamento dei lubrificanti usati per si
rifiuti
ridurre il contenuto di oli nei rifiuti
settore campo di
produttiv applicazi
one
o
disoleatura della acque di scarico
no
ricottura e
si
corretta gestione del bagno di
patentamento piombo:
mantenere una copertura del bagno
per minimizzare le perdite per
ossidazione e ridurre le perdite
energetiche
rimuovere le impurità dal bango per
prevenire la formazione di polveri
minimizzare il trascinamento del
piombo con le componenti
adeguato stoccaggio dei rifiuti
no
contenti piombo
riutilizzo dei rifiuti contenenti
si
piombo nell'industria dei metalli non
ferrosi
circuito chiuso del bagno di
si
raffreddamento
aspetti ambientali
Emissioni di vapori di HCl
produzione di acidi di rifiuto
consumo di acqua di
raffreddamento
emissioni di gas
consumo di acqua di
raffreddamento
consumo di lubrificanti
produzione di rifiuti oleosi
scarichi liquidi acque di scarico oleose
emissioni
emissioni di Pb
atmosferiche
rifiuti
rifiuti
produzione di rifiuti
contenenti piombo
produzione di rifiuti
contenenti piombo
consumi idrici consumi di acqua di
raffreddamento
nome BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Reference
document on
Best Available
Techniques in
the ferrous
metals
processing
industry
processi di
trasformazion
e dei metalli
ferrosi
trattamenti
galvanici per il
rivestimento dei
metalli
Fase di
processo /
tipo
lavorazione
Sgrassaggio
Decapaggio e
strippaggio
BAT suggerite
Tecnolog
ie più
pulite
fattori
ambientali
coinvolti
aspetti ambientali
Pulizia delle soluzioni sgrassanti
per allungarne la durata (tramite
schiumatura, centrifuga, ecc.) e
riutilizzo, riciclaggio dei fanghi
oleosi, ad esempio termicamente
Emissioni
atmosferiche,
SI (riciclo
sostanze
interno)
pericolose,
rifiuti.
Emissioni di COV
dall'utilizzo di solventi;
consumo di solventi e
detersivi;
fanghi oleosi.
Sgrassaggio biologico con pulizia
in situ (rimozione di grassi ed oli
dalla soluzionme sgrassante)
tramite batteri.
SI
Installazione di un'unità di
estrazione ed il trattamento
dell'aria estratta dai bagni di
decapaggio.
Emissioni
atmosferiche,
sostanze
pericolose,
rifiuti.
Emissioni di COV
dall'utilizzo di solventi;
consumo di solventi e
detersivi;
fanghi oleosi.
NO
Emissioni
atmosferiche
Emissioni di HCl
Utilizzo di inibitori di decapaggio
per evitare un sovra-decapaggio.
NO
Sostanze
pericolose
Consumo di acido per
decapaggio.
Recupero per evaporazione della
frazione di acido libero dai liquidi
di decapaggio esausti tramite un
SI (riciclo Sostanze
evaporatore rapido a circolazione
interno) pericolose
forzata con
condensazione/separazione in due
fasi controllate.
Recupero mediante estrazione
liquido-liquido della frazione di
acido libero dai liquidi di
SI (riciclo Sostanze
decapaggio esausti tramite
interno) pericolose
l'agente estraente TBP
tributilfosfato.
Consumo di acido per
decapaggio.
Consumo di acido per
decapaggio.
Rimozione delle zinco dall'acido
tramite l'ossidazione con perossido SI (riciclo Consumo
di idrogeno e neutralizzazione con interno) materie prime
ammoniaca.
Consumi di zinco per
rivestimento metalli.
Separazione delle vasche del
decapaggio dallo strippaggio per il SI (riciclo Sostanze
riutilizzo dei liquidi di strippaggio
interno) pericolose
esausti.
Consumo di liquidi di
strippaggio.
nome BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Fase di
processo /
tipo
lavorazione
Lavaggio
BAT suggerite
rivestimento
fattori
ambientali
coinvolti
Utilizzo dell'acqua di lavaggio per il SI (riciclo Consumo
rabbocco dei bagni precedenti.
interno) risorse idriche
Lavaggio statico o a cascata
Flussaggio
Tecnolog
ie più
pulite
NO
Rigenerazione in situ della
soluzione di flussaggio utilizzando SI (riciclo
H2O2, l'ossidazione elettrolitica e
interno)
lo scambio di ioni.
Cattura delle emissioni tramite
cabina o tramite estrazione a
bordo vasca, seguita da
NO
abbattimento della polvere
(tramite filtri a manica o scrubber
ad umido).
Impiego di scambiatori a tubo e
mantello per recuperare calore dai
SI (riciclo
fumi di combustione e trasferirlo
interno)
alle soluzioni di flussaggio e
sgrassaggio.
aspetti ambientali
Consumo d'acqua per il
lavaggio.
Sostanze
pericolose
Consumo di sostanze per il
bagni di flussaggio.
Sostanze
pericolose
Consumo di sostanze per il
bagni di flussaggio.
Emissioni
atmosferiche
Emissioni di polveri.
Consumo di
energia
Consumo di energia
elettrica o metano per
riscaldamento.
nome
BREF
-
settore
produttivo
campo di
applicazione
processi di
trasformazione
dei metalli
ferrosi
processi di
verniciatura dei
metalli
Fase di processo
/ tipo lavorazione
sgrassaggio
BAT suggerite
Tecnologie più
pulite
soluzioni semiacquose
SI
soluzioni acquose
SI
macchine lavatrici
SI
automatiche integrate e
in linea
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche;
consumo
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumi idrici;
consumo
sostanze
pericolose.
emissioni
atmosferiche;
consumo
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumi idrici;
scarichi idrici.
emissioni
atmosferiche;
riduzione
consumo
sostanze
pericolose;
rischio incendio
(con soluzioni
acquose o
semiacquose)
riduzione rifiuti;
consumi
energetici;
aspetti ambientali
emissioni di COV ;
minore consumo di solventi per utilizzo
parziale di acqua;
soluzioni non infiammabili;
consumo idrico per aggiunta acqua a
soluzione sgrassante;
consumo acidi o basi per sgrassatura.
emissioni di COV ;
annullamento consumo di solventi;
soluzioni non infiammabili;
consumo idrico per aggiunta acqua a
soluzione sgrassante;
consumo acidi o basi per soluzione
sgrassante;
scarichi idrici (se presenti) delle soluzioni
acquose esauste
emissioni di COV per ridotto o nullo
utilizzo di solventi o, nel caso di utilizzo di
solventi per forte limitazione perdite
(sistema chiuso) ;
consumo di sostanze pericolose per
depurazione e riciclo;
riduzione rischio incendio (con soluzioni
acquose o semiacquose)
riduzione rifiuti;
consumo energetico per funzionamento
macchina
nome
BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Fase di processo
/ tipo lavorazione
BAT suggerite
Tecnologie più
pulite
ultrasuoni
SI
megasuoni
SI
abrasivi plastici
SI
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche;
consumo
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumo
energetico
emissioni
atmosferiche;
consumo
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumo
energetico
emissioni
atmosferiche;
consumo
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
emissioni
atmosferiche;
consumi
energetici;
rifiuti
aspetti ambientali
emissioni di COV per utilizzo soluzioni a
basso o nulla conc di solventi;
riduzione rischio incendio;
consumi energetici per funzionamento
macchina ad ultrasuoni
emissioni di COV per utilizzo soluzioni a
basso o nulla conc di solventi;
riduzione rischio incendio;
consumi energetici per funzionamento
macchina ad ultrasuoni
emissioni di COV annullate per assenza di
utilizzo di solventi;
assenza di soluzioni esauste;
minore riscio incendio per assenza
solventi;
emissioni di polveri;
rifiuti costituiti da particelle plastiche e
contaminante;
consumi energetici per compressori;
nome
BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Fase di processo
/ tipo lavorazione
BAT suggerite
Tecnologie più
pulite
amido di grano
SI
schiume abrasive
SI
bicarbonato di sodio
SI
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
rischio incendio;
rifiuti
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
rifiuti
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
rifiuti
consumi idrici
scarichi idrici
aspetti ambientali
riduzione emissioni di COV per assenza di
solventi ;
consumi energetici per funzionamento
compressori;
emissioni di polveri;
rischio incendio esplosione per polvere di
grano;
rifiuti contenenti amido e contaminante
annullamento emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
consumi energetici per funzionamento
compressori;
emissioni di polveri;
residui materiale abrasivo e contaminante
annullamento emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
consumi energetici per funzionamento
compressori;
consumi idrici se usato come mezzo
acqua;
emissioni di polveri;
residuo materiale abravivo;
scarichi idrici (se usato come mezzo
acqua)
nome
BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Fase di processo
/ tipo lavorazione
BAT suggerite
pellets e fiocchi di CO2
Tecnologie più
pulite
SI
spazzolatura automatica SI
getti ad alta e bassa
pressione
SI
lavaggio a vapore
SI
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumi
energetici;
consumi idrici;
emissioni
atmosferiche;
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
aspetti ambientali
annullamento emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
consumi energetici per funzionamento
compressori;
annullamento emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi ;
consumi energetici per funzionamento
compressori;
emissioni di polveri;
annullamento emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
consumi energetici per funzionamento
compressori;
consumi idrici;
emissioni di aerosol;
annullamento emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
consumi energetici per produzione vapore
in pressione;
emissioni di vapori e aerosol;
nome
BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Fase di processo
/ tipo lavorazione
BAT suggerite
Tecnologie più
pulite
plasma
SI
fluido supercritico
SI
laser
SI
UV/Ozono
SI
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
consumi
energetici;
aspetti ambientali
annullamento emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
assenza di rifiuti;
consumi energetici per produzione
plasma;
annullamento emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
riduzione produzione rifiuti;
consumi energetici per produzione fluido
supercritico;
riduzione emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
assenza di rifiuti;
consumi energetici per produzione laser;
riduzione emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
assenza di rifiuti;
consumi energetici per produzione laser;
nome
BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Fase di processo
/ tipo lavorazione
BAT suggerite
Tecnologie più
pulite
lampade allo xenon
SI
termosverniciatura
SI
rimozione in letto fluido
SI
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
consumi
energetici;
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
consumi
energetici;
aspetti ambientali
riduzione emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
riduzione della produzione di rifiuti;
consumi energetici per lampade allo
xenon;
riduzione emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
Eliminazione della produzione di rifiuti;
consumi energetici forno e post
combustore;
riduzione emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
riduzione della produzione di rifiuti;
consumi energetici letto fluido;
nome
BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Fase di processo
/ tipo lavorazione
BAT suggerite
bagni in sale fuso
Tecnologie più
pulite
SI
processo criogenico con SI
azoto liquido
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
consumi
energetici;
consumi idrici;
scarichi idrici.
emissioni
atmosferiche;
sostanze
pericolose;
rifiuti;
rischio incendio;
aspetti ambientali
riduzione emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
riduzione della produzione di rifiuti;
consumi energetici per formazione bagno
di sale fuso;
consumo idrico per raffreddamento e
risciacquo;
scarico idrico per raffreddamento e
risciacquo.
riduzione emissioni di COV e rischio
incendio per assenza di solventi;
annullamento consumo sostanze
pericolose;
riduzione della produzione di rifiuti;
nome
BREF
-
settore
produttivo
processi di
trasformazione
dei metalli
ferrosi
campo di
applicazione
processi di
verniciatura dei
metalli
Fase di
processo /
tipo
lavorazione
verniciatura
BAT suggerite
Tecnolog
ie più
pulite
vernici a base acquosa
SI
vernici ad alto solido
SI
vernici in polvere
SI
vernici plastisol
SI
Vernici autoforetiche
SI
vernici a elettrodeposizione SI
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche;
consumi idrici
emissioni
atmosferiche
aspetti ambientali
emissioni di COV ;
consumo idrico per aggiunta
acqua a vernice
emissioni di COV
emissioni di COV ;
emissioni
consumo energetico per
atmosferiche;
funzionamento forno di
consumi energetici
essiccazione
emissioni di COV;
emissioni accidentali di acido
emissioni
cloridrico nel caso la cottura
atmosferiche;
superi determinate
emissioni
temperature;
atmosferiche;
consumi energetici per
consumo
processo di plastificazione del
energetico
prodotto verniciante sul
supporto
emissioni
emissioni di COV
atmosferiche
emissioni
emissioni di COV
atmosferiche
vernici EBC
SI
emissioni
emissioni di COV ;
atmosferiche;
consumi energetici dovuti alla
consumi energetici creazione di raggi elettronici
vernici UV
SI
emissioni
emissioni di COV ;
atmosferiche;
consumi energetici dovuti alla
consumi energetici creazione di raggi UV
atomizzazione airless
SI
emissioni
atmosferiche
emissioni di COV
nome
BREF
settore
produttivo
campo di
applicazione
Fase di
processo /
tipo
lavorazione
BAT suggerite
Tecnolog
ie più
pulite
atomizzazione mista
SI
atomizzazione HVLP
SI
atomizzazione alla fiamma
SI
atomizzazione elettrostatica
SI
a pistola e a rotazione
fattori
ambientali
coinvolti
emissioni
atmosferiche
emissioni
atmosferiche
aspetti ambientali
emissioni di COV
emissioni di COV
emissioni di COV ;
emissioni
consumi energetici per il
atmosferiche;
raggiungimento di alte
consumi energetici
temperature
emissioni
atmosferiche
emissioni di COV
Allegato 3
Indirizzario per la divulgazione del materiale e il
coinvolgimento del network
NOME
Master in Programmazione di
Ambienti Urbani Sostenibili
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
CATEGORIE
Università (contatti convegno)
Università di Bologna dipartimento
di chimica industriale
[email protected]
Università (contatti convegno)
Dipartimento I.T.A.C.A.
La Sapienza, Roma
[email protected]
Università (contatti convegno)
IEFE - Università Bocconi
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Università (contatti convegno)
Unibo-Polo Rimini
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Università (contatti convegno)
Università di Bologna
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Università (contatti convegno)
Universita di Bari
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Università (contatti convegno)
Università di Bologna
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Università (contatti convegno)
Università di Bologna
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Università (contatti convegno)
Università di Bologna
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Università di Bologna
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Università (contatti convegno)
Università di Bologna - Polo di
Rimini
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Università di Bologna - Polo di
Rimini
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Universita di Brescia-Fac. Ing
[email protected]
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Università di Ferrara
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Università Milano Bicocca
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Università (contatti convegno)
Universita di Studi di Molise
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Università (contatti convegno)
DODA
EUKRASIA
FERRZOOTECNIA
PROGECO
BLUENERGY CONTROL
MOLIERE
AIRONE SERVICE
DFI
FIC
BALTUR
CEFLA
GGE
ICAM
ICAM (Ing. Sereni)
ICAM (Borgato)
SOC. BI
TOPCAST
LG ENGINEERING
Studio Walter Simonini
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
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[email protected]
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Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
Fornit ori
Fornitori
Fornitori
Fornitori
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
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(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
(sito)
NOME
Unibo - Area ricerca
Unibo - chimica ind
Unibo - ing.chimica, mineraria,
tecnologie ambientali
INDIRIZZO E-MAIL
CATEGORIE
[email protected]
Università RER
[email protected]
Università RER
[email protected]. Università RER
unibo.it
Unibo - ing.chimica, mineraria,
tecnologie ambientali
[email protected]
Università RER
Unibo - ing. Energetica, nucleare,
controllo ambientale
Unibo - Scienze e tecnologie
agroambientali
Unicatt.piacenza - Agraria_Centro
di ricerca per la zootecnica e
l'ambiente
Unicatt.piacenza - Agraria_Centro
di ricerca biotecnologie
Unicatt.piacenza Agraria_Economia agroalimentare
Unicatt.piacenza - Agraria_Centro
di ricerca per la qualità del sist.
agroalimentare
Politecnico.torino DIPARTIMENTO DI SCIENZA DEI
MATERIALI E INGEGNERIA
CHIMICA
Politecnico.torino DIPARTIMENTO ENERGETICA
FISICA TECNICA AMBIENTALE
Politecnico.milano - centro di
ricerca_Analisi di gestione dei
sistemi ambientali
Politecnico.bari - dip ingeneria
ambientale e civile
Politecnico.bari - dip ingeneria
ambientale e civile
Unipr - Ingegneria per l' Ambiente
e il territorio
Unipr - Scienze ambientali_sez
genetica e biotecnologie ambientali
[email protected]
Università RER
[email protected]
Università RER
[email protected]
Università RER
[email protected]
Università RER
[email protected]
Università RER
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Università RER
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Università
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Università
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Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università RER
[email protected]
Università RER
Unipr - Scienze
ambientali_gestione risorse
ecologico ambientali
Unipr - dip di chimica - lab vetro e
ceramica
Unipr - dip di ingegneria industriale
Unipr - dip di ingegneria industriale
(resp.dip)
Unimore - facoltà di agraria
provincia di Belluno - ambiente
[email protected]
Università RER
[email protected]
Università RER
[email protected]
medri--at--ied.unipr.it
Università RER
Università RER
[email protected]
[email protected]
Università RER
provincia
provincia di belluno - sviluppo
economico
Comune di Bologna
Assessorato Ambiente
Comune di Bologna
Assessorato Urbanistica,
Pianificazione territoriale
Comune di Bologna
AREA URBANISTICA AMBIENTE E
MOBILITA'
[email protected]
provincia
[email protected]
ologna.it
comune
[email protected]
na.it
comune
[email protected]
na.it
comune
NOME
Comune di Bologna
SETTORE AMBIENTE E VERDE
URBANO
Comune di Ferrara
Servizio Ambiente
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
comune
CATEGORIE
[email protected]
comune
Comune di Ferrara
Assessorato Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Forlì
Assessorato Ambiente
[email protected]
comune
Comune Cesena
Ass.Ambiente e Mobilità
[email protected]
comune
Comune di Modena
Ass.Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Modena
Settore Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Parma
Ass.Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Piacenza
Servizio Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Ravenna
Ass.Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Ravenna
Servizio Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Reggio Emilia
Ass.Ambiente
Segreteria.AssessoreMontanari@mun
icipio.re.it
comune
Comune di Reggio Emilia
Servizio Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Forlì
Servizio Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Rimini
Settore Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Rimini
Ass.Ambiente
[email protected]
comune
Comune di Bologna
IV Commissione Consiliare
"Territorio Ambiente
Infrastrutture"
[email protected]
comune
Comune di Ferrara
Servizio …
[email protected]
comune
Comune di Ferrara
Comune di Ravenna
Comune di Ravenna
Comune di Ravenna
Comune di Ravenna
Comune di Ravenna
COMUNE DI RAVENNA
Comune di Ravenna
Comune di Ferrara
Comune di Forli
Comune di Modena
Settore Urbanistica
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
Comune di Parma
Settore Ambiente
[email protected]
comune
NOME
comune di Asti - ambiente
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
CATEGORIE
Regione Marche
Servizio Ambiente e Difesa del
Suolo
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regione
Regione Liguria
Dipartimento Ambiente
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[email protected]
regione
regione lazio - ambiente
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regione
regione lazio - industria
regione basilicata - ambiente
[email protected]
[email protected]
a.it
[email protected]
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regione
regione
regione basilicata - industria
[email protected] regione
[email protected]
regione puglia - ambiente
[email protected]
regione puglia - industria
regione veneto - ambiente
regione veneto - industria
[email protected]
regione
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regione
[email protected]
regione
[email protected]
[email protected]
o.it
regione lombardia - ambiente
[email protected] regione
ia.it
regione lombardia - industria
[email protected] regione
a.it
reione piemonte - ambiente
regione piemonte- industria
Settore Programmazione dello
sviluppo sostenibile
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Comune di Schio
Comune Arezzo
Comune Arezzo
Comune Canossa
Comune Celle Ligure
Comune Contagnola
Comune di Arezzo
Comune di Aquila
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
comune
regione
regione
regione
regione
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
Comune di Aquila
Comune di Bergeggi (SV)
Comune di Castello Moni
Comune di Colle Brianza
[email protected]
[email protected]
[email protected]
comune
comune
comune
comune
Comune di Ello
[email protected]
comune
NOME
Comune di Ello
Comune di Ello
Comune di Giussano
Comune di Grosseto
Comune di Grosseto
Comune di Grosseto
Comune di Grosseto
Comune di Latina
INDIRIZZO E-MAIL
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CATEGORIE
Comune di Limbiate
Comune di Lucca
Comune di Lucca
Comune di Lucca
Comune di Lucca
Comune di Montechiarugolo
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[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
.it
comune
comune
comune
comune
comune
comune
Comune di Montechiarugolo
[email protected]
t
comune
Comune di Montechiarugolo
Comune di Schio
Comune di Schio
COMUNE DI SPELLO
Comune S. Michele T.to
comune di Spoleto
Comunita Porti Adriatici
Provincia Pesaro
Provincia di Mantova
Regione Emilia-Romagna
Assessorato attività produttive
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
provincia
provincia
regione
Regione Emilia-Romagna
Assessorato Ambiente e Sviluppo
Sostenibile
Commissione III Territorio,
Ambiente, Mobilità
[email protected]
regione
[email protected]
regione
Regione Emilia-Romagna
Ambiente, difesa del suolo e della
costa.
Regione Emilia-Romagna
Direzione Generale
Attività produttive, commercio e
turismo.
Regione Emilia-Romagna
Assessorato attività produttive
[email protected]
regione
[email protected]
regione
[email protected]
regione
Regione Emilia-Romagna
Assessorato Ambiente e Sviluppo
Sostenibile
Regione Emilia-Romagna
Assessorato Salute
[email protected]
regione
[email protected]
regione
Regione Emilia-Romagna
Assessorato scuola, formazione
professionale, università, lavoro,
pari opportunità
[email protected]
regione
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
comune
NOME
Regione Emilia-Romagna
Ambiente, difesa del suolo e della
costa.
Affari giuridici e generali e
programazione finanziaria
Regione Emilia-Romagna
Ambiente, difesa del suolo e della
costa.
Comunicazione,Educazione
ambientale,Agenda 21 locale
Regione Emilia-Romagna
Ambiente, difesa del suolo e della
costa.
Tutela e risanamento risorsa acqua
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO DIFESA SUOLO E
BONIFICA
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
regione
CATEGORIE
[email protected]
regione
[email protected]
regione
[email protected]
[email protected]
regione
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO GEOLOGICO, SISMICO
E DEI SUOLI
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO PARCHI E RISORSE
FORESTALI
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO PIANIFICAZIONE DI
BACINO E DELLA COSTA
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE
[email protected]
regione
[email protected]
regione
[email protected]
regione
[email protected]
regione
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO RIFIUTI E BONIFICA
SITI
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO RISANAMENTO
ATMOSFERICO, ACUSTICO,
ELETTROMAGNETICO
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO TECNICO BACINI
CONCA E MARECCHIA
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO TECNICO BACINO
FIUMI ROMAGNOLI
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO TECNICO BACINO PO DI
VOLANO
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO TECNICO BACINO RENO
[email protected]
regione
[email protected] regione
[email protected]
regione
[email protected]
regione
[email protected]
regione
[email protected]
regione
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO VALUTAZIONE IMPATTO
E PROMOZIONE SOSTENIBILITA'
AMBIENTALE
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO AIUTI ALLE IMPRESE
[email protected]
[email protected]
regione
[email protected]
regione
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO PRODUZIONI ANIMALI
[email protected] regione
Regione Emilia-Romagna
[email protected]
SERVIZIO PRODUZIONI VEGETALI
regione
Regione Emilia-Romagna
[email protected]
SERVIZIO SVILUPPO DEL SISTEMA
AGROALIMENTARE
regione
NOME
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO VALORIZZAZIONE
DELLE PRODUZIONI
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO POLITICHE DI
SVILUPPO ECONOMICO
INDIRIZZO E-MAIL
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CATEGORIE
[email protected]
[email protected]
regione
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO POLITICHE
ENERGETICHE
Regione Emilia-Romagna
SERVIZIO POLITICHE
INDUSTRIALI
[email protected]
regione
[email protected]
[email protected]
regione
Provincia di Bologna
Assessorato Ambiente
[email protected] provincia
t
Provincia di Bologna
Assessorato Attività Produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Bologna
Settore Ambiente
[email protected]
a.it
provincia
Provincia di Bologna
Settore Attività Produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Bologna
Servizio qualità e sistemi
ambientali
Provincia di Bologna
Servizio qualità e sistemi
ambientali
Provincia di Bologna
Servizio Tutela Ambientale
[email protected]
a.it
provincia
[email protected]
provincia
[email protected]
provincia
Provincia di Ferrara
Assessorato Agricoltura e
Ambiente
Provincia di Ferrara
Settore Agricoltura e Ambiente
Servizio Politiche della Sostenibilità
e Cooperazione Internazionale
Provincia di Ferrara
Settore Agricoltura e Ambiente
Servizio Risorse Idriche e Tutela
Ambientale
Provincia di Ferrara
Assessorato Attività Produttive
[email protected]
provincia
[email protected]
provincia
[email protected]
provincia
[email protected]
provincia
Provincia di Ferrara
Servizio Agricoltura e Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Ferrara
Servizio Attività produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Modena
Assessorato Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Modena
Servizio Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Modena
Assessorato Attività produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Parma
Assessorato Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Modena
Controlli Ambientali
[email protected]
provincia
regione
NOME
Provincia di Parma
Servizio Ambiente
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
provincia
CATEGORIE
Provincia di Parma
Servizio Agricoltura e attività
produttive
Provincia di Piacenza
Assessorato Ambiente
[email protected]
provincia
[email protected]
provincia
Provincia di Piacenza
Assessorato Attività Produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Piacenza
Servizio Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Piacenza
Servizio Attività produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Reggio Emilia
Assessorato Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Reggio Emilia
Assessorato Attività produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Reggio Emilia
Servizio Attività produttive
[email protected] provincia
.it
Provincia di Ravenna
Assessorato Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Ravenna
Servizio Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Ravenna
Servizio Attività produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Rimini
Assessorato Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Rimini
Assessorato Attività produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Rimini
Servizio Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Rimini
Servizio Attività produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Forlì-Cesena
Assessorato Attività produttive
[email protected]
provincia
Provincia di Forlì-Cesena
Assessorato Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Forlì-Cesena
Servizio Ambiente/Ufficio qualità
dell'aria, energia, inquinamento
acustico, elettromagnetico
Provincia di Forlì-Cesena
Servizio Attività produttive
[email protected]
provincia
[email protected]
provincia
Provincia di Parma
Servizio Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Forlì-Cesena
Servizio Ambiente
[email protected]
provincia
Provincia di Bologna
Servizio Industria Artigianato e
Commercio
Provincia Parma
Assessorato Agricoltura,
Alimentazione, Sviluppo rurale,
Montagna, Forestazione, Attività
produttive e commerciali
[email protected]
a.it
provincia
[email protected]
provincia
NOME
Provincia di Ravenna
Assessorato Industria
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
CATEGORIE
Provincia di Bologna
[email protected] provincia
na.it
Provincia di Bologna
Provincia di Ferrara
Settore Ambiente e Agricoltura
Servizio: Politiche della
Sostenibilità e Cooperazione
Internazionale
ufficio Valutazioni complesse
Provincia di Ferrara
Settore Ambiente e Agricoltura
Servizio: Politiche della
Sostenibilità e Cooperazione
Internazionale
ufficio Agenda 21 INFEA
Provincia di Ravenna
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
Provincia Modena
Settore Attività produttive
[email protected]
[email protected]
provincia
provincia
[email protected]
provincia
[email protected]
[email protected]
[email protected]
provincia
provincia
provincia
tecnocivis
pierburg
[email protected]
environment@kolbenschmidt pierburg.com
Impresa
Impresa
MCZ
San Paolo IMI
Criveller company conegliano
ansaldo energia
ansaldo ferrovia
ansaldo superconduttori
ansaldo veicoli
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
marangoni
ENI
mapei
ENEA
ENEA
ENEA
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Impresa
Impresa
Impresa
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
ENEA
ENEA
ENEA
ENEA
ENEA
ENEA
ENEA
ENEA
ENEA
ENEA
CNR
ASTER
Environmental Park
Environmental Park
Centro Ceramico Bologna
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
furgiuele@casaccia .enea.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
provincia
NOME
IEFE
Scuola Sant'Anna
CISE
APAT
APAT
APAT
APAT
APAT
APAT
ARPA Bologna
ARPA Bologna
ARPA Bologna
ARPA Bologna
ARPA Cesena
ARPA Cesena
ARPA Ferrara
ARPA Ferrara
ARPA Ferrara
ARPA Ferrara
ARPA Ferrara
ARPA Ferrara
ARPA Forlì
ARPA Forlì
ARPA Forlì
ARPA Modena
ARPA Modena
ARPA Parma
ARPA Parma
ARPA Piacenza
ARPA Piacenza
ARPA Ravenna
ARPA Ravenna
ARPA Ravenna
ARPA Ravenna
ARPA Ravenna
ARPA Ravenna
ARPA Ravenna
ARPA Ravenna
ARPA Reggio Emilia
ARPA Emilia-Romagna
ARPA Emilia-Romagna
ARPA Emilia-Romagna
ARPA Emilia-Romagna
ARPA Rimini
ARPA Rimini
ARPAT
ARPAV
NOMISMA
NOMISMA
NOMISMA
NOMISMA
Istituto per la Promozione
Industriale
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
[email protected]
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[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
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[email protected]
[email protected]
[email protected]
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[email protected]
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[email protected]
[email protected]
[email protected]
CATEGORIE
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Controllo
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
Ente di Ricerca
NOME
Laboratorio di telematica del
territorio
A. Cesana (fonderie)
Tecnocentro (lavorazione metalli)
ASHLAND ITALIA S.p.A. Foundry
Products Division
FOUNDRY AUTOMATION S.a.s
FATA ALUMINIUM S.p.A.
HOUGHTON ITALIA S.p.A.
H.LEVENIT S.r.l.
MARBO ITALIA S.p.A.
PROGELTA S.r.l. foundry
engineering - industrial automation
SATEF HUTTENES ALBERTUS
S.p.A.
SAVELLI S.p.A.
NOVAC ENGINEERING S.r.l.
BANFI CARLO S.p.A.
FOUNDRY SERVICE S.p.A.
ITALPRESSE S.p.A.
TAURUS 80 S.p.A. - TAURUS ENG.
DIV.
Università Ferrara - dip ingegneriatecnologie
Università Ferrara - dip ingegneria
(direttore dip.)
Università Ferrara - dip ingegneria
(preside)
Università di Bologna polo
Ravenna - Centro
Interdipartimentale di Ricerca per
le Scienze Ambientali (segretario)
Università di Bologna - polo
Cesena - Ingegneria dip.
Elettronica informatica
sistemistica-apiCe — Laboratorio di
ricerca applicata e di trasferimento
tecnologico
Università di Lecce DIPARTIMENTO DI SCIENZE E
TECNOLOGIE BIOLOGICHE ED
AMBIENTALI
Università di Lecce DIPARTIMENTO DI SCIENZE E
TECNOLOGIE BIOLOGICHE ED
AMBIENTALI (segretario)
Università di Lecce DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA
DELL'INNOVAZIONE (direttore)
Università di Siena dip Scienze
Ambientali - (direttore)
Università di Siena dip Scienze
Ambientali - Geochimica area
ricerca
Università di Siena dip Scienze e
Tecnologie Chimiche e dei
Biosistemi (direttore)
Università di Siena dip Scienze e
Tecnologie Chimiche e dei
Biosistemi area ricerca
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
Ente di Ricerca
CATEGORIE
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Fornitore
Fornitore
Fornitore
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Fornitore
Fornitore
Fornitore
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Fornitore
Fornitore
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Fornitore
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Fornitore
Fornitore
Fornitore
Fornitore
Fornitore
Fornitore
[email protected]
Università RER
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Università RER
[email protected]
Università RER
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Università RER
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Università RER
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Università
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Università
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Università
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Università
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Università
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Università
[email protected]
Università
NOME
Università di Siena dip Chimica (direttore)
INDIRIZZO E-MAIL
CATEGORIE
Università
Università di Siena dip Chimica Area ricerca Energia e Ambiente
[email protected]
Università
Unione regionale delle Camere di
commercio dell'Emilia-Romagna
Laboratorio per la gestione
dell'acqua
Laboratorio per la gestione
dell'energia
Laboratorio per la gestione dei
rifiuti
IAMC-CNR Dr. Ennio Marsella
(direttore) Napoli
IRC-CNR Dr. Gennaro Russo
(direttore) Napoli
IBBA - CNR Dr Roberto Bollini
(direttore) Milano
IABBAM-CNR Dr. Lino Ferrara
(direttore) Napoli
Università di Padova - Agraria-Dip.
Biotecnologie agrarie (direttore)
Università di Padova - Agraria-Dip.
Agronomia ambientale e
produzioni vegetali (direttore)
Università di Padova - Agraria-Dip.
Scienze animali (direttore)
Università di Padova - IngegneriaDip. Ing. Ambientale (direttore)
Università di Padova - IngegneriaDip. Ing. Chimica (direttore)
Università di Padova - IngegneriaDip. Tecniche e gestione dei
sistemi industriali (direttore)
Università di Roma-SapienzaIngegneria-dip.Energia (direttore)
Università di Roma-SapienzaIngegneria-dip.Ing. chimica Dr.
Giuseppe Liuzzo (direttore)
Università di Roma-SapienzaIngegneria-dip.Ing. chimica - Area
ricerca (responsabile)
Università di Roma-SapienzaIngegneria-dip.Ing. chimica - Area
ricerca (responsabile)
FOUNDEQ (organizzazione fiere)
Provincia di Macerata - Servizio
Ambiente
Provincia di Macerata - Servizio
Attività Produttive
Guido Guarini Matteucci
Acetaia Caselli
ACETAIA PICCI SNC
Acetaia San Giacomo
Acetaia Sereni
ANTICA FATTORIA CASEIFICIO
SCALABRINI DI UGO E BRUNO
S.S.
ARISTIDE BIANCHI S.R.L.
[email protected]
Agenzie e società
Centro di Ricerca
Centro di Ricerca
Centro di Ricerca
[email protected]
Ente di Ricerca
[email protected]
Ente di Ricerca
[email protected]
Ente di Ricerca
[email protected]
Ente di Ricerca
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected]
Università
[email protected] Università
t
[email protected]
[email protected]
Agenzie e società
provincia
[email protected]
provincia
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
[email protected]
Impresa
NOME
Azienda Bissoni
Azienda vitivinicola Corte Beneficio
Cantina Bartolini
CANTINA COOP. COLLI DI
SCANDIANO E CANOSSA
Cantina del Ponte
CANTINA SOC. PUIANELLO
S.C.R.L.
Cantina sociale cooperativa di Forlì
Predappio
CANTINA SOCIALE DI ARCETO SOCIETA` COOPERATIVA
AGRICOLA
Cantina sociale di Bazzano s.r.l
Cantina Sociale di Gualtieri scrl
CANTINA SOCIALE DUE TORRI DI
MONTECCHIO E S. ILARIO
Cantina Sociale Settecani
CANTINE BERTOLANI ALFREDO
SNC
Cantine Cooperative Riunite scrl
Caseificio Comellini
Caseificio Matteo
CASEIFICIO PORCARI E TAMBINI
Caseificio sociale Castellazzo
caseificio Sociale San Celestino
soc. coop. s.r.l
Drei Donà - Tenuta La PalazzaF.LLI GHIRARDI
F.lli Billo
Latteria Nuova Mandrio
LATTERIA SOCIALE COOPERATIVA
TABIANO
LEPORATI
Lodi corazza vigne e vini s.s. di
Corazza Cesare e Silvia
LUPPI
MEDICI ERMETE E FIGLI SRL
Prosciuttificio Leonardi s.n.c.
Quiete del Rio
RIGHI SRL
SALUMIFICIO COLLI SNC
SALUMIFICIO GIANFERRARI F.LLI
SNC
Salumificio Rossi - Cà di Parma
Umberto Cesari S.R.L.
Vini Pregiati Celli s.n.c.
Società Cooperativa Agricola"La
Libertà"
Poderi dal Nespoli a.n.c.
Modenaceti s.r.l.
Frascineti
FEREOLI GINO & FIGLIO
FERRARINI & BONETTI
DISCANDIANO SRL
Cà Bruciata
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
CATEGORIE
[email protected]
[email protected]
Impresa
Impresa
commerciale@cantina predappioforli.it
[email protected]
Impresa
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Impresa
Impresa
Impresa
[email protected]
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Impresa
Impresa
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Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
info@ latteriatabiano.it
Impresa
Impresa
Impresa
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Impresa
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Impresa
Impresa
Impresa
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[email protected]
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[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
Impresa
NOME
AZ. PRATI VINI
az. vitivinicola Casali
az. Braschi
INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
[email protected]
[email protected]
CATEGORIE
Impresa
Impresa
Impresa
Allegato 4
Comunicazioni di aggiornamento del sito web
www.tecnologiepulite.it
Comunicazione del 7 Settembre 2006
E’ on line la versione aggiornata del sito web dedicato alle tecnologie ambientali
Vi segnaliamo che è on line da settembre 2006 la
versione
rinnovata
del
sito
web
www.tecnologiepulite.it curato da ERVET e dedicato
alle tecnologie ambientali applicabili ai vari settori
produttivi prevalenti in Emilia-Romagna (agroalimentare,
allevamenti,
produzione
della
carta,
ceramico,
metalmeccanico, calzaturiero e tessile).
Il sito si pone l’obiettivo di diffondere le tecniche
industriali innovative che consentono un controllo
preventivo ed integrato dell’inquinamento e di informare
amministratori, enti di controllo, aziende e altri soggetti interessati a confrontarsi con le sfide
dello sviluppo sostenibile raccogliendo esperienze e sperimentazioni realizzate. A tal fine sono
state attivate una vetrina dei fornitori di tecnologie pulite e uno spazio per casi
applicativi dove è possibile segnalare tecnologie e sperimentazioni che ritenete interessanti.
Tra gli argomenti trattati troverete approfondimenti sugli impatti dei sistemi produttivi e le
criticità del territorio, sugli aspetti ambientali dei diversi settori e le relative soluzioni pulite
applicabili, sulle potenzialità delle tecniche pulite nello sviluppo di “prodotti verdi”, sulle
soluzioni tecnologiche applicabili a scala di area industriale.
ERVET presenterà la nuova versione del sito in occasione del Convegno “EMAS crea EMAS:
amministrare, produrre, consumare meglio” il prossimo 7 settembre 2006 organizzato dalla
Provincia di Bologna nell’ambito del SANA (Salone internazionale del Naturale, Alimentazione,
Salute e Ambiente).
Comunicazione del 6 Novembre 2006
Oggetto: Aggiornamento sito web Tecnologie Pulite
Vi comunichiamo che è on-line la versione aggiornata del
sito web www.tecnologiepulite.it curato da ERVET
(Agenzia di sviluppo dell’Emilia-Romagna
per
la
valorizzazione economica del territorio) e dedicato alle
tecnologie ambientali applicabili ai vari settori produttivi
prevalenti
in
Emilia-Romagna
(agroalimentare,
allevamenti,
produzione
della
carta,
ceramico,
metalmeccanico, calzaturie ro e tessile).
Il sito si pone l’obiettivo di diffondere le tecniche
industriali innovative che consentono un controllo
preventivo ed integrato dell’inquinamento e di informare amministratori, enti di controllo,
aziende e altri soggetti interessati a confrontarsi con le sfide dello sviluppo sostenibile
raccogliendo esperienze e sperimentazioni realizzate.
All’interno del sito troverete schede descrittive di dettaglio delle tecnologie disponibili per ogni
settore economico analizzato, approfondimenti normativi, approfondimenti sugli impatti dei
sistemi produttivi e le criticità del territorio, sugli aspetti ambientali dei diversi comparti e le
relative soluzioni pulite applicabili, sulle potenzialità delle tecniche pulite nello sviluppo di
“prodotti verdi”, sulle soluzioni tecnologiche applicabili a scala di area industriale. Il sito si
arricchisce, inoltre, di una “vetrina fornitori” gratuita e aperta a tutti coloro che vogliano
“esporre” e
l proprie tecnologie a ridotto impatto e uno spazio per “casi studio” aperto a
segnalazioni di casi concreti di applicazioni ed esperienze.
Il sito si va continuamente arricchendo grazie all’inserimento progressivo di nuovi settori, alla
partecipazione di nuovi fornitori di tecnologie pulite e al continuo inserimento di tecnologie
innovative e sperimentazioni. Questo contribuisce ad un progressivo incremento della comunità
di utenti del sito.
F Vi segnaliamo che il sito www.tecnologiepulite.it verrà presentato ad
Ecomondo 2006, venite a visitarci dall’ 8 all’11 novembre allo stand “Vetrina
della sostenibilità” pad. B1- Rimini fiera.
Per i fornitori
F Vi segnaliamo che il sito www.tecnologiepulite.it verrà presentato ad
Ecomondo 2006.
Venite a visitarci saremo lieti di accogliervi presso lo stand di ERVET 026 –
pad. B1- Rimini fiera..
Qualora non desideriate ricevere più comunicazioni dal presente indirizzo di posta elettronica è sufficiente inviare una
mail di risposta al messaggio con oggetto "cancellatemi".
Allegato 5
Volantino illustrativo del sito web
www.tecnologiepulite.it
ERVET - Emilia Romagna Valorizzazione Economica Territorio, agenzia di sviluppo
regionale, con il sito web www.tecnologiepulite.it è attiva nella diffusione di
tecniche di produzione pulite nel territorio regionale. Tecnologie e prassi operative
attente all’impatto sull’ambiente rappresentano uno strumento fondamentale, oltre che
per il miglioramento delle produzioni e per dare risposta a problematiche
ambientali territoriali, per l’attuazione di politiche integrate di prodotto, il
mercato di prodotti verdi e la qualificazione ambientale di aree industriali.
Con il temine “tecnologie pulite” si comprendono tutti gli impianti, i macchinari, i
prodotti e le prassi gestionali che consentono di ridurre gli impatti ambientali causati dai
processi produttivi e, più in generale, dalle attività dell’uomo. Le soluzioni di carattere
preventivo, ovvero le opzioni “più pulite”, oltre a garantire un impatto ambientale
complessivamente più contenuto, implicano svariati vantaggi per chi le applica (in
termini economici, gestionali e di immagine).
Il sito www.tecnologiepulite.it mette a disposizione di amministratori, enti di
controllo, aziende e altri interessati informazioni (derivanti da istituzioni ed enti
autorevoli impegnati nel campo delle tecnologie pulite e delle migliori pratiche) sulle
soluzioni industriali innovative che consentono un approccio di prevenzione e
controllo integrato dell’inquinamento.
Attraverso il sito si promuove anche la creazione di un network per diffondere
capillarmente le informazioni e stimolare il confronto tra tutti i soggetti coinvolti sul
tema delle produzioni a basso impatto ambientale.
Il sito presenta approfondimenti tecnici, dedicati a agevolare l’individuazione e
l’adozione delle tecnologie pulite applicabili alle diverse situazioni, relativi a:
• impatti dei sistemi produttivi e criticità del territorio;
• processi produttivi e aspetti ambientali peculiari;
• soluzioni a basso impatto ambientale per i vari settori produttivi di rilievo;
• tecnologie e tecniche realizzabili in aree produttive;
• criteri Ecolabel e soluzioni tecnologiche idonee a soddisfarne i requisiti;
• casi applicativi;
• vetrina dei fornitori di tecnologie pulite.
una comunità per le tecnologie pulite
link utili
tecnologie pulite e normativa ambientale
area download
scelta delle migliori tecniche
news
Per richiedere maggiori informazioni e per inviare suggerimenti o richieste puoi
scriverci all’indirizzo [email protected]
Allegato 6
Presentazione del sito web
www.tecnologiepulite.it
TECNOLOGIE PULITE
Tecniche per lo sviluppo sostenibile
Un sito web per le Tecnologie
Pulite
www.tecnologiepulite.it
Guido Croce
ERVET SpA
Emilia-Romagna Valorizzazione Economica del Territorio
Scopo del sito web
• Fornire informazioni inerenti le tecnologie pulite
e le prassi gestionali attente all’impatto
sull’ambiente.
• Identificare gli strumenti per il miglioramento
delle produzioni e per dare risposta a
problematiche ambientali territoriali, per
l’attuazione di politiche integrate di prodotto, il
mercato di prodotti verdi e la qualificazione
ambientale di aree industriali.
1
A chi è indirizzato il sito web?
• Imprese dei settori industriali presenti nel territorio
emiliano-romagnolo:
–
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–
–
•
•
•
•
Allevamenti
Agroalimentare
Metalmeccanico
Produzione di carta e cartone
Tessile
Calzaturiero
Enti di controllo e ricerca
Università
Associazioni di categoria
Cittadini
2
Sezioni del sito web
• Tecnologie per i settori produttivi
– Descrizione processi industriali
– Descrizione impatti ambientali
– Descrizione tecnologie pulite applicabili
• Vetrina fornitori
– Descrizione prodotti forniti
• Casi studio
• Pubblicazioni CT (Area Download)
Tecnologie per settori
produttivi
3
4
Vetrina Fornitori
5
6
Casi Studio
7
Pubblicazioni
8