PID - Automazione@ingre
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Controlli Digitali Laurea Magistrale in Ingegneria Meccatronica CONTROLLORI PID Cristian Secchi Tel. 0522 522235 e-mail: [email protected] Introduzione • • regolatore Proporzionale, Integrale, Derivativo – PID regolatori standard con tre azioni di controllo combinate: • • • • • standard industriale ed utilizzabile per moltissimi impianti implementabile con molte tecnologie • • • • • azione proporzionale all'errore azione proporzionale all'integrale dell'errore azione proporzionale alla derivata dell'errore elettriche (analogiche e digitali) meccaniche pneumatiche oleodinamiche disponibile a software sui sistemi di controllo industriale Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 2 Pag. 1 Motivazioni del successo del PID • Notevole efficacia nella regolazione di un’ampia gamma di processi industriali Tecniche di taratura semplici ed automatiche applicabili anche q quando il modello dell'impianto p èp poco noto Importanza e convenienza economica della standardizzazione Possono essere usati come elementi base di schemi di controllo articolati (es.: controllo in cascata) portando notevolissimi miglioramenti delle prestazioni Consente di ottenere prestazioni accettabili anche con una scarsa conoscenza del modello del sistema • • • • I PID hanno successo perchè rappresentano una soluzione non facilmente superabile, in generale, nel rapporto efficacia/costo Cristian Secchi PID-- 3 Il controllore PID • se e(t) è il segnale di errore avremo t ⎡ ⎤ 1 u (t ) = K p ⎢e(t ) + Td e&(t ) + ∫ e(τ )dτ ⎥ Ti 0 ⎣ ⎦ • con Kp costante proporzionale e con Ti e Td constanti di tempo della parte integrale e derivativa f.d.t. del controllore: GPID ( s ) = Cristian Secchi Cristian Secchi ⎛ U ( s) 1 ⎞ ⎟ = K p ⎜⎜1 + Td s + E ( s) Ti s ⎟⎠ ⎝ PID-- 4 Pag. 2 Significato delle tre azioni di controllo • • • • azione proporzionale: • maggiore è l'errore, maggiore è l'azione di controllo azione integrale: • errore nullo a segnali di riferimento o disturbi costanti azione derivativa: • azione di controllo “preventiva” • anticipo di fase i termini derivativo e/o integrale possono essere assenti • regolatori P • regolatori PI • regolatori PD Cristian Secchi PID-- 5 F.d.t. del controllore PID - Considerazioni • abbiamo che • la f.d.t. presenta • • • • due zeri a parte reale negativa un polo nell’origine il controllore PID risulta essere un sistema improprio, ovvero non fisicamente realizzabile la forma reale prevede con N = 5 ¥ 20 per posizionare il polo all'esterno della banda di interesse. Il polo reale modifica un po' la posizione degli zeri. In seguito si farà comunque riferimento alla forma ideale Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 6 Pag. 3 Regolatore P • regolatore P: • Ti = 1 e Td = 0 • usato per processi asintoticamente o semplicemente quando le p prestazioni statiche non richiedano stabili q l’inserimento di un polo nell’origine nel guadagno d’anello R(s) E(s) P G(s) Y(s) Cristian Secchi PID-- 7 Regolatore P - Esempio G (s) = Specifica: Portare a regime il sistema nel minor tempo possibile 1 1 + τs L Luogo delle d ll Radici R di i Il sistema chiuso in retroazione è del primo ordine Mediante un controllore proporzionale posso rendere il tempo di assestamento del sistema piccolo quanto si vuole τ =1 Attenzione al valore a regime! Kp Gcl ( s ) = 1+ K p 1+ τ 1+ K p Cristian Secchi Cristian Secchi s PID-- 8 Pag. 4 Regolatore PI • regolatore PI: • Td = 0 • Hanno un il polo nell'origine e lo zero in s = -1 / Ti • • molto diffusi a livello industriale in quanto consentono il soddisfacimento delle specifiche statiche (consentono di inserire un polo nell’origine nella funzione di trasferimento d’anello) e sono di facile taratura per semplici processi Grazie allo zero è possibile anche rendere agire sul tempo di assestamento del sistema controllato Cristian Secchi PID-- 9 Regolatore PI - Esempio G (s) = Specifica: Portare a regime il sistema nel minor tempo possibile e con errore di posizione nullo 1 1 + τs R(s) E(s) PI G(s) Y(s) Per soddisfare la specifica statica è necessario aggiungere un polo nell’origine al guadagno d’anello mediante il controllore Come scegliere Ti? Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 10 Pag. 5 Regolatore PI - Esempio T < T1 T > T1 La presenza dello zero limita la possibilità di spostare a sinistra il polo nell nell’origine origine Cristian Secchi Per nessun valore di Kp>0 il tempo di assestamento sarà inferiore a T1 Kp τ =1 PID-- 11 Regolatore PI - Esempio T < T1 T > T1 Per nessun valore di Kp>0 il tempo di assestamento sarà inferiore a T1 La presenza dello zero limita la possibilità di spostare a sinistra uno dei due poli Per guadagni bassi il sistema ha un alto tempo di assestamento. Per evitare oscillazioni nel transitorio il guadagno deve essere scelto sufficientemente alto Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 12 Pag. 6 Regolatore PI - Esempio Se la conoscenza del modello è sufficientemente accurata, si può usare lo zero del PI per cancellare il polo del plant IIn ttall modo d il sistema i t chiuso hi in i retroazione diventa un sistema del primo ordine la cui dinamica può essere resa veloce a piacimento all’aumentare di Kp All’aumentare di Kp, diminuisce il tempo di assestamento e la risposta non ha oscillazioni Cristian Secchi τ =1 Kp PID-- 13 Casi particolari (3) • regolatore PD: • Ti = 1 • Hanno lo zero in s = - 1 / Td ed il polo reale fuori banda (all'infinito (all infinito nel caso ideale) • usato quando non vi siano problemi di instabilità o di prestazioni statiche, ma sia necessario allargare la banda passante Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 14 Pag. 7 Regolatore PD - Esempio G(s) = Specifica: Portare a regime il sistema nel minor tempo possibile e con errore di posizione nullo 1 s (1 + τs ) La specifica statica è soddisfatta grazie al polo nell’origine nell origine di G(s) T < T1 T > T1 La struttura del plant è tale per cui non è possibile, mediante un regolatore proporzionale, ottenere un tempo di assestamento inferiore a T1 Cristian Secchi PID-- 15 Regolatore PD - Esempio R(s) E(s) PD Y(s) G(s) C Come scegliere li Td? τ =1 Cristian Secchi Cristian Secchi Scegliendo N abbastanza grande è possibile portare il punto di emergenza a sinistra quanto si vuole e, di conseguenza, il minimo i i tempo t di assestamento ottenibile piccolo quanto si vuole Kp PID-- 16 Pag. 8 Regolatore PID • regolatore PID completo: • 1 polo nell'origine e due zeri • zeri reali se Ti ≥ 4Td • zeri coincidenti (in s = -1/ 1/ 2 Td ) se Ti = 4 Td • nella realtà è necessario introdurre un secondo polo in alta frequenza a pulsazione maggiore di quella degli zeri per rendere il sistema fisicamente realizzabile • E’ utilizzato quando è necessario cancellare più di un polo e imporre un errore di posizione nullo Cristian Secchi PID-- 17 Regolatore PID - Esempio G(s) = 0.9ω n2 s 2 + 2δωn s + ω n2 Specifica: Portare a regime il sistema nel minor tempo possibile, con errore di posizione nullo e senza sovraelongazioni E’ necessario inserire un polo nell’origine per soddisfare le specifiche statiche Per evitare che la risposta g , abbia una sovraelongazione, occorre che il sistema chiuso in retroazione non abbia poli complessi coniugati Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 18 Pag. 9 Regolatore PID - Esempio Scegliendo Td e Ti in modo che gli zeri del PID cancellino i poli del controllore e N grande abbastanza è possibile soddisfare le specifiche di controllo Sistema non controllato Sistema controllato con PID δ = 0 .3 ωn = 10 Kp Cristian Secchi PID-- 19 Taratura automatica dei Parametri • Per la taratura “razionale” dei PID si fa riferimento al modello del sistema da controllare e si usano, ad esempio, le tecniche basate sul luogo delle radici viste finora. • La costruzione di un modello del plant a partire dalle leggi fisiche che lo governano può richiedere un impegno sproporzionato rispetto alle esigenze di progetto • In questi casi esistono delle strategie per tarare i parametri del PID a partire da prove sul campo effettuate sul plant • Esistono svariati metodi, alcuni dei quali già implementati su alcuni controllori industriali commercializzati su larga scala Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 20 Pag. 10 Taratura automatica dei Parametri Considereremo metodi di taratura automatica ad anello aperto Tali metodi valgono per i plant stabili la cui risposta al gradino non è oscillante. Ciò può essere testato sul campo semplicemente eccitando il plant con un gradino. E’ poi necessario approssimare il plant come un sistema del primo ordine con ritardo Esistono tabelle che consentono di determinare i parametri del PID utilizzando i parametri del sistema approssimato Cristian Secchi PID-- 21 Taratura automatica dei Parametri Una volta testato che il plant risponde a un gradino in ingresso senza oscillazioni, è necessario approssimarne il modello con un sistema del primo ordine con ritardo del tipo Ga ( s ) = K −θs e 1 + τs Esistono svariati metodi per ottenere Ga(s) a partire dalla risposta al gradino del plant. Verrà illustrato il metodo delle aree. Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 22 Pag. 11 Taratura automatica dei Parametri Si considera la risposta del plant a un gradino di ampiezza A K= y S1 y A τ +θ = S2 θ +τ Guadagno statico S1 y τ= eS 2 y θ= ( S1 − yτ ) y Costante di tempo Ritardo Cristian Secchi PID-- 23 Taratura automatica dei Parametri L’algoritmo da seguire per trovare il modello approssimato è: 1. Eccitare il sistema con un gradino di ampiezza A e graficare la risposta 2. Ottenere il guadagno statico K mediante K= y A 3. Trovare, anche in via approssimata, l’area S1 4. Ottenere l’ascissa τ+θ mediante τ +θ = S1 y e tracciare una retta verticale passante per τ+θ 5. T 5 Trovare, anche h in i via i approssimata, i l’area l’ S2 6. Ottenere la costante di tempo τ e il ritardo θ mediante eS 2 y θ = ( S1 − yτ ) / y τ= Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 24 Pag. 12 Taratura automatica dei Parametri Una volta approssimato il plant come Ga ( s ) = K −θs e 1 + τs esistono due categorie principali di criteri per la taratura automatica dei parametri: a) quelli che utilizzano alcuni punti caratteristici della risposta y(t) al gradino per imporre l’andamento transitorio desiderato. Si impone ad esempio il rapporto di smorzamento r tra due picchi successivi della risposta p y(t); y( ); Cristian Secchi PID-- 25 Taratura automatica dei Parametri b) criteri di tipo integrale che utilizzano come indice di costo funzioni integrali della variabile errore e(t). Di particolare interesse sono i seguenti indici: ∞ ISE = ∫ e 2 (t )dt Integral Square Error 0 ∞ IAE = ∫ e(t ) dt Integral Absolute Error 0 ∞ ITAE = ∫ t e(t ) dt Integral Time Absolute Error 0 Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 26 Pag. 13 Taratura automatica dei Parametri Esistono alcune tabelle per il tuning dei parametri dei regolatori PID. Nella seguente tabella sono riportate indicazioni per fare il tuning corrispondente ad un rapporto di smorzamento r = 0.25 secondo i criteri della categoria (a). Cristian Secchi PID-- 27 Taratura automatica dei Parametri Al fine di tarare un PID con i metodi della categoria (a), basta scegliere il tipo di controllore da implementare e dedurre i parametri dalle relazioni in tabella G (s) = 1 (0.5s + 1)(1 + s ) 2 (2 s + 1) Ga ( s ) = e −1.46 s 1 + 3.34s Si desideri implementare un PID mediante le regole di Ziegler- Nichols corrispondenti a un rapporto di smorzamento r=0.25 Dalle tabelle si ricava KK p = 2.74 Ti / τ = 0.87 Td / τ = 0.22 K p = 2.74 Ti = 1.27 Td = 0.1 Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 28 Pag. 14 Taratura automatica dei Parametri Risposta al gradino del sistema descritto da G(s) controllato con un PID tarato mediante il metodo di Ziegler-Nichols usando il modello approssimato Cristian Secchi PID-- 29 Taratura automatica dei Parametri Nelle seguenti tabelle sono riportate indicazioni per fare il tuning secondo i criteri di ottimizzazione dell’errore della categoria (b). Nell caso di utilizzo N tili di criteri it i integrali i t li per il tuning, t i la l prima i tabella t b ll fornisce f i dei parametri che ottimizzano le prestazioni nel caso di variazioni nel plant da controllare mentre la seconda tabella fornisce dei parametri che ottimizzano le prestazioni nel caso di variazioni del setpoint di riferimento. Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 30 Pag. 15 Taratura automatica dei Parametri Variazioni di Carico Criterio Controllore Azione A B IAE P P 0.902 -0.985 ISE P P 1.141 -0.917 ITAE P P 0.490 -1.084 IAE PI P 0.984 -0.986 0.986 I 0.608 -0.707 P 1.305 -0.959 I 0.492 -0.739 ITAE P 0.859 -0.977 I 0.674 -0.680 IAE P 1.435 -0.921 -0.749 ISE ISE ITAE Cristian Secchi I 0.878 D 0.482 1.137 P 1.495 -0.945 -0.771 I 1.101 D 0.560 1.006 P 1.357 -0.947 I 0.842 -0.738 D 0.381 0.995 PID-- 31 Taratura automatica dei Parametri Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 32 Pag. 16 Taratura automatica dei Parametri Nel caso di criteri integrali, una volta che si siano scelti il criterio (IAE,ISE o ITAE), il tipo di controllore (P, PI o PID) e l’azione di controllo (P, I o D), dalla tabella si individuano due parametri A e B che sostituiti nella relazione ⎛θ ⎞ Y = A⎜ ⎟ ⎝τ ⎠ B ⎛θ ⎞ ⎟) ⎝τ ⎠ (oppure Y = A + B⎜ forniscono un valore Y che deve essere interpretato come Y = KKp nel caso di azione proporzionale (P), come Y = τ/Ti nel caso di azione integrale g (I), ( ), e come Y = Td//τ nel caso di azione derivativa ((D). ) Cristian Secchi PID-- 33 Taratura automatica dei Parametri Si consideri il sistema dell’esempio precedente che può essere approssimato con Ga ( s ) = e −1.46 s 1 + 3.34s si desidera progettare un controllore PI per variazioni di setpoint utilizzando il criterio integrale ITAE Dalla tabella si ricava che ⎛θ ⎞ KK p = 0.586⎜ ⎟ ⎝τ ⎠ −0.916 = 1.24 τ ⎛θ ⎞ = 1.03 − 0.165 ⎜ ⎟ = 0.96 Ti ⎝τ ⎠ K p = 1.24 Ti = 3.48 Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 34 Pag. 17 Taratura automatica dei Parametri Risposta al gradino del sistema descritto da G(s) controllato con un PID tarato mediante il metodo di ottimizzazione dell’errore usando il modello approssimato Cristian Secchi PID-- 35 Realizzazioni dei Regolatori PID P R(s) E(s) + - I + + + U(s) G(s) Y(s) Schema “classico” del PID D In presenza di un gradino sul segnale di riferimento R(s), l’uscita del derivatore, di conseguenza, la variabile di controllo U(s) è di tipo impulsivo Brusche variazioni del controllo possono essere indesiderate in quanto possono portare a una saturazione o a un deterioramento degli attuatori. Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 36 Pag. 18 Realizzazioni dei Regolatori PID R(s) P + E(s) - + + I U(s) + + G(s) Y(s) PID con derivazione dell’uscita D Y(s) è l’uscita di un sistema che solitamente ha le caratteristiche di un filtro passa basso e le sue variazioni istantanee (e quindi la sua derivata) sono contenute. Pertanto l’uscita del termine derivativo non ha andamenti impulsivi Inoltre, quando R(s) è costante lo schema PID con derivazione sull’uscita si comporta come lo schema PID classico. Cristian Secchi PID-- 37 Realizzazioni dei Regolatori PID u(t) PID classico G (s) = r(t) 1 ( s + 1) 2 y(t) PID classico K p = 2 Td = 0.25 Ti = 2 y(t) PID con derivata sull’uscita Calo di prestazioni ma azione di controllo senza picchi Cristian Secchi Cristian Secchi u(t) PID con derivata sull’uscita PID-- 38 Pag. 19 Gestione dei ritardi G p (s ) R(s) + E(s) PID - U(s) G(s) Yp(s) Y(s) −θs e y p (t ) = y (t − θ ) Un altro punto importante da considerare nell’uso dei regolatori PID è la presenza di ritardi significativi nel processo da controllare. Si noti che nella sintesi di controllori a struttura libera si può tener conto di tali ritardi comprendendoli intrinsecamente nella legge di controllo, mentre ciò non è possibile nel caso dei controllori a struttura fissa come il PID. Il ritardo nell’anello di retroazione deteriora notevolmente le prestazioni e può addirittura rendere instabile il sistema Cristian Secchi PID-- 39 Gestione dei ritardi Se fosse possibile retroazionare y(t) anzichè yp(t), tramite il PID sarebbe possibile controllare l’andamento di y(t) controllanda G(s). Dopodichè l’uscita yp(t) avrebbe lo stesso andamento di y(t), soltanto ritardato di θ s. Schema Desiderato G p (s ) R(s) + E(s) - PID U(s) G(s) Y(s) −θs e Yp(s) Non è possibile accedere fisicamente alla variabile y(t) perchè l’uscita del plant è yp(t) ma se si conosce il modello del plant (cioè G(s) e θ) è possibile utilizzare lo schema basato sul Predittore di Smith per risolvere i problemi legati al ritardo Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 40 Pag. 20 Gestione dei ritardi R(s) + E(s) - U(s) PID G(s) Y(s) Yp(s) e −θs Schema a predittore di Smith + P(s) + Z(s) P( s ) = (1 − e −θs )G ( s ) Z ( s ) = G ( s )e −θsU ( s ) + (1 − e −θs )G ( s )U ( s ) = G ( s )U ( s ) = Y ( s ) Cristian Secchi PID-- 41 Gestione dei ritardi Utilizzando il predittore di Smith lo schema di controllo diventa equivalente a R(s) + E(s) - PID U(s) G(s) Y(s) −θs e Yp(s) Il ritardo non entra più nel loop di controllo ed è possibile disegnare un PID in modo che y(t) (e, di conseguenza, yp(t)) abbia le caratteristiche desiderate Si annulla la retroazione dall dall’uscita uscita ritardata inserendo un anello interno in cui compare un modello del processo comprensivo del ritardo supposto noto. Si preleva la variabile non ritardata, resa disponibile dal modello, per chiudere la retroazione. In tal modo si cancella il ritardo nel loop di retroazione ed è come se retroazionassimo l’uscita non ritardata. Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 42 Pag. 21 Gestione dei ritardi Nel caso in cui il modello del sistema non sia preciso e la conoscenza del ritardo sia approssimativa, non si ottiene una cancellazione perfetta dell’uscita ritardata. Tuttavia, l’azione del predittore di Smith è ancora utile ut e in quanto qua to mitiga t ga l’effetto e etto de del ritardo ta do nel e loop oop d di retroazione. et oa o e Per poter utilizzare il predittore di Smith è NECESSARIO che il ritardo sia costante. Cristian Secchi PID-- 43 Gestione dei ritardi - Esempio G p (s) = e −1.2 s ( s + 1) 2 Uscita PID K p = 2 Td = 0.25 Ti = 2 Uscita con uno schema a predittore di Smith Uscita con uno schema a predittore di Smith con una conoscenza imprecisa del ritardo (θ=1) Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 44 Pag. 22 Dispositivi anti anti-saturazioni (anti (anti-windup) L’uscita del regolatore è applicata a dispositivi di attuazione che nella realtà presentano saturazioni. È opportuno evitare che, nel caso in cui la variabile di controllo saturi, il regolatore continui ad integrare l’errore, fenomeno detto windup. In tal caso infatti l’integratore può assumere valori molto elevati e richiedere molto tempo per tornare a valori normali. Un intervento può essere quello di bloccare la sommatoria dell’azione integrale allorché l’uscita raggiunge il valore limite, oppure quello di attivare ll’azione azione integrale solo quando ll’errore errore è piccolo piccolo. Nel caso in cui sia disponibile un modello (anche algebrico) dell’attuatore, si possono utilizzare vari schemi di anti-windup. Verrà illustrato il metodo dell’integrazione condizionata. Cristian Secchi PID-- 45 Dispositivi anti anti-saturazioni (anti (anti-windup) Nel caso in cui sia disponibile un modello (anche algebrico) dell’attuatore, si possono utilizzare vari schemi di anti-windup. Verrà illustrato il metodo dell’integrazione condizionata. In questa tecnica l’ingresso del termine integrale viene azzerato nel caso in cui es(t) = v(t) − u(t) non sia nullo Se chiamiamo ei(t) l’ingresso del termine integrale, allora l’integrazione condizionata si esprime matematicamente come Cristian Secchi Cristian Secchi ⎧e(t ) se v(t ) = u (t ) ei (t ) = ⎨ ⎩ 0 se v(t ) ≠ u (t ) PID-- 46 Pag. 23 Dispositivi anti anti-saturazioni (anti (anti-windup) Lo schema di antisaturazione con integrazione condizionata è il seguente: Quando il valore imposto dall’attuatore è diverso da quello richiesto dal controllore l’ingresso del termine integrale viene posto a zero. Cristian Secchi PID-- 47 Dispositivi anti anti-saturazioni (anti (anti-windup) Nel caso in cui non sia possibile misurare l’uscita dell’attuatore si costruisce un modello statico che tenga conto della saturazione dell’attuatore e si utilizza l’uscita del modello statico per decidere se imporre a zero l’ingresso del termine integrale. Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 48 Pag. 24 Esempio PID G p ( s) = 1 s ( s + 1) R(s) E(s) + - Attuatore ⎧ − 0.5 se v(t ) ≤ −0.5 K p = 2 Td = 0.25 Ti = 2 u (t ) = ⎪⎨v(t ) se − 0.5 ≤ v(t ) ≤ 0.5 ⎪ ⎩ PID V(s) U(s) 0.5 se v(t ) ≥ 0.5 G(s) Y(s) Cristian Secchi PID-- 49 Esempio PID senza integrazione condizionata Uscita Azione integrale Quando l’integratore è in saturazione, il sistema evolve come se non fosse in retroazione. Cio peggiora le prestazioni. Inoltre l’integratore impiega del tempo a tornare in un campo di valori utili per il controllo. Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 50 Pag. 25 Esempio PID con integrazione condizionata Uscita Azione integrale L’integrazione condizionata mantiene l’azione integrale sempre in un campo di valori utile per il controllo migliorando le prestazioni. Cristian Secchi PID-- 51 PID Digitale Per implementare un PID su un sistema di elaborazione digitale è necessario ottenerne un equivalente discreto Esistono svariati metodi per discretizzare un controllore tempo continuo. Verrà illustrata una delle discretizzazioni più utilizzate per i PID P I D ⎛ ⎞ ⎟ ⎜ K K T s Ts 1 ⎟ E ( s) = K p E ( s) + p E ( s) + p d E ( s) U ( s ) = K p ⎜1 + d + T Ti s ⎜ 1 + Td s Ti s ⎟ 1+ d s ⎟ ⎜ N N ⎝ ⎠ Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 52 Pag. 26 PID Digitale Azione Proporzionale u p (t ) = K p e(t ) u p (kT ) = K p e(kT ) Azione Integrale ui (t ) = Kp Ti ui (kT ) − ui ((k − 1)T ) K p = e(kT ) T Ti t ∫ e(τ )dτ 0 ui (kT ) = ui ((k − 1)T ) + dui (t ) K p = e(t ) dt Ti K pT Ti e(kT ) Cristian Secchi PID-- 53 PID Digitale Azione Derivativa ud (t ) + Td dud (t ) de(t ) = K pTd N dt dt ud (kT ) + u d (kT ) = Td NTd e(kT ) − e((k − 1)T ) u d ((k − 1)T ) + K p NT + Td NT + Td T PID Digitale Cristian Secchi Cristian Secchi Td ud (kT ) − ud ((k − 1)T ) e(kT ) − e((k − 1)T ) = K pTd N T T u (kT ) = u p (kT ) + ui (kT ) + ud (kT ) PID-- 54 Pag. 27 PID Digitale – Pseudocodice Codice di Controllo Inizializzazione Eseguita una sola volta all’accensione del regolatore Codice di Calcolo Ricorsivo Eseguita ad ogni periodo di campionamento Cristian Secchi PID-- 55 PID Digitale – Pseudocodice Inizializzazione %Assegnamento e calcolo dei coefficienti costanti a1=KpT/Ti b1=Td/(NT+Td) b2=KNb1 %inizializzazione dello stato %si suppone che ysp sia in una memoria interna al regolatore Lettura di ysp e acquisizione e conversione A/D di y eold=ysp-y ui=u0+Kceold ud=0 %u0 corrisponde al valore attuale della variabile di controllo %supposto disponibile Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 56 Pag. 28 PID Digitale - Pseudocodice Pseudocodice ricorsivo 1. 2. 3 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Attesa attivazione del clock (clock interrupt) Acquisizione e conversione A/D di ysp e y e=ysp-y y ui=ui+a1e ud=b1ud+b2(e-eold) u=Kpe+ui+ud Emissione di u e conversione D/A eold=e Ritorno a 1 Cristian Secchi PID-- 57 PID Digitale - Osservazioni • • Il progetto di un PID digitale è tipicamente un progetto per discretizzazione. E’ quindi fondamentale: • Scegliere il periodo di campionamento in base alle specifiche ad anello chiuso • Aggiungere la dinamica (eventualmente approssimata) del ricostruttore alla dinamica del plant da controllare prima di fare il tuning dei parametri Per la taratura automatica dei parametri si procede come segue • Si Sceglie il periodo di campionamento in base alle specifiche ad anello chiuso • Si approssima il plant con un sistema del primo ordine con ritardo. Si θ tale Sia t l ritardo it d • Si aggiunge un ritardo T/2 a θ in modo da considerare la dinamica del ricostruttore di ordine 0. • Si procede a fare il tuning considerando il sistema approssimata con il ritardo modificato Cristian Secchi Cristian Secchi PID-- 58 Pag. 29 Controlli Digitali Laurea Magistrale in Ingegneria Meccatronica CONTROLLORI PID FINE Cristian Secchi Tel. 0522 522235 e-mail: [email protected] Cristian Secchi Pag. 30
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