Camera con vista - Pietrasanta Magazine
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Sguardi Outlooks 69 Camera con vista Gli umori e la luce di Pietrasanta. I suoi personaggi. Il suo mare. Il fascino delle sue arti. Pietrasanta la bislacca, la fascinosa, la sorprendente. La città vista attraverso l’obiettivo di dieci fotografi norvegesi Testo di Cinzia Compalati L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica: il testo di Walter Benjamin del 1936, ormai divenuto uno dei capisaldi della storia e della critica fotografica, ci offre lo spunto per parlare del workshop che lo scorso autunno ha portato una decina di fotografi norvegesi a calarsi nella realtà di Pietrasanta. Un’iniziativa dello Studio a7 di Oslo diretto da Annelise Flavik, stretta collaboratrice del grande fotografo scandinavo Morten Krogvold, che da diversi anni organizza questo genere di workshop in varie località europee. Scorrendo velocemente le località che sono state in passato sede dei simposi – per esempio Venezia, Pitigliano, Procida, la Grecia, il Portogallo – salta all’occhio come questi Ph: Anne-Britt Kristiansen artisti, professionisti e non, inseguano il fascino della luce, naturale nutrimento del loro medium. Inseguono una luce che è parca e rara in Norvegia, alla ricerca di un “bagno di chiarore” mediterraneo. Pietrasanta è stata selezionata per la creatività che vi si sente pulsare, per un fattore dunque del tutto emozionale. La scelta è ricaduta su otto giorni di ottobre, periodo in cui la Versilia riprende, dopo la stagione estiva, i suoi normali ritmi lenti e rilassati ma anche ci riserva un’estate latente con spiagge e paesaggi semideserti. Pietrasanta è luogo per antonomasia dove l’arte si mischia alla tecnica, dove artigiani e artisti lavorano fianco a fianco, dove la sapienza manuale permette a un’idea di plasmarsi in opera d’arte, dove fonderie e laboratori producono “serialmente” e paradossalmente appunto pezzi unici e dove si può dire di vivere appieno la città della riproducibilità tecnica. Dunque un workshop esplosivo, che ha saputo ingenerare, nei fotografi stessi prima e nel pubblico poi, tanta meraviglia. Infatti la campagna fotografica degli artisti norvegesi si è conclusa con un’emozionante proiezione in Piazza Duomo. 70 Sguardi Outlooks Sguardi Outlooks 71 Vedere la propria realtà letta e interpretata dagli occhi di qualcun altro, in particolar modo da uno straniero, fa scaturire quasi automaticamente un’introspezione, ci fa percepire come ribaltati; ci guardiamo attraverso un diaframma e impariamo a conoscerci come “animali rari”. I norvegesi hanno colto di noi ciò che il loro immaginario collettivo si aspettava di trovare: una Pietrasanta borgo medievale ancorata al passato, a vecchie tradizioni, a tipologie umane da cartolina anni Cinquanta, a un ambiente di dannunziana memoria, ma lo hanno fatto con una straordinaria vitalità. Un susseguirsi di immagini ora divertenti ora malinconiche e originali, tanti ritratti, tanti cavalli e cani, ma anche la vespa, il telefonino, il caffè espresso, la sposa in bianco, le cave, i laboratori d’arte; il monsignore, il Duomo, le suore contrapposte alle scultrici. In tutto questo si percepisce perfettamente l’entusiasmo con il quale gli ospiti norvegesi hanno operato in Versilia, cercando di coglierne l’essenza più profonda, lo sguardo e l’anima delle cose. L’incipit de “La camera chiara” di Roland Barthes, altro testo chiave per chi studia fotografia, apre la strada a questo modo di operare: “Un giorno, molto tempo fa, mi capitò sottomano una fotografia dell’ultimo fratello di Napoleone, Girolamo (1852). In quel momento, con uno stupore che da allora non ho mai potuto ridurre, mi dissi: «Sto vedendo gli occhi che hanno visto l’imperatore». A volte mi capitava di parlare di quello stupore, ma siccome nessuno sembrava condividerlo, e neppure comprenderlo (la vita è fatta di piccole solitudini), lo dimenticai”. Reflections of a Camera The moods and the light of Pietrasanta. Her citizens. Her sea. The enchantment of her crafts. Eccentric, fascinating, eternally-surprising Pietrasanta. The city through the lenses of ten Norwegian photographers. All Photos: Heine Schjolberg Walter Benjamin’s 1936 essay, The Work of Art in the Age of Technical Reproducibility, is one of the cornerstones in the history and criticism of photography. And our starting point for recounting the workshop that, last autumn, brought about a dozen Norwegian photographers to Pietrasanta. The initiative was organized by Anne Lise Flavik, owner and operator of Studio a7 of Oslo and Program Director of the Nordic Light International Festival of Photography of Kristiansund, Norway, alongside fellow photographer and Artistic Director Morten Krogvold. A quick review of past symposia locations—for example, Venice, Pitigliano, Procida, and Greece and Portugal—reveals how the workshop artists, professionals and non-professionals alike, follow the natural source of sustenance of their medium. They follow the sun, which dispenses illumination frugally in Norway, to literally bathe in Mediterranean bright- Sguardi Outlooks Sguardi Outlooks Ph: Liv Nansen Bie Ph: Guro Vaksvik Ph: Anne-Britt Kristiansen Ph: Heine Schjolberg Ph: Liv Nansen Bie Ph: Anne-Britt Kristiansen Ph: Heine Schjolberg Ph: Steinar Haugland 72 73 ness. Pietrasanta was selected as a workshop site for her special light, but also because creativity pulses through her very streets, rolling with the work of her artists and craftspeople. The workshop was held over eight days in October, when, after the close of the summer season, Versilia resumes her normal slow pace and relaxed rhythms but also reserves visitors a latent summertime in semideserted beaches and landscapes. Pietrasanta is a unique site where art and technique meet and mix, where craftspeople and artists work side by side, where manual skill turns ideas into works of art, where “series” work in the foundries and workshops paradoxically produces one-of-a-kind pieces: the city of technical reproducibility par excellence. The Pietrasanta workshop was explosive, generating wonder first in the photographers themselves and then among the public, when our visitors’ campaign concluded with projections in Piazza Duomo. Seeing one’s own reality read and interpreted through someone else’s eyes, especially those of a foreigner, brings on introspection. We saw ourselves turned upside down by the lens; we saw ourselves, for once, as the pictures at an exhibition, not the spectators. The Norwegians showed us the Pietrasanta that their collective imagination led them to expect—a medieval town anchored to the past, to ancient traditions; human archetypes from 1950’s postcards, daguerreotypes retouched in colors mixed by D’Annunzio—and they did so with extraordinary vitality. In a sequence of images, now amusing, now melancholy and original: many portraits, many horses and dogs; but also the Vespas, the cell phones, the white-dressed brides, the quarries, the artistic crafts workshops; the Monsignor and the Duomo; nuns set against sculptresses. With utter clarity, the images communicated all the enthusiasm that our Norwegian guests brought to their work in Versilia as they attempted to catch the region’s most profound essence, the look and the soul of things as they really are here. The incipit of Roland Barthes’ Camera Lucida, his short book of reflections on photography, also speaks of other eyes, of reversal and distancing: “One day, quite some time ago, I happened upon a photograph of Napoleon’s youngest brother, Jerome, taken in 1852. And I realized then, with an amazement I have not been able to lessen since: ‘I am looking at the eyes that looked at the Emperor.’ Sometimes I would mention this amazement, but since no one seemed to share it, nor even understand it (life consists of these little touches of solitude), I forgot about it.” Gli autori degli scatti Le foto pubblicate in queste pagine sono dei fotografi che hanno preso parte al workshop organizzato a Pietrasanta nel mese di ottobre dello scorso anno dallo Studio a7 di Oslo. The Authors of the Photos - The photographs published on these pages were taken by the participants in last October’s photography workshop in Pietrasanta, organized by Studio a7 of Oslo. Ecco i loro nomi/Here are their names: Anita Hamremoen, Anne-Britt Kristiansen, Bente Agerup, Grethe Ravnaas, Guro Vaksvik, Heine Schjolberg, Jon Stabell Sauge, Liv Nansen Bie, Siri Nordberg, Steinar Haugland. Info: www.studioa7.no
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