Siete una KiaviKa
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Siete una KiaviKa
www.chiaiamagazine.it Anno IV - n.5 maggio 2009 Distribuzione gratuita m a ga z i n e CHIAIA S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo IUPPITER EDIZIONI SIETE UNA KIAVIKA Chiamiamoli con il loro nome. Impuniti, scatenati, balordi: i grafomani deturpano monumenti, chiese, palazzi. Infliggono guasti gravi al patrimonio, all’immagine, al turismo. Nessuno li ferma. Nemmeno la recente ordinanza sulla sicurezza e il decoro urbano, in pratica inapplicabile per la carenza di uomini e mezzi. SOS CHIAIA MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: AI NOSTRI LETTORI Invitiamo i nostri lettori a indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli oppure alla e-mail [email protected] NUMERI UTILI EMERGENZE-SICUREZZA CARABINIERI 112 Stazione CC (via Orazio 73) Tel. 081.681122 Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1) Tel. 081.417486 POLIZIA 113 Comm. Posillipo (via Manzoni 249) Tel. 081.5983211 Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185) Tel. 081.5980311 POLIZIOTTI DI QUARTIERE Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia) Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando) Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia) POLIZIA STRADALE Tel. 081.5954111 SOCCORSO STRADALE ACI Numero verde 803116 VIGILI URBANI Tel. 081.7513177 Unità oper. Riviera di Chiaia 105 Tel. 081.7619001 VIGILI DEL FUOCO 115 GUARDIA DI FINANZA 117 PRONTO SOCCORSO 118 AMMINISTRAZIONE MUNICIPALITÀ 1 Sede Consiglio Tel. 081.7951741/42 Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501 SANITÀ PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI Tel. 081.2547256 GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI Tel. 081.7613466 OSPEDALE PAUSILIPON Tel. 081.2205111 OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Tel. 081.5981111 - 081.5757220 DISTR. SAN. 44 Assistenza Anziani Tel. 081.2547715 Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928 Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074 [email protected] IL PUNTO. PER COMMERCIO E TURISMO UN’ALTRA NOTTATA di NINO DE NICOLA Un sussulto di dignità nell'inerzia amministrativa che azzanna Napoli, un alt secco alla città peggiore, quella stracciona e fuorilegge che, ammazzando le regole, ammazza sé stessa e la parte sana della metropoli: sulla carta l'ordinanza sindacale del 6 maggio è un miraggio di perfezione. Prevede maxicastighi per parcheggiatori selvaggi, abusivi del suolo pubblico, centauri sui marciapiedi, imbrattatori di muri, mendicanti professionali che sfruttano i bimbi, clochard assortiti, spacciatori e ubriaconi al volante. Un esercito di fuorilegge di serie B che, non ba- Via Nicotera, spazzini fantasma stasse la camorra, ha trasformato la città in una fogna, tagliando ad esempio le gambe a qualunque resurrezione turistica. Un esercito per cui ci vorrebbe un altro esercito, quello dei buoni in divisa che, però, con la fame atavica che si ritrova il Comune, è messo assai male. E non è il solo dubbio. L'altro riguarda le nuove regole sui gazebo, contenute nell'ordinanza. Gazebopoli ce la ricordiamo: assenza di regole, conflitti di competenza tra enti. Risultato: il tiro a bersaglio su imprenditori della movida e ristoratori. Le nuove norme invece sono rigide e chiare. Ma con un vizio di fabbrica: un'isteria burocratica che pretende di disciplinare e restringere ogni dettaglio anche minimo. E ora chi vuole investire denaro, è terrorizzato. Per commercio e turismo un'altra nottata. La vignetta di Malatesta Giacomo Omodeo Spettabile redazione, protesto contro il servizio di spazzamento che viene effettuato a via Nicotera, Gradoni di Chiaia e vicinanze. E' evidente che c'è un criterio a due velocità: le stradevetrina come via Chiaia, piazza Trieste Trento, via dei Mille etc godono di un trattamento almeno decente per gli standard napoletani. Ma basta prendersi l'ascensore di Chiaia e farsi un giretto nella parte alta di Chiaia, dove io abito, per verificare lo schifo e l'abbandono in cui versano queste zone. Ho parlato con i netturbini e mi dicono che ad esempio per via Nicotera è previsto in teoria lo spazzamento tutti i giorni, ma che in realtà, per vari motivi, il numero degli spazzini è sempre insufficiente. Gira anche la voce che è proprio il Comune ad aver deciso di privilegiare le zonebene, e solo dopo, se c'è personale, di spazzare il resto di Chiaia. E meno male che si tratta di una giunta di sinistra. Quando verrà attivata la videosorveglianza? Gioacchino Marra Viale Gramsci, festival delle emergenze Vi scrivo dalla terra di nessuno di viale Gramsci e dintorni per segnalarvi alcune situazioni sulle quali il Comune è vergognosamente assente. Il primo punto riguarda le carcasse dei motorini abbandonati, probabilmente rubati: la zona è diventata un cimitero di relitti, ce ne sono dappertutto, da viale Gramsci a Santa Maria della piombano in una pericolosa oscurità per chi ci cammina. Neve, e stanno lì da mesi. Il mio appello e quello degli altri residenti è che il servizio rimozione intervenga a porre fine a questo scempio. La seconda irregolarità che ho notato è che stanno spuntando sui marciapiedi alcuni pali metallici con insegne abusive che reclamizzano ristoranti e bar della zona: questo soprattutto in via Giordano Bruno. Anche in questo caso chi di dovere, intervenga per rimuoverli e multare i responsabili. Sempre in via Giordano Bruno faccio notare che alcuni pali del filobus appaiono pericolosamente incurvati e non vorremmo che si verificasse qualche tragico evento. Urge un controllo immediato. Infine faccio presente un problema esistente in Villa Comunale: qui i punti dell'illuminazione sono posti molto in alto rispetto al suolo e a volte anche al di sopra degli alberi con il risultato che di sera i viali Gentile direttore, sul problema della videosorveglianza in città si è sempre fatto un gran parlare al quale però le istituzioni non hanno mai fatto seguire i fatti. Purtroppo le statistiche sui giornali confermano come a Napoli stia crescendo ulteriormente il livello di criminalità, scippi e rapine sono all’ordine del giorno e i drammatici omicidi avvenuti nella zona di Posillipo non fanno che aumentare la sensazione di paura tra i cittadini. Spesso, passeggiando in centro, noto che in alcune zone sono state installate delle telecamere per il controllo del traffico. Non sono riuscita a capire se effettivamente sono funzionanti ma se così fosse non capisco come mai risulti così difficile monitorare la zona di Posillipo, soprattutto i viali che di sera sono bui ed isolati. Dobbiamo vivere aspettando di essere rapinati sull’uscio di casa o mentre portiamo a spasso il cane? Dobbiamo attendere che altre persone vengano ammazzate nelle loro case? Personalmente, ho due figli adolescenti e di sera non mi sento tranquilla finché non rientrano a casa. Senza invocare ronde o cose simili, vorrei solo cercare di richiamare l’attenzione su una misura di sicurezza che ci aiuterebbe a non vivere più nel terrore. Simona Palma m a ga z i n e CHIAIA SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno IV n.5 - maggio 2009 Direttore Editoriale Nino De Nicola Direttore Responsabile Alvaro Mirabelli Art Director Massimiliano De Francesco Responsabile Saper Vivere Laura Cocozza Redazione Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 [email protected] Società Editrice Iuppiter Group Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Responsabile commerciale Fabiola Morano Tel.: 393.1364776 - 333.7093387 Quelli di Chiaia Magazine Leo Aruta, Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Giada De Francesco, Antonella Esposito, Rossella Galletti, Rita Giuseppone, Francesco Iodice, Massimo Lo Iacono, Malatesta, Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro, Umberto Zacca Stampa Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte, 118 Casoria Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 2 IL MORSO DELLA TARANTA di PAOLO D’ANGELO LA POVERA VILLA REALE el 1778 Ferdinando IV di Borbone dispose che fra la N Riviera e la spiaggia di Chiaja venisse ricavata una Villa che potesse servire per il Real Passeggio. L'idea venuta al Re in effetti partiva da quella, anteriore di un secolo, di Luigi della Cerda duca di Medinaceli, vicerè di Carlo II di Spagna. Si voleva abbellire il lungomare e consentire le passeggiate ai nobili napoletani così come avveniva nella Villa di Poggio Reale. Il Duca si limitò a far selciare la riviera e a far piantare una lunga fila di salici e qualche fontana. Il Re volle affidare l'incarico di progettare l'opera all'architetto Carlo Vanvitelli, e non appena ebbe la sua relazione l'approvò immediatamente. La villa fu dichiarata sito reale e fu disposto che si permettesse l'ingresso alle persone «civilmente e decentemente vestite», con esclusione di «genti di livrea, poveri, scalzi ed impropriamente vestiti». Fu vietato l'ingresso ai venditori ambulanti. Ora certamente non credo sia il caso di arrivare a rimedi così estremi , ma vedere un pezzo della nostra storia e unico polmone di questa parte del centro della nostra città ridotta di nuovo in uno stato che dire pessimo è come definire un killer un bravo ragazzo. Giardinetti colmi di una comunità di stranieri che bivacca in costume, con ossa di pollo al minimo lasciate ben nascoste tra le piante. E mi hanno anche riferito che nella serata la zona dei giardinetti in prossimità dell'acquario è un punto di riferimento per la prostituzione maschile mentre la parte all'altezza di piazza S.Pasquale è anche zona di spaccio di stupefacenti. Non ho visto personalmente questi moderni frequentatori della Villa ma, come si dice, voce di popolo voce di Dio. Quello che io ho visto personalmente, oltre ai pic nic nei giardinetti, è anche quel bellissimo mercatino rionale della frutta che i nostri cari assessori hanno organizzato per le mattinate domenicali. Un mercatino organizzato dalla Coldiretti che propone i suoi prodotti e che tra un po’ consiglierei di far coltivare direttamente in villa. Oltre al fatto che i prezzi sono da normale mercatino rionale non ho ancora capito il fine di queste «manifestazioni». La villa della domenica fa da cornice alla spiaggia del lido Mappatella, al mercato del pesce della rotonda Diaz, alle bancarelle di via Caracciolo di una nuova comunità di colore che, producendosi pure nell'accattonaggio, ha invaso tutta la zona di Chiaia (non so se ve ne siete accorti). La cosa “bella” della nostra città è che l'illegalità è nella normalità delle cose e quindi, ad un certo punto, senza accorgertene, ti svegli una mattina, scendi di casa e ti ritrovi a vivere nelle Favelas di Rio de Janeiro. Il problema è che Napoli va riprogettata in ogni sua parte. Aspettiamo le nuove prime elezioni alla Provincia sperando di non vedere più le solite facce che hanno ridotto anche Chiaia in tale miserabile stato. E ricordandoci di non votare per chi ha trasformato Villa Reale in Villa Comunale. PRIMO PIANO MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE 3 Monumenti sfregiati, vandali scatenati DECORO URBANO. Scritte murali: dilaga lo scempio. Napoli maglia nera dell’arte oltraggiata. Danni gravi al patrimonio ed al turismo. Una maxiordinanza da burla IL CORSIVO di MASSIMILIANO DE FRANCESCO I «DIMENTICATORI» al 4 al 28 giugno, con la benedizione D della Regione Campania, c'è il Teatro Festival Italia, festilenza da 100 milioni di 1 2 Alvaro Mirabelli ncolumità dei cittadini, sicurezza, decoro della città: i 3 pilastri di uno scenario urbano civile. Erosi, però, alla base da una serie di flagelli in apparenza minori, tipici delle grandi metropoli: barboni al bivacco, accattoni seriali con minori al guinzaglio, imbrattatori armati di spray, motorini selvaggi, abusivi del suolo pubblico, parcheggiatori mafiosi. Un caos tamarro che negli ultimi anni ha viaggiato a ritmi esponenziali: e così l'emergenza, sottovalutata soprattutto a Napoli da una compassione buonista che ha regalato solo patenti di strafottenza, ora si è trasformata in una deriva che fa guasti pesanti. Se n'era accorto il ministro Maroni quando con la legge del 24 luglio 2008 ha attribuito più poteri ai sindaci per consentire loro di intervenire d'urgenza proprio in queste materie. E il 6 maggio 2009 si è svegliata anche la sindaca Iervolino che, cogliendo l'opportunità inventata da Maroni, ha varato l'ordinanza n.483. Dentro di tutto, di più: compreso il pugno di ferro. Tra i giri di vite previsti, ad esempio, c'è quello contro scritta selvaggia, ormai straripante e per un mucchio di cause: impunità garantita, repressione inesistente, ripulitura dei muri assente, senso civico sotto lo zero. Con l'ordinanza di maggio, invece, il Comune fa la faccia feroce e aggrava le sanzioni: I 3 4 5 6 Chiaia-S. Ferdinando-Posillipo: non c’è scampo dagli imbecilli armati di bomboletta spray. 1. Maschio Angioino: il rinascimentale Arco di Trionfo aragonese. 2. Chiesa di S. Francesco di Paola in piazza Plebiscito: il basamento del leone. 3. Fontana del Gigante a S. Lucia: scorcio posteriore del fornice con la statua di un dio marino. 4. Via Caracciolo: basamento del monumento equestre al generale Armando Diaz. 5. Piazza Amendola riqualificata un anno fa: i nuovi sedili di marmo. 6. Lungomare: basamento della celebre Colonna Spezzata, più volte ripulita e restaurata anche di recente. «E' vietato imbrattare o deturpare edifici pubblici, monumenti, attrezzi, strumenti ovvero oggetti e cose di arredo urbano, - dice il provvedimento - e in caso di violazione si applica la sanzione da 200 a 500 euro». 200 se il graffitaro è beccato la prima volta e 500 se l’infame ci ricasca entro 5 anni. Nulla di nuovo, però, visto che c’è ancora il vecchio articolo 639 del Codice Penale che i graffiti già li contempla da un pezzo come reato, e non è da buttar via: se il grafomane infatti si sfoga su un muro qualunque, scatta la multa di 103 euro e solo in caso di querela, ma se aggredisce i monumenti si procede d'ufficio con una multa di 1.032 euro e la reclusione fino ad un anno. C'è solo un ma: il 639 è lettera morta da sempre. In ogni caso sia l'articolo 639 che l'Ordinanza Iervolino hanno le settimane contate. In arrivo c'è la nuova legge sulla sicurezza, ora al vaglio del Parlamento, che contro i writer, ad esempio, usa la mano pesante, inasprendo multe e reclusioni con procedura d’ufficio. Una normativa antisfregi che, però, a Napoli rischia di restare teoria. La repressione infatti toccherebbe ai vigili urbani, di fatto disarmati contro i lazzari del graffito da una tragica penuria di mezzi. Alla fine due sole certezze: per ora tocca tenersi gli orrori murali e continuare ad abbassare la testa. A proposito: a Barcellona multa di 7 mila euro per tre graffitari. 483, ordinanza sul filo del tragicomico L'ordinanza n. 483 inasprisce i castighi per vandali, parcheggiatori, grafomani, accattoni, motorini, abusivi del suolo pubblico e intensifica il controllo su consumatori di alcol e spacciatori. Era ora. Ma il problema è tradurla in pratica. Tutto ricade su una Polizia Municipale alla canna del gas: 1.400 agenti su 2.135 sono over 50. In media sono fuori uso 20 auto su 100 e 20 moto su 60. Su 33 carri gru 19 sono rotti. Le radio sulle vetture funzionano solo a motore spento. Le divise sono le stesse dal 2004. Le auto sono sporche perché non è previsto il lavaggio. Le fotocopiatrici degli uffici spesso sono fuori uso. Etc. euro, passerella di operatori culturali che tra spettacoli sicuramente validi ed eventi certamente inutili costerà alla nostra già sgarrupata comunità 4 milioni di euro al giorno. Avremmo preferito un party futurista (per i cento anni del movimento fondato da Marinetti ci saremmo aspettati a Napoli almeno una celebrazione), economico e strabiliante, rivoluzionario e spiazzante con, ad esempio, la riproposizione del Teatro della Sorpresa, ideato dal napoletanissimo Roberto De Angelis, il cui battesimo avvenne proprio a Napoli, al Mercadante, nell'autunno del 1921. Tra le sorprese e gli incidenti studiati dal De Angelis per sbalordire lo spettatore c'era la vendita della stessa poltrona a molti acquirenti (cosa che in politica avviene ancora), lo scoppio di dramma nel loggione con conseguente lancio di due fantocci avvinghiati e l'istituzione del «dimenticatore» ovvero un antisuggeritore che aveva il compito di stravolgere qualsiasi dialogo suggerendo pazzie a volontà per produrre inquietudine negli spettatori. Nel teatrino della politica, soprattutto in piena campagna elettorale, sembra che si abbia a che fare esclusivamente con «dimenticatori», i quali, consapevoli di non essere credibili, si rifugiano in dichiarazioni incredibili. La compagnia della dimenticanza è trasversale, priva di autoironia e fantasia, fischia per non essere fischiata, suggerisce pazzie per scordare le proprie, distribuisce ricette per il futuro non sapendo ancora dove scovare gli ingredienti. Ciò che ripropone è un futurismo depresso, finto, senza appeal. Appilato, suggerirebbe il futurista Totò. I «dimenticatori» politici, quasi tutti, non sorprendono nonostante le cose “pazze” che dicono. La platea, soprattutto la nostra, non s'inquieta, impegnata com'è a sopravvivere. «L'homo neapolitanus - scriveva Max Vairo, autentico dispensatore di sorprese - inghiottisce, rumina, metabolizza: scompare per riapparire sempre uguale e indistruttibile. Egli non è protagonista ma spettatore: sia l'applauso che il dissenso sono per lui quelli del pubblico che torna a casa dopo il teatro, si toglie le scarpe e cena in cucina». PRIMO PIANO MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE La Galleria degli intoppi RESTAURI. E’ ripartito il recupero del monumento umbertino. Intanto c’è chi invoca le cancellate Rita Giuseppone ono ripartite alla fine di aprile le operazioni di recupero all’interno della Galleria Umberto I. I lavori di restauro delle vetrate poste sulle volte, che presero il via un anno e mezzo fa, sono stati bloccati per quasi due mesi a causa dell’endemica carenza di fondi nelle casse dell’Ente Comunale. In realtà già nello scorso ottobre Chiaia Magazine aveva denunciato la situazione di rallentamento dei lavori che interessavano i bracci della struttura di fine ‘800, causando fortissimi disagi ai commercianti ed una preoccupante emergenza igienico-sanitaria: i senzatetto della zona, infatti, usavano i ponteggi come minialloggi dove mangiare, dormire ed espletare funzioni corporali. Inoltre, il persistere delle impalcature per un così lungo periodo influiva negativamente sulle entrate delle attività commerciali presenti in Galleria. In quell’occasione il Comitato Commercianti Galleria Umberto I, guidato da Antonio Barbaro, e l’Ascom Napoli ottennero, grazie all’intervento dell’ex assessore all’edilizia Felice Laudadio, la firma di un documento nel quale il Comune, insieme alla ditta S appaltatrice, s’impegnava a garantire la fine dei lavori entro dicembre 2008. Una missione impossibile, in quanto in soli due mesi gli operai avrebbero dovuto completare il restauro della cupola. Questi lunghi ritardi hanno mandato in fumo i fondi europei che finanziavano il progetto e, nel momento in cui il Comune ha dovuto ricorrere ai propri, i lavori si sono fermati del tutto per riprendere a fine aprile, quando l’Amministrazione ha firmato un nuovo contratto con la società Leime che ha garantito la fine delle operazioni entro luglio. Intanto, mentre permangono i vecchi disagi, se ne aggiungono di nuovi: il sabato di Pasqua è crollata l’aquila decorativa dell’ingresso di via Toledo (nella foto), fortunatamente senza conseguenze per i passanti, e a marzo i vandali hanno dato fuoco ad un motorino parcheggiato all’entrata di fronte al San Carlo, provocando, a causa del calore, il rialzamento dei marmi della pavimentazione e in più l’annerimento dei muri (nella foto). E se l’assessore Nicola Oddati spinge perchè il restauro della pavimentazione (già approvato nel progetto preliminare da una delibera del Comune del 12 marzo 2005) venga inserito nell’opera di recupero del centro storico, il presidente della I Municipalità, Fabio Chiosi, ribadisce la sua proposta di chiudere la Galleria nelle ore notturne per preservarla da atti vandalici e scempi. Ma come? Basterebbe l’installazione di semplici cancellate ad ogni ingresso, come proposto da Chiosi, oppure l’avveneristica opzione delle porte di vetro, paventata dallo stesso Oddati. L’idea si ispira alla Galleria Alberto Sordi di Roma ed è attualmente al vaglio della cabina di regia per il Centro Storico. RIFLESSIONI di MIMMO DELLA CORTE SPESE PAZZE PER LE ELEZIONI egione Campania: tra le R 206 iniziative previste dal Fedelissimi contro pentiti. Maggioranza regionale alla resa dei conti. Tutti convinti che l'era Bassolino sia finita, ma convinti che un certo sistema di potere possa sopravvivergli ed essere conservato. Solo che i primi mirano a riprodurre uno scenario in cui il governatore possa giocare ancora un ruolo importante, ma defilato; i secondi, invece, puntano ad una soluzione alla Bassolino ma senza di lui. In ogni caso Bassolino ed i suoi supporter, sanno benissimo che, perché il loro sogno possa avverarsi, devono superare, quantomeno indenni, rispetto ai loro avversari interni, l'appuntamento elettorale di giugno. Ed hanno deciso di provarci. Sicché, in appena 17 giorni, dal 7 al 24 aprile, proprio nel momento in cui la campagna elettorale cominciava ad entrare nel vivo, hanno annunciato elargimenti “sparsi” per 1.133,5milioni di euro. Cui vanno sommati i fondi destinati, in precedenza, ai teatri, all'editoria e ad altro, nonché i 259mila euro (di cui quasi 100mila, attribuiti all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici) annunciati via stampa il 5 maggio, agli Enti ed alle Fondazioni culturali. Ecco il dettaglio. 7/4/09: 17mln per rifinanziamento Astir ex Recam; 09/04/09: 100mln a Napoli Teatro festival Italia; 11/04/09: 130mln (80 di fondi strutturali per la realizzazione programmi di edilizia pubblica residenziale e 50 di risorse regionali per il sostegno a fitti e mutui acquisti nuove case per lavoratori in difficoltà); 15/04/09: 2mln per finanziamento progetti fino a 50mila euro di ricercatori universitari under 45; 15/04/09: 16mln al Consorzio Asi di Napoli (3,5 per la riqualificazione e messa insicurezza della viabilità nei comuni di Castello di Cisterna, Pomigliano d'Arco ed Acerra - bretella; 2,5 per gli Iuppiter Edizioni presenta IL MIO NOME È BODE di FABRIZIO TAVASSI Viaggio nel mondo dei videogiochi tra dipendenza e competizione Nelle migliori librerie di Napoli e Provincia a soli 10 euro Per acquistare il volume e per informazioni: 081.19361500 “A volte è proprio vero: il gioco è bello quando dura poco. Forse.” stessi motivi e a comuni parzialmente interessati allo svincolo area industriale; 1 mln per efficientamento rete idrica a servizio area produttiva Caivano; 9,0 acquisizione di aree agglomerato industriale Acerra); 17/04/09: 165mln per il piano sociale regionale; 17/04/09: 170mln di fondi strutturali europei (144 per i comuni inferiori a 50mila abitanti e 26 per quelli superiori); 21/04/09: 25mln alle Pmi fondi Fers per promuovere l'innovazione organizzativa di processo e di prodotto mediante tecnologie Ict; 22/04/09; 1,4mln per la realizzazione del satellite di monitoraggio ambientale Benevento; 22/04/09: 80mln per la manutenzione ed il miglioramento di edifici scolastici della Campania; 23/04/09: 6,5mln per i distretti industriali nei settori dell'aerospazio e biotecnologie; 23/04/09: 119milioni per l'eliminazione passaggi a livello Circumvesuviana a Pompei cui vanno aggiunti i costi non ancora quantificati per le trasformazioni in opere d'arte delle stazioni Circum della città del Santuario; 24/04/09: 300milioni per pagamenti debiti Asl a partire dal 1° gennaio 2007; 24/04/09: 1,6mln per la realizzazione di un centro specializzato contro l'obesità infantile. Il 6 maggio, poi, l'assessore regionale alle Attività produttive, Andrea Cozzolino, candidato al Parlamento europeo, ha annunciato di aver destinato agli editori televisivi campani, per agevolarne il passaggio dalla tecnologia analogica a quella digitale, 5 milioni di euro. E, a dimostrazione che tra il cosiddetto “nuovo che avanza” (Morando, Nicolais, ecc.) ed il “vecchio che non intende arretrare” (Bassolino, Cozzolino, ecc.) non c'è alcuna differenza, la constatazione che i primi, che pure fingono di accusare i secondi di approssimazione e sperperi, di fronte a queste spese non hanno battuto ciglia. 4 PRIMO PIANO MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE 5 Casina del Boschetto, O.K. con riserva IL CASO. Dopo tre anni di stop, imminente la ripresa dell’operazione di recupero della struttura. Stanziati 600mila euro. Dubbi sulla trasparenza dei lavori passati Oscar Medina l nome, Casina del Boschetto, almeno quello è rimasto. Ed è rimasto anche il boschetto, che sarebbe la Villa Comunale. Invece la Casina, edificio realizzato in stile razionalista da Luigi Cosenza, beh! quello dovete andare a cercarvelo nelle foto di qualche anno fa. Ciò che adesso sopravvive è un rudere moribondo sia dentro che fuori, saccheggiato, vandalizzato, uno schiaffo alla dignità della Villa Reale, un testimonial infame di malapratica amministrativa. Disabitata dal '99, infatti, la Casina si è poi trasformata nello scenario di un recupero architettonico occasionale e caotico, condizionato dalla precarietà dei fondi disponibili, e che invece di «recuperare», ha affossato definitivamente l'immobile e le sue pertinenze fino al colpo di scena di tre anni fa quando imprese e relative maestranze hanno abbandonato il cantiere. Un preambolo che porta dritto al presente. Con una certezza e alcuni dubbi. La certezza è che, nel Bilancio Preventivo 2009, il Comune ha ratificato una spesa di 600mila euro per riprendere l'opera di riqualificazione della struttura, un tempo sede del- I Quelle favole del governatore e del sindaco Nel novembre 2001, nel corso della conferenza stampa di presentazione degli interventi per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico di Napoli finanziati dalla Regione con fondi europei (94 miliardi delle vecchie lire), in cui ricadeva anche il restauro e la rifunzionalizzazione della Casina del Boschetto, il governatore Bassolino dichiarò: «Le opere finanziate con i fondi europei hanno ottenuto l'intero ammontare necessario per il loro completamento: si volta pagina rispetto all'epoca dei finanziamenti a singhiozzo, parziali e da fonti diverse, che hanno causato ritardi e attese interminabili» Favole. Non sappiamo se il sindaco Iervolino sa che, se si cerca «Casina del Boschetto» sul sito del Comune di Napoli, si arriva ad una scheda (S11) in cui nella voce «Tempi» leggiamo che il restauro dell'ex Circolo della Stampa è «in corso di realizzazione e sarà ultimato in 10 mesi» e che «per l'esecuzione del lotto delle sistemazioni esterne la durata è di circa 12 mesi dall'assegnazione dell'appalto». Ancora favole. l'Ordine dei Giornalisti napoletani prima dello sfratto imposto dal proprietario, il Comune di Napoli, ed eseguito nel '98. Il dubbio invece è legato al fatto che Marcello D'Aponte, assessore al Patrimonio, ha già messo le mani avanti con una premessa tutta da decifrare: «Il prestito da 600mila euro della Cassa Depositi e Prestiti, con cui il Municipio finanzia il progetto di restauro, - ha detto D'Aponte - non basterà cer- to a sovvenzionare tutti i lavori necessari a completare l'opera». Un'ovvietà che tuttavia D'Aponte ha affidato strategicamente ai media qualche giorno fa, un po' forse per parare in anticipo le obiezioni sull'esiguità della somma messa in campo, un po' magari per lanciare messaggi, nemmeno tanto in codice, ad eventuali sponsor disposti a posare sul tavolo il resto dei fondi occorrenti. Il fatto è che D'Aponte, quando pen- sa agli sponsor, in realtà si riferisce all'Ordine dei giornalisti. E non a caso. Ordine e assessorato, infatti, stanno lavorando a un'intesa il cui scopo, a lavori conclusi, coinvolge la nuova destinazione d'uso della Casina: vale a dire il rientro, dopo 11 anni, dei giornalisti nella loro vecchia sede. Un'opzione che, fin da gennaio, Ottavio Lucarelli, presidente dei giornalisti partenopei, ha fatto autorevolmente valere presso sindaco ed assessori, suggerendo che «una nuova “convenzione” tra Ordine e Comune dovrà regolare la presenza dei giornalisti nella Casina del Boschetto perché la struttura non dovrà più essere, rispetto al passato, una sala per ricevimenti, ma la Casa dei Giornalisti e della Cultura». Suggestione cui l'assessore D'Aponte ha fatto da sponda, confermando che, sul futuro della Casina, il Comune considera l'Ordine dei giornalisti un interlocutore privilegiato e che i futuri assetti sono già chiari: il primo piano toccherà ai giornalisti e il secondo resterà a disposizione del Comune, il tutto nel segno di una convivenza all'insegna della cultura. Sulla prospettiva ,però , si addensa un'incognita tutta da approfondire, quella cioè che si agita nell'idea di D'Aponte di chiedere un sostegno economico all'Ordine, magari da detrarre poi dal fitto della Casina. Di sicuro, in ogni caso, una soluzione soddisfacente dovrà mettere insieme le ragioni di entrambe le parti. Così come è altrettanto certo che, se c'è chi si proietta legittimamente verso il futuro, c'è anche chi non ha nessuna intenzione di concedere sconti al recente passato della Casina e alle ombre che ancora vi abitano: come nel caso del consigliere comunale di Forza Italia, Ciro Signoriello. Dopo un sopralluogo nel sito insieme all'architetto Giancarlo Ferulano, dirigente del Servizio Valorizzazione Città Storica e responsabile gestionale dell'opera di recupero della Casina del Boschetto, Signoriello ha chiesto al tecnico comunale il dettaglio progettuale e contabile di quanto speso finora per l'edificio. QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE 7 Francesco de Giovanni e la Grande Napoli ELEZIONI PROVINCIALI. Il giovane politico di Chiaia alla conquista di un seggio nel Consiglio dell’Ente locale. Con un’idea: rifondare le strade metropolitane Alvaro Mirabelli a nuova generazione che bussa alla porta della grande politica ha il volto di un chiaiese doc. Francesco de Giovanni. 45 anni, sposato con prole, di professione bancario, diploma all'Umberto, laurea in Economia e Commercio, di tempo libero ne ha decisamente poco e lo dedica alla famiglia o ai viaggi. Già perché l'altro baricentro della sua vita è appunto la politica: è infatti alla sua 2° consiliatura presso la Municipalità Chiaia-PosillipoSan Ferdinando dove presiede la Commissione Manutenzione. La cura delle strade cittadine, infatti, malgrado le difficoltà operative di un Parlamentino di quartiere, è il suo chiodo fisso e la sua competenza l'ha conquistata sul campo. Una passione che ora intende trasferire su larga scala: de Giovanni, infatti, che proviene da Alleanza Nazionale, è candidato al Consiglio Provinciale, tra le file del PdL, nel Collegio 16 (che comprende parte di Chiaia, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto). Le priorità della sua sfida nella prossima competizione elettorale? In cima alla lista c'è la manutenzione delle strade. E trasportare questo impegno da Chiaia al vasto scenario provinciale è il mio primo obiettivo. La rete stradale provinciale L Francesco de Giovanni, candidato per il Pdl nelle elezioni provinciali (Collegio 16) è enorme: intervenire su essa significa gestirne le condizioni, curando anche pertinenze e dipendenze come segnaletica e alberature, e supervisionare attività amministrative delicate come approvazione di opere e progetti. Dopo la malagestione delle trascorse amministrazioni, sarà arduo. Sono note, infatti, le passività delle casse provinciali e l'esiguità dei fondi destinati alla manutenzione: è una storia di governo sgangherato delle risorse, di debiti costanti, di storni disperati dei fondi relativi ad altri capitoli di spesa o di prelievi ai fondi di riserva. LO SPORTELLO di FERNANDO LUDIONE* SUI CONTRATTI FLESSIBILI a alcuni mesi lo Studio è impegnato a fornire consulenza legale ad un ente amministrativo, che, dotato di autonomia patrimoniale e gestionale, ha nel corso del tempo stipulato diversi contratti di lavoro autonomo (anche di collaborazione coordinata e continuativa) con soggetti di volta in volta chiamati a ricoprire ruoli ufficialmente di alto profilo o per i quali non era possibile utilizzare personale interno all'amministrazione. Tale condotta, invero diffusa in tutte le amministrazioni pubbliche, ha determinato negli anni un condizionamento sulle scelte gestionali degli Enti che spesso hanno elaborato il loro fabbisogno di personale per rispondere alle pressioni, anche di origine sindacale, che ne sono derivate. Il fenomeno, sempre più diffuso, ha contribuito alla proliferazione del precariato, degenerazione dovuta all'uso indiscriminato dei contratti cd. flessibili o atipici (part time, contratti a termine, collaborazioni parasubordinate) nel pubblico impiego. Al fine di porre un freno alla diffusione di tali tipologie contrattuali il legislatore è intervenuto a più riprese da una parte per limitare il prolificare del lavoro precario, dall'altro per regolarizzare i rapporti di lavoro solo formalmente autonomi che negli anni le amministrazioni hanno posto in essere con diversi soggetti. In quest'ottica devono segnalarsi le disposizioni contenute nelle ultime leggi finanziarie (2007 e 2008) che di seguito saranno esaminate e da ultimo un questionario rivolto alle Pubbliche Amministrazioni, compresi gli Enti previdenziali, inviato nelle scorse settimane dal Ministro Brunetta allo scopo di individuare i percorsi che possano eventualmente portare alle assunzioni a tempo indeterminato dei precari D Con risultati devastanti: sulle strade provinciali si rischia la vita. Infatti. Un dato su tutti: nel 2008 i dissesti della rete, provocati dall'inerzia colpevole della Giunta di centrosinistra guidata da Di Palma, sono costati all'Ente ben 2.150.000 euro di indennizzi alle vittime di incidenti per dissesti stradali. Ma cito altre cifre: nel 2003 ci sono state 592 richieste di risarcimento, nel 2004 altre 567, con punte nel 2005 e nel 2006 con 747 e 788 richieste, mentre nel 2007 e nel 2008 sono state rispettivamente 674 e 591. Con ricadute economiche inaudite: *Picozzi & Morigi - Studio Legale Napoli, piazza Piedigrotta, 15 Tel. 081.7618008 - Fax 081.664465 ([email protected]) attraverso concorsi pubblici. Appare pertanto utile descrivere in questa sede, seppur a grandi linee, il quadro normativo relativo alla costituzione dei rapporti di lavoro con la Pubblica Amministrazione ed alla disciplina delle stabilizzazioni, come delineata nell'ambito delle leggi finanziarie del 2007 e 2008, tenuto conto, però, che il quadro richiamato ha carattere transitorio ed eccezionale, governato com'è da scelte di politica occupazionale in continuo mutamento. I. Il contratto di lavoro flessibile con la pubblica amministrazione In ordine alle diverse tipologie contrattuali di lavoro stipulabili con la Pubblica Amministrazione possono avanzarsi brevi riflessioni di carattere generale. La legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008) ed il successivo decreto legge 25 giugno 2008 n. 112 (cd. decreto Brunetta) sono intervenuti con varie disposizioni in materia di pubblico impiego, adottando anche misure volte ad evitare il rischio del precariato a causa di un utilizzo improprio ed ingiustificato delle forme contrattuali flessibili. La finalità strategica del legislatore si è concretizzata con misure restrittive sull'utilizzo di tali tipologie contrattuali, in ossequio all'esigenza di prevenire, per il futuro, il formarsi di situazioni irregolari conseguenza di un uso distorto del lavoro «atipico», ribadendo, quindi, la centralità dell'assunzione a tempo indeterminato e del concorso pubblico.In quest'ottica va inserita la novella all'art. 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, rubricato come «Utilizzo di contratti di lavoro flessibile» : la nuova disciplina limita l'uso del lavoro flessibile di tipo subordinato a circoscritti casi specificamente individuati. (continua...) la Provincia ha risarcito più di 7 milioni di euro che potevano essere spesi altrimenti per recuperi seri. I numeri evidenziano, invece, un collasso permanente della rete stradale e un fattore-rischio abnorme che insidia l'incolumità dei cittadini e che va cancellato. La via d'uscita? Gestione severa dei fondi e investimenti calibrati nella rete infrastrutturale. Manutenzione: parente stretta del nodo ambiente. Certo. E' un'altra grande opzione del progetto di buongoverno del Popolo della Libertà. La chiave di volta è la formazione dei giovani fin dalle scuole primarie. Penso a campagne di sensibilizzazione sui comportamenti ecologici, come il rispetto del patrimonio ambientale o l'insegnamento dei criteri della raccolta differenziata: obiettivi da perseguire con linguaggi efficaci sui ragazzi, come spot e prodotti multimediali. Ma occorre investire di più. La vecchia Provincia, infatti, ha sempre destinato non più del 4% del bilancio alla tutela ambientale. Penso invece ad ulteriori risorse da indirizzare sul fronte fondamentale dello smaltimento rifiuti, delle bonifiche dei territori devastati, dell’incentivazione di energie pulite e rinnovabili. Investimenti significa anche uso virtuoso e produttivo dei Fondi europei? Senza dubbio. Basta con sprecopoli ed elargizioni a cascata di denaro. Ogni centesimo dei Fondi strutturali va impiegato con austerità. Il primo passo è la rifondazione dell'Ufficio Politiche Comunitarie, finora lento e poco trasparente, con uno specialista responsabile per ogni fase operativa: dalla progettazione all'esecuzione, dalla gestione ai rendiconti. Insomma: meno burocrazia, più efficienza. Magari anche creando la «Città Metropolitana»? Il progetto della «Grande Napoli», formulato da Luigi Cesaro e sostenuto dal mondo delle imprese e delle professioni, è un ponte verso il futuro. Si tratta di una grande area metropolitana dallo sviluppo policentrico che favorisce le vocazioni locali, nell'interesse della stessa città di Napoli. Ed è un pilastro del nostro programma. Si impone, però, un ricambio politico e generazionale. Il Popolo della Libertà ne è un esempio concreto. Non si tratta dei trucchetti elettorali tipici della sinistra ma è cultura profonda del nostro partito. Ed è quanto hanno attuato i leader di centrodestra, puntando sulle nuove generazioni. Lo stesso premier Silvio Berlusconi, al recente Congresso di Roma, è stato esplicito: più donne e più giovani in politica. Facce nuove, insomma, per il futuro. LA FOTO UN ALTRO ALBERO MORIBONDO. Ci siamo già occupati della malandata palma accanto alla chiesa di Santa Teresa a Chiaia, segnalando una sospetta infestazione da Punteruolo Rosso, il parassita delle palme. Ora c'è un'altra vittima illustre: la monumentale magnolia al centro di piazza Amedeo. Il killer, però, non è una larva, ma l'uomo: cioè il “genio” che, nel corso della riqualificazione della piazza, ha deciso di tumulare in un cono di cemento e pietra la base dell'albero, soffocandolo spietatamente e castrando lo sviluppo delle radici. Per gli esperti la sofferenza della magnolia murata viva è evidente dal progressivo ingiallimento della chioma: uno scempio che grida vendetta. A piazza Amedeo sono neri: «Resisteva da 60 anni: ed è arrivato il Comune. Li avevamo avvertiti. Se ne sono fregati. Ma adesso la magnolia va liberata. Una volta va bene, ma due è imperdonabile». Se “il genio” ci sta leggendo, si regoli. QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE La videosorveglianza non può attendere IL CASO. I recenti fatti di cronaca riaprono la polemica sui sistemi di controllo Chiosi indica le priorità: «Sorvegliare la Ztl, i parchi e la marina di Posillipo» Rita Giuseppone l salotto buono di Napoli è tornato a macchiarsi di sangue per la seconda volta in un mese. Due delitti, di cui uno duplice, due episodi di brutale efferatezza. Uno il movente possibile: la rapina. Un imprenditore, un pensionato, stili e tenori di vita agli antipodi, in comune solo la zona dove conducevano le loro vite, la collina di Posillipo. Ambrosio e D’Angelo forse si erano fidati delle persone sbagliate, le stesse che non hanno esitato a percorrere quelle strade così isolate e scarsamente illuminate, ad insinuarsi, senza essere visti, tra le villette di altri residenti per rubare, per uccidere. Gaiola, Marechiaro, Riva Fiorita: per quanto elitaria, la zona di Posillipo si scopre in linea col resto della città dove avvengono più rapine e più omicidi che in tutto il Paese, quella dove le strade sono illuminate da sei punti luce ogni cento abitanti, secondo quanto emerge dalle statistiche di questi giorni. Dati che, balzati adesso agli onori della cronaca, insieme al coro delle istituzioni che invoca- I no più sicurezza e controlli, hanno il sapore amaro delle classiche lacrime del coccodrillo. Intanto chi conosce realmente le esigenze del territorio, è rimasto a lungo inascoltato, come il presidente della I Municipalità, Fabio Chiosi, che da tempo ormai aveva più volte sollecitato l’installazione e l’attivazione di sistemi di telecamere per vigilare sul quartiere. «La videosorveglianza - spiega Chiosi - è un validissimo strumento di controllo del territorio, sia per la prevenzione dei reati ma anche per la successiva repres- sione con la prova video. Alcune telecamere sono già in funzione, soprattutto per la viabilità. Altre, seppur installate, non sono ancora in funzione a causa di problemi con la società che vinse l'appalto e che doveva gestirle». L’ultimo inghippo, in ordine di tempo, riguarda una sentenza del Tar del Lazio dello scorso 28 gennaio che, di fatto, ha giudicato irregolare la gara d’appalto di 13 milioni di euro varata dal Comune a seguito del ricorso presentato da una delle società non comprese tra quante avevano parteci- pato alla gara «ristretta» avviata dall’amministrazione. Intanto la Municipalità continua a lavorare a stretto contatto con la Prefettura per determinare il posizionamento delle videocamere che verranno installate. Di recente c’è stato un incontro con l’assessore Agostino Nuzzolo per segnalare ulteriori aree da sorvegliare: «Si è pensato al controllo della ZTL Chiaia. rende noto Chiosi - dei vicoli dove, tra l'altro, ultimamente si è verificata una rissa, dei Quartieri Spagnoli, dei parchi urbani (Villa Comunale e Virgiliano) e delle marine di Posillipo (Marechiaro, Riva Fiorita e Gaiola) che sono molto isolate, e dove si sono verificati gli ultimi delitti». Intanto, nell’attesa che il Comune avvii una nuova gara d’appalto, l’associazionismo civico di Posillipo si è già mobilitato con una fiaccolata in nome della legalità, partita da Marechiaro pochi giorni dopo l’ultimo delitto: ad essa hanno partecipato esponenti istituzionali ma soprattutto cittadini comuni con l’intento di portare un po’ di luce nelle proprie strade assediate dal buio. LA SEGNALAZIONE di MASSIMO GALLOTTA CAOS VIA GALIANI ia Galiani e via CampanelV la: due piccole ma preziose arterie che uniscono viale Gramsci a via Caracciolo. Ma da 6 mesi via Caracciolo è bloccata all'altezza di via Galiani : ciò impedisce alle auto provenienti da Posillipo di imboccarle per dirigersi verso Fuorigrotta o c.so Vittorio Emanuele. L'alternativa: andare fino a Piazza Vittoria e tornare indietro per la Riviera di Chiaia. La soluzione: invertire subito il senso di via Campanella. SANITÀ PREVENZIONE ALLA MEDITERRANEA Nel 60° anniversario della sua fondazione, la Clinica Mediterranea ha promosso una campagna di prevenzione cardiovascolare: a maggio, per tre sabati consecutivi i medici specialisti hanno visitato gratuitamente gli over 40 che hanno voluto verificare lo stato di salute del proprio cuore. La Clinica, centro cardiologico di eccellenza, ha deciso di offrire una opportunità di prevenzione nella principale area di rischio per mortalità in Campania. È un dato, infatti, che oltre 21mila campani perdono la vita ogni anno a causa di infarto ed altre malattie che potrebbero essere in parte evitate con controlli specifici. messaggio elettorale LETTERA APERTA DEL MOVIMENTO SOCIETA’ CIVILE* Le ragioni della nostra scelta committente responsabile: Paolo Santanelli Q uesto momento - che a Napoli coincide purtroppo con il record ineguagliabile dei peggiori disastri amministrativi mai toccati nella storia repubblicana dalle nostre tre massime istituzioni locali Comune, Regione e Provincia - ora può e deve trovare il suo deciso, definitivo superamento nel voto amministrativo di giugno con un primo obiettivo: favorire il progetto di una grande Napoli, di una Provincia nuova cioè Metropolitana, moderna e adeguata alle esigenze della globalizzazione, attraverso un voto di grande svolta, di cambiamento e di sviluppo, nel senso auspicato dalla maggioranza dei napoletani, dei campani e dallo stesso Paese, che hanno assistito in diretta tv al declino inesorabile di Napoli. Il voto alla Provincia non sarà allora solo un voto ad una istituzione che si rinnova ma il primo appuntamento elettorale dopo la vicenda dei rifiuti ed è bene che ciò lo si ricordi affinché possa esservi un conseguente giudizio di condanna. E' questo un imperativo morale che ci spinge, ci impone a essere presenti in questa battaglia elettorale nel segno di un motto inequivocabile: “Primum mundare, deinde aedificare”, “prima fare pulizia, poi ricostruire”, che, per essere onorato e raggiungere l'obiettivo prefissato, deve rifuggire da ogni tentazione di sterile neutralità, di sdegnoso isolamento. Noi, come “Movimento Società Civile” lo vogliamo e lo favoriremo dando la nostra preferenza al Popolo della Libertà rappresentato dal candidato a Presidente Luigi Cesaro perché, in ragione di quanto detto e coerentemente con le nostre battaglie, il nostro consenso al di là delle ideologie di appartenenza, non può andare che alla sola, seria e legittimata alternativa che per numeri e contenuti si connota come la più idonea per contrastare il potere della casta di “Palazzo”. La nostra è una scelta libera, non contrattata e che mai lo sarà per il valore che diamo alle nostre idee, alla nostra libera elaborazione di un giudizio politico, al rispetto di tante sensibilità militanti nel nostro Movimento. Una scelta che non ci lega ad alcun vincolo, senza baratti di voti o di poltrone ma nel segno esclusivo del bene di Napoli e della cacciata politica dei suoi nemici. Non chiediamo nulla, siamo gente libera con idee di destra e di sinistra, che vive del proprio lavoro, che ha deciso di votare non per il male minore ma contro i mali maggiori rappresentati da un centro-sinistra di facciata che in questi anni di gestione ha bloccato il nostro futuro, ucciso ogni speranza, facendo di Napoli una terra bruciata da clientelismo, da trame di potere e assenza totale di progettualità. Come dicevamo, in cambio non chiediamo nulla anzi, in caso di vittoria del Popolo della Libertà, ci impegniamo davanti ai cittadini ad esercitare, con critica attenzione, un continuo e puntuale monitoraggio delle attività dell'Ente Provincia e del comportamento della nuova coalizione eletta affinché vengano rispettate le premesse e le promesse per la “politica del buon governo”. Avremo così anche un valido metro di valutazione per i prossimi appuntamenti elettorali di modo tale da poter dare consenso a chi sia degno della fiducia e della stima di un popolo che nulla chiede se non di riprendersi quella dignità che la storia antica gli aveva conferito ma che quella recente gli ha ingiustamente rubato. MOVIMENTO SOCIETA’ CIVILE Il Direttivo Paolo Santanelli, Nino De Nicola, Ciro Auricchio, Gianni Cotarelli, Paolo D'Angelo, Giovanni Pasero, Vittorio Stassano * Il Movimento Società Civile nasce dalla esperienza positiva di “Chiaia per Napoli”, un comitato di cittadini che il 10 novembre del 2007 si pose all'attenzione del Paese con una lunga e civile marcia di protesta contro i responsabili del grave degrado della città di Napoli: “I 3000 di Chiaia”. Per info: 3355622224 [email protected] www.chiaiapernapoli.org 8 QUARTIERISSIME MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE Pausylipon, la villa degli imperatori ARCHEOLOGIA. Dopo un accurato restauro, riaperta al pubblico la residenza di Vedio Pollione. Fasti e ozi di duemila anni fa sul promontorio degli Augusti Umberto Zacca a buona notizia. Apre definitivamente al pubblico il Parco Archeologico di Pausylipon, dopo il lungo restauro effettuato dalla Sovrintendenza Archeologica. Al complesso posillipinosi accede dalla Grotta di Seiano, la lunga galleria di epoca romana, ai piedi della discesa di Coroglio. Il sito è il più ampio complesso archeologico in città: il nucleo è costituito dalla villa di Publio Vedio Pollione, lussuosa residenza di età imperiale, cui si aggiungono il «teatro grande», l'«odeion» (teatro coperto) e i resti delle terme. La visita al Parco, senza guide specializzate, è consentita dal lunedì al sabato (festivi esclusi) nei seguenti orari: 9.30 10.30 - 11.15. D’obbligo la prenotazione al numero 081.2301030. Di domenica (ore 9 - 10.30 - 12.30), è inoltre possibile la visita con au- L silio della guida ed occorre prenotare al numero 081.2301030: questo servizio è disponibile fino al 4 giugno. Una storia gloriosa. Inizi del I° secolo dopo Cristo: è l'alba dell'Impero. Su questo spicchio temporale si concentra agli esordi del suo libro, «Napoli Imperiale», il giornalista Sandro Castronuovo per raccontare una fiaba vera, quella della magia che aleggia sulla dolce collina a picco sui campi flegrei. Apprendiamo così che il luogo che i greci chiamavano «Pausylipon» (trad. pausa dagli affanni) piacque subito al magnate Publio Vedio Pollione. E qui volle la sua villa, da cui si domina l'isolotto della Gaiola, che lui già immaginava circondato da peschiere in cui guizzavano crostacei e murene. E non badò a spese per realizzare il progetto che consolidava la sua posizione tra i poten- ti di Roma, molti dei quali già avvano un posto al sole nel raggio di pochi chilometri, nel golfo di Pozzuoli. «Pausylipon» era l'ultima conquista di un beneventano che aveva fatto strada. Liberto d'origine, aveva raggiunto il rango equestre, infine fu governatore dell'Asia, una tra le più importanti province di Roma. E intanto aveva accumulato una gran fortuna. Una bella scalata. Alla sua morte il complesso fu ereditato da Augusto e, fino ad Adriano, si consolidò come splendida residenza imperiale, con continuo potenziamento delle già imponenti strutture volute da Pollione. Il sito tramontò insieme all'Impero. E fu oblio per secoli. In epoca borbonica fu in parte riportata alla luce. Poi di nuovo un lungo sipario sulla sua memoria. Solo in epoca recente è stato intrapreso uno scavo meticoloso e complesso che ha visto in questa primavera 2009 il suo approdo definitivo. La villa propone ora tutte le sue strutture più insigni. Tra esse appunto un teatro da 10mila posti, poi l'«odeion», le strutture termali e, valore aggiunto fondamentale, lo splendido belvedere panoramico sulla baia di Napoli in dotazione alla villa che testimonia il talento per la «dolce vita» e l'amore per l'«otium», coltivati dai grandi aristocratici romani. Ultimo fascinoso tassello dello scenario, che completa mirabilmente il percorso, è poi la lunga grotta di Seiano che collega il Parco a Coroglio ed ai campi flegrei, e che adesso costituisce l'accesso al «promontorio degli imperatori». L’ORA LEGALE di ANTONELLA ESPOSITO GAGLIARDI MANUTENZIONE STRADALE sentenza n. 1691 del 23.1.09, emessa dalla CassazioLva anecustodia Civile, relativa al dissesto delle strade e alla cattida parte del Comune, è importante per Napoli, funestata da incidenti (e relativi danni) che capitano a chi passeggia in città. Secondo la sentenza «la presunzione di responsabilità, salvo il ricorso del caso fortuito, per il danno cagionato dalle cose che si hanno in custodia ex art. 2051 c.c. è applicabile nei confronti dei Comuni - proprietari delle strade del demanio comunale - pur se tali beni siano oggetto di un uso generale e diretto da parte dei cittadini, qualora la loro estensione sia tale da consentire l'esercizio di un continuo ed efficace controllo che sia idoneo ad impedire l'insorgenza di cause di pericolo per terzi. E - ecco la novità - la responsabilità presunta del Comune, quale proprietario del demanio stradale, per i danni a terzi, non viene a cessare per averne l'Ente affidato la pulizia a terzi, costituendo l'appalto lo strumento tecnico giuridico per la realizzazione di un proprio obbligo istituzionale a norma dell'art. 14 del Codice della Strada». Pertanto, la Cassazione ha ribadito, come in altre sentenze, la responsabilità dell'Ente proprietario della strada per il danno cagionato dalle cose custodite. Ma aggiunge che questa responsabilità c'è anche se l'Ente abbia stipulato un appalto con terzi per la manutenzione perché, in tal caso, la manutenzione comporta un maggior grado di possibilità di sorveglianza e di controllo sui beni demaniali, con conseguente responsabilità del Comune per i danni da essi cagionati, salva l'ipotesi, pure prevista dalla legge, del caso fortuito. Il contratto stipulato dalla PA non esclude in ogni caso la responsabilità del Comune committente nei confronti dell'utente. La reazione è duplice: gioia perché è giusto che un danneggiato si veda risarcito; rabbia perché questo tipo di danno innesca possibili speculazioni o, se non c'è speculazione, sperpero di denaro: quello mal speso nella manutenzione e quello del risarcimento. 9 c h i a i a m a ga z i n e SAPERVIVERE SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ Arte a sorpresa a Passeggiata Colonna L’EVENTO. Le opere di 35 creativi, esposte alla promenade tra piazza Amedeo e via Colonna, hanno conquistato il pubblico con la mostra «Di-vagando tra le muse» Alice Gatto rte, mondanità, tempo libero, cultura, business: tutto questo e molto di più si è concentrato nella deliziosa promenade di Passeggiata Colonna in occasione della serata inaugurale di «Di-vagando tra le muse». La collettiva d’arte, che ha riunito 35 artisti d’arte contemporanea dal 6 al 12 maggio, ha infatti attirato al proprio vernissage circa 600 visitatori che dalle 18 fino a sera inoltrata, hanno animato il suggestivo percorso pedonale tra piazza Amedeo e via Vittoria Colonna. Piaceri estetici a cui si sono aggiunti quelli del palato, grazie al ricco buffet targato Perrotta, con tanto di fritturine eseguite al momento. Insomma, una serata di gloria per i bon vivant e una piacevole sorpresa per molti passanti che, incuriositi dall’animazione, si sono poi allegramente mischiati agli invitati. Un successo confermato nei giorni seguenti dal regolare afflusso di visitatori, semplici appassionati o noti esperti d’arte, tanto da convincere gli organizzatori e gli artisti a procrastinare di due giorni la durata dell’esposizione. Centrato, quindi, pienamente l’obiettivo degli ideatori di Passeggiata Colonna, in primis l’imprenditore Renato Bruno e la moglie Francesca Brancaccio, coordinatrice del progetto (nella foto accanto insieme all’artista Lello Esposito). Lo scopo, infatti, era quello di restituire alla città un suo illustre frammento urbano, coniugando con sapiente alchimia arte e commercio, così come fecero in Inghilterra, alla fine dell’‘800, i creativi di «Arts and Crafts», autentici apripista del liberty. Le opere hanno infatti trovato alloggio sia nei locali che affacciano sulla strada, destinati a breve scadenza ad ospitare negozi e boutique di alto profilo, sia «en plein air». Un allestimento non convenzionale, la cui formula «on the road» ha propiziato l’avvicinamento del pubblico all’arte con frizzanti seduzioni bohèmienne: gli artisti, infatti, stimolati dal clima e armati di cavalletto e pennello, si sono abbandonati all’ispirazione, e hanno cominciato a dipingere all’aria aperta, come fossero a Montmatre. Tanti i linguaggi espressivi riuniti in un’au- A tentica sinfonia: dal concettuale al figurativo, dal simbolico al surreale, dal ritratto al design, dalla scultura alla net-art fino ad una performance di body painting. Ma le ambizioni dei patron non si fermano qui: non solo eventi d’arte, ma anche musica, teatro, moda, gastronomia. Tutte attività destinate ad animare mensilmente la Passeggiata, in un’ottica imprenditoriale decisamente inedita per la città di Napoli. L’arrivo delle boutique, infatti, non ridimensionerà l’identità creativa programmata per la piccola via. La pensa così anche Giorgio Ricciardi (foto in basso a destra), il primo ad aver aperto un negozio a Passeggiata Colon- na e ad essere convinto della bontà dell’operazione. Il connubio eventi e commercio, insomma, si prospetta come l’autentico pilastro del futuro operativo del nuovo spazio urbano. In questo senso, intanto, il cantiere delle idee è già in fermento. Tra le fitte maglie del riserbo è trapelata un’indiscrezione sulle prossime mosse. Sembra infatti che i promotori siano orientati su un appuntamento gastronomico in grande stile o su un defilè di moda. E non è detto che a più lunga scadenza, magari dopo l’estate, non ritornino molti dei protagonisti che hanno esposto le proprie opere a «Divagando tra le muse»: e a questo punto non possiamo sottrarci al rito delle menzioni d’onore. Ecco i loro nomi: Marco Abbamondi; Teresa Apicella; Giovanni Boccia; Ambrogio Bosco; Dindina Burgos; Flavia Cavaniglia; Giuseppe Clemente; Lilliana Comes; Aldo De Francesco; Carmine Dello Ioio; Antonio Del Prete; Paola Del Prete; Raffaele Esposito; Fosca; Janamè; Antonio Januario; Loris Lombardo; Imma Maddaloni; Adele Montella; Ilaria Mugnaini; Oscar Ndedi; Luigi Giuseppe Oliva; Silia Pellegrino; Bruno Quattromani; Angela Raimondi; Roberto Rizzo; Luciano Romualdo; Chantal Ruggiero; Marco Salerno; Paolo Silvestrini; Attilio Sommella; Marilena Sorrentino; Floriana Testa; Paolo Uttieri; Katalin Visky. SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE 11 Apre Guess, sotto il segno del glamour Laura Cocozza naugurazione all'insegna delle celebrities sabato 9 maggio, per il Guess store di via dei Mille 31, il primo dei quattro negozi del marchio che faranno capo all'imprenditore Giuseppe Nardelli e a suo figlio Marco. Dopo Napoli, infatti, sono previste altre nuove aperture del monomarca anche al Centro Commerciale Campania di Marcianise, ad Avellino e a Salerno. Nardelli, che è già licenziatario del marchio «Lui Jo», ha recentemente chiuso un accordo anche con «Blumarine» per le linee Blugirl e Blugirl Folie, dedicate alle teenager e caratterizzate da uno spirito scanzonato e irriverente. Per la prima settimana di settembre è già in calendario il debutto dei due marchi in via Filangieri, nel negozio dove ora sono in vendita gli accessori Lui Jo. Tornando a Guess, in linea con la tradizione della griffe, che ha sempre scelto testimonial di grande appeal, (Claudia Schiffer, Laetitia Casta, Jason Lewis, Charlize Teron, Drew Barrymore, Naomi Campbell, Carla Bruni, Paris Hilton, e Emily Didonato), non potevano mancare al battesimo del nuovo punto vendita napoletano facce note dello star system italiano. Ce n'erano per tutti i gusti: il primo ad arrivare, in mattinata, è stato Ferdi, il montenegrino vincitore a sorpresa dell'ultima edizione del Grande Fratello, che ha posato assieme ai tanti giovanissimi fan assiepati davanti al negozio, un tempo di Blasi, in attesa I del suo arrivo. Dopo questo primo assaggio, il pieno di vip e di pubblico c’è stato nel pomeriggio, quando si sono succeduti nell'ordine: Adriana Volpe, Manuela Arcuri, Maria Mazza e Peppino di Capri. Tra giornalisti, fotografi scatenati, calici di spumante, prelibatezze culinarie e fan in piacevole contemplazione di tanta bellezza femminile messa assieme, la direttrice Anna Pianese mostrava ai primi clienti le diverse linee della collezione donna primavera-estate 2009 Guess by Marciano. Una moda fresca, solare e sexy, dall’ottimo rapporto prezzo-qualità, declinata in tre stili: Ocean Resort, per una viaggiatrice che non ama le costrizioni e preferisce una vestibilità comoda e super-chic; Urban Everyday dallo stile deciso ed elegante, Urban Elegance espressione di un gusto ben definito che guarda agli anni '50. A complemento, tutta una serie di accessori, tra cui grossi e vistosissimi bangles con logo squadrato, anelli, collane e bracciali con charms, orecchini e ciondoli da appendere al cellulare. E poi borse colorate con logo a vista e scarpe con tacchi a stiletto, decise e grintose, nuove armi di seduzione della donna disegnata da Marciano. Nelle foto di Pippo by Capri: Manuela Arcuri, Peppino di Capri e Maria Mazza; Manuela Arcuri assieme a Giuseppe Nardelli (alla sua destra); Maria Mazza, Marco Nardelli e Adriana Volpe. BUON COMPLEANNO FABIOLA Al Circolo Rari Nantes, compleanno a ritmo di musica per Fabiola Morano, (nella foto con Luca Langella, Aldo Tramontano e Paolo Leperino), l’esuberante responsabile commerciale di Chiaia Magazine. Dopo una cena a bordo mare, sotto un cielo incandelato di stelle, complice un venticello inebriante, Fabiola si è scatenata nelle danze, assieme ai tanti amici che l’hanno raggiunta al Circolo, in occasione della serata targata “La Garçonne”. A rallegrare gli animi, cocktail a base di vodka, frutta esotica, spumante a fiumi e l’immancabile e imperiale torta, su cui campeggiava il numero 30. Tutta la compagnia ha ballato fino all’alba con la gioia nel cuore. TESTE IN FESTA PER PACO Paco e Company, premiata ditta dell'hairstyling chiaiese, ha inaugurato la nuova sede in via Alabardieri 13 (foto di G.Cossu). Paco, noto stilista del look femminile, ha accolto oltre 300 ospiti nei 150 metri quadri del locale dedicato alla bellezza e al benessere femminili, concepito dall'architetto Peppe Savarese e arredato con i dipinti di Viviana Vitelli. Un corner per ogni esigenza: l'angolo capelli, quello per le mani, quello per il trucco etc. Poi un angolo buffet ed un servizio di ristoro, per gustare, durante i trattamenti, uno snack o una bevanda. Costante il sottofondo musicale e un pianoforte a disposizione. E poi le riviste e un terrazzino fiorito per il relax. Dice Paco: «Ogni giovedì, dalle 19 alle 22, i miei stilisti preparano le ragazze alla movida del week-end». I 100 E 1 COLORI DI HERMÈS Se per taluni la cravatta è un obbligo, altri la considerano come l'emblema del piacere e, sensibili all'umore specifico di ogni giornata, dopo averla scelta con accuratezza, amano indossarla come manifesto quotidiano di una irriducibile singolarità. Per questi appassionati, convinti di non avere mai il colore appropriato nel loro armadio, Hermès ha rieditato la sua cravatta Façonnée H in seta, in una gamma di cento e uno colori: cento come le variazioni del celebre modello a cinque pieghe già proposte nel corso degli ultimi vent'anni e uno come unico, personalissimo, ovvero il colore che ciascun cliente può ordinare su misura per sé. Poche settimane di tempo e il pezzo unico sarà confezionato negli ateliers della maison, a Lione, poi firmato con la dicitura «Colore su misura». Hermès ha infatti inaugurato un nuovo servizio per questa edizione di cravatte, scenograficamente presentate in un baule creato appositamente e realizzato in fibra vulcanizzata (la stessa della nuova linea di valigeria Faubourg Express), e che per una settimana è stato protagonista indiscusso all'interno della boutique Hermès di via Filangieri. (foto di Pippo by Capri) l.c. LDV UOMO PER ABIO «La solidarietà ha un volto»: questo il nome dell'iniziativa di sostegno che la Fondazione ABIO (Associazione per il bambino in ospedale) ha di recente promosso a favore dei piccoli pazienti, costretti a superare il trauma della permanenza in ospedale. E il volto è anche quello dei tanti cittadini che hanno già risposto agli appelli di questa Onlus che ha scelto un obiettivo così delicato del panorama assistenziale, aiutando ogni anno in Italia 1.254.000 bambini. E tra quanti hanno aderito c'è stato anche LDV UOMO, noto store dell'eleganza maschile in via Filangieri, che sabato 16 maggio ha organizzato nei propri spazi una giornata dedicata alla difficile condizione dei bimbi ospedalizzati: per l'occasione la boutique ha allestito una vetrina a tema con fiori e palloncini colorati per accogliere e sensibilizzare, con un buffet e tanti sorrisi, i tanti amici intervenuti con i propri figli. Un clima di allegria ma anche di concretezza: chi ha acquistato una pochette di Cucinelli ha infatti contribuito a realizzare un progetto ABIO. (foto Marino De Falco) SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE 12 Garzya, antologia in memoria di Fanny CULTURA. «Pensare è non pensare» è l’opera in versi del professore napoletano dedicata alla figlia scomparsa un anno fa. «È un’occasione per ritrovare il passato» Antonella Carlo na scrittura poetica che palpita di antichità e memoria: Giacomo Garzya, professore e fotografo, esperto cultore di storia sociale e religiosa, ha appena pubblicato la silloge in versi «Pensare è non pensare» (Bibliopolis, 2009). La raccolta perfeziona un lungo lavoro di scavo nella dimensione della letteratura, come testimoniano le precedenti opere «Solaria» (1998), «Maree» (2001), «Passato e presente» (2002), «Il mare di dentro» (2005): oggi, con la tragica maturità legata alla scomparsa dell'adorata figlia Fanny, Garzya ritrova un'ispirazione nuova, che fonde scrittura e sapere, esperienza diretta e cultura classica. Manifesto dell'intera antologia è, come dice lo stesso Garzya, il componimento «Forse oggi la natura non vedo più», in cui lo scrittore riflette la visione di un cosmo costellato da intimi desideri: in questa prospettiva, luoghi come la toscana Cala Violina e la nostra vicina Marina del Cantone diventano paesaggi sur- U Giacomo Garzya, autore del libro «Pensare è non pensare» reali di un viaggio suggestivo e simbolico. «L'esperienza di fotografo - dice Garzya - mi fa immaginare la letteratura come un'occasione per andare innanzi grazie a scatti diversi, spostandomi dai luoghi esterni agli angoli labirintici della sensibilità individuale». Per il lettore che affronta l'affascinante parabola di «pensare è non pensare», ecco un iter particolarissimo, capace di ritrovare le matrici originarie della natura: se Miseno rimanda al patrimonio della mitologia classica, anche l'isola di Capri nasconde musicali ed antiche leggende popolari, mai dimenticate alle soglie del terzo millennio. «Questo libro - continua lo scrittore napoletano - si è innestato su una tragedia privata, che ha sconvolto la mia famiglia. Eppure la scrittura è stata un'occasione per ritrovare il passato, per dare un tributo alla figura straordinaria di mia figlia, una ragazza solare ed appassionata, negli studi così come nella vita». Scorrendo le pagine della raccolta ci si ritrova quasi spiazzati da uno stile lineare e chiarissimo, che rispecchia, con dotta armo- nia, una profonda e sapiente fisionomia culturale. «In tutto ciò che scrivo, - racconta Garzya - traspongo i retaggi di esperienze per me fondamentali, come i viaggi in Europa compiuti da piccolo con una famiglia che era, nella sua stessa struttura, cosmopolita. La mia opera letteraria è, pertanto, un tributo amorevole a quanto mi ha fatto crescere, nella cultura e negli affetti». La bella prefazione, che il professor Eugenio Mazzarella dedica alla raccolta è, dunque, un ulteriore tributo all'armonia limpida della parola di Garzya: grazie a questa geometria, che contiene dolore e dramma, lo scrittore ci regala un unicum letterario, in grado di rimanere sospeso tra gli abissi sentimentali dell'animo umano. La semplicità delle passioni, trasposte con saggezza sulla pagina letteraria, è il vero valore dell'opera di Garzya: a chi legge resta il privilegio di abbandonarsi all'incanto, lasciandosi trasportare sull'onda di venti eterni, che spirano con la stessa e suadente forza dai tempi del Pelide Achille. ORIGINALE GUIDA 101 cose da fare a Napoli tra tradizione e ironia La «guida» che Agnese Palumbo ci presenta è un lavoro a più mani, come la stessa autrice sottolinea, ed è molto intrigante in quanto non è la solita presentazione della città della pizza e mandolino. La Campania possiede un patrimonio naturalistico tra i più interessanti d’Europa e Napoli custodisce testimonianze storiche, tradizioni e cultura, risorse territoriali ed economiche come poche città hanno. Da «101 Cose da fare a Napoli almeno una volta nella vita (Ed. Newton Compton) emerge un’impostazione originale nell’approccio alla cultura locale che incontra annotazioni di ricordi, vivacità di persone che creano veri e propri luoghi dell’anima. Vi è linearità nella narrazione, si avverte la voce della gente nelle varie piazze, da quella Mercato a quella del Gesù a S. Domenico Maggiore, si percepisce il modo di vivere in questa città molto problematica. Se noi ci soffermiamo poi sulla collina di Posillipo, da dove lo sterminator vesevo offre uno spettacolo a due bocche che, per quanto noto a noi napoletani, ci lascia sempre col fiato sospeso, vediamo questo quadro mozzafiato mutare in continuazione non solo per il mutare delle stagioni ma nel corso di una stessa giornata. Infine va sottolineato che in questa guida sono presenti non solo le bellezze naturali ed umane ma anche l’architettura della città, l’arte, la letteratura, le tradizioni degli antichi mesteri, luci, colori e feste popolari. Imperdibili, inoltre, le curiosità riguardanti la nota gastronomia partenopea, come il fiordilatte di Abu Tabela, taralli e birra in riva al mare, e, ovviamente, rendere omaggio alla sfogliatella. (aurora cacòpardo) IN REDAZIONE CON... CARLO DE CESARE Carlo De Cesare, giornalista di Rai Tre e curatore della rubrica “Lo Scaffale”, racconta le sorprese di una Napoli piena di verve creativa e di tenacia letteraria La cultura a Napoli oggi... È un momento in cui, ad un apparente torpore della componente intellettuale della città, fa riscontro un forte movimento creativo che si muove secondo logiche diverse ed autonome rispetto ai meccanismi editoriali tradizionali. Quali sono le figure letterarie nostrane che risaltano nel resto d'Italia? Gli editori napoletani si trovano sempre più stretti nella morsa di una crisi economica e di sistema nazionale, ma gli scrittori partenopei sono e rimangono attivi protagonisti del panorama letterario, riscuotendo spesso successi con sigle di altre parti d'Italia. Ne deriva una moltitudine espressiva che impedisce di individuare un unico referente più significativo degli altri. E le realtà letterarie più attive in città? È molto vivo il tessuto amatoriale della scrittura creativa, con un proliferare di laboratori sempre più accurati (penso al Laboratorio di Scrittura Umoristica “Achille Campanile”), da cui emergono talenti che trovano una loro strada. Primo tra tutti Maurizio de Giovanni, autore Fandango, che, con la quadrilogia dedicata all'ispettore Ricciardi ed ambientata nella Napoli degli anni '30, è ormai pronto al salto: le sue opere saranno pubblicate anche in altri paesi europei, primo fra tutti la Germania Qual è lo scrittore che ha influenzato maggiormente la sua formazione? Non parlerei di uno scrittore in particolare quanto dell'importanza del senso del movimento, che è connaturato all'editoria. La sensazione che provo è quella di avere un osservatorio privilegiato su un segmento culturale animato spesso dalla passione di molti operatori, grandi e piccoli. Mi fa piacere onorare la loro dedizione, regalando un pizzico di fisiologica attenzione mediatica. (a.c.) SOCIETÀ&COSTUME MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE NUMERI E OMBRELLONI. Alla tabaccheria Postiglione di Largo Ferrandina a Chiaia il gran caldo è arrivato. I ventilatori vanno a mille e gli inseguitori degli ambi non sono da meno. Alberto Postiglione, con il suo consueto sorriso, dalla sua postazione dei sogni, propone i numeri della speranza: «Congliglio in questo periodo di giocare il terno di Sant’Antonio 37 - 80 - 13 almeno per tutto il mese di giugno sulle ruote & terni favole SFIZI&NOTE di MASSIMO LO IACONO di Napoli e Roma. Per chi, invece, è amante degli ambi, da non perdere di vista quello delle elezioni che fa 1 (l’Italia) e 90 (il popolo)». Eppure i numeri più caldi il nostro Postiglione ce li consegna sempre alla fine: «Giugno è un mese particolare in cui i numeri pari escono più dei dispari. Per questo motivo consiglio a tutti gli appassionati del lotto di giocare l’ambo 2 e 22 e il terno 42 - 54 - 68. In più da non disprezzare la combinazione 14 - 18 da giocare a Napoli, Roma e sulla ruota Nazionale. Infine, per chi tenta il colpo grosso, ecco la quaterna dell’ombrellone: 8 - 40 - 68 - 2, da giocare per tutta l’estate su Napoli e tutte». Non ci resta che giocare. Il sole della fortuna può donarci il suo sorriso vincente. 13 Quello è uno che cerca nuovi equilibri nell’estremismo. I ricordi viaggiano solo in prima classe. Renato Rocco ARTISTI EMERGENTI/MICHELANGELO DELLA MORTE Creativi in mostra tra passato e futuro CONCERTI IN VILLA PIGNATELLI illa Pignatelli sta ospitando nella Veranda, da V decenni ormai sala musica di suggestione notevole e bene augurante, la consueta rassegna concertistica di Primavera del «Maggio della Musica», con la direzione artistica di Sandro De Palma. Lo stesso De Palma, insieme con il soprano Maria Chiara Pavone, è il protagonista acclamato del secondo concerto di questa tranche ricca ed articolata della programmazione che ha luogo negli spazi del «Polo Museale». Dopo l'inaugurazione a Sant'Elmo con Roberto Cominati, il più lanciato tra i giovani pianisti napoletani, e l'esordio stagionale Pignatelli con Catherine Spaak, Massimo Mercelli e Corrado de Bernardt, in una serata che evocava i salotti francesi dell'Ottocento e del primo Novecento, in attesa della serata «Verdurin» con Jeffrey Swann sul medesimo tema, c' stato il concerto di Philip Bianconi. A seguire, ogni giovedì (escluso il 3 giugno) si terranno gli altri appuntamenti del ciclo dedicato alla musica francese, ispirati al libro di Mario Bortolotto, edito da Adelphi, «Dopo una battaglia» che si richiama ad uno dei maggiori capolavori di Proust, « All'ombra delle fanciulle in fiore». A tal proposito, Renaud Capucon e Frank Braley proporranno la sonata di Franck che si dice abbia ispirato le più belle pagine proustiane, dopodiché sarà la volta del Quartetto Fauré con Bruno Canino, Gianpiero Sobrino e Michele Campanella. Nei sabati di maggio, ancora, gli altri concerti del «Polo Museale» e del «Maggio della Musica» renderanno più intensa ed attraente la vita del Museo, che ospita l'attesa mostra delle opere dell’artista Vincenzo Gemito. Umberto Zacca Quattordici giovani creativi alla ricerca di spazio vitale per testimoniare alla città i nuovi fermenti dell'arte napoletana: e a loro, con lodevole lungimiranza, concede un'opportunità la «Carige Vita Nuova» (Studio Michelangelo) che nei propri ambienti, in via Santa Brigida 51, ospita una singolare «collettiva», curata da Salvatore Passeggio e intitolata «Maniera d'oggi». Intrigante alchimia, intanto, quella tra il contenitore (i locali della società assicurativa di banca Carige) e il contenuto (un corposo concentrato di opere d'arte): miscela LIBRIDINE Shoah, viaggio verso l’inferno Aurora Cacopardo Nico Pirozzi, giornalista e sociologo, con questo saggio «Napoli Salonicco Auschwitz» (Edizioni Cento Autori) offre una riflessione che nasce dall’esigenza di chiarire alcuni aspetti della Shoah che forse si vanno perdendo per il trascorrere del tempo e per la nascita del cosiddetto negazionismo. Il sottotitolo, «Cronaca di un viaggio senza ritorno», sottolinea il rigore di una ricerca e l’attenzione per una prosa semplice e facilmente comprensibile, espressamente rivolta al lettore comune per fornirgli una bussola, per comprendere e valutare ciò che avvenne dal lu- di dimensioni eterogenee che non è certo una novità quella di strutture finanziarie spazialmente allargate ad una insolita funzionalità espositiva, ma che a Napoli si è diffusa solo negli ultimi tempi. In «Maniera d'oggi» il comune denominatore dei codici espressivi presenti in mostra è un pittoresco cross over tra segni diversi: quello manierista della tradizione, quello essenziale dell'arte moderna e quello concettuale/intuitivo della cultura post-moderna. Il tutto, appunto, risolto all'insegna di un inedito manierismo contemporaneo. E a proposito di autori, convin- glio 1938 in Italia e particolarmente a Napoli. Attraverso un’ampia prospettiva storica, l’autore ci narra le vicende di una famiglia di ebrei di Salonicco, la famiglia Hasson, la quale emigra in Italia e poi si stabilisce a Napoli dopo il famoso incendio del 1917 che, appunto, distrusse la capitale macedone. Qui, a Napoli, dove credevano di poter vivere in tranquillità, vengono colpiti dalla tragica notizia dell’emanazione delle leggi sulla razza da parte del regime fascista nel novembre del 1938. Così, ancora una volta, gli Hasson sono costretti a ripartire e, beffa del destino, ritornano a Salonicco, la città dalla quale erano partiti oltre vent’anni prima ed ancora, beffa delle beffe, vi giungono alla vigilia dell’invasione della Grecia da parte dell’Italia. Nico Pirozzi descrive con molta puntigliosità la condizione tragica de- ce il tocco plastico e poderoso del 26enne Michelangelo Della Morte, titolare credibile di diverse tecniche pittoriche abilmente declinate in immagini, non a caso, «michelangiolesche» da cui emerge tra l'altro la padronanza conoscitiva dell'anatomia umana. Un talento vivido quello del giovane napoletano che già tradisce insospettata maturità sia sul piano dei temi che su quello dei risultati pittorici: lo dimostra il nutrito curriculum di mostre (ben 25 dal 2004 al 2008) in possesso di Della Morte, prova evidente dell'attenzione che l'artista riscuote in ambito critico. gli ebrei discriminati e rassegnati ad un destino disumano che li avrebbe condotti alle camere a gas ed anche il clima di ambiguità che circolava in Italia. Fortunatamente, come moltissimi casi hanno dimostrato, nel nostro Paese vi erano anche persone pronte a disubbidire ed ascoltare la voce della propria coscienza. Il saggio è importante non solo per il racconto di episodi significativi avvenuti in Auschwitz, quanto per la testimonianza di persone costrette a vivere in un inferno, in un mondo sospeso tra lager e vita normale, ed un tempo che è tregua dall’orrore e dall’incubo che l’orrore possa tornare. Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, ci ricorda che l’intolleranza si previene lottando giorno dopo giorno, perciò il culto della memoria va preservato, alimentato, diffuso. SOCIETÀ&COSTUME PAUSA BLOG MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE http://leoaruta.simplicissimus.it FRIENDFEED.COM Il proliferare dei servizi del web 2.0 quali: blog, social network, feed reader eccetera, sta determinando una mole enorme di informazioni da gestire quotidianamente. Se ci piace un blog possiamo seguirlo iscrivendoci al suo feed rss (una tecnologia che ci permette di «abbonarci» ad un sito/blog), ovviamente siamo iscritti a Facebook e magari siamo iscritti anche a Twitter, un altro social che sta diventando molto diffuso grazie al fatto che permette di inviare brevi messaggi, detti twit, ad un gruppo di «seguaci» detti followers e di seguire noi stessi i messaggi di questi ultimi. Per motivi professionali abbiamo pubblicato un nostro profilo su Linkedin, siamo iscritti a Viadeo, Xing, Badoo eccetera. Se ci piacciono le foto allora saremo iscritti a Flickr, se amiamo i libri e vogliamo condividere i nostri titoli con altri appassionati di lettura, allora saremo iscritti anche ad Anobii. Come gestire tutte queste informazioni? Friend Feed ci permette di aggregare informazioni da piu' fonti. È un servizio gratuito che consente di seguire da un'unica pagina tutto ciò che i propri contatti e i loro amici hano deciso di condividere, dai post del blog, alle foto di Flickr, dai video di Youtube, ai messaggi di Twitter, sia dal sito Web sia da un feed RSS, e tutto può essere anche commentato. La visualizzazione e la ricerca possono essere filtrate per tipo di fonte. Si possono quindi aggregare tutte le fonti di un individuo, e costruire quel «Centralized Me» che genera tante discussioni. E' possibile commentare ogni elemento di contenuto, importato da qualunque fonte e definire la lista degli account amici. Anzi, a questo riguardo, viene creato direttamente da Friend Feed un elenco di amici raccomandati, da cui farsi ispirare quando si va in cerca di nuovi utenti. E' possibile infatti creare delle «stanze» dove restringere tutte le funzionalità ad un sottoinsieme di fonti e utenti. Ma le funzionalità di Friend Feed non possono essere racchiuse in questo spazio, per tanto vi invito ad iscrivervi. (www.friendfeed.com) Cervantes (via N. Sauro 23). Fino al 28 maggio: «Agrafismos. Disegni di José Miguel Ullàn». In mostra 216 opere su carta del poeta Ullàn che ai suoi lavori di piccolo formato attribuisce valore lirico e documentale. 27 maggio: presentazione del libro «Generaciòn Erasmus», di Davide Faraldi. Infotel 081. 19563311. Grenoble (via F. Crispi 85). 25 maggio alle ore 19: incontro con Marc Fumaroli, 77 anni, membro dell'Académie francaise, illustre storico della letteratura e della civiltà francesi del '600 e del '700, in occasione della pubblicazione del suo libro «Chateaubriand. Poesia e terrore» (Ed. Adelphi). Infotel 081.669665. MITI E SCORCI NAPOLETANI MISS PIN UP CHIAIA Passeggiando per l’Anticaglia Claudia Letizia È nelle viscere dei Decumani che abita la testimonianza più vivida di «Napoli nobilissima»: un'eredità di pietre, gioielli e misteri da riscoprire ed apprezzare per poi edificarvi sopra l'immagine ed il futuro economicoculturale della città, spodestando dall’immaginario collettivo delitti, «monnezze» e altre infamie della malanapoli. In sintesi è questo lo spirito che anima la penna di Aurelio De Rose nel saggio «L'Anticaglia - Passeggiando per il Decumano cuore della Napoli antica» (Ed. Stamperia del Valentino), che sarà presentato al pubblico giovedì 4 giugno, alle ore 18.00, nella Saletta Rossa della Li- breria Guida a Port'Alba. Il volume è dedicato appunto ad una «fibra antica» del millenario «corpo» di Napoli: si tratta del Decumano Superiore, popolarmente ribattezzato Anticaglia probabilmente perché atteggiato ad uno scrigno di tesori antichi tra i quali, ad esempio, i resti del teatro greco-romano in cui si esibì l'imperatore Nerone. L'opera, tributo di un napoletano purosangue ad una radice remota del territorio quale è l'Anticaglia, si dipana intrigante tra storia, spiragli documentali e aneddoti illuminanti, offrendosi però al contempo come vibrante viatico per la riqualificazione urbanistica dell'illustre ma fatiscente percorso urbano. Pagine affabulatorie in cui inevitabilmente aleggia un «respiro» mitico, suggerito naturalmente dal «genius loci» perchè l'Anticaglia è nucleo primigenio della Neapolis greca al punto da coincidere con l'Acropoli della città. Ed è con orgoglio che l'autore evidenzia come sia in assoluto la prima volta che un libro venga consacrato integralmente al Decumano Superiore, indagato a 360 gradi con lodevole scrupolo monografico. FRESCHI DI STAMPA Arte e Medicina, armonie rinascimentali Rita Giuseppone Il ritorno agli ideali classici, alla natura e all'uomo come centro di essa sono tra i concetti chiave della corrente umanistica che impregnò dal '500 in poi tutti i campi del sapere dell'uomo «moderno»: dall'arte alla medicina, dalla scienza alla filosofia, dalla letteratura alla politica. Questa nuova visione del mondo permea l'uomo rinascimentale e lo spinge verso i criteri di una ricerca empirica, i cui risultati sono quelli che conosciamo e ammiriamo sia nell'arte che nella medicina. Ma in cosa consiste davvero l'anello di congiunzione che le lega a doppio filo? Il breve saggio redatto a quattro mani dalla scrittrice Aurora Cacopardo e dal dottor Vincenzo Ciruzzi, cardiologo e nefrologo, intitolato «Arte e Medicina nel Rinascimento» (Graus Editore), pone l'accento su come il progresso di entrambe le discipline sia stato fortemente influenzato da un nuovo interesse per il corpo umano come massima espressione della natura. Il lavoro dei due autori è com- Goethe (via Riviera di Chiaia 202). 28 maggio alle ore 17: reading e discussione intorno alla figura di Uwe Timm, uno tra i più interessanti scrittori tedeschi attuali, in occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo intitolato «Halbschatten». L'opera è dedicata agli ultimi 200 anni della storia tedesca e, attraverso l'espediente letterario di dar voce a personaggi defunti, (generali, gerarchi, poeti, attori, cittadini) edifica una testimonianza corale del passato della Germania. Interviene l'autore. Segue una proiezione di «Der Freund und der Fremde», documentario girato da Timm sulla morte di uno studente ucciso dalla polizia durante i moti di piazza del '67. Infotel 081.411923. DA NON PERDERE di LEO ARUTA plementare in quanto dimostra quanto l'arte rinascimentale sia stata influenzata dalle nuove scoperte scientifiche, dallo studio dell'anatomia, così come la medicina, al tempo stesso, ruppe gli argini delle teorie dogmatiche di Galeno, promulgando nuove scoperte in termini di fisiologia e farmacologia. La Cacopardo individua già nella letteratura ariostesca il germe del cambiamento: L’Orlando Furioso, secondo la scrittrice, è permeato da un «antropocentrismo laico ed ironico che riassume superbamente nella perfetta armonia della forma la tensione creativa del primo Rinascimento». Il dottor Ciruzzi, invece, pone in evidenza l’aspetto secondo cui l'arte rinascimentale abbandonò le medievali figure stilizzate per rappresentare un uomo nel pieno delle sue passioni ed emozioni, nella sua totale fisicità. Egli ricorda che per fare ciò un artista ignoto, dovendo scolpire un crocefisso, chiese il permesso al priore del convento che glielo aveva commissionato, di poter togliere la pelle ad un cadavere, in modo da poter studiare l’anatomia muscolare, infrangendo così il tabù cristiano dell’inviolabilità della salma. Da allora tutti i più grandi artisti come Michelangelo, Raffaello e, più degli altri, Leonardo studiarono l'anatomia dell'uomo, sezionarono cadaveri per cogliere i segreti della pelle, dei muscoli, dei tendini e dei loro movimenti, accompagnando così il cammino di scienziati come Paracelso, Vesalio, Harvey, che, grazie ai loro esperimenti, svilupparono teorie che rappresentano i fondamenti della Medicina come la conosciamo ancora oggi. 14 La Miss Pin Up Chiaia di maggio è nata a Pompei trent’anni fa e si chiama Claudia Letizia. Alta un metro e 70 centimetri, ha le misure perfette (90-60-90) per il lavoro di modella e fotomodella. Ma Claudia, un’ariete doc, è anche attrice e ballerina, ama la vita e nel tempo libero si diletta con hobby quali sport, disegno e, ovviamente, lo shopping. Patrizia Pepe, Cavalli, LJ, Gucci e Armani sono le sue griffe preferite, mentre per divertirsi sceglie locali quali La Mela, La Garçonne e lo Chez Moi. Decisa, dallo sguardo dolce ma sexy al tempo stesso, Claudia odia l’ipocrisia e la falsità nelle persone e ama vivere la vita giorno per giorno con tanta passione per il suo lavoro. (a cura di Fabio Tempesta) SGUARDI LONTANI di FRANCESCO IODICE QUANDO MIGLIARO CADDE IN VILLA a Villa Comunale, che dona verde e ombra alla passeggiata nei pressi del mare e si estende tra la piazza della Repubblica e piazza LVittoria, é attualmente recintata, con varchi di accesso laterali e l'ingresso principale in piazza Vittoria. A Napoli è l'unico spazio in cui senza correre pericoli, gli anziani possono passeggiare ed i bambini scorazzare; in più si ha il vantaggio di potersi riposare su una panchina. Ma non sempre fu così. Il pittore Vincenzo Migliaro, tra i più significativi della Napoli tradizionale, rappresenta l'eccezione: nel 1938, già abbastanza anziano, mentre passeggiava nel viale principale, fu investito da una automobilina-giocattolo guidata da un bambino. Purtroppo, l’artista rimase a lungo con una gamba fuori uso e da quell'incidente non si riprese mai più. L'incarico di costruire il nuovo Real Passeggio di Chiaia fu affidato all'architetto Carlo Vanvitelli il 9 giugno 1778 e l'inaugurazione ufficiale avvenne l'11 luglio 1781 con la festa della Fiera. La villa, formata da cinque viali piantati di tigli, giungeva fin dove ora è la Cassa armonica e ogni estate veniva rischiarata con innumerevoli fanali e vi si ergeva nel mezzo un'orchestra che suonava sinfonie e notturni fin dopo mezzanotte. In quegli anni la buona società napoletana - manifestando la sua caratteristica subordinanza esterofila - diede alla villa il nome di Tuglieria, che scimmiottava il francese Tuileries, i giardini pubblici di Parigi (anche se quegli stessi nobili erano molto pensosi dei loro panciotti di seta a fiorami, perché dai pergolati cadevano molto spesso chicchi d'uva che ungevano del loro succo i preziosi indumenti). La villa ebbe un regolamento severissimo: era aperta solo «a persone decentemente vestite», erano esclusi dall'accesso “i poveri e gli scalzi”. Sulla sua fontana maggiore fu posto il gruppo originale del «Toro Farnese», direttamente trasportato da Roma. Al ritorno dei Borbone, il gruppo fu sostituito da una grande vasca di porfido rinvenuta a Paestum e che fu affettuosamente chiamata “La fontana delle paparelle”. Oggi la villa è stata riportata agli antichi splendori, dopo l'abbandono degli anni '70 e '80, con importanti lavori di recupero: si è rinnovata la pavimentazione, costruiti quattro chioschi, restaurate le statue e gli arredi, creato un impianto di illuminazione, e ripristinata la cancellata (pur tra roventi polemiche per il suo aspetto moderno), al fine di preservare i giardini dal degrado e renderne più sicura la frequentazione. INIZIATIVE DI CHIAIA MAGAZINE LA BACHECA DI EVENTI&MEDICINA Master E.C.M. e corsi di aggiornamento in Oftalmologia È partito il 27 maggio il Master Universitario di II livello in «Chirurgia Refrattiva e Patologia del Segmento Anteriore» presso il Dipartimento di Scienze Oftalmologiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli Federico II. Il master, della durata di 12 mesi, oltre alla partecipazione di 25 laureati in Medicina e Chirurgia selezionati tra coloro che hanno presentato domanda, prevede anche dei corsi aperti a 100 medici oculisti e a 50 ortottisti che vi si potranno iscrivere gratuitamente. I corsi, realizzati con la partecipazione di Théa e di Med Instrument, sono organizzati da Giovanni Cennamo e Antonio Del Prete che presenteranno i convegni e interverranno in qualità di esperti. Gli incontri si terranno nell’Aula Magna della sede di via Partenope 36, il 17 e il 24 giugno. Il primo corso si svolgerà sul tema «Il Glaucoma e la superficie», mentre nel secondo incontro verrà presentata la «Metodica chirurgica-riabilitativa IOL-VIP». Per maggiori informazioni contattare lo 081 19361500 FINALMENTE TUA LA EXCLUSIVE CARD ScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimi Per i possessori della Card e occasionissime! sconti LE CONVENZIONI • • • • • • • • • • • • • • • • • MAGGIO 2009 - CHIAIA MAGAZINE E.MARINELLA - cravatte Riviera di Chiaia, 287 NINO DE NICOLA - abbigliamento Via S. Caterina 69 - P.zza dei Martiri LUCIA DE VINCENZO - abbigliamento Via Calabritto 24/25 GLAMOUR - abbigliamento Via Calabritto 20 MARINO - abbigliamento Via S. Caterina 73/76 - P.zza dei Martiri IL CUORE NELLO ZUCCHERO - abbigliamento e corredini per bambini Vicoletto Belledonne a Chiaia 19 S.I.R.S.A.N. - pelletteria Via Chiaia 137 JUNIOR - abbigliamento Riviera di Chiaia 261 Q.E.N. - abbigliamento Via Cappella Vecchia 47 GALLOTTA - gioielleria Via Chiaia 139 DEL PORTO - gioielleria Via S. Lucia 165 - Via Carlo Poerio 41 GALLERIA NAVARRA - tappeti/antiquariato Piazza dei Martiri 23 PACO&CO - parrucchiere Via Alabardieri 20 TABACCHERIA POSTIGLIONE* Largo Ferrandina a Chiaia 9 *(spesa minima 20 euro) TEATRO SANNAZARO - Via Chiaia 157 CENTRI DEL SOLE RA - beauty center Via Martucci 32 ANIMA E COZZE - ristorante Via Partenope 15-18 15 m a ga z i n e CHIAIA INFORMAZIONI SUL DVD «E IO TI SEGUO» Successo dell’iniziativa di marzo a aprile di Chiaia Magazine che è sbarcato nelle edicole di Napoli e Provincia con in allegato il film su Giancarlo Siani «E io ti seguo», scritto, prodotto e diretto da Maurizio Fiume. Richieste del dvd sono arrivate anche dal resto d’Italia grazie al tam tam mediatico che ha supportato l’iniziativa. Il dvd dal 30 aprile non è più nelle edicole. Chi desidera averne una copia (al prezzo di 3,90 euro) o è interessato a organizzare una proiezione pubblica, può telefonare al numero 08119361500. • DOVE PUOI TROVARCI In oltre 500 punti selezionati: negozi, teatri, cinema, bar, discoteche, banche, boutique, studi professionali, gallerie d’arte, ristoranti, circoli sportivi e in tutti gli eventi culturali e mondani. Distribuzione palazzo per palazzo; gazebi nei punti strategici della città per la presentazione del numero e delle iniziative del mensile. • ABBONATI A CHIAIA MAGAZINE Chi decide di abbonarsi a Chiaia Magazine riceverà direttamente a casa il giornale, e usufruirà anche di altri vantaggi tra cui la Exclusive Card, che consente di avere sconti e agevolazioni nei negozi convenzionati. In più, chi entra nel Club di Chiaia Magazine ha diritto allo sconto del 25% sui libri di Iuppiter Edizioni. Due le tipologie di abbonamento: ordinario (30 euro all’anno) e sostenitore (50 euro all’anno). Per saperne di più basta telefonare al numero 081.19361500. dal lun. al ven., dalle 11 alle 17. • CONSULTACI ON LINE Nota bene: lo sconto sarà erogato dietro la presentazione della Exclusive Card EXCLUSIVE CARD Per saperne di più chiama: 081.19361500 Chiaia Magazine e Chiaiatour sono interamente e gratuitamente scaricabili in formato pdf sul sito www.chiaiamagazine.it. • FACEBOOK: DIVENTA NOSTRO FAN Chiaia Magazine è anche su Facebook.com. Puoi diventare nostro fan oppure iscriverti al gruppo Chiaia Magazine e segnalarci eventi e curiosità.
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