complicanze neurologiche dell`uso di alcool
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complicanze neurologiche dell`uso di alcool
Università degli Studi di Ferrara Dipartimento di discipline MedicoChirurgiche Comunicazione e Comportamento COMPLICANZE NEUROLOGICHE DELL’USO DI ALCOOL Enrico Granieri 1 giovedì 4 giugno 2009 Alcoolismo Sindromi da astinenza • Manifestazioni precoci • Manifestazioni tardive Affezioni Neurologiche Encefalopatia di Wernicke Sindrome di Korsakoff Malattia di Marchiafava-Bignami Demenza alcoolica primaria Mielinolisi centrale del ponte Atrofia cerebellare alcolica (Sindrome combinata delle vie lunghe o Mielosi funicolare) Neuropatia alcoolica Miopatia alcolica giovedì 4 giugno 2009 2 Alcuni dati epidemiologici La patologia alcool correlata è al terzo posto tra le cause di morte: circa il 7,9% dei decessi (*) Nel nostro paese il consumo di alcool inizia generalmente intorno ai 15 anni, e successivamente diventa regolare a partire dai 18 anni L’ alcool è causa del 44% dei decessi per cirrosi epatica Il 46% degli incidenti stradali sono causati dalla guida in stato di ebbrezza alcolica La morbilità alcool-correlata determina circa il 10% dei ricoveri ospedalieri generali Invernizzi “Manuale di Psichiatria e Psicologia Clinica” McGraw-Hill 2000 (*) Dati pubblicati dalla Commissione Mista del GESIA 1994 giovedì 4 giugno 2009 3 COMPLICANZE NEUROLOGICHE E MEDICHE DELL’USO DI ALCOOL Intossicazione alcoolica Intossicazione acuta Intossicazione patologica Blackout Sindrome da astinenza Tremori Allucinosi alcoolica Convulsioni da astinenza Delirium tremens Patologie nutrizionali del SNC secondarie all’abuso di alcool Sdr di Wernicke-Korsakoff Degenerazione cerebellare Neuropatia periferica e ottica Pellagra Patologie correlate all’alcool di incerta patogenesi Mielinosi pontina centrale Malattia di Marchiafava-Bignami Sdr alcolica fetale Miopatia Demenza giovedì 4 giugno 2009 4 QUADRI CLINICI INTERNISTICI ALCOOL-CORRELATI Malattie epatiche Steatosi epatica Epatite alcolica acuta Cirrosi epatica Malattie gastrointestinali Sindrome da malassorbimento Cancro dell’esofago Pancreatiti acute e croniche Malattie cardiovascolari Cardiomiopatia Aritmie Disordini ematologici Anemia, trombocitopenia Disordini metabolici Ipo-Iperglicemia, Iponatriemia, Ipercalcemia, Ipomagnesemia Aumentata incidenza di traumi Ematomi subdurali Lesioni del midollo spinale Crisi epilettiche post-traumatiche Idrocefalo normoteso post traumatico 5 giovedì 4 giugno 2009 Il Sistema Nervoso subisce il danno da alcool in maniera più marcata di qualsiasi altro organo o apparato NEURONALE DIRETTO DANNO DA ETANOLO TRAMITE IL METABOLITA ACETALDEIDE TRAMITE FATTORI METABOLICOCARENZIALI giovedì 4 giugno 2009 6 TEORIE SUGLI EFFETTI DIRETTI DELL’ETANOLO SUL SISTEMA NERVOSO ● Si ammette generalmente che determini una fluidificazione della membrana neuronale lipoproteica ● Inibisce acutamente l’ATPasi Na+/K+ di membrana ed interferisce con il sistema dei secondi messaggeri intracellulari ● L’etanolo in vitro inibisce l’attività dei Rec per l’ N-metil-D-aspartato (NMDA)" ● Interferisce con i canali di membrana per il Ca++ compromettendone l’omeostasi a livello dell’SNC "Samson, Harris (1992) "Lovinger et Al (1990) Gandhi, Ross (1989) giovedì 4 giugno 2009 7 ● La somministrazione acuta e cronica di etanolo ha effetto anche sulla funzione neuro-trasmettitoriale(*) ACUTA GABA DA CRONICA (A basse dosi) (Ad alte dosi) NE 5-HT ? Masson, Trattato italiano di psichiatria (2000) (*) Bonuccelli, Nuti, Muratorio, in “Metabolismo ed effetti sul SNC” giovedì 4 giugno 2009 8 La somministrazione a lungo termine di alcool si accompagna a marcate modificazioni neuronali, con perdita neuronale diffusa atrofia delle circonvoluzioni, ampliamento dei solchi e slargamento ventricolare. • Queste modificazioni un tempo deputate a fattori carenziali, sono state riscontrate in etilisti con e senza carenze vitaminiche. Esisterebbe quindi un effetto neurotossico diretto dell’etanolo.¹ ¹ Harper et Al (1988) " Hata et Al (1987) giovedì 4 giugno 2009 9 Il processo di invecchiamento cerebrale appare accelerato negli etilisti cronici rispetto ai controlli. ● E’ verosimile che la causa sia l’incrementata perossidazione lipidica a livello delle membrane neuronali. Negli etilisti cronici è stata inoltre osservata una riduzione del flusso ematico cerebrale e dell’estrazione metabolica d’ossigeno. ¹ Harper et Al (1988) " Hata et Al (1987) giovedì 4 giugno 2009 10 OSSIDAZIONE EPATICA DI ETANOLO ACETALDEIDE ACCUMULO DI ALDEIDI BIOGENE CHE CONDENSANDOSI CON AMINE NEL SNC DANNO LUOGO ALLA FORMAZIONE DI TETRAIDROPAPAVEROLINE Tali sostanze esercitano in vitro un’azione neurotossica tramite vari meccanismi(*) : o Le aldeidi biogene inibiscono l’attività delle cellule di Purkinje e dei neuroni della corteccia prefrontale o Tra i derivati delle aldeidi,alcuni inducono nell’animale lesioni dei sistemi noradrenergici e serotoninergici, altri si sono dimostrati tossici per i sistemi dopaminergici (*) Bonuccelli, Nuti, Muratorio, in “Effetti diretti dell’etanolo sul sistema nervoso” 11 giovedì 4 giugno 2009 EFFETTI INDIRETTI DELL’ETANOLO SUL SISTEMA NERVOSO (Legati ad etilismo cronico) Carenza di Vit.B1 (tiamina) Ridotta produzione di Acetil-CoA, alterazione del re-uptake della 5-HT, riduzione dei livelli di glutammato e aspartato¹ Carenza di Vit.B12 (ciano- cobalamina) alterazione del metabolismo degli acidi grassi e demielinizzazione dei tratti postero-laterali del midollo spinale e dei nervi periferici Carenza di Vit.PP (acido nicotinico) Ridotto livello di NAD e NADP nel SNC, contribuisce a determinare atrofia cerebrale per cromatolisi e degenerazione dei neuroni corticali 12 giovedì 4 giugno 2009 Anonimo, Vecchia ubriaca (180 a.C.circa) L’OMS definisce la DIPENDENZA ALCOLICA, in cui l’abuso di alcool non abbia ancora dato danni tali da rendere necessario l’intervento medico, come “uno stato psichico e generalmente anche fisico caratterizzato da una compulsione ad assumere alcool in modo continuo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e di evitare il disagio della sua assenza” 13 giovedì 4 giugno 2009 Descrive invece gli ALCOLISTI come “quei Anonimo, Vecchia ubriaca (180 a.C.circa) bevitori esagerati la cui dipendenza dall’alcool ha raggiunto un livello tale da dare disturbi mentali o interferire grandemente con la salute fisica, le relazioni interpersonali, e con la loro attività sociale ed economica, o quei soggetti che mostrano i segni prodromici di una tale evoluzione” 14 giovedì 4 giugno 2009 Anche il DSM IV (1994) inserisce tra i Disturbi da uso di Sostanze: Dipendenza alcolica Abuso di Alcool Differenziandoli dai Disturbi indotti da Alcool: Intossicazione alcoolica Astinenza alcoolica (con o senza alterazioni percettive) Delirium da intossicazione alcoolica Delirium da astinenza alcoolica Demenza persistente indotta da alcool Disturbo amnestico persistente indotto da alcool Disturbo psicotico indotto da alcool con deliri/con allucinazioni Disturbo dell’umore indotto da alcool Disfunzione sessuale indotta da alcool Disturbo del sonno indotto da alcool 15 giovedì 4 giugno 2009 ABUSO DI ALCOOL –Modalità patologica d’uso della sostanza, senza che siano soddisfatti i criteri della dipendenza. Si ha: • incapacità di adempiere ai principali compiti sociali e lavorativi dovuta ad uso ricorrente della sostanza • uso ricorrente della sostanza in condizioni fisiche a rischio • ricorrenti problemi legali legati alla sostanza • uso continuativo della sostanza nonostante problemi sociali ed interpersonali causati o esacerbati dagli effetti della sostanza DIPENDENZA DA ALCOOL –Modalità patologica d’uso della sostanza, che porta a menomazione o disagio clinicamente significativi, caratterizzata dal ricorrere nello stesso periodo (per almeno 12 mesi) di uno o più dei seguenti: • tolleranza • astinenza (“segno del bicchiere mattutino”) • desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza • investimento di una grande quantità di tempo in attività necessarie a procurarsi la sostanza, assumerla, smaltirne gli effetti • uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un problema, persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica, verosimilmente causato o esacerbato dalla sostanza giovedì 4 giugno 2009 16 INTOSSICAZIONE ALCOOLICA Grave compromissione dello Iniziale disinibizione stato di coscienza ›gioioso o irritabile, più loquace del solito, iniziale compromissione della critica e del giudizio, distraibilità, sensazione di benessere fisico e di forza, ideazione accellerata per facilità dei nessi associativi, percezioni particolarmente vivaci, mimica e gestualità accentuate iniziale vasodilatazione, sudorazione, ipersecrezione gastrica, atassia cerebellare con la caratteristica andatura, disartria, movimenti impacciati e grossolani ›il tono dell’umore diventa disforico fino all’aggressività con discontrollo degli impulsi (tentativi autolesivi), incoordinazione motoria, disturbi sensoriali e sintomi vegetativi ›Morte, preceduta da stato comatoso con ipotermia, depressione respiratoria ed areflessia 17 giovedì 4 giugno 2009 Il QUADRO CLINICO può variare per gravità ed evoluzione sulla base di diversi fattori, tra cui: ◊ tolleranza individuale ◊ quantità di alcool ingerita .◊ velocità del suo assorbimento Alcolemia (g/l) Sintomi 0.3 Loquacità, euforia, benessere psicofisico 0.5 Incoordinazione motoria lieve 1 2-2.5 >3 5 Ubriachezza: atassia, disartria, tachicardia, vasodilatazione cutanea Media gravità: confusione mentale, iperattività psichica, iperattività osteotendinea Elevata gravità: stupore, ipotonia muscolare, crisi convulsive, bradipnea, tachicardia, aritmie Rischio di morte per arresto cardiocircolatorio Livelli di alcoolemia e sintomi associati giovedì 4 giugno 2009 18 INTOSSICAZIONE ALCOLICA L’etanolo esplica un’azione depressiva su alcune strutture sottocorticali del SNC (formazione reticolare del tronco cerebrale) Per dosi deprimenti i centri respiratori: COMA ALCOLICOﭐ DECESSO PERﭐ INTOSSICAZIONE ALCOLICA giovedì 4 giugno 2009 Perdita del controllo modulatorio e inibitorio esercitato dalle strutture cerebrali inferiori su quelle superiori e sulla corteccia Iniziali segni di ipereccitabilità neuronale con disinibizione e impulsività sul piano emotivo- affettivo e comportamentale Segni neurologici e psichici di intossicazione 19 Secondo il DSM IV Intossicazione alcolica A. Recente ingestione di alcool B. Comportamento maladattativo clinicamente significativo o modificazioni psicologiche (ad es. comportamento sessuale o aggressivo inappropriato, labilità emotiva, deficit delle capacità critiche, compromissione del funzionamento sociale o lavorativo) che si sviluppano durante, o poco dopo, l’ingestione alcoolica. C. Uno o più dei seguenti segni, che si sviluppano durante o poco dopo, l’assunzione di alcool: 1) pronuncia indistinta 2) incoordinazione 3) marcia instabile 5) deficit di attenzione o di memoria 6) stupor o coma D. I sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale e non possono essere meglio spiegati con 20 un altro disturbo mentale. giovedì 4 giugno 2009 Intossicazione alcoolica patologica A. Debbono essere soddisfatti i criteri generali per l’intossicazione acuta, ma l’intossicazione patologica insorge dopo il consumo di quantità di alcool non sufficienti a causare intossicazione nella maggior parte delle persone (*). B. E’ presente un comportamento caratterizzato da aggressività verbale o violenza fisica che non è tipico della persona in questione quando è sobria. C. L’insorgenza dell’intossicazione avviene a breve distanza di tempo dal consumo di alcool (abitualmente dopo pochi minuti). D. Non è presente un’evidenza di sindrome cerebrale organica o di altre o di altre sindromi psichiche (*) livelli ematici di alcool inferiori a 40 mg/100 ml 21 giovedì 4 giugno 2009 VUOTI DI MEMORIA (BLACKOUT) Conseguenza comune delle intossicazioni acute, anche se il DSMIV non li contempla Singoli episodi di amnesia anterograda Possono essere fonte di ansia per il paziente che teme di aver inconsapevolmente fatto del male a qualcuno o di essersi comportato in modo imprudente durante la fase di intossicazione Durante il vuoto di memoria, la memoria a lungo termine è conservata, il deficit riguarda in modo selettivo la memoria a breve termine, per cui vi è incapacità di ricordare gli eventi accaduti nei 5-10 minuti precedenti Le altre funzioni cognitive sono conservate giovedì 4 giugno 2009 22 Terapia dell’intossicazione acuta di alcool: o Prevenzione e controllo della depressione respiratoria (mezzi artificiali, alti flussi di O2) o Correzione dell’equilibrio acido-base ed elettrolitico o Controllo dell’eventuale ipovolemia o Controllo della Pressione Arteriosa o Controllo della glicemia (Soluzioni glucosate al 5-10%) o Impiego di sostanze atte ad accelerare il metabolismo dell’etanolo (300-600 mg al giorno di tiamina per ev, di sintesi recente la metadoxina) 23 giovedì 4 giugno 2009 ASTINENZA ALCOOLICA SI CARATTERIZZA PER LA COMPARSA DI PECULIARI SINTOMI PSICO-FISICI IN SEGUITO ALLA SOSPENSIONE O RIDUZIONE DELL’ALCOOL. I sintomi compaiono dopo 24-48 ore da una drastica riduzione o cessazione della assunzione di alcolici Gravità e durata dei sintomi dipendono sia dalla cronicità della dipendenza che da variabili individuali Esordio, di solito più grave al mattino, caratteririzzato da: ◊ tremore alle mani e ai muscoli glosso-facciali ◊ nausea, vomito, aumento della sudorazione,tachicardia, cefalea ◊ irritabilità, disforia ,quota ansiosa elevata, insonnia parziale, disorientamento spazio/tempo, fenomeni dispercettivi di tipo illusionale, allucinazioni visive-uditive di breve intensità e durata ◊ stati oniroidi, incubi (aumento del sonno REM per fenomeni di rebound) crisi epilettiche (grande male) Nei casi più gravi delirium Dopo 2 gg si risolve la fase acuta, permane uno stato di labilità emotiva con astenia, umore depresso, disturbi del sonno giovedì 4 giugno 2009 24 Secondo il DSM IV Astinenza alcoolica A. Cessazione o riduzione di un uso di alcool che è stato pesante e prolungato. B. Due o più dei seguenti sintomi, che si sviluppano in un periodo variabile da alcune ore ad alcuni giorni dopo che è risultato soddisfatto il criterio A: 1) aumentato tremore delle mani 2) insonnia 3) nausea e vomito 4) allucinazioni o illusioni visive, tattili, uditive transitorie 5) agitazione psicomotoria 6) ansia 7) crisi del grande male C. I sintomi del criterio B causano disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo, ecc. D. I sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale e non sono meglio spiegati con un altro disturbo mentale. 25 giovedì 4 giugno 2009 DELIRIUM TREMENS “ Se il paziente è nel fiorire degli anni e le mani gli tremano per il bere, è possibile che ciò annunci l’insorgenza del delirio e la comparsa di convulsioni” Ippocrate Identificato come sindrome clinica da Sutton, medico inglese, nel 1813 Prevalenza: 5% degli alcoolisti, soprattutto adulti, defedati o con malattie fisiche concomitanti, che presentano una Sindrome da Dipendenza Alcoolica insorta 5-15 aa prima Esordio soprattutto notturno, dopo 2-3 gg di parziale o completa astinenza Fase prodromica: irritabilità, ansietà, tremori degli arti e dei muscoli facciali, insonnia iniziale e centrale con fasi di 26 sonno inquieto e frammentato da incubi, fenomeni dispercettivi elementari giovedì 4 giugno 2009 Fase di stato: Da un parziale disorientamento spazio/tempo a uno stato confuso-onirico, con illusioni e allucinazioni, vissute con grande partecipazione affettiva. Può essere mantenuto l’orientamento verso persone, ma non rispetto all’ambiente. Allucinazioni visive: animali di piccole dimensioni o mostri mal definibili (micro-macrozoopsie) che il pz. può percepire sul proprio corpo e tende, in preda al panico e all’angoscia, ad allontanarli con gesti bruschi e ampi. Allucinazioni acustiche elementari e dispercezioni tattili, spesso scatenate da stimoli sensoriali reali. Il quadro allucinatorio è percepito dal soggetto nitidamente come un campo scenico articolato e complesso per la presenza di allucinazioni combinate. “ Gli ammalati di delirio alcoolico non credono soltanto di vedere, di udire, di sentire, ma vedono, odono e sentono realmente” Kraepelin 27 giovedì 4 giugno 2009 Temi deliranti non sistematizzati e sorretti dai disturbi percettivi. Delirio occupazionale: il soggetto agisce frammenti di gesti quotidiani caratteristici del proprio ambiente lavorativo. Il tono affettivo del pz. oscilla tra terrore ed euforia, in sintonia con le esperienze allucinatorie. Il pensiero è frantumato nei vissuti deliranti, il discorso è contraddittorio ed incoerente. La memoria è alterata durante l’episodio e, con grande variabilità individuale, anche dopo. Alterazioni del ritmo sonno-veglia, con rapida alternanza tra sonnolenza nei pochi momenti di assenza allucinatoria e l’ipervigilanza finalizzata alla fuga e alla difesa dai “mostri”. Disturbi neurologici: iperreflessia osteo-tendinea, tremori a grandi scosse, diffusi, soprattutto arti, capo e lingua, atassia e disartria. 28 giovedì 4 giugno 2009 DELIRIUM TREMENS Grave compromissione delle funzioni neurovegetative (febbre elevata, sudorazione profusa con rischio di disidratazione, polipnea, tachicardia, oscillazioni dei valori pressori, con rischio di collasso cardiocircolatorio, volto congesto, pupille midriatiche, lingua e mucose asciutte). Evoluzione: Con adeguata terapia, la sintomatologia recede in pochi gg e residua una fase di sonno profondo dalla quale il paziente si sveglia lucido e senza ricordo dell’accaduto. Mortalità: 5-10% dei casi; per complicanze infettive, emorragie digestive, aritmie cardiache. 29 giovedì 4 giugno 2009 DELIRIUM TREMENS Terapia: 1) Tiamina 100 mg i.m. 2) Reidratazione: soluzione fisiologica, nei giorni successivi, se necessario, Glucosata 5% (mai glucosio prima della Tiamina per il rischio di scatenare Encefalopatia di Werniche) 3) Benzodiazepine: lorazepam 0,1 mg/Kg 4) Aloperidolo 2 mg (a basse dosi e solo dopo adeguata somm di BDZ, poiché, data le ridotta soglia epilettogena, può indurre crisi convulsive). 5) Apporto di alte dosi di vitamine (B e PP) 30 giovedì 4 giugno 2009 DISTURBO PSICOTICO INDOTTO DA ALCOOL, CON ALLUCINAZIONI Grave complicanza psicorganica dell’alcolismo cronico (3% degli alcolisti) Può insorgere sia durante uno stato di intossicazione sia durante una fase astinenziale Esordio acuto, spesso notturno Non è alterato lo stato di coscienza (d.d. delirium tremens), né troviamo disturbi della memoria o di intossicazione/sospensione Allucinazioni uditive vivide e persistenti, inizialmente criticate dal soggetto, che le vive con intensa apprensione. Sono spesso suoni indistinti che via via assumono la forma di parole distinte, con contenuto spiacevole, aggressivo o minaccioso. La persistenza dei fenomeni allucinatori causano il convincimento delirante del paziente di essere 31 oggetto di persecuzione, con la comparsa di condotte di difesa o evitamento giovedì 4 giugno 2009 Talvolta compaiono fenomeni dispercettivi di tipo visivo, sotto forma di allucinazioni semplici e poco strutturate (lampi e ombre indistinte) Adesione affettiva del soggetto ai contenuti allucinatori con iniziale estrema ansietà, poi deflessione del tono dell’umore (rischio di gesti autolesivi), idee di indegnità e colpevolezza,tinte autosarcastiche (umore patibolare) Decorso è subacuto, di durata variabile, da alcuni gg a settimane Dopo l’episodio la maggior parte dei soggetti si rende conto della natura allucinatoria dei sintomi 32 giovedì 4 giugno 2009 DISTURBO PSICOTICO INDOTTO DA ALCOOL, CON DELIRI ◊ Iter sovrapponibile al precedente, solo che nel quadro clinico prevalgono i fenomeni deliranti ◊ La loro comparsa è posta in stretta relazione con quadri di intossicazione o di astinenza da alcool e la durata non eccede un periodo di qualche settimana ◊ Si tratta di quadri deliranti a decorso cronico caratterizzati dalla presenza di idee deliranti sistematizzate, incontrollabili, lucide, vissute con coerenza affettiva in assenza di altri elementi psicotici. 33 giovedì 4 giugno 2009 Classificazione di Ey (1972) delle psicosi deliranti croniche degli alcolisti: 1) DELIRI D’INTERPRETAZIONE 2) DELIRI ALLUCINATORI 3) DELIRI PARANOIDI (*) Nel I GRUPPO troviamo la forma clinica più nota DELIRIO DI GELOSIA (Paranoia alcolica) I temi di gelosia si sviluppano progressivamente su un nucleo di sospetto, fino ad un’interpretazione erronea della realtà che porta a visione delirante Interessa prevalentemente la relazione coniugale Il decorso più comune va dal dubbio alla certezza del tradimento del coniuge, che si associa alla continua ricerca di prove, attraverso un continuo controllo del partner, con forte partecipazione affettiva (scoppi d’ira o chiusura) Coinvolge soprattutto uomini, età avanzata Ipotesi psicodinamiche: perdita del ruolo sociale e familiare, diminuzione del desiderio e dell’attività sessuale (*) Ey, Bernard, Bisset “Psichiatria” Utet giovedì 4 giugno 2009 34 DISTURBO AMNESTICO PERSISTENTE INDOTTO DA ALCOOL WERNICKE (1881) Descrisse un quadro neurologico in alcolisti caratterizzato da: Paralisi dei movimenti oculari Atassia cerebellare Stato confusionale KORSAKOFF (1887) Descrisse una psicosi in pazienti sia alcolisti che non caratterizzata da: Disturbo della funzione mnestica Confabulazione Queste condizioni sono quasi sempre associate nella SINDROME DI WERNICKE-KORSAKOFF 35 giovedì 4 giugno 2009 ENCEFALOPATIA DI WERNICKE DOVUTA A DEFICIT DI TIAMINA (VIT. B1) Classica triade: - Disturbi dell’oculomozione (paralisi bilaterale dell’abducente,paralisi della motilità coniugata, paralisi del 3° e 4° paio di nervi cranici, nistagmo) - Atassia cerebellare - Stato confusionale Reversibile con trattamento Somministrazione di TIAMINA fino ad una dose di 50mg per ev o im fino al miglioramento dei sintomi, che avviene in 1-2 settimane. (in un etilista se si somm glucosata aggiungere sempre 100 g di tiamina per litro!) Se non trattata Psicosi di Korsakoff Terapia basata sull’astensione dall’alcool e somministrazione di Vit. del gruppo B, spt TIAMINA giovedì 4 giugno 2009 Evolve frequentemente verso la 36 PSICOSI DI KORSAKOFF In una percentuale sup all’80% dei casi fa seguito al quadro neurologico descritto da Wernicke, e il quadro psichico si rende clinicamente evidente nella fase di miglioramento neurologico Caratterizzta da: - Amnesia retro-anterograda - Confabulazioni provocate (simili a ricordi distorti) - Il soggetto fornisce risposte confuse e può essere facilmente condizionato nel contenuto delle risposte e nei temi di conversazione - Diminuzione della spontaneità ed iniziativa - Orientamento temporale compromesso e quello spaziale conservato 37 giovedì 4 giugno 2009 PSICOSI DI KORSAKOFF - A volte si osservano oscillazioni del l’umore, con viraggi ipomaniacali, cefalea, agitazione notturna - Può essre associata una polinevrite degli arti inf di tipo sensitivomotorio con deficit di forza, dolorabilità muscolare, parestesie e iporeflessia (psicosi polineuritica) Evoluzione favorevole nel 20% dei casi, con completo recupero in 1-3 mesi Nei casi restanti, dopo sospensione alcool e terapia con tiamina adeguata, assistiamo ad un miglioramento dei sintomi senza regressione completa (disturbo cronico della funzione mnestica) giovedì 4 giugno 2009 38 LESIONI ANATOMO-PATOLOGICHE NELLA SINDROME DI WERNICKE-KORSAKOFF Squilibrio gucidico-piruvico da deficit di tiamina Sofferenza metabolica delle cell nervose, aggravata da lesioni ischemiche secondarie ad alterazioni vascolari Necrosi neuronale, distruzione mielinica e, a livello cerebellare, perdita delle cell di Purkinje Lesioni a localizzazione costante, simmetrica, per lo più periventricolari (intorno al 3°-4° ventricolo 39 e all’acquedotto del Silvio) giovedì 4 giugno 2009 LESIONI ANATOMO-PATOLOGICHE NELLA SINDROME DI WERNICKE-KORSAKOFF Lesioni nei corpi mammillari e nuclei del talamo disturbo mnestico Lesioni dei nuclei talamo-mesencefalici disturbi della coscienza e turbe comportamentali Lesioni dei nuclei vestibolari mediali disturbi dell’oculomozione Lesioni nella porzione sup del verme e porzioni ant degli emisferi cerebrali atassia 40 giovedì 4 giugno 2009 -RM, sezioni coronali T2 pesate A) Sindrome di Wernicke, fase acuta: iperintensità di segnale a “doppia ala” intorno al 3° ventricolo B) Dopo un anno: iperintensità scomparsa, dilatazione del 3° ventricolo => verosimile progressione verso l’atrofia dei tessuti lesionati A) Sindrome di Wernicke, fase acuta: iperintensità di segnale attorno all’acquedotto B) Dopo un anno: iperintensità pressochè scomparsa e dilatazione dell’acquedotto 41 giovedì 4 giugno 2009 SINDROME DI MARCHIAFAVA-BIGNAMI o Sindrome correlata all’alcolismo cronico, di patogenesi incerta o ALTERAZIONE TIPICA DEL CORPO CALLOSO, LA CUI PORZIONE CENTRALE PRESENTA MARCATA DEMIELINIZZAZIONE, SENZA SEGNI DI INFIAMMAZIONE o Quadro clinico molto variabile e aspecifico, motivo per cui viene raramente fatta diagnosi in vita Oggi TC e RM possono aiutare a riconoscerla o TC Area ipodensa a livello del corpo calloso, priva di effetto massa RM Con sezione sagittale mediana, area ipodensa in T1 nel centro del corpo calloso. In T2 42 l’alterazione appare iperintensa giovedì 4 giugno 2009 MIELINOLISI CENTRALE DEL PONTE Patologia di incerta etiopatogenesi (IPONATRIEMIA?) correlata all’alcolismo cronico, ma che possiamo riscontrare anche in pazienti non etilisti con cachessia, disidratazione, disturbi elettrolitici DEMIELINIZZAZIONE DELLE FIBRE DELLA PORZIONE CENTRALE DEL PONTE, CON TIPICO RISPARMIO DEI QUELLE PIU’ SUPERFICIALI Possiamo trovare le stesse lesioni anche in sedi extra-pontine, in particolare a livello dei nuclei della base e dei talami bilateralmente giovedì 4 giugno 2009 43 MIELINOLISI CENTRALE DEL PONTE sezione assiale T2 pesata: -RM, -Mielinolisi centrale del ponte, -grossolana iperintensità di segnale nella posizione centrale del ponte Quadro clinico variabile e aspecifico Nei quadri più tipici: tetraparesi spastica con paralisi pseudobulbare giovedì 4 giugno 2009 44 DEMENZA PERSISTENTE INDOTTA DA ALCOOL Difficile distinguere tra le seguenti cause: ● effetti tossici dell’abuso alcolico ● danno del SNC causato dalla malnutrizione ● danno del SNC causato dai traumi multipli ● effetti dannosi sul SNC della disfunzione di altri organi (fegato, pancreas, reni) Complicanza dell’alcolismo cronico molto grave, caratterizzata da un deterioramento intellettuale e affettivo di tale gravità da consentire la diagnosi di Demenza 45 giovedì 4 giugno 2009 Secondo il DSM IV Demenza (in etilisti cronici) A. Compromissione della memoria a breve e lungo termine B. Presenza di una o più tra le specifiche alterazioni cognitive (afasia, aprassia, agnosia) e disturbi delle funzioni esecutive (pensiero astratto) C. I disturbi cognitivi comportano una menomazione funzionale significativa sul piano socio-lavorativo D. I sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale e non possono essere meglio spiegati con un altro disturbo mentale (I sintomi devono persistere oltre la durata tipica dell’intossicazione da alcool e il Delirium) Secondo una classica descrizione “l’alcolista consumato presenta segni di decadenza soprattutto nella sfera morale. Le attitudini già acquisite si conservano discretamente ma si perde la capacità e il desiderio di opere nuove e più alte” 46 giovedì 4 giugno 2009 DEMENZA PERSISTENTE INDOTTA DA ALCOOL SUL PIANO ANATOMO-PATOLOGICO: Alla TC e RM si osservano tipiche modificazioni strutturali atrofiche, da depauperamento neuronale e perdita della sostanza bianca, che interessano soprattutto i lobi frontali Atrofia della sostanza bianca sproporzionata rispetto alla sostanza grigia, con marcata dilatazione del sistema ventricolare 47 giovedì 4 giugno 2009 DIAGNOSI La diagnosi di alcolismo non presenta di solito grandi difficoltà: • Positività anamnestica (eccessiva e protratta assunzione di rilevanti quantità di sostanze alcoliche • Sintomatologia psichica e somatica conseguenti allo stato di intossicazione cronica • Variazioni di alcuni parametri ematochimici derivanti dall’effetto diretto dell’etanolo e dai danni da esso inferti agli apparati interessati > Valori delle gamma GT > Valore dell’ MCV > Valore dell’uricemia 48 giovedì 4 giugno 2009 DIAGNOSI Le indagini strumentali, in particolare TC e RM, sono ormai un supporto fondamentale nella diagnosi delle patologie cerebrali negli alcolisti. Alcune patologie, a causa della relativa aspecificità del quadro clinico, non permettono di fare diagnosi precocemente. Ecco che le indagini strumentali dovrebbero essere effettuate in tutti i soggetti alcolisti, sono infatti in grado di dimostrare alterazioni in fasi molto precoci e permettono di iniziare una cura adeguata in tempo utile. 49 giovedì 4 giugno 2009 ALCOLISMO: cenni di terapia farmacologica Farmaci specifici DISULFIRAM (meccanismo repulsivo-avversivo) Acido gammaidrossibutirrico Inibizione irreversibile dell’aldeide deidrogenasi=> aumento acetaldeide=> dopo assunzione di alcool=>Eff. indesiderati (vasodilatazione, calore,nausea , vomito ,diarrea, cefalea, ecc.) 250-500 mg/ die In studio, sopprime il consumo di alcool in ratti e la severità dei sintomi astinenziali in quelli resi dipendenti. Meccanismi non chiari. 50- 100 (Diana et al.,1991) Farmaci aspecifici Diazepam (soprattutto nei quadri acuti) Lorazepam Aloperidolo Tiapride per os mg/kg/die per os BDZ Butirrofenoni Benzamide (utile per i tremori) Trattamento idratante Vitamine gruppo B TIAMINA o vit.B1 giovedì 4 giugno 2009 50
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