Il Programma Apollo - L`Associazione "Il COS Mo
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Il Programma Apollo - L`Associazione "Il COS Mo
Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Il Programma Apollo In occasione del quarantennale delle missioni Apollo abbiamo ritenuto importante celebrare una delle avventure piu‟ significative della Storia, un evento caratterizzante della nostra epoca, un momento unico nella storia dell‟umanita‟ le cui condizioni ad oggi non si sono piu‟ ripetute. Nei numeri della rivista periodica del nostro circolo culturale, abbiamo gia‟ coperto ampiamente le missioni, ma mancava un oggetto che raccogliesse tutte queste testimonianze. Per ben rappresentare quel periodo e cogliere appieno lo spirito della corsa allo spazio, abbiamo affiancato agli articoli sulle missioni lunari, anche quelli della controparte sovietica. Fra questi episodi ci sono ovviamente quelli che hanno lanciato la corsa allo spazio (Korolev e lo Sputnik, e Gagarin) e quelli che la hanno accompagnata (ad esempio le missioni Lunokhod). Infine e‟ stato lasciato spazio anche all‟introduzione del Programma Space Shuttle, che e‟ nato in quegli anni (1969) e che rappresenta la fase successiva dell‟esplorazione spaziale. Buona lettura, Davide Borghi, Modena, 8 Dicembre 2012 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 1 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 Wernher von Braun e il Saturn V 40 anni dopo COSMo n.1 1/03/2011 di Davide Borghi Dodici uomini nell'arco di 6 missioni in 4 anni sbarcano sulla Luna, fanno misurazioni, prelevano piu' di 382Kg di rocce lunari divise in 2196 campioni, lasciano strumentazione sul posto e ritornano sani e salvi a Terra. Sono passati 40 anni. L'impresa, letteralmente “incredibile”, risuona ancora nell'immaginario collettivo. In questo breve articolo vorrei approfondire e incuriosire il lettore su una meraviglia di ingegneria che ha reso possibile tutto cio': il cavallo da tiro da 3470 tonnellate di spinta che ha fornito la forza bruta per lanciare nell'orbita lunare il carico umano delle missioni Apollo 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17. Come tante opere di ingegneria moderna, il razzo Saturn V non e' il risultato dell'ingegno di un solo uomo, ma la sinergia di centinaia, migliaia, di scienziati, ingegneri, tecnici, amministratori. Penso pero' che nessuno rappresenti meglio tutte queste persone e insieme anche le contraddizioni del XX secolo, di Wernher von Braun. Von Braun e' infatti l'ideatore dell'architettura del razzo, in parte basata sulle V-1 e V-2 da lui progettate durante la Seconda Guerra Mondiale. Wernher von Braun nel suo ufficio alla NASA Nato nel 1912 nella Germania prussiana, all'eta' di soli 12 anni si cimenta in un esperimento col fratello a bordo di un carrellino spinto da sei razzi artigianali, esperimento dall'esito sicuramente divertente quanto fuori controllo... A 13 anni sua madre gli regala il suo primo telescopio, prima ancora di avere l'orologio o il suo primo paio di calzoni lunghi. Poco piu' tardi viene affascinato da un Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 2 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 breve racconto fantascientifico che narra di un viaggio verso la Luna, scritto da un giovane professore di fisica in Romania: Hermann Oberth, che presto diverra' il suo mentore. Il giovanissimo Wernher scopre presto con disappunto che i viaggi spaziali hanno molto a che fare con la matematica e si impone di superare l'ostacolo. All'epoca la scienza e la tecnologia dei viaggi spaziali era basata sugli studi del russo Konstantin Tsiolkovskii, dell'americano Robert H. Goddard e del rumeno-tedesco Hermann Oberth. Dopo gli studi, a soli 20 anni, Wernher von Braun diventa capo degli studi civili tedeschi nel campo dei razzi, tecnologia che ben presto attira l'attenzione della Luftwaffe che nel 1937 apre il centro di ricerca e sviluppo di razzi di Peenemunde, nel Baltico. Con la corsa agli armamenti tedesca e poi lo scoppio del conflitto mondiale, lo sviluppo dei razzi cresce di importanza di pari passo con la fama in Germania dello scienziato, e dopo due rifiuti von Braun, in generale non interessato alla politica, accetta la tessera del partito nazional-socialista (1938) e infine (1940) anche delle Schutzstaffel (SS), senza mai prestare servizio attivo. Il Saturn V subito dopo il lancio Il 3 Ottobre 1942 nella base di Peenemunde, von Braun ottiene il primo lancio riuscito di una V-1 (terzo tentativo, denominato "Cucumber"); i precedenti tentativi del 13 Giugno e 16 Agosto erano falliti; il prototipo sperimentale A-4, invece, percorre 190,5Km a 1,34Km/s raggiungendo una quota di 85Km. Dopo i primi test positivi delle V-2, diventa improvvisamente chiaro che non ci sarebbe stato limite a cosa tale tecnologia poteva implicare, e gli scienziati del progetto iniziarono a capire cosa intendesse von Braun con “raggiungere le stelle”... Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 3 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Nel Febbraio 1944 lo scienziato viene convocato da Heinrich Himmler nel suo quartier generale di Hochwald nella Prussia Orientale; Himmler lo corteggia: "Posso fare molto di piu' per te, Wernher, che quei buoni-da-niente di generali dell'esercito"; von Braun educatamente declina l'offerta, il mese seguente verra' arrestato dalla Gestapo, fra le argomentazioni: l'aver dichiarato di essere piu' interessato ai viaggi interplanetari che agli scopi bellici; solo l'intervento del suo amico Albert Speer gli permette di uscire di galera dopo pochi giorni. Il programma delle V-2 nel frattempo passa dal controllo dell'esercito a quello delle SS di Himmler che riesuma, ormai tardivamente, anche il progetto A9/A10 di von Braun, primo progetto di missile balistico intercontinentale a due stadi, congelato nel 1943, sotto il nome di Projekt Amerika, con lo scopo di bombardare gli Stati Uniti. Da alcune ricerche svolte recentemente sembra che Himmler volesse unire il frutto delle ricerche nucleari del gruppo di Kurt Diebner (alternativo al gruppo di Werner Heisenberg), probabilmente una bomba "sporca", con il programma dei razzi V-2 e degli UBoot in quello che sarebbe stato il primo sommergibile con missili nucleari della storia. Con l'avvicinarsi inesorabile della morsa alleata sulla Germania nazista, nel Gennaio 1945 a Peenemunde, Werner von Braun convoca un meeting con gli altri scienziati per decidere se aspettare i sovietici o muoversi verso Sud sperando di arrendersi agli americani; decidono tutti all'unanimita' di andare a Sud, con una sola voce contraria: quella di Helmut Grottrup che piu' tardi decidera' di unirsi ai sovietici. Con centinaia di altri ingegneri tedeschi, lasciano Peenemunde per trovare rifugio in un villaggio nei pressi del confine austriaco. Il 22 Aprile 1945 unita' dell'intelligence americana con l'operazione Hermes raggiungono l'impianto di Mittelwerke, nelle montagne dell'Harz; lo scopo e' Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 4 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 ottenere la collaborazione di centinaia di scienziati e ingegneri tedeschi prima dell'arrivo dei russi; fra questi Wernher von Braun: e' l'inizio della corsa allo spazio fra USA e URSS. Il 2 Maggio Magnus von Braun, fratello di Wernher, viene scelto dal gruppo di scienziati tedeschi fuggiti da Peenemunde, come ambasciatore per contattare gli americani, principalmente grazie al suo buon inglese; da Oberjoch in Baviera, in bicicletta va ad incontrare una unita' anti-carro avanzata della 44th Infantry US Army 3rd Armored Division; Fred Schneiker e' il primo soldato americano incontrato; Magnus, alternando tedesco e inglese dall'accento britannico dice: "siamo un gruppo di esperti di razzi accampati sulle montagne; vogliamo vedere il vostro comandante e arrenderci agli Americani e vedere "Ike" prima possibile". I 5 propulsori F-1 del primo stadio del Saturn V. Vettore esposto al Johnson Space Center a Houston, Texas. Nel Giugno 1945 con l'Operazione PaperClip (prende il nome dalle graffette messe sui curricula) vengono selezionati 127 scienziati tedeschi da ingaggiare per lavorare negli Stati Uniti ad un programma missilistico americano (la richiesta di von Braun era di 400 persone contro le 5000 persone che costituiscono il team di scienziati tedeschi formato dai sovietici per il proprio programma missilistico). Il 18 Settembre von Braun a bordo di un cargo C45 arriva a Wilmington nel Delaware. A questo punto vengono bruciate le tappe: prima della fine del mese al White Sands Proving Ground in New Mexico viene assemblato il materiale proveniente dalla Germania sui razzi V-2; in tutto gli americani sono riusciti a reclutare 457 scienziati e ingegneri tedeschi; von Braun e 120 suoi colleghi lavorano a Fort Bliss, nei pressi di El Paso, Texas. Nel Giugno 1946 la prima V-2 "americana" viene lanciata da White Sands; raggiunge 110Km di altezza con a bordo strumenti per lo studio della ionosfera, come Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 5 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 suggerito dallo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke, amico di von Braun. Subito dopo una mosca della frutta (meglio conosciuta come “mosca”) viene intenzionalmente caricata su una V-2 americana e lanciata nello spazio per testare l'effetto delle radiazioni spaziali su esseri viventi. Nel frattempo anche sovietici stanno lanciando centinaia di V-2 “sovietiche” sul Baltico. Tre anni dopo Albert II e' la prima scimmia nello spazio, viene lanciata dagli americani fino a 134Km di altezza su una V-2. Al rientro non si apre il paracadute e Albert II muore. Nel 1950 James Hamill mostra a von Braun 200 brevetti di Goddard, che il governo americano e' riuscito faticosamente ad ottenere dalla Guggenheim Foundation, che li aveva ricevuti in donazione da Goddard. Nel 1955 Wernher von Braun, nuovo direttore dell'American Institute for Space Exploration a Huntsville, Alabama, chiama Oberth, suo ex tutor quando erano in Germania, a lavorare ad un progetto chiamato "The Development of Space Technologies in the Next Ten Years" e creano poi il gruppo Army Ballisitic Missile Agency (ABMA) con persone provenienti per gran parte dal gruppo di lavoro di von Braun al Redstone Arsenal. Il 20 Settembre 1956 il razzo Jupiter C di von Braun vola per 5300Km nel Sud Atlantico con un apogeo a 1097Km a 25700Km/h; il suo quarto stadio, che avrebbe permesso l'immissione in traiettoria sub-orbitale di un satellite, non funziona, perche' per ordine del Pentagono era stato riempito di sabbia perche' il governo voleva che fosse il Vanguard della US-NAVY il primo razzo a portare in orbita un satellite, come previsto dagli accordi ufficiali. Questa competizione interna americana fra le tre armi puo' sembrare assurda ma e' stata all'ordine del giorno per buona parte della guerra fredda, e anche per questa ragione verra' creata la NASA. Dopo i voli orbitali (non sub-orbitali) dei due Sputnik sovietici, finalmente negli Stati Uniti arriva la luce verde per il gruppo di von Braun per mettere in orbita il primo satellite (senza essere “sabotato” dal proprio governo). Nell'Aprile 1957 l'ABMA inizia lo studio di un booster con una spinta di 6800000N (680ton); all'inizio viene denominato Super-Jupiter e poi rinominato Saturn. Nel dicembre dello stesso anno il razzo Vanguard dei “competitors” della US Navy esplode in diretta televisiva sulla rampa di lancio, nessuno rimane ferito, ma l'umiliazione e' grande, ma ora il programma americano e' finalmente nelle mani di von Braun: in tempi record, il 31 Gennaio alle ore 22:47:56 (ora della Costa Est) gli USA lanciano da Cape Canaveral il loro primo satellite col Juno I (uno Jupiter C modificato per alloggiare un satellite Explorer 1); il trasmettitore di bassa potenza del satellite continuera' a trasmettere fino al 23 maggio 1958 e fornira' importanti dati scientifici di temperatura, pressione, radiazione cosmica, micrometeoriti. Dopo numerosi fallimenti anche la US-Navy, il 17 Marzo 1958, riesce a mettere in orbita il proprio satellite col razzo Vanguard. Pochi giorni dopo von Braun risponde allo smacco del Vanguard della U.S.Navy col lancio del terzo satellite americano: l'Explorer 3. Nell'Ottobre 1959 il presidente americano Eisenhower (eroe della guerra contro i nazisti) inaugura il Marshall Space Center a Huntsville, Alabama (Marshall era un altro eroe della guerra in Europa) e nomina direttore Wernher von Braun (di fatto un ex SS). In pochi mesi vengono accesi tutti gli 8 motori H1 del Saturn I, progettati e realizzati dalla Rocketdyne (poi parte di Rockwell), per ben 8 secondi. Altri contractors sono la Chrysler per il sistema Saturn I, e la Douglas Aircraft Company (poi parte di Mc-Donnell Douglas) per il terzo stadio. Nel frattempo a Santa Susana, vicino a Los Angeles, la Rocketdyne conduce il primo hot-firing test del motore a ossigeno liquido e idrogeno liquido J-2 usato per il Saturn IB e per il Saturn V (secondo stadio). Intanto la competizione fra le armi continua a suon di spettacolari fallimenti: prima il primo razzo prototipo Mercury-Atlas (US-AirForce) esplode in volo, poi il Mercury-Redstone 1 (US-Navy) compie il cosidetto "4-inch Flight": il vettore si stacca dal suolo di soli 10cm per poi spegnersi, il razzo rimane miracolosamente in piedi, lo spegnimento accidentale fa poi comandare alla logica di bordo Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 6 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 l'espulsione della capsula spaziale che cade vicino alle tribune dei politici; il razzo, ancora pieno di propellente, sara' poi un grattacapo per gli ingegneri che dovranno studiare un modo di disarmarlo in sicurezza. La storica impresa di Yuri Gagarin il 12 Aprile 1961 arriva come un altro successo sovietico, e provoca la risposta americana. Poco piu' di un mese dopo, il 25 Maggio, il famoso impegno di John F. Kennedy di portare un uomo sulla Luna prima della fine della decade non coglie impreparato il gruppo di Huntsville, che lancia con successo il primo Saturn I il 27 Ottobre dello stesso anno. Parte essenziale del vettore e' ovviamente il controllo: a Huntsville la IBM termina il primo prototipo di Instrument Unit (IU), il sistema di guida inerziale del Saturn IB e Saturn V. Charles Stark Draper, un'autorita' nel campo del Guidance & Control, afferma che "al di la' di ogni dubbio, il credito per la realizzazione di un sistema di guida inerziale (INS) appartiene al gruppo di scienziati tedeschi che hanno sviluppato le V-2 a Peenemunde". La IU, di un piede cubico, contiene la Guidance, Navigation, and Control System sviluppata da J.H. Laning Jr., Albert Hopkins, Ramon Alonso, e Hugh Blair-Smith al M.I.T. sotto la direzione, appunto, di Charles Stark Draper. La GN&C e' stata la prima ad usare circuiti integrati: in tutto 4100 nella prima versione, ciascuno con tre porte NOR, cablati fra loro a wirewrap. La memoria era di 4K word di RAM (magnetic core) e 32K word di ROM (core rope). Il Clock era a 2MHz. Come termine di paragone si pensi che un normale Personal Computer oggi ha memoria e clock almeno tre ordini di grandezza piu' grandi... e lo usiamo per lo screen saver coi pesciolini... I linguaggi software come il C devono ancora essere inventati per cui viene coniato ex-novo il ATOLL (Acceptance Test or Launch Language) come linguaggio standard da usare nella programmazione software dei test e del lancio delle missioni Apollo per quanto riguarda il Saturn V. Siamo ancora agli albori della corsa allo spazio per cui molte cose che ora diamo per scontate, non lo sono: col Project Highwater viene testato l'effetto del rilascio di grandi quantita' di idrogeno e ossigeno liquido in alta atmosfera: il Saturn viene lanciato e cariche esplosive lo squarciano all'altezza di 105Km, 95ton di acqua vengono rilasciate e nel giro di 5 secondi osservatori a terra possono vedere chiaramente un'enorme nube ghiacciata di diversi Km di diametro formarsi a 145Km di altezza. Un altro dubbio riguarda gli impatti micro-meteoritici: un Saturn I (razzo vettore SA-9) decolla dal Launch Complex 37-B di Cape Canaveral con a bordo un satellite Pegasus con lo scopo di verificare il ritmo e la dimensione degli impatti meteoritici nello spazio. Anche gli aspetti logistici non sono da trascurare: la Pregnant Guppy, un Boeing B377 Stratocruiser modificato per ospitare il secondo stadio del Saturn V, decolla da Huntsville, per un volo dimostrativo; l'entusiasmo per il successo del volo di un oggetto cosi' strano e goffo e' tale che, anche von Braun, chiede e ottiene di volare sul prototipo; con questo velivolo la NASA puo' traspostare lo stadio a Cape Canaveral in poche ore, contro diverse settimane che occorrevano per via fluviale. I test continuano con risultati alterni: nel 1965 il S-IC-T, cioe' il primo stadio del Saturn V, viene acceso per 6.5s manifestando tutti i suoi 34700000N di spinta (3470 ton), ma poi in un altro test il secondo stadio del Saturn V, il S-II, si spacca durante un test a Seal Beach. Nel 1966 il primo Saturn IB (veicolo AS-201) decolla dal Launch Complex 34 di Cape Canaveral con nessuno a bordo ma pochi mesi dopo il secondo stadio si spacca durante un test per la seconda volta; stavolta a causa di sensori che erano stati dimenticati disconnessi per cui la pressione interna raggiunge valori eccessivi. Von Braun rimarca il fatto che il progetto e' corretto: l'errore e' umano. Finalmente il 9 Novembre 1967 con l'Apollo IV si ha il primo volo del Saturn V (SA-501) di von Braun; si tratta del successo dell'approccio "all-up", cioe' il test di diversi concetti tutti allo stesso tempo e non uno alla volta, cosa che era profondamente contraria al modo di lavorare metodico e paziente di von Braun ed era stato spinto da George E. Mueller che si era appena insediato come Director of Manned Space Flight alla NASA. Mueller sapeva bene che non c'era il tempo per fare tutto nel giusto ordine: i sovietici incombevano. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 7 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Con l'Apollo V (SA-204) il 22 Gennaio 1968 viene testato il modulo lunare (LM) disabitato: il LM effettua alcune manovre in orbita e poi rientra a ovest della costa di Panama. L'Apollo VI (SA-502), missione disabitata del Saturn V, mette in luce diverse cose non vanno per il verso giusto: il primo stadio (SI-C) sviluppa vibrazioni longitudinali (Pogo Effect) al secondo 125 per 10s; dopo 4.5 minuti il motore 2 si spegna e dopo un secondo si spegne anche il 3; la IU immediatamente corregge l'assetto per compensare lo spegnimento di due motori e comanda agli altri 3 di bruciare per piu' tempo per raggiungere correttamente l'orbita programmata; infine il terzo stadio non si accende a dovere; la causa e il rimedio per tutti i malfunzionamenti, in uno sforzo congiunto NASA-Universita'-Contractors, viene trovato in tempi record di pochi mesi. Il Saturn V sulla rampa di lancio a Cape Canaveral, Florida Per diversi mesi imperversa la discussione se fare il volo successivo con persone a bordo. Ma non c'e' tempo per discutere e si decide di rischiare: l'11 Ottobre 1968 l'Apollo VII con a bordo Walter Schirra, Donn Eisele, Walter Cunningham testa il Command Module e il Service Module in orbita terrestre; il Saturn V e' il modello C; compiono 163 orbite e vengono recuperati dalla portaerei Essex; si tratta probabilmente della chiave di volta del sorpasso degli americani sui sovietici che non riescono ad ancora ad ottenere l'affidabilita' necessaria; Schirra al decollo grida "Yabbadabbadoo!!!". La notte di Natale dello stesso anno l'equipaggio dell'Apollo VIII (Saturn V SA-503), Frank Borman, James Lovell, William Anders, legge in diretta mondiale alcuni versi della Genesi: “In the beginning God created the heaven and the earth; and…" mentre compiono il primo volo abitato attorno alla Luna: per la prima volta l'Uomo lascia l'orbita terrestre; compiono 10 orbite attorno alla Luna per un totale di 20h7m in orbita lunare; il Saturn V e' il modello D. I sovietici nel frattempo sono al palo: nel Febbraio 1969 lanciano il primo N-1, il razzo con l'obiettivo di portare almeno un uomo sulla Luna; siccome gli scienziati non hanno avuto il tempo di progettare propulsori delle dimensioni dei 5 del Saturno V, il N-1 (Numero 1) viene equipaggiato con ben 30 propulsori piu' piccoli, cosa che lo rendera' estremamente vulnerabile ai guasti ai propuslori; il primo Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 8 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 lancio dell'N-1 lo vedra' esplodere per un problema ad uno dei 50 propulsori a 40Km dalla rampa di lancio. Lo stesso mese a Washington si guarda gia' al futuro: al Congresso americano la NASA presenta vari piani per il futuro della colonizzazione dello spazio. Con 9 miliardi di dollari per anno la NASA potrebbe portare l'uomo su Marte, fare basi permanenti sulla Luna e in orbita lunare, una stazione in orbita terrestre con capienza 50 persone e uno shuttle riusabile per supportare tutto cio'; con 8 miliardi di dollari per anno farebbe tutto cio' di cui sopra tranne la stazione in orbita lunare; con 5 miliardi di dollari per anno potrebbe fare solo lo space-shuttle e la stazione in orbita terrestre ma bisognerebbe abbandonare l'esplorazione lunare; Richard Nixon rifiuta tutte e tre le alternative e ne pretende una quarta ancora piu' economica: e' la fine ufficiale della corsa allo spazio, ma la tecnologia sviluppata in questo intenso periodo deve ancora dare i suoi frutti piu' spettacolari. La tecnologia c'e', ma molte cose devono essere ancora validate: con l'Apollo IX (Saturn V SA-504) James McDivitt, David Scott, Russell Schweickart testano, in orbita terrestre, il rendez-vous fra il Command Module Gumdrop e il Lunar Module Spider, e provano la tuta spaziale in una passeggiata spaziale di 38 minuti; il Saturn V e' il modello E. A questo punto appare chiaro che il primo tentativo di sbarco sulla Luna potra' essere effettuato con l'Apollo 11. Da sinistra verso destra : Mercury Redstone, Mercury Atlas, Gemini Titan, Saturn 1B, Saturn V in configurazione Apollo, N-1 sovietico, Saturn V in configurazione Skylab, STS (Space-Shuttle). In un meeting presieduto da Deke Slayton, Bob Gilruth, George Low, Chris Kraft, si decide che Neil Armstrong sara' il primo a scendere sulla Luna (Gus Grissom, deceduto nel rogo dell'Apollo 1, era inizialmente il candidato naturale). Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 9 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Nel Maggio 1969 l'Apollo 10 (Saturn V SA-505) di Thomas Stafford, John Young, Eugene Cernan compie la prima prova generale per il Lunar Landing con il Command Module Charlie Brown e il Lunar Module Snoopy: arrivano a soli 14,3 Km dalla superficie lunare; il Saturn V e' il modello F. Dichiareranno poi che la tentazione di disobbedire agli ordini e allunare era forte. Il 3 Luglio mentre il Saturn V fa rotta verso la rampa, a Baikonur in URSS esplode al lancio un altro gigantesco N-1; si tratta del secondo lancio del gigantesco razzo; l'episodio non viene reso pubblico dal Cremlino e sara' scoperto dai satelliti spia americani ultrasegreti CORONA nell'Agosto 1969 che mostreranno chiaramente le rovine della rampa di lancio (l'esplosione e' stata stimata in 0.25Kton); la notizia arrivera' alla stampa occidentale solo a Novembre 1969, ma il Cremlino non ammettera' nemmeno l'esistenza del programma N-1 fino alla caduta dell'URSS nell'Agosto 1991. Il 16 Luglio 1969 alle ore 9:31' 50'' (ora locale della Florida - East Coast) il Saturn V dell'Apollo 11 accende i motori e pochi secondi dopo decolla dalla rampa 39A di Cape Canaveral: 111m di altezza, 2938t: il razzo vettore piu' potente della storia; piu' di un milione di persone sono presenti per osservare il lancio a Cape Canaveral. Lo spettacolare lancio notturno dell'Apollo 17 Neil Armstrong e Buzz Aldrin compiono con successo il primo tentativo di sbarco sulla Luna con il Command Module Columbia e il Lunar Module Eagle; rimangono sulla Luna per 21h 36m, camminano sulla Luna per 2h 31m, raccolgono 21.6Kg di campioni lunari nel Mare della Tranquillita'; il Saturn V e' il modello G. Lasciano anche sulla Luna uno specchio retro-riflettente (altri specchi sono lasciati dalle missioni Apollo 14 e 15) tuttora usato come specchio da laser terrestri per misurare la distanza lunare al centimetro. Il 24 Luglio l'ammaraggio dolce del modulo di comando nell'Oceano Pacifico segna il successo della missione; se non ci fossero riusciti il presidente Nixon aveva pronte due lettere (una se fossero morti gli astronauti e una se fossero sopravissuti ma non in grado di tornare), la NASA aveva pronti altri due equipaggi e due Saturn V da lanciare entro la fine del decennio, per compiere la promessa del presidente John Fritzgerald Kennedy. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 10 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Ma le missioni gia' finanziate e pianificate sono ancora numerose: il 14 Novembre decolla l'Apollo 12 (Saturn V SA-507) che mette a dura prova il sistema elettronico di controllo: trentasei secondi dopo il lancio, un fulmine si sviluppa dal Saturno V alla torre di lancio attraverso 2000m di gas ionizzati; il computer del CM si spegne per proteggersi; 52s dopo il lancio un secondo fulmine mette fuori uso la piattaforma inerziale; Alan Bean dal Saturn V inizia a leggere uno per uno tutti gli allarmi che vede: di fronte a lui praticamente tutti gli allarmi sono accesi come un albero di Natale; viceversa al Mission Control a Houston i monitor non danno alcuna indicazione; solo la prontezza del controllore di volo John Aaron, che ricorda una situazione simile verificatasi un anno prima in una simulazione, risolve la situazione: ordina di commutare l'interruttore AUX di cui nessuno, tranne lui, ricorda l'esistenza; la risposta dal Saturn V: "What's the hell is AUX?" (sarebbe il sistema di guida, il IU, del Saturn V ridondante a quello del CM e del LM). Risolto il problema, in cuffia dal Mission Control sentono le risate di Pete Conrad che sfoga cosi' la tensione dei minuti precedenti; continuera' a sghignazzare fino all'immissione in orbita. Anche con l'Apollo 13 il Saturn V compie il suo mestiere: il problema avviene dopo il lancio, a 321860Km dalla Terra, con l'esplosione di un serbatoio di ossigeno del Command Module. Il razzo Saturn V ha ormai passato la prova del fuoco e compirà' con successo tutte le missioni seguenti: Apollo 14, 15, 16, 17. Ma la sorte del programma Apollo, come si diceva, era gia' stata segnata anni prima, e Wernher von Braun lascia la NASA ancora prima che si compia l'ultima missione, la memorabile Apollo 17. von Braun, nei suoi progetti, pensava al Saturn V come ad un cavallo da traino che dovesse permettere la conquista del Sistema Solare, un vettore di lancio da produrre in centinaia e centinaia di esemplari ma, come aveva dichiarato anni prima alla stampa, in realtà lui aveva sempre avuto difficoltà a capire quanto poco si potesse fare con un miliardo di dollari e quanto scorresse veloce il tempo. von Braun, quindi, dopo 27 anni di onorato servizio alla NASA passa alla Fairchild; morira' pochi anni dopo, il 16 Giugno 1977 ad Alexandria, Virginia. Hermann Julius Oberth, il suo tutor, morira' all'eta' di 95 anni nel 1989. Il Saturn V e il Saturn I compiranno con successo anche tutte le missioni Skylab. Nessun Saturn I, Saturn IB, o Saturn V ha fallito il suo compito, e ne sono stati lanciati ben 32. Il Saturn e' l'evidenza di quanto una società libera puo' raggiungere con persone dedicate, motivate, sfidate e supportate. Esemplari costruiti, cablati ma mai utilizzati dei vari stadi del Saturn V si trovano in esposizione al Johnson Space Center a Houston, Texas, al Kennedy Space Center in Florida, al U.S. Space & Rocket Center a Huntsville, Alabama e al Michoud Assembly Facility in Louisiana. La stessa fabbrica usata per costruire il primo stadio del Saturn V, la Boeing Michoud vicino a New Orleans, si aggiudicherà il contratto per la produzione dell'External Tank dello Space Shuttle; per la fine del secolo avra' fatturato piu' di 7 miliardi di dollari fabbricando piu' di 130 serbatoi; e si aggiudicherà anche il contratto per il razzo Ares, del programma americano Constellation... per il ritorno sulla Luna e per l'Esplorazione del Sistema Solare. Se l'uomo smettesse di esplorare l'ignoto, cesserebbe di essere uomo. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 11 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Bilstein Editore: University Press of Florida http://www.amazon.com/Stages-Saturn-Technological-HistoryVehicles/dp/0813026911 Titolo: Failure is Not an Option Autore: Gene Kranz – former Flight Director, NASA Editore: Simon&Schuster http://www.amazon.com/Failure-Not-Option-Mission-Control/dp/0743200799 Titolo: A Man on the Moon Autore: Andrew Chaikin, introduzione di John Glenn Editore: Penguin Books http://www.amazon.com/Man-Moon-Andrew-Chaikin/dp/0140272011 Titolo: First Man – The Life of Neil Armstrong Autore: James R. Hansen Editore: Simon&Schuster http://www.amazon.com/First-Man-Life-Neil-Armstrong/dp/074325631X Titolo: The Apollo Lunar Surface Journal – 3 DVD-ROM EDITION Autore: Eric Jones, Ken Glover Editore: Spacecraft Films www.spacecraftfilms.com http://www.spacecraftfilms.com/index.asp?PageAction=VIEWPROD&ProdID=31 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 12 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: Yuri Gagarin [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 COSMo n. 7 1/03/2011 di Ciro Sacchetti Con questo articolo continuiamo a parlare dei pionieri della Cosmonautica Sovietica, analizzeremo da vicino il cammino che ha portato il figlio di un carpentiere a varcare per primo la soglia verso le stelle. Nasce in un piccolo villaggio dell'Unione Sovietica l'Uomo che segnerà le sorti della corsa allo spazio. Il 9 Marzo del 1934 a Klushino, nell'Oblast di Smolensk a 100 chilometri circa da Mosca, viene alla luce Yuri Alexeyevich Gagarin. Terzo di quattro figli con genitori di umili origini, yuri ha un fratello maggiore Valentin (1924) una sorella Zoya (1927) e un fratello minore Boris. Il padre Alexei Ivanovich Gagarin è carpentiere in una azienda collettiva di quelle nate dopo la Rivoluzione d'Ottobre del 1917, un uomo semplice ma sempre desideroso di imparare, la madre Anna Timofeyevna figlia di un operai della fabbrica di Putilov a Petrograd nota per la tradizione rivoluzionaria degli operai, svolge il lavoro di lattaia. La vita del piccolo Yuri scorre serena fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, l'invasione Tedesca dell'Unione Sovietica porta ben presto il fronte del conflitto nei pressi di Klushino, in questo frangente Yuri vede per la prima volta due aerei in volo, uno dei quali, un Lagg, precipita dopo che il pilota è riuscito a paracadutarsi e l'altro invece è atterra in un villlaggio vicino. Il coraggio dei due piloti e lo stupore nel vedere due aerei in volo, segnano profondamente Yuri. L'avanzata nazista porta all'occupazione del villaggio dei Gagarin, Yuri deve interrompere il primo anno di scuola e la casa viene requisita dalle truppe naziste costringendo tutta la famiglia a trovare rifugio in una baracca di fortuna. Con l'arrivo dell'inverno fame, freddo e le continue rappresaglie naziste rendono infernale la vita dei Sovietici e i Gagarin non ne sono dispensati, il fratello più piccolo di Yuri solo per avere sostato troppo nei pressi di una pattuglia di soldati, rischia di essere impiccato ad opera di un ufficiale Bavarese, l'episodio si risolve bene perchè quest'ultimo richiamato da alcuni militari, desiste dal suo orribile intento. Il piccolo Yuri è però anche testimone di alcune azioni eroiche da parte dell'aviazione sovietica, una mattina vede sei aerei sorvolare le linee nemiche e uno di questi irrimediabilmente colpito continua a colpire i nemici prima di schiantarsi su di essi, l'esempio di amore verso la patria e dedizione assoluta si imprimono in Yuri in maniera indelebile. L'inverno Sovietico però non perdona e mette inesorabilmente in ginocchio la tanto decantata wehrmacht, il 2 Febbraio 1943 la sconfitta della battaglia di Stalingrado condanna al fallimento l'operazione "Barbarossa". Pochi giorni dopo le truppe Sovietiche entrano in città ponendo fine all'occupazione nazista, l'incubo è terminato! Il padre di Yuri aiuterà le forze di liberazione a sminare i campi intorno a Klushino, questo gli varrà un encomio davanti a tutto il villaggio, successivamente seguirà l'esercito impegnato a respingere il fronte nazista, ma verrà riformato a causa delle precarie condizioni di salute dovute alla malnutrizione patita durante l'occupazione nazista. Dopo la fine della guerra i Gagarin si trasferiscono a Gzhantsk, gli studi di Yuri sono ripresi ed ora frequenta il terzo grado di istruzione presso il Collegio di Formazione degli Insegnanti, scuola elementare dove gli insegnanti fanno praticantado, qui la Maestra Nina Vasilyevna Lebedeva, incita i bambini alla dottrina di Lenin, Yuri ne è affascinato e diventerà per lui fonte d'ispirazione per tutta la vita. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 13 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Il rendimento scolastico è eccellente, Yuri si mette in luce per gli ottimi voti in matematica e russo materia per la quale ha ha una predilizione, al quinto anno di apprendimento entra nel club dei Pionieri e coltiva la passione per la letteratura Classica Sovietica; Gorki, Gogol, Lermontov, Tolstoj, Pushkin. Al sesto anno sviluppa assieme agli amici Valentin Petrov, Zhenya Vasilyev e Tonya Durasova, una forte passione verso la fisica grazie anche a Lev Mikailovic Bespalov, insegnante carismatico dalla forte personalità. Dopo sei anni di studio, Yuri decide di proseguire gli studi e il richiamo della grande Mosca con la sua Piazza Rossa, il Mausoleo di Lenin, sono molto forti in lui, tanto da indurlo a lasciare la città di Gzhantsk, la famiglia ed a trasferirsi nella Capitale. L'anno 1951/52 è un periodo impegnativo per Yuri, lavora come fonditore, segue le lezioni d'ingegneria alla scuola serale Lyubersty (settimo grado scolastico), eccelle negli sport il basket in particolare, successivamente si trasferisce a Saratov presso la Scuola Tecnico industriale dove vi resterà per quattro anni nei quali approfondisce gli studi di Fisica e coltiva un forte interesse per le teorie di Tsiolkovsky in merito ai motori per razzi interplanetari, ed è attraverso questi studi che Yuri comincia ad accarezzare l'idea del volo umano verso le stelle. L'intenzione di diventare un pilota aviatore, è per Gagarin un pensiero ricorrente che concretizza proprio in quegli anni entrando nella scuola di volo di Saratov che apre le iscrizioni anche a studenti del quarto anno, inizia così un altro periodo duro ed impegnativo, di giorno lezioni alla Scuola Tecnica e di sera lezioni teoriche alla Scuola di volo, ma nonostante tutto ciò, Yuri ha un impegno costante su tutti i fronti ottenendo buoni voti e riuscendo a portare a termine l'iter scolastico, presentando l'impegnativo progetto di una fonderia e compiendo ciò che gli varrà il brevetto di volo, il primo volo in solitaria. Questi successi lo porteranno a decidere di intraprendere la carriera di Pilota militare entrando nell'autunno del 1955 nella Scuola di Aviazione Militare di Orenburg, l'ammissione avviene senza esami grazie agli ottimi risultati ottenuti alla precedente Scuola di volo e al diploma conseguito all'Istituto tecnico di Saratov. Yuri indossa la sua prima divisa da cadetto e inizia le lezioni di volo teoriche, basate sulla formula "altezza, velocità, manovra e fuoco". L'otto gennaio del 1956 arriva il momento che rimane per sempre nel cuore di Gagarin, presta giuramento in forma solenne alla Patria e al Partito Comunista. L'impegno del Cadetto Gagarin è eccellente e con l'arrivo dell'estate cominciano le lezioni pratiche su gli "YAK 18" aerei troppo lenti e poco versatili per le sue esuberanti doti di pilota, ed è in questo periodo che avviene un altro episodio deteminante, ad una scuola di ballo, sulle note di un bellissimo valzer, conosce la donna che diventerà sua moglie, Valya Goryacheva. Tra i due è subito intesa, lei lavora all'ufficio postale di Orenburg e nei momenti liberi, i due condividono la passione per la letteratura, il teatro e il pattinaggio. All'inizio del 1957 viene trasferito ad altro battaglione al comando del Maggiore Belikov, qui Yuri cambia anche tipo di formazione teorica, ora si basa sugli aerei a reazione con principi del volo ad alta velocità e leggi della termodinamica, successivamente arrivano i primi voli sui "MIG", qui Yuri affina le sue tecniche di volo ed acquisisce nozioni di combattimento aereo sorprendendo tutti per le capacità di pilota e per la tranquillità con cui affronta ogni esercitazione. Il 4 Ottobre del 1957 radio Mosca annuncia a tutto il mondo la messa in orbita da parte dell'Unione Sovietica di un satellite artificiale; lo "Sputnik", il mondo occidentale ha un sussulto, la corsa allo spazio è di fatto iniziata e la Russia ha vinto il primo round. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 14 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Sono giorni in cui Yuri assieme agli altri cadetti sono sottoposti al giudizio della Commissione di stato presieduta dal Colonello Kibalov, per stabilire chi era meritevole dei gradi di Tenente, inutile dire che Gagarin ottiene un giudizio più che soddisfacente, con voti che superano l'eccellente riconoscendogli svariati encomi, viene perciò raccomandato ai gradi di Tenente; il 3 novembre la notizia in cui si annuncia il lancio nello spazio di una capsula con a bordo una cagnolina di nome "Laika", fa il giro del mondo imponendo una accellerata al programma spaziale da parte dei due maggiori contendenti America e Russia. Il 7 novembre, in occasione del 40° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, Yuri e altri cadetti come lui vengono solennemente nominati Tenenti, finita al cerimonia corre a casa Goryachev per andare a sposare Valya, successivamente parte da solo, la moglie lo seguirà dopo aver finito un corso da infermiera, per la base di Luostari, nella regione di Murmansk oltre il circolo polare artico; alla domanda del perchè avesse scelto una destinazione così impegnativa in un posto così estremo, lui risponde così: "perchè li è sempre tutto difficile", lo spirito di sacrificio per il bene della società, la devozione alla patria sono ben radicati in lui. Dopo un periodo di studio teorico, arriva il primo volo in solitaria in condizioni metereologiche estreme seguiti da voli notturni per i quali riceve ottimi apprezzamenti dal suo istruttore, è indubbio che il Tenente Gagarin è un pilota formidabile ed un vero patriota, ben presto comincia a frequentare l'Università di Marxismo-Leninismo e nel 1959 entra nel Partito Comunista, in quell'anno ci saranno altri due eventi a caratterizzare la sua vita, il 2 gennaio dalla base di Baikonur viene lanciato un razzo verso la Luna, il "LUNA1", e in aprile nasce la primogenita Lenochka, la gioia a questo evento è grandissima. Il 4 ottobre dello stesso anno, pochi giorni dopo il ritorno di Nikita Kruscev dal suo viaggio negli Stati Uniti, l'Unione Sovietica lancia il suo terzo razzo verso la Luna, il "LUNA3", farà una sola orbita ma fotograferà il lato nascosto del nostro satellite e sarà un'altro colpo vincente verso l'America. Questi successi uniti al sogno sempre presente di volare nello spazio, portano Yuri a decidere di far parte di questa avvincente sfida e presenta la domanda per essere ammesso al Programma Spaziale Sovietico, in breve viene convocato alle prime sessioni di visite mediche che per sicurezza vengono ripetute ben sette volte sul singolo candidato, cuore, vista, udito, resistenza allo stress, nessun dettaglio è lasciato al caso. Passata la prima sessione medica, Yuri viene riconvocato per la seconda sessione dove ai consueti esami clinici, si aggiungono test sulla memoria e sulla prontezza dei riflessi, resistenza a situazioni critiche, persino l'indole del soggetto ha rilevanza, dopo qualche settimana viene comunicato al Tenente Gagarin che è stato ammesso al gruppo di piloti destinati a diventare Cosmonauti. Il giorno del suo ventiseiesimo compleanno, Yuri torna a casa con la notizia che diventerà un Cosmonauta, il sogno di una vita si sta avverando. Comincia la preparazione dei futuri cosmonauti, il programma prevede una accurata preparazione teorica e pratica sulle materie inerenti al volo spaziale, particolare attenzione si ha negli esercizi di adattamento all'interno della navicella , ma si ha cura anche dell'aspetto fisico attraverso sport come parallele, giochi con la palla, nuoto, immersione e lanci col paracadute. Nel giugno del1960 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 15 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Nell'agosto 1960, viene lanciato lo "Sputnik 5" con a bordo due cagnette, Belka e Strelka, effettuano 18 orbite e ritornano per la prima volta sulla terra sane e salve, segue il lancio nel dicembre dei cani Pchyolka e Mushka dove però la capsula al rientro va dispersa, intanto la preparazione continua sottoponendo i candidati a prove limite come esercizi di forti vibrazioni, sopportazione della forza G negativa, resistenza alle alte e alle basse temperature, l'allenamento prevede anche prove di orientamento, comunicazioni radio, controllo manuale dell'assetto all'interno della navicella. Intanto vengono effettuati altri lanci tra cui quello di un manichino e di una cagnetta da Yuri stesso battezzata Zvyozdochka (stellina) completato con successo, comincia ad essere tutto pronto per la nomina del primo uomo che varcherà il cielo verso le stelle. Partiti in 25 dopo la prima selezione, a Baykonur ne arrivano solo 6 tra loro Gagarin, il candidato che si è sempre dimostrato all'altezza di ogni prova a loro sottoposta mantenendo una calma e una freddezza del tutto stupefacente; sarà lo stesso Korolev assieme a Nikolay Kamanin eroe dell'Unione Sovietica a nominare il Tenente Yuri Alexejevich Gagarin designato al primo volo umano nello spazio come Cosmonauta 1 e German Titov Cosmonauta 2 pronto a sotituirlo iin caso di necessità. La data scelta è il 12 aprile del 1961, resta un pò di tempo perchè Yuri visiti la piazza Rossa dove si sofferma a lungo davanti al mausoleo di Lenin, è appena diventato padre della seconda figlia Galochka e pensieroso si chiede che significato avrà per la sua famiglia e per il popolo sovietico la sua impresa. Il 10 aprile a Baikonur tutto è pronto, il razzo vettore "R 7" sulla cui sommità è posta la navicella "Vostok1" è in attesa sulla rampa di lancio, il lanciatore R 7 è un missile a due stadi alto 38 metri circa e pesante 287 tonnellate, la Vostok1 è composta dal modulo abitativo di forma sferica e da un modulo di servizio contenente strumentazione e propulsori d'assetto, al rientro la capsula Vostok Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 16 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Il giorno prima del lancio, Gagarin e il cosmonauta 2 Titov passano una giornata di tutto riposo, ascoltano musica chiacchierano e giocano carte, la sera viene effettuata l'ultima visita medica; pressione 115/75, 36,7 gradi, 64 battiti al minuto, il sonno arriva in pochi minuti. La mattina del 12 aprile la sveglia suona alle 5,30, Yuri fa i soliti esercizi e consuma una buona colazione assieme a Titov, si procede poi con una visita medica e la vestizione, infilata la prima tuta di cotone azzurro è tempo di indossare la tuta vera e propria di colore arancione dotata dei sistemi di sopravvivenza, calzato il casco bianco con la scritta CCCP, Gagarin è pronto, sulla rampa di lancio si procede agli ultimi controlli del caso, intanto Korolev ha raggiunto il Cosmonauta, ha la faccia stanca, è visibilmente teso, a bordo del pulmino che procede verso il sito di lancio, Yuri è sorridente e con un espressione tranquilla esclama: "che sole meraviglioso...", fatta una dichiarazione a giornali e radio, procede alle fasi di inserimento nella Vostok1 denominata da lui stesso "Kedr" Cedro, sono le ore 7,30 circa il lancio è previsto dopo un'ora circa. Dopo una serie di controlli, alle 8,51 cominciano le ultime fasi prelancio e alle 9,07 ora di Mosca, il frastuono dei 20 motori del razzo R7, annunciano il decollo verso la storica impresa, è in questo momento che Yuri pronuncia la storica frase "si và!". L'ascensione e tutte le fasi di distacco avvengono come da programma, in pochi minuti la Vostok1, la Kedr, raggiunge l'orbita terrestre e Gagarin sperimenta l'assenza di gravità, registra su nastro le sue impressioni e comunica via radio a Korolev sulla terra i dati della strumentazione. Yuri è nello spazio, ha finalmente coronato il suo sogno, varcare il cielo e arrivare a vedere le stelle al di fuori dell'atmosfera esclamerà ad un certo punto: "la Terra è blu.....è bellissima...", le emozioni si mescolano allo stupore nel vedere per la prima volta la terra dallo spazio. Nel suo volo Gagarin compie un orbita ellittica con un apogeo di 344 Km e un perigeo di 190 Km ad una velocità 28000 Km/ora circa, per assicurare le comunicazioni con la navicella sono state predisposte 7 stazioni radio, 3 delle quali trasmettono in VHF le restanti in HF, visto che la maggior parte del volo si svolge sull'oceano, il segnale HF ha una portata nettamente superiore al VHF permettendo una migliore ricezione. Alle 9,52 ora di Mosca, la capsula ha sorvolato gli Stati Uniti ed è ora sulla verticale di Capo Horn, Yuri consuma un pasto, alle 10,15 in prossimità dell'Africa viene dato da terra l'ordine di prepararsi all'accensione dei retrorazzi, alle 10,25 si accendono i retrorazzi e la Vostok inizia il rientro nell'atmosfera, in questa fase la capsula comincia a roteare in maniera preoccupante, ma l'anomalia finisce quasi subito e la Vostok allinea in posizione ottimale lo scudo termico, ad una altezza stimata di poco al di sotto dei 7000 metri Gagarin si eietta proseguendo la discesa col paracadute contenuto nel sedile, atterra nei pressi della città di Engels nei campi del Kholkoz Leninsky Put alle 10,55 dopo 108 minuti di volo e la prima persona che incontra è Anna Takhtarova e sua nipote, poco dopo arrivano anche giornalisti e militari, Radio Mosca ha trasmesso l'annuncio della storica impresa mentre era ancora in volo, lasciando il mondo attonito e ribadendo che la nazione detentrice della supremazia spaziale è senza dubbio l'Unione Sovietica. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 17 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Gagarin viene riportato alla base, qui apprende di essere stato nominato Maggiore, riceve una lunga telefonata da Kruscev e rilascia interviste alla Pravda e alla Izvestia, conclude la serata in una località sul Volga, il giorno dopo incontra il progettista capo Korolev, poi parte alla volta di Mosca dove ad attenderlo all'aereroporto c'è il Premier Nikita Kruscev in persona e tutti gli alti esponenti del Partito, insieme si recano nella Piazza Rossa, dove Yuri tiene un discorso sul mausoleo di Lenin e il popolo Sovietico, con un bagno di folla saluta festosamente il suo eroe, gli viene inoltre conferito l'Ordine di Lenin, la più alta onorificenza per un cittadino Russo. E' un vero trionfo e Gagarin è ora un emblema per la propaganda Sovietica, inizia infatti un tour che lo porta in tutto il mondo, interviste, ricevimenti, conferenze, proiettano Yuri Gagarin nel mito, un mito che sembra essere destinato a durare per sempre. Tornato alla sua base cercherà di rientrare nel programma spaziale in maniera attiva, collabora nella preparazione della missione Vostok 6 che porterà la prima donna nello spazio, Valentina Teleshkova; riesce con molta insistenza a diventare la riserva per la missione Sojouz 1, missione in cui muore Komarov in circostanze misteriose e da li in poi Gagarin tornerà a pilotare i MiG. Il 27 marzo del 1968 Gagarin decolla a bordo del MiG 15-UTI assieme a Vladimir Seryogin, un copilota di grande esperienza voluto fortemente dal Cremlino convinti di preservare il più possibile il proprio Mito da incidenti, alle 10,31 si interrompono le comunicazioni col caccia, e solo dopo sei ore incominciano le ricerche, a 96 Km a est di Mosca viene avvistata una nuvola di fumo. Le ricerche riprendono il giorno seguente e nei pressi della città di Kizak, vengono ritrovati i resti dell'aereo e dei due piloti; Yuri Gagarin, il mito che ha volato per primo nello spazio, muore in circostanze a dir poco misteriose. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 18 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Le ceneri di Gagarin vengono tumulate con un funerale solenne nel muro del Cremlino mentre tutta una nazione piange uno tra gli eroi più amati in tutti i tempi. Vengono avviate alcune inchieste, senza fare piena luce sull'accaduto, qualcuno avanza l'ipotesi del complotto da parte del Cremlino perchè ormai Gagarin è diventato ingestibile, altri ipotizzano un incidente in volo con altro velivolo; recentemente il colonello in pensione Igor Kuznetsov, dopo nove anni d'indagini afferma con una certa convinzione, che la ragione della morte del Cosmonauta è stata determinata da una manovra azzardata dovuta al fatto che a quota 3000 m. i due piloti accortisi di una presa d'aria dell'abitacolo rimasta aperta, decidono di tornare ad altitudine più sicura facendo una repentina picchiata che però li ha portati allo svenimento e al successivo schianto, a quei tempi i piloti non avevano piena conoscenza degli effetti sull'organismo in situazioni così al limite. Di quest' Uomo sono state dette e scritte tante cose, eretti monumenti e addirittura scritte canzoni, ma credo che sia più giusto ricordarlo a pochi momenti dallo storico volo dove con un sorriso sereno, si accingeva ad affrontare un folle volo verso l'ignoto. Curiosità: La Vostok era dotata di cibo e sistemi di sussistenza per circa 10 giorni, tempo impiegato dalla navicella per rientrare sulla terra in caso di avaria dei retrorazzi. Di ritorno dalla missione, all'arrivo a Mosca, mentre percorre a piedi la pista verso il comitato di bentornato capeggiata da Kruscev, Gagarin appare tesissimo, la ragione è una scarpa slacciata, teme seriamente d'inciampare rischiando di cadere..... Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 19 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 Apollo 11: Mare della Tranquillita’ COSMo n.1 1/03/2011 di Ciro Sacchetti “Questo è un piccolo passo per un uomo. . . . ma un balzo da gigante per l’Umanità” con queste semplici parole che risuonarono un po‟ afone, quasi nasali a causa dell‟enorme distanza e della cattiva ricezione, un uomo, Neil Armstrong il 21 Luglio del 1969 posava per primo un piede sulla Luna, e a tutto il mondo, che in quel preciso istante sembrava essersi congelato con gli occhi incollati ai teleschermi, aveva regalato una delle più grandi conquiste mai raggiunte fino ad allora. Si! Gli Americani c‟erano riusciti, proprio loro, che avevano un forte ritardo sul programma spaziale, disputando un testa a testa con i Russi durato anni, avevano messo piede sulla Luna per primi e li avevano battuti. E mentre tutto ciò balenava sicuramente nella testa di qualche pezzo grosso del governo Americano, i due astronauti Armstrong e Aldrin sulla Luna avevano altro a cui pensare. Raccoglievano campioni di rocce e disponevano attrezzature scientifiche, saltellando un po‟ goffamente nelle loro tute spaziali, e videro qualcosa che li lasciò senza parole facendoli provare un emozione indescrivibile: la Terra, il loro pianeta natio, all‟orizzonte della Luna. Ma facciamo un passo indietro e vediamo cosa accadde in quei giorni. Houston, domenica 16 luglio 1969 ore 09.00 del mattino, al Kennedy Space Center è una splendida giornata, una folla di migliaia di persone è accorsa ad assistere al lancio dell‟Apollo 11. Davanti a loro a distanza di sicurezza, sulla rampa 39, si staglia la sagoma del razzo Saturno 5 alto pressappoco 111 metri. Eugene Aldrin Jr. Sulla sommità si distingue appena la capsula a forma di cono dove Edwin all‟interno gli "Buzz" Astronauti (Montclair, 20 gennaio 1930) Armstrong, Aldrin, e Collins, attendono ormai da tempo, che si accendano i motori portandoli verso la prima fase della loro Storica missione. A terra, al controllo missione la tensione si tasta con mano, lo stato d‟animo di tutti è un misto di eccitazione e ansia, l‟importanza storica di portare un uomo sulla Luna è ben sentita da tutti, ma le incognite di questo lancio sono tante, forse troppe. Il modulo LEM non è del tutto testato nella discesa sul suolo lunare, anche se con l‟Apollo 10 c‟erano andati molto vicino; anche le tute destavano preoccupazione, se durante l‟escursione sul suolo lunare un Astronauta fosse accidentalmente caduto, c‟era il timore di una lacerazione del rivestimento della tuta che avrebbe messo a repentaglio la vita di quest‟ultimo, e tanti altri fattori che determinavano quello stato d‟animo. I tre Astronauti erano consapevoli di tutti questi pericoli, ma in loro lo spirito di abnegazione, il coraggio, il lungo addestramento, e il fascino dell‟ignoto li faceva affrontare questa impresa con una apparente calma. Intanto il tempo scorre e si avvicina il momento del conteggio finale, alla sala controllo il Direttore di volo Gene Kranz, chiede a tutti i controllori un “Go” per il lancio, che significava avere conferma da ogni singolo tecnico addetto al monitoraggio di ogni apparato del razzo Apollo, che tutto funzionasse alla perfezione altrimenti il conto alla rovescia sarebbe stato fermato per poter risolvere l‟eventuale problema, tutto è “OK”. Il grande orologio davanti alla folla segna T – 60 secondi. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 20 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Armstrong sa che se durante l‟ascensione qualcosa andasse storto avrebbe solo pochi secondi per azionare i piccoli razzi della torretta di salvataggio posta sopra al modulo di comando (la capsula) portando quest‟ultima con l‟equipaggio in salvo lontano dal razzo. T- 20 secondi, si avverte nella capsula una vibrazione prolungata, sono le pompe combustibile che entrano in azione. T-10 secondi i cinque motori del primo stadio del Saturno 5 cominciano a farsi sentire, a - 4 secondi il fragore è assordante, il fumo di scarico fuoriesce dai condotti di sfogo al di sotto della rampa e si propaga per centinaia di metri. Sono le 9.32, e il conteggio è ora a 0, tutti i condotti di alimentazione e i sostegni si staccano contemporaneamente permettendo al razzo di staccarsi dalla rampa, ed incominciare la sua ascesa spinto da quello che sembra essere un piccolo sole posto al di sotto di esso, con un boato talmente forte da poter essere udito a centinaia di chilometri. L‟avventura dell‟uomo verso la Luna è appena cominciata. Lo spettacolo al quale le persone intervenute hanno assistito, è a dir poco impressionante, dopo lo stupore iniziale qualcuno applaude, altri lanciano dei piccoli urli, altri incitano con dei “GO!”, intanto il razzo dopo una breve traiettoria verticale, ha cambiato il suo assetto cabrando e aumentato vistosamente la sua corsa per raggiungere la velocità di fuga dalla attrazione gravitazionale terrestre. All‟interno del modulo di comando i tre astronauti sono letteralmente schiacciati ai sedili data la tremenda spinta dei motori del razzo Apollo, ma ciò non impedisce loro di svolgere i controlli del caso, comunicare con Houston ed eseguire eventuali operazioni se necessarie durante quella prima fase del volo. A pochi minuti dal lancio avviene il distacco del primo stadio del Saturno, il tutto è ancora visibile con un buon binocolo, il volo si sta svolgendo senza problemi e dopo poco, si separa anche il secondo stadio e il Saturno è ora in un‟orbita definita di parcheggio attorno alla terra. La forza centrifuga dell‟ orbita assieme alla spinta del motore del terzo stadio, serviranno da trampolino per immettersi nella rotta verso la Luna, qui Collins distacca il modulo di servizio dal terzo stadio, e dopo essersi allontanato,e aver compiuto una rotazione del veicolo di 180°, accende i piccoli razzi di manovra per riavvicinarsi con l‟intento di agganciare il Lem ed estrarlo dall‟ultimo stadio del Saturno, la manovra viene eseguita alla perfezione. Il volo verso la Luna prosegue senza intoppi, durante il viaggio l‟equipaggio ha la possibilità di filmare la vita a bordo dell‟apollo, e le immagini fanno il giro del mondo, tutti possono vedere gli uomini che di li a pochi giorni scenderanno sulla Luna, galleggiare facendo piccole capriole nell‟abitacolo della capsula per spostarsi, bere a gravità zero, parlare con la terra, governare l‟astronave e ciò che colpisce è che tutto viene svolto con estrema disinvoltura, e i visi, le espressioni dei tre astronauti sono serene, rilassate. Coloro che osservano queste scene durante i vari special trasmessi in tutto il mondo, mai potrebbero immaginare che quei tre rischiano di non tornare mai più sulla terra, e che ne sono ben consapevoli. Alla velocità di 40.000 Km/h orari e in meno di 4 giorni di viaggio, il 20 Luglio la carovana Apollo entra nel campo gravitazionale della Luna, dopo l‟operazione di rallentamento mediante l‟accensione del motore del modulo di servizio, l‟Apollo si inserisce nell‟orbita Lunare. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 21 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Tutto è avvenuto come da manuale, e a Houston sono molto soddisfatti, viene perciò dato l‟ok per iniziare la fase di discesa. Quindi ci siamo; il momento è arrivato, Armstrong e Aldrin salutano Collins che resterà in orbita lunare curando che rotta, altitudine e posizione rimangano sempre costanti, intanto loro scivolano nel condotto che tiene agganciato il modulo di comando battezzato dagli astronauti Columbia, e il lem denominato Aquila. Nel salutarli Collins sa perfettamente che potrebbe essere l‟ultima volta che vede i due compagni di viaggio, le scarse probabilità di successo della fase di allunaggio, cominciano a pesare su di lui. L‟angoscia è dovuta al fatto che se qualcosa andasse storto, non ci sarebbe nessuna possibilità per lui di soccorrere i due amici, con la prospettiva di allontanarsi dalla Luna lasciandoli per sempre Columbia laggiù. I portelli vengono chiusi e dopo 380.000 chilometri di viaggio (questa è approssimativamente la distanza dalla Terra alla Luna), i due moduli si separano, e quando riappaiono dal lato nascosto della Luna, il Lem è diviso dalla nave madre. Con una spinta iniziale di 30 secondi, il modulo lunare si allontana iniziando la prima fase della discesa, lo spazio all‟interno è veramente angusto, non ci sono sedili e i due astronauti sono in piedi legati mediante cinghie elastiche al pavimento. Per 16 minuti circa hanno osservato il panorama dagli oblò controllando i dati trasmessi da terra; mentre sorvolavano il Mare della Tranquillità, Armstrong esclamò alla radio “Le fotografie e le mappe tracciate dall‟ Apollo 8 e 10 ci hanno dato un buon preview di quello che stiamo vedendo. Sembra realmente come nelle foto; ma, con la differenza che c‟è assistendo dal vero a una partita di calcio e guardarla alla TV, non c‟è cosa che possa sostituire l‟essere ora qui”. L‟emozione, lo stupore dello spettacolo a cui assistono è molto forte, tanto da far quasi dimenticare la pericolosità di ciò che si stanno accingendo a fare; ma subito qualcosa li riporta alla realtà, il segnale radio va e viene, la ricezione sia a terra che sul Lem è disturbata o frammentaria, motivo sufficiente per l‟annullamento della missione; ma dopo poco tempo tutto sembra risolversi da solo, e le trasmissioni tornano alla normalità. Viene ora acceso il razzo, per dodici minuti circa, che darà la spinta al modulo Aquila per avvicinarsi alla superficie lunare, verso i 100 chilometri di altezza gli astronauti con un po‟ di stupore cominciano ad avvertire una leggerissima sensazione di gravità, tutto era cominciato veramente. Ma c‟è qualcos‟altro che va storto, Armstrong si accorge guardando fuori dall‟oblò, che il panorama cioè i rilievi passano con troppo anticipo, 2 secondi circa, rispetto al programma di discesa del computer di bordo, con il rischio di arrivare “un po’ troppo lunghi” dirà a Aldrin, il quale lo guarda un po‟ incredulo e poi cerca di capire cosa sta succedendo. A terra si accorge del problema un tecnico di 26 anni, Steve Bales. Capisce che il computer di bordo non percepisce che il Lem è più veloce di 20 chilometri circa, ma i radar a terra lo rilevano, Bales si consulta con il direttore di volo Kranz, e convengono che se la velocità aumenta a 30 Km. si annulla la missione in quanto si rischia lo schianto; viene perciò monitorata la velocità che pare rimanere costante, perciò si continua ad andare avanti. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 22 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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A terra il gelo scende nella sala controllo; Gene Kranz è scattato in piedi e interroga subito i programmatori i quali riferiscono che tutto ciò è avvenuto perché il computer in qualche modo è stato sovraccaricato di dati, resettandosi e ripartendo da zero. Adesso più che mai si sente a terra la necessità di annullare la missione, Armstrong è spazientito, non ha risposta da terra al problema, al controllo missione una serie di tecnici libri alla mano cerca di decifrare il codice 1202 senza venirne a capo, Steve Bales, sempre lui, disse a tutti di ignorare il problema e che il computer si stava solo riavviando e di andare avanti, Kranz un po‟ titubante da il via libera al proseguo della missione. Il computer ora funzionava, e sul Lem l‟equipaggio tirava in sospiro, ma nel lasso di tempo impiegato per risolvere il problema, il punto di allunaggio è sfilato via, mancano ora solo 300 metri circa, e l’Aquila sta viaggiando senza una meta. Da terra si accorgono che il Lem è schizzato a forte velocità in orizzontale a 6 Km. circa fuori bersaglio ( a 10 Km. era previsto l‟annullamento). Cosa stava succedendo ancora, Armstrong si è accorto che il computer li stava portando in una zona piena di macigni enormi e di crateri, e allora seguendo il detto “nel dubbio atterra lungo” passa al comando manuale. Alla sala controllo tutto si fa silenzio, nel timore che la tragedia sia ormai inevitabile nessuno fiata, vengono solo trasmessi i dati di discesa, intanto sul Lem le cose non vanno meglio; Armstrong non ha ancora trovato un posto adatto per allunare, i ritmi cardiaci di tutti e due salgono a razzo, chiede allora a Aldrin “quanto carburante resta” con voce tesa gli risponde “8% Neil! ora o mai più”, fu allora che intravide uno spiazzo poco oltre un cratere dove era possibile scendere; e ciò che si dissero tra l‟Aquila e la Terra furono queste parole: HOUSTON: 30 secondi all’atterraggio panorama dagli oblò del LEM Aquila AQUILA: solleviamo un po’ di polvere, (disturbi) ci spostiamo un po’ a destra……..(disturbi) luci di contatto. Ok. Motore spento. HOUSTON: vi registriamo Aquila. AQUILA: qui base tranquillità. Aquila atterrata. HOUSTON: bene, tranquillità, vi registriamo al suolo, c’è un sacco di gente quaggiù che ha rischiato l’asfissia, adesso respiriamo di nuovo. Grazie mille. A bordo del Lem la tensione si allenta, da analisi successive si saprà che era rimasta una riserva di carburante per 40 secondi circa. Ma non c‟è tempo da perdere, si controlla subito che non siano stati riportati dei danni al veicolo, altrimenti bisogna ripartire in tutta fretta, le finestre di lancio sono tre, denominate T1, T2, e T3. A terra nell‟eventualità di un danno, dopo aver smaltito l‟euforia del momento, si è iniziata la procedura per il T1, ma dalla Luna gli astronauti comunicano che è tutto a posto. Da Houston comunicano agli astronauti che potranno uscire per l‟escursione extraveicolare, tra sei ore, e che per il momento dovevano riposare; e chi avrebbe riposato in quel momento; Armstrong e Aldrin, sono letteralmente incantati come bambini dal panorama che si vede dagli oblò, commentano così via radio in diretta con tutte le radio americane “è molto simile alla pianura di Houston” , la differenza sono i colori, l‟assenza d‟aria crea colori e riflessi inimmaginabili. Sono passate le sei ore e i due astronauti sono pronti per la storica passeggiata; ma nell‟aprire il portello si accorgono che la pressione all‟interno dell‟Aquila, è ancora troppo alta per permettere questa operazione, allora Armstrong prova a forzare un po’ un angolo del portello, e visto che il rivestimento del Lem era molto sottile, riesce a creare una piccola fessura che fa fuoriuscire tutta l’aria rimasta; anche questa era passata. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 23 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. 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(pausa) Sto scendendo dal Lem ora (lunga pausa) QUESTO E’ UN PICCOLO PASSO PER UN UOMO…. UN BALZO DA GIGANTE PER L’UMANITA’”. Sono le ore 4.57 in Italia, e in quel momento, come non era mai successo prima, e come non succederà mai più, l‟intera umanità è unita in quel bellissimo sogno diventato realtà.. l‟uomo è sulla Luna. In Italia una trasmissione condotta da Andrea Barbato, Tito Stagno e da Houston Ruggero Orlando, commenta tutte le fasi dell‟allunaggio e della prima passeggiata lunare, tenendo gli Italiani svegli per tutta la notte. Verrà inoltre ricordata per il diverbio sull‟avvenuto allunaggio annunciato da Stagno, immediatamente smentito da Olando il quale subito dopo lo annuncerà lui, facendo scattare una certa ilarità nel pubblico intervenuto in studio. Dopo 15 minuti circa anche Aldrin raggiunge il suo compagno esclamando mentre scende dalla scaletta “starò attento a non chiudere la porta altrimenti rimaniamo fuori casa” a Houston scattò una risata, e guardandosi intorno esclamò “che splendida desolazione”. Dapprima gli astronauti saggiano il terreno, la bassa gravità e le tute creano qualche tentennamento, poi a piccoli saltelli cominciano ad esplorare il luogo dell‟allunaggio. I due fanno una passeggiata di 2 ore circa, dispongono apparecchiature scientifiche che continueranno a funzionare anche dopo la loro partenza, raccolgono 21 chili di rocce, scatteranno molte foto; anzi Armstrong scatterà molte foto, Aldrin non ne farà neanche una in cui sia presente il suo compagno di viaggio, per banale dimenticanza. Piantarono con fatica la bandiera americana, dovranno infatti compattare il punto dove la bandiera penetra nel terreno con i piedi. Riceveranno poi la più lontana telefonata fatta nella storia, è il Presidente Nixon dall‟altra parte del filo, la conversazione verrà ascoltata da tutta l‟America, e il discorso del Presidente fa elogi ai due astronauti e alla loro impresa, si saprà solo tempo dopo che era pronto un altro discorso nel caso in cui fossero periti tragicamente. Rientrati nel Lem, vi trascorreranno sette ore dove verranno lasciati soli senza nessun compito, dovevano solo dormire, ma un po‟ l‟eccitazione un po‟ il freddo non riuscirono a chiudere occhio. Il momento della partenza è arrivato, a bordo tutto è pronto ma c‟è un altro problema, il tasto per l’accensione del motore di risalita è rotto; non c‟è più. Probabilmente mentre indossavano le tute, o durante un banale movimento, il pulsante era stato urtato; dopo tutto quello che avevano passato rischiano di rimanere sulla Luna per un pulsante rotto, Aldrin allora ha un‟idea, prende la sua penna a sfera, la inserisce nel vano dell‟interruttore e spinge il motore si accende e la parte superiore del Lem si separa dalla parte inferiore adibita solo all‟allunaggio, e sale verso l‟appuntamento con il Columbia. Il volo di rientro si svolge senza intoppi, stessa cosa per l‟ammaraggio. Dopo, l‟equipaggio verrà messo in quarantena per scongiurare il pericolo di contaminazione da batteri lunari, il Presidente Nixon fa loro visita, e dalla finestra della Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 24 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 camera di quarantena i tre hanno finalmente espressioni distese, la missione ha avuto pieno successo, e loro sono sani e salvi a casa. Dopo poco tempo riabbracceranno le loro famiglie e riceveranno gli onori di tutto il mondo. Erano state raggiunte con sei mesi di anticipo le promesse e i sogni di un Presidente americano molto amato, e tragicamente scomparso (J.F.Kennedy), veniva inoltre coronato il sogno di un bambino che diventato grande costruirà armi terribili (Wernher von Braun) per un regime perverso e sanguinario, per poi vederle mutare nello splendido e maestoso Saturno 5. La volontà e l‟intelligenza dell‟uomo, erano state capaci di soddisfare il più grande dei desideri; esplorare un altro pianeta. Riferimenti: “Breve storia della conquista dello spazio” Daniele Bedini “LUNA” Michael Light “Ulisse” Piero e Alberto Angela (Doc. TV) Neil Alden Armstrong (Wapakoneta, 5 agosto 1930) Aldrin prepara esperimenti Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 25 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 Apollo 11: Qualche aneddoto COSMo n.1 1/03/2011 di Leonardo Avella La bandiera Americana sulla Luna Tutti noi abbiamo visto (o quantomeno abbiamo sentito parlare) del primo uomo sbarcato sulla Luna. Tutti noi conosciamo quanto gli americani ci tengano alla propria bandiera . Forse però solo in pochi conoscono le disavventure in cui incapparono i primi astronauti proprio con la loro beneamata stars and stripes. Data: 20 luglio 1969. L‟uomo arriva sulla Luna. Uno dei primi compiti una volta scesi fu quello di aprirla e piantarla a terra. Gli astronauti non si erano allenati a farlo e ciò si rivelò un compito molto più difficile del previsto. Il suolo lunare era molto più duro di quanto avessero preventivato e questi poveri astronauti fecero una gran fatica ad infilare l‟asta nel terreno anche di pochi cm! L‟asta orizzontale che aveva il compito di tenere la bandiera aperta (sulla Luna non c‟è atmosfera per cui tale asta è necessaria) non si aprì del tutto. Data: 14 novembre 1969. L‟equipaggio dell‟ Apollo 12 (la seconda missione a scendere sulla Luna) aveva con sé un martello in modo da riuscire a piantare la bandiera meglio e più rapidamente. Fu inoltre cambiato il design del palo che doveva entrare nel terreno: adesso era più appuntito. In effetti la bandiera fu piantata senza problemi ma il perno dell‟asta orizzontale era rotto. Nella foto di rito si vede il povero astronauta che deve sorreggere la bandiera americana. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 26 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 Apollo 12: Ocean of Storms COSMo n.2 1/03/2011 di Davide Borghi Il primo sbarco sulla Luna e' alle spalle. Il sito di sbarco dell'Apollo 11 era stato raggiunto grossolanamente, e il famoso problema dell'inagibilita' del sito scelto aveva obbligato Armstrong ad un allunaggio “lungo”, oltre un enorme cratere, 7Km oltre il target, portando veramente al limite le riserve di carburante. Ora, con l'Apollo 12, si tenta qualcosa di piu' complesso, un gradino piu' su': allunare esattamente dove si intende farlo, ovvero a fianco della sonda americana Surveyor 3 (un veicolo disabitato automatico della NASA, allunato tre anni prima) in modo da poterla raggiungere, prelevare campioni, e verificare l'effetto delle radiazioni sull'equipaggiamento. Sito di allunaggio dell'Apollo 11 (al centro), fotografato dalla LRO, Luglio 2009 Dopo il primo “esercizio ingegneristico” dell'Apollo 11, le idee e i possibili siti di sbarco per le missioni seguenti, non mancavano: il mare di lava di Ocean of Storms (Oceanus Procellarum), l'altopiano di Fra Mauro, il serpeggiante ruscello di lava Hadley e il delta Hadley negli Apennini lunari, le alture di Descartes, la valle di Taurus Littrow, lo spettacolare cratere Copernicus oppure il Tycho (si veda l'appendice per la lista dettagliata). ...E anche l'hardware non mancava: ce ne era di costruito o in costruzione per altre 9 missioni, fino all'Apollo 20! E venerdi 14 Novembre 1969 tre astronauti, tutti provenienti dalla US-Navy, erano pronti ad iniziare questo ciclo: Pete Conrad (Comandante), Dick Gordon (pilota del Command Module Yankee Clipper) e Alan Bean (pilota del Lunar Module Intrepid). Il Direttore di Missione della missione precedente, Gene Kranz, ha un brutto presentimento: troppe cose sono andate bene in modo fortunoso con l'Apollo 11... ma si tiene questi pensieri per sè. 3... 2... 1... Arriva il Liftoff. Tutto bene. Ma non passano molti secondi e il gigantesco Saturn V viene colpito a mezzaria da diversi fulmini. Conrad inorridito vede tutti gli allarmi accendersi contemporaneamente! “What the hell was that??”. In nessuna simulazione era stato preparato a questa evenienza! I possenti motori del Saturno continuano a spingere. In un solo respiro Conrad cerca di elencare gli allarmi che vede. Al suolo un esterefatto giovane direttore di missione, Gerry Griffin, non vuole credere che questo stia capitando alla sua prima missione. Chiede spiegazioni all'ingegnere del sistema elettrico, John Aaron, 24 anni, che pero' nel suo schermo vede solo caratteri alfanumerici indecifrabili invece della solita telemetria. Ma ha gia' visto questo problema in una simulazione ed esclama velocemente: “Flight, try S-C-E to AUX”. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 27 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 L'emergenza dura solo pochi secondi: da terra i tecnici aiutano gli astronauti a resettare il sistema che ha subito un “massive power failure”. Il Booster Guidance & Control System, replica dello stesso sistema di navigazione del LEM, ora in avaria, ha funto da sistema di backup, mentre il LEM viene ripristinato. In pratica il razzo, 36 secondi dopo il lancio, attraversando un sistema di nubi temporalesche, aveva creato elettricita' statica che si era scaricata attraverso il LEM verso la torre di controllo 2Km piu' sotto. Un secondo fulmine aveva colpito a 52 secondi dal lancio. Conrad, che e' un tipo particolare, dopo la missione Gemini 5 dove gli era mancata molto la musica, si e' portato un mangia-nastri con perlopiu' musica country, western e pop e durante il viaggio si gode il relax, infastidendo “leggermente” Bean e Gordon. Il target e' il vasto mare Ocean of Storm, dove giace il Surveyor 3, sul bordo di un cratere di 200m di diametro. Il problema e' trovarlo... a vista. Si era allenato a riconoscere la distribuzione dei crateri: sembravano il profilo di un pupazzo di neve. Arrivano nel presunto luogo di allunaggio e... vede centinaia di crateri in piu' di quello che si aspettava, ma nessun pupazzo di neve! Poi “There it is, son of a gun!”. Il LEM Intrepid alluna in posizione il 19 Novembre 1969, a meno di 10m dal bordo del cratere dove “dovrebbe” giacere il Surveyor (dai piccoli oblo'del LEM Conrad e Bean non hanno modo di verificare prima di scendere). Ogni due ore una debole stella in movimento appare all'orizzonte: e' il CM Yankee Clipper con Dick Gordon a bordo, in volo solitario per 38 ore. Alla prima orbita completata Gordon scruta il suolo: “Vedo l'Intrepid” dice con voce calma e poi urla “Vedo il Surveyor! Vedo il Surveyor!”. L'obiettivo primario della missione era riuscito. Gordon non poteva mettere piede sulla Luna... questa volta... ma era in lista per l'Apollo 18 (che sara' pero' cancellata dal presidente Richard Nixon poco tempo dopo, insieme alle Apollo 19 e 20). Pete Conrad e Alan Bean. Dopo alcune ore Pete Conrad si avvicina alla porta per scendere dalla scaletta. Sa bene che nessuno si ricordera' del terzo uomo sulla Luna, per cui non deve inventarsi niente di “storico” da dire. Ma ha qualcosa da dire, e una scommessa da vincere, con la nostra Oriana Fallaci... Il tutto era nato un po' di tempo prima quando Pete discuteva sul bordo di una piscina a Houston con la giornalista italiana. Lei era convinta che qualche burocrate a Washington DC avesse suggerito/imposto a Neil Armstrong la famosa frase “Questo e' un piccolo passo per un uomo, ma un balzo enorme per l'umanita'”. Conrad, conoscendo Neil da anni, aveva cercato di convincere Oriana del contrario. Ad un certo punto Pete sfida Oriana a scommettere che avrebbe detto quello che li' decidevano. “Non te lo permetteranno mai!”. Si stringono la mano sulla scommessa da “five-hundreds bucks” (500$). Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 28 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. 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Poi torna a prendere la telecamera per la TV, ma per alcuni secondi per sbaglio la tiene puntata verso il Sole e la danneggia irreparabilmente ...ma con Pete Conrad sulla Luna lo show e' garantito anche via radio... Pete inizia a guardare la sua check-list, in paginette plastificate, appiccicata al braccio sinistro. E inizia a ridacchiare... Dave Scott e Jim Irwin, il team di back up, gli avevano inserito foto di Playboy con la scritta geologicamente corretta: “Non dimenticare: descrivi le protuberanze...”. Conrad, per la verita', aveva anche fatto preparare un enorme berretto da baseball da mettere sopra al casco per vedere se qualcuno se ne sarebbe accorto mentre passava di fronte alla telecamera... ma alla fine non riusci‟ a nascondere l'enorme copricapo alla NASA che, ovviamente glielo confisco‟. La prima passeggiata lunare serve a settare diversi esperimenti fra cui il Apollo Lunar Surface Experiment Package (ALSEP): un sismometro, un magnetometro, uno sniffer per la tenue atmosfera, sensori di raggi cosmici, ecc.. Il Cratere Copernicus La seconda passeggiata, tredici ore dopo, ha invece come obiettivo il Surveyor 3. Ma la mattina dura una settimana sulla Luna (ovvero per una settimana il Sole si alza sull'orizzonte lentamente), per cui, in tempo lunare era passata solo mezzora... ma essndo le 6:30 (ora locale) del mattino le lunghe ombre si erano tramutate in ombre molto piu' corte e il paesaggio era nettamente piu' illuminato. Mentre migliorano l'andatura a saltelli, (“Lo sai come mi sento, Al? Hai mai visto quei documentari con le giraffe che corrono al rallentatore?”) i due hanno modo di riconoscere e raccogliere rocce chiare ejecta che poi saranno preziose per datare il cratere Copernicus, che si trova non molto lontano, a Nord-Est. Ora di fronte a loro c'e' il relitto del Surveyor, intatto dal 20 Aprile 1967 quando arrivo'. Si fermano per una pausa come da manuale. Ma non possono stare fermi, perche' hanno un piano da esguire in silenzio per non allertare Houston: Conrad e Bean hanno nascosto un timer a molla per la macchina fotografica, per farsi un autoscatto, e attendere la domanda quando qualcuno vedeva la foto su un settimanale: “E questa chi la ha fatta?”. Ma il timer era sepolto sotto tutte le rocce raccolte Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 29 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. 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Uno dei gruppi di ricerca sulla Terra trovera' batteri Streptococcus mitis vivi e vegeti nei pressi di una guarnizione della telecamera del Surveyor 3. Questi esseri viventi sono sopravissuti per anni in ambiente alieno, privo di aria, acqua e nutrienti, bombardati dai raggi cosmici e con temperature che possono variare da -170C di notte a +120C a mezzogiorno. I tre astronauti spenderanno 31 ore e mezza sul suolo lunare, 10 in piu' di Armstrong e Aldrin. Alla partenza dalla Luna, Pete confessera' ad Alan: “Se il motore [del LEM] non funziona, diventeremo un monumento permanente al programma spaziale...”. Passato il tempo delle missioni Apollo, Dick Gordon diverra' manager di societa' petrolifere, Alan Bean si dilettera' come pittore di scene delle missioni lunari, Pete Conrad partecipera' alla SkyLab 2, e rimarra' nel settore aero-spaziale per anni; morirà l'8 Luglio 1999 in un incidente motociclistico. Pete Conrad, il Surveyor3 e il LEM all'orizzonte Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 30 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Le missioni rimanenti sono state rischedulate da 14 a 17. La destinazione delle ultime tre missioni non era comunque ancora stata decisa ed esistono diverse testimonianze in proposito. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 32 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Bibliografia: Titolo: Failure is Not an Option Autore: Gene Kranz – former Flight Director, NASA Editore: Simon&Schuster http://www.amazon.com/Failure-Not-Option-Mission-Control/dp/0743200799 Titolo: A Man on the Moon Autore: Andrew Chaikin, introduzione di John Glenn Editore: Penguin Books http://www.amazon.com/Man-Moon-Andrew-Chaikin/dp/0140272011 Titolo: The Apollo Lunar Surface Journal – 3 DVD-ROM EDITION Autore: Eric Jones, Ken Glover Editore: Spacecraft Films www.spacecraftfilms.com http://www.spacecraftfilms.com/index.asp?PageAction=VIEWPROD&ProdID=31 Titolo: Voices from the Moon: Apollo Astronauts Describe Their Lunar Experiences Autore: Andrew Chaikin Editore: Viking Studio http://www.amazon.com/Voices-Moon-Astronauts-DescribeExperiences/dp/0670020788 http://www.alanbean.com/ http://www.penpal.ru/astro Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 33 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. 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Gli astronauti che salivano su questo razzo avevano sotto al sedere circa 1 milione 497 mila chili di cherosene e più di 92.000 Kg di idrogeno. Alla partenza ogni motore avrebbe bruciato 3.000 Kg di combustibile al secondo, per un totale di 15.000 Kg/sec. I primi momenti sono tra i più critici di tutta la missione e sono sotto la responsabilità diretta del “direttore di lancio” (Launch Director). Il direttore di lancio, che risiede al Kennedy Space Center, Cape Canaveral, Florida, ha una grande responsabilità: deve garantire l‟incolumità degli astronauti nei primissimi secondi ed il buon esito del decollo. In caso di qualunque inconveniente può decidere di annullare la missione. La responsabilità passa poi al direttore di volo (Flight Director), che risiede al Johnson Space Center a Houston. Il direttore di volo è a capo di tutti i controllori di volo, cioè le persone che in ogni istante controllano la telemetria di tutti i sistemi del razzo. La massa di dati da controllare contemporaneamente è gigantesca, e ancora oggi c‟è bisogno di un gran numero di persone. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 34 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 La moderna Flight control room dello space shuttle http://en.wikipedia.org/wiki/Mission_Control_Center_(NASA) Ma quando avveniva il passaggio di consegne? Se si ascoltano le vecchie registrazioni delle missioni apollo si sente sempre che ad un certo punto il direttore di lancio dichiara “the tower is cleared”, ovvero “la torre di servizio è superata”. La torre di servizio è quella struttura metallica che tiene il razzo ben fermo e verticale sulla rampa di lancio prima della partenza. Il Saturn V era un razzo enorme; per poter portare gli astronauti sulla luna aveva bisogno di un gran quantitativo di combustibile: il suo peso al decollo era di 2.900 tonnellate. Al momento della partenza i motori fornivano una spinta di 3.470 tonnellate. Nelle prime fasi la differenza tra il peso del mezzo e la spinta dei motori era piccola, per cui inizialmente il decollo era molto lento e da lontano il razzo poteva sembrare quasi immobile. In effetti era proprio così! Nel primo secondo dopo il decollo il razzo si alzava di solo un metro! Per superare la torre di servizio occorrevano fino a 15 secondi! I primi secondi erano interminabili: il Saturn V era molto vicino alla torre di servizio e doveva rimanere verticale per non andare a sbattere contro la LUT (Launch Umbelical Tower). Come faceva a stare verticale un bestione così? Semplice: 4 dei 5 motori erano montati su sospensioni cardaniche che permettevano di orientare il getto dei gas combusti e dunque la spinta. Il sistema automatico di guida si accorgeva in tempo reale di piccole deviazioni dalla verticale e compensava immediatamente inclinando i motori. La eventualità che potesse andare a sbattere era tutt‟altro che remota, tant‟è che in realtà il sistema di guida era programmato per inclinare subito il razzo leggermente dalla parte opposta rispetto alla torre di servizio Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 35 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Decollo del razzo Saturn V. Si può notare la leggera inclinazione dalla parte opposta rispetto alla torre di servizio. C‟era poi un altro grosso problema in questi primi 15 secondi: in caso di spegnimento di uno dei motori, i restanti 4 non avrebbero sorretto il mezzo. Come dice Cernan nel documentario Shadow of the moon: “It takes you 15 seconds to get past the tower. If you lose one engine, You’re coming back down. After that 15 seconds, if you lose one of those 5 engines, you have burned off enough fuel, you’re light enough where the four engines can sustain you.” Se qualcosa fosse andato storto in questi primi istanti il sistema in automatico avrebbe spento i motori, o in caso di impossibilità gli astronauti avrebbero usato il LES (Launch Escape System). Bisogna comunque sottolineare che nessuna missione Apollo ha mai dovuto usare tale sistema; la foto a sinistra è di un test di funzionamento. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 36 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Si potrebbe affermare che nonostante partisse storto ed andasse sulla luna nessun esemplare di Saturn V ha mai avuto durante le sue missioni la luna storta… Lo so è una battutaccia! Una sola volta si è reso necessario l‟utilizzo di questo sistema, nel lancio della navetta sovietica Soyuz T-10-1 il 26 Settembre 1983. Quando il Saturn V superava l'altezza della torre di servizio il direttore di Lancio dichiarava "Tower cleared" (cioè torre di servizio superata); la responsabilità passava dunque al “direttore di volo”. Il direttore di lancio poteva tirare un sospiro di sollievo e sapeva che una marea di cose che sarebbero potute andare storte erano fortunatamente filate lisce e che lui aveva fatto il suo dovere. Da quel momento il razzo non aveva più ostacoli attorno a sé. Il viaggio era finalmente iniziato e la missione passava sotto la responsabilità del JSC di Houston. Oggi con le missioni Shuttle la prima fase è meno delicata e pare che il controllo missione passi al direttore di volo la responsabilità nell‟istante T-0 (ovvero quello del decollo, ben prima del superamento della torre di servizio). Verner Von Braun posa vicino ai motori da 3470 tonnellate di spinta del Saturno V (4 visibili ed uno fuori campo) I primi 15 secondi... Quando passa il controllo al direttore di Volo http://endeavour88.altervista.org/Tesina.pdf http://it.wikipedia.org/wiki/F-1 Launch Escape System: http://en.wikipedia.org/wiki/Launch_escape_system http://en.wikipedia.org/wiki/Apollo_abort_modes http://forum.nasaspaceflight.com/index.php?topic=16228.60 ; http://history.nasa.gov/SP4206/contents.htm Fonte: http://www.criscaso.com/Testi/Astronautica/Tower%20cleared.htm Avviamento motori saturn V: http://www.criscaso.com/Testi/Astronautica/Avviamento%20F1.htm Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 37 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: APOLLO 13 [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 COSMo n.3 1/03/2011 di Ciro Sacchetti Di tutte le missioni Apollo, la n°13 è una di quelle missioni, oltre all’Apollo 11, che desta un certo interesse. L’incidente avvenuto a due giorni dal lancio che mise in serio pericolo i tre astronauti, e gli eventi che ne sono seguiti, sono ben presenti nella memoria comune, resi celebri anche grazie all’omonimo film di Ron Howard del 1995. L’opinione pubblica di allora però, stiamo parlando del 1970, era scarsamente interessata a questa missione, la vedeva come una operazione di routine. Il lancio aveva subito un calo di audience molto grosso, addirittura le reti non vollero nemmeno il collegamento in diretta con l’equipaggio in rotta verso la luna, anche alla NASA si respirava un’aria di rilassatezza, con due missioni portate a termine senza troppi intoppi, il programma si svolgeva regolarmente, anche troppo, ed è risaputo che quando le cose vanno troppo bene, le probabilità che qualcosa vada storto si alzano a dismisura, succederà appunto con l’Apollo 13. Nell’ottobre del 1969 il comandante precedentemente designato Alan Shepard deve essere sostituito per una otite che si è aggravata, viene perciò nominato James Lovell un veterano dello spazio, con al suo attivo le missioni Gemini 7, Gemini 12 e Apollo 8 (che per primo raggiunse l’orbita lunare). Come pilota del modulo di comando venne nominato Ken Mattingly, mentre l’incarico di pilota del LEM venne conferito a Fred Haise. Per tutti e due sarà la prima missione. Questo cambio, unito al fatto che nella cultura americana il 13 è portatore di sventura, non venne visto di buon auspicio da alcuni superstiziosi. Comandante dell’equipaggio di riserva sarà John Young; nel ruolo di pilota di riserva del modulo di comando viene scelto Jack Swigert e Charles Duke verrà nominato pilota di riserva del LEM. Col numero di serie “AS-508” i singoli stadi del razzo Saturno vengono consegnati tra Giugno e Luglio del 1969 al Kennedy Space Centre. Il modulo di comando con il numero di serie “CSM-109”, verrà battezzato “Odissey”, al LEM col numero “LM-7” verrà dato nome “Aquarius”. Il 15 Dicembre 1969 l‟Apollo 13 perfettamente assemblato, poté essere portato sulla Rampa 39-A. Il programma di volo prevedeva l‟allunaggio nei pressi dell‟altopiano di “Frà Mauro”, l‟installazione dell‟ALSEP (Apollo Lunar Surface Exsperiments Package) una serie di congegni destinati alla misurazione del campo magnetico e, delle onde sismiche, un riflettore laser, ed altro. Vi era inoltre in previsione l‟esperimento “Saturn-Crash”, che verrà portato a termine con successo anche se fu poco considerato visto l‟incidente che succederà di lì a poco. L‟esperimento consisteva nel far precipitare sulla superficie lunare il terzo stadio del Saturno. Dopo l‟estrazione del LEM venne riacceso il propulsore per dare una traiettoria di collisione con la Luna, la manovra riuscì perfettamente infatti, tre giorni dopo il terzo stadio (dal peso di 14 tonnellate alla velocità di 9000 Km/h.) precipitò a 120 chilometri dal sito di allunaggio dell‟Apollo 12, provocando un‟onda sismica che durò tre ore circa. Ma torniamo ai giorni che precedono l‟inizio della missione: il lancio era previsto per l‟11 Aprile 1970, il 6 Aprile si scopre che il pilota di riserva del modulo lunare Charles Duke era infetto dal morbillo; Ken Mattingly fu l‟unico a non risultare immune al contagio, così per evitare che Mattingly si ammalasse nel pieno dello svolgimento della missione, il 9 aprile, a soli due giorni dal lancio, venne resa nota la sostituzione con il pilota di riserva del modulo di comando Jack Swigert. Possiamo solo immaginare l‟umore e lo stato d‟animo di Mattingly e degli altri due Astronauti: per quanto siano freddi professionisti, a così poca distanza dal lancio dopo tante ore di simulatore passate insieme, il cambio di uno dei membri dell‟equipaggio crea non poche tensioni. Nonostante tutto, l‟11 Aprile, alle ore 19,13 (ora di Houston), il razzo Apollo 13 si stacca dalla rampa 39-A, gli spettatori accorsi assistono allo spettacolare decollo del Saturno che con un Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 38 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 fragore assordante inizia la sua corsa verso la Luna. Il volo inizialmente si svolge senza problemi, il distacco del primo stadio avviene secondo programma, ma qui qualcosa va storto, il motore centrale del secondo stadio si spegne 2 minuti e 7 secondi prima del dovuto(da successive indagini si scoprirà che il malfunzionamento fu dovuto all‟effetto pogo, oscillazione dell‟alimentazione di carburante al razzo che provoca forti oscillazioni di spinta). Lovel comunica l‟avvenuto e teso attende comunicazioni sul da farsi, da terra accortisi del problema rimediano aumentando di 34 secondi in più la propulsione dei quattro motori laterali e di 12 secondi in più, quella dell‟unico motore del terzo stadio. Entrano così in orbita 134.550 kilogrammi di veicolo, un primato. Dopo 1,5 orbite intorno alla terra, viene riacceso il motore del terzo stadio per mettere l‟Apollo 13 in rotta verso la Luna, qui Swigert compie l‟operazione di estrazione del LEM in modo perfetto, viene perciò avviato l‟esperimento “Saturn Crash”. Al controllo missione tutti sono soddisfatti, tutto sembra procedere nel migliore dei modi, anche il direttore di volo Gene Kranz si lascia andare all‟ottimismo, ma di lì a poco le cose cambieranno. Il 13 Aprile, a 55 ore e 55 minuti dal lancio e alla distanza di 321.860 Km. dalla terra, Houston chiede all‟equipaggio di effettuare un‟operazione di routine, rimescolare l‟ossigeno nei serbatoi per evitarne la stratificazione. All‟apertura dell‟alimentazione, i cavi che collegano il motore al miscelatore vanno in cortocircuito creando una scintilla Il fuoco che ne segue porta la pressione del serbatoio n°2 oltre il punto critico; fino a farlo esplodere! Nel Modulo di Comando, i tre Astronauti avvertono la forte esplosione, si pensa subito ad una avaria del sistema elettrico, Lovel raggiunta la strumentazione si accorge assieme agli altri che si sono accese svariate spie di allarme, la cosa è molto più grave di quello che immaginavano, Swigert allora comunica il drammatico annuncio “Ok Houston, we’ve had a problem here”; dal controllo missione viene chiesto di ripetere, Lovell ripete “Houston, abbiamo avuto un problema!”. A terra il torpore della routine va in frantumi riportando tutti alla drammatica realtà. Qualcosa di grave è successo, e nessuno ne capisce la causa, intanto dall‟Apollo comunicano di perdite di tensione sui pannelli di controllo A e B, le telemetrie indicano una perdita d‟ossigeno dal serbatoio n°2 , parlano di forti vibrazioni e di qualcosa che li spinge fuori rotta, ad un certo punto si accorgono dall‟oblò n°1 che hanno effettivamente una perdita d‟ossigeno e lo comunicano a terra. Al controllo missione per un attimo tutto si ferma, l‟angoscia ora si legge sul volto di tutti, Kranz chiede un quadro della situazione, gli addetti corrono da una console all‟altra raccogliendo dati preoccupanti, gli viene Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 39 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 comunicato che la perdita è nei serbatoi n°2 e n°1, nell‟esplosione è rimasto anch‟esso danneggiato, considerato che l‟ossigeno serve da propellente per le celle delle pile a combustibile, si pensa che la perdita avvenga all‟altezza delle valvole dei reagenti delle pile 1 e 3, si decide allora di chiuderle, ma purtroppo il tentativo fallisce e continua la fuoriuscita d‟ossigeno. Vengono emessi i primi comunicati stampa che parlano di un incidente occorso all‟Apollo 13 ormai in vista della Luna, poco altro viene detto anche perché poco si sapeva dell‟accaduto, l‟opinione pubblica intanto incomincia di nuovo ad interessarsi alla missione. A Houston la situazione richiede una decisione rapida, al modulo di comando restano solo 15 minuti di sopravvivenza, perciò si decide di trasferire l‟equipaggio nell‟Aquarius che è completamente rifornito non essendo ancora stato utilizzato. L‟attività sia a terra che sulla navicella è febbrile, bisogna trasferire tutti i controlli di navigazione sul LEM dal Modulo di Comando prima di spegnerlo, la check list prevedeva un tempo di tre ore per avviare il LEM, Lovel e Haise nell‟Aquarius avviano il computer di bordo in tutta fretta nel poco tempo rimasto prima che Swigert sull‟Odissey spenga tutto, da terra intanto viene controllato che tutti i dati di navigazione immessi nel LEM siano corretti. Con non poca fatica l‟Aquarius è funzionante ed è diventato una lancia di salvataggio. Dovrà sostenere la vita di tre uomini per quattro giorni, quando in realtà era predisposto ad ospitarne due persone per due giorni, si rende perciò necessario trovare il modo di far rientrare l‟equipaggio nel più breve tempo possibile. Viene deciso di far eseguire un passaggio intorno alla Luna e di riprendere la rotta verso la Terra utilizzando una traiettoria di ritorno libera; per fare ciò è però indispensabile rallentare l‟Apollo per l‟immissione in orbita Lunare. Da programma si sarebbe dovuto utilizzare il motore del Modulo di Servizio (SPS), i tecnici da terra però temono che nell‟esplosione si sia danneggiato, si decide perciò di usare il motore del LEM, non sarà cosa facile in quanto il LEM è stato progettato per scendere sulla Luna, non per correggere la traiettoria. Il quarto giorno, Lovell Accende il motore per 31 secondi compiendo l‟operazione di inserimento in orbita con successo e alle ore 01.21 l‟Apollo 13 scompare dietro il disco lunare spezzando il collegamento radio per più di 40 minuti tra i naufraghi e la Terra. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 40 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 L‟opinione pubblica (destata dai media su ciò che stava avvenendo) assiste, in numero crescente, a special e conferenze stampa, dove è evidente che i tre Astronauti stanno rischiando seriamente la vita, hanno una esigua possibilità di rientrare sani e salvi sulla terra. A Houston intanto è in corso un briefing, si evidenzia subito che il LEM a pieno funzionamento consuma 60 Ampere e l‟equipaggio rischia di rimanere senza corrente dopo 18 ore circa, quando invece ne servono più di 45 per avvicinarsi alla Terra, i tecnici non sanno cosa fare, si teme per la vita dell‟Equipaggio. Verrà deciso di portare il consumo di energia elettrica a poco più di 10 Ampere, che voleva dire spegnere: computer di bordo, radar e altro, sicuramente un brutto modo di navigare. Il quinto giorno in aggiunta a tutto quello sta succedendo da terra rilevano un angolo di rientro sbagliato che rischia di far rimbalzare la capsula all‟addensarsi dell‟atmosfera facendola rimbalzare come un sasso su uno stagno, Lovel e Haise devono perciò fare una accensione del motore del LEM per ben 4 minuti avendo a disposizione solo riferimenti visivi e nessun computer, in modo rocambolesco l‟accensione viene fatta con un buon esito. Il sesto giorno, il 16 Aprile alle ore 19.59 l‟apollo 13 supera il punto di equilibrio gravitazionale tra la Luna e la Terra, a bordo però le cose non vanno molto bene, Haise ha la febbre, probabilmente il freddo e la scarsità d‟acqua dovuta allo spegnimento delle celle a combustibile, hanno fatto insorgere in lui una infezione urinaria, in più come si temeva già tempo, il tasso di anidride carbonica si sta alzando fino al livello di guardia, il LEM mostra in questo frangente il limite a cui è stato portato nel mantenere in vita tre persone invece di due per molto più tempo di quello per cui era stato progettato. Gli unici filtri di ricambio sono quelli della Odissey di forma cubica mentre quelli dell‟Aquarius sono cilindrici. Dopo una stretta collaborazione tra tutte le ditte che avevano costruito il LEM, nell‟arduo tentativo di infilare “un piolo quadrato in un buco rotondo”, venne ideato un rudimentale apparato utilizzando solo materiali che avevano a bordo e che gli Astronauti riprodussero riportando i tassi di CO2 a livelli normali. Ma i problemi non sono finiti, la Terra si sta avvicinando e si avvicina anche il momento di ridare corrente all‟Odissey che è rimasto disattivato per quattro giorni. L‟energia da gestire è esigua e da terra nel simulatore Ken Mattigly (al quale non è mai venuto il Morbillo!) assieme all‟equipaggio di riserva hanno lavorato incessantemente per trovare la giusta sequenza di riavvio, verrà trasmessa a Swigert e l‟Odissey riprende a funzionare. Poco prima di abbandonare il LEM, viene distaccato il Modulo di servizio, ad una prima occhiata gli Astronauti rabbrividiscono, una intera fiancata è mancante, si teme che la forte esplosione possa aver intaccato anche lo scudo termico della capsula. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 41 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Il 17 Aprile tutto il mondo col fiato sospeso attende di sapere se gli Astronauti ce la faranno a tornare sani e salvi, molti Paesi offrono il proprio aiuto all‟America in questa circostanza, Papa Paolo VI° ha radunato i fedeli in preghiera a S.Pietro, intanto al controllo missione ci si prepara a sganciare il LEM che verrà fatto precipitare in un punto profondissimo dell‟Oceano indiano, alle 19.00 la Odissey comincia la sua ultima corsa verso l‟Oceano Pacifico, il silenzio radio di un veicolo al rientro in atmosfera è sempre durato non più di tre minuti e mezzo, questa volta però durerà quasi sette minuti facendo temere il peggio, ma la vista dei tre paracadute dispiegati e la voce di Lovell fanno tirare a tutti un sospiro di sollievo. Il mondo si accorge che andare sulla Luna non è uno scherzo e che solo l‟impegno e la volontà di un gruppo di persone ha permesso ai tre Astronauti dati ormai per spacciati, di rientrare sulla terra sani e salvi e i sette giorni di Apollo 13 verranno ricordati come un fallimento di enorme successo. Riferimenti: Wikipedia, alla voce “Apollo 13”. “La Luna”, di Piero Bianucci. Edizioni Giunti Corso di Astronomia/Astronautica 08/09 di Luigi Borghi (lez. 15) http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/SP-350/toc.html “Coelum” numero di Luglio 09. *Ringrazio: Leonardo Avella, Lamberto Dolce e Susanna Riccò, per l‟aiuto e il supporto. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 42 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 CURIOSITA’: -La missione Apollo 13 detiene tuttora il record di trasvolata con equipaggio umano, più lontana dalla terra avendo sorvolato il lato nascosto della Luna ad una distanza di 100 km. superiore a tutte le altre missioni. Ma non fu un caso, a causa dell‟eccentricità dell‟orbita lunare, la distanza tra la Luna e la Terra era maggiore di 100 Km. -Durante le riprese del Film “Apollo 13” di Ron Howard, per ricreare le condizioni di gravità zero, venne montato un set cinematografico e riprodotti parte del Modulo di Comando e parte del LEM su un Boeing 747 adibito all‟allenamento degli Astronauti (Vomit Comet), lanciandosi in picchiata da grandi altitudini, per alcuni secondi si otteneva l‟assenza di gravità. -Sempre nelle riprese del Film sopraccitato, quando i tre Astronauti salgono sulla portaerei “Iwo Jima” Tom Hanks che impersona James Lovell, stringe la mano al Comandante della nave che è impersonato dal vero James Lovell. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 43 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: Lunokhod (ЛУНОХОД) [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 COSMo n.4 1/03/2011 di Davide Borghi (ДAВИДЭ БОРГИ) Il programma spaziale sovietico, per ragioni legate alla guerra fredda, nei passati decenni e' passato un po' in sordina in Occidente. La colpa, se così la si vuol chiamare, e' probabilmente da ricercarsi sia dalla “nostra” parte (realpolitik?) sia “oltrecortina” (segretezza?). In entrambi i casi gli ostacoli sono comunque sorpassati da un paio di decenni. Ragion per cui mi sono riproposto di scrivere questo articolo, che copre un aspetto notevole della tecnologia sovietica: il rover Lunokhod. Si tratta infatti (v. figura), di fatto, di un sistema mobile (robotizzato) che ha solcato il suolo lunare negli stessi anni in cui gli americani (in carne ed ossa) calpestavano lo stesso suolo a poche centinaia di Km di distanza. Per vedere qualcosa di simile, in termini di automazione, in campo americano, bisogna andare avanti negli anni (decenni) al Mars Pathfinder, nel Luglio 1997! (Anche se, ovviamente, il ritardo di risposta dovuto alla distanza di Marte impone una notevole autonomia al rover marziano, perlopiù assente nel rover lunare.) In termini di distanza percorsa con guida semi-automatica remota, i due Lunokhod 1 e 2 hanno percorso una quantita' di Km maggiore degli attuali rover NASA Spirit e Opportunity, ed in meno tempo. Caliamoci negli anni dell'esplorazione lunare, in particolare il 1970, di cui proprio quest'anno ricorre il 40esimo anniversario. I sovietici stavano rincorrendo gli americani che avevano gia' messo a segno le missioni Apollo 11 e 12 con sbarco di 4 persone sulla Luna, ma avevano subito un brutto colpo con il, parziale, fallimento della Apollo 13. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 44 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 I sovietici invece, col Lander Lunare Luna 16, nel Settembre 1970 riportano sulla Terra 100g di campioni lunari. Parte dello stesso programma sono anche il Luna 17 e 21, mezzi di trasporto dei rover Lunokhod, che trattiamo in questo articolo, e anche l‟Orbiter Lunare Luna 19 (ancora oggi in orbita lunare), che nel Settembre 1971 scatta immagini lunari di cui solo pochissime sono state pubblicate, e il Lander Lunare Luna 20 che nel Febbraio 1972 riporta in Russia altri 30g di campioni lunari, seguito dal Luna 24 nel 1976 (l'ultimo a farlo). Gli scopi dei rover, dei lander e degli orbiter erano quindi diversi e complementari. Lunokhod, in russo Луноход (v. figura), significa Moonwalker, camminatore lunare. Si pronuncia in realta‟ Lunakhod con la “o” aperta, quasi una “a”, e la “kh” aspirata come nel toscano “casa”. Erano grossi rovers a otto ruote, progettati per durare diversi giorni lunari (ognuno di 27 giorni), analizzare la superficie lunare e scattare fotografie e panoramiche. Sono stati progettati alla NPO Lavochkin, anche conosciuta come Lavochkin Research & Production Association o ancora come LA (Lavochkin Association). L'azienda e' un pezzo di storia della cosmo-nautica (l'astro-nautica e' quella americana), e dei sistemi d'arma dell'aviazione sovietica. E' tuttora attiva nel preparare la sonda marziana Phobos Grunt (Фобос-Грунт ovvero suolo di Phobos) che verra' lanciata nel 2011 e che dovra' riportare a Terra campioni del satellite di Marte (il primo ritorno di suolo extraterrestre dal Luna 24 nel 1976). La Lavochkin viene fondata nel 1937 col nome di OKB-301, quale azienda per la progettazione di caccia militari con motore a pistoni. Viene poi riconvertita alla progettazione di missili e poi di sonde spaziali. Il progetto concettuale dei rovers inizia con la discussione del tipo di deambulazione: con cingoli, con ruote, a vite, a piedi, capriole, e altre propulsioni esotiche. Le informazioni sul suolo lunare riportate dalla missione Luna 9 nel 1966 permettono di stabilire che il suolo lunare e‟ abbastanza duro e ricoperto di un piccolo strato di polvere. Questo decide anche il tipo di deambulazione: le ruote. Il capo progetto, Alexander Leonovich Kemurdzhian, e' anche lui parte fondamentale della scienza e tecnologia sovietica. Il lavoro di Kemurdzhian è il tema di un bellissimo documentario del francese Jean Afanassieff, mandato in onda da Discovery Science negli Stati Uniti e da altre TV (fra cui la TV pubblica svedese) nel 2008: "Tank on the Moon". I francesi hanno infatti collaborato all'impresa sovietica fornendo alcune soluzioni tecnologiche come gli specchi laser. Nel documentario viene citato anche il seguente episodio: nel 1986, nei giorni concitati del disastro nucleare di Chernobyl, Kemurdzhian viene richiamato in servizio, assieme ad altri membri, alcuni pensionati, del suo team Lunokhod, per progettare un rover radiocomandato resistente alle radiazioni, che potesse avvicinarsi al reattore. Il Lunokhod originale, infatti, era riscaldato dalla radioattività di un isotopo del Polonio che aveva a bordo, e possedeva quindi un design intrinsecamente robusto alle radiazioni nucleari. Il progetto e la realizzazione vengono completati con successo in sole due settimane, viene messo in opera ed effettivamente risulta utile per rimuovere macerie e ripulire parte dell'edificio, per poi fermarsi a causa della dose di radiazione troppo elevata. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 45 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Prima della sua morte, avvenuta nel 2003 a San Pietroburgo, Kemurdzhian viene anche invitato al JPL in California per collaborare coi “colleghi” americani sulla tecnologia dei rovers. Lo scopo principale dei Lunokhod era la supervisione e la preparazione di siti lunari che potessero essere adatti allo sbarco umano. Originariamente era stato progettato per essere guidato da un cosmonauta, e viene modificato solo in seguito per essere guidato in remoto. Per la prova a Terra del prototipo, nel 1968 viene allestito un “lunodrom” nel villaggio segreto di Shkolnoye (Школьное) in Crimea. Copre un ettaro di terreno reso simile a quello che ci si aspettava di trovare nei siti di allunaggio, con 54 crateri di diametro fino a 16m. Vengono anche effettuati tests sulle pendici impervie del vulcano Tolbachik (parte della catena Kluchevskaya) nella penisola siberiana della Kamchatka. In tempi record il primo rover viene lanciato in segreto (come era la prassi ai tempi) il 19 Febbraio 1969. Pochi secondi dopo il lancio il razzo si disintegra. Questo fatto viene tenuto segreto ed e' venuto alla luce solo molti anni dopo. Il rover successivo viene quindi (anch'esso) chiamato Lunokhod 1 e caricato sulla sonda lunare Luna 17 e diverrà il primo robot controllato in remoto ad operare su un mondo alieno. Viene lanciato il 10 Novembre 1970 ed entra nell'orbita lunare cinque giorni dopo, per infine allunare il 17 Novembre nei limiti occidentali del Mare Imbrium. (Si noti che la traiettoria scelta e‟ a minima energia, o di Hohmann, al contrario di quelle scelte dagli americani, che impiegavano un paio di giorni in meno). Tre ore dopo il rover scende da una delle due rampe (v. panoramiche in questa pagina). Il robot e' equipaggiato con 8 motori elettrici indipendenti alloggiati in un grosso contenitore pressurizzato che forma la parte centrale del sistema. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 46 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Le parti che lavorano nel vuoto spinto lunare usano un lubrificante a base di fluoruro. Le ruote (di diametro 510mm) sono in titanio e acciaio inossidabile e la carreggiata e‟ di 1.600 mm. E' lungo quasi due metri per 840Kg di peso, ha due antenne, una conica e una direzionale, 4 telecamere, e speciali propaggini per tastare il suolo lunare per saggiarne la consistenza. Deve lavorare durante la fase diurna lunare fermandosi ogni tanto per ricaricare le batterie tramite gli enormi pannelli solari. Durante la lunga e fredda notte lunare il rover si riscalda con il sistema a radioisotopi basato sul Polonio-210 (potenza pari a 750W all‟inizio della missione e 360W alla fine). L'intero ciclo diurno + notturno dura un giorno lunare pari a circa 27 giorni terrestri. Ha anche uno spettrometro e un telescopio a raggi X, un rilevatore di raggi cosmici, e un sistema laser. Il sistema di controllo della velocità non e' il massimo: ha due velocità ovvero 1 o 2 Km/h. Il Lunokhod 1 copre 10.5 km in 322 giorni (v. figura nella pagina precedente) e ritorna a Terra 206 panoramiche ad alta risoluzione (due di esse sono riportate nella pagina precedente), oltre a innumerevoli riprese televisive. Lo spettrometro X viene usato 25 volte e il tastatore 500 volte. I rifrattori laser francesi (ce ne sono 14) fanno inizialmente il loro mestiere ma per qualche ragione (l'assetto sfavorevole?) smettono presto di “funzionare” (ma come causa scatenante tenderei ad escludere gli alieni...) per cui la locazione del Lunokhod 1 ha attualmente una incertezza di alcuni Km (circa 5). I sovietici riportano che anche dopo l'ultima fermata c'e' stato un ritorno del laser mandato da Terra, ma tale misura non viene pubblicata per cui in proposito non si ha certezza. Ad oggi il Jet Propulsion Laboratory americano sta ancora tentando di individuare una debole risposta dai 14 retroreflectors. Dopo il primo iniziale successo del Lunokhod 1, in URSS si lavora alla seconda missione, e, senza fortuna, al lancio dei vettori N1 per lo sbarco umano sulla Luna. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 47 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Nel frattempo la NASA porta a compimento le missioni Apollo 14, 15, 16 e 17 (Apollo 17 nel Dicembre 1972), portando altre otto persone sul nostro satellite. Il lanciatore Proton SL-12/D-1-e pone il Luna 21 col suo prezioso carico, il Lunokhod 2, in orbita terrestre di parcheggio e poi in transfer-orbit il 8 Gennaio 1973. Entra in orbita lunare il 12 Gennaio e scende al suolo tre giorni dopo, nel cratere Le Monnier al limite orientale del Mare Serenitatis, non lontano (180 Km) da Taurus Littrow, dove solo poche settimane prima erano sbarcati il geologo Eugene Cernan e il pilota Harrison Schmitt dell'Apollo 17. Gli obiettivi russi, oltre alla raccolta di immagini, includono la valutazione delle possibilità di compiere osservazioni astronomiche dalla Luna, lasciare specchi laser, osservare emissioni X solari, misurare il campo magnetico, e compiere esperimenti col suolo lunare. Il Mare Serenitatus e‟ molto interessante in termini geologici: si e‟ formato 3 miliardi di anni fa a causa di un impatto che provoca un enorme rilascio di materiale lavico che poi si solidifica rapidamente per formare uno strato compatto, spesso diversi Km al centro. Ciò dà luogo ad una concentrazione di massa (detta mascon o mass concentration) che causa una forte anomalia gravitazionale, che un anno e mezzo prima, aveva deviato l‟orbita di avvicinamento dell‟Apollo 15 di 75m. La sonda americana aveva infatti come target l‟altro lato, quello occidentale, dello stesso mare Serenitatis e quindi aveva risentito appieno dell‟anomalia. Appena sceso, il rover russo riprende il proprio lander Luna 21. Ha 3 telecamere TV che mandano a Terra immagini ad alta risoluzione, una ogni diversi secondi (3,2s o 5,7s o 10,9s quindi non si parlava di frames per second ma di seconds per frame). Inoltre vi sono 4 macchine fotografiche panoramiche. Viene controllato da un gruppo di 5 tecnici dalla stazione di Yevpatoria in Crimea. Questo centro e‟ stato poi abbandonato e purtroppo ora giace in stato di rovina (v. Figura). Si tratta della Stazione di Misura al Suolo numero 10 (NIP 10) vicino a Simferopol, che include, oltre al controllo missione, anche l‟area di test per un prototipo del rover e una antenna di 32m di diametro (come quella di Medicina) poi affiancata nel 1979 da un‟altra antenna da 70m. Il Lunokhod 2 se ne va in giro per le colline lunari per 4 mesi e 37Km (v. figura nella pagina precedente) stabilendo un record che ancora tiene (ma il rover Opportunity su Marte sta ancora procedendo dopo ben 6 anni e ha finora coperto 19Km). Raccoglie 86 panoramiche (due di esse sono riportate nella pagina precedente) e 80.000 immagini TV. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 48 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Purtroppo però, il 9 Maggio 1973, il rover slitta inavvertitamente in un cratere e i suoi pannelli solari si ricoprirono di polvere. Dopo vari tentativi per salvarlo, il 9 Giugno viene dichiarato perso e la missione finita. Le autorità sovietiche, durante una conferenza sull'esplorazione planetaria tenutasi a Mosca alla fine di Gennaio 1973, rivelano anche che uno scienziato americano aveva dato una foto della zona di allunaggio del Luna 21 ad un tecnico russo responsabile dei rover. Questa immagine fu utilizzata per pianificare la successiva missione Lunokhod. La posizione del Lunokhod 2, grazie al continuo monitoraggio, tramite i rifrattori laser francesi, e' tuttora conosciuta con accuratezza inferiore al metro. Una curiosita': il rover Lunokhod 2 e il lander Luna 21 sulla Luna sono stati venduti dalla Lavochkin Association all'imprenditore Richard Garriott (aka Lord British) per 68.500$ nel Dicembre 1993. Non si capisce se scherzando o seriamente, al momento dell'acquisto afferma che esiste, sì, un trattato internazionale che proibisce a qualunque governo di reclamare il possesso della Luna, ma siccome lui non è un governo, ora dichiara la Luna sua proprietà. Il quarto esemplare, il Lunokhod 3, viene costruito ma non volerà mai in quanto il programma viene abbandonato. Si trova ora al NPO Lavochkin Museum. La decisione di abbandonare il programma Lunokhod e‟ dovuta sì al successo delle missioni Apollo, ma anche all‟utilizzo dei vettori Proton esistenti per il lancio di satelliti geostazionari usati come ripetitori TV. Modelli di Lunokhod 1 e 2 si trovano al Musée de l'Air et de l'Espace e al Palais de le Découverte di Parigi, nonche' al USAF Museum di Cape Canaveral, Florida. L‟importanza della figura di Alexander Leonovich Kemurdzhian (si veda foto sotto, negli anni ‟90) nella progettazione e nel successo del progetto Lunokhod e‟ risultata evidente solo dopo la caduta dell‟Unione Sovietica. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 49 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 P.S.: questo articolo e‟ stato reso possibile anche grazie al materiale reso disponibile gentilmente da Edward Chistov, uno dei progettisti del Lunokhod, che sono fortunatamente riuscito a contattare direttamente. Edward ora sta partecipando alla progettazione della missione Phobos-Grunt con la capsula ospite cinese YH-1 (v. foto: Edward Chistov e‟ il primo da destra). Ha reso disponibile anche due documenti (ahimè in russo ma prontamente tradotti con Google Translate) prelevati dagli archivi della NPO Lavochkin, così come due foto originali qui riportate. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 50 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 51 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Links internet: http://science.discovery.com/videos/tank-on-the-moon-lunokhod.html http://www.youtube.com/watch?v=I6fCpYZZQpE&feature=related http://www.space.com/scienceastronomy/060327_mystery_monday.html http://www.mentallandscape.com/C_CatalogMoon.htm http://www.astronautix.com/craft/lunokhod.htm http://vsm.host.ru/ http://www.zarya.info/Diaries/Luna/Luna21.php http://vsm.host.ru/e_lunhod.htm http://www.planetology.ru/panoramas/lunokhod2.php?language=english http://www.springerlink.com/content/t87m6j67370j2845/ http://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Lunokhod_program http://www.zarya.info/Diaries/Luna/Luna17.php http://www.nasaimages.org/luna/servlet/detail/nasaNAS~20~20~120694~227396:Luna-21Lunokhod-2 http://www.daviddarling.info/encyclopedia/L/Lunokhod.html http://www.zyra.tv/lunokhod.htm http://www.mentallandscape.com/C_CatalogMoon.htm http://www.phaetongroup.com/lunokhod.php http://www.ast.cam.ac.uk/~ipswich/Miscellaneous/Lunokhod.htm http://www.russianspaceweb.com/phobos_grunt.html Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 52 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 53 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. 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Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 Sergei Pavlovich Korolev (Сергей Павлович Королёв) COSMo n.5 1/03/2011 di Davide Borghi Vorrei continuare con il filone sovietico (che non e' un grosso pezzo di pane moscovita...). Ma per farlo partiamo da quella che i russi chiamano la Grande Guerra Patriottica. Le Vergeltungswaffen-1 e 2, si muovevano a Mach 3, utilizzavano uno dei primi sistemi di navigazione inerziale automatici con giroscopi. Nelle parole di un giornalista americano (Edward Murrow), dopo la morte di 168 persone ad opera di una V-2 nel Novembre 1944, “la Scienza Tedesca ha ancora una volta dimostrato un ingegno maligno che non verra' scordato facilmente una volta che si dovra' stabilire il controllo delle strutture scientifiche e della ricerca tedesca”. Parole profetiche. Il 26 Aprile dell‟anno dopo Boris Chertok, ingegnere elettrico, dipendente della NII-1, l'agenzia missilistica sovietica, insieme a centinaia di colleghi e' alla ricerca dei segreti delle V-2 al seguito delle armate del generale Zhukov. Nella lista, solo nella zona di Berlino, figurano l'istituto Adlershof, la fabbrica Askania, lo stabilimento della Siemens, la fabbrica della Telefunken, ecc.. Le meraviglie tecnologiche che si celano in questi centri possono coprire il baratro che c'e' fra i piccoli e imprecisi razzi Katyuskas sovietici e le precise V-2. Stalin lo sa e vuole recuperare il gap. Negli stessi giorni, 700Km a Ovest, il colonnello Holger Toftoy della US Army, aveva ordini simili, con la sola differenza che la sua lista aveva solo due elementi: 100 razzi V-2 e 100 progettisti tedeschi. Il generale (e futuro presidente) Dwight “Ike” Eisenhower pone la questione in termini schietti: “il pensiero dei direttori scientifici di questo gruppo di tedeschi e' 25 anni avanti a noi.” John Galione, soldato semplice della 104esima Divisione di Montagna, segue da solo i binari di una ferrovia, portato da un odore terribile di morte, intuendo che potesse portare ad un campo di concentramento, percorre piu' di 100Km e arriva il 10 Aprile 1945 al campo di concentramento di Dora con l'annessa gigantesca fabbrica sotterranea di V-2 conosciuta come Mittelwerk. Diversi Km di tunnel nascondono catene di montaggio con migliaia di componenti e progetti. Ma si trova nella zona di occupazione sovietica, secondo gli accordi di Yalta. Quando Toftoy lo impara dice semplicemente “non toccate niente: sto arrivando”. Quando i sovietici occupano la zona, il 14 Luglio, il posto e' stato ripulito di oltre un centinaio di razzi e 360 tonnellate di altro materiale che ha gia' raggiunto i laboratori del White Sands Proving Ground in New Mexico. Perfino il sistema di illuminazione della caverna era stato rimosso. Ma non tutto e' perduto per i sovietici che comunque controllano l'area. Per ognuna delle 5789 V-2 prodotte a Mittelwerk sono morti 4 lavoratori forzati. E ora i sopravissuti collaborano volentieri con i russi. Viene alla luce un nuovo sistema giroscopico sfuggito agli americani e, nei 18 mesi seguenti, vari altri congegni e progetti anche dai villaggi vicini. La prima V-2 assemblata in fretta dai russi produce 27 tonnellate di spinta, contro una tonnellata scarsa del più grande razzo sovietico. Ogni dettaglio rivelava un segreto. I tedeschi usavano alcol invece di kerosene come propellente. E l'alcol faceva un doppio mestiere: agiva anche come refrigeratore della camera di combustione attraverso una serpentina. Gli ugelli di scarico erano stati accorciati e aperti, in modo controintuitivo, nella classica forma che oggi conosciamo bene. Ma una V-2 era fatta di 20 mila parti e portare a termine un reverse engineering completo e' un'altra storia. Nel 1946 sono gia' 6000 i tedeschi che avevano lavorato alle V-2, passati sul libro paga sovietico. Ma si tratta soprattutto di tecnici, mancano i direttori e le teste pensanti. Manca von Braun. Chertok da' perfino ordine di provare a rapirlo. Poi la svolta. Nella zona di occupazione sovietica vengono ritrovati i progetti completi del nuovo missile nazista: la A-10 da 100ton di spinta. Si tratta del missile a due stadi con lo scopo di colpire New York e Washington DC. Stalin ha trovato quel che cercava. L'era di Stalin e' comunque al tramonto: col “rapporto segreto” del 26 febbraio 1956 (ma la CIA impiega ben 6 settimane per avere la notizia) di Nikita Khruschev viene smascherato il cosiddetto “terrore staliniano 1929-53”, che ha fatto internare nei gulag, fra 18 milioni di altri, anche Sergei Korolev. Khruschev parla ad una platea di delegati che sa bene che 1000 dei loro 1500 predecessori dal XVII Congresso nel 1949 sono stati assassinati, ma nessuno applaude al discorso, in netto contrasto ai 5 minuti di applausi ai discorsi staliniani. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 56 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Korolev e' fra i 1.548.366 arrestati del 1938. Dopo decenni ricorda ancora ogni dettaglio. Viene prelevato nel mezzo della notte, interrogato a Lefortovo e deportato nel campo di lavoro siberiano delle miniere di Kolyma dove lavora con una mandibola fratturata nell'”interrogatorio” e ben presto perderà tutti i denti a causa della malnutrizione. La giornata di lavoro forzato inizia alle 4 di mattino, quasi tutto l'anno sotto zero. Un'altra vittima delle persecuzioni di Stalin e' l'esperto di propulsori Valentin Glushko, che addirittura testimonia contro Korolev in un interrogatorio e che, suo malgrado, diventera' il suo principale collaboratore. Korolev e Glushko sono “salvati” dall'invasione nazista che impone un bisogno immediato di ingegneri militari. Vengono cosi' entrambi spediti in un campo prigionieri di minima sicurezza (Sharaga) istituito da Beria e poi in Germania alla fine della guerra, alla ricerca dei segreti delle V-2. Il geniale Korolev e' un tipo rude e diretto, egoista, ambizioso e oltre modo combattivo. Sono famose le sue sfuriate e urla con minacce di deportazione in Siberia. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 57 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Gli americani continuano a sondare e sfidare le difese sovietiche. Sorprendenti sono le 156 sortite dei B-47 Stratojets iniziate nel 1956, declassificate solo nel 2001. Partono da Thule in Goenlandia e sorvolano la Siberia settentrionale per ricognizioni fotografiche. Questa politica aggressiva rientra nella strategia anti-sovietica di Curtis LeMay a capo del Strategic Air Command. E LeMay sta per avere un bombardiere ancora piu' efficace: il B-52 Stratofortress in grado di portare 35 tonnellate di ordigni termonucleari a 15000Km di distanza a 800Km/h. Questo per i russi significa una nuova forte vulnerabilita' ad un attacco diretto dal territorio degli Stati Uniti continentali. Da opporre i sovietici hanno i vecchi Tupolev Tu-4, una copia dei B-29 americani con una capacita' di soli 4500Km. I primi prototipi dei Mya Bison e Tu-95 Bison sono martoriati da incidenti e sono molto costosi. E' cosi' che Khruschev si convince che l'URSS non e' in grado di competere alla pari con l'aviazione americana e che deve trovare un modo altrettanto efficace, ma molto piu' economico, per raggiungere la parita' militare. Deve infatti liberare urgentemente miliardi di rubli per sostenere l'agricoltura: nel 1953 la produzione pro capite e' ai livelli del 1913. La missilistica sembra la soluzione. E' cosi' che la cittadina russa di Podlipki viene rinominata Kaliningrad (per sviare la CIA siccome esiste un'altra Kaliningrad molto piu' famosa) e adibita a centro di studi sui missili. Khruschev non e' l'ultimo arrivato in termini di missili: si tiene molto informato e porta sempre con se' suo figlio Sergei, che ora lavora in una Università americana e ha fornito molti riscontri. Prima di lui Beria, come Himmler per i nazisti, aveva dominato il programma missilistico nazionale. Ma solo nel 1948 Korolev si sente pronto per lanciare il primo missile con tecnologia sovietica: il R-1, derivato comunque dalla V-2. E' solo un punto di partenza e presto viene approntato il R-2 ma il primo lancio nel Ottobre 1950 fallisce, il secondo nel 1951 va 500Km nella direzione sbagliata e finalmente il terzo e' un successo. Il team di Korolev e' pronto a progettare il primo razzo completamente sovietico senza tecnologia nazista: il R-5, un razzo di 29 tonnellate, con un range di 1200Km e un carico atomico utile di 80Kton (6 volte Hiroshima). Viene testato con successo all'inizio del 1953, con tanto di esplosione nucleare nel Mare d'Aral. E' iniziata la corsa a missili nucleari sempre piu' potenti e precisi, che avrà come effetto collaterale, ahimè, inaspettato, la corsa allo spazio. Nel 1957 iniziano i test del R-7 a 5 motori che consumano 247 tonnellate di carburante in 4 minuti, mentre il R-5 ha un solo motore. Il primo lancio riuscito avviene il 21 Agosto 1957. Il missile puo' Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 58 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 arrivare a 4 volte la velocita' e 40 volte la distanza di una V-2. La missilistica sovietica ha raggiunto la piena maturita' ed e' la prima al mondo. Buona parte dei successi sono merito di Korolev, il cui nome rimane comunque un segreto ben custodito dal KGB fino a dopo la sua morte, per paura di un rapimento da parte della CIA. Questo in netto contrasto con la figura pubblica di von Braun negli Stati Uniti che presenta addirittura i parchi divertimenti di Walt Disney, nonostante la sua carriera come SS ai tempi del secondo conflitto mondiale rimarra' segreto militare fino al 1984, dopo la sua morte. Ma facciamo un passo indietro: Il R-7 ha un grosso problema in quanto la testata brucia completamente durante il rientro in atmosfera. Il tempo corre e Korolev deve consegnare il missile funzionante. Il 26 febbraio 1956 Khruschev compie una visita ai laboratori di Korolev. Ad un certo punto, alla fine della visita, ricorda Sergei Khruschev, vengono portati in un angolo dell'hangar e Korolev annuncia: “ed ora ho un ultimo progetto da mostrarvi” e mostra un oggetto bizzarro con lunghe antenne. Alle domande dei delegati del Comitato Centrale risponde che si tratta di un satellite. Lo scienziato riempie la pausa che ne segue con una appassionata introduzione al sogno di viaggiare nello spazio inaugurato dal russo Konstantin Tsiolkowsky nell'800. Ma ancora la sua audience non coglie. Allora accenna al fatto che gli americani stanno anch'essi provando a lanciare un satellite (che e' un po' un'esagerazione visto lo stato per certi versi pietoso della tecnologia missilistica yankee all'epoca) e che, con poche modifiche al R-7, potrebbe facilmente batterli sul tempo. Questo finalmente accende l'interesse dei burocrati che si assicurano comunque che questo non interferisca con lo sviluppo del ICBM con testata nucleare. Korolev ha l'OK per il suo satellite, che ha sempre sognato di realizzare. E non richiede il rientro in atmosfera che e' il punto debole dell'attuale configurazione... La propulsione del R-7 e' merito dell'odiato Glushko: il RD-107 (un'evoluzione del motore RD-110 del razzo R-5) con una singola turbo pompa che alimenta simultaneamente con propellente (kerosene) e comburente (ossigeno liquido) quattro camere di combustione. La spinta combinata delle 20 camere di combustione (4 per ognuno dei 5 propulsori) fornisce la spinta di 450 tonnellate di cui ha bisogno Korolev per fiondare una carica termonucleare di 5ton a 8000Km. Questo design risolve anche un altro problema: i russi non hanno mai progettato prima un sistema multi-stadio e temono problemi in proposito, mitigati da questo compromesso in cui i 4 razzi esterni si staccano e continua il razzo centrale in una configurazione di tipo “uno stadio e mezzo”. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 59 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 I primi tests di Glushko realizzano una spinta di 396ton che nel vuoto diventano 490ton, ma l'impulso specifico e' poco sotto le richieste: 239s invece di 243s. Rappresenta in pratica quante tonnellate di spinta sono prodotte per ogni tonnellata al secondo di carburante consumata. Nel frattempo il rapporto segreto di Khruschev inizia a provocare conseguenze nel blocco sovietico: le insurrezioni in Polonia (Poznan, Giugno 1956) e Ungheria (Budapest, Ottobre 1956) sono represse nel sangue. Tutti questi avvenimenti distraggono non poco l'attenzione di Khruschev che vede a rischio la sua stessa leadership, e l'attenzione del mondo, che e' attratta, negli stessi giorni dell'Ungheria, anche dall'intervento anglo-francese nel canale di Suez, coordinato con gli israeliani. Nel Luglio 1957 viene inaugurato il International Geophysical Year e sia URSS che USA dichiarano che lanceranno strumentazione in orbita. Entrambi in realta' cercano una scusa civile per testare i missili militari in sviluppo. Nel 1955 Korolev sceglie il sito, nel mezzo della steppa Kazaka, dove costruire la base di lancio: Tyura Tam rinominato Baikonur (Байконур) dal KGB e rimosso da ogni carta geografica ufficiale. Le condizioni di lavoro sono tremende e le soluzioni tecniche spesso spartane. Il capo dei tests e braccio destro di Korolev, Leonid Voskresenskiy, ad esempio ripara le perdite nella tubazioni dell'ossigeno liquido avvolgendoci il suo capello e pisciandoci sopra, il freddo del gas congela l'urina chiudendo la perdita. Nella primavera ed estate del 1957 i lanci falliti del R-7 si susseguono a causa delle vibrazioni (Pogo effect) o del sistema di lancio. Il 12 Luglio 1957 dopo l'ennesimo fallimento (il razzo esplode in volo) c'e' chi si chiede impaurito “cosa ci possono fare?”. Anche a Mosca l'aria non e' migliore: un generale dichiara sarcastico che se l'alcool sperperato come combustibile dei razzi fosse dato ai soldati dell'Armata Rossa, potrebbero vincere le battaglie in modo piu' efficiente. In piu', con la proposta del satellite spia, c'e' a Mosca chi controbatte che la societa' americana e' ridicolmente facile da spiare: il KGB sa tutto su von Braun mentre la CIA non sa nemmeno dell'esistenza di Korolev. Negli states le cose non vanno meglio e vengono trasmesse in TV le esplosioni al lancio dei razzi Thor e Atlas. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 60 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 La vita privata di Korolev e' ai minimi termini: divorzia da Ksenia e si sposa con Nina conosciuta sul lavoro, ma sua figlia teenager Natalia si rifiuta perfino di conoscere la seconda moglie. Korolev, classe 1907, ha un'infanzia solitaria coi nonni materni (la mamma studiava all'universita') a causa del divorzio dei genitori quando aveva tre anni. Nel 1913 la sua immaginazione vola con lo show del pilota russo Utochkin che si esibisce nel suo paese, Nezhin, dove nessuno aveva visto un aereo prima. Quando si trasferiscono ad Odessa aiuta alcune ore a settimane, di nascosto, un pilota di idrovolanti. Poi nel 1925 si iscrive all'Istituto Politecnico di Kiev, dove si e' diplomato anche Igor Sikorsky, il futuro progettista russo-americano di elicotteri. Poi a Mosca studia sotto il grande Andrei Tupolev. Si rivela un discreto progettista, non eccezionale, che però da' il meglio di sé nel circondarsi di talenti, come Friedrich Tsander e Mikhail Tikhonravov (che ha coniato il termine cosmonauta). Tsander morira' presto di tifo, ma Tikhonravov continuera' a collaborare a lungo con Korolev. Poi le purghe staliniane decapitano il suo gruppo di studio e pongono fine a tutto. Ma torniamo ai problemi del R-7: una volta risolto il lancio il 21 Agosto 1957 il missile compie tutto il percorso previsto fino in Kamchatka ma qui il razzo si disintegra al rientro in atmosfera ed e' quindi inservibile come ICBM. Il 7 Settembre un lancio analogo finisce nello stesso modo. Da qui l'intuizione di Korolev: convincere Khruschev a lanciare un satellite (che non richiede il rientro) in modo da prendere tempo per il ICBM e il rientro. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 61 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Gli americani intanto sorvolano spesso il territorio sovietico con gli U-2 e il 27 Agosto il pilota E.K. Jones, 14esimo sorvolo U-2 dell'URSS, fotografa (v. foto sopra) la rampa di lancio di Baikonur. Attraverso l'analisi dei 4Km di pellicola fotografica del volo U-2, la CIA viene così a sapere che i russi hanno già un ICBM in test mentre loro non hanno ancora un IRBM funzionante. Il Vanguard della USAF si beccherà il nomignolo di Flopnik e Kaputnik da parte della stampa americana. A Mosca Khruschev riesce ad avere ragione dell'opposizione interna al partito e viene a mancare così anche ogni ostacolo al lancio del primo satellite artificiale che viene denominato Prostreisy Sputnik (PS-1) (Спутник) ovvero Satellite Semplice. Il 2 Ottobre Korolev riceve un report del KGB che evidenzia, fra gli articoli che verranno presentati ad una conferenza il 6 Ottobre a Washington DC, anche un non meglio precisato report su un satellite americano. Korolev va nel panico: mancano diversi giorni al lancio e non vuole arrivare secondo. Si decide così di anticipare il lancio al 4 Ottobre! Si può immaginare il lavoro frenetico giorno e notte! Viene così portato, in configurazione orizzontale, ai petali che costituiscono la rampa di lancio, ivi viene posto in posizione verticale e in questo modo, appoggiandosi, chiude i petali. Il fatto che il missile venga preparato in orizzontale quando poi deve partire in verticale, rende necessario un ulteriore test diagnostico sulla rampa prima di riempirlo di propellente. L'intera procedura richiede parecchie ore e rende, fra l'altro, l'arma limitata a scopo di contrattacco (i missili americani per questo vengono allestiti e testati gia‟ in assetto verticale). Dopo diversi problemi dovuti a questa legnosa procedura, la freddissima mattina del 4 Ottobre a Tyura Tam si inizia a riversare le 253 tonnellate di kerosene e ossigeno liquido nell'enorme razzo sulla rampa. Il personale, in questi primi anni della corsa allo spazio, non indossa misure protettive. Dopo i primi casi orribili di torce umane verranno prese le dovute precauzioni. Alle 22:20 vengono accesi i giroscopi del sistema di guida inerziale INS che emettono un leggero ronzio. Si accende una spia di allarme del livello di uno dei serbatoi. Korolev da‟ l'OK a continuare. Alle 22:28 viene dato l'ordine: “Pusk”, Lancio! I motori si accendono e le connessioni elettriche si staccano: il razzo e' indipendente e si alza dapprima lentamente, in questo modo rilasciando i petali della rampa che si aprono. Dopo 10 secondi si accende un altro allarme dovuto al ritardo con cui un motore, lo stesso del serbatoio col livello basso, ha raggiunto la potenza massima. Dopo 116 secondi si staccano come previsto i 4 boosters laterali e a questo punto l'atmosfera a Tyura Tam si distende: ora ci sono meno cose che possono andare storte. 295.4 secondi dopo il lancio si spegne anche il motore principale: e' un intero secondo in anticipo. Spuntano i regoli calcolatori e vengono fatti calcoli freneticamente: il razzo va piu' lentamente ed e' piu' basso del previsto. Dopo altri 20 secondi i cilindri pneumatici separano il cono con il satellite, e un sistema a molla lo apre e lo lancia nel vuoto dello spazio. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 62 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 A 325.44s viene dato l'ultimo comando: aprire i riflettori del booster centrale. Korolev sa infatti che e' ben piu' facile vedere il razzo piuttosto che il satellite e ne vuole aumentare la luminosita' con pannelli riflettenti. Ma e' veramente in orbita? Ben presto arriva la conferma dalle stazioni nell'estremo oriente sovietico e infine dalla Kamchatka. Scoppiano i festeggiamenti fra risa liberatorie e danze. Pochi minuti dopo mezzanotte le stazioni di ricezione piu' occidentali, in Crimea, rilevano il segnale: BEEP, BEEP, BEEP. Lo Prostreisy Sputnik PS-1 ha completato la sua prima orbita. Negli Stati Uniti milioni di persone testimoniano di avere visto il satellite, ma in realta' quello che hanno visto e' molto probabilmente il booster centrale del R-7. In Occidente la sorpresa e' notevole, unita alla consapevolezza, errata, che ora i sovietici sarebbero stati in grado di piazzarci una testata nucleare. In realtà i problemi al rientro del R-7 ci sono ancora. Inoltre c'e' chi si mangia le mani: il razzo Jupiter C di Von Braun pochi giorni prima, il 20 Settembre, aveva volato per 5300Km nel Sud Atlantico con un apogeo a 1097Km a 25700Km/h; il suo quarto stadio, che avrebbe permesso l'immissione in orbita di un satellite, viene volutamente interdetto in quanto il governo voleva che fosse il Vanguard della Marina il primo razzo a portare in orbita un satellite, come previsto dagli accordi ufficiali. L'8 Novembre, dopo i due Sputnik, finalmente da Washington arriva la luce verde, e i finanziamenti, per il gruppo di von Braun per mettere in orbita il primo satellite, che verra' lanciato con successo in tempi record il 31 Gennaio con a bordo il satellite Explorer 1 che alloggia un trasmettitore e continuera' a trasmettere fino al 23 maggio 1958 fornendo importanti dati scientifici di temperatura, pressione, radiazione cosmica, micrometeoriti. In Unione Sovietica Khruschev ha altro a cui pensare: si e' convinto che e' in corso la preparazione di un colpo di stato e teme la crescente popolarità del generale Zhukov, eroe di guerra e Ministro della Difesa. Alla fine di Settembre decide quindi di rimuoverlo dalla carica, ma per farlo senza rischiare una rivolta dei militari, deve comunicarlo quando il generale non e' presente e preferibilmente non in grado di ribattere. L'occasione si presenta all'inizio di Ottobre: Zhukov e' invitato a Washington ma Khruschev propone che sia Gromyko ad andarci mentre il generale e' meglio che si rechi in Yugoslavia e in Albania per i preparativi del 40esimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre. Il 4 Ottobre quindi, mentre lo Sputnik e‟ pronto per il lancio, e Zhukov si trova su una lenta imbarcazione al largo di Tirana senza possibilita' di comunicare, Khruschev e' a Kiev a comunicare il cambio del ministro della difesa. Qualche giorno dopo la notizia verra' pubblicata in un trafiletto sull'ultima pagina della Pravda: il generale Georgy Konstantinovich Zhukov e' stato rimosso dai suoi incarichi. Quando Khruschev viene informato dello Sputnik si trova quindi in meeting a Kiev. Il figlio Sergei ricorda che qualcuno entra nella grande sala, sussurra al padre qualcosa, il quale si scusa e si assenta un attimo. Al ritorno Khruschev sfoggia un ampio sorriso, si siede e per alcuni minuti rimane a fissare le sua mani mentre ascolta del raccolto di barbabietole e delle riserve di carbone per l'inverno che incombe. Poi non resiste e chiede la parola: "Compagni, posso darvi una notizia molto Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 63 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 piacevole e importante. Korolev mi ha appena chiamato" e assumendo un tono riservato continua "E' uno dei nostri progettisti missilistici. Ricordatevi di non menzionare mai questo nome, e' una informazione riservata. Korolev mi ha detto che poche ore fa abbiamo lanciato un satellite artificiale". Alcuni sorridono educatamente ma i piu' sono perplessi senza sapere cosa farsene di questa notizia. Cosi' Khruschev aggiunge "Si tratta di un derivato dei missili intercontinentali". Ma la platea non si entusiasma e così, il figlio Sergei ricorda, il padre inizia a parlare di missili e di come possano cambiare l'equilibrio delle forze mondiali. La reazione fredda del Comitato Centrale aiuta a capire il titolo in prima pagina sulla Pravda il giorno dopo: "Preparativi per l'inverno" in netto contrasto coi titoli dei giornali occidentali (Le Figaro: Il Mito diventa Realta', New York Times: A Turning Point in Civilization) che acclamavano il successo dello Sputnik. Solo dopo qualche giorno diventa chiaro per tutti a Mosca la portata del successo raggiunto. Ma per Korolev non c'e' molto tempo per congratulazioni e festeggiamenti. Bisogna calcolare l'orbita del satellite e la sua vita in orbita. Lo Sputnik viaggia, in orbita bassa (LEO), a 25000Km/h, compiendo un orbita ogni 96 minuti con apogeo a 947Km e perigeo a 228Km. Il 5 Ottobre viene calcolata una vita orbitale di 2-3 mesi. Lo Sputnik rimarrà in orbita per 92 giorni. Si avvicinano i festeggiamenti del 40esimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre (nel calendario Giuliano, ma che nel nostro calendario Gregoriano e' avvenuta il 7 Novembre), e Khruschev cerca un colpo ad effetto per impressionare soprattutto i cinesi che stanno mettendo in dubbio la guida russa nel mondo comunista. Vuole qualcosa di piu' grande, migliore, piu' impressionante. Ma Korolev ha solo un razzo prototipo in costruzione a disposizione. Il geniale progettista ha l'idea di lanciare un essere vivente in orbita. Sa che i militari hanno gia' capsule di sopravvivenza con cui hanno lanciato cani in voli suborbitali e vuole utilizzarne una. In pochi secondi Khruschev fa l'idea sua e vuole il lancio prima dei festeggiamenti. Il 3 Novembre del 1957 lo Sputnik 2 porta in orbita la cagnetta Kudrjavka (erroneamente denominata "Laika", che era invece il nome convenzionale russo della razza). Si disintegrerà in atmosfera 4 mesi dopo. Kudrjavka era gia' morta molto prima del rientro forse a causa di una frattura al cranio provocata al momento del lancio o forse per il fallimento dello scudo termico e del sistema di raffreddamento. La morte quasi immediata di Kudrjavka e' tenuta segreta fino al crollo dell'URSS, ma negli ambienti spaziali russi suscita inizialmente forti dubbi sulla capacità dell'R-7 di portare un uomo nello spazio. Altri 10 cani verranno lanciati nello spazio dai sovietici. Sei sopravvivranno. Ma i militari sovietici non sono impressionati e puntano sul razzo R-16 (nome NATO: SS-7 Saddler) del rivale Glushko. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 64 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Negli Stati Uniti, invece, c'e' chi si impressiona, eccome: ci deve essere un errore nel posizionamento della virgola in quanto lo Sputnik 2, leggono, pesava oltre 500Kg, che arrivano a oltre 3 tonnellate considerando il casing del satellite. Puo' veramente ospitare una bomba H. Ma il R-16 non e' pronto come gli americani temono. 24 Ottobre 1960. Baikonur, URSS. E' in preparazione il primo test del razzo R-16. E' presente perfino il capo stesso di Korolev, Mitrofan Nedelin a capo delle Forze Strategiche. Ore 6:45: viene notato un problema, si arresta il conto alla rovescia, centinaia di ingegneri si avvicinano al razzo per apportare le necessarie correzioni. Un interruttore viene per errore lasciato nella posizione sbagliata. I tecnici che si avvicinano al razzo e per effettuare la diagnostica connettono le batterie del vettore. Qualcuno nota l'interruttore nella posizione sbagliata e lo resetta. Questo reset, unito al fatto che le batterie sono connesse, innesca il comando di accensione del secondo stadio del missile. All'innseco le telecamere al perimetro dell'area si accendono automaticamente e riprendono l'intera scena nella sua crudezza. Le persone vicino al razzo vengono incenerite all'istante. Poi s'innesca il primo stadio che esplode in una gigantesca palla di fuoco. I pochi sopravvissuti cercano di scappare ma rimangono bloccati dal recinto di sicurezza. I gas letali e la palla di fuoco fanno il resto. Muoiono probabilmente fra le 120 e le 150 persone fra cui lo stesso Nedelin. L'incidente (conosciuto come Nedelin Catastrophe) rimane segreto fino al 1989. Lo stesso Sakarov lo descriverà nel dettaglio. Ma la corsa allo spazio continua e i sovietici tengono la testa con il lancio di Yuri Gagarin il 12 Aprile del 1961. Ma gli americani hanno imparato a non sottovalutare più l'avversario. La tecnologia ha gia' raggiunto livelli di perfezionamento incredibili: i satelliti spia Corona americani dall'Agosto 1960 fotografano il suolo sovietico e lanciano il rullino in atmosfera dentro un'apposita capsula che viene paracadutata e recuperata (in volo!) da un aereo della US-Navy (C-119 modificato). Khruschev viene rimosso dal potere nel Ottobre 1964, e gli succede Brezhnev. Vivra' nella sua dacia fino alla morte. Suo figlio Sergei coronera' il sogno di suo padre e diventera' uno scienziato nel campo missilistico e poi, dopo il 1991, emigrerà negli Stati Uniti dove andrà ad insegnare alla Brown University di Providence, Rhode Island. Il 14 Gennaio 1966 dopo diversi problemi di salute, Korolev muore. Si puo' solo speculare cosa sarebbe stato il razzo lunare sovietico N-1 col pieno contributo di Korolev. Il suo ruolo, decisivo, nel programma spaziale sovietico, non viene rivelato se non dopo la sua morte. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 65 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Bibliografia: http://www.johngalione.com/timberwolf415b001.htm http://www.55srwa.org/MEMORY_LANE/06-0911_Pizzo_Operation.html http://www.russianspaceweb.com/r5.html http://en.wikipedia.org/wiki/R-7_Semyorka http://www.astronautix.com/engines/rd107.htm http://www.npoenergomash.ru/eng/engines/rd107/ http://www.alexanderpalace.org/aerialrussia/workmen.html http://area51specialprojects.com/genesis_u-2.html http://www.russianspaceweb.com/r16_disaster.html http://www.liveleak.com/view?i=7a1_1220200651 http://en.wikipedia.org/wiki/Sergei_Khrushchev http://books.google.it/books?id=3pSwHwAACAAJ&dq=red+moon+rising+brzezinski&source=gbs_book_other_versions http://www.amazon.com/Red-Moon-Rising-Sputnik-Rivalries/dp/080508147X http://www.thespacereview.com/article/973/1 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 66 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 Apollo 14: Le alture di Fra Mauro COSMo n. 8 1/03/2011 di Davide Borghi Quaranta anni fa, in questi giorni, andava in scena il quarto tentativo di sbarco sulla Luna. Dopo il quasi disastroso episodio dell'Apollo 13, seguono 9 mesi di modifiche e test prima di lanciare l'Apollo 14 il 31 Gennaio 1971, con a bordo Alan Shepard, Edgar Mitchell e Stuart Roosa. Il Command Module e' il Kitty Hawk mentre il Lunar Module l'Antares. Il comandante e' Shepard che, a 47 anni, diverrà l'uomo più anziano a camminare sulla Luna. Per lui si tratta di un trionfo personale: e' stato il primo americano a compiere un volo spaziale suborbitale il 5 Maggio 1961 (cioè mezzo secolo fa) sulla Mercury Freedom 7 lanciata da un razzo Redstone, tre settimane dopo Yuri Gagarin. Shepard e' uno degli Original Seven, i 7 astronauti delle missioni Mercury, che a posteriori si può dire abbiano volato con tutte le missioni abitate americane del XX secolo: Mercury, Gemini, Apollo, Space Shuttle (con John Glenn nella STS-95), ma Shepard e' l'unico dei sette ad aver camminato sulla Luna. Nella foto davanti alla Mercury, Shepard e' il terzo da sinistra. Glenn e Carpenter sono gli unici sopravissuti dei sette. Dopo i pioneristici tempi delle Mercury, Shepard, per ragioni mediche, viene tenuto a terra per ben 8 anni. Gli viene diagnosticata la sindrome di Meniere, un disturbo dell'orecchio interno che provoca perdita di equilibrio, vertigini, vomito. Non esiste cura all'epoca della diagnosi. Solo il 25% dei casi guarisce spontaneamente. Nella primavera del 1968 le sue condizioni sono peggiorate e si decide a provare una procedura sperimentale sottoponendosi ad intervento da parte del chirurgo William House (letteralmente il Dr. House...). L'intervento riesce. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 67 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Stu Roosa, rosso di capelli, nativo di Oklahoma City, e' un ex pilota militare. Nel 1955 e' assegnato al 510th Fighter Bomber Squadron a Langley, Virginia. Lo squadrone e' assegnato al training per l'impensabile: una guerra nucleare “full-scale” con l'Unione Sovietica. Il piano, all'epoca segreto militare, prevedeva di far volare i bombardieri F100 dalla Germania Ovest verso Mosca a 20 o 30m dal suolo per evitare i radar nemici. Al momento opportuno il pilota avrebbe eseguito una precisa manovra di cabrata, e sganciato l'ordigno nucleare, che avrebbe seguito una traiettoria balistica di 3Km. Per poi virare nella direzione opposta a tutta potenza. Gli aerei, non avevano abbastanza kerosene per tornare alla base (!), per cui Stu Roosa aveva ricevuto training per lanciarsi col paracadute sulla Bielorussia, sopravvivere con le razioni di emergenza e la sua pistola di ordinanza e incamminarsi verso Ovest! Viene poi selezionato come supporto per l'equipaggio dell'Apollo 9 e poi da Shepard come equipaggio primario dell'Apollo 13. Ma all'assegnazione di Shepard e del suo equipaggio alla terza missione lunare viene posto il veto da parte del quartier generale NASA e Shepard viene sostituito da Jim Lovell. Ma l'appuntamento con la Luna e' solo rimandato. Viene scelto, visto il suo training militare, come pilota solitario del Command Module dell'Apollo 13 e come Comandante della missione Apollo 20, poi cancellata nel 1970. Ed Mitchell e' invece un Ph.D. del MIT di Boston, ma cresciuto, fra il New Mexico e il Texas, da genitori di religione Battista praticata in modo fondamentalista, nelle chiese (stile predicatore che urla e agita la Bibbia nell'aria...). Mitchell, affascinato dalla psiche umana, si porta sulla Luna un profondo mistero sulla natura della coscienza umana che sfocerà in un segreto esperimento, di cui parleremo a breve. Apollo 14 sarà la prima missione esclusivamente dedicata all'esplorazione scientifica della Luna. L'equipaggio e' concentrato verso il successo della missione, che nelle parole di Roosa, verrà definita una full-up mission: tutti gli obiettivi raggiunti. Nel frattempo il conflitto in Vietnam e interno si acuisce. E' del 1970 lo sconfinamento in Cambogia delle truppe americane e l'uccisione di 4 dimostranti da parte della Guardia Nazionale alla Kent University. Il Saturn V accende i motori il 31 Gennaio 1971. La destinazione sono le alture di Fra Mauro, dal nome del cratere principale, intitolato al monaco geografo e cartografo italiano del XV secolo. Si trovano a Sud del Mare Imbrium e del cratere Copernicus, poco a Est della destinazione di Apollo 12 (Mare Nubium) ma diverse migliaia di metri piu‟ elevate. Erano gia' state destinazione, mancata, Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 68 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 dell'Apollo 13. Ma anche Apollo 14 non sembra iniziare nel migliore dei modi: appena lasciata l'orbita terrestre, il docking spaziale fra il Lunar Module e il Command Module fallisce per ben 5 tentativi consecutivi nel corso di due lunghe ore. Nessuno vuole menzionare quello che e' evidente: se il docking non avviene bisogna abortire la missione. Presto il terzo stadio del Saturn V, a cui e' attaccato il Command Module, rilascera' automaticamente nello spazio il combustibile extra, e sara' meglio trovarsi a distanza di sicurezza in quel momento. Shepard addirittura propone di mettersi le tute, depressurizzare la cabina e fare l'operazione letteralmente manualmente: con la forza delle braccia. Ma arriva una insperata idea da Houston. “Hey Stu, this is Geno”: e' Gene Cernan che propone di accendere i motore del Kitty Hawk per premere contro l'Antares. Finalmente al sesto tentativo Shepard annuncia “We got a hard dock”. Un'ora dopo il Kitty Hawk e l'Antares agganciati si staccano dal terzo stadio del Saturn V, che si schianta sulla Luna come da programma. Onde sismiche dell'impatto sono registrate dal sismomentro lasciato dall'Apollo 12 e ancora operativo. E' la notte (terrestre) successiva che Mitchell compie il suo esperimento ESP segreto (anche al resto dell'equipaggio, per non parlare di Mission Control a Houston). Circa 45 minuti dopo l'inizio del periodo di sonno ufficiale, Ed, nel suo sacco per dormire, accende una torcia, legge un numero selezionato in modo casuale e, con concentrazione intensa, pensa al simbolo corrispondente negli esperimenti ESP. Ripete la cosa ogni notte per alcuni minuti. Sulla Terra quattro uomini seduti in silenzio, d'accordo con Ed e sincronizzati temporalmente, tentano di visualizzare i simboli a cui Ed sta pensando. Inutile dire che l'esperimento fallisce. Se il pragmatico Stu Roosa fosse stato al corrente di cio', avrebbe avuto la prova della sua idea che i tre membri dell'equipaggio erano cio' che di piu' diverso si poteva mettere insieme. Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 69 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Il 5 Febbraio, in orbita lunare, sorge un altro problema: il computer di bordo riceve sporadicamente un segnale di “Abort” dall'Abort Button che ha evidentemente un falso contatto. Durante le 2 ore dell'orbita lunare, il giovane programmatore Don Eyles si mette all'opera al MIT a Boston e poi viene riprogrammato il onboard computer del LEM, per ignorare il pulsante. Ancora una volta a Terra hanno salvato la missione e il LEM inizia la discesa. Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 70 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Non passa nemmeno un'ora che si presenta l'ennesimo intoppo: il Landing Radar non ritorna segnale e il “C'mon radar” di Mitchell non viene ascoltato. Il LEM continua a scendere. Finalmente il radar inizia a dare segnale. Il LEM si gira e vedono il Cone Crater proprio dove doveva essere. Shepard commenta entusiasta: “Fat as a goose”. Antares alluna piu' vicino al target di ogni altra missione Apollo. Una volta sulla Luna Shepard confessa a Mitchell che radar o non radar, disubbidendo alla procedura, avrebbe continuato l'allunaggio manualmente. 5 ore e 30 minuti dopo l'allunaggio, Alan Shepard sbarca sulla superficie. Le prime parole sono semplicemente e genuinamente: “It's been a long way, but we're here”. Quattro minuti dopo Edgar Mitchell lo segue. Shepard si rivolge a Est, verso il Cone Crater, poi si prende qualche momento, alza lo sguardo e vede il pianeta Terra. Dopotutto sembra sia andata bene. Forse la full-up mission e' a portata di mano. Shepard alla vista della maestosita' di Fra Mauro e alla vista della Terra, piange. Stu Roosa e' in orbita intanto nella faccia nascosta della Luna, impegnato a smontare e tentare di riparare la camera ad alta risoluzione Hycon, malfunzionante. Alla fine la abbandona e si affida alla Hasselblad per fotografare almeno Descartes, sito in considerazione per Apollo 16. Dal punto di vista scientifico i geologi, prima dell'esame dei campioni di rocce dell'Apollo 11 e 12, erano divisi fra i “cold mooners”, e i “hot mooners”. I primi pensavano alla Luna come ad un pezzo di Terra, praticamente immutato da diversi miliardi di anni. I secondi, invece, vedono il nostro satellite come sito di attivo vulcanismo anche in tempi geologicamente recenti, formato per cattura gravitazionale o per accrescimento indipendente. Per non parlare degli scienziati che pensavano ai mari lunari come ad ex-oceani di acqua liquida. Poi i campioni di basalto del Mare della Tranquillita' mostrano l'assoluta assenza di acqua in passato o del suo effetto. La scoperta di isotopi radioattivi permette di datare il Mare a 3.65 miliardi di anni fa, ovvero ben un miliardo di anni dopo la formazione della Terra. Poi arrivano i campioni di Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 71 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 basalto dell'Apollo 12 dal Mare Nubium (Ocean of Storms) datati a 3.25 miliardi di anni fa, e diversi in composizione. Ma il basalto lunare, sostanzialmente diverso da quello terrestre, e la polvere lunare ricca di gocce vetrificate e tracce di raggi cosmici solari, lasciano aperte entrambe le interpretazioni cold e hot mooner. Per dipanare i dubbi bisogna avere campioni non solo degli scuri Maria ma anche delle brillanti Terrae. I mari lunari sono sicuramente piu' sicuri per l'allunaggio, e l'Antares si trova ad essere il primo LEM a posarsi sull'impervio terreno di una altura, la cui composizione era del tutto sconosciuta. Per la prima volta viene usato un cart meccanizzato (MET Modular Equipment Transporter), per trasportare l'equipaggiamento nelle lunghe passeggiate lunari. Nelle missioni successive verra' usato il Lunar Rover. Prima della missione Gene Cernan (Commander dell'equipaggio di backup dell'Apollo 14, con l'Apollo 10 e' arrivato a 14Km dalla superficie lunare e infine sara' Commander dell'Apollo 17) aveva preparato una presa in giro del logo di missione dell'Apollo 14 dove il Wile E. Coyote (Shepard) arriva sulla Luna solo per scoprire che e' stato anticipato dal Road Runner (Cernan). Cernan provvede poi ad appiccicare stickers del Road Runner un po' ovunque nel LEM Antares... e uno, con tanto di scritta “Beep Beep”, Shepard se lo ritrova anche sul MET, che verra' poi lasciato sulla Luna. Sabato 6 Febbraio Shepard e Mitchell escono per la seconda passeggiata lunare. L'obiettivo e' il Cone Crater del diametro di 350m, fare rilievi di campo magnetico, prelievo campioni e carotaggio Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 72 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. 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Durante la seconda passeggiata a Houston si accorgono con allarme che il battito cardiaco di Shepard, a causa della scalata del Cone Crater, e' pericolosamente elevato (150 battiti al minuto) e irregolare, per cui viene ordinato, per la prima volta, un riposo forzato. Ma prima del riposo Shepard, un assiduo giocatore di golf, si piazza di fronte alla telecamera ed esclama: “Nella mia mano sinistra ho un piccolo oggetto bianco che e' familiare a milioni di americani...” e nella mano destra ha il bastone usato per raccogliere campioni, dove all‟estremita‟ ha avvitato un genuino Ferro-6. Cerca di mettersi in posa per il colpo di golf, ma realizza presto che riesce a farlo solamente con una mano. Al primo colpo manca la palla, poi la colpisce, poi ne piazza un'altra e fa un colpo ancora migliore e annuncia: “Miles and Miles and Miles!”. Il primo colpo raggiunge i 180m, il secondo ben 365m. Lasciano sulla Luna anche un sismometro, un generatore nucleare al Plutonio, e un riflettore per i laser generati da Terra per misurare in modo Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 73 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 preciso la distanza Terra-Luna. E' tuttora operativo, essendo del tutto passivo. Siccome e' 3 volte piu' grande dei precedenti due (lasciati dall'Eagle della missione Apollo 11 e dal Lunokhod 1 sovietico nella missione Luna 17) viene prediletto nelle prime misurazioni laser effettuate da Terra. Fino al 1994 il 75% delle osservazioni viene effettuato sul riflettore dell'Apollo 15. Si veda la mappa per la locazione degli altri riflettori. In tutto sono nove ore e mezzo complessive di camminate sul suolo lunare per 45Kg di rocce lunari. 115Km sopra di loro Stu Roosa e' in attiva attesa in orbita, impegnato a fotografare la superficie. Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 74 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Il hard docking in orbita lunare con Stuart Roosa avviene senza alcun problema. Il LEM viene sganciato e va a schiantarsi sulla Luna in un punto predeterminato. Lo schianto viene ancora una volta registrato correttamente dai sismometri dell'Apollo 12 e da quelli appena posizionati. Il LEM si trova ora nell'Astronaut Hall of Fame, in Florida, presso il Kennedy Space Center. (vedi foto in basso) Il LRO (Lunar Recoinassance Orbiter) recentemente ha puntualmente fotografato, come per altre missioni lunari, l'impresa dell'Apollo 14 (foto in alto). Ma stavolta non solo e' possibile distinguere l'ombra del LEM, ma si vede chiaramente la presenza di una sorta di sentiero che collega il modulo lunare Antares al sito in cui gli astronauti hanno collocato le apparecchiature scientifiche della missione. Successive analisi delle rocce di Fra Mauro rivelano regolite di breccia, breccia frammentata, e diversi tipi di piroclasti, probabilmente generati dall‟impatto del meteorite che ha generato il Cone Crater 25 milioni di anni fa. L‟intera struttura di Fra Mauro e‟ invece probabilmente il risultato di accumula di ejecta (detriti) dal titanico impatto che ha formato il Mare Imbrium a Nord, circa 4.25 miliardi di anni fa. Le strutture irregolari di piroclasti campionate dagli astronauti di Apollo 14, risultano essere simili a quelle del cratere Fra Mauro, che da‟ il nome alle alture, e che si trova leggermente a sud del sito di sbarco. Per quanto riguarda l‟origine della Luna l‟analisi negli anni successivi dei campioni dai mari lunari e dalle alture ha permesso di avvalorare la tesi dei cold mooners che prevede un impatto gigante da parte di un corpo delle dimensioni di Marte (denominato Theia od Orpheus). Theia si sarebbe formato per accrescimento, ad esempio in un punto di Lagrange del sistema Terra-Sole. L‟impatto sarebbe stato con una angolatura di 45 gradi (un impatto diretto avrebbe distrutto il nostro pianeta). Circa meta‟ della massa (la parte piu‟ leggera) di Theia, assieme ad una parte considerevole di mantello terrestre, avrebbe formato il nostro satellite naturale. Prove in questo senso sono portate anche dagli isotopi di ossigeno nei campioni delle missioni Apollo, che sono presenti in percentuali molto simili a quelle del mantello terrestre, tradendo un‟origine comune. Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 75 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 3 -numero 1 1/03/2011 Fonti Bibliografiche e Ringraziamenti: - Smithsonian Air & Space Museum: http://www.nasm.si.edu/collections/imagery/apollo/as14/a14images.htm - Moonviews LLC: http://www.moonviews.com/archives/2009/06/lunar_orbiter_image_recovery_p_6.html - USGS: http://www.lpi.usra.edu/resources/mapcatalog/usgs/ http://vimeo.com/6284193 “A Man on the Moon” Andrew Chaikin ISBN 9780140272017 ”Spaceflight” Smithsonian Guides ISBN 9780028600406 “Voices from the Moon” Andrew Chaikin ISBN 9780670020782 Associazione Culturale“Il C.O.S.MO.”(Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 76 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Apollo 15: Hadley Delta COSMo n.9 di Ciro Sacchetti Il 2011 è di sicuro un anno che segna diversi anniversari, tra i più importanti vorrei ricordare i 150 anni dell'Unità d'Italia, i 10 anni dell'attacco alle torri gemelle (in settembre), i 50 anni dello storico volo di Gagarin e tra i tanti in Luglio, per essere più preciso il 26 sarà la volta dell'Apollo 15, missione che quest'anno compirà 40 anni e di cui mi accingo a parlare in questo articolo. Nona missione con equipaggio umano e quarta ad allunare, Apollo 15 da inizio alla prima di tre missioni che porteranno con sé molte novità, la più emblematica è indubbiamente il Lunar Rover, la piccola vettura che ha permesso agli astronauti di potersi spostare per lunghi tratti al fine di poter ampliare il raggio di esplorazione della Luna. Questa ed altre importanti innovazioni di cui parlerò più avanti, avranno termine con l'Apollo 17 missione che purtroppo sancirà la parola fine all'avventura dell'uomo sul suolo selenico. In una America scossa dalle notizie del conflitto in Vietnam e dai primi movimenti studenteschi, questa missione come le altre avvenute dopo la storica passeggiata di Armstrong e Aldrin (Apollo 11), è passata un po' in sordina nonostante le importanti innovazioni introdotte. L'equipaggio venne reso noto il 26 Marzo 1970, la NASA affidò il ruolo di comandante a David Randolph Scott non nuovo a missioni spaziali. Era già stato membro dell'equipaggio della Gemini 8 lanciata il 16 Gennaio del 1966, dove insieme a Neil Armstrong compirono con successo l'attracco tra due veicoli nello spazio, la missione terminò in anticipo a causa di un mal funzionamento di uno dei propulsori. Il 3 Marzo 1969 comanderà l' Apollo 9, seconda missione ad utilizzare il vettore Saturn V, dove fu testata la configurazione finale del veicolo Apollo e assieme agli Astronauti James McDivitt e Russell Schweickart (cognome dalla difficile pronuncia). Vennero effettuate simulazioni di “rendezvous” lunari in orbita terrestre per un totale di dieci giorni di permanenza da cui la NASA, ricaverà numerose informazioni utilissime per le missioni successive. Alfred Worden, venne chiamato a ricoprire il ruolo di Pilota del Modulo di Comando; nato a Jackhson (Michigan) diplomato alla Jackhson High School, conseguirà nel 1955 una laurea in Scienze Militari all'Accademia Militare degli Stati Uniti di West Point. Si arruola nell' US Air Force dove riceve l' addestramento al volo presso la Base di Moore (Texas). Dal marzo 1957 al Maggio 1961 presta servizio come Ufficiale agli armamenti e come pilota presso la 95a Fighter Interceptor Squadron alla Base di Andrews nota anche perchè li sono di stanza gli Air Force One (gli aerei del Presidente Americano). Farà seguito un Master in Ingegneria Aerospaziale e Ingegneria Strumentazionale ottenuto all'Università del Michigan nel 1963. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 77 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Al suo attivo annovera qualcosa come 4000 ore di volo di cui 2500 su Jet, e svariati diplomi come quello conseguito alla Empire test Pilot School a Farnborough in Inghilterra. Nell'Aprile 1966 entra a far parte dei 19 astronauti scelti dalla NASA e in occasione della missione Apollo 9, è membro dell'equipaggio di supporto, successivamente come equipaggio di riserva nel ruolo di pilota del modulo di comando dell'Apollo 12, ma nessuna esperienza diretta nello spazio. Anche James Irwin chiamato a far parte dell'Apollo 15 come Pilota del Modulo Lunare, al pari di Worden è alla sua prima esperienza nello spazio. Nato a Pittsburgh e arruolato nell'US Air Force come Pilota per voli sperimentali, si laurea quale Bachelor of Scienze presso la US Naval Accademy, successivamente conseguirà un Master in Ingegneria Aerospaziale e Ingegneria della Strumentazione presso l'Università del Michigan. Dopo il fatidico volo sulla Luna, folgorato da questa esperienza, il 31 Luglio 1972 lascia la NASA per diventare predicatore e ricercatore Biblico, svolgerà molte ricerche in Turchia sul monte Ararat volte alla scoperta dell'ubicazione dell'Arca di Noè senza coronare mai il suo intento, morirà d' infarto l'8 Agosto 1991. Tutti e 3 gli Astronauti erano membri dell'Aeronautica Militare Americana. L'equipaggio di riserva è composto da Richard Gordon nel ruolo di Comandante, che ha già volato sulla Gemini 11 ed è stato Pilota del Modulo di Comando dell'Apollo 12, Vance Brandt sarà il Pilota riserva del Modulo di Comando ed infine Harrison Schmitt come Pilota del Modulo Lunare. La normale procedura NASA prevedeva che l'equipaggio di riserva volasse sulla Luna alla terza missione successiva, la n°18, ma con i tagli che hanno cancellato in breve tempo alcune missioni la speranza divenne minima, l'unico a riuscirvi fu Schmitt che partecipò quale Scienziato-Astronauta nell'ultima missione Lunare, la 17. Nel Gennaio 1970, ancor prima che fosse reso noto l'equipaggio di Apollo 15, la NASA cancellerà la n°20 per rispettare i tagli imposti dal governo americano e nel settembre dello stesso anno vennero cancellate anche le missioni n°15 e n°19, le rimanenti missioni dalla 16 alla 18, vennero perciò rinumerate da 15 a 17 Le novità accennate pocanzi apportate a questa missione sono piuttosto rilevanti. Il modulo lunare (LM-10) per cominciare, era stato modificato nel sistema di sussistenza vitale migliorando ed aumentando la permanenza dell'equipaggio sul suolo lunare. Le tute spaziali subirono un vero e proprio aggiornamento sia nel sistema di sussistenza, permettendo attività extraveicolari di durata nettamente superiore alla missione precedente, che nella struttura stessa della tuta con un notevole incremento in termini di agilità. Arriviamo ora alla più importante delle novità di questa missione; il Lunar Rover. Le prime tre missioni dove lo sbarco ebbe successo, furono considerate un vero e proprio test di sperimentazione degli apparecchi e delle procedure di lancio, allunaggio e rientro sulla Terra, ma ora Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 78 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 si rendeva necessario una vera esplorazione scientifica, dove l'ostacolo più grande era la ridotta capacità degli Astronauti di spostarsi a piedi dal sito di allunaggio. Wernher Von Braun in alcuni articoli apparsi sulla rivista “Collier”, annunciava quello che doveva essere un salto di qualità delle missioni Apollo, l'esplorazione della Luna su larga scala. Fu infatti proprio lui a indicare la strada alla NASA per lo sviluppo di un veicolo atto a movimentare l'equipaggio su grandi distanze, capace inoltre di raccogliere materiale lunare in quantità elevate. Purtroppo il veicolo di Von Braun era troppo pesante ed ingombrante per essere la soluzione ottimale, inoltre alla NASA fin da prima del 1969 si erano formate due scuole di pensiero dove una parte riteneva che un mezzo volante fosse il sistema migliore per l'esplorazione di grandi spazi con una visuale elevata e non avendo nessun vincolo legato ai rilievi lunari, l'altra parte sosteneva che l'utilizzo di un mezzo aereo comportava troppi rischi per gli Astronauti, perciò un veicolo di movimentazione al suolo era la soluzione migliore. Vennero incaricate svariate industrie per lo sviluppo delle due teorie, il 23 maggio 1969 mentre l'equipaggio dell'apollo 10 stava rientrando sulla terra, la NASA annunciava di voler inviare sulla Luna un Rover ultraleggero presumibilmente con la missione Apollo 15. Con un contratto che ammontava a 19 milioni di dollari per la realizzazione di tre modelli di auto lunare, che diventeranno poi 40 milioni a progetto ultimato (a quel tempo non esistevano ecoincentivi), la Boeing Aerospace Group e la principale subappaltatrice Delco Eletronics Division della General Motors Corp. si aggiudicarono l'appalto per la costruzione del veicolo che porteranno a termine in appena 17 mesi. Alla fine ne verranno costruiti, tre unità per la missione Lunare, sette per l'addestramento a terra, più svariati componenti di ricambio e relative attrezzature. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 79 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Dal peso di 209 kilogrammi, lungo più o meno come una moderna nuova Cinquecento, a quei tempi per la sua forma particolare ricordava una “Dune Buggy” vettura molto in voga negli anni 70, era configurato per essere ripiegato più volte su se stesso permettendo il suo stivaggio su un lato del LEM per il viaggio sulla Luna. Le dimensioni raggiunte una volta impacchettato erano qualcosa di straordinario, David Scott sottolineo: “il volume dentro cui può essere richiuso è uno dei contenuti più interessanti di tutta la missione Apollo”. Il Rover poteva ospitare due autisti (Astronauti) con le loro ingombranti tute su sedili rivestiti in Nylon ed era capace di trasportare fino a 235 Kg. di materiale. Non era provvisto di volante ma bensì di una cloche simile a quella di un aeroplano, con la quale si comandava sia la marcia avanti e indietro che la sterzata (con una variazione del differenziale delle ruote come per i carri armati). Non potendo disporre di un motore a combustione convenzionale, la Luna è priva d'aria è perciò impossibile l'utilizzo di motori a scoppio, venne dotato di quattro motori elettrici posizionati uno su ogni ruota dal funzionamento indipendente, dalla potenza di un quarto di cavallo vapore cadauno alimentati da batterie chimiche da 36 volt argento-zinco non ricaricabili. Le ruote erano formate da una fitta rete di filo d'acciaio a forma di pneumatico con tasselli in titanio, studiata appunto per non insabbiarsi nella regolite del suolo Lunare, vennero inoltre concepite per affrontare oscillazioni fino a 35 centimetri. Altra caratteristica peculiare era una telecamera montata sulla parte anteriore del Lunar Rover, orientabile sia dagli Astronauti che dal controllo missione, ulteriore eccellenza di questo mezzo era un sofisticato computer in grado di memorizzare il percorso esatto effettuato dagli Astronauti, così da poterli ricondurre al LEM indicandogli la strada di ritorno. Antesignano dei moderni navigatori GPS, esso si orientava però mediante la memorizzazione della posizione delle stelle in base alla quale calcolava il punto nave. La missione definita di tipo “J” cioè ad intensa attività scientifica, si basava sull'esplorazione del sito nei pressi della Faglia di Hadley “Hadley Rille”, una zona lunare scelta per la sua particolare origine Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 80 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 geologica tra le più spettacolari e tra le più osservate dai telescopi amatoriali terrestri, dalla quale si spera di ottenere importanti informazioni attraverso l'analisi di campioni lunari, sull'origine della Luna e parallelamente anche della Terra. Posta a 748 km dall'equatore, lungo il bordo sud-orientale del Mare Imbrium (Mare delle Piogge), il ruscello Hadley è a ridosso della montagna omonima che raggiunge un'altezza di 4800 metri sul livello medio della pianura circostante. La faglia è una gola a forma di “V” larga all'incirca 1,5 chilometri e profonda intorno ai 400 metri e si snoda in un percorso tortuoso lungo circa 90 chilometri che la fa assomigliare ad un grande fiume in secca anche se per dimensione è più paragonabile ad un canyon. Visto lo scopo della missione, l'addestramento geologico degli Astronauti venne ampliato mutando l'aspetto di conquista della Luna delle prime tre missioni, in una vera e propria spedizione scientifica. L'undici Maggio 1971, le singole unità, Modulo Lunare “LM10” battezzato “Falcon” e il Modulo di Comando “CSM112” a cui venne assegnato il nome dell'imbarcazione dell'esploratore James Cook “Endeavour” che Americanizzato diventerà “Endeavor”, vennero perfettamente assemblate nell'imponente SaturnoV che qualche giorno dopo cominciò la sua lunga e lenta marcia che lo porterà fino alla rampa 39A. Il 26 Luglio 1971, alle 13:34 da Cape Canaveral, i cinque motori F1 del primo stadio vennero accesi e la missione ebbe inizio. L'ascesa e l'inserimento in orbita di parcheggio avvennero in 12 minuti, compiute due orbite venne riacceso il motore del terzo stadio per immettere il Saturno in rotta verso la Luna, l'estrazione del LEM dove sul lato esterno era stivato il Lunar Rover, venne effettuata senza intoppi. Saranno necessarie solo due manovre di correzione della rotta durante il viaggio. Giunti in orbita Lunare, Scott e Irwin prendono posto a bordo del LEM, Worden rimasto sull'Endeavor attenderà numerose orbite prima di rivedere i due compagni. Effettuato il distacco dal CSM cominciarono la lenta discesa verso la superficie Lunare, alle 13:34 ora di Houston del 30 Luglio 1971, il “Falcon” si posa dolcemente a 26° 4'54° di latitudine nord, 3° 39' 30° di longitudine est, a 300 metri circa dall'obbiettivo. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 81 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Indossate le tute i due Astronauti escono per una breve perlustrazione del sito, una “Stand-up EVA” o come la definivano gli stessi Astronauti una “Sightseeing Tour”, l'escursione extra veicolare durò soltanto 33 minuti e 7 secondi, rientrati nel Lem i due si concedono un meritato riposo. Al loro risveglio Irwin e Scott esclamarono “ the sleeping up here is really good ” (dormire quassù è veramente ottimo), era la prima volta che due Astronauti dormivano sul suolo Lunare senza indossare la tuta. I preparativi per l'EVA (Extra-Vehicular-Activity) durarono ben 4 ore, quando ebbero indossato le tute, uscirono dal Modulo Lunare e come prima attività gli Astronauti dispiegarono il Lunar Rover, operazione compiuta senza troppa fatica, fatto ciò Scott e Irwin salgono a bordo e partono. Il Rover poteva raggiungere una velocità di punta di 15 Km all'ora con un autonomia di percorrenza di oltre 90 Km , era capace di superare pendenze del 20% ma anche di spostamenti minimi di pochi centimetri, la prima sensazione provata era quella di guidare un fuoristrada in aperta campagna, ma a causa della bassa gravità e delle asperità, il Rover compiva balzi tali da non permettere di superare mai i 6 Km orari. L' EVA durò poco più di 6 ore, gli Astronauti testarono l'affidabilità e la tenuta del veicolo, mentre si dirigevano poi verso un punto marcante della faglia detto “gomito” qui venne montato l'ALSEP (Apollo-Lunar-Surface-Experiments-Package). Vennero effettuate operazioni di perforazione del suolo e prelievo di rocce lunari, dove vennero pronunciate le uniche parole in Italiano di tutta la missione; rinvenendo una roccia dalla particolare lucentezza, Scott esclamò: “mamma mai!!”. La giornata di lavoro volgeva al termine e i due Astronauti rimontati sulla loro auto fecero ritorno al LEM semplicemente seguendo le tracce a ritroso, posteggiano sotto casa, se casa il Modulo Lunare si può chiamare; ma tornare liberi anche se negli spazi angusti di un LEM, dopo tante ore passate in una ingombrante tuta diedero a Scott e Irwin un enorme sollievo. Dopo essersi riposati, un nuovo giorno di lavoro attende gli Astronauti, indossate le tute a bordo del Rover si diressero verso sud, ciò che videro era un panorama a dir poco impressionante, il monte Hadley si stagliava davanti a loro. Questa montagna la cui origine è da far risalire al periodo Imbriano (3,3 – 3,8 miliardi di anni fa), ha una forma quasi vulcanica tanto da farla assomigliare al Monte Fuji. Scott esperto di Geologia esclamò esterrefatto “E' la più grande montagna che abbia mai visto”. I due ne poterono perlustrare solo le aree di confine al margine col Mare Imbrium; salire più in alto era impossibile a causa della forte pendenza, ma l'area colpì gli Astronauti anche per la quasi totale mancanza di crateri sulle pendici il suolo procedeva come su una spiaggia, liscio e con poche asperità. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 82 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. 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Scott e Irwin incominciarono le attività di carotaggio e prelievo di rocce Lunari tra esse una catturò l'attenzione dei due Astronauti per la particolare ballezza, era una roccia di origine primordiale completamente cristallina. Irwin commentò: “Penso che abbiamo trovato ciò per cui siamo venuti” . Scott di rimando: “Che bellezza...”. Per la sue caratteristiche fu denominata “Genesis Rock”. Da terra i geologi della Nasa vedendo le immagini trasmesse dalla Luna erano a dir poco euforici, potevano interagire con gli Astronauti attraverso il controllo della telecamera posta sul Rover dandogli indicazioni sulle zone alle quali indirizzare le attività, inoltre Scott e Irwin sembravano instancabili, lavoravano per lungo tempo senza sosta, è dal controllo missione che devono frenarli. Non mancarono i momenti di paura, mentre si chinava a raccogliere un' oggetto, un piede in una piccola depressione fece cadere a terra Scott. Nella storia dell'esplorazione Lunare non era ancora accaduto che un Astronauta cadesse sul suolo Lunare, al controllo missione scende il gelo. Poi come se nulla fosse, con l'aiuto di Irwin Scott si rialza e i timori di un danno alla tuta spaziale sono fugati e a Houston ricominciarono a respirare. Di cadute ne capitarono altre ma ormai si era abituati, consapevoli che le tute erano piuttosto robuste. Con una permanenza sulla superficie Lunare di 7 ore e 12 minuti, anche il secondo giorno era terminato, il terzo giorno fu dedicato prevalentemente al prelievo di campioni geologici, utilizzando a lungo il perforatore finalmente con successo. Nei giorni passati aveva dato qualche grattacapo in quanto non scaricava il materiale grattato dalla punta ma lo comprimeva ai lati rendendo difficile la penetrazione oltre i 70 centimetri. Tra i vari esperimenti effettuati uno fu quello di lasciar cadere un martello e una piuma di falcone contemporaneamente. Esperimento coronato da successo, i due oggetti toccarono il suolo esattamente insieme come erano stati rilasciati confermando la teoria della “Caduta dei Gravi” di “Galileo”. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 83 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Ancor prima che la missione finisse, alla NASA si tiravano le somme, Apollo 15 era stato a quel momento un completo successo, il Lunar Rover aveva dato una vera svolta alla esplorazione della Luna, consentendo agli Astronauti la possibilità di spostarsi per lunghe distanze. Il lavoro sulla superficie della Luna portò Scott e Irwin a percorrere a bordo del Lunar Rover, più di 60 chilometri per un totale di 18 ore riportando a casa più di 78 Chilogrammi di rocce e campioni Lunari, ma oltre a tutto questo hanno regalato a tutti noi splendide immagini come non le avevamo viste mai. Curiosità: - Lo stemma della Missione in stoffa applicato alle tute spaziali era stato cucito in Italia da un Sarto Fiorentino. - Sulla Luna con Scott e Irwin, venne trasportata una bandierina Italiana, ritornati sulla Terra venne messa all'asta. Panoramica di un sito di sosta del rover Riferimenti: http://www.nasm.si.edu/?hp=he http://it.wikipedia.org/wiki/David_Scott http://it.wikipedia.org/wiki/Alfred_Worden http://it.wikipedia.org/wiki/James_Irwin http://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_15 - Breve Storia della Conquista dello Spazio di Daniele Bedini - Luna di Michael Light http://www.nasm.si.edu/collections/imagery/apollo/AS15/a15.htm Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 84 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Apollo XVI: le Alture di Descartes COSMo n. 13 di Davide Borghi Continuiamo la celebrazione dei quarant'anni delle missioni Apollo con il quinto e penultimo allunaggio, Apollo 16, che celebra l'anniversario ad Aprile. Il pilota del LEM, Charlie Duke, e' fra l'altro stato in Italia diverse volte: lo l‟ho incontrato a Bologna il 26 Ottobre 2010 e a Vicenza il 31 Marzo. Duke e' stato anche in sala controllo a Houston col ruolo chiave di CAPCOM, durante il primo allunaggio, con l'Apollo 11, come si vede bene nel film “Contact Light” [1] appena pubblicato da Paolo Attivissimo [14], con cui siamo in contatto, e membro onorario de Il COSMo. Oltre al tenente della US Air Force Charles Duke, l'equipaggio e' composto dal capitano della US Navy John Young (nella foto mentre salta senza difficolta' un metro dal suolo), gia' su Gemini 3, Gemini 10, e Apollo 10 [13] e da Thomas K. Mattingly, sfortunato componente della missione Apollo 13 per la quale era stato nominato ma sostituito a pochi giorni dal lancio; rimasto a terra, contribuì in maniera decisiva al salvataggio dell'equipaggio in volo. Pochi mesi prima della missione era stato deciso di ridurre ulteriormente il programma Apollo tagliando altre missioni pianificate. L'ultima missione programmata ad allunare era diventata la missione dell'Apollo 17, mentre le Apollo 18, 19, 20 erano state cancellate per ragioni di budget e politiche (quello che si doveva dimostrare era stato fatto, inutile prendersi altri rischi e costi), ed infine a causa del neonato programma Space Transportation System (meglio conosciuto come Space Shuttle). Improvvisamente la missione diviene quindi la penultima sulla Luna. Il 16 Aprile 1972 avviene il lancio dell'Apollo 16 a bordo del razzo Saturn V, modello SA-511. Tre giorni dopo il lancio, il computer di navigazione va in avaria e la determinazione della posizione deve essere eseguita con un classico e semplicissimo sestante [2] come secoli prima. Il sestante e' ora conservato al Smithsonian Air & Space Museum di Chantilly, Virginia, mezzora di auto a sud di Washington D.C., museo dove si trova anche il B29 Enola Gay, uno Shuttle, un BalckBird, un GPS e tanto altro (il museo come ogni Smithsonian e‟ ad ingresso rigorosamente gratuito). Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 85 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Il 20 Aprile 1972 alle ore 8:27 ora italiana, il LEM e il CM sono gia' staccati e volano in formazione stretta, ma per un problema ai motori che orientano il Main Motor del CM Orion, gli astronauti vengono lasciati in orbita attorno alla Luna per 15 orbite. Il problema viene descritto via radio a Houston da Mattingly. E‟ preso seriamente in considerazione l'annullamento dell'allunaggio. Il capo missione, il leggendario Gene Kranz (“Failure is not an option” [9]) percepisce nella voce di Mattingly il terrore che anche questa volta, dopo l'Apollo 13, non riesca a portare a termine la missione. L'ingegnere Larry Canin viene incaricato del problema da Kranz, al Mission Control a Houston. Larry e' un esperto del Thrust Vector Control e intuisce subito, gut feeling, che si tratta di un problema di circuito aperto (un filo staccato) da qualche parte. A Houston in laboratorio riescono a ricreare il problema e trovare un workaround. Il centro di controllo terrestre calcola che la deviazione dalla traiettoria e' ancora sotto controllo e quindi si decide di continuare la missione. Quando le due spacecraft rispuntano da dietro la Luna alla loro sedicesima orbita, gli viene comunicata la soluzione, e si scatena l'entusiasmo: lo sbarco a Descartes e' vicino! Il 21 Aprile 1972 alle ore 3:23 ora italiana il LM Orion dell'Apollo 16 compie l'allunnaggio nelle Descartes Highlands. Lo stesso giorno sulla Terra, la Rocketdyne si aggiudica, dopo una lunga e complessa gara d'appalto, il contratto per gli Space Shuttle Main Engines (SSME) del programma STS, che sarà il futuro della NASA. Il passato (la conquista della Luna), il presente (la penultima missione lunare) e il futuro (lo Space Shuttle) si intrecciano. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 86 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 L'allunaggio, per la prima ed unica volta, non viene trasmesso in diretta a causa della rottura del modulo trasmittente sul LM. Le immagini in diretta arriveranno solo dopo l'attivazione del trasmettitore del Lunar Rover. Viene presto preparato anche il pacchetto di esperimenti scientifici (foto sopra), il cosiddetto ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiments Package) [3] composto dai seguenti strumenti: un esperimento sismico passivo ed uno attivo (con esplosivo), un magnetometro fisso ed uno portatile, un esperimento di misurazione del flusso di calore, un rivelatore della radiazione cosmica, collettori per il vento solare, un transponder per misurare i campi di gravità, e infine un generatore a radioisotopi al Plutonio 238 [4] (Radioisotope Thermoelectric Generator o RTG, del tipo SNAP27) per fornire energia al tutto. Il Heat Experiment fallisce a causa dell'accidentale rottura del cavo col piede di Young, durante un movimento involontario. Ma tutti gli altri sono un grande successo: esperimenti progettati per durare un anno, funzioneranno per oltre 5 anni sulla Luna [7], grazie al generatore al Plutonio. Viene staccato il Lunar Rover dalla Bay I del Descent Stage, e inizia la procedura di dispiegamento dello stesso come fosse un passeggino da bambini. Una volta completata l'operazione gli astronauti salgono sul modello di fuoristrada lunare a batterie, gia' collaudato nella missione precedente. La caduta di Duke. Sono compiute tre passeggiate lunari EVA (Extra Vehicular Activities) con l'ausilio dei Rover, per un totale di 27Km percorsi. Le EVA sono molto faticose per Young e Duke: dura 7h 11' la prima, 7h 23' la seconda, 5h 40' la terza. Sono famose le immagini delle cadute di Duke [5] (v. link su YouTube allegato e fotogrammi allegati); in particolare quella in cui, caduto rovinosamente in avanti, tenta di rialzarsi per ben tre volte, con una mossa inventata sul posto, rischiando più volte di impattare col casco al suolo. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 87 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Altrettanto famosa la foto di un entusiasta Young che saluta la bandiera saltando un metro dal suolo. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 88 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Allegate ci sono anche le immagini [12] del cratere North Ray, profondo 70m, e che ha creato qualche apprensione a Houston, vista la vicinanza dei piedi degli astronauti al bordo del cratere. E le immagini della enorme House Rock, una roccia (circa 30m di lato di base e alta 15m) di colore scuro, dapprima identificata come basalto, ma poi riconosciuta come breccia da impatto [10]. Si tratta dell'ultima prova definitiva (e letteralmente grande come una casa) che il luogo non e' di origine vulcanica come si credeva ma di origine da impatto meteoritico, come gran parte della superficie lunare. La missione alle Alture di Descartes si rivelerà essere un grande passo nella comprensione della vera natura del suolo lunare, ovvero nel rivolgimento dell'ipotesi vulcanica a favore di quella del bombardamento cosmico. In totale sono raccolti 95,8 kg di rocce lunari. Come piccolo gesto di ringraziamento, un campione di roccia verrà regalato alla città di Nördlingen (ora si trova nel museo del cratere Ries a Nördlingen) in Germania, dove gli astronauti avevano eseguito diverse esercitazioni anni prima [15]. Il sito di sbarco su Descartes, non e' molto distante dal sito dell'Apollo 11, nel Mare della Tranquillita', ma e' molto piu' elevato: si trova a 7809m sui mari circostanti [11]. Si tratta dell'allunaggio nella zona piu' elevata di tutte le missioni Apollo. Duke lascia infine sulla Luna una foto Polaroid a colori della sua famiglia (v. foto) completa del cane. Una volta lasciato il suolo lunare, dopo che Young e Duke sono già passati al CM Casper, viene programmato di staccare il LM per farlo precipitare in maniera controllata sulla Luna. Ma qualcosa va storto e il LM e' fuori controllo. Orion verrà lasciato quindi a se stesso e precipiterà sul nostro satellite circa un anno dopo in un sito tuttora sconosciuto. Come per l'Apollo 15, viene anche rilasciato un piccolo satellite per la misurazione del vento solare e dei campi magnetici, satellite con traiettoria a perdere verso la superficie lunare. Come da programma Ken Mattingly compie una EVA di 1h 24' per recuperare diverse pellicole da un apposito contenitore posizionato all'esterno del CM. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 89 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Durante una EVA, l'anello di matrimonio di Ken Mattingly fluttua fuori dal CM nello spazio profondo [6]; Charlie Duke cerca di prenderlo ma lo manca di poco e lo da' per perso. Ma poi l'anello uscendo urta la parte posteriore del casco di Ken, e rimbalza verso il portellone aperto del CM rientrandoci dentro. Questo e altri aneddoti sono raccontati nel film edito da Charlie Duke “MoonWalker – The Apollo 16 Mission” [7]. Come anche l'emozione del padre di Duke, che era nato prima del volo dei fratelli Wrights, nel vedere suo figlio sulla Luna. Il 27 Aprile 1972 il CM ammara nell'Oceano Indiano, dopo aver sottoposto gli astronauti a 7,19g di decelerazione, un record per le missioni Apollo. Incredibilmente l'ammaraggio avviene a solo 1 miglio dal punto designato, in piena vista della portaerei USS Ticonderoga, che li raccoglierà in pochi minuti tramite un elicottero. Tre settimane dopo la partenza degli astronauti dalle Descartes Highlands, i sismometri lasciati sulla Luna registrano il piu' grande impatto meteritico sulla Luna mai registrato: le onde sismiche da esso generate permettono di stimare lo spessore della crosta a Descartes a 15Km di più della media lunare. Poche settimane dopo, il 26 Maggio 1972, Wernher von Braun annuncia il suo licenziamento dalla NASA, per passare alla Fairchild, dopo 27 anni di servizio sotto il governo; gli ultimi anni con la NASA li ha trascorsi a Washington D.C. solo per vedere frantumati i suoi progetti di continuare i lanci di Saturn V verso la Luna e poi verso Marte. Il 7 Luglio dello stesso anno, la North American Rockwell riceve dalla NASA il contratto NAS9-14000, del valore di 2,6 miliardi di dollari, per la realizzazione dell'orbiter dello Space Shuttle. Il Command Module “Casper” si trova tuttora, in buona compagnia con un Saturn V ed un esemplare del STS, al US Space & Rocket Center a Huntsville, centro di ricerca missilistica aperto al pubblico, nel mezzo della umida foresta nel Nord dell'Alabama. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 90 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Un aneddoto particolare e' quello del sogno avuto da Duke sei mesi prima della missione [10]. Dice di non ricordarsi spesso i propri sogni, ma di non riuscire a dimenticare questo, particolare, in cui vede se stesso sbarcare sulla Luna e accorgersi che ci sono tracce di un rover che portano lontano. Le segue e li portano ad un rover identico al suo, con due persone a bordo, morte, che, alzando il visore, si rivelano essere proprio loro due: Duke e Young. Presi dei campioni e riportati a Terra per le analisi, si rivelano essere vecchi di 100 mila anni. Dell‟incontro del 31 Marzo 2012 a Vicenza con Charlie Duke ci occupiamo in un apposito articolo, mentre di quello a Bologna il 26 Ottobre 2010 [8] conservo alcune altre note che qua riporto. Duke inizia la conferenza ricordando il suo amico, collega e direttore dell'intero Apollo Program (dal 1969) Rocco Petrone, di chiare origini italiane, ma americano di nascita. Petrone e' il primo direttore Apollo non di origine tedesca. Continua accennando alle ragioni del taglio delle missioni Apollo oltre la 17 (v. sopra) e alle possibilità di estrazione di Elio 3 sulla Luna, citando anche l'attuale interesse in tal senso da parte di Schmitt dell'Apollo 17. A domande dirette, focalizzate sul suo personale profondo interesse alla spiritualità cristiana, risponde che non crede alla sua esperienza lunare come a qualcosa di spirituale: semplicemente faceva il suo mestiere, da tecnico, e cercava di farlo nel modo migliore. Non aveva tempo di pensare ad altro. Dice di avere approfondito il proprio lato religioso solo dopo che la moglie si era avvicinata al suicidio nel '74, fatto che lo ho ha portato a ritrovare l'equilibrio nel suo lavoro e una dimensione umana. Si diverte a riguardare in video le sue diverse e famose cadute (v. sopra) sul suolo lunare. Una addirittura all'indietro, sul backpack di sopravvivenza. Nel video si sente qualche secondo di silenzio, di panico, poi ci si rende conto che e' andata liscia. A Houston questa esuberanza non l'hanno presa bene e Duke si e' beccato qualche rimprovero. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 91 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 -numero 2 1/6/2012 Cerca di far capire ad una audience molto giovane (la conferenza faceva crediti universitari...) la tecnologia molto limitata e ingombrante (64Kbyte stanno a 64Gbyte come le Apollo stanno all'iPad) e le condizioni estreme (35°C di temperatura all'arrivo, 150°C 72h dopo, alla partenza, a causa dell'alzarsi del Sole sull'orizzonte). Poi la sensazione, quella di sentirsi a casa, nonostante il pianeta alieno, la polvere che sporca e si insinua dappertutto, una volta rientrati nel LM, e infine l'odore del suolo lunare: quello di polvere da sparo (ma che odore ha la polvere da sparo? Un odore forse più familiare agli americani...). Ricorda quando Kennedy disse “We will go to the moon and come back safely”: lui era in Germania e ci rise sopra: “non ci andremo mai...”. Non poteva immaginare che ne sarebbe stato parte. Gli viene fatta un'ultima domanda: e se non si fosse acceso l'unico motore del LM alla ripartenza? In tal caso, risponde, c'erano procedure di risparmio energetico da mettere in atto per riuscire a sopravvivere il più possibile, ...attendendo finché a qualcuno non fosse venuta una buona idea! Bibliografia: [1] http://contactlightmovie.blogspot.com/ [2] http://www.nasm.si.edu/collections/artifact.cfm?id=A19770205000 [3] http://en.wikipedia.org/wiki/Apollo_Lunar_Surface_Experiments_Package [4] http://en.wikipedia.org/wiki/Radioisotope_thermoelectric_generator [5] http://www.youtube.com/watch?v=MU0Rgpdujzo [6] http://whizzospace.com/moonwalker/moonwalker.htm [7] http://www.charlieduke.net/video.htm [8] http://tranquillitybase.wordpress.com/2010/10/26/dotty-e-charlie-duke-a-bologna/ [9] “Failure is Not an Option”, Gene Kranz, Simon & Schuster [10] “A Man on the Moon”, Andrew Chaikin, Penguin Books [11] “SpaceFlight”, Neal-Lewis-Winter, Smithsonian Guides – Nat'l Air & Space Museum Washington DC [12] http://apod.nasa.gov/apod/ap000319.html [13] http://www.penpal.ru/astro/Apollo16.shtml [14] http://it.paperblog.com/due-appuntamenti-lunari-a-tradate-e-lucerna-615239/ [15] http://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_16 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 92 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | Charlie Duke – Varese – 31/3/2012 1/12/2012 di L. Avella, D. Borghi, C. Sacchetti Un grande successo di pubblico per un'altra visita dell'astronauta Charlie Duke, decimo uomo sulla Luna. L'occasione e' stata l‟inaugurazione della mostra “Esplorando”, sabato 31 Marzo a Villa Recalcati a Varese. La cornice quella di una bellissima villa settecentesca, non lontana dal centro di Varese. Charlie Duke esordisce notando che fra le innumerevoli commemorazioni della missione Apollo 16 a cui ha partecipato, questa e' la più inusuale e particolare, proprio a poche settimane dal suo 40esimo anniversario. Dopo una cerimonia iniziale, alla presenza dei cadetti (Duke e' un Generale in pensione della US Air Force), nel salone centrale, sotto un lampadario di cristalli, e' stato scoperta una riproduzione fedele del Command Module “Casper” dell'Apollo 16, preparata dal gruppo FOAM13 (Fondazione Osservatorio Astronomico di Tradate Messier 13). Come nota a margine si può dire, per chi fosse curioso sul nome FOAM13, che il Gruppo Astronomico Tradatese nasce nel 1973, dopo l'ultima Missione dell'Apollo 17 avvenuta il 17 Dicembre 1972. Nell'anno successivo dal Radiotelescopio di Arecibo, invia per la prima volta nella storia dell'uomo, un radio messaggio verso Messier M13 nella Costellazione di Ercole, un Ammasso Globulare di decine di migliaia di stelle, dove si immagina ci sia maggiore probabilità che una vita intelligente possa decifrare il messaggio. La prima decisione stabilita del neonato Gruppo Astronomico Tradatese fu di adottare come sigla proprio questo avvenimento. La mostra antistante il CM Casper, ripercorre la storia delle missioni lunari ed espone anche un notevole pezzo di Luna (si vedano foto seguenti) portato dalle missioni Apollo. La sera Charlie Duke tiene una conferenza al Teatro Apollonio. Una bella e inusuale occasione per ricordare le missioni Apollo, e la 16 in particolare, nel suo 40esimo anniversario. In un itinerario che attraversa varie sale della bellissima villa, si possono apprezzare modelli in scala di vari componenti e moduli dei razzi vettori Apollo nonché un esemplare in scala del razzo Sovietico N1 affiancato ad un Saturno V, che per quanto simili in ciò per cui erano stati concepiti, si caratterizzano per le differenze tecnologiche più che evidenti tra i due. Nella stessa sala viene proiettato in loop il filmato “Contact Light”; i diciotto minuti finali di allunaggio dell'Apollo 11, interamente rimasterizzato e montato dal giornalista Paolo Attivissimo, in cui le sequenze della discesa del LEM riprese dalla telecamera di bordo con l'audio originale delle trasmissioni tra gli Astronauti e il controllo missione, sono in sincrono con le immagini di ciò che avveniva in quegli istanti nella sala controllo; e nel ruolo di “Capcom” troviamo proprio Charlie Duke. La mostra prosegue con l'esposizione di tute lunari appartenute a Duke, reperti originali dell'epoca come il volume del piano di volo Apollo, pannelli di strumentazione in uso alle console della sala controllo missione di allora, e tanto altro messo a disposizione da collezionisti che presenti alla mostra, si prestano più che volentieri nel descrivere i loro pezzi. Tra i reperti veramente singolari, come gli stemmi delle missioni Apollo, o monete commemorative, spicca lo schizzo di un ipotetico veicolo spaziale disegnato da Werner Von Braun, verosimilmente durante il periodo in cui ha prestato servizio presso la base nazista di Peenemunde durante la seconda guerra mondiale. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 93 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. 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Qui è possibile osservare una carrellata di primati Sovietici nella corsa allo spazio; dallo Sputnik alle stazioni spaziali Soyouz fino alla Mir, passando attraverso il volo della piccola Laika, la gloriosa impresa di Gagarin, la tragedia di Komarov, fino alle prime sonde lunari che cederanno il passo alle missioni umane Statunitensi. Nelle pagine successive un reportage fotografico della mostra. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 94 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 95 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 96 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 99 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Bibliografia: http://www.charlieduke.net/ http://vimeo.com/39640603 http://www.youtube.com/watch?v=-46YcGwCZB4 http://www.foam13.it/ http://www.foam13.it/ASTRONAUTICA/ESPLORANDO.htm http://en.wikipedia.org/wiki/Charles_Duke Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 101 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | Neil Armstrong (1930 - 2012) COSMo n.15 1/12/2012 di Davide Borghi Neil Armstrong, “First Man”, come recita la sua bibliografia ufficiale, sara‟ per sempre ricordato come il primo uomo a mettere piede sulla Luna. Questo lui lo accettava, ma c‟erano altri aspetto dell‟uomo, che lo caratterizzavano: come ad esempio i suoi duelli aerei e le sue missioni sui ponti di Toko-Ri in Corea del Nord durante la Guerra di Corea, di cui andava molto orgoglioso, o le sue lezioni di Aerospace Enginnering alla University of Cincinnati in Ohio. Si‟, appunto, Ohio, “The Birthplace of Aviation Pioneers” come recita il suo motto stampato dal 2001 su ogni targa automoblistica dello stato. Di Dayton, Ohio, sono Orville e Wilbur Wright, gli inventori dell‟aereo come lo conosciamo, i primi a rendersi conto che il segreto era nel controllo delle superfici alari. Come recitano diversi cartelli di benvenuto ben visibili appena arrivati all‟aeroporto di Dayton (assieme ad advertisement per il reclutamento di piloti in remoto di UAV di cui Dayton e‟ sede), dall‟Ohio vengono ben 24 astronauti NASA, fra cui John Glenn, il primo americano ad orbitare attorno alla Terra, Jim Lovell, il comandante di Apollo 13 famoso per la frase “Houston, we‟ve had a problem”, e appunto anche Neil Armstrong. Dal 2002 e‟ anche sul retro dei quarti di dollaro commemorativi dei 50 stati dell‟Unione. Armstrong e‟ morto questa estate, il 25 Agosto 2012, all‟eta‟ di 82 anni, a causa di complicazioni cardiache durante un‟operazione di bypass al cuore. Nasce a Wapakoneta, Ohio, il 5 Agosto 1930, da Viola e Stephen Armstrong, lei profondamente devota alla Chiesa di San Paolo riformata, lui dipendente del Dipartimento di Stato, che costringe la famiglia a 16 traslochi in 14 anni. La famiglia Armstrong e‟ invece presbiteriana da tre secoli, da prima dello sbarco in America dalla Scozia, fra il 1736 e il 1743, dieci generazioni prima di Neil. Gia‟ da bambino lo portano a vedere le gare di aerei (allora molto in voga). Neil fa il suo primo volo all‟eta‟ di 6 anni (cosa non ovvia nel 1936…) su un Ford Tri-Motor, e prende il brevetto di volo all‟eta‟ di 16, prima di avere la patente automobilistica o un diploma di scuola superiore. Il 29 Luglio 1947 all'aeroporto di Wapakoneta, il suo amico Frederick Carl Lange, 20 anni, veterano della Seconda Guerra Mondiale, si schianta contro una linea elettrica e muore: Neil e' testimone del lato oscuro del volo. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 102 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Va poi a studiare Ingegneria Aeronautica alla Purdue University nel vicino stato dell‟Indiana. Nel 1950, a vent‟anni, viene mandato in Corea come aviatore. La prima missione e‟ del 29 Agosto 1951, e gia‟ il 3 Settembre, nemmeno una settimana dopo, nella sua settima missione, l'aereo di Neil Armstrong si schianta, e lui si salva eiettandosi. Il 16 Settembre, la portaerei Essex, su cui Neil si trova, subisce il piu' grave disastro della Guerra di Corea: un F2H Banshee sbaglia l'atterraggio (non abbassa il gancio di coda - tailhook) e si schianta contro altri aerei parcheggiati: 4 persone muoiono bruciate vive, in 7 si buttano in mare di cui 3 muoiono bruciati dal kerosene, 8 aerei sono ridotti in cenere. Nel 1952 torna a studiare per poi prendere la laurea. Immediatamente viene assunto dalla NACA (Nat‟l Advisory Committee for Aeronautics che poi diventera‟ NASA) come ingegnere e poi pilota collaudatore, con cui in pochi anni avra‟ modo di testare piu‟ di 200 prototipi di aerei a reazione, a motore, razzi, alianti, elicotteri. E‟ basato prima al Lewis Reasearch Center a Cleveland, Ohio e poi al High Speed Flight Reasearch Center a Edwards, California, dove compie piu‟ di 900 voli sperimentali. A Edwards lavora anche il pilota collaudatore della NASA Bruce Peterson, il cui spettacolare, non fatale, incidente del 1967, ispira la serie televisiva “L‟Uomo da Sei Milioni di Dollari”. Domenica 28 Gennaio 1962, i coniugi Neil e Janet Armstrong perdono la figlia di soli due anni, Karen Anne. Gia‟ da un‟altra domenica, quella del 4 Giugno 1961, si erano accorti che la bimba aveva un problema nel controllare gli occhi. Poi Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 103 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 aveva iniziato ad avere difficolta‟ nel parlare. I raggi X mostrano un tumore maligno nel cervello. Karen ben presto non riesce piu‟ a camminare, nemmeno a stare seduta, ma non si lamenta mai. Va attraverso cicli di radioterapia che la fanno temporaneamente migliorare e re-impara a sgattonare. Il giorno della sua morte, Neil e‟ in trasferta di lavoro in Florida. E‟ il loro sesto anniversario di matrimonio. Janet rimane molto scossa per il resto della sua vita e probabilmente anche Neil ma non lo da‟ a vedere. Molti suoi stretti colleghi non sanno nemmeno che ha mai avuto una figlia. Armstrong cerca di tenere lontana l‟emotivita‟, come sempre fara‟ durante tutta la sua vita. Pochi mesi dopo, sempre nel 1962, e‟ fra i nove scelti dalla NASA per la seconda classe di astronauti (la prima, la First Class, erano i Mercury Seven del 1959, si veda il bellissimo film “The Right Stuff”, “Uomini Veri” in italiano). Armstrong aveva gia‟ accarezzato lo spazio vuoto quando, alla fine del 1961, compie una delle prime escursioni al confine dello spazio a bordo di un aereo: arriva a 30Km di altezza dove la pressione e‟ solo l‟1% di quella al livello del mare, prima di Chuck Yeager e del suo F104 (episodio citato, appunto, nel film “Uomini Veri”). Il suo contributo e‟ fondamentale il 3 Marzo 1966 durante la missione Gemini VIII, quando con David Scott si agganciano al modulo Agena in orbita terrestre, ma immediatamente dopo, il sistema composto dai due moduli inizia a carambolare in modo incontrollato nello spazio, in modo sempre piu‟ veloce (fino a 1 giro al secondo!). Solo la freddezza di Neil riesce a farli sganciare dall‟Agena, riprendere il controllo della situazione e fare un ammarraggio di emergenza nell‟Oceano Pacifico sottostante. Si verra‟ poi a sapere che il problema era causato da un ugello orientabile bloccato. Armstrong si salvera‟ all‟ultimo secondo dalla morte altre volte fra cui il documentato schianto di un prototipo di LEM con motore a getto, in test di volo in atmosfera. Ma e‟ ovviamente la missione Apollo 11 che lo porta alla ribalta del grande pubblico (e non potrebbe essere piu‟ grande perche‟ l‟audience dello sbarco sulla Luna era praticamente tutto il mondo). Il 4 Gennaio 1969 Neil Armstrong, Buzz Aldrin, Mike Collins vengono chiamati nell'ufficio di Deke Slayton per essere nominati equipaggio dell'Apollo 11, Deke gli comunica anche che l'Apollo 11 potrebbe essere il primo tentativo di sbarco sulla Luna (altre possibilita' erano Apollo 12 o 13 o, se i sovietici fossero stati sul punto di fare loro lo sbarco, l'Apollo 10). Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 104 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Nel Marzo dello stesso anno, in un meeting presieduto da Deke Slayton, Bob Gilruth, George low, Chris Kraft, si decide che Neil Armstrong sara' il primo a scendere sulla Luna. Durante il volo di andata di Apollo 11, il sangue freddo di Neil salva la missione ancora una volta quando, domenica 20 Luglio 1969, alle ore 22:10 ora Italiana, un LED giallo di allarme si accende sul LEM. “Non mi sarei fatto intimidire da una luce gialla di un computer” ricorda Neil. Senza nessuna inflessione nella voce (come documentato nel documentario Contact Light di Paolo Attivissimo), Armstrong comunica "Program Alarm. It's a 1202", dopo 15 secondi da Houston: "We're GO on that alarm"; il problema era un overload del computer di bordo progettato al MIT per gestire il calcolo dell'assetto. L'allarme ricomparira' due volte nei successivi 4 minuti e sara' solo un fastidio per Armstrong che e' invece concentrato su cio' che vede fuori dal finestrino, e non tollera distrazioni. Alle 22:14 (tempo missione 4d:06h:43':15s) Neil Armstrong, per sorvolare un enorme cratere delle dimensioni di uno stadio contornato da enormi massi, prende i comandi manuali e taglia fuori il computer; e' a 500 piedi di altezza a 8m/s. Neil ha sempre affermato che se c‟era una buona possibilita‟ di fare l„allunaggio, avrebbe proceduto. Il suo terrore era che da Houston ordinassero l‟abort della missione basato su informazioni parziali o sbagliate. Solo lui, il comandante, riteneva di essere nella posizione di decidere. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 105 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 106 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Dopo l‟allunaggio, alle 22:17‟:40”, Neil e Buzz sono obbligati da protocollo a prendersi alcune ore di riposo e poi aprono il portello del LEM alle ore 4:56‟:15” ora italiana del 21 Luglio: Armstrong e (20 minuti dopo) Aldrin sbarcano sulla Luna. Armstrong, appena sbarcato pronuncia la famosa frase: "That's one small step for [a] man … one giant leap for mankind"; Neil tira un anello che mette in funzione una telecamera automatica da un milione di dollari realizzata dalla Westinghouse del peso di soli 3Kg (le telecamere alla fine degli anni „60 pesavano oltre 200Kg). Dopo essere rimasti sulla Luna per 21h 36m, camminatovi per 2h 31m, con un bottino di 21.6Kg di campioni lunari, ritornano su Command Module e rivedono Mike Collins alle 13:20 ora italiana. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 107 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 "That's one small step for [a] man … one giant leap for mankind" Il 5 Agosto, al ritorno sul pianeta, in quarantena nel Lunar Receiving Laboratory a Houston, Neil Armstrong riceve la torta di compleanno per i suoi 39 anni; gli astronauti hanno anche tempo di compilare il proprio Travel Expense Report per la "trasferta" sulla Luna, in modo da avere i 33$ (!!!) a loro dovuti dalla NASA. Nel Maggio 1970 Neil Armstrong compie un viaggio ufficiale in Unione Sovietica (e' il secondo astronauta americano a farlo): lo accolgono col tappeto rosso ma niente bagno di folla siccome la notizia e' stata tenuta riservata. Qui incontra i Tupolev (il padre Andrey e il figlio Adrian), e la Tereshkova, la prima donna nello spazio. Ai russi viene portato un pezzetto di Luna e una bandierina sovietica portata sul nostro satellite naturale. Nell‟Agosto 1971 Neil Armstrong rassegna le dimissioni dalla NASA e diventa professore di Ingegnaria Aerospaziale alla University of Cincinnati. Nel 1980 rassegna le dimissioni dall‟Universita‟ e si dedica a varie collaborazioni con aziende private fra cui la Chrysler (per cui fa un famoso spot televisivo per il Chrysler Voyager), la United Airlines, la Thiolkol (l‟azienda che fabbricava gli SRB – Solid Rocket Boosters – delle missioni Space Shuttle), la Purdue University (dove si era laureato). Lo sbarco sulla Luna e la fama conseguente, pero‟, non hanno intaccato minimamente il suo carattere riservato e introverso che porta alcuni ad accusarlo di essere un recluso, per non supportare sempre attivamente le iniziative pubbliche della NASA, al contrario del suo compagno di missione Buzz Aldrin. Ma Neil non cerca la fama o la ricchezza. Come ha detto diverse volte pubblicamente, l‟attenzione sulla sua persona lo ha sempre lasciato perlpesso: le missioni Apollo sono state il risultato del lavoro di centinaia di migliaia di tecnici, una generazione di persone. Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 108 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Partecipa anche alla commissione per il disastro del Challenger, e si trova d‟accordo col famoso Minority Report del fisico Richard Feynman che identifica correttamente la causa nei rings degli SRB (Solid Rocket Boosters). Armstrong sa bene, come scrive Feynman alla fine del Minority Report, che per avere una tecnologia di successo, la realta‟ della fisica deve avere la precedenza sulle pubbliche relazioni, in quanto la natura non puo‟ essere imbrogliata. Il 16 Novembre 2011, in una ultimo toccante discorso al Congresso degli Stati Uniti, Neil richiama l‟epopea del volo umano a partire dai fratelli Wright. In quell‟occasione viene consegnata a Neil Armstrong, Edwin "Buzz" Aldrin, Michael Collins e John Glenn la Medaglia d‟Oro del Congresso, il piu‟ alto livello di riconoscimento. Per completare il quadro Norah Jones canta “America the Beautiful” di fronte al quartetto di astronauti. Bibliografia: [1]: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Ohio_state_symbols [2]: http://en.wikipedia.org/wiki/50_State_Quarters [3]: http://www.amazon.com/First-Man-Life-Neil-Armstrong/dp/074325631X [4]: http://www.history.navy.mil/photos/images/g430000/g433494c.htm [5]: http://n631s.blogspot.it/2012_08_01_archive.html [6]: http://www.youtube.com/watch?v=36bEMO5pFnk [7]: http://www.youtube.com/watch?v=wInybCZyVxQ [Norah Jones – Da vedere e ascoltare!] [8]: http://www.youtube.com/watch?v=9DP0O8uBm68 [Il discorso completo al Congresso, Armstrong parla dal 51‟ 44”] [9]: http://www.nasa.gov/mission_pages/apollo/index.html Nelle pagine seguenti di questo articolo, con la collaborazione di Ciro Sacchetti, vi proponiamo un ricordo fotografico di Neil Armstrong: Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 109 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. 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Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista de “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 4 - numero 4 | 1/12/2012 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 pag: 111 di 139 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all’esterno del circolo e’ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 pag: 112 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 pag: 113 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Apollo 17 - Taurus Littrow COSMo n.15 di Ciro Sacchetti & Davide Borghi Le ambizioni umane hanno spesso dato luogo a risultati sbalorditivi e il progetto Apollo ne è stato sicuramente la prova più tangibile. Nato al termine di due gloriosi progetti; Mercury e Gemini che portarono gli Stati Uniti ad un testa a testa con l'Unione Sovietica nella sfida alla conquista dello spazio, l'Apollo fu fortemente voluto dal presidente J.F. Kennedy che ipotizzava il primo sbarco sul suolo selenico entro la fine degli anni sessanta, ma anche da tutta un'America che stanca dei primati Sovietici sperava di riscattarsi con l'impresa del secolo, la conquista della Luna. Nonostante la tragedia dell'Apollo1 nel gennaio 1967, Il 21 Luglio del 1969 l'America renderà concreto il suo sogno, nel “piccolo passo” del compianto Neil Armstrong nella sua Apollo 11, proseguendo per altre quattro missioni lunari, con la sola eccezione dell‟Apollo 13, compiute con successo, mentre l'Unione Sovietica era alle prese con il razzo N1 che non ne voleva proprio sapere di decollare senza esplodere. E proprio quando Verner Von Braun sognava di vedere sfrecciare nello spazio i suoi ben più affidabili SaturnoV alla conquista dei pianeti nel sistema solare, l'America del Signor Nixon poneva la parola „fine‟ al progetto più ambizioso sino ad allora mai realizzato, decretando l'Apollo 17 ultima missione lunare. La chiusura del progetto portò la NASA nel gennaio 1970 alla cancellazione del volo numero 20 e nel settembre dello stesso anno alla soppressione delle missioni 15 e 19, e le rimanenti missioni dalla 16 alla 18, vennero perciò rinumerate da 15 a 17. Lo schema di rotazione per l'assegnazione delle missioni stabiliva che l'equipaggio di riserva di una missione Apollo, diventava automaticamente ufficiale tre missioni più tardi, quindi l'equipaggio composto dal comandante Eugene Cernan, dal pilota del modulo lunare Joe Engle e dal pilota del modulo di comando Ronald Evans, riserva dell'Apollo 14 divenne equipaggio principale dell'Apollo 17, un team però destinato a subire cambiamenti. La NASA sin dall'inizio dell'era spaziale aveva addestrato e fatto volare solo piloti o ex-piloti militari, ma con il programma Apollo, pressata dalla comunità scientifica, la NASA aveva incominciato ad addestrare anche scienziati per le missioni lunari. Con la fine del programma Apollo, l'Agenzia Spaziale Americana subì ulteriori pressioni perchè sull'ultima missione fosse presente uno scienziato. Harrison Haga Schmitt geologo-astronauta, scelto come pilota di riserva del Lunar Module dell'Apollo 14 e successivamente assegnato come membro della missione Apollo 18 poi soppressa, il 13 luglio 1971 venne nominato pilota ufficiale del LEM dell'Apollo 17 al posto di Joe Engle. pag: 114 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Nato a Santa Rita il 3 luglio 1935, dopo aver frequentato la High School, proseguì gli studi tra il Caltech (California Institute of Tecnology) e l'Università di Oslo (Norvegia), conseguendo nel 1964 il dottorato in geologia presso l'Università di Harvard. Nel 1965 chiamato a far parte della NASA con il compito di addestrare gli astronauti ad assolvere eperimenti geologici sul suolo lunare, sarà a sua volta addestrato con 53 settimane di corso da pilota sostenendo inoltre uno specifico addestramento al pilotaggio del LEM divenendo infine anch‟esso un astronauta effettivo. Ronald Elwis Evans, pilota collaudatore, entrò a far parte del 5° gruppo di Astronauti scelti dalla NASA nell'aprile del 1966. Nato a St. Francis in Kansas il 10 novembre 1933, frequentò la Highland Park High Scool a Topeka concludendo gli studi con un Bachelor di scienza per ingegneria elettronica presso l'Università del Kansas nel 1956, specializzandosi ulteriormente con il titolo di Master of Science conseguito presso la U.S. Naval Postgraduate School. Istruttore di volo sugli aerei F-8, quando il 4 aprile 1966 gli venne comunicato che era stato chiamato a far parte del 5° gruppo di Astronauti NASA, era imbarcato sulla portaerei “USS Ticonderoga” impegnata nella guerra del Vietnam. I primi incarichi furono come equipaggio di supporto per le missioni Apollo 7 e Apollo 11. Fece poi parte dell'equipaggio di riserva dell'Apollo 14, come pilota del Modulo di Comando, e pilota ufficiale del C.M. nell'Apollo 17. Non volerà mai più nello spazio. Quando gli venne assegnato il comando dell'Apollo 17, Eugene “Gene” Andrew Cernan era già un veterano dei voli spaziali. Nato a Chicago il 14 marzo 1934, entra alla NASA come astronauta il 18 ottobre 1963 compiendo la sua prima missione spaziale il 3 giugno 1966 sulla Gemini 9. La sua assegnazione in coppia a Thomas P. Stafford avviene a seguito della morte, causata da un incidente aereo, di Charles Basset e Elliott See che rappresentavano l‟equipaggio originale. Cernan effettuò un EVA divenendo il terzo uomo al mondo, dopo Aleksej Archipovic Leonov e Edward H. White, ad uscire nello spazio da una pag: 115 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 navicella in orbita terrestre. Ma non andò tutto per il verso giusto: Cernan perse quasi subito l'assetto ottimale e da Terra si temeva per il rientro nella navicella Gemini. Lo stesso Stafford anni dopo ammetterà che nel caso in cui Cernan non fosse riuscito a rientrare, avrebbe dovuto lasciarlo nello spazio al suo destino. Cernan ce la fece, rientrati sulla terra riscontrarono la presenza di quasi due litri di liquidi persi durante l'EVA negli stivali dell'Astronauta. La seconda missione a cui fu assegnato fu l'Apollo 10, insieme a Jon W. Young, e per la seconda volta a Tom Stafford. Effettuarono la missione preparatoria all'allunaggio dell'Apollo 11, lui e Stafford a bordo del L.M. “Snoopy” arrivarono alla distanza di 15 chilometri circa dalla superficie lunare, dove dal LEM venne rilasciato il modulo di discesa, permettendo ai due astronauti di risalire per l'appuntamento con il Comand Module. Sarà poi comandante dell'equipaggio di riserva dell'Apollo 14, e dopo il 17 non volerà più nello spazio. Equipaggio di riserva fu nominato l'equipaggio principale dell'Apollo 15, ma in seguito allo scandalo dei francobolli della missione portati sulla Luna e venduti segretamente ad un filatelico tedesco dai membri dell'equipaggio stesso, la NASA, per mano di Deke Slayton, li sanzionò sostituendoli con John Young e Charles Duke dell'Apollo 16, e Stuart Roosa dell‟Apollo 14 nonchè riserva del 16. Undicesima missione lunare e terza di tipo “J”, missioni a forte impegno scientifico caratterizzate da una permanenza sulla Luna quasi raddoppiata rispetto alle missioni dalla 11 alla 14, con EVA che potevano superare le sette ore, per l'Apollo 17 era stata scelta la valle di “Taurus-Littrow” nel “Mare Serenitatis” come sito di allunaggio, perchè ritenuto ideale sia per le attività scientifiche, vista la forte attività vulcanica, che per l'utilizzo del Lunar Rover. pag: 116 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 L'Apollo17 rappresento', per la NASA e per la comunita' scientifica, i geologi in particolare, l'ultimo lancio di dadi sulla Luna. Un corpo celeste con una superficie delle dimensioni dell'Africa, dove gli astronauti hanno esplorato solo pochi ettari di suolo selenico. Come si puo' pensare di comprendere una superficie cosi' vasta con cosi' poche missioni a disposizione? Divento' quindi estremamente importante la scelta dell'opportuno sito di allunaggio, in modo da massimizzare il ritorno scientifico. Si torno' a parlare , su proposta di Schmitt, del lato nascosto (o lato “oscuro” anche se non e' sempre “scuro”) della Luna: del fondo di lava del cratere Tsiolkovsky, col suo gigantesco picco centrale. La comunicazione con la Terra, non in vista, sarebbe dovuta avvenire tramite una coppia di satelliti Tiros da immettere in orbita separatamente con un singolo razzo Titan, e poi posizionati su un punto di librazione. Alla fine i problemi di tagli al budget, e i rischi aggiunti dai due satelliti Tiros, decretarono l'abbandono dell'idea Tsiolkovsky: i segreti del lato “oscuro” rimarranno tali fino almeno alla prossima generazione di esploratori lunari... La scelta cadde quindi sulla valle di Taurus-Littrow, fra il Mare della Serenita' (Mare Serenitatis) e il Mare della Tranquillita' (Mare Tranquillitatis) . Con il suo pavimento di lava scurissima, Taurus-Littrow sembra completamente fuori posto fra le enormi distese di terreno chiaro che costituiscono gli altipiani circostanti. Da un punto di vista geologico la 17 e' la piu' complessa e ambiziosa, ma a portata di una J-mission. Le pareti della valle si crede si siano formate prima dell'impatto che creo' il Mare Imbrium 3850 milioni di anni fa, quando un meteorite delle dimensioni della (nuova) Provincia di Modena e Reggio si schianto' sulla Luna creando il Mare, il cratere piu' grande del lato vicino della Luna . Gli studi fatti nei decenni successivi al recupero dei campioni lunari porteranno anche a concludere che il violentissimo impatto distribui' fra l'altro torio radioattivo su una vasta area. Il Mare Serenitatis si formo' invece forse 50 milioni di anni dopo, a causa dell'impatto di un meteorite di dimensioni inferiori. pag: 117 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Il vettore che portò a termine il programma Apollo, venne consegnato a Cape Canaveral diviso nei singoli stadi tra l'ottobre 1970 e il giugno 1972. Il Comand Module numero di serie CSM-114, battezzato “America”, e il Lunar Module battezzato “Challenger”, numero di serie LM-12, vennero finiti di assemblare nel Saturn V, numero di serie AS-512 e trasportati verso il Launch Complex-39A, il 28 agosto 1972. Il 7 dicembre 1972, alle ore 05:33:00 UTC, in una suggestiva cornice notturna, l'Apollo 17 accese i potentissimi motori F1 del primo stadio decollando alla volta della Luna. Vennero completate con successo da manuale tutte le fasi di volo verso la Luna, e l'11 dicembre 1972 alle ore 06:50:20.8UTC, Cernan e Schmitt a bordo del L.M. Challenger allunarono perfettamente nei pressi del cratere Littrow nella valle che ne prende il nome “Taurus-Littrow”, la missione prevedeva tre escursioni extra veicolari ed una permanenza sul suolo lunare di 3 giorni. Sono lontani i tempi dell'inaccurato allunaggio dell'Apollo 11 (8Km dalla meta predestinata) e anche l'Apollo 17 (come il 12, 14, 15, 16) alluno' molto vicino al target-point, con un errore dell'ordine del centinaio di metri. Nella prima EVA i due astronauti, discesa la scaletta del LEM, e dopo essersi ripresi dalla “splendida desolazione” che li circondava, incominciarono le attività installando, come avvenuto nelle missioni precedenti, “l'Apollo lunar surface experiment package” (ALSEP) vicino al sito di allunaggio. A maggiore distanza vennero montate altre apparecchiature per ulteriori esperimenti. Fu poi la volta del Lunar Roving Vehicle che venne letteralmente dispiegato ed utilizzato per la prima raccolta dei primi 14,3 Kg di rocce lunari. Porterà i due astronauti a terminare la prima EVA dopo 7 ore e 11 minuti. pag: 118 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. 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A volte il coraggio sconfina nell'arroganza, come quando Schmitt, ripreso e registrato dalla telecamera, saltella come un cartone animato per tornare al rover con dei campioni, e canticchia una canzoncina per bambini: “I was strolling on the moon one day...” e Cernan lo asseconda e continua: “in the merry merry month of...” “December” “No, May” lo corregge Cernan. Da Houston il CapCom Bob Parker non resiste e aggiunge “Sorry guys, but today May be December” ma si sentono gli astronauti che continuano a canticchiare “Da dada dada dada deee da deee...”. Al ritorno nel LEM gli astronauti annusarono, come prima di loro quelli delle missioni precedenti, l'odore forte della polvere lunare ostinatamente attaccata alle proprie tute, stivali, attrezzi. Ogni grano di polvere lunare addosso agli astronauti, infatti, viene a contatto con l'aria per la prima volta (negli ultimi 4 miliardi di anni) quando entra nel LEM, e li' inizia a reagire con l'ossigeno, siccome ancora chimicamente attivo, cosi' come fa la polvere da sparo, dopo essere stata incendiata. L'odore di polvere da sparo, lo stesso che anche Charlie Duke ha raccontato nella sua visita a Bologna il 26 Ottobre 2010. Ora, nel LEM, senza sedie o lettini o tavoli, possono gustarsi la cena, fredda naturalmente. Secondo giorno di permanenza sul suolo lunare e seconda EVA: gli Astronauti, indossate le tute ed usciti dal LEM, ripararono alla-meno-peggio il parafango posteriore destro maldestramente rotto per sbaglio col martello il giorno prima. Poi si dirigono in direzione del South Massif alto 2500m rispetto a loro che si trovano a soli 7 Km di distanza dalla parete. La maestosita' del South Massif fa dire ad alcuni che Taurus Littrow e' uno dei piu' spettacolari posti mai visitato dall'essere umano. Gene Cernan ricordera' soprattutto la cavalcata di ben 73 minuti a rotta di collo col rover, per risparmiare tempo, schivando i crateri e le buche. Poi perlustrarono diversi crateri tra i quali il cratere Shorty e qui, Schmitt, raccolse piccole rocce arancioni sferiche di un materiale simile al vetro, Cernan e Schmitt a Taurus Littrow poterono prendere direttamente la decisione sul posto se andare da una parte o da un'altra, se prelevare un campione o un altro, cosa che li rese molto piu' operativi che Scott e Irwin a Hadley Delta o Young e Duke a Descartes. pag: 119 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. 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Inizialmente pensarono ad un'illusione ottica, ma poi si confermo' di un brillante colore arancione. Investigando piu' a fondo attorno al sito, Schmitt trovo' i caratteristici segni di una piccola apertura vulcanica: un leggero alone attorno al cratere Shorty dove l'arancione l'arancione sfuma al giallo verso gli estremi e al cremisi al centro, segni gia' riscontrati da Schmitt anche al cratere Kilauea a Big Island, Hawaii. Ad una pag: 120 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. 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Estremamente abrasiva, a nulla valevano gli sforzi fatti per eliminarla dalle tute o dagli indumenti. Alla fine del terzo giorno, Cernan si ritroverà con il manico del martello consumato a causa della sfregamento della polvere lunare tra il guanto della tuta e il manico. In più sulla pelle era particolarmente irritante. Prima di addormentarsi speculano, in collegamento radio con Houston, se e quando qualcuno o qualcosa arrivera' mai a disturbare le tracce del rover da loro lasciate sulla Luna. Mentre Evans (soprannominato da Cernan “Capitan America” a causa del nome del CM) continuava ad orbitare compiendo tutte le operazioni di osservazione e raccolta di immagini, sulla superficie, Cernan e Schmitt incominciavano l'ultima escursione extra veicolare di 7 ore e 15 minuti verso il North Massif e le Sculptured Hills, in cui raccolgono anche 62 Kg di rocce e campioni, con l'ausilio di uno speciale trapano. Si fermarono in particolare nei pressi di un grande masso scuro spaccato in cinque parti, con gigantesche vesciche, segno di piccole eruzioni di gas sulla sua superficie prima che si solidificasse completamente. Il masso e' un pezzo di breccia eiettato dall'impatto che ha formato i 700 km di diametro del Mare Serenitatis 3,8 miliardi di anni fa, con la potenza di miliardi di bombe H. pag: 121 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Si presero anche qualche momento di divertimento come quando Schmitt cerca insistentemente, dandogli calci con lo stivale, di far rotolare un grosso masso, e urlandogli “Go! Roll!”. O quando, sempre Schmitt, muovendosi verso il Rover a balzi saltellando su due piedi, mima l'atto di sciare con le mani. Durante il ritorno verso il LEM il parafanghi riparato torna a rompersi, poi, al raggiungimento dela LEM, scoprono una placca commemorativa preparata nel landing gear, che richiama il completamento della prima esplorazione umana della Luna. Il primo a rientrare nel Lunar Module fu Schmitt, e l'ultimo uomo, ad oggi, ad aver lasciato il suolo lunare fu Cernan. Erano le ore 05:40 UTC del 14 dicembre 1972. Il decollo del modulo di risalita fu nuovamente ripreso dalla telecamera del Lunar Rover, e dopo il ricongiungimento con il Modulo di Comando, il modulo di risalita venne lasciato precipitare sulla Luna a circa 10 Km dal sito di allunaggio. Il terremoto provocato dall'impatto venne registrato dal sismografo posizionato due giorni prima e dai sismografi di altre quattro missioni precedenti. Il CM rimase in orbita altri due giorni per completare le osservazioni, prima di avviarsi verso la Terra. pag: 122 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 In totale l'Apollo17 aveva portato l'equipaggio ad infrangere tutti i record delle missioni precedenti, con una permanenza di 3 giorni e 3 ore (di cui 22 ore sul suolo selenico), 33,08 Km percorsi a bordo del Lunar Rover esplorando svariati crateri e scalando le pendici delle montagne del toro, 110,4 Kg di rocce raccolte. Vennero inoltre posizionati svariati strumenti, tra i quali i più importanti furono: un misuratore del flusso di calore un misuratore della forza di gravità un contatore di impatti di meteore sismografi sensori per la misurazione della radiazione cosmica un tansponder per la misurazione della forza di gravità esperimenti sismici attivi Alla 66esima orbita lunare, Schmitt vide il suo primo sorgere della Terra. E anche lui, come i suoi predecessori, senti' quel senso di fragilita' che comunica quel minuscolo oggetto in quel monumentale isolamento nell'oscurita' totale del cosmo. Ancora in orbita lunare, da Houston, in diretta, lessero un messaggio del presidente Nixon in cui, fra l'altro, recita “...questa potrebbe essere l'ultima volta in questo secolo che il genere umano cammina sulla Luna, ma l'esplorazione spaziale continuera'...”. Schmitt non voleva credere alle sue orecchie: come puo' il presidente della nazione affossare le speranze di una generazione? Una delle ragioni per cui Schmitt aveva cosi' insistito per lo sbarco a Tsiolkovsky sulla faccia nascosta, era anche per risollevare l'interesse del pubblico, nella speranza di resuscitare le missioni Apollo 18 e 19. Nel frattempo sui giornali negli USA campeggiano titoli sullo stop alle trattative di pace in VietNam comunicato da Henry Kissinger, sull'elezione del nuovo presidente dei United Mine Workers che vuole rinnovare il sindacato, sul blizzard che ha portato piu' di mezzo metro di neve nell'Ohio nordorientale, su un'ospedale di Kansas City in cui Harry Truman sta morendo, e su tre uomini che stanno tornando dalla Luna in una nave spaziale chiamata America... pag: 123 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Durante il viaggio di ritorno, oltre alla solita EVA per il recupero delle pellicole fotografiche, Evans rimase all'esterno del modulo America per 66 minuti circa, seguito, da Houston, dal veterano Stu Roosa. Vennero fatte esplodere a distanza cariche esplosive posizionate sul suolo lunare per creare altri micro-terremoti. A Houston la control room era sovraffollata: sembrava che ogni flight controller che avesse mai avuto a che fare con le missioni Apollo si fosse ritrovato qui per presenziare alla fine del programma lunare. All'apertura dei tre paracaduti la sala esplode in un applauso. Lo Splash-Down avvenne il 19 dicembre 1972 alle ore 19:24 UTC nelle acque dell'Oceano Pacifico. Quando i tre entrano nell'elicottero, a Houston i sigari sono gia' tutti accesi e fioccano pacche sulle spalle. Equipaggio e Command Module America vennero recuperati dalla Portaerei USS Ticonderoga. pag: 124 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. 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Vista tutta questa carne al fuoco, c'era anche chi, alla NASA, avrebbe preferito cancellare la missione Apollo 17, per evitare di prendersi inutili rischi, visto che un fallimento della missione avrebbe perlomeno ritardato, se non cancellato, le missioni future, gia' nella pipeline. pag: 125 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Ci ha lasciato 382 Kg circa di rocce lunari che hanno raccontato per anni attraverso migliaia di esperimenti, tanti segreti della Luna ma anche della nostra Terra, una serie di apparecchiature tuttora sulla Luna, che hanno funzionato per lungo tempo e che hanno raccolto e trasmesso tantissime informazioni sul suolo selenico, insieme ad alcuni specchi verso i quali vengono proiettati raggi laser per stabilire la precisa distanza tra la Terra e la Luna, un numero imprecisato di metri di pellicola fotografica con immagini spettacolari della più bella avventura dell'Uomo, uno sparuto gruppo di persone autonominatisi “Complottisti” o “Negazionisti” secondo i quali andare sulla Luna è stata tutta una bufala, perchè sulla Luna non ci si può andare senza il GPS!? (Poveretti!!). L'Apollo però è stato anche una delle più grandi conquiste fatte dall'Uomo, vera fonte di ispirazione per intere generazioni che ha fatto sognare e fa ancora sognare molti di noi; compreso chi vi scrive... pag: 126 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Space Shuttle. COSMo n. 11 Di Ciro Sacchetti Lo Space Shuttle è indubbiamente la macchina più sorprendente e complicata dei nostri tempi, assistere al suo lancio era per noi tutti una abitudine consolidata, che però ha visto il suo epilogo con il decollo della navetta Atlantis avvenuto lo scorso 8 luglio dal complesso LC-39 del Kennedy Space Center. La missione sts135, ha di fatto segnato la fine di ben trent'anni di voli dello Space Shuttle, progetto tra i più ambiziosi e quanto mai longevo, la NASA abbia mai realizzato. Inaugurato ufficialmente con un primo lancio avvenuto il 12 Aprile 1981, il programma Shuttle succedeva al glorioso programma Apollo con l'intento preciso della NASA di non ripeterne gli enormi costi di esercizio. L'ente Spaziale Americano aveva l'esigenza di mantenere la supremazia in fatto di viaggi spaziali contenendo però i costi, per questo motivo venne ideato e messo a punto un sistema quasi interamente riutilizzabile. Le origini affondano nella Germania dei primi anni trenta dove si hanno le prime notizie di un progetto ad opera dell'ingegnere tedesco-austriaco Eugene Sanger. Egli cercò di mettere a punto un razzo munito di ali per il trasporto di ordigni a lunga distanza, progetto che vedrà un ulteriore sviluppo verso la fine della seconda guerra mondiale dove il terzo reich, con il “Silbervogel”, stava tentando di realizzare un razzo dotato di ali capace di effettuare un volo suborbitale finalizzato a poter bombardare gli Stati Uniti addirittura con ordigni radioattivi. Alla fine della seconda guerra mondiale l'Aeronautica Statunitense in collaborazione con la “North American Aviation” mise a punto un missile balistico alato il “Navaho”. Al pari del progetto tedesco aveva come scopo quello di bombardare obbiettivi a lunghissima distanza. Unica differenza risiedeva nell'armamento che consisteva in una vera testata nucleare. Nel 1957 dopo alcuni test il progetto venne abbandonato a favore di altri missili balistici tra cui il “Titan” di Wernher Von Braun. Parallelamente la allora “NACA” che successivamente sarebbe diventata la “NASA”, era fortemente impegnata nello sviluppo di aerei-razzo, realizzando il velivolo “Bell X-1” con il quale il capitano Yeager il 14 ottobre 1947 abbatte il muro del suono volando per la prima volta a Mach1. Dai dati ricavati e con l'impiego di nuovi materiali fu possibile lo sviluppo di aerei sperimentali come il “Boeing X-15”, capace nel 1960 di raggiungere la velocità Mach 6,8 e di compiere voli di poco oltre i 100 km di altezza definiti perciò suborbitali, sperimentando situazioni che saranno un bagaglio di informazioni utili per la realizzazione, qualche decennio più tardi, dello Shuttle. Problemi come la portanza alare la dissipazione dell'enorme calore e l'instabilità, danno il via a studi che portano ad allungare le ali convenzionali a quasi tutta la lunghezza della fusoliera, dando a tutta la struttura una forma alare simile ad in triangolo, detta a Delta. pag: 127 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Impiegata nel “Boeing X-20 Dyna Soar” anche se il progetto rimarrà solo sulla carta, questa soluzione ad ala molto ampia segna una svolta in fatto di sollecitazioni dinamiche e termiche causate dai voli ad alta velocità. Successivamente verrà impiegata con successo ad altri prototipi sperimentali come “X24,HL-10 (che ha poi originato il Dream Chaser, ancora in fase di sperimentazione) e M2-F3”, con una variante, l'utilizzo del solo corpo centrale allargato e schiacciato a formare un profilo aerodinamico quasi del tutto privo di appendici alari, detto anche a Corpo Portante. Il programma X-20, iniziato nel 1957 terminerà purtroppo nel 1963 per problemi di bilancio, ma per forma del velivolo e metodo di lancio simile a quella di un razzo che rientra atterrando come un aliante, lo pone come il vero precursore dello Shuttle. Il 30 ottobre 1968, la NASA occupata nello sforzo di compiere la storica impresa dell'Uomo sulla Luna, guarda anche a quello che sarà il dopo missioni Apollo, viene avviata infatti una consultazione per lo sviluppo di un sistema di lancio completamente riutilizzabile, ritenuto sicuramente più economico, dove una navetta denominata Orbiter doveva essere capace di trasportare in un orbita bassa a 400 Km circa, un carico utile che si aggirava tra le 2,00 e le 23,00 tonnellate, e di riportare sulla terra una tonnellata circa. Tre centri di ricerca maggiormente coinvolti dalla NASA divergevano sulle possibili soluzioni; la “Maxime Faget” promuoveva una piccola navetta leggera il “DC-Shuttle 3”, con profilo alare dritto e di piccole dimensioni adatto a velocità subsoniche, il centro ricerche di “Langley e Dryden” sosteneva fortemente una soluzione a Corpo Portante che ben si prestava a tutte le situazioni di volo, l'Air Force era invece favorevole ad un profilo alare a Delta. Quest'ultima prevalse sulle altre in quanto ritenuta più adatta e più versatile. Il 31 gennaio 1969, la l'Ente Spaziale Americano lanciò una “Richiesta di Offerta” altrimenti detta “Request for Proposal- R.F.P.” a quattro tra le più grandi industrie Statunitensi per lo studio preliminare di questo sistema; la North American Rockwell, la Lockheed, la General Dynamics e la McDonnell Douglas. Vennero selezionate la Mc Donnell Douglas associata alla Martin Marietta, e la North American Rockwell associata alla General Dynamics, che acquisite tutte le specifiche molto restrittive imposte dalla NASA, già nel marzo del 1971 presentarono due bozze di progetto simili per quanto riguarda l'Orbiter, ma che si differenziavano per ciò che concerne il lanciatore. Intanto il Presidente Nixon, alla richiesta della NASA di un impegno da parte dell'Amministrazione Americana a finanziare una serie di progetti aerospaziali con equipaggio umano che comprendevano una base lunare abitata in modo permanente, una stazione spaziale in orbita terrestre da dove far partire missioni su Marte, ed infine una navetta per la costruzione della suddetta stazione e la messa in orbita di satelliti, completamente riutilizzabile, dà il via ad un comitato per la valutazione complessiva della spesa da sostenere, lo “Space Task Groppo”. Le conclusioni della commissione furono che con lo stesso bilancio dell'Apollo, che si aggirava intorno ai 10 miliardi di dollari annui, solo tre progetti erano sostenibili, era inoltre possibile contenere ulteriormente le spese varando un programma meno ambizioso, dove il progetto di una navetta si affiancava a quello di una stazione orbitale. pag: 128 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Nixon, non tenendo assolutamente conto del risultato dei lavori del comitato da lui fortemente voluto, valutò come inutilmente dispendioso un così ampio impegno decidendo di approvare solo la costruzione di una flotta di Orbiter (navette), completamente riutilizzabili. Uno tra i progetti più complicati e rischiosi prende ora il via, in una America euforica per la conquista della Luna ma sicuramente divisa dall'impegno militare in Vietnam. Il Presidente Nixon, non volendo passare alla storia per colui che aveva cancellato tutte le missioni umane nello spazio considerate ancora un vanto per una parte considerevole degli Americani, decise di avvallare il progetto Space Shuttle. Verrà poi comunque ricordato per un altro piccolo episodio, ma è un'altra storia..... Nel marzo 1972, con un budget non certo stratosferico, la NASA lancia una gara d'appalto per la costruzione dell'Orbiter, i principali competitor sono la Grumman già produttrice del LEM, e la produttrice del Modulo di servizio e Modulo di Comando Apollo, la North American Rockwell, che fin dalla progettazione preliminare aveva ben impressionato. Alla presentazione del progetto finale la commissione di selezione NASA, apprezzò le specifiche che riguardavano il peso finale della navetta oltre ad un costo esponenzialmente più basso di quello della Grumman, il 26 Luglio 1972 venne ufficialmente assegnato il mandato alla North American Rockwell per la costruzione di due Orbiter più un terzo da impiegare per i test di volo preliminari in atmosfera, al costo di 2,6 miliardi di Dollari; la costruzione di altri due Orbiter era prevista in una fase successiva. La North American Rochwell aveva configurato il sistema di navetta riutilizzabile denominandolo “Space Trasporting Sistem” abbreviato STS, sigla che associata al numero di ogni missione ne segnerà la sequenzialità, in tre elementi principali; l'Orbiter o navetta, alloggiato sotto di esso vi era un enorme serbatoio esterno “Exsternal Tank” contenente propellente liquido idrogeno/ossigeno atto pag: 129 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Altre modifiche verranno introdotte per ridurre i costi di produzione. Sempre in questa fase si passerà dalla ala a delta a quella a doppio delta per garantire maggiore stabilità nel volo atmosferico anche in caso di rientro d'emergenza. Altra modifica fu l'abbandono dei motori a reazione per il volo atmosferico, optando per un rientro a terra veleggiando come un aliante. Guardiamo ora più da vicino l'Orbiter. Con una struttura molto simile ad una via di mezzo tra un aereo di linea e un aliante, esso si divide in quattro sottosistemi principali; la fusoliera anteriore, contenente il carrello d'atterraggio, i motori di controllo d'assetto in orbita, gli RCS “Reaction Control Sistem” e tutti i sistemi di navigazione. Vi è inoltre il vano adibito all'equipaggio formato da due ponti, un ponte di volo “Flight Deck”e un ponte intermedio “Mid Deck” adibito ad alloggio vero e proprio ed uno scompartimento inferiore completamente pressurizzati, per un totale di 72 metri quadri, capace di ospitare fino a 7 persone. Il ponte di volo è composto da quattro seggiolini, di fronte alla strumentazione troviamo, a sinistra il Comandante e a destra il Pilota, subito dietro siedono i due specialisti di missione, raggiunta l'orbita questi due seggiolini vengono rimossi. La strumentazione mostra una miriade di comandi, spiccano quelli per selezionare i diversi sistemi di propulsione. A sinistra del comandante si ha accesso al controllo termico e pressurizzazione, di fronte a pilota e comandante si trovano gli indicatori ADI “Altitude Direction Indicator” e l'HSI “Horizontal Situation Indicator” che forniscono informazioni su altitudine, velocità e accelerazione, vi sono poi i comandi per selezionare i vari computer GPC “General Purpose Computer”. La navetta nel 1977 al suo varo, era dotata di ben 200 computer IBM 360 con processori Intel 8086 e microcontrollori video RCA 1802 collegati a monitor analogici al pari di molti aerei di linea, con i vari aggiornamenti oggi si è giunti ad avere solo cinque computer APA-1018 con processori Intel 80386 collegati a display, complessivamente usano 2 MB di Ram a nuclei magnetici che a differenza di quella in uso sui normali PC è immune alle radiazioni. Il linguaggio di programmazione usato “HAL/S”, è lo stesso usato nelle missioni Apollo. Esattamente di fronte a Comandante e Pilota sono collocate le due cloche o joystick che permettono di far ruotare la navetta su tre assi e sul pavimento mediante una pedaliera anch'essa simile a quella di molti aerei, si ha il controllo del timone di coda utilizzato nelle fasi di volo in atmosfera. Il ponte intermedio è il locale dove si svolge la maggior parte della vita a bordo, anche qui i sedili degli specialisti del carico utile dopo il lancio vengono rimossi, frontalmente sono installate le cuccette a scomparsa per il riposo degli Astronauti, sulla destra si trova la toilette e poco più avanti un angolo cottura. Tra i tanti componenti contenuti in pag: 130 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 questa sezione vi è addirittura un tapis roulant per l'esercizio fisico assolutamente necessario a gravità zero. In caso di malore o di piccolo ferimento, sono presenti alcuni Kit di primo soccorso, rimane fondamentale il collegamento con il Medico di volo sempre presente nella sala di controllo missione a Houston. La sezione centrale è composta interamente dal vano di carico “Cargo Bay”, dalle dimensioni di ben 18,3 metri di lunghezza e 4,8 di larghezza, provvisto di due portelloni sdoppiati che permettono l'accesso al vano di carico per l'alloggiamento ed il successivo rilascio in orbita, di satelliti o componenti anche di grandi dimensioni come quelli della Stazione Internazionale. Vengono inoltre utilizzati come radiatori per la dissipazione dell'eccessivo calore accumulato in orbita. È presente anche un collegamento tra il ponte ed il vano di carico attraverso una camera di equilibrio che verrà modificata alcuni anni dopo permettendo anche agganci alla stazione spaziale Sovietica “MIR”. Altro aspetto particolare è un braccio meccanico che oltre ad estrarre il carico utile da posizionare in orbita, può catturare oggetti da riportare sulla terra, o essere usato come mezzo di collegamento per portare un Astronauta attaccato alla sua sommità, ad eseguire interventi di manutenzione a satelliti in avaria (come è successo per l'Hubble). Alla base inferiore della sezione centrale vi sono le ali che partendo dalla fusoliera anteriore, si allargano a doppia delta terminando all'altezza della fusoliera posteriore, al di sotto di esse, oltre ai due carrelli di atterraggio, vi è la vera peculiarità, lo scudo termico. Il progetto Space Shuttle nasce con l'intento di essere riutilizzato più volte, si era addirittura pianificato un numero ipotetico di 40 missioni all'anno, l'elemento che avrebbe subito i maggiori stress sarebbe stato senza dubbio lo scudo termico. Realizzato per proteggere la struttura dell'Orbiter dall'enorme calore, 1600° circa, in fase di rientro causato dall'addensarsi dell'atmosfera, lo scudo termico TPS “Thermal Protection Sistem” si è dimostrato utile anche per le bassissime temperature spaziali, che raggiungono anche i -270° circa. Lo scudo si caratterizza inoltre per la profonda ricerca fatta nel settore dei materiali termo resistenti, ricerca che si è protratta anche nei trenta anni di esercizio dell'Orbiter portando lo scudo a continui aggiornamenti. Esso è formato da ben 31.000 mattonelle non tutte dello stesso materiale in quanto la navetta è soggetta a temperature differenti, il muso e l'attacco delle ali sono le zone più a rischio, queste aree sono infatti rivestite da mattonelle di un materiale simile alla fibra di vetro il RCC, il resto delle mattonelle dello scudo termico sono costituite da fibre silicee. Nell'ultima sezione, la fusoliera di coda, vi sono i tre sistemi di propulsione dell'Orbiter. Gli SSME “Space Shuttle Main Engine” sono i tre motori principali e costituiscono la propulsione principale che permette alla navetta di posizionarsi in orbita nella fase finale della sua ascesa quando gli SRB (i due boosters) vengono staccati. Alimentati da carburante criogenico (ossigeno e idrogeno) contenuto nel serbatoio esterno, hanno un funzionamento di 8 minuti circa per ogni missione e una volta spenti non possono più essere riaccesi. pag: 131 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Per loro era stato previsto un utilizzo totale di 27.000 secondi pari a 55 missioni, ma verranno poi ridotti a 15.000 secondi di funzionamento pari a 30 missioni. Sopra agli SSME, sono alloggiati due motori di manovra, gli OMS “Orbital Maneuvering Sistem” che portano a termine la fase di messa in orbita della navetta allo spegnimento dei motori principali e permettono le correzioni di rotta per immettere l'Orbiter nel corridoio di rientro. Decisamente meno potenti degli SSME, sono comunque molto versatili, vengono alimentati da carburante iperbolico (Idrazina e Terossido di Azoto) di facile stoccaggio. Una volta spenti possono essere riaccesi all'occorrenza anche in assenza di ossigeno. I serbatoi contenuti nell'Orbiter stivano un quantitativo di propellente di 10,4 tonnellate di cui circa la metà è utilizzata per la messa in orbita. Sono inoltre presenti anche qui piccoli motori per il controllo d'assetto RCS, in tutto sulla navetta ve ne sono 44, utilizzati per piccole variazioni di assetto in orbita, ma anche quando è necessario compensare maggiormente la traiettoria dell'Orbiter, il tutto termina con l'impennaggio di coda. L'imponente serbatoio esterno che in una prima fase di sviluppo doveva essere riutilizzabile, idea accantonata per ridurre i costi, è formato da tre sezioni: un serbatoio di prua contenente 541.000 litri di Ossigeno liquido, una sezione centrale non pressurizzata dove alloggiano tutti i componenti elettrici, ed un serbatoio con 1.450.000 litri di Idrogeno liquido, per un peso totale che si aggira intorno alle 756 tonnellate. Tutt'altro che un elemento semplice, esso ha il compito di mantenere il propellente criogenico alle basse temperature d'esercizio, in più attraverso i giunti di collegamento, deve essere in grado di mantenere agganciato a sé L'Orbiter ed i due Booster. Dopo 8 minuti circa dal lancio, allo spegnimento degli SSME, esso si sgancia dalla navetta che prosegue l'ascesa spinta dai soli OMS, ed andrà a disintegransi nell'atmosfera. I due razzi SRB ausiliari posti lateralmente al serbatoio sembrano ad una prima occhiata l'elemento più leggero di tutto l'insieme, in realtà sono pesantissimi. Alimentati da combustibile solido (Perclorato d'Ammonio e Alluminio), formati da 11 sezioni circolari unite da particolari giunture dette “O-Rings”, sono lunghi 45 metri e larghi 4, per un peso ciascuno di 570 tonnellate equivalenti al 60% dell'intero peso dello Space Shuttle. Questi motori rappresentano un elemento di rischio in quanto una volta accesi non possono essere spenti se non a carburante esaurito, e non vi è possibilità di controllo della potenza da parte dell'equipaggio. Programmati per una combustione della durata di 120 secondi, erogano una spinta di 1500 tonnellate, arrivati ad un apogeo di circa 67 Km. il computer di volo li distacca, la relativa caduta è frenata da un paracadute che permette un ammaraggio dolce. Qui verranno recuperati per essere poi rigenerati e riutilizzati. La procedura di assemblaggio e decollo di uno Space Shuttle riempie interi manuali NASA tanto è complessa. Dopo essere stato letteralmente smembrato per una minuziosa revisione post missione e successivamente riassemblato in uno dei tre edifici OPF “Orbiter Processing Facility”, l'Orbiter viene caricato di buona parte del carico utile e di tutti i materiali di consumo, per determinarne il centro di gravità dato essenziale che permette ai computer di bordo una corretta gestione dei parametri di volo. Successivamente trasportato al VAB, l'enorme edificio d'assemblaggio, viene messo in posizione verticale e gli viene assemblato il serbatoio esterno al quale vengono installati i due Booster ausiliari, il tutto grazie a due possenti carroponte da 200 tonnellate. pag: 132 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Verrà poi posizionato sulla piattaforma di lancio mobile “Mobile Launcher Platform”, che a sua volta è posto sopra al “Crawler Transporter”, l'enorme cingolato già visto nelle missioni Apollo, alla velocità di 2 chilometri all'ora in circa 6 ore lo porterà alla destinazione di lancio. Ultimato il trasferimento in una delle rampe 39-A o 39-B, lo Shuttle viene assistito da una torre metallica fissa FSS “Fixed Service Structure” contenente le linee di alimentazione propellente e di una passerella per l'ingresso degli Astronauti. Vi è poi una struttura rotante mobile “Rotating Service Structure”, che ruotando può ricoprire l'intero vano di carico e vano motore dove cinque piattaforme, consentono di terminare le operazioni di carico o interventi sui propulsori. Terminate queste operazioni e rimossa la torre mobile, si dà il via alle operazioni di carico del propellente criogenico. Il Countdown Clock cioè l'operazione di conto alla rovescia , ha inizio 43 ore prima del lancio detto “T43” ore e le procedure eseguite cadono sotto in regime di conto alla rovesci e sono sotto la responsabilità del Centro di Controllo del Kennedy Space Centre a Cape Canaveral. Vediamo ora un sunto delle fasi principali: T-43 ore. Ha inizio il Countdown, velivolo e rampa vengono preparati per il lancio. T-19 ore. Vengono effettuati i test di funzionamento dei tre motori principali, viene riempita d'acqua la vasca del Sound Suppression Sistem. T-9 ore. Viene eseguito un ultimo controllo che non ci siano violazioni alla sicurezza, tutti i tecnici abbandonano la zona di lancio, incominciano le operazioni di riempimento dell'External Tank, dureranno 3 ore circa. T-3ore. pag: 133 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Dopo aver completato la vestizione e dopo i doverosi saluti, gli Astronauti, accompagnati da una squadra di tecnici alla rampa di lancio, dove attraverso la cosidetta White Room, fanno il loro ingresso uno ad uno nella navetta, Vengono fatti i controlli sulle comunicazioni con entrambi i centri di controllo e viene chiuso il portello. T-20 minuti. I computer vengono impostati in configurazione lancio. T-9 minuti. Il direttore di lancio, chiede un GO/NO GO a tutti i controllori. Lo Shuttle viene progressivamente isolato dalla rampa di lancio ritraendo tutti i ponti di collegamento, vengono avviate le APU “Auxiliary Power Unit”, le unità energetiche ausiliari, testate le sospensioni cardaniche dei motori principali. T-2 minuti. Gli Astronauti chiudono le visiere, segno che tutto è pronto per la partenza. T-50 secondi. Lo Shuttle è alimentato solo da batterie di bordo. T-15 secondi. Lo Speaker ufficiale comincia il Countdown. T-10 secondi. Sotto i motori principali si nota una scia di scintille, sono schegge di metallo incandescente che evitano il formarsi di sacche di propellente incombusto, si attiva il sistema di soppressione del suono “Sound Suppression Sistem”, 1100 metri cubi d'acqua proteggono l'Orbiter dall'energia acustica generata dallo scarico dei propulsori. T-6,6secondi. Si accendono i motori principali SSME, impiegheranno 3 secondi per raggiungere la spinta nominale. Lo Shuttle è ancora saldamente ancorato a terra. I computer di bordo i GPC, segnalando possibili anomalie. T 0.0 Si accendono i razzi ausiliari SRB e contemporaneamente i bulloni esplosivi di ancoraggio esplodono permettendo il decollo dello Space Shuttle. Lo speaker annuncia “Liftoff”. pag: 134 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Per non sovraccaricare la struttura della navetta, la potenza dei motori SSME viene portata al 65%, qui ha luogo un fenomeno noto come singolarità di Prandtl-Gaulert; il velivolo effettua la transizione a velocità supersonica formando delle nubi di condensazione intorno ad esso. A 120 secondi circa dal lancio, il computer di volo rileva il termine del combustibile solido nei razzi ausiliari SRB determinandone il distacco. L'Orbiter prosegue la sua traiettoria di volo con la sola spinta dei motori SSME. A 480 secondi dal decollo con una inclinazione che lo porta ad essere quasi capovolto vengono spenti i motori principali prima che il combustibile sia terminato per evitarne il danneggiamento. Il serbatoio esterno viene separato e con l'utilizzo dei soli motori di manovra, si prosegue fino alla definitiva messa in orbita. Con una velocità che si aggira intorno ai 8 km al secondo, l'equipaggio dell'Orbiter può cominciare le proprie attività. pag: 135 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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L'Orbiter è ora controllato dagli RCS e dalle superfici di volo per mantenere una angolazione ottimale di 40°, l'attrito atmosferico porta lo scudo termico ad una temperatura pari a 1650°. In atmosfera la navetta vi arriva ad una velocità finale di 690 Km all'ora, vengono azionati i freni aerodinamici che lo portano a 380 Km all'ora, velocità che permette l'avvicinamento e il relativo atterraggio dove con l'aiuto di un paracadute, la navetta decelera fino a fermarsi. Nel 1974, per ovviare alla necessità di trasporto a lunghe distanze della navetta, la NASA acquista un Boeing 747 usato (sempre per mantenere bassi i costi), battezzato “Shuttle Carrier Aircraft” verrà allestito al fine di poter trasportare sul suo dorso l'Orbiter. Nel marzo del 1976 arriva il primo Orbiter, all'attenzione dei media accorsi da tutto il mondo curiosi di vedere questa conquista della tecnologia aerospaziale, e da una piccola commissione un po' speciale, parte del cast del telefilm “Star Trek”, viene mostrato per la prima volta l'Enterprise “OV-101”, lo stupore e il fascino suscitato è soltanto immaginabile. Era la prima apparizione della navetta, e poco importava se nella fusoliera di coda i motori SSME non erano presenti perché il loro sviluppo aveva subito un forte ritardo, il fascino di quel veicolo che partiva come un razzo ed atterrava come un aliante, aveva letteralmente fatto il giro del mondo. L'Enterprise, nell'ambito del programma “Approach and Landing Test”, il 12 agosto 1977, portato in alta quota dal 747, venne sganciato per effettuare il primo volo a vela, ne seguiranno altri, ma questa navetta nata per prima e non allestita per missioni orbitali non volerà mai nello spazio. Per il primo vero volo orbitale dello Space Shuttle, missione STS1, bisognerà aspettare il 12 aprile 1981. La navetta pronta sulla rampa 39-A, porta il nome di un glorioso Modulo di Comando; Columbia “OV102”. Per il comando di questa storica missione viene chiamato un veterano dello spazio John W. Young, e come pilota Robert Crippen. Nono uomo ad aver messo piede sulla Luna con Lapollo 16, Young arriva alla NASA come pilota collaudatore, partecipò inoltre alle missioni Gemini 3 e 10 e Apollo 10. Tutto questo lo rese la scelta più sicura da farsi per un volo così delicato. Crippen era invece al suo primo volo in assoluto, anche se aveva fatto parte di svariati equipaggi di riserva per missioni Skylab e per l'Apollo-Soyouz. pag: 136 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. Proprietà circolo Il C.O.S.Mo.- www.ilcosmo.net - Responsabile Luigi Borghi – Redazione: Consiglio direttivo Rivista del circolo culturale “Il C.O.S.Mo” - e-mail: [email protected] ”- Via B.Buozzi, 339/2 - 41122 Modena - Anno 2 - numero 2 | 1/06/2010 Il 12 aprile, dopo una serie di rinvii tecnici, nel giorno del ventesimo anniversario del volo di Gagarin, dalla rampa 39-A, il Columbia accende i motori e con un fragore non più avvertito dalle missioni Apollo, prende il via l'avventura dello Space Shuttle. Seguito sui teleschermi di tutto il globo, tutto và come da programma, l'entrata in orbita è commentata dai due Astronauti come perfetta. Il Columbia eseguirà 17 orbite per un totale di due giorni di volo, il rientro, il volo planato ed il relativo atterraggio alla base di Edwards, avviene come da manuale. Il 12 novembre dello stesso anno il Columbia ripartì per seconda missione STS-2, diventando la prima Astronave nella Storia ad essere riutilizzata. La storia della navetta riutilizzabile, ha tra li 1982 e il 1986 un esponenziale crescendo di missioni, tutte andate a buon fine. La NASA si era inoltre affacciata al settore commerciale dei satelliti per telecomunicazioni, per cui gli aspetti economici erano più che soddisfacenti, fino al gennaio 1986. Esiste un detto che cita “Quando le cose vanno troppo bene, e troppo a lungo, c'è sempre un imprevisto o qualcosa che và storto.....”. Erano gli anni in cui il sogno di andare nello spazio facilmente, sembrava essersi avverato attraverso lo Space Shuttle, la NASA inoltre volendo forse dare un aspetto veritiero a quest'idea comune, aveva inserito nell'equipaggio della missione STS 51L, una maestra di scuola elementare; Sharon Christa McAuliffe. Il Challenger si sarebbe trasformato in una cattedra scolastica spaziale, con una lezione tenuta in Orbita dalla Maestrina. Il 28 gennaio 1986, tutto è pronto, nelle tribune dello Kennedy Space Center, oltre a vari componenti della famiglia sono presenti gli alunni della classe dove la McAuliffe prestava lezione. La giornata è perfetta, e al momento del lancio il pubblico applaude festoso, tutto sembra andare bene, quando a 73 secondi circa dal decollo una fiammata improvvisa seguita da un boato sordo, trasforma il velivolo in una gigantesca nuvola di fumo e detriti. Il pubblico ammutolisce, si avverte solo il fragore dei razzi ausiliari che proseguono senza controllo. Il Challenger è esploso uccidendo all'istante tutto l'equipaggio. I risultati dell'inchiesta riveleranno che un difetto in un giunto tra due sezioni, detto O-Rings, nel razzo ausiliario SRB di destra, aveva causato la fuoriuscita di fiammate di scarico che a contatto con il serbatoio esterno, ne avevano causato l'esplosione. Da questa tragedia la NASA ne uscirà solo dopo 32 mesi di stop alle missioni, la messa in orbita di satelliti commerciali venne sospesa temporaneamente, e tutto il sistema Shuttle fu rivisitato in tutti i suoi componenti. pag: 137 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. 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Vennero fatte le ipotesi più disparate, ma dalle immagini della fase di ascesa era chiaramente visibile un detrito, probabilmente un pezzo di intercapedine del grosso serbatoio esterno, staccarsi andando ad impattare violentemente contro lo scudo dell'ala sinistra dell'Orbiter. Il danno non rilevato portò in fase di rientro alla disintegrazione dell'ala e successivamente di tutto il velivolo. Nella foto una mappa dei detriti rilevati. Venne nuovamente messa sotto inchiesta l'incuria nelle verifiche a terra che venivano fatte a tutti i componenti. Da quel momento in poi nuove verifiche al fine di garantire la sicurezza dell'equipaggio vengono fatte sia a terra che in volo, in caso di una grossa avaria in orbita, è sempre pronta una seconda navetta per una missione di soccorso. In tutti questi anni abbiamo visto partire un numero enorme di uomini e donne con lo Space Shuttle, e per quanto sia diventata una macchina troppo costosa, ha portato a termine imprese memorabili. Basti pensare al telescopio Hubble, all'aggancio con la Stazione spaziale MIR, e tante, tante altre imprese, non dimentichiamo inoltre che anche l'Italia ha volato sullo Shuttle. Ecco i nomi degli Astronauti Italiani: Franco Malerba, Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Alberto Vittori, Maurizio Cheli. Ben hanno figurato ricoprendo svariate mansioni, portando a termine molti esperimenti per conto dell'ESA. Con il solo intento di terminare la Stazione Spaziale Internazionale, la vita dello Space Shuttle, con una tecnologia ormai troppo vecchia e dai costi di esercizio divenuti giganteschi, è stata portata ad un trentennio esatto. Questa macchina meravigliosamente complicata, ha traghettato la nostra generazione, che da fanciulli l'abbiamo vista nascere, fino agli uomini adulti che siamo diventati, facendoci sognare la conquista del Cosmo.... Curiosità: Il nome della prima navetta “Enterprise”, fu richiesto con molta insistenza da tantissimi Fan della serie “Star Trek” (vedi gli interpreti nella foto sotto). pag: 138 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci. 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Durante il film 007 OPERAZIONE MOONRAKER, 007, a bordo di una navetta, assieme ad altre navette affrontano in orbita una flotta di navette nemiche comandate dalla organizzazione criminale di turno, ovviamente Bond salva il mondo e successivamente compie una serie imprecisata di orbite con l'immancabile Bond/Girl. pag: 139 di 139 Associazione Culturale “Il C.O.S.MO.” (Circolo di Osservazione Scientifico-tecnologica di Modena); C.F.:94144450361 Questa rivista, le copie arretrate, i suoi articoli e le sue rubriche, non possono essere duplicati e commercializzati. È vietata ogni forma di riproduzione, anche parziale, senza l‟autorizzazione scritta del circolo “Il C.O.S.Mo”. La loro diffusione all‟esterno del circolo e‟ vietata. Può essere utilizzata solo dai soci per scopi didattici. - Costo: Gratuito sul WEB per i soci - Arretrati: Disponibili e gratuiti sul WEB per i soci.
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