EURASIA SUITE
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Giovedì 10 marzo 2016 ore 17 EURASIA SUITE Musica Poesia Danza Immagini e Colori di Berardo Mariani (2015) prima esecuzione assoluta Ensemble di allievi e docenti del Conservatorio Frescobaldi diretto da Berardo Mariani Concerto a cura di Conservatorio Frescobaldi - Ferrara Eurasia Suite: Musica, Poesia, Danza, Immagini e Colori in prima esecuzione al Ridotto. Giovedì 10 marzo alle 17 l'Agenda Concerti e Conferenze sulla Musica del Teatro Comunale Claudio Abbado ospita la nuova creazione di Berardo Mariani, in prima esecuzione assoluta. Lo spettacolo è suddiviso in nove quadri ispirati ad altrettante immagini di opere fotografiche e pittoriche, che alternano aspetti di vita e cultura occidentali (Klimt, Escher, Magritte) con quella cinese-orientale. Testi poetici dalla tradizione cinese e dagli intrinseci valori universali, saranno recitati e cantati, in sia lingua originale che tradotti in italiano, in un contesto musicale originale ispirato sia al linguaggio prettamente orientale che a quello europeo nelle sue varie forme, dalla Canzone fino alla Musica Contemporanea. Linguaggi che si alternano e si fondono, in un clima originale e suggestivo pensato originariamente per l’uso di strumenti della tradizione, qui riscritti per strumenti occidentali. Per ogni quadro è prevista la danza, di uno o più interpreti, ispirata al senso delle immagini, alle musiche e al contenuto delle poesie, che animerà anche la scelta delle immagini. Un folto e multietnico ensemble costituito per l'occasione dal Conservatorio Frescobaldi, curatore e organizzatore dell'iniziativa, parteciperà all'esecuzione diretto dall'autore stesso. Berardo (Dino) Mariani nel 1954 nasce in Molise. Nel 1965 si trasferisce con la famiglia a Milano. Dal 1972 studia al Conservatorio Verdi dove si diplomerà in Fagotto e Composizione. Contemporaneamente, terminato il Liceo Scientifico, frequenta due anni la facoltà di Giurisprudenza, che abbandona per dedicarsi totalmente agli studi musicali. Negli anni Settanta vive intensamente le più svariate esperienze musicali. Alterna gli studi accademici e le esibizioni in ambiti “classici” come solista, in orchestra o gruppi da camera, alle esibizioni nei vari Festival Pop e Jazz dell'epoca, sia come chitarrista che come fagottista, portando tale strumento per la prima volta fuori dall'ambito “classico”. Registra svariati dischi per molti artisti dell'area milanese dell'epoca. Dal 1978 al 1980 suona col Gruppo Folk Internazionale di Moni Ovadia per il quale, insieme all'amico oboista Mario Arcari, scrive buona parte delle musiche incise ne “Il nonno di Jonni” e “Ensemble Havadià”. Suona nel disco “Le mille e una notte” per l'omonimo spettacolo del Teatro dell'Elfo. Col GFI compie numerose tournées in Italia ed Europa. Contemporaneamente fonda la DOM Democratic Orchestra Milano, formazione che vede convivere musicisti classici e giovani jazzisti tuttora rappresentativi sulla scena nazionale, e non solo, del jazz nostrano. Per la DOM scrive diversi brani che per il loro carattere di sintesi tra classico e jazz, riscuotono notevole interesse di pubblico e di critica. Dirige la stessa in importanti festival in Italia e in Francia, suonando in prima esecuzione brani scritti appositamente per essa da Enrico Rava, Antony Braxton, Alex Schlippenbach, Leroy Jenkins, Oliver Lake. Termina tale esperienza nel 1984 incidendo il disco “Invenzioni”. Dal 1985 si dedica totalmente alla Composizione. Studia con Sciarrino, Ferneyhaugh, Grisey, Rotondi, Zosi e Donatoni, approfondendo la conoscenza delle più avanzate tecniche compositive e strumentali. Viene premiato in numerosi Concorsi internazionali di Composizione da giurati quali Berio, Abbado, Petrassi, Huber, Pousseur, Morricone, Chailly, Ferneyhaugh, Donatoni, Sciarrino, Clementi e le sue musiche sono eseguite in prestigiosi contesti sia in Italia che all'estero. Alla sempre più introspettiva e isolata attività di compositore, affianca, dal 1988 a tutt'oggi, l'attività didattica come docente di Composizione, presso diversi Conservatori italiani. L'opera “Infinity” viene concepita negli ultimi mesi del 2006. Come matura riscoperta del Semplice, del ritorno alle emozioni primordiali. Il piacere nel tornare a suonare diversi strumenti: flauti, fagotto, sitar, tastiere, chitarra acustica, la cara vecchia Fender Stratocaster. Fonte ispiratrice, Nove Canti Gregoriani, come gli ordini delle schiere angeliche raggruppati in tre cori angelici, trascritti a volte liberamente, altre filologicamente mensuralizzati. Il "Canto dell'Anima" per eccellenza che si alterna, si fonde col canto jazz, blues, in contesti ritmici dal sapore rock progressivo, o in puri contesti melodici in cerca di emozioni. Del 2010 l'opera “C'era una volta in Mediterraneo” Su e giù per il Mediterraneo attraverso musica, poesia, colori e danza in cui si fondono brani ispirati a musica etnica e contemporanea.
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