"Gli scorpioni di importanza medica nel mondo" di Andrea Rossi

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"Gli scorpioni di importanza medica nel mondo" di Andrea Rossi
Gli scorpioni di importanza medica nel mondo
Gli scorpioni comparvero sulla Terra circa 450 milioni di anni fa. Inizialmente erano
animali acquatici ed in alcuni casi potevano raggiungere i due metri di lunghezza.
Successivamente si adattarono a vivere fuori dall’acqua e gradualmente diminuirono
anche in dimensioni, infatti le attuali specie variano da pochi millimetri [1] fino ai 20
centimetri del genere Pandinus [2, 3, 4, 5, 6]. Resti fossili, in particolare quelli
conservati nell’ambra [7], confermano che questi animali si siano modificati molto
poco negli ultimi duecento milioni di anni, prova della loro perfezione da un punto di
vista evolutivo. Nel Regno Animale sono noti solo pochi altri casi di animali che hanno
mantenuto una stabilità per un così lungo periodo quali meduse, squali e coccodrilli. In
ambito tassonomico gli scorpioni sono appartenenti alla Classe degli Aracnidi, quindi
strettamente imparentati con ragni e zecche, con i quali condividono una certa
importanza in ambito medico. Le zecche non producono veleno ma possono
contaminare l’ospite (anche umano) tramite agenti patogeni trasmessi con il morso,
quali ad esempio Rickettsia. Viceversa tutti gli scorpioni e la quasi totalità dei ragni
(ad esclusione della famiglia Uloboridae) producono veleno. Il veleno degli scorpioni
viene prodotto da due ghiandole poste nell’ultimo segmento della coda, chiamato
telson, ed iniettato tramite un aculeo velenifero cavo, che funziona esattamente come
l’ago di una siringa. Il loro veleno può essere diviso in due principali categorie,
neurotossico e citotossico. Quasi tutte le specie possiedono un veleno ad azione
neurotossica che paralizza le prede bloccando la respirazione o le contrazioni
cardiache. Una sola famiglia, Hemiscorpiidae, diffusa nel Corno d’Africa ed in Medio
Oriente, produce un veleno citotossico che causa terribili ulcere cutanee ed emorragie
interne. In alcune nazioni, come l’Iran, rappresenta un serio problema di salute
pubblica, causando ogni anno il decesso di molti bambini. Esiste infine una terza
tipologia di veleno, ancora poco studiato, di tipo emolitico, presente solo nelle specie
del genere mediorientale Nebo, che causa danni di tipo vascolare. Nell’ambito
mondiale gli scorpioni costituiscono un pericolo principalmente nelle zone tropicali e
subtropicali. In Nord America sono interessati prevalentemente gli stati meridionali
degli Stati Unita d’America (in particolare California, Texas e Florida), il Messico e gli
stati caraibici e centroamericani, dove le specie del genere Centruroides causano ogni
anno numerose vittime. Emblematico è il caso del Messico con diecimila morti all’anno
per punture di scorpioni e morsi di serpente. In Sud America il genere più pericoloso
per gli umani è Tityus che rappresenta un grave problema principalmente in Brasile.
Una specie più delle altre, Tityus serrulatus, è stata oggetto di numerosi studi e
ricerche per produrre un siero da somministrare alle persone punte. Da tempo,
l’Istituto Butantan di San Paolo produce un antidoto efficace. La pericolosità è dovuta
non solo alla potenza del suo veleno ma anche alle caratteristiche ecologiche di questa
specie. Non soltanto infatti ama frequentare le abitazioni umane ma è in grado di
riprodursi per partenogenesi, cioè le femmine danno prole fertile senza bisogno di
accoppiarsi con i maschi. I maschi di questa specie sono estremamente rari con un
rapporto stimato di uno a centomila. L’Africa e l’Asia sono indubbiamente i continenti
con un maggior problema sanitario dovuto agli scorpioni sia per la presenza delle
specie più tossiche al mondo sia per la inadeguatezza degli ospedali di molte nazioni.
In Africa e Medio Oriente (dalla Turchia al Pakistan) sono ampiamente diffusi i generi
Androctonus [8] e Leiurus [9], considerati in assoluto i più pericolosi. Un uomo adulto
può morire nel giro di poche ore se non trattato con un antidoto specifico. Nell’Africa
meridionale invece il genere più rilevante è Parabuthus che comprende alcune specie
dotate di un’arma particolare: sono in grado di spruzzare il veleno ad una distanza di
mezzo metro, centrando facilmente gli occhi di una persona e portando a temporanea
cecità. Per tornare all’Asia, l’India è l’altra zona dove una specie, Hottentotta tamulus,
è nota per arrecare problemi sanitari. In Oceania non sono presenti specie realmente
pericolose. Infine in Europa solo due generi sono considerati di una certa rilevanza,
Buthus [10, 11] e Mesobuthus. Quest’ultimo lo si trova prevalentente in Grecia (isole
comprese), Albania e Bulgaria. Le specie di Buthus invece sono diffuse ad occidente.
Molto comuni in Spagna e Portogallo [13], questi scorpioni sono più rari nella Francia
meridionale e considerati prossimi all’estinzione in Sicilia e a Malta. In Italia vivono
circa una dozzina di specie del genere Euscorpius [14, 15], che vanno dai 3 ai 6 cm di
lunghezza, e la cui puntura è paragonabile a quella di una vespa. Solo la specie
siciliana Buthus trinacrius, scoperta e pubblicata nel 2013 da me e dal Prof. Lourenço
di Parigi [16], può essere considerata potenzialmente letale. Resta infine da ricordare
che tramite gli scambi commerciali con paesi tropicali, via nave e via aereo, spesso
arrivano in Italia specie alloctone estremamente pericolose, come dimostrato dal
recente ritrovamento di un maschio di Centruroides gracilis al porto di Livorno [17].
Andrea Rossi
Bibliografia
[1] Rossi A. & Lourenco W. R., 2015: New comments on the scorpions belonging to
the ‘Ananteris group’ and description of a new genus and species from Ghana
(Scorpiones: Buthidae). Onychium, 11: 3-9.
[2] Rossi A., 2014: Notes on the distribution of Pandinus (Pandinus) Thorell, 1876 and
Pandinus (Pandinurus) Fet, 1997 with the descriptions of two new species from
Central African Republic. Onychium, 10: 10-31.
[3] Rossi A, 2015: Sui sottogeneri di Pandinus Thorell, 1876 con revisione del genere
Pandinurus Fet, 1997 stat. n. e descrizione di sette nuove specie e tre nuovi
sottogeneri (Scorpiones: Scorpionidae). Onychium, 11: 10-66.
[4] Rossi A., 2015: Una revisione preliminare del genere Pandinus Thorell, 1876 con la
descrizione di un nuovo sottogenere e due nuove specie dall'Etiopia (Scorpiones,
Scorpionisae). Arachnida - Rivista Aracnologica Italiana, 3 :37-52.
[5] Rossi A., 2015: Ulteriori commenti sulla tassonomia dei generi Pandinus e
Pandinurus, con la definizione di un nuovo sottogenere ed una nuova specie di
Pandinurus dalla Somalia. Arachnida - Rivista Aracnologica Italiana, 4: 41-55.
[6] Rossi A., 2015: Clarification of the type locality of Pandinus ulderigoi with notes on
the scorpions protected by CITES (Scorpiones: Scorpionidae). [Proceedings of the
XXVIII European Congress of Arachnology]. Arachnologische Mitteilungen, 49: 47-54.
[7] Rossi A., 2015: A new family, genus and species of scorpion from the burmite of
Myanmar (Scorpiones: Sucinlourencoidae). Arachnida - Rivista Aracnologica Italiana,
1: 3-21.
[8] Lourenço W. R., Rossi A. & Sadine S. E., 2015: New data on the genus
Androctonus Ehrenberg, 1828 (Scorpiones, Buthidae), with the description of a new
species from Ethiopia. Arachnida - Rivista Aracnologica Italiana, 5: 11-29.
[9] Lourenço W. R. & Rossi A., 2016: One more African species of the genus Leiurus
Ehrenberg, 1828 (Scorpiones: Buthidae) from Somalia. Arachnida - Rivista
Aracnologica Italiana, 6: 21-31.
[10] Rossi A., 2013: A new species of the genus Buthus Leach, 1815 from Egypt
(Scorpiones: Buthidae). Rivista del Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi, Bergamo,
26, 187-194.
[11] Rossi A., Tropea G. & Yagmur E. A., 2013: A new species of Buthus Leach, 1815
from Libya (Scorpiones: Buthidae). Euscorpius, 167, 1-10.
[13] Rossi A., 2012: Notes on the distribution of the species of the genus Buthus
(Leach, 1815) (Scorpiones, Buthidae) in Europe, with a description of a new species
from Spain. Bulletin of the British Arachnological Society, 15: 273-279.
[14] Tropea G., Yagmur E. A., Koç H., Yesilyurt F. & Rossi A., 2012: A new species of
Euscorpius Thorell, 1876 (Scorpiones, Euscorpiidae) from Turkey. ZooKeys, 219: 6380.
[15] Tropea G. & Rossi A., 2012: A new species of Euscorpius Thorell, 1876 from
Corfu, with notes on the subgenus Euscorpius in Greece. Onychium, 9: 27-37.
[16] Lourenço W. R. & Rossi A., 2013: A Confirmation of a new species of Buthus
Leach, 1815 from Sicily (Scorpiones, Buthidae). Biogeographical implications. Revista
Iberica de Aracnologia, 22: 9-14.
[17] Rossi A. & Legittimo C. M., 2015: The first report of an accidental arrival of
Centruroides gracilis (Latreille, 1804) in Italy (Scorpiones: Buthidae). Arachnida Rivista Aracnologica Italiana, 4: 33-34.