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Complicanze infettive degli accessi venosi centrali e periferici Fabio Gilioli U.O.C. di Medicina Interna Ospedale di Mirandola (MO) Il sottoscritto Fabio Gilioli ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario X che negli ultimi due anni ha avuto rapporti diretti di finanziamento con i seguenti soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario: -Chiesi 1) Definizione 2) Epidemiologia 3) Prevenzione 4) Gestione delle infezioni catetere-correlate (CRBSI) 5) Conclusioni 1) Definizione 2) Epidemiologia 3) Prevenzione 4) Gestione delle infezioni catetere-correlate (CRBSI) 5) Conclusioni DEFINIZIONI Bloodstream Infections – BSI (con conferma laboratoristica) 1 emocoltura positiva per patogeno noto O Paziente con febbre (> 38°C) brividi e ipotensione E 2 emocolture positive (raccolte entro 48 ore) per contaminanti abituali della cute (stafilococchi coagulasi negativi, Micrococcus spp, Bacillus spp ecc) - Correlata a catetere venoso - Secondaria ad altra infezione - Origine sconosciuta POSSIAMO DEFINIRE CON CERTEZZA SE UNO QUADRO INFETTIVO SISTEMICO (BSI) E’ DOVUTO ALLA INFEZIONE DI UN CATETERE VASCOLARE ? Definizione clinica di Infezione Ematica Catetere Correlata (Catheter Related Blood Stream Infection : CRBSI) BSI (bloodstream infection) E riscontro dello STESSO MICRORGANISMO 1) Emocoltura da CVC (metodica quantitativa: crescita di colonie batteriche 3 volte maggiore di quella osservata nel sangue periferico). 2) Emocoltura da CVC positivizzata almeno 2 ore prima dell’emocoltura da sangue periferico (criterio temporale) 3) Coltura della punta del CVC positiva con metodica semiquantitativa (15 2 cfu per ogni segmento di catetere) o quantitativa (10 ufc per segmento di catetere) Clinical Practice Guidelines for the Diagnosis and Management of Intravascular Catheter-Related Infection: 2009 Update by the Infectious Diseases Society of America. I Cateteri Venosi Periferici (CVP) causano FLEBITI con un incidenza variabile negli studi tra il 7 e 27% ma: 1) causano MENO frequentemente INFEZIONI SISTEMICHE. 2) non abbiamo attualmente definizioni certe di infezione ematiche CVP correlata. - Cornely OA, Bethe U, Pauls R, Waldschmidt D. Peripheral Te on catheters: factors determining incidence of phlebitis and duration of cannulation. Infect Control Hosp Epidemiol 2002;23:249–253. - Grune F, Schrappe M, Basten J, Wenchel H, Tual E, Stutzer H. Phlebitis rate and time kinetics of short peripheral IV catheters. Infection 2004;32:30–32. - Rickard CM, Zhang L, McClymont A, et al. Routine versus clinically indicated replacement of peripheral intravenous catheters: a randomised controlled equivalence trial. Lancet 2012;380:1066–1074. - Maki DG, Kluger DM, Crnich CJ. The risk of bloodstream infection in adults with different intravascular devices: a systematic review of 200 published prospective studies. Mayo Clin Proc 2006;81:1159–1171. Microbiologia Stafilococchi coagulasi negativi: 31% Stafilococco aureo: 20% Enterococco: 9% Candida spp: 9% E.Coli: 6% Pseudomonas spp: 4% Enterobacter spp: 4% Serratia spp: 2% Acinetobacter baumanii: 1% Wisplinghoff H, Bischoff T, Tallent SM, et al. Nosocomial bloodstream infections in US hospitals: analysis of 24,179 cases from a prospective nationwide surveillance study. Clin Infect Dis 2004; 39:309. Patogenesi 1) migrazione di organismi cutanei dal sito di emergenza attraverso il tratto sottocutaneo e lungo la superficie del catetere con colonizzazione della punta del catetere; questa è la più comune via di infezione per i cateteri a breve-termine. 2) contaminazione diretta del catetere o del connettore del catetere a causa del contatto con mani, fluidi o dispositivi contaminati. 1) Definizione 2) Epidemiologia 3) Prevenzione 4) Gestione delle infezioni catetere-correlate (CRBSI) 5) Controversie Epidemiologia U.S.A. Circa 80.000 CRBSI annuali nelle Terapie Intensive e 250.000 se considerati anche i reparti non intensivi CRBSI AUMENTANO i maniera indipendente i COSTI e la DURATA DELLA OSPEDALIZZAZIONE; non e’ mai stato dimostrato un effetto diretto sulla mortalita’ 1) Definizione 2) Epidemiologia 3) Prevenzione 4) Gestione delle infezioni catetere-correlate (CRBSI) 5) Controversie Guidelines for the Prevention of Intravascular Catheter-Related Infections, 2011 ..the disciplines of critical care medicine, infectious diseases, healthcare infection control, surgery, anesthesiology, interventional radiology, pulmonary medicine, pediatric medicine, and nursing. L’obiettivo di un programma di The workingprevenzione group was led by the Society of Critical Care dovrebbe Medicine (SCCM), in collaboration with the efficace essere Infectious Diseases Society of America (IDSA), Society for Healthcare Epidemiology of America (SHEA),l’eliminazione Surgical Infection Society (SIS), American College of Chest Physicians (ACCP), American delle CRBSI da tutti gli Thoracic Society (ATS), American Society of Critical Care Anesthesiologists (ASCCA), Association for Professionals Infection Control and Epidemiology (APIC), Infusion Nurses Society (INS), ambitiin assistenziali. Oncology Nursing Society (ONS), American Society for Parenteral and Enteral Nutrition (ASPEN), Society of Interventional Radiology (SIR), American Academy of Pediatrics (AAP), Pediatric “TARGETING ZERO” Infectious Diseases Society (PIDS), and the Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee (HICPAC) of the Centers for Disease Control and Prevention (CDC) Igiene delle Mani e Tecnica Asettica Provvedere ad una appropriata igiene delle mani, utilizzando saponi convenzionali ed acqua oppure soluzioni gel a base alcolica. Lo stadio più elevato nelle civiltà morali consiste nel riconoscere che dovremmo controllare i nostri pensieri. Charles Darwin Educazione, Training e Personale 1. Educare il personale sanitario sulle indicazioni dei cateteri intravascolari, sulle procedure corrette per l’impianto e la gestione dei cateteri intravascolari e sulle misure di controllo corrette atte a prevenire le infezioni correlate a catetere intravascolare. Cat. IA. 2. Rivalutare periodicamente le conoscenze e l’aderenza alle linee guida di tutto il personale coinvolto nell’impianto e gestione dei cateteri intravascolari. Cat. IA. 3. Affidare l’impianto e la gestione dei cateteri intravascolari PERIFERICI e CENTRALI soltanto a personale addestrato che abbia dimostrato competenza in queste manovre. Cat. IA. 4. Assicurare appropriati livelli di preparazione nel personale infermieristico delle Terapie Intensive. Studi osservazionali suggeriscono che una percentuale troppo elevata di infermieri non specificamente addestrati alla gestione dei CVC e/o un elevato rapporto pazienti/infermieri si associa nelle Terapie Intensive ad un aumento della incidenza di CRBSI. Cat. IB. Hugonnet S, Chevrolet JC, Pittet D. The effect of workload on infection risk in critically ill patients. Crit Care Med 2007;35(1):76–81. ....... we found that higher staffing level was associated with a >30% infection risk reduction (incidence rate ratio, 0.69; 95% confidence interval, 0.50 – 0.95). We estimated that 26.7% of all infections could be avoided if the nurse-to-patient ratio was maintained >2.2. (*). Conclusions: Staffing is a key determinant of healthcare-associated infection in critically ill patients. Assuming causality, a substantial proportion of all infections could be avoided if nurse staffing were to be maintained at a higher level. (*) measured by the 24-hr nurse-to-patient ratio Cateteri Venosi Centrali Nel decidere il sito per il posizionamento di un catetere venoso centrale, valutare attentamente il beneficio legato alla riduzione di complicanze infettive vs. il rischio di complicanze meccaniche (es. pneumotorace, puntura dell’arteria succlavia, lacerazione della vena succlavia, stenosi della vena succlavia, emotorace, trombosi, embolia gassosa e malposizionamento del catetere) . Cat. IA Rimuovere prontamente catetereil Per i CVC non tunnellizzati in pazientiogni adulti, preferire sitointravascolare succlavio, piuttostoche che non il sito sia giugulare femorale, per più onecessario. minimizzare il rischio Categoria IAinfettivo . Cat. IB Evitare l’uso della vena femorale per l’accesso venoso centrale nel paziente adulto. Cat. IA Usare CVC con un numero di lumi il più basso possibile compatibilmente con la gestione della terapia endovenosa del paziente . Cat. IB Pulire la cute con una soluzione a base di clorexidina >0.5% in alcool prima dell’impianto di cateteri venosi centrali e di cateteri arteriosi periferici e durante la medicazione del sito di emergenza. In caso di specifica controindicazione alla clorexidina, possono essere usati in alternativa una tintura iodata, uno iodoforo o una soluzione di alcool al 70% . Cat. IA Cateteri e Cuffie Trattati con Antimicrobici/Antisettici Utilizzare un CVC trattato con clorexidina/sulfadiazina argento o con minociclina/rifampicina nei pazienti in cui si prevede di lasciare il catetere oltre 5 giorni se, dopo l’implementazione di un progetto strategico per ridurre l’incidenza di CLABSI, questa non si riduce. Cat. IA Antimicrobial impregnated catheters and cuffs - This may be cost-effective in high-risk patients (intensive care, burn and neutropenic patients) and in other patient populations in whom the rate of CR-BSI exceeds 3.3 per 1,000 catheter days even when there is a comprehensive strategy to reduce rates of CR-BSI. -Recommendation 2.2. The use of antimicrobial/antisepticimpregnated or -coated CVCs (chlorhexidine and silver sulfadiazine [CH-SS] or minocycline/rifampin) and/or heparin-impregnated catheters is recommended to decrease the risk of catheter-related infections for short-term CVCs, particularly in high-risk groups such as bone marrow transplantation recipients or patients with leukemia. However, the relative benefit and increased cost must be carefully considered before they are routinely used. La profilassi antibiotica NON trova un razionale per il suo impiego routinario al fine di ridurre l’insorgenza di complicanze infettive associate alla presenza di un accesso venoso centrale. Cat.IB Van de Wetering MD, van Woensel JBM. Prophylactic antibiotics for preventing early central venous catheter Gram positive infections in oncology patients. Cochrane Database of Systematic Reviews 2007; Issue 1. Art. No.: CD003295. DO10.1002/14651858.CD003295.pub2 Check list 1) Lavaggio mani (IB) 2) Massime protezioni di barriera nell’impianto dei CVC (IB) 3) Uso di Clorexidina per la disinfezione della cute (IA) 4) Evitare l’impianto di CVC femorali (IA) 5) Rimuovere i CVC non necessari (IA) After the previous success of the program pioneered by the Johns Hopkins Quality and Safety Research Group in Michigan (Keystone ICU project) which was associated with a dramatic and sustained reduction of CRBSI , the Bacteremia Zero project aimed to assess its effectiveness after contextual adaptation and large-scale implementation in Spanish ICUs. In 2008, a collaborative agreement of the Spanish Ministry of Health,Social Policy and Equality, the Patient Safety Programme of the World Health Organization (WHO), the Spanish Society of Intensive and Critical Care Medicine and Coronary Units (SEMICYUC), and the Johns Hopkins Quality and Safety Research Group (now the Armstrong Institute for Patient Safety and Quality) was established to implement the Keystone project in Spanish ICUs. CRBSI was reduced from 3.07 to 1.12 episodes per 1,000 catheter-days. 1) Definizione 2) Epidemiologia 3) Prevenzione 4) Gestione delle infezioni catetere-correlate (CRBSI) 5) Conclusioni Gestione delle infezioni ematiche catetere-correlate (CRBSI) Clinical Practice Guidelines for the Diagnosis and Management of Intravascular Catheter-Related Infection: 2009 Update by the Infectious Diseases Society of America. Leonard A. Mermel, Michael Allon, Emilio Bouza, Donald E. Craven, Patricia Flynn, Naomi P. O’Grady, Issam I. Raad, Bart J. A. Rijnders, Robert J. Sherertz, and David K. Warren Trattamento della CRBSI - - Gestione del catetere venoso rimozione salvataggio Terapia antibiotica empirica (guidata dall’isolamento microbiologico) DIAGNOSI di CRBSI Catetere venoso SHORT term o catetere arterioso Catetere venoso LONG term o PORT Infezione complicata o NON complicata Considerare germe isolato CRBSI Complicata 1) Sepsi severa o instab. emodinamica 2) Endocardite o infezione metastatica 3) Tromboflebite suppurativa 4) Batteriemia dopo 72 ore di terapia antibiotica mirata Gestione del CVC Terapia antibiotica Gestione del catetere venoso RIMOZIONE (A-II) Infezioni complicate • Sepsi severa • Endocardite o evidenza di infezione metastatica • Tromboflebite suppurativa • Batteriemia persistente dopo 72 ore di terapia antibiotica mirata Infezioni da S.Aureus, P.Aeruginosa, Funghi, Micobatteri SALVATAGGIO Infezioni NON complicate: considerare il germe in causa e il tipo di CVC. Dopo 72 ore dall’inizio della terapia antibiotica: (B-II) - e’ necessario effettuare 2 emocolture - se positive rimuovere il CVC + terapia antibiotica sistemica per 4-6 settimane SOSPETTA CRBSI Catetere venoso SHORT term o catetere arterioso Valutare stabilita’ emodinamica Ricerca della conferma della CRBSI (2 sets di emocolture : 1 da CVC e 1 da vena periferica) Gestione del CVC Terapia antibiotica Catetere venoso LONG term o PORT ? Prospective, multicenter, observational study in 18 Spanish Intensive Care Units (ICUs). In patients with suspected CRI, immediate CVC removal may be not necessary in all patients. Trattamento della CRBSI - Gestione del catetere venoso rimozione sostituzione salvataggio Terapia antibiotica empirica (guidata dall’isolamento microbiologico) Trattamento delle CRBSI Terapia antibiotica EMPIRICA Trattamento antibiotico empirico ad ampio spettro che comprenda attivita’ vs G+ (attenzione a Staph. Aureus MRSA ) Pazienti con 1 dei seguenti fattori di rischio per CRBSI da CANDIDA: - NPT - Prolungata terapia antibiotica a largo spettro - Emopatia maligna o paziente trapiantato di midollo o organo solido - Portatore di CVC FEMORALE - Colonizzazione da Candida in sedi multiple 1) Definizione 2) Epidemiologia 3) Prevenzione 4) Gestione delle infezioni catetere-correlate (CRBSI) 5) Conclusioni Grazie dell’attenzione e buona serata Fattori di rischio 1. Prolonged hospitalization before catheterization 2. Prolonged duration of catheterization 3. Heavy microbial colonization at the insertion site 4. Heavy microbial colonization of the catheter hub 5. Internal jugular catheterization 6. Femoral catheterization in adults 7. Neutropenia 8. Prematurity (ie, early gestational age) 9. Total parenteral nutrition 10. Substandard catheter care (eg, excessive manipulation of the catheter) 11. Transfusion of blood products (in children) 12 . Reduced nurse-to-patient ratio in the ICU Fattori di rischio 1) Malposizione del CVC 2) Precedenti infezioni CVC relate 3) CVC con lumi di maggiori dimensioni
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– In succlavia o giugulare; di uso più frequente; 90% di infezioni da
CVC; rischio di infezione aumentato se posizionato in giugulare
Prevenzione e trattamento delle infezioni CVC correlate
CVC: Catetere Venoso Centrale
HICPAC: Healthcare Infection Control Practices Advisory Committee (USA)
HPH: Health Promoting Hospital (WHO Europe)
ICPA: Infezioni Correlate a Pratiche Assistenziali
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