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GNL_Panigaglia_leaflet_06_ESE:Layout 1 7-07-2009 16:57 Pagina 2 Il valore del GNL La tecnologia del GNL Il ciclo del GNL GNL Italia S.p.A. Sede legale: Piazza S. Barbara, 7 20097 San Donato Milanese (MI) Tel. +39 02 520.1 Che cosa è il GNL. Il gas naturale è una miscela costituita prevalentemente da metano e da idrocarburi superiori, azoto e anidride carbonica in percentuali variabili a seconda della provenienza. Per consentire il trasporto sulle navi metaniere il gas deve essere sottoposto al processo di liquefazione, portandolo a una temperatura di meno 162° C a pressione atmosferica: così si ottiene il Gas Naturale Liquefatto (GNL). La convenienza di trasformare in liquido una sostanza che in natura è presente in fase gassosa sta nel fatto che il volume del gas si riduce di 600 volte facilitando e rendendo economico il trasporto via mare. Trasporto che diventa particolarmente utile per diversificare le fonti di approvvigionamento, soprattutto se si considera la distanza sempre più grande fra le regioni di produzione e quelle di consumo e la possibilità di importare gas via mare con le metaniere da Paesi produttori non collegati con un metanodotto. La catena del GNL. Il processo di estrazione del gas naturale dai giacimenti, la sua liquefazione per il trasporto su navi e la successiva rigassificazione per l’utilizzo da parte dei consumatori, famiglie e aziende, costituiscono la cosiddetta catena del GNL. Una ricchezza, il gas, che a Panigaglia arriva da lontano. Il processo inizia infatti nel Paese esportatore dove il metano viene portato allo stato liquido raffreddandolo. Per il trasporto marittimo vengono utilizzate le metaniere: navi ad alto contenuto tecnologico e con standard di sicurezza e di protezione ambientale tra i più elevati a livello internazionale. Durante il trasporto via nave, il GNL viene sempre mantenuto a meno 162° C e a pressione prossima a quella atmosferica. Arrivato a destinazione lo si scarica nel terminale di importazione dove viene riscaldato, riportato allo stato gassoso e immesso, dopo aver raggiunto un adeguato livello di pressione, nella rete dei metanodotti. Un processo a più fasi. Il terminale di rigassificazione di Panigaglia prevede una serie di lavorazioni complesse e di impianti che possono essere suddivisi in sei sezioni: ricezione, stoccaggio, rigassificazione, recupero vapori, correzione del gas finale, sistemi ausiliari e di sicurezza. La ricezione è costituita dall’area di attracco delle navi metaniere, dai bracci di discarica e dalla linea di trasferimento ai serbatoi. La sezione di stoccaggio consiste in due serbatoi di tipo cilindrico verticale, ognuno con una capacità di 50.000 metri cubi, al cui interno sono collocate 6 pompe sommerse per la movimentazione del GNL. Lo stoccaggio avviene in serbatoi a doppio contenimento: il contenitore interno ha lo scopo di contenere il GNL, mentre quello esterno sorregge e protegge il materiale coibente posto nella intercapedine tra i due e, a sua volta, è in grado di contenere in sicurezza il GNL in caso di perdite o rotture del contenitore interno. La sezione di rigassificazione è costituita dalle pompe per la movimentazione e la pressurizzazione del gas liquefatto e dai vaporizzatori a fiamma sommersa. Il calore necessario per la vaporizzazione del GNL viene prodotto dalla combustione del gas naturale (fuelgas) prelevato a valle dei vaporizzatori. Il gas naturale viene infine immesso nella rete di trasporto che lo porterà agli utenti. Per il recupero dei vapori (gas di boil-off), che si formano continuamente all’interno dei serbatoi e che tendono ad aumentarne la pressione, si utilizzano compressori che convogliano tali vapori dai serbatoi verso una colonna di assorbimento, ove essi vengono riliquefatti, rientrando così nel ciclo di produzione. Parte dei vapori di boil-off che si producono in questa fase ritornano alla nave (attraverso una soffiante, una condotta e un braccio di collegamento) per compensare il volume lasciato libero all’interno delle tanche della nave, in seguito alla progressiva discarica del GNL. Infine, per mantenere le specifiche di qualità del gas immesso nella rete di trasporto e garantire così l’intercambiabilità del GNL rigassificato con gli altri gas naturali trasportati via metanodotto, si provvede, se occorre, alla “correzione” del potere calorifico del gas: qualora questo valore risulti eccessivo, si opera una semplice addizione di azoto, con l’ausilio di opportune batterie di compressori a ciò dedicati. Impianto di liquefazione IDROCARBURI PESANTI GNL POMPE SOMMERSE GNL GAS NATURALE GIACIMENTO LIQUEFAZIONE PURIFICAZIONE TRATTAMENTO SERBATOI DI STOCCAGGIO PONTILE Impianto di rigassificazione GNL POMPE SOMMERSE GNL DISTRIBUZIONE GNL GAS NATURALE PONTILE RIGASSIFICAZIONE SERBATOI DI STOCCAGGIO Sede operativa: Località Panigaglia 19025 Fezzano (SP) Tel. +39 0187 790046 www.gnlitalia.it GNL_Panigaglia_leaflet_06_ESE:Layout 1 7-07-2009 16:57 Pagina 2 Il valore del GNL La tecnologia del GNL Il ciclo del GNL GNL Italia S.p.A. Sede legale: Piazza S. Barbara, 7 20097 San Donato Milanese (MI) Tel. +39 02 520.1 Che cosa è il GNL. Il gas naturale è una miscela costituita prevalentemente da metano e da idrocarburi superiori, azoto e anidride carbonica in percentuali variabili a seconda della provenienza. Per consentire il trasporto sulle navi metaniere il gas deve essere sottoposto al processo di liquefazione, portandolo a una temperatura di meno 162° C a pressione atmosferica: così si ottiene il Gas Naturale Liquefatto (GNL). La convenienza di trasformare in liquido una sostanza che in natura è presente in fase gassosa sta nel fatto che il volume del gas si riduce di 600 volte facilitando e rendendo economico il trasporto via mare. Trasporto che diventa particolarmente utile per diversificare le fonti di approvvigionamento, soprattutto se si considera la distanza sempre più grande fra le regioni di produzione e quelle di consumo e la possibilità di importare gas via mare con le metaniere da Paesi produttori non collegati con un metanodotto. La catena del GNL. Il processo di estrazione del gas naturale dai giacimenti, la sua liquefazione per il trasporto su navi e la successiva rigassificazione per l’utilizzo da parte dei consumatori, famiglie e aziende, costituiscono la cosiddetta catena del GNL. Una ricchezza, il gas, che a Panigaglia arriva da lontano. Il processo inizia infatti nel Paese esportatore dove il metano viene portato allo stato liquido raffreddandolo. Per il trasporto marittimo vengono utilizzate le metaniere: navi ad alto contenuto tecnologico e con standard di sicurezza e di protezione ambientale tra i più elevati a livello internazionale. Durante il trasporto via nave, il GNL viene sempre mantenuto a meno 162° C e a pressione prossima a quella atmosferica. Arrivato a destinazione lo si scarica nel terminale di importazione dove viene riscaldato, riportato allo stato gassoso e immesso, dopo aver raggiunto un adeguato livello di pressione, nella rete dei metanodotti. Un processo a più fasi. Il terminale di rigassificazione di Panigaglia prevede una serie di lavorazioni complesse e di impianti che possono essere suddivisi in sei sezioni: ricezione, stoccaggio, rigassificazione, recupero vapori, correzione del gas finale, sistemi ausiliari e di sicurezza. La ricezione è costituita dall’area di attracco delle navi metaniere, dai bracci di discarica e dalla linea di trasferimento ai serbatoi. La sezione di stoccaggio consiste in due serbatoi di tipo cilindrico verticale, ognuno con una capacità di 50.000 metri cubi, al cui interno sono collocate 6 pompe sommerse per la movimentazione del GNL. Lo stoccaggio avviene in serbatoi a doppio contenimento: il contenitore interno ha lo scopo di contenere il GNL, mentre quello esterno sorregge e protegge il materiale coibente posto nella intercapedine tra i due e, a sua volta, è in grado di contenere in sicurezza il GNL in caso di perdite o rotture del contenitore interno. La sezione di rigassificazione è costituita dalle pompe per la movimentazione e la pressurizzazione del gas liquefatto e dai vaporizzatori a fiamma sommersa. Il calore necessario per la vaporizzazione del GNL viene prodotto dalla combustione del gas naturale (fuelgas) prelevato a valle dei vaporizzatori. Il gas naturale viene infine immesso nella rete di trasporto che lo porterà agli utenti. Per il recupero dei vapori (gas di boil-off), che si formano continuamente all’interno dei serbatoi e che tendono ad aumentarne la pressione, si utilizzano compressori che convogliano tali vapori dai serbatoi verso una colonna di assorbimento, ove essi vengono riliquefatti, rientrando così nel ciclo di produzione. Parte dei vapori di boil-off che si producono in questa fase ritornano alla nave (attraverso una soffiante, una condotta e un braccio di collegamento) per compensare il volume lasciato libero all’interno delle tanche della nave, in seguito alla progressiva discarica del GNL. Infine, per mantenere le specifiche di qualità del gas immesso nella rete di trasporto e garantire così l’intercambiabilità del GNL rigassificato con gli altri gas naturali trasportati via metanodotto, si provvede, se occorre, alla “correzione” del potere calorifico del gas: qualora questo valore risulti eccessivo, si opera una semplice addizione di azoto, con l’ausilio di opportune batterie di compressori a ciò dedicati. Impianto di liquefazione IDROCARBURI PESANTI GNL POMPE SOMMERSE GNL GAS NATURALE GIACIMENTO LIQUEFAZIONE PURIFICAZIONE TRATTAMENTO SERBATOI DI STOCCAGGIO PONTILE Impianto di rigassificazione GNL POMPE SOMMERSE GNL DISTRIBUZIONE GNL GAS NATURALE PONTILE RIGASSIFICAZIONE SERBATOI DI STOCCAGGIO Sede operativa: Località Panigaglia 19025 Fezzano (SP) Tel. +39 0187 790046 www.gnlitalia.it GNL_Panigaglia_leaflet_06_ESE:Layout 1 7-07-2009 16:57 Pagina 2 Il valore del GNL La tecnologia del GNL Il ciclo del GNL GNL Italia S.p.A. Sede legale: Piazza S. Barbara, 7 20097 San Donato Milanese (MI) Tel. +39 02 520.1 Che cosa è il GNL. Il gas naturale è una miscela costituita prevalentemente da metano e da idrocarburi superiori, azoto e anidride carbonica in percentuali variabili a seconda della provenienza. Per consentire il trasporto sulle navi metaniere il gas deve essere sottoposto al processo di liquefazione, portandolo a una temperatura di meno 162° C a pressione atmosferica: così si ottiene il Gas Naturale Liquefatto (GNL). La convenienza di trasformare in liquido una sostanza che in natura è presente in fase gassosa sta nel fatto che il volume del gas si riduce di 600 volte facilitando e rendendo economico il trasporto via mare. Trasporto che diventa particolarmente utile per diversificare le fonti di approvvigionamento, soprattutto se si considera la distanza sempre più grande fra le regioni di produzione e quelle di consumo e la possibilità di importare gas via mare con le metaniere da Paesi produttori non collegati con un metanodotto. La catena del GNL. Il processo di estrazione del gas naturale dai giacimenti, la sua liquefazione per il trasporto su navi e la successiva rigassificazione per l’utilizzo da parte dei consumatori, famiglie e aziende, costituiscono la cosiddetta catena del GNL. Una ricchezza, il gas, che a Panigaglia arriva da lontano. Il processo inizia infatti nel Paese esportatore dove il metano viene portato allo stato liquido raffreddandolo. Per il trasporto marittimo vengono utilizzate le metaniere: navi ad alto contenuto tecnologico e con standard di sicurezza e di protezione ambientale tra i più elevati a livello internazionale. Durante il trasporto via nave, il GNL viene sempre mantenuto a meno 162° C e a pressione prossima a quella atmosferica. Arrivato a destinazione lo si scarica nel terminale di importazione dove viene riscaldato, riportato allo stato gassoso e immesso, dopo aver raggiunto un adeguato livello di pressione, nella rete dei metanodotti. Un processo a più fasi. Il terminale di rigassificazione di Panigaglia prevede una serie di lavorazioni complesse e di impianti che possono essere suddivisi in sei sezioni: ricezione, stoccaggio, rigassificazione, recupero vapori, correzione del gas finale, sistemi ausiliari e di sicurezza. La ricezione è costituita dall’area di attracco delle navi metaniere, dai bracci di discarica e dalla linea di trasferimento ai serbatoi. La sezione di stoccaggio consiste in due serbatoi di tipo cilindrico verticale, ognuno con una capacità di 50.000 metri cubi, al cui interno sono collocate 6 pompe sommerse per la movimentazione del GNL. Lo stoccaggio avviene in serbatoi a doppio contenimento: il contenitore interno ha lo scopo di contenere il GNL, mentre quello esterno sorregge e protegge il materiale coibente posto nella intercapedine tra i due e, a sua volta, è in grado di contenere in sicurezza il GNL in caso di perdite o rotture del contenitore interno. La sezione di rigassificazione è costituita dalle pompe per la movimentazione e la pressurizzazione del gas liquefatto e dai vaporizzatori a fiamma sommersa. Il calore necessario per la vaporizzazione del GNL viene prodotto dalla combustione del gas naturale (fuelgas) prelevato a valle dei vaporizzatori. Il gas naturale viene infine immesso nella rete di trasporto che lo porterà agli utenti. Per il recupero dei vapori (gas di boil-off), che si formano continuamente all’interno dei serbatoi e che tendono ad aumentarne la pressione, si utilizzano compressori che convogliano tali vapori dai serbatoi verso una colonna di assorbimento, ove essi vengono riliquefatti, rientrando così nel ciclo di produzione. Parte dei vapori di boil-off che si producono in questa fase ritornano alla nave (attraverso una soffiante, una condotta e un braccio di collegamento) per compensare il volume lasciato libero all’interno delle tanche della nave, in seguito alla progressiva discarica del GNL. Infine, per mantenere le specifiche di qualità del gas immesso nella rete di trasporto e garantire così l’intercambiabilità del GNL rigassificato con gli altri gas naturali trasportati via metanodotto, si provvede, se occorre, alla “correzione” del potere calorifico del gas: qualora questo valore risulti eccessivo, si opera una semplice addizione di azoto, con l’ausilio di opportune batterie di compressori a ciò dedicati. Impianto di liquefazione IDROCARBURI PESANTI GNL POMPE SOMMERSE GNL GAS NATURALE GIACIMENTO LIQUEFAZIONE PURIFICAZIONE TRATTAMENTO SERBATOI DI STOCCAGGIO PONTILE Impianto di rigassificazione GNL POMPE SOMMERSE GNL DISTRIBUZIONE GNL GAS NATURALE PONTILE RIGASSIFICAZIONE SERBATOI DI STOCCAGGIO Sede operativa: Località Panigaglia 19025 Fezzano (SP) Tel. +39 0187 790046 www.gnlitalia.it GNL_Panigaglia_leaflet_06_ESE:Layout 1 7-07-2009 16:57 Pagina 2 Il valore del GNL La tecnologia del GNL Il ciclo del GNL GNL Italia S.p.A. Sede legale: Piazza S. Barbara, 7 20097 San Donato Milanese (MI) Tel. +39 02 520.1 Che cosa è il GNL. Il gas naturale è una miscela costituita prevalentemente da metano e da idrocarburi superiori, azoto e anidride carbonica in percentuali variabili a seconda della provenienza. Per consentire il trasporto sulle navi metaniere il gas deve essere sottoposto al processo di liquefazione, portandolo a una temperatura di meno 162° C a pressione atmosferica: così si ottiene il Gas Naturale Liquefatto (GNL). La convenienza di trasformare in liquido una sostanza che in natura è presente in fase gassosa sta nel fatto che il volume del gas si riduce di 600 volte facilitando e rendendo economico il trasporto via mare. Trasporto che diventa particolarmente utile per diversificare le fonti di approvvigionamento, soprattutto se si considera la distanza sempre più grande fra le regioni di produzione e quelle di consumo e la possibilità di importare gas via mare con le metaniere da Paesi produttori non collegati con un metanodotto. La catena del GNL. Il processo di estrazione del gas naturale dai giacimenti, la sua liquefazione per il trasporto su navi e la successiva rigassificazione per l’utilizzo da parte dei consumatori, famiglie e aziende, costituiscono la cosiddetta catena del GNL. Una ricchezza, il gas, che a Panigaglia arriva da lontano. Il processo inizia infatti nel Paese esportatore dove il metano viene portato allo stato liquido raffreddandolo. Per il trasporto marittimo vengono utilizzate le metaniere: navi ad alto contenuto tecnologico e con standard di sicurezza e di protezione ambientale tra i più elevati a livello internazionale. Durante il trasporto via nave, il GNL viene sempre mantenuto a meno 162° C e a pressione prossima a quella atmosferica. Arrivato a destinazione lo si scarica nel terminale di importazione dove viene riscaldato, riportato allo stato gassoso e immesso, dopo aver raggiunto un adeguato livello di pressione, nella rete dei metanodotti. Un processo a più fasi. Il terminale di rigassificazione di Panigaglia prevede una serie di lavorazioni complesse e di impianti che possono essere suddivisi in sei sezioni: ricezione, stoccaggio, rigassificazione, recupero vapori, correzione del gas finale, sistemi ausiliari e di sicurezza. La ricezione è costituita dall’area di attracco delle navi metaniere, dai bracci di discarica e dalla linea di trasferimento ai serbatoi. La sezione di stoccaggio consiste in due serbatoi di tipo cilindrico verticale, ognuno con una capacità di 50.000 metri cubi, al cui interno sono collocate 6 pompe sommerse per la movimentazione del GNL. Lo stoccaggio avviene in serbatoi a doppio contenimento: il contenitore interno ha lo scopo di contenere il GNL, mentre quello esterno sorregge e protegge il materiale coibente posto nella intercapedine tra i due e, a sua volta, è in grado di contenere in sicurezza il GNL in caso di perdite o rotture del contenitore interno. La sezione di rigassificazione è costituita dalle pompe per la movimentazione e la pressurizzazione del gas liquefatto e dai vaporizzatori a fiamma sommersa. Il calore necessario per la vaporizzazione del GNL viene prodotto dalla combustione del gas naturale (fuelgas) prelevato a valle dei vaporizzatori. Il gas naturale viene infine immesso nella rete di trasporto che lo porterà agli utenti. Per il recupero dei vapori (gas di boil-off), che si formano continuamente all’interno dei serbatoi e che tendono ad aumentarne la pressione, si utilizzano compressori che convogliano tali vapori dai serbatoi verso una colonna di assorbimento, ove essi vengono riliquefatti, rientrando così nel ciclo di produzione. Parte dei vapori di boil-off che si producono in questa fase ritornano alla nave (attraverso una soffiante, una condotta e un braccio di collegamento) per compensare il volume lasciato libero all’interno delle tanche della nave, in seguito alla progressiva discarica del GNL. Infine, per mantenere le specifiche di qualità del gas immesso nella rete di trasporto e garantire così l’intercambiabilità del GNL rigassificato con gli altri gas naturali trasportati via metanodotto, si provvede, se occorre, alla “correzione” del potere calorifico del gas: qualora questo valore risulti eccessivo, si opera una semplice addizione di azoto, con l’ausilio di opportune batterie di compressori a ciò dedicati. Impianto di liquefazione IDROCARBURI PESANTI GNL POMPE SOMMERSE GNL GAS NATURALE GIACIMENTO LIQUEFAZIONE PURIFICAZIONE TRATTAMENTO SERBATOI DI STOCCAGGIO PONTILE Impianto di rigassificazione GNL POMPE SOMMERSE GNL DISTRIBUZIONE GNL GAS NATURALE PONTILE RIGASSIFICAZIONE SERBATOI DI STOCCAGGIO Sede operativa: Località Panigaglia 19025 Fezzano (SP) Tel. +39 0187 790046 www.gnlitalia.it GNL_Panigaglia_leaflet_06_ESE:Layout 1 7-07-2009 16:57 Pagina 1 GNL Italia pensa all’ambiente GNL Italia garantisce la sicurezza lo stabilimento GNL di Panigaglia L’inserimento nel paesaggio. Fin dal suo primo insediamento all’inizio degli anni Settanta, GNL Italia ha curato con attenzione il tema dell’impatto visivo dell’impianto di Panigaglia e del suo inserimento nel paesaggio. Il terminale, che occupa un’area di circa 45.000 metri quadrati, tra il 1990 e il 1996 è stato sottoposto ad un importante intervento di riqualificazione paesistica e ambientale, elaborato dalla Scuola di Architettura del Paesaggio dell’Università di Genova, che ha favorito l’inserimento nel paesaggio circostante. L’ingombro dell’impianto è stato infatti ridotto e l’inserimento del complesso industriale, migliorato anche dal punto di vista cromatico. L’intervento di riqualificazione è stato articolato in due fasi. La prima ha riguardato la sistemazione a verde dell’area a mare di circa 4.500 metri quadrati, secondo una tipologia denominata a “passeggiata a mare”, molto frequente nei paesaggi rivieraschi liguri. È stato studiato anche il trattamento cromatico dello stabilimento, in particolare dei serbatoi, riprendendo le tonalità della vegetazione limitrofa. La seconda fase ha riguardato principalmente la sistemazione a verde di un’ulteriore area di 5.500 metri quadrati situata a monte della precedente, per creare una continuità con il retrostante paesaggio collinare a macchia mediterranea. La continuità paesaggistica tra l’area a mare e quella a monte è stata realizzata anche con ondulazioni del terreno, che hanno formato un sistema di piccoli rilievi necessari, sia per la messa a dimora delle piante, sia per un’ulteriore mitigazione visiva dei retrostanti impianti. Le garanzie di rispetto ambientale. Le attività svolte nello stabilimento GNL di Panigaglia hanno un limitato impatto ambientale. I consumi energetici per il suo funzionamento variano di anno in anno, in accordo alle richieste da parte degli utenti, al variare dei quantitativi di gas naturale da rigassificare. L’utilizzo di gas naturale come combustibile consente di ridurre al minimo le emissioni atmosferiche che viceversa, in altri processi industriali, sono prodotte in grandi quantità. A parità di energia utilizzata, l’anidride carbonica prodotta dalla combustione del gas naturale risulta infatti essere il 25-30% in meno rispetto a quella prodotta nella combustione dei prodotti petroliferi e il 40-50% in meno rispetto al carbone. Anche le quantità di rifiuti prodotti dalle attività di GNL Italia sono molto limitate. All’interno dello stabilimento sono state realizzate apposite aree adibite al deposito temporaneo dei rifiuti, attrezzate con specifici contenitori che identificano il tipo di rifiuto a cui sono destinati. Il deposito temporaneo è effettuato per tipi omogenei e nel rispetto delle relative norme tecniche. Lo stabilimento preleva l’acqua dall’acquedotto esclusivamente per usi civili. Per gli altri usi (raffreddamento dell’impianto, antincendio e irrigazione del verde) si utilizza l’acqua recuperata dal processo di combustione o l’acqua di mare. Con periodicità stabilita viene eseguito il controllo analitico degli scarichi. Per contenere le emissioni di anidride carbonica e gas metano, si è infine installato un nuovo sistema di recupero che permette di evitare il rilascio di gas naturale in atmosfera durante la normale operatività. Un sistema di gestione certificato. L’impianto di Panigaglia dispone di un sistema di gestione integrato per ambiente e sicurezza. Per quanto riguarda la parte ambientale ha ottenuto il 31 ottobre 2000 la certificazione del sistema in accordo alla norma UNI EN ISO 14001. Il sistema, soggetto a verifiche annuali di mantenimento da parte di Ente esterno accreditato per le attività di certificazione e ispezione, coinvolge l’intero processo produttivo e organizzativo dello stabilimento. L’introduzione del Sistema di Gestione Ambientale e della Sicurezza, come modello di conduzione dell’impresa, consente di controllare, coordinare e migliorare tutti gli aspetti ambientali legati alle attività industriali, curando parallelamente l’affidabilità e la sicurezza operativa. Per introdurre il Sistema di Gestione è stato necessario un esame rigoroso di tutte le strutture e degli impianti sotto il profilo delle emissioni, dell’impatto visivo e dell’eco-gestione dei processi. L’Alta Direzione (Presidente-Amministratore Delegato e Direttore) di GNL Italia, nell’ottica del processo di miglioramento continuo, ogni anno approva il programma ambientale e della sicurezza, nel quale vengono individuati obiettivi e tempi di realizzazione. Lo stabilimento di Panigaglia. L’impianto GNL di Panigaglia si trova a Fezzano di Porto Venere nella parte occidentale del Golfo di La Spezia. Costruito tra il 1967 ed il 1970, in funzione dal 1971, è il primo impianto di ricezione e rigassificazione di GNL realizzato in Italia. Il sistema di gestione dello stabilimento ha il suo cardine nella politica di GNL Italia in fatto di salute, sicurezza e ambiente, la quale sancisce i principi per un impegno costante, teso non solo a mantenere ma a migliorare continuamente le performance raggiunte. In particolare, per quanto riguardo la sicurezza, GNL Italia ha attivato un Sistema di Gestione della Sicurezza ed elaborato un Rapporto di Sicurezza. Nel rapporto vengono descritti i pericoli di incidente rilevante individuati, le misure adottate per prevenirli, il piano di emergenza interno, le informazioni fornite alle Autorità per elaborare il piano d’emergenza esterno. Allo scopo di prevenire qualsiasi rischio di incidente, i criteri di progettazione, costruzione e funzionamento del terminale rispondono a severe norme internazionali e si avvalgono dei migliori standard tecnologici. Fin dalla fase di progettazione sono stati scelti i materiali e le apparecchiature più adatte ai processi di rigassificazione. Sia nella fase di prima installazione dell’impianto, sia nelle successive ristrutturazioni, sono stati attuati gli accorgimenti tecnici capaci di ridurre al minimo il rischio di incidenti e le eventuali conseguenze. Un controllo ininterrotto. L’impianto di Panigaglia è presidiato 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno. È governato da un sistema automatico di controllo ed è dotato di un secondo sistema a logica programmabile per la gestione automatica dei parametri di sicurezza e per il blocco della produzione in caso di emergenza. In caso di guasti o malfunzionamenti, tali sistemi automatici conducono l’intero impianto ad una configurazione di massima sicurezza. In particolare tutte le linee di produzione vengono fermate e depressurizzate, mentre i sistemi di sicurezza e controllo rimangono attivi grazie all’intervento di opportuni generatori e batterie di emergenza che intervengono anche in caso di mancanza di energia elettrica dalla rete principale. Il terminale di Panigaglia dispone inoltre di sensori (gas, fiamma, fumo, temperatura) che, in caso di perdite o anomalie, attivano le sequenze di sicurezza. È dotato di un sistema antincendio con mezzi e impianti di spegnimento a polvere, pompe di acqua mare indipendenti che alimentano sia gli apparati antincendio, sia specifiche barriere di acqua nebulizzata in grado di limitare l’irraggiamento in caso di incendio, proteggere i serbatoi e le diverse aree di impianto e favorire la rapida dispersione in atmosfera di eventuali nubi di gas. Uno stabilimento da sempre sicuro. In termini di valutazione e prevenzione dei rischi, a fronte dei quantitativi di gas naturale liquefatto che possono essere presenti all’interno dei due serbatoi di stoccaggio, lo stabilimento di Panigaglia è soggetto alla normativa che recepisce le indicazioni della Direttiva Europea 98/82/CE nota come “Legge Seveso II”. La sicurezza interna ed esterna, in base ai rigorosi standard internazionali e alle norme nazionali di riferimento per questo tipo di impianti, è garantita da una serie di adempimenti realizzati sotto il controllo delle autorità che effettuano periodici controlli all’impianto. Un’attenta analisi ha permesso di individuare le parti impiantistiche dalle quali potenzialmente si potrebbero innescare gli eventi incidentali più significativi, nonché le aree che potrebbero essere soggette alle conseguenze più gravi. In qualsiasi caso, stanti le misure di sicurezza, l’ubicazione dell’impianto e la morfologia del territorio, gli effetti restano confinati all’interno dello stabilimento e/o dell’area esterna di proprietà di GNL Italia o alle zone a mare interdette alla navigazione. GNL_Panigaglia_leaflet_06_ESE:Layout 1 7-07-2009 16:57 Pagina 1 GNL Italia pensa all’ambiente GNL Italia garantisce la sicurezza lo stabilimento GNL di Panigaglia L’inserimento nel paesaggio. Fin dal suo primo insediamento all’inizio degli anni Settanta, GNL Italia ha curato con attenzione il tema dell’impatto visivo dell’impianto di Panigaglia e del suo inserimento nel paesaggio. Il terminale, che occupa un’area di circa 45.000 metri quadrati, tra il 1990 e il 1996 è stato sottoposto ad un importante intervento di riqualificazione paesistica e ambientale, elaborato dalla Scuola di Architettura del Paesaggio dell’Università di Genova, che ha favorito l’inserimento nel paesaggio circostante. L’ingombro dell’impianto è stato infatti ridotto e l’inserimento del complesso industriale, migliorato anche dal punto di vista cromatico. L’intervento di riqualificazione è stato articolato in due fasi. La prima ha riguardato la sistemazione a verde dell’area a mare di circa 4.500 metri quadrati, secondo una tipologia denominata a “passeggiata a mare”, molto frequente nei paesaggi rivieraschi liguri. È stato studiato anche il trattamento cromatico dello stabilimento, in particolare dei serbatoi, riprendendo le tonalità della vegetazione limitrofa. La seconda fase ha riguardato principalmente la sistemazione a verde di un’ulteriore area di 5.500 metri quadrati situata a monte della precedente, per creare una continuità con il retrostante paesaggio collinare a macchia mediterranea. La continuità paesaggistica tra l’area a mare e quella a monte è stata realizzata anche con ondulazioni del terreno, che hanno formato un sistema di piccoli rilievi necessari, sia per la messa a dimora delle piante, sia per un’ulteriore mitigazione visiva dei retrostanti impianti. Le garanzie di rispetto ambientale. Le attività svolte nello stabilimento GNL di Panigaglia hanno un limitato impatto ambientale. I consumi energetici per il suo funzionamento variano di anno in anno, in accordo alle richieste da parte degli utenti, al variare dei quantitativi di gas naturale da rigassificare. L’utilizzo di gas naturale come combustibile consente di ridurre al minimo le emissioni atmosferiche che viceversa, in altri processi industriali, sono prodotte in grandi quantità. A parità di energia utilizzata, l’anidride carbonica prodotta dalla combustione del gas naturale risulta infatti essere il 25-30% in meno rispetto a quella prodotta nella combustione dei prodotti petroliferi e il 40-50% in meno rispetto al carbone. Anche le quantità di rifiuti prodotti dalle attività di GNL Italia sono molto limitate. All’interno dello stabilimento sono state realizzate apposite aree adibite al deposito temporaneo dei rifiuti, attrezzate con specifici contenitori che identificano il tipo di rifiuto a cui sono destinati. Il deposito temporaneo è effettuato per tipi omogenei e nel rispetto delle relative norme tecniche. Lo stabilimento preleva l’acqua dall’acquedotto esclusivamente per usi civili. Per gli altri usi (raffreddamento dell’impianto, antincendio e irrigazione del verde) si utilizza l’acqua recuperata dal processo di combustione o l’acqua di mare. Con periodicità stabilita viene eseguito il controllo analitico degli scarichi. Per contenere le emissioni di anidride carbonica e gas metano, si è infine installato un nuovo sistema di recupero che permette di evitare il rilascio di gas naturale in atmosfera durante la normale operatività. Un sistema di gestione certificato. L’impianto di Panigaglia dispone di un sistema di gestione integrato per ambiente e sicurezza. Per quanto riguarda la parte ambientale ha ottenuto il 31 ottobre 2000 la certificazione del sistema in accordo alla norma UNI EN ISO 14001. Il sistema, soggetto a verifiche annuali di mantenimento da parte di Ente esterno accreditato per le attività di certificazione e ispezione, coinvolge l’intero processo produttivo e organizzativo dello stabilimento. L’introduzione del Sistema di Gestione Ambientale e della Sicurezza, come modello di conduzione dell’impresa, consente di controllare, coordinare e migliorare tutti gli aspetti ambientali legati alle attività industriali, curando parallelamente l’affidabilità e la sicurezza operativa. Per introdurre il Sistema di Gestione è stato necessario un esame rigoroso di tutte le strutture e degli impianti sotto il profilo delle emissioni, dell’impatto visivo e dell’eco-gestione dei processi. L’Alta Direzione (Presidente-Amministratore Delegato e Direttore) di GNL Italia, nell’ottica del processo di miglioramento continuo, ogni anno approva il programma ambientale e della sicurezza, nel quale vengono individuati obiettivi e tempi di realizzazione. Lo stabilimento di Panigaglia. L’impianto GNL di Panigaglia si trova a Fezzano di Porto Venere nella parte occidentale del Golfo di La Spezia. Costruito tra il 1967 ed il 1970, in funzione dal 1971, è il primo impianto di ricezione e rigassificazione di GNL realizzato in Italia. Il sistema di gestione dello stabilimento ha il suo cardine nella politica di GNL Italia in fatto di salute, sicurezza e ambiente, la quale sancisce i principi per un impegno costante, teso non solo a mantenere ma a migliorare continuamente le performance raggiunte. In particolare, per quanto riguardo la sicurezza, GNL Italia ha attivato un Sistema di Gestione della Sicurezza ed elaborato un Rapporto di Sicurezza. Nel rapporto vengono descritti i pericoli di incidente rilevante individuati, le misure adottate per prevenirli, il piano di emergenza interno, le informazioni fornite alle Autorità per elaborare il piano d’emergenza esterno. Allo scopo di prevenire qualsiasi rischio di incidente, i criteri di progettazione, costruzione e funzionamento del terminale rispondono a severe norme internazionali e si avvalgono dei migliori standard tecnologici. Fin dalla fase di progettazione sono stati scelti i materiali e le apparecchiature più adatte ai processi di rigassificazione. Sia nella fase di prima installazione dell’impianto, sia nelle successive ristrutturazioni, sono stati attuati gli accorgimenti tecnici capaci di ridurre al minimo il rischio di incidenti e le eventuali conseguenze. Un controllo ininterrotto. L’impianto di Panigaglia è presidiato 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno. È governato da un sistema automatico di controllo ed è dotato di un secondo sistema a logica programmabile per la gestione automatica dei parametri di sicurezza e per il blocco della produzione in caso di emergenza. In caso di guasti o malfunzionamenti, tali sistemi automatici conducono l’intero impianto ad una configurazione di massima sicurezza. In particolare tutte le linee di produzione vengono fermate e depressurizzate, mentre i sistemi di sicurezza e controllo rimangono attivi grazie all’intervento di opportuni generatori e batterie di emergenza che intervengono anche in caso di mancanza di energia elettrica dalla rete principale. Il terminale di Panigaglia dispone inoltre di sensori (gas, fiamma, fumo, temperatura) che, in caso di perdite o anomalie, attivano le sequenze di sicurezza. È dotato di un sistema antincendio con mezzi e impianti di spegnimento a polvere, pompe di acqua mare indipendenti che alimentano sia gli apparati antincendio, sia specifiche barriere di acqua nebulizzata in grado di limitare l’irraggiamento in caso di incendio, proteggere i serbatoi e le diverse aree di impianto e favorire la rapida dispersione in atmosfera di eventuali nubi di gas. Uno stabilimento da sempre sicuro. In termini di valutazione e prevenzione dei rischi, a fronte dei quantitativi di gas naturale liquefatto che possono essere presenti all’interno dei due serbatoi di stoccaggio, lo stabilimento di Panigaglia è soggetto alla normativa che recepisce le indicazioni della Direttiva Europea 98/82/CE nota come “Legge Seveso II”. La sicurezza interna ed esterna, in base ai rigorosi standard internazionali e alle norme nazionali di riferimento per questo tipo di impianti, è garantita da una serie di adempimenti realizzati sotto il controllo delle autorità che effettuano periodici controlli all’impianto. Un’attenta analisi ha permesso di individuare le parti impiantistiche dalle quali potenzialmente si potrebbero innescare gli eventi incidentali più significativi, nonché le aree che potrebbero essere soggette alle conseguenze più gravi. In qualsiasi caso, stanti le misure di sicurezza, l’ubicazione dell’impianto e la morfologia del territorio, gli effetti restano confinati all’interno dello stabilimento e/o dell’area esterna di proprietà di GNL Italia o alle zone a mare interdette alla navigazione. GNL_Panigaglia_leaflet_06_ESE:Layout 1 7-07-2009 16:57 Pagina 1 GNL Italia pensa all’ambiente GNL Italia garantisce la sicurezza lo stabilimento GNL di Panigaglia L’inserimento nel paesaggio. Fin dal suo primo insediamento all’inizio degli anni Settanta, GNL Italia ha curato con attenzione il tema dell’impatto visivo dell’impianto di Panigaglia e del suo inserimento nel paesaggio. Il terminale, che occupa un’area di circa 45.000 metri quadrati, tra il 1990 e il 1996 è stato sottoposto ad un importante intervento di riqualificazione paesistica e ambientale, elaborato dalla Scuola di Architettura del Paesaggio dell’Università di Genova, che ha favorito l’inserimento nel paesaggio circostante. L’ingombro dell’impianto è stato infatti ridotto e l’inserimento del complesso industriale, migliorato anche dal punto di vista cromatico. L’intervento di riqualificazione è stato articolato in due fasi. La prima ha riguardato la sistemazione a verde dell’area a mare di circa 4.500 metri quadrati, secondo una tipologia denominata a “passeggiata a mare”, molto frequente nei paesaggi rivieraschi liguri. È stato studiato anche il trattamento cromatico dello stabilimento, in particolare dei serbatoi, riprendendo le tonalità della vegetazione limitrofa. La seconda fase ha riguardato principalmente la sistemazione a verde di un’ulteriore area di 5.500 metri quadrati situata a monte della precedente, per creare una continuità con il retrostante paesaggio collinare a macchia mediterranea. La continuità paesaggistica tra l’area a mare e quella a monte è stata realizzata anche con ondulazioni del terreno, che hanno formato un sistema di piccoli rilievi necessari, sia per la messa a dimora delle piante, sia per un’ulteriore mitigazione visiva dei retrostanti impianti. Le garanzie di rispetto ambientale. Le attività svolte nello stabilimento GNL di Panigaglia hanno un limitato impatto ambientale. I consumi energetici per il suo funzionamento variano di anno in anno, in accordo alle richieste da parte degli utenti, al variare dei quantitativi di gas naturale da rigassificare. L’utilizzo di gas naturale come combustibile consente di ridurre al minimo le emissioni atmosferiche che viceversa, in altri processi industriali, sono prodotte in grandi quantità. A parità di energia utilizzata, l’anidride carbonica prodotta dalla combustione del gas naturale risulta infatti essere il 25-30% in meno rispetto a quella prodotta nella combustione dei prodotti petroliferi e il 40-50% in meno rispetto al carbone. Anche le quantità di rifiuti prodotti dalle attività di GNL Italia sono molto limitate. All’interno dello stabilimento sono state realizzate apposite aree adibite al deposito temporaneo dei rifiuti, attrezzate con specifici contenitori che identificano il tipo di rifiuto a cui sono destinati. Il deposito temporaneo è effettuato per tipi omogenei e nel rispetto delle relative norme tecniche. Lo stabilimento preleva l’acqua dall’acquedotto esclusivamente per usi civili. Per gli altri usi (raffreddamento dell’impianto, antincendio e irrigazione del verde) si utilizza l’acqua recuperata dal processo di combustione o l’acqua di mare. Con periodicità stabilita viene eseguito il controllo analitico degli scarichi. Per contenere le emissioni di anidride carbonica e gas metano, si è infine installato un nuovo sistema di recupero che permette di evitare il rilascio di gas naturale in atmosfera durante la normale operatività. Un sistema di gestione certificato. L’impianto di Panigaglia dispone di un sistema di gestione integrato per ambiente e sicurezza. Per quanto riguarda la parte ambientale ha ottenuto il 31 ottobre 2000 la certificazione del sistema in accordo alla norma UNI EN ISO 14001. Il sistema, soggetto a verifiche annuali di mantenimento da parte di Ente esterno accreditato per le attività di certificazione e ispezione, coinvolge l’intero processo produttivo e organizzativo dello stabilimento. L’introduzione del Sistema di Gestione Ambientale e della Sicurezza, come modello di conduzione dell’impresa, consente di controllare, coordinare e migliorare tutti gli aspetti ambientali legati alle attività industriali, curando parallelamente l’affidabilità e la sicurezza operativa. Per introdurre il Sistema di Gestione è stato necessario un esame rigoroso di tutte le strutture e degli impianti sotto il profilo delle emissioni, dell’impatto visivo e dell’eco-gestione dei processi. L’Alta Direzione (Presidente-Amministratore Delegato e Direttore) di GNL Italia, nell’ottica del processo di miglioramento continuo, ogni anno approva il programma ambientale e della sicurezza, nel quale vengono individuati obiettivi e tempi di realizzazione. Lo stabilimento di Panigaglia. L’impianto GNL di Panigaglia si trova a Fezzano di Porto Venere nella parte occidentale del Golfo di La Spezia. Costruito tra il 1967 ed il 1970, in funzione dal 1971, è il primo impianto di ricezione e rigassificazione di GNL realizzato in Italia. Il sistema di gestione dello stabilimento ha il suo cardine nella politica di GNL Italia in fatto di salute, sicurezza e ambiente, la quale sancisce i principi per un impegno costante, teso non solo a mantenere ma a migliorare continuamente le performance raggiunte. In particolare, per quanto riguardo la sicurezza, GNL Italia ha attivato un Sistema di Gestione della Sicurezza ed elaborato un Rapporto di Sicurezza. Nel rapporto vengono descritti i pericoli di incidente rilevante individuati, le misure adottate per prevenirli, il piano di emergenza interno, le informazioni fornite alle Autorità per elaborare il piano d’emergenza esterno. Allo scopo di prevenire qualsiasi rischio di incidente, i criteri di progettazione, costruzione e funzionamento del terminale rispondono a severe norme internazionali e si avvalgono dei migliori standard tecnologici. Fin dalla fase di progettazione sono stati scelti i materiali e le apparecchiature più adatte ai processi di rigassificazione. Sia nella fase di prima installazione dell’impianto, sia nelle successive ristrutturazioni, sono stati attuati gli accorgimenti tecnici capaci di ridurre al minimo il rischio di incidenti e le eventuali conseguenze. Un controllo ininterrotto. L’impianto di Panigaglia è presidiato 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno. È governato da un sistema automatico di controllo ed è dotato di un secondo sistema a logica programmabile per la gestione automatica dei parametri di sicurezza e per il blocco della produzione in caso di emergenza. In caso di guasti o malfunzionamenti, tali sistemi automatici conducono l’intero impianto ad una configurazione di massima sicurezza. In particolare tutte le linee di produzione vengono fermate e depressurizzate, mentre i sistemi di sicurezza e controllo rimangono attivi grazie all’intervento di opportuni generatori e batterie di emergenza che intervengono anche in caso di mancanza di energia elettrica dalla rete principale. Il terminale di Panigaglia dispone inoltre di sensori (gas, fiamma, fumo, temperatura) che, in caso di perdite o anomalie, attivano le sequenze di sicurezza. È dotato di un sistema antincendio con mezzi e impianti di spegnimento a polvere, pompe di acqua mare indipendenti che alimentano sia gli apparati antincendio, sia specifiche barriere di acqua nebulizzata in grado di limitare l’irraggiamento in caso di incendio, proteggere i serbatoi e le diverse aree di impianto e favorire la rapida dispersione in atmosfera di eventuali nubi di gas. Uno stabilimento da sempre sicuro. In termini di valutazione e prevenzione dei rischi, a fronte dei quantitativi di gas naturale liquefatto che possono essere presenti all’interno dei due serbatoi di stoccaggio, lo stabilimento di Panigaglia è soggetto alla normativa che recepisce le indicazioni della Direttiva Europea 98/82/CE nota come “Legge Seveso II”. La sicurezza interna ed esterna, in base ai rigorosi standard internazionali e alle norme nazionali di riferimento per questo tipo di impianti, è garantita da una serie di adempimenti realizzati sotto il controllo delle autorità che effettuano periodici controlli all’impianto. Un’attenta analisi ha permesso di individuare le parti impiantistiche dalle quali potenzialmente si potrebbero innescare gli eventi incidentali più significativi, nonché le aree che potrebbero essere soggette alle conseguenze più gravi. In qualsiasi caso, stanti le misure di sicurezza, l’ubicazione dell’impianto e la morfologia del territorio, gli effetti restano confinati all’interno dello stabilimento e/o dell’area esterna di proprietà di GNL Italia o alle zone a mare interdette alla navigazione. GNL_Panigaglia_leaflet_06_ESE:Layout 1 7-07-2009 16:57 Pagina 1 GNL Italia pensa all’ambiente GNL Italia garantisce la sicurezza lo stabilimento GNL di Panigaglia L’inserimento nel paesaggio. Fin dal suo primo insediamento all’inizio degli anni Settanta, GNL Italia ha curato con attenzione il tema dell’impatto visivo dell’impianto di Panigaglia e del suo inserimento nel paesaggio. Il terminale, che occupa un’area di circa 45.000 metri quadrati, tra il 1990 e il 1996 è stato sottoposto ad un importante intervento di riqualificazione paesistica e ambientale, elaborato dalla Scuola di Architettura del Paesaggio dell’Università di Genova, che ha favorito l’inserimento nel paesaggio circostante. L’ingombro dell’impianto è stato infatti ridotto e l’inserimento del complesso industriale, migliorato anche dal punto di vista cromatico. L’intervento di riqualificazione è stato articolato in due fasi. La prima ha riguardato la sistemazione a verde dell’area a mare di circa 4.500 metri quadrati, secondo una tipologia denominata a “passeggiata a mare”, molto frequente nei paesaggi rivieraschi liguri. È stato studiato anche il trattamento cromatico dello stabilimento, in particolare dei serbatoi, riprendendo le tonalità della vegetazione limitrofa. La seconda fase ha riguardato principalmente la sistemazione a verde di un’ulteriore area di 5.500 metri quadrati situata a monte della precedente, per creare una continuità con il retrostante paesaggio collinare a macchia mediterranea. La continuità paesaggistica tra l’area a mare e quella a monte è stata realizzata anche con ondulazioni del terreno, che hanno formato un sistema di piccoli rilievi necessari, sia per la messa a dimora delle piante, sia per un’ulteriore mitigazione visiva dei retrostanti impianti. Le garanzie di rispetto ambientale. Le attività svolte nello stabilimento GNL di Panigaglia hanno un limitato impatto ambientale. I consumi energetici per il suo funzionamento variano di anno in anno, in accordo alle richieste da parte degli utenti, al variare dei quantitativi di gas naturale da rigassificare. L’utilizzo di gas naturale come combustibile consente di ridurre al minimo le emissioni atmosferiche che viceversa, in altri processi industriali, sono prodotte in grandi quantità. A parità di energia utilizzata, l’anidride carbonica prodotta dalla combustione del gas naturale risulta infatti essere il 25-30% in meno rispetto a quella prodotta nella combustione dei prodotti petroliferi e il 40-50% in meno rispetto al carbone. Anche le quantità di rifiuti prodotti dalle attività di GNL Italia sono molto limitate. All’interno dello stabilimento sono state realizzate apposite aree adibite al deposito temporaneo dei rifiuti, attrezzate con specifici contenitori che identificano il tipo di rifiuto a cui sono destinati. Il deposito temporaneo è effettuato per tipi omogenei e nel rispetto delle relative norme tecniche. Lo stabilimento preleva l’acqua dall’acquedotto esclusivamente per usi civili. Per gli altri usi (raffreddamento dell’impianto, antincendio e irrigazione del verde) si utilizza l’acqua recuperata dal processo di combustione o l’acqua di mare. Con periodicità stabilita viene eseguito il controllo analitico degli scarichi. Per contenere le emissioni di anidride carbonica e gas metano, si è infine installato un nuovo sistema di recupero che permette di evitare il rilascio di gas naturale in atmosfera durante la normale operatività. Un sistema di gestione certificato. L’impianto di Panigaglia dispone di un sistema di gestione integrato per ambiente e sicurezza. Per quanto riguarda la parte ambientale ha ottenuto il 31 ottobre 2000 la certificazione del sistema in accordo alla norma UNI EN ISO 14001. Il sistema, soggetto a verifiche annuali di mantenimento da parte di Ente esterno accreditato per le attività di certificazione e ispezione, coinvolge l’intero processo produttivo e organizzativo dello stabilimento. L’introduzione del Sistema di Gestione Ambientale e della Sicurezza, come modello di conduzione dell’impresa, consente di controllare, coordinare e migliorare tutti gli aspetti ambientali legati alle attività industriali, curando parallelamente l’affidabilità e la sicurezza operativa. Per introdurre il Sistema di Gestione è stato necessario un esame rigoroso di tutte le strutture e degli impianti sotto il profilo delle emissioni, dell’impatto visivo e dell’eco-gestione dei processi. L’Alta Direzione (Presidente-Amministratore Delegato e Direttore) di GNL Italia, nell’ottica del processo di miglioramento continuo, ogni anno approva il programma ambientale e della sicurezza, nel quale vengono individuati obiettivi e tempi di realizzazione. Lo stabilimento di Panigaglia. L’impianto GNL di Panigaglia si trova a Fezzano di Porto Venere nella parte occidentale del Golfo di La Spezia. Costruito tra il 1967 ed il 1970, in funzione dal 1971, è il primo impianto di ricezione e rigassificazione di GNL realizzato in Italia. Il sistema di gestione dello stabilimento ha il suo cardine nella politica di GNL Italia in fatto di salute, sicurezza e ambiente, la quale sancisce i principi per un impegno costante, teso non solo a mantenere ma a migliorare continuamente le performance raggiunte. In particolare, per quanto riguardo la sicurezza, GNL Italia ha attivato un Sistema di Gestione della Sicurezza ed elaborato un Rapporto di Sicurezza. Nel rapporto vengono descritti i pericoli di incidente rilevante individuati, le misure adottate per prevenirli, il piano di emergenza interno, le informazioni fornite alle Autorità per elaborare il piano d’emergenza esterno. Allo scopo di prevenire qualsiasi rischio di incidente, i criteri di progettazione, costruzione e funzionamento del terminale rispondono a severe norme internazionali e si avvalgono dei migliori standard tecnologici. Fin dalla fase di progettazione sono stati scelti i materiali e le apparecchiature più adatte ai processi di rigassificazione. Sia nella fase di prima installazione dell’impianto, sia nelle successive ristrutturazioni, sono stati attuati gli accorgimenti tecnici capaci di ridurre al minimo il rischio di incidenti e le eventuali conseguenze. Un controllo ininterrotto. L’impianto di Panigaglia è presidiato 24 ore su 24, ogni giorno dell’anno. È governato da un sistema automatico di controllo ed è dotato di un secondo sistema a logica programmabile per la gestione automatica dei parametri di sicurezza e per il blocco della produzione in caso di emergenza. In caso di guasti o malfunzionamenti, tali sistemi automatici conducono l’intero impianto ad una configurazione di massima sicurezza. In particolare tutte le linee di produzione vengono fermate e depressurizzate, mentre i sistemi di sicurezza e controllo rimangono attivi grazie all’intervento di opportuni generatori e batterie di emergenza che intervengono anche in caso di mancanza di energia elettrica dalla rete principale. Il terminale di Panigaglia dispone inoltre di sensori (gas, fiamma, fumo, temperatura) che, in caso di perdite o anomalie, attivano le sequenze di sicurezza. È dotato di un sistema antincendio con mezzi e impianti di spegnimento a polvere, pompe di acqua mare indipendenti che alimentano sia gli apparati antincendio, sia specifiche barriere di acqua nebulizzata in grado di limitare l’irraggiamento in caso di incendio, proteggere i serbatoi e le diverse aree di impianto e favorire la rapida dispersione in atmosfera di eventuali nubi di gas. Uno stabilimento da sempre sicuro. In termini di valutazione e prevenzione dei rischi, a fronte dei quantitativi di gas naturale liquefatto che possono essere presenti all’interno dei due serbatoi di stoccaggio, lo stabilimento di Panigaglia è soggetto alla normativa che recepisce le indicazioni della Direttiva Europea 98/82/CE nota come “Legge Seveso II”. La sicurezza interna ed esterna, in base ai rigorosi standard internazionali e alle norme nazionali di riferimento per questo tipo di impianti, è garantita da una serie di adempimenti realizzati sotto il controllo delle autorità che effettuano periodici controlli all’impianto. Un’attenta analisi ha permesso di individuare le parti impiantistiche dalle quali potenzialmente si potrebbero innescare gli eventi incidentali più significativi, nonché le aree che potrebbero essere soggette alle conseguenze più gravi. In qualsiasi caso, stanti le misure di sicurezza, l’ubicazione dell’impianto e la morfologia del territorio, gli effetti restano confinati all’interno dello stabilimento e/o dell’area esterna di proprietà di GNL Italia o alle zone a mare interdette alla navigazione.
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