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Zona LPN bollettino non conforme numero 48 — gennaio 2013 ...livello successivo! Pagina 2 ZONA LPN GENNAIO 2013 LIVELLO SUCCESSIVO: PER VINCERE pag. 3 SOLIDARIETA’: MISSIONE COMPIUTA pag. 4 DJANGO UNCHAINED: DI Q. TARANTINO pag. 5 L’ABATE GIOACCHINO: MERITA DI PIU’ pag. 6 BERSERK: L’EROISMO MANGA pag. 7 BARBADILLO.IT: WEB NON CONFORME pag. 8 CARTA DA VISITA pag. 9 6 NAZIONI 2013: SI PARTE pag. 10 CANTIERE L.P.N. pag. 11 ZonaLPN: agenzia di informazione interna a cura dell’ass. cult. LPN S O M M A R I O ZONA LPN GENNAIO 2013 Pagina 3 LIVELLO SUCCESSIVO: PER VINCERE Dicono che la vita sia un grande gioco, gente molto più seria e preparata di noi ha scritto libri e libri su questo argomento, e noi da umili profani non possiamo fare altro che affermare come sia proprio vero, ebbene sì, appena superi la prima difficoltà ecco che subito ne arriva un’altra, subito al livello successivo, mi raccomando non mollate, non vi abbattete, non frignate e continuate a giocare, si tratta della vostra vita, unica differenza che non ne abbiamo altre in regalo, credevate voi che alla fine comparisse la scritta ancora una, niente unica e sola, ed allora se ne abbiamo solo una sfruttiamolo al meglio. Scegliete di vivere, non lasciatevi abbindolare dalla televisione, non rimanete spaparanzati sul divano, per carità ogni tanto la pennica ci sta ed anche il merito riposo, ma non più di tanto. Ed allora preparatevi a misurarvi con il mondo per vincerlo, disprezzate ciò che è piccolo, meschino, servile, brutto, timoroso, conformista, basso, vile. Scegliete la bellezza, l’ordine naturale delle cose, ciò che è difficile, pagando di persona se si dovrà. Scegliete la lotta come vita, la vita come gioco, il gioco come lotta. ZONA LPN GENNAIO 2013 Pagina 4 SOLIDARIETA’: MISSIONE COMPIUTA Le promesse vanno mantenute, in particolar modo quando si parla di solidarietà. Come ben saprete, voi che ci seguite da tempo e per chi inizia a conoscerci lo ribadiamo ancora una volta, la nostra associazione da diversi anni porta avanti una campagna, sotto la frase “io ho quel che ho donato”, volta a rendere concreta la parola solidarietà. Durante le vacanze natalizie abbiamo effettuato una raccolta di libri e di giocattoli e martedì 29 gennaio u.s., abbiamo consegnato tutto al LABOR LOCRIDE, un centro socio ricreativo per disabili sito in Locri. Non è la prima volta che la nostra scelta ricade su questa associazione, anche in passato furono loro i destinatari di un'altra raccolta di libri, ma la scelta non poteva che ricadere su coloro che da anni prestano assistenza ai disabili ed alle loro famiglie, in maniera continuativa e professionale. Inizialmente avevamo pensato di raccogliere anche capi di abbigliamento, ma l’iniziativa è stata rimandata, in quanto stiamo valutando se aderire ad altro progetto, comunque vi terremo aggiornati. Per ora non rimane che ringraziarvi, vedere sorridere i ragazzi del centro per un piccolo gesto ci ha riempito di gioia. Frasi fatte, no vere emozioni. Ad maiora! ZONA LPN GENNAIO 2013 Pagina 5 DJANGO UNCHAINED: DI Q. TARANTINO “Signori, avevate la mia curiosità. Adesso avete la mia attenzione”. Citazione tratta dall’ultimo capolavoro di Tarantino che potrebbe pronunciare qualunque spettatore dopo aver visionato il film uscito nelle nostre sale lo scorso 17 Gennaio. Proprio perché se ne è parlato tanto di questo film, prima della sua uscita, e dopo averlo visto ti lascia a bocca aperta. Tarantino ha fatto ancora centro. Questa volta con una pellicola in pieno stile spaghetti western, con l’aggiunta dello splatter tarantiniano. Ciò che ne esce fuori è un risultato fantastico, entusiasmante e avvincente, che tiene incollato alla sedia lo spettatore, nonostante le 2 ore e 45 di durata. "Senza gli spaghetti western non esisterebbe una buona parte del cinema italiano. E Hollywood non sarebbe la stessa cosa". Parola di Quentin Tarantino. E infatti il punto di partenza è rappresentata dal film del 1966 di Sergio Corbucci, Django appunto, del quale il regista americano ne adotta la colonna sonora iniziale di Luis Bacalov, per poi terminare con il più popolare “Lo chiamavano trinità” di Franco Micalizzi. E inserisce nel cast anche quel Franco Nero, protagonista con Corbucci nel vecchio Django, seppur assegnandogli una piccola parte. La storia si svolge negli stati del sud in America, poco prima della guerra civile. Un cacciatore di taglia, il dottor Schultz, compra uno schiavo, Django Freeman, perché lui è l’unico che può riconoscere tre ricercati a cui dà la caccia. Da qui si svilupperà un legame tra i due personaggi, così diversi tra loro, che li porterà ad avventurarsi nelle terre di un potente signorotto dell’epoca, Calvin Candie, per liberare la moglie di Django, Broomhilda. Il succo della storia è questo. Il cast di prim’ordine non fa altro che arricchire il film dai dialoghi “tarantinamente” abbaglianti, come sempre d’altronde. Interprete supremo ne è Cristoph Waltz, già ammirato in Carnage e Bastardi senza gloria, che interpreta il dottor Schultz, dentista oramai pentito perché dedito a cacciare i ricercati, attività ben più redditizia. Il ruolo sembra esser cucito addosso all’attore, viennese di nascita, che con la sua mimica rende i dialoghi ancor più pungenti e comunicativi di quanto già non lo siano. Note di merito anche per Jamie Foxx che interpreta Django Freeman, faccia e fisico da cattivo. Leonardo DiCaprio che interpreta Calvin Candie, con ottima capacità a dispetto di coloro che credono sia il solito biondino dagli occhi azzurri che non sa recitare. Samuel L. Jackson, in Pulp Fiction era Jules, adesso solo un vecchietto ma comunque un vecchietto con gli attributi. La bellissima e bravissima Kerry Washington interpreta invece Broomhilda, la moglie di Django. Questi i principali attori del film, tutti superbi nella loro interpretazione e scelti ad hoc da Tarantino per le varie parti assegnate. Insomma non può che essere visto questo film, 165 minuti di puro cinema da godersi pienamente. Tarantino ha ancora una volta fatto centro con questo capolavoro, in perfetta continuità stilistica e tematica con la precedente e lontana da quelle sperimentazioni che il regista aveva tentato in passato. Saremo anche di parte, senza dubbio, ma come dice il dottor Schultz nella sua ultima battuta: “Scusatemi, non ho potuto resistere”. ZONA LPN GENNAIO 2013 Pagina 6 L’ABATE GIOACCHINO: MERITA DI PIU’ Sono stato a S. Giovanni in Fiore a presentare la mia “Storia delle Italie”; non è di questa però che voglio parlarvi, ma della bellezza e dignità di un centro storico elegante e, tutto sommato, ben tenuto, e che meriterebbe maggiore considerazione e frequentazione di turisti; e trattare di Gioacchino, che, sia pure nato a Celico di Cosenza, lì stabilì la sede del suo Ordine Florense e fondò un’abbazia, ottenendo territori così vasti che la Sila si divideva in Regia e Badiale. Ai primi del XVII secolo sorse un insediamento destinato a divenire l’importante centro attuale; fu un fenomeno di popolamento della montagna per effetto del quale nacquero anche Serra [S. Bruno] e molti villaggi del Reventino, e, per loro fondazione, Sersale. Ciò premesso, parliamo di Gioacchino, “l’abate calavrese di spirito profetico dotato” del XII del Paradiso; segno di contraddizione del suo secolo, il 1100, e pietra miliare del pensiero teologico e filosofico che possiamo chiamare millenaristico. Come sarà molto tempo dopo con l’idealismo hegeliano, la sua è una visione triadica che muove dalla riflessione sul mistero della Trinità: c’è stato il tempo severo del Padre; il tempo misericordioso del Figlio; ma deve venire il tempo perfetto dello Spirito, la fine della storia e l’ottenimento della pace senza bisogno di leggi e di autorità. Bastava per attirarsi nemici e tra alcune autorità ecclesiastiche e tra i sempre attenti teologi di altro sentire, tra questi soprattutto Pier Lombardo, che ottenne non la condanna per eresia, ma la dichiarazione che le dottrine gioachimite erano “errate”. Così s. Tommaso d’Aquino gli nega la virtù della profezia, e, a proposito dei ragionamenti politici espressi ai sovrani Normanni e Svevi, le giudica “sana congettura di mente”. Dante, non esitando a chiamarlo profeta, è assai più vicino a Gioacchino di quanto appaia dalla semplice citazione. Gran parte dell’ispirazione teologica della Commedia è palesemente gioachimita, a cominciare dalla disposizione triadica del poema, dallo schema alle stesse strofe; per finire con la simbologia trinitaria e cristologica degli ultimi canti del Purgatorio e del XXXIII del Paradiso, comprovata, com’è ben noto in critica letteraria, dal Liber figurarum. Lo stesso incipit del poema, le belve, richiama, certo volutamente, un poemetto di Gioacchino. La rappresentazione della Trinità con tre cerchi inscritti è rigorosamente e volutamente gioachimita. Ci sarebbe materia per gran lavoro di studio sulla cultura calabrese del Medioevo latino, quasi del tutto sconosciuta; e, più in generale, della nostra storia tra cultura greca e cultura latina; nonché sulla funzione spirituale, culturale, economica delle grandi abbazie, anch’essa o misconosciuta o ridotta a visione ecclesiasticamente corretta. So bene che a S. Giovanni in Fiore opera meritatamente un Istituto di Studi Gioachimiti; ma la sua attività è scientifica e filologica, mentre bisognerebbe anche preoccuparsi di far conoscere la figura di Gioacchino fuori della ristretta cerchia degli specialisti, magari con meno scienza e con più ampia popolarità, pure a scopo di onesto turismo culturale. Chissà quanti ricordano che Obama, nel corso della sua prima campagna elettorale, chiamò in causa il profeta… certo a sproposito e con qualche spennellata di indebita interpretazione massonica e utopia, ma era una buona occasione mondiale da cogliere, ovviamente lasciata cadere nel vuoto torricelliano e da S. Giovanni e dall’intera Calabria: come s. Francesco, come tutto il resto. Io propongo qui a Regione, Province, Comuni, Università, Chiesa eccetera di riparare al difetto. Mi risponderà mai qualcuno? Ovviamente, no. Correggetemi se sbaglio, e ve ne sarò grato. (Ulderico Nisticò – rsoveratoweb.it) Pagina 7 ZONA LPN GENNAIO 2013 BERSERK: L’EROISMO MANGA Le generazioni cresciute dagli anni ottanta in poi hanno trovato nei cartoni animati e nei fumetti giapponesi una fonte di ispirazione, tanto che personaggi come Mazinga e Capitan Harlock, e recentemente i Sayan, Naruto e i pirati di One Piece sono entrati nell’immaginario comune. I fumetti manga, assieme alle loro trasposizioni animate, gli anime, sono diventati una parte importante della cultura mondiale, tutt’oggi in grado di trasmettere quelle emozioni che i fumetti occidentali, come i Marvel e i DC Comics, non riescono più a regalare ai lettori. Fra le pietre miliari del manga moderno è interessante analizzare il cupo e dark fantasy Berserk, proveniente dalla fantasia di Kentaro Miura. A partire dalla trama, passando dai semplici dialoghi per finire nelle splendide tavole, questo fumetto è il simbolo di come si possa ancora raccontare una storia discostandosi dal cliché ormai imposto dalla cultura occidentale dell’eroe che usa la violenza a malincuore, dello spirito guerriero visto come un istinto preistorico e del rifiuto della lotta per una giusta causa. Al contrario, il protagonista, Gatsu, è un personaggio che nessuno di noi vorrebbe avere a meno di cento metri di distanza, carico di rabbia, odio e risentimento. Che vive la violenza come una condizione necessaria. Egli è il Guerriero Nero ed è incazzato come una bestia. D’altronde non ha tutti i torti. Nato dal corpo di una donna morta, cresciuto in un campo militare, diventa un guerriero formidabile. Trova la sua via nella Squadra dei Falchi una banda di mercenari capeggiati da un guerriero senza macchia, il Falco. Per farla breve, senza raccontare tutta la trama, dopo anni di fratellanza e cameratismo, il Falco sacrifica l’intera Squadra per poter diventare una divinità. Si salvano solo Gatsu e la sua donna, ma sono due marchiati, sopravvissuti ad un rito spaventoso e per questo reietti in fuga dagli esseri demoniaci che scaturiscono dalle profondità dell’inferno più profondo. Inizia quindi il lungo peregrinare del protagonista per il mondo, alla ricerca della giusta vendetta contro il Falco, le cinque divinità che compongono la mano di Dio. Il capo della Squadra, oltre ad aver sacrificato centinaia di persone per un proprio scopo, ha tradito un vincolo sacro: quello dell’amicizia e del cameratismo. Per Gatsu il tradimento del comandante rimane un chiodo fisso, una ferita bruciante che si sovrappone al ricordo dei suoi compagni di ventura. Il fumetto prosegue quindi fornendo uno scenario onirico e folle, di fronte al quale le visioni lovecraftiane sembrano quasi normali. Il “mezzo” dell’immagine fumettistica, in conclusione, è molto più esplicativo e potrebbe essere un argomento di discussione interessante, ma per ora ci accontentiamo di Kentaro Miura e di alcune trasposizioni televisive, l’ultima delle quali è una trilogia, conclusasi a novembre 2012 in Giappone e, speriamo, in arrivo presto in Italia. A cura di Francesco Filipazzi (barbadillo.it) ZONA LPN GENNAIO 2013 Pagina 8 BARBADILLO.IT: WEB NON CONFORME Un sito che consigliamo ai nostri lettori, per noi è stato amore a prima vista. Riportiamo fedelmente quanto contenuto all’interno, alla voce “il nostro progetto”: Il Clan “All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”. Hugo Pratt Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione. Per scoprire chi siamo e da dove veniamo basterebbe scandagliare le nostre biblioteche, dove accanto a Robert Brasillach c’è Charles Bukowski, Beppe Niccolai e Jim Morrison, Niccolò Ammaniti e Mario Tronti, Julius Evola e i diari di Che Guevara, i romanzi di Giuseppe Culicchia e quelli di Antonio Pennacchi. I racconti di John Fante e quelli di Nicolai Lilin. Conserviamo intatta nel cuore la collezione di Tex Willer, amiamo come quando eravamo bambini le tavole di Bonvi e quelle di Jacovitti e continuiamo imperterriti a seguire le tracce dei viaggi di Bruce Chatwin e Corto Maltese. Allergici a ogni torcicollo, seguiamo con altrettanta attenzione le esplorazioni dei tanti giovani scrittori che si insinuano con idee taglienti nel muro dell’omologazione eretto dalla grande editoria commerciale. Cosa dire del cinema? Viva “l’arma più forte”, Clint Eastwood e Wong Kar Wai, “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman e “In questo mondo libero” di Ken Loach, Terrence Malick e Paolo Sorrentino, Dino Risi. Da “La Dolce Vita” di Federico Fellini a “La vita facile” di Lucio Pellegrini passando per “La nostra vita” di Daniele Lucchetti in cui un magistrale Elio Germano smaschera l’Italia cialtrona dei morti sul lavoro nascosti sotto al tappeto. Onnivori di vita, rifuggiamo le catacombe dello spirito, gli sconfittisti e i complottisti, e quelli che per un posto al sole rinnegano senza imbarazzo la propria storia personale e quella del mondo nel quale sono vissuti. Quelli che di un’appartenenza hanno fatto una professione. Pubblichiamo scritti di autori liberi e corrosi dai dubbi che hanno il merito e il coraggio di pensare controcorrente: da Pordenone a Palermo, attraversando per tutto lo Stivale. Siamo il pubblico silenzioso che potreste incontrare in una conferenza di Massimo Fini o di Alain de Benoist, gli ultras infreddoliti che non piegano la testa davanti a nessuna sentinella della reazione, attenti interpreti della voce di sofferenza dei non garantiti, cittadini che non si rassegnano a essere convertiti in consumatori. Se proprio dovessimo scegliere una bandiera, sventoleremmo quella dei pirati. Allo stesso modo, se dovessimo indicare un modello, non avremmo dubbi: l’anarca jungheriano. E nel presentare questa avventura editoriale ci sentiamo in sintonia con quel “maestro di carattere” che fu Berto Ricci: “Saremo dunque universali, e contro qualunque resto di nazionalismo; moderni, e senza idoli, né che abbian forma di diligenza, né d’aeroplano; saremo caldi, com’è degli uomini. (…) Chi intende questo sarà con noi”. ZONA LPN GENNAIO 2013 Pagina 9 CARTA DA VISITA E. POUND Edizioni Bietti € 14,00 Poesia, storia, economia: ecco alcuni degli argomenti trattati fulmineamente da Ezra Pound in questo suo biglietto da visita, che offre al lettore curioso – l’unico che ai suoi occhi meriti la fatica dello scrittore – un’intensa raccolta di pensieri e aforismi che sono altrettante munizioni per quella battaglia ingaggiata dall’autore dei Cantos contro la pigrizia intellettuale. A quasi quarant’anni dall’ultima edizione (Scheiwiller, Milano 1974), l’Archeometro ripropone le attualissime pagine di Carta da Visita, corredate da un saggio di Luca Gallesi dedicato alla vicenda biografica del poeta americano. Dal testo – “La differenza fra credito e moneta è di tempo. Il credito è il tempo futuro della moneta. Senza definire le parole, la scienza non si trasmette da un uomo a un altro.” “La moneta è titolo, quantitativamente determinato, scambiabile a volontà contro qualsiasi merce offerta sul mercato. In ciò differisce da un biglietto ferroviario, che è titolo specifico, non a scopo generale.” “La moneta statale, o imperiale, è sempre stata proclama di sovranità. La sovranità comporta il diritto di battere o di imprimere moneta.” “Quello che conta è la direzione della volontà.“Secolo d’usura, secolo XIX! Mazzini scrisse: «la storia dell’ultimo mezzo secolo, e il nome di questo mezzo secolo è materialismo». “Il nome dell’era Fascista è: Volontà.” L’autore – Ezra Pound, poeta statunitense, fu la forza trainante di numerosi movimenti modernisti. Nemico dell’imperialismo statunitense e pacifista, studioso di Dante e Cavalcanti, critico musicale e letterario, fu amico di Hemingway, Eliot, Frost, Montale e Quasimodo. É considerato, con i suoi Cantos (Mondadori, 1972), la più grande voce della poesia americana novecentesca. Il curatore - Luca Gallesi vive e lavora a Milano. Ha due lauree, in Lingue e in Lettere, e insegna Lingua e letteratura inglese presso il civico liceo linguistico A. Manzoni della sua città. Dirige la collana poundiana per le edizioni Ares e collabora alle pagine culturali di quotidiani e periodici a diffusione nazionale, tra cui Avvenire, Il Giornale, Studi Cattolici eLetture. Ha scritto, curato e tradotto opere di Ezra Pound, W.B.Yeats, J.Florio, W.Blake, A.R.Orage. Partecipa regolarmente alle “Pound Conference” che si tengono presso le più importanti Università di tutto il mondo e ha curato l’aggiornamento dell’Enciclopedia Treccani riguardante l’insegnamento della letteratura inglese. INDICE DELL’OPERA – Ezra Pound patriota americano, di Luca Gallesi – Fascio – Stato – Brooks Adams – Moneta – Overholser – La moneta – Autobiografica – C’est toujours le beau monde qui gouverne – Wörgl – Un principio – Affrancabile – L’annullamento (cancellation) – Risparmio – Gli iconoclasti – Comunicazioni – Il critico – Storia letteraria – Paideuma – Dei peregrini – Stile – Sistema – Kulturmorphologie – Testi di scuola – Familiare – Sociale – Dichten = Condensare – De modo usurarum – Moneta / Monito – Circuito – Università – Buon governo – Voi – Biglietto statale della Dinastia Tang – Biglietto Gesellista – Nota dell’autore – Nota alla seconda edizione – Ringraziamenti – Indice dei nomi ZONA LPN GENNAIO 2013 Pagina 10 6 NAZIONI 2013: SI PARTE Domenica 3 febbraio gli Azzurri esordiranno in casa contro la Francia e saranno ospiti della Scozia sei giorni dopo, sabato 9 febbraio. Dopo la sosta ancora un incontro di sabato, il 22 febbraio in casa contro il Galles, e poi la sfida domenicale del 10 marzo contro l’Inghilterra prima di chiudere sabato 16 marzo in casa contro l’Irlanda. Sabato 2 febbraio - I giornata Galles v Irlanda ore 13.30 Inghilterra v Scozia ore 16.00 Domenica 3 febbraio Italia v Francia ore 16.00 Sabato 9 febbraio - II giornata Scozia v Italia ore 14.30 Francia v Galles ore 18.00 Domenica 10 febbraio Irlanda v Inghilterra ore 15.00 Sabato 23 febbraio - III giornata Italia v Galles ore 15.30 Inghilterra v Francia ore 17.00 Domenica 24 febbraio Scozia v Irlanda ore 14.00 Sabato 9 marzo - IV giornata Scozia v Galles ore 14.30 Irlanda v Francia ore 17.00 Domenica 10 marzo Inghilterra v Italia ore 15.00 Sabato 16 marzo - V giornata Italia v Irlanda ore 15.30 Galles v Inghilterra ore 17.00 Francia v Scozia ore 21.00 Pagina 11 ZONA LPN GENNAIO 2013 CANTIERE LPN: ATTIVITA’ MILITANTE TI ASPETTIAMO VIA TEVERE 127 LOCRI seguici in rete: locripatrianostra.jimdo.com; profilo facebook. CONFERENZE, CONCERTI, MOSTRE, DIBATTITI, SOLIDARIETA’, SPORT, LABORATORIO D’AZIONE LE NUOVE FELPE TARGATE LPN: XL- L- M- S " Figli di Gondor, di Rohan, fratelli miei! Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore! Ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà, e abbandoneremo ogni legame di fratellanza, ma non è questo il giorno!!! Ci sarà l'ora dei lupi, e degli scudi frantumati, quando l'era degli uomini arriverà al crollo, ma non è questo il giorno! Quest'oggi combattiamo, per tutto ciò che ritenete caro in questa bella terra, io vi invito a resistere uomini dell'Ovest!!!" Aragorn
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