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MAG nove 9 info&news dal mondo del business Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com news letter informativa NOVECONSULTING LUGLIO 2014 EXPORT ITALIANO: PERCHE’ TROPPO POCO IN AFRICA SUB SAHARA? ANALISI E PROSPETTIVE PER L’EXPORT ITALIANO mensile INCONTRI: S.E. AMBASCIATORE D’ITALIA IN ETIOPIA GIUSEPPE MISTRETTA pag. 3-4 CIBO CASE MOBILI TELEFONIA TRASPORTI RETE ECCELLENZE MERCATO pag. 5-6 SUBSAHARA CONSUMI CRESCITA TOTALE MEDIA AFRICA 4,8% (’14) 6% (’15) ENERGIA IDROELETTRICA EOLICA SOLARE PONTI AFRICA CONTINENTE DEL PRESENTE INFRASTRUTTURE AGRICOLTURA E MATERIE AEROPORTI FERROVIE PRIME DI GRANDE VALORE STRADE NECESSITA’ DI SVILUPPO TECNOLOGICO DOSSIER SPECIALE ETIOPIA COSTRUZIONI: UN SETTORE CHE CRESCE E SI SVILUPPA LE OPPORTUNITA’ DI EXPORT PER LE PMI ITALIANE pag. 7-8 EXPORT MERCATI NUOVE OPPORTUNITA’ PROMOZIONE NUOVI CLIENTI BUSINESS CRESCITA PO MERCATO PER L’EXPORT DI PMI ITALIANE BENI SERVIZI E IMPIANTI INDUSTRIALI UP IL MERCATO DEL «PRESENTE» SENEGAL GHANA COSTA D’AVORIO NIGERIA CAMERUN ANGOLA GUINEA EQUAT. CONGO SUD AFRICA MOZAMBICO TANZANIA KENIA ETIOPIA UGANDA SV IL AFRICA SUB SAHARIANA MAG nove 9 info&news dal mondo del business luglio 2014 secondo me... di Fabio Santoni Founder&Managing Director NOVECONSULTING L'IPOCRISIA ITALIANA IN AFRICA - LA VISITA DEL PRIMO MINISTRO RENZI IN MOZAMBICO CONGO ED ANGOLA Si è chiuso il "mini tour" di Renzi in Africa, un tour istituzionale importante ( a detta di qualcuno) poichè segna finalmente il ritorno di un Primo Ministro Italiano nel continente. Tanti gli spunti di riflessione, tante le considerazioni da fare. L'idea di base: ridare slancio alla presenza italiana in Africa. Senza dubbio un Primo Ministro può riaccendere i riflettori e l'impegno italiano sul continente, dopo che per 10 anni l'Italia ha più volte lanciato e poi "congelato" un piano per l'Africa ( sotto vari ministri, vari governi e vari nomi). Poi, sulla scorta dell'onda emotiva degli sbarchi dei clandestini, il "padano motto: aiutiamoli a casa loro" è tornato prepotentemente alla ribalta. Le politiche di aiuto allo sviluppo degli ultimo 50 anni hanno palesato il loro fallimento? Direi proprio che ancora una volta, l'ipocrisia globale ha riacceso la discussione per poi, come d'abitudine, spegnere nuovamente i riflettori. Si sono cambiate anche le regole della Cooperazione allo Sviluppo; apertura alle aziende, che forse sapranno fare meglio di tante ONG e realizzare progetti realmente sostenibili. L'talia in Africa. E' molto cooperazione internazionale ( scarsamente efficace come sopra già detto) molto ONG ( luci ed ombre), alcune grandi imprese ( ENI, SALINI, CMC su tutte) tante PMI di cui nessuno parla. Tornare a parlare e promettere investimenti massicci mi pare assolutamente ipocrita e fuorviante, sia per chi lo promette sia per chi riceve la promessa Renzi in Africa Viaggia con fare pomposo insieme a rappresentanti di Eni, Saipem Finmeccanica, Confindustria, Iveco, Cremonini, Federalberghi , Assomineraria ed altri , oltre che con in ViceMinistro dello Sviluppo Economico Calenda. Dichiara (il Renzi) che vuole creare sviluppo, facilitare export ed investimenti nell'area, aiutare le aziende ad operare su questi mercati; poi sigla accordi per ENI ( il gas mozambicano ed angolano potrebbe alla lunga rimpiazzare parte di quello che arriva da una turbolenta zona est dell'Europa), per TREVI ( accordi in Congo per la costruzione di una zona alloggi per il gruppo) , per FINMECCANICA ( controlli costieri). "le grandi aziende saranno il traino per l'apertura dei mercati per le piccole", dichiara. Sarà, ma in 14 anni di Africa ho visto raramente una grande aprire mercati per le piccole in Africa, semmai il contrario. La conferenza stampa in diretta TV su SKY di Renzi. Ascolto con attenzione le tante ovvietà politico formali che vengono enunciate, poi, mi colpisce una affermazione: "vogliamo aumentare il numero delle aziende che esportano, di PMI, ed insieme al ViceMinistro Calenda abbiamo individuato su un potenziale di 70mila imprese, 22mila pronte a compiere il grande salto; 1000 giorni di azioni e sostegno per aumentare l'export che vale un 1% di PIL...." Ho registrato queste parole, in diretta da SKY, le ho riascoltate altre 3 volte, e sono rimasto shoccato! Hanno individuato e selezionato 22mila PMI? chi? in base a cosa? su quali parametri? e verso quali mercati? E' inconcepibile, Renzi dichiara (testuale) di avere una "lista di aziende"; da dove arriva questa lista? Lo Sviluppo Economico selettivo è in atto, le lobbies delle lobbies sono operative, ora c'è una lista di aziende che avranno «pass» per l'export ed aziende che fuori dalla lista non potranno? Assurdo, inconcepibile, fuori dalla logica e dal tempo! Queste sono le azioni di ripresa economica messe in campo? Elaborare «liste» di aziende privilegiate? 2 nove 9 MAG info&news dal mondo del business luglio 2014 Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com TROPO POCO E TROPPO POCO CORAGGIO DELLE NOSTRE IMPRESE EXPORT ITALIANO: IN AFRICA SUB SAHARIANA SI PUO’ LA CRISI DEI MERCATI DI RIFERIMENTO, LA PESANTE FRENATA DELLE «ECONOMIE EMERGENTI» LE ATTUALI INSTABILITA’ POLITICHE DOVREBBERO SPINGERE LE IMPRESE ITALIANE A GUARDARE ALTROVE. MA.... I numeri parlano chiarissimo, le cifre non mentono mai. I recenti dati sul nostro export indicano con estrema chiarezza che è l’export extra UE che riesce a tenere in auge il nostro mercato; un export che, oramai in maniera più che conclamata, riesce a creare fatturato per le imprese italiane e mantenerle vive al cospetto di una crisi che non accenna minimamente a passare. Ma vanno analizzati e letti anche in un altra maniera, poiché come da sempre evidenziato, la crisi crea scompiglio ma al contempo ridisegna la «mappa delle priorità» che saranno poi le linee del prossimo futuro. E’ indubbio che i mercati «sviluppati» torneranno prima o poi ad essere quello che erano prima, con i dovuti ed inevitabili aggiustamenti e, forse, ridimensionamenti, è senza tema di smentita il fatto che i «paesi emergenti» rappresentino e rappresenteranno le nuove frontiere dei consumi, ma non tutto l’export italiano cerca i consumi ed i consumatori, molto del nostro export cerca lo sviluppo industriale, infrastrutturale, sociale. C’è una parte importante e fortemente significativa della nostra impresa manufatturiera che da sempre produce ed esporta in tutto il mondo tecnologia, impianti, macchinari, e che nei paesi che si sono sviluppati ha dato un fortissimo contributo, intendendo ( e sperando in maniera anche interessata) ora di poter continuare questa opera di sviluppo. I numeri, si diceva all’inzio, dicono che nel periodo 2007-2012 a parte la destinazione Asia ( +2,1%) e i nuovi mercati Europei ( + 2%) le altre destinazioni hanno registrato poco significative performance positive, ma è soprattutto, come si diceva in premessa, l’Europa consolidata che ha dato palesi e vistosi segni di cedimento ( -7,1%). - vedi tabella 1 qui di seguito - TABELLA 1 Nuovi esportatori capaci ed attrezzati entrati sulla scena, crisi dei consumi, nuove zone di ricchezza, nuovi «poli produttivi»; forse così si possono spiegare questi dati. Ma è anche forse necessario leggere in maniera differente la tabella: Asia a parte ( dove la Cina , ma non solo, è lo sbocco più interessante) e Russia ( quello è il dato più pesante della categoria «altri EU», negli ultimi 5 anni non abbiamo saputo davvero incidere laddove i mercati crescevano e bene; in America Latina, del tanto osannato Brasile, solo un modesto 0,7%,il Medio Oriente che tanto apprezza il made in italy rappresenta solo il 2,7% del nostro export ( con un +0,2%) e l’America del Nord (USA in testa) hanno segnato un misero 0,2%. In Africa, dove i paesi crescono a ritmi del 6-7% di PIL medio annuo (non ovunque certo, ma in molti e popolosi paesi questo avviene oramai dal 2008), a parte il consolidato e tradizionale NordAfrica ( le cui performance sono senza dubbio condizionate dalle turbolenze politiche scatenate dalla primavera araba) dove abbiamo registrato un + 0,8%, in cinque anni non abbiamo migliorato nessuna performance ( l’export rappresenta solo uno 0,7% del totale). Questa tabella, con dati relativi al 2011, mostra i valori in milioni di Euro del ns export in Africa Sub Sahariana. Più di 1 miliardo e 700mila Euro di export in macchinari ed apparecchiature sono la chiara e palese fotografia di un mercato dalle enormi potenzialità per tutte le nostre aziende che producono beni, macchinari, impianti, attrezzature che servono in Africa per creare quello sviluppo industriale al quale tutti quei paesi ambiscono ( e giustamente) e che dall’Italia e dalle nostre aziende potrebbero ricevere meglio che da altri paesi concorrenti. Ed il dato sulla crescita dei prodotti alimentari mostra come i processi di sviluppo socio economico in atto nell’area, abbiamo creato una classe media capace di spendere e spendere verso prodotti di livello. continua nella pagina seguente 3 nove 9 MAG info&news dal mondo del business luglio 2014 Sono infatti i processi di crescita e di sviluppo dell’intera area che si sono registrati negli ultimi anni che pongono il mercato dell’Africa Sub Sahariana al centro degli interessi dei grandi investitori ( Cina, India, Turchia, USA, Giappone ed anche Europei), con una classe media che aumenta di numero e che nel prossimo vicinissimo futuro diventerà un target di grande ed importante riferimento. La tabella qui sopra mostra come aumenteranno velocemente i redditi e le quantità di persone che avranno un reddito «interessante» per il mercato dei consumi. Queste previsioni hanno una valenza doppia: non solo mercato dei consumi (sebbene ancora «limitato» nelle capacità),ma segnano lo spartiacque tra «continente povero» a «continente in sviluppo», dove per sviluppo si intendono l’evoluzione sociale, economica, imprenditoriale di un’intera area che prenderà peso e forma nello scacchiere mondiale. Ecco quindi che la geografia politica e commerciale dell’Italia deve necessariamente guardare verso l’Africa Sub Sahariana. Paesi dotati della popolazione più giovane del mondo, delle materie prime più abbondanti ed ambite del pianeta, della voglia e necessità di crescere e realizzare quei piani di sviluppo che le popolazioni locali richiedono e pretendono. I grandi finanziatori ed i grandi investitori guardano con grande interesse a tutta l’area, in attesa di poter cogliere le altre grandi opportunità che si genereranno ( oltre alle materia prime che sono già «sfruttate» in maniera più che massiccia dai grandi players internazionali). Ed sono l’Unione Africana, gli accordi commerciali intra regionali (nella mappa qui sotto lo schema) e la volontà di moneta unica, i perni sui quali lavorare e riconsiderare senza pregiudizi le grandi possibilità che questa area e questi mercato rappresentano oggi, non domani, per il nostro export. Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com DA UNO STUDIO SACE, LE PROSPETTIVE PER I PROSSIMI 3 ANNI Le previsioni dimostrano molto bene come l’area Sub Sahariana sia centrale nelle ambizioni ed indirizzi di export delle nostre imprese. Tassi di crescita sul nostro export potenziale al pari delle economie più note e blasonate, interesse verso l’Italian products che cresce e viene sempre più richiesto. Allo sviluppo delle economie dei paesi produttori di materia prima, Nigeria (che però palesa problemi interni legati al terrorismo di matrice islamica), Angola ( che però deve attuare una migliore politica di redistribuzione delle ricchezze a vantaggio di uno sviluppo più a 360 gradi) e Mozambico ( che rimane fortemente dipendente dal SudAfrica e dal Portogallo), paesi come l’Etiopia, il Gana, il Camerun, l’Uganda e la Tanzania rispondono con politiche locali di forte impatto sociale ed economico. Se poi aggiungiamo il periodo pre-elettorale di Etiopia e Camerun ( elezioni presidenziali nel 2015), il quadro di forte interesse è completo; elezioni, necessità di accellerare fasi di sviluppo, finanziamenti più «ad hoc». Etiopia e Camerun sul breve periodo sono senza dubbio due mete sulle quali investire in promozione e penetrazione dei mercati. QUALCHE DATO «CURIOSO» Negli ultimi 10 anni la crescita dei consumi in Africa Sub Sahariana è stata superiore a quella di India e Brasile Tutta l’Africa registra lo stesso numero di città da 1 milione di abitanti dell’Europa L’africa è oggi più «urbanizzata» dell’India e poco meno della Cina. 4 nove 9 MAG info&news dal mondo del business luglio 2014 INCONTRI Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com RECENTE CAMBIO DELLA GUARDIA ALL’AMBASCIATA DI ADDIS ABEBA UN AMBASCIATORE «BUSINESS ORIENTED» S.E. AMBASCIATORE GIUSEPPE MISTRETTA, AD ADDIS DOPO L’OTTIMO LAVORO SVOLTO IN ANGOLA Incontriamo con enorme piacere l’Ambasciatore Mistretta, da pochi mesi nostro nuovo Ambasciatore in Etiopia accreditato oltre che per l’Etiopia, per Gibuti, il Sud Sudan e l’Unione Africana. Domanda: Ambasciatore, per prima cosa, con un leggero ritardo, benvenuto in Etiopia. Quali le prime impressioni? Risposta: L' Etiopia è un Paese che cresce a ritmi notevoli, e ciò è molto visibile, specie ad Addis Abeba. In questa capitale, il cambiamento si sperimenta quasi ogni giorno, con nuove strade, nuove infrastrutture, nuovi negozi, hotel e ristoranti. L' impressione è quindi di un luogo che simboleggia la nuova Africa, l' Africa che si sviluppa contando sui capitali stranieri e su una essenziale stabilità politica interna. Dopo il Suo eccellente lavoro in Angola, quali le ambizioni ed i progetti sull'Etiopia? Non c'è una ricetta unica per il successo, ogni Paese ha le sue caratteristiche, che bisogna comprendere e spiegare ai nostri operatori. Cercherò anche di interpretare le esigenze delle nostre imprese e delle nostre società attive in Etiopia, che sperimentano alcune difficoltà nel business quotidiano, di cui è bene che le Autorità etiopiche siano consapevoli. L' Etiopia desidera più investimenti italiani in tutti i settori, ma i nostri operatori vanno anche incoraggiati sul piano concreto, con normative più snelle, e con la comprensione dei loro problemi quotidiani, con le dogane, con gli uffici fiscali, con le trafile burocratiche etc. Vede l'Etiopia un paese di sbocco commerciale per le nostre PMI, nonostante l'iniziativa privata sia ancora in “divenire” e la forte influenza che il “pubblico” ha ancora nell'economia del paese? Ed in quali settori? Malgrado le difficoltà prima accennate, vedo molta Italia in Etiopia, anche sotto forma di piccole imprese che tentano la via dell' investimento in questo Paese nei vari settori trainanti. A parte il caffè e le pelli, i settori dove c'è una forte richiesta di capitali italiani sono l' agricoltura, le energie alternative, l' ambiente, oltre alla tradizionale domanda di nostri macchinari industriali. Anche l' alimentare e tutto il suo indotto sono terreno privilegiato per le nostre società. Cina, India, Turchia, Germania, Arabi; attivi commercialmente e dal punto di vista degli investimenti sul paese. Spazio per una migliore presenza italiana? E dove o cosa devono comprendere gli imprenditori italiani per approcciare e migliorare le loro performances in Etiopia e più generalmente in Africa? Dopo tanti anni passati in Africa, credo che il messaggio che i diplomatici impegnati in questo Continente cercano di trasmettere alle nostre Autorità da diverso tempo è che serve quanto prima dotarsi di una Ex/Im Bank in grado, come per gli altri Paesi menzionati, di offrire copertura finanziaria, attraverso linee di credito dedicate, alle nostre società interessate all' Africa.E' una ricetta relativamente semplice a dirsi, ma che richiede numerosi e complessi aggiustamenti al livello di nostre normative nazionali e di competenze fra Ministeri ed Enti promozionali. continua nella pagina seguente 5 nove 9 MAG info&news dal mondo del business luglio 2014 INCONTRI Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com UN AMBASCIATORE «BUSINESS ORIENTED» L'Etiopia, tradizionalmente molto legata all'Italia, ha ambiziosi piani di sviluppo, non solo infrastrutturali, ma anche socio-economici. Ritiene che il modello PMI italiano sia applicabile ed “esportabile” come modello di sviluppo? Il modello del “distretto industriale” ci viene spesso richiesto come riferimento di ispirazione economica, specialmente per quanto riguarda la catena agroalimentare, o quella dei materiali da costruzione. Resta sempre la stessa difficoltà, quella di assicurare, in un paese con scarsa liquidità in valuta pregiata come l' Etiopia, una copertura finanziaria adeguata ai nostri imprenditori che desiderano avviare un ' attività qui. Di nuovo, in questi Suoi primi mesi, abbiamo notato una forte attenzione alla collaborazione, all'apertura che Lei ha fortemente mostrato nelle azioni di promozione create da “privati” che necessitano di un appoggio della nostra Ambasciata. Il caso della nostra collaborazione in occasione della fiera AGRIFEX, e di quella in atto sulla fiera ETHIOCON.2014 il salone del building&contractors ne è una tangibile prova. Quali le motivazioni che l'hanno spinta a questo nuovo modo di interpretare e assecondare la promozione del paese in Etiopia? In attesa che apra, come sembra ormai prossimo, un ufficio ICE ad Addis Abeba, credo che occorre profittare di tutte le sinergie positive possibili a livello italiano per dare una mano ai nostri operatori ed incoraggiarli ad esplorare questo mercato. Cio' vale nel settore delle fiere agricole, ma piu' in generale in tutti gli ambiti dove le società italiane possono affermarsi. Anche in base alla mia precedente esperienza di Capo Missione in Angola, ho potuto riscontrare che studi privati di consulenza, camere di commercio provinciali, le Regioni, le associazioni di categoria possono davvero aiutare la penetrazione commerciale italiana in Africa, poiché dispongono di fondi ad hoc, di buona volontà, di competenze specifiche da poter valorizzare. Ciò naturalmente va coordinato dall' Ambasciata, ma non possiamo pretendere di fare tutto da soli, con un piccolo ufficio di due unità, visti i grandi interessi in gioco ed il numero di operatori attratti dal pianeta Etiopia. Addis Abeba è la sede dell'Unione Africana; vede una presenza più “corposa” delle nostre imprese anche come una “vestrina” per lo sviluppo e la promozione dei nostri business nell'intero continente? In questi mie primi mesi di attività mi è pervenuta una richiesta molto chiara e precisa dalla Presidente Zuma e dai suoi collaboratori per una maggiore presenza italiana nel settore agricolo e della relativa industria di trasformazione. L' Africa ha bisogno di impiegare la manodopera eccedente , e l'agricoltura è tradizionalmente il settore che assorbe piu' lavoratori. Pertanto è su questo terreno che dovremmo soprattutto concentrare le nostre energie, poiché si riconosce all' Italia una innegabile leadership in ambito agricolo, e noi dovremmo essere in grado di risponde re a questa richiesta positivamente e celermente. Ambasciatore Mistretta, grazie per il Suo tempo, ed arrivederci a Settembre. Addis Abeba In un ambiente confortevole ed accogliente l’hotel offre ai suoi ospiti: camere con letto king minibar e cucina wifi internet gratuito tv satellitare bar ristorante palestra navetta gratutia L’Hotel ideale per il tuo business in Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com 6 nove 9 MAG info&news dal mondo del business luglio 2014 Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com FOCUS: COSTRUZIONI & BUILDING IN ETIOPIA COLLETTIVA ITALIANA CLUBITALIAEXPO ORGANIZZATA DA NOVE CONSULTING PFB AFRICA & AMBASCIATA ITALIANA EDILIZIA SOCIALE, HOTEL&RESORT ED INFRASTRUTTURE L’ETIOPIA «COSTRUISCE» IL FUTURO PIANI DI SVILUPPO E GRANDE MERCATO IMMOBILIARE TEMI CENTRALI ANCHE PER L’EXPORT DEL COMPARTO «Quando un paese è in forte sviluppo uno dei settori che più evidentemente e più massicciamente mostra i segni di questo sviluppo è senza dubbio quello delle costruzioni»; l’Etiopia degli ultimi 10 anni ha mostrato chiaramente la validità di questa equazione. Dalla capitale Addis Abeba è partita una revisione urbanistica totale ed una espansione incredibile di infrastrutture ( il treno veloce di superficie costruito non senza qualche problema tecnico-costruttivo dai cinesi) strade rinnovate ed ampliate, hotels moltiplicati, unità residenziali cresciute del 200%, rappresentando il vero, tangibile segnale del rinnovamento. A questo vanno aggiunti gli enormi e grandiosi investimenti nelle dighe per la produzione di energia idroelettrica ( l’italiana SALINI Costruttori è regina del settore), lo sviluppo delle infrastrutture stradali e ferroviarie, la costruzione di nuove università( 13 dal 2009 al 2014), ed un interessante piano di housing sociale attivo in molte città del paese. E’ in atto un grande ed inevitabile processo di urbanizzazione che porta la popolazione etiopica ( che ricordiamo è stimata in circa 65milioni di abitanti) dalle zone rurali ( poco servite da infrastrutture di ogni tipo, energia, acqua, strade, etc) alle città, divenute concentrazione di opportunità lavorative ( tra investimenti stranieri e locali, aziende e fabbriche che si moltiplicano mensilmente), città che però necessitano di importanti ed imponenti adeguamenti per poter far fronte alla necessità di «accogliere» i nuovi abitanti. La capitale Addis Abeba, secondo alcuni studi internazionali, potrebbe diventare entro una decina di anni una «mega city» arrivando a 10milioni di abitanti (attualmente se ne contano circa 5milioni); sempre la capitale ospita la sede dell’Unione Africana ( il nuovo quartier generale quasi del tutto ultimato ma già operativo è stato costruito e «donato» dai cinesi), importanti (e «popolose») rappresentanze di organizzazioni internazionali quali UN, FAO, Comunità Europea, e sta adeguandosi ad una offerta di servizi a livello di standard internazionale ( ristoranti, locali, hotel, supermercati, negozi e centri commerciali), generando una catena di valore di notevole dimensione e dall’enorme potenziale, sia in termini di indotto locale, sia in termini di opportunità per gli stranieri, non solo come investitori, ma anche e soprattutto come esportatori di materiale destinato al settore. Un altro potenziale mercato al quale le nostre imprese dovrebbero guardare con grande attenzione e mostrare interesse; un nuovo mercato di sbocco per tecnologie, prodotti, servizi, beni e «style» che, come sempre, anche in Etiopia, è molto noto e molto apprezzato. Ed una classe media che cresce, sempre di più; oltre ad una numero sempre crescente di espatriati. Il business è davvero interessante. FIERA ETHIO-CON.2014 Addis Abeba - Etiopia 17-21 Settembre 2014 FIERA AGRIFEX ETHIOPIA Addis Abeba - Etiopia 19-23Giugno 2014 7° Salone dell’Agricoltura della meccanizzazione Agricola e della trasformazione 11° Salone Internazionale delle Costruzioni Organizzato dalla Construction Contractors Vi offriamo: Association of Ethiopia - organizzazione dello spazio espositivo in stand preallestito con esposizione vs materiale promozionale - invio mailing di invito agli operatori locali pubblici e privati - organizzazione incontro di presentazione con Ministero Agricoltura Etiope e Agenzia per lo Sviluppo Agricolo ( in collaborazione con Ambasciata Italiana in Etiopia) - organizzazione di una conferenza info:stampa di presentazione con giornali e Tv locali [email protected] ( in collaborazione con Ambasciata Italiana in Etiopia) www.novebc.it - assistenza nel post fiera attraverso nostro ufficio locale [email protected] - sviluppo commerciale vostri prodotti sul paese. I COSTI: 700,00€ + IVA www.pfbcenter.com I COSTI: 650,00€ + IVA Ufficio Commerciale Amb.d’Italia [email protected] info: [email protected] 7 nove 9 MAG info&news dal mondo del business luglio 2014 Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com FOCUS: COSTRUZIONI & BUILDING IN ETIOPIA L’EVOLUZIONE DEL SETTORE DEI CONTRACTORS LOCALI: I NUMERI DICONO CHE C’E’ MERCATO COME LE AZIENDE ITALIANE POSSONO CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO DEL SETTORE E TROVARE MERCATO Settori di mercato per export: - attrezzature per il cantiere La locale Associazione dei Costruttori Etiopica conta 1500 aziende iscritte ( Construction Contractors Association of Ethiopia - CCAE) e recentemente il suo Presidente Demesew Abate ha fortemente richiamato l’attenzione del Governo di Addis Abeba verso l’assegnazione dei lavori alle aziende locali anziché solo agli stranieri, perorando una causa verso i propri associati che sono oramai pronti a corrispondere performance di livello secondo le attese. E’ su questo impulso che il settore Etiopico si sta sviluppando in maniera significativa, con numeri di grande rispetto; iscritti alla Associazione a parte, il paese può contare ufficialmente su quasi 13.500 aziende del comparto suddivise in: contractors per costruzioni ( 5.190 - 38,28% del totale) contractors per strade ( 93 - 0,6%) contractors generali ( 8.140 - 60,4%) e contractors specializzati ( 135 - 1%); ancora, il 69,82% sono piccoli e medi, il restante 29,28% medie grandi ( di cui fanno parte anche molte storiche aziende etio-italiane da sempre operanti nel paese). L’appello del Presidente dell’Associazione è destinato a fare in modo che i numerosi ed importanti lavori previsti dalle autorità Etiopiche siamo anche ad appannaggio delle aziende locali; una torta ricca, quella programmata, che vede strade (soprattutto di comunicazione tra le città), lavori infrastrutturali legati alla potabilizzazione e distribuzione dell’acqua, costruzione di case ( previste in 203 città 396.000 unità abitative), realizzazione di centri educativi ( lavori per la costruzione di 171.000 aule) e sanitari ( 13.000 centri sanitari) il cuore di interesse. Il tutto anche con l’ambizioso piano di portare a livello le tante imprese locali, che dovranno investire ed essere aiutate a migliorare il proprio parco attrezzature ( previsti acquisti per circa 5milioni di Euro nel brevissimo termine), in capacità manageriali e tecniche ( formazione) e capaci di creare lavoro con operai sempre più formati e specializzati. C’è quindi mercato per le imprese italiane che saranno capaci di intercettare la domanda e rispondere con flessibilità a queste esigenze, entrando e presentandosi su un mercato che chiede attrezzature e tecnologie, capacità e know-how, formazione e progettazione. E’ solo necessario tornare ad Addis, presentarsi sul mercato ed offrire il meglio che siamo in grado di offrire. -macchinari per il cantiere - attrezzature e piccoli impianti per la fabbricazione di mattoni e/o laterizi - ceramiche - finestre e porte - impiantistica elettrica ed idraulica - arredamento ( case ed uffici) - sistemi solari per energia elettrica e/o acqua calda domestica Settori di mercato per partnership o collaborazioni: - progettazione - management - formazione - costruzioni ( in particolare nel settore del social housing o dei resort turistici o degli hotel) info: - distribuzione e vendita materiali quali [email protected] quadro elettrici, vernici, etc 8 nove 9 MAG info&news dal mondo del business luglio 2014 Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com LE NOSTRE INIZIATIVE SI E’ SVOLTA A GIUGNO LA 7 EDIZIONE DELLA FIERA AGRIFEX2014 AGROBUSINESS IN ETIOPIA: CI SIAMO ANCHE NOI CON LA FORMULA CLUBITALIAEXPO 8 AZIENDE ITALIANE GUIDATE DA NOVECONSULTING E CON LA COLLABORAZIONE DI PFBAFRICA HANNO PRESO PARTE CON SUCCESSO ALLA FIERA il gruppo italiano allo stand foto di gruppo al Ministero Agrocoltura la stampa Fabio Santoni con il Ministro dell’Agricoltura Etiope in visita allo stand ClubItaliaExpo A ClubItaliaExpo il premio come miglior stand: Fabio Santoni riceve il premio 8 aziende ( Agritech, Bersano gd, Granzotto, NovaFrigo,PRL, Sgorbati Group, Proras Srl, Todesco Solution), 6 delle quali per la prima volta in Etiopia hanno presentato i loro prodotti e le loro tecnologie alla comunità business del settore; 230 visite allo stand ( tra le quali quella del Ministro dell'Agricoltura e del Presidente della Addis Chamber of Commerce), incontri con il Ministero dell'Agricoltura e con l'Agenzia dello Sviluppo Agricolo Governativa, 45 richieste complessive d'offerta. Una presenza che si è fatta sentire ( ClubItaliaExpo ha ricevuto il premio cme miglior stand, radio Tv e gionali hanno parlato di noi) e che soprattutto ha aperto un nuovo mercato per alcune aziende partecipanti. Un sentito ringraziamento per la disponibilità, la collaborazione e l’eccellente lavoro svolto al personale della nostra Ambasciata in Addis, l’Ambasciatore Mistretta, il Primo Segretario Dott. Pianca, l’assistente al Commerciale Azieb e l’instancabile ed efficentissima Dott.ssa Elisa Rossetto che ci ha seguiti negli importanti meetings istituzionali. Addis Ababa June 19/2014 A five-day Specialized International Exhibition in Agriculture and Food (AGRIFEX) opened here on Thursday June 19, 2014 at the Addis Ababa Exhibition Centre. During the opening of the exhibition, State Minister of Agriculture Dr. Gebregziabher Gebreyohannes said the aim of such kinds of exhibitions is to create opportunity for investors who engage in the agroprocessing with a view to connecting manufacturers with beneficiaries in a short period. The Government of Ethiopia encourages the private sector to engage in agro-processing which boosts the economic growth of the country as agriculture is the backbone of economy. Meanwhile, Fabio Santoni, delegation leader of the eight Italian companies which took part in the exhibition, told Ethiopian News Agency that Italian companies are ready to transfer their knowledge in agro-business to Ethiopians in order to help rural development. He said the aim of the exhibition is not to sell equipment but assist in technology transfer, training and management capacity so as to enable Ethiopian agro-business enterprises become competitive in the global export market. A total of 76 companies, including 36 foreign agrobusiness companies from India, Namibia, Egypt and Sudan, are taking part in the 7th Specialized International Exhibition in Agriculture and Food Exhibition organized by the Addis Ababa Chambers of Commerce and Sectoral Associations. fonte: ENA EthiopianNewsAgency 9 nove 9 MAG info&news dal mondo del business luglio 2014 Addis Abeba www.reliancehotelapartment.com VIAGGIO DEL PRIMO MINISTRO RENZI IN TRE PAESI AFRICANI: MAZAMBICO -CONGO -ANGOLA Matteo Renzi arriva in Africa per una missione-lampo in Mozambico, Repubblica del Congo e Angola, Paesi che lottano contro la povertà e la fame ma che richiamano investimenti stranieri grazie alle loro ingenti risorse energetiche, soprattutto gas e petrolio. Il premier, accompagnato dal viceministro Carlo Calenda, è alla guida di una ventina di imprese italiane, come Finmeccanica, Ferrovie ed Eni, quest'ultima impegnata da anni in un'ingente attività di esplorazione ed estrazione nell'area. E' la prima volta che un presidente del Consiglio italiano visita i tre Paesi dell'Africa sub-sahariana e centrale. Con il Mozambico c'è un rapporto di cooperazione che risale al ruolo che la comunità di S.Egidio svolse negli anni 90, quando la sua mediazione fu determinante per la fine della guerra civile. Con il Congo e l'Angola i rapporti sono meno strutturati ma ugualmente forte è l'interesse del governo a rafforzare l'intesa politica e l'interscambio commerciale, che nel 2014 si aggirerà intorno ai quattrocento milioni con il Mozambico, altrettanti per il Congo e sui novecento milioni con l'Angola, che dei tre è il Paese con l'economia più solida. Oltre a incontrare le massime cariche politiche, anche nella sua veste di presidente di turno dell'Ue, Renzi cercherà di consolidare i rapporti economici a partire dal settore degli idrocarburi. Con il premier partecipa alla missione l'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi. In Angola l'Eni è presente dagli anni 60 in progetti di esplorazione e produzione e ora l'obiettivo è di portare in due anni l'estrazione petrolifera da 130mila barili a duecentomila. Altrettanto ingente è l'impegno in Mozambico e Congo grazie alla scoperta di giacimenti di gas che rappresentano un vero Eldorado. Oltre all'Eni, fanno parte della missione anche Confindustria, Assominerali, Saipem, Iveco, Sace, il gruppo Creminini e Federalberghi a testimoniare l'interesse italiano in investimenti in Paesi che da anni sono in crescita economica. Ma il governo non vuole dimenticare anche il suo ruolo nella cooperazione internazionale: a Maputo Renzi visita il centro Dream, dove la comunità di sant'Egidio cura malati di Aids. ETIOPIA (fonte: sito web RAINEWS) Nasce “Piazza!”, una nuova iniziativa d’informazione dell’Ambasciata italiana ad Addis Abeba, a cadenza bimestrale. La newsletter si affianchera’ al servizio di informazione quotidiano e intende valorizzare e dare visibilita’ a tutti gli eventi politici, economici, culturali, sociali e di Cooperazione che si sviluppano tra Italia ed Etiopia. Piazza é il centro di origine italiana di Addis Abeba, sede di numerossisime attività commerciali, conosciuto per la sua vivacità. È un luogo simbolico dell’intreccio italo-etiopico, e come ogni piazza é sede naturale di scambio di esperienze e di informazioni. Per questo “Piazza!” ci é sembrato il nome piú adatto per questa nuova newsletter, che vuole essere interattiva e aperta a idee e suggerimenti dei nostri lettori. FIERA INTERNAZIONALE DEL BUSINESS YAOUNDE’ - CAMERUN - 6-14 DICEMBRE 2014 1205 Espositori 840 del Camerun 365 stranieri ( da 30 paesi) 18 padiglioni 127.500 visitatori questi sono solo alcuni dei numeri di questo triennale evento fieristico polo di sviluppo ed opportunità per tutta l’Africa dell’Ovest. NOVECONSULTING in esclusiva per l’Italia ed in collaborazione con l’Ambasciata Italiana in Camerun organizza il ClubItaliaExpo, il padiglione italiano a SALONPROMOTE2014. ETIOPIA AFRICA AFRICA BRIEF NEWS Vigneti di Merlot, Syrah e Chardonnay, ma non siamo nella campagna italiana o in quella francese. Siamo in Etiopia, a soli 100 miglia a sud della capitale Addis Abeba, dove il colosso transalpino Castel quest'anno ha imbottigliato la sua prima annata di vino prodotto sul posto. "Il nostro obiettivo racconta il direttore della cantina, Olivier Spillebout - è proprio quello di offrire questo vino agli etiopi, un vino di buona qualità, con un buon prezzo e così via". L'azienda francese punta a vendere la metà della produzione di quest'anno, 1,2 milioni di bottiglie, al mercato interno e l'altra metà a etiopi che vivono all'estero. Ma il governo spera anche che il vino possa migliorare l'immagine dell'Etiopia nel mondo e attirare così più investimenti esteri a sostegno di un'economia che sta già crescendo dell'11 per cento all'anno, uno dei tassi più alti dell'Africa. "Secondo la nostra visione - racconta il ministro dell'Industria Abtew Ahmed - l'Etiopia sarà un centro per l'industria leggera, un punto di riferimento africano per l'industria leggera ad alta intensità di lavoro". Il terreno sabbioso, una stagione delle piogge di breve durata, il basso costo dei terreni e la manodopera abbondante rendono comunque l'Etiopia un luogo ideale per la produzione di vino. (fonte: TMNEWS) HISTORIC RESIDENCE MADONNA dal 1897 a San Martino di Castrozza ESTATE 2014: UNA VACANZA IMMERSI NELLA BELLEZZA info: [email protected] DELLE DOLOMITI [email protected] www.residencemadonna.it 10
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