29 Luglio 2015
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29 Luglio 2015
-MSGR - 14 PESARO - 1 - 29/07/15-N: €1,20* ANNO 137- N˚ 206 ITALIA Pesaro Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma Mercoledì 29 Luglio 2015 • S. Marta di Betania Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT IL GIORNALE DEL MATTINO Il set a Roma “The Young Pope”, Diane Keaton sarà una suora per Sorrentino Tuffi iridati Satta a pag. 25 Mei nello Sport Storica Cagnotto: il primo mondiale è dal trampolino Roma, ultima sfida per Marino Libertà di voto ` Caso Azzollini dietrofront Pd arresto in bilico ` Antonio Calitri Il sindaco presenta la giunta bis con 4 nuovi assessori: «Renzi mi giudichi dai fatti» Sel fuori dalla maggioranza. Il premier: fiducia a tempo, serve la svolta in pochi mesi La via stretta Libia. Tobruk non riconosce la sentenza La proroga con prognosi riservata Mario Ajello D oveva essere una scossa. Si è rivelato un mini rimpasto. Aspirava a rappresentare la ricucitura di un rapporto diventato quasi impossibile tra il premier e il sindaco di Roma, e invece la nuova giunta di Ignazio Marino ha ricevuto soltanto una proroga a denti stretti da parte di Matteo Renzi. Anche il cronoprogramma proposto ieri dal sindaco a colpi di slide non fa pensare a un tempo lungo, ma limita la prova di rilancio in un arco di sei mesi. Ossia quelli - ormai ridotti a cinque - che questo giornale aveva indicato come spazio per dimostrare capacità decisionale e forza di ripartenza. Marino ha mostrato di sapere che soltanto sulla base dell’eventuale riuscita dei primi passi si potrà discutere del resto del tragitto. Da parte del sindaco, della sua giunta e del Pd romano, abbiamo assistito ieri a una dichiarazione di ottimismo della volontà. A cui fa da controcanto il pessimismo della ragione da parte di una città che finora ha assistito a un elenco di buone intenzioni alle quali, purtroppo, non hanno fatto seguito i risultati. La soddisfazione di Marino, nella presentazione della sua nuova squadra, è stata plateale. Gli si leggeva negli occhi e sulle labbra. Continua a pag. 20 ROMA Il sindaco Marino presenta la sua giunta bis con quattro nuovi assessori. Una squadra con cui affrontare la fase 2. Presenta una serie di iniziative (trasporti, viabilità, decoro, casa e rigenerazione urbana) da mettere in campo entro la fine dell’anno. E dice: «Renzi mi giudichi dai fatti». Sel resta fuori dalla maggioranza. Tanto che già «invoca elezioni anticipate». Il premier Matteo Renzi: fiducia a tempo, serve la svolta in pochi mesi. Bertoloni Meli, Conti e Rossi alle pag. 2, 3 e 5 V oto segreto, libertà di coscienza per i senatori del Pd e accorato intervento in aula di Antonio Azzollini (Ncd). Questi gli elementi che oggi dovrebbero salvare il senatore pugliese dagli arresti domiciliari richiesti dalla procura di Trani lo scorso giugno per il crac da 500 milioni di euro della Casa della Divina Provvidenza. Dopo che la Giunta per le immunità lo scorso 8 luglio approvò la relazione del presidente Dario Stefano in favore degli arresti di Azzollini, si va verso un ribaltamento della situazione. A pag. 11 Il personaggio Il pro-Tav Esposito «Sogno l’Atac ad alta velocità» Simone Canettieri S ogna l’Atav. «E cioè l’alta velocità dell’Atac: autobus e metropolitane che finalmente vadano spediti, senza più scioperi a singhiozzo». A pag. 5 Sanità, tagli per oltre 2 miliardi «Società, l’aliquota giù al 24%» Decreto enti locali, ok alla stretta dopo la fiducia del Senato ` Saif al-Islam Gheddafi al momento della cattura nel 2011 (foto AP) Tripoli, condannato a morte il figlio prediletto di Gheddafi Carlo Jean U n tribunale di Tripoli ha condannato a morte in contumacia Saif al-Islam (che significa “Spada dell’Islam”), secondogenito del colonnello Muammar Gheddafi. Egli è sopravvissuto, con altri due fratelli, alla morte del padre e di altri tre fratelli nella rivolta del 2011. Continua a pag. 20 ROMA Il testo del maxi-emendamento al decreto enti locali su cui il governo ha ottenuto ieri la fiducia al Senato - contiene l’annunciata stretta sulla sanità che dovrà generare risparmi per oltre 2,3 miliardi l’anno già dal 2015. Nel mirino in particolare le prestazioni non necessarie: accertamenti, visite specialistiche, ricoveri ospedalieri. Intanto sul fronte fiscale il premier Renzi ha dato qualche elemento sulla riduzione a beneficio delle imprese in programma per il 2017: il prelievo complessivo sugli utili dovrebbe scendere al 24 per cento. Cifoni a pag. 6 L’intervento «Il diritto alla salute va sostenuto con le assicurazioni integrative» Giorgio Squinzi I l dibattito di questi giorni sul futuro del modello sanitario e sulla sua spesa è una questione di primaria importanza per il Paese, per ciascuno di noi e per la nostra economia. La salute è, infatti, un diritto inalienabile dell’uomo. A pag. 7 Italcementi, Pesenti vende ai tedeschi CAPRICORNO, VINCENTI NEGLI AFFARI Buongiorno, Capricorno! Questa nel segno, oggi e domani, è la vostra seconda Luna di luglio. Siete in un momento, in un periodo, in una stagione della vostra vita, che è davvero importante. Ma l’odierna Luna è decisamente più generosa di quella che aveva aperto il mese, forma un aspetto con Venere, segnale di fortuna in affari-carriera, prova che siete innamorati. Uno spettacolo vedervi in ginocchio davanti all’amore. Auguri! MILANO Il controllo di Italcementi, che da sempre fa capo alla famiglia Pesenti, viene ceduto a sorpresa per oltre 1,6 miliardi al gruppo tedesco Heidelberg. «Un imprenditore sa che l’importante è garantire lo sviluppo futuro dell’attività più che arroccarsi nella continuità del controllo dell’azienda», ha commentato Giampiero Pesenti. L’accordo siglato ieri prevede anche l’assegnazione a Italmobiliare di una quota della nuova HeidelbergCement fra il 4% e il 5,3% del capitale - tramite un aumento riservato - che corrisponde a un controvalore tra 560 e 760 milioni. Servizio a pag. 16 © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oroscopo a pag. 33 -TRX IL:28/07/15 23:16-NOTE: -MSGR - 20 CITTA - 2 - 29/07/15-N:R - CITTA’ 2 Primo Piano Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Marino nomina 4 nuovi assessori «Renzi mi giudichi da ciò che faccio» `La nuova squadra per affrontare la fase 2. La promessa: «In 6 mesi cambieremo la città». Sel: ormai è ostaggio del Pd IL CASO ROMA L’ultima chiamata per la giunta Marino (griffata Matteo Orfini) arriva dopo una mattinata passata a cercare una donna da infilare in giunta (dopo una lunga serie di «no, grazie»). Obiettivo raggiunto alle 11.30 quando alla fine Luigina Di Liegro accetta, e si può acchittare la Sala delle Protomoteca per la conferenza stampa del primo pomeriggio. Inizia così la fase 2, post Mafia Capitale, quella dell’ultima chiamata. Che sembra avere, come il latte, anche una data di scadenza: sei mesi. Non a caso Marino nelle slide presenta una serie di iniziative (trasporti, viabilità, decoro, casa e rigenerazione urbana) da mettere in campo entro la fine dell’anno. La linea la dà la citazione di Abramo Lincoln che accompagna la cerimonia: «La cosa migliore del futuro è che arriva un giorno alla volta». Un modo per dire a Renzi, «inizia a giudicarci da oggi, sui fatti». Passo dopo passo. Insomma, la teoria dei «segnali da dare» invocata dal presidente del Consiglio in una lettera inviata a Il Messaggero inizia a prendere forma almeno nei procla- mi. Le distanze personali tra «Ignazio» e «Matteo» rimangono: i due non si sono sentiti, come ammette il chirurgo dem, nemmeno nelle ore concitate del rimpasto. «Ma non ho mai avvertito su di me il pressing del Governo o del Pd affinché mi dimetessi», dice il sindaco, durante una conferenza stampa molto gremita e con claque al seguito. LA RIPARTENZA Il rimpasto si chiude con quattro nuove entrate: i parlamentari Marco Causi (Bilancio e vicesindaco) e Stefano Esposito (Trasporti), Marco Rossi Doria (Scuola e periferie) e Luigina Di Liegro (Turismo). Tre servono a rimpiazzare i dimissionari (Nieri, Improta e Scozzese) e una l’uscita di scena del pd Paolo Masini. Sono passati due anni, Marino ha cambiato così 9 pedine su 12. IN DUE ANNI, CAMBIATE 9 PEDINE SU 12, ADESSO IN SQUADRA NESSUN ROMANO «MAI SENTITO PRESSING PER LE DIMISSIONI» Per gli amanti dei dati anagrafici non c’è un romano in giunta. La radiografia politica della squadra, invece, è a trazione Pd stile ditta, di renziano non ce n’è più uno. Anche Sel è fuori dai giochi. Tanto che già «invoca elezioni anticipate». Anche se Vendola frena un po’: «Ogni volta che Marino andrà nella direzione del cambiamento avrà il sostegno determinato e determinante di Sel ma, in caso contrario, avremo le mani libere». In Aula insomma sarà un bel Vietnam con l’ala rossa. Ma intanto il più è stato fatto: è scattata la fase 2, incerta fino alla fine. Se non nella mente di Matteo Orfini. Anche il sindaco ha rivendicato: «Li ho scelti tutti io gli assessori, non me li ha imposti il Pd». Causi ed Esposito, in ogni caso, non lasciano i rispettivi seggi in Parlamento, mantenendo così il doppio incarico. Marino ha fatto subito squadra con i nuovi arrivati: Esposito («E’ un tipo tosto»), Rossi Doria («Un compagno di viaggio»), Di Liegro («Ha una storia personale simile alla mia») e Causi, nomina controversa e dibattuta nel Pd, («L’uomo che mi ha aiutato nel piano di rientro»). Badando più alle cose da fare per risollevare la Capitale dal degrado sognando le Olimpiadi del 2024, che alle polemiche a distanza con il premier. «Che non esistono», ha detto imperturbabile il primo cittadino. LE REAZIONI La lettera di Matteo Renzi al Messaggero in cui chiede al sindaco Marino un segnale concreto per Roma, promettendo l’impegno del governo Per Alfio Marchini, leader dell’opposizione in Campidoglio, «vince la politica dello struzzo che vuole negare la realtà». Giogia Meloni, leader di FdI: «Gli unici romani in Campidoglio sono la Lupa e Marc’Aurelio». Il M5S, con Di Battista, attacca: «C’è Causi, viva la rottamazione». Ma è Sel la vera spina nel fianco, ora. Il cannoneggiamento è partito. Solo che i vendoliani non possono nemmeno dire: non moriremo renziani. Simone Canettieri © RIPRODUZIONE RISERVATA Vicesindaco e Bilancio/Causi Finanza creativa e derivati il ritorno sette anni dopo È palermitano, e non romano. È il ritorno del passato in Campidoglio. O forse Marco Causi è sempre stato qui, in qualche spazio misterioso e nascosto da casa degli spettri, perchè fuori dal palazzo del Comune non si è fatto notare granchè. Pur avendo fatto il deputato dal 2008 con tanto di rielezione nel febbraio del 2013. Creatura veltroniana, ma assai lontana dal modello, è stato assessore al Bilancio dal 2001 al 2008. Definito l’uomo dei derivati, per la sua dimestichezza con la finanza creativa, dimostrata dai buchi del bilancio, Causi non ama essere descritto così. E reagisce: «I famosi derivati del Comune, che un certo giornalismo superficiale chiama bond, erano obbligatori». Questo è tutto da dimostrare ma tant’è: Causi è uno che, senza perdere aplomb o fare il gradasso, tende a volere avere sempre ragione dall’alto della sua scienza accademica. E in questo somiglia al suo nuovo principale: saranno presto scintille tra vice-sindaco e sindaco il quale è tipo da grandi entusiasmi di partenza e rapide dismissioni dei suoi ex protetti? ASSOMMERÀ AGLI INCARICHI QUELLO DA DEPUTATO «È UTILE A TUTTI SE RESTO A MONTECITORIO» Causi siede adesso, perchè il Pd così ha voluto e perchè nessun altro si è fatto avanti dalla società civile, sulla poltrona di vicesindaco e di responsabile del Bilancio da Fase Due del sindaco Marino. Ma continua a sedere anche - «E’ utile per Roma lavorare anche da lì» sullo strapuntino da parlamentare. Perchè quando i paracaduti esistono conviene non rinunciarvi. Egli si è presentato ieri con questo biglietto da visita: «Vorrei parlare del presente e del futuro, e non del passato». Ma le sue prime dichiarazioni sono queste: «In questo momento stiamo pagando gli errori della giunta Alemanno». Non aveva appena detto di volere guardare oltre? Sul suo sito web, campeggia una massima di Luigi Einaudi. Siccome Einaudi ha scritto tra l’altro «Le prediche inutili», è evidente che la scienza di questo grande economista non si è rivelata utile nel fare di Causi un vero studioso e un vero politico. M. A. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ignazio Marino presenta i nuovi assessori (foto EIDON) La doppia poltrona spacca i dem Il caso incompatibilità è aperto LA POLEMICA ROMA Per Marta Leonori, allora fresca fresca di elezione a deputata, l’incompatibilità scattò subito: per andare a fare l’assessore della giunta di Marino si dimise da parlamentare. «Ma sei sicura, lasci il posto a Montecitorio per il Campidoglio? Non ci vuoi ripensare?», le disse privatamente l’allora deputato semplice Ettore Rosato, oggi capogruppo. «No, l’esperienza di assessore mi intriga», rispose più o meno convinta la Leonori. Poi si capì il motivo vero, sconosciuto alla stessa neo deputata: l’incompatibilità fu agitata perché Leonori doveva far posto a Marco Di Stefano, neo adepto del Pd romano proveniente dai lidi centristi, sotto inchiesta per tangenti in seguito alle accuse della ex moglie dalla quale ha divorziato, in dote una decina di migliaia di preferenze, al quale era stato promesso di diventare deputato, ma finì primo dei non eletti, di qui il passaggio di Marta da Montecitorio al Campidoglio. L’INCIAMPO E’ proprio la questione dell’incompatibilità, il primo inciampo della nuova giunta mariniana rimpastata. Nel mirino dei critici sono finiti proprio i due parlamentari entrati in giunta, Marco Causi, deputato ex assessore di Veltroni, e Stefano Esposito, senatore nonché membro dell’Antimafia, già scherzosamente denominato il “turco napoletano” per quel suo far parte dei giovani turchi di Orfini e per quel cognome che tradisce una origine partenopea a dispetto dei suoi natali piemontesi (è di Moncalieri). Entrambi, Causi ed Esposito, non hanno minimamente accennato alla possibilità di dimettersi da Marta Leonori (foto LAPRESSE) TRA I RENZIANI SI RICORDA IL CASO LEONORI: VENNE FATTA DIMETTERE, NON RINUNCIARE AL SEGGIO DIMOSTRA CHE NON CREDONO AL RIMPASTO Trasporti/Esposito L’ex bersaniano piemontese che dà battaglia all’Antimafia N el panorama politico nazionale è noto per la sua forte contrapposizione al movimento No Tav, che ieri gli è stata nuovamente rinfacciata dalla sinistra radicale. A Roma per il suo ruolo di commissario nel Pd in un territorio a forte contaminazione criminale come Ostia, dove è stato spedito da Matteo Orfini dopo l’esplosione della bufera di Mafia Capitale. Stefano Esposito, senatore dem classe 1969, è originario di Moncalieri, comune della cintura torinese, ed è un appassionato tifoso della Juventus. Dopo la crescita nei movimenti studenteschi, ha attraversato la sua carriera politica nei Ds e poi nel Pd: prima esponente della Sinistra per Veltroni, diventa poi un bersaniano convinto. Dopo l’ascesa di Renzi si avvicina alla componente dei Giovani turchi, quella di Matteo Orfini. Si occupa di lavoro - segue la tragedia degli operai morti alle acciaierie Thyssen del capoluogo piemontese - di temi ambientali e di tra- ESPERTO IN MATERIA DI LAVORO E DI MEZZI DI COMUNICAZIONE HA SFIDATO I NO TAV -TRX IL:29/07/15 parlamentari, concedendo tranquillamente che rinunceranno agli emolumenti di vicesindaco e di assessore. LE POSIZIONI «E vorrei pure vedere, che si tengano lo stipendio per la giunta», sbottano quanti non hanno visto di buon occhio questo rimpasto a base di innesti dal Parlamento. I bene informati raccontano che Marino avesse chiesto di entrare in giunta anche ad altri parlamentari, nelle persone di Walter Tocci, senatore, e Michele Meta, deputato, ma entrambi hanno rifiutato proprio per non incorrere, fra l’altro, nello scoglio dell’incompatibilità. «Tra i parlamentari sono al terzo posto per indice di produttività, la stessa produttività del Parlamento la metterò al Comune», ha promesso Causi. Ma più d’uno, sicuramente tra i renzian-gentiloniani romani che sono di fatto finiti all’opposizione dell’operazione, sottolinea che l’entrare in giunta senza dimettersi da parlamentari è la migliore, plateale, dimostrazione che all’operazione non credono neanche loro: tra un incerto avvenire in Campidoglio e un certo prosieguo in Parlamento, Causi ed Esposito non hanno avuto dubbi su che scegliere. Nino Bertoloni Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA sporti. L’alta velocità, e in particolare la costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione, diventa il suo cavallo di battaglia. Il primo incarico politico lo ottiene alla Provincia di Torino, nel 2005, come consigliere e capogruppo dei Democratici di sinistra. Nell’aprile del 2008 viene eletto alla Camera dei deputati nella I circoscrizione (Piemonte 1). Anche dopo l’approdo in Parlamento continua a vivere in provincia, con la moglie, i tre figli, un cane e un gatto. È stato membro della VIII Commissione di Montecitorio (Ambiente, Territorio e Lavori pubblici) fino al 2013, quando è stato eletto al Senato. Dal 7 maggio 2013 è vicepresidente della commissione che si occupa di lavori pubblici e comunicazioni e membro della commissione bicamerale Antimafia dal 7 ottobre dello stesso anno. Fabio Rossi 00:44-NOTE:R - CITTA’ © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 3 - 29/07/15-N:R - CITTA’ 3 Primo Piano Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it La proroga a tempo del premier scettico sulla pax romana nel Pd `Il leader concede qualche mese in più alla giunta «formato Orfini» `Rimandata la rottamazione della nomenklatura spezzando i potentati blema qualora Renzi avesse voluto affondare il colpo e rottamare, insieme a Marino, buona parte della storia delle ultime amministrazioni comunali, cominciando ovviamente dalla giunta Alemanno e andando indietro sino alla giunta Veltroni e a quella regionale della Polverini. Giunte, comunali e regionali, nelle quali buona parte del Pd - come dimostrano le inchieste - si è proposto in un consociativo esercizio del potere. IL RETROSCENA ROMA Matteo Renzi continua a promettere la riduzione delle tasse cominciando da quelle su prima casa e imprese. Le promesse rendono, anche se, per ora, sono solo tali. Soprattutto servono al presidente del Consiglio per coprire l’opposta ”narrazione” sviluppatasi a Roma dove i ”feudatari” del Pd romano - solo in parte inabissati - gli hanno consegnato la nuova giunta capitolina. Renzi, non troppo convinto del risultato, ha dato il via libera ad una fase due targata più Matteo Orfini che Ignazio Marino, nella speranza di chiudere in fretta la faccenda e sottrarre Roma alla non benevola attenzione dei quotidiani internazionali. SCISSIONE SCETTICO Cronoprogramma Da subito Intensificazione dell'azione antiabusivismo Sfalcio dell'erba su 7 milioni di metri quadri Entro il 15 settembre Candidatura ufficiale di Roma per le Olimpiadi 2024 Entro il 2015 Nuove corsie preferenziali Arrivo delle prime 500 auto elettriche Arrivo di 200 nuovi bus Rifacimento del manto del 20% delle grandi strade La nuova giunta Marino Nuovi assessori IGNAZIO MARINO sindaco Alessandra Cattoi Patrimonio Alfonso Sabella Legalità, Polizia locale Giovanni Caudo Urbanistica, Rapporti con assemblea capitolina Maurizio Pucci Lavori Pubblici, Periferie Francesca Danese Politiche sociali Marco Rossi Doria Scuola, Lavoro, Giovani Marta Leonori Attività produttive Estella Marino Rifiuti, Ambiente Luigina Di Liegro Turismo Stefano Esposito Trasporti Giovanna Marinelli Cultura, Sport Marco Causi vicesindaco con delega al Bilancio Scuola e periferie/Rossi Doria Le imprese del maestro di strada che volle farsi sindaco di Napoli I nsieme a Causi, Marco Rossi Doria rappresenterà il Regno delle Due Sicilie nella giunta di Roma. Questo «maestro di strada», definizione e auto-definizione che a lui piace tanto, viene da Napoli. Dalla Napoli illuminista e liberal-democratica, in quanto Marco - classe 1954 - si sente o viene percepito ancora come figlio, nonostante l’età. Suo padre era Manlio Rossi Doria, economista, politico e accademico italiano, uno dei massimi meridionalisti e intellettuali d’impronta azionista. Rossi Doria junior dovrà «ricucire le periferie» e occuparsi delle scuole. Si è sempre mosso del resto, da insegnante che era, in quel milieu politico-intellettuale dei consulenti dei governi di centrosinistra nel campo dell’istruzione. Lui in Africa ci è andato, insegnando in Kenia dall’87 al 90, ma poi è tornato. Ed è sembrato adottare, da alternativo nato bene e ben inserito nei contesti giusti, quel format che è stato così riassunto spiritosamente con una rima valida per tanti: «Chi contesta nel contesto / fa carriera assai più NEL 2006 HA TENTATO LA CORSA NEL CAPOLUOGO CAMPANO CON UN SUO MOVIMENTO L’affondo finale, per sbarazzarsi a Roma di un partito, il Pd, che considera legato a «logiche vecchie e clientelari», è solo rimandato. Almeno questo spera il segretario del Pd che in queste ore mastica amaro e dispensa elogi poco convinti. Lo scetticismo sulla durata del ”Marino due” è fortissimo. «Tre mesi e saremo come prima», sostiene un sottosegretario anche lui non romano come tutti i componenti la giunta Marino. Tre mesi che ieri lo stesso sindaco, tra una slide e l’altra, ha portato a sei, ma che non cambia il senso di precarietà con la quale il nuovo governo della Capitale si è insediato al Campidoglio. Nessuno dei nuovi assessori è riconducibile a Renzi e i due che c’erano hanno lasciato sbattendo la porta. Lorenza Bonaccorsi o Paolo Gentiloni, plenipotenziari renziani nella Capitale, non hanno dato ad Orfini alcun nome per la nuova giunta. Una distanza netta e che nel partito romano fa rumore al pari dei reiterati complimenti che Renzi continua a fare a Nicola Zingaretti o del silenzio del segretario sul doppio incarico di Causi ed Esposito. Malgrado ciò, sarà complicato per il Rottamatore prendere le distanze tra tre o sei mesi da un’amministrazione comunale guidata da un monocolore Pd. L’uscita di Sel, voluta da Paolo Cento, indebolisce la maggioranza e scarica le responsabilità su un unico partito. Orfini, presidente del partito e commissario a Roma voluto da Renzi, è profondo conoscitore della storia del partito romano e ne è stato parte e artefice. Un vantaggio, ma avrebbe rappresentato un prolesto». Non solo Rossi Doria ha collaborato con vari ministri - anche con uno di destra: Letizia Moratti - ma è riuscito a fare di più. Nel 2011 è sottosegretario all’Istruzione nel governo Monti. Nel 2013 è confermato sottosegretario nell’esecutivo di Enrico Letta. Ora è assessore, ma prima ha anche provato a fare il sindaco. Nel 2006, si è candidato a sindaco di Napoli. Sotto le insegne del suo movimento: Decidiamo insieme. Una sorta di rete benecomunista precedente al tentativo di de Magistris, e comunque non improntato al populismo giustizialista di Giggino ’ a manetta ma a un pauperismo intellettuale da decrescita felice. Sconfitto nella gara elettorale contro i locali potentati di sinistra, l’adesso sessantunenne Rossi Doria junior si è trasferito a Trento. Dove ha svolto opera di assistenza. Sarà anche per questo che ora Marino lo ha voluto al suo fianco. M.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA Matteo Renzi nelle cucine della festa dell’Unità (foto OMNIROMA) MARINO “OSTAGGIO” DEI NUOVI EQUILIBRI DEL COMMISSARIO A FRONTE DI DUE USCITE, NESSUN RENZIANO IN SQUADRA UN SOTTOSEGRETARIO ESPLICITA I DUBBI DI PALAZZO CHIGI: «TRA TRE MESI SAREMO PUNTO E A CAPO...» Il precedente Quella lettera di Gassman padre a Soavi «Come è brutta, Roma! Brutta di questa sua accecante bellezza, su cui risaltano i segni dello sfacelo come una voglia di barbabietola su un volto purissimo». Era la metà degli anni Novanta e Vittorio Gassman scriveva al suo amico Giorgio Soavi una lettera piena d'amore e d'odio per la Città Eterna, che lo aveva accolto ragazzino e gli aveva dato gloria e fama. Era il marzo 1995, venti anni prima del tweet del figlio Alessandro che oggi invita i romani a prendere ramazza e paletta e a ripulire la città. E chissà se Alessandro aveva in mente questo testo, quando ha lanciato quello che è diventato già un hashtag virale in rete, scatenando il dibattito. Turismo/Di Liegro La nipote del fondatore Caritas per spianare la strada al Giubileo D a poco entrata in assemblea capitolina, nelle file del Pd, per sostituire i consiglieri dem arrestati nell’inchiesta Mafia Capitale, Luigina Di Liegro dovrà ora occuparsi principalmente di rilanciare una delle risorse più importanti della Città eterna, il turismo, nella “fase due” dell’amministrazione di Ignazio Marino. Non è stata scelta a caso, la nipote di don Luigi di Liegro, fondatore della Caritas. Anzi sembra un esplicito omaggio di Marino al Vaticano proprio alla vigilia del Giubileo. Nata a Gaeta, da piccola si è si trasferita con la famiglia negli Usa, dove ha studiato alla Columbia University di New York e alla Georgetown University di Washington, conseguendo la laurea in Analisi delle politiche pubbliche e relazioni internazionali. È stata tra i creatori della Fondazione internazionale intitolata a suo zio, che si occupa di sostenere le persone affette da disagio psichico e le loro famiglie, offrendo aiuto per superare situazioni di isolamento sociale e di solitudine affettiva. Ha ricoperto diver- LA SCELTA UN OMAGGIO ESPLICITO AL VATICANO È STATA ATTIVA NEL VOLONTARIATO CAPITOLINO -TRX IL:29/07/15 Renzi prende tempo e rinvia la resa dei conti a Roma a momenti migliori per l’esecutivo e la sua maggioranza che non possono permettersi, specie al Senato, ulteriori defezioni. Affondare il colpo e rottamare tutto il partito romano rappresenta per il presidente del Consiglio un rischio troppo grosso specie ora che i rumors di una frattura a sinistra del Pd sono talmente forti da ringalluzzire persino Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, che ieri l’altro ha spedito Fedele Confalonieri a colloquio con il capo dello Stato Sergio Mattarella, si è di recente convinto che a Renzi a palazzo Madama non basteranno nemmeno i voti di Denis Verdini e che FI può tornare protagonista del confronto con il Pd proprio a seguito dell’uscita di una corposa pattuglia di senatori del Pd. Renzi, da sempre convinto che la sinistra del Pd sia stata negli anni il più utile ”alleato” del Cavaliere, si muove con cautela, a Roma come a Palermo, ma non ha rinunciato alla sua idea di rendere omogeneo il partito spezzando i potentati locali. Anche quelli di nuovo conio, come dimostra l’esperienza di questi ultimi giorni nella Capitale. Anche il sindaco-marziano finisce più o meno ingabbiato nello schema della super corrente orfiniana. Per ironia della sorte Marino arriva sul Campidoglio sottobraccio a Matteo Renzi con il quale, pochi giorni dopo la sua elezione, passeggia per via dei Fori Imperiali. La distanza con palazzo Chigi è via via aumentata e non è detto che non cresca ancora quando sarà chiaro che Marino, e prima di lui Orfini, sul Giubileo non toccheranno palla. Ieri sera Renzi ha disertato la Festa dell’Unità dove la sera prima, con Orfini, ha giocato a bigliardino dopo averlo a suo tempo sfidato alla playstation. Tra i due manca solo il gioco delle freccette. Marco Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA si incarichi in aziende private e organismi pubblici: è stata presidente dell’Agenzia per lo sviluppo della pubblica amministrazione, assessore regionale alle politiche del welfare e della sicurezza con l’amministrazione di Piero Marrazzo nel 2009, durante gli ultimi tre mesi del mandato dell’allora governatore del Lazio. È direttore di Anci Res Tipica. Impegnata in attività di volontariato presso diverse organizzazioni non lucrative di utilità sociale, ha dato il suo contributo per la stesura del Rapporto Annuale 2011 del Consorzio Tiberina. È stata responsabile per la Caritas romana di progetti di raccolta fondi e organizzazione grandi eventi, tra cui il concerto Miles Davis per l’aiuto ai terremotati in Romania. Fa parte dell’associazione Rispetto e buone maniere, per la promozione del rispetto dei diritti umani e della convivenza civile. Fa.Ro. © RIPRODUZIONE RISERVATA 00:45-NOTE:R - CITTA’ -MSGR - 20 CITTA - 6 - 29/07/15-N: 6 Primo Piano Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Sanità, stretta da 2,3 miliardi su forniture, analisi e ricoveri Spesa per la sanità Il Senato vota la fiducia, rischieranno sanzioni i medici che prescrivono prestazioni specialistiche non necessarie Umbria ` Spesa sanitaria anno 2013 Fondo sanitario anno 2014 Valle d’Aosta 272.649 225.292 xxxx xxxxx Lombardia Prov Aut. Bolzano Prov Aut. Trento 1.160.304 886.971 1.150.646 928.857 Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria 2.475.931 2.203.171 3.135.759 3.035.036 Toscana IL VOTO ROMA Una stretta sulla spesa sanitaria da oltre 2,3 miliardi l’anno da realizzare già a partire dal 2015 con interventi sui contratti di fornitura sui ricoveri ospedalieri, su analisi e visite specialistiche non necessarie. Il testo del maxi-emendamento al decreto enti locali - su cui il governo ha ottenuto ieri la fiducia al Senato con 163 voti a favore e 11 contrari al capitolo sanità contiene le misure che erano già state presentate dall’esecutivo in commissione, le quali recepiscono l’accordo con le Regioni e devono garantire i risparmi previsti dall’ultima legge di Stabilità. Ma la formalizzazione del pacchetto non ha mancato di suscitare polemiche: un po’ perché ora gli effetti sono noti nel dettaglio, un po’ per il timore delle stesse Regioni che questo sia solo l’antipasto di ulteriori risparmi da conseguire a partire dal prossimo anno, quando dalla revisione della spesa sanitaria e non andranno ricavati almeno 10 miliardi. LA RELAZIONE TECNICA Le altre misure Entrate, deleghe a tempo ai funzionari, poi concorsi Per risolvere lo stallo dopo la sentenza della Consulta le Agenzie fiscali sono autorizzate a indire concorsi pubblici entro il 31 dicembre 2016. Nell’attesa, si prevede l'attribuzione da parte degli attuali dirigenti di deleghe a tempo ai funzionari. 1 Fondi per l’assunzione di 6 mila precari calabresi 2 Dopo le proteste che si erano scatenate nella Regione interessata ma non solo, il governo nel testo del maxi-emendamento ha autorizzato la Calabria a procedere all’assunzione di circa 6000 lavoratori socialmente utili. Intanto però il taglio al finanziamento del Servizio sanitario na- Province, il governo prova ad accelerare la riforma I RISPARMI DOVRANNO ESSERE OPERATIVI DA QUEST’ANNO: SALGONO LE ALIQUOTE NELLE REGIONI CHE NON CE LA FANNO Il governo prova ad accelerare la complessa riforma delle Province: le Regioni che non hanno provveduto a disciplinare il passaggio del personale dovranno trasferire le relative risorse alle Province stesse 3 Il ministro Lorenzin Abruzzo Molise Puglia Calabria L'eventuale superamento del tetto di spesa sanitaria regionale sarà posto a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici per una quota complessiva pari al 40% nel 2015, al 45% nel 2016 e al 50% decorrere dal 2017 1.028.247 1.042.971 3.297.242 3.473.717 3.233.326 2.910.662 Tra le novità che avranno conseguenze dirette sui pazienti c’è l’obbligo per i medici di prescrivere accertamenti clinici e visite specialistiche con criteri più rigidi, criteri che saranno specificati in un successivo decreto del ministero della Salute. Al di fuori di questi vincoli le prestazioni saranno interamente a carico dell’assistito, mentre i dottori verranno chiamati a rispondere, anche in termini economici con il proprio salario accessorio, di eventuali comportamenti che non rispettino queste indicazioni. In tutto viene programmata una riduzione di circa 28 milioni di prestazioni specialistiche. Il contrasto alle cure non necessarie si estende anche al settore ospedaliero: l’obiettivo quantificato è ridurre il numero di ricoveri e le giornate in regime di riabilitazione: verranno valutate la coerenza tra il precedente evento acuto e la riabilitazione ed anche i giorni che intercorrono dalla relativa dimissione. Per l’industria farmaceutica e Meno analisi, risonanze e affini. Costi a totale carico dell'assistito 9.510.214 10.128.220 7.022.325 7.143.580 Sicilia Sardegna I contratti per le forniture sanitarie vengono rinegoziati dalle regioni 8.783.767 8.696.062 001.872 01.87 7 72 0.151.220 00.15 1551 220 2 2.290.309 2.389.035 652.881 570.676 Campania Basilicata 18.446.212 17.555.543 1.650.583 1.630.640 2.743.929 2.816.212 Lazio zionale, per complessivi 2.352 milioni, dovrà essere operativo già da quest’anno; il che sulla carta potrebbe creare qualche problema visto che servirà ancora qualche giorno prima che la legge (che deve tornare alla Camera) entri in vigore; alcune misure poi richiedono ulteriori provvedimenti attuativi. A questo proposito la relazione tecnica chiarisce che una specifica norma consente alle Regioni (a seguito di intesa, già a partire dai mesi scorsi) di realizzare risparmi equivalenti con propri interventi alternativi di flessibilità. E ricorda un po’ minacciosamente che le Regioni hanno tutto l’interesse ad adempiere, perché altrimenti scatterebbero le sanzioni di legge compreso l’incremento automatico delle aliquote fiscali. Razionalizzazione da 2,3 miliardi già decisa dalla conferenza Stato-Regioni ai primi di luglio 8.744.020 7.927.444 7.131.197 6.754.521 Emilia Romagna Marche Le novità del decreto “Enti locali” 8.268.504 7.993.414 Piemonte Se il medico convenzionato con il servizio sanitario fa prescrizioni inappropriate rischia una riduzione del trattamento economico accessorio 8.566.884 8.801.966 in genere per i fornitori della sanità pubblica i provvedimenti più rilevanti sono quelli che vanno a toccare i contratti in essere con l’obiettivo di rivederli per ottenere risparmi. In particolare per gli acquisti di beni e servizi la rinegoziazione dei contratti dovrà portare una decurtazione del loro valore pari al 5 per cento; per i dispositivi medici la riduzione della spesa tendenziale dovrebbe essere del 3,5 per cento quest’anno e del 9 per cento dal 2016; per i farmaci il compito di ridurre i prezzi pagati dal Servizio sanitario nazionale sarà affidato all’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco). I DIPENDENTI Infine una quota di risparmi (di 68 milioni) deriverà dalla riduzione definitiva dei fondi destinati ai dipendenti per la contrattazione integrativa, in analogia con quanto avviene altri comparti della pubblica amministrazione. Luca Cifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA Fisco Arriva il pin unico per i servizi della Pa Sono pronte le regole per lo Spid, le istruzione per l'uso del cosiddetto Pin unic siglate dall'Agid, in accordo con il Garante della Privacy. Il Sistema pubblico per la gestione dell'identità digitale permetterà l'accesso con un'unica chiave, o lucchetto (è questo il logo), ai servizi online della Pa dal fisco alla sanità. Si tratta di quattro regolamenti che danno la linea su tempi e procedure. «Grazie ad un'efficace collaborazione con il Garante per la Protezione dei Dati Personali», spiega l'Agid, sono stati emanati i provvedimenti relativi alle caratteristiche dello Spid, ai tempi e alle modalità di adozione del sistema da parte delle Pubbliche Amministrazioni e delle imprese. Numeri rassicuranti, il Pd accelera e non serve il soccorso di Verdini IL RETROSCENA ROMA Al lavoro per sminare il terreno a palazzo Madama. Sembra sempre più in discesa la strada per la maggioranza in vista dei prossimi provvedimenti parlamentari. Intanto i 163 voti incassati sulla fiducia di ieri rappresentano un buon margine di sicurezza. Più della maggioranza assoluta (111 i no sul dl enti locali), tanto che il premier ha chiamato ieri alcuni senatori per manifestare la sua soddisfazione. «Hanno voluto ingigantire questa polemica sulla sanità, ma è andato tutto liscio», ha tagliato corto. Da oggi poi arriverà anche il soccorso di «Ala» - questo l’acronimo scelto da Denis Verdini che alle 11 presenterà il suo nuovo gruppo composto di dieci senatori (D’Anna sarà il portavoce, Barani il capogruppo). «Non saremo una stampella del governo», si legge nel documento che verrà illustrato in conferenza stampa, ma è chiaro che il regista del patto del Nazareno potrà essere utilissimo in alcuni passaggi, a parti- re da quello sulle riforme. LA PARTITA Una partita che il presidente del Consiglio è disposto anche a riaprire (ma non ora), assicurando una qualche forma di elezione diretta per i senatori su un meccanismo collegato alle Regioni. Renzi, sottolineano fonti parlamentari dem, non intende certo sconfessare la linea del presidente Grasso che spinge affinché si trovi un accordo politico sulla composizione del Senato. Andranno studiate le prossime mosse, un testo nuovo ancora non c’è. Di sicuro – è il paletto che pone Renzi – l’Italicum non si tocca, prima ci sarà il referendum sulle riforme, probabilmente nell’ottobre del 2016, poi magari si potrà rivedere la legge elettorale. Gli azzurri sono disponibili a sedersi al tavolo per trovare un’intesa organica sul Senato elettivo (a portare avanti la trattativa è Paolo Romani) e anche ad Arcore non c’è un semaforo rosso per un confronto. Il problema è che Berlusconi non si fida ed è interessato non tanto sulle riforme, quanto sulla legge elet- torale e sul premio di maggioranza alla coalizione. Per di più la minoranza del Pd su questo punto non arretra. LE ALTRE SCADENZE Non dovrebbe rappresentare uno scoglio, invece, l’iter sulla riforma della Rai. I vertici dem a palazzo Madama - tra questi il relatore Ranucci e i renziani doc Zanda e Marcucci – stanno lavorando A PALAZZO MADAMA LA MAGGIORANZA OTTIENE IL RISULTATO SENZA AIUTI E TENTA LO SPRINT SUGLI ALTRI PROVVEDIMENTI L’EX SENATORE AZZURRO OGGI FORMALIZZA IL GRUPPO, CHE TORNERÀ UTILE A SETTEMBRE QUANDO SULLE RIFORME CI SARÀ BATTAGLIA per far sì che a mezzogiorno di venerdì arrivi il primo ok dell’Aula. I bersaniani otterebbero deleghe più ristrette al governo e si sta parlando anche con Lega e 5 stelle per partire subito spediti oggi pomeriggio. Eclissata l’ipotesi decreto sulla riforma di Viale Mazzini, nella trattativa potrebbe arrivare il via libera ad alcune richieste avanzate dai pentastellati, in particolar modo sulla trasparenza gestionale dell’azienda e sui requisiti di nomina del Consiglio di amministrazione (l’attuale dovrebbe essere prorogato fino a settembre). A preoccupare il Capo del governo e lo stato renziano è un altro voto, marginale per il programma di governo ma importante per la stabilità. «Se salviamo Azzollini ci diranno che lo abbiamo fatto noi per convenienza, se lo affossiamo rischiamo conseguenze con Ncd. In ogni caso noi potremmo avere qualche problema», è il timore di molti esponenti dem. Un timore condiviso anche dal premier. La lettera inviata ai senatori dal presidente Luigi Zanda, in cui certifica la possibili- L’aula del Senato durante la fiducia (foto BLOW UP) tà di un voto di coscienza, è un segnale della delicatezza della questione. Anche perché è la prima volta in questa legislatura che palazzo Madama è chiamata a pronunciarsi sull’arresto di un senatore e la minoranza del Pd non aspetta altro per far ripartire il fuoco incrociato. Ma Renzi, pur rimanendo fuori dalla querelle, preferisce salvaguardare la compattezza della maggioranza e al- -TRX IL:28/07/15 largare i numeri piuttosto che dover rispondere alle tesi, a suo parere preconcette, dei bersaniani sulla questione morale. Da qui l’appello affinché «ognuno si formi un proprio convincimento», proprio per spegnere l’incendio prima che divampi, qualora l’esponente Ncd dovesse venir salvato. Emilio Pucci 23:07-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 7 - 29/07/15-N: 7 Primo Piano Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it L’intervento Giorgio Squinzi «Serve il pilastro integrativo, rivedere le detrazioni fiscali» `La proposta del leader di Confindustria `Il nuovo modello basato su libera scelta per assicurare sostenibilità al sistema di cura e integrazione pubblico-privato I Il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi Istat Consumatori e imprese, fiducia in calo Con l'avanzare dell'estate l'umore del mondo imprenditoriale, ma soprattutto quello delle famiglie italiane si è fatto più cupo. Dopo il balzo del mese scorso, infatti, il clima di fiducia è tornato a calare a luglio, facendo segnare una battuta d'arresto, più consistente nel caso dei consumatori e piuttosto lieve nel caso delle imprese. Gli analisti rassicurano dicendo che il calo di fiducia non è molto preoccupante e intanto per il Mezzogiorno si intravedono dei primi piccoli spiragli di ripresa. Ma Confindustria si mantiene cauta e avverte che comunque questi segnali, seppur confortanti, non bastano a decretare l'arrivo della svolta. Come di consueto l'Istat ha misurato l'umore della platea italiana ed ha visto l'indice di fiducia dei consumatori calare a 106,5 dai 109,3 di giugno, mentre quello delle imprese è sceso a 104,3 dai precedenti 104,7. Per i consumatori, la diminuzione si avverte in tutte le componenti, con cali più marcati per il clima economico e per quello futuro e più contenuti per il clima personale e quello corrente. Inoltre, i giudizi delle famiglie sulla situazione economica del Paese nell'ultimo anno peggiorano rispetto al mese precedente. Leggermente migliore invece il sentiment delle mondo imprenditoriale: è infatti migliorato il clima delle imprese dei servizi, quello delle imprese del commercio al dettaglio, mentre è peggiorato il livello di fiducia nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni. l dibattito di questi giorni sul futuro del modello sanitario e sulla sua spesa è una questione di primaria importanza per il Paese, per ciascuno di noi e per la nostra economia. La salute è, infatti, un diritto inalienabile dell’uomo e garantire la condizione di benessere è uno dei compiti fondamentali di ogni Stato, specchio del suo livello di civiltà. Le statistiche in parte ci confortano perché lo stato di salute della popolazione italiana è buono e i servizi del sistema sanitario sono ancora di discreta qualità. Altri indicatori dicono però che l’universalità del servizio è più nominale che altro, che nel Mezzogiorno ci sono situazioni critiche con mobilità dei pazienti dove la sanità è migliore e che le liste d’attesa restano un problema serio. Il sistema della salute è in altri termini mediamente accettabile, ma tende a farsi sempre più diseguale, con il rischio di trovarci tra non molto con una buona sanità per i cittadini più abbienti e una scadente per quelli con meno mezzi. Oltre ad essere un pilastro di ogni moderna democrazia, quella della sanità rappresenta una filiera assai vitale della nostra economia: vale circa l’11% del Pil e conta più di un milione di addetti. Ha livelli di export, di ricerca e sviluppo molto alti, una qualità del lavoro e una produttività tra le migliori dell’economia nazionale, realtà pubbliche e private di assoluto valore. In Italia la spesa pubblica procapite è tra le più basse e quella privata tra le più elevate tra i paesi Ocse. Seguendo una logica di puro risparmio, negli ultimi anni la spesa è stata ridotta a suon di tagli lineari, penalizzando i settori privati della filiera. Più di 10 miliardi di tagli sono ricaduti sulle imprese a partire dal 2012 e i 2,3 miliardi di riduzione della legislazione corrente a decorrere dal 2015, come di consueto, prevedono di nuovo tagli per le imprese priva- te. Sempre le esigenze di finanza pubblica hanno comportato per le imprese maggiorazioni Irap, ingenti debiti verso i fornitori della sanità che non vengono ancora ripagati nei tempi previsti dalla direttiva europea e l’introduzione di perversi meccanismi di restituzione da parte dei privati come il cosiddetto pay-back. Pensare di risolvere la sostenibilità del sistema salute in questi termini renderà certezza il rischio che interi segmenti industriali della filiera trasferiscano altrove la produzione. Il Paese perderebbe valore, occupazione qualificata e investimenti, diventeremmo una realtà dove la salute si cura all’estero, con effetti penalizzanti anche sulla crescita. Non credo sia desiderio di alcuno che questo accada e occorre che nell’agenda politica al tema “salute” ci si avvicini con la consapevolezza non solo della qualità delle prestazioni del sistema pubblico, ma anche degli effetti sull’economia e sulle imprese della filiera. IL PIANO La nostra proposta ha come obiettivo la sostenibilità complessiva del sistema a partire dal servizio nazionale pubblico, il soggetto che per primo dovrebbe avere interesse a combattere sprechi e inefficienze, ridurre le prescrizioni inutili, difendere la reale universalità del diritto alla salute. Il tema dell’efficienza è fondamentale ma, da solo, non è in grado di risolvere il problema del finanziamento a medio-lungo termine della domanda di salute dei cittadini. La nostra proposta non ha alcun obiettivo di privatizzazione, perché non considera la salute un bene scambiabile con il solo meccanismo di prezzo, ma guarda alla sostenibilità e all’equità complessive, sposta l’analisi dalla spesa sanitaria pubblica a quella totale, privata compresa. Il soddisfacimento della domanda di salute dei cittadini è infatti già oggi sempre più caratterizzato LA FILIERA INDUSTRIALE DEL COMPARTO GIÀ MOLTO PENALIZZATA CON NUOVI TAGLI TANTE IMPRESE ANDRANNO ALL’ESTERO I numeri della sanità Valore 11% del Pil Tagli per le imprese oltre 10 miliardi a partire dal 2012 Nuovi tagli a decorrere dal 2015 2,3 miliardi Addetti Oltre 1 milione Il presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri Partecipate, allarme della Corte dei conti: in 7 Regioni bilanci in profondo rosso LA FOTOGRAFIA ROMA In alcuni casi sono dei veri e propri colabrodi, enti che fagocitano e distruggono risorse pubbliche. Indebitate, con tanto personale e scarsa produttività. Sono ben sette le regioni italiane in cui le società partecipate che presentano bilanci in profondo rosso superano abbondantemente quelle in utile, con perdite che triplicano (e anche più) i profitti. Accade in Sicilia, ad esempio, dove i 36 milioni di euro di utili messi a segno da alcune partecipate, sono “affossati” dai 117 milioni di perdite di altre. Squilibri pesanti anche in Campania, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Calabria. A lanciare l’allarme è la Corte dei Conti nella relazione annuale al Parlamento sulle partecipate locali. In 171 pagine i magistrati contabili hanno scandagliato i bilanci di quasi 4.400 società a partecipazione pubblica, su oltre seimila attive e 7.684 censite nella banca dati Siquel (la differenza è data da quelle in liquidazione o cessate). Un terzo delle attive (1.898) è di proprietà interamente pubblica. La percentuale sale al 70% se si inglobano quelle in cui il pubblico detiene la maggioranza delle azioni. Il 35,72% delle partecipate offre servizi (acqua, energia, gestione dei rifiuti, trasporti e magazzinaggio, sanità e assistenza sociale) e rappresenta il 71,35% del valore della produzione. Complessivamente comunque il giudizio - nonostante la forte criticità nelle sette regioni già citate - non è negativo: «A livello aggregato, si registra una netta prevalenza degli organismi in utile anche per quanto riguarda quelli interamente pubblici» si legge nel rapporto. TROPPI DIPENDENTI Se in Sicilia le perdite sono tre vol- IN SICILIA LE PERDITE TRIPLICANO GLI UTILI MALE ANCHE IN UMBRIA CAMPANIA, CALABRIA MOLISE, LAZIO, ABRUZZO PESA L’ORGANICO te gli utili, in Campania la situazione è altrettanto preoccupante: le perdite (57 milioni di euro) sono più del doppio degli utili (26 milioni). E così nel 2013 (anno al quale si riferiscono i bilanci analizzati dalla Corte dei Conti) i cittadini della regione hanno dovuto sborsare oltre 18 milioni per coprire le perdite. Situazione simile nel Lazio (55 milioni di perdite contro 33 di utile): qui ad andare veramente Il costo del personale è uno dei punti deboli. In Calabria, ad esempio, incide per oltre il 50% sul costo della produzione, a fronte di una media del 22%. Si spende troppo in stipendi anche in Campania, Sicilia, Sardegna, Puglia, Friuli e Valle d’Aosta. In alcuni casi (soprattutto alò Sud) perché gli organici sono sovradimensionati, in altri perché gli stipendi sono troppo alti, come in Valle d’Aosta dove la media è di 56.000 euro annui. È evidente che un costo del personale così elevato «condiziona il rendimento degli altri fattori della produzione». male sono le partecipate al 100% pubbliche (solo 4,4 milioni di euro di utile contro 31,9 milioni di perdite). I disavanzi doppiano i profitti anche in Umbria (44 milioni contro 23). Per non parlare dei disastri in Molise (43 milioni di perdite contro appena 315.000 euro di utili); in Abruzzo (44 milioni contro 6); in Calabria (15 milioni di perdite contro meno di un milione di utile). I numeri delle partecipate RISANAMENTO LENTO AZIENDE 7.684 delle quali In profondo rosso le partecipate di 7 regioni Il 35,7% delle società partecipate fornisce servizi pubblici locali attive 6.402 acqua energia pubbliche 1.898 da un sistema di finanziamento misto pubblico/privato, un elemento che assumerà un peso crescente soprattutto alla luce della restrizione dell’intervento pubblico nel campo della salute. Molta della spesa privata attuale è pagata in contanti, non è efficiente e drena risorse delle famiglie all’economia. Organizzare un “secondo pilastro” privato e integrativo può contribuire alla sostenibilità e alla piena esigibilità del diritto alla salute, bilanciare la composizione della spesa e rendere più efficiente il sistema sanitario nel suo complesso. La massa critica di consolidamento del modello che noi proponiamo può essere raggiunta con idonee politiche fiscali che favoriscano l’afflusso di risorse da parte delle famiglie e dei lavoratori verso il “secondo pilastro” piuttosto che verso forme cash di spesa, nonché con un impegno crescente da parte delle imprese, compensato sul piano fiscale. Il costo di una tale politica per lo Stato può essere minimo o nullo. Si tratta di operare una revisione dei benefici fiscali già oggi esistenti in materia di spese sanitarie e di sfruttare i vantaggi connessi all’emersione di una quota di sommerso. La sostenibilità del sistema di salute nelle sue diverse componenti, la difesa dei nostri valori industriali e di assistenza non sono variabili in conflitto, ma al contrario una grande opportunità di crescita della società, del lavoro e dell’economia. A una condizione, però, condividere un progetto di lungo termine fondato sulla libera scelta di cura e l’integrazione pubblico-privato, che consideri finalmente la filiera della salute come un patrimonio di tutti. In caso contrario non faremmo un buon servizio alla salute pubblica e ci priveremmo di una delle leve migliori per far tornare la crescita in Italia. Giorgio Squinzi gestione dei rifiuti Solo la metà degli enti di Lombardia, Umbria, Toscana, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Abruzzo e Veneto, hanno presentato i piani di razionalizzazione previsti dalla legge di Stabilità. Nelle altre regioni - fa notare la Corte dei Conti - le percentuali sono ancora più basse. Un’altra criticità sottolineata dalla magistratura contabile sta nelle gare per l’affidamento dei servizi: per la quasi totalità (26.324 rapporti contro 90) sono affidate in house, senza pubblica gara. Giusy Franzese © RIPRODUZIONE RISERVATA -TRX IL:28/07/15 23:08-NOTE: -MSGR - 20 CITTA - 9 - 29/07/15-N: 9 Primo Piano Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it «Nel 2017 tassa sulle imprese al 24%» `Renzi annuncia l’intenzione di ridurre l’aliquota sugli utili `Il messaggio ai colossi internazionali: l’Italia è un Paese delle società portandola ad un livello più basso della Spagna su cui conviene puntare per spostare produzioni industriali FISCO ROMA L’obiettivo l’ha precisato ieri lo stesso presidente del Consiglio Renzi: In Italia le società dovranno pagare sui propri utili un’aliquota complessiva del 24 per cento, ovvero un punto in meno di quella applicata in Spagna. La riforma approvata alla fine dello scorso anno dal governo di Madrid prevede che il corporate tax rate scenda nel 2015 dal 30 al 28 per cento e poi appunto al 25 a partire dal prossimo anno. Il nostro Paese quindi dovrebbe fare un significativo passo avanti nella speciale classifica dell’attrattività agli occhi dei grandi colossi internazionali; fermo restando che la riduzione del prelievo darebbe ossigeno anche alle imprese di casa nostra comprese quelle non grandissime, purché in forma societaria. IL TAX RATE ATTUALE La scadenza temporale per la realizzazione del prelievo è fissata al 2017, secondo anno della rivoluzione fiscale promessa da Renzi. Il livello del 24 per cento, stando alle parole del premier, equivale alla somma tra l’aliquota dell’Ires, oggi al 27,5 per cento, e quella dell’I- DA SCIOGLIERE IL NODO DELLE COPERTURE: PRIME INDICAZIONI A SETTEMBRE CON LA LEGGE DI STABILITÀ rap, fissata al 3,9. Dunque il calo sarebbe di oltre sette punti. In realtà la somma è un po’ impropria, perché l’Irap a rigore non è un’imposta sugli utili e si applica su una base imponibile un po’ più ampia (dalla quale con l’ultima legge di Stabilità è stata sottratta la componente costo del lavoro). In ogni caso il messaggio che il governo vuole lanciare è chiaro: l’Italia sarà un Paese in cui conviene investire e spostare produzioni. Resta invece più nebuloso, almeno per il momento, il discorso sulle coperture finanziarie necessarie a realizzare questa ambiziosa riduzione del carico tributario. Indicativamente dovranno arrivare oltre che dalla revisione della spesa (che però è già in buona parte impegnata per cancellare gli aumenti di imposta come quello dell’Iva che scatterebbero in forza di precedenti manovre finanziarie) dalle risorse portate dalla maggiore crescita indotta dalle stesse riduzione fiscali (un tipo di copertura che storicamente la Ragioneria generale dello Stato non ha quasi mai avallato) e infine da ulteriori margini di flessibilità di bilancio, che l’Unione europea non pare al momento orientata a concedere. Già da settembre comunque il governo potrebbe iniziare a scoprire le proprie carte: con la legge di Stabilità vanno individuate le risorse per finanziare la prima tornata di riduzione delle imposte (incentrata sugli immobili) ma anche i rinnovi contrattuali del settore pubblico e misure alternative a quelle bocciate dalla Ue come l’inversione contabile nella grande distribuzione L. Ci. © RIPRODUZIONE RISERVATA Accusa di alto tradimento L’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis Grecia, Varoufakis rischia il processo Sì della Bce alla riapertura della Borsa IL CASO BRUXELLES Dovrebbe essere un segnale di normalizzazione, nel momento in cui i negoziati tra il governo di Alexis Tsipras e i creditori della Grecia su un terzo pacchetto di aiuti da oltre 80 miliardi entrano nel vivo: le autorità greche ieri hanno ricevuto il via libera dalla Bce per riaprire la Borsa di Atene dopo un mese di chiusura, mentre il ministero delle Finanze ha alzato il tetto dei prelievi bancari consentendo ritiri a 420 euro nei 3 giorni tra il 29 e il 31 luglio. La data di riavvio delle contrattazioni è ancora incerta, ma la Bce ha preteso una serie di paletti per evitare pericolose fughe dal settore bancario, che indebolirebbero ulteriormente gli istituti di credito. Perché la Bce e i creditori temono ancora l'emergenza: l'incertezza sull'esito delle trattative con le istituzioni dell'ex Troika e le tensioni politiche ad Atene continuano a far planare l'ombra del- la Grexit. Yanis Varoufakis si trova di fronte all'accusa di alto tradimento: dopo una denuncia presentata a seguito delle rivelazioni su un “piano B” per uscire dall' euro, la Corte di Cassazione ha chiesto al parlamento di togliere l'immunità all'ex ministro delle Finanze. Ma a preoccupare è soprattutto la decisione del Politburo di Syriza di tenere un congresso straordinario. Tsipras rischia di perdere il sostegno della maggioranza del suo partito, in -TRX IL:28/07/15 particolare se dovesse accettare condizioni troppo dure in cambio degli aiuti: i dissidenti di Syriza ieri hanno chiesto un referendum interno sull'eventuale accordo di salvataggio. Il braccio di ferro con i creditori è già iniziato, in una corsa contro il tempo per chiudere entro il 20 agosto, quando la Grecia deve rimborsare 3,2 miliardi alla Bce. I partner europei insistono affinché Atene completi la riforma del sistema previdenziale con i disincentivi ai prepensionamenti e aumenti le tasse sugli agricoltori, prima di procedere all' esborso della prima tranche di aiuti. Ma finora Tsipras si oppone ad una terza serie di «azioni prioritarie». Lo scontro rischia di intensificarsi sulle misure di bilancio e riforme da inserire nel memorandum che fisserà le condizioni per il prestito. Alla fine «Tsipras dovrà scegliere tra un accordo per evitare la Grexit e l'unità del suo partito», spiega una fonte europea. L'incertezza greca non sembra invece pesare sui mercati: grazie ad una riduzione delle perdite di Shanghai che potrebbe prefigurare una stabilizzazione, per le Borse europee è stata una giornata positiva. Milano ha guadagnato il 2,27%, mentre lo spread tra Btp e Bund è stabile sotto i 120 punti base. David Carretta 23:10-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 11 - 29/07/15-N:DA RIBATTERE 11 Primo Piano Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Arresto di Azzollini, il Pd: libertà di voto `Oggi in aula al Senato la conta sulla relazione della giunta `Zanda scrive infatti al gruppo dem: invito tutti ad esprimersi Ncd chiederà lo scrutinio segreto: il senatore potrebbe salvarsi secondo il proprio convincimento. Almeno la metà verso il no IL CASO ROMA Voto segreto, libertà di coscienza per i senatori del Pd e accorato intervento in aula di Antonio Azzollini (Ncd). Questi gli elementi che oggi dovrebbero salvare il senatore pugliese dagli arresti domiciliari richiesti dalla procura di Trani lo scorso giugno per il crac da 500 milioni di euro della Casa della Divina Provvidenza. Dopo che la Giunta per le Immunità, che lo scorso 8 luglio, con 13 voti a favore e 7 contrari, approvò la relazione del presidente Dario Stefano in favore degli arresti di Azzollini perché non vedeva alcun “fumus persecutionis” da parte dei magistrati pugliesi, si va verso un ribaltamento della situazione. LE TAPPE In questi venti giorni infatti prima si è ricompattato Ncd che all’inizio appariva diviso con il capogruppo Renato Schifani contrario agli arresti, Maurizio Lupi che si era espresso per la possibilità di votare a favore e il leader Angelino Alfano che non si era schierato. Proprio Schifani, ami- Antonio Azzollini (foto ANSA) L’EX PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE BILANCIO DECISO A FARE UN ULTIMO APPELLO. IL RISCHIO DEI GRILLINI co personale di Azzollini, oltre a metterci la faccia, è stato il grande tessitore che ha portato il partito a ricompattarsi e a creare una rete che va da Forza Italia dove vanta ancora buoni rapporti, ai conservatori e riformisti di Raffaele Fitto e soprattutto al Pd, spiegando ai singoli senatori le carte dell’accusa e facendo notare che non può più esserci alcuna reiterazione del reato in quanto le case di cura sono state commissariate e Azzollini si è dimesso dalla presidenza della commissione Bilancio, da dove avrebbe compiuto le azioni contestate. Rai, frenatori in campo ma dubbi sul decreto LA TV PUBBLICA presente nel testo arrivato dalla Camera. In questa ”finestra” potrebbe inserirsi un eventuale tentativo di mediazione con i ribelli del Pd, i 25 senatori che hanno firmato un documento contro la non elettività del Senato. Anche se Verdini e i suoi sosterranno il governo, senza quei voti la maggioranza si troverebbe piuttosto a rischio. E’ possibile dunque che, senza tornare alla semplice elettività diretta dei senatori, il governo cerchi una mediazione, il tutto, assicura Grasso non mettrebbe comunque in pericolo i tempi fissati. Renzi del resto ieri sera era perentorio: «Entro il 15 ottobre la riforma costituzionale sarà approvata al Senato. A giugno o ottobre 2016 ci sarà il referendum confermativo». Sa. Men. ROMA Il sentiero che porterebbe ad una soluzione per decreto della vicenda Rai perde quota. Sarebbe più una strada battuta dal governo per aumentare il pressing parlamentare, che non un’alternativa effettiva. L’opzione portata avanti da palazzo Chigi, infatti, difficilmente passerebbe al vaglio attento del Quirinale. Viale Mazzini non è mai stata riformata per decreto, per tradizione si tratta di un argomento che viene lasciato al dibattito parlamentare. «Però è il ragionamento di alcune fonti governative - in questo caso sarebbe diverso: si tratterebbe di un testo ampiamente condiviso dal Senato e che, nonostante le resistenze dell’ultimo momento, in Commissione è stato approvato in maniera bipartisan. M5S compresi». Non una prova di forza tout court, quindi, ma una sorta di compromesso tra palazzo Chigi e Montecitorio, per evitare di far impantanare la riforma portata avanti dal sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. Compromesso che, però, non avrebbe appunto trovato sponde dal presidente della Repubblica. Del resto fu lo stesso Mattarella, nel discorso d’insediamento, a sottolineare la sua preoccupazione per l’uso eccessivo della decretazione d’urgenza. «Vi è anche la necessità – disse nel suo messaggio alle Camere - di superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del processo legislativo, bilanciando l’esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare». Ecco perché, spiega un deputato della maggioranza, «tutti auspicano una soluzione condivisa, in questa partita più che mai». Fabrizio Lioni © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA LE DIMISSIONI Sono state proprio le dimissioni da presidente della commissione che guidava fin dal 26 giugno 2001 a far cambiare il clima in suo favore. Ncd otterrà il voto segreto che si svolgerà in un’aula poco gremita, altro fattore pro Azzollini visto che basta la maggioranza dei presenti per decidere sulla sua libertà. I 36 senatori di AP-Ncd insieme ai 47 di Forza Italia possono facilmente sterilizzare i 36 del M5s, i 12 della Lega Nord e i 7 di Sel (quelli che in giunta si sono espressi compatti per l’arresto) ma il pallino resta nelle mani dei dem che con 113 membri è determinante. Di questi ultimi sembra che circa la metà si sia già convinta per il salvataggio del collega. A questi, si dovrebbe aggiungere anche qualche grillino, più per poter denunciare un Pd schierato che per convincimento. In più ieri pomeriggio, il capogruppo Luigi Zanda ha mandato a tutti i senatori Pd una lettera concendendo libertà di coscienza. Nella missiva con allegate sia le relazioni di Stefano, sia la relazione di minoranza in favore dei Azzollini, scritta da Nico D'Ascola, sono stati invitati a farsi un proprio convincimento e a seguire il dibattito in aula. Secondo le ultime indiscrezioni Azzollini dovrebbe chiedere di poter intervenire per fare delle dichiarazioni ai colleghi e dove potrebbe portare nuovi argomenti per ribadire la totale estraneità ai fatti che gi vengono contestati. Antonio Calitri © RIPRODUZIONE RISERVATA Piero Grasso e l'artista Francesca Kezich, autrice del Ventaglio (foto LAPRESSE) Riforme e intercettazioni, appello di Grasso «Sui poteri serve un accordo politico alto» L’INTERVENTO ROMA «La registrazione di conversazioni da parte di uno dei presenti è da sempre ritenuta legittima dalla Corte di Cassazione; si tratta di strumenti di grande utilità per le indagini su reati molto gravi, come le estorsioni, la corruzione, lo stalking». Si spinge anche più in là dell’emendamento presentato dal Pd (che ha comunque dichiarato di apprezzare) il presidente del Senato Piero Grasso ieri, a margine della cerimonia del Ventaglio. «Le intercettazioni sono un mezzo di indagine irrinunciabile e indispensabile che non va in alcun modo limitato. Quanto alla pubblicazione del contenuto delle intercettazioni, occorre conciliare diversi principi democratici: la segretezza del- le indagini, la riservatezza della vita privata, il diritto all'informazione». Dato politicamente molto significativo è poi la presa di posizione sulle Riforme istituzionali. La seconda carica dello stato ha spiegato che l’articolo 2 della riforma quello in cui si parla del meccanismo di ”nomina” dei nuovi senatori - dovrà comunque essere ritoccato per una «contraddizione» RENZI: ENTRO IL 15 OTTOBRE IL VIA LIBERA AL NUOVO SENATO, VEDREMO SE SERVIRÀ UN PASSAGGIO ULTERIORE ALLA CAMERA Il testamento di Mario D’Urso: a Bertinotti 500mila euro IL PERSONAGGIO MILANO Andate in giro per il mondo, e cercate gli abiti, le camicie, le cravatte di Mario D’Urso, arbiter elgantiarum per antonomasia, l’avvocato che si destreggiava fra alta finanza, case reali, jet set. Ce ne sono dappertutto di abiti suoi, all’hotel Lutetia di Parigi dove c’era sempre una suite prenotata a proprio nome, al Vesuvio di Napoli, negli alberghi di Amalfi. E ovviamente nelle case (tutte in affitto) da lui abitate in ogni continente: «Ovunque siano, essi sono destinati a mio nipote Francesco» ha scritto nel testamento. Certo, quello dei suoi vestiti è un gran patrimonio. Ma negli «ultimo voleri» pubblicati il 15 giugno scorso, dieci giorni dopo la sua morte, ciò che più sorprende non è l’eredità sartoriale affidata al nipote, quanto l’assai consistente lascito lasciato al suo caro amico Fausto Bertinotti. Quanto consistente? 500 mila euro, una miliardata del vecchio conio. Una generosità prontamente ricambiata «dall’amico Fausto» dopo la dipartita di D’Urso: «Mario era un uomo profon- damente buono. Lo definivano snob, ma non era vero». Il lascito di D’Urso a colui che è stato il volto del comunismo italiano anche dopo la morte del comunismo stesso, è il solo pezzo di eredità destinato a un politico. Eppure, le stanze del potere nostrano le aveva frequentate con assiduità, divenendo pure senatore al seguito di Lamberto Dini e ricevendo un incarico da sottosegretario, nel 1995. Ma il solo per il quale ha conservato affetto fino al punto di destinargli una sostanziosa regalia post mortem è Bertinotti, a cui - oltre al mezzo milione - andranno pure due serigrafie di Andy Warhol. riconoscente mettendolo in buona posizione nella gerarchia dei propri eredi prediletti. AGNELLI E KISSINGER Mario D’Urso con Fausto Bertinotti all’Hilton nel 2012 I SALOTTI ROMANI Strana coppia, la loro. L’uno, D’Urso, emblema del dorato mondo internazionale uso a maneggiare cifre con moltissime zeri e a frequentare regge reali; l’altro, Fausto il rosso, paladino delle classi lavoratrici e custode fuori tempo dell’ortodossia operaista. Li fece incontrare il bel mondo dei salotti romani alle cui regole Bertinotti si è prontamente adeguato anche grazie ai buoni uffici «dell’amico Mario» che in fin di vita ha voluto essergliene D’Urso con la principessa Margaret e con Inès de la Fressange E del resto Mario D’Urso era così. Capace di intrattenersi alle 5 del mattino in call conference intercontinentali con l’avvocato Agnelli ed Henry Kissinger, e la sera disposto ad ascoltare una filippica di Fausto sulle degenerazioni del capitalismo. «Ma io» ha detto di lui Bertinotti «l’ho visto nutrire rapporti ben più profondi con i suoi collaboratori domestici che con la contessa o la principessa di turno». E in effetti i suoi domestici - originari dello Sry Lanka - figurano fra i principali beneficiari delle sue volontà testamentarie. Case di proprietà non ne possedeva. Ma denari e oggetti di va- IL LASCITO A SORPRESA NELLE ULTIME VOLONTÀ DELL’AVVOCATO DI CASA NEL JET SET. TRA GLI ALTRI BENEFICIATI, LA NIPOTE DI CORY AQUINO -TRX IL:28/07/15 lore sì. Ora destinati a parenti, nipoti (le quattro figlie del fratello Luigi e di Inès de la Fressange), fondazioni benefiche (la Dynamo Camp di Vincenzo Manes) e un ristretto gruppo di amici fra cui, oltre ai coniugi Bertinotti (anche la signora Lella è ricordata), spiccano l’avvocato Roberto Simeone, Nicolò Dubini, il banchiere Massimo Ponzellini destinatario di un dipinto d’un certo valore. Tutta gente, compreso il compagno Fausto, a cui i lasciti di D’Urso certo non cambieranno la vita. Così come non cambieranno la vita alla nipote dell’ex presidentessa delle Filippine, Cory Aquino. C’è infine da spartire l’archivio «dell’avvocato nato a Napoli e cresciuto a Washington». Ma non verrà spartito. Fotografie, libri, documenti conservati nella sua casa romana verranno tutti affidati alle cure di un nipote, Francesco Serra di Cassano, che avrà il compito di creare una Fondazione apposita e di redigere un libro sulla vita e sulle opere di Mario d’Urso. E chissà, magari la prefazione sarà affidato proprio a Fausto Bertinotti. Renato Pezzini © RIPRODUZIONE RISERVATA 22:29-NOTE:DA RIBATTERE -MSGR - 20 CITTA - 13 - 29/07/15-N: 13 Mondo IL CASO ROMA Seif al Islam, secondogenito del defunto colonnello Mohammar Gheddafi, è stato condannato a morte ieri insieme ad altri otto esponenti dell'ex regime. La sentenza, comminata da un tribunale libico, arriva dopo oltre un anno di procedimento giudiziario. Insieme a Seif è stato condannato a morte anche l'ex capo dell'intelligence Abdullah Senussi e l'ex premier Baghdadi al Mahmoudi. Insieme a loro altri sei esponenti della Jamahiriyya libica sono stati condannati alla sentenza capitale: Abuzeid Dourda, ex Primo Ministro e capo della sicurezza esterna, Mansur Dhou, responsabile dei servizi di sicurezza della capitale, Milan Daman capo dei servizi interni, Abdulhamid Ohida, assistente di Senussi, Awidat Ghandoor Noubi, capo dei Comitati rivoluzionari di Tripoli e Mundar Mukhtar Ghanaimi. Ora i condannati hanno sessanta giorni per fare appello alla Corte Suprema libica. Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Tripoli condanna a morte il figlio preferito di Gheddafi `Ma le milizie vicine a Tobruk non vogliono Saif al Islam è stato arrestato nel 2011 mentre fuggiva in Niger: è rinchiuso a Zintan consegnarlo. Libia nel caos se viene giustiziato ` CLASSE 1972, AI TEMPI DEL RAIS ERA IL VOLTO SPENDIBILE DEL PAESE ALL’ESTERO. ACCUSATO DI GENOCIDIO PER LA REPRESSIONE DEL 2011 LE RIFORME Nell'agosto del 2007 lancia l'idea di una commissione per la stesura di una bozza di costituzione da sottoporre ai Congressi Popolari di base (il Paese non aveva una costituzione scritta). Il primo grande scontro con il padre avviene nel 2008. In un discorso pubblico Seif mette in piedi la sua agenda riformista e le reazioni non si fanno attendere, costringendolo ad un momentaneo ritiro dalla vita pubblica. Ma solo un anno dopo, nel 2009, avviene la sua definitiva consacrazione come uomo politico: è lui infatti a gestire il rilascio e il ritorno trionfale in patria di Abdelbasset al Maghrahi, unico condannato per la strage di Lockerbie. LE VIOLAZIONI Un processo che, secondo numerosi osservatori internazionali, tra i quali Human Rights Watch, è stato segnato da «persistenti, credibili accuse di violazioni del giusto processo». Ma la condanna, anche se sarà confermata dalla Corte Suprema, difficilmente potrà essere eseguita: Seif al Islam è infatti detenuto dal 2011 in un carcere della città di Zintan, città che è alleata con il governo di Tobruk e che già in precedenza non aveva mai ottemperato alle richieste della magistratura tripolina di consegnare il figlio del Colonnello, rendendo il processo una «farsa», come lo ha anche definito il legale del giovane Gheddafi, l'avvocato inglese John Jones. E già ieri la televisione di Zintan ha riferito che la città non consegnerà a Tripoli l'imputato. E il governo di Tobruk inoltre non riconosce la giurisdizione del tribunale di Tripoli. Seif al Islam, classe '72, è stato fino a poco prima della rivoluzione del 2011 il volto più spendibile a livello internazionale ed interno, tra gli otto figli del Colonnello, insieme a quello dell'unica figlia femmina Aisha. La figura di Seif appare a metà anni Novanta sulla scena libica. La sua visione politica si concretizza nel proget- to 'Libya al Ghad' (Libia domani). Dal 2005 il giovane delfino stava cercando una soluzione politica che potesse far uscire il Paese da una cristallizzazione del potere tenuto in mano dalla vecchia guardia rivoluzionaria e dalla classe dei tecnocrati, entrambi incapaci di dare una svolta modernizzatrice. POLIEDRICO LA FAMIGLIA Il colonnello Gheddafi insieme alla seconda moglie Safia e ai figli Saif, Aisha, Saadi e Khamis (foto ANSA) L’Onu «Non rispettati i diritti internazionali» Preoccupazione arriva dalle Nazioni Unite dopo la condanna a morte emessa nei confronti di Saif al-Islam Gheddafi e altri otto esponenti del regime del defunto leader libico Muammar Gheddafi. L'Alto commissariato Onu per i Diritti Umani si dice «profondamente scosso» a causa delle sentenze nell'ambito di un processo con oltre 30 imputati. «Tra le principali carenze vi sono l'incapacità di stabilire responsabilità penali individuali in relazione a reati specifici». «È cruciale garantire l'accertamento delle responsabilità per gravi violazioni dei diritti umani. Tuttavia questo deve avvenire con scrupoloso rispetto degli standard internazionali del giusto processo e nel pieno rispetto dei diritti degli imputati». IL DELFINO DEL COLONNELLO Saif al-Islam, 43 anni, secondogenito del raìs, venne arrestato nel novembre del 2011 a Zintan, 180 chilometri da Tripoli. Temette di subire la stessa sorte del padre. Ieri è stato condannato a morte per fucilazione dalla Corte di Tripoli (foto ANSA) Il clan Gheddafi Fathia, prima moglie (il matrimonio è durato solo 6 mesi) Safia Farkash seconda moglie N A Muhammad 44 anni, figlio primogenito, ex presidente della telefonica Libyana A Muammar Gheddafi 68 anni, al potere dal 1961, catturato e ucciso a Sirte il 20 ottobre Saif al-Islam 43 anni, catturato nel 2011, ieri è stato condannato a morte Saadi 42 anni, ex calciatore, è in carcere con l'accusa di omicidio A Rifugiati in Algeria nel 2011 e dal 2013 in Oman A Mutassim 36 anni, ex capo sicurezza. Catturato con il padre e ucciso Hannibal 40 anni. È stato processato per percosse in Svizzera nel 2008 Catturato in Libia A Aisha 39 anni, unica figlia, avvocato, ha difeso Saddam Hussein N Rifugiato in Niger Seif è un personaggio culturalmente interessante: laureato in scienze ingegneristiche, designer, architetto, un master alla London School of Economics e uno in business alla Imadec di Vienna. Attraverso la sua poliedrica persona cerca di guidare l'ala riformista pre-rivoluzione, sviluppando attività nel settore dei diritti umani e in quello della libertà di stampa attraverso la Fondazione Gheddafi (di cui era presidente), e alcuni quotidiani come Oea, Quryna e l'agenzia Libya Press, tutti gestiti da una sua compagnia privata, la Libya al Ghad. Il 2011 e la rivolta di Bengasi cambiano tutte le carte in tavola. In quel momento tutta la famiglia si trincera intorno al vecchio Colonnello. Lui, riformista, insieme ai duri della famiglia, come il fratello Muatassim, Consigliere nazionale per la sicurezza e Khamis, comandante militare. E' lui a minacciare i rivoltosi in un ultimatum televisivo. Quando viene catturato dai ribelli di Zintan, nel 2011, viene fotografato con la mano fasciata. Pare abbia perso tre dita, tagliate proprio in risposta a quel discorso. Cristiano Tinazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Khamis 28 anni, militare. Morto negli scontri con i ribelli nel 2011 FU LUI A GESTIRE IL RILASCIO DI AL MAGHRAHI UNICO CONDANNATO PER LA STRAGE DI LOCKERBIE Saif al-Arab Morto nell'aprile 2011, all’età di 29 anni, in un raid della Nato Deceduto Fughe, arresti e asili politici: così si è disgregato il clan LE STORIE ROMA Da quell’ottobre di quattro anni fa, quando il colonnello Gheddafi venne catturato e ucciso, il figlio Saif, il prigioniero più illustre della Libia post-rivoluzionaria, è rimasto l’unico rappresentante della famiglia a restare sul suolo libico. Il resto del clan è andato disperso, e nella terra dove il raìs ha regnato incontrastato per mezzo secolo da tempo ormai non c’è rimasto più nessuno. LA FUGA Cosa ne è stato del clan e del suo impero? In questi anni l’albero genealogico del colonnello ha perso molti rami. Alcuni sono morti in guerra, la maggior parte dei parenti è fuggito oltre confine per scampare alle vendette, sparpagliato per il mondo, ospitato da sultani amici e aiutato per “ragioni umanitarie”. L’albero della discendenza iniziò a sfoltirsi da subito. Durante i giorni della rivolta, caddero subito sul campo tre degli otto figli biologici del raìs, Mutassim, che morì per mano dei ribelli lo stesso giorno di suo padre, il giovane Saif al Arab e il falco Khamis. TRA ALGERIA E OMAN Le notizie sugli altri figli del colonnello sono decisamente più scarne. Il primogenito Muhammed, nato dalla prima moglie Fathia, era al momento della rivolta presidente del Comitato olimpico e direttore della società che controllava i telefoni e le comunicazioni satellitari in Libia. Subito dopo lo scoppio della guerra civile fuggì in Tunisia. E per un po’ è rimasto lì insieme alla matrigna e ai fratellastri. La seconda moglie del colonnello, la vedova Safia Farkash madre di sette degli otto figli di Gheddafi, ha trascorso un paio d’anni in Algeria, dopo avervi trovato rifugio in piena guerra civile per “ragioni umanitarie”. Insieme a sua figlia Ayesha e Muhammed, passò il confine quando i ribelli presero il controllo di Tripoli. Aisha Gheddafi, l'unica figlia naturale di Gheddafi, per i primi due anni ha trovato anche lei ospitalità in Algeria. Tre giorni dopo il suo arrivo si sparse la notizia che aveva partorito una bambina, chiamata Safia come sua madre. Nel marzo del 2013 Safia, insieme ad Aisha, Hannibal E Mohammed si sono trasferiti in Oman. Hanno ottenuto dal DI DUE MOGLI E OTTO FIGLI SOLO SAIF ERA RIMASTO IN LIBIA I GUAI GIUDIZIARI DEI DISCENDENTI E IL GIALLO DI HANAA sultano Qabus asilo politico per ragioni umanitarie e vivono a spese del governo. Saif al-Islam Gheddafi, il figlio prediletto di Gheddafi, ieri condannato a morte, era candidato a essere l'erede diretto del raìs, ma è stato catturato un mese dopo la morte del padre. IL CALCIATORE Saadi Gheddafi quando indossava la maglia del Perugia Suo fratello Saadi, un tempo a capo della Federazione del calcio libico, trovò asilo in Niger, dopo essere scappato attraverso il deserto del Sahara. In Italia lo ricordano per la breve esperienza calcistica con il Perugia. Nei primi anni Duemila, giocò per qualche mese nel Perugia di Luciano Gaucci ma risultò poi positivo all'antidoping e la sua carriera in serie A venne stroncata. Proprio lo scorso anno è stato estradato e riconsegnato alla Libia dove attualmente è detenuto nel carcere di Tripoli. Oggi è in attesa del processo -TRX IL:28/07/15 con l'accusa di omicidio per aver ucciso nel 2006 il calciatore libico Bashir al-Riani. VITE TURBOLENTE Hannibal il fumantino, 40 anni, è quello che ha fatto più parlare di sé in Europa, per la sua vita turbolenta e una serie di infrazioni e reati, tra cui percosse alla moglie, rimasti quasi tutti impuniti. Ha picchiato fotografi e poliziotti in Italia mentre nel 2008, in Svizzera, è stato arrestato per maltrattamenti alla servitù. Infine, il giallo della figlia adottiva. A lungo il colonnello ha sostenuto che la figlia adottiva Hanaa fosse stata uccisa in un'incursione aerea statunitense nel 1986, quando aveva 18 mesi. Ma sono stati diffusi dei video in cui si vede Hanaa giocare con il padre e i fratelli diversi anni dopo il bombardamento. 22:34-NOTE: Laura Mattioli © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 24 - 29/07/15-N: 24 Cultura TAMARO: LE API PROTAGONISTE DEL MIO PROSSIMO RACCONTO Fax: 06 4720344 e-mail: [email protected] Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it J.K. Rowling 50 anni e un libro in arrivo IL PERSONAGGIO Q (foto MASTERFILE) Presentata a Montecitorio la Dichiarazione in 14 articoli frutto del lavoro di una Commissione e di cinque mesi di consultazioni pubbliche. Ora sarà sottoposta alle istituzioni internazionali Internet, la Carta dei diritti IL DOCUMENTO «I nternet è una grossa distrazione - ebbe a dire una volta Ray Bradbury, scrittore che avevaprevistogranpartedegli esiti del mondo attuale non ha significato, è irreale». Eppure, i diritti fondamentali dell’uomo valgono anche nel mondo virtualediInternet.Enonsonomeno“reali”, come ben sa chi ha subito sulla suapelleepisodidiphishing. Ma quali sono le nuove sfide, le nuove criticità che emergono da un uso sempre più massiccio e quotidiano del web? La “Dichiarazione dei diritti in Internet”, presentata ieri a Montecitorio dalla presidente della Camera, Laura Boldrini e da Stefano Rodotà, dopo un anno di lavoro di una commissione ad hoc, cerca di rispondere in maniera esaustiva a questa domanda. «Per la prima volta - ha detto Boldrini - un Parlamento produce una Carta di portata internazionale e di spirito costituzionale». L’Italia è il primo Paese a farlo. Il lavoro di 12 sedute, 6 audizioni e decine di persone ascoltate dalla commissione ha permesso di perfezionare il testo della bozza presentata lo scorso ottobre, con un vero e proprio esperimento di democrazia diretta: la Dichiarazione è stata sottoposta all’esame dei cittadini che, per cinque mesi, hanno espresso 590 opinioni. «La sfida - ha commentato Boldrini - è stata riuscire a mettere insieme sensibilità diverse nello sforzo di arrivare a una sintesi che potesse trovare il benestare di tutti. E ci siamo riusciti». Il risultato è un documento suddiviso in 14 punti, che ora verrà sottoposto al governo, affinché ne promuova i princi- BOLDRINI: «LA SFIDA È STATA TROVARE UNA SINTESI» USO CONSAPEVOLE LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E PROTEZIONE DEI DATI pi in tutte le sedi nazionali e internazionali, a partire dall’Internet Governance Forum in Brasile, dove la Carta verrà presentata. Secondo Rodotà, la Dichiarazione «è uno strumento utile per costruire la cittadinanza ai tempi di Internet, perché senza diritti non c’è cittadinanza e senza cittadinanza riconosciuta non c’è democrazia». LE NOVITÀ Rispetto al testo presentato lo scorso ottobre, la Carta contiene alcune importanti novità. «L’accesso a Internet - recita l’articolo 1 - è un diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale» e le istituzioni (articolo 2) devono assicurare «la creazione, l’uso e la diffusione della conoscenza in rete intesa come un bene accessibile e fruibile da parte di ogni soggetto». Nel testo si parla di «uso consapevole» di Internet, per consentire a tutti «uguali possibilità di crescita», ma anche per prevenire «discriminazioni e comportamenti a Il testo Il diritto all’oblio e i motori di ricerca Di particolare interesse e di attualità è l’articolo 11, che definisce il diritto all’oblio: ogni persona «ha diritto di ottenere la cancellazione degli indici dei motori di ricerca dei riferimenti ed informazioni che, per il loro contenuto o per il tempo trascorso dal momento della loro raccolta, non abbiano più rilevanza pubblica». Un tema particolarmente sentito, soprattutto da chi è stato assolto da accuse o sia stato oggetto di diffamazione o calunnie. Il diritto all’oblio, sancisce la Carta non può però «limitare la libertà di ricerca e il diritto dell’opinione pubblica a essere informata, che costituiscono condizioni necessarie per il funzionamento di una società democratica» rischio». Nell’articolo 4 (neutralità della rete) si chiede che i dati personali «non subiscano discriminazioni, restrizioni o interferenze»; dati che (articolo 5) devono anche poter essere accessibili, rettificabili e cancellabili (il famoso “diritto all’oblio”, definito anche dall’articolo 11). In tempi di sistemi attaccati da pirati informatici di ogni tipo (articolo 7 e 13) è anche garantita l’inviolabilità di sistemi e dispositivi. Con deroghe «possibili nei soli casi e modi stabiliti dalla legge». C’è poi il diritto all’identità (art. 9) che definisce il diritto alla «rappresentazione integrale e aggiornata delle proprie identità in rete»; ma anche la protezione dell’anonimato. Ma non decono essere ammesse «limitazioni della libertà di manifestazione del pensiero». Infino, il governo della rete: per regole che siano garantite per tutti, «sia a livello nazionale che internazionale». Riccardo De Palo © RIPRODUZIONE RISERVATA uando sul castello di Edimburgo sventolano grandi bandiere colorate, a guardarle dal piccolo bar ai piedi della passeggiata sembra di entrare in un mondo fatato, popolato dai tanti studenti con l'aria retrò che si trascinano con lo sguardo furbo e inquieto per le strade della città medievale, e quasi pare di veder volare le scope dei giocatori di Quidditch. Non si fa fatica a capire come seduta a quel tavolo, la quasi trentenne Joanne Rowling, nelle pause delle lunghe peregrinazioni con la figlia nel passeggino, nel periodo più triste dalla sua vita, portò a termine il romanzo che avrebbe segnato l'immaginario di più di una generazione. Oltre a segnare la vita dei protagonisti del film, lungo 10 anni, che ha portato le gesta del maghetto al cinema. Era l'inizio degli anni Novanta, e la scrittrice - che il 31 luglio compie 50 anni - era in un momento tragico della sua vita. Dopo un'infanzia in cui a sei anni aveva già preso abilmente la penna in mano per i primi racconti, e che l'aveva portata da Yate (vicino Bristol) a studiare a Parigi, e poi a Londra, alla madre venne diagnosticata una sclerosi multipla che la uccise in brevissimo tempo. Dopo la morte della madre, Joanne, iniziò la prima stesura del libro che avrebbe fatto entrare il suo nome nella storia. Poi, dopo un breve periodo in Portogallo (ad Oporto), venne Edimburgo, la separazione dal marito, la depressione. Quando nel 1995 mise la parola fine al manoscritto, furono diversi gli editori (miopi come pochi) a bocciarlo. Finché nel 1997 la Bloombury decise di pubblicarlo dando alle stampe i sette libri che rappresentano il più rilevante evento letterario degli ultimi decenni e che lei decise di firmare come J.K. Rowling. In tutto sono state circa 400 milioni le copie vendute per i sette volumi firmati dalla Rowling. La Rowling da allora non ha smesso di fare notizia, ha abbracciato molte cause sociali e filantropiche, ha aperto un sito Internet, ha comprato un castello dove vive, è tornata in libreria, e annunciato un prossimo libro per adulti. Soprintendenze sottoposte ai Prefetti, un coro di no IL CASO B eni culturali in subbuglio. A mobilitare fior di personalità della cultura italiana con una petizione on line e appello corale rivolti ai presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera, è in queste ore il disegno di legge Madia sulla riorganizzazione dell'amministrazione statale. Sotto accusa è un solo articolo (il numero 7 della nuova legge quadro) che, in super sintesi, prevede la confluenza delle Soprintendenze statali nelle prefetture. Nel dettaglio, se la legge entrasse in vigore, le Soprintendenze finirebbero con l'essere sottoposte ai prefetti. Della serie, la tutela la fanno i prefetti. Qual è allora il proble- ma? Sono in tanti a definirlo «il colpo di grazia al sistema di controllo e tutela affidato alle Soprintendenze». O anche «Un attentato all'Articolo 9 della Costituzione italiana». Quello che viene ora definito il pasticciaccio brutto delle "prefetture della cultura" ha fatto scendere in campo lo storico dell'arte Tomaso Montanari, gli studiosi Vittorio Emiliani, Salvatore Settis, Andrea Carandini, fino all'Associazione Bianchi Bandinelli e al presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali Giuliano Volpe. Solo per citare alcune firme. LA RIORGANIZZAZIONE Cerchiamo di capire. Intanto, va da sé, che le prefetture sono organi territoriali del Ministero dell'Interno, mentre le Soprin- SOTTO ACCUSA L’ARTICOLO 7 DELLA RIFORMA MADIA DAL MIBACT SI FRENA: «OGNI ATTO VA FATTO IN ACCORDO CON NOI» tendenze (come quella speciale Archeologica che tutela il Colosseo, nella foto) fanno capo al Mibact. Pertanto, se la legge entrasse in vigore potrebbe scattare una riorganizzazione anche all' interno del Collegio Romano (l’ultima è da pochi mesi) che sembra ipotizzare il trasferimento degli uffici periferici delle Soprintendenze presso le prefetture, in una sorta di "punto di contatto unico". Come evidenziano i bene informati, siccome le prefetture vengono tagliate (meno 109) ne verrebbe fuori che di uffici "prefettura/soprintendenza" ce ne sarebbe uno, forse due, per regione. A questo punto, di fronte al prefetto garante della sicurezza e legalità sul territorio, il soprintendente (garante sul territorio del patrimonio culturale) perderebbe il peso del suo ruolo. Vero, come rifletteva Montanari, che questo piano semplificherebbe la burocrazia ma, come incalzano gli intellettuali, «Verrebbe compromessa la figura del Soprintendente segnando un passo indietro storico visto che all'estero in tutti i convegni in cui si parla di tutela, si fa menzione dell' Italia come del Paese col sistema più avanzato, basato appunto su uffici che rappresentano lo Stato sul territorio». IL MINISTERO Qualcuno ironizza, guardando a casi recenti, che se i prefetti non avessero nulla da ridire, potrebbero arrivare le discariche anche alle porte di illustri siti archeologici. In realtà, ai vertici del Ministero per i Beni culturali e per il -TRX IL:28/07/15 turismo tendono a frenare l'allarmismo perché, come spiegano dall'entourage di Franceschini: «Gli atti per rendere operativa la norma sulla riorganizzazione delle Soprintendenze nelle Prefetture vanno intrapresi col Ministero competente, e cioè col Mibact. E non c'e alcun dubbio che al Collegio Romano si mantenga la specificità del ruolo delle Soprintendenze. Tra l'altro proprio su impulso del ministero - continuano - è stato da poco approvato alla Camera un ordine del giorno che precisa che nella definizione dei decreti si dovrà tener conto dell'importanza strategica degli uffici delle Soprintendenze». 21:22-NOTE: Laura Larcan © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 35 - 29/07/15-N: Pesaro Pesaro ANCONA Macerata Fermo Ascoli P. [email protected] www.ilmessaggero.it METEO Mercoledì 29 Luglio 2015 REDAZIONE: Via Marsala, 15 T 0721/370934-24-26 F 0721/370931 L’intervista Iginio Straffi: «Le mie vere vacanze sono a Natale» Rocca Costanza La Carmen di Bizet diventa un balletto al maschile Il festival Carnevali a pag. 41 A pag. 44 Salvi a pag. 44 L’uragano Midon al Jazz by the sea Stasera a Fano in esclusiva il chitarrista americano dopo il successo strepitoso del duo Fresu-Caine Lulli, un piano dietro il delitto Banca d’Italia a ottobre chiude la filiale di Pesaro `Il pm Lilliu ha contestato l’aggravante della premeditazione ai due giovani albanesi arrestati `Sotto torchio per ore e ore Ambera, la ragazza di Igli. Ismaele ha reagito dopo il primo colpo CREDITO Il sostituto procuratore di Urbino Irene Lilliu ha contestato l’aggravante della premeditazione a Igli Meta, 20 anni e Marjo Mema 19 accusati dell’omicidio di Ismaele Lulli, 17 anni. Domani, intanto, gli inquirenti hanno deciso di sottoporre a nuovo interrogatorio Ambera, la fidanzata macedone di Igli Meta. Interrogatorio che verrà effettuato sotto forma di incidente probatorio. Il sospetto è che la ragazza possa andare con la famiglia in Albania dove ha la casa e non tornare per un’eventuale testimonianza al processo. Il pm ha già messo sotto torchio Ambera per ore e ore. La sua testimonianza è iniziata lunedì e finita ieri mattina. E l’appuntamento di domani, con tutte le parti in causa presenti, appare fondamentale per definire la sua esatta posizione. Ma perchè Ismaele si è fatto legare alla croce senza reagire? Lo spiega lo stesso Igli: il ragazzo resosi conto che l’albanese era venuto a conoscenza del tradimento della ragazza, si è sentito in colpa. E sarebbe stato lo stesso Isma a dire: «gonfiami, mi merito che mi gonfi». Ma quando ha visto il coltello ha gridato. E suppur ferito la prima volta alla gola, il ragazzo sarebbe riuscito a colpire il suo aggressore. A pag. 40 Kyenge loda l’integrazione alla pesarese Sanità regionale Marini: «Ho scelto io la squadra» Un mix di manager d'impresa e della sanità. E' questa, nelle parole del neo direttore dell'Asur Alessandro Marini, la fotografia del nuovo team che guiderà, fino al 2018, la sanità marchigiana. Accolto dalle prime critiche, quel del sindaco Pd di Macerata Romano Carancini. E la Cisl è preoccupata. I malumori per le nomine nelle Aree vaste, soprattutto tra gli addetti ai lavori, erano nell'aria già lunedì. A far discutere non solo i nomi, ritenuti poco forti, ma anche il percorso: niente terne da portare al confronto con le conferenze dei sindaci, la decisione è stata presa in contemporanea con quella per il nuovo dg Asur nelle cui mani è stata la scelta. Grandi a pag. 36 Ismaele Lulli, 17 anni, la vittima La vigilia. Il sindaco entusiasta: «Grazie ai giovani» `L’ex ministro inaugura il corso che formerà mediatori culturali per richiedenti asilo IMMIGRATI A distanza di due anni da quando, in veste di ministro dell’ex Governo Letta era venuta a Pesaro per la consegna degli attestati di cittadinanza onoraria ai figli di immigrati, Cecile Kyenge lunedì è tornata in città. L’europarlamentare in questa occasione è intervenuta al Centro per l’impiego di Pesaro, blindato con la presenza delle forze dell’ordine, per l’inaugurazione del corso per «Mediatore interculturale alla luce della nuova politica dell’asilo dell’Unione europea», finanziato «INVECE DI RAGIONARE SULL’EMERGENZA BISOGNA ESSERE LUNGIMIRANTI E PIANIFICARE LE NOSTRE POLITICHE» L’europarlamentare Kyenge dalla Provincia con il contributo del Fondo sociale europeo. L’incontro ha visto la partecipazione non solo dei corsisti, ma anche di numerosi immigrati giunti apposta per ascoltarla, tanto che l’onorevole Kyenge, su richiesta di alcuni di loro, ha ripetuto il suo intervento in inglese e francese. E ha parlato del nuovo impegno nella Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari esteri. «Invece che ragionare sempre sull’emergenza, bisogna essere lungimiranti e pianificare le nostre politiche sapendo che l’emigrazione è una realtà, un fenomeno globale - ha detto - Quando ero ministro, ho sempre parlato di un modello di integrazione che deve diventare interazione. Oggi sto lavorando in Europa su come fare accoglienza, mi hanno dato in mano un dossier per tracciare le linee-guida dell’integrazione europea e ho potuto toccare con mano tante buone pratiche e tante realtà italiane che, come Pesaro e provincia, stanno lavorando su questo versante». La Kyenge è stata accolta dal responsabile del Centro per l’impiego Claudio Andreani e dal sindaco Matteo Ricci. Quest’ultimo ha ricordato come Pesaro sia stata tra le prime città a chiedere ai profughi di fare volontariato per attività di pubblica utilità. Da parte sua, Cristina Cecchini di Eurolex srl si è soffermata sulle caratteristiche del corso teorico-pratico che formerà operatori capaci di mettere a disposizione dei richiedenti asilo la loro professionalità, a sostegno di un percorso di accoglienza e inserimento. La Banca d’Italia lascerà Pesaro, si aprono possibilità per l’utilizzo del palazzo di via Rossini. Il riordino era nell’aria, ma dopo l’accordo coi sindacati, chiuderanno 22 filiali decentrate, tra cui Pesaro. Il direttore Maurizio Grassini spiega le tempistiche. «Attualmente il presidio di Pesaro è specializzato in servizi all’utenza, ma dal prossimo ottobre sarà trasformata in unità di servizio territoriale e accorpata alla sede d’Ancona. Sarà svuotata dal punto di vista funzionale e gestionale. Non avremo neppure contante o la possibilità di fare operazioni di cassa». La perdita di autonomia porterà allo smantellamento del consiglio direttivo, della direzione stessa e degli uffici. I dipendenti sono 16, tra cui il direttore Grassini che andrà in pensione. «Al personale saranno offerti incentivi per il pensionamento anticipato o il trasferimento in altra sede. A Pesaro rimarranno alcuni dipendenti per svolgere solo compiti amministrativi per conto della sede regionale, alla quale saranno trasferite anche le competenze di te- IL PALAZZO DI VIA ROSSINI NON HA VINCOLI SARÀ VENDUTO i valori risultano essere decisamente elevati – spesso superiori ai 25˚C. La giornata odierna sarà stabile e soleggiata, con caldo accettabile; i venti saranno deboli settentrionali su costa e colline, deboli o moderati occidentali sui rilievi. Mare poco mosso. Domani la giornata inizierà in un contesto assolutamente soleggiato ma nel pomeriggio, il tempo diverrà più variabile ed in serata saranno possibili locali rovesci o temporali, specie sui monti e nelle aree più settentrionali. Venti deboli orientali con mare poco mosso. La fase di tempo incerto proseguirà anche nella prima parte di venerdì mentre incertezze si evidenziano anche per il week-end. soreria dello stato». E qui si apre uno scenario inequivocabile perché l’obiettivo della direzione nazionale è quello di chiudere definitivamente tra giugno e settembre 2016 qualora il numero dei dipendenti che non accetterà gli incentivi sarà inferiore a sette. «Da un primo sondaggio - continua Grassini - pare che questa condizione si verificherà e quindi la filiale pesarese chiuderà la prossima estate». Altrimenti sarebbe tutto rimandato al 2018, ma è un’ipotesi molto lontana dalla realtà dei fatti. È chiaro che il palazzo sia molto appetibile perché è in una posizione centrale, strutturato su tre piani con garage e appartamenti al piano superiore. Ma soprattutto non ha alcun vincolo imposto dalla Soprintendenza quindi ogni tipo di lavoro o intervento potrà essere realizzato in tempi rapidi e senza dover richiedere particolari permessi. «Solitamente Banca d’Italia ha sempre creato bandi per la vendita o il comodato d’uso degli immobili - chiude Grassini - non sappiamo ancora come intenderanno muoversi ma il palazzo è più che appetibile e adatto per diverse soluzioni». Lu.Ben. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Palio dei bracieri, l’orgoglio cittadino Rocca Costanza vive oggi il suo ultimo giorno di quiete poi, da domani, ogni centimetro dentro e sopra il fossato respirerà il Palio dei Bracieri. Sacchi a pag. 39 Il meteorologo E ora l’afa allenta la morsa Massimiliano Fazzini Mentre nell’emisfero australe e sulle aree più settentrionali del nostro emisfero prosegue una fase meteorologica caratterizzata da eccezionalità “fredde”, sul mare Nostrum è in fieri una nuova offensiva africana. Già da ieri, almeno sulle regioni meridionali ed insulari le colonnine di mercurio puntano nuovamente verso valori decisamente elevati mentre il continuo passaggio dei fronti atlantici in movimento verso est lambisce il nord, determinandovi condizioni di tempo variabile o instabile sui mon- ti, con temperature intorno alle medie del periodo.- Sulla nostra regione, anche nella giornata di ieri è proseguito il flusso di correnti sud-occidentali in quota, con conseguente frequente passaggio peraltro innocuo di nubi cumuliformi. Le temperature diurne si sono mantenute su valori prossimi alle medie decadali – con punte massime di 33-34˚C nei fondivalle – mentre nottetempo è evidente l’influenza marina che riemette calore durante la notte lungo la costa e nell’immediato entroterra dove -TRX IL:28/07/15 22:04-NOTE: -MSGR - 14 PESARO - 36 - 29/07/15-N: 36 Marche Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Sanità, Marini «Squadra coesa l’ho scelta io» Ceriscioli: «Liste d’attesa e case della salute per iniziare» Ma il sindaco di Macerata tuona: «È la notte della politica» ASSETTI/1 ANCONA Un mix di manager d'impresa e della sanità. E' questa, nelle parole del neo direttore dell'Asur Alessandro Marini, la fotografia del nuovo team che guiderà, fino al 2018, la sanità marchigiana. Accolto dalle prime critiche, quel del sindaco Pd di Macerata Romano Carancini. E la Cisl è preoccupata. I malumori per le nomine nelle Aree vaste, soprattutto tra gli addetti ai lavori, erano nell'aria già lunedì. A far discutere non solo i nomi, ritenuti poco forti, ma anche il percorso: niente terne da portare al confronto con le conferenze dei sindaci, la decisione è stata presa in contemporanea con quella per il nuovo dg Asur nelle cui mani è stata la scelta («Me ne assumo tutto il carico», dice). Marini parla al plurale, perché, per dirla con il presidente della Regione Luca Ceriscioli, ieri in conferenza stampa assieme a Marini, al presidente della Commissione Sanità Fabrizio Volpini (grande assente il dirigente del Servizio Salute Piero Ciccarelli), ai direttori di Area vasta Carmine Di Bernardo (Pesaro), Maurizio Bevilacqua (Ancona), Alessandro Maccioni (Macerata), Licio Livini (Fermo), Giulietta Capocasa (Ascoli) e ai neo direttori dell'Asur Nadia Storti (sanitario), l'ex dg di Macerata Piergluigi Gigliucci (amministrativo) e Giovanni Feliziani (integrazione sociosanitaria), «il gioco di squadra ha guidato la scelta e sarà lo strumento per raggiungere gli obiettivi». Eccoli. Dati per scontati il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e la quadratura dei conti, il primo è la riduzione delle liste d'attesa in 300 giorni. Come? «Tra l'altro, governando la domanda», sottolinea Ceriscioli. Gli altri obiettivi: realizzare le previsioni del Piano sanitario a partire dalle Case della salute, spingere sull'integrazione sociosanitaria, rendere «l' Asur finalmente Asur. Basta con i territori che ancora ragionano per vecchie Zone». La strada per centrare gli obiettivi? «Il rapporto sempre più stretto tra politica che definisce i target e parte tecnica che opera per raggiungerli», dice. Non dimentica, il presidente, il rapporto con i territori. «Ogni amministratore deve essere attore IL NUOVO DIRETTORE DELL’ASUR SI È PRESENTATO IL GOVERNATORE: «NIENTE TAGLI IN ARRIVO» PESA L’ESCLUSIONE DEI SINDACI NELLE SCELTE Incaricata società Banca Marche, via alla riscossione dei crediti Banca Marche ha dato incarico alla Cribis, società del Gruppo Crif, e allo Studio Legale La Scala di gestire in outsourcing due pacchetti di crediti in sofferenza, per posizioni inferiori a 150mila euro. Il valore nominale dei crediti dovrebbe ammontare a un totale di circa 600-700 milioni di euro, ed oltre 6.000 sarebbero le pratiche esternalizzate. Il risanamento dell’istituto da parte dei commissari, procede. Solo la settimana scorsa il presidente Ceriscioli aveva avuto assicurazioni del governatore di Bankitalia Visco. Maurizio Bevilacqua (Ancona), Licio Livini (Fermo) e Giulietta Capocasa (Ascoli). In basso Alessandro Maccioni (Macerata) e Carmine di Bernardo (Pesaro). A sinistra il dg Asur Marini con il governatore Ceriscioli con noi». Eppure il sindaco di Macerata Carancini non ci sta: «Sono profondamente deluso - dice sulla scelta di Maccioni - Credo purtroppo che sia avvenuta una lottizzazione. Promesse elettorali, figure non rapportate agli obiettivi dei territori. È la notte della politica», La Cisl? Il segretario regionale Fp, Luca Talevi: «Fatte le nomine - dice - occorre un incontro con il presidente-assessore alla Sanità, anche per condividere le critiche ai tagli in arrivo dal Governo». Tagli su cui Ceriscioli si dice fiducioso: «Il ministro Lorenzin ha negato l'arrivo di tagli. E io mi fido di lei». Claudia Grandi © RIPRODUZIONE RISERVATA La Lega mantiene la vicepresidenza: Malaigia ASSETTI/2 ANCONA Tutto secondo copione nel consiglio regionale di ieri. Renato Claudio Minardi e Marzia Malaigia sono stati nominati vicepresidenti. Si chiude così il tormentone iniziato una decina di giorni fa con un post choc contro il prefetto di Roma Gabrielli pubblicato sulla pagina Facebook dall'allora vicepresidente Zaffiri. Sono seguiti giorni di polemiche con il leghista che non voleva saperne di dimettersi nonostante le sollecitazioni provenienti sia dalla maggioranza che dall'opposizione. Si è reso così necessario il "sacrificio" di Minardi che con le sue dimissioni ha causato, come prevede il regolamento, la decadenza anche dell'altro vicepresidente del consiglio. Un "sacrificio" piuttosto piccolo dato che dopo neppure 48 ore il consigliere democrat è stato riconfermato vice di Mastrovincenzo. «Missione compiuta - esulta il capogruppo Pd Gianluca Busilacchi - Grazie all'iniziativa del Pd abbiamo eletto il nuovo Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale delle Marche, che non prevede più la presenza di Zaffiri, dopo le sue indecenti dichiarazioni di qualche settimana fa che avevano fatto vergognare tutta l'assemblea legislativa. A nome non solo del Pd, ma di tutta la maggioranza ho riproposto alla carica di vicepresidente Renato Claudio Minardi che è stato rieletto con il voto compatto di tutti i consiglieri di maggioranza. Avanti così». La situazione rischiava di essere più complicata nel centrodestra. Dopo il passo falso del leghista Zaffiri in tanti chiedevano un passo indietro al Carroccio. Si era fatto il nome di Celani. Ma il se- LA CONSIGLIERA ELETTA AL POSTO DI ZAFFIRI «CONDIVIDO IL SENSO DI QUEL CHE HA DETTO NON IL MODO». RIENTRA ANCHE MINARDI gretario regionale della Lega Paolini è stato fermo e nella trattativa politica ha fatto pesare i tre voti delle camicie verdi. E così l'ha spuntata Marzia Malaigia eletta con 7 voti contro i 5 del grillino Maggi. Zura resta capogruppo. «Il centrodestra ha votato compatto ed ha rispettato gli accordi in base ai quali alla Lega spettava la vicepresidenza - spiega Malai- gia - E' stato confermato anche l'accordo della staffetta con Celani che tra due anni e mezzo prenderà il mio posto. Zaffiri? Credo si tratti di un caso strumentalizzato. Condanno il linguaggio utilizzato ma nella sostanza condivido le motivazioni che hanno spinto Zaffiri a scrivere quelle cose». Luca Fabbri La Malaigia con Mastrovincenzo e Minardi -TRX IL:28/07/15 20:41-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 37 - 29/07/15-N: 37 Pesaro Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Tensione sul Prg, vertice da Drudi Appuntamento questa mattina alla Camera di commercio `Venerdì il Piano regolatore light che prevede supermercati tra amministrazione comunale e associazioni di categoria fino a 2000 metri quadri in centro verrà discusso in Consiglio ` IL CASO Supermercati e centri commerciali in centro storico, Drudi prova a fare il pompiere tra Comune e associazioni di categoria. Fissato il consiglio sul Prg light: venerdì si parte con due ore di anticipo e non è in programma nessuna maggioranza per apportare modifiche. L’appuntamento è per questa mattina tra le 10 e le 10,30 a Palazzo dell’Economia. Chiamati dal presidente della Camera di Commercio Alberto Drudi, ci saranno l’amministrazione comunale, probabilmente con l’assessore all’Urbanistica Stefania De Regis e il sindaco Matteo Ricci. E dall’altra parte i rappresentanti delle associazioni di categoria, in primis quelle legate al commercio che negli ultimi giorni hanno alzato steccati contro alcune delle modifiche alle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore. Fino ad oggi le parti non si erano mai sedute intorno ad un tavolo per parlare del Prg Light. Un metodo che non è andato giù, tra gli altri, al direttore della Confcommercio Amerigo Varotti, il quale ha chiesto di optare per un rinvio. Segnali di uno slittamento non ce ne sono, tanto che il consiglio comunale proprio ieri è stato convocato per venerdì pomeriggio IL PACCHETTO CON LE VARIAZIONI URBANISTICHE APPARE BLINDATO VAROTTI CHIEDE UN RINVIO con inizio alle 15 (due ore di anticipo rispetto al consueto orario delle 17). Seduta che, a quanto pare, non sarà preceduta da nessuna riunione di maggioranza, in quanto, come dicono nel Palazzo, il gruppo Pd e alleati hanno già licenziato in un recente incontro i contenuti del Prg Light. LE ISTANZE Il pacchetto di variazioni urbanistiche appare blindato, anche se, come riferiscono dall’ente camerale, il sindaco avrebbe apprezzato l’iniziativa di Drudi. Ascolterà le istanze delle categorie, poi deciderà se tirare dritto con quanto già stabilito oppure se apportare qualche eventuale correzione. Le questioni in ballo sono diverse. Quella che preme di più alle associazioni degli esercenti, per la quale hanno espresso pubbliche riserve, riguarda l’estensione dei centri commerciali in centro storico fino a 2 mila metri quadri, con la possibile apertura anche di supermercati di medie dimensioni. Che, nei timori delle categorie, potrebbero penalizzare i piccoli negozi. «E’ necessario che ci siano consultazioni preventive - afferma Drudi - E’ una questione di metodo: collaborazione e confronto, dunque, non possono che fare bene». Secondo il presidente, l’iniziativa della giunta comunale sul Prg Light «si rende necessaria in un contesto economico e sociale in continua trasformazione, che richiede scelte innovative anche coraggiose, senza ovviamente penalizzare il tessuto delle nostre piccole imprese, che costituiscono l’ossatura del nostro sistema economico, anche sotto il profilo occupazionale. Sono certo che dal tavolo possano emergere proposte equilibrate - anticipa Drudi tra esigenze di sviluppo e rivitalizzazione del centro storico pesarese e salvaguardia della competitività della micro-impresa, artigiana e commerciale in particolare». Qual è l’interesse dell’ente camerale nel Prg light? «Così come siamo intervenuti sul porto di Pesaro, sulla sicurezza nella città finanziando l’installazione di telecamere o sul porto di Fano, sulle fermate dei treni a Pesaro e sulla Fano-Grosseto, con questo incontro vorremmo trovare la sintesi». Thomas Delbianco © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo sviluppo dei supermercati solleva nuove perplessità nelle associazioni di categoria. Sotto a sinistra il presidente Alberto Drudi Siamo Pesaro: «In ospedale ogni notte quaranta pazienti in attesa di posti letto» SANITÀ «Ospedale di Pesaro sempre più in emergenza, 40 persone in attesa di posti letto ogni notte. E il sindaco Ricci è immobile davanti a questa situazione. Ora vada in Regione a difendere davvero la nostra sanità». Il capogruppo di Siamo Pesaro Roberta Crescentini ricorda che nel primo consiglio comunale del nuovo mandato, il 30 giugno 2014, era stata votata all’unanimità una mozione nella quale si chiedeva alla giunta di interessarsi, e di fare da tramite con la Regione, rispetto alla grave situazione creatasi all’ospedale di Pesaro. Parte da quel documento, l’esponente di centrodestra, per tracciare un bilancio negativo dell’operato di Matteo Ricci nel dare seguito alle indicazioni politiche sul fronte sanitario arrivate dai consiglieri di maggioranza e opposizione. «Mi sorprende, ma poi non più di tanto, l'immobilismo del nostro sindaco Matteo Ricci, affaccendato in altre questioni, rispetto a quanto sta avvenendo al San Salvatore e alla famigerata Azienda Ospedaliera Marche Nord, che ha subito un taglio del 5% sui fondi assegnati per il 2015». Per la Crescentini è tempo che Ricci si faccia sentire dalle parti di Palazzo Raffaello, ora guidato dall’ex sindaco Luca Ceriscioli. «Sarebbe il caso che invece di interventi al vetriolo, congiunti anche con il sindaco di Fano Massimo Seri, contro i tagli, si salisse veramente in Regione a rivendicare la qualità della nostra sanità. Invece quello che otteniamo sono accorpamenti o dislocazioni dei servizi e dei reparti tra Pesaro e Fano accrescendo il disagio per i cittadini. Si prenda consapevolezza che la struttura del San Salvatore deve essere difesa, come devono essere difesi gli operatori sanitari, che soprattutto ora sono sottoposti a turni massacranti a causa del sottodimensionamento degli organici». Una situazione che per l’ex candidato sindaco è già arrivata ai limiti CRESCENTINI: «MI SORPRENDE L’IMMOBILISMO DEL SINDACO SU QUANTO STA ACCADENDO» della sopportazione nelle ultime settimane, in concomitanza con l’aumento delle temperature. «Per dare le ferie accorpano i reparti. In piena emergenza caldo, quando ci sono di solito circa 40 persone nella notte in attesa di posti letto, che sono zero tra Fano e Pesaro. Ore e ore in attesa di un posto fuori unità di competenza oppure spediti in giro per la provincia in cerca di un posto». Da qui Siamo Pesaro sollecita il sindaco «a fare il suo mestiere dato che nel suo ruolo è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. Altrimenti eviti i proclami e gli anatemi contro amministratori del suo stesso partito tra l'altro». Un messaggio dalla Crescentini anche a Ceriscioli in merito alle recenti nomine dei responsabili delle aree vaste regionali. «Speriamo che nella scelta abbia prevalso la meritocrazia e la competenza piuttosto che i giochi di potere. Ma non entro nel merito e aspetto fiduciosa prima di giudicare. Ceriscioli dopotutto è stato votato soprattutto perché pensasse alla nostra provincia. Speriamo non nello stesso modo del precedente assessore regionale alla Sanità Mezzolani». Le tappe dell’«eutanasia dell’ospedale», partono dalla «chiusura dei reparti di Pneumologia, Oculistica, Post Acuzie e interventistica in Day Hospital. E Diminuzione di 30 posti letti nel reparto di Medicina e di 14 nel reparto Neurologia, oltre ai tagli negli altri reparti di Nefrologia, Ostetricia e Pediatria. L'Ospedale Torrette di Ancona controllerà direttamente le patologie Neonatali, la Chirurgia Vascolare, la Radiologia e la Neuroradiologia Interventistica. Un solo reparto di Pediatria, una sola Diagnostica per immagini tra Pesaro e Fano». T.D. Roberta Crescentini © RIPRODUZIONE RISERVATA Incidente in Australia Bandito solitario tempi lunghi per Giorgia assalta una farmacia IL DRAMMA Giorgia Rastelletti avrebbe una frattura alla cervicale. Ma per il resto «pare che stia abbastanza bene. Ho saputo che muove il corpo, non ci sono lesioni al midollo», riferisce Mirko Ballerini, lo zio della ragazza pesarese di 26 anni rimasta gravemente ferita nell’incidente automobilistico di venerdì scorso in Australia, nel quale la sorella maggiore, Gloria di 29 anni, è deceduta. Ieri i genitori delle due giovani, Milena Ballerini e Stefano Rastelletti sono atterrati a Sidney e hanno potuto incontrare Giorgia, ricoverata al Townswille Hospital, nel Queensland. La 26enne potrebbe anche non essere operata venerdì, come era stato deciso inizialmente dai medici. Oggi la sua cartella clinica verrà inviata in Italia per un’ulteriore valutazione medica. «Il servizio sanitario in Australia è efficiente, ma avere un parere in più può sempre essere utile, per supportare mia sorella che dovrà decidere se far operare o meno Giorgia». Il recupero della ragazza si prospetta comunque lungo, alme- no di qualche settimana. E i genitori, come ha riferito lo zio, «vorrebbero tornare con tutte e due le figlie». Il corpo di Gloria potrebbe essere cremato, ma ancora non è stato deciso. Per Milena e Stefano, a quanto pare, non ci sarebbe l’obbligo dello straziante riconoscimento del cadavere di Gloria. «Non so cosa vorrà fare mia sorella, ma a quel che abbiamo saputo, può anche decidere di non sottoporsi al riconoscimento. Se deciderà di farlo, sarà per una questione affettiva. Una scelta che spetta a lei». Non c’è ancora chiarezza sulla dinamica dell’incidente e i ricordi di Giorgia «che è molto affranta, per lei è stato un colpo duro», potrebbero servire a fare luce su cosa sia successo, appurando anche eventuali responsabilità. HA UNA FRATTURA CERVICALE, MA NON HA LESIONI AL MIDOLLO PER LA SORELLA MORTA SI PENSA ALLA CREMAZIONE VIA GIOLITTI Rapinatore solitario assalta una farmacia, minaccia la farmacista con una pistola (forse un’arma giocattolo) e fugge con un bottino di circa 200 euro. È successo ieri poco dopo le 12.30, all’ora di chiusura, alla Farmacia comunale di via Giolitti, all’angolo con via Costa. Una rapina «mordi e fuggi». Il malvivente solitario, un italiano dai capelli brizzolati, non più giovanissimo, piuttosto alto, con indosso una maglietta verde e il volto coperto in parte, fatto irruzione all’interno della farmacia impugnando una pistola, forse giocattolo con cui ha minacciato la farmacista dietro il bancone intimandole di consegnare quanto aveva in cassa. Non più di 200 euro che il rapinatore ha arraffato dileguandosi poi a piedi per le vie laterali di Pantano. Sono stati attimi paura, ma tutto si è risolto rapidamente e senza ulteriori problemi: il rapinatore è fuggito con i soldi e ha fatto sparire le sue tracce. La farmacista, poi, ha su- bito dato l’allarme alle forze dell’ordine, che hanno fatto scattare immediatamente le ricerche che al momento, però, non hanno dato alcun risultato. Si tratta della seconda rapina in poche settimane commessa ai danni di una farmacia in città. In precedenza, infatti, era stata rapinata, sempre all’ora di chiusura ma quella volta intorno alle 20, la farmacia Sant’Antonio di viale XI Febbraio. Nei giorni scorsi, invece, un rapinatore solitario, con il volto coperto da un casco da motociclista, ha tentato di rapinare il supermercato Simply di via Luca della Robbia, ma è stato fatto scappare dalla cassiera. Gli investigatori stanno valutando se possano essere state opera della stessa persona. HA PUNTATO CONTRO LA COMMESSA UNA PISTOLA FORSE GIOCATTOLO POI È FUGGITO CON CIRCA 200 EURO -TRX IL:28/07/15 22:25-NOTE: -MSGR - 14 PESARO - 39 - 29/07/15-N: 39 Pesaro Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Palio, l’orgoglio di essere pesaresi `Da domani la festa inventata cinque anni fa da Santini `«Ha fatto emergere nei giovani il valore dell’appartenenza ed entrata nel cuore della città. Il sindaco: «Ci mancava» e il merito è tutto loro, il Comune si limita a sostenerli» L’EVENTO Quattro giorni, 14 contrade, migliaia di persone coinvolte, dozzine di eventi in cartellone, un solo luogo. Rocca Costanza vive oggi il suo ultimo giorno di quiete poi, da domani, ogni centimetro dentro e sopra il fossato respirerà il Palio dei Bracieri. Per la quinta volta. «E cinque anni fa non l'avrei mai immaginato di arrivare al quinto Palio - confessa l'ideatore Massimiliano Santini - È un Palio che è cresciuto ogni anno grazie al coinvolgimento dei tanti giovani e dei quartieri che si impegnano a renderlo migliore. Ora puntiamo a rendere il Palio e la Rocca sempre più appetibili, estendendone il nome oltre i confini provinciali». Intanto però, fra il San Bartolo e l'Ardizio sono rari i luoghi non "marchiati" dagli addobbi che demarcano i territori, a rammentare che questa è la settimana del Palio. Sul quale la benedizione del sindaco Matteo Ricci resta coerente: «Dopo la prima edizione l'avevo bollato come una "figata" e a distanza di anni è una convinzione che si rafforza. Noi pesaresi abbiamo bisogno di momenti in cui valorizziamo noi stessi con un orgoglio di appartenenza locale sana e senza eccessi. Il Palio è uno BELLONI CONTRO LE POLEMICHE: «PER QUALCHE GIORNO CHIEDIAMO SOLO UN PO’ DI PAZIENZA» di questi rari momenti. Il valore che ha fatto emergere è che i giovani si sentono orgogliosamente pesaresi. E il merito è tutto loro. Sono loro i protagonisti, non il Comune che si limita a sostenere. C'è folclore che non dura solo il tempo del Palio, ma ci sono momenti di condivisione che i quartieri non hanno mai vissuto prima». E Ricci non ha dubbi: «Non c'è mai stata un' estate più bella di questa. Non solo per il caldo, ma per la volontà di moltiplicare le occasioni di vivacità. Non inseguiremo mai il caos riminese, ma cinque anni fa la città era diversa. Oggi una città più vivace è una città migliore. "Massi" e i ragazzi del Palio l'hanno capito prima degli altri con una manifestazione che a Pesaro non ha eguali nella portata del coinvolgimento popolare». LA SOLIDARIETÀ Coinvolgimento che trascina con sé anche lodevoli valori sociali: l'Avis sarà ancora a fianco della manifestazione «con un meeting dedicato alla Rocca (sabato alle 18.30) e con un premio al quartiere che dona di più - spiega il presidente Avis comunale Lina Rocca - Abbiamo fatto un faticoso lavoro di individuazione dei donatori dell' annata per ogni quartiere. Ma lo merita una manifestazione che è espressione di tante persone che si aggregano per un lavoro di comune coinvolgimento. Lo stesso sentimento di collettività che anima i donatori». Idem per il Centro servizi per il volontariato che veicolerà in loco i suoi valori attraverso il presidente del Csv Thomas Nobili, confermato speaker dell'evento. Confermato come Radio Prima Re- A sinistra Vimini, Santini, Ricci e Belloni alla presentazione del Palio dei bracieri te che seguirà il Palio passo passo. Per il vicesindaco Daniele Vimini «il Palio è stato anche la più immediata dimostrazione di appropriamento della Rocca da parte della città. Noi stiamo lavorando con il Demanio per riuscire ad ottenere la proprietà quantomeno del fossato in modo da investire più concretamente nella struttura». La settimana d'avvicinamento ha detto anche che il Palio piace a tanti, ma non a tutti: «Per qualche giorno chiediamo un po' di pazienza - invita l'assessore Enzo Belloni - Ma il Palio è una partita vinta. Che sta coinvolgendo ogni fascia d'età e non solo i giovani. Magari non sarà una partita vinta 10-0, ma 9-1 magari sì». Daniele Sacchi Non solo bracieri, ma un grande show © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PROGRAMMA Non solo Bracieri, ma tanto Palio. Di nuovo "dilatato" su 4 giorni. Sempre più ampliato di eventi collaterali. Da domani a domenica Rocca Costanza sarà farcita di 14 stand gastronomici di quartiere, di tanta musica e di spettacoli di sicuro appeal. Già, perché oltre all'accompagnamento dei 14 artisti musicali di quartiere, la Rocca ospiterà un impareggiabile tris di comici di Zelig: domani Kalabrugovic, venerdì Marco Della Noce, sabato Paolo Migone. A precederli lo scoppiettante duo dei Camillas reduci da Italia's Got Talent (giovedì), il musical “La Bottega degli Orrori” realizzato da Center Stage e il meeting Avis "Dove stiamo andando?" con tanto di premio al quartiere più sensibile alla donazione. Premio che si accoderà alla lunga bacheca da riempire che domenica BEN QUATTRO GIORNI TRA MUSICA, OSPITI, SPETTACOLI E TANTI STAND GASTRONOMICI -TRX IL:28/07/15 accompagnerà la corsa attorno alla Rocca: migliori video, tifoseria, addobbi di quartiere, braciere, stand gastronomico, Miss Palio, premio Fair Play in memoria del compianto Saverio Mancini e il Calcio dei Bracieri già vinto nel weekend scorso dalla contrada Soria. Poi la corsa: da metà pomeriggio di domenica quattro semifinale a dividere 14 contrade (già sorteggiate due batterie da quattro contrade e altrettante da tre), poi la finalissima serale che decreterà chi erediterà il Palio dai bicampioni di Pantano e Tombaccia. D.S. 21:20-NOTE: -MSGR - 14 PESARO - 40 - 29/07/15-N: 40 Pesaro Urbino Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it «Il delitto Lulli è stato premeditato» `Ambera, la ragazza macedone fidanzata di Igli Meta Il pm ha aggiunto l’aggravante al capo di imputazione dopo aver valutato attentamente tutti gli elementi d’indagine messa torchio per ore e ore, domani altro interrogatorio ` L’INCHIESTA SANT’ANGELO IN VADO Delitto Lulli, ore decisive per una svolta. Sia nel capo di imputazione sia nelle persone coinvolte o collegate. Il sostituto procuratore di Urbino Irene Lilliu sta valutando tutti gli aspetti che emergono dalle indagini, dagli interrogatori e dalle testimonianze. E se finora il pm non ha ritenuto di contestare la premeditazione nei confronti di Igli Meta, 20 anni e Marjo Mema 19 accusati dell’omicidio di Ismaele Lulli, 17 anni, ora l’aggravante prende corpo. Soprattutto dopo gli ultimi accertamenti. E non è solo il coltello a serramanico l’elemento capace di avvalorare questa tesi, quanto la presenza soprattutto dei guanti di lattice e del solvente che Igli Meta aveva portato con sé all’interno dell’auto insieme a un nastro adesivo da pacchi e due sacchi neri per l’immondizia. Il coltello, che l’arrestato dice di tenere sempre con sé come ricordo del nonno, rientra nell’usanza di un certo ambiente albanese. Ambiente che non si distacca mai dall’arma bianca. In alcuni casi è rituale addirittura che alla nascita di un figlio il coltello venga appoggiato sotto la culla. Secondo tradizioni. Ma Igli Meta aveva più volte manifestato alla stessa Ambera l’intenzione di uccidere Ismaele con il pugnale, tanto da inviarle una foto con l’immagine dell’arma che avrebbe usato. L’insieme, comunque di tutti gli elementi utilizzati durante l’efferato omicidio, inducono gli inquirenti a ipotizzare un disegno criminoso preparato e messo in atto: il nastro adesivo per legare la vittima, i sacchi dell’immondizia per raccogliere e gettare via in luoghi diversi gli indumenti sporchi di sangue ma soprattutto la bottiglietta di solvente e i guanti di lattice. Il solvente, come emerge dagli interrogatori, è stato versato addosso alla vittima. E precedenti analoghi aprono il campo ad altre ipotesi inquietanti. Molti anni fa a Casteldimezzo, per un regolamento di conti, due albanesi sono stati ritrovati legati, uccisi e carbonizzati. Poi, se l’intenzione era di limitarsi a picchiare la vittima per punirla delle attenzione rivolte verso la ragazza di Igli, l’uso di guanti di lattice non fa pensare proprio ad un pugno ma al tentativo di non lasciare impronte digitali. Analizzati separatamen- ISMAELE DOPO IL PRIMO FENDENTE HA CERCATO DI REAGIRE COLPENDO L’AGGRESSORE te, possono risultare articoli custoditi occasionalmente in auto, insieme, invece, inducono gli inquirenti a propendere per un omicidio premeditato. L’avv. Martines «Tutto fa pensare a un piano preordinato» EVENTUALI COMPLICI Quanti erano presenti sul luogo del delitto? O meglio, oltre a Igli Meta e Marjo Mema c’erano altri sul poggio della croce dove è stato ucciso Ismaele? Gli inquirenti non lo escludono ma al momento il sostituto procuratore Lilliu non ha elementi per sostenere l’ipotesi di ulteriori complici. Seppure la modalità intera del delitto, dalla sua origine all’esecuzione, appare ancora strana. Sicuramente con qualche ombra. IL RUOLO DELLA GIOVANE E proprio per cercare di chiarire ogni dubbio, domani gli inquirenti hanno deciso di sottoporre a nuovo interrogatorio Ambera, la fidanzata macedone di Igli Meta. Interrogatorio che verrà effettuato sotto forma di incidente probatorio, per cristallizzare la deposizione e utilizzarla poi al processo. Il sospetto è che la ragazza possa andare con la famiglia in Albania dove ha la casa e non tornare per un’eventuale testimonianza al processo. Domani verrà ricostruita con la teste tutta la vicenda. E sotto attenzione appare il suo stesso ruolo, dato che lei stessa ha dichiarato LA PARTE OFFESA Nel momento di alta tensione sociale arrivano quattro protocolli di intesa per permettere ai migranti richiedenti asilo politico di fare lavoretti come volontari. E così dopo Pesaro, Fano e Saltara si aggiungono Cagli, Acqualagna, Macerata Feltria e Fossombrone. Realtà in cui sono concentrati diverse strutture che ospitano i migranti, tutti gestiti dalla coop Labirinto. Sabato scorso l’ultimo degli arrivi, circa 35 eritrei, con cui si è toccata la capienza massima provinciale di 450. Molti di loro sono ripartiti verso la Germania e così sono circa 430 i rifugiati in provincia. Il prefetto Luigi Pizzi (nella foto) ha sottolineato come «l’inoperosità totale può essere foriera di comportamenti devianti» e che molti sindaci lamentano «il fatto che il non far nulla sia di cattivo esempio». Ecco allora il protocollo di intesa per inserire i migranti in piccoli lavori di manutenzione del verde, delle strade e altri impieghi nei comuni. Tutti assicurati grazie alla Coop e all’Auser, l’associazione di volontariato che inserirà e formerà i giovani stranieri. Nel comune di Pesaro sono oltre una ventina quelli già attivi, con una convenzione allargata già a 40 e alcuni di loro saranno impegnati persino al Palio dei Bracieri, che comincerà domani e durerà quattro giorni. I SINDACI Il sindaco di Cagli, Alberto Alessandri ha ricordato che «non si risolvono i problemi con questi protocolli. Servono ad attenuare ed evitare tensioni sociali o strumentalizzazioni, per questo sono positivi». A Macerata Feltria arrivò il primo nucleo di 30 migranti quasi due anni fa. Il sindaco Luciano Arcangeli ha fatto presente che «in paese non ci sono state tensioni. I migranti sono ben visti dalla popolazione. Come Comune non potremo permetterci neppure di assicurare questi ragazzi nei lavoretti di volontariato, ma a questo ci pensano coop e associazioni». Per il vicesindaco di Fossombrone Michele Chiarabilli «è stato un percorso HANNO ADERITO ALLA CONVENZIONE ANCHE CAGLI, ACQUALAGNA MACERATA FELTRIA E FOSSOMBRONE Outlet, si tira dritto MONDOLFO Le critiche e le riserve sul progetto outlet espresse, dopo Confcommercio e Confesercenti, da Italia Nostra, non turbano più di tanto l’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Massimiliano Lucchetti che difende la scelta dell’amministrazione comunale di realizzare la struttura. «Il nostro percorso sulla questione outlet è stato limpido e lineare, in accordo con la Provincia che dopo averci chiesto un atto di ricognizione dell’attuale Ptc deve esprimersi sulla variante al comparto Pp15 a destinazione terziario prima della conferenza dei servizi necessaria al rilascio delle licenze. L’atto ricognitivo al Piano territoriale di coordinamento non fa altro che dislocare l’area che prevede la grande distribuzio- ne, già presente sul territorio comunale, davanti al casello autostradale di Marotta dove ci sono tutte le condizioni infrastrutturali e di previsione urbanistica per attuare il progetto del villaggio Grandi Firme. Siamo alle fasi finali di un percorso che questa maggioranza ha portato avanti con forza e che, come assessore competente, non mi ha impedito di criticare anche esponenti del mio partito che remavano contro questa opportunità per la nostra comunità e per l’intera vallata del Cesano». Poi Lucchetti si rivolge alla Provincia al fine di ottenere in tempi brevi il via libera. «Ci aspettiamo che l’approvazione della variante avvenga in tempi brevi visto che la società Expandia, che realizzerà l’investimento, è pronta ad intervenire appena regolarizzata quest’ultima questione». Per il direttore generale Marco Domenicucci «tutto è lodevole, ma non abbiamo soldi neppure per comprare le scarpe a questi ragazzi. La realtà è che da gennaio non riusciremo più a pagare gli stipendi neppure ai dipendenti». Il prefetto ha rilanciato anticipando che potrebbe esserci un impegno dei volontari per le pulizie dei fiumi, a partire dalla zona di Borgo Pace. Ad oggi comunque sono impegnati circa 50 migranti, ma col protocollo di ieri il numero è destinato sicuramente a crescere. Luigi Benelli © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il sostituto procuratore Irene Lilliu dopo il fermo dei due albanesi di aver inviato il messaggio che si è rivelato trappola mortale per Ismaele. E lei stessa appare l’autrice seppure a sua insaputa - di un secondo sms di depistaggio. E ancora lei ha invitato Igli, ricercato dai carabinieri, a non muoversi dopo aver saputo che la convocavano in caserma. Il pm ha già messo sotto torchio Ambera per ore e ore. La sua testimonianza è iniziata lunedì e finita ieri mattina. E l’appuntamento di domani, con tutte le parti in causa presenti, appare fondamentale per definire la sua esatta posizione. Ovvero, rimanere nel ruolo di teste, o entrare a vario titolo nell’inchiesta. FERITO 9 VOLTE Ma perchè Ismaele si è fatto legare alla croce senza reagire? Lo spiega lo stesso Igli: il ragazzo resosi conto che l’albanese era venuto a conoscenza del tradimento della ragazza, si è sentito in colpa. E sarebbe stato lo stesso Isma a dire: «gonfiami, mi merito che mi gonfi». Ma quando ha visto il coltello ha gridato. Nove ferite hanno relazionato i periti. Dopo essere stato colpito la prima volta, il ragazzo ha avuto la forza quasi di liberarsi. E pur ferito profondamente alla gola, sarebbe riuscito a colpire il suo aggressore. Ma non a sfuggire agli altri fendenti mortali. lo in Vado, in cui si è toccato anche il tema dell’integrazione ha spiegato che «occorre costruire una rete solida di convivenza, senza lasciare la diffidenza strisciante o il limbo della tolleranza latenti. Ho visto amministratori tesi, tutt’altro che tranquilli in questo senso». E poi ha chiesto conto alla Provincia di un’iniziativa di cui si era parlato a marzo. Ovvero impegnare i volontari anche nella manutenzione delle strade provinciali. «Ne abbiamo parlato a marzo, ma a tutt’oggi non ho risposte». Lavori volontari per i profughi si parte in altre quattro città PREFETTURA Il doppio mandato dell’avvocato Marco Martines. Da lunedì è il legale della famiglia Lulli e ha iniziato a studiare le carte. «Sono stato incaricato per un duplice obiettivo. Il primo è quello di conservare intatta la memoria di Ismaele, un ragazzo d’oro. Il secondo è quello di garantire una pena giusta a chi ha commesso questo gesto. Non è una questione di vendetta, ma di ricerca di una pena che possa essere corretta». E in questo senso, visto che la difesa di chi è accusato di omicidio punta al rito abbreviato cercando sconti di pena, tutto ruota attorno all’aggravante della premeditazione. Ma Martines è cauto: «Ci sono molte pronunce difformi della Cassazione, ogni processo è un caso a sé. E’ chiaro che tutto lascia pensare a un disegno preordinato di uccidere Ismaele, ma va supportato da elementi e prove. La procura sta facendo un lavoro eccellente nel ricercarle. Vedremo quali saranno gli sviluppi in questo senso nei prossimi giorni». Ci sono altri punti da chiarire, come ulteriori ruoli o protagonisti. L’avvocato Martines si riferisce «a eventuali altre piste. Ismaele era salito in macchina solo con Igli Meta e Marjo Mema o c’era qualcun altro? Sono elementi che vanno approfonditi e appurati. Le indagini non sono ancora finite». Tra i vari «protagonisti» anche Ambera, la ragazza macedone che ha fatto scattare la gelosia di Igli Meta. E’ stata sentita dalla procura e sarà nuovamente ascoltata per cristallizzare la sua versione in un incidente probatorio. Dal suo cellulare è partito il messaggio trappola che invitava Ismaele a uscire. Lei stessa racconta di sapere che Ismaele è morto già domenica 19 luglio, quando ancora tutti lo davano per disperso. «E’ chiaro - sottolinea l’avvocato Martines - che i prossimi giorni saranno cruciali per capire la sua posizione». Martines sarà a Urbino i prossimi giorni. Ha parlato al telefono con la mamma di Ismaele. «E’ una vicenda devastante» chiude. Lu. Ben. IL DG lungo e difficile, in cui ci sono stati anche malumori rientrati. Siamo pronti a iniziare». Infine il vicesindaco di Acqualagna Luca Lisi ha messo in evidenza il lavoro positivo dell’incontro: «iniziative come queste portano alla crescita dell’integrazione». IL COMITATO Il prefetto, reduce da un comitato per la sicurezza a Sant’Ange- AVVISO DI VENDITA Procedura esecutiva n. 124/2011 R.G.E. La sottoscritta Barbara Campagna, Dottore Commercialista, delegata alle operazioni di vendita dal Giudice delle Esecuzioni, AVVISA che il giorno 24 SETTEMBRE 2015, alle ore 11:30, presso il proprio studio di Urbino, Via Ca’ Biancone, si procederà alla VENDITA SENZA INCANTO dei seguenti immobili oggetto di pignoramento: AVVISA ALTRESI’ che, in caso di vendita deserta, il giorno 22 OTTOBRE 2015, alle ore 10:00, presso il Tribunale di Urbino, Via Raffaello 28, si procederà alla VENDITA CON INCANTO dei medesimi immobili: LOTTO UNICO intera e piena proprietà Capannone industriale, sito nel Comune di Urbino, località Canavaccio, Via dell’Industria, 23, composto da: Immobile di mq 4.048,51 adibito a opificio industriale, censito al N.C.E.U. al Foglio 227, Particella 54, Sub. 1 Categoria D/1; Immobile di mq 310, su due piani, adibito a ufficio, censito al N.C.E.U. al Foglio 227, Particella 1081, Sub 1, Categoria A/10; Terreno industriale, scoperto esclusivo del suddetto opificio industriale, di mq 7.165,12, censito al Catasto Terreni al Foglio 227, particella 54, sub 1. PREZZO BASE: euro 1.660.000,00 (unmilioneseicentosessantamila/00) ed offerte in aumento non inferiori ad euro euro 16.000,00 (sedicimila/00). Sui siti internet www.tribunaleurbino.it e www.astalegale.net è possibile esaminare: => la “Relazione di stima”; => le modalità di vendita; => le istruzioni per presentare l’offerta di acquisto. Per informazioni: Dott.ssa Barbara Campagna, Urbino, Via Cà Biancone sn, tel 0722/328785, fax 0722/325353, cell. 3331535046 e-mail [email protected]. Urbino, li 7 luglio 2015 Milano Tel. 02757091 Fax 0275709244 Napoli Tel. 0812473111 Fax 0812473220 Roma Tel. 06377081 Fax 0637708415 AVVISO DI VENDITA PROCEDURA ESECUTIVA N.59/2012 R.G.E. La sottoscritta Barbara Campagna, Dottore Commercialista, delegata alla vendita dal Giudice delle Esecuzioni AVVISA che il giorno 24 SETTEMBRE 2015, alle ore 11:30, presso il proprio studio di Urbino, Via Ca’ Biancone, si procederà alla VENDITA SENZA INCANTO dei seguenti immobili oggetto di pignoramento: AVVISA ALTRESI’ che, in caso di vendita deserta, il giorno 22 OTTOBRE 2015, alle ore 10:00, presso il Tribunale di Urbino, Via Raffaello 28, si procederà alla VENDITA CON INCANTO dei medesimi immobili: LOTTO N. 1 intera e piena proprietà 1) Fabbricato adibito ad appartamento, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia, snc, posto al primo piano sottostrada, costituito da locale ingresso/pranzo/soggiorno, due camere da letto, bagno, ripostigli, bagno/lavanderia, ampio balcone e scoperto esclusivo. L’appartamento è dotato di impianto di riscaldamento a pavimento. 2) Fabbricato adibito ad autorimessa, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia, snc. PREZZO BASE: euro 114.000,00 (centoquattordicimila/00) ed offerte in aumento non inferiori ad euro 1.100,00 (millecento/00). LOTTO N. 2 Omissis LOTTO N. 3 intera e piena proprietà 1) Fabbricato adibito ad appartamento, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia, snc, posto al piano strada, costituito da locale ingresso/pranzo/soggiorno, una camera da letto, bagno, ripostiglio, ampio balcone e secondo balcone. 2) Fabbricato adibito ad autorimessa, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia, snc. PREZZO BASE: euro 72.000,00 (settantaduemila/00) ed offerte in aumento non inferiori ad euro 700,00 (settecento/00). LOTTO N. 4 intera e piena proprietà 1) Fabbricato adibito ad appartamento, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia, snc, posto al piano strada, costituito da locale ingresso/pranzo/soggiorno, due camere da letto, bagno, ripostiglio, ampio balcone e secondo balcone. 2) Fabbricato adibito ad autorimessa, ubicato nel Comune di Montefelcino, in Località Sterpeti, Via Flaminia, snc. PREZZO BASE: euro 76.000,00 (settantaseimila/00) ed offerte in aumento non inferiori ad euro 700,00 (settecento/00). LOTTO N. 5 Omissis LOTTO N. 6 Omissis Sui siti internet www.tribunaleurbino.it e www.astalegale.net è possibile esaminare: => la “Relazione di stima”; => le modalità di vendita; => le istruzioni per presentare l’offerta di acquisto. Per informazioni: Dott.ssa Barbara Campagna, Urbino, Via Cà Biancone sn, tel 0722/328785, fax 0722/325353, cell. 3331535046 e-mail [email protected]. Urbino, li 7 luglio 2015 -TRX IL:28/07/15 22:15-NOTE: -MSGR - 14 PESARO - 42 - 29/07/15-N: 42 Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Giorno & Notte Estate Dopo il sold out di Fresu e Caine, stasera Fano Jazz by the sea ospita in esclusiva nazionale il famoso chitarrista americano Arriva l’uragano Midon FESTIVAL A TUTTO GAG D opo il sold out per l'intenso, applauditissimo concerto di Paolo Fresu e Uri Caine (una sorta di reunion visto che i due da tempo non suonavano più insieme), e la musica africana di Dobet Gnahorè, questa sera altro concerto di livello a Fano Jazz By The Sea che propone all'Anfiteatro Rastatt (ore 21,15) un'altra esclusiva italiana: il concerto del cantante e chitarrista statunitense Raul Midon, talento in costante crescita di popolarità. Altro appuntamento che conferma la bontà di un calendario che ha proposto ogni sera musica di qualità come quella di Fresu e Caine che hanno regalato una performance entusiasmante all' insegna dell'interplay e della straordinaria empatia con il pubblico. Particolarmente apprezzato nel programma della serata l'omaggio a Federico Fellini. Ma veniamo al programma della giornata che prevede altri appuntamenti. Alla Mediateca Montanari Memo (ore 18,30), nell'ambito della rassegna "Jazz Films From The Sixties", verrà proiettato “Appunti per un film sul jazz”, girato nel 1965 al festival jazz di Bologna da Gianni Amico. Alle 19,30 avranno quindi inizio i concerti-aperitivo al Green Bar (Lungomare Simonetti - Zona Lido), con il gruppo Fm, al Ristorantino Da Santin (viale Adriatico, Zona Sassonia), con il Trio Jazz Ensemble, e al Pino Bar (Corso Matteotti - Zona Centro) con il Giovanni Baleani Trio. Chiusura di C’è Petruzzi Da Colorado Caffè al palco di Cabaretour Raul Midon serata alla Corte Sant'Arcangelo (ore 23) con i Rhythmoflight. IL PROTAGONISTA Ma il protagonista della giornata è Midon un one-man band che trasforma «la sua chitarra in un' orchestra e la sua voce in un coro»: così lo presenta il New York Times. Nativo del Nuovo Messico, cieco dalla nascita, Midón ha collaborato con icone del jazz e della musica nera in generale come Herbie Hancock e Stevie Wonder, partecipando alle regi- GROTTAMMARE Cabaretour gioca l’asso Emiliano Petruzzi, la rivelazione di Colorado Caffè questa sera ore 21,30 a piazza Carducci. La rassegna umoristica organizzata dall’associazione LiCieco dalla nascita, do degli Aranci con il per il New York compito di fare da Times il suo apripista al Festival strumento “Cabaret amore è un’orchestra mio!” dal 7 al 9 agoe la sua voce un coro sto, propone uno spettacolo tutto da One-man ridere con il comico band campano, tra le rivelazioni televisive del 2015. Vincitore del Festival “Cabaret amoremio!” 2013 e nuovo volto Colorado Caffè di Italia 1, tornerà in esclusiva nella Marche con il suo nuovo show comico. . Una serata ad ingresso libero che propone il meglio della nuova comicità italiana, valorizzata dalla kermesse “Cabaret amoremio!” che sta battendo il record degli abbonamenti, quasi 600. T.Cap. strazioni di dischi di Jason Mraz, Queen Latifah e Snoop Dogg, ol© RIPRODUZIONE RISERVATA tre che alla colonna sonora del film “She Hate Me” di Spike Lee. Quando era piccolo, qualcuno gli disse che cecità significava non poter fare molte cose: con la sua voce e la sua chitarra Raul Midón è riuscito ad abbattere questo e tanti altri stereotipi. Biglietti: concerto Anfiteatro Rastatt 15 euro; ridotto 10; corte Sant'Arcangelo 5 euro; ridotto 3. Claudio Salvi Emiliano Petruzzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Una scena dello spettacolo e sotto Basile Pesaro, Carmen diventa una danza al maschile BALLETTO PESARO Un punto di vista singolare per un capolavoro della lirica, nella messinscena di un gruppo di danzatori: questa sera a Rocca Costanza, ore 21.30, è di scena «Carmen, Les Hommes» lavoro coreografico di Loredana Parrella per Cie Twain physical dance theatre, ispirato all' opera omonima di Merimée su musiche originali, eseguite dal vivo da Pino Basile. Uno sguardo femminile attraverso i corpi maschili dei sei interpreti capaci di alternare ironia e ricerca poetica in una fusione tra classico e contemporaneo, con alcuni richiami ai brani dell'opera di Bizet. «Carmen è la dimensione ideale per rappresentare l'orgoglio, la forza di vita e la potenza - si legge nelle note allo spettacolo - Uno spettacolo corale dove forza, dinamica, ritmo, irriverenza, faranno da tappeto e si confrontano costantemente con questa riflessione. Attraverso la presen- -TRX IL:28/07/15 za-assenza di Carmen, la scrittura coreografica si delinea attraversando i corpi dei danzatori. L'orizzonte del femminile diviene armonia unica di cui il corpo maschile si fa interprete, in un tripudio coinvolgente di forza e vigore. Le melodie si confondono diventando atmosfera unica, che guida e scandisce il viaggio dei protagonisti. La persistenza di un sapore gitano, rappresenta la forza indomabile dalla quale non riescono a liberarsi e che si trasforma in un banco di prova per ognuno dei protagonisti». La Cie Twain physical dance theatre, nata nel 2006 dall' incontro tra la coreografa e regista italiana Parrella e il designer belga Roel Van Berckelaer ha realizzato già oltre 15 produzioni. Sul palco: Fernando Pasquini, Yoris Petrillo, Tomek Pomersbach, Giacomo Severini Bonazelli, Marco Bissoli, Pino Basile. Il disegno luci è di Gianni Melis. Biglietti 15 euro, ridotti 12 euro, info e prevendite 0721/638882 e 366 6305500. 21:44-NOTE: -MSGR - 14 PESARO - 45 - 29/07/15-N: 45 IL PRESIDENTE DELL’ENTE MANIFESTAZIONI, CECCHINI, CONTRO LE POLEMICHE: «SBAGLIATO PARAGONARE LE INIZIATIVE PESARESI AL NOSTRO CARNEVALE» Fano Mercoledì 29 Luglio 2015 www.ilmessaggero.it Fax: 0721 370931 e-mail: [email protected] Musica di notte scatta la norma per la tolleranza `L’assessore Marchegiani «Qualcuno dice che qui non si può ballare? Falso» FESTE Più tolleranza per le serate estive con musica. La giunta fanese ha approvato ieri la cosiddetta deroga, l'atto che permette di fare eccezione al limite notturno del rumore. «Un provvedimento generalizzato - ha commentato il vice sindaco Stefano Marchegiani - che prevede diverse fasce orarie e che presto illustreremo nel dettaglio. Qualcuno dice che a Fano non si balla, non è vero. Guerra dei decibel? Ma se siamo alle baruffe chioggiotte». Nella mattinata di ieri lo stesso presidente dell'Ente L’AMMINISTRAZIONE INTANTO HA INCONTRATO I CARRISTI AL CENTRO DELLE CONTESTAZIONI DOPO I RITARDI NEI PAGAMENTI Manifestazioni, Luciano Cecchini, ha provato a mettere uno stop alle polemiche mentre presentava la festa dei 1.000 soci, dopodomani a ingresso libero in piazza centrale a partire dalle 20.30. «Un errore - ha detto Cecchini - paragonare le iniziative pesaresi al Carnevale di Fano. Massimo rispetto per tutti, ma le differenze esistono». Tornando alla festa, sul palco il deejay Carlo Canestrari e a seguire l'Orchestra italiana Bagutti, che suonerà per tre ore. Torta per tutti i presenti e possibilità di acquistare a 10 euro la tessera della Carnevalesca. In abbinamento la maglietta dal vago richiamo garibaldino I love 1.000 (Amo i mille) e una consumazione gratis al bar. «Per la prima volta porteremo un carro allegorico in piazza 20 Settembre, gli operatori sono al lavoro per smontare e poi rimontare il grande Pinocchio», ha specificato Cecchini. LE POLEMICHE Con la fine del mese vengono al pettine alcuni nodi che hanno infuocato di polemiche questi giorni già abbastanza torridi. Ieri i carristi hanno ricevuto l'ultima tranche dei loro compensi (20.000 euro) in ritardo per lo slittare del bilancio 2015. Nel pomeriggio precedente si Ripartiti dopo la bonifica i lavori per il McDonald’s FAST FOOD Sono ripresi i lavori nel cantiere di viale Piceno, periferia sud di Fano, per realizzare il nuovo ristorante fast food della multinazionale statunitense McDonald's. La sede italiana, a Milano, è infatti intervenuta per bonificare il terreno, che molti anni prima era stato contaminato da idrocarburi pesanti, con ogni probabilità nafta. «I valori sono scesi sotto la soglia massima prevista dalle normative ambientali e ulteriori accertamenti hanno escluso problemi alla falda idrica», ha specificato ieri l'assessore Samuele Mascarin. Via libera, dunque, dopo un lungo stop che ha fatto slittare di parecchio tempo l'inaugurazione del nuovo ristorante McDonald's, in origine prevista per il tardo autunno dell'anno scorso. I lavori erano stati interrotti dopo che i primi scavi avevano scoperto alcune macchie di idrocarburi pesanti, un paio più grosse delle altre, che hanno richiesto l'intervento di bonifica. Nel frattempo la multinazionale statunitense aveva già selezionato il personale: venti giovani fra crew e hostess (oppure steward), le due categorie professionali richieste. La scelta conclusiva era stata effettuata su una platea di 136 aspiranti, risultanti dalla prima scrematura sulla base di 1.600 domande di assunzione. Per inciso, le modalità del concorso furono piuttosto contestate, avendo portato decine di aspiranti crew e hostess a presentarsi in piazza centrale, sotto lo sguardo incuriosito dei passanti. IL PROGETTO Nel progetto depositato dalla so- cietà negli uffici comunali dell' urbanistica, si prevedono 450 posti a sedere e altri 300 all'esterno. In totale circa 500 metri quadri fra cucine, sale e altri ambienti. Il resto della superficie, circa 3.800 metri quadri, sarà occupato da parcheggi (collegati anche al serbatoio di sosta Rema) e aree di manovra per le macchine. Ci sarà pure il Mc Drive, lo sportello take away per il menù da asporto. Nel 2012 McDonald's annunciò una nuova campagna di aperture in Italia, che nell'arco del triennio dovrebbero portare 3.000 nuovi posti di lavoro nel nostro Paese. La sede centrale è a Chicago, nell'Illinois, la multinazionale Usa impiega nel mondo circa 450.000 lavoratori a tempo pieno. O.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA Terme chiuse e pendolarismo la protesta di una mamma CARIGNANO Il carro di Pinocchio erano incontrati con il sindaco Massimo Seri e il vice sindaco Stefano Marchegiani per sollecitare l'inizio del confronto sul Carnevale 2016: «Il primo incontro è fissato per il 3 agosto prossimo», è stata la risposta degli amministratori. Marchegiani, intervenendo al successivo incontro per presentare la festa per i mille soci, ha poi aperto rispetto a un'idea cara ai carristi: «Vogliamo qualificare la prossima Notte Rosa attingendo al nostro Carnevale? La manifestazione è ben presente nei nostri progetti. Jazz e Carnevale non sono in anti- tesi: a New Orleans, per esempio, rappresentano l'anima della città. E il Carnevale di Fano, non scordiamolo, ha avuto grande visibilità all' Expo: passaggi in tv e in radio, filmati sui siti web. Più in generale, è contro l'oggettività dei fatti sostenere la desertificazione della città». La polemica sugli eventi estivi è stata proseguita ieri da Mario Alberto Rinaldi, dei Giovani Progetto Fano, in risposta ai coetanei della lista Noi Giovani, e dall'opposizione di centrodestra. Osvaldo Scatassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Pattuglia dei carabinieri Le terme di Carignano sono chiuse da poco più di un mese e in tutto questo tempo una mamma fanese ha continuato a peregrinare di struttura in struttura per fare in modo che sua figlia possa proseguire le cure alla sordità rinogena. «Tutti i miei peggiori timori sono stati confermati», afferma la donna, che poi si rivolge all' Amministrazione comunale: «Mi chiedo sempre più se si renda conto che un altro patrimonio di Fano sta prendendo il volo verso altre città, lasciando tante famiglie fanesi senza la preziosa risorsa delle terme». La scelta di chiudere, però, non è del Comune, è dei proprietari privati. Resta il disagio incontrato dalla mamma fanese e da una sua amica, anche lei con una figlia bisognosa di cure termali. Hanno provato a Cattolica, poi scartata per problemi di tipo logistico: «Trovare un parcheggio sul lungomare, di luglio e di mattino, sarebbe stato un grosso problema». Ulteriore tentativo, Gallo di Petriano: «Per 40 minuti di trattamento, ci sorbiamo quasi due ore di macchina». Senzatetto ai carabinieri: «Arrestatemi ma d’inverno» CLOCHARD Se proprio avesse potuto scegliere, avrebbe preferito andare in prigione in inverno: d'estate è un peccato, perché si dorme bene anche all'aperto. Dal punto del senzatetto in questione, 44 anni, origini baresi, il discorso non faceva una piega, il problema è che la sua richiesta non collimava con la legge. I carabinieri di Fano l'hanno portato in carcere a Villa Fastiggi, dove resterà 5 mesi per un cumulo di condanne: inosservanza delle misure di prevenzione, lesioni e stupefacenti. In precedenza l'uomo era stato spesso segnalato ai carabinieri per la sua questua troppo petulante. COMUNE SEDUTE DI BILANCIO Il bilancio 2015 torna in consiglio comunale, a distanza di poche settimane dall'approvazione, per il dibattito e il voto sulla salvaguardia degli equilibri. La delibera è tra gli argomenti da trattare nell'arco di una doppia seduta: la prima è convocata oggi alle 19 e la seconda lo sarà domani alla stessa ora, sempre che siano rimaste questioni da trattare. Il programma dei lavori prevede che si discuta, inoltre, di mense scolastiche, Fondazione Carifano, fusione delle Aset, caso dell'ambito sociale, contratto per l'affitto dei fondi agricoli. CONCERTO AGATA LEANZA TRIO Concerto stasera alle 20.30, nella piazza centrale di Fano, con l'Agata Leanza Trio. Il gruppo prende il nome della sua cantante, che vanta collaborazioni con grandi artisti del pop internazionale, come Gloria Gaynor, Kid Creole, Gipsy King e del jazz come Eddie Gomez oppure Eumir Deodato. Sul palco con lei Ricky Burattini, pianista, organista, compositore, e il batterista Roberto Rossi. Organizza il Bardàn, collaborano Caffè Aurora, Buburger, Al Vicolo e piadineria Gnam Gnam. ALBERGHI SERATE CON L’AUTORE In arrivo il McDonald’s IL CANTIERE DI VIALE PICENO ERA STATO BLOCCATO PER LA SCOPERTA DI IDROCARBURI NEL TERRENO All'hotel CasaDei, a Torrette di Fano in via Ammiraglio Cappellini, la nuova tappa di Serate con l'autore. Elisabetta Duchi, artista e grafico di grande esperienza, presenterà alle 21.30 la sua opera Cronistoria di un sogno, che potrà essere ammirata fino al 13 settembre. L'iniziativa fa parte della manifestazione Art H8tel 2015, una mostra plurale che coinvolge otto strutture ricettive della riviera fanese e altrettanti artisti. -TRX IL:28/07/15 21:29-NOTE: LA NUOVA REGIONE MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015 19 IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE NOMINE, OBIETTIVI E PROGETTI Parte la rivoluzione della sanità: «Liste d’attesa brevi e più servizi» Il presidente Ceriscioli: «Non bastano conti in ordine: serve cambiare» Zoom LEGA NORD Marzia Malaigia Frasi choc sui social, chiuso il caso Zaffiri Eletti vicepresidenti Minardi e Malaigia Lo slogan «Una squadra coesa, dialogo e trasparenza. Sì al patto dei 300 giorni per affrontare le liste d’attesa». Queste le parole del presidente Luca Ceriscioli ANCONA SI CHIUDE con l’elezione di un’altra leghista, la vicenda che ha visto coinvolto il vicepresidente del consiglio regionale Sandro Zaffiri, costretto a decadere dalla carica istituzionale per le frasi scritte su Facebook contro il prefetto di Roma Franco Gabrielli. Ieri, in consiglio regionale, è stata eletta vicepresidente dell’assemblea legislativa Marzia Malaigia, appunto del Carroccio anche lei come Zaffiri che, in un breve discorso dopo l’elezione, ha annunciato che avrà un comportamento «confacente al ruolo con garanzia di rispetto per le istituzione, rispetto che però non sarà privo di incisività e schiettezza». L’altro vice presidente Renato Claudio Minardi, riconfermato alla vicepresidenza come da programma, ha ringraziato «per la fiducia nel rieleggermi. Ho ritenuto doveroso rimettere il mandato perché si era incrinato il rapporto fiduciario tra vice presidenti e aula». Per Minardi, «la prima priorità è di lavorare costantemente per creare occasioni di sviluppo. Altro tema è quello della sburocratizzazione». Cinquanta Scontrini, cene e finti convegni: le contestazioni La rasoiata della Corte è doppia: gli ex consiglieri, e alcuni ancora in carica, rispondono in proprio per il 50 per cento di tutte le spese non regolari che hanno incassato indebitamente e rispondono totalmente delle proprie spese personali ritenute irregolari Gli ostacoli Dal governo sono attesi nuovi tagli, dopo quelli che hanno già messo in ginocchio i sistemi sanitari. «Non li chiamo tagli, ma forme di risparmio» CAMBIAMENTI Ceriscioli con i vertici di Asur e Aree Vaste ANCONA «UNA SQUADRA coesa, dialogo e trasparenza per andare oltre alle divisioni e agli interessi del passato. Sì al patto dei 300 giorni per affrontare le liste d’attesa». Il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, sceglie questo slogan per presentare la nuova formazione che per i prossimi tre anni dovrà occuparsi della sanità sui territori. Il valzer delle poltrone alla guida di Asur e Aree Vaste inizia già prima della presentazione al tavolo della conferenza stampa, esempio di un repulisti imposto dalla nuova giunta: «Non basta tenere i conti in ordine e rispettare i parametri sull’assistenza – ha affondato la lama Ceriscioli –, la sanità regionale va trasformata, partendo certo anche da alcune cose fatte bene in passato. Per questo ho deciso di tenere per me le deleghe su sanità e socia- le». Intanto, a proposito di conti in ordine, dal governo sono attesi nuovi tagli, dopo quelli che nel corso degli anni della crisi dura hanno messo in ginocchio i sistemi sanitari della maggior parte delle Regioni, salvo le Marche e poche altre: «Non li chiamo tagli – ha aggiunto Ceriscioli –, piuttosto forme di risparmio, le linee guida imposte dal ministero. E noi, in questo senso, abbiamo in testa alcuni interventi che dovrebbero snellire la macchina dell’Asur, delle Aree Vaste e, in generale, della sanità regionale. Accorpare, semplificare, aggregare, penso ad un magazzino farmaceutico unico regionale, ai laboratori analisi e così via. L’Asur esiste da 11 anni, ma nessuno se ne è accorto. Nominando il nuovo direttore, Alessandro Marini, e a cascata gli altri vertici, ci poniamo l’obiettivo di rivoluzionare un sistema per farlo rendere al massimo. La priorità? Le liste di attesa. Negli ultimi mesi, ce lo dicono i dati, sono aumentate e non va bene. Sarà una battaglia dura, ma con la trasparenza dimostreremo i risultati e i marchigiani se ne accorgeranno da soli». Ceriscioli parla di rivoluzioni, di cambiamenti, dimenticando forse che prima di lui alla guida del governo regionale c’era soprattutto il partito che lo sostiene e che ha stravinto le elezioni. Il suo predecessore alla sanità, inoltre, Almerino Mezzolani, oltre ad essere del Pd era pure pesarese. Annunciando le scelte nelle Aree Vaste, lo stesso Marini ha parlato di scelte radicali, eppure quasi tutti i direttori vengono dall’ambiente Asur. La stessa nuova direttice sanitaria Asur, Nadia Storti, dopo l’esperienza agli ‘Ospedali Riuniti’ torna da dove era partita. A proposito delle nomine aziendali a Torrette e Marche Nord, unanime la risposta: «Non è questo l’oggetto della conferenza stampa». INCHIESTA SPESE PAZZE CHIESTI INDIETRO I SOLDI AI CONSIGLIERI La Corte dei Conti batte cassa ANCONA LA CORTE dei conti delle Marche batte cassa. Chiede indietro i soldi spesi in maniera allegra e senza pensieri dai vecchi consiglieri regionali per presunto danno erariale. Scontrino per scontrino, la procura contesta a tutti cene, pranzi, viaggi, consulenze inventate, convegni farlocchi (memorabile quello «fantasma» organizzato al 31 dicembre sul tema sanità), libri, rimborsi benzina, chilometraggi inventati, acquisti di libri e giornali, tutto a carico del contribuente. Per i capogruppo dei partiti, che hanno avallato queste spese specificando che erano tutte regolari e permesse dalla legge, la rasoiata della Corte è doppia: rispondono in proprio per il 50 per cento di tutte le spese non regolari che hanno incassato indebitamente i consiglieri e rispondono totalmente delle proprie spese personali ritenute irregolari. Ora i consiglieri (sono 66) sottoposti ad indagine contabile hanno ses- santa giorni di tempo per controdedurre le contestazioni della procura diretta dal dottor Maurizio Mirabella. Dovranno spiegare perché hanno speso quei soldi per gli affari propri, fino ad ottenere «...una illecita duplicazione di erogazione se non l’erogazione di un trattamento aggiuntivo rispetto a quello già ottenuto con l’indennità, che non solo non è consentito ma è anzi espressamente vietato». Per la procura, i consiglieri e i capigruppi hanno manifestato «l’elemento psicologico del dolo, essendo state consapevolmente spese risorse ed erogati relativi rimborsi per finalità diverse da quelle cui erano destinate. Tutti sapevano che le predette spese – scrive la procura – dovevano essere correlate a situazioni aventi la funzione di promuovere all’esterno l’immagine del gruppo consiliare». Con pranzi, cene e viaggi a spese del contribuente, l’immagine che ne ricavava la gente provate ad indovinare qual era? RIMBORSI Il consiglio regionale PESARO PRIMO PIANO MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015 IN TANTI SAPEVANO ORRIBILE DELITTO LA RABBIA DELL’ALBANESE NEI CONFRONTI DI ISMAELE ERA NOTA A DIVERSI GIOVANI Domani Ambera a confronto con Igli Le scriveva sms a raffica: «L’ammazzo» Ci sarà anche Marjo. Contestata anche la premeditazione di ROBERTO DAMIANI non c’erano vendette o gelosie da temere visto che ognuno faceva un po’ come gli andava. Nella deposizione al procuratore dell’altro ieri, la ragazza ha negato di aver mai detto ai giornalisti che avrebbe amato per sempre Igli Meta dopo quello che aveva fatto, dimostrandosi nello stesso tempo insensibile al dolore della famiglia di Ismaele: «Hanno travisato le mie parole, io non ho mai detto quelle parole, mai» ha riferito la ragazza agli inquirenti che le chiedevano conto di quelle affermazioni e del loro vero significato. AMBERA o Igli non la raccontano giusta. Uno dei due dice il falso. Per questo, il ventenne albanese, reo confesso di aver torturato e poi semidecapitato per vendetta il 17enne Ismaele Lulli, verrà messo a confronto domani in tribunale con Ambera Saliji, 19 anni, macedone, residente a Lunano, sua fidanzata. Ci sarà anche Marjo Mema, il presunto complice dell’omicidio. Un faccia a faccia che la procura della Repubblica ritiene indispensabile e urgente. Con una novità processuale: ora viene contestata a Igli Meta la pre- PER GLI inquirenti appare im- DIETROFRONT «Non è vero che ho detto che lo amerò per sempre: travisate le mie parole» LA FRASE IN ALBANESE «Do e vras», equivalente a «Lo uccido», detta più volte da Igli ad Ambera meditazione. Ha pianificato, voluto, e portato a termine insieme al suo amico connazionale il delitto. In un primo momento questa consapevolezza da parte degli inquirenti non c’era. Sembrava un raptus. La svolta è arrivata da Ambera che ha rivelato l’altro ieri al capo della procura dela Repubblica di Urbino Irene Lilliu e ai carabinieri del nucleo operativo di aver ricevuto una lunga serie di messaggi da Igli nei quattro giorni precedenti l’omicidio con l’annuncio di voler uccidere Ismaele. Usava soprattutto questa frase in albanese: «do e vras» che significa «io l’ammazzo». UN CRESCENDO fino a quando domenica mattina 19 luglio, Ambera riceve un messaggio di Igli che le chiede se vuole aiutarlo. Al che la ragazza risponde di sì. L’aiuto significa mandare un messaggino invitante a Ismaele per vedersi alla stazione delle corriere di Sant’Angelo in Vado «perché se glielo chiedo io non esce» SI RITROVERANNO Sopra l’arresto di Marjo Mema (In alto) e Igli Meta (sotto e in basso in primo piano), che ritroveranno Ambera Saliji le dice Igli. E Ambera accetta di scrivere quel messaggio che dà il via al piano criminale. Che lei continua a non ritenere possibile per una ragione semplice: il tradimento con Ismaele non è l’unico in ordine di tempo e questo lo sa anche Igli. Ma Ambera ha affermato di non aver capito la determinazione del suo fidanzato nel voler uccidere perché «non l’aveva mai fatto prima». Ed inoltre lei pensa che il suo fidanzato non ha motivi di essere indispettito «perché anche lui mi aveva tradito più volte». Insomma, lei ha pensato che probabile che Ismaele sia salito volontariamente nell’auto di Igli. Un’amica di Ismaele, Valentina, ha riferito ai carabinieri che Ismaele non poteva più andare a Urbania dove viveva Igli «perché doveva restituirgli 500 euro, e preferiva evitare di incontrarlo». Insomma, ne aveva paura. Ma una volta caricato in macchina alla stazione delle corriere di Sant’Angelo in Vado (avvenuta con la forza), Ismaele si è ritrovato prigioniero accorgendosi di essere finito in trappola quando era tardi. Il ruolo di Marjo Mema, 20enne, albanese che ha cercato di scrollarsi di dosso le responsabilità dell’omicidio, sta assumendo invece contorni netti. Mema ha aiutato a legare la vittima assistendo prima al versamento di solvente addosso a Ismaele e poi all’esecuzione. E ha raccolto da terra la scarpa perduta dal corpo di Ismaele prima di venir gettato nel dirupo. Scrive il gip Egidio De Leone: «Entrambi gli indagati hanno dimostrato una totale indifferenza per il valore della vita umana». LA RAGAZZA CONTESA LA 19ENNE MACEDONE E L’OMICIDIO ANNUNCIATO Otto ore di interrogatorio non sono sufficienti GUIDA LE INDAGINI Il capo della procura Irene Lilliu 3 OTTO, quasi nove ore di interrogatorio per Ambera. Nomi, parole, messaggi e soprattutto riscontri. Che ancora mancano. La dottoressa Irene Lilliu, il magistrato che conduce le indagini per la morte di Ismaele Lulli, sa che non c’è tempo da perdere per raccogliere prove e indizi. E allora in base ai tabulati telefonici, sono stati ascoltati nelle ultime ore molti amici di Ismaele e di Igli Meta, oltre che di Ambera. E si scopre che le minacce del ventenne albanese nei confronti del 17enne di S. Angelo erano note a tanti. E la stessa Ambera aveva appreso fin dalla domenica pomeriggio, cioè un’ora dopo l’omicidio, la fine di Ismaele. Glielo aveva confessato in un messaggino al telefono lo stesso Igli, che è poi andato a Parchiule a farsi un bagno nel fiume per ripulirsi del sangue di Ismaele che gli aveva imbrattato i vestiti. E poi i messaggini mandati a raffica da Igli col telefonino di Ismaele alla madre «Vado a Milano, non cercatemi» e agli amici ai quali scriveva di non cercarlo. SEMBRA QUASI che l’esecuzione di Ismaele fosse l’evento che tutti si aspettavano ma che nessuno ha avuto il coraggio di interrompere, magari avvisando il povero ragazzo o i suoi genitori. Molti sono rimasti alla finestra. DAI VERBALI Il killer racconta lo sgozzamento con un distacco agghiacciante HA AMMAZZATO un ragazzo di 19 anni per punirlo. Lo accusava di aver avuto rapporti sessuali con la propria ‘fidanzata’, Ambera. Ma Igli Meta sapeva anche altro. Ossia che quello non era stato l’unico tradimento. Ce n’era stato anche un altro, recentissimo, a maggio, tanto che i rapporti tra lui e Ambera si erano raffreddati. Ma anche lui aveva avuto altre donne. E allora perché Ismaele? Secondo Igli gli doveva dei soldi, dopo aver comprato della marijuana. Ma non poteva essere solo questo. Eppure Igli ha agito come un killer senza scrupoli. Ma ha raccontato Ambera agli inquirenti: «...la sera della domenica, dopo l’omicidio, Igli al telefono mi ha detto “però cazzo, mi è dispiaciuto perché gli ho dato un calcio in faccia e l’ho accoltellato al collo”». E a questo punto, le parole di Igli nell’interrogatorio del pm sono queste: «...ho colpito Ismaele da dietro col coltello che tenevo nella mano destra. Marjo era vicino a me. Il mio sguardo non era rivolto verso Lulli. Preciso che dopo che ho colpito Ismaele col coltello mentre era ancora infilzato, l’ho brandeggiato all’interno della ferita. Lulli si dimenava a tal punto che si era quasi sciolto. Infatti ricordo che sono stato colpito da Lulli alla tempia destra. Mi sentivo preso da una furia omicida, volevo ucciderlo in quel momento. Il coltello ricordo che era caduto dal collo in terra, io non riuscivo a trovarlo. Marjo lo ha raccolto e messo in macchina. Lui dopo al fiume si dimostrava più sicuro di me e cercava di tranquillizzarmi» •• •• 8 PESARO E PIAN DEL BRUSCOLO MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015 COMUNE LA GIUNTA FA DECIDERE IL CONSIGLIO COMUNALE. DALLASTA (SIAMO PESARO): «E PERCHE’ NON SOTTOMONTE?» La spiaggia dei cani: alla Baia o davanti Villa Marina DECIDERA’ il consiglio comunale se la spiaggia per i cani si farà a Villa Marina o a Baia Flaminia. La capogruppo Pd Francesca Fraternali, infatti, ha presentato due mozioni da votare in aula, l’una impegna sindaco e giunta ad individuare lo spazio per cani nella spiaggia libera di Baia Flaminia e l’altra nella spiaggia di ponente, di fronte a Villa Marina. Considerato che per la seconda soluzione, prescelta dalla giunta, i cittadini hanno già raccolto oltre mille firme contrarie, non è escluso che l’aula si esprima per Baia Flaminia. Le mozioni sono all’ordine del giorno giàa venerdì prossimo. Ieri è mancato all’affetto dei suoi cari, munito dei conforti religiosi, all’età di anni 91 il Ieri se ne è parlato in commissione Urbanistica. Commenta Giovanni Dallasta (Siamo Pesaro): «Se il sindaco e l’assessore avesse- UN TEMA CALDISSIMO Si potrebbe già votare venerdì, contro l’ipotesi del viale raccolte già firme ro realmente voluto un confronto non ci avrebbero messo davanti solo due soluzioni, ma ce ne avrebbero portate anche altre da vagliare, tipo la spiaggia libera Sottomonte, oppure dato a noi l’incarico di individuare la zona più adat- ta. La verità è che sono ricorsi al consiglio solo per scaricare su di noi la scelta e poter poi affrontare gli eventuali contrari dicendo che ha deciso l’aula». IN commissione si è parlato anche di modifiche al Prg light. Alessandro Bettini (Fi) ha confermato che presenterà un emendamento per escludere il settore alimentare dalle attività che potranno aprire in centro storico in strutture di medie dimensioni, fino a 2.500 metri quadri. «L’assessore si è attaccata ad un cavillo normativo per farci credere che la differenziazione merceologica da ma proposta è vietata a livello regiona- le – commenta Bettini -, ma non è vero e se farà bocciare il mio emendamento confermerà che ho ragione quando dico che questa del Prg light è un’operazione per portare nuovi supermercati in centro». Ha ottenuto invece il consenso anche del Pd, dopo che si sono espressi la De Regis e il dirigente Nardo Goffi, l’emendamento di Dallasta sugli edifici in muratura. Questa mattina, l’assessore De Regis e Goffi illustreranno le modifiche al Piano regolatore alle associazioni di categoria, che nei giorni scorsi hanno protestato per non essere state interpellate. L’incontro è organizzato dalla Camera di commercio. Patrizia Bartolucci L’estate pesarese di Margot da Bagni n.5 al Moloco «Solo qui certi tramonti». E rivede i vecchi amici di GIANLUCA MURGIA Comm. Rino Roberti ne danno il doloroso annuncio i figli Vittorina, Roberto ed i parenti tutti. Il funerale avrà luogo domani giovedì 30 luglio alle ore 10.00 nella chiesa parrocchiale di S. Carlo Borromeo, poi seguirà l’accompagno al cimitero centrale. Pesaro, 29 Luglio 2015. _ O.F. Paianini, Pesaro, t. 0721 410097 RINGRAZIAMENTO Le famiglie TONI e ARDUINI ringraziano di vero cuore tutti quelli che gli sono stati vicino in questo momento di dolore per la scomparsa della cara Laura Pesaro, 29 Luglio 2015. _ O.F. Paianini, Pesaro, t. 0721 410097 RINGRAZIAMENTO La famiglia ROBERTI ringrazia di vero cuore tutto il Personale del Reparto di Dialisi di Pesaro, diretto dalla Dott.ssa Marina di Luca, per le amorevoli cure prestate al loro caro Rino durante la sua lunga malattia. Pesaro, 29 Luglio 2015. _ O.F. Paianini, Pesaro, t. 0721 410097 COSA hanno in comune Porto Cervo, Ibiza e Fosso Sejore? L’uragano Margot. Che continua a surfare sull’onda lunga dell’Isola dei Famosi, tra foto di moda e campagne pubblicitarie, posti esclusivi e jet-set milanese, ma quando può torna a casa, nella sua Pesaro, da mamma Corinne e babbo Edo. Questa volta lo ha fatto insieme alla sorella Anais, fresca di laurea. E il cocktail è stato micidiale, ovviamente per chi ha avuto la fortuna di incontrarle in scala uno a uno. Per tutti gli altri le sorprese sono arrivate su instagram, dove Margot Ovani conta 80 mila follower. Le foto del tramonto sul molo di Pesaro (il padre lavora al ristorante del Moloco) o sugli scogli di Fosso Sejore, ai Bagni n.5, unite al video del balletto scatenato girato sul lungomare di Sassonia e al blitz sugli autoscontri del Luna Park di Fano hanno fatto il giro d’Italia a colpi di like. «Mi fa un po’ strano, lo ammetto – sorride Margot Ovani –, tutti mi riconoscono, sono gentilissimi e mi fanno grandi sorrisi». LEGATISSIME Con la sorella Anais, che si è laureata da poco VOGLIA DI FAMIGLIA La modella, gettonatissima per foto e sfilate, si divide tra sorella, madre e padre DICIAMO che più che sorrisi sono paresi... da stupore: non capita proprio tutti i giorni di trovarsi di fronte una delle modelle più richieste del momento, gambe chilometriche e occhi che rientrano nella categoria blu assassino. Un mix di bellezza franco-pesarese non a caso finito recentemente su maxi cartelloni di mezzo mondo e, da settembre, forse in un programma tv. «Ho appena finito una campagna pubblicitaria a Milano per una griffe di gioielli – racconta – e subito dopo, sabato, mi sono fiondata a Pesaro. Appena arrivata mi sono beccata la tromba d’aria al mare: è arrivata Margot. Ai Bagni n.5 sono in paradiso: i ragazzi che lavorano qui mi conoscono da quando ero una bambina e mi trattano tutti benissimo. E io mi diverto tanto: sembro un’aliena ma il tramonto che c’è a Pesaro non c’è a Milano: io mi incanto. E qui trovo la libertà assoluta». RITROVANDO tanti amici e amiche. «Ho saputo che Daniel Hackett ha lasciato l’Armani: l’ho sentito poco fa, mi dispiace tanto non aver più un amico vicino (Margot e Daniel sono andati a scuola insieme a Pesaro, ndr), ma Milano è una città che ti mette sempre nel mirino». Tanti progetti in cantiere: «Sono molto richiesta sia per sfilare che come testimonial, alcuni marchi mi vogliono e anche instagram: ormai è diventato un lavoro con diversi brand». Perché Margot, ora, fa FOSSOSEJORE Un bikini mozzafiato per Margot Ovani tendena unendo bellezza a spontaneità. «Diciamo che sono stata brava, dopo la breve apparizione all’Isola dei Famosi, a farmi conoscere anche dopo ma rimanendo sempre me stessa. A settembre potrei far parte di un programma tv. Prima, però, andrò in vacanza: una decina di giorni con degli amici a Porto Cervo e poi Ibiza». E il tempo per l’amore? «Maxi Lopez, Montolivo... Cercano di appiopparmi storie con personaggi, perché in questo ambiente capita spesso di trovarsi insieme negli stessi locali con calciatori o attori. Ma io non sono una ragazza che fa scandali, la realtà è che sono single e appena mi fidanzerò non avrò problemi a dirlo a tutti». AMBIENTE SI PRESENTA STASERA IN VIALE TRIESTE PROVINCIA L’ASTA DI VALORE IMMOBILIARE Ecco il comitato ‘Trivellezero’ Solo l’ex-Cral può interessare SBARCA a Pesaro il comitato ‘Trivellezero’. Questa sera, alle 21, al Gran Teatro dei Ragazzi di viale Trieste, il movimento formato da cittadini e associazioni si incontrerà per dire no alle trivellazioni in Adriatico e in tutto il Mediterraneo. In questo primo appuntamento si parlerà di ‘Sblocca Italia’ e progetto Sibilla. Tra i protagonisti, Augusto De Sanctis, attivista del coordinamento abruzzese ‘No Ombrina’. «Una trivella è per sempre, il petrolio no – mettono in guardia gli attivisti del movimento -. Con il decreto Sblocca Italia, il Governo Renzi ha dato il via alle attività di ricerca e coltivazione degli idrocarburi. Una vasta area di mare tra Pesaro e Ancona è stata individuata per lo stoccaggio di CO2, attraverso l’attuazione del progetto ‘Sibilla’. Da giugno le compagnie petrolifere hanno iniziato le attività di ricerca. Questi sondaggi sono effettuati con la tecnica airgun che comporta effetti disastrosi per la flora e la fauna marine». L’ENNESIMA ASTA pubblica per la vendita degli immobili di Valore Immobiliare si è svolta ieri mattina. Due le offerte pervenute, ma per lo stesso bene: uno dei due lotti dell’ex podere Bruscia, sul San Bartolo, noto anche come ex Cral (Circolo ricreativo aziendale). Entrambe le offerte, però, sono più basse della base d’asta, che era di 600mila euro. La più vantaggiosa è di 530mila euro. «Andremo a trattativa privata con l’offerente perché riteniamo che il valore dell’immobile sia superiore», spiega il presidente di Valore Immobliare Adriano Gattoni. D’altronde, nell’avviso di gara era scritto che sarebbero state ammesse anche offerte in ribasso. Nonostante ciò, non è arrivato nessun interessamento per gli altri beni all’asta: l’ex fabbricato rurale ex Gasparri, il centro allevamento selvaggina, la palazzina con appartamenti in via Flacco e il secondo lotto dell’ex podere Bruscia (o Cral). Il valore complessivo dei beni in gara era di 4 milioni e 236mila euro. 9 MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015 •• INCONTRO PER I VOLONTARI DELLA MENSA SOS-TITUTIVA DOMANI, alle 18.30, al Centro Pastorale Diocesano, è in programma un incontro informativo per tutti i volontari interessati a prestare questo servizio, sulla mensa SOS-titutiva. In concomitanza con la chiusura, nel mese di agosto, della mensa di San Paterniano, la Caritas diocesana attiva la mensa SOS-titutiva, il servizio di distribuzione di cestini per il pranzo che sarà attivo tutti i giorni (sabato e domenica compresi) al centro RiCibiAmo in via Piave 13. Durante la serata saranno divulgati alle parrocchie gli aggiornamenti del progetto ”-Scarti + Cibo e Lavoro”. e-mail: [email protected] CENTRO STORICO DOVEVA ESSERE PRONTO AD APRILE INVECE... Piano del decoro? Desaparecido - FANO - SUOLO PUBBLICO I tavolini all’aperto, annosa questione ancora da risolvere - FANO - C’ERA UNA VOLTA il gioco della corda, che assieme a quello delle caselle, al nascondino e al gioco del’oca animavano l’antico borgo dei Piattelletti. Oggi questi giochi che hanno accompagnato l’infanzia di generazioni di fanesi nella prima e seconda metà del novecento, rivivranno a Borgo Cavour, in via Vecchia a Fano per la «Festa dell’oca» organizzata dall’osteria La Peppa. Dalle 19 il «Cialtron trio» farà da sottofondo con le sue note di musica swing italiana anni ‘20-‘50, CHE FINE ha fatto il «Piano del decoro urbano», ovvero il regolamento che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto approntare mesi fa? Erano i primi di aprile quando il consigliere di minoranza Aramis Garbatini fece esplodere il caso-bis delle «sedie e tavolini in piazza» dopo la lettera inviata dal dirigente del servizio che annunciava, a chi aveva fatto richiesta di occupazione temporanea del suolo pubblico per la stagione estiva, una risposta negativa. Il Comune si era dimenticato di presentare il regolamento per l’occupazione del suolo pubblico e di conseguenza la Soprintendenza ai beni architettonici era stata costretta a bloccare tutte le richieste di bar e ristoranti. Poi si è trovato il modo di andare incontro ai commercianti. Lunedì, parlando con gli esercenti che protestavano e gli chiedevano «maggior flessibilità», il sindaco Seri ha ribadito che «non si vive di deroghe, ma di regolamenti». E allora la domanda iniziale nasce spontanea, soprattutto ricordando che ad aprile Marchegiani aveva affermato: «Il regolamento è sostanzialmente pronto. Mercoledì mi vedo con il dirigente Fossi per fare l’ultima relazione della bozza, riguardando gli articoli più controversi. Rimpalli La soprintendente: «Siamo fermi ma non è un problema nostro Stiamo aspettando il Comune» Poi la portiamo immediatamente in giunta e in commissione, in modo che alla fine del mese vada in consiglio comunale. Il regolamento è fatto per agevolare gli operatori nella scelta dell’arredo, che sia compatibile con il centro storico. Il nostro lavoro è stato quello di studiare i regolamenti dei centri storici delle Marche simili a Fano per avere regole di buon senso già applicate e condivise». Da chiarire erano colore, materiali e forme degli arredi e la questione del «dove» posizionarli. A che punto siamo? «Abbiamo inviato all’architetto Guida (la Soprintendente, ndr) la bozza avanzata del Piano decoro Urbano – ha risposto ieri Marchegiani -. Ci vedremo a settembre per la verifica definitiva. Io non l’ho ancora vista perché l’ha redatta il dirigente Fossi». «A dire il vero siamo ancora in alto mare – ha rivelato invece Fossi –. Abbiamo preso atto della situazione attuale e avanzato delle ipotesi, tenendo conto che ci sono delle zone particolari che necessitano di una tutela maggiore. Per cui lì niente gazebi né strutture...». «A dire il vero, non c’è ancora nessuna indicazione – ha chiuso il discorso la Guida –. Per valutare abbiamo bisogno di una proposta concreta e al momento ci sono proposte dalla A alla Z, non un indirizzo preciso. Non ci vuole poco a redigere un piano del genere. Ma se è fermo, non è un problema nostro. Noi stiamo aspettando loro. E ormai siamo di gran lunga oltre i termini». Tiziana Petrelli FESTA DELL’OCA E L’OSTERIA DELLA PEPPA PRESENTA «EL ROSC», IL NUOVO VINO Borgo Cavour in festa coi giochi di una volta ai giochi della tradizione che i bambini di adesso e quelli di allora, genitori e nonni, potranno rivivere. Il tutto abbinato ai piatti della osteria La Peppa che proporrà gnocchi o tagliatelle fatte a mano con sugo di oca, oca in porchetta con patate arrosto, crescia sfogliata a mano con prosciutto, salsiccia e verdura, birra Peppa, acqua Val di Meti Apecchio e la novità enologica «El Rosc», vino dei Piattelletti realizzato per l’osteria in collaborazione con l’azienda Lucarelli di Cartoceto. Un Sangiovese robusto e verace che sarà in degustazione su prenotazione, assieme al menù. «Come un tempo l’oste andava nel contado per concepire il suo vino - dicono Marco Canestrari e Martina Carloni dell’osteria (foto) - così abbiamo fatto noi, riprendendo la tradizione e perso- nalizzando il nostro vino per gli avventori dell’osteria. Un Sangiovese dal cannello lungo in purezza, di cui la metà barricata in botti di rovere e l’altra affinata in acciaio». L’osteria La Peppa esiste dal 1800. Qui passavano viandanti, pellegrini diretti a Loreto e mercanti del vicino foro boario. Tutti hanno assaggiato il vino della Peppa. Che da stasera ritorna. •• 10 FANO TRE PONTI MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015 CARNEVALESCA DIVENTA COSI’ L’ASSOCIAZIONE FANESE CON PIU’ ISCRITTI Traguardo dei mille raggiunto Un’arena dai mille volti Venerdì festa per celebrare l’evento con una t-shirt speciale Agosto ricco - FANO - - FANO - ALL’ARENA Bcc un agosto pieno di eventi. «Fino ad oggi è stata un’estate veramente calda - racconta il presidente della Cooperativa Tre Ponti, Gino Bartolucci -. Ai lunedì del Teatro sotto le stelle si sono aggiunte serate teatrali classiche con Oltre il Sipario e le uscite del Concorso A Crepapelle, la serata con gli amici del San Costanzo Show e la proiezione del film Gli Sbancati di Henry Secchiaroli». Un totale di 15 spettacoli in meno di 2 mesi e circa 8.000 presenze. «E siamo solo a metà stagione - prosegue Bartolucci -. Agosto, infatti proporrà ancora 10 spettacoli». Che prevedono la continuazione della rassegna dialettale, tutti i lunedì, due serate con gli amici del San Costanzo show (3 e 26 agosto) e due da non perdere con l’Orchestra sinfonica Rossini che proporrà le musiche dei Queen (il 6 agosto) e di Lucio Battisti, il 29. ERA UN SOGNO che inseguiva da anni il presidente Cecchini e finalmente lo ha realizzato. Mille soci per la Carnevalesca. Un traguardo che inorgoglisce gli animi ed agevola un po’ le cose, perché trasforma l’ente organizzatore della manifestazione di punta della città nell’associazione fanese più numerosa (con 400 soci in più rispetto al 2014 e tutto il peso che ne consegue a livello di scelte cittadine) e riversa pure nelle casse dell’ente 10mila euro in più, per chiudere un bilancio che per il 2015 parla di 375mila euro di uscite totali e documentate, da far rientrare con i 50mila dalla Regione, 130mila dal Comune e gli altri sponsor minori. Per tutte queste ragioni quello del millesimo socio è un traguardo da festeggiare. «I love Carnevale di Fano!» sarà il grido di entusiasmo che si leverà da piazza XX Settembre venerdì durante la «Festa dei Mille... soci» organizzata dall’Ente Carnevalesca con il supporto del Comune. «L’iniziativa nasce dalla volontà di festeggiare con tutta la città, una manifestazione che appartiene al dna culturale di Fano» ha chiarito Luciano Cecchini presentando il cartellone di eventi gratui- «BUGIARDON» Il carro realizzato dall’associazione “Gommapiuma per caso” che sfilerà per l’occasione venerdì in Piazza XX Settembre ti «senza biglietto, né offerta» approntato per questa speciale serata, che parte alle 20.30 con l’intrattenimento musicale del dj Carlo Canestrari. Alle 21 sarà la volta del grande spettacolo-concerto dell’Orchestra Italiana Bagutti: 12 musicisti su un palco di 32 metri per 3 ore di performance, fino all’una di notte, in una piazza in maschera. Per l’occasione, infatti, arriverà all’ombra del campanile del teatro della Fortuna uno dei Il sindaco Seri «Una manifestazione dal valore strategico» Il 3 incontro dedicato carri allegorici dell’edizione 2015: «Il Bugiardòn» realizzato dall’Associazione «Gommapiuma per caso» con i pupi di Pinocchio. «I CARRISTI hanno lavorato not- tetempo per smembrare il carro in tanti pezzi che saranno poi ricomposti in piazza – ha spiegato Cecchini –. Ci sarà anche il taglio della “Torta dei Mille” che i maestri della pasticceria Guerrino hanno ideato appositamente». Ma che festa è senza regali? E così è stata pensata la t-shirt ufficiale dell’evento con il claim «I love Carnevale di Fano» che sarà donata come gadget insieme a un coupon valido per una bibita (offerta dagli esercenti del centro) a chi presenterà la tessera di socio. Per dare a quanti più cittadini la possibilità di ritirare la maglietta e usufruire del buono sarà possibile diventare socio fino a venerdì sera, anche direttamente in piazza XX Settembre, pagando la quota annuale di 10 euro. «L’obiettivo dei mille soci è un traguardo non scontato, il cui merito va al grande impegno profuso in questi anni dall’Ente Carnevalesca - sottolinea il sindaco Seri – E come Amministrazione siamo convinti del valore strategico che questa manifestazione continua ad avere: il 3 agosto ci riuniremo per capire le possibilità di manovra per le prossime edizioni, sia invernale che estiva, nel 2016». E i carristi possono considerarlo un invito ufficiale. Tiziana Petrelli L’OPPOSIZIONE IL DIVIETO DI BALLO E IL RESTO «Un piano di auto-distruzione delle feste fanesi più popolari» - FANO - «CONTINUATE a ballare, sempre». L’invito è del segretario della lista civica del sindaco «Noi Giovani», Edoardo Carboni, mentre l’opposizione suggerisce agli esercenti che lo hanno esposto, di «strappare il cartello “vietato ballare” affisso su richiesta dei vigili urbani inviati nei locali dall’Amministrazione Seri». «Il divieto di ballare - spiegano Alberto Santorelli e Aramis Garbatini (Progetto Fano), Stefano Aguzzi (La Tua Fano), Davide Del Vecchio (Udc) e Marina Cucuzza (Forza Italia) - non fa parte di alcuna prescrizione normativa e non si può imporre ai clienti dei locali, anche se questi sono autorizzati solo per l’intrattenimento musicale». Il segretario di «Noi Giovani», ha incontra- to lunedì il sindaco Seri per trovare «una possibile soluzione con la modifica del regolamento comunale che risale al 2008, così da non aver più bisogno di concedere singole deroghe». Non chiede incontri al sindaco l’opposizione che, però, non manca di ribadire le proprie critiche sulla gestione degli eventi. «Finalmente - prosegue la minoranza - questa maggioranza ha calato la maschera con le parole chiarissime della consigliera Luzi che si è espressa contro il Carnevale e la Fano dei Cesari». Il riferimento è alle dichiarazioni della collega di Sinistra Unita «non ho mai amato la Fano dei Cesari e il Carnevale va celebrato d’inverno». L’opposizione insiste: «E’ in atto un piano di autodistruzione delle feste fanesi più popolari: progetto politico confermato da Luzi». COMMERCIANTI DOPO IL FLOP DELLA MANIFESTAZIONE Il direttivo del Comitato si dimette - FANO - «NON ABBIAMO tenuto conto della poca serietà dei colleghi che hanno fomentato e poi non si sono presentati all’appuntamento». Era la prova del nove ed è stato un flop. Così, dopo l’assenza dei commercianti alla manifestazione organizzata per lunedì contro l’amministrazione (vice sindaco Marchegiani in primis) il direttivo del Comitato Apriamo il centro conferma le proprie dimissioni. «Siamo stati boicottati da più parti – prosegue la nota del direttivo affinché questa manifestazione non raggiungesse il risultato sperato. Ci siamo fat- ti portavoce del malcontento di tanti, ma ci siamo ritrovato solo noi a metterci la faccia». «Tutto ciò – concludono con amarezza - dopo il tempo libero investito negli ultimi anni pensando in coscienza di lavorare per il bene di tutti ci ha fatto rendere conto di aver intrapreso la strada giusta dimettendoci. Se i commercianti hanno permesso che qualcuno gli strozzasse questo grido di protesta, significa che hanno deciso di subire in silenzio tutte le decisioni che in futuro verranno imposte. Tutti i colleghi che in passato non hanno perso l’occasione per stare in silenzio, ieri hanno perso l’occasione per parlare». FANO E VAL CESANO MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015 Mondavio, percorso alla Rocca - MONDAVIO - L’INIZIATIVA ‘Lasciati stupire dall’arte… a Mondavio’ vivrà domani la quarta tappa della rassegna che si colloca all’interno di «Belle Scoperte!», progetto sperimentale tra arte, storia, cultura, avventura, scienze, natura e divertimento proposto da una rete di importanti realtà museali tra cui, appunto, Mondavio e la sua straordi- naria Rocca Roveresca. E proprio il celebre fortilizio martiniano, ritenuto una delle massime espressioni dell’architettura militare del Rinascimento, ospiterà un percorso che condurrà il visitatore alla scoperta della vita e delle abitudini di Giovanni Della Rovere e della sua corte. A seguire, nel mastio della Rocca, un elegante aperitivo accompagnato da sottofondo musicale. - FRATTE ROSA - PROSEGUONO gli appuntamenti enogastronomici tra i filari dell’azienda ‘Terracruda’ di Fratte Rosa, che per stasera propone una cena in vigna dal titolo ‘Favetta, Terracotta e Terracruda’ con i piatti del ristorante ‘La Graticola’, specializzato nella preparazione a base di pietanze locali. Merco- «Ci sono tutte le condizioni per attuare un bel progetto» PROSEGUE il dibattito sul progetto dell’outlet di Marotta. L’opinione pubblica sembra spaccata ma non ci sono solo polemiche in merito, anzi. L’assessore all’urbanistica di Mondolfo Massimiliano Lucchetti, che ha portato avanti con il sindaco Cavallo e l’intera maggioranza l’iter per la variante urbanistica propedeutica alla realizzazione dell’outlet, ci tiene a sottolineare il bicchiere mezzo pieno sull’argomento: «Mi compiaccio che alcuni esponenti politici e comitati del territorio abbiano finalmente espresso apprezzamento nei confronti del progetto ed esortino la Provincia ad una rapida risoluzione della questione - dice -. Il nostro percorso è stato limpido e lineare, in accordo con la Provincia che, come ente sovra-comunale, deve coordinare e diri- mere le questioni che riguardano tutto il territorio». Lucchetti ricorda i passaggi che hanno portato all’attuale situazione: «Nel testo definitivo della variante la Provincia ci ha richiesto di predisporre un ‘atto ricognitorio’ all’attuale Prossimi passi «Ci aspettiamo una risoluzione in tempi brevi dalla Provincia La ditta Expandia è già pronta» Piano Territoriale di Coordinamento prima della conferenza dei servizi necessaria al rilascio delle licenze. E dietro a quest’istanza abbiamo predisposto l’atto, che non fa altro che dislocare l’area per la grande distribuzione, già prevista per il nostro comune, davanti al casello autostradale, dove ci sono tutte le condizioni, infra- •• Fratte Rosa, cena in vigna OUTLET DI MAROTTA L’ASSESSORE LUCCHETTI E’ POSITIVO - MAROTTA - 11 strutturali e di previsione urbanistica per attuare il progetto del villaggio grandi firme. Siamo alle fasi finali di un percorso che questa maggioranza ha portato avanti con forza, consapevole che si tratta di un’opportunità per la nostra comunità e per l’intera provincia». E conclude: «Sono contento che ci sia condivisione da parte di altri esponenti politici e associazioni, perché così si ribadisce la volontà di un intero territorio di non perdere questa occasione. A questo punto - è l’auspicio di Lucchetti - ci aspettiamo una risoluzione in tempi brevi, visto che la società Expandia, che realizzerà l’opera, è pronta ad intervenire appena regolarizzata quest’ultima questione. Sono convinto che il presidente Tagliolini sia in grado di dare risposta positiva a questo progetto che ci vede impegnati protagonisti dal lontano 2009». Sandro Franceschetti ledì 12 agosto sarà la volta di ‘Nero d’estate’ con le specialità a base di tartufo del ristorante ‘Osteria del Borgo’ di Pergola e il 19 agosto sarà protagonista ‘Il Giardino’ di San Lorenzo in Campo dello chef e sommelier Massimo Biagiali. I dettagli si possono avere telefonando allo 0721.777412 oppure scrivendo all’indirizzo mail [email protected]. ALLARME Un pronto intervento da parte dei Vigili del Fuoco di Fano DOMATO DAI VIGILI DEL FUOCO Incendio a Saltara Colpa di un mozzicone - SALTARA - VIGILI DEL FUOCO in azione nel primo pomeriggio di ieri a Calcinelli di Saltara per domare un incendio propagatosi a ridosso della Strada Statale Flaminia, a poche centinaia di metri dal semaforo che regola l’intersezione con l’arteria che porta al capoluogo. Ad andare a fuoco sono state delle sterpaglie sul ciglio della carreggiata, all’altezza del negozio ‘Acqua e Sapone’. Il tempestivo intervento dei pompieri, arrivati in pochi minuti con un’autobotte da Fano, ha evitato la diffusione delle fiamme, domate completamente in poco tempo. Si presume che alla base dell’episodio ci possa essere lo sciagurato lancio dal finestrino di un’auto di un mozzicone di sigaretta. Una pratica incivile e pericolosa, che con le temperature altissime di questi giorni diventa estremamente minacciosa. Dal 1860 il quotidiano delle Marche Anno 155 N˚ 207 Mercoledì 29 Luglio 2015 € 1.20 PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003 conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu” CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20 (RegioneMarche) PESARO e FANO y(7HB5J0*QOTORO( +\!"!_!$!; www.corriereadriatico.it Ismaele, omicidio premeditato PIANETA SANITA’ μ Ceriscioli presenta la sua Asur “Liste d’attesa da ridurre in 300 giorni” Dopo l’interrogatorio di Ambera il Pm aggrava le accuse a Meta e Mema Urbino Il Pm di Urbino Irene Lilliu ha contestato la premeditazione ai due indagati per l'omicidio di Ismaele Lulli, il 17enne sgozzato a Sant'Angelo in Vado, per cui sono finiti in carcere i due albanesi Igli Meta, considerato l'autore materiale e reo confesso, e il presunto complice Marjo Mema. Lo ha deciso ieri dopo aver ascoltato a lungo Ambera, la ragazza macedone fidanzata di Meta. Lunedì la ragazza era stata convocata dal magistrato per chiederle di non abbandonare la provincia in vista dei prossimi interrogatori. Lilliu ha chiesto di po- terla ascoltare in incidente probatorio, insieme agli indagati, per confrontare le loro versioni. Ambera è suo malgrado (non risulta ancora indagata) il punto di snodo dell'inchiesta: sarebbe stata una sua occasionale relazione con Ismaele, alcuni mesi fa, il motivo scatenante della gelosia di Meta, che del tradimento era però venuto a sapere pochi giorni prima del delitto. Dal telefono cellulare della ragazza, che abita a Lunano, sarebbe poi partito il messaggino con cui veniva dato un appuntamento al 17enne - alla fermata degli autobus - rivelatosi una trappola. Gulini In cronaca di Pesaro μ Si è spento ieri a Torrette il padre della bimba di sei mesi. Il generoso gesto voluto dalla compagna e dai familiari E’ morto Matteo, doneranno i suoi organi LA TRAGEDIA Piobbico Alessandro Marini e Luca Ceriscioli Ancona L’obiettivo principale del presidente Ceriscioli è quello di recuperare la fiducia dei cittadini sul sistema sanitario iniziando a ridurre le liste d’attesa in 300 giorni. Bianciardi A pagina 3 μ Otto strutture cambiano volto Cliniche private più posti letto Matteo Sacchi ha perso la sua battaglia contro la morte: ieri nel tardo pomeriggio, il suo cuore ha smesso di battere tra lo sconforto della sua giovane compagna Patrizia, i suoi familiari e tutta la comunità piobbichese e pure apecchiese, dove era molto conosciuto. Matteo è deceduto in seguito ai gravissimi traumi riportati nell’incidente stradale accaduto venerdì scorso in particolare per un devastante trauma cranico. La sua compagna, madre della loro bambina di sei mesi, insieme alla famiglia hanno deciso di donare gli organi del ragazzo. Parlani In cronaca di Pesaro ESTATE μ Per Lunaria Paola e Walter insieme Matteo Sacchi con la sua compagna Patrizia Rapina in farmacia In azione bandito armato di pistola. Esiguo bottino Pesaro La clinica privata Villa Serena di Jesi Ancona Razionalizzare, più efficienza, dare una certa omogeneità. E’ per questo che è in atto una piccola rivoluzione in termini di posti letto nella sanità privata delle Marche. Falconi A pagina 2 Una rapina per poche centinaia di euro consumata alla farmacia comunale di via Giolitti, approfittando dell'orario del cambio turno. E' tornato il panico in una delle farmacie comunali della città che più volte negli ultimi tempi è stata presa di mira dai rapinatori. Un bandito solitario, armato di pistola e con il volto travisato a minacciate le farmaciste e si è fatto consegnare l’incasso della mattinata, circa 300 euro. Francesconi In cronaca di Pesaro IL PIANO La scuola assume PAOLO FORNI D a ieri e fino alla vigilia di Ferragosto sarà possibile presentare domanda per entrare nelle assunzioni previste dalla Buona scuola per coprire 55.258 nuovi posti del potenziamento, di cui 6.446 destinati al rafforzamento del sostegno. A questi si sommeranno i posti... Continua a pagina 17 “In carcere d’inverno Ora non cerco un tetto” Fano E' stato arrestato il clochard che più volte aveva fatto parlare di sè per atti violenti, anche contro la compagna. Domenico Abbinante, 44enne originario di Bari ma da diverso tempo a Fano, dove invece di trovare una casa aveva scelto di vivere all'aperto, tra il Pincio e il portici di Palazzo San Michele, a volte spingendosi fino a Corso Matteotti. In più occasioni l'uomo era stato segnalato alle forze dell'ordine per l'insistenza con cui chiedeva l'elemosina ai passanti oppure per l'arroganza con cui cercava di posteggiare le auto di alcuni avventori. Quando i carabinieri di Fano lo hanno arrestato ha chiesto loro di posticipare all’inverno la sua entrata in cella. Falcioni In cronaca di Fano Spadavecchia In Cultura e Spettacoli Paola Turci L’assessore regionale Pieroni ha presentato la manifestazione Montelago Celtic Festival, tutto è pronto Ancona Saràl’evento dell’estateperl’afflussodelle personeeperlaparticolarità dell’evento:MontelagoCeltic Festival.Ealanciarela manifestazioneèstatolo stessoassessorealTurismoe CulturadellaRegionePieroni affiancatodagliorganizzatori SerafinieMonceri.“E’un appuntamentoconnumeri importanticheneglianniha consolidatolaparteculturale”. Fabrizi In Cultura e Spettacoli SPORT μ Oggi ad Apecchio utile test per i granata Il Fano pensa a Scalbi Cesselon è più lontano μ Clochard ai carabinieri che lo stavano arrestando L’OPERAZIONE Recanati Larassegna Lunariariservaunanovità: domanilapiazzaLeopardi ospiteràilrecitaldiPaolaTurci chevedràsulpalcoanche WalterVeltroni.“Cosa accadrà?Saràunasorpresa”, dicelacantautrice. ATTIVA SUBITO LA PROMOZIONE vai su shop.corriereadriatico.it/estate Alessandrini durante un allenamento Barbadoro Nello Sport 2 Mercoledì 29 Luglio 2015 MARCHE Online www.corriereadriatico.it Rivoluzione al via nelle cliniche private Otto strutture in rete si riorganizzano. Marchetti e Villa Serena diventeranno case della salute CASE DI CURA ACCREDITATE PIANETA SANITA’ RIPARTIZIONE DEI BUDGET STORICI LOLITA FALCONI Ancona Razionalizzare, più efficienza, dare una certa omogeneità. E’ per questo che è in atto, proprio in questi giorni, una piccola rivoluzione in termini di posti letto nella sanità privata delle Marche. Un accordo per certi versi storico è stato sottoscritto qualche giorno fa dalla Regione e dalle case di cura multispecialistiche private accreditate delle Marche aderenti all’Aiop (Associazione italiana ospitalità privata). Otto cliniche rivedranno la distribuzione interna dei posti letto dando vita ad una importante riorganizzazione delle strutture sanitarie private che, per la prima volta, ragioneranno non più ognuna per sè ma in rete. In qualche modo consorziandosi. Non c’era tempo da perdere visto che il decreto del ministero della sanità prevede degli standard qualitativi, quantitativi, strutturali e tecnologici relativi all’assistenza ospedaliera da raggiungere in tempi ristrettissimi. In particolare la normativa prevede che dal primo luglio di quest’anno non possono più essere sottoscritti contratti con strutture accreditate con meno di 40 posti letto per acuti. Limite minimo che diventa di 60 posti letto a partire dal primo gennaio 2017. Da qui l’urgenza di rimettere immediatamente mano all’organizzazione delle cliniche private. La situazione, infatti, è molto variegata. Delle otto multispecialistiche presenti nelle Marche solo cinque hanno il requisito dei 40 posti letto, tetto minimo per il 2015 ovvero Villa Igea (60 pl), Villa dei Pini (91 pl), Villa Anna (53 pl), Villa San Marco (40 pl) e Stella Maris (40 pl). Le altre tre ovvero Villa Serena (20 posti letto), Villa Verde (32 posti letto) e Casa di cura Marchetti (25 posti letto) non raggiungevano fin da subito gli standard. Non solo. Delle cinque rientranti nei requisiti minimi del 2015, però tre sarebbero finite fuori standard a partire dall’anno prossimo non raggiungendo i 60 posti letto per acuti. E’ per questo che si è voluto prendere il toro per le corna e rimettere mano fin da subito alla riorganizzazione comples- · Struttura Privata Accreditata Totale Anno 2014 RIORDINO POSTI LETTO Totale Anno 2016 Sanatrix - Villa Pini 13.348.884,89 14.407.384,89 511.378,18 Sanatrix - Villa Alba 511.378,18 3.250.888,03 Casa di Cura Dr. Marchetti 3.846.625,21 4.843.622,58 Villa Verde 4.992.913,98 3.967.845,14 3.967.845,14 Stella Maris 5.130.697,63 5.130.697,63 Villa Anna 3.529.896,93 3.526.896,93 Villa San Marco 270.000,00 270.000,00 Villa Igea (Prog. DCA) 11.746.077,49 9.446.077,49 Villa Igea 6.200.054,02 6.761.306,8 Villa Serena 51.805.626,11 53.857.844,90 Totale Generale Struttura Villa Serena Villa Igea CdC Dr. MArchetti Villa Pini Villa Verde Villa San Marco Villa Anna Stella Maris Totale PL Acuti PL l&R (735/13) (735/13) 20 60 25 91 32 40 53 40 361 60 24 25 18 22 10 25 20 204 Nuova organizzazione PL Acuti PL l&R PL C. int PL “RSA” 0 70 0 95 60 60 70 60 415 60 24 30 24 10 0 30 10 188 20 0 20 0 0 0 0 0 40 PL Acuti = Posti letto Acuti - PL I&R = Posti letto Lungodegenza e Riabilitazione PL C. Int. = Posti letto Cure intermedie - PL “RSA” Posti letto Residenza Sanitaria Assistenziale A sinistra Piero Ciccarelli, sopra i palazzi della Regione siva della rete delle cliniche private così da arrivare tranquilli tranquilli alle prossime scadenze dettate dal decreto. Lo schema di accordo per la di riconversione, firmato già dai responsabili delle otto cliniche Aumentano i posti letto per acuti nelle altre per rientrare nei parametri previsti dal decreto governativo private e dal dirigente del Servizio Salute della Regione Marche Piero Ciccarelli ha già ottenuto il via libera della giunta regionale lo scorso 15 luglio. Il progetto di riorganizzazione prevede complessivamente la riconversione di due strutture, ovvero della Casa di cura Marchetti di Civitanova Marche e di Villa Serena di Jesi, in case della salute. In pratica niente più posti letto per acuti ma solo post acuzie e resi- 20 0 0 0 0 0 0 0 20 denziali. I posti letto per acuti passeranno invece da 60 a 70 a Villa Igea, da 91 a 95 a Villa dei Pini, da 32 a 60 a Villa Verde (è l’aumento più considerevole), da 40 a 60 a Villa San Marco, da 53 a 70 a Villa Anna e da 40 a 60 per la Stella Maris. Inoltre le otto cliniche, pur con proprietà diverse, ragioneranno per la prima volta in rete. Rete che nascerà su base provinciale o di Area vasta, se si preferisce. Così Villa Igea e Villa Serena costituiranno la rete dell’Av2 di Ancona, Villa dei Pini e Casa di cura Marchetti la rete di Av3 e, infine dialogheranno insieme le restanti quattro cliniche delle aree vaste di Ascoli e Fermo ovvero Villa Verde, Villa Anna, Stella Maris e Villa San Marco. “La ratio di questo accordo spiega il direttore del Servizio Salute Piero Ciccarelli - rispon- de agli stessi criteri che ci siamo dati nella sanità pubblica dove abbiamo lavorato per ridurre la frammentazione riconvertendo tredici piccoli ospedali in case della salute. Con i privati vale la stessa logica. Di qui la necessità di farli ragionare in rete per portare l’intero sistema sanitario su posizioni coerenti, riducendo la frammentazione, lavorando sull’appropriatezza delle erogazioni, tanto nel pubblico quanto nel privato convenzionato così che tutti parlino la stessa lingua e ci sia una organizzazione e un’offerta quanto più omogenea possibile”. L’intesa siglata dall’Aiop e dalle ot- Ciccarelli: “La ratio di questo accordo risponde agli stessi criteri che ci siamo dati nella sanità pubblica” to strutture multispecialistiche che si trovano nella Regione punta dunque ad una riorganizzazione complessiva dei posti letto tenendo conto del nuovo dettato normativo e soprattutto “costringe” le cliniche a dialogare e a coordinarsi per dare un’offerta più centrata su quelli che sono gli obiettivi da raggiungere. Il budget che annualmente la Regione Marche destina alle strutture sanitari private multispecialistiche dell’Aiop è di circa 50 milioni di euro. Si tratta grosso modo di un quarto di quanto più in generale le Marche spendono per la sanità privata che assorbe all’incirca il 5-6 per cento del bilancio regionale complessivo destinato al settore. Una percentuale che sale in maniera esponenziale nella riabilitazione e fisioterapia, specialità che nel tempo il pubblico ha sempre più delegato al privato, che peraltro nelle Marche si chiama gruppo De Benedetti che ha sicuramente un ruolo di primissimo piano e soprattutto ha nelle Marche, dopo la Lombardia, il cuore pulsante della sua attività di impresa nel settore socio-sanitario e assistenziale. Un mondo, quella della sanità privata, in continua evoluzione nella nostra come nelle altre regioni, su cui le aziende fanno business mentre il pubblico arranca, costretto da patti di stabilità, blocchi di turn over e divieti vari. Tanto è flessibile il privato tanto è rigido il pubblico. E il mercato, in ogni settore, sanità compresa, premia chi si adatta. Chi è flessibile e si mette al passo coi tempi. (1 - continua) © RIPRODUZIONE RISERVATA Mercoledì 29 Luglio 2015 3 MARCHE Online www.corriereadriatico.it “Primo: ridurremo le liste d’attesa” Il presidente Ceriscioli annuncia il programma dei 300 giorni assieme al Dg dell’Asur e ai direttori di Area vasta La ricetta che unisce politici e tecnici PIANETA SANITA’ MARIA TERESA BIANCIARDI Ancona Per alcuni esami i tempi sono lunghissimi, fino ad un anno di attesa: un paradosso non più tollerabile in una sanità che sta cercando di uscire da un vicolo cieco e in una regione che punta dritta al rilancio. Così l’impegno principale del presidente Ceriscioli è quello di recuperare la fiducia dei cittadini sul sistema sanitario iniziando a ridurre le liste d’attesa e di realizzare in 300 giorni sei obiettivi essenziali per attuare la riforma delle riforme facendo lavorare l’Asur a pieno regime. Su quest’ultimo punto il governatore ci ha già messo il sigillo, consegnando l’Azienda sanitaria al Dg Alessandro Marini e ai cinque nuovi direttori di Area vasta presentati ieri a Palazzo nel corso di una conferenza stampa. Sulle priorità da portare avanti, che Ceriscioli ha definito “dimensioni”, la macchina politica è al lavoro e ad aprile si tireranno le somme dei risultati conseguiti. “Tenendo ben saldo l’obbligo di ridurre le liste d’attesa - ha sottolineato il presidente - da qui alla prossima primavera dovremo realizzare le previsioni della normativa che trasforma le strutture sanitarie in Case della Salute, rimaste al palo, lavorando sull’integrazione socio-sanitaria dove sono stati fatti molti passi avanti e recuperando il μ Dopo LE TAPPE Ancona Il presidente Luca Ceriscioli con il Dg Alessandro Marini, i tre direttori dell’Azienda sanitaria e i direttori di Area vasta FOTO MASI rapporto di confronto e collaborazione con gli amministratori e gli operatori sanitari”. Ultimo capitolo è quello della trasparenza, nota su cui Ceriscioli batte a lungo tanto da progettare l’inserimento dei progressi fatti sulle liste d’attesa nel monitor all’ingresso del Palazzo delle Marche. “Siamo in grado di portare avanti questo importante processo di riforma - ha ribadito Luca Ceriscioli - ben sapendo che andremo a toccare le piccole patrie di un territorio che ancora non ha bene assimilato il concet- “Solo in questa maniera recupereremo la fiducia dei cittadini per far capire l’importanza della riforma” to di un’unica sanità regionale integrata, Ma se recuperiamo la fiducia dei marchigiani riusciremo a fare comprendere la necessità di proseguire su questa strada”. Il primo ad indossare l’elmetto e a rimboccarsi le maniche è il Dg Marini, il quale ha già predisposto un programma per la direzione dell’Asur non a caso ribattezzato “15-18”. “Il titolo evoca un periodo storico complesso per l’Italia - ha spiegato - ma serve a far capire quello che ci aspetta da qui ai prossimi tre anni. Quello che oggi presentiamo non un dream team, ma un gruppo di dirigenti con i piedi ben piantati per terra e soprattutto molto coeso. Hanno esperienze e competenze diverse che si intrecciano fra loro e so- prattutto sono già in grado di essere operativi, perchè scelti per guidare le Aree vaste dei territori che conoscono bene e dove hanno lavorato. L’obiettivo principale è quello di portare avanti un sistema di riallineamento dell’offerta sanitaria nelle Marche e fare in modo che tutti i cittadini possano avere l’opportunità di utilizzare al meglio i servizi a disposizione. Insomma per la battaglia siamo pronti - chiosa per la guerra ci stiamo attrezzando”. Alessandro Marini ha quindi ufficializzato le nomine di Nadia Storti come direttore sanitario, di Giovanni Feliziani confermato nell’incarico di direttore all’integrazione socio-sanitaria e di Pierluigi Gigliucci nominato direttore amministrativo. Presen- ti anche i cinque direttori di Area vasta: Carmine di Bernardo per Pesaro, Maurizio Bevilacqua per Ancona, Alessandro Maccioni per Macerata, Licio Livini per Fermo e Giulietta Capocasa per Ascoli. In particolare quello di Bevilacqua è un rientro carico di ricordi: nel 2012 si era autosospeso dalla direzione a seguito di un’inchiesta giudiziaria da cui è uscito con un’assoluzione e adesso ritorna a guidare lo stesso territorio. “Non nascondo di essere molto emozionato ha detto - ma sono pronto a lavorare ricominciando da dove ho terminato. Soddisfatto il presidente della prima commissione Sanità, Fabrizio Volpini: “La partita non è semplice ma il punto di partenza è dei migliori”. © RIPRODUZIONE RISERVATA il caso Zaffiri la poltrona passa a Marzia Malaigia. Prove di compattezza mentre il Movimento 5 Stelle è isolato Centrodestra unito, la vice presidenza alla Lega IN CONSIGLIO MARTINA MARINANGELI Ancona Buona la seconda. Nell'ultima seduta del Consiglio regionale prima della pausa estiva, l'Aula ha espresso ieri i due nuovi vice presidenti: riconfermato Renato Claudio Minardi (Pd) per la maggioranza, mentre l'opposizione ha eletto la new entry, sempre targata Lega, Marzia Malaigia. Il centrodestra ha votato compatto per il nome proposto dal Carroccio, mostrando così un'unità che è stata in dubbio fino all'ultimo momento, e i 7 voti guadagnati dalla maestra di Casette d'Ete hanno sfilato per la seconda volta lo scranno di vice presidente a Gianni Maggi (M5S), che si è fermato a 5 preferenze. Nessun terremoto politico ha quindi scosso una votazione resa necessaria dalle dimissioni di Minardi che hanno fatto decadere anche l'altro vice Sandro Zaffiri (Lega), finito nella bufera per avere invocato l'olio di ricino per il prefetto Franco Gabrielli. Una vicenda che ha imbarazzato non poco la regione Marche e che si spera conclusa con l'auspicio del presiden- · Approvato a maggioranza il rendiconto dell’Assemblea per l’esercizio finanziario del 2014 A sinistra Marzia Malaigia neo vice presidente del Consiglio te dell'Assemblea legislativa Antonio Mastrovincenzo "di avviare un percorso di rinnovata collaborazione, nel pieno rispetto delle istituzioni democratiche e nella consapevolezza del ruolo che si è chiamati a svolgere". Dal canto suo, Minardi ha espresso "un sentito ringraziamento per il rinnovo della fiducia accordata. Ci aspetta molto lavoro, a partire dalla necessità di creare valide opportunità occupazionali, soprattutto per le nuove generazioni". Soddisfazione anche per Malaigia, "consapevole del peso e dell'onore dell'incarico che mi è stato conferito. La mia partecipazione sarà caratterizzata da incisività e schiettezza. Un pensiero a tutte le donne marchigiane, che con una di loro alla vice presidenza trovano ancora più concretizzata la democrazia paritaria nelle istituzioni". Ma il voto al consigliere leghista Marzia Malaigia, si diceva, vale più della vice presidenza e corrisponde alla volontà del centrodestra marchi- giano di ritrovare un volto unitario dopo le elezioni di maggio che lo hanno visto spaccato in due. Un proposito reso evidente dalle parole di Carlo Ciccioli, portavoce regionale di Fratelli d’Italia, secondo cui "la riconferma dell'alleanza del centrodestra con l'elezione di Marzia Malaigia rafforza lo spirito di collaborazione tra i partiti. Il passaggio in Aula non era semplice perché la decadenza del vice presidente Zaffiri poteva riaprire la competizione tra le forze politiche delle due coalizioni presentatesi separate alle ultime elezioni regionali. Va dato atto che tutti i consiglieri hanno compreso la necessità di una sintesi per dare voce unitaria all'elettorato che si richiama a quest'area politica". Archiviata la questione vice presidenti, l'Aula ha approvato a maggioranza la proposta di atto amministrativo concernente il rendiconto dell'Assemblea legislativa per l'esercizio finanziario del 2014, che ha ricevuto parere favorevole da parte dell'organo di revisione. Una spesa complessiva di oltre 15 milioni di euro, con una diminuzione di 235 mila euro rispetto al 2013 dovuta alla riduzione dei costi per il finanziamento dell'ente e agli effetti delle manovre economiche nazionali che hanno introdotto misure di contenimento della spesa per la pubblica amministrazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA C’è la convenzione con i vigili del fuoco INCENDI BOSCHIVI Ancona Durante la seduta di ieri, l'Aula ha approvato all'unanimità la risoluzione sulla partecipazione della Regione alla consultazione, avviata dalla Commissione europea, in merito all'elaborazione di un regolamento che istituisce un Piano pluriennale per la gestione della pesca dei piccoli pelagici nel mar Adriatico settentrionale. Nel dibattito sono emersi messaggi a sostegno di un settore, quello della pesca, che sta attraversando notevoli difficoltà, come lo spopolamento ittico dell'Adriatico. Una buona notizia arriva invece dall'annuncio da parte dell'assessore Angelo Sciapichetti dell'atto di Convenzione tra la Regione Marche e il Corpo dei Vigili del Fuoco e della campagna antincendio boschivo dal 1 agosto al 9 settembre. La consigliera Fdi Elena Leonardi, che aveva presentato una mozione a riguardo lo scorso 24 luglio, si è detta solo "parzialmente soddisfatta, considerato che siamo ormai arrivati ad agosto e che il lasso di tempo interessato è molto limitato". Una serrata tabella di marcia che veda la collaborazione tra politica ed apparato tecnico, ed un rapporto più diretto con i bisogni del territorio. La sua personale ricetta per la sanità il governatore Luca Ceriscioli l'aveva già presentata durante il discorso di insediamento della X legislatura quando, dallo scranno di presidente appena conquistato, aveva tracciato un cronoprogramma che poneva obiettivi ambiziosi già nei primi 300 giorni di governo. Un disegno ampio e complesso, che ha nella riduzione dei tempi delle liste d'attesa il suo primo tassello. Le "difficoltà nell'avere la risposta e la necessità di dover spendere di tasca propria per poter accorciare i tempi delle liste d'attesa", erano state individuate dal governatore nel suo programma sulla sanità come cause di "frattura fra governo e cittadini perché, nell'analizzare l'allungamento delle liste d'attesa, il giudizio che il cittadino ha è che dietro ci siano forti interessi che agiscono per catturare ulteriore valore dalla prestazione pagata dal cittadino stesso. Allora accorciare le liste d'attesa è un obiettivo che non solo riqualifica i servizi, ma ricrea anche una sintonia fra chi governa e chi è governato, fra la comunità e chi ha la responsabilità di governo, perché togliamo quell'idea che a prevalere non sia il bisogno della persona, ma gli interessi che stanno sopra la testa di tutti". L'analisi di Ceriscioli si era focalizzata inoltre sullo scarso ascolto delle necessità del territorio, in particolare riguardo al tema delle acuzie. "Faccio un esempio banale - spiegava il presidente tornato per un attimo professore -: un cittadino che ha bisogno di una struttura come una Rsa, che non trova posto in una struttura di tipo territoriale e rimane per due settimane in più in un ospedale per acuti, non è solo un costo spropositato rispetto a quello che si dovrebbe avere in maniera appropriata, ma non è il servizio di cui ha bisogno. Quindi riorganizzare il sistema, rompere la dicotomia, dare equilibrio fra territorio e acuti era la missione della riforma sanitaria, ma le cose sono finora rimaste sulla carta. Il nostro impegno deve essere quello di rafforzare la medicina territoriale in forza del fatto che oggi il tema centrale della sanità è l'allungamento della vita e la conseguente presenza di malattie croniche, e la gestione del malato cronico è il nodo centrale del sistema sanitario". m.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mercoledì 29 Luglio 2015 T: 0721 31633 FANO E: [email protected] XV F: 0721 67984 “In atto un piano di distruzione delle feste popolari” LA POLEMICA Fano Opposizione di nuovo all'attacco della maggioranza di Centro Sinistra approfittando del varco aperto dalla consigliere comunale di Sinistra Unita Carla Luzi che ha manifestato chiaramente la sua opposizione al carnevale estivo e alla Fano dei Cesari. Se queste sono le posizioni che si nutrono all'interno della coalizione che sostiene la giunta, come fa quest'ultima a ribadire che queste due manifestazioni sono sempre considerate tra le massime espressioni del folclore fanese? "Finalmente, evidenziano Alberto Santorelli e Aramis Garbatini di Progetto Fano, Stefano Aguzzi de La Tua Fano, Davide Delvecchio dell'Udc e Maria Antonia Cucuzza di Forza Italia - la maggioranza di questa giunta Seri ha calato la maschera con le parole chiarissime della consigliera Luzi che si è espressa contro il Carnevale e la Fano dei Cesari. L'avevamo detto che sono manifestazioni che non si sentono loro, tanto da ritirarle dal programma a promozione avviata quando, il carnevale estivo ad esempio, sarebbe servito non solo come accoglienza, ma anche come promozione di quello invernale. In questi giorni Sindaco e Giunta stanno mascherando una finta amicizia con la Carnevalesca, mentre in realtà è in atto un piano di autodistruzione delle feste fanesi più popolari che rappresenta un chiaro progetto politico di questa maggioranza e le parole della consigliera Luzi lo confermano. Prediligono e impongono al popolo la cultura per pochi fingendo una confronto che non hanno mai avuto con nessuno". E per quanto riguarda gli intrattenimenti musicali l'opposizione precisa che non fa parte di alcuna prescrizione normativa il divieto di ballare. Gli articoli 68, 69 e 80 del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurez- Tutto il centro destra contro le dichiarazioni di Carla Luzi sulle manifestazioni fanesi za, che normano le attività di spettacolo e trattenimento anche in pubblici esercizi, non dispongono alcun divieto agli avventori e fruitori dei locali bensì solo disposizioni inerenti il pubblico spettacolo e solo ai gestori dei locali che, se vogliono avere una pista da ballo, oltre al locale di intrattenimento musicale, debbono fare specifica richiesta per la licenza di agibilità. ©RIPRODUZIONE RISERVATA “Servizi erogati per senso di responsabilità” Il presidente della cooperativa Il Labirinto spiega la situazione paradossale all’Ambito sociale 6 “Le aziende incaricate pagano per tre motivi” IL CASO CHE SCOTTA LA PROTESTA Fano Franco Alleruzzo, presidente della cooperativa Il Labirinto, illustra la difficile situazione delle aziende che lavorano al servizio di sollievo e al progetto home care premium Tre i punti critici che descrivono la situazione paradossale all’Ambito sociale nelle parole del presidente della cooperativa il Labirinto, Franco Alleruzzo. “Noi che eroghiamo il servizio paghiamo il prezzo di questa situazione per tre motivi: le fatture che non ci vengono liquidate dal Comune le portiamo allo sconto in banca, abbiamo così anticipazioni con le quali possiamo pagare gli stipendi ai nostri dipendenti ma su quelle dobbiamo sborsare gli interessi; continuiamo a erogare servizi banditi due anni fa, in base a tariffe della Regione ferme al 2009, mentre nel frattempo i natrice d’Ambito avrebbe indetto per ciascun servizio una sola gara regolare, procedendo poi con proroghe degli incarichi senza che ne ricorressero i presupposti legali. Già due mesi fa, secondo la ricognizione del dirigente comunale dei servizi sociali, le fatture bloccate alle cooperative, che rivendicano il pagamento di prestazioni effettivamente erogate, ammontavano a più di mezzo milione di euro (542.589,48). Nel frattempo nessuna iniziativa operativa è stata assunta. Sonia Battistini resta al suo posto (oggi in Consiglio comunale è prevista la risposta all’ennesima interrogazione sul tema di Fano 5 Stelle che chiede conto dell’annunciata istruttoria disciplinare) e il sistema non è saltato solamente per la responsabilità delle cooperative coinvolte che continuano a erogare a proprie spese servizi essenziali per utenti che sono in estrema condizione di bisogno. In questa soffocante afa estiva, insomma, c’è una calma piatta come se, ora che è stato scoperto e denunciato il problema, ciascu- LORENZO FURLANI Fano “Noi sinceramente abbiamo il senso di responsabilità rispetto agli utenti e le loro famiglie, per questo continuiamo a erogare il servizio e a pagare le persone che ci lavorano”. Franco Alleruzzo, presidente della cooperativa Il Labirinto, fotografa così la situazione paradossale che si è creata all’Ambito sociale 6. L’immagine efficace è quella di un treno che procede a forte velocità nonostante ci sia un ostacolo sul binario che finirà per farlo deragliare. Nessuno rimuove l’ostacolo né devia su un altro binario il convoglio, che a sua volta, per senso di responsabilità di chi lo conduce, non si ferma perché ha un servizio importante da compiere. All’Ambito sociale 6 sembra questa la situazione per l’assistenza domiciliare ai non autosufficienti (progetto home care premium) e il sostegno a quanti soffrono di disagio mentale e alle loro famiglie (servizio di sollievo). Per le prestazioni a queste due fasce di soggetti deboli della popolazione, il Comune di Fano quasi tre mesi fa ha presentato un primo esposto alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica di Pesaro contestando gravi irregolarità nell’affidamento dei servizi da parte della coordinatrice dell’Ambito sociale, Sonia Battistini, e bloccando di conseguenza le fatture presentate “Non siamo pagati per colpe non nostre. Se ci fermassimo licenziamenti e utenti senza assistenza” dalle cooperative Il Labirinto e Crescere per il servizio di sollievo e Il Labirinto e Coos Marche per il progetto home care premium. Quaranta giorni dopo il Comune ha inoltrato un secondo esposto. Secondo le verifiche dei dirigenti comunali, confermate dal parere di un consulente legale esterno, non sarebbe stata rispettata la normativa sugli appalti pubblici perché con affidamenti frazionati (sempre al di sotto della soglia di 200 mila euro del bando europeo) la coordi- Reginetta di Senigallia, concorrenti in massa dalla città della Fortuna Anche le Miss in fuga da Fano “Le occasioni di sfilare sono poche” SILVIA FALCIONI Fano Miss in fuga da Fano. Nel concorso di bellezza che si è svolto venerdì scorso a Senigallia infatti delle 16 partecipanti, la metà era proveniente da Fano, cosa che fa pensare in un momento in cui si dibatte della carenza di eventi estivi. Persino la vincitrice del concorso, Marica Caldari, è fanese. "Ho partecipato al concorso grazie alla mia agenzia top model Agency Senigallia - racconta la neo Miss Senigallia, 20enne studentessa - frequento il corso di culture e tecniche della moda all'universita di Rimini e dopo la laurea mi piacerebbe riuscire a lavorare in quel settore senza abbandonare le sfilate". Una passione quindi per il mondo della moda che ha travalicato Per Miss Senigallia su 16 aspiranti 8 erano fanesi e fanese è la vincitrice il confine della città di provenienza, di cui la stessa Marica afferma: "A Fano potrebbero fare più eventi di questo tipo, perché al momento sono molto pochi e comunque sono sempre delle belle occasioni che radunano tanta gente". Di certo l'arrivo di Internet a favorito la partecipazione ad eventi non sempre strettamente locali, dal momento che ci sono agenzie che utilizzano il web, in particolare Facebook, per richiamare nuove aspiranti reginette. Ma co- me spiega questa predilezione per il concorso di Senigallia chi di miss se ne intende? "Abbiamo notato che se una ragazza partecipa ad un concorso, lo dice alle amiche e si iscrivono insieme - riferisce Alex Montanari, titolare dell' agenzia di comunicazione che organizza Miss Fano e Miss Lady Over - Anche noi abbiamo tolto limitazioni di residenza ed area geografica per le partecipanti, perchè ci sembrava limitativo. Però ci teniamo a spiegare alle ragazze che è necessario garantire una certa presenza durante tutto l'anno, cioè da noi nasce una vera e propria collaborazione, che prosegue anche durante le altre manifestazioni cittadine, cosa che non sempre succede in altri concorsi". Il concorso per incoronare Miss Fano è comunque confermato per il 9 agosto alle 21 all'anfiteatro Rastatt, a cui si aggiunge Miss Lady Over in programma per il 12 agosto a Rosciano. Forse Fano non sarà ricca di eventi come Senigallia, ma in fatto di bellezza non ha nulla da invidiare. © RIPRODUZIONE RISERVATA contratti sono stati aggiornati; infine da quando si parla di questo caso passiamo come quelli delle procedure irregolari mentre ci siamo limitati a fare ciò che l’ente pubblico ci ha chiesto. Se la coordinatrice fraziona il finanziamento al di sotto della soglia del bando europeo sottolinea Alleruzzo - noi non lo sappiamo, se invita a una gara sei cooperative senza rispettare la procedura più corretta noi non lo sappiamo, se affida il servizio in proroga senza bandire prima una nuova gara come vorrebbe la legge noi non lo sappiamo. Abbiamo promosso istanze per fare valere le nostre ragioni che credo sia opportuno restino nell’ambito del rapporto tra la cooperativa e l’ente pubblico”. no dei soggetti politici e istituzionali coinvolti aspetti che qualcun altro faccia la prima mossa. “Assumiamo una condizione di rischio per asserite irregolarità che non sono nostre - sottolinea il presidente della cooperativa Il Labirinto - perché diversamente, se ci fermassimo, dovremmo lasciare i nostri dipendenti senza lavoro e gli utenti senza assistenza. Aspettiamo di chiarirci le idee ma da parte istituzionale ancora non si scorge alcuna novità”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA La richiesta ai carabinieri di un clochard “Arrestatemi d’inverno Ora non cerco un tetto” Fano E' stato arrestato il clochard che più volte aveva fatto parlare di sè per atti violenti, anche contro la compagna. Domenico Abbinante, 44enne originario di Bari ma da diverso tempo a Fano, dove invece di trovare una casa aveva scelto di vivere all'aperto, tra il Pincio e il portici di Palazzo San Michele, a volte spingendosi fino a Corso Matteotti. In più occasioni l'uomo era stato segnalato alle forze dell'ordine per l'insistenza con cui chiedeva l'elemosina ai passanti oppure per l'arroganza con cui cercava di posteggiare le auto di alcuni avventori. Insomma, tutti gli abitanti, gli esercenti del centro storico lo conoscono e il 44enne era persino saltato alle cronache locali per aver malmenato, qualche settimana fa, la compagna, che condivide la sua stessa vita di senzatetto. . Numerosissime erano le denunce collezionate dall'uomo in diverse città della provincia di Pesaro e Rimini per reati connessi all'inosservanza di fogli di via obbligatori. Infine lunedì pomeriggio i Carabinieri di Fano hanno arrestato il clochard eseguendo un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura di Pesaro. L'uomo dovrà scontare la pena di 5 mesi di reclusione a causa del cumulo di condanne per inosservanza delle misure di prevenzione, lesioni e stupefacenti. Al momento dell'arresto, i militari hanno però ricevuto una richiesta inaspettata da parte di Abbinante: posticipare la detenzione nei mesi invernali "per non patire il freddo dato che in estate dormiva comunque bene anche all'aperto". © RIPRODUZIONE RISERVATA XVI Mercoledì 29 Luglio 2015 FANO •VALCESANO Carnevalesca a quota mille Venerdì in piazza la grande kermesse dedicata ai soci: pace fatta con Seri CULTURA E FOLCLORE MASSIMO FOGHETTI Fano Che la Carnevalesca cerchi la rivincita con il Comune e voglia fare le cose in grande, è apparso chiaro nella conferenza stampa di ieri, quando è stata presentata la festa che si svolgerà venerdì prossimo in piazza Venti Settembre per festeggiare il superamento del millesimo socio dell'ente. A tutt'oggi i soci sono 1.070, ma potranno aumentare ancora fino a dopo domani, quando in piazza sarà possibile richiedere le ultime tessere. A chi esibirà la tessera verrà consegnata una maglietta con la scritta "I love il Carnevale di Fano", in più gli esercenti del centro storico offriranno una bibita. Tutti comunque potranno gustare una fetta di torta, confezionata appositamente per celebrare l'evento dalla pasticceria Guerrino. La festa, secondo quanto annunciato dal presidente della Carnevalesca Luciano Cecchini, inizierà alle 20.30 con le musiche proposte dal Dj e speaker Carlo Canestrari, finché alle 22 inizierà l'esibizione della grande orchestra Bagutti, i cui fans residenti anche fuori regione hanno già organizzato dei pullman per partecipare al concerto fanese. Il concerto - spettacolo, di cui si avverte una notevole aspettativa, durerà 3 ore. In piazza verrà portato il carro di Pinocchio, l'unico che per le sue dimensioni riuscirà a transitare per le strette strade del centro storico. Alla conferenza stampa di ieri hanno partecipato anche il sindaco Massimo Seri e l'assessore alle manifestazioni Stefano Marchegiani, la cui collaborazione alla organizzazione della festa (la concessione della piazza e la promessa di un sostegno economico) sembra che abbia favorito la pace con l'ente Carnevalesca. "Confermo - ha dichiarato il sindaco - che il Carnevale rappresenta anche per noi la massima manifestazione folcloristica della città, manifestazione che riproporremo sia nella sua edizione invernale sia in quella estiva nel 2016". A questo proposito un incontro con la Carnevalesca si terrà il prossimo 3 agosto. Marchegiani ha ribadito che le polemiche sorte intorno alla mancata edizione estiva di quest'anno vanno incorniciate nella stretta finanziaria, mentre la rinuncia alla Fano dei Cesari è stata concordata con gli operatori. Purtroppo la sua riproposizione per il prossimo anno rimane ancora incerta, in quanto la corsa delle bighe sarà la prima a essere sacrificata se dovessero manifestarsi difficoltà di bilancio. Tuttavia l'organizzazione delle maggiori manifestazioni per il 2016 dovrà essere definita entro il mese di settembre, quando verrà convocato un tavolo sul turismo, per mettere in condizione gli albergatori di definire il loro pacchetto promozionale da esporre alle mostre europee. Una idea è quella di connaturare la Notte Rosa del prossimo anno allo spirito del carnevale fanese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Online www.corriereadriatico.it Successo dei nostri prodotti al Fuori Expo Olio Dop, Moretta e Pasta di Montagna Cartoceto Stefano Marchegiani, Massimo Seri e Luciano Cecchini “La giunta laurentina investe solo negli eventi Non c’è un euro per le strade e i servizi sociali” L’OPPOSIZIONE San Lorenzo in Campo Bilancio previsionale: critica la minoranza. "Un documento che definire "piatto" è dire poco. Le uniche opere in cantiere sono progettate o finanziate dalla vecchia amministrazione: lavori per l'impianto fognario di via Cefalonia, ristrutturazione della scuola materna e secondo stralcio dei lavori d'illuminazione per via Cavour e San Demetrio. Non è previsto un euro in più né per le strade né per finanziare progetti sul sociale. Proporremo emendamenti. Chiediamo un intervento di 120mila euro per la sistemazione delle strade e di convogliare almeno alcune migliaia di euro di previsione sul capitolo sociale. La giunta incrementa solo i capitoli degli eventi. Ci sono documenti relativi alle nuove tariffe della mensa scolastica nei quali regna la più totale confusione; si è fatta chiudere la materna una settimana prima e i lavori sono cominciati a fine luglio; hanno toppato la procedura del click day perdendo ogni possibilità di essere inseriti in graduatoria". Felice trasferta al Fuori Expo di Milano nello showroom della Regione Marche per il Comune di Cartoceto rappresentato dal vice sindaco Michele Mariotti: "Si è rivelato scelta vincente l'abbinamento tra l'olio dop di Cartoceto con la Pasta di Montagna di Fano e la Moretta. Il tutto alla presenza degli operatori dei media internazionali". Occasione d'oro per presentare l'eccellenza dell'olio perché "spesso si è portati a credere gli oli siano tutti uguali oppure che sia la marca a fare la differenza. In realtà ci troviamo di fronte ad un prodotto non industriale ma agricolo caratterizzato fortemente da colore, sapore, aroma e territorio geografico di provenienza". Una sorta di coinvolgimento che va oltre i dati tecnici. Un olio che rispetta norme dettagliate dal momento che "la Denominazione di Origine Protetta DOP è marchio collettivo introdotto dal Regolamento Ce n.2081/92 per la tutela e la valorizzazione dei prodotti agro-alimentari originari di un determinato territorio. Nel caso della DOP, tutto il processo produttivo, dalla materia prima alla trasformazione, fino al confezionamento, deve essere realizzato all'interno di un'area geografica delimitata. Nel nostro caso il consumatore non si trova davanti un olio anonimo, o la cui garan- Il vice sindaco Mariotti “L’occasione d’oro per presentare le eccellenze del territorio” Lucchetti tranquillizza Barbieri: giusto il passaggio in Consiglio Festa dell’Oca, giochi e musica a Borgo Cavour “Il Pd è da sempre per l’outlet” "Il progetto dell'outlet è sempre stato sostenuto dal Pd locale e provinciale". L'assessore all'urbanistica Massimiliano Lucchetti replica al consigliere provinciale Nicola Barbieri intervenuto sottolineando i dubbi sull' effettiva volontà del partito di realizzare il villaggio grandi firme. "Sono contento che esponenti politici e associazioni del territorio, abbiano espresso apprezzamento nei confronti del progetto ed esortino la Provincia a una rapida risoluzione della questione, dell'atto ricognitorio. Ribadisco con forza la paternità del progetto, sempre sostenuto dal Pd locale e provinciale. Il nostro percorso è stato Marco Canestrari e Martina Carloni Fano Per fortuna Fano è una città dalle mille risorse: se l'Amministrazione Comunale sopprime per quest'anno la Fano dei Cesari e il Carnevale estivo, subito nascono nuove iniziative: oggi, infatti, si propone la Festa dell'Oca a Borgo Cavour. Si tratta di una festa che rievoca un modo lontano di vivere, più libero e meno caotico, quando i bambini potevano giocare liberamente sulla strada, magari al gioco dell'oca, oppure al salto della corda o alla corsa dei birilli e quando la cucina si rifaceva alla gustosa tradizione contadina. Nell'occasione i giochi di strada saranno animati dalla associazione Ar Fun Animasion, si potrà ascoltare musica swing anni 20 - 50 suonata dal vivo dai Cialtron Trio e sarà l'Osteria della Peppa a preparare l'oca con le tagliatelle, l'oca con gli gnocchi, l'oca in porchetta con le patate unitamente con la crescia sfogliata a mano. In più verrà presentato per la prima volta "El Rosc'" il vino rosso dei Piattelletti. Si tratta di un Sangiovese cannello, con un 30 per cento di Cabernet e Merlot, per metà barricato in botti di rovere e per l'altra metà affinato in acciaio prodotto dalla ditta Lucarelli di Cartoceto appositamente per l'Osteria della Peppa. Un'osteria antica frequentata fin dal 1800 dai viandanti che passavano per l'Adriatica, dai pellegrini che si dirigevano a Loreto e dagli allevatori che suggellavano con un buon bicchiere di vino la vendita del bestiame nel vicino Foro Boario. © RIPRODUZIONE RISERVATA portato avanti in maniera limpida e lineare, in accordo con la Provincia. Nel testo definitivo della variante, la Provincia ci ha richiesto di predisporre un atto ricognitorio all'attuale Piano territoriale di coordinamento, prima della conferenza dei servizi necessaria al rilascio delle licenze. L'atto ricognitorio di fatto non fa altro che dislocare l'area che prevede la grande distribuzione, già presente sul territorio comunale, davanti al casello autostradale, dove ci sono “Sono convinto che il presidente Taglioni sia in grado di dare risposta positiva al progetto” L’Avis laurea 45 operatori per l’uso del defibrillatore Fano Un defibrillatore può salvare delle vite ed ora Fano ha anche degli esperti nel suo utilizzo. Si sono infatti conclusi i corsi promossi dall'Avis insieme all'associazione Fanocuore che hanno visto impegnati 45 volontari i quali hanno imparato le nozioni indispensabili per l'utilizzo. Al termine del corso si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di autorizzazione alla defibrillazione in modalità se- tutte le condizioni, infrastrutturali e di previsione urbanistica, per attuare il progetto del villaggio grandi firme. Siamo alle fasi finali di un percorso che la maggioranza ha portato avanti con forza". Da Barbieri anche la richiesta di dibattere del progetto in consiglio provinciale. "Che se ne parli in consiglio provinciale siamo totalmente d'accordo, anche se ci aspettiamo che la vertenza sia risolta in tempi brevi, visto che la società Expandia che realizzerà l'opera è pronta a intervenire appena regolarizzata quest'ultima questione. Sono convinto che il presidente Taglioni sia in grado di dare risposta positiva al progetto". miautomatica, alla quale hanno preso partela presidente di Avis Giuliana Peroni, l'assessore allo sport Caterna Del Bianco, il presidente del Rotaract Andrea Salvatori e l'istruttrice del 118 Valeria Barbieri. Il corso, inizialmente rivolto ai dirigenti e collaboratori avisini, è stato poi esteso ai componenti dell'associazione Fano Rugby, dell'Atletica Fano e del Centro Itaca. "Il nostro impegno - ha sostenuto Caverni - si conferma nel diffondere una capillare informazio- Lezione dell’Arma Prevenire frodi e raggiri Il luogotenente Barrasso Marotta ne sulla presenza e l'utilizzo di questi importanti apparecchi coinvolgendo cittadini e istituzioni, innovando al contempo il legame che unisce la città di Fano con il volontariato e l'Avis". Il progetto dei defibrillatori coinvolge non solo le scuole ed i centri sportivi ma è di interesse per tutta la cittadinanza; un apparecchio, donato alla città dalla Fondazione Carifano, è stato alloccato in Piazza Venti Settembre all'interno del bancomat della Carifano. "Siamo certi - ha concluso il vicepresidente di Avis Andrea Vitali - di avere dato alla città dei protagonisti attivi per un altro importante tassello di solidarietà, altruismo ed educazione ad uno stile di vita sano e consapevole". Continua l'azione della "Staffetta della solidarietà" promossa dal Comune, a favore delle persone più deboli. "Prevenire frodi, truffe e raggiri alle persone più deboli" è il titolo dell'incontro, organizzato in collaborazione con l'Arma dei carabinieri, che si terrà venerdì alle 21 alla sala Arcobaleno. "Sono anziani e soggetti deboli - spiega l'assessore Flavio Martini - le vittime più frequenti, le preferite dai malintenzionati perché con maggiore facilità riescono a carpirne la fiducia". Sarà il luogotenente Antonio Barrasso a illustrare accorgimenti, utili e pratici consigli. "Lo scopo dell'iniziativa è infornare la popolazione, svelando i più comuni metodi di approccio utilizzati dai truffatori". ©RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ©RIPRODUZIONE RISERVATA Concluso il corso e consegnati gli attestati zia sia solamente la marca del produttore, ma può avere certezze riguardo alle varietà impiegate, la qualità delle stesse, le modalità di coltivazione, le tecniche di raccolta, la molitura. Gli elementi distintivi variano a cominciare dal colore che può variare dal giallo paglierino al verde; il sapore, che richiama, oltre al gusto dell'oliva fresca, anche quello della frutta o della verdura, l'aroma intenso o lieve". Per l'olio Cartoceto Dop "parliamo di olive provenienti prevalentemente dalle specialità Raggiola, Frantoio e Leccino in modo che il gusto sia armonico, fra le sensazioni di fruttato verde, dolce, amaro e piccante. E può essere presente anche un gradevole e caratteristico retrogusto di mandorla verde". All'Expo ha preso forma e consistenza un angolo tutto speciale. Nella sostanza sconosciuto ai più. Una filiera che deriva da una tradizione nobile frutto di passione, competenza e amore per la terra. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il pennuto non mancherà anche a tavola Mondolfo Il vice sindaco Mariotti e Montagna 12 Mercoledì 29 Luglio 2015 SPORT Pagine Chiuse Megapress 6 Pagine Chiuse Megapress 6 Online www.corriereadriatico.it \Mega Samb, oggi il via alla nuova stagione De Patre e la squadra si ritrovano a Serravalle di Carda. Ufficializzati Conson e Simeri. Saltato l’accordo con Romano CALCIO SERIE D LUCA BASSOTTI San Benedetto Inizia finalmente la nuova stagione agonistica della Samb. Stamattina i rossoblù si ritroveranno all'hotel Montenerone di Serravalle di Carda e sarà lì ad aspettarli il tecnico Tiziano De Patre che non vede l'ora di cominciare a lavorare visto che la squadra rossoblù è partita in ritardo rispetto alle altre squadre. Va subito detto che la Samb che raggiungerà il ritiro nel Pesarese sarà incompleta, visto che ieri hanno firmato in pochi il contratto con il club rossoblù. Al gruppo ci saranno diversi aggregati che verranno visionati dal tecnico De Patre e dal vice Gabriele Matricciani. A ieri sera erano tre gli over ufficializzati. I primi due sono stati il difensore della Lupa Castelli Romani Diego Conson e l'attaccante del Melfi Simone Simeri. E' saltato l'ingaggio dell'esperto centrocampista della Maceratese Alfredo Romano. Già da alcuni giorni si parlava di un accordo che era stato raggiunto ed invece ieri Il centrocampista della Maceratese ha scelto di accasarsi al Gubbio Napolano più vicino Il tecnico Tiziano De Patre con il Ds Aniello Martone Romano ha preferito definire l'approdo al Gubbio dove ritroverà il tecnico Magi ed altri giocatori che nella passata stagione erano a Macerata. Un brutto colpo per il club rossoblù che confidava moltissimo nelle possibilità dell'ex centrocampista della Maceratese. Il ds Martone ha comunque ammortizzato la delusione del mancato ingaggio di Romano con l'arrivo del centrocampista Roberto Candeloro Assenzio. Ventotto anni, siciliano, la scorsa stagione ha iniziato a giocare nell'Akragas per passare, durante il mercato di riparazione, alla Viterbese. Sul fronte degli under sono stati ufficializzati gli ingaggi del difensore centrale dell'Aquila Berretti, Manuel Capuani, dell'esterno difensivo Ruggiero Lanza, del centrocampista della Cavese Ciro Lucchese e del fantasista del Benevento Michele Albino. Diverse sono state le trattative sviluppate da Martone ieri nella sede della Samb. In primis quella relativa alla riconferma dell'attaccante rossoblù Giordano Napolano. Lungo il colloquio fra il ds Martone e i procuratori del ventisettenne fantasista di Terracina. I contatti fra le due parti si stavano tenendo già da qualche giorno e c'era ancora qualche di- Raggiunta l’intesa con l’attaccante Nazziconi Ieri è stato ingaggiato anche Candeloro Assenzio stanza da limare sotto l'aspetto economico, oltre al fatto che Napolano voleva conoscere il progetto del club rossoblù. E' probabile che l'accordo fra le parti possa essere vicino. Poi ci sono sempre in ballo le trattative per l'attaccante del Monza Paolo Carbonaro e per il difensore Stefano Riccio. Da definire, poi, l'accordo con l'esperta punta della Carrarese Antonio Di Nardo e con l'attaccante Nappello del Melfi. Una trattativa si è aperta anche con l'attaccante della Civitanovese ed ex Samb Henry Shiba. Molto movimento anche tra gli under. Ieri raggiunto l'accordo con l'attaccante della Fermana ma di proprietà dell'Ascoli Matteo Nazziconi (classe 1996). Manca solo la firma per definire del tutto la trattativa. Saranno in ritiro a Serravalle di Carda anche il portiere del Gualdo Casacastalda Roberto Di Nardo (classe 1995) che fino a poco tempo fa era di proprietà dell'Ascoli. In prova ci saranno anche il trequartista della Juve Stabia Giammarco Parlato (classe 1997) ed il difensore della Berretti dell'Ascoli Maicol Canali. Insomma l'organico della Samb è ancora tutto da definire e quindi il compito di De Patre non si presenta per niente agevole. Però il tecnico rossoblù non si perde d'animo perchè è fiducioso che il presidente Moneti ed il ds Martone gli metteranno a disposizione una rosa che cercherà di recitare un ruolo importante nel campionato di serie D. © RIPRODUZIONE RISERVATA Di Amato: “Difficile fare previsioni” Questione ripescaggio Venerdì l’udienza decisiva L’ATTESA San Benedetto Il Collegio di Garanzia del Coni ha disposto la fissazione dell'udienza di discussione per venerdì 31 luglio, alle ore 9,30, dinanzi alle sezioni unite, relativa al ricorso della Samb, Forlì e Gubbio che hanno impugnato la delibera del Consiglio Federale dello scorso 25 giugno sui criteri di ripescaggio in Lega Pro e specificatamente sul contributo straordinario alla Figc Pari a 500 mila euro. L'udienza si terrà limitatamente alla trattazione della richiesta di sospensiva e non entrerà nel merito della questione. E' un distinguo abbastanza importante, ma che potrà delineare il destino del ricorso della società rossoblù. “Da quello che scaturirà nell'udienza arriverà un segnale molto importante per quando la questione, successivamente, verrà trattata nel merito – afferma il Prof. Astolfo Di Amato, che ha curato il ricorso per le tre società -. Vediamo quello che succederà venerdì prossimo: sarà un primo step fondamentale. La questione sollevata è completamente nuova ed è difficile fare previsioni”. Quando il ricorso verrà trattato nel merito, e probabilmente intorno al 10 agosto, e Il presidente Giovanni Moneti potrebbe essere rigettato, i criteri del ripescaggio resteranno ovviamente quelli dettati dal Consiglio Federale dello scorso 26 giugno e quindi la Samb non ha nulla da chiedere perchè non ha presentato alcuna domanda di ripescaggio in Lega Pro.. Nel caso in cui, invece, il ricorso venisse accettato? “Dipende dalla decisione del Collegio – dice il Prof. Di Amato -. Se ci fosse un annullamento totale, allora la Figc dovrà ridefinire i criteri di ripescaggio e tutti torneranno in ballo. Se invece ci sarà un annullamento parziale, relativo all'efficacia dell'impugnazione, la Samb, il Gubbio ed il Forlì avranno diritto al ripescaggio senza che la Figc disponga ulteriori criteri”. l.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA I granata scendono in campo alle 18.30 ad Apecchio contro la squadra locale. Buongiorno: “Voglio dimostrare il mio valore” Il Fano vira su Scalbi: è lui l’alternativa a Cesselon L’AMICHEVOLE MASSIMILIANO BARBADORO Fano “Se un giocatore non viene a Fano per nostalgia di casa o per motivi di studio, allora prendiamolo di qui vicino”. Avrà forse pensato così il direttore sportivo granata Roberto Canestrari dopo aver visto sfumare la trattativa col goriziano Giulio Cesselon, legittimamente desideroso di avvicinarsi alla sua Sagrado e quindi non proprio entusiasta della destinazione fanese. Diverso potrebbe essere il discorso per Ivan Scalbi, terzino destro urbinate classe ’96 nella passata stagione divisosi in D tra Fidelis Andria e Termoli per complessive venti presenze. Il suo nome è tra quelli che figurano nella lista di alternative a Cesselon in mano a Canestrari, deciso a soddisfare anche questa richiesta avanzata dal suo allenatore. Marco Alessandrini vorrebbe infatti in quel ruolo un under che abbia già maturato un’esperienza in categoria, così da non mettere troppa pressione addosso ai promettenti giovani di cui attualmente dispone trattandosi di ’97. Intanto l’amichevole di oggi (ore 18.30) nel ritiro di Apecchio contro la locale formazione potrà servire al tecnico dell’Alma per approfondire la conoscenza dei nuovi e valutare lo stato di forma dei tanti confermati, attesi poi domenica dal debutto in Tim Cup di Salò. Si è peraltro appurato che nella sfida di Coppa con la Feralpi il Fano sarà costretto a schierare quattro under (un ’95, due ’96 ed un ’97), come accadrà in campionato. Questo non varrà per gli avversari, perché la regola (assurda) riguarderà esclusivamente le squadre di D. Nel test di questo pomeriggio occhi puntati in particolare sui neoacquisti, compreso il centravanti ex Celano Daniele Buongiorno. “Mi trovo veramente bene – racconta dal ritiro il ventunenne nativo di Castel di Sangro, transitato nel vivaio del Genoa e svezzato in C2 da Campobasso e Messina prima dell’avventura celanese – anche perché sono tutti bravi ragazzi e sono stato messo nella condizione di ambientarmi subito. Gruppi come questo non ne vedi tanti, ed in questi giorni di preparazione mi sono reso conto che esiste una grossa cultura del lavoro. Il primo a trasmetterla è il mister, ma vedo che è seguito con scrupolo dal più piccolo al più grande dei giocatori in rosa. Questo è indubbiamente stimolante e invoglia a crescere e migliorarsi, con la consapevolezza di partire da una base tecnica già importante visti i risultati ottenuti dal Fano nello scorso campionato. Non nascondo che per me questo periodo iniziale di preparazione è piuttosto duro, non solo per la mia struttura fisica ma anche per il fatto che la mia stagione è finita a maggio a differenza di molti dei miei compagni che hanno giocato fino a metà giugno. Mi sto però impegnando al massimo, voglio sfruttare sino in fondo questa opportunità”. Il difensore Ivan Scalbi © RIPRODUZIONE RISERVATA Il vice presidente ribadisce: “Ci muoveremo sul mercato esclusivamente per giocatori meritevoli”. Oggi galoppo in famiglia Dolce: “Il Matelica farà acquisti solo se necessario” I BIANCOROSSI SARA SANTACCHI Matelica · Primo test della stagione per il Matelica che, a distanza di una settimana dall’inizio della preparazione, oggi alle 17 sarà impegnato nell’amichevole in famiglia. La rosa, partita lunedì nel primo pomeriggio alla volta di Sefro, dove rimarrà per due settimane, sarà divisa in due squadre da Clementi che potrà fare le prime marginali valutazioni. Sarà un modo per vedere i primi movimenti dei suoi ragazzi, nonché per cominciare ad Un’immagine dell’allenamento del Matelica accumulare qualche minuto nelle gambe. Sabato, poi, sarà la volta della prima uscita ufficiale. Alle 16 al Comunale di Matelica arriverà, infatti, il Corridonia. L’amichevole contro la formazione del campionato d’Eccellenza servirà per mettere in pratica le prime prove fatte in allenamento nonché avere un approccio diverso alla gara perché contro un avversario esterno. Intanto sul fronte mercato il vice presidente Carlo Dolce non ha fretta riguardo al pacchetto under e ribadisce quanto sostenuto durante l’estate: “Arriveranno giocatori giovani – afferma – solo se effet- tivamente meritevoli. Vogliamo dare l’opportunità ai nostri ragazzi di fare il salto di qualità quindi abbiamo fatto una scelta alla quale cercheremo di rimanere fedeli il più possibile in accordo col presidente Canil e il responsabile del settore giovanile Mario Gambini. Qualcuno da fuori arriverà esclusivamente nel caso in cui si tratti di un giovane che possa fare la differenza”. Per il momento l’unico under arrivato in biancorosso è Massimo Vallorani, terzino sinistro, classe ’96, la scorsa stagione alla Sambenedettese. La situazione resta, dunque, in stallo anche se sembrano avviati dei contatti con ragazzi del settore giovanile di società professionistiche. “Vedo entusiasmo e voglia – spiega Dolce – in questi primi giorni i ragazzi hanno avuto modo di rompere il ghiaccio e questo periodo a Sefro permetterà di farli conoscere, sperando che si formi un buon gruppo. Mi do tempo anche per la fine di agosto per chiudere la questione under”. Mercoledì 5 ci sarà la seconda amichevole in programma, alle 17 contro la Biagio Nazzaro a Matelica, mentre il 12, alle 20.30 sarà la volta del triangolare, a Gualdo, con Gualdoasacastalda e Foligno. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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