Anteprima - Microcinema

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Anteprima - Microcinema
MEMORIA E GLORIA
LA GRANDE GUERRA AL CINEMA
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I QUADERNI DI MICROCINEMA
© 2014 Microcinema s.p.a., Milano
www.microcinema.eu
[email protected]
seconda edizione
in formato e-book
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I QUADERNI DI MICROCINEMA
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MEMORIA
LA
E
GLORIA
GRANDE GUERRA AL CINEMA
Microcinema - un progetto sostenibile per il cinema digitale italiano
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Prefazione dell’editore alla seconda edizione
La collana dei Quaderni di Microcinema ha visto la pubblicazione di un
volume all’anno, a partire dal 2008, in tirature fuori commercio
destinate, per scelta, a rappresentare un piccolo, simbolico dono ai
soli addetti ai lavori, con l’intendimento di cogliere e condividere con
loro qualche spunto di riflessione e di approfondimento sull’attualità e
sulla storia dello sterminato mondo del cinema.
Noi non possiamo misurare quanto e come abbiamo raggiunto lo
scopo che ci eravamo prefissati. Sappiamo solo che quei volumi
hanno avuto tutti un esito e un accoglimento assai favorevoli,
raggiungendo tirature da veri bestseller in tempi non tra i più
favorevoli alla carta stampata, tant’è che più di una volta si è resa
necessaria una ristampa mandata in macchina a tutta velocità per far
fronte alle richieste che ci pervenivano da più parti. Insomma, questa
piccola attività editoriale di Microcinema è stata capace di regalarci,
ogni anno, delle vere soddisfazioni che – dobbiamo confessarlo! –
hanno anche un po’ solleticato il nostro orgoglio.
Forse è proprio per questo che non desideriamo che la storia dei
nostri Quaderni svanisca tanto rapidamente, tant’è che in noi si è
fatta strada la convinzione che essi possano interessare un pubblico
più vasto. Di qui la decisione di farne degli e-book, utilizzando una
formula moderna e innovativa, che sentiamo del tutto sovrapponibile
alla nostra identità quando ci occupiamo delle nostre attività core e
cioè di allestimento tecnologico di sale cinematografiche, di scelte
distributive per i film di qualità, quali sono quelli cui ci dedichiamo, di
contenuti alternativi per la multiprogrammazione delle sale e di tanto
altro.
Con questa premessa, dovendo scegliere un canale distributivo per le
nuove edizioni dei nostri libri, non abbiamo esitato a sceglierne uno
anch’esso moderno e innovativo. E così abbiamo optato per il web,
con la semplicissima formula del kindle, di facile utilizzo, in grado di
consentire la vendita di un volume in tutto il mondo, con un semplice
click, a costo contenuto e perciò ad un prezzo poco più che simbolico.
Se questa formula avrà successo noi ne saremo ripagati, non solo e
non tanto dai diritti d’autore, quanto piuttosto dalla soddisfazione di
vedere più diffusamente apprezzato il nostro lavoro editoriale e,
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ancora una volta, dall’affermazione di una scelta innovativa,
all’insegna dell’intera storia di Microcinema.
Questo e-book comprende solo il testo originale che ha dato origine al
titolo del volume, con tutto il suo corredo editoriale e, in appendice, il
Dizionario Essenziale, qui nella sua versione più aggiornata.
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Prefazione dell’editore
Un appuntamento d’obbligo: la Grande Guerra
Il settimo quaderno Microcinema è dedicato, nella sua sezione
principale, all’approfondimento dei primi passi del cinema negli
scenari di un gigantesco scontro bellico, il primo definito mondiale. Un
cinema alla sua prima esperienza con la documentazione e, come
avrete modo di leggere, anche con la manipolazione della realtà.
Un cinema giovane e impacciato, coinvolto in un conflitto con decine
di milioni di combattenti, molti dei quali nel 1918 saranno inseriti negli
elenchi dei morti, dei dispersi o dei feriti.
La Grande Guerra, un’immane tragedia di cui più avanti proveremo a
sintetizzare il succedersi degli eventi, è stato anche il primo momento
in cui il cinema, che sino ad allora si era dedicato alla fantasia, si è
dovuto misurare con una realtà cruda e feroce, per nulla idilliaca e
assai poco consolante, oltre che molto delicata e complessa da
descrivere, interpretare e raccontare. Dovendo misurarsi con la
miseria delle trincee, i gas disumani, l’incontenibile abbaiare delle
mitragliatrici, le tante atrocità commesse da ognuno dei belligeranti il
cinema ha dovuto abbandonare la spensieratezza e la levità degli inizi.
Fino al conflitto mondiale il cinema aveva solo sfiorato i campi di
battaglia con forti motivazioni di propaganda. Anche al tempo, di poco
precedente, della guerra italo - turca (1911-12), in Italia e in Francia
furono realizzati alcuni cortometraggi più che altro celebrativi1, ma il
vero cinema, per il nuovo e sorpreso pubblico, era tutt’altra cosa.
Chi non ricorda L'arrivée d'un train en gare de La Ciotat (L'arrivo di un
treno nella stazione di La Ciotat, 1895) di Louis Lumière che, in meno
di un minuto, è capace di creare un incontenibile panico tra gli
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La guerra italo turca (Italia, 1911 - durata: 2'); Dal teatro della guerra italo-turca
(Italia, 1912 - durata: 3'); Corrispondenza cinematografica della guerra italo-turca XX serie (Italia, 1912 - durata: 4'); Pendaison pendant la guerre italo-turque (Francia,
1912 - durata: 58''); Tra le pinete di Rodi (Italia, 1912 - durata: 5'); Raggio di luce
(episodio della guerra di Tripoli) (Italia, 1911 - durata: 13'); Cocciutelli in guerra
(Italia, 1912 - durata: 5'); Il sogno patriottico di cinessino (Italia, 1915 - durata: 5').
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spettatori, convinti di stare per essere investiti da un treno. È la
magia del cinema, dove il nostro occhio si confonde con la cinepresa.
Con le sue “fantasmagorie” Georges Méliès, aveva portato il suo
pubblico, nei 13 minuti di Le voyage dans la lune (Viaggio nella luna,
1902), nello spazio, in un mondo fantastico e immaginario,
realizzando effetti speciali sorprendenti e annullando le leggi della
natura.
Pochi mesi prima dello scoppio della Grande Guerra, Giovanni
Pastrone aveva sbalordito il pubblico con il kolossal Cabiria (1914)
che mostrava le incredibili ma realistiche eruzioni dell’Etna realizzate
da Segundo de Chomon. Il film, magistralmente supportato dalle
didascalie letterarie di Gabriele D’Annunzio, affrontava sì il tema della
guerra, anche se marginalmente, ma si trattava della seconda guerra
punica. La prima proiezione ebbe luogo il 18 aprile 1914, due mesi
prima del fatidico 18 luglio.
Con l’inizio della Grande Guerra il cinema d’intrattenimento non
scompare, ma viene affiancato da un cinema diverso, inizialmente
poco realista, anche perché la “vera verità” sulle atrocità della guerra
sarà chiara al grande pubblico solo molto tempo dopo la fine del
conflitto.
Ed è proprio in questo contesto che sentiamo l’obbligo di allargare per
un attimo l’orizzonte storico e culturale che ci è offerto dal libro;
l’obbligo di un riconoscimento esplicito ad una Europa che è nata ed è
cresciuta, proprio per dare una risposta forte alla drammaticità degli
eventi qui evocati. Certo il concetto stesso di Europa Unita è oggi un
po’ più traballante di ieri, ma la sua evidenza storica è riproposta con
cruda chiarezza dalla narrazione non meno che da tutti i film di cui si
parlerà in questo libro. Se ad essi poi dovessimo sommare le migliaia
di pellicole girate per raccontare del secondo conflitto mondiale si
aggiungerebbe, non solo evidenza, ma anche ulteriore drammaticità
ad un contesto davvero inaccettabile.
Tutto questo per dire che quei 35 anni di guerra pressoché
ininterrotta, dal 1914 al 1945, che hanno afflitto e sconvolto l’Europa
almeno una cosa la debbono pur aver insegnato a tutti noi: il valore
della pace tra i suoi popoli. I temi dell’euro, delle politiche agricole
piuttosto che industriali, della ripartizione e della destinazione dei
fondi comunitari, dei poteri più o meno cogenti e via discorrendo non
fanno parte della sostanza di questa riflessione. Sono temi fortissimi
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che tuttavia giacciono su altri tavoli, peraltro in attesa di soluzioni e
risposte sempre più urgenti, ma non appartengono, qui ed oggi, a
questa piccola tribuna.
L’Europa Unita nasce per offrire agli Stati europei una via pacifica e
non drammaticamente violenta, come era stato fino alla sua
costituzione, per gestire i loro conflitti e regolare i loro dissidi;
soprattutto per spostare su un terreno più ampio e moderno l’antica
questione del “primato”.
La prima guerra mondiale è l’inizio di un interminabile abisso europeo
che lascerà sul terreno una quantità inesauribile di dolori e
devastazioni, e questo libro, anche dalla semplice finestrella
interpretativa offerta dal cinema, sarà in grado di documentarlo con
forza. Ma l’idea stessa di un’Europa unita e regolatrice prenderà
proprio di qui le sue mosse per consegnarci il più lungo periodo di
pace che la storia abbia offerto ai suoi popoli.
Le discussioni sui disavanzi e sul il fiscal compact, per carità, vadano
pure avanti, tra politici e tecnici, e speriamo (dire confidiamo forse
sarebbe troppo!) che gli esiti dei confronti siano tanto rapidi quanto
positivi; ma, ciò detto, occorre convintamente sperare, tutti quanti,
che l’idea fondante dell’Europa Unita non sia sfiorata da dubbi e
incertezze di sorta. È una cosa troppo seria per farne oggetto di
qualunque forma di strumentalizzazione.
Ma è tempo di dar conto della struttura del nostro lavoro editoriale. Il
Quaderno è suddiviso in tre sezioni.
La prima, Memoria e Gloria, la Grande Guerra al cinema, percorre la
storia del cinema legata al primo conflitto mondiale, cogliendo
l’occasione del centenario e delle sue celebrazioni, con un saggio di
Dino Carpanetto, professore di Storia moderna all'Università di Torino.
La seconda, Il Cinema Ritrovato, affronta le tematiche legate all'idea
iniziale e sempre centrale del nostro lavoro quotidiano: soddisfare le
esigenze del pubblico attraverso il sostegno all'esercizio, alla
distribuzione, alla produzione. Un progetto in continua evoluzione,
attento ai continui mutamenti del mercato, che intende continuare a
rimanere fedele a tre parole chiave (sostenibilità, flessibilità e
interoperabilità) che convergono in una sola: multiprogrammazione,
l’unica via percorribile per la sopravvivenza dei cinema. La nostra
offerta di contenuti con Microcinema Distribuzione va anch’essa in
questa direzione.
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Il Dizionario essenziale, aggiornato e integrato, chiude, come di
consueto, il volume.
Ci resta di dar conto delle scelte relative all’apparato iconografico. Per
illustrare questo libro abbiamo scelto alcune spettacolari immagini
create dal genio pittorico di alcuni Futuristi che avevano un legame
profondo, culturale e anche tecnologico, con i movimenti interventisti
che attraversavano l’Europa in quegli anni. “Soltanto la guerra sa
svecchiare, accelerare, aguzzare l'intelligenza umana, alleggerire ed
aerare i nervi...”, scrive Marinetti nel manifesto In quest'anno
futurista del 1914, concetto ripreso poi nel volumetto Guerra sola
igiene del mondo (1915), passato alla storia soprattutto per il suo
così icastico titolo. Non sarà poi inutile ricordare che quel movimento
culturale ebbe grande influenza, a livello internazionale, nel mondo
del cinema, tanto che molti autori ne subirono il fascino artistico ed
estetico: Metropolis (1927) di Fritz Lang e Vertigo (1958) di Alfred
Hitchcock ne sono forse i massimi esempi.
Il settimo Quaderno è pubblicato in 7.500 copie, a conferma che i
Quaderni di Microcinema continuano a rappresentare un piccolo caso
editoriale.
Buona lettura e buon cinema a tutti.
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