Marco Castelli

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Marco Castelli
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Numero 6 – Giugno 2010
Buongiorno,
sono lieto di trasmettervi “Cestar News” di giugno 2010.
In questo numero vi anticipo gli argomenti che presenteremo al Convegno annuale RCAR che si
terrà ad OSLO il prossimo settembre.
Il meeting internazionale dell’RCAR è sempre un momento importante perchè ci permette di
confrontarci con i Centri “gemelli” sparsi in tutto il mondo e avere una visione a 360 gradi sul
tema sicurezza e costo della riparazione.
Vi comunico anche lo stato di avanzamento dei lavori sulle attività iniziate a febbraio (Controllo
Periti e Consulenza Centrale).
Per la formazione, nell’ambito degli accordi fra Generali e Ducati stiamo iniziando una
collaborazione per avere in Cestar il know-how necessario sui motocicli, da poter poi trasferire ai
nostri periti.
Per quanto riguarda la ricerca riportiamo lo studio effettuato sulle problematiche delle vernici
opache che stanno sempre più diffondendosi sul mercato.
Marco Castelli
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Numero 6 – Giugno 2010
In questo numero:
Convention RCAR – OSLO 2010
Stato avanzamento nuove attività – Controllo Periti – Consulenza Centrale
Vernici opache
Prove di crash – verifica costi e tempario
Il CESTAR sale in sella alla Ducati
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Numero 6 – Giugno 2010
Convention RCAR – Oslo 2010
Come ogni anno anche nel 2010 si terrà la conferenza RCAR. Attualmente , RCAR ha 24 membri,
che coprono 19 paesi e cinque continenti: Europa, Asia, Nord America, Sud America e Australia.
L’annuale convegno si terrà ad Oslo nel mese di settembre
ospiti del Centro di Corsi e Formazione Bilskadeinstituttets,
istituito nel Jaren, Hadeland, 1971.
La settimana di lavori rappresenta un importante
momento per condividere le molteplici esperienze
sviluppate nel corso dell’anno e per creare tavoli di
lavoro comuni su argomenti di particolare interesse nel
mondo automotive.
Per l’occasione, il Cestar presenterà due ricerche: la
prima riguarda la
rigenerazione e la
riparazione dei trasparenti in policarbonato dei gruppi
ottici anteriori (rif. n° 5 – Febbraio 2010). A seguito di
sinistri stradali o di atti vandalici infatti, sempre più
frequentemente vengono danneggiati in modo superficiale
i proiettori delle autovetture. Secondo le statistiche del
Gruppo Generali dell’anno 2009, il proiettore risulta
essere infatti il particolare con la percentuale più alta di
sostituzione.
Le calotte trasparenti dei proiettori anteriori sono
realizzate in policarbonato, sulle quali viene applicato uno strato di vernice protettiva mediante
una classica operazione di verniciatura o inserendo una pellicola di trasparente in fase di
stampaggio, prima della colata del materiale plastico. Ne consegue che, qualora fossimo in
presenza di danni superficiali, dal graffio, all’ingiallimento a causa dei raggi UV, nei quali si è
intaccato lo strato di trasparente presente sul proiettore, è possibile intervenire ripristinandolo
mediante un classico ciclo di verniciatura.
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Numero 6 – Giugno 2010
Al fine di valutare la fattibilità della riparazione e l’adeguatezza dei prodotti presenti sul mercato,
sono state condotte delle analisi sperimentali, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Tecnologia dei Materiali - dell’Università di Genova, per stabilire se:
1) le vernici trasparenti mono e bi-componente utilizzate per la riparazione abbiano un buon
livello di adesione in presenza di diverse tipologie di policarbonato
2) il grado di luminosità del proiettore possa essere alterato dalla riparazione
3) l’applicazione del nuovo strato di trasparente possa influire sulla resistenza meccanica del
materiale plastico
4) le prestazioni offerte dal trasparente possano decadere nel tempo.
Con la seconda ricerca il Cestar avrà modo di presentare SI.VA. (Sistema Integrato Valutazione
Automotive), il Nuovo Tempario di Carrozzeria elaborato dal Cestar.
L’idea di realizzare un nuovo Tempario, (come descritto nel n° 3 - Luglio 2009) nasce dal
desiderio di superare i limiti intrinseci della metodologia di calcolo dei tempi di riparazione e
sostituzione in carrozzeria (creata nel 1977), utilizzata su tutti i software di preventivazione e
stima dei danni ad oggi in commercio.
Durante gli ultimi mesi del 2009 sono state ultimate le attività di
verifica e certificazione del nuovo tempario SIVA da parte di SGS.
La decisione di presentare il nuovo tempario del Cestar in ambito
mondiale nasce dall’interesse dimostrato da altri Centri, quale ad
esempio il francese CesviFrance, venuto a Milano appositamente per
visionare il nuovo sistema di preventivazione.
Nel corso del 2010, GBS AL gradualmente introdurrà il nuovo tempario sul mercato, con modalità
che saranno rese note nei prossimi mesi.
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Numero 6 – Giugno 2010
Nuove attività del Cestar – Stato avanzamento lavori
Consulenza Centrale
Distribuzione incarichi
14%
26%
Assitalia
12%
Augusta
Fata
Generali
1%
Lloyd Italico
16%
T oro
31%
Provenienza incarichi
22%
Back Office Tecnico
BOC Torino
CLD
17%
61%
Il primo trimestre di attività (febbraio –
aprile) ha visto processare 81 pratiche
con una percentuale di evasione del
96,30%. Il 28% di richieste di consulenza
sono state relative a compatibilità di
danni, mentre il restante
72%
rappresentavano richieste di valutazione
di mezzi speciali non riportati sui
mercuriali commerciali.
Si sta valutando in questo periodo anche
la possibilità di creare nuove aree di
attività, creando una struttura in grado di
effettuare
ricostruzioni cinematiche,
valutazioni di nesso causale tra danni a
cose e lesioni e attività di supervisione in
caso di sinistri di particolare gravità o di
importo elevato.
Controllo Periti
Continua a pieno ritmo l’attività di controllo degli studi peritali che il Cestar esegue per conto di
GBS AL a partire da febbraio di quest’anno.
Nei primi mesi di attività si sono
Andamento Perizie e studi controllati
definiti, in stretto contatto con la
struttura di gestione dei periti di
GBS, i metodi e gli standard per
la valutazione dei fiduciari e si
sono effettuati i controlli di circa
150 studi, su un totale di circa
450. L’attività sta proseguendo
nel pieno rispetto del programma
prefissato che prevede la
creazione di un database
informatico con una prima
valutazione di ciascuno studio
che collabora con le Compagnie
del Gruppo.
3500
300
Perizie controllate
Programma
Studi controllati o in fase di controllo
3000
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Giorno
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10
0
Studi controllati
Perizie Controllate
200
2000
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La realizzazione di questo “stato dell’arte” permetterà di avere una classifica iniziale e di valutare
eventuali correzioni da mettere in atto nei confronti degli studi meno performanti, quali ad
esempio un piano formativo mirato da effettuarsi presso il Cestar, nonché un meccanismo
incentivante per i periti più meritevoli.
Altro importante aspetto legato alla realizzazione di uno strumento informativo ad hoc per tale
controllo, è la possibilità di monitorare gli andamenti nel tempo delle performance dei
collaboratori del Gruppo e valutare quindi l’efficacia degli interventi messi in atto per migliorare
il livello qualitativo del loro operato.
Su segnalazione di GBS AL, saranno controllati con lo stesso criterio, anche alcune carrozzerie,
delle quali si potrà verificare la bontà del preventivato.
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Vernici opache
Henry Ford, fondatore della Ford Motor Company, con lo scopo di contenere i prezzi dei beni
prodotti attraverso la riduzione dei tempi di lavorazione, introdusse il sistema di lavoro della
catena di montaggio. Resta famosa la Ford T, auto semplice ed economica, la prima ad essere
prodotta su grande scala. Era il 1908 quando la prima Ford T vide la luce, ne furono costruiti 15
milioni di esemplari, disponibili solo di colore nero. Da allora l’industria dell’automobile ha fatto
passi da gigante e nel campo delle vernici, le richieste della clientela e le restrizioni ambientali,
hanno portato sempre di più verso prodotti sofisticati sia dal punto della resa cromatica che da
quella dell’impatto ambientale. Le vernici all’acqua, le tinte metallizzate doppio strato, i
micalizzati, le vernici cangianti e a triplo strato sempre di più stanno entrando nei desideri della
clientela. Ultima moda sembra essere la vernice opaca già presente, su richiesta, su vetture di
altissima fascia (Lamborghini, Ferrari, Aston Martin, ecc..). Cosa vuol dire tecnicamente fare una
vernice opaca, quali sono i costi di riparazione? A queste domande il Cestar ha voluto dare delle
risposte eseguendo alcune sperimentazioni che hanno dato risultati piuttosto preoccupanti dal
punto di vista del costo della riparazione.
Tali vernici, infatti non consentono margini di
errore ai carrozzieri.
Come sopra anticipato, la verniciatura “opaca”
Effetto della
non viene realizzata in fase di produzione
lucidatura per
della vettura, ma è realizzata in un secondo
eliminare difetti
momento. Questo aspetto porta a non avere
uno standard relativo alle tinte e al grado di
opacizzazione da realizzare.
Durante il processo di verniciatura
tradizionale è inoltre prevista la possibilità di
correggere piccoli difetti di verniciatura
(sporchini o colature) tramite la lucidatura del
particolare in fase di finitura.
Per le vetture opache tale procedura non è
applicabile in quanto viene alterato l’aspetto
del particolare, andando a rendere lucida la
parte interessata.
Difficoltà di
Inoltre, non esistendo al momento uno
realizzazione del
standard relativo a tali vernici, è estremamente
corretto punto
difficile ricostruire la medesima tinta e lo
tinta e grado di
stesso grado di opacità del particolare
opacità
originale.
Rispetto a quanto accade in caso di
riparazione di un danno equivalente verniciato
con tinta tradizionale, l’utilizzo di vernice
opaca porta quindi a dover riverniciare molti
più particolari al fine di nascondere la
differenza tra la tinta originale e quella
utilizzata per la riparazione.
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Prove di crash – verifica costi e tempario
Nella prima metà di luglio si terrà al Cestar la prova di crash della Toyota iQ.
Questo test si inserisce nell’ambito del progetto di verifica delle prove di danneggiabilità che si
pone come obiettivo la realizzazione di una classifica tra le varie vetture, da utilizzare nella
definizione delle polizze, nonché nel progetto di aggiornamento e verifica del nuovo tempario.
La prova di crash si terrà anche alla presenza del Costruttore che
potrà così verificare la correttezza delle operazioni eseguite.
Prima di effettuare la prova di urto, la vettura è stata smontata in
tutte le sue parti riguardanti i lamierati esterni (porte, paraurti,
cofano, portello posteriore e parafanghi) per verificare la
correttezza dei tempi inseriti all’interno del nuovo tempario
SIVA e forniti dai Costruttori stessi.
Perché la Toyota iQ?
La scelta cade innanzitutto su Toyota, primo costruttore al mondo nel 2009, con 7,81 milioni di
autoveicoli venduti, in quanto riesce, con scrupolosa cura dei dettagli, a realizzare vetture in
grado di primeggiare in ogni ambito.
Dalla sicurezza passiva, come mostrano gli
ottimi risultati conseguiti nei crash test
EuroNCAP, all’ecosostenibilità, la Toyota
infatti conquista con la iQ e la Prius,
rispettivamente il primo e il terzo posto nella
classifica delle auto a minor impatto ambientale di EcoTopTen edizione 2009.
Nell’ambito della danneggiabilità e riparabilità dei veicoli, la
Toyota riesce ad ottenere sorprendenti risultati, superando
brillantemente i crash test assicurativo previsti da RCAR. In
realtà ciò che accade generalmente è che i Costruttori di
autoveicoli forniscono i report delle prove di crash effettuate
presso i loro Centri di ricerca o stabilimenti di produzione,
sulla base dei quali viene calcolato l’indice di riparabilità per
la classificazione delle vetture. E’ quindi opportuno effettuare
controlli a campione, in modo da mantenere alta l’attenzione
di tutti sull’importanza dei dati forniti.
Nell’ottica di valutare nell’ambito che compete al Cestar, la
bontà del prodotto offerto da Toyota, non si poteva fare altro
che scegliere l’ultima nata della casa nipponica, l’ultima sfida
vinta cioè la iQ (la i sta per "individualità" e "innovazione",
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mentre la Q vuol significare sia la qualità che la forma cubica della vettura).
Tre anni di sviluppo, oltre tremila ore di simulazione al
computer, centinaia di ore in galleria del vento, quasi un
milione di km in test effettuati in giro per il mondo,
queste le cifre che caratterizzano la progettazione della
Toyota iQ.
Si doveva, in qualche modo, cercare una novità assoluta
per poterla rendere interessante ed appetibile. E la novità
in assoluto c’è: e va oltre quella dei quattro posti in soli
3m di lunghezza, (2.985 mm per la precisione) da tutti
osannata come differenza principale rispetto alla Smart,
sua antagonista. L’innovazione nella iQ risiede nella
realizzazione di un pacchetto sicurezza che porta questa piccola vettura ad un livello tipico di
vetture di un segmento superiore.
Il progetto, del tutto esclusivo, si è concretizzato con una
riduzione al minimo dei pesi e degli sbalzi concentrando le
principali masse tra gli assi per migliorarne la
maneggevolezza e controllo. È una vettura realizzata per il
traffico cittadino, non stupisce quindi il raggio di sterzata
di 3,9m, che la rende un mezzo veramente agile in ogni
condizione di marcia.
Per poter realizzare una vettura di queste dimensioni in
grado di offrire una sicurezza passiva adeguata, dal punto
di vista strutturale è stata adottata una scocca inedita con
speciale cellula di protezione dei passeggeri, con uno
schema dei percorsi a multi-distribuzione del carico.
Per garantire un buon livello di sicurezza sono stati montati
di serie 9 airbag: uno a tendina per il lunotto posteriore
(novità assoluta brevettato da Toyota), due laterali, uno per
l’antiscivolamento, posto sotto il sedile del passeggero
anteriore, uno per le ginocchia del guidatore, infine due
laterali a tendina che si aggiungono a quelli ormai classici
frontali (lato guidatore e passeggero).
Una serie di controlli elettronici governa la stabilità della iQ.
Agli immancabili ABS con ripartitore della forza frenante
EBD si aggiungono: l’assistenza della frenata (BA), il
controllo di trazione (TRC), il controllo di stabilità del
veicolo con assistenza allo sterzo (VSC+).
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Il CESTAR sale in sella alla Ducati
Dopo l’accordo di sponsorizzazione triennale stipulato, alla vigilia
del Gran Premio d’Italia del Mugello del 2009, che ha segnato
l’ingresso del Leone di Trieste in MotoGP al fianco delle rosse di
Borgo Panigale, dopo il lancio della nuova assicurazione moto
dedicata ai ducatisti, che offre vantaggi esclusivi ai clienti Ducati,
la collaborazione continua.
A maggio, presso la sede di Ducati S.p.A., si è tenuto un incontro
tra il personale del Cestar, la Direzione del Marketing Strategico del
Gruppo Generali e la Direzione Tecnica/Commerciale di Ducati, al
fine di definire le basi per una collaborazione volta allo sviluppo di
un valido Know-How da poter trasferire mediante corsi di
formazione all’intera rete peritale di Generali.
Mentre nel resto d’Europa si evidenzia una generale
diminuzione degli incidenti con moto coinvolte in Italia è
l’esatto contrario, gli incidenti sono in aumento e sembra che
la causa principale sia l’errore umano. Nel nostro Paese,
infatti, negli ultimi anni, gli incidenti con le due ruote
coinvolte è aumentato del 4%, mentre nel resto del “Vecchio
continente” si registra un decremento che oscilla tra il 27 e
l’1,5%. I dati sono contenuti nel rapporto “Motociclisti
vulnerabili” presentato a Bruxelles dall’European Transport
Safety Council (Etsc). Italia, Grecia e Portogallo, sono tra i
paesi con il numero maggiore di motoveicoli circolanti: tra 35
e 75 moto ogni 1.000 abitanti.
I sinistri che riguardano motociclisti sono il 20% del totale, ed
anche se il trend è in calo. 6.200 morti registrati nel 2008 è
purtroppo alto, se si considera che rappresenta il 16% dei morti
ma solo il 2% dei chilometri percorsi sulle strade. Nella
ricerca, riportata dall’A.S.A.P.S., si legge che, in base a uno
studio della Commissione europea, “la prima causa degli
incidenti è l’errore umano, il 37% delle volte per colpa del
motociclista e per il 50% dei conduttori di altri veicoli. Il
restante 13% è imputabile alle condizioni della strada, al
maltempo o a incidenti meccanici.
È evidente che sulla base di questi numeri non possiamo sottovalutare il peso che hanno i
motoveicoli per le assicurazioni, di conseguenza l’intento del Cestar, in unione con i tecnici
Ducati, specialisti del settore, è divenire un punto di riferimento, come nel settore automotive,
anche in quello dei motocicli, per tutta la rete peritale.
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Cestar – Centro Studi Auto Riparazioni
Via C. Pisacane n. 48
20016 Pero (MI)
tel. 0238100356
www.cestar.it
Direttore
Marco Castelli
[email protected]
Resp. Ufficio Studi e Ricerche Automotive
Ing. Giorgio Ighina
[email protected]
Resp. Ufficio Tecnico
Ing. Andrea Mondini
[email protected]
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