[PDF - 2.0 MB] Spilimbergo Fotografia Magazine giugno
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Spilimbergo Fotografia mag Uwe Ommer© SPILIMBERGO FOTOGRAFIA MAGAZINE Periodico online mensile giugno / luglio / agosto 2013, Anno V, nº 6/7/8 Autorizzazione del Tribunale di Pordenone Registro di Stampa n. 16 del 16.06.2009 pubblicità inferiore al 70%. Direttore Responsabile: Renzo Francesconi; Editore: C.R.A.F. – Piazza Castello, 4 33097 Spilimbergo (PN) tel. /fax 0427/91453 e-mail: [email protected] #6 / #7 / #8 GIUGNO/LUGLIO AGOSTO 2013 Il materiale redazionale da pubblicare (articoli e fotografie) può essere inviato all’indirizzo del CRAF, via Friuli 2, 33090 Lestans (PN) con la dicitura “per la pubblicazione su Spilimbergo Fotografia Magazine”. È vietato riprodurre articoli e fotografie senza la specifica e preventiva autorizzazione dell’editore. www.craf-fvg.it In questo numero: Focus: Spilimbergo fotografia 2013 Spilimbergo fotografia 2013: Selling Dreams fotografi di moda in Croazia Liebe Lausitz - Elf Fotografen zu gast Carlo Leidi, Cina 1972 Saltstrasse Pier Paolo Pasolini tra i suoi film e il mondo friulano Venezia Circumnavigazioni e Derive Roberto Salbitani Pietro Marubi Branko Lenart. Blicke auf die Steiermark I Nuovi Guardiani - Mauro Paviotti il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia Uwe Ommer 50 years!… and more to come Mario Cresci Dispiegati 1968-2013 i cataloghi di Spilimbergo fotografia 2013 Corsi / Mostre / Posta L’editoriale del presidente: Fiocco Rosa al CRAF: al vertice una presidente donna L’editoriale del presidente: index Fiocco Rosa al CRAF: al vertice una presidente donna Lucia D’Andrea Presidente del Craf In data 2 luglio si è riunito a Palazzo di Sopra a Spilimbergo il Consiglio Direttivo del CRAF per la nomina del nuovo presidente. L’uscente dimissionario Renzo Francesconi, in carica dal 2008, ha ceduto il passo a Lucia D’Andrea, neo sindaco del comune di Sequals. La vicepresidenza è stata invece assegnata all’assessore alla cultura del comune di Spilimbergo Luchino Laurora. …coinvolgere nuovi talenti e nuove professionalità Quali sono gli obiettivi a breve e lunga scadenza che si pone per il suo mandato? Rafforzare il ruolo del CRAF come centro di ricerca sulla fotografia a livello regionale, stabilendo in primis una partnership con la Regione FVG e con le istituzioni pubbliche e private, impegnate in quest’ambito. Una particolare attenzione verrà riservata ai progetti proposti dai soci del CRAF anche per il ruolo istituzionale che essi svolgono all’interno del centro. Quali attività proprie del Centro intende valorizzare soprattutto in funzione della sempre minore distribuzione di finanziamenti regionali? Verrà dedicata una particolare attenzione a quei progetti che offrono sostenibilità economica, si curerà la ricerca di sponsorizzazioni e di partner che possano offrire supporto tecnico al Centro. Verranno curati i contatti istituzionali con la Regione non solo per reperire nuove risorse, ma anche al fine di giungere all’approvazione di un testo normativo che riconosca al CRAF il ruolo che ha saputo conquistarsi in questi anni nel corso della sua attività. In che modo la sua presidenza si impegnerà a coinvolgere i giovani talenti della fotografia locale nelle progettualità del CRAF? La ricerca di nuove risorse significa anche capacità di coinvolgere nuovi talenti e nuove professionalità. Il nostro territorio ha sempre espresso fotografi di altissimo livello: bisogna dare ai giovani spazi per farsi conoscere e apprezzare. Il CRAF orienterà la propria azione formativa anche attraverso rapporti di collaborazione con istituti superiori e università al fine di diffondere la cultura dell’immagine fotografica e delle tecnologie che possono veicolare in maniera innovativa la comunicazione visuale. Maria Santoro Lucia D’Andrea, eletta sindaco di Sequals lo scorso aprile, ha conseguito la Laurea magistrale in Conservazione dei beni culturali e due master in gestione delle biblioteche scolastiche aPadova e Viterbo con Abilitazione CEDILS Italiano L2. Dal 1992 è docente di ruolo e dal 2007 Dirigente scolastico all’Istituto Tecnico Agrario di Spilimbergo. Focus: SPILIMBERGO FOTOGRAFIA 2013 Guido Cecere (curatore della mostra) con Mario Cresci e Renzo Francesconi Consegna dell'International Award of Photography a Uwe Ommer Consegna del Premio FVG Fotografia a Mauro Paviotti Consegna del Premio FVG Fotografia a Mario Cresci index Spilimbergo Fotografia si riconferma festival di successo. La rassegna si è fregiata quest’anno dell’illustre presenza dell’artista Uwe Ommer, cui è stato attribuito il Premio International Award of Photografy sostenuto dall’Unione Industriali di Pordenone. L’uscente dimissionario Renzo Francesconi, in carica dal 2008, ha ceduto il passo a Lucia D’Andrea, neo sindaco del comune di Sequals. La vicepresidenza è stata invece assegnata all’assessore alla cultura del comune di Spilimbergo Luchino Laurora. Per lui 50 anni di appassionata attività in mostra al salone nobile dell’edificio dove celebra le nozze d’oro con la pellicola. Ommer espone in sintesi il suo percorso professionale, avviato nel settore della moda femminile, poi legato alla realizzazione di nudi esotici, all’edizione 1984 del mitico calendario Pirelli, quindi al documentario “1000 families”. Incoronati alla rassegna Spilimbergo Fotografia anche Mario Cresci e Mauro Paviotti, destinatari del Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia sostenuto da Mediocredito e Banca di Cividale. Cresci con la personale “Dispiegati 1968-2013” porta in scena tra le sue migliori performances in grande formato lo sguardo ammaliante della Contessa di Castiglione attraverso il passepartout , Paviotti invece incanta a Villa Ciani di Lestans ( la mostra si inaugura oggi alle 16.30) con misteriose e mitologiche figure femminili “I Nuovi Guardiani”.A ricevere il premio Amici del CRAF la famiglia del fotografo Toni Nicolini, recentemente scomparso, il cui archivio è stato donato in comodato d’uso al Centro. Un riconoscimento è stato pure assegnato ai partecipanti alla lettura di portfolio Samantha Banetta Consegna del Premio Amici del CRAF alla famiglia di Toni Nicolini e Giancarlo Ruppolo. Maria Santoro Continua index Markus Maurmair, Uwe Ommer e Walter Liva al castello di Valvasone Galleria Tina Modotti, Udine Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento Galleria Tina Modotti, Udine “ Desidero ringraziare i miei collaboratori per il proficuo lavoro di questi anni. Purtroppo nuovi e onerosi impegni istituzionali mi costringono a lasciare la presidenza. Al mio posto, Lucia D’Andrea, sindaco di Sequals, saprà proseguire al meglio l’attività del Centro spilimberghese. ” Regine Feldgen e Uwe Ommer a Palazzo Tadea, Spilimbergo Pagina precedente Selling Dreams - fotografi di moda in Croazia Liebe Lausitz - Elf Fotografen zu gast Selling Dreams - fotografi di moda in Croazia Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago 1º giugno - 21 luglio Liebe Lausitz - Elf Fotografen zu gast Biblioteca Comunale di Lignano Sabbiadoro 3 luglio - 5 settembre A cura di Uwe Jacobshagen e Rolf Khun index Nell’ultimo decennio la fotografia di moda in Croazia ha guadagnato visibilità e apprezzamento. La mostra curata da Sandra Vitaljić e presentata nel 2012 ai Photodays di Rovigno ne rappresenta l’evoluzione. Gli autori selezionati sono: Romano Decker & Dejan Kutić vivono a Zagabria. Lavorano in tandem per il settore design. Attualmente si occupano di fotografia commerciale, in particolar modo fotografia di moda. Hanno vinto molteplici premi nazionali e internazionali esponendo in Croazia e Inghilterra. Ivana Vućić nata a Zagabria nel 1972, è fotografa professionista dal 1994. Nel 2001 ha fondato lo studio Laboratorium insieme a Orsat Franković. Le sue fotografie sono parte di una mostra permanente al Museo delle Arti e dei Mestieri di Zagabria e alla Marino Cetina Gallery di Umago. Mare Milin nata a Zadar nel 1973, si occupa di ritrattistica, moda e fotografia pubblicitaria. Ha partecipato al grande progetto multimediale dedicato a Nikola Tesla, Mechanical Figures, pubblicato dalle edizioni Bulaja. Ha realizzato 10 video musicali per artisti croati e il suo primo cortometraggio animato “Idiot”, prodotto dalla Zagreb Film. Mladen Šarić nato nel 1976 a Zagabria, ha studiato design alla facoltà di Arti Grafiche. Realizza fotografie di moda, collabora con le maggiori testate del settore e agenzie pubblicitarie. Sanja Bistrićić, nata a Zadar nel 1982, si è interessata alla fotografia di moda seguendo il lavoro della sorella stilista. Ha collaborato con Cro-a-Porter, per il quale ha realizzato ritratti di stilisti, varie campagne per i marchi Madame Demode, Tamara Bombardelli e Maja Merlić - Dioralop. Bruna Kazinoti, nata a Spalato nel 1983, ha vinto il premio “miglior fotografa di moda a Rovigno” nel 2009 e nel 2011. Marko Grubišić, nato a Čakovec nel 1975, lavora alla realizzazione di editoriali e copertine per importanti riviste tra cui Elle, Cosmopolitan, Gloss; è inoltre autore di campagne pubblicitarie perTMobile, L’Oréal, Max Factor. Fotografie realizzate da 11 artisti 11 anni dopo Nell’autunno 2012, 11 fotografi provenienti dalla Germania, Francia, Polonia, Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno fotografato la Lusazia. Molti di loro avevano già effettuato nella stessa zona un lavoro simile 11 anni prima, affascinati e motivati dal desiderio di catturare la dimensione, il ritmo e la forma di un paesaggio trasformatosi come probabilmente nessun altro posto al mondo. Questa metamorfosi straordinaria trova le sue origini nell’unificazione delle due Germanie, nel disuso della lignite e nel considerevole programma di ristrutturazione federale e regionale che ha modificato un’area di vecchie miniere a cielo aperto in una regione lacustre. Pensando che i nostri occhi e la nostra memoria non siano abbastanza affidabili per riconoscere le trasformazioni, abbiamo quindi lasciato questo compito ad artisti, in particolare a fotografi, le cui immagini rivelano com’è realmente la Lusazia oggi e come forse potrà essere domani, tra 5 o 10 anni. Undici anni fa la Lusazia era la Cenerentola della Germania. Oggi ci sono laghi, porti, spiagge, piacevoli piste per ciclisti e pattinatori, i primi alberghi, ristoranti, case di vacanza galleggianti, canali che collegano i laghi e i campeggi dove negli ultimi due anni sventola la bandiera ceca. L’”Internationale Bauausstellung” (IBA) ha realizzato 30 progetti tra il 2000 e 2010 per garantire nell’area dei laghi la conservazione dei tratti peculiari del suo patrimonio industriale in un design creativo e tecnologicamente all’avanguardia. La particolare architettura degli edifici fa si che la zona dei laghi della Lusazia sia unica al mondo. Per questo sono stati invitati in Lusazia fotografi professionisti, per catturare gli aspetti più particolari della regione. È veramente fantastico essere riusciti a realizzare nuovamente questo progetto a conclusione del programma IBA, dopo il successo di “Brennweite I” nel 2001 e “Brennweite II” nel 2006. Presentiamo quindi il risultato del workshop internazionale di fotografia “Brennweite III” realizzato nel settembre 2012 dal quale sono stati prodotti una mostra (che sarà veicolata in mezza Europa come 11 anni fa) e un catalogo per spiegare quel che sta dentro e dietro l’immagine. Così la trasformazione della Lusazia sarà ricordata anche dalle generazioni future senza che il tempo possa cancellarla dalla nostra memoria. Vogliamo ringraziare lo Stato Federale del Brandeburgo (Ministero per le Infrastrutture e l’Agricoltura) per questa opportunità unica che rappresenta molto di più di una semplice registrazione fotografica. Allo stesso modo riconosciamo l’irreprensibile e tenace volontà di Delef Hecht e Uwe Jacobshagen (promotori e organizzatori), infine ringraziamo gli undici bravissimi fotografi per il lavoro compiuto. Rolf Kuhn Amministratore Delegato IBA Fürst- Pückler-Land, dicembre 2012 Continua Carlo Leidi, Cina 1972 Saltstrasse Carlo Leidi, Cina 1972 Galleria Tina Modotti, Udine 6 luglio - 15 settembre a cura di Silvana Turzio Saltstrasse Pilonova Galerija, Ajdovščina 12 luglio - 31 agosto A cura di Margit Zuckriegl index Agosto 1972. Carlo Leidi, Franco Fortini, Aldo Natali, tutti de Il Manifesto, Gianni Corbi, giornalista de l’Espresso e un gruppo di operai partono in delegazione ufficiale per la Cina. All’inizio dell’anno vi si erano recati Nixon e Kissinger per lo storico incontro che avrebbe portato a una svolta nelle politiche cinesi e americane: gli americani promisero di andarsene da Taiwan, i cinesi si impegnarono a non tollerare una terza potenza nell’area di loro competenza, evidente messaggio diretto ai russi, caldamente invitati a tenersi alla larga dalla Cina. In mezzo vi era la spinosissima e cruenta questione del Vietnam della quale nessuno parlò. Anche la politica interna cinese era in grande movimento: la rivoluzione culturale era alle spalle, e tutto, o quasi, era sotto il caldo e fermo abbraccio di Mao. Quanto si sapeva al di fuori delle frontiere cinesi era perfettamente orchestrato, ma qualcosa trapelava di una crepa che correva lungo tutta la Cina. Al momento della partenza dall’Italia si era infatti saputo che Lin Piao era morto da poco in un incidente aereo mentre cercava di raggiungere la Russia. Così veniva ufficialmente raccontata la questione. Il dubbio però si insinuava sulla fine di Lian Piao e sulla Banda dei Quattro… La delegazione italiana parte dunque i primi di agosto in un momento delicatissimo per la Cina… Molti gli interrogativi. Ancora oggi, alla lettura dei documenti, pubblicati o dattiloscritti, è percepibile la solida tensione di fronte al muro di gomma che innalzano i funzionari cinesi in risposta alle domande degli italiani, per quanto fossero rispettose e caute …Ma è la prima e sola volta. Il resto del viaggio scorre via liscio e melmoso come il Fiume Giallo, prevedibile e monotono “ una ricostruzione del passato prossimo tutta zucchero ottimista” secondo le parole di Franco Fortini con baluginìi di “spazi ignoti dietro l’ufficiale facciata” (Quaderni piacentini, gennaio 1973): questo e altro nei documenti dattiloscritti e a stampa di Aldo Natali, Franco Fortini e Rossana Rossanda depositati presso il CRAF di Spilimbergo Testi, riflessioni e racconti che all’epoca furono in parte pubblicati su Il Manifesto (Aldo Natoli - 21 settembre 1972) e su L’Espresso (Gianni Corbi - settembre 1972), sui Quaderni Piacentini da parte di Fortini. Se oggi questi articoli rivelano la mancanza di informazioni approfondite su ciò che avveniva realmente in Cina, resta invece vivo lo sgomento di fronte all’innalzarsi del muro opaco dell’ideologia a opera di tutti, operai, intellettuali, funzionari di partito, atteggiamenti difensivi che ovviamente hanno ulteriormente nutrito il dubbio: “complottò Lin Piao?” si domanda Natoli dalle pagine del Manifesto un mese dopo il viaggio. Questi materiali documentari, interessantissimi, concorrono, necessariamente didascalici, a contestualizzare le fotografie di Carlo Leidi scattate durante il viaggio cinese ora in mostra a Udine, alla Galleria Tina Modotti dal 5 al 15 settembre. Il CRAF di Spilimbergo ha prodotto la mostra in seguito alla recente acquisizione dell’archivio di Carlo Leidi che comprende sia le fotografie che molti documenti biografici e politici…Autore di libri fotografici di un certo valore estetico e storico, Leidi fotografo è ancora semisconosciuto. Questa mostra ha dunque il merito di riportare alla luce l’impegno e il lavoro di Leidi. La sua presenza in Cina, insieme a Fortini e a Natoli è centrale nella delegazione e le sue fotografie costituiscono un segnale importante nella storia della visione italiana della Cina in quegli anni perché si oppongono in modo pacato ma preciso, all’immagine di propaganda a toni saturi che era stata invece diffusa dai cinesi e che negli ultimi anni è stata spesso riproposta dalle istituzioni cinesi. …Le fotografie meritano una sosta per la loro qualità formale oltre che per la capacità di visione non pregiudizievole e attenta alla vita delle persone. Un testo del maggio 1977 scritto da Franco Fortini definisce le sue immagini simboliche della società cinese: raccontano sia della “noia feroce di dover recitare agli ospiti stranieri quanto prescritto “ da parte dei baroni e bonzi di un policlinico visitato dalla delegazione “ che della “dignità limpida di cultura contadina del lavoratore dei campi o delle sue figlie, o l’altra, più amara e senza illusioni né paure dell’operaio” (estratto dal testo di Silvana Turzio per Il Manifesto, 2013) Nel 1999 il CRAF ha incaricato Willie Osterman, preside del Rochester Institute of Tecnology (è stato anche l’ultimo assistente di Ansel Adams) e Burkhardt Kiegeland, fotografo di Salisburgo, di realizzare una campagna fotografica sulla Via del Sale dalla Carinzia sino al confine tra Austria e Germania, di cui il centro spilimberghese conserva le 64 preziose opere. Per l’occasione, la Galleria Pilonova di Ajdovščina presenterà la mostra ed editerà un catalogo in tre lingue (sloveno, inglese e italiano) con la prefazione di Margit Zuckriegl, direttore dell’Österreichische Galerie der Fotografie di Salisburgo. Continua Pier Paolo Pasolini tra i suoi film e il mondo friulano index VENEZIA CIRCUMNAVIGAZIONI E DERIVE - Roberto Salbitani Pier Paolo Pasolini tra i suoi film e il mondo friulano Sala Brumat, Ufficio Turistico, Valvasone 18 giugno - 31agosto A cura di Walter Liva Valvasone “La gioia fu completa davanti ai portici a sesto acuto dell’annosa piazza; subito fin da allora, a quattordici anni, scopersi quello che in effetti è il tesoro di Valvasone: il grigio, il nero, il silenzioso, la vetustà le vocali del dialetto”. Pasolini concepiva l’attività intellettuale come un impegno civile, così l’artista o l’intellettuale, con le sue opere doveva interpretare e custodire quello che oggi definiamo paesaggio culturale, l’ambiente storico e umano. Tentò infatti di rifondare la lingua friulana, rimasta l’unico cemento delle genti contadine: “…aurorale e poetica, una sorta di stil novo modellato sulle parlate romanze, rompendo, con un procedimento assolutamente antiaccademico e antiarcadico, le incrostazioni folcloristicovernacolari del consenso. La lingua era quella dei ragazzi del Medio e Basso Friuli…” (Licio Damiani, Tempo di realismi, in Neorealismo friulano, Centro Friulano Arti Plastiche, Udine, 2001, pag. 24). Nel1995 con Tredici Fotografi in un Itinerario di Pasolini il CRAF ha realizzato un “racconto per immagini” sulle “piccole città” toccate dalla linea ferroviaria tra Casarsa e Gemona del Friuli con l’intenzione di evidenziare i “Tratti culturali” come li concepiva lo storico dell’arte Ernst Gombrich. Tra i fotografi coinvolti, Gianni Berengo Gardin ed Enrico Bossan hanno fotografato Valvasone, Arzene e San Martino al Tagliamento mentre Gianantonio Battistella ha rilevato tutti i caselli ferroviari da Casarsa a Gemona. Italo Zannier chiese poi a Elio Bartolini di realizzare una prefazione al catalogo: “… perché non ci sono più né conigli né gabbie di conigli nel “Nuovo Friuli”. Non vacche nelle stalle. Non galline nei cortili. Non fieno nei fienili. Nei campi non c’è più qua frumento, là biava, più in là erba medica. Monocultura adesso: mais e soia, in tutti i campi, per tutti gli anni, uno dopo l’altro. Oppure i capannoni di plastica, quel biancore lumacoso dei loro “teli” sotto i quali verdure e fiori - perché ci sono capannoni perfino di crisantemi - possono crescere anche fuori stagione, che così vendono prima e di più…”. (Elio Bartolini, Viers Pordenone il mond, in Tredici Fotografi in un Itinerario di Pasolini, a cura di Italo Zannier, CRAF 1995, pag. 12). Negli anni successivi, il CRAF ha anche raccolto nei suoi archivi immagini di scena dei film di Pasolini (da La ricotta, I racconti di Canterbury, Il Vangelo secondo Matteo, Salò, ecc…) e acquisito tutte le immagini dell’epopea pasoliniana (come nell’archivio di Gianenrico Vendramin) conservando pure le fotografie realizzate da Piergiorgio Branzi, Elio Ciol e Frank Dituri, presentate dal CRAF nei principali Musei di Fotografia della Russia. Pier Paolo Pasolini VENEZIA CIRCUMNAVIGAZIONI E DERIVE Roberto Salbitani Corte Europa, Spilimbergo 20 luglio - 1º settembre “VENEZIA – CIRCUMNAVIGAZIONI E DERIVE” è un’esposizione di fotografie decantate nell’arco di 37 anni, dove le immagini divengono principalmente strumenti di evocazione. Per Salbitani la scelta di Venezia va in senso contrario rispetto alla standardizzata immagine che della città hanno sempre dato illustratori e turisti. Un luogo immerso nel “tempo fuori del tempo” delle trasfigurazioni oniriche e delle concrezioni simboliche, tra pietre, acque e cielo: un organismo complesso più che un semplice luogo, un continuum di stimoli per i sensi del viaggiatore. Tutto a Venezia è respiro organico e, al tempo stesso, stratificazione di simboli potenti. Il progetto è stato realizzato a distanza di 20 anni da “Il Viaggio” con cui Salbitani aveva dato corpo alle sue esperienze, appunto, di viaggiatore. Ci sono voluti più di 30 anni all’ autore per riuscire a concentrare le sue visioni in singolari tondi bianconero collegati tra di loro in un corpus visuale coerente. Non aspettatevi perciò di trovare qui un classico menù turistico di gondole, vongole e riflessi policromi sull’acqua. Quello che Salbitani costruisce lentamente è una sequenza mirata di emozioni avvolgenti nel tentativo di restituire la struttura profonda e gli invisibili abissi della città, la sua vera anima. Traspare dietro a queste immagini simboliche una Venezia mai vista prima nel pur affollato panorama di illustrazioni fotografiche che la riguardano. Nello scorrere delle immagini, il visitatore si trova in pratica a vivere non solo una nuova esperienza di questo luogo magico ma anche, in simultanea, il potenziale della fotografia come linguaggio nel rendere le visioni più intime fabbricate dalla mente del fotografo. La mostra è accompagnata da un volume, edito da Quinlan, di formato 29 x 31 cm., 168 pagine. Le fotografie, suddivise in 12 capitoli, sono accompagnate da due brevi testi dell’autore e sono stampate in tricromia dalla Stamperia dell’Artiere in Bologna. La carta pregiata ed inusuale per un libro fotografico è Shiro tree free da 120 gr. Il volume, con traduzione in inglese, è stato stampato in 700 copie di cui 40 sono accompagnate da un originale firmato e stampato personalmente dall’autore in camera oscura secondo il processo Archival, finalizzato cioè ad una lunga conservazione. Roberto Salbitani ha vissuto a Venezia tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso muovendo i primi passi nella fotografia e nel suo insegnamento (Centro Fotografia Giudecca 1980-1985). È conosciuto internazionalmente per aver operato negli ultimi 40 anni in varie città del mondo (Milano, Parigi, Londra, New York, Venezia) e per aver esplorato visualmente luoghi e territori del nostro Paese valorizzandone le qualità naturali e le sottostanti strutture simboliche. Salbitani ha fondato nel 1986 la Scuola di Fotografia nella Natura, i cui corsi, ospitati negli ultimi anni dal C.R.A.F., hanno contribuito alla conoscenza delle diverse scritture dell’espressione fotografica e della stampa fine-art del bianconero. Continua Pietro Marubi Branko Lenart. Blicke auf die Steiermark index Pietro Marubi, o Pietro Marubbi, (Piacenza, 1834 - Scutari, 1903), è stato un patriota, fotografo e pittore italiano, naturalizzato albanese, noto anche come Pjetër Marubi. Coinvolto nei moti risorgimentali in quanto sostenitore di Garibaldi fu costretto nel1856 a riparare in Albania, allora territorio ottomano. Trasferitosi a Scutari aprì il primo laboratorio fotografico albanese, l’Atelier Marubi, che in breve tempo divenne uno dei più importanti dell’area. L’Atelier proseguì l’attività sino al 1944 grazie ai suoi collaboratori Rrok Kodheli e Kel Kodheli che adottò, ed in seguito al figlio di Kel, Gegë, documentando le vicende storiche dell’Albania e la vita quotidiana dei suoi abitanti. I negativi originali, riconosciuti patrimonio internazionale dall’UNESCO, costituiscono una grande ricchezza storico-culturale per il paese balcanico e sono conservati nell’Archivio Fotografico Marubi, situato presso il Museo Storico di Scutari. Le più antiche foto della collezione sono datate intorno al 1858-1859. Alcune di queste foto furono pubblicate sul The Illustrated London News, su La Guerra d’Oriente, su L’Illustration. Lucien Bedenj Pietro Marubi Mulino di Ampiano, Pinzano al Tagl.to 20 luglio - 18 agosto dall’Archivio Fototeka Kombetare Marubi, Scutari Albania Comune di Ulcinj, Montenegro Le fotografie della Stiria di Branko Lenart realizzate negli anni ’70, unite ai ritratti di Inge Morath (moglie del drammaturgo Artur Miller e fece parte del gruppo iniziale dei fotografi della Magnum) durante il viaggio compiuto nel 2001, dai ritratti degli artisti e letterati della Stiria comporranno un affresco su questa regione dell’Austria: una mostra di grande interesse, presentata dal CRAF in corrispondenza alla manifestazione Pordenonelegge. Branko Lenart. Blicke auf die Steiermark Sale espositive della Provincia, Pordenone 14 settembre - 10 novembre A cura di Miha Colner Continua Mauro Paviotti - I nuovi guardiani Il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia Mauro Paviotti - I nuovi guardiani Villa Ciani, lestans 20 luglio - 1º settembre index Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro con volto d'uomo? O sarà come me? Con il suo giubbotto d'aviatore, gli occhialini ovali e l'immancabile Holga al collo, Mauro Paviotti sembra uscito da una bande dessinée di Hergé. Mi raccomando – mi dice – Non sono guerrieri, sono Guardiani! Ci tiene a ribadirlo: le sue creature fotografiche, che posseggono la grandiosità dolente della tragedia classica e la fragilità misteriosa di creature aliene, non possono e non vogliono combattere le battaglie dell'Uomo, anche se rimangono a vegliare, a osservarci silenziose e tragiche. La serie dei Guardiani, iniziata negli anni '90, poi sospesa per una decina d'anni, è tornata alla ribalta nel 2006; in questo lasso di tempo i Nuovi Guardiani hanno mantenuto inalterati i moniti di cui erano latori, ma hanno ormai perso la speranza che l'umanità possa riscattarsi dal dilagante peccato dell'hybris. La prospettiva di un futuro migliore si è smarrita tra cronache di quotidiane avidità e ordinario malaffare, in un'epoca dove, citando Luigi Zoja, l'uomo "è un orfano senza precedenti nella storia. Lo è in senso verticale – è morto il suo Genitore Celeste – ma anche in senso orizzontale: è morto chi gli stava vicino. È orfano dovunque volti lo sguardo." Venuta a mancare la pietas, Potere, Sesso e Ignoranza sono i Nuovi Idoli che si ergono imponenti ed esigono non più l'antico tributo di sangue, ma nuove, non meno atroci offerte: a essi un'umanità anestetizzata consacra il proprio tempo, le aspirazioni, l'intimità, annullando quei valori spirituali che avevano reso grandi le passate civiltà. Ora che le parole non servono più, poiché tutto è già stato detto, i Guardiani rimangono muti, ieratici e statuari, percorsi dalle correnti dell'einfuhlung, un'empatia estrema e struggente che a volte contrae loro le membra, torce i busti e spalanca le bocche in un urlo silenzioso. Hanno sembianze femminili, di Sibille e Cassandre che scrutano tra le correnti del tempo, afflitte e inascoltate, gravate dal fardello della conoscenza, ferite dalle stigmate della consapevolezza; elaborate strutture metalliche, scudi, lance e borchie proteggono i loro corpi nudi, plasmati da un rigoroso chiaroscuro e percorsi da rivoli elettrici, che vibrano tra la sericità della pelle tendendo i muscoli e allertando i sensi. Come per i veggenti e i poeti della classicità, che avevano barattato la vista con il dono della profezia, gli occhi dei Guardiani, avvolti in una sacrale cecità e destinati a scrutare oltre il buio, non possono riflettersi in quelli degli uomini, lo sguardo deve rimanere celato sotto gli elmi e occultato da veli. Lontano e protetto dalle pulsioni terrene e dai conflitti di una società ostinata e autolesionista, ormai senza possibilità di happy ending. Lorella Klun La mostra presenta l'evoluzione del mondo contadino del Friuli Venezia Giulia nel XX secolo. Per il periodo fino al 1950 sono state selezionate le opere dei fotografi Luigi Pignat, Arturo Malignani, Carlo Pignat, Gabriel Piccoli, Ernesto Battigeri, Enrico del Torso, André Kertesz, Giuseppe Di PIazza, quindi i lavori dello svizzero Paul Sheuermeier per conto dell'Atlante Linguistico Italo-Svizzero e, similmente, di Ugo Pellis per l'ALI - Atlante Linguistico Italiano, le preziose stampe di Silvio Maria Bujatti sul Friuli collinare, di Francesco Krivec sul Cividalese, di Giuseppe Antonelli e Attilio Brisighelli e di Tarcisio Baldassi. Dagli Anni '50, i neorealisti Gianni e Giuliano Borghesan, Italo Zannier, Carlo Bevilacqua, Aldo Beltrame, Giuseppe Bruno, Gianni Berengo Gardin e Riccardo Toffoletti, Mario Magajna, i due sanvitesi Italo Michieli e Gianenrico Vendramin - autore quest'ultimo di un corposo lavoro sulla bassa friulana. Infine, per il Collio goriziano, Tullio Stravisi. La mostra si conclude con Elio Ciol e Stefano Ciol, Ulderica Da Pozzo e altri autori contemporanei. il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento 13 luglio - 27 ottobre Continua Uwe Ommer 50 years!… and more to come index Anni ’60-’70 L’amore per la natura e gli animali portano Uwe Ommer alla fotografia. Con una piccola macchina fotografica di base dotata di “lenti da ravvicinamento”, di un innesco a distanza di 10 metri e un di treppiede instabile, parte a caccia di uccelli. Ahimè senza ottenere grandi successi! Abbandona molto presto gli uccelli per gli esseri umani… molto meno volatili. E con una fotografia di bambini che giocano a calcio vince il primo premio del prestigioso concorso “Deutscher Judendphotopreis” nel 1962. Raggiunta la maggior età, decide di trascorrere un anno a Parigi per perfezionare il suo francese, scoprire un’altra vita e diventare fotografo professionista! Per un anno, tutti i week-end, fotografa i clienti del mercato settimanale di Rue Mouffetard. Ne ricava una cinquantina di ritratti “rubati”! Diventato fotografo in proprio, si aggiudica un lavoro pubblicitario per Charles Jourdan. La collaborazione durerà una decina d’anni e gli procurerà altri clienti: Martini Osvaldo, Rayne, Ungaro, Terzani, Pirelli, Piaggio, Champion, Citroën, Salomon, Saks Fifth Avenue, Kodak, VO, Head, De Beers, Aristoc, Revlon, Aramis, Dupont, Absolut, etc… Realizza le sue campagne pubblicitarie ispirandosi alle sue ricerche personali. Il suo primo incontro con una modella di colore (erano pochissime all’epoca) gli rivela la bellezza e l’eleganza delle donne africane. Uwe Ommer - 50 years!… and more to come Palazzo Tadea, Spilimbergo 20 luglio - 1º settembre Anni ’80 Un primo libro viene pubblicato da Photoedition in Svizzera, seguito da “Exotic” per le Edizioni Bahia in Germania, e “Uwe Ommer, fotografie erotiche” pubblicato da Taschen. Sperimenta le sovraimpressioni (riavvolgendo la pellicola per esporla parzialmente una seconda volta, quest’esercizio richiedeva una grande precisione), utilizza degli specchi come strumenti di illuminazione in studio, dei neon in movimento per creare delle forme luminose attorno alle modelle o come illuminazione nella serie “Donne al neon”… Nel 1983, oltre alla realizzazione del calendario Pirelli alle Bahamas, fotografa “le tre Grazie” locali scoperte sulla spiaggia che gli ispireranno un libro dedicato alla bellezza nera. “Black Ladies” era nato. Questo libro, con prefazione di Léopold Sedar Senghor, poeta e già presidente della Repubblica del Senegal ha certamente contribuito al riconoscimento delle donne nere nel mondo della comunicazione. Anni ’90 Una cena a fine anno, nel 1995, cambia la sua vita. In un ristorante del quartiere, osserva le famiglie a tavola con i loro bambini e istantaneamente nasce la folle idea di fotografare le famiglie… di tutto il mondo. Esce fuori con il tovagliolo di carta pieno zeppo di appunti, schizzi e anche di salse di ogni tipo! C’è tutto: sfondo bianco, illuminazione, numero di famiglie da fotografare, tempo necessario, mezzi di trasporto… tutto, tranne i mezzi finanziari! 4 anni e 250.000 chilometri in macchina più tardi, le “1000 Famiglie” sono esposte per la prima volta a Colonia in Germania. “1000 Famiglie” viene pubblicato da Taschen, seguito da “Transit, il giro del mondo in 1424 giorni”, così come due pubblicazioni per ragazzi “Famiglie del Mondo intero” tradotto in 7 lingue, e “Storie di bambini dei 5 continenti”, rivisitazione di “Transit” per l’infanzia (Ed. Albin Michel). Nel frattempo, le macchine fotografiche digitali guadagnano terreno e gli smartphone tendono a fare di ognuno un fotografo potenziale. Questa riflessione gli suggerisce l’idea di convincere le sue modelle e le loro amiche a fotografarsi da sole davanti a uno specchio. In tutto il libro ci si pone la domanda “Chi ha fatto le foto?”. “Do it Yourself” è pubblicato da Tashen nel 2007. Anni 2010 Riparte sulla strada e fotografa 300 famiglie con adolescenti in 40 paesi dell’Europa, un progetto che permette attraverso esposizioni “en plein air” di far conoscere i nostri vicini europei. Le prime mostre hanno già avuto luogo in Germania, Austria e Francia. La prossima tappa sarà a luglio 2013 alle Murate di Firenze: “Siamo Europa! Teens & Families”. Continua Mario Cresci Dispiegati 1968-2013 Mario Cresci - Dispiegati 1968-2013 Palazzo Tadea, San Vito al Tagliamento 20 luglio - 1º settembre index Tra sperimentazione e rinnovamento dell’immagine È il 29 agosto 1968 quando Mario Cresci invia in visione a Luigi Crocenzi un nastro di carta alto 48 centimetri e lungo 8 metri su cui è riprodotto, in copia cianografica, un lavoro molto fuori del comune, realizzato in originale su pellicola autopositiva Copyline. Si tratta di una sequenza quasi filmica di immagini sul mondo militare che intitola “Esercitazioni militari”. Le fotografie sono in parte eseguite dall’autore durante una parata militare a Roma, in parte riprese da repertorio iconografico sull’argomento, scelte e montate con sapore antimilitarista, di critica verso la retorica e la pompa di quel particolare mondo. Il gusto è modernissimo, assolutamente inconsueto per quegli anni, e certamente frutto dell’assimilazione della grande lezione di Crocenzi sul racconto fotografico, messa in pagina nel 1962 da Mimmo Castellano nella poco conosciuta rivista Sud. Ma la novità di questo lavoro sta nel suo montaggio a nastro che consente una lettura senza interruzione per metri e metri, con modalità del tutto inedita, e inoltre Cresci con questa opera mette in atto delle vere e proprie performance: srotola la striscia in pieno centro a Roma, facendola venire giù da una finestra o invadendo in modo clandestino degli spazi riservati alle affissioni, o ancora adagiandola sui marciapiedi della città fra lo stupore e la curiosità dei passanti. È una fotografia, un messaggio, che non si vuol chiudere negli spazi elitari delle gallerie o dei musei per pochi specialisti, ma aprirsi alla città e alla gente, immergendosi nel sociale. Un intervento di un artista militante come si diceva allora: il clima in cui Cresci opera è quello delle nuove avanguardie che si vanno formando in quegli anni caldi, soprattutto a Roma, anche perché lui frequenta la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini dove conosce e collabora con Jannis Kounellis, Eliseo Mattiacci e soprattutto Pino Pascali, un precursore dell’arte performativa. Sono passati decenni da quel 1968 e la vitalità creativa sperimentale di Mario Cresci è più viva che mai. La sua posizione nei confronti della Fotografia è sempre stata, e continua a essere, quella di un artista che non si accontenta di essere un distaccato produttore di immagini bidimensionali che si esauriscono nell’avere solo una valenza estetica. Cresci piuttosto intende la Fotografia come un mezzo espressivo che ci consente soprattutto di riflettere sulle sue potenzialità comunicative e di ricognizione concettuale su quello che i nostri occhi percepiscono. Per questo suo ultimo lavoro, “I rivolti ”, va ad attingere nel grande serbatoio delle immagini cristallizzate della Storia della Fotografia e pesca fra le più famose: Sarah Bernhardt di Nadar, la Contessa di Castiglione di Pierre Louis Pierson, Victor Hugo e Charles Baudelaire di Etienne Carjat, Vladimir Majakovskij di Rodchenko, Pablo Picasso di Irving Penn e una delle gemelline di Diane Arbus. Tutte fotografie con il comune denominatore di un forte penetrante sguardo che magnetizza quello di chi guarda. Un invito quindi alla riflessione sull’incrocio degli sguardi e su come questi volti improvvisamente trovino nuova vita e dimensione grazie all’azzardo delle pieghe del supporto cartaceo con cui si trovano improvvisamente a doversi relazionare. Cresci diventa quindi non soltanto Fotografo ma anche produttore e plasmatore di nuove impensate modalità percettive, dove il piatto del già visto si rimette in gioco col suo dorso, per regalarci nuove possibilità emozionali. L’artista si commiata da noi proprio con lo sguardo ammaliante della Contessa attraverso il passepartout (una famosa e straordinaria metafora sul voyeurismo della Fotografia). Una riflessione finale sulla pratica del vedere, guardare, osservare, scrutare, scoprire: l’essenza intima e immortale della Fotografia. Guido Cecere, luglio 2013 Pagina precedente Biblioteca del CRAF - Le novità del mese …scopri le novità del nostro catalogo ogni mese index index corsimostrepost@ Continua index corsimostrepost@ CORSI DI FOTOGRAFIA - Estate 2013 Docente: Roberto Salbitani Fotografo, organizzatore di mostre e di incontri, scrittore, critico ed insegnante, lavora con la fotografia dal 1971. Dopo l’esperienza quinquennale del Centro Fotografia Giudecca, ha fondato la Scuola di Fotografia nella Natura entrata quest’anno nel suo 27º anno di attività. L’Acqua, il corpo e il rito sabato 22 - domenica 23 giugno 2013 L’acqua è il nutrimento del nostro corpo, la cui architettura poggia e si espande attraverso le forme della liquidità. Il corpo umano è una cattedrale all’interno della quale forme piene e rotonde contrastano con gli elementi ossei più spigolosi, con gli angoli e le linee rette; nell’acqua il corpo accentua la sua plasticità e ridiviene elemento fluido, come alle origini della vita. Durante le riprese lavoreremo sui simboli della nascita e della rigenerazione, della bellezza, della sensualità e naturalmente della fluidità. E poi esploreremo le rifrazioni e le trasparenze, le deformazioni e le compenetrazioni tra la dimensione solida e quella liquida. Corso aperto a tutti. Riprese sia in digitale che in analogico, visualizzazione dei risultati e riflessioni critiche finali in rapporto ai piani di lavoro eseguiti. Il corso si svolgerà in Friuli, a Lestans (Pordenone) vicino a Spilimbergo. Costo del corso: 150 euro Orario: 9.30 - 13.30; 15.00 - 19.00. Durata: 16 ore complessive di riprese e teoria Alloggio: i partecipanti saranno ospitati gratuitamente nella foresteria comunale di Villa Ciani; i pasti si consumeranno in trattoria. Sviluppo di un progetto fotografico sabato 27 - domenica 28 luglio 2013 Per un fotografo la scelta del soggetto è importante ma questo è solo l’inizio: è sul come si organizza lo spazio del fotogramma, nella qualità di respiro dell’inquadratura, che si gioca la forza comunicativa delle immagini. E se la composizione è essenziale, lo è altrettanto il modo con cui le singole fotografie vengono coordinate in una serie fotografica, che deve essere ben strutturata ed avere nella sua essenzialità comunicativa uno scopo primario. Questo stage si avvale di sessioni di visualizzazione e dello studio analitico di serie fotografiche scelte come “modelli esemplari” per la comprensione della forza figurativa della fotografia. I partecipanti sono invitati a portare le loro fotografie ed anche i lavori rimasti incompiuti. Aperto a tutti. Il corso si svolgerà in Friuli, a Lestans (Pordenone) vicino a Spilimbergo. Costo del corso: 150 euro Orario: 9.30 - 13.30; 15.30 - 19.30 Durata: 16 ore complessive Alloggio: i partecipanti saranno ospitati gratuitamente nella foresteria comunale di Villa Ciani; i pasti si consumeranno in trattoria. Corso avanzato di stampa bianconero venerdì 2 - sabato 3 - domenica 4 agosto 2013 Questo corso è incentrato sull’apprendimento delle tecniche di stampa bianconero ed illustra le operazioni fondamentali che bisogna padroneggiare per realizzare delle stampe bianconero impeccabili (Fine Print), attraverso sessioni di laboratorio integrate da brevi momenti di teoria. È inclusa la visione di stampe originali di diversi autori importanti, al fine di comprendere meglio il ruolo della qualità della stampa nel veicolare il significato dell’immagine. Il corso inoltre fornirà tutte le indicazioni pratiche su dove e come procurarsi i materiali migliori per la stampa e su come economizzare al massimo sul loro costo. Durante il corso si tratteranno questi argomenti: * Come visualizzare un negativo e sfruttare il suo contenuto * Come scegliere la carta da adattare ad uno specifico negativo * Individuazione degli sviluppi per carta più efficaci nella saturazione tonale delle carte baritate * Preparazione dello sviluppo artigianale Beer per la stampa di qualità * Armonizzazione del contrasto e della resa del dettaglio * Guida al miglior uso delle mascherature, bruciature e vignettature * Schiarimento controllato per migliorare la visibilità dei dettagli sottili e la luminosità delle zone ingrigite * Spuntinatura finale Verranno stampati negativi di diverso formato ineccepibili dal punto di vista tecnico ma anche quelli che presentano notevoli problemi dovuti ad errori di esposizione o imperfetto trattamento durante lo sviluppo. I partecipanti sono invitati a portare i propri negativi che stamperanno assieme all’insegnante. Il corso è aperto a tutti anche se è preferibile avere un minimo di conoscenza del processo di stampa fotografica. Il corso si svolgerà in Friuli, a Lestans (Pordenone) vicino a Spilimbergo. Costo del corso: 200 euro Orario: 9.30 - 13.30; 15.30 - 19.30 Durata: 24 ore complessive di laboratorio e teoria Alloggio: i partecipanti saranno ospitati gratuitamente nella foresteria comunale di Villa Ciani; i pasti si consumeranno in trattoria. Tecniche speciali di camera oscura sabato 10 - domenica 11 agosto 2013 Con il corso avanzato di stampa si apprendono i principi generali per eseguire un’eccellente stampa Fine-print, ma in camera oscura si possono anche ottenere delle stampe particolari, dalle tonalità e dal contrasto fuori del comune. Durante questo week-end verranno insegnate le formule e le manipolazioni per eseguire stampe High-key e Low-key nonché ingrandimenti dal grafismo esasperato o al contrario dalle tonalità piacevolmente morbide. Il corso è aperto a quanti hanno già fatto esperienza di stampa fotografica in camera oscura. Il corso si svolgerà in Friuli, a Lestans (Pordenone) vicino a Spilimbergo. Costo del corso: 150 euro Orario: 9.30 - 13.30; 15.30 - 19.30 Durata: 16 ore complessive di laboratorio e teoria Alloggio: i partecipanti saranno ospitati gratuitamente nella foresteria comunale di Villa Ciani; i pasti si consumeranno in trattoria. Continua index mostrepost@ corsi SPILIMBERGO FOTOGRAFIA 2013 Selling Dreams - la fotograaa di moda in Croazia Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie, Maniago / 1 giugno-21 luglio Liebe Lausitz - Elf fotografen zu gast Biblioteca civica, Lignano Sabbiadoro / 3 luglio - 5 settembre Carlo Leidi, Cina 1972 Galleria Tina Modotti, Udine / 5 luglio - 15 settembre Burkard Kiegeland - Willie Osterman, Saltzstrasse Pilonova Galerija, Ajdovscina / 12 luglio - 31 agosto Il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento / 13 luglio-27 ottobre Pier Paolo Pasolini tra i suoi lm e il mondo friulano Sala Brumat, Ufficio Turistico, Valvasone / 18 luglio - 31 agosto 50 years! and more to come... retrospettiva di Uwe Ommer Palazzo Tadea, Spilimbergo / 20 luglio - 1 settembre Mario Cresci, Dispiegati 1968-2013 Palazzo Tadea, Spilimbergo / 20 luglio - 1 settembre Mario Cresci Uwe Ommer Cerimonia di consegna dei premi sabato 20 luglio ore 19 Palazzo Tadea / Spilimbergo International Award of Photography patrocinato da: Unione Industriali Pordenone a Uwe Ommer Friuli Venezia Giulia Fotograaa patrocinato da: Banca Mediocredito del FVG a Mario Cresci e Mauro Paviotti Amici del CRAF alla Famiglia Toni Nicolini Cerimonia di consegna dei premi Palazzo Tadea / Spilimbergo sabato 20 luglio ore 19 International Award of Photography patrocinato da: Unione Industriali Pordenone a Uwe Ommer Friuli Venezia Giulia Fotografia patrocinato da: Banca Mediocredito del FVG a Mario Cresci e Mauro Paviotti Amici del CRAF alla Famiglia Toni Nicolini Incontro con Mario Cresci e Roberto Salbitani Villa Ciani / Lestans venerdì 19 luglio ore 20.30 Fotomercato Corso Roma /Spilimbergo sabato 20 luglio Fotomodelle in posa con Gianni Cesare Borghesan e Sara Corsini Palazzo Tadea, Fondazione Furlan /Spilimbergo sabato 20 e domenica 21 luglio Lettura di portfolio Incontro con Mario Cresci e Roberto Salbitani venerdì 19 luglio ore 20.30 Villa Ciani / Lestans sabato 20 luglio Fotomercato Corso Roma /Spilimbergo sabato 20 e domenica 21 luglio Fotomodelle in posa con Gianni Cesare Borghesan e Sara Corsini Palazzo Tadea, Fondazione Furlan Spilimbergo Mauro Paviotti, I Nuovi Guardiani Villa Ciani, Lestans / 20 luglio - 1 settembre Roberto Salbitani, Venezia circumnavigazioni e derive Corte Europa, Spilimbergo / 20 luglio - 1 settembre Pietro Marubi Mulino di Ampiano, Pinzano al Tagliamento / 20 luglio - 18 agosto Branko Lenart. Blicke auf die Steiermark Sale espositive della Provincia, Pordenone / 7 settembre - 6 ottobre Arkadyi Shaikhet e il mondo contadino russo negli anni Trenta Museo Territoriale Bassa Friulana, Torviscosa / novembre 2013 - marzo 2014 L’immagine pubblica - dalla collezione del Rupertinum di Salisburgo Parco 2, Pordenone / gennaio 2014 Calendario delle mostre: Selling Dreams la fotografia di moda in Croazia Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie, Maniago 1 giugno - 21 luglio Liebe Lausitz - Elf fotografen zu gast Biblioteca civica, Lignano Sabbiadoro 3 luglio - 5 settembre Mario Cresci, Dispiegati 1968-2013 Palazzo Tadea, Spilimbergo 20 luglio - 1 settembre Mauro Paviotti, I Nuovi Guardiani Villa Ciani, Lestans 20 luglio - 1 settembre Carlo Leidi, Cina 1972 Roberto Salbitani, Venezia circumnavigazioni e derive Galleria Tina Modotti, Udine 5 luglio - 15 settembre Corte Europa, Spilimbergo 20 luglio - 1 settembre Burkard Kiegeland Willie Osterman, Saltzstrasse Pietro Marubi Pilonova Galerija, Ajdovscina 12 luglio - 31 agosto Mulino di Ampiano, Pinzano al Tagliamento 20 luglio - 18 agosto Il ’900 contadino in Friuli Venezia Giulia Branko Lenart. Blicke auf die Steiermark Palazzo Altan, San Vito al Tagliamento 13 luglio - 27 ottobre Sale espositive della Provincia, Pordenone 7 settembre - 6 ottobre Pier Paolo Pasolini tra i suoi film e il mondo friulano Arkadyi Shaikhet e il mondo contadino russo negli anni Trenta Sala Brumat, Ufficio Turistico, Valvasone 18 luglio - 31 agosto 50 years! and more to come… retrospettiva di Uwe Ommer Palazzo Tadea, Spilimbergo 20 luglio - 1 settembre Museo Territoriale Bassa Friulana, Torviscosa novembre 2013 - marzo 2014 L’immagine pubblica dalla collezione del Rupertinum di Salisburgo con Giuliano Borghesan, Guido Cecere, Cesare Colombo, Fulvio Merlak. Enoteca La Torre, Corso Roma /Spilimbergo sabato 20 ore 10-13 / 15-18 Pagina precedente index corsimostrepost@ Palazzo Tadea (foto Pamela Bralia) Villa Ciani (foto Pamela Bralia) www.craf-fvg.it per contattarci scrivere a: [email protected] [email protected] [email protected] Inviateci richieste, riflessioni… questo spazio è dedicato alla posta dei lettori. La redazione non mancherà di pubblicare i vostri contributi! Grazie! Spilimbergo Fotografia mag
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