L`ORGANIZZAZIONE DELLE IMMAGINI
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L`ORGANIZZAZIONE DELLE IMMAGINI
L’ORGANIZZAZIONE DELLE IMMAGINI Riprendiamo qui nel dettaglio il discorso sulla percezione e organizzazione delle immagini già affrontato nel post “Psicologia dell’arte al museo”. Innanzitutto, la lettura di un’immagine non è solamente un fatto visivo, ma è il prodotto dell’osservazione dell’oggetto in ogni sua parte e in relazione alla superficie in cui è collocato. L’immagine viene organizzata in base ai seguenti indici: la struttura della superficie, lo spazio, il completamento di figure incompiute, la forma, il colore e il movimento degli elementi all’interno della superficie. Cosa sono esattamente questi elementi? Di seguito presenteremo i primi due fattori. LA STRUTTURA Quando osserviamo un’immagine, essa presenta sempre un contorno, una cornice. Quest’ultima non è solamente un “recinto”, ma svolge le seguenti funzioni: delinea cosa appartiene all’immagine, quali sono i rapporti al suo interno, permette di individuare gli avvicinamenti e le distanze e di capire come gli elementi sono collocati. Essa contribuisce cioè al significato dell’intera immagine. La struttura è definita da due parametri: lo scheletro strutturale e l’orientamento nello spazio. Lo scheletro strutturale è costituito dalle forze di attrazione e di repulsione originate dai margini, dalle diagonali e dagli angoli, come se si trattasse di un campo magnetico. È grazie a questo campo, a queste forze che attraversano la superficie, che si genera l’oggetto percettivo. La percezione dello scheletro strutturale è condizionata dalle direzioni verticale e orizzontale, che sono i due assi più significativi del posizionamento dell’uomo rispetto al mondo. Perciò Arnheim (1954) parla di anisotropia dello spazio percettivo: ciò che sta in alto ha un significato diverso da ciò che sta in basso e ciò che si trova a destra è diverso da ciò che sta a sinistra. Entrando più nel dettaglio, l’asse verticale è l’asse della forza di gravità. Per questo motivo, ciò che sta in alto ha una maggiore energia potenziale, viene individuato prima dall’occhio e viene interpretato come più pesante, più importante. Mentre per l’asse verticale si registra un’uniformità tra le varie culture, ciò non avviene per l’asse orizzontale. Quest’ultimo infatti viene letto in direzioni diverse a seconda della cultura di appartenenza. Il secondo parametro che definisce la struttura è l’orientamento nello spazio, in base al quale la lettura di un’immagine può svilupparsi in una direzione piuttosto che in un’altra. Si consideri un rettangolo: in base all’orientamento orizzontale o verticale, la composizione verrà letta nella direzione che ne consegue. Per esempio, Edward Hopper nella sua opera Nighthawks (I nottambuli) utilizza un Figura 1 formato orizzontale per raffigurare una lunga vetrata, in modo da far cogliere all’osservatore tutta la scena che si estende così orizzontalmente. LO SPAZIO Il parametro dello spazio si riferisce alla bidimensionalità e alla tridimensionalità della configurazione, che vengono rese grazie all’uso delle diagonali e degli indici pittorici di profondità. Per quanto riguarda le diagonali, lo schema dei pesi della superficie stabilisce due linee di forza: la diagonale armonica e la diagonale disarmonica (Kandinskij, 1926). Diagonale armonica Diagonale disarmonica La diagonale armonica attraversa quadranti di uguale peso ottico ed è indicata per creare spazi bidimensionali. La seconda invece attraversa il quadrante leggero (in alto a sinistra, dove gli oggetti tendono fenomenicamente a retrocedere) e il quadrante pesante (in basso a destra, dove gli oggetti tendono ad avanzare) ed è adatta per creare spazi tridimensionali. Nella cultura occidentale, la diagonale disarmonica viene letta con più facilità a causa della modalità di lettura: la diagonale infatti, come la lettura, parte da sinistra fino ad arrivare a destra, nel quadrante che Kandinskij chiama “quadrante avanzante” dove lo sguardo si sofferma e risulta essere lo spazio più importante (viene impiegato infatti nei messaggi pubblicitari per riportare il marchio d’impresa) (Branzaglia, 2003). L’effetto della diagonale è anche e soprattutto determinato dai segnali lasciati dall’autore per guidare l’occhio dell’osservatore. Come sopracitato, lo spazio viene reso anche grazie agli indici pittorici, che sono: la sovrapposizione, la trasparenza, l’altezza del campo visivo, la grandezza relativa, il gradiente di trama o di tessitura, l’orientamento delle ombre, la prospettiva centrale e la prospettiva aerea ( Massironi, 1998, 2002; Appiano, 1993; Cesa Bianchi, Beretta, Luccio, 1970; Gombrich, Hochberg, Black, 1972; Gombrich, 1960; Arnheim, 1954). Per dare un effetto tridimensionale non occorre siano presenti tutti gli indici, ma la loro presenza congiunta può accrescere l’idea di profondità. Immagini: - Figura 1: Edward Hopper. Nighthawks. Chicago, The Art Institute, 1942 Fonti: - Appiano, A.(1993), Comunicazione visiva. Apparenza, realtà, rappresentazione, Torino, Utet Arnheim, R.(1954), Art and visual perception, Berkeley, University of California Press (Trad. It. Arte e percezione visiva, Milano, Feltrinelli, 1978) Branzaglia, C. (2003), Comunicare con le immagini, Milano, Bruno Mondadori Ciceri, R. (a cura di), Mente inter-attiva. Lunguaggi, media e competenze, Omega Edizioni, Torino, 2012, pp. 125-135 Gombrich, E.H. (1960), Art and illusion, A study in the psychology of pictorial representation, Princeton, Princeton University Press, Gottschaldt (trad. It. Arte e illusione. Studio della psicologia della rappresentazione pittorica, Milano, Leonardo Arte, 2002) Gombricj, E.H., Hochberg, J., Black, M. (1972), Art, Perception and reality, Johns Hopkins University (trad. It. Arte, percezione e realtà. Come pensiamo le immagini, Torino, Piccola BIblioteca Einaudi, 1992) Kandinskij, W., (1926), Punkt und Linie zu Fläche, in Bauhaus-Bucher, Albert Langen di Monaco di Baviera (trad. it. Punto linea superficie, Milano, Adelphi, 1968) Massironi, M. (1998), Fenomenologia della Percezione Visiva, Bologna, Il Mulino Massironi, M. (2002), The psychology of graphic images. Seeing, drawing, communicating, Lawrence Erlbaum Associates, Hillsdale, N.J., London http://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Hopper#mediaviewer/File:Nighthawks_by_Edward_Hopper_1942.jpg
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