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Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Halloween vuol dire vigilia d’Ognissanti, ed è il ricordo dei Santi e dei defunti in cui riprendendo tradizioni popolari si accoglieva la visita dei propri defunti indicando la strada con le luci ed esprimendo il proprio affetto con i dolcetti: i bambini diventavano i protagonisti di questo scambio tra dolcetto e dispetto. La moderna superficialità ha fatto diventare il tutto un gioco di streghe, mostri e zombies. E poi ci meravigliamo che ci ritornano anche gli zombies della politica. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 1° novembre 2012 - € 1,00 N. 8 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN Editoriale Vivere da vivi La pioggia e il freddo che sono arrivati mentre sto scrivendo ci fanno entrare nel clima di questa particolare settimana: quella dei santi e dei morti. La terra dei cimiteri è una terra irrigata di lacrime e di speranza, una terra che custodisce la certezza che la morte non è l'ultima parola, ma un punto messo al penultimo capitolo. C'è una pagina ancora, quella definitiva: per i credenti non è la fine, è il fine. Questi giorni siamo invitati a metterci davanti alla morte, quella dei nostri cari, e pure la nostra. Ma al centro delle celebrazioni non c'è la morte, il centro è la certezza della resurrezione di Cristo. Tra pochi giorni con 185 pellegrini partiremo per la Terra Santa per vedere ancora una volta un sepolcro vuoto. Gesù, lasciando il sepolcro vuoto, ha svuotato tutte le nostre paure, ha svuotato le angosce del nulla e del non senso della morte. Nella nostra visita ai luoghi della memoria, mettiamo al centro la resurrezione. Abbandoniamo la preoccupazione della morte e lasciamoci invece pungolare dall'unica vera preoccupazione di cui un cristiano deve aver paura: una vita vissuta da morto, senza amore, senza passione, senza inseguire i sogni di Dio. E mettiamo accanto a noi i Santi che hanno vissuto prima di noi, ci accorgeremo che la loro santità non consiste nel fare cose fuori dal comune o nell'avere atteggiamenti devozionistici. È importante conoscerli per percepire in essi una profonda umanità innalzata dall'amore di Dio. Sono uomini e donne di tutti i tempi che hanno cercato di lasciarsi fare dal Signore, senza intralciarlo, ma mettendo la propria sensibilità e intelligenza a servizio del Vangelo, fino a far diventare la propria vita un dono per gli altri. Coraggio amici, ripartiamo da qui, da questa parola forte sulla nostra vita che ci invita a vivere da vivi. Gesualdo Purziani ICONE DI ORIGINE GRECA - RUSSA - RUMENA ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 - tel 071.60597 www.italeurop.com [email protected] Futuro giovane I giovani hanno paura del domani. Le priorità: lavoro e famiglia “I giovani considerano il lavoro e la famiglia come due certezze. Sono disponibili a qualsiasi tipo d’impiego, ma hanno paura dell’incertezza del posto; la famiglia, poi, resta il punto di riferimento nella fase di transizione verso il lavoro”: così Graziano Trerè, amministratore unico Ial nazionale (ente della Cisl per la formazione, la qualificazione e l’aggiornamento professionale, culturale e sociale dei lavoratori, giovani e adulti) ha sintetizzato i risultati della ricerca su “Il futuro delle nuove generazioni in Italia”, focalizzata sulle dimensioni del vissuto giovanile nell’era della precarietà. La ricerca è stata realizzata dall’istituto di ricerche Demopolis per conto dello Ial nazionale e della Cisl su un campione di giovani italiani tra i 18 e i 34 anni. I dati parlano chiaro: per il 91% dei giovani intervistati “l’occupazione è una priorità di vita”, superando, tra le cose importanti, il primato della famiglia (90%). Il 71% ha dichiarato che “oggi è preferibile fare qualsiasi lavoro purché remunerato”. Il 78% pensa che ciò che conta di più per entrare nel mondo del lavoro è “conoscere persone che contano”, mentre il 32% pensa che sia necessario “lavorare con impegno”. Nella percezione di più di sei intervistati su dieci, “chi studia oggi occuperà in futuro una posizione sociale ed economica meno privilegiata rispetto alle precedenti generazioni”. Il pessimismo aumenta tra coloro che hanno elevata scolarizzazione in quanto pensano che per i laureati “l’ascensore sociale è fuori uso”. Il 72% lamenta la discontinuità del lavoro: a circa 7 su 10 manca un reddito adeguato per pianificare la propria vita presente e futura, ma c’è anche discontinuità della retribuzione (65%). La maggioranza assoluta dei giovani (55%) non sa quali siano oggi “i settori con più alte opportunità d’inserimento lavorativo”. C’è poca fiducia nel futuro: dall’indagine è emerso che le nuove generazioni si “adattano in modo remissivo e agiscono pensando all’oggi, senza determinismi e illusioni”. Alla domanda in che condizione pensano di trovarsi tra cinque anni, quattro giovani italiani su dieci hanno risposto “con un lavoro non stabile”, solo il 22% si vede “stabilizzato e ben retribuito”; un quinto pensa che si troverà ancora nella condizione di chi cerca occupazione, un pessimismo che cresce fra le donne. Tutto ciò accresce i timori rispetto alle prospettive lavorative: il 70% ha paura di restare senza lavoro o di averne uno precario (61%), il 60% di non riuscire a costruire famiglia, il 56% di non maturare la pensione, il 53% di non poter risparmiare o acquistare una casa (51%). Quattro su dieci hanno trovato lavoro grazie ad amici e parenti, per un quinto è frutto di “personale dinamismo”, cioè assunzione a seguito di autocandidatura; si trovano sotto il 10% tutti gli strumenti d’inserimento lavorativo ufficiali: selezioni, concorsi, evoluzione di stage o tirocini, utilizzo dei centri per l’impiego e agenzie di lavoro. Il 60% ha dichiarato di “aver imparato le competenze tecnico-professionali utili alla mansione svolta direttamente sul lavoro”; solo una minoranza ha riscontrato nei percorsi scolastici o formativi vera utilità a fini occupazionali. Alla famiglia sono “riconosciute funzioni sussidiarie, di welfare”. La permanenza nel nucleo familiare d’origine è una condizione forzata, ma la famiglia “rimane importante nelle nuove generazioni e alimenta la dimensione delle aspirazioni”. Nel segmento dei giovani/adulti, la famiglia è “punto di forza d’origine e prospettiva attesa e desiderata”. A.S in questo numero 8 - 9 Grande schermo Breve storia del cinema 'Gabbiano' Idee dal Sinodo dei vescovi Dibattito sull'evangelizzazione 1 Riparte la stagione teatrale Cartellone alla 'Fenice' e 'Rotonda' attualità la voce misena 1 novembre 2012 Famiglie: "Non toccate i redditi" “E' stata un'azione di protesta per dimostrare che il vaso è colmo, perché le ultime scelte del governo contenute nell'ultima manovra pesano ancora di più sulle famiglie”. Patrizio Fergnani, coordinatore provinciale dell'associazione famiglie numerose di Ferrara, 5 figli, spiega la contestazione al premier Mario Monti, con l'uscita dalla sala del centro congressi di Riva del Garda durante il suo intervento.“Porre un tetto alla detraibilità ci mette ancora più in ginocchio – aggiunge -. Proprio quando ti aspettavi di poter avere qualche sollievo, vanno a toccare ancora i redditi delle famiglie. E questo cresce in modo geometrico per il numero di figli”. L'associazione non è soddisfatta dell'intervento del premier, che ha parlato di nuovi fondi per anziani e giovani: “Abbiamo bisogno di essere aiutati nel sostenere i nostri figli, che sono il futuro del paese. Tutti i governi hanno fatto proclami e promesse per le famiglie numero- se, ma nessuno ha mai fatto niente di concreto”. “Avere 5 figli vuol dire credere nel futuro – aggiunge -. Noi non guardiamo al portafogli. Ma siamo consapevoli che i nostri figli sosterranno l'Italia domani, pagheranno le pensioni di chi figli non ne ha fatti. Eppure non abbiamo nessun riconoscimento, soprattutto in termini di sgravi”. Un esempio concreto: Fergnani ammette di pagare una tassa per i rifiuti 12 volte maggiore rispetto a quella di un single". Giornali "da dentro" Crescono le esperienze giornalistiche interne alle Case circondariali. Da “Io e Caino” ad Ascoli Piceno a “Alterego” di Bergamo, dalla storica “Ristretti Orizzonti” di Padova a “Sosta Forzata” di Piacenza fino a “Carte Bollate” di Milano. Un po’ in tutta Italia, e in particolare nelle regioni centrali come Marche e Abruzzo, si costituiscono redazioni dietro le sbarre. Ma persistono forti criticità. “Il vero problema è dare continuità a queste esperienze”, dice Ornella Favero, direttrice di Ristretti Orzzonti. Il riferimento è al particolare disagio che nasce dal non poter prolungare certi esperimenti redazionali “interrompendo così il sottile filo comunicativo che mette in contatto il carcere con il mondo esterno”. Il punto sulle redazioni formate da detenuti è stato fatto all’interno della V Giornata nazionale dell’informazione dal/sul carcere che si è tenuta a Bologna, e a cui hanno partecipato redattori, giornalisti ed esperti. Malati gravissimi in sciopero per protestare contro la mancanza di politiche sociali: parla un medico malato di Sla, Alberto Damilano: "otto malati su dieci si lasciano morire". Assistenza da fame Sette giorni di sciopero della fame per chiedere al governo un intervento immediato sulle politiche per la non autosufficienza. È quello intrapreso da oltre settanta persone con disabilità gravi e gravissime che, da domenica 21 ottobre alla sera di sabato 27, hanno progressivamente ridotto l’assunzione di alimenti come segno di protesta contro la disattenzione politica sul tema della disabilità. Promotore dell’iniziativa è stato il Comitato 16 novembre onlus, una rete informale di persone, malati di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), familiari e amici. Lo sciopero è stato ora sospeso a seguito dell’impegno preso dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, a consultare il presidente Mario Monti per stabilire un importo “consistente” da destinare alla non autosufficienza. Il 31 ottobre il ministro della salute, Renato Balduzzi, e il ministro Fornero saranno a Cagliari, a casa del segretario nazionale del Comitato 16 Novembre, per definire il piano. Tra le persone che hanno partecipato alla La formica è affaticata protesta, abbiamo intervistato Alberto Damilano, medico di origini fossanesi, affetto da Sla dal 2009. Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta, insieme a molte altre persone, ad intraprendere lo sciopero della fame? A novembre 2010, stanchi dell’inconcludenza delle grandi associazioni che dovrebbero tutelare gli ammalati di Sla, organizzammo a Roma un presidio con decine di malati, tra cui il sottoscritto. Unico strumento un forum di malati in rete, su internet. Io, allora, ero in carrozzina, mi alimentavo normalmente ed ero prossimo a perder la voce. Strappammo i famosi 100 milioni di euro per l’assistenza domiciliare ai malati di Sla, che si sono poi tradotti in assegni di cura per l’assunzione di assistenti familiari, con l’intento di sgravare le famiglie. Successivamente riflettemmo sul fatto che nelle stesse condizioni di un malato di Sla in fase avanzata ci sono tutti i disabili gravissimi e i non-autosufficienti totali, del tutto scoperti di assistenza da quando il governo Berlusconi azzerò, due anni fa, il Fondo per le non autosufficienze. Un diritto, se non è di tutti, si trasforma in privilegio per pochi. Il varo di un Piano per le non autosufficienze divenne allora il nostro obiettivo. Dopo 3 presidi, stanchi di promesse e rinvii, non ci è rimasto altro che lo sciopero della fame. Di quale assistenza necessitano le persone grave- Gli italiani sono un popolo di formiche. Il problema, però, è che attorno al formicaio non c’è più l’abbondanza di un tempo. Eppure “la sfida della ripresa poggia sul risparmio”, titola l’88ª Giornata mondiale del risparmio, che si terrà il 31 ottobre 2012 a Roma e verrà preceduta dalla presentazione di una ricerca dell’Acri sulla propensione al risparmio degli italiani e di un accordo di collaborazione Acri-Abi per la valorizzazione delle rimesse dei migranti nei loro Paesi. Sul rapporto tra gli italiani e il risparmio abbiamo interpellato Luigi Campiglio, docente di politica economica all’Università Cattolica. In un tempo di crisi ha ancora senso parlare di risparmio? Sì, ha un senso decisivo: il risparmio rappresenta la sicurezza che consente di guardare al futuro con fiducia. È il motore dello sviluppo e segnale delle difficoltà di una società. Per una famiglia, la capacità di risparmio è di capitale importanza. È però una possibilità sempre più rara… In Italia la capacità di risparmio delle fa- mente malate o non autosufficienti? Esemplifico facendo riferimento alla Sla: la malattia è terribile quando è rapida come nel mio caso. Si può decidere di farla finita perché si pensa che quella non è più vita o perché si è soli. Non c’è neppure bisogno di suicidarsi, basta rifiutare l’intervento di tracheostomia quando il respiro viene meno. Oggi, 8 malati su 10 si lasciano morire così. A tutti va data una possibilità, nessuno dovrebbe esser lasciato solo. Le famiglie sono sostenute o devono affrontare da sole il percorso di cura e assistenza? Le famiglie in cui entra la Sla vivono peggio dei terremotati. Chi assiste un malato di Sla è costretto a lasciare il lavoro, vende la casa. Da soli, senza adeguata assistenza si muore in silenzio. Noi abbiamo portato alla luce queste tragedie quotidiane, con le nostre lotte mute gridiamo il diritto a vivere. Cosa si aspetta dall’incontro con i ministri? Che siano coerenti con se stessi. Nel corso del primo presidio di quest’anno, in aprile, il ministro Fornero (non solo del lavoro ma anche delle politiche sociali) dichiarò che considerava quella delle gravissime disabilità una priorità e chiedeva trenta giorni di tempo per presentare un Piano nazionale per le non autosufficienze. Venerdì scorso il ministro della sanità Balduzzi ha ammesso pubblicamente che un sistema sanitario avanzato non ha senso in assenza di un organico piano per le non autosufficienze. I costi per la sanità crescono in modo esponenziale, in termini di ricoveri impropri, senza una rete di cure domiciliari. Ci aspettiamo una copertura finanziaria importante e un decreto che vincoli le risorse, in modo che le Regioni non le stornino verso altri capitoli di spesa. a cura di Riccardo Benotti miglie negli anni novanta era una delle più elevate al mondo, il 24% del reddito disponibile. Questa quota è diminuita con un brusco calo alla fine degli anni novanta, poi progressivamente fino ad arrivare oggi a poco più dell’8%. Perché questo declino? Innanzitutto vi sono stati due errori di politica economica. Il primo coincide con l’ingresso dell’Italia nell’euro. Il debito pubblico, ancora nella seconda metà degli anni novanta, era prevalentemente in mano a residenti: famiglie e imprese, comprando titoli di stato, erano ‘creditrici’ e quindi i relativi interessi restavano all’interno dell’economia italiana. In tal modo, però, tra il 1995 e il 2000 le famiglie hanno registrato una diminuzione del reddito disponibile, legata a una riduzione dei tassi d’interesse pari a 4 punti del Pil, mentre la pubblica amministrazione ci guadagnava. Di conseguenza, entrando nell’euro si sarebbe dovuta diminuire la pressione fiscale, ma ciò non è avvenuto”. E il secondo errore? L’aumento della pressione fiscale tra il 2005 e il 2010, che ha diminuito il reddi- to disponibile e la capacità di risparmio di altri due punti del Pil. A tutto ciò va poi aggiunto un elemento strutturale…. Ossia? L’Italia, diventando un Paese anziano, beneficia sempre meno del cosiddetto ‘dividendo demografico’. Pensiamo che in Cina, grazie a questo, vi è un tasso di risparmio che supera il 40% del Pil, ora messo in crisi dalla politica del figlio unico. Noi, però, viviamo una condizione di declino già da tanti anni. Mentre cresce il divario tra “ricchi” e “poveri”… Con un ceto medio schiacciato e sempre più a rischio di scivolare verso la povertà. Pensiamo agli Usa e al movimento ‘Occupy Wall Street’, che dice di rappresentare il 99% degli americani. Questo non è uno slogan, ma una verità statistica: negli Usa l’1% delle famiglie a maggior reddito ha acquisito, nel 2007, una quota di reddito straordinariamente elevata, pari al 24%. Nel secolo scorso c’è stato solo un anno in cui si verificò un caso simile, ed era il 1928, alla vigilia della grande depressione. a cura di Francesco Rossi enti locali la voce misena 1 novembre 2012 "Progetto Appennino" da attivare L'informazione nel labirinto Attivare il progetto Appennino che ha lo scopo di creare nuova occupazione e di stabilizzare i lavoratori già attivi nel settore forestazione e attraverso la valorizzazione delle potenzialità turistiche ed ecologico-ambientali delle Marche, entro il 2013. E’ l’obiettivo che si sono dati Centrali cooperative, Enti locali, sindacati e parti sociali a Fonte Avellana (Pu), il luogo dove nel 1996 venne firmata l’omonima Carta, documento di condivisione e d’impegno comune fra tutti i soggetti interessati a favorire lo sviluppo sostenibile dell’entroterra marchigiana. Durante il seminario “Verso l’attuazione del progetto Appennino”, organizzato da Agci, Confcooperative e Legacoop Marche e a cui ha partecipato Adriano Cardogna, presidente commissione Politiche comunitarie dell’Assemblea legislativa delle Marche, è stato ricordato da Luca Possanzini, Consorzio Marche Verdi, il percorso per la creazione di questo progetto il cui valore è stato riconosciuto con l’inserimento nella legge finanziaria regionale del 2010. “E’ arrivato il momento di fare un passo avanti per il progetto Appennino – ha detto Teodoro Bolognini, Legacoop Marche – e contribuire a creare, anche qui nelle Marche, quel modello di sviluppo necessario per il futuro della nostra economia, che coniughi la manutenzione e la tutela del territorio, l’agricoltura, l’ambiente con il turismo e la cultura”. P.C. Come mai, “pur essendo sempre connessi”, ci sembra a volte di vivere in un labirinto? Da questa domanda prende le mosse il 19° seminario per i giornalisti organizzato dall’agenzia Redattore alla Comunità di Capodarco di Fermo, dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi. Un appuntamento ormai classico di riflessione, di approfondimento e soprattutto di formazione su aspetti del mestiere vecchi e nuovi, che verranno discussi da oltre 200 giornalisti in uno dei luoghi più significativi dell’accoglienza e dell’intervento sociale nel paese. “La connessione permanente, e wireless - dice l’introduzione - non è solo una conquista tecnologica del Pensando a don Oreste Benzi sfida sarà anche l’impegno in nuove frontiere: da Patrasso, in Grecia, dove sorgerà molto probabilmente una casa famiglia per profughi minori, all’Iraq, fino al Nepal. Il 14 dicembre sarò a Baghdad dove il Nunzio apostolico ci ha chiesto di aprire una casa famiglia per orfani mutilati dalla guerra. In un contesto internazionale in cui l’umanità è in forte travaglio, la sfida diventa non solo essere a fianco dei poveri, ma denunciare le ingiustizie e dialogare concretamente con le istituzioni. La presenza all’Onu del medico riminese Mara Rossi, membro della Comunità, vuole dare voce agli ultimi anche laddove si orientano i fondi economici e si difendono i diritti dei popoli. La profezia contagiosa di don Benzi come può contagiare? Incidendo su uomini e donne di buona volontà di ogni parte sociale e di ogni professione: un popolo nuovo che sappia assumersi un ruolo di responsabilità in difesa del bene comune e non semplicemente per tornaconto personale. Don Oreste diceva che dobbiamo passare dall’io al noi. In questa direzione la Comunità è al fianco, per fare un altro esempio, anche ai malati di Sla, che non hanno la possibilità di curarsi a causa dei tagli dei fondi alla sanità. Noi ribattiamo che ci sono dei diritti fondamentali che non vanno dimenticati, come la vita. a cura di Alessandra Leardini Testimone e profeta A cinque anni dalla morte, un convegno sulla sua eredità La povertà come valore, la giustizia sociale, la bellezza del gratuito, il diritto alla vita e alla famiglia e la lotta contro le schiavitù moderne. Sono solo alcune delle tematiche che il convegno internazionale “Don Oreste, testimone e profeta per le sfide del nostro tempo”,ha portato all'attenzione dei 2.500 partecipanti provenienti dai cinque continenti, tra movimenti laici e cristiani, rappresentanti del mondo della Chiesa e dell’associazionismo, del volontariato come della politica e delle istituzioni. Sono gli stessi temi che il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII incarnò e difese fino a poco prima della morte, avvenuta il 2 novembre 2007. A quasi cinque anni dalla sua scomparsa l’appuntamento riminese ha affrontato “con lo stesso slancio e la stessa passione” i tanti aspetti della vita e della profezia di don Oreste nelle sue numerose sfaccettature. Abbiamo incontrato il presidente della Comunità, Giovanni Paolo Ramonda. In che modo don Oreste fu testimone e profeta? Durante tutta la sua vita don Oreste fu capace di trasmettere una grande passione sia nel suo essere sacerdote sia, soprattutto, nel suo essere guida della Comunità Papa Giovanni XXIII e di tutte quelle realtà, oggi più di cinquecento, che sotto il suo influsso nacquero in tutto il mondo. Ma don Oreste fu anche profeta nell’intuire il valore di una nuova società fondata sul gratuito. Nel sostenere che l’umanità può salvarsi solo se sono i poveri e gli emarginati a segnare la strada. I valori dell’essenzialità, della sobrietà e della condivisione della vita e dei beni, da lui tanto difesi, diventano più che mai importanti con la crisi che stiamo vivendo oggi. L’economia della condivisione fa sì che non ci sia più nessuno nell’opulenza sfacciata ma neanche nell’indigenza totale. Ognuno finisce per avere il necessario. Ciò in linea anche con il modo in cui don Oreste intendeva il Vangelo: per lui non era solo una conversione spirituale ma un rinnovamento cosmico. Quali sono, oltre alla crisi, le altre sfide del nostro tempo per le quali l’insegnamento di don Oreste diventa più fertile? La principale sfida è quella di essere sempre più a fianco dei cosiddetti ‘nuovi poveri’ che oggi sono in aumento. Per la nostra Comunità una Le forme del lavoro Favorire l’occupabilità giovanile, sia sul fronte del lavoro dipendente che di quello autonomo, attraverso due percorsi di apprendimento per facilitare il passaggio dalla scuola al lavoro. E’ l’obiettivo del progetto “Le Forme del Lavoro”, di cui la Provincia di Pesaro e Urbino è capofila, presentato in partnership con la Provincia di Rimini e la Camera di Commercio di Pesaro e Urbino e finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri attraverso l’Unione delle Province Italiane (Upi). Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento complessivo di 162.789 euro, rientra nell’Azione “ProvinEgiovani 2012” ed è rivolto a giovani I dati del rapporto annuale di "Telefono amico" Oltre 100mila telefonate La crisi economica in questi ultimi anni non ha intaccato solo il benessere economico delle famiglie italiane, ma anche quello psicologico ed emotivo. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sul disagio emotivo di “Telefono Amico Italia” che ha presentato il Rapporto 2011 all’Università Cattolica di Milano. Sono state oltre centomila le telefonate ricevute, nel corso dell’anno, dalle 21 sedi locali dell’associazione, grazie al lavoro di 700 volontari che rispondono al numero verde (199 284 284) dalle 10 alle 24. “Si tratta del numero più alto di contatti mai raggiunto, con un aumento dello 0,6% rispetto all’anno scorso, ma soprattutto con un incremento del 6,7% in confronto al 2009, l’anno in cui la crisi economico-finanziaria ha iniziato a farsi sentire nel nostro Paese”, sottolinea Alessandro Rosina, del laboratorio di statistica applicata dell’Università Cattolica, che ha curato l’elaborazione dei dati. Quello di “Telefono Amico” è un osservatorio privilegiato per capire gli andamenti della società e i bisogni più nascosti delle persone. Nato nei primi del ‘900 negli Stati Uniti per cercare di porre un freno ai suicidi, questo tipo di servizio si è affermato in Europa a partire dagli anni Cinquanta. “Le prime esperienze in Italia - spiega il presidente dell’associazione, Dario Briccola - risalgono agli anni Sessanta, nostro tempo. E’ una chiave d’accesso alla conoscenza che abbiamo la facoltà di usare in ogni momento: possiamo sapere tutto, vedere tutto, capire tutto, quando vogliamo... Perché, allora, abbiamo sempre più la sensazione di trovarci dentro un labirinto da cui non troviamo il filo per uscire? E perché, nonostante la libertà di seguire infiniti percorsi in autonomia, a volte ci sembra che sia tutto uguale, omologato e un po’ frustrante?”. Il tutto attraverso un mix di idee, suggestioni e chiavi di lettura che una trentina di relatori sono chiamati ad offrire. Con lo scopo, di aiutarci “a uscire, una volta ogni tanto, da quel labirinto senza fili. ma con il passare del tempo la sua funzione si è modificata seguendo i cambiamenti della società. Da qui la scelta di creare, cinque anni fa, l’Osservatorio sul disagio emotivo: un modo per aiutare l’opinione pubblica e le istituzioni a dare un volto a quanti stanno dall’altro capo del filo”. Guardando ai dati degli ultimi anni emerge come al semplice bisogno di compagnia si siano progressivamente sostituite forme complesse di disagio emotivo, sempre più difficili da comunicare. “Spesso - racconta il presidente Briccola - ci troviamo a concludere le telefonate senza essere riusciti a capire quale sia il reale problema di chi avevamo dall’altro capo del telefono. Le persone che ascoltiamo sono confuse, segnate dall’inquietudine e dall’incapacità di darsi una prospettiva”. Una lettura che ha dei riscontri nei dati dove, per le donne, la crescita maggiore è legata agli stati d’angoscia (+2,4%) e alla preoccupazione (+1,8%), mentre tra gli uomini sono in aumento i casi d’inquietudine (+1,5%) e confusione (1,3%). Cresce anche la depressione che tocca il 5,4% del totale, due punti percentuali in più rispetto al 2009. A chiedere aiuto sono soprattutto le fasce centrali della popolazione e, in particolare, gli uomini, circa il 70% del totale. a cura di Michele Luppi tra i 16 e i 20 anni delle province di Pesaro e Urbino e di Rimini, in particolare quelli degli istituti professionali, dei centri di aggregazione giovanile e della formazione professionale. “Il nostro – ha detto l’assessore Massimo Seri – è un lavoro di squadra. In questo periodo stiamo cercando di far fronte a tre emergenze, l’occupazione giovanile, femminile e degli over 50, attraverso attività che possano dare risultati nel breve periodo, ma anche in futuro. Questo progetto, rivolto ai giovani, è un importante strumento di accompagnamento e orientamento, con la possibilità, nella sua fase finale, di fare esperienze concrete di tirocini in azienda e, in alcuni casi, all’estero”. Rete ecologica Marche on line Lunedì mattina nella Sala Verde della Regione Marche si tenuta la conferenza stampa per illustrate le caratteristiche e le modalità di funzionamento del Sistema informativo regionale per l’archiviazione dei dati naturalistici afferenti alla Rete Ecologica (Sit Rem). A presentare il sistema, che comprende anche un’applicazione web-gis per la consultazione dei dati e la possibilità di aggiornamento del geodatabase centralizzato da parte degli utenti abilitati, l’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati. “La Rete ecologica marchigiana – ha detto Donati - è uno studio effettuato dalla Regione Marche, in collaborazione con le Università di Ancona, Urbino e Camerino, per orientare gli interventi sul territorio e sul paesaggio. Grazie ad un protocollo, gli interventi dovranno tener conto di una serie di fattori per garantire la conservazione della biodiversità e la funzionalità ecologica delle unità ecosistemiche. Il Sistema informativo regionale per l’archiviazione dei dati naturalistici rappresenta un formidabile strumento per aumentare la consapevolezza del patrimonio biologico regionale nei cittadini e del ruolo che può svolgere per la sostenibilità della nostra regione”. Ad oggi i dati immessi sono quelli storici relativi alla vegetazione, alla flora, alla fauna del territorio regionale e quelli ottenuti con nuovi monitoraggi ad hoc. la voce misena 1 novembre 2012 dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • Ringraziamo l’Amministrazione comunale di Senigallia, nella persona del Sindaco Maurizio Mangialardi, per la celerità con cui sono state ritinteggiate le strisce pedonali in piazza Garibaldi e per i lavori che vi si stanno effettuando. • A sinistra dell’ingresso della chiesa del Carmine c’è una targa con la scritta: “Indulgenza plenaria quotidiana perpetua”. E’ ancora attuale? L’abbonata, che l’ha vista, desidererebbe conoscere la risposta da chi è in grado di fornirla per poter soddisfare coloro che la leggono e, come lei, non sanno. • A dicembre dovrebbe essere aperta al pubblico la “Complanare” ma, già da ora, ogni giorno ci sono ingressi abusivi. E’ stato chiesto alla polizia municipale se ora vi si può entrare e la risposta è stata negativa. In caso di incidenti, quindi, ne dovranno rispondere gli abusivi. La “bretella” nord, poi, ormai ultimata, non è stata ancora ceduta alla Provincia di Ancona che dovrebbe diventarne la nuova proprietaria per poi passarla in gestione Sicurezza pubblica Si è riunito ad Ancona, presso la sede della prefettura, il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato per esaminare la situazione della criminalità nel territorio del Comune di Senigallia. Presenti il prefetto vicario di Ancona, il questore vicario, il comandante provinciale dei carabinieri e il comandante provinciale della Guardia di Finanza. Alla riunione era presente anche il Sindaco Maurizio Mangialardi, che aveva richiesto l’incontro per poter prendere in esame la situazione di Senigallia e poter individuare ogni possibile azione comune delle forze di Polizia per prevenire e contrastare il fenomeno della prostituzione e il verificarsi di furti in appartamenti e abitazioni che nell’ultimo periodo si erano registrati nel territorio senigalliese. In merito a quest’ultima questione, è stata confermata l’attenzione di tutte le forze di Polizia e garantita una diffusa e capillare attività di controllo, con servizi mirati in alcune zone e la predisposizione di indagini anche con l’ausilio di agenti in abiti civili. Per quanto riguarda la prostituzione, è stata ricordata la possibilità di contra- stare l’emergere di questo fenomeno, oltre che con indagini articolate sui racket che organizzano lo sfruttamento delle giovani donne, anche intervenendo con gli strumenti previsti dal Codice della Strada, cercando di mettere in campo un’azione puntuale e severa contro i clienti. A questo proposito si è discusso per organizzare al meglio e turnare i controlli sulle strade con la collaborazione di tutte le forze dell’Ordine, prevedendo un divieto di sosta e fermata per tutti i veicoli nei tratti maggiormente interessati dal fenomeno in modo da cercare di colpire quanto più possibile la contrattazione della prestazione sessuale e prevenire allo stesso tempo anche situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica. Durante la riunione è stata pertanto confermata la necessità di una costante collaborazione e di un efficace coordinamento di tutte le forze di Polizia per contrastare i fenomeni di illegalità che avevano recentemente preso di mira il territorio e che avevano indotto il Sindaco a chiedere al Prefetto di valutare l’opportunità di affrontare la questione in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Giovani bocciofili premiati Nei giorni scorsi il Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, e l’Assessore comunale allo Sport, Gennaro Campanile, hanno ricevuto e premiato presso la Residenza Municipale due giovanissimi senigalliesi per meriti sportivi. Si tratta di Matteo Lucchetti e Gabriele Marinelli, rispettivamente tesserati per la Bocciofila Acli di Senigallia e la Bocciofila Borgo Catena, che assieme si sono aggiudicati il titolo italiano 2011 di campioni di bocce a coppie per la categoria under 14. I due giovani hanno consegnato nell’occasione una targa ricordo del successo conseguito al Sindaco Mangialardi, che li ha ricambiati donando loro due pergamene individuali celebrative dell’eccellente risultato ottenuto. senigallia te il via il progetto voluto dall’Amministrazione comunale. Sessanta assegnatari avranno a disposizione per la coltivazione un’area di 50 mq ciascuna. Le graduatorie verranno effettuate ogni semestre. • Per mancanza di fondi, Senigallia quest’anno non potrà assegnare il contributo pubblico di trentamila euro per le luminarie. Pertanto sono stati invitati i negozianti a farlo con le loro forze. E' una richiesta un po' strana, visto che la maggior parte dei negozi riesce a malapena a coprire i costi di gestione. In questi anni poco si è fatto per la sopravvivenza del centro storico: poca gente ci abita a causa dei costi eccessivi delle case. Pochi i commercianti che hanno il coraggio di aprire. E tu, caro Monc', rischi di rimanere solo. Saldo negativo delle imprese locali Qui la crisi morde Non siamo fuori dalla crisi. Dall’inizio del 2012 alla fine di settembre hanno chiuso ben 168 imprese artigiane e le 135 iscrizioni registrate non riescono a compensare questa perdita. La dinamica di natalità e mortalità aziendale nel Senigalliese chiude perciò in passivo (-33) il terzo trimestre 2012. "Un risultato negativo che ci preoccupa – commenta Giacomo Cicconi Massi Segretario della Confartigianato di Senigallia – perché pone in evidenza quanto la crisi abbia intaccato la resistenza dei comparti produttivi e quanto queste dinamiche continuano ancora oggi a determinare la chiusura di imprese". Il saldo in perdita più significativo si riscontra nel Comune di Senigallia dove dall’inizio dell’anno hanno cessato 90 aziende artigiane e si sono verificate 78 iscrizioni con un risultato di deficit a – 12. Difficoltà anche per Castelleone di Suasa (- 8) e Corinaldo (- 7). I settori più colpiti: edilizia e manifatturiero. La tendenza non è rassicurante. Certo, a fronte di queste cessazioni ci sono nuove attività che aprono. Ma non riescono a compen- sare la perdita. Infatti le aziende che chiudono sono spesso attività “storiche”, radicate nel territorio, fino a oggi stabili. Per sostenere il tessuto produttivo e il territorio la Confartigianato ha il servizio “Fare Impresa”. La nascita di nuove imprese solide può rappresentare un concreto volano per l’occupazione locale, spiega Cicconi Massi segretario Confartigianato Senigallia. Poter contare su una “bussola” sicura per far fronte alle difficoltà è quanto di più necessario: vogliamo aiutare con supporto e assistenza chi abbia desiderio di mettersi in proprio e dare vita a una nuova impresa. Per questo presso la sede Confartigianato di Senigallia in via Chiostergi 10 è attivo lo sportello “Fare Impresa” che fornisce consulenza ai giovani e non che vogliono sviluppare una loro idea imprenditoriale, aiuta la realizzazione con studio di fattibilità, ricerca di agevolazioni e finanziamenti, formazione per migliorare la gestione dell’attività e specialistica per neo imprenditori. Paola Mengarelli Un convegno a Senigallia della Rees Marche adentistretti I relitti a Marina vecchia Se tutto va come deve andare, il paesaggio di 'marina vecchia' cambierà radicalmente. Non stiamo parlando dell'area ex Sacelit - Italcementi, dove i lavori sono fermi da tempo e non si sa bene che fine farà un lembo di terra strategico, tra lungomare e centro storico. Ci riferiamo invece al cantiere navalmeccanico che da anni ospita in secca cinque navi arrugginite. Il Proseguono infatti i lavori di preparazione dell'area per il varo dei cinque relitti che finalmente, dopo quasi trent'anni, sono pronti a prendere il largo. I lavori stanno interessando la costruzione di uno scivolo in legno per consentire alle navi di essere immesse in mare. Un'operazione che però sarà eseguita solo dopo che il Comune avrà effettuato l'escavo della zona antistante il Navalmeccanico. Al momento è pronta la cassa di colmata nell'avamporto dove verranno al Comune di Senigallia. Però i senigalliesi non riescono proprio ad aspettare. Troppo forte è la voglia di transitarvi per curiosità e per rendersi conto di come ciò dovrebbe portare via il traffico dai quartieri cittadini. I giovani, poi, si divertono ad entrare nel cantiere per immortalare il “momento” e condividerlo su Facebook con gi amici, quasi avessero messo i piedi sulla luna. La complanare si dovrà percorrere a 70 chilometri orari. • E’ stata concessa una proroga di 70 giorni alla società incaricata di sgomberare il cantiere del Navalmeccanico dalle imbarcazioni. Ciò per motivi burocratici. • Il 26 ottobre c’è stata la cerimonia di inaugurazione degli orti urbani comunali in via Mattei. Ha preso così ufficialmen- riversati i fanghi prelevati dalla darsena Bixio. L'escavo permetterà al fondale di raggiungere una profondità tale da consentire alle cinque imbarcazioni di prendere il largo. Mentre il Comune si farà carico di eseguire i lavori di dragaggio (per un costo complessivo di circa 50 mila euro), la Lepore srl, proprietaria delle imbarcazioni, comparteciperà alla spesa con un importo di 30 mila euro. Ad occuparsi della messa in acqua dei cinque relitti sarà la Due Emme di Ancona. In questi giorni la Lepore dovrà presentare all'Ufficio Locale Marittimo il piano di sgombero dell'area con l'indicazione dei tempi (circa cinque settimane per la messa in acqua di tutte le imbarcazioni) e la loro destinazione. Una volta sgomberata l'area, il Comune tornerà nella piena disponibilità del sito che sarà destinato, per oraa parcheggio. La nuova agricoltura La nuova agricoltura ecologica nell'economia solidale. Superare la crisi di civiltà a partire dalla produzione del cibo. Superare la crisi di democrazia costruendo dal basso la nuova economia e società. Questi gli impegnativi temi del convegno che si terrà a Senigallia nei giorni 10 e 11 novembre prossimi, Sala del Trono di Piazza del Duca. Lo scopo principale del Convegno è di promuovere e favorire l'incontro e il collegamento in rete fra tutto l'ampio movimento associativo e produttivo dell'Agricoltura ecologica, di vecchia e nuova costituzione, e fra questo e il recente ma dinamico mondo dell'Economia solidale: Res, Des, Gas, produttori e associazioni di vari settori La finalità comune è quella della costruzione dal basso di un nuovo sistema economico, basato sulle buone relazioni e sulla collaborazione e solidarietà, invece che sulla conflittualità, e orientato al rispetto dei principi di ecologia, sobrietà, giustizia sociale, responsabilità, valorizzazione di tutte le risorse umane, benvivere diffuso, nel rispetto dei criteri di centralità della persona e del rapporto con il territorio e la comunità territoriale, anche attraverso la promozione dei DES Distretti di Economia solidale. Scopo del Convegno - e strumento per avvicinare i due movimenti - è anche di trattare insieme, in modo propositivo e concreto, temi di attualità, relativi al settore dell'Agricoltura ecologica, per realizzare passi avanti effettivi. Tra i temi: * L'agricoltura ecologica nell'Economia solidale * La sovranità alimentare * L'accesso alle terre per l'agricoltura ecologica * Come fermare l'avanzata degli Ogm, in Italia e nel mondo * Sistemi partecipativi di garanzia * Partenariati o patti fra produttori e fruitori * Agricoltura contadina * Salvaguardia delle sementi. senigallia succede a senigallia * Si stacca un pezzo di cornicione e i calcinacci cadono a terra. L'allarme è scattato nella tarda mattinata di ieri. In via Perilli, sul lato adiacente al foro Annonario, sono caduti a terra alcuni calcinacci. * Il Sindaco, visto il brusco calo delle temperature, ha ritenuto opportuno emanare l’ordinanza (n° 462/2012) che consente da sabato 27 ottobre, l’accensione anticipata degli impianti di riscaldamento la voce misena 1 novembre 2012 per un massimo di quattro ore al giorno. * Continua l'ondati di furti (soprattutto in appartamento) e di scippi che stanno imperversando su tutto il territorio. Gli agenti del commissariato di Senigallia, guidati dal dirigente Roberto Palcani, hanno potenziato i controlli notturni ma invitano i cittadini a prestare maggiore attenzione nel chiudere sempre porte e finestre. * Il gruppo consiliare del Pdl-Ppe dice no al nuovo regolamento edilizio elaborato dalla Giunta e che martedì approderà in consiglio comunale. Per l'opposizione il nuovo strumento avrebbe dovuto velocizzare la burocrazia e velocizzare le pratiche urbanistiche mentre invece sarebbe tutto l'opposto. * Il comune quest'anno ha deciso di tagliare i fondi destinati alle luminarie natalizie. A causa dei tagli a bilancio, sono state annullate anche iniziative dedicate all'intrattenimento come la Casina di Babbo Natale, in piazza Saffi, l'arrivo della Befana alla Fenice e la pista di pattinaggio sul ghiaccio. * Domenica poco prima di mezzanotte i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile hanno arrestato, in flagranza di reato, per concorso in tentato furto aggravato, Pasquale Avallone, 21enne originario di Napoli ma residente ad Ostra, e denunciato, per lo stesso reato, in stato di irreperibilità, B. S., marocchino di 25 anni, regolare sul territorio nazionale, pre- giudicato, residente a Senigallia. I militari intorno alle 21.30, a seguito di una segnalazione, si sono recati al Foro Annonario dove, insieme ad un Finanziere in abiti civili e libero dal servizio, già nel frattempo intervenuto, hanno sorpreso i due che cercavano di scardinare la porta-saracinesca della pescheria. Il 21enne è stato immediatamente bloccato e tratto in arresto, mentre il secondo è riuscito a scappare. * La società Autostrade ha richiesto per queste giornate l’istituzione di una circolazione a senso unico alternato, regolamentata da movieri, in via delle Cone, in prossimità del sottopasso ubicato lungo la via, dove sarà allestito un cantiere stradale temporaneo funzionale alla esecuzione di alcune opere di manutenzione. Assunzioni all'ospedale di Senigallia Dacia Maraini: il consiglio discute e arriva il primario di Medicina la cittadinanza onoraria Movimenti di personale all'interno dell'Area Vasta 2. La direzione generale ha autorizzato per l'Ospedale di Senigallia l'assunzione di dodici unità di personale di cui otto a tempo determinato (3 ausiliari, 1 Oss, 1 operatore tecnico, 2 infermieri e 1 medico) e quattro a tempo indeterminato (3 infermieri e 1 medico di struttura complessa). Il personale sarà assunto con decorrenza novembre/dicembre e tra essi figurano il medico per il Pronto Soccorso ed il Primario dell'Unità operativa complessa di Medicina. Il 7 novembre inizieranno le selezioni concorsuali per l'individuazione del Primario della Medicina per concludersi con l'incarico a far data dal 1/12/2012. Attualmente altre sei Unità Operative risultano prive del primario quali: Radiologia, Laboratorio Analisi, Otorinolaringoiatria, Fisiatria, Medicina Pubblica e dal prossimo mese anche Farmacia. Il museo regionale cerca materiale Noi, immigrati La Regione Marche, in collaborazione con la Provincia di Ancona e con le altre Province marchigiane, istituirà presso la struttura “Villa Colloredo Mels” di Recanati, il Museo dell’Emigrazione Marchigiana nel Mondo al fine di conservare e diffondere l’alto valore storico, culturale e sociale rappresentato dall’emigrazione marchigiana nel mondo. È importante sensibilizzare tutti i cittadini per condividere un percorso della memoria rivolto alla ricerca di lettere, diari di viaggio, foto, giornali d’epoca, oggetti o quant’altro che possa aiutare a ricordare quel periodo della storia in cui anche i marchigiani Il progetto del Museo Regionale dell’Emigrazione Il Museo Regionale dell’Emigrazione risponde alla volontà di raccontare la storia dell’emigrazione marchigiana all’estero, un modo per recuperare la memoria dell’esperienza migratoria e mantenere viva l’identità nazionale. A questo scopo, il servizio Internazionalizzazione della Regione Marche, conta sulla collaborazione delle Associazioni dei marchigiani all’estero e sugli Enti Territoriali, Province e Comuni, ma anche soggetti privati, per raccogliere il materiale necessario. Tutti i documenti originali, fotografie, lettere autografe, testi, giornali e riviste d’epoca, oggetti, e tutto ciò che può essere utile per ricostruire la storia della nostra Regione nel mondo, verranno catalogati ed in seguito esposti indicando la provenienza e la proprietà. Come contribuire alla raccolta del materiale erano degli emigranti. Per chiarimenti e/o informazioni è possibile contattare il Cde - Centro Documentazione Emigrazione, Villa Colloredo Mels, Via Gragorio XII, 62019 Recanati (MC) tel. 071 7575698 – tel. e fax 071 7570410 e-mail [email protected] Il Comune di Senigallia invita i cittadini che vogliano contribuire alla creazione del Museo Regionale dell’Emigrazione, a consegnare il materiale utile all’Ufficio Relazioni con il Pubblico in Piazza Manni dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle 18.15. Dopo l’approvazione a maggioranza da parte della I Commissione consiliare, il Consiglio Comunale potrà valutare nella sua prossima seduta la proposta di delibera (n° 1849/2012) per il conferimento della cittadinanza onoraria di Senigallia a Dacia Maraini, una delle più conosciutscrittrici italiane, oltre che la più tradotta nel mondo. L’occasione di avanzare una simile proposta è nata dal fatto che il Comune di Senigallia sta portando avanti dallo scorso anno, in collaborazione con la Regione Marche, un progetto per la valorizzazione delle opere di teatro civile scritte appunto da Dacia Maraini. Tra gli ambiti specifici nei quali si è sviluppata la sua attività letteraria – che ha prodotto libri molto importanti e di grande successo come La lunga vita di Marianna Ucria, Bagheria, Voci, La grande festa e molti altri – c’è infatti quello della scrittura per il teatro: Dacia Maraini ha scritto e firmato a partire dalla seconda metà degli anni ’60 numerosi testi teatrali (Zena, Una casa di donne, Maria Stuarda, Lezioni d’Amore e molti altri), sempre caratterizzati da una grande attenzione ai temi civili, alla questione dei diritti umani e dei diritti delle donne, e ovunque rappresentati con ampio successo, sia in Europa che in America. Il Comune di Senigallia è stato coinvolto direttamente nell’attuazione del progetto in questione, dal momento che la compagnia teatrale di giovani senigalliesi “Teatro Manet”, diretta da Antonio Lovascio, ha messo in scena ben due testi teatrali scritti da Dacia Maraini: Passi affrettati, presentato al Teatro “La Fenice” di Senigallia, e Viva l’Italia. M.B. chiesa la voce misena 1° novembre 2012 Un pomeriggio interessante per conoscere Avsi In diretta con il Mozambico chiesa La Fondazione Avsi organizza un incontro sul tema "Alla radice dello sviluppo: il fattore umano". Si tratta di una merenda con i nostri amici, volontari, Alessandro e Nicoletta che lavorano in Mozambico, attraverso un collegamento via Skype, per sentire, vedere cosa fanno e per capire come il nostro contributo del sostegno a distanza, attraverso il loro lavoro, può essere così decisivo nella vita di una persona. Il tutto si terrà sabato 3 novembre 2012, ore 16.00 nella "Casa San Benedetto", in Strada delle Saline, 58 a Senigallia. Ci sarà la possibilità di interloquire con i volontari che operano in Africa e porre delle domande. Dopo "l'incontro" ci sarà la possibilità di fare merenda insieme e di approfondire quanto emerso dalla testimonianza africana. Faremo un banchetto con dei prodotti manufatti nei vari luoghi di presenza Avsi e del materiale informativo. L'invito è aperto a tutti. Avsi Point Senigallia Francesco Conigli - tel. 3331804575 MOVIMENTO PER LA VITA- Idee e proposte dal 23° convegno A servizio della vita "È di tutta evidenza che oggi occorre un generale rinnovamento civile, morale e anche politico. Da dove ripartire? All'epoca della Rerum novarum la prima pietra fu lo sguardo sulla condizione operaia. Noi oggi osiamo indicare come punto di ripartenza, come forza rinnovatrice anche della politica, lo sguardo sull'embrione umano”. Questa la proposta lanciata dal presidente del Movimento per la vita, Carlo Casini, durante la tavola rotonda che ha aperto, venerdì 26 ottobre scorso, a Bellaria, il XXXII convegno dei Centri di aiuto alla vita (Cav). “Uno di noi, insieme per la vita” il titolo del convegno. Questa proposta “è una follia?”, si è chiesto Casini davanti ai volontari dei 330 Cav italiani. “Che cosa ha che fare con il debito pubblico e privato, con la disoccupazione e la disperazione dei giovani, lo sguardo sul primo comparire della vita umana? Giovanni Paolo II, nel 1985, disse che chi riconosce un suo simile nel concepito non ancora nato ‘acquista occhi nuovi’ per interpretare l'intera realtà”. “Ogni uomo è custode della vita degli altri”, ha osservato mons. Dante Lafranconi, vescovo di Cremona, vicepresidente della Conferenza episcopale lombarda con delega alla Famiglia e alla vita, intervenendo alla tavola rotonda. “I volontari della vita che operano nei Cav – ha aggiunto - esprimono questa vocazione universale di essere ognuno custode della vita del fratello. La loro azione ha pertanto una grande rilevanza sociale nel costruire la città degli uomini nel rispetto della dignità di ogni uomo”. E in conclusione del convegno, i volontari dei 330 Centri di aiuto alla vita sparsi in tutta Italia hanno rivolto un appello all’unità all’intero popolo della vita. “Un primo obiettivo sulla strada di questa grande unità di intenti - ha spiegato Carlo Casini - è senza dubbio quello di ricordare insieme la triste data di nascita della legge 194 con una grande manifestazione da realizzare a maggio prossimo. Per rendere realmente unitario questo appuntamento, divenuto peraltro ormai tradizionale, auspichiamo la creazione di un comitato tra tutte le associazioni, ecclesiali e non, sensibili ai temi del diritto alla vita e dell’unità”. A proposito dell’iniziativa di alcuni di tentare l’abolizione della legge 194 attraverso la via referendaria, i Cav confermano che pur condividendo il giudizio di grave ingiustizia sulla legge e il proposito di operare per il suo superamento, non giudicano attualmente percorribile il ricorso al referendum. “Preferiamo – ha dichiarato Casini - concentrare tutte le energie nostre e dei molti che già nel corso del LifeDay di quest’anno hanno assicurato la disponibilità all’impegno, sull’iniziativa ‘Uno di noi’ per portare fin alle Istituzioni comunitarie l’istanza del riconoscimento del bambino non nato come soggetto di diritti”. I 500 volontari dei Centri di aiuto alla vita riuniti a Bellaria hanno deciso di assegnare per il 2012 il Premio Madre Teresa a “tutte le mamme d’Europa che nella loro capacità di accoglienza vissute da molte all’interno di storie ordinarie o da poche nella drammaticità di eventi straordinari rappresentano la vera bandiera del riconoscimento del bambino non nato come un figlio, come uno di noi”. Il premio che negli anni scorsi è stato assegnato, tra gli altri, a Jerome Lejeune, padre della genetica moderna, a mons. Elio Sgreccia, a Chiara Lubich, sarà idealmente consegnato a tutte le mamme d’Europa il 20 novembre prossimo, anniversario della Dichiarazione dei diritti del fanciullo in cui “si auspica che ogni Paese senta come impegno proprio quello di garantire la massima tutela anche giuridica al bambino non nato. Primo riconoscimento nel diritto internazionale che l’embrione è titolare di diritti come qualunque essere umano senza distinzione alcuna”. A.S. Un seminario aperto, a Fermo, promosso dal Forum oratori delle Marche Voglia di oratorio Dopo l’Happening nazionale degli Oratori (in Italia sono 6.000) svoltosi a Bergamo e Brescia nel settembre scorso al quale hanno partecipato 70 tra educatori e animatori delle 300 strutture operanti nelle Marche è iniziato a livello regionale un importante percorso di ricerca-azione che ha lo scopo di valorizzare al massimo tali strutture nell’interesse della crescita sociale della comunità. E’ con questo obiettivo che il Forum degli Oratori delle Marche, il coordinamento Oratori Fermani e l’Istituto Teologico Marchigiano hanno promosso per sabato 3 e domenica 4 novembre prossimi un seminario aperto al pubblico che avrà luogo a Fermo. La due giorni ha come messaggio “Voglia di Oratorio” e si articola in due sessioni centrate su un vero e proprio “LAB-Oratorio”: la prima sabato pomeriggio 3 novembre dalle 15,30 alle 19,00 sviluppa il tema “Per una condivisione di sguardi, progetti e azioni negli Oratori marchigiani”, la seconda domenica mattina dalle 9,30 alle 12,30 su “Scambi, connessioni tra gli Oratori, le Associazioni, i Movimenti e le Pastorali. Entrambe le sessioni (si svolgeranno presso Villa Nazareth) sono coordinate da don Francesco Pierpaoli del Forum degli Oratori Marchigiani, don Sebastiano Serafini del coordinamento Oratori Fermani, Massimiliano Colombi so- ciologo docente presso l’Istituto Teologico Marchigiano e Silvia Brena dell’Università degli studi di Bergamo. Il seminario si concluderà domenica pomeriggio presso l’Auditoriumo “G. Franceschetti”, dalle 15,30 alle 18,00, con il confronto su “Istituzioni, Chiesa e Università in dialogo intorno agli oratori marchigiani”: interverranno mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, Paolo Petrini, vice presidente della Regione Marche, don Marco Mori, presidente del Forum Oratori Italiani e Ivo Lizzola, pedagogista dell’Università di Bergamo. S.B. Pensando a don Tonino Venerdì 19 ottobre 2012 presso il Teatro della parrocchia del Portone, a Senigallia, si è svolta la presentazione del libro di Gianni Di Santo, La Messa non è finita-Il Vangelo scomodo di don Tonino Bello, edito da Rizzoli e già alla seconda edizione sulla vita di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta dal 1982 al 1993 (anno della sua morte), presidente di Pax Christi negli stessi anni, profeta di giustizia e di pace, sulle orme del profeta Isaia. Da poco è stata aperta la causa di beatificazione di don Tonino, il cui postulatore è mons. Agostino Superbo (vescovo di Potenza) ed il vicepostulatore è mons. Domenico Amato, già assistente nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica e che ha accompagnato l’autore nella stesura della sua opera. All’incontro, organizzato dall’Aci diocesana, era presente l’autore, Gianni Di Santo, giornalista e scrittore. Il presidente diocesano dell'Azione Cattolica, Daniele Marzi, ha ricordato come la memoria di don Tonino sia presente nella storia dei giovani, degli acierrini, degli adulti perché le sue parole ed i suoi scritti quasi in tempo reale venivano diffusi nei campi diocesani e durante gli incontri di formazione. Inoltre, don Tonino ebbe sempre nel cuore la Azione Cattolica, come realtà associativa del laicato impegnato. Gianni Di Santo ha parlato del vescovo pugliese a partire da tre prospettive: don Tonino ed il Concilio Vaticano II, don Tonino e la Chiesa del grembiule, don Tonino e la marcia della pace nel 1992 a Sarajevo durante la feroce guerra di Bosnia. La serata si è arricchita della voce di Leo Marcheselli che ha letto alcuni brani del libro e dalle voci di coloro che, presenti in sala, sono intervenuti per ricordare l'eredità di questo grande uomo e pastore della nostra Chiesa. In vendita presso la Libreria 'Mastai' di Senigallia chiesa la voce misena 1° novembre 2012 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 1° novembre Ore 18.00: S.Messa in Cattedrale Venerdì 2 novembre Ore 15.30: S.Messa al Cimitero Giovedì 8 novembre Ore 9.00: S.Messa per Vescovi e Sacerdoti defunti in Cattedrale Ore 16.00: Compleanni all’Opera Pia M.F. Domenica 4 novembre Venerdì 9 novembre Martedì 6 novembre Sabato 10 novembre Ore 11.00: S.Messa al Duomo di Osimo Ore 10.00: "Migrantes” a Loreto Ore 21.15: Incontro sul Vaticano II a Recanati Si è chiuso il Sinodo dei Vescovi Il Dio vicino “Non c’è uomo o donna che, nella sua vita, non si ritrovi, come la donna di Samaria, accanto a un pozzo con un’anfora vuota, nella speranza di trovare l’esaudimento del desiderio più profondo del cuore, quello che solo può dare significato pieno all’esistenza”. Parte dal profondo di questa considerazione il messaggio del Sinodo dei vescovi al Popolo di Dio, inviato a conclusione della XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi. Il messaggio è caratterizzato dalla “urgenza” di “condurre gli uomini e le donne del nostro tempo a Gesù, all’incontro con lui”. Perché “molti sono oggi i pozzi che si offrono alla sete dell’uomo”, ma occorre “orientare bene la ricerca, per non cadere preda di delusioni, che possono essere rovinose”. Il messaggio fa il punto sui problemi e le sfide che attraversano l’umanità e che sono stati oggetto di discussione in questi giorni di Sinodo, ma lascia un segno di speranza. “Il nostro - scrivono i padri sinodali - è un mondo colmo di contraddizioni e di sfide, ma resta creazione di Dio, ferita sì dal male, ma pur sempre il mondo che Dio ama, terreno suo, in cui può essere rinnovata la semina della Parola perché torni a fare frutto. Non c’è spazio per il pessimismo nelle menti e nei cuori di coloro che sanno che il loro Signore ha vinto la morte e che il suo Spirito opera con potenza nella storia”. Umiltà. “Umiltà” è la parola che risuona nei primi paragrafi del testo, perché “l’invito ad evangelizzare si traduce in un appello alla conversione”. “Dobbiamo riconoscere - si legge - che le povertà e le debolezze dei discepoli di Gesù, specialmente dei suoi ministri, pesano sulla credibilità della missione. Siamo certo consapevoli, noi Vescovi per primi, che non potremo mai essere all’altezza della chiamata da parte del Signore e della consegna del suo Vangelo per l’annuncio alle genti. Sappiamo di dover riconoscere umilmente la nostra vulnerabilità alle ferite della storia e non esitiamo a riconoscere i nostri peccati personali. Siamo però anche convinti che la forza dello Spirito del Signore può rinnovare la sua Chiesa e rendere splendente la sua veste, se ci lasceremo plasmare da lui. Lo mostrano le vite dei santi, la cui memoria e narrazione è strumento privilegiato della nuova evangelizzazione. Se questo rinnovamento fosse affidato alle nostre forze, ci sarebbero seri motivi di dubitare”. Le famiglie di fatto. Nel paragrafo dedicato alla famiglia, i padri sinodali rivolgono un pensiero particolare alle “situazioni familiari e di convivenza in cui non si rispecchia quell’immagine di unità e di amore per tutta la vita che il Signore ci ha consegnato. Ci sono coppie che convivono senza il legame sacramentale del matrimonio; si mol- tiplicano situazioni familiari irregolari costruite dopo il fallimento di precedenti matrimoni: vicende dolorose in cui soffre anche l’educazione alla fede dei figli. A tutti costoro vogliamo dire che l’amore del Signore non abbandona nessuno, che anche la Chiesa li ama ed è casa accogliente per tutti, che essi rimangono membra della Chiesa anche se non possono ricevere l’assoluzione sacramentale e l’Eucaristia. Le comunità cattoliche siano accoglienti verso quanti vivono in tali situazioni e sostengano cammini di conversione e di riconciliazione”. Giovani, economia e politica. “Testimoniare il Vangelo non è privilegio di alcuno. Riconosciamo con gioia la presenza di tanti uomini e donne che con la loro vita si fanno segno del Vangelo in mezzo al mondo”. Il messaggio ha quindi una parola per tutti: per i giovani, per i quali i vescovi chiedono di “non mortificare, la potenza dei loro entusiasmi”. Al mondo dell’economia e del lavoro, invece, i padri sinodali chiedono di “riscattare il lavoro dalle condizioni che ne fanno non poche volte un peso insopportabile e una prospettiva incerta, minacciata oggi spesso dalla disoccupazione, specie giovanile”. Al mondo della politica, l’esortazione ad “un impegno di cura disinteressata e trasparente del bene comune”; “una limpida testimonianza” e “il precetto della carità”. I cristiani perseguitati. Il messaggio sinodale si conclude con un pensiero che abbraccia tutta la terra e la cristianità. Rivolge “una considerazione tutta particolare, colma di affetto fraterno e di gratitudine”, ai “cristiani delle Chiese Orientali Cattoliche”. “In non pochi contesti - scrivono i padri sinodali - le vostre Chiese sono in mezzo a prove e tribolazioni, in cui testimoniano la partecipazione alla croce di Cristo”. “Il Signore continui a benedire la vostra fedeltà e sul vostro futuro si staglino orizzonti di serena confessione e pratica della fede in una condizione di pace e di libertà religiosa”. Il messaggio è indirizzato anche ai “cristiani, uomini e donne, che vivete nei paesi dell’Africa”: “Vi diciamo la nostra gratitudine per la testimonianza che offrite al Vangelo spesso in situazioni di vita umanamente difficili”. C’è una parola per tutti, per le Americhe del Nord e del Sud, per l’Oceania, per le minoranza cristiane in Asia, per l’Europa. “Giunti al termine di questa esperienza di comunione tra Vescovi di tutto il mondo e di collaborazione al ministero del Successore di Pietro - conclude il messaggio -, sentiamo risuonare per noi attuale il comando di Gesù ai suoi apostoli: ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli. Ed ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo’ (Mt 28,19.20)”. A.S. Ore 21.00: Giornata del Creato a Senigallia Ore 9.30: Riunione Pastorale del lavoro a Loreto Ore 18.00: S.Messa al Vallone con mandato ai corsisti Vita di chiesa Uno scultore per padre Pio E' stata inaugurata sabato 27 ottobre 2012 nel Museo-Antico Tesoro di Loreto la mostra “Franco Campanari, uno scultore per Padre Pio. Studi e bozzetti”. Con l’occasione verranno esposti per la prima volta tutti i disegni e i bozzetti delle grandi opere ispirate alla figura di San Padre Pio da Pietrelcina realizzate da Campanari, loretano ma residente da tempo a Castelfidardo. Franco Campanari iniziò ad ispirarsi a San Pio fin dal 1975, quando esegui quattro altorilievi in bronzo per la chiesa del San Giovanni Battista a New York e di quel primo lavoro saranno esposti a Loreto i disegni preparatori. Nel 1983 poi gli vennero commissionati dieci disegni sulla vita del Dott. Carlo Lusardi, la cui conversione è legata all’incontro con San Pio, ed anche questi disegni saranno parte della mostra loretana. Con l'avvento della guerra nell' ex Jugoslavia, nel 1992-93, Campanari eseguì cinque grandi Crocefissi venerati nei grandi Santuari che si affacciano sul mare Adriatico, ed anche questi saranno esposti nel Museo Antico-Tesoro. Un’altra opera, il quadro intitolato “Allegoria'', eseguito nel 1993, farà da riassunto della difficile vita di questo artista, che ha attraversato momenti particolarmente difficili: è in questo dipinto, più che in altre opere, che la figura di San Pio è chiamato a rappresentare la speranza. Completano l’esposizione un altorilievo e due sculture in bronzo, il cui soggetto è ugualmente il Santo di Pietrelcina. L’esposizione sarà visitabile secondo gli orari d’apertura del MuseoAntico Tesoro fino al 27 gennaio 2013. Il saluto di Corinaldo a don Filippo Dopo 14 anni di servizio alla Parrocchia di Corinaldo, in modo particolare alla Casa di Riposo e alla Rsa (ospedale), don Filippo ci lascia per ritirarsi presso la Comunità dei sacerdoti dell'Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia. I corinaldesi vogliono ringraziarlo, come ha detto il parroco don Giuseppe, per il grande lavoro svolto nel silenzio e nella semplicità, in modo particolare verso gli anziani, gli ammalati e le persone sole. Sempre molto attento al Sacramento della Confessione. La sua presenza nelle contrade per la messa domenicale è stata, in questi anni, un bene prezioso. Le persone erano colpite dalla sua disponibilità e dalla capacità di ascolto. Certamente ci mancherà. Gli auguriamo un futuro sereno e con la possibilità di poter continuare il suo servizio a Senigallia. Al termine della celebrazione Eucaristica, si è tenuto un momento di fraternità, presso la Scuola Pia, con don Filippo, i sacerdoti della parrocchia, il missionario padre Guiducci e gli amici corinaldesi. Ilario Taus Santuario S. Mari Goretti a Nettuno Nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale di Corinaldo ha partecipato all’inaugurazione del nuovo piazzale San Rocco antistante la basilica Nostra Signora della Grazie - Santuario di S. Maria Goretti a Nettuno, organizzata in occasione del 122° anniversario della nascita di S. Maria Goretti. L’evento, a cui hanno partecipato gli altri comuni “Gorettiani” è stato motivo di grande partecipazione della cittadinanza di Nettuno, anche per la concomitanza con la premiazione del concorso “Santa Maria Goretti – Città Pulita, amore verso il prossimo, amore verso l’ambiente” promosso dalle scuole primarie e secondarie di primo grado di Nettuno. “Il nuovo piazzale – dichiara il Sindaco Chiavetta – è ora meritevole della bellezza della facciata della basilica di Santa Maria delle Grazie. Rispetto alla precedente area a parcheggio, la piazza pedonale meglio si presta come cornice a tutti gli eventi e manifestazioni che si svolgono sul lungomare nettunese”. L’evento, a cui ha partecipato l’ Assessore Mauro Montesi in rappresentanza del sindaco, bene si integra con la settimana Gorettiana appena conclusasi a Corinaldo, con i molteplici eventi in programma, ultimi tra tutti l’incontro di Venerdì 19 con la delegazione di Nettuno relativa al pellegrinaggio in Canada del corpo di S. M.Goretti e la serata conclusiva di Sabato 20 con la “Rassegna di Corali” organizzata dall’Ambima e dalla banda musicale di Corinaldo. 8 il paginone la voce misena 1 novembre 2012 "Dimmi la tua" è uno spazio in cui scrivere messaggi e idee Sbirciando la bacheca nel foyer... il paginone rritorio Non si fa mancare nulla, il ‘Gabbiano’: un sito internet, profilo facebook, una newsletter settimanale che arriva ad oltre 3000 indirizzi, locandine personalizzate, schede sui film proposti. E poi rassegne tematiche organizzate con l’associazionismo locale, stagioni teatrali, registi in sala o tramite videoconferenza, trasmissioni radio, accordi con operatori turistici e hotel. Ma la vecchia, cara bacheca di sughero allestita nel foyer della sala principale sa emozionare ancora tanto. Nello spazio ‘Dimmi la tua’, le perso- ne scrivono volentieri i loro pensieri: “Quando vengo al cinema Gabbiano mi sento come a casa mia. Ambiente accogliente e familiare. Forza Gabbiano” (Marco); “Qui ho visto uno dei film più belli degli ultimi mesi, ‘Guida per riconoscere i tuoi santi’. Il cinema ‘dei preti’ era guardato con sospetto in una città dall’anima anarchica, anticlericale e ribelle. Collocato nel cuore del centro storico, tra quelle vie che portano il nome dei protagonisti di battaglie e conquiste risorgimentali (anche contro il senigalliese più illustre, Pio IX) nei primi del Novecento era però l’unico spazio di aggregazione e del tempo libero per tanti ragazzi e giovani senigalliesi. Dalla chiesa magari si stava un po’ alla larga, ma al ‘Sacro Cuore’ andavano tutti volentieri. Ancora se ne parla con nostalgia e, nonostante gli anni, questo ‘amore ed odio’ non è stato completamente risolto. L’identità di una città, nel tempo, è dura a morire. Ma quando il cinema rischia di soccombere, cento anni dopo, sotto una folle politica di proliferazione degli schermi multiplex è l’intera città, specialmente quella più laica, a mobilitarsi per non far sparire la sala dalla lunga storia. Tre nomi per una storia “Sacro Cuore”, “Vittoria” e, oggi, “Cinema Gabbiano”. Tre nomi per una struttura che ha attraversato le stesse gioie e fatiche di ogni altra sala della comunità del nostro paese. Il coraggio di sacerdoti, nei primi del secolo scorso, che avevano capito l’importanza della cultura e dell’aggregazione, che nonostante le tensioni sociali non rinunciavano a dialogare con la propria gente, proponendo un’alternativa organizzata e divertente alla spiaggia, allora di quasi esclusiva frequentazione borghese. Gli anni Sessanta e Settanta hanno cambiato questo luogo. Del resto, ormai ogni parrocchia aveva il suo oratorio, la concorrenza aumentava e di preti così convinti di questo strumento non ce n’erano tanti in giro. Uno, però, tenne duro. Don Angelo non era nemmeno tanto ‘progressista’, diremmo oggi, ma quel cinema ereditato insieme alla responsabilità della parrocchia del Duomo sarebbe stato un peccato perderlo del tutto. Non era all’altezza delle altre sale cittadine, i titoli scarseggiavano, la struttura un po’ malandata. Ma era ancora lì, resisteva alle prime speculazioni edilizie e alla tentazione di finire sul crescente mercato immobiliare. Ricordava ai più gli anni in cui bastava molto poco per radunare centinaia di giovani e fargli vedere qualche bel film, organizzare un gioco, proporre gite e scampagnate. Il cinema diventa ‘Vittoria’, un nome che più classico non si può e che forse nascondeva in sé l’illusione di tornare ad essere un punto di riferimento per Senigallia, nonostante il Sessantotto, nonostante ‘quelli della sinistra dura’, nonostante la quasi indifferenza della Grande sch pagine curate da Laura Mandolini Storia di una sala della comunità, il cinema 'Gabbiano', che praticamente coincide con la storia cinematografica di Senigallia. Nato oltre un secolo fa, il 'Sacro Cuore' era lo spazio aggregativo più frequentato dai bambini e dai ragazzi di allora. Poi è diventato il cinema 'Vittoria', ha vissuto la crisi degli anni Settanta. Infine, nonostante i multiplex, la scommessa di trasformarlo nel cinema 'Gabbiano', una delle sale più apprezzate nel panorama cinematografico regionale. comunità ecclesiale locale. La vittoria, in effetti, c’è stata. Tanto che un altro prete, don Gesualdo, deciso quanto il suo predecessore, lo ha pian piano trasformato in quello che è oggi, il cinema ‘Gabbiano’, pensato come omaggio alla città ed anche in memoria del celebre Johnathan Livingston, eroe del volo, dell’impegno e dell’elevazione sopra la mediocrità dello stormo. Vola il cinema, oggi, fiero della sua storia, a volte controcorrente, altre volte anticipando eventi, mode e sperimentazioni culturali di grande spessore. Dal 1997 è raddoppiato, con la piccola seconda sala nata nella chiesetta del vecchio oratorio; nella bella stagione, poi, è capace di radunare centinaia di persone nella fresca arena estiva che propone ogni giorno un titolo diverso. Costretti ad essere ‘sala della comunità’ Il giro di boa più faticoso è coinciso con l’arrivo dei multiplex alla fine degli anni Novanta. Lo è stato per tutti, si sa, ma qui nelle Marche la mazzata ha stordito più che altrove. Nel giro di un paio d’anni, una regione con appena un milione e mezzo di abitanti si è trovata ad avere la più alta densità europea di schermi cinematografici in proporzione agli abitanti. Tante sale hanno gettato la spugna, il ‘Gabbiano’ – che nel frattempo finanziava quasi per intero altre esperienze di comunicazione in diocesi come il settimanale e la radio – ha rischiato brutto. Non era la prima volta che il cinema si trovava alle strette, ma stavolta sembrava non ci fosse luce alla fine del tunnel. Tenere duro è stata la parola il paginone la voce misena 1 novembre 2012 Grazie. (Monica); “Penso che il Gabbiano sia stato in assoluto il mio primo cinema, quello in cui da piccola mi portavano a vedere i cartoni. Spero che non debba fare la fine di tanti altri cinema. Tieni duro, Gabbiano!” (Tina); “Questo meraviglioso cinema ci ha fatto rivivere l’inizio della nostra favola d’amore” (Due emotivi anonimi); “Veniamo al Gabbiano ad occhi chiusi, sapendo che la selezione dei film viene fatta secondo certi valori e principi. Non lasciatevi assolutamente condizionare” (Katia). 9 Intervista a Francesco Giraldo Luoghi in cui si parla di umanità Francesco Giraldo è il segretario nazionale dell'Acec, l'associazione cattolica esercenti cinema che coordina circa 800 sale della comunità sparse in tutta Italia, specialmente nel Centro Nord. Lo abbiamo incontrato in occasione della Mostra del Cinema di Venezia dove l'Acec ha allestito un suo spazio espositivo e di incontro nell'ambito del 'Movie village'. Ha finalmente diritto di cittadinanza la sala della comunità nei pensieri e soprattutto nei piani pastorali delle diocesi italiane? Nei pensieri sicuramente: ne sono la prova le due Nota pastorali (1982 e 1999) della CEI sulla sala. In Acec la riflessione che ci ha portati a riflettere sull’identità della sala della comunità era iniziata alla fine degli anni cinquanta grazie all’apporto di quel formidabile pastoralista che fu Luigi Pignatiello. Nella prassi le cose sono più complicate, perché molto è legato alla concezione che si ha di sala. I due capisaldi su cui appoggiarsi sono la “polivalenza e la multimedialità”. Di positivo in questo preciso momento storico sono le collaborazioni che sia a livello nazionale, ma anche a livello locale si stanno stringendo con gli Uffici della Catechesi, della Pastorale giovanile e del Progetto culturale. La sala dovrebbe stare al centro dei paini pastorali delle parrocchie, perché sono uno strumento, oserei dire ormai imprescindibile, di una moderna pastorale. hermo d’ordine dei lavoratori, del gruppo di volontari animatori e degli appassionati di questa sala. Non ci si poteva più cullare sugli allori, si trattava di trovare, o meglio ritrovare, la propria identità di sala. E non da soli. Il momento di crisi ha ricompattato la delegazione regionale dell’Acec, ha stimolato a mettere in rete il lavoro e l’esperienze delle circa trenta sale della comunità sparse nelle Marche. Ha costretto il Gabbiano a ritagliarsi e rendere più solida la sua identità d’essai, ha fatto nascere il circuito regionale ‘Sentieri di cinema’ (in collaborazione con il Cgs regionale), ha reso l’Acec interlocutore credibile ed autorevole in diversi tavoli regionali del cinema e della cultura. Fino alla tanto desiderata programmazione comune che coinvolge oggi una ventina di sale del territorio e alla nascita della omonima ‘Fondazione’ nella quale sono confluite tutte le realtà comunicative promosse in diocesi. L’osso più duro da affrontare L’ordine del giorno, oggi, è quello che impegna un po’ tutte le sale: il passaggio al digitale, il rapporto con le case distributrici, la qualità della proposta da tutelare e far crescere, il pensarne di tutte per garantire entrate sufficienti a mandare avanti la baracca. L’osso più duro da affrontare, però, è a nostro parere la comunità ecclesiale. Che rischia di rinunciare quasi del tutto, nonostante autorevoli documenti e richiami, ad accettare la sfida culturale contemporanea. Si ragiona poco di cultura, nei nostri ambienti, si osa anche meno, si ha paura di non reggere il confronto o di venire sommersi perché non sufficientemente attrezzati o per la sindrome da minoranza. La sala sa ancora offrire un volto di chiesa dialogante, profondamente interpellata dai tanti linguaggi umani, capace di meravigliarsi e di gioire per il genio creativo dei nostri giorni. Oltre cento anni fa, in una bella e difficile cittadina sull’Adriatico, qualcuno ci ha creduto. Avevano ragione, ce ne stiamo accorgendo sempre di più. L.M. Come stanno, oggi, le sale della comunità? Dove crescono e dove invece faticano a proporsi come luogo significativo? La presenza rimane significativa al Centro/Nord. Al Sud la presenza è carente anche se le parrocchie sono molto sensibili all’idea di sala della comunità: lo constatiamo dalla crescente presenza di parroci e di laici provenienti dal Sud ai Corsi di formazione organizzati dall’ACEC. Le sale danno chiari segni di vitalità e di rilancio se rientrano nei paini pastorali delle diocesi e delle parrocchie. Una sala che si confronta con il territorio di riferimento e sia supportata da una chiesa locale che voglia investire in cultura non farà fatica a posizionarsi nei nuovi scenari della contemporaneità e troverà nuova linfa anche all’interno della filiera cinematografica, che si sta ridisegnando con l’avvento del digitale. Il rapporto tra le sale e la comunità cristiana di riferimento è un buon misuratore del rapporto tra chiesa e cultura: dall'osservatorio dell'Acec che valutazione ne emerge? Qui forse troviamo l’elemento più critico. Il gap che la Chiesa vive in questo periodo storico non è di tipo strutturale (sale, oratori, parrocchie) ma di tipo culturale. Non è certo positivo chiudersi al proprio interno agitando lo spauracchio del secolarismo e di una società refrattaria al fatto religioso. Mancano spesso gli strumenti culturali adatti per affrontare la contemporaneità. In una società liquida e votata alla complessità forse l’unico approccio possibile rimane quello del dialogo, sapendo che alcuni nostri simboli e messaggi non trovano facilmente le condizioni di possibilità per essere recepiti dall’uomo contemporaneo. La sala in questo ambito potrebbe essere un utile strumento di mediazione per un nuovo approccio alla fede. Il cinema, il teatro, la musica, la letteratura sono strumenti che già al loro interno hanno metabolizzato la modernità. Di conseguenza un loro uso intelligente potrebbe aiutare la stessa Chiesa a comprendere dal suo interno il mondo contemporaneo. a cura di L.M 10 la voce misena 1 novembre 2012 speciale GIORNATA DEL CREATO territorio NOTIZIE IN BREVE Protezione civile ad Ostra V. Ostra Vetere ha ufficialmente il suo Gruppo comunale di Protezione civile. Il Sindaco Massimo Bello lo ha annunciato, firmando i Decreti di nomina dei volontari che costituiranno il gruppo operativo. Tutto è pronto per definire, a livello locale, compiti, funzioni e competenze della Protezione civile di Ostra Vetere in base a quanto il Consiglio Comunale ha approvato nella seduta del 3 luglio scorso. Il Sindaco Massimo Bello e l’Assessore delegato alla la voce misena 1 novembre 2012 Protezione civile, Giordano Rotatori, hanno convocato per lunedì sera, 29 ottobre alle ore 21 nella sala “On. Agostino Peverini” della Residenza Municipale, la prima riunione per progettare le diverse attività del Gruppo. “Per il nostro territorio – ha detto il Sindaco – rappresenta un passo importante che va nella direzione giusta e cioè di avere a disposizione una squadra di volontari pronta a supportare non solo le attività di protezione civile, ma anche capace di contribuire con il loro operato alla gestione delle attività istituzionali e sociali del nostro territorio.” Nella Casa di riposo di Belvedere Ostrense Cercasi volontari a Corinaldo Tanti ambiti in cui fare volontariato a Corinaldo: pre–scuola, gli attraversamenti pedonali davanti alle scuole, la custodia e la sorveglianza delle proprietà comunali, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio ambientale, l’organizzazione di manifestazioni sportive, fieristiche, culturali, di solidarietà, e così via. L’Amministrazione Comunale ha stabilito che in quei particolari settori potrebbero essere proficuamente occupati cittadini corinaldesi che vi presterebbero 11 servizio di volontario, a titolo gratuito, con il duplice scopo di impegnare il proprio tempo in attività di promozione sociale e di integrare la copiosa quantità e qualità di attività e servizi comunali già svolta dall’Ente stesso a favore della popolazione. A tale scopo è stato approvato un apposito avviso. I cittadini corinaldesi maggiorenni che lo desiderano potranno presentare domanda su apposito modulo reperibile sul sito internet www.corinaldo.it e presso l’ufficio di segreteria comunale. Le domande dovranno pervenire entro la data del 22 novembre 2012. A colloquio con Fabio e Valeria Esposito Assistenza migliore Fratelli nell'arte “A mio fratello Fabio, che ha ricevuto “ il dono terribile” del talento artistico. Esso procura sofferenza, perché è sempre accompagnato da un’esasperata sensibilità, ma resta un grande privilegio, poiché l’arte riscatta l’umanità dalle sue miserie e costituisce un tramite con il mondo angelico.” Valeria Con l’ultimo acquisto di mobili e arredi e di letti a movimentazione elettrica si è completato l’arredamento dei reparti degli ospiti della Casa di Riposo e Residenza Protetta di Belvedere Ostrense. A completare l’acquisto è stato aggiunto anche un altro (il terzo) solleva persone elettrico e a batteria per rendere meno gravoso e più sicuro il lavoro di cura e assistenza all’anziano immobilizzato. Tutto il materiale e l’attrezzatura predetta erano stati previsti nel progetto che l’Amministrazione della Casa di Riposo aveva presentato, con la domanda di finanziamento, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, la quale a fronte della spesa complessiva è intervenuta con il contributo di € 12.000,00. In data 29 giugno u.s., infatti, il Presidente della Fondazione C.R.J., Tonino Perini, ha comunicato al Dott. Leopoldo Uccellini, Presidente della Fondazione O.P. Verri Bernabucci, Ente da cui dipende la struttura di ricovero per anziani di Belvedere Ostrense, che il progetto presentato era stato accolto e, quindi, ammesso al finanziamento richiesto. Anche in questa occasione il Dott. Leopoldo Uccellini ha tempestivamente espresso alla Fondazione C.R.J. i sentimenti di gratitudine profonda anche a nome del Consiglio di Amministrazione e di tutti gli anziani ospiti dell’ente di ricovero belvederese. Con la completa realizzazione dei lavori di adeguamento del fabbricato della Casa di Riposo alle norme prevenzione incendi ed il completamento di tutti gli arredi delle camere di degenza, la struttura si presenta perfettamente adeguata ai bisogni degli anziani. Anche il personale è stato messo in condizione di operare con elevati indici di efficienza e di sicurezza proprio per la disponibilità di attrezzature e impianti conformi alle norme di sicurezza sul lavoro. I notevoli miglioramenti apportati alla organizzazione ed alla attività della Casa di Riposo sono stati possibili anche grazie ai contributi finanziari concessi dalla Fondazione C.R.J.. E’ evidente, tuttavia, che il continuo sforzo economico da parte dell’amministrazione della Casa di Riposo è stato notevole ed ha richiesto l’impegno di tutta l’organizzazione della Fondazione Verri Bernabucci: Consiglio di Amministrazione, personale medico e paramedico, servizi amministrativi. Anche i buoni rapporti con le realtà pubbliche territoriali quali Comune di Belvedere Ostrense, Area Vasta n. 2 Distretto Sanitario, associazioni di volontariato, hanno permesso la realizzazione degli obbiettivi in precedenza programmati. Messa in sicurezza del territorio: un accordo Le operazioni di tutela ambientale e di salvaguardia del territorio provinciale si arricchiscono di una nuova sinergia che vedrà protagonisti la Provincia di Ancona e il Corpo forestale dello Stato. Il commissario straordinario Patrizia Casagrande e il comandante Giancarlo D’Amato hanno firmato il protocollo d’intesa che impegna le due amministrazioni a collaborare reciprocamente per migliorare il coordinamento e la gestione degli interventi finalizzati a mettere in sicurezza il territorio. Oltre allo scambio di informazione e l’utilizzo delle banche dati di reciproca competenza, la collaborazione prevede che la Provincia conceda al Corpo forestale la dotazioni strumentali, materiali di consumo e la prestazione di servizi tecnici. “La tutela del territorio – spiega il commissario Casagrande – è una delle priorità su cui la Provincia di Ancona da sempre investe ingenti risorse al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e la conservazione degli equilibri ambientali. Con questo nuovo accordo miriamo a dare massima efficienza a queste attività mettendo in sinergia le nostre competenze e i nostri mezzi con quelli del Corpo forestale dello Stato”. S.M. Il catalogo della mostra Fabio Esposito. Quindici anni di pittura si apre con questa dedica. Valeria Esposito, celebre voce soprano, è il trait- d’union che ha fatto approdare Fabio qui da noi, nelle Marche. Fabio: “Non conoscevo le Marche che in maniera frammentaria. Per brevissimo tempo ho lavorato qui a teatro. Erano territori che non mi incuriosivano, senza colore e senza carattere. Pensavo, carico di pregiudizi…” “Vivevo dentro Napoli, in pieno centro storico.” Le vicissitudini di 47 anni di vita, tutto si dipana sullo sfondo pittorico di Napoli crogiuolo d’arte, metropoli violenta, presepe ferito. Napoli dà i natali a Valeria e Fabio Esposito, fratelli anche nell’arte. Per Valeria l’arte è una professione ed una prestigiosa carriera internazionale. Per Fabio, è il fuoco da cui si viene toccati nei casi d’elezione… Valeria: “Entrambi siamo musicisti. Sono solita però istituire delle differenze: secondo me vi sono due tipi di arte, due modi con cui molto spesso gli artisti esplicano la propria arte: esiste un’ arte attiva, propriamente creativa e poi vi è l’ arte che interpreta, con un fondo di passività. Questo ci accomuna, usiamo l’arte per comunicare e dare voce all’anima. Fabio è vissuto attraverso tutta la difficoltà dell’ avere il dono dell’arte, un dono tremendo che ti porta ad avere difficoltà nel rapportarsi e accettare la realtà così com’è, la sua cattiveria. Un artista che invece è puro, questo non lo accetta. Io spero per lui che avrà il riconoscimento che merita”. Fabio: “Per un artista è bello vivere a Napoli, le colline marchigiane invece mi danno questa sensazione di gradevolezza e di tranquillità. Qui c’è un umanità che soffre un po’ meno, vi è una cultura del lavoro. Napoli è una città che si affastella ma in realtà non si sa di cosa campiamo, qui la gente è più pragmatica, meno sognatrice o roccocò, forse con meno fronzoli ed anche meno emozioni che a Napoli. Ripartirò da qui.” Enfant prodige, dopo il liceo artistico, si diploma al conservatorio in pianoforte all’età di 22 anni. Autodidatta nella musica e nella pittura, Fabio in seguito si dedica al jazz. E’ piacevole e imprevedibile ascoltare anche il suo eloquio: “Mi rendo conto, a dirla tutta, di essere un po’ speciale” - esordisce. “Ho avuto una galleria mia per qualche anno, ho fatto dei tentativi in Europa e vinto qualche concorso. Sia il pianoforte che il dipingere sono sicuramente atti di grande solitudine. Il talento purtroppo è stata spesso un’arma a doppio taglio. Il bambino prodigio è stato portato all’orgoglio e al narcisismo della fama che ti pone su di un piedistallo da dove è facile vacillare..” Quasi un nuovo Chagall, è per un attimo l’autore di Danza Notturna a Torre del Greco, per la sua grazia sospesa e leggera. “E’ cosi che vivo, è cosi che sento ”. Grazie anche alla vicinanza di Valeria, Fabio sta riemergendo, anche se, lo capisci subito, è uno di quei tipi che, anche dopo pause non brevi, ha una vena che non si esaurisce nel suo continuo divenire. La scorsa estate di giugno, parte della sua produzione pittorica è stata esposta in una mostra al palazzo dei Convegni di Jesi. L’esposizione che ha riscosso notevole interesse, è stato il nuovo debutto marchigiano dell’artista e l’apertura per Fabio di una nuova stagione che noi, piccoli spettatori in primis, ci auguriamo sarà prolifica… “La bellezza salverà il mondo“, benchè di recente si citi spesso Dostoevskij come a squarciare l’oscurità tuttintorno, credo che di questi tramiti angelici, l’umanità ne abbia davvero bisogno. Sono anime capaci di creare Bellezza e vanno protetti e difesi mentre continuano intenti alle loro opere. Giulia Falaschi 12 cultura la voce misena 1 novembre 2012 cultura Una serata con Neruda Le sculture di Alfio Castelli Un convegno sull'agricoltura "Nelversogiusto-Senigallia/poesia" con il patrocinio del Comune di Senigallia ha organizzato la serata sul tema "Neruda nel cuore" martedì 30 ottobre. Una serata organizzata nell'ambito del Progetto Culturale "Poesia in città/La città nel mondo" e in adesione al Movimento Mondiale della Poesia dedicata al grande poeta cileno Premio Nobel per la letteratura nel 1971. La vita e le opere del poeta attraverso la lettura della raccolta "I versi del capitano" pubblicata anonima a Napoli nel 1952 e documento dell'amore tormentato del poeta cileno per Matilde Urrutia, nato durante un soggiorno sull'isola di Capri e le immagini indimenticabili e struggenti de "Il Postino". Oltre alla fama raggiunta nel settore fotografico il patrimonio artistico senigalliese d’arte contemporanea si distingue anche nel settore della scultura. A conferma, dopo l’esposizione al Museo di Mosca è giunta in questi giorni una nuova richiesta di esposizione per le opere dello scultore senigalliese Alfio Castelli,uno dei protagonisti della scultura italiana d’avanguardia negli anni Sessanta, conservate dal Musinf di Senigallia. Regione Toscana e Museo Civico di Montevarchi,specializzato nel campo della scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento, stanno organizzando un’importante mostra per l’estate 2013, cofinanziata dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto Toscana in contemporanea 2012. Il 10-11 Novembre 2012 a Senigallia presso la Sala del Trono di Piazza del Duca si terrà un convegno dal titolo: La nuova agricoltura ecologica nell'economia solidale. Superare la crisi di civiltà a partire dalla produzione del cibo. Superare la crisi di democrazia costruendo dal basso la nuova economia e società. Lo scopo principale del convegno è di promuovere e favorire l'incontro e il collegamento in rete fra tutto l'ampio movimento associativo e produttivo dell'agricoltura ecologica, di vecchia e nuova costituzione, e fra questo e il recente ma dinamico mondo dell'economia solidale. La finalità comune è quella della costruzione dal basso di un nuovo sistema economico, basato sulle buone relazioni e sulla collaborazione e solidarietà. A Mondolfo nella Chiesa della Madonna della Speranza Un restauro al cimitero Un nuovo prezioso restauro quello che sarà presentato a Mondolfo nell’occasione della solennità di Ognissanti. A promuoverlo il Comune di Mondolfo che, attraverso una stretta collaborazione fra Assessorato alla Cultura e Assessorato ai Lavori Pubblici ha reso possibile il fondamentale recupero, con il concorso della Regione Marche. Il restauro riguarda l’altare maggiore della Chiesa della Madonna della Speranza, all’interno del Cimitero comunale. “In questi anni – interviene il Vicesindaco Alvise Carloni – abbiamo operato per un recupero a stralci del complesso dei servizi del cimitero comunale. G i à da qualche anno era stata riconsegnata ai fedeli la possibilità di utilizzare la Chiesa, ma era rimasto ancora da realizzare il complesso intervento di restauro all’altare maggiore, che ora restituisce il tempio nella sua caratteristica originale”. Il Cimitero comunale di Mondolfo, così come la chiesa, erano stato inaugurati nel 1871 su progetto dell’ingegnere spagnolo Frontera, dopo che per lunghi anni l’Amministrazione comunale aveva dibattuto sul luogo più opportuno per la realizzazione del camposanto, considerando sia le caratteristiche del terreno, l’esposizione ai venti, la distanza dal centro urbano. “Sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Storici ed Artistici delle Marche – così l’Assessore alla Cultura Corrado Paolinelli – si è dato vita al restauro realizzato dalla nota ditta “Il Compasso” di Urbino. Il lavoro ha riguardato sia la parte lapidea della struttura che l’ornato in legno. Il passare degli anni, il nerofumo delle candele, le intemperie avevano intaccato vistosamente la struttura. Il restauro ha però permesso un globale recupero del manufatto, che torna ora alla sua valenza culturale e cultuale”. Al cimitero di Mondolfo, fra i più grandi della Provincia, il Comune aveva dedicato lo scorso anno uno stralcio lavori con il recupero degli uffici per gli addetti cimiteriali al piano terra dell’antica palazzina servizi, (la stessa dove è ubicata la chiesa), con l’attivazione dei bagni pubblici al seminterrato, facilmente raggiungibili dalla nuova ala del cimitero e da lungo tempo richiesti dalla popolazione. “Sempre dalla Chiesa della Madonna della Speranza – ha ricordato l’Assessore Paolinelli – proviene poi la statua oggi conservato nel Museo civico e che, grazie al recupero operato dalla Guardia di Finanza dopo che era stata rubata, ed al restauro realizzato, testimonia oggi l’evoluzione storica di un sito quale quello del cimitero comunale, dove precedentemente sorgeva la Chiesa di San Pasquale Baylon, poi atterrata per far spazio alle strutture del camposanto”. Alessandro Berluti Fotografie giovani di paesaggi ed ambiente Presso l’Istituto Professionale “Alfredo Panzini” di Senigallia si è svolta venerdì 26 ottobre scorso la cerimonia di premiazione delle classi e degli studenti che hanno partecipato al concorso “Paesaggi della vita quotidiana”, indetto dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Marche. Si è trattato di un concorso per fotografie e disegni rivolto a numerose scuole regionali (primarie e secondarie, sia di I che di II grado), per una partecipazione di studenti davvero eccezionale (circa 1.500), con l’obiettivo di raccogliere fotografie e disegni su come i giovani percepiscono il paesaggio, al fine di sensibilizzarli sulla sua importanza. La giuria – composta dal fotografo Lorenzo Cicconi Massi, dal prof. Camillo Nardini, dall’arch. Achille Bucci, dalla dott.ssa Paola Magliola e dalla prof.ssa Chiara Fiorucci – ha ritenuto il livello degli elaborati proposti davvero molto buono, facendo esprimere il dato che i ragazzi sono attenti al mondo della natura molto più di quanto gli adulti non ritengano. G.T. Presentato un libro a Serra de' Conti Comune di Serra e Caritas per il museo L'antica fornace L’Assessorato alla Cultura del Comune di Serra de’ Conti ha organizzato venerdì 26 ottobre scorso presso la Sala Italia, un pubblico incontro per la presentazione del libro “ Il girotondo del fuoco – Le fornaci Hoffmann circolari in Italia" dell’architetto Gianluca Siena. Un argomento assai sentito da tutta la comunità, dato che nella vicina frazione Osteria è stata operante fino al 1971 una fornace del tipo Hoffmann che per molti decenni ha garantito sicura occupazione a decine di maestranze serrane. La fornace per laterizi, costruita nel 1884,è posta al confine con il territorio di Arcevia e rappresenta un importante esempio di archeologia industriale;di proprietà privata è stata recentemente interessata da un importante intervento di restauro conservativo. Il libro, attraverso un linguaggio semplice e diretto corredato da più di 180 immagini tra fotografie e disegni, si propone quale valida guida al mondo dell’archeologia industriale,fornendo notizie storiche, tecniche ed umane intorno alle fornaci, luoghi di lavoro in continua evoluzione ed al brevetto che ha rivoluzionato il modo di cuocere mattoni. Le "arti monastiche" Le esigenze del potenziamento e della valorizzazione del Museo delle Arti Monastiche “Le Stanze del Tempo Sospeso” di Serra de’ Conti, struttura espositiva che costituisce una sorta di “unicum” per la richezza e la varietà del patrimonio musealizzato, tutto pertinente all’antico monastero di Santa Maria Maddalena, sono state oggetto di un protocollo d’intesa sottoscritto dalla amministrazione comunale di Serra de’ Conti con la Fondazione Caritas Senigallia Onlus. Il protocollo d’intesa è inserito in un più ampio quadro di collaborazione che si sta attivando fra i Comuni del comprensorio e la Fondazione Caritas, con l’ottica di incoraggiare iniziative che affrontino gli effetti locali della crisi con strumenti nuovi, integrando le politiche proprie degli enti istituzionali con le opportunità offerte dai bandi pubblici in tutti i settori -ivi incluso quello dei beni e delle strutture culturali, che hanno ormai una indubbia valenza per l’incremento delle attività turistico/ricettive- in grado di incidere sullo stato dell’economia. La Fondazione Caritas Senigallia Onlus è attiva anche a Serra de’ Con- ti, dove è attualmente impegnata in un progetto sociale. Di qui l’opportunità, sancita con la firma del protocollo d’intesa, dell’avvio di una collaborazione tra Comune e Fondazione, per definire attività volte all’ampliamento ed al potenziamento della struttura museale serrana “nel comune interesse all’incremento delle visite e delle presenze, anche in vista dei progetti di promozione turistica con strutture ricettive promosse nel territorio comunale dalla Fondazione Caritas o da altre realtà strettamente ad essa collegate”. Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto nei giorni scorsi dal Sindaco di Serra de’ Conti Arduino Tassi e dal Direttore della Fondazione Caritas Giovanni Bomprezzi. Con le stesse finalità, sempre rivolte alla valorizzazione del Museo quale polo di richiamo turistico a beneficio delle attività cittadine, il comune di Serra de’ Conti ha siglato un ulteriore protocollo d’intesa anche con l’Istituto di Ricerche per la Religiosità Popolare e il Folklore nelle Marche, firmato dallo stesso Sindaco Tassi e dal presidente dell’Istituto Bruno Massi. Raoul Mancinelli spettacolo la voce misena 1 novembre 2012 13 eventi e corsi il taccuino Senigallia - Lucia Corbinelli a Palazzo "Energia: Mente - Universo" è la mostra di Lucia Corbinelli in corso a Palazzo del Duca fino al 28 ottobre 2012 con orario 16.30 - 19.30 dal giovedì alla domenica. L’esposizione è allestita dal Musinf in collaborazione con la rivista “Arte contemporanea” e rientra nell’ambito di una serie di incontri su “Pittura Pittura”. stra dal titolo “La terra è mia madre”, contenente una selezione di opere del maestro senigalliese della fotografia, Mario Giacomelli. Ingresso libero fino al 7 novembre prossimo, con orario di apertura dalle 17 alle 19.30. Senigallia - Le opere di Musante "La magia dei Sogni" - dipinti, illustrazioni, sculture e costumi di Francesco Musante saranno in mostra alla Rocca Roveresca di Senigalia fino al 4 Fabriano - Una mostra su Giacomelli Il Lions Club di Fabriano ha organizzato con la novembre 2012. Orario di apertura: tutti i giorni collaborazione del Comune di Senigallia una mo- dalle 8,30 alle 18,30. Il cartellone 2012 e 2013 della 'Fenice' e 'Rotonda' Teatro e musica 23 spettacoli in programma al Teatro La Fenice e alla Rotonda a Mare da novembre a fine marzo. Dal teatro classico di Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini al nuovo spettacolo di Marco Paolini, dal musical My Fair Lady prodotto dal Sistina al geniale coreografo e ballerino Daniel Ezralow. E poi i grandi appuntamenti musicali con Fiorella Mannoia, Franco Battiato, Negrita, Nomadi. Per grandi e piccoli 5 spettacoli proposti dal Teatro alla Panna che festeggia i primi trenta anni di attività. C'era molta attesa in città ed è stata presentata la nuova stagione teatrale e concertistica del teatro la Fenice e della Rotonda a mare. Nonostante i tempi di crisi e di tagli al bilancio comunale, ventitrè gli spettacoli in programma da novembre a fine marzo 2013. L'inizio è previsto per domenica 11 novembre alle 17,30 con "Riondino accompagna Vergassola ad incontrare Falubert". Grandi appuntamenti per tutti i gusti: teatro classico, musical e balletto, ma anche live con Franco Battiato, Fiorella Mannoia, Nomadi ed i Negrita. Agilità, sorpresa, leggerezza e coinvolgimento del pubblico sono gli ingredienti di "Open", lo spettacolo del coreografo statunitense Daniel Ezralow in programma sabato 24 novembre alle 21,30. Venerdì 30 novembre alle 21 primo grande appuntamento musicale con Fiorella Mannoia. Acrobazie aeree mozzafiato mercoledì 26 dicembre alle 17 con lo spettacolo "Meraviglia" dei performers volanti Sonics. Secondo appuntamento dedicato alla grande musica con i Nomadi il 28 dicembre alle 21. A rappresentare una novità in questa stagione, la rassegna dedicata a grandi e piccoli in programma per cin- que domeniche alla Rotonda, il 6-13 gennaio 3-17 febbraio ed il 10 marzo, spettacoli proposti dalla compagnia senigalliese Teatro alla Panna che festeggia i primi trenta anni di attività. Mercoledì 9 gennaio alle 21 arriva Cesare Bocci con il suo Viva Verdi. Ad aprire la stagione di prosa "Questa sera si recita a soggetto" di Luigi Pirandello con la regia di Ferdinando Ceriani, in scena venerdì 11 gennaio alle 21. Domenica 27 gennaio alle 17 torna Marco Paolini con "Ballata di uomini e cani". Spazio al tango con Los Hermanos Macana mercoledì 6 febbraio alle 21. Luca Wart e Vittori Belvedere saranno i protagonisti di My Fair Lady in programma il 13 febbraio alle 21. Terzo appuntamento con la musica, unica data nelle Marche, venerdì 15 febbraio alle 21 arriva Franco Battiato con "Apriti Sesamo Live". Sabato 2 marzo alle 21 è invece di scena il flamenco con lo spettacolo "Battito", di FlamenQueVive. "Ricordar Cantando Canzioni e Canzonette" è lo spettacolo dei Musicultura che andrà in scena sabato 9 marzo alle 21. A chiudere la stagione della musica sarà sabato 16 marzo alle 21 il concerto dei Negrita. Mentre lo spettacolo di Giorgio Felicetti Mattei, "Petrolio e fango" chiuderà la stagione teatrale sabato 16 marzo alle 21. Il Capodanno alla Rotonda a Mare prevede poi lunedì 31 dicembre alle ore 22.30 il Winter Jamboree e martedì 1 gennaio alle ore 17.00 (e in replica ore 19.00) il concerto di Capodanno dell'Opera Petite Ensemble. G.T. Vergassola e Riondino alla 'Fenice' La programmazione 2012/2013 del Teatro La Fenice debutta con lo spettacolo di Dario Vergassola e David Riondino che ritornano a Senigallia dopo i successi delle passate edizioni del CaterRaduno. Immaginate un palco vuoto, con solo due sedie rosse a fare da scenografia, e in sottofondo una canzone di Jane Birkin, la vedova di Serge Gainsburg: i due attori per entusiasmare la platea non hanno bisogno di nient’altro. Riondino, maestro preciso ed accattivante, e l’irriverente Vergassola, nel ruolo di allievo svogliato, che incontrano Flaubert quale pretesto per ricollegarsi agli attuali fatti di politica e di attualità. Dario Vergassola e David Riondino Riondino accompagna Vergassola ad incontrare Flaubert Teatro La Fenice – domenica 11 novembre – ore 17.30. Senigallia - Incontri di archeologia Rassegna "Colonie romane e infrastrutture": quattro gli incontri in programma alla Sala Conferenze della Biblioteca Comunale Antonelliana alle ore 17,30. Dal 25 ottobre 23 novembre 2012, prossinmi incontri: 2 novembre e 15 novembre. Senigallia - Settimana contro i rifiuti Anche Senigallia sarà in prima linea per la quarta edizione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti in programma dal 17 al 24 novembre 2012. Informazioni nel sito del comune. Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da giovedì 1° novembre Amour Un film di Michael Haneke. Con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, Emmanuelle Riva, Rita Blanco, Laurent Capelluto. 105' - Francia, Austria, Germania 2012. Anne e Georges hanno tanti anni e un pianoforte per accompagnare il loro tempo, speso in letture e concerti. Insegnanti di musica in pensione, conducono una vita serena, interrotta soltanto dalla visita di un vecchio allievo o della figlia Eva, una musicista che vive all'estero con la famiglia. Un ictus improvvisamente colpisce Anne e collassa la loro vita. Paralizzata e umiliata dall'infarto cerebrale, la donna dipende interamente dal marito, che affronta con coraggio la sua disabilità. Assistito tre volte a settimana da un'infermiera, Georges non smette di amare e di lottare, sopportando le conseguenze affettive ed esistenziali della malattia. Malattia che degenera consumando giorno dopo giorno il corpo di Anne e la sua dignità. Spetterà a Georges accompagnarla al loro 'ultimo concerto'. Io e te Un film di Bernardo Bertolucci. Con Jacopo Olmo Antinori, Tea Falco, Sonia Bergamasco, Pippo Delbono. 97' - Italia 2012. Il quattordicenne Lorenzo ha palesi difficoltà di rapporto con i coetanei tanto che si avvale dell'aiuto di uno psicologo. Un giorno coglie al volo un'occasione unica: finge di partire per la settimana bianca con la sua classe mentre invece si rifugia nella cantina di casa con una ben organizzata scorta di cibarie e le letture preferite. Non sa che di lì a poco proprio nel suo dorato rifugio irromperà Olivia, la sorellastra venticinquenne che non vede da lungo tempo. Olivia è tossicodipendente e sta tentando di ripulirsi. Nel frattempo soffre di crisi di astinenza e non fa nulla per lasciare tranquillo Lorenzo. Bernardo Bertolucci torna a fare cinema dopo una lunga assenza causata dalle conseguenze della malattia che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Se il suo sguardo non può più avvalersi direttamente della posizione eretta il suo cinema sembra avvantaggiarsene. e inoltre il film "Il comandante e la cicogna" Un film di Silvio Soldini con Alba Rohrwacher, Claudia Gerini, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston. e "Il matrimonio che vorrei" Un film di David Frankel. Con Meryl Streep, Steve Carell, Elisabeth Shue, Tommy Lee Jones, Jean Smart. Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest'anno si svolgerà, in occasione della “Festa dell’Olio Nuovo” di Scapezzano che si terrà dal 8 al 11 novembre, un breve corso teorico-pratico di potatura degli ulivi, tenuto dal Dott. Agronomo Dimitri Giardini e dall’operatore Nello Bomprezzi. Il corso si terrà Sabato 10 novembre 2012, dalle ore 15 alle ore 17. Il ritrovo è alle ore 14,30 presso la “balconata” di Scapezzano. Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Verranno accettati al corso solamente i primi 20 iscritti. Costo della partecipazione è di € 1,00 da versare all’inizio del corso. Per informazioni e iscrizioni telefonare al n° 338.4364169, Sig.ra Marinella Betti del Centro Sociale Scapezzano, entro il 7 novembre 2012. 14 sport la voce misena 1° novembre 2012 Il Miciulli si impone con autorevolezza ed è terza in classifica MICIULLI 3 – FANANO 0 sport Primo tempo all’insegna degli errori da parte dei neroazzurri. La ripresa tutta è della Miciulli, cinica nel rifilare tre reti al Fanano, sempre pronto a ribattere agli attacci locali, ma con scarsi risultati. La Miciulli doveva cancellare l’immeritata sconfitta di domenica scorsa, patita nel campo del Gabicce, così fin dalle prime battute si è rovesciata sulla metacampo del Fananano, lasciando agli ospiti la sola arma del contropiede. Al 7°, su lancio in area di Cinotti, altrettanto pronto il tiro di Odoguardio, palla che si stampa sulla traversa a portiere battuto. 10°, gran parata di Cappellini in angolo su pallonetto di Moschini. Sul susseguente tiro dalla bandierina, Marcucci colpisce il palo. Al 13° Bomprezzi colpisce la traversa. 21°, gran parata di Minardi su La Rocca. 23°, gli ospiti sprecano un’ottima occasione con Cordella. La ripresa è tutta della Miciulli. Al 51° Marcucci porta in vantaggio la Miciulli, seguita poi all’88° da Spadoni per concludersi al 91° con Stefano Schiano. MICIULLI: Minardi, Schiano Si., Odoguardio, Bomprezzi, Cinotti, Bucchi, Piersanti, Contini (86’ Spadoni), Moschini (73’ Schiano St.), Marcucci (68’ Pasqualini, Galdenzi. All. Goldoni. FANANO: Cappellini, Pezzolesi, Protti (67’ Ortolani), Tagliabracci, Grandicelli, Scapoli, Nobili, Semprini (72’ Torrente), Cordella, Dionisio (46’ Arcangeli), La Rocca. All. Cangini.Arbitro: Moglie di Ancona. RETI: 51’ Marcucci, 88’ Spadoni, 91’ Schiano St. Sabato prossimo si va nel campo del Tarvernelle. CLASSIFICA: Villa Fastiggi 17, Usav Pesaro 15, Maior 14, Gabicce 14, Miciulli 14, Tavernelle 11, Isola di Fano 10, Pesaro 10, S.Veneranda 10, Futura “98” 8, Fortuna “78” 8, Arzila 8, Villa Ceccolini 7, Junior C.C. 7, Muraglia 7, Atl. Tavullia 5, Fanano 5. G.M. La Vigor Senigallia perde in trasferta e ripensa la squadra La preoccupazione per il futuro URBINELLI 1 VIGOR SENIGALLIA 0 Dopo cinque risultati utili consecutivi, i ragazzi di mister Clementi vengono sconfitti sul campo del temuto Urbinelli con una rete ad opera dell’ex bomber Simoncelli, tanto amato lo scorso anno dagli sportivi senigalliesi. Doveva proprio essere lui il fustigatore dei vigorini con un magistrale calcio piazzato dal limite. Moscatelli, intervistato durante la settimana, ha espressamente detto che il pericolo numero uno dell’Urbinelli era Simoncelli. Profezia mai tanto azzeccata. I vigorini si sono presentati in campo privi di Ruggeri, infortunato, con Coppa in precarie condizioni fisiche, con Morganti sostituito al 46° per una sospetta frattura ad un piede, con Pandolfi ammonito e prossimo squalificato: una vera e propria falcidia di giocatori d’esperienza, ciò che non potrà che influire sul prosieguo del campionato, non avendo elementi con cui sostituirli se non con ragazzi del settore giovanile. La Vigor al momento attuale non può permettersi altri ingressi di personaggi esperti, le finanze sono quelle che sono. La partita odierna ha visto una Vigor ben assortita e attenta in difesa, ben registrata a centrocampo e con Coppa e Pesaresi pericolosi in attacco. Come era evidente, l’incontro è stato in massima parte condotto dai locali, che fin da inizio partita hanno cercato di sorprendere Moscatelli, specialmente ad opera di Simoncelli e Cossa. Al 26°, su calcio piazzato dal limite, Simoncelli sfiora il montante alla destra di Moscatelli. Al 28°, sempre su calcio piazzato praticamente dalla stessa posizione precedente, Simoncelli sorprende Moscatelli: sarà l’unica rete della giornata, anche se i locali sprecano altre buone occasioni, vedi all’8° Cossa, al 25° con Rossi. A inizio ripresa sono ancora i locali a premere sulla difesa vigorina: prima Rossi, poi Cossa, poi Valentini, che si è visto re- spingere da Pandolfi un gol fatto. La Vigor non è stata certo a guardare. Il più pericolosso è stato Morganti, fin tanto che è rimasto in campo. Dopo la sfuriata iniziale dei locali, nel secondo tempo la Vigor si è portata in avanti, reclamando all’89° un evidente calcio di rigore per fallo su Pesaresi in area, che l’arbitro Ciaccaglia di Jesi non concede. La gara finisce qui con la sconfitta vigorina, ma con grande amarezza per quello che dovrà affrontare Clementi nei prossimi incontri e lo spiega negli spogliatoi: “Con la perdita di elementi come Ruggeri, Morganti, Pandolfi, Coppa e altri “motori” in non perfette condizioni fisiche, quale potrà essere il nostro avenire? Sono giocatori d’esperienza, altri non ne posseggo; dovrò rivolgermi ai miei giovani virgulti. Oggi abbiamo dato il meglio di noi stessi, quindi pur nella sconfitta non posso che essere soddisfatto della prestazione fornita dai miei uomini. Pensare in alto non sarà facile, ma sono più che sicuro che ad ogni incontro daremo il massimo”. Do- Goldengas basket, ancora una sconfitta GLOBO ANCONA 84 GOLDENGAS 73 Periodo negativo per la Goldengas; anche nel derby con l’Ancona ha dovuto soccombere per mancanza di validi ricambi, troppo giovani per affrontare un simile avversario, completo in tutti i suoi elementi. All’ultimo momento è venuto a mancare Barantani, colpito da improvvisa febbre, un elemento essenziale nel complesso guidato da Valli. Seguita da un buon numero di appassionati, la Goldengas inizia bene, con canestri di Giroli e dei lunghi Perini-Pierantoni, tanto da mettere in apprensione gli avversari. Chiusura sul 15 a 20. Nel secondo quarto, l’ex di turno Monticelli dà la carica ai suoi, i biancorossi non chiudo- no bene la difesa, così si va al riposo sul 39 a 35. Alla ripresa del gioco, c’è maggior freschezza dei locali e pure la possibilità di ruotare con maggior facilità i giocatori. Cosa può fare Valli se non inserire le giovani promesse senigalliesi, creando quel divario che non sarà più colmato? Nell’ultima frazione la Goldengas tenta una lieve rimonta ma il risultato è ormai segnato. Chiusura sull’84 a 73. Domenica prossima, dopo due trasferte consecutive, i biancorossi senigallliesi tornano al palazzetto dello sport di via Capanna alle ore 18, contro il forte Empoli. Si spera che la squadra possa presentarsi in campo al completo, così da poter lottare alla pari con gli avversari di turno. GLOBO ANCONA: Monticelli 17, Pozzetti 4, Pierlorenzi 4, Centanni 3, Baldoni 14, Giampieri 5, Chiaramello 7, Redolf 20, Giachi 4, Chiorri 7. All. Marsigliani. GOLDENGAS: F.Savelli 5, Pierantoni 13, Maddaloni 11, L.Savelli, Catalani 13, Giroli 21, Perini 6, Lo Capo ne, Pasquinelli 4, Sartini ne. All. Valli. Arbitri: D’Arielli di Francavilla e De Panfiliis di Pesaro. NOTE – Parziali: 15-20, 17-20, 24-15, 28-18. CLASSIFICA: Ravenna 10, Firenze 8, Montegranaro 8, Montecatini 6, Empoli 6, Globo Ancona 6, Livorno 6, Modena Cecina 6, C.Fiorentino 6, Civitanova 4, Goldengas 4, Virtus Siena 2, Costone Siena 2, Cento 2, Supern.Montegranaro 2, Rimini 0. G.M. Annika, promessa del Taekwondo Ottimo avvio di stagione per Annika Bulegato, l'agonista di punta della Allblacks Taekwondo Marche di Senigallia. L'atleta chiaravallese, impegnata nella preparazione per la nuova stagione sportiva taekwondoistica, è stata convocata al raduno della nazionale italiana, svoltosi presso il centro federale di preparazione olimpica dell'Acqua Acetosa a Roma, agli ordini del d.t. azzurro Yoon e del preparatore fisico Grisoli. Una settimana intensa, per il primo di una serie di incontri di monitoraggio sul patrimonio atletico italiano che lo staff tecnico sta programmando, con largo anticipo, soprattutto dopo l'oro di Molfetta ed il bronzo di Sarmiento a Londra 2012, in vista degli appuntamenti agonistici del prossimo quadriennio olimpico. La Federazione Italiana Taekwondo vuole arrivare pronta per il 2014, quando si svolgerà la seconda olimpiade giovanile, in Cina, a Nanchino ( www.nanjing2014.org ) e sta programmando una preparazione a lungo termine per una dozzina di quindicenni promettenti, tra cui la nostra Annika, affinchè si possano realizzare risultati concreti anche in ambito juniores e creare i presupposti per favorire il ricambio generazionale di atleti nella futura nazionale olimpica. Nel frattempo ha vinto il campionato interregionale marchigiano due settimane orsono a Pesaro, domenica 4 novembre scenderà in campo a Brescia, per il campionato interregionale lombardo, la domenica successiva parteciperà al prestigioso Croazia Open di Zagabria e concluderà il tour de force novembrino, domenica 25, con l'interregionale abruzzese ad Avezzano. menica prossima si torna al comunale contro il Grottammare. URBINELLI: Veri, Pieri, Gasparini, Valentini, Cencioni, Passeri, Rossi (36’ st Federici), Calesini (45’ st Pentucci), Cangini, Simoncelli, Cossa (41’ st Bastianoni). All. Cicerchia. VIGOR: Moscatelli 6,5, Tinti 6, Guerra 6, Savelli 6,5, Giraldi 6, Tombari 6,5, Pandolfi 7, Siena 6 (8’ st Bittoni 6,5), Pesaresi 6,5, Coppa 6 (24’ st Sougou), Morganti 6,5 (1’ st Carboni 6). All. Clementi. Arbitro: Giaccaglia di Jesi. Rete: 28’ pt Simoncelli. NOTE: spettatori 300 circa. Ammoniti: Giraldi, Savelli, Valentini, Pandolfi, Pieri. CLASSIFICA: Matelica 22, Fermana 26, Montegranaro 15, Fossombrone 15, Pagliare 14, Biagio Nazzaro 14, R.Urbinelli 14. Vigor 14, Monturanese 10, Corridonia 10, Tolentino 9, Urbania 6, Elp. Cascinare 5, Grottammare 5, Cagliese 3, Cingolana 2. Giancarlo Mazzotti CICLISMO "Grandamatore" Il Callarò open abruzzese su strada è ancora marchigiano, meglio dire ‘corinaldese’. Nella teramana Torano Nuovo svetta il ‘grandamatore’ di S.Isidoro, Luciano Mencaroni (Gi.Vi.Plast – Pedale Fermano), che arriva trionfalmente anticipando il compagno d’avventura Giovanni Riccioni (Melania), scortato dal motospeaker Gaetano Gazzoli. Bronzo al campione marchigiano élite Angelo Gargaro (Vega), seguito dal gettonatissimo Maccanti. Per Mencaroni è l’ennesima impresa, nel segno della esemplare continuità. Per la ‘Gi.Vi.’ di Aessandro Fasciani & Rolando Navigli è la degna chiusura d’anno pedalato. Nel fuoristrada, a Villa San Filippo di Monte San Giusto, scende il sipario sulla ‘duegiorni’ campestre fermano-maceratese. Nella corsa-clou arrivano ancora insieme Paolo Pavoni (élite del Co.Bo. – 3 P Sport Pavoni) e Adriano Nepa (amatore di alto profilo in forza al Nepa Team Bike). ‘Papà’ Aldo Pavoni veleggia sempre in testa agli ultrasempreverdi supergentlemen. La quarta prova del Master Ciclocross è allestita dalla Stella Bike, con la supervisione della Lega Ciclismo Marche Uisp presieduta da Giancarlo Tordini. Il Gala Rosa chiude la ‘quarantottore’ delle passerelle, dei dibattiti, delle premiazioni e delle anticipazioni. Ad aprirla è stato il dialettico convegno anconetano dei giudici di gara, coordinato dal presidente delle giacche blu regionali, Gabriele Menghini, af- fiancato dalla segretaria Cristina Cantarini, dal componente Emanuele Senzacqua e dal massimo dirigente federciclistico marchigiano Vincenzino Alesiani. Le ragazze del G.C. Osimo Stazione – Starplast festeggiano il significativo 2012, alla ruota del presidentissimo Severino Antonella, del vicepresidente-patronatleta Bruno Mancini e dell’ammiraglio Enrico Ciavattini. Al ristorante “Da Peppe”, lungo l’Adriatica fidardense, l’ ‘Ottobello’ rossoblù sigilla la stagione (ori, maglie, gran costanza ai vertici, eccellenza organizzativa) accogliendo i rinforzi per il 2013 (altro ottetto di belle speranze). Umberto Martinelli Foto (di Traversini): Il corinaldese di S.Isidoro leader anche del Callarò penultima la voce misena 1° novembre 2012 asteriski *** Il Papa e il Sinodo Chiuso il Sinodo con i 262 vescovi (ma nella concelebrazione di domenica 28 ottobre erano 332 tra cardinali, vescovi, sacerdoti) del mondo che hanno presentato le loro proposte (“propositiones” = ma quante parole!). Il Papa riflette così: “La Chiesa deve innanzitutto “rinnovare se stessa”, per “rinnovare spiritualmente il mondo secolarizzato”. Il rinnovamento non potrà che venire “dalla riscoperta di Gesù Cristo, della sua verità e della sua grazia”. Contro l’ “eclisse di Dio”, la Chiesa “deve quindi assumere un volto nuovo, liberarsi dalle sovrastrutture materiali, lasciarsi anche alle spalle i mali e gli scandali che ne hanno minato la credibilità”. Il Sinodo che si è appena concluso è stato provvidenzialmente “un momento di forte comunione ecclesiale”. Sottolinea “l’urgenza di annunciare nuovamente Cristo là dove la luce della fede si è indebolita, là dove il fuoco di Dio è come un fuoco di brace, che chiede di essere ravvivato, perché sia fiamma viva che dà luce e calore a tutta la casa”. 1 Draghi e la giusta strada Il presidente della Bce riconosce gli sforzi dei governi europei che sono “sulla strada giusta”. Non esclude l’ipotesi di un Commissario Europeo sui bilanci dei singoli Stati. Primarie nel Pd: scontri Per lo shoppintg natalizio pronti 6000 ticket gratuiti da 90 minuti per la sosta, ma i commercianti Berlusconi scarica Monti chiedono per tutto l’anno la prima mezz’ora e la Grandi polemiche nella politica. Berlusconi vor- pausa pranzo libera. Sarà bene accontentarli. rebbe sfiduciare Monti; ma molti del suo partito non la pensano come lui. Anche Casini dichiara: La Sicilia vota a metà “Berlusconi resterà da solo”. E intanto lo spread Vota solo il 47% dei siciliani, dato da meditare. a cura di G. Cionchi ricomincia a salire. novembre 01 - XXXI domenica del tempo ordinario Il primo di tutti Comandamento più grande e più disatteso: l'amore, in ogni sua dimensione Parola di Dio Dt ,- Salmo 1 Eb ,-8 Mc 1,8- Ciò che conta è amare: lo sappiamo benissimo e l'abbiamo ripetuto chissà quante volte, magari con qualche citazione di rinforzo, del tipo: "Dio è Amore", come ha scritto l'evangelista Giovanni, o come ha osato affermare s. Agostino: "Ama, e fa' ciò che vuoi". C'è poi anche s. Giovanni della Croce a ricordarci: "Alla fine della vita saremo giudicati sull'amore". Ma che cosa significa amore? Osserva papa Benedetto nella sua prima enciclica, Deus caritas est: "Il termine 'amore' è oggi diventato una delle parole più usate ed anche abusate, alle quali annettiamo accezioni del tutto differenti" (n. 2). Senza attardarci in complicate analisi filologiche o in sottili speculazioni filosofiche, è forse opportuno andare al fondamento di quell'amore che la parola del Signore ci comanda di nutrire verso Dio e verso il prossimo: senza quel fondamento, non solo risulterebbe incomprensibile il comandamento evangelico, ma si rivelerebbe anche fatalmente impraticabile. Afferma chiaramente s. Giovanni: "Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio" (1Gv 4,1). Su questo "perché" sembra utile ritorna- la parola a... arrivati in redazione Poliziotti defunti Il giorno 6 novembre, alle ore 18.00, presso la chiesa di Santa Maria della Neve (Portone) di Senigallia, nella tradizione della Pietà per i Defunti, verrà officiata una Santa Messa di suffragio per onorare i Caduti della Polizia di Stato e ricordare i Defunti e i familiari dei Defunti degli Associati. Il Direttivo ha inoltre deliberato di estendere l‘invito, oltre che ai Soci, anche alle Autorità Provinciali e locali. In ricordo di Savina A Barbara, il 25 ottobre, è deceduta Savina Giuliani, abbonata da tantissimi anni al nostro giornale, prima intestato al marito Donato Aguzzi. Nel 1981 aveva avuto un grande dolore per la morte del giovane figlio Luigino, da lui accettata coraggiosamente e cristianamente. Nella sua lapide è scritta questa frase:“Non conta quanto si vive, ma come si vive…”. Ai suoi familiari, tra cui il fratello don Irio Giuliani, la redazione di Voce Misena porge sentite condoglianze. Pace a Gerusalemme La marcia Perugia-Assisi si trasferisce in Medio Oriente, in Israele e nei territori palestinesi occupati. E' partita la “missione di pace” in Terra Santa cui parteciperanno anche le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli), con una delegazione guidata dal responsabile del dipartimento Pace, Alfredo Cucciniello, e dal vicepresidente dell’Unione sportiva Acli, Antonio Meola. Oltre 200 studenti, giovani, in- segnanti, amministratori locali, sportivi, giornalisti, esponenti di gruppi e associazioni porteranno un messaggio di pace e di promozione del dialogo, tentando di capire il contributo che possono dare la società civile e le istituzioni italiane ed europee. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani. La missione di pace prevede, tra le numerose iniziative, l’incontro con l’ufficio Onu di coordinamento degli Affari umanitari nei Territori palestinesi occupati, la visita al museo dell’Olocausto, ai campi profughi di Betlemme, il confronto con le famiglie, le associazioni e gli enti locali palestinesi e israeliani. L’Unione sportiva Acli ha organizzato all’interno della missione partite amichevoli di calcio e calcio a 5 e donerà palloni e divise da gioco a gruppi sportivi e squadre locali. Info: www.perlapace.it. A Gerusalemme è presente anche una rappresentanza della 'Scuola di pace' di Senigallia. re. Tutte le religioni dicono che l'uomo deve amare Dio e che questo amore si deve riflettere nell'amore del prossimo. La specificità della fede cristiana non sta tanto nell'allargamento del concetto di prossimo, una dilatazione che pure è vera fino al punto da superare ogni barriera razziale, religiosa o culturale. Ciò che è tipico del cristianesimo è quanto si legge nelle sante Scritture, che fanno discendere il nostro amore a Dio e al prossimo da un evento assoluto e incondizionato, precedente ogni nostra iniziativa e determinante ogni nostra risposta: è l'evento libero e gratuito dell'amore di Dio verso di noi. Sempre nella 1ª lettera di s. Giovanni leggiamo: "In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati". Da qui la conseguenza: "se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri" (1Gv 4,9-10). Secondo il racconto dell'evangelista Marco, Gesù inizia la sua risposta alla domanda dello scriba citando lo Shemà Israel, una sorta di professione di fede con cui ogni israelita apriva e chiudeva la sua giornata e che cominciava con quelle parole, tratte dalla santa Legge: "Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore" (Dt 6,4) (1ª lettura). Con quella professione Israele proclamava la sua fede nell'articolo di base di tutto il suo credo: esiste un solo Signore , perché egli ci ha amati, ci ama e ci amerà nei secoli dei secoli. di Francesco Lambiasi È da questa certezza che Gesù tira la conseguenza del comandamento dell'amore: "Amerai dunque il Signore Dio tuo e il prossimo tuo". Con Gesù di Nazaret questa rivelazione dell'amore raggiunge il suo vertice insuperabile: secondo il vangelo non è l'uomo che si è sacrificato per Dio, ma è il Figlio di Dio che ha dato la vita per l'uomo. Il movimento è capovolto. Non sono i discepoli che hanno lavato i piedi al Signore: questo, tutto sommato, sarebbe abbastanza ovvio. È il Signore che ha lavato i piedi ai discepoli: questo è davvero sorprendente. Ma non basta: Dio ci ha amato quando noi gli eravamo ancora ostili. "Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Rm 5,8). C'è un altro elemento che merita di essere tenuto presente. La fede nell'amore di Dio per noi non solo fonda il comandamento del nostro amore per Dio, ma anche quello dell'amore per i fratelli. Se noi abbiamo sperimentato l'amore di Dio, se crediamo che il Figlio di Dio ha dato la vita per noi - conclude s. Giovanni, l'apostolo dell'amore - "quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" (1Gv 3,16). E ancora: "Chi non ama il fratello che vede, non può amare Dio che non vede". La fede nell'amore che Dio ha per noi e che ha dimostrato con la prova inconfutabile della croce, fonda l'amore per il prossimo non solo nel senso che lo rende comprensibile, ma anche nel senso che lo fa diventare concretamente possibile. inbreve A Monterado La Comunità parrocchiale ha consegnato ai fedeli questo promemoria per l’OTTAVARIO DEI MORTI. Precisazione: Nuovi orari per la Messa: ore 17,15:Vespro, 17,30: Rosario, 18: Messa; Sabato: Messa ore 19. L’Ottavario è una pia pratica che applica la Beatitudine di Gesù: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”. La misericordia si esercita in questi modi. 1. PARTECIPARE ALLE SANTE MESSE. In parrocchia a Monterado: 1 novembre: TUTTI I SANTI, Messe ore 8-11 nella chiesa parrocchiale; al Cimitero, se non piove, alle ore 15,30. 2 NOVEMBRE – Messe: ore 8 nella chiesa parrocchiale (se piove, le Messe si celebrano in parrocchia), al Cimitero, se non piove, alle ore 11 e alle ore 15,30. DURANTE L’OTTAVARIO: tutte le sere (fino a venerdì 9 compreso): ore 17,15 Vespro (= preghiera della sera); ore 17,30 Rosario con “Litanie per le Anime sante”; ore 18: Messa; ore 18,30: altro Rosario o Messa SPECIALE per le SEGUENTI ZONE (sempre nella chiesa parrocchiale: CENTRO + VIA BERLINGUER e MATTEOTTI: martedì 6 novembre; VIALE PACI E VIE ADIA- CENTI: mercoledì 7 novembre; VIA della SORGENTE E ADIACENTI: giovedì 8; VIA BOSCO + VIA QUERCE E ADIACENTI: venerdì 9 novembre, con “Litanie per le Anime sante”. Alla preghiera dei fedeli si dirà: per i defunti delle famiglie… 2. L’INDULGENZA PLENARIA. L’indulgenza plenaria è il condono del Purgatorio per quell’anima per la quale la acquistiamo. Sono necessarie queste condizioni: 2.1 Visitare la chiesa o il cimitero. 2.2 Recitare il Padre nostro e il Credo. 2.3. Fare la Confessione e la Comunione (entro gli otto giorni). 2.4. Recitare un Padre nostro e un’Ave Maria secondo le intenzioni del Papa. 2.5 L’indulgenza si può acquistare una volta al giorno, per una sola anima del Purgatorio, a partire dal 2 novembre fino al 9 novembre compreso. 3. ISCRIZIONE ALLA PIA OPERA DEL SUFFRAGIO. La Pia Opera consiste nel fatto che tutti i giorni, in Seminario, viene celebrata una Messa per le Anime Sante dal 1° gennaio al 31 dicembre. In chiesa c’è un banco apposito per le iscrizioni. 4. ROSARIO. Viene offerto a tutti. 5. PREGARE SEMPRE: specie prima di colazione, pranzo, cena… NB. Le confessioni si celebrano in sacrestia o presso i Frati a Corinaldo. Poveri noi Ho letto con interesse i dati riportati nello scorso numero di Voce Misena relativi alle povertà in Italia e nella nostra diocesi. In tanti ci rendiamo conto di come la situazione sociale peggiori anche da noi, ma vedere scritti i numeri di queste fatiche mi ha creato preoccupazione. Anche perché a pagare sono sempre i più deboli e i primi tagli per ripianare i bilanci riguardano le fasce sociali più fragili. Oggi più che mai c'è bisogno di politica vera. Marco Venturi, email redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. 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