- Postulação de Francisco e Jacinta Marto
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220 Pubblicazione trimestrale gennaio · march 2016 (Anno 54) Preço: 1€ i beati Francesco e giacinta marto Il Bolletino dei Pastorelli «Io sentivo che Dio stava in me, ma non sapevo com’era!» Francesco Marto Parole di apertura Fatima e l’invito all’intimità con Dio. Riflessione Le apparizioni dell’Angelo come iniziativa d’amore di Dio che invita all’adorazione. Testimonianza Imparare, con i Pastorelli, a mettersi alla scuola di Maria. parole di apertura Ângela de Fátima Coelho, asm Evocare le apparizioni dell’Angelo a Fatima durante la celebrazione del Giubileo della Misericordia significa comprendere il risalto che offre il messaggio di Fatima e l’atteggiamento concreto a cui ci richiama, per trasformare la nostra vita. A Fatima il volto misericordioso di Dio si rivela nella sollecitudine con cui si manifesta in un momento particolarmente difficile della storia umana. L’invito all’adorazione che l’Angelo rivolge ai Pastorelli è un richiamo all’intimità con Dio. L’iniziativa della presenza amorosa di Dio ri- chiede una risposta che conservi il tono amoroso di questo incontro e lo faccia fruttificare in gesti di attenzione e di sacrificio per gli altri. Nell’intimità di questo incontro personale, fermenta la disposizione interiore dei veggenti – e di ciascuno di noi insieme a loro – che li porterà a coinvolgere la loro vita con la vita del mondo. Le apparizioni dell’Angelo hanno molti aspetti importanti su cui soffermarsi, ma uno in particolare va sottolineato: la disposizione a rispondere a Dio e a trarre da questo incontro il dinamismo che trasforma la vita in abbondanza. L’attenzione del Cuore di Dio verso ciascuno è un invito a vivere della misericordia e per la misericordia. Nel contesto del mistero Pasquale che stiamo vivendo, in cui facciamo viva memoria del dono di Cristo per la vita del mondo, auguro che ciascuno dei lettori del Bollettino dei Pastorelli si senta chiamato a questo modo adorante di vivere, a questo fruttuoso incontro con il Dio della Misericordia. Riflessione «Santissima Trinità… Ti adoro profondamente» L’adorazione come risposta all’iniziativa d’amore di Dio «Alla tua luce vediamo la luce» (Sal. 36,10) André Pereira L e apparizioni che inaugurano gli avvenimenti di Fatima – le tre apparizioni dell’Angelo, avvenute nella primavera, nell’estate e nell’autunno del 1916, di cui i segni straordinari avvenuti nel 1915 erano già prime e preannuncianti manifestazioni – offrono già dal loro inizio l’inquadramento fondamentale di tutto l’evento e ci introducono verso l’orizzonte nel quale avviene questa specifica manifestazione di Dio alla vita e nella vita degli uomini: l’orizzonte di un Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo, Dio-amore, Trinità amorosa, amante e amabile, la cui presenza si fa percettibile nel più inaspettato dei contesti, in biografie umili e semplici, in un mondo barricato nel non-amore. Rosario ha aperto le mani – segue la loro prostrazione: l’adesione ad un modo di essere e di stare proprio di chi umilmente e con fiducia affida la sua esistenza nelle mani di Dio. E questa risposta non viene data in un contesto di impersonalità, né tantomeno nel contesto di una verticalità inconciliabile. Infatti, nonostante la soprannaturalità dell’ambiente in cui i tre bambini-veggenti si sono trovati immersi e l’ineffabilità dell’avvenimento - «L’atmosfera soprannaturale che ci avvolse era così intensa che quasi non avevamo coscienza di esistere, durante lungo tempo, rimanendo nella posizione in cui ci aveva lasciati, ripetendo sempre la stessa orazione. La presenza di Dio si sentiva così intensa e intima, che non avevamo il coraggio di parlare neppure fra di noi. Il giorno dopo, sentivamo l’animo ancora avvolto in quell’atmosfera, che soltanto molto lentamente andò sparendo» (Memorie, p. 166) – l’esperienza mistica dovuta all’angelofania ha determinato un’esperienza di Dio che ha assunto i contorni di una relazione personale e intima - «Queste parole dell’Angelo s’impressero nel nostro cuore come una luce che ci faceva capire chi era Dio, come ci amava e voleva essere amato» (Memorie, p. 166) – che traboccava in una preoccupazione e una responsabilità “orizzontali” in un’amorosa e impegnata apertura verso gli altri, soprattutto verso coloro che «non credono, non adorano, non sperano e non amano». L’esperienza di Dio in cui i tre veggenti sono introdotti, e in cui non smetteranno mai di addentrarsi, si apre con un appello all’adorazione - «Pregate con me. […] Mio Dio! Io credo, adoro, spero e Ti amo» (Memorie di Suor Lucia, p. 77) - che si rivelerà essere l’atteggiamento adeguato dinanzi a Dio che si manifesta con amore e delicatezza. Adeguato non solo perché giusto e necessario davanti alla grandezza del mistero che si manifesta, ma adeguato soprattutto perché incarnato nella vita e nell’esperienza di chi, lasciandosi toccare da questo appello d’amore e all’amore, solo nel silenzio adorante, abitato dalla presenza travolgente di Dio, trova il luogo propizio per rispondergli. Alla prostrazione dell’Angelo, davanti al quale si trovano immersi nella luminosa presenza di Dio – nella cui luce vedono e si vedono autenticamente, secondo lo sguar- L’adorazione, che in questo do di Dio, dopo che la Signora del modo diventa «risposta teologale all’iniziativa di Dio» (BUENO DE LA FUENTE – A mensagem de Fátima. A misericórdia de Deus: o triunfo do amor nos dramas da história, p. 181) assicura che la fede, la speranza e l’amore, virtù teologali in quanto dono ricevuto, non vengano private del loro “contrappunto”, un’accoglienza concreta e vitale che diventa ringraziamento e lode, riconoscendo Dio – questo Dio conosciuto personalmente e amato come un Tu-comunione-d’amore – come il protagonista e il centro della Storia e di ogni singola vita dove ha luogo la salvezza. Adorare Dio come Qualcuno il cui volto è conosciuto e la cui bellezza si sperimenta, luce nella quale si vede la luce (cfr. Sal. 36,19) e vivere ed agire in un atteggiamento adorante e delicato, amando in risposta all’amore: ecco il fulcro di ciò che costituisce e ci ricorda l’itinerario pedagogico delle apparizioni dell’Angelo ai Pastorelli. Invitati a pregare-adorare, i Pastorelli sono fortemente chiamati a vivere-per: introdotti nella contemplazione del volto trinitario di Dio - «Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Ti adoro profondamente» (Memorie, p. 167) – e cominciando già a conoscere questo «amore che ci ama», si fanno pienamente carico dell’arduo ma amoroso compito di offrirsi per coloro che vivono senza Dio. Dono che si “consustanzia” nel mistero eucaristico in cui li introduce l’Angelo - «Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cisto» (Memorie, p. 167) – e che non smetterà più di orientare le loro vite: vite offerte eucaristicamente in un amoroso dono di sé. In Giacinta, Francesco e Lucia – nelle loro vite offerte per Dio e per IL BOLLETINO DEI PASTORELLI • GENNAIO · MARCH gli altri con genuina dedizione e amorosa donazione – troviamo la pura trasparenza di questa espe- rienza decisiva del Dio-amore, il cui volto misericordioso siamo invitati a contemplare e adorare, spinti, come i tre Pastorelli, a renderlo manifesto nella nostra stessa vita. “Invitati a pregare-adorare, i Pastorelli sono fortemente chiamati a vivere-per” Testimonianza Con i Pastorelli alla scuola di Maria Club degli amici dei Pastorelli Quando qualcosa nasce e vive con noi fin dalla culla, è difficile parlarne. I nostri nonni sono appassionati dello studio del messaggio di Fatima. Di tutto quello che abbiamo sentito quando eravamo bambini, ci sono parole che rimarranno per sempre impresse. L’esempio migliore che ricordiamo molte volte sono le parole rivolte da Giovanni Paolo II ai bambini il 13 maggio del 2000, giorno in cui ha beatificato Francesco e Giacinta: «La mia ultima parola è per i bambini […] Chiedete ai vostri genitori ed ai vostri maestri di inscrivervi alla “scuola” della Madonna, affinché vi insegni a diventare come i Pastorelli, i quali cercavano di far quanto Ella chiedeva loro. Vi dico che “si progredisce più in poco tempo di sottomissione e dipendenza da Maria che durante anni interi di iniziative personali, appoggiati soltanto su se stessi”». È quello che noi cerchiamo di fare tutti i giorni: imparare alla scuola di Maria. Questo si è dimostrato molto utile nella nostra vita. Con Giacinta abbiamo imparato ad avere pazienza e ad accettare la sofferenza in favore di una causa vincente: la conversione dei peccatori. In Francesco abbiamo l’esempio del vero amico di Gesù, che ama fargli compagnia presso il tabernacolo, che fa compagnia a Gesù nella contemplazione, vicino a chi soffre, che prega per i “È quello che noi cerchiamo di fare tutti i giorni: imparare alla scuola di Maria” peccatori affinché non offendano più Gesù. Con Lucia abbiamo imparato a diffondere la conoscenza di questo messaggio, come le è stato chiesto dalla Madonna, con perseveranza, pazienza e preghiera. Abbiamo così la certezza di non essere mai soli: il Cuore Immacolato di Maria è il nostro rifugio e la nostra protezione in tutti i momenti di sofferenza. preghiera Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e con tutto l’affetto dell’anima mia Vi ringrazio delle Apparizioni della SS.ma Vergine in Fatima. Per i meriti infiniti del Sacratissimo Cuore di Gesù e per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo che, se è per la Vostra maggior gloria e il bene delle nostre anime, Vi degnia-te glorificare nella Santa Chiesa, i beati Francesco e Giacinta, concedendoci, per loro intercessione, la grazia che Vi chiediamo. Così sia. P.N., A.M., Gloria. Avvenimenti FEBBRAIO GIORNO DEI PASTORELLI La festa liturgica dei Beati Francesco e Giacinta Marto ha segnato il ritmo delle celebrazioni del mese di febbraio nel Santuario di Fatima. Alla vigilia della festa liturgica, il 19 febbraio, il tono della celebrazione è stato dato dall’invito all’Adorazione Eucaristica nella cappella del Santissimo Sacramento, con il motto: “Adorare con i Pastorelli”. In questa notte la Cappellina delle Apparizioni e la Basilica della Madonna del Rosario di Fatima sono stati il palco della Veglia dei Beati Francesco e Giacinta. Il giorno dei Pastorelli, il 20 febbraio, è iniziato al ritmo delle decine del Rosario, seguito dalla Messa con la benedizione dei bambini. Nel pomeriggio si è svolto l’Incontro con i Pastorelli: catechesi e preghiera del Rosario, un’iniziativa particolarmente rivolta ai bambini. Verso sera la Casa delle Fiammelle è stata il luogo scelto per presentare al pubblico il libro “La missione di Francesco” di Maria Teresa Maia Gonzalez. La nota scrittrice ha accolto l’invito del Santuario di Fatima a scrivere un racconto basato sugli avvenimenti e il messaggio di Fatima, in modo particolare sulla vita e la spiritualità dei Pastorelli, rivolto ad un pubblico giovane. Come afferma la stessa autrice, questo è un racconto narrato da un’adolescente nel quale “tre giovani del XXI secolo, attratti dall’esempio di Francesco, Giacinta e Lucia, accolgono e cercano di mettere in pratica il Messaggio trasmesso dalla Madre del Cielo in Cova d’Iria. La giornata si è conclusa con un concerto nella Chiesa parrocchiale di Fatima: “Ex ore infantium” – Il Concerto evocativo dei Tre Pastorelli di Fatima, eseguito dal coro Vox Ætherea, diretto dal Maestro Alberto Medina de Seiça. Il recital ha percorso un itinerario musicale ritmato da tre momenti che richiamano il messaggio di Fatima: conversione, pace, preghiera. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato contribuendo alle spese per la Causa dei Pastorelli. Senza questi aiuti economici sarebbe impossibile mantenere questa Causa. Chi volesse continuare a contribuire, può farlo utilizzando i seguenti dati: Postulação Francisco e Jacinta Marto Banco Millennium BCP IBAN: PT 50-0033-0000-45340426373-05 SWIFT: BCOMPTPL SCHEDA TECNICA Isento de registo na ERC ao abrigo do Dec. Reg. 8/99 de 9/6 art.º 12 n.º 1 A Pubblicazione trimestrale – ISSN 1645-1333 DIRETTRICE: Suor Angela de Fatima Coelho, asm EDITORE E PROPRIETARIO: Postulação de Francisco e Jacinta Marto INDIRIZZO: Rua S. 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