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1 SEDE DI TRENTO - N. 2 - ANNO 2010 In questo numero: - - Editoriale Attività: o I Special needs o Aggiornamento disponibilità Percorsi: o - SOS genitori cercasi…. o - Un reality per l’adozione Solidarietà: o - Adozione e salute Haiti e le adozioni Burocrazia: o Iscrizione anagrafica del minore adottato e trascrizione sentenza estera - Paesi: o Sta finalmente prendendo forma la news letter della Sede di Trento. Varie le rubriche che, più o meno fisse, la andranno a comporre. Aprirà un breve EDITORIALE. Le pagine ATTIVITA’ riporteranno esperienze ed attività svolte dalle varie sedi dell’Associazione. La rubrica PERCORSI riporterà alcuni aspetti specifici riguardanti il cosa fare quando si rientra con il bambino, ma anche esperienze di coppie che vorranno condividere il loro percorso adottivo con chi è in attesa. SOS GENITORI è dedicato alle liste speciali, alle proposte di abbinamento particolari e agli aspetti a queste connessi. SOLIDARIETA’ affronta gli aspetti inerenti i progetti di sostegno a distanza con l’estero siano essi curati a livello di sede nazionale, che microprogetti curati dalle singole sedi. Nelle pagine della BUROCRAZIA si affronteranno aspetti normativi e relativi a pratiche burocratiche di interesse per le coppie. ESPERIENZE affronterà, partendo dall’esperienza pratica di genitori, insegnanti, operatori, aspetti, suggerimenti per affrontare e risolvere situazioni particolari. PAESI – informazioni e reportage sui Paesi con cui si lavora. OCCHIO A…. segnalerà eventi, corsi, convegni, incontri ritenuti significativi per le coppie e gli operatori, ma anche bibliografie, filmografie e materiali di vario genere. Infine l’AGENDA riporterà gli appuntamenti della Sede di Trento e di tutte le altre sedi che vorranno fornirceli per la pubblicazione. Crediamo che questo foglio, unitamente al sito www.dimoratrento.org dove vi sono pagine dedicate alle varie sedi, possa essere un buon strumento informativo e di scambio per coppie ed operatori, e saremmo veramente molto felici che tutte le sedi dell’Associazione e tutte le coppie in attesa o in post-adozione potessero contribuire alla sua realizzazione inviando materiale, segnalazioni, articoli e suggerimenti a [email protected] . Grazie. Cartagena de Indias - Occhio a….. - L’agenda della Sede di Trento GT I SPECIAL NEEDS GLI ULTIMI TRA GLI ULTIMI 2 Con questo termine sono indicati i bambini con bisogni particolari o speciali, ovvero tutti quei bambini che per vari motivi presentano elementi o caratteristiche di svantaggio nel trovare una famiglia che li accolga in adozione. I bambini con “special needs” si meritano un’opportunità in più! Quell’opportunità di trovare genitori amorevoli, preclusa loro da una patologia, da un difetto congenito o acquisito, o da un’età non più “appetibile”. Tra di loro, moltissimi sono i portatori di bisogni gravi e che versano in una condizione di salute assolutamente invalidante, molti di più, però, hanno solo bisogno di cure specifiche e di essere seguiti come solo i genitori possono fare. Sono bambini che non presentano particolari difficoltà, ma magari sono un po’ più grandicelli, hanno la “sfortuna” di far parte di fratrie estese, hanno subito traumi più o meno rilevanti. Purtroppo tanti di questi bambini rischiano di rimanere ai margini delle “liste” di abbinamenti “normali”. Minimizzare le difficoltà che ogni famiglia adottiva si troverebbe ad affrontare nel caso di adozioni “special needs” sarebbe oltre che sottovalutante, molto deleterio sia per le famiglie che per i bambini. Bisogna essere perfettamente consapevoli che un bisogno speciale può richiedere notevoli risorse emotive ed anche materiali, ma è altrettanto vero che molte coppie non sono coscienti o sottovalutano le risorse e le potenzialità genitoriali che sono in grado di esprimere e pur desiderando, nell’intimo, di mettersi in gioco anche per situazioni difficili, si allineano nelle aspettative alle cosiddette liste normali. Le coppie disponibili per “special needs” hanno bisogno di essere accompagnate maggiormente, sia nella fase di comprensione delle caratteristiche dei bambini, sia nell’esame delle risorse personali, familiari e di rete che possono essere attivate prima, durante e dopo l’iter adottivo stesso. I casi di bambini “special needs” sono migliaia in tutti i Paesi e, per numerosità e mancanza di interessamento a livello di adozione nazionale, sono, in molti Paesi, i primi destinatari dell’adozione internazionale. In quasi tutti i Paesi l’adozione “special needs” non segue i canali normali, ma si gioca su proposte specifiche e su specifiche disponibilità date all’Ente autorizzato o al Paese estero che si attuano anche in deroga ai normali tempi di attesa. E’ il caso della Colombia con il cosiddetto “cruce especial” di cui abbiamo parlato nell’edizione precedente. Vale la pena di ricordare a questo proposito che la Conferenza de l’Aja, proprio per la rilevanza del tema nel mondo adottivo, ha introdotto nelle Linee Guida sull’applicazione della Convenzione stessa, la definizione di “special needs”: o Bambini che soffrono di problemi di comportamento o che hanno subito traumi o Bambini che hanno una incapacità fisica o mentale o Bambini grandi (generalmente con più di 7 anni) o Bambini che fanno parte di una fratria. E’ importante che le coppie riflettano sulla possibilità ed opportunità di considerare nelle disponibilità adottive anche bambini con “special needs”. Per accedere a questo percorso vi sono due possibilità. Comunicare alla Sede Territoriale dell’Associazione La Dimora che segue la pratica adottiva, la maturata disponibilità all’adozione di bambini “special needs” al momento dell’invio del fascicolo al Paese estero. In alternativa, la disponibilità può essere presentata alla Sede Territoriale competente in qualsiasi momento del percorso adottivo, con la richiesta di essere tenuti in considerazione per bambini “special needs” indicando, approssimativamente, il tipo e i limiti della disponibilità presentata. Nelle pagine successive si può trovare la declaratoria delle principali difficoltà che possono caratterizzare bambini “special needs” messa a punto dalla Sede di Trento, secondo le Linee Guida della Commissione Adozioni Internazionali Italiana. AGGIORNAMENTO DISPONIBILITA’ Qui di seguito si può trovare la declaratoria delle principali difficoltà che possono caratterizzare bambini “special needs” messa a punto dalla Sede di Trento secondo le Linee Guida della Commissione Adozioni Internazionali Italiana. Va precisato che la declaratoria è indicativa e l’eventuale disponibilità della coppia a valutare (non accettare a priori) la situazione di “special needs” presentata dal bambino, può essere modificata o ritirata in qualsiasi momento, qualora la coppia non si senta in grado di affrontare i bisogni speciali del bambino oppure maturi una disponibilità diversa. La declaratoria, una volta compilata, barrando il quadratino corrispondente, può essere consegnata o inviata alla Sede Territoriale dell’Associazione che ne terrà conto nel caso di proposte giungenti dai Paesi esteri. La declaratoria sotto riportata può essere anche compilata on line collegandosi all’indirizzo: http://spaziocoppie.dimoratrento.org/riservato/bambini_con_bisogni_speciali.htm l’equipe di Trento inoltrerà poi le disponibilità alla Sede di competenza. Qualora la coppia desideri modificare le proprie disponibilità, sarà sufficiente ricompilare il modulo. Bambini special needs 1. ETÀ MAGGIORE DI 7 ANNI. Fino a 8 anni e 11 mesi Fino a 9 anni e 11 mesi Fino a 10 anni e 11 mesi Fino a 11 anni e 11 mesi Fino a 12 anni e più Fino a tre fratelli Fino a quattro fratelli Più di 4 fratelli Appartenenti a fratrie che saranno divise 2. APPARTENENZA A UNA FRATRIA ESTESA 3. BAMBINI CHE HANNO SUBITO TRAUMI O CHE SOFFRONO DI PROBLEMI COMPORTAMENTALI Esperienze sfavorevoli infantili Incuria Trascuratezza dell’attaccamento Maltrattamento fisico Maltrattamento psicologico Violenza assistita Violenza diretta Violenza sessuale occasionale Abuso sessuale extrafamiliare Abuso sessuale intrafamiliare Prostituzione Addestramento militare precoce Disturbi Specifici di Linguaggio Disturbo specifico dell’articolazione e dell’eloquio Disturbo del linguaggio espressivo Disturbo della comprensione del linguaggio Disturbi Specifici di Apprendimento Scolastico La dislessia La disortografia La discalculia La disgrafia 3 Disturbi del comportamento Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività. Disturbo Oppositivo Provocatorio Disturbo della Condotta Disturbi emotivi Disturbo d'Ansia di Separazione Fobia Sociale Disturbo d'Ansia Depressione Infantile, 4. BAMBINI CHE HANNO UNA INCAPACITÀ FISICA, MENTALE O PATOLOGIA CONGENITA. Piede equino uni o bilaterale (piede torto) Piede piatto Scogliosi Malformazioni delle mani e dei piedi o dita in soprannumero o sottonumero Amputazioni Altri problemi ortopedici Labioschisi (labbro leporino) Palatoschisi (malformazione del palato) Altre patologie a carico dell’occhio Strabismo Deficit sensoriale (cecità, sordomutismo, sordità) Anemia Talassemia Diabete Positività all’HIV Portatore sano di epatite Difetti cardiaci lievi Difetti cardiaci maggiori Bruciature sulla pelle Cicatrici evidenti Angiomi Altre patologie a carico della pelle Ernia ombelicale Ritardo mentale Lieve (q.i. 50-70) Moderato (q.i. 36-51) Grave (q.i. 20-35) Profondo (q.i. 0-19) Albinismo Nanismo Sindrome di Down Sindromi genetiche ed ereditarie Idrocefalia 4 ADOZIONE E SALUTE “Siete seduti? Ok, c’è un bambino che vi attende!” E’ questo il tenore delle telefonate che generalmente annunciano l’agognato abbinamento con un bambino. Un turbinio di emozioni, sensazioni, incredulità, preoccupazioni assalgono i due futuri genitori adottivi. Fin quasi da subito, il pensiero corre allo stato di salute del bambino. La lettura delle schede sanitarie e dei profili già, in molti casi e a seconda del Paese, può dare molte informazioni. Poi nasce la voglia di sapere, di approfondire. Spesso, ancora prima di partire le coppie ci chiedono se i nostri referenti conoscono buoni medici nel Paese di orignine per sottoporre i bambini a visite di controllo. E’ di questo aspetto che oggi vogliamo parlare. Alcuni Paesi, come la Colombia, presentano delle schede sanitarie molto aggiornate ed attendibili. Difficilmente l’ICBF, l’istituto Colombiano del Bienestar Familiar, omette di riportare interventi eseguiti o patologie riscontrate. Bulgaria e Polonia sono più approssimative nelle loro schede sanitarie, ma vi è la possibilità di conoscere i bambini ed acquisire direttamente dagli istituti le informazioni necessarie. Spesso, poi, i Paesi esteri hanno buone capacità diagnostiche ma non altrettanto terapeutiche, anche a causa delle limitate strutture e risorse di cui dispongono, pertanto interventi che in alcuni Paesi sembrano irrisolvibili, la medicina italiana è in grado di affrontarli e nella maggioranza dei casi con esiti positivi. Quello che a noi preme sottolineare, però, è il risvolto psicologico e di vissuto del bambino. Il piccolo incontra due perfetti sconosciuti, al massimo li ha visti in fotografia. Sta cercando di capire chi sono e cosa vogliono. Non è così scontato che il bambino abbia chiaro cosa significa “adozione” mentre è scontato che i genitori lo sappiano. Questi due sconosciuti lo prendono e lo portano da un altro sconosciuto, magari molto gentile, ma che comincia a rivoltarlo come un calzino, a piantargli aghi, a toccargli il corpo… Come, io bambino, mi posso fidare di questi? “Ma che vogliono da me? Se ne tornassero da dove son venuti, io, dopotutto mica ho chiesto nulla!” Ecco quindi, l’importanza di introdurre il check up sanitario in modo corretto e rispettoso del bambino e dei suoi tempi, ma anche in modo da agevolare il più possibile il rapporto tra lo stesso e i due nuovi genitori. Il consiglio che ci viene quindi è che,in assenza di patologie gravi o di difformità eclatante tra le diagnosi riportate nelle schede sanitarie e l’osservazione visiva che i genitori possono riscontrare, il check up sanitario venga posticipato ad un tempo successivo, quando il bambino ha cominciato ad abituarsi alle due nuove figure e ha cominciato a fidarsi delle stesse. Non esiste un tempo ottimale, poiché varia da bambino a bambino, ma possiamo ragionevolmente incominciare a collocare la fase valutativa sanitaria dopo il primo-secondo mese dall’arrivo del bambino in Italia. Pensiamo anche che non tutti i medici e le strutture siano in grado di affrontare un serio check up sanitario che tenga conto di molteplici variabili, quali il luogo di nascita del bambino, le curve di crescita in uso nei Paesi di provenienza, le patologie maggiormente diffuse, i rischi sanitari delle zone di vita del bambino. Abbiamo esperienza di visite ed accertamenti diagnostici assolutamente fuori luogo e che sottopongono i bambini a veri e propri stress per malattie assolutamente inesistenti nel Paese di provenienza del bambino, o cure tarate per la popolazione infantile italiana che mal si addicono a bambini provenienti da altri Paesi. Consigliamo, quindi, i nuovi genitori adottivi, di rivolgersi al “Centro per la salute del bambino adottato” a loro più vicino. Da alcuni anni è stato istituito un gruppo di lavoro nazionale, il GLNBI, che ha stilato un protocollo nazionale di accoglienza sanitaria approvato dalla Società Italiana di Pediatria e ha istituito dei centri di accoglienza sparsi su tutto il territorio nazionale. Questo protocollo tiene conto di un approccio multidisciplinare che prevede un team costituito non solo dal Pediatra ma anche dal Neuropsichiatra Infantile e dall'Assistente Sociale, tenendo come punto di riferimento il bambino e la sua famiglia adottiva e che, considerato il Paese di provenienza del bambino, attua una serie di visite ed esami diagnostici mirati, restituendo, poi, un quadro complessivo al pediatra di base con le indicazioni per un trattamento terapeutico ottimale. Generalmente l’accesso avviene attraverso impegnativa del medico di base o su richiesta diretta dei genitori e comporta, mediamente una giornata di day hospital, nella quale il bambino è sottoposto, in modo rispettoso e attento, a tutti gli esami del caso. Riportiamo qui di seguito l’elenco completo dei Centri per la Salute del Bambino Adottato, reperibile anche sul sito www.dimoratrento.org nel dossier Salute. ****** 5 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO PREVISTO DALLA SOCIETA' ITALIANA DI PEDITRIA Anamnesi e valutazione della documentazione sanitaria disponibile: notizie sul vissuto preadottivo del bambino con riferimento a famiglia di origine, istituto/i di accoglienza (situazione igienico-sanitaria, alimentazione, modalità relazionali e educative, scolarizzazione), accrescimento staturo-ponderale e sviluppo neuro-emotorio, a patologiepregresse o in atto ed alle vaccinazioni. Esame obiettivo: visita clinica generale e valutazione auxologica Indagini di laboratorio : esame emocromocitometrico e formula leucocitaria, glicemia, creatininemia, fosfatasi alcalina, transaminasi, protidogramma, ferritinemia, VES, TPHA, Markers epatite B e C, anticorpi anti HIV, esame parassitologico delle feci (su 3 campioni), esame urine. 6 - Intradermoreazione di Mantoux. - In relazione al paese di provenienza: dosaggio TSH, FT4 (Bielorussia,Ucraina ); anticorpi anticisticerco (America Latina, Africa, Asia ); anticorpi antitoxocara (Europa dell’Est, America Latina, Asia, Africa). - Indagini di approfondimento: Esame radiologico del torace se Mantoux positiva. Hb elettroforesi e/o Dosaggio G6PD: in base ai risultati dell’esame emocromocitometrico - Visite e consulenze specialistiche: secondo necessità emerse dalla visita. - Programma vaccinale : valutazione del titolo anticorpale per i vaccini o rivaccinazione dalla prima dose secondo il protocollo di vaccinazioni previsto in Italia. CENTRI ITALIANI DI RIFERIMENTO PER IL BAMBINO ADOTTATO I Servizi pediatrici di riferimento sono disponibili a valutare la documentazione sanitaria, esaminare il bambino ed effettuare indagini di laboratorio e consulenze specialistiche al fine di fornire alla famiglia, al medico curante ed agli uffici vaccinali indicazioni sul suo reale stato di salute e sulle eventuali necessità terapeutiche o profilattiche. NELL'AREA DI RIFERMENTO DELLA SEDE DI TRENTO NEGRAR ( Verona) Nome del Servizio : Servizio Pediatrico per l’assistenza al bambino adottato U.O di cui il Servizio fa parte: Divisione di Pediatria-Centro di malattie tropicali Ospedale sacro Cuore Negrar (VR) Indirizzo: Via don Sempreboni 11 ,17024 Negrar (Verona) Responsabile dell’U.O: Dott. Antonio Deganello ( Primario), Specialisti che si occupano del Servizio: dott. Giorgio Zavarise Altre figure professionali: infermiere professionale, neuropsichiatria infantile Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero,(Pisa 2007). Numero di telefono del servizio: 045/6013786 045/6013786 ; fax 0457500480 Email : [email protected] Giornate e orari in cui il servizio è aperto al pubblico : tutti i giorni dalle 8,30 alle 17 Ambulatorio dedicato Lun 09-12 Giov 11-13 Sito internet: www.sacrocuoredoncalabria.it www.tropicalped.org "Questo sito è da visitare per chi vuole informazioni sulle parassitosi" Altre informazioni.:il Servizio fa parte di un Centro Specializzato in malattie tropicali dove viene effettuata la diagnosi sierologia specifica, con le tecniche più moderne, di malattie tropicali quali la malaria,la cisticercosi,la amebiasi ,la schistosomiasi,la filariasi,la strongiloidiasi. SAN VITO AL TAGLIAMENTO Nome del Servizio: Servizio di accoglienza sanitaria per il bambino adottato all’estero ed immigrato U.O. di cui il Servizio fa parte: Struttura Complessa di Pediatria, Ospedale “Santa Maria dei Battuti”, San Vito al Tagliamento. Indirizzo: Via Savorgnano 2, 33078 San Vito al Tagliamento (PN) Primario: Dott. Franco Colonna Medici che si occupano del Servizio: Dott.ssa Francesca De Franco; Dott. Franco Colonna Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero (Pisa, 2007), con ulteriori eventuali approfondimenti clinici-radiologici e consulenti specialistici al bisogno. Numeri di telefono: 0434.841480, 0434.841491. Fax 0434841593 (specificare per pediatria) Giorni ed orari in cui il Servizio è aperto al pubblico: Per prenotazioni: tutti i giorni feriali, ore 9-14 Per visite, esami: previo appuntamento e.mail: [email protected] PARMA Nome del Servizio : Servizio Pediatrico per l’assistenza al bambino adottato( Centro Multietnico e adozioni internazionali) U.O di cui il Servizio fa parte : Unità Operativa di Clinica Pediatrica. Dipartimento Materno-infantile. Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma. Indirizzo: Via Gramsci 14, 43100 Parma Responsabile dell’U.O. : Prof. Sergio Bernasconi Responsabile del Servizio: Prof. Raffaele Virdis Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero, (Pisa 2007) Numero di telefono del servizio : 702782 Altri n. telefonici : Prof. Pisani : 0521-702750 0521-702750; Dott.ssa Gugliotta : 0521-702297 0521 702297 Giorni e orari per prenotazione visite e esami: Lunedì e Venerdì dalle 9 alle 13 Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico: da Lunedì a Venerdì ore 9-13 Sito internet:www.unipr.it/arpa/pediatri/adozioni_internaz_htm e.mail : [email protected] Altre informazioni: il Servizio ha particolare esperienza e competenza nella diagnosi e terapia della pubertà precoce nei bambini adottati all’estero. MILANO Nome del Servizio : Servizio Pediatrico per il bambino adottato all’estero U.O di cui il Servizio fa parte : U.O di Pediatria , Ospedale S. Carlo Borromeo Indirizzo del Servizio : Via Pio II n. 3 -20153 Milano Direttore dell’U.O di Pediatria: Prof. Alberto Podestà Responsabile del Servizio : Prof. Alberto Podestà Alte figure professionali che operano nel Servizio: Dott.ssa A. Perego, Pediatra; Psicologo Clinico . Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per il bambino adottato all’estero ,(Pisa 2007). Numero di telefono del Servizio : 02/40222307 - 02/40222812 Giorni e ore in cui il Servizio è aperto al pubblico: dal Lunedì al Venerdì ore 815,30 E. mail: [email protected] NELLE ALTRE REGIONI ITALIANE NOVARA Nome del Servizio: Ambulatorio di Pediatria preventiva e Sociale U.O di cui il Servizio fa parte: Clinica Pediatrica ,Ospedale Maggiore di Novara Indirizzo: Corso Mazzini n. 18; 28100 Novara. Direttore della Clinica Pediatrica: Prof. Gianni Bona Specialisti che si occupano del Servizio: prof. Mauro Zaffaroni Consulenti:neuropsichiatra infantile,auxologoendocrinologo,gastroenterologo,odontostomato-logo, chirurgo-pediatra,ortopedico ,dermatologo ORL Altre figure professionali: infermiera professionale,mediatrici culturali. Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero ,(Pisa 2007). Numero di telefono: 0321.3733333, 0321.3733789 Fax 032173733598 Giorni e orari in cui i Servizio è aperto al pubblico: - per prenotazioni : tutti i giorni feriali ore 8-14 ( tel.. 0321.3733789) - per visite e esami :previo appuntamento. e.mail:[email protected] [email protected] VERBANIA Nome del Servizio : Ambulatorio per il bambino adottato all’estero U.O. di cui il servizio fa parte: SOC Pediatria, Ospedale Unico Plurisede, ASL VCO Regione Piemonte Indirizzo: Ospedale Castelli, via Crocetta 1, 28922 Verbania Direttore : dott. Andrea Guala Responsabile servizio : dr.ssa Pinuccia Foracchia Collaboratori e consulenti: dr. Mondino, dr.ssa Poletti, dr.ssa Martelli, dr.ssa Micci, dr. Barbaglia e dr.ssa Gaggero. Consulenze disponibili: malattie infettive tropicali, auxoendocrinologia, cardiologia, neuropsichiatria infantile, oculistica, .odontostomatologia, otorinolaringoiatria Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per l’accoglienza sanitaria dei bambini adottati all’estero (GLNBI-SIP 2007), in regime ambulatoriale e/o day hospital. Giorni ed orari in cui il servizio è aperto al pubblico: al mattino su appuntamento Telefono: 0323-541333 - 0323-541333 Fax: 0323541334 mail: [email protected] GENOVA Nome del Servizio : Servizio per il bambino adottato U.O di cui il Servizio fa parte : Istituto Giannina Gaslini- U.O di Malattie infettive. Indirizzo: Largo G. Gaslini 5 -16147 GENOVA. Responsabile del Servizio : Prof.ssa Raffaella Giacchino( pediatra,infettivologo) Altri pediatri addetti al Servizio : Dott. Giuseppe Losurdo ( pediatra,infettivologo) Prestazioni fornite: tutte quelle previste nel protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero ,approvato dalla Commissione Adozioni Internazionali il 15/11/2002. Numero di telefono del Servizio : telefono DH/ ambulatorio 010.5636560 ; tel. Studi medici/segreteria: 010.5636.457/621. Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico: Lunedì- Venerdì ore 8-15 Sito internet :http:www.gaslini.org Indirizzo e-mail: [email protected]. [email protected]. FIRENZE Nome del Servizio: Servizio di assistenza al bambino adottato e immigrato U. O di cui il Servizio fa parte : Clinica Pediatrica I, Dipartimento di Pediatria Università di Firenze, Ospedale Anna Meyer Direttore dell’U.O.: prof. Maurizio de Martino. Indirizzo del Servizio : viale Pieraccini 24 Firenze ( zona Careggi). Responsabile del Servizio : dott.sa Giuseppina Veneruso. Prestazioni fornite : tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero, (Pisa 2007). Orario dell’attività: dal lunedì al venerdi ore 8,30-13. Numero di telefono del servizio: 055/5662411 055/5662411 Prenotazioni e informazioni: dal lunedì al venerdì ore 12-13. e.mail : [email protected] ANCONA Nome del Servizio : Servizio pediatrico per l’Assistenza al Bambino Adottato U.O di cui il Servizio fa parte : Istituto Clinica Pediatrica ( università Politecnica delle Marche, Ancona ) Indirizzo : Istituto di Clinica Pediatrica-Ospedale “Salesi”, via F. Corridoni 11 60123, Ancona. Direttore Clinica Pediatrica : Prof. Giovanni V. Coppa Responsabile del Servizio : Prof. Orazio Gabrielli Prestazioni fornite : tutte quelle previste nel protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero,approvato dalla Commissione Adozioni Internazionali il 15/11/2002. Numero di telefono del Servizio : 071/5962365 071/5962365 Giorni e orari in cui si possono effettuare prenotazioni per visite e esami: da lunedì a venerdi dalle 9 alle 13 Giorni e orari in cui il Servizio è aperto al pubblico : mercoledì, dalle 8 alle 14 Indirizzo e-mail : [email protected] PESCARA Nome del Servizio: Servizio di assistenza al bambino adottato Ospedale o Clinica presso cui opera il Servizio: Pediatria Medica-Ospedale Regionale “Spirito Santo” Pescara Indirizzo: Via Fonte Romana n. 8 , 65124 Pescara Primario : Dott.Giovanni Visci Responsabile del Servizio Bambino Adottato: dott. Giovanni Visci Altri professionisti che operano nel Servizio: Dott. Ezio Santilli, Dott.ssa Antonella Minniti Prestazioni fornite: valutazione clinica, indagini cliniche e microbiologiche che fanno parte del protocollo di screening per il bambino adottato approvato dalla Commissione Adozioni Internazionali ,supporto psicologico e di assistenza sociale. N. di telefono del servizio: 085.425.2498 ( anche fax) ; 0854252296. Giornate e orari in cui il servizio è aperto al pubblico:da lunedì a venerdì ore 8,30-13. e.mail [email protected] LANCIANO (CH) INDIRIZZO Ospedale civile lanciano ( Chieti ) Responsabile del Servizio: dr. Valerio Flacco Altri professionisti che operano nel Servizio: d.ssa Loredana Sichetti n. DI TELEFONO DEL SERVIZIO 0872706319 / 317 Indirizzo e-mail : [email protected] Prestazione fornite dal servizio :Esami di laboratorio Tutti quelli previsti dal prot. SIP-GLBI Eccetto ac. Antitoxocara e ac. Anti cisticerco Visite specialistiche : come da protocollo Le prestazioni sono fornite in regime di : Ambulatorio L’utente effettua la richiesta di visita prendendo appuntamento telefonico : telefonando all’ambulatorio e /o Day Hospital generale pediatrico. Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico: per la prima:11-13 da lunedi a venerdi per esami di laboratorio o strumentali e controlli successivi per appuntamento 7 ROMA Nome del Servizio: Servizio per l’Assistenza al Bambino Adottato. L’attività si svolge nell’ambito di un ambulatorio di Etnopediatria Unità Operativa di cui il Servizio fa parte : Struttura Complessa Pediatria I-Istituto di Clinica Pediatrica- Dipartimento di Scienze Pediatriche Medico-Chirurgiche e Neuroscienze. Policlinico Universitario “A Gemelli”, Università Cattolica del Sacro Cuore- Roma. Indirizzo del Servizio: Largo Gemelli n. 8 -00168 Roma Responsabile del Servizio : dott. Pietro Valentini. Prestazioni fornite al pubblico: tutte quelle previste nel protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero,(Pisa 2007). Numero di telefono del servizio : 06/30154391- 3338996602 ; fax 063383211 Giorni e orari in cui si possono fissare prenotazioni visite e esami : lunedì-venerdì ore 10-12 Giorni in cui il servizio è aperto al pubblico : venerdi e sabato ore 9-13 e-mail : [email protected] 8 NAPOLI Nome del Servizio : Centro di riferimento per il bambino adottato all’estero U.O. di cui il Servizio fa parte: Dipartimento di Pediatria Sistematica e Specialistica A.O. Santobono-Pausilipon Coordinatore del Servizio : dott. Lucio de Martino - Direttore U.O. Pediatria ad indirizzo infettivologico e gastronutrizionale Tel e Fax . 0812205465 mail: [email protected] Specialisti che si occupano del Servizio : dott. Pierluigi Vuilleumier - Responsabile SSD Day Hospital Dipartimentale - Tel. 0812205847 dott.ssa Angela Boccieri - Dirigente Medico Day Hospital Dipartimentale Prestazioni fornite: Tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero. (Pisa 2007) Consulenze disponibili: Oculistica-Ortopedica-Chirurgica-Neurologica- Neuropsichiatriainfantile-Dermatologica-Cardiologica-ORL- AuxoendocrinologicaImmunologica-Allergologica-Pneumologica- Gastroenterologica-Nutrizionale. Recapiti telefonici : 0812205880-0812205847- FAX : 0812205847 email : [email protected] Modalità di accesso : Con prenotazione diretta dal Lunedì al Venerdì tel. 0812205880 ore 10.00-13.00 (Caposala Sig.ra Minati) BARI Nome del Servizio: Servizio di accoglienza sanitaria per il bambino adottato all'estero ed immigrato. U.O di cui il Servizio fa parte: U.O. Complessa di Malattie Infettive Ospedale Pediatrico "Giovanni XXIII" Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico Via Amendola 207 - 70126 BARI Direttore: dott. Cesare Di Bari tel.: 080.5596.564 fax: 080-5596.564 e-mail: [email protected] Consulenti di: auxoendocrinologia, cardiologia, chirurgia, dermatologia, nefrologia, neurologia, oculistica, odontostomatologia, ortopedia, otorinolaringoiatria, neuropsichiatria infantile, urologia. Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all'estero. Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico: per Prenotazioni: tutti i giorni feriali ore 8-13,30 (080- 5596.551); per Visite ed esami: previo appuntamento. LECCE Nome del Servizio: Servizio di assistenza al bambino adottato Unità Operativa di cui il Servizio fa parte : Ospedale “Vito Fazzi” U.O di Neonatologia Indirizzo: Piazza Filippo Muratore ,Lecce. Primario : prof. Enrico Corvaglia Responsabile del Servizio : Dott.ssa M. Antonietta Pulito Numero di telefono del Servizio : 0832/661359 0832/661359 ; 0832661430. Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale approvato dalla Commissione Adozioni Internazionali . Giornate e orari in cui il Servizio è aperto al pubblico: Martedì e Venerdì dalle 9 alle 12 MESSINA Nome del Servizio: Ambulatorio e D.H. di Patologia Neonatale U.O di cui il Servizio fa parte: Dipartimento di Scienze Pediatriche U.O.C. Patologia Neonatale e T. I. Azienda Ospedaliera Universitaria “G.Martino” Indirizzo:via Consolare Valeria,1 - 98125-MESSINA Direttore dellaU.O.C. : Prof. I.BARBERI Specialisti che si occupano del Servizio: Dott.ssa G.CORONA Consulenti: neuropsichiatra infantile, auxologoendocrinologo, gastroenterologo, odontostomatologo, chirurgo-pediatra, ortopedico , dermatologo, ORL e oculista . Altre figure professionali: infermiere professionali . Prestazioni fornite: tutte quelle previste dal protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero (Pisa - 2007). Numero di telefono: 0902213102/05 – 0902212111 - Fax 0902213876 Giorni e orari in cui i Servizio è aperto al pubblico: - per prenotazioni : ore 8-14 tutti i giorni feriali (tel 0902212111) - per visite e esami :previo appuntamento. e.mail: [email protected] – [email protected] PALERMO Nome del Servizio: Servizio di assistenza al bambino adottato U.O di cui il Servizio fa parte : Clinica Pediatrica-Ospedale Aiuto Materno,Divisione di Pediatria. Indirizzo: Via Lancia di Brolo 10/b ,90135 Palermo. Specialisti che si occupano del Servizio: Prof. Francesco Cataldo (responsabile) ,dott. Salvatore Accomando. Prestazioni fornite : tutte quelle previste nel protocollo diagnostico-assistenziale per i bambini adottati all’estero ,(Pisa 2007). Numero di telefono del Servizio : 091.7035416 Giorni e orari in cui il servizio è aperto al pubblico : dalle 9 alle 11 dei giorni feriali. Indirizzo e.mail : [email protected] ***** UN REALITY PER L’ADOZIONE UN GRANDE FRATELLO PER I BAMBINI ADOTTIVI Per sei puntate - così dicono le anticipazioni - altrettante coppie sono state seguite nel loro percorso adottivo, dall’abbinamento al rientro in Italia ei primi mesi di inserimento in famiglia, compreso il primo incontro con il bambino. Quello che ne è nato è una “docufiction”, titolata “Mamma ho preso l’aereo”, molto particolareggiata sempre stando alle anticipazioni - realizzato grazie alla collaborazione fra le autrici e l’Ente autorizzato Cifa, che ha fatto da tramite per il reperimento delle coppie disponibili. 9 Vari enti autorizzati anche di lunga esperienza ritengono che emettere un giudizio definitivo sulla trasmissione prima ancora di averla vista non sia corretto. Non ci si può però esimer dall’esprimere tutte le proprie perplessità (qualcuno li chiamerà “pregiudizi”) sull’opportunità di mettere così allo scoperto un’esperienza umana tanto intima e delicata. E’ vero che i genitori adottivi che si sono resi disponibili (“gratuitamente” ci tengono a precisare) sono “adulti e vaccinati”, ma è altrettanto ragionevole ritenere che nessuno abbia avuto modo di chiedere il parere dei bambini coinvolti; alcuni di loro, oltretutto, nemmeno tanto piccoli. Se, come dicono gli ideatori del programma “il nostro intento è quello di portare sul piccolo schermo quei meccanismi burocratici e quegli elementi umani che entrano in contatto e si intrecciano inevitabilmente nei difficili processi che animano il problema delle adozioni..." viene da domandarsi se questa fosse proprio l’unica formula possibile. Cinque i paesi che faranno da setting per le diverse storie: Perù, Vietnam, Brasile, Filippine, Ucraina Eppure il dibattito, soprattutto tra i genitori ancora “in attesa” è aperto: sia per il fatto che l’immagine dei bambini coinvolti nel documentario non è criptata, sia perché le telecamere sono presenti anche nell’intimità della casa e nelle criticità dei primi momenti. Non solo, alcuni di questi ragazzini sono grandicelli e vanno a scuola: saranno contenti che tutti conoscano la loro storia? Gli ingredienti per una polemica – anche se preventiva – ci sono tutti, e intanto La7 fa sapere, “Non siamo una temibile tv senza filtri. Anzi. A chi ci accusa di essere stati superficiali, rispondiamo che abbiamo curato i minimi particolari, rispettando un percorso vero. Il nostro intento è quello di portare sul piccolo schermo quei meccanismi burocratici e quegli elementi umani che entrano in contatto e si intrecciano inevitabilmente nei difficili processi che animano il problema delle adozioni…” Già definire l’adozione “un problema” ci sembra fuorviante ed azzardato; l’adozione comporta molte problematiche e difficoltà ma non aspetti così insormontabili visto il numero di adozioni positive rispetto ai fallimenti. Anche il sottosegretario Carlo Giovanardi, presidente della Commissione Adozioni Internazionali, si è espresso sulla messa in onda del reality: «Sono stati fatti i necessari approfondimenti con l’ente e con i curatori della trasmissione, evidenziando a tutti l’esigenza di tutelare i bambini e di non fare dell’adozione un intrattenimento. Ciò precisato, questa Commissione non può operare preventive censure sull’informazione. Certamente e senza bisogno delle sue indicazioni la Commissione agirà sull’ente se verificherà la violazione dei suoi doveri». Sarà sicuramente interessante verificare come saranno coniugate le esigenze della televisione e dello spettacolo con quelle di riservatezza e attenzione tipiche del percorso adottivo. APPUNTAMENTO ALL’11 FEBBRAIO ALLE ORE 21,00 SUL “LA 7” Chi vorrà inviarci osservazioni per aprire un dibattito lo potrà fare scrivendo a [email protected] ***** HAITI E LE ADOZIONI Sono le 16.53 (le 22.53 in Italia) di un qualsiasi martedì di gennaio quando a 15 chilometri circa a sud di Port-auPrice la capitale di Haiti, la terra sembra esplodere. Una scossa del 7 grado della scala Richter fa crollare palazzi e baracche; è il caos. Pochi istanti e milioni sono i senza tetto, centinaia di migliaia i feriti, decine di migliaia i morti. La solidarietà del popolo italiano di fronte alle catastrofi, ancora una volta, si può misurare in tutta la sua grandezza dall'elevatissimo numero di telefonate ed e-mail che negli ultimi giorni giungono alle nostre segreterie e al servizio Linea CAI della Commissione Adozioni Internazionali da parte di persone che si offrono di adottare i bambini di Haiti. Lo stesso Ministro Giovanardi, presidente CAI, ha dichiarato la disponibilità dell'Italia e della CAI ad operare in questo senso, ma vanno, giustamente, considerati alcuni aspetti. La CAI, a mezzo del suo sito comunica che "In generale, si sottolinea che i cataclismi, così come le emergenze belliche, sono situazioni in cui occorre particolare prudenza nell’avviare procedure adottive. In tali circostanze è sempre necessario attendere che, nelle zone colpite dalla calamità, la situazione rientri nella normalità, affinché siano ristabilite le condizioni per accertare l’effettivo stato di abbandono dei minori residenti nelle aree colpite (le cui famiglie potrebbero essere solo temporaneamente disperse) e le procedure di adozione degli orfani possano essere realizzate nel pieno rispetto delle norme nazionali e internazionali." Sarebbe comunque prematuro intentare percorsi adottivi anche con Haiti, poiché l'emergenza, in questo momento è quella di garantire la mera sopravvivenza quotidiana e la risposta di emergenza al cataclisma. Ricordiamo che le strutture deputate a dichiarare lo stato di abbandono e ad instaurare i procedimenti adottivi sono collassate, gli edifici che le ospitavano distrutti e i documenti spesso dispersi. Non appena ci saranno le condizioni per operare in adozione, la CAI e gli Enti Autorizzati sono pronti ad intervenire e a fare la loro parte. Ora chi volesse veramente essere utile può intervenire offrendo adozione a distanza o supporto economico attraverso le organizzazioni umanitarie che in loco si occupano dell'infanzia. Le notizie di stampa che parlano di prime adozioni in Italia sono infondate. Si tratta di due bambini già adottati da coppie Italiane ancora nel 2005, ma finora bloccati ad Haiti per problemi burocratici, ora superati con il terremoto. I percorsi adottivi, prevedibilmente non potranno essere attivati su Haiti ancora per vari mesi. La Commissione Adozioni garantirà una puntuale informazione agli Enti e alle coppie interessate, non appena si ristabiliranno le condizioni minime atte a garantire percorsi certi e di assoluta garanzia giuridica per le coppie e per i bambini. ***** 10 ISCRIZIONE ANAGRAFICA DEL MINORE ADOTTATO E TRASCRIZIONE SENTENZA ESTERA 11 Uno dei primi atti che i nuovi genitori adottivi debbono compiere all’ingresso in Italia, è l’iscrizione anagrafica del bambino adottato. Cerchiamo qui, di fornire una mini guida con le indicazioni normative da far valere anche presso i Comuni che presentassero, come talvolta accade, richieste improprie. Per effettuare l’iscrizione anagrafica, ci si rivolge al Comune di residenza, Ufficio Anagrafe muniti del Passaporto del bambino e di copia dell’Autorizzazione all’Ingresso del bambino in Italia, rilasciata dalla Commissione Adozione Internazionale e si richiede l’iscrizione del bambino nello stato di famiglia dei genitori adottivi quale convivente. Qualsiasi altra richiesta di documenti avanzata dal Comune, in questa fase, è arbitraria e non legittima. Quando il Tribunale per i Minorenni recepirà la sentenza di adozione emessa dal Paese estero di nascita del bambino, ordinerà, con proprio decreto, all’Ufficiale di Stato Civile del Comune, la trascrizione del decreto stesso. Abbiamo registrato, da parte delle Ammministrazioni comunali, le più disparate richieste di documenti, perfino l’esibizione delle relazioni dei Servizi Sociali. Gli unici documenti che possono essere richiesti sono la copia autentica o autenticata, legalizzata e tradotta, della sentenza di adozione emessa dall’Autorità Giudiziaria estera e l’atto di nascita del bambino riformato dalla stessa sentenza estera, laddove questa lo preveda. La procedura corretta che il comune deve attuare poiché prevista dagli attuali disposti di legge è la seguente: Il Tribunale per i Minorenni, accertato che l’adozione non è contraria ai principi fondamentali che regolano nello Stato il diritto di famiglia e dei minori ed accertato inoltre che sussiste la certificazione di conformità alla Convenzione dell’Aja, pronuncia provvedimento con il quale ordina all’Ufficiale dello Stato Civile di trascrivere nel registro delle nascite di parte 2° serie B il provvedimento straniero, ovviamente tradotto. Dal momento che l’ordine di trascrivere il provvedimento straniero è contenuto in una disposizione del Tribunale per i Minorenni, l’Ufficiale di Stato Civile procede alla trascrizione, come dispone la lettera g) dell’art. 28 del nuovo Regolamento dello Stato Civile, utilizzando la formula n. 193 del D.M. 5.4.2002 così composta: “Oggi … … io sottoscritto… … .. Ufficiale dello Stato Civile del Comune di … … … ., avendo ricevuto in data … … dal Tribunale per i minorenni di … … .il decreto N. … . del … … con il quale si è ordinata la trascrizione del provvedimento straniero di adozione riguardante … … .. procedo alla trascrizione per riassunto dello stesso documento come segue: “ … … … … … ..” Dopo di che ho unito del mio visto ed inserito nel volume degli allegati a questo registro il decreto del Tribunale per i minorenni di … … … ., la copia del provvedimento di adozione straniero e la relativa traduzione.” A questi fini, oggetto della trascrizione è il provvedimento estero di adozione, debitamente supportato dal decreto del Tribunale per i Minorenni che ne riconosce l'efficacia in Italia ed ordina la trascrizione (questo ultimo va solo menzionato in sede di trascrizione per riassunto del provvedimento estero di adozione). Gli unici atti che si devono trascrivere per intero, infatti, sono quelli espressamente previsti dal DPR 396/2000, e non rientrano tra questi i decreti di adozione, che dovranno pertanto essere trascritti per riassunto con citazione secondo la formula 122 e 122 bis delD.M. 5.4.2002 eventualmente all’uopo modificata. Questo atto sancisce l’acquisizione della cittadinanza italiana con retrottività alla data della sentenza estera Ricordiamo qui la Circolare del Ministero dell’Interno K28.4 in data 13 novembre 2000 dalla quale si evince anche che pur trattandosi di acquisto automatico della cittadinanza italiana, non occorre l’attestato del Sindaco previsto dall’art. 16 comma 8 del DPR 572/1993 (Regolamento di esecuzione della legge 91/1992). L'atto di nascita in originale e debitamente legalizzato dalla rappresentanza diplomatica/consolare italiana nel Paese di nascita e tradotto in forma ufficiale, può essere oggetto di trascrizione, su richiesta di parte che ne ha interesse. Questa trascrizione riveste talmente elevati effetti di utilità da essere de facto ritenuta quasi come fosse un vero e proprio obbligo giuridico. Qualora questo documento sia assente, oppure non sia idoneo, può essere presentato ricorso ex art. 100 Regolamento Stato Civile al Tribunale per i Minorenni per ottenere un decreto, di rettificazione, che ordini la formazione dell'atto di stato civile "mancante" (artt. 95 e 100 RSC). Ogni ulteriore richiesta di documentazione (relazioni, storia del bambino ecc.) è totalmente estranea, alle necessità relative a queste registrazioni e, oltre a non svolgere rispetto ad esse alcuna funzione, non sussiste alcuna legittimazione alla loro acquisizione o anche solo alla loro visione, configurandosi richiesta illecita e vessatoria in violazione alle norma vigenti. ****** CARTAGENA DE INDIAS IL GIOIELLO COLOMBIANO DEI CARAIBI La più bella ( e la più sicura) città di un Paese difficile come la Colombia. Un labirinto in stile coloniale, tra sapori e colori che non dimentichi. Cartagena somiglia a una cartolina ingiallita i cui contorni sfumano a mano a mano che cala la sera, e chiese e palazzi si tingono della luce opaca dei lampioni fiochi,schierati lungo le strade come filari. La città più bella di un paese difficile come la Colombia (e la più sicura, la sola in cui si possa girare a ogni ora senza problemi),presenta una faccia diversa a seconda che la si guardi di giorno o al buio: inondata di sole fino al tramonto, è avvolta la sera in un gioco di luci e ombre che scopre solo a metà le forme delle case,lasciando mezza Cartagena nel mistero. Un po' L'Avana e un po' Antigua, per di più affacciata sul mare (quello dei Caraibi, cioè la Costa settentrionale della Colombia), Cartagena è il più imprevedibile gioiello coloniale. Vent’anni fa l'Unesco l'ha dichiarata patrimonio dell'umanità e da allora ne ha ricostruito le piazze distrutte, gli edifìci sbiaditi dal tempo e dall'incuria, trasformandola nella versione più tipica (e più realistica) del sogno tropicale; un centro perfetto e curatissimo chiuso intorno a una miriade di slarghi grandi e piccoli, fontane e case color pastello di cui si intravedono dalla strada i patii pieni di fiori, vie sottili lungo cui sfilano le palme che sfiorano il cielo. Non è solo una questione architettonica, il fascino di Cartagena. La rinascita estetica della città (unito all’appeal di Gabriel Garcia Marquez, che vi ha vissuto per molti anni pur non essendo nato qui ma ad Aracataca), ha favorito l'arrivo di artisti da tutta la Colombia. Tanto che oggi la capitale della regione di Bolivar è diventata una sorta di “buen retiro” di musicisti più o meno noti (oltre che di oltre 150 italiani che l'hanno eletta come proprio rifugio tropicale), che trovano ispirazione in questo luogo languido in cui il tempo si trascina lentissimo al ritmo di “vallenato e champeta”, le melodie locali. Ogni anno vi si svolge un festival del cinema di una certa importanza, e in ottobre le sfilate delle “reinas” (le candidate alle elezioni di Miss Colombia) riempiono la città di colori e allegria. Conoscerla in calesse: Il giro rituale comincia dal centro e lì di solito finisce (la periferia, in cui vive il 70 per cento degli abitanti, come quella di qualunque città è piuttosto anonima). La maggior parte dei turisti lo percorre in calesse, un modo improbabile e comodissimo per visitarlo in poco tempo(è però abbastanza piccolo da poterlo percorrere anche a piedi). Una parte di Cartagena, quella costruita tra il Cinquecento e il Settecento, è circondata da mura massicce e si affaccia sul mare. Proprio accanto, a oriente, si trovano i quartieri di Boca Grande (alberghi moderni anche questi sul mare), del Laguito (ancora alberghi e palazzi moderni intorno a una laguna mignon) e la zona di Castillogrande (villette moderne 12 con stralci di giardini che guardano una spiaggia lunga e tranquilla).E' però intorno alla plaza Bolivar (oltre che alla plaza San Diego, San Pedro e agli altri slarghi della vecchia città) che si snoda il centro vero e proprio: uno spazio bellissimo su cui si affacciano case coloniali del Sedicesimo secolo eleganti e splendide, arricchite da balconcini in legno scuro e sormontate da tettoie in tegole. E' uno dei luoghi di ritrovo cittadini in cui vecchi e bambini giocano all' ajedrez,versione locale degli scacchi, e gente di ogni età si attarda a prendere il fresco nelle panchine. Intorno, strade sottili corrono tra palazzi omogenei, chiari e vagamente magici, riportati allo splendore di un tempo: la legge stabilisce che gli edifici possono essere ritoccati solo all'interno e impone di lasciarne intatta la struttura. Continui il giro e ti sembra di ritrovare sempre la stessa piazza, le stesse case, la città che ripete se stessa all'infinito. 13 Vita all’aperto:A poche centinaia di metri ecco infatti la plaza Santa Teresa,un’altra tra le mete immancabili: uno spiazzo quadrangolare con tanto di bastione in pietra a ridosso del quale si allungano tavolini e piante e su cui si affaccia un palazzo del Settecento. Una passeggiata di pochi minuti porta al quartiere san Diego, chiuso intorno alla plaza San Diego: una specie di fotocopia delle altre(piante tropicali, archi e balconcini che sbucano dalle facciate coloniali), ma ancora più viva per i bar, i tavolini all'aperto affollati fino a notte inoltrata. Fiore all'occhiello qui è l'Hotel Santa Clara, uno dei più raffinati di Cartagena, un monastero ristrutturato. Sempre nel quartiere San Diego si trova la Bobedas, il grande mercato artigianale (piuttosto turistico ma non privo di fascino): 23 negozi a ridosso di 42 arcate in cui è possibile scoprire prodotti artigianali interessanti in mezzo a molta paccotiglia. Musicisti e scrittori: Inevitabile, continuando il giro, imbattersi nella plaza Santo Domingo, una facciata della quale è interamente occupata dalla chiesa omonima, la prima costruita a Cartagena. Occupata dai tavolini di ristoranti e bar (su un lato c'è l'immancabile scultura di Botero) e affollata dai suonatori di Son (una forma di salsa) e da venditori rasta, è tra i luoghi preferiti di cartagensi e turisti. Spostandosi verso il lungomare la casa di Gabriel Garcia Marquez sbuca all'improvviso con la sua struttura stravagante: circondata da mura gialle, è una sorta di gigantesco bunker in cui lo scrittore si fa vivo raramente, frustrando le aspettative dei curiosi. Esaurito il giro del centro più glorioso, vale la pena di fare una puntata fino a Getsemani, il quartiere antico e popolare della città vecchia, ex zona malfamata che oggi ospita alcune delle discoteche più alla moda (per esempio il Mister Babilla,frequentatissimo fino all'alba, con tanto di spettacoli e gente che balla sui tavoli): case popolari coloratissime, costruite nel Seicento, schierate di fronte al porto, con i loro balconcini in legno.La magia di Cartagena comunque pervade anche quartieri che non godono certo del suo consolidato fascino storico-coloniale. Prendiamo la Boquilla. E' una zona popolare fuori città, che si apre su una spiaggia lunga e scura in cui stazionano grandi barche in legno e su cui guardano i ristorantini di pesce ricavati all' interno di baracchini colorati e frequentati, il sabato e la domenica, dai cartagenesi di tutte le classi sociali. Motivo: il pesce appena pescato dagli stessi gestori dei baracchini (va da se che il servizio è piuttosto spartano). Ristorantini a parte, la Boquilla è un autentico incanto, per lo meno nel suo genere: casette in legno spiccano in mezzo a fazzoletti di giardini che si sfilacciano sulla strada, occasionali sprazzi di verde e fiori rossi, stradine di terra che si trascinano, tra mille curve, fino alla spiaggia e su cui arrancano pulmini sgangherati e coloratissimi. Nel quartiere di Manga, invece, a ovest rispetto al centro, in stile moresco, le case chiare e sontuose, tutte colonne e archi, offrono uno spaccato magnifico di architettura repubblicana. Isole da favola: Davanti a Cartagena, e lungo tutta la costa accanto, si possono trovare spiagge bianche (ma non sempre bellissime). Per ritagliarsi una pausa strettamente marina bisogna abbandonare la terraferma e dirigersi alla volta delle isole che sbucano di fronte alla costa. Le più belle sono quelle che compongono l'arcipelago del Rosario, ventisette atolli tra cui spicca quello del Pirata, e non solo per l'appeal di mare chiaro e spiagge intatte, bordate da file di palme. E' lì, infatti, che si trova l'unico albergo della zona, otto capanne arredate in stile sobrio-raffinato con tetto in paglia e pareti in legno traforato. E' davvero l'isola tropicale dell'immaginario collettivo. Le turbolenze della Colombia **** sono lontane anni luce, da lì. Perfino Cartagena sembra un altro mondo. PANE E CIOCCOLATA AUTORE: LODOVICA CIMA EDITORE: EDIZIONI SAN PAOLO (2009) Nina e Susi sono amiche del cuore, stanno molto bene insieme e hanno molte cose in comune, tranne…il colore della pelle. A scuola tutte le chiamano pane e cioccolato. Nina sogna una principessa color cioccolato, proprio come lei, ma ha paura di essersi sbagliata perché i suoi compagni dicono che è impossibile: non esiste qui una principessa così. E anche a casa, nel libro di fiabe della mamma, una principessa nera non si trova. Così mamma e papà, insieme alla sua amica Susi organizzano una caccia alla principessa color cioccolato, fanno una spedizione in biblioteca e scoprono che fra le pagine di un libro c’è Akira, una principessa africana, bella e anche coraggiosa. CHIAVE DI LETTURA:Come può esprimere una bimba di colore il suo senso di estraneità in mezzo a gente dalla pelle «bianca come panna»? E come possono esprimere i bimbi, un po' addestrati alla conformità e alla non-diversità, ciò che sentono nei riguardi dei coetanei dalla "pelle colorata"? Questa incantevole storia risponde a queste domande, ma lo fa con semplicità e assoluta naturalezza [...] E così, a prescindere dal colore della pelle, ogni bambino può riconoscere che esistono altri orizzonti. A volte le spedizioni in biblioteca possono essere stupefacenti attacchi ai limiti delle nostre vedute ed... efficacissime "prediche". GLI OCCHI DI DANIEL - Diario di un viaggio di adozione AUTORE: ROBERTO CONTINI EDITORE: AIBI - ANCORA (2007) In questa storia le cicogne si chiamano Silvia e Roberto, che "volano" fino in Bolivia per conoscere Daniel e portarlo a casa, in Italia, nella loro famiglia. Un viaggio difficile ma gratificante, pieno di imprevisti ma anche di grandi sorprese. E se gli occhi di Daniel sono tristi, alla fine di questo meraviglioso diario di viaggio una magia trasforma il piccolo che impara a sorridere, riempiendo di baci la la mamma e il papà. Daniel non viene adottato, ma adotta i suoi genitori. Che da cicogne goffe e impacciate diventano sicure e serene. Un incantesimo di nome amore li avvolge in un legame che questa volta sarà per tutti e tre... per sempre. LA VERA STORIA DEL PRINCIPE ROBERTO E DELLA SUA FAMIGLIA AUTORE: ENRICA TERZI EDITORE: ENRICA E FRANCESCA TERZI (2007) Questa è la vera storia di Roberto, un bambino che possiede qualcosa di molto speciale: ha una mamma e un papà che lo amano tantissimo, una famiglia con nonni zii e cuginetti che lo hanno accolto come un "principe". In questo libro si narra la speciale genitorialità che nasce con l'adozione: il cammino è lungo e il percorso è pieno di difficoltà e dolorose scoperte, ma l'amore sana tutte le sofferenze. L'arrivo di un figlio nato dal cuore, cioè voluto e profondamente amato, e amato due volte, cancella ogni ferita per far posto alla gioia. Recensioni tratte dal sito www.leradicieleali.it 14 _ËtzxÇwt wxÄÄt áxwx w| gÜxÇàÉ 15 VENERDI’ 19, SABATO 20 E DOMENICA 21 FEBBRAIO 2010 “ADOZIONE: UN IMPRESA DI FAMIGLIA” – Corso base per coppie che hanno conferito o intendono conferire incarico alla Dimora onlus – Disponibilità massima 12 coppie. SABATO 6 MARZO 2010 “RACCONTAMI LA MIA STORIA” - Giornata formativa per coppie in attesa. Disponibilità massima 12 coppie DOMENICA 7 MARZO 2010 “IN CARROZZA! SI PARTE!” - Giornata formativa per coppie in partenza. Disponibilità massima 8 coppie SABATO 01 MAGGIO 2010 GIORNATA ETNICA con pranzo a base di piatti Colombiani, Bulgari e Polacchi. Sono inviate tutte le coppie e le famiglie (compresi eventuali o futuri nonni adottivi) in qualunque fase del percorso, da chi è in “esplorazione” dell’Ente a chi ha finito il post adozione. I dettagli saranno comunicati per e-mail e pubblicati sul sito www.dimoratrento.org Redatto in proprio ad uso interno dall’equipe di Trento de Associazione La Dimora onlus – Sede di Trento Corso Tre Novembre 116 38122 TRENTO Tel. 335-265453 – fax 0461-534316 – email: [email protected] Gli articoli, le testimonianze, i contributi possono essere inviati a [email protected] Sito web: www.dimoratrento.org
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