astino,orto botanico - Flora Alpina Bergamasca

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astino,orto botanico - Flora Alpina Bergamasca
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L’ECO DI BERGAMO
LUNEDÌ 23 FEBBRAIO 2015
Vicolo Aquila Nera, folla
per gli scavi archeologici
Sorisole verso le elezioni
Il centrodestra si ricompatta
Ancora una giornata di altissima affluenza per
l’apertura degli scavi archeologici di vicolo Aquila
Nera: una finestra su mille anni di storia di Bergamo
A pagina 15
Intesa tra Forza Italia, Lega e lista civica «Uniti per
un paese migliore»: sarà Stefano Vivi (nella foto)
lo sfidante del sindaco uscente Stefano Gamba
A pagina 16
Astino, a tavola nelle cantine
Ortaggi e frutta a Km zero
Commercio ambulante
-367 (-1,62%)
22.654
Atteso il via libera dalla Soprintendenza per un punto ristoro
In estate raccolta e vendita diretta dei prodotti della terra
1.881
DIANA NORIS
2.404
2009
6.070
103
1.182
248
8.555
4.057
Posti a sedere per 150
2.021
3.744
Prov.
Si mangerà e berrà nelle antiche cantine di Astino, per
Expo. Ma solo se la Soprintendenza darà il suo placet. Il convivium sotto le volte del monastero vallombrosano con prodotti «a metro zero», è nelle
mani dell’organo del Ministero,
che proprio in questi giorni sta
rispondendo alle richieste
avanzate dalla Mia per partire
con i lavori di restauro sia nelle
cantine che nel piano nobile.
503
Città
-172 (-4,24%)
in arrivo dal sud Italia, la formula
pizzeria-griglieria prende sempre
più piede, e poi ci sono i ristoranti
etnici: cinesi, indiani, messicani
e giapponesi, questi ultimi in forte
ascesa. «In città i ristoranti con
specialità del Sol levante hanno
superato la ventina – dice Pietro
Bresciani di Ascom –. Ce ne sono
per tutte le tasche, alcuni di questi
inizialmente proponevano la cucina cinese e poi, vista la richiesta,
si sono riconvertiti. La moda del
cibo giapponese è scoppiata a Milano ormai una decina di anni fa
e ora si è estesa anche alle città di
provincia come la nostra. I prezzi
sono abbordabili (a pranzo menu
a prezzo fisso, a cena si paga sino
a 50 euro a testa) e l’utenza dimostra di apprezzare». 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sono dunque giorni di attesa
nella silenziosa valle di Astino,
perché il parere (che dovrebbe
arrivare la prossima settimana)
sarà determinante per aprire le
porte del monastero dal 1° maggio con la mostra sull’enologo
Luigi Veronelli (attualmente alla Triennale di Milano) accompagnata da uno spazio per la
somministrazione di cibo e bevande, che potrà ospitare 100,
150 persone sedute a tavola.
Tutto è pianificato, la Mia ha già
raggiunto un accordo con il futuro gestore (sul quale c’è il
massimo riserbo), «ma fino a
quando non riceveremo i documenti non possiamo ufficializzare nulla» spiega Fabio Bombardieri, presidente della Fondazione. Che dal suo insediamento lavora duro per stare al
passo con i tempi dell’esposizione universale: «La nostra intenzione è far partire insieme
la mostra e la somministrazione
– continua Bombardieri –. In
questi giorni la Soprintendenza
dovrebbe firmare i documenti
che ci consentiranno di fare i
lavori nelle sale dove entrerà la
mostra del Veronelli. Le autorizzazioni ci consentiranno di
fare anche i lavori nelle cantine,
in modo da affidare la gestione
Tapas in versione orobica
sotto un soffitto del ’400
Ha mantenuto intatte le originali volte e colonne del ‘400 e punta
su un’atmosfera vintage e scanzonata
il ristorante birreria La Piazzetta, aperto lo scorso ottobre in via Sant’Orsola
5/A.
La nuova gestione, affidata a
professionisti che già conducono
altri locali del centro, punta sull’originalità, come spiega il responsabile Davide Burini: «È
una realtà completamente nuova. Si vuole distinguere e lo fa
basandosi principalmente sul
divertimento del cliente, dal mo-
do di ordinare originale fino al
modo di consumare i piatti». Sì,
perché le porzioni sono piccole
e si ispirano alle tipiche tapas
spagnole ma con una cucina italiana e bergamasca. I prezzi, di
conseguenza, sono ridotti».
Da qui passano spesso famiglie che si riuniscono per i pranzi
nel weekend, ma anche compagnie di colleghi e gruppi di giovani, soprattutto donne. Fiori all’occhiello le birre, ben 51 etichette, soprattutto artigianali
italiane, ma il locale offre anche
la Soprintendenza sia positivo,
è già pronto a partire con il cantiere: «Abbiamo fatto le corse,
presentando tantissimi documenti, confidiamo già per la
prossima settimana di appaltare questo lotto dei lavori – spiega il presidente della Mia –. Siamo convinti che le cose da fare
si possano fare, sulla base delle
nostre pianificazioni. Certo,
andare ad intervenire su cantine che hanno una storia lunga
e travagliata può portare delle
sorprese. Se dovessero arrivare,
invece che il 1° maggio apriremo
il 10, ma se tutto procederà senza problemi, per Expo saremo
pronti».
Parallelamente continua il
dialogo con il Comune e Atb, sul
fronte mobilità. La richiesta
della Mia è che la linea che passa
dalla Madonna del Bosco devii
il percorso e faccia tappa ad
Astino. Oltre che ad una navetta
in partenza della Croce Rossa
in occasione di eventi speciali,
«come la mostra del Veronelli,
alla quale si aggiungerà la presenza di Forme, sui formaggi
orobici» spiega il presidente
Bombardieri.
Mercatino in cascina
In valle di Astino fervono i lavori per arrivare pronti all’appuntamento con Expo
per la somministrazione di alimenti e bevande. Abbiamo già
individuato un unico e preciso
gestore».
Se la Soprintendenza non
solleverà questioni, si dovrebbe
arrivare appena in tempo per
Expo. Ma un parere positivo
non è scontato, considerando
anche i precedenti, basti citare
vini di qualità e una vasta scelta
di gin. In sottofondo, musica rigorosamente italiana, così come
i video proiettati sui muri, che
rievocano le atmosfere anni Cinquanta: caroselli, vecchie pubblicità e spezzoni di film che hanno fatto la storia. Disseminati
qua e là, un telefono vintage, una
cassa d’epoca, oggetti dal sapore
retrò. Nella grande sala al piano
inferiore, ideale per riunioni e
feste private, si può usufruire di
uno schermo tv, un impianto stereo, la connessione internet e un
frigorifero, colmo di tutte le bevande che si desiderano.
«Un locale simile a Bergamo
mancava e sta piacendo parecchio – aggiunge Burini –. Il servizio è rapido, può essere un posto
piacevole per sostare prima di
il «niet» sulla prima location
individuata dal Comune per la
realizzazione dell’Orto botanico, originariamente dietro al
monastero e poi spostato al
confine con via dell’Allegrezza
(con inevitabili ritardi sul cantiere).
Il presidente Bombardieri
conferma la conclusione dei la-
vori sulle facciate, «con buon
senso e ottimismo posso dire
che saranno ultimati per Expo».
Niente di certo «sulle aree
esterne allo spalto e nell’ex
chiostro del monastero, dove
durante l’estate verranno organizzati concerti» spiega Bombardieri. Che nel frattempo,
nella speranza che il parere del-
Attorno al monastero prosegue
il prezioso lavoro degli agricoltori, che con il ripristino delle
antiche colture stanno ridisegnando le geometrie del paesaggio della valle d’Astino. La
commistione tra cultura e agricoltura sarà il fil rouge del progetto Expo: «Stiamo pianificando una serie di attività che coinvolgeranno gli agricoltori –
spiega Friedel Elzi, consigliere
Mia e presidente della società
Val d’Astino –. Nella cascina
Mulino (a due passi dal monastero), che sarà punto Expo, ci
sarà un mercatino con i prodotti locali un giorno alla settimana. Tra le primizie che offrirà
Astino, ci sarà anche lo zafferano». E per i visitatori Expo, ma
non solo, la possibilità di degustare i prodotti del monastero
direttamente dalle piante, per
una spesa a metro zero: «Si potrà acquistare frutta e verdura
cogliendola direttamente dalle
piante e dalla terra – spiega Elzi
–. Le piante da frutto sono in
perfetta funzione, hanno già dato buoni risultati la scorsa estate». 1
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andare al cinema o muoversi per
la città».
La location è senza dubbio
strategica, a due passi dalle vie
del passeggio e dal teatro: «La
piazza su cui ci affacciamo era un
po’ morta – spiega il responsabile – e soffriva di un vuoto. Noi
puntiamo a renderla più vivace
e fra un paio di mesi apriremo
anche l’estivo con i tavolini all’esterno. Fare un investimento
come questo in un momento difficile è senza dubbio ambizioso,
bisogna avere entusiasmo e crederci tanto, penso che questa
formula di ristorazione innovativa può essere vincente e, in
vista di Expo, puntiamo a intercettare anche i clienti stranieri». 1
Davide Burini nel ristorante «La Piazzetta»
Ve. Cu.
Città 15
L’ECO DI BERGAMO
LUNEDÌ 23 FEBBRAIO 2015
L’eterno fascino del libro
Tutti in coda al mercatino
Letteralmente presi d’assalto i banconi con i volumi inutilizzati
dalle biblioteche: «È bello che la gente creda ancora nella lettura»
Visite supplementari, data l’affluenza, agli scavi dietro la Mai BEDOLIS
DANIELA PICCIOLO
Grande successo – al
punto da dover chiudere anticipatamente per l’altissima affluenza e il conseguente esaurimento dei libri a disposizione –
per l’iniziativa organizzata dall’associazione Letture e culturaAmici delle biblioteche di Bergamo alla biblioteca Gianandrea
Gavazzeni, in piazza Mercato
delle scarpe, nel cuore di Città
Alta.
È stato letteralmente preso
d’assalto il mercatino dei libri
inutilizzati di tutte le biblioteche di Bergamo, quei libri cioè
che le biblioteche non possono
tenere tra i propri scaffali in
quanto – essendo passati più di
5 anni da quando sono stati
stampati – non sono più catalogabili.
L’iniziativa – a offerta libera
– ha lo scopo di promuovere e
diffondere la cultura avvicinando le persone e gli appassionati
alla lettura. Cominciata nel mese di novembre, l’iniziativa è
continuata nell’ultima domenica dei mesi di gennaio e febbraio,
riscuotendo sempre più successo a giudicare dalla gran quantità di lettori che già dalla mattina
ha cominciato a fare la fila all’ingresso della biblioteca.
Circa 200 i libri a disposizione, esposti su due banconi, di
ogni genere letterario, dal romanzo rosa ai classici, dalla narrativa ai gialli. Positivi i commenti degli appassionati: «L’iniziativa – dice Fabrizio Rodolfi –
è molto interessante. L’unico
aspetto critico è che forse c’è
poca offerta, nonostante l’iniziativa sia stata molto pubblicizzata. Gli ultimi che entreranno
non so se troveranno ancora libri. Io ho avuto fortuna a trovare
classici e gialli americani che
Mille anni di storia
in vicolo Aquila Nera
Pienone per gli scavi
Uno spaccato di mille anni di
storia di Bergamo. Affascinanti resti che
testimoniano un abitato fiorente stratificato nei secoli, dall’avvento dei Celti
golasecchiani, esperti commercianti,
fino ai Romani, nel secondo secolo prima di Cristo.
La coda fuori dalla biblioteca Gavazzeni e (sotto) il cartello esposto ben prima dell’ora di chiusura stabilita
sono i miei generi preferiti».
Ennio Guerini si considera
soddisfatto della sua ricerca:
«L’iniziativa è stata molto bella,
anche se i libri sono andati a
ruba. C’è davvero molta gente
interessata. L’aspetto che trovo
più affascinante dell’iniziativa
è che le persone credano ancora
nella lettura. Fosse per me, oltre
ai libri esposti avrei aggiunto
anche qualche volume in più
sulla cultura popolare, di cui sono un grande appassionato. Posso considerarmi fortunato nella
mia ricerca, in quanto pur essendo letture di nicchia, ho trovato alcuni libri su usi e costumi
bergamaschi. Spero che iniziative come queste vengano promosse anche in futuro». 1
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Orto botanico e piante alimentari
Un chilometro verde tutto da vivere
Una cassetta di ortaggi bio
della cooperativa Biplano. È il premio
andato ai vincitori de La caccia al Tes.Orto, organizzata ieri nella nuova sezione
dell’Orto botanico di Astino, per la posa
della prima… pianta.
Nei prossimi giorni partono i lavori per le strutture di supporto al
museo all’aperto, ma ieri gli oltre
200 cittadini presenti hanno tutti
offerto il proprio contributo per
la nascita del grande Orto botanico partecipato. Una vangatura,
unapotatura,unapiantumazione,
un piccolo gesto di cura per l’area
verde che nelle prossime settimane prenderà forma, in vista di
Expo. Dentro i 9 mila metri quadri
di terreno di proprietà della Fondazione Mia, in un progetto promosso dal Comune di Bergamo
conRegioneLombardia(delcosto
di 300 mila euro) e con il Parco dei
Colli,nasceràunchilometroverde
La Caccia al Tes.Orto
Fra i «pollici verdi», l’assessore all’Expo Nadia
Ghisalberti (nella foto a sinistra con il direttore
dell’Orto botanico Gabriele Rinaldi) FOTO ZANCHI
Queste antichità nascoste si possono trovare dietro la biblioteca
civica Mai in Città Alta, a pochi
passi da via San Lorenzo, in occasione delle aperture straordinarie dell’area archeologica di vicolo Aquila Nera. Un piccolo tassello in più nel mosaico di preziosi
scavi effettuati nel nostro borgo
antico, dopo il Museo e tesoro
della Cattedrale, le Cannoniere
e il sito sottostante al Palazzo del
Podestà.
«Si tratta di uno scavo archeologico urbano – spiega Paola
Candiano, esperta guida turistica
del Centro didattico del Museo
archeologico di Bergamo – ossia
capitato per caso nel momento
in cui la committenza pubblica
intendeva effettuare dei lavori.
Nel 1984 al suo posto c’era un
terrapieno tenuto a prato in superficie e la biblioteca Mai voleva
costruire un deposito librario. La
Soprintendenza ai Beni archeologici è intervenuta, ha rilevato
che sotto c’era qualcosa di archeologicamente interessante e
ha quindi bloccato i lavori».
Nel 1997 è stata realizzata la
copertura per proteggere lo sca-
di biodiversità, lungo il quale scorrerà la vita delle piante «alimentari», specie alla base della nostra
alimentazione, dai cereali alle verdure, nelle varietà antiche e moderne, in linea con il tema Expo
«Nutrire il pianeta. Energia per la
vita». Che pare affascinare molto
i bergamaschi, presenti numerosi
all’iniziativa organizzata dall’Orto
botanico nell’ambito del progetto
partecipativo «A Disposizione
dell’Allegrezza» (dal nome della
via che costeggia la nuova sezione
dell’Orto) in collaborazione con le
associazioni «Pezze di Terra» e
«La scatola dell’Idee».
Pigna distintiva al collo, nella
squadra del Pero, alla Caccia al
Tes.Orto ha partecipato anche
l’assessore alla Cultura ed Expo
Nadia Ghisalberti: «Grazie alle associazioni che oggi hanno dato vita a questo luogo, che deve essere
vissuto – commenta l’assessore –.
Sarà una collezione di piante legate alla vita dell’uomo, che hanno
accompagnato la sua evoluzione.
È innegabile che siamo un po’ indietro con i lavori, speriamo in
un’accelerata».
«Abbiamo organizzato l’iniziativa con gli operatori dell’Orto che
in 4 tappe hanno spiegato come
vo e lasciar filtrare la luce. Ciò che
adesso si può ammirare sono pavimenti di terra battuta, buche di
palo per sostenere gli spioventi
dei tetti, focolari, un tratto di
strada lastricata, un pozzo, una
fognatura. Insomma, una vera
proto città. Poi, nel primo secolo
a.C., fu costruita la prima vera
città sui colli, caratterizzata da
un foro e da palazzi pubblici e
proprio qui sorgeva una domus
nobile di amplissima estensione,
che occupava il sito arrivando a
comprendere anche l’area sottostante la biblioteca.
È visibile anche un cortile rinascimentale, che sfrutta le fondazioni romane. E poi pavimenti
in cocciopesto, resti di pavimentazione in mosaico con tesserine
bianche e nere e frammenti di
affreschi con campiture colorate.
Un’area ancora da sviluppare ma
che racchiude in sé grandi potenzialità: i lavori infatti stanno proseguendo con scavi anche sotto
la biblioteca stessa, alla ricerca di
nuovi tesori.
Le prossime aperture straordinarie concordate da Comune
e Soprintendenza sono le domeniche 29 marzo, 26 aprile e 31
maggio. L’ingresso è gratuito e,
vista l’alta affluenza di visitatori
e la ristrettezza degli spazi, la
prenotazione è obbligatoria chiamando il numero 035/286070. 1
Veronica Cuni
sarà la nuova sezione – spiega Mara D’Arcangelo, dell’associazione
«Pezze di Terra» –. Le persone
hanno potuto prendere spunto e
riflettere sul progetto, offrendo a
loro volta idee, con scritti e disegni». Un progetto che «non sarà
calato dall’alto, i cittadini potranno sentirsi i protagonisti, partecipando alle attività, questa è solo la
prima – sottolinea il direttore dell’Orto botanico Gabriele Rinaldi–.
L’obiettivo è dire che è possibile
fare un’agricoltura rispettosa della natura, che qui, ad Astino, diventa anche cultura».
Ad assistere ai primi passi dell’Orto botanico di Astino, Vittorio
Lironia, che nel vicino monastero
ci è nato: «Era da 30 anni che era
tutto fermo, è bello vederlo rinascere – commenta Vittorio, memoria storica del luogo –. Questo
campo lo coltivava mio zio, tanti
anni fa era un vigneto». Vittorio
conosceogniangolodei9milametri di terra che saranno Orto botanico, «là in fondo si accede alle
cave di marna e qui sotto c’è una
sorgente» spiega. Piccoli e grandi
pezzi di storia, che in un’opera partecipata, la gente ha iniziato a rispolverare. 1
Diana Noris