Nuovo Stadio Juventus a Torino
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Nuovo Stadio Juventus a Torino
Progetti OICE in Italia Nuovo Stadio Juventus a Torino Un caso esemplare di Project and Construction Management Di Paolo Erbetta* Il nuovo stadio della Juventus sorgerà sull’area della Continassa, nel quartiere Vallette. Un progetto destinato a integrarsi nella città, con spazi fruibili da tutti, zone verdi, piazze e aree commerciali. 30 ● Progetto&Pubblico Ottobre 2009 N el mondo dell’ingegneria italiana la sigla P&CM (Project and Construction Management) sembra ormai contraddistinguere un’attività quasi ordinaria. In realtà, nel panorama italiano delle costruzioni, ove si eccettuino pochi interventi di grandissime dimensioni (concentrati soprattutto in campo stradale e industriale), P&CM rimane una semplice sigla. Molti affermano di saperlo fare, ma nessuno lo fa realmente perché è una prestazione raramente richiesta; questo perché la filiera delle costruzioni in campo civile non segue gli indirizzi ormai consolidati in gran parte del mondo. Le amministrazioni pubbliche ritengono di svolgere tale attività tramite il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) come prevede la legge, mentre in realtà la funzione del Responsabile del Procedimento è solo una piccolissima parte di quello che una completa prestazione di P&CM prevede. Nel privato la figura, tutta nostrana, di investitore/imprenditore/costruttore/ venditore ritiene di riuscire a svolgere al proprio interno tale attività. Nel resto del mondo, o almeno in quello di matrice anglosassone, i protagonisti sono invece ben delineati e distinti: l’investor (che mette i soldi), il developer (che sviluppa l’iniziativa), il costruttore (che costruisce), il P&CM (che gestisce l’intervento nella sua globalità), il consultant (che progetta) ed il site supervisor (che dirige tecnicamente i lavori). Questo tipo di organizzazione funzionale sta cominciando a prendere piede anche in Italia nell’edilizia civile, a fronte della nascita di developers che non sono costruttori e che hanno quindi bisogno di una struttura tecnica che li supporti nello sviluppo e nella gestione dell’intervento. In questa schematizzazione, Juventus F.C. è, di fatto, il developer dell’iniziativa “nuovo stadio” (avendo alle spalle come coinvestor il Credito Sportivo). Non essendo ovviamente Juventus F.C. in grado di gestire con forze interne un’operazione così complessa (ricordiamo che comprende la demolizione dell’ex Stadio “delle Alpi” costruito per i mondiali di Italia ’90, la realizzazione di uno stadio secondo i più moderni canoni e di un annesso grande Centro Commerciale), ha deciso Numeri dell’intervento •• Capienza: 41.000 posti a sedere •• Posteggi: 4.000 posti auto •• Superficie totale: 355.000 metri quadrati •• Superficie interna allo stadio: 45.000 metri quadrati •• Aree dedicate ai servizi: 150.000 metri quadrati •• Aree commerciali: 34.000 metri quadrati •• Aree verdi e piazze: 30.000 metri quadrati di appoggiarsi ad una Società che potesse supportarla svolgendo l’attività di P&CM. L’analisi delle fasi di progettazione e organizzazione dell’opera dimostra come anche in Italia, ove si mettano in campo le risorse necessarie (per qualità e quantità) è possibile gestire operazioni in tempi ragionevolmente rapidi. In questo caso i fattori vincenti sono stati: una committenza determinata e organizzata, strutture tecniche con adeguata professionalità e organizzazione in ogni fase (progettazione urbanistica ed edilizia, P&CM, Direzione Lavori), una Amministrazione cittadina fortemente I lavori di demolizione dello Stadio Delle Alpi. Progetto&Pubblico Ottobre 2009 ● 31 Progetti OICE in Italia favorevole all’iniziativa. Gli unici problemi, per quanto risolti con la massima disponibilità da parte dei funzionari, sono stati quelli burocratici; il che ha dimostrato che purtroppo, nonostante la condivisione da parte di tutti sulla bontà dell’operazione, non è stato possibile superare i riti della burocrazia né fare ricorso a scorciatoie di “burocrazia creativa”. Il programma di questa prima fase, particolarmente complessa e delicata, è stato rispettato in pieno, in quanto per le varie attività sono state definite tempistiche “ragionevoli” con obiettivi raggiungibili e con giusti margini di recupero; questo a differenza di programmi (soprattutto in ambito pubblico) velleitari, quasi mai rispettati e con risultato finale (ove si sia raggiunto) spesso di scarsa qualità. Quando Ai è stata scelta per svolgere l’attività di P&CM (a fine 2007) per la realizzazione del nuovo stadio della Programma lavori •• Novembre 2008: iniziati lavori demolizione Delle Alpi • • Dicembre 2008/gennaio 2009: gara d’appalto per la costruzione • • Febbraio 2009: scelta del contractor • • Giugno 2009: inizio lavori costruzione stadio e area commerciale • • Giugno 2011: fine lavori • • Luglio 2011: inaugurazione 32 ● Progetto&Pubblico Ottobre 2009 Juventus, aveva già maturato esperienze significative per interventi analoghi di media-grande dimensione e soprattutto aveva dimostrato di saper fornire, anche nelle ordinarie attività di progettazione, servizi di gestione e coordinamento di un intervento complesso, non riconducibili a quanto normalmente previsti nei ruoli di progettista e direttore dei lavori. Aveva inoltre esperienza di lavoro all’estero in quanto attiva già da due anni con una propria branch ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). La prima e più importante difficoltà da affrontare è stato il coordinamento delle varie figure coinvolte, e in particolare: la struttura operativa Juventus, formata da varie direzioni (commerciale, tecnica, finanziaria, legale); la componente Juventus legata alla produzione televisiva (particolarmente esigente); il gruppo progettuale responsabile del progetto urbanistico; il gruppo progettuale responsabile del progetto edilizio dello stadio; il gruppo progettuale responsabile del progetto del Centro Commerciale; i consulenti designers (Giugiaro e Pininfarina). Ognuno di questi gruppi era a sua volta composto da più soggetti e spesso è risultato necessario intervenire per assicurare il loro coordinamento interno. Nei confronti dell’esterno l’operazione era particolarmente complessa in quanto doveva passare attraverso un Piano Urbanistico in variante al PRG, che ha richiesto un’approvazione da parte del Consiglio Comunale. Più in dettaglio sono stati coinvolti: la Regione Piemonte nelle sue varie articolazioni (urbanistica, ambiente, commercio); la Città di Torino, competente per territorio; la Città di Venaria (confinante e pesantemente implicata nello sviluppo della zona) e tutti gli organismi preposti al rilascio delle varie autorizzazioni (Vigili del Fuoco, Commissione Provinciale di Vigilanza per il pubblico spettacolo, ecc.). Occorreva ottenere, a valle della variante urbanistica, tutte le autorizzazioni commerciali ed i permessi di demolire e di costruire, il tutto in tempi molti ristretti per consentire il completamento dello Stadio entro giugno 2011 e del Centro Commerciale entro settembre 2011. Forse la parte più difficile del lavoro è stata quella che possiamo definire propedeutica, ovvero l’individuazione del costo dello stadio per consentire al Consiglio di Amministrazione della Società di decidere in merito. Partendo da un progetto ancora a livello di massima, non è stato agevole definire un importo che era stato richiesto avere margini di variabilità molto ristretti. La correttezza della valutazione operata è stata poi confermata a seguito delle varie fasi di progettazione. A partire dalla decisione di Juventus di procedere con l’iniziativa, presa alla fine del 2007, è partito, di fatto, l’incarico di P&CM che ha riguardato: - Supporto in fase istruttoria e progettuale: costituzione di una struttura operativa che garantisca l’interfaccia tra i Gruppi di Progettazione e la Committente; verifica preliminare delle condizioni tecnico-economiche procedurali (normativa, procedure, tempi, costi); - Supporto alla Committente nei rapporti con Enti e Amministrazioni Pubbliche per l’ottenimento delle autorizzazioni; controllo e verifica in corso d’opera dei progetti in fase preliminare e definitiva (per il permesso di costruire); - Controllo e validazione finale dei progetti esecutivi da porre a base di gara; programmazione delle attività (autorizzazioni, progettazione, appalto, costruzione, collaudo); - Supporto alla gara di appalto: definizione delle modalità di appalto (general contractor o appalti scorporati); - Predisposizione della documentazione amministrativa di gara (bando, lettere di invito, schema di contratto, ecc.); - Individuazione (in accordo con la Committente) delle Imprese da invitare; assistenza e risposta agli eventuali quesiti delle Imprese in fase di gara; - Controllo e raffronto delle offerte; supporto alla Committente per l’affidamento all’Impresa aggiudicatrice; - Direzione e gestione dei lavori: direzione dei lavori generale, incluse la direzione operativa architettonica ed impiantistica ed esclusa la direzione operativa dei lavori strutturali; - Gestione amministrativa (stati di avanzamento, certificati di pagamento, contenzioso, ecc.); - Supervisione tecnica nei confronti del direttore operativo delle opere strutturali; - Controllo della qualità delle forniture; programmazione e controllo dei tempi; controllo dei costi; - Assistenza al collaudo e alla messa in esercizio; - Assistenza all’ottenimento delle autorizzazioni per l’utilizzo delle opere realizzate; - Sicurezza in fase di cantiere (ex D. Lgs 81/2008): coordinamento come da normativa vigente (escluso il ruolo di Responsabile dei lavori). Parallelamente si sono sviluppate le attività di progettazione del Centro Commerciale, delle opere di urbanizzazione a scomputo e degli interventi di mitigazione (entrambi da realizzare a carico di Juventus F.C.). In fase di progettazione ed appalto sono state messe in campo da Ai le seguenti figure professionali: il responsabile generale della commessa e il suo assistente; il responsabile di rapporti con i gruppi di progettazione; il responsabile dei rapporti con Juventus; i tecnici responsabili nelle varie discipline (architettura, struttura, impianti, infrastrutture, ambiente). In fase di cantiere il ruolo è stato riportato in un quadro più ordinario, conseguente agli obblighi di legge in materia di direzione lavori e alla creazione, richiesta esplicitamente da Ai, di un responsabile tecnico di Juventus che fungesse da indispensabile interfaccia tra la Ai e Juventus. * Amministratore Delegato di Ai Engineering s.r.l. Tutte le immagini sono Courtesy Juventus F.C. Progetto&Pubblico Ottobre 2009 ● 33 Allo stadio con la famiglia Una serie di facilities a corredo della classica partita. Lo spettacolo del calcio accessibile per tutti senza pericoli, ma non solo... C on la fine della demolizione del vecchio Delle Alpi e la consegna delle aree di cantiere all’impresa costruttrice ATI, dalla fine di giugno del 2009 è ufficialmente iniziata la fase di costruzione del nuovo stadio della Juventus. Sono quindi partiti i lavori che, entro l’estate del 2011, porteranno alla nascita della casa bianconera. L’area è quella della Continassa, nel quartiere Vallette, e ospiterà uno stadio destinato a integrarsi nella città, con spazi fruibili da tutti, zone verdi, piazze e aree commerciali. Un impianto attivo sette giorni su sette, giorno e notte, anche grazie a innovative soluzioni di illuminotecnica. L’area dedicata all’area commerciale misura 34.000 metri quadrati, sui quali sorgeranno una galleria di negozi, uno shopping center e un magazzino di bricolage e fai-da-te. Sono previsti anche 30.000 metri quadrati di verde pubblico, aiuole, piazze e parcheggi per 4.000 auto. Il nuovo La squadra di progetto Il nuovo stadio della Juventus nasce da un grande lavoro di squadra. Gli architetti Hernando Suarez (Studio Shesa) e Gino Zavanella (Studio Gau) sono i progettisti dell’impianto; gli ingegneri Francesco Ossola e Massimo Majowiecki, sono i responsabile della progettazione strutturale, della pianificazione operativa e della direzione lavori della parte strutturale. Un fondamentale contributo è stato messo a disposizione da due grandi firme dello stile italiano: Giugiaro Design e da Pininfarina Extra. L’architetto Alberto Rolla (Studio Rolla) si è occupato dell’area commerciale e dell’inserimento urbanistico. Del project management, invece, si è occupato Ai Group di Torino composto da Ai Engineering s.r.l. (Società di Ingegneria) e Ai Studio (Associazione tra professionisti) attivo dalla prima metà degli anni ’70. Con una filiale accreditata ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) e un ufficio operativo a Milano, Ai ha un organico di oltre 120 addetti ed interviene nei vari settori di attività dell’ingegneria: ambiente, edilizia, idraulica, infrastrutture, trasporti ed urbanistica. 34 ● Progetto&Pubblico Ottobre 2009 stadio potrà ospitare 41.000 spettatori ed è stato concepito con i massimi standard di sicurezza. L’accesso, privo di barriere architettoniche, avverrà da quattro ingressi posti sugli angoli, con ampie rampe che seguono il profilo delle collinette verdi sulle quali sorge l’impianto e portano a un anello che gira intorno allo stadio. L’anello sarà un luogo sicuro, dove potranno venire controllati i titoli di ingresso e dove potranno sostare i mezzi di servizio e di soccorso. Al di sotto delle gradinate verranno realizzate le aree di servizio allo stadio e alla squadra. Alle gradinate e alle tribune si accederà da 16 passerelle distribuite nei diversi settori sospesi sugli spazi che costituivano il vecchio stadio. Al termine degli eventi, in caso di emergenza, l’impianto si potrà svuotare in meno di 4 minuti. Il progetto prevede di recuperare tutta la parte interrata del Delle Alpi, compresa la zona del campo di gioco. Nella parte superiore, con un profilo di grande leggerezza ed essenzialità – proprio del rigore stilistico che ha a sempre contraddistinto il club – sorgerà lo stadio, con le gradinate e i palchi: il tutto è inserito in un unico profilo a semicerchio e senza elementi che si distaccano dalla linea di continuità. La copertura degli spalti, studiata in galleria del vento, verrà realizzata ispirandosi al profilo delle ali degli aerei: una struttura di grande leggerezza, realizzata in una membrana in parte trasparente e in parte opaca, per permettere una visione ottimale del campo, sia diurna sia notturna, e nel garantire il passaggio di luce sufficiente alla crescita dell’erba del campo.
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