Manuale - Ausilium
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Manuale - Ausilium
Manuale della Stazione Riabilitativa Polifunzionale Brevi nozioni su Riabilitazione motoria Intensa e Continuativa - R.I.C. Autori Dott. Carlo Alberto Arcangeli Dr.ssa Giovanna Lazzeri Istituto privato di Medicina Fisica e Riabilitazione Centro Giusti Via del Gelsomino, 60-64 50125 Firenze (Italia) Tel./ Fax +39 055 23 22 698 [email protected] www.centrogiusti.it Prodotto e distribuito da © CHINESPORTspa 2008 La riproduzione di ogni parte di questa pubblicazione è soggetta alla normativa sul diritto d’autore e sulla proprietà intellettuale. Manuale SRP della Stazione Riabilitativa Polifunzionale INDICE PAG.03.... SRP-stazione Riabilitativa Polifunzionale PAG.04.....Descrizione di alcuni esercizi base PAG.08.....BREVI NOZIONI SU “METODICA RIABILITATIVA INTENSA E CONTINUATIVA” R.I.C. PAG.08.....Storia PAG.09.....CENTRO GIUSTI PAG.09.....Filosofia , Basi scientifiche E Programma PAG.12.....Indicazioni, Controindicazioni e Complicazioni PAG.12.....Casistica PAG.13.....RISULTATI PAG.13.....Protocollo PAG.14.....Schema Organizzativo PAG.14.....Esercizi R.I.C. PAG.15.....Deambulazione PAG.16.....Materiale fisiatrico ed accessori per R.I.C. PAG.17.....Bibliografia SRP-Stazione Riabilitativa Polifunzionale Questa stazione riabilitativa, che prende origine dalla Scuola russa, è stata negli anni adattata e perfezionata, all’Istituto privato di Medicina Fisica e Riabilitazione Centro Giusti di Firenze, dalla Dr.ssa G. Lazzeri e dal Dott. C.A. Arcangeli. Il continuo ed appassionato lavoro sui Soggetti mielolesi ha ha dato l’opportunità di realizzare una struttura che permetta, in tutte le varie posture, l’esecuzione di esercizi attivi con l’ausilio di pesi/ contrappesi (per stimolare il reclutamento e potenziamento muscolare, l’ equilibrio, la coordinazione, la propriocezione…), avendo anche la possibilità di posizionare i distretti da trattare in sospensione assiale per facilitarne il movimento ed il raggiungimento del massimo ROM articolare; inoltre consente il lavoro del Terapista più pratico, selettivo, semplice, fluido e meno gravoso. Tale struttura, data la sua enorme versatilità, risulta uno strumento fisiatrico pratico ed idoneo al trattamento riabilitativo di molte patologie sia neurologiche che ortopediche: essa inoltre riassume, in un’unica struttura la possibilità di esecuzione di esercizi che normalmente necessitano di vari macchinari con conseguente spostamento del Paziente. 3 Descrizione di alcuni esercizi base L’originalità degli esercizi della Metodica R.I.C. e la versatilità della Stazione Riabilitativa Polifunzionale SRP permette ai vari Professionisti di sfruttare tali conoscenze non solo per le Mielolesioni ma anche per altre patologie (neurologiche, ortopediche, reumatiche, posturali ecc…) e per il benessere quotidiano. La SRP R.I.C. permette di assumere varie posture (clinostatismo supino e prono, decubito laterale, posizione seduta , quadrupedia, postura eretta) e da tutte queste possono essere effettuati esercizi per i vari gruppi muscolari sia a carico naturale che con carichi o contrappesi (per facilitare l’esecuzione dell’esercizio o per facilitare/incrementare lo stretching) con l’obiettivo del raggiungimento del massimo ROM articolare o del potenziamento muscolare o del miglioramento dell’equilibrio; inoltre ogni esercizio può essere eseguito con angoli di escursione diversi e personalizzati. Nelle fotografie sotto riprodotte non è riportata la costruzione dell’esercizio sulla Stazione Riabilitativa Polifunzionale. ma solo una delle molteplici possibilità di esecuzione dell’esercizio stesso; nella pratica ogni esercizio, infatti, viene costruito sul macchinario secondo le possibilità funzionali e gli obiettivi del programma riabilitativo di ogni Paziente. Le posture riprodotte , pertanto, sono“ generiche“ dato che manca il posizionamento delle carrucole, le varie imbracature, tutori ecc… e quindi la personalizzazione dell’esercizio sul Paziente. 4 M. Tricipite da posizione seduta con entrambi gli arti superiori (contemporaneamente) con carico. 5 5a 6 6a M. Erettori del rachide da posizione seduta, arti inferiori flessi, piedi bloccati alla pedana, con carico. 5 Automobilizzazione arti superiori ed inferiori. M. Bicipite brachiale dalla posizione supina con due carichi. 1 1a M. Deltoide (fasci medi) dalla posizione supina in sospensione assiale con carico. 7 M. Adduttori anca decubito laterale con carico. 2 2a M. Deltoide (fasci anteriori) dalla posizione supina con carico. 3 3a M. Extra ed Intra-rotatori della spalla dalla posizione seduta con avambracci in sospensione applicati a carico. 8 8a 9 9a 10 10a M. Gran dorsale (fasci bassi) posizione seduta, arti inferiori semi flessi con carico. M. Gran pettorale da posizione supina con carico applicato alla sbarra. 4 4a M. Retto addominale da posizione facilitata con possibilità del carico a favore. M. Quadricipite su carrello con carico (legg-press). 11 11a M. Bicipite femorale posizione prona con carico. 12 12a M. Flessori dell’anca da posizione supina, arti inferiori in sospensione con piedi bloccati e pedaliera. 13 13a 6 M. Gran dorsale da posizione seduta, schiena in appoggio a schienale e mani in presa alla sbarra. 14 14a 15 15a 16 16a M. Retto addominale da posizione supina, arti inferiori flessi, piedi bloccati (facilitato da contrappeso). Esercizio del ponte eseguito con facilitazione del contrappeso. Posizione quadrupedica da assumere tramite imbracatura per poter effettuare tutti gli esercizi in posizione quadrupedica. 17 18 18a 19 19a 20 20a M. Adduttori ed Abduttori anca in sospensione assiale a carico naturale o con carico. M. Flessori ed Estensori tibio-tarsica dalla posizione seduta con carico. 7 BREVI NOZIONI SU “METODICA RIABILITATIVA INTENSA E CONTINUATIVA” R.I.C. Storia 8 Nel marzo 1993 il Dott. C.A. Arcangeli, seguendo su RAI 2 la trasmissione “Mixer“, condotta dal Dott. G. Minoli, rimase colpito da un servizio che documentava la storia di un Soggetto tetraplegico italiano che si era recato a Mosca per la riabilitazione e che aveva riportato importanti miglioramenti a seguito della riabilitazione eseguita presso il Centro statale di Riabilitazione di Ostankino diretto dall’Accademico V.J.Dikul. Nell’agosto del solito anno il Dott. C.A. Arcangeli insieme al Dott. Francesco Bigazzi, allora corrispondente a Mosca del quotidiano “Il Giorno“ (oggi Console Aggiunto al Consolato Generale d’Italia a San Pietroburgo), si recò a Mosca per verificare e conoscere di persona il Sig. Dikul e la sua metodica riabilitativa . Nel novembre 1993 fu costituita la Florentia S.r.l. che in seguito, dopo aver fatto un accordo con il sig. Dikul per l’apprendimento della nuova metodica riabilitativa, acquistò a Firenze un Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione il Centro Giusti. Nel luglio 1994 , dopo uno stage di apprendimento di circa 3 mesi effettuato a Mosca da più di 10 Terapisti italiani, il Centro Giusti iniziò la nuova attività riabilitativa. La collaborazione con l’Accademico Dikul proseguì per alcuni anni ed in seguito, sulla base di tale esperienza e con l’apporto indispensabile della Dr.ssa Giovanna Lazzeri e l’integrazione di nuovi concetti riabilitativi, nacque la metodica riabilitativa motoria intensa e continuativa R.I.C.. Dott. Carlo Alberto ARCANGELI Laureato in Medicina e Chirurgia (1974), Specialista in Ortopedia e Traumatologia (1977) ed in Terapia Fisica e Riabilitazione (1980). Fino al 1994 ha esercitato esclusivamente come Ortopedico (allievo Prof. Oscar Scaglietti) per poi iniziare ad interessarsi anche della Riabilitazione. Dal 2002, lasciata completamente l’Ortopedia, si dedica completamente all’attività riabilitativa in tutte le sue componenti da quella propriamente clinica a quella scientifico - organizzativa. Nell’Istituto privato di Medicina Fisica e Riabilitazione Centro Giusti ricopre la carica di Direttore Sanitario e Responsabile di branca. Dr.ssa. Giovanna LAZZERI Laurea Specialistica in Scienze e Tecniche delle attività motorie e sportive preventive e adattative (2004), Diploma in MassoFisioterapia (1992). Dal 1994, dopo aver effettuato uno stage di studio di 3 mesi nel Centro di Riabilitazione di Ostankino di Mosca, esplica la propria attività presso l’Istituto privato di Medicina Fisica e Riabilitazione Centro Giusti dove, oltre a ricoprire la carica di Responsabile dei Terapisti e della Metodica R.I.C., studia ed evolve continuamente le varie fasi riabilitative . CENTRO GIUSTI Istituto privato di Medicina Fisica e Riabilitazione autorizzato dal Comune di Firenze, Accreditato dalla Regione Toscana ed in possesso di un Contratto con la Azienda Sanitario di Firenze per la branca di Medicina Fisica e Riabilitazione . Inizialmente l’Istituto era situato nel Centro storico di Firenze, dal Luglio 2006 si è trasferito in locali più ampi ed accoglienti in Via del Gelsomino n. 60 – 64 . Filosofia, basi scientifiche e programma La specificità del metodo consiste nella ricerca del modo più appropriato per stimolare al massimo il Soggetto mieloleso al recupero di funzionalità perse tramite un programma riabilitativo motorio intenso, continuo e personalizzato: da questo la denominazione Riabilitazione Intensa e Continuativa (R.I.C.) Intensa: il programma di lavoro impegna il Soggetto ed il Terapista da 4 a 6 ore al giorno, dal lunedì al venerdì. Continuativa: il trattamento riabilitativo ha una durata non determinabile a priori; i tempi, che saranno sempre molto lunghi (anni), saranno condizionati dai risultati e dagli obiettivi programmati. Personalizzata: il programma riabilitativo, dati i diversi quadri clinici proposti dalle Lesioni midollari, è sempre personalizzato nel lavoro proposto ed individuale rispetto al rapporto con il Terapista (1 ad 1). Il metodo sfrutta, attraverso intensi stimoli e forti motivazioni, le naturali risorse fisiologiche del corpo umano -“la natura trova soluzioni ingegnose che i nostri ingegneri non sanno ancora duplicare“ (da“Come funziona la mente“ di Steven Pinker). Gli intensi stimoli sono prodotti dalle modalità terapeutiche della R.I.C. come lo stretching, la mobilizzazione articolare, gli esercizi sempre attivi - le elettrostimolazioni, la deambulazione, ecc. Il Soggetto, che viene stimolato nella sua globalità e cioè a livello sopra e sotto - lesionale , deve essere fortemente motivato; non deve essere illuso sui i risultati che potrà ottenere, ma nello stesso momento non deve sentirsi condannato e demotivato . I sintomi e gli esiti di una lesione midollare non devono essere sempre sinonimo di irreversibilità delle funzioni motorie e pertanto anche i programmi rieducativi o riabilitativi devono essere adeguati nella continua ricerca di un recupero. Le basi della nostra filosofia si ritrovano anche in letteratura scientifica: “Il recupero, dopo una lesione midollare, è la regola non l’eccezione“ (Restorative therapies for Spinal Cord Injury“ Young W. - Università di Piscataway - NY - USA- 2003); “Riabilitazione motoria intensa con stimolo dei movimenti persi“ (Constraint – Induced movement therapy: a new family of techniques with broad application to physical rehabilitation – a clinical review“ Taub E. - Università di Birmingham - USA J Rehabil Res Dev / Vol . 36 / 1999); “Recupero dopo molti anni da una lesione midollare“ (Late recovery following spinal cord injury. Case report and review of the literature - Mc Donald J.W. Università di Washington - USA J.Neurosurg: 9 10 Spine / Vol. 97 / 2002 ). Molto significativo è un Lavoro recentemente pubblicato (2008) sulla rivista “The Journal of Neuroscience” redatto da Ricercatori dell’Università di Zurigo (Constraint – Induced Movement Therapy in the Adult Rat after Inilateral Corticospinal Tract Injury “Irin C. Maier, Kaspar Baumann ….and Martin E. Schwab- September 17, 2008 , 28(38):9386-9403 ) nel quale si è dimostrato “che ratti mielolesi, sottoposti ad un uso forzato con riabilitazione della parte sottolesionale, hanno avuto un completo recupero funzionale motorio e sensitivo mentre quelli non riabilitati non hanno registrato alcun miglioramento“ inoltre “nel tratto cortico – spinale dei ratti riabilitati è stata trovata una riorganizzazione neuronale con aumento della crescita delle fibre nervose sane e formazione di nuove connessioni cellulari , tutti fenomeni dovuti a meccanismi ancora incompresi“. I programmi riabilitativi non devono limitarsi ad un minimo lavoro in tempi limitati ma, come nella riabilitazione o rieducazione di altre patologie prettamente motorie, devono essere intensivi e continuativi nel tempo. Secondo la nostra esperienza, tali Soggetti, con una terapia riabilitativa motoria intensa e continuativa potranno recuperare alcune funzionalità perse (secondo il tipo e la sede della lesione) e tale recupero potrà avvenire con il supporto di varie combinazioni , come: la riattivazione (recupero e potenziamento) dei vari gruppi muscolari sopra – lesionali ed il loro utilizzo anche per funzioni non proprie, con l’attivazione di nuovi schemi motori, l’attivazione di strutture midollari sotto – lesionali, l’utilizzo delle innumerevoli risorse inesplorate del corpo umano . Il Soggetto, inteso come unità di corpo e mente, è dotato di enormi risorse: la scienza attuale conosce solo una minima parte delle reali potenzialità umane; sappiamo però che in situazioni di estremo stress o in momenti di forti motivazioni, il Soggetto può usufruire di particolari risorse che spesso possono portare a risultati del tutto inaspettati. La R.I.C. sollecita continuamente il Soggetto, qualsiasi sia il grado ed il livello della lesione, pur tenendo conto delle indicazioni cliniche e strumentali. Nella R.I.C la stesura iniziale del protocollo e del programma riabilitativo non vengono condizionati dalla diagnosi medica e dal primo esame neurologico, dato che un indice prognostico precoce, spesso, si è rivelato errato. L’obiettivo principale è la massima indipendenza (autonomia) del Paziente che molte volte viene raggiunta tramite la deambulazione, una deambulazione che rispetti una postura corretta e fisiologica con il minimo supporto di ausili e che si avvicini il più possibile a quella naturale (logicamente in base alle possibilità del Soggetto): inizialmente sarà una deambulazione terapeutica ma spesso, ed in alcune situazioni della vita quotidiana, potrà divenire anche funzionale. Tale obiettivo, importante ed ambizioso - che viene sempre concordato con il Soggetto in modo realistico e senza illusioni - serve anche da intenso stimolo psicologico per raggiungere i traguardi prefissati. Nel corso della ricerca del raggiungimento di tale obiettivo si otterranno tanti altri obiettivi - a breve e medio termine – come il recupero ed il potenziamento muscolare, recupero di varie funzionalità perse, recupero dell’ equilibrio, coordinazione, controllo delle varie posture (in carrozzina, in posizione ortostatica e durante la deambulazione) – ecc… che incrementeranno le performance del Paziente nelle attività della vita quotidiana. Si preverranno inoltre tutte quelle patologie secondarie che si possono instaurare con l’immobilità come l’osteoporosi-quindi una riduzione dell’incidenza di fratture patologiche - l’ ipotrofia (reversibile) del ventricolo sinistro. Dal punto di vista psicologico e di integrazione nella società, l’intenso lavoro riabilitativo rende il Soggetto vivo e lo stimola ad un nuovo riadattamento nella società: si può dire, pertanto, che agendo sul corpo del paziente si agisce anche sulla sua psiche e viceversa. A livello neurofisiologico, le basi scientifiche sulle quali si ispira la R.I.C., possono essere ritrovate in parte nelle concezioni della Scuola Cognitiva ed in parte in quelle della Scuola Ecologica. Tutti i programmi riabilitativi elaborati dalla R.I.C. prevedono, infatti, l’importanza delle funzioni cognitive, quali: la memoria (il Soggetto deve riprogrammare il movimento da fare); il linguaggio (il linguaggio del terapista deve essere semplice e simbolico); l’attenzione (il Soggetto deve essere sempre attento e partecipe); la percezione (il Soggetto viene abituato ad ascoltare il suo corpo a percepire le risposte che questo gli invia); l’orientamento spazio-temporale (in qualsiasi esercizio, ma soprattutto negli esercizi di equilibrio e nella deambulazione, è indispensabile che il Soggetto abbia costantemente presente il rapporto tra il suo corpo il tempo e lo spazio); i tempi di reazione ecc… (i tempi di reazione del Soggetto devono essere “vivi e brillanti” non si possono permettere incertezze). Queste funzioni cognitive fatte interagire con l’ambiente, attraverso l’utilizzo di informazioni derivanti da strutture sensitivo - sensoriali (vista, udito, tatto, recettori propriocettivi ecc.) risultano inizialmente indispensabili per il recupero muscolare e in seguito per effettuare la ripetizione dell’esercizio. La ripetizione dell’esercizio - costante stimolo propriocettivo - permette una riprogrammazione motoria, indispensabile per il recupero di una funzione persa, come la deambulazione. Per poter eseguire la ripetizione dell’ esercizio è necessario che la muscolatura sia tonica e pertanto risulta indispensabile il recupero ed il potenziamento muscolare. A tal proposito è necessario ribadire i concetti di recupero e potenziamento muscolare: il recupero muscolare si propone di ridare ad un muscolo, o ad un gruppo muscolare, una forza normale; il potenziamento muscolare tende ad aumentare la forza di un muscolo per permettergli migliori performances. Il passaggio dall’uno all’altro non è così netto come sembrerebbe dalla definizione; dal recupero si passa inavvertitamente al potenziamento muscolare. Nei programmi di lavoro della R.I.C sono comprese varie applicazioni (stretching, mobilizzazione articolare passiva, massaggio, rieducazione motoria, elettroterapia, magnetoterapia ecc..) la cui scientificità ed efficacia sono comprovate da tempo e da innumerevoli pubblicazioni scientifiche L’originalità e la specificità del metodo sta nell’intersecazione di tali applicazioni terapeutiche e nel saperne ponderare la qualità e la quantità, facendole divenire programmi personalizzati per i diversi casi clinici proposti dalle lesioni midollari. La R.I.C. per stimolare al massimo i Soggetti, elabora programmi riabilitativi assimilabili a quelli sportivi e cioè personalizzati al massimo (dato che ogni lesione è diversa dalle altre), intensi (con circa 4/6 ore di lavoro quotidiano per 5 giorni alla settimana) ed eseguiti da terapisti specializzati (Metodisti) che seguono il Soggetto individualmente (rapporto 1 ad 1 e talvolta 2 ad 1). Il trattamento riabilitativo così concepito ha una durata non determinabile a priori 11 e logicamente per la maggior parte dei casi, i tempi, che saranno sempre molto lunghi (anni), saranno condizionati dai risultati funzionali già ottenuti e dagli obiettivi da raggiungere. I risultati saranno condizionati dalla gravità della lesione stessa, dalla volontà del Soggetto ed anche dal tempo trascorso dal momento della lesione. Se il Soggetto non segue alcun programma riabilitativo, come ampiamente dimostrato dalla clinica, si instaureranno patologie secondarie all’immobilità come: contratture muscolari, rigidità ed anchilosi articolari, osteoporosi grave, ipotrofia muscolare, obesità, piaghe da decubito e quindi un peggioramento generale delle capacità fisiche e di conseguenza anche di quelle intellettuali. La seduta riabilitativa R.I.C. prevede, in genere, tre momenti eseguiti tutti nella stessa giornata (ogni applicazione avrà tempi e modalità di esecuzione personalizzati): chinesiterapia osteo – articolare: stretching e mobilizzazione articolare. Rieducazione motoria: esercizi della metodica, sistema mano/piede, deambulazione. Fisiokinesiterapia: massaggio, elettromassaggio, elettroterapia, magnetoterapia. Indicazioni, Controindicazioni e Complicazioni 12 La riabilitazione motoria R.I.C. trova indicazione in tutte le patologie ortopediche e di origine reumatica ed in quelle riguardanti le lesioni del Sistema Nervoso Centrale e Periferico con prevalenza per le lesioni Vertebro - Midollari (di qualsiasi origine) e per le Paralisi Cerebrali Infanti (P.C.I.). Le controindicazioni possono essere “assolute “ (malattie in fase acuta, fratture non stabilizzate o non consolidate, lesioni da pressione come ulcere) e “ relative “ (sindromi convulsive, malattie in evoluzione progressiva). Le complicazioni riguardano, come per tutte le tecniche riabilitative motorie in concomitanza con alcune manovre fisiatriche (stretching, mobilizzazione passiva…) il rischio di lesioni a carico delle masse muscolari e dell’apparato osteo - legamentoso. Casistica In quasi 14 anni di attività, al Centro Giusti con la metodica riabilitativa R.I.C. sono stati trattati più di 350 Pazienti di svariate nazionalità (Italia, Spagna, Grecia, Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Austria, Norvergia, Croazia, Serbia, Canada, Brasile, Argentina, Sud Africa, Kenia..). Le patologie trattate sono state : Lesioni Midollari (90 %) Paralisi cerebrale infantile (4 %) Patologie cerebrali vascolari come esiti di Ictus (3 %) Patologie ortopediche e/o reumatiche (3 %) Risultati I risultati ottenuti sono molto confortanti - in estrema sintesi ed in modo generico, possiamo dire che: • In tutti i Soggetti sono nettamente migliorate le Scale internazionali di valutazione (A.S.I.A., F.I.M., W.I.S.C.I., Ashworth…); • circa il 95% dei paraplegici ed il 65% dei tetraplegici hanno ripreso una iniziale deambulazione con piccoli tutori sotto il ginocchio, tetrapodi o deambulatore e l’assistenza del Terapista. Per molti dei Pazienti la deambulazione ripresa può essere definita terapeutica ma, in taluni casi, all’occorrenza può divenire anche funzionale; • tutti i Soggetti hanno riacquistato autonomia negli spostamenti e nella cura della persona aumentando le proprie capacità funzionali in base alla lesione; • alcuni Soggetti hanno ripreso attività motorie e sensitive sotto lesionali ed altri hanno riscontrato miglioramenti a livello urologico, intestinale e sessuale; • tutti i Soggetti non hanno più presentato patologie ipocinetiche e le più frequenti complicazioni; • dal punto di vista psicologico, Pazienti demotivati e con sindromi depressive, hanno tutti ripreso fiducia nelle proprie possibilità fisiche e psicologiche socializzando con gli altri Pazienti ed apprezzando i risultati ottenuti; tutti tali Soggetti, con gli stimoli prodotti dalla R.I.C., hanno ripreso una vita sociale e lavorativa al di fuori dell’ambiente famigliare e delle strutture sanitarie con un netto miglioramento della qualità della vita. Protocollo • Visita specialistica di ammissione, da effettuare con tutta la documentazione medica esistente (cartelle cliniche, Rx, RM, T, EMG….). Durante la visita , dopo un esame neurologico con la compilazione di Scale validate internazionalmente (A.S.I.A. / F.I.M. / WISCI / Ashworth...), il Soggetto viene informato su tutte le modalità di esecuzione della R.I.C. con la compilazione del Consenso informato; • Compilazione da parte dei Sanitari di programmi rieducativi personalizzati da eseguire giornalmente , dal lunedì al venerdì , per la durata media di 4/6 ore , comprendenti: - Chinesiterapia osteo – articolare: stretching e mobilizzazione articolare - Rieducazione Motoria: insieme di esercizi attivi ed eventuale deambulazione - Fisioterapia: massaggio, elettromassaggio, elettroterapia, magnetoterapia Per la completa diversità delle lesioni i programmi saranno personalizzati e subiranno continue variazioni a secondo delle risposte del Soggetto . Il ciclo rieducativo ambulatoriale potrà variare da 15 /30 settimane , secondo la gravità di delle lesioni (in linea generale, 15 settimane): tale periodo serve per l’adattamento del Soggetto alla nuova intensa terapia e per lo studio del programma da effettuarsi in seguito a domicilio; • Assegnazione del Soggetto ad un Terapista specializzato che eseguirà la rieducazione individualmente e non di gruppo. Il rapporto Paziente/Terapista è di 1 ad 1 e talvolta anche di 1 a 2; • Controlli clinici dei Soggetti in terapia: con registrazioni dei dati su scale internazionali come A.S.I.A, F.I.M., WISCI, Ashworth...; • Insegnamento, da parte del Terapista, del programma rieducativo domiciliare, ad un Terapista personale del Paziente (o ad un famigliare); 13 • Acquisto da parte del Soggetto del macchinario, per effettuare la terapia domiciliare. • Dimissioni dal Centro per un periodo programmato con: - indicazioni del programma da effettuare giornalmente a domicilio - relazione medica e fisiatrica • Effettuazione, dopo il periodo di terapia domiciliare consigliato nelle dimissioni, di una visita di controllo con il proprio Terapista, per la verifica del lavoro rieducativo domiciliare e l’aggiornamento degli esercizi del programma; • In seguito è necessario programmare una nuova permanenza (in genere circa 3/5 settimane) al Centro per verificare ed aggiornare tutto il programma rieducativo, nella continua ricerca di ulteriori miglioramenti. • Terapia R.I.C. ambulatoriale al Centro Giusti per 15 settimane (durante le ultime 3 settimane necessaria la presenza del proprio Terapista per apprendere la R.I.C. da eseguire a domicilio); • Terapia R.I.C. domiciliare per circa 3/5 mesi (con programma riabilitativo consegnato alla dimissione ed eseguito giornalmente con il Terapista istruito dal Centro Giusti e con tutto il materiale R.I.C. necessario); • Terapia R.I.C. ambulatoriale al Centro Giusti per 3/5 settimane (per il controllo del Paziente, della terapia R.I.C. e per evolvere il programma riabilitativo R.I.C. – necessaria la presenza del Terapista domiciliare durante l’ultima settimana); • Terapia R.I.C. domiciliare per circa 3/5 mesi (con programma riabilitativo consegnato alla dimissione ed eseguito giornalmente con il Terapista istruito dal Centro Giusti e con tutto il materiale R.I.C. necessario); • Terapia R.I.C. ambulatoriale al Centro Giusti per 3/5 settimane (per il controllo del Paziente, della terapia R.I.C. e per evolvere il programma riabilitativo R.I.C.) – necessaria la presenza del Terapista domiciliare durante l’ultima settimana; • Terapia R.I.C. domiciliare per circa 3/5 mesi (con programma riabilitativo consegnato alla dimissione ed eseguito giornalmente con il Terapista istruito dal Centro Giusti e con tutto il materiale R.I.C. necessario); • Centro Giusti ....................................................................... • Domicilio ............................................................................ senti. La riprogrammazione inizia sempre con un obiettivo programmato ed un insieme di cause ed effetti che gli daranno la possibilità di raggiungerlo; una volta che Soggetto ha provato a rispondere allo stimolo proposto, prosegue con un progetto specifico, il più idoneo a raggiungere le finalità preposte . Il Soggetto deve essere sempre costantemente motivato e mentalmente pronto a recepire tutti gli stimoli proposti , per tale motivo gli esercizi della metodica sono sempre, e solo, attivi. Nell’ambito sportivo, il Dott. Gardener H. - Università di Havard - ha dimostrato che i centri cerebrali, messi in moto per l’effettuazione di una gara , sono gli stessi che vengono attivati da una gara effettuata solo mentalmente: questo dimostra l’importanza della partecipazione mentale del Soggetto. Gli esercizi della R.I.C. nascono dall’osservazione globale e consequenziale delle principali funzioni eseguite da un soggetto sano nel passaggio dalla posizione distesa, seduta, in piedi (deambulare) e ritorno della stessa nella posizione di partenza. Ogni movimento viene suddiviso analiticamente in più esercizi che sono stati raggruppati per distretti muscolari e divisi in giornate di lavoro. La prima fase del programma prevede un lavoro finalizzato al raggiungimento di performance motorie che vengono programmate per ogni esercizio eseguito. Nella seconda fase il programma riabilitativo evolve funzionalmente con un assemblaggio dei vari esercizi proposti, che come detto in precedenza, nascono dalla scomposizione analitica di un movimento principale. Nella terza fase viene ricercato l’automatismo delle attività funzionali riacquisite. Il passaggio da una fase all’altra avviene nel tempo e non può essere programmabile a priori dato che le variabili risultano essere infinite (tipo e sede della lesione, personalità e motivazioni del Soggetto, ecc...). Le tre fasi sono in realtà ipotetiche in quanto che durante il lavoro rieducativo esse si sovrappongono l’una all’altra. Da queste osservazioni sono nati circa 150 esercizi. Ogni esercizio può avere più varianti ed essere eseguito da varie posture (decubito supino o prono , stazione seduta od eretta ecc..) può inoltre essere effettuato per il recupero - potenziamento muscolare, per la coordinazione, per l’equilibrio o per il raggiungimento di più obiettivi contemporaneamente. Le varianti degli esercizi, pertanto, possono essere infinite ed equivalgono alle possibilità che diamo al Soggetto di eseguire quel dato esercizio, e sono dipendenti dal livello delle performance del Soggetto stesso e dagli obiettivi prefissati. Esercizi R.I.C. Deambulazione Prima di parlare degli esercizi bisogna ricordare che le lesioni midollari sono legate - oltre alla perdita di motilità, di sensibilità ecc. - alla perdita completa o parziale dello schema corporeo e di conseguenza alla alterazione della percezione del proprio corpo nella dimensione spazio - tempo. In condizioni di normalità la costruzione dello schema corporeo avviene a partire dalle afferenze sensoriali, in rapporto alle dinamiche spazio - temporali. In queste patologie, dal momento che si perde questo tipo di feed - back, siamo costretti a ricreare lo schema corporeo tramite un continuo bombardamento di stimoli fisici, verbali e visivi. Il Soggetto, con l’intenso lavoro riabilitativo, deve imparare ad ascoltare il proprio corpo per ricreare quelle percezioni temporaneamente as- L’assunzione della stazione eretta e la deambulazione sono gli obiettivi principali della metodica R.I.C.. La Deambulazione terapeutica viene presa in considerazione, dopo aver eseguito gli accertamenti diagnostici della struttura ossea, nel momento in cui il Paziente riesce a mantenere, in posizione eretta, un buon equilibrio del tronco. Come avviene per il programma degli esercizi, anche questa verrà impostata in modo personalizzato come riassemblaggio dei vari esercizi (e non come fine a se stessa) ed evolverà assecondando i progressi del Paziente; pertanto, secondo la nostra esperienza in un Soggetto mieloleso, prima di iniziare a proporre una qualsiasi fase funzionale come la deambulazione, risulta indispensabile che siano state costruite delle basi solide Schema Organizzativo 14 15 altrimenti... il Palazzo crolla. La fase pratica verrà eseguita in regime di sicurezza, in modo attivo e solo a pieno carico (non in sospensione) con piccoli tutori sotto il ginocchio con articolazioni completamente libere ad esclusione della tibio - tarsica) proponendo oltre allo stimolo neuro muscolare (ricerca schemi motori persi, potenziamento e riequilibrio muscolare, equilibrio - coordinazione della parte sopra - lesionale ed in seguito anche sotto - lesionale) anche uno stimolo psicologico, visivo, pressorio, circolatorio, intestinale, metabolico ecc... Durante le prime fasi, nelle quali la deambulazione non sarà certamente funzionale, il Paziente avrà il supporto di un deambulatore, di 1 o più Terapisti e di piccoli stivaletti in alluminio; in seguito verranno organizzate e messe in atto altre modalità di esecuzione del passo (in base alle varie risposte motorie del Paziente) e potrà variare sia il deambulatore che gli stivaletti e di conseguenza anche l’assistenza del Terapista. Solo in quei Soggetti nei quali la lesione, i progressi ed i recuperi lo permetteranno, sarà possibile arrivare ad una deambulazione funzionale. Materiale fisiatrico ed accessori per R.I.C 16 Per l’ impostazione ed esecuzione degli esercizi, è necessario il seguente materiale: • Stazione Riabilitativa Polifunzionale SRP (Lettino R.I.C.): originale macchinario, per poter proporre al Soggetto ogni esercizio in modo strettamente personalizzato; • Tutori bassi per la statica eretta e Deambulazione: • Deambulatore idoneo alle possibilità del Soggetto trattato • Elettrostimolatore • Magnetoterapia portatile. Bibliografia Arcangeli C.A., Mahjneh I., Lazzeri G. et altri: Lesioni midollari - Riabilitazione neuro - motoria: proposta di un nuovo approccio terapeutico “ Metodica Dikul“. Toscana Medica, Ordine dei Medici della Toscana - Firenze, Febbraio 1999; 2: 31 - 35. Arcangeli C.A., Mahjneh I., Lazzeri G.: Riabilitazione neuro - motoria in Pazienti con lesioni midollari. 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Giovani S.: Le lesioni midollari. Riabilitazione motoria intensa e continuativa R.I.C. in soggetti mielolesi sottoposti ad autotrapianto mucosa olfattiva O.M.A.. Tesi di Laurea in Fisioterapia, Anno accademico 2004 - 2005, Università degli Studi di Siena (Facoltà di Medicina e Chirurgia). Grimaldi L., Lippi P. et altri: Evocazione di componenti motorie assenti nelle lesioni del sistema nervoso centrale. Dalle facilitazioni all’apprendimento. Giardini Editori e Stampatori in Pisa, Giugno 1988. Pirola V.: Il movimento umano applicato alla rieducazione e alle attività sportive. Edi - Ermes 1999; 18 - 25. Boccardi S.: L’elettroterapia: stato dell’arte su indicazioni, limiti e controindicazioni. Neurofisiologia e Riabilitazione - Freddi A., De Grandis D. Vol. 6, Edizioni Marrapese. Roma 1993: 301 - 319. Formica C., M.A. Vannini et altri: Finalità del trattamento delle deformità post - traumatiche rachidee nei pazienti paraplegici. Giornale italiano di Ortopedia e Traumatologia, Vol . 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E. et al.: Constraint - Induced Movement Therapy in the Adult Rat after Inilateral Corticospinal Tract Injury - The Journal of Neuroscience September 17, 2008, 28(38):9386-9403 CHINESPORT spa - Via Croazia, 2 - 33100 Udine - Italy Tel. 0432 621 621 - Fax 0432 621 620 [email protected] COD. 01898 • DICEMBRE 2008 www.chinesport.it
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