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Sguardo di donna da Diane Arbus a Letizia Battaglia la passione e il coraggio Venezia / Tre Oci 11.09 > 08.12.2015 i.p. Design by CamuffoLab Printed by Grafica Veneta Images by Diane Arbus (M. & E. Woerdehoff von Graffenried), Martina Bacigalupo (Agence VU’), Yael Bartana (Annet Gelink Gallery), Sophie Calle (/ADAGP, Galerie Perrotin), Lisetta Carmi, Tacita Dean (Frith Street Gallery & Marian Goodman Gallery), Lucinda Devlin (Galerie m Bochum), Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin (Guido Costa Projects), Roni Horn (Collezione privata, Milano), Zanele Muholi (Stevenson, Cape Town and Johannesburg), Shirin Neshat (Goodman Gallery e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo), Yoko Ono (Fondazione Bonotto), Catherine Opie (Regen Projects e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo), Bettina Rheims, Tracey Rose (Dan Gunn), Martha Rosler (Galleria Raffaella Cortese), Chiara Samugheo, Alessandra Sanguinetti (Yossi Milo Gallery, New York), Sam Taylor-Johnson (White Cube), Donata Wenders, Yelena Yemchuk Sguardo di donna da Diane Arbus a Letizia Battaglia la passione e il coraggio Venezia / Tre Oci 11.09 > 08.12.2015 A cura di Francesca Alfano Miglietti Allestimento di Antonio Marras Insegnandoci un nuovo codice visivo, le fotografie alterano e ampliano le nostre nozioni di ciò che val la pena guardare e ciò che abbiamo diritto di osservare. Sono una grammatica e, cosa ancor più importante, un’etica della visione Susan Sontag SGUARDO DI DONNA è una mostra curata da Francesca Alfano Miglietti che ha scelto 25 autrici, 25 storie, 25 sguardi singolari sul mondo, sull’altro, sulla relazione, selezionando circa 250 lavori che affrontano i temi profondi dell’esistenza umana: la vita, la morte, l’amore, la violenza, il corpo, la spiritualità, l’identità e la differenza. Un vero e proprio itinerario di visioni che, grazie all’allestimento curato da Antonio Marras, trasporta in un territorio identitario, simbolico, erotico, politico e poetico. SGUARDO DI DONNA intreccia le esperienze vissute attraverso gli occhi delle autrici, tutte rigorosamente donne e tutte guidate dal mezzo fotografico, che diviene una sorta di coscienza del mondo, testimone di quello che spesso viene occultato, ma capace di mantenere una coesione alle realtà di persone e luoghi. Ogni opera diventa la provocazione di un dialogo profondo e intimo tra i soggetti delle foto e lo spettatore, raccontando uno scorcio indefinito della comune condizione umana, un “invito alla consapevolezza” dell’esistenza di mondi differenti e spesso estranei uno all’altro. SGUARDO DI DONNA è ideata e promossa da Tre Oci, prodotta e organizzata da Civita Tre Venezie in collaborazione con Corriere della Sera, La27esimaOra, Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, Tendercapital, Colorificio San Marco. La mostra è accompagnata da un catalogo Marsilio in due edizioni, italiano e inglese. www.treoci.org Il tempo miracoloso della fotografia riceve le cose e le sospende, offrendoci il Tempo magico di guardare al di là del Tempo MARTINA BACIGALUPO Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere DIANE ARBUS Girl in her circus costume, MD, 1970 © Diane Arbus, courtesy M. & E. Woerdehoff von Graffenried Walter and Benjamin (Dalla serie Hito), 2005 © Martina Bacigalupo/Agence VU’, Paris La fotografia l’ho vissuta come documento, come interpretazione, come acqua dentro la quale mi sono immersa, mi sono lavata e purificata. L’ho vissuta come salvezza e verità LETIZIA BATTAGLIA Ciò che davvero m’interessa è stimolare una riflessione sostanziale, anche a costo di uscire dal territorio dell’arte YAEL BARTANA The Missing Negatives of the Sonnenfeld Collection, 2008 © Yael Bartana, courtesy Annet Gelink Gallery, Amsterdam Omicidio sulla sedia, Palermo, 1975 © Letizia Battaglia Ho da sempre avuto l’impressione che le mie foto non potevano esistere da sole, le immaginavo all’interno di una struttura narrativa insieme alle parole SOPHIE CALLE Qualcosa che solo tu puoi trovare perché, oltre ad essere fotografo, sei un essere umano un po’ speciale, capace di guardare in profondità dove altri tirerebbero dritto MARGARET BOURKE-WHITE At the time of the Louisville flood, Louisville, Kentucky, 1937 © Margaret Bourke-White, courtesy Getty Images Sophie Calle, Aujourd’hui ma mère est morte / My mother died today, 2013 © Sophie Calle/ADAGP, Paris 2015, courtesy Galerie Perrotin Una fotografia non è mai esistita nella mia testa prima dello scatto: io vedo ciò che c’è, vibro con ciò che c’è, amo ciò che c’è, mi emoziono vedendo ciò che c’è LISETTA CARMI Nulla può essere più soddisfacente che constatare che siete arrivati da qualche parte senza un’idea chiara del percorso TACITA DEAN Ezra Pound, Sant’Ambrogio di Rapallo, 1966 © Lisetta Carmi Teignmouth Electron, Cayman Brac (underneath), 1999 © Tacita Dean, courtesy l’artista, Frith Street Gallery, Londra e Marian Goodman Gallery, New York/Parigi Non c’è niente di più potente di una fotografia documentaria che diventa una storia dentro una storia, raccontata senza trucchi o abbellimenti DONNA FERRATO La mia opinione sul ruolo della pena capitale non è in questione in queste fotografie. Piuttosto, ho voluto che fossero gli ambienti stessi a comunicare LUCINDA DEVLIN Electric Chair, Holman Unit, Atmore, Alabama (Dalla serie The Omega Suites), 1991 © Lucinda Devlin, courtesy Galerie m Bochum/Germania Diamond (Dalla serie Living with the Enemy), 1988 © Donna Ferrato Pensavo che non avrei perso nessuno, se lo avessi fotografato. Le mie foto mi ricordano quanti amici ho perduto NAN GOLDIN La fotografia non risponde, interroga, ognuno interpreta la domanda secondo il proprio punto di percezione e la propria sensibilità GIORGIA FIORIO Legione Straniera, 3° REI, Guyana Francese, 1995 © Giorgia Fiorio Trixie on the cot, New York City, 1979 © Nan Goldin, courtesy l'artista & Guido Costa Projects, Torino Le mie opere si sviluppano in modo tale da non permettere mai allo spettatore di prendere troppa familiarità, o di fare ipotesi al riguardo. Io non sono interessata alle risposte. Le risposte creano chiusura. E, in ogni caso, sono sempre provvisorie RONI HORN Con la fotografia io do la possibilità alla gente di raccontare le loro storie, a modo loro ZANELE MUHOLI Untitled (Isabelle Huppert), 2004/2007 © Roni Horn, Collezione Privata, Milano Skye Chirape, Brighton, United Kingdom, 2010 © Zanele Muholi, courtesy Stevenson, Città del Capo e Johannesburg Sto cercando di trovare l’armonia tra fotografia, pittura e parole. Quello che cerco è l’universalità, una storia iraniana che possa valere per tutti SHIRIN NESHAT La storia della mia vita è allo stesso modo la storia del mondo. Sono sempre cosciente che quello che metto nel mio lavoro artistico è la verità. E la verità è solo quella della mia esperienza YOKO ONO Stories of martyrdom (From the series Women of Allah), 1994 © Shirin Neshat, courtesy l’artista, Gladstone Gallery e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Dream: Project In Una Parola, 2009 Foto Daniele Nalesso © Yoko Ono, courtesy Fondazione Bonotto Se c’è una cosa che non sono è monodimensionale. Così, invece di puntare su soggetti queer, ho cercato di espandere un messaggio queer CATHERINE OPIE Si pensa che io svesta le donne, non è vero. Io svesto i loro pensieri BETTINA RHEIMS Ron Athey, 1994 © Catherine Opie, courtesy Regen Projects, Los Angeles e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino Valentin P. III (Dalla serie Gender Studies), 2011 © Bettina Rheims Liberate dai vincoli culturali e ideologici, le mie immagini ricercano la capacità di agire al di fuori di qualsiasi pregiudizio TRACEY ROSE La domanda non è «è arte», ma «arte per chi?» La domanda è «che cosa è arte?» MARTHA ROSLER Lolita (Dalla serie Ciao Bella!), 2001 © Tracey Rose, courtesy Dan Gunn, Berlino Soviet sailors at El Morro (Dalla serie Cuba), 1981 © Martha Rosler, courtesy l’artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano In quanto società, proiettiamo molte delle nostre speranze, frustrazioni, tabù e aspirazioni sui bambini. E loro sono estremamente puri nel trasmettere come tutte queste cose li influenzino. Come potevo non fotografarli? ALESSANDRA SANGUINETTI Il mio ideale è conoscere e raccontare le persone. La foto è un momento per condividere l’intimità, per raccontare una realtà altrimenti impercettibile. CHIARA SAMUGHEO Le invasate di Galatina, 1954 © Chiara Samugheo Anahi ü (Dalla serie Sweet Expectations), 1994 © Alessandra Sanguinetti, courtesy Yossi Milo Gallery, New York «Cosa sto facendo veramente con la mia vita?». Spesso abbiamo paura della risposta, ma c’è ancora tanta speranza in questo interrogarsi, ed è anche il cuore della nostra identità Donata Wenders Uso la fotografia come punteggiatura, per segnare i capitoli fondamentali della vita. Il lavoro nasce da questa sensazione di libertà mentale e spirituale SAM TAYLOR-JOHNSON Soliloquy VI, 1999 © Sam Taylor-Johnson, courtesy l’artista e White Cube The sower, Onomichi (Dalla serie Journey to Onomichi), 2005 © Donata Wenders © Alessandra Chemollo La Casa dei tre oci La fotografia mi permette di trattare temi assurdi. Mi piace ritrarre tutti i personaggi come se ne vedono nei capolavori di Fellini Yelena Yemchuk Naomi and friend, Coney Island (Dalla serie Untitled Project), 1998 © Yelena Yemchuk La Casa dei Tre Oci fu disegnata dall'artista Mario De Maria (Marius Pictor) e costruita nel 1913. Costituisce uno dei principali episodi di architettura neogotica a Venezia, dichiarato bene di interesse storico e artistico nel 2007. Si trova sull'isola della Giudecca, al centro del bacino di San Marco, di fronte alla Piazza e a Palazzo Ducale. Nata come casa-studio di Mario, ospitava gli intellettuali di passaggio a Venezia e gli artisti che partecipavano alla Biennale e fu fino agli anni ottanta un luogo di riferimento per il dibattito culturale a Venezia. La Fondazione di Venezia, dopo un accurato restauro, ha riaperto al pubblico la Casa dei Tre Oci trasformandola nella Casa della Fotografia attraverso eventi espositivi, formazione, workshop, valorizzazione degli archivi e tanto altro ancora. In quattro anni di attività la Casa dei Tre Oci ha accolto oltre 300.000 visitatori e 200 fotografi di livello internazionale, ha programmato 25 mostre. Ospita i fondi fotografici della Fondazione di Venezia e l'archivio storico del Circolo Fotografico La Gondola. Sguardo di donna da Diane Arbus a Letizia Battaglia la passione e il coraggio Venezia / Tre Oci 11.09 > 08.12.2015 Un progetto di A cura di Francesca Alfano Miglietti Ideata e promossa da Tre Oci Produzione e organizzazione Civita Tre Venezie Progetto di allestimento Antonio Marras con Paolo Bazzani Con Direzione lavori apml_architetti Alessandro Pedron_Maria Pia La Tegola Ufficio stampa Maria Bonmassar In collaborazione con 5 4 Progetto grafico CamuffoLab, Marco Camuffo Catalogo Marsilio Trasporti e allestimenti Spedart Assicurazioni Willis Mostra in collaborazione con 3 1 Casa dei Tre Oci 2 Fondamenta Zitelle 3 Zattere 4 Ponte dell'Accademia 5 Piazza San Marco Casa dei Tre Oci Fondamenta delle Zitelle, 43 30133 Giudecca - Venezia Vaporetto Fermata Zitelle Da piazzale Roma e dalla Ferrovia linea 4.1 - 2 Da San Zaccaria linea 2 - 4.2 Biglietti 12,00 euro intero 10,00 euro ridotto studenti under 26 anni, over 65, titolari di apposite convenzioni 8,00 euro ridotto speciale gruppi superiori alle 15 persone 24,00 euro ridotto famiglia (2 adulti + 2 under 14) 5,00 euro ridotto scuole Gratuito bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, disabili e accompagnatore, due insegnanti accompagnatori per classe, giornalisti con tessera, guide turistiche Dog free 2 1 Orari Tutti i giorni 10.00 - 19.00 chiuso martedì Info tel. +39 041 24 12 332 [email protected] www.treoci.org Prenotazioni biglietti Prenotazione singoli e gruppi 1,50 euro a biglietto, prenotazione gruppi di studenti 1,00 euro a biglietto T +39 041 86 20 761 www.ticket.it/treoci Visite guidate Per gruppi da 15 a 25 persone solo su prenotazione [email protected] Italiano 100,00 euro Inglese 120,00 euro
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