Betoniera
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01 in primo piano di Dario Foschini Il budget ed il piano 01.a L’Amministreatore Delegato di Cmc, Dario Foschini, a Milano per la firma La redazione del budget e del piano é stata avviata in un momento molto difficile per il nostro Paese. Molti prevedevano che entro pochi mesi l’Italia non sarebbe stata in grado di far fronte ai propri obblighi di rimborso dei debiti. Due ultime riflessioni sulle risorse umane. La prima riguarda lo sviluppo delle risorse più giovani. del protocollo d’intesa per la sicurezza e la legalità nei cantieri dell’Expò. Il nuovo governo è riuscito ad invertire la rotta, riconquistando fiducia. Il percorso per superare la crisi è pieno di difficoltà ed incognite: i rischi di fallimento sono ancora molto elevati, il settore delle costruzioni ha perso in questi anni oltre il 30%. I tempi per uscire dalla recessione saranno molto lunghi, ma speriamo che la fase più critica sia stata superata. Avevamo qualche timore anche per il nostro budget. Lo slittamento del lodo Cepav, alcune difficoltà nell’incasso di crediti e riserve in Mozambico, ci facevano temere una chiusura dell’anno con un indebitamento notevolmente superiore a quello dell’anno precedente. Il prolungarsi dei tempi di elaborazione ed approvazione dei progetti di importanti commesse italiane ci facevano temere un calo dei volumi del 2012 e - soprattutto un sottoutilizzo del nostro personale. Invece il 2011 si è chiuso con risultati soddisfacenti: i flussi finanziari positivi di molte commesse in Italia, l’incasso in dicembre di un importate acconto sulle riserve relative all’impianto idroelettrico di Ingula in Sud Africa ed altri incassi tenacemente perseguiti, hanno consentito di mantenere una posizione finanziaria netta simile a quella del 2010 (+5%) rispetto a ricavi in crescita a 873 milioni ( +8% rispetto al 2010). In dicembre sono stati finalmente approvati i progetti relativi agli appalti del secondo lotto della S.S. 640 di Porto Empedocle, della galleria di Savona, e del cunicolo esplorativo della Torino-Lione, dandoci quindi certezza sull’avvio dei cantieri nel 2012. Sommariamente il budget 2012 e il piano 2012-2014 prevedono: Il portafoglio lavori al 31/12/2011 ammonta a 3,2 miliardi, in crescita del 9% rispetto a fine 2010. Le commesse attualmente nel portafoglio Italia - escluso il Ponte di Messina coprono interamente i ricavi previsti nel 2012, il 76% dei ricavi previsti nel 2013 ed il 65% dei ricavi previsti nel 2014. Riteniamo che l’attività commerciale in corso ci consenta di acquisire i lavori che ancora ci mancano per il 2013-2014. Le commesse nel portafoglio estero danno una minor copertura dei ricavi previsti: 88% nel 2012, 51% nel 2013, 16% nel 2014. Va rammentato che il ciclo del portafoglio estero è molto più veloce di quello italiano. Le commesse estere entrano immediatamente in produzione: i lavori acquisiti nel 2011 in Bulgaria ed a Singapore sono già stati avviati. Questa criticità non va tuttavia sottovalutata ed in questo triennio bisognerà incrementare l’attività acquisitiva all’estero. Le acquisizioni 2011 in Romagna hanno superato i 60 milioni, consentendo quindi il pieno utilizzo dei tecnici e delle maestranze sul nostro territorio. Nonostante le attività commerciali in corso, non siamo invece ancora riusciti a garantire volumi produttivi sufficienti per un pieno utilizzo delle maestranze di Ged, in particolare nel settore dei prefabbricati per l’edilizia. Valuteremo nei prossimi mesi l’eventuale necessità di far ricorso agli ammortizzatori sociali. Il budget finanziario prevede una lieve riduzione dell’indebitamento nel 2012 (-3%), nonostante la crescita dei volumi e l’ulteriore slittamento del lodo Cepav. Il budget finanziario include inoltre importi significativi destinati agli investimenti in concessioni autostradali (Tem e Holcoa), nel terminal Containers di Ravenna ed in società di costruzioni estere. In estrema sintesi, gli obiettivi fondamentali su cui la nostra struttura professionale si dovrà impegnare nel 2012 sono: 1. Avviare rapidamente e con efficienza le nuove commesse in Italia ed all’estero: Expo, Empedocle 2, Savona, cunicolo Torino-Lione, ospedale Castelli, strada in Bulgaria, metrò di Singapore. Continuiamo ad incontrare difficoltà nelle fasi di mobilitazione: dobbiamo migliorare. 2. Massima attenzione ed impegno nel perseguire il miglioramento dei flussi finanziari: chiusura di riserve e contenziosi (in Italia, ma oggi ancora di più all’estero), recupero dei crediti. 3. Particolare impegno per nuove acquisizioni all’estero, in particolare nelle aree di nostra presenza: Africa Australe, Estremo Oriente, Sud Mediterraneo, Balcani, Usa. p.03 la Betoniera Da alcuni anni abbiamo intensificato i programmi di assunzioni, formazione, di divulgazione del know how e di adozione delle migliori tecniche di gestione di commesse. L’obiettivo è quello di rigenerare il nostro corpo professionale, migliorandolo. Ai più anziani si chiede di favorire il trasferimento della loro esperienza ai più giovani e, quando maturino i requisiti per la quiescenza, di chiudere il rapporto di lavoro con la cooperativa. La seconda riflessione riguarda la criticità delle risorse per l’estero. Non ne abbiamo nella quantità e qualità necessarie per sostenere i nostri programmi di crescita. Nel 2012 verranno svolte attività per selezionare e valorizzare le migliori risorse che abbiamo all’estero, siano esse italiane, locali o di Paesi terzi. Vogliamo comunque sottolineare che la disponibilità a lavorare per un certo periodo all’estero sarà la principale porta d’ingresso nella struttura fissa, nonché un fattore fondamentale nei percorsi di carriera dei più giovani. 01.a 02.a 02 02.a 02.b coooperazione di Vera Zamagni Cooperazione oggi? Una visione di lungo periodo 02.a L’Anno Internazionale della Cooperazione coincide con il 150esimo anniversario della nascita di Nullo Baldini, (Ravenna 1862-1945) il padre Che cosa significa cooperazione oggi dall’angolo visuale di chi come me ha studiato il movimento cooperativo dal punto di vista storico? Essenzialmente tre cose: primato della persona, solidarietà, flessibilità istituzionale. della cooperazione ravennate. Nato in una famiglia di Primato della persona, di ogni persona agricoltori ravennati di simpatie garibaldine assunse da prima un ruolo di primo piano nella costituzione dell’Associazione A Ravenna 7 iniziative per l’Anno Internazionale delle Cooperative Sono ispirate ai sette principi che furono approvati durante il Congresso del centenario dell’Associazione cooperativa internazionale, che si svolse a Manchester nel 1995. Per dare valore ad un modello economico differente l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2012 Anno Internazionale delle Imprese Cooperative. Slogan dell’iniziativa è «Le imprese cooperative contribuiscono a costruire un mondo migliore». Anche a Ravenna L’Alleanza delle tre centrali cooperative della provincia - Legacoop, Confcooperative e Agci - risponde all’appello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite attraverso una serie di eventi promossi grazie alla collaborazione del Circolo dei Cooperatori ravennati e della Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche. Sette le iniziative principali che si svolgeranno nel corso del 2012, una per ognuno dei 7 “principi” alla base del movimento cooperativo, con l’obiettivo di rimarcarne l’importanza e promuoverne la conoscenza verso l’esterno. La prima si terrà in primavera quando i rappresentanti provinciali di Agci, Confcooperative e Legacoop si confronteranno con relatori di livello nazionale all’interno di una tavola rotonda organizzata a un anno dalla nascita dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Le attività dedicate all’Anno Internazionale delle Cooperative prevedono poi appuntamenti dedicati alla formazione, con eventi specificatamente studiati per incentivare la collaborazione tra imprese, enti e strutture diverse e con la realizzazione di un “porte aperte” nelle cooperative della provincia. Uno sguardo particolare sarà poi riservato ai soci e alla democraticità, partecipazione e trasparenza nella gestione delle imprese. I sette principi della dichiarazione di identità cooperativa: 1. adesione libera e volontaria 2. controllo democratico da parte dei soci 3. partecipazione economica dei soci 4. autonomia e indipendenza 5. educazione, formazione e informazione 6. cooperazione tra cooperative 7. impegno verso la collettività. p.04 la Betoniera generale dei braccianti agricoli di Ravenna, della quale, nel 1883, divenne segretario. Nel 1901 diede poi vita alla Federazione provinciale delle Cooperative di Ravenna, che Da sempre l’uomo ha dovuto organizzarsi in società per sopravvivere prima e progredire dopo. Le varie organizzazioni della società che si sono sperimentate nella storia hanno però in generale sacrificato una grande maggioranza di persone (schiavi, servi della gleba, donne, caste inferiori) per il benessere di altre persone, generando proteste, rivolte, rivoluzioni, perché i sacrificati non hanno ovviamente mai accettato di buon grado la loro condizione. sotto la sua direzione acquisì un ruolo e una dimensione di importanza nazionale. 02.b Vera Zamagni, professore ordinario di Storia Economica nella Facoltà di Economia dell’Università di Bologna. 02.c Il marchio per l’Anno Internazionale della Cooperazione. In certe aree del mondo le cose sono progressivamente migliorate ed è stato possibile accogliere parte delle giuste rivendicazioni di chi voleva essere riconosciuto come portatore di medesimi diritti (si pensi alla faticosa emancipazione delle donne). La cooperazione è parte importante di questo movimento verso la generalizzazione dei diritti a tutte le persone, in quanto lotta contro l’asservimento delle stesse al capitale. Un tale asservimento, pur essendo di sicuro più evoluto rispetto alla schiavitù, è non di meno della stessa natura, perché tratta la persona come strumento per la massimizzazione del profitto degli azionisti di una impresa, e non come soggetto di cui valorizzare i talenti e soddisfare i bisogni. L’attuale trend all’approfondimento delle diseguaglianze di reddito che si verifica in tutti i paesi del mondo rivela la vera natura dell’organizzazione “capitalistica” della società. La cooperazione è sorta proprio per contrastare tale deriva e il suo ruolo da questo punto di vista non è oggi affatto mutato. in cui non solo si trattano i soci da pari, ma ci si aiuta vicendevolmente a sviluppare le potenzialità, ci si protegge insieme contro le avversità, si portano avanti progetti comuni, insomma un sistema di imprese che costituiscono networks coesi (in questo senso parlo di solidarietà, non nel senso più comune del termine) è distintamente superiore ad un sistema di imprese che tendono ad acquisire fette di mercato diventando sempre più grandi con l’eliminazione dei competitori. Che mondo sarebbe quello in cui poche multinazionali tenessero in pugno la produzione impiegando milioni e milioni di addetti ciascuna? Si legge in un recente paper (Yazdani N., Mamoon D., The economics and philosophy of globalization, MPRA Working Paper, no. 36091, gennaio 2012) che già oggi le 200 più grandi imprese del mondo hanno un fatturato di 7,1 trilioni di dollari, più del PIL di 182 paesi messi insieme. Non è forse un mondo più “a misura di uomo” quello in cui imprese di meno grandi dimensioni si collegano fra di loro, agendo in sintonia? Flessibilità istituzionale L’approccio Rochdaliano all’organizzazione dell’impresa cooperativa ha avuto un notevole successo ed è ancor oggi vitale. Ma esso è sempre stato interpretato in modi diversi in tempi e luoghi diversi. Penso che soprattutto oggi non debba mancare questa flessibilità istituzionale. Due sono i problemi più urgenti da affrontare: 1) come gestire le grandi imprese cooperative senza perdere l’identità cooperativa; 2) come affrontare la transizione verso i servizi e la prevalenza della qualità, fuori dal fordismo industriale e dal predominio delle quantità. Solidarietà Se nel punto precedente ho sviluppato il tema della giustizia, che impone di trattare tutti allo stesso modo, e di non privilegiare alcuni a detrimento di altri, con questo punto intendo affermare che nemmeno la giustizia basta, in questo mondo di uomini il cui connotato principale è la fragilità. Un sistema di imprese 02.d Si troveranno oggi uomini dalla tempra di un Holyoake o di un Nullo Baldini (per restare in Italia), pronti a calare nelle condizioni attuali un ideale ancora così attraente ed attuale come quello dell’impresa cooperativa? O ci dobbiamo rassegnare a concludere che persino chi ha ereditato dal passato un’impresa cooperativa si è convertito all’utilitarismo delle imprese capitalistiche? 03.1 03.1.a approfondimenti di Paride Padovani Project Management: impostare il project control della commessa 02.d Nella foto, la prof. Vera Zamagni con il Presidente di Cmc, Massimo Matteucci e Mauro Giordani, Presidente della Fondazione Barberini Partendo dall’elenco delle attività ed dei contenuti che possono caratterizzare la commessa (vedi elenco), occorre identificare quali siano quelli pertinenti, e conseguentemente impostare il metodo. alla presentazione del volume su Cmc il 3 dicembre scorso. Creazione dell’ID CARD del contratto 03.1.a Paride Padovani. ID Card of the Contract (di seguito anche “la scheda”) ha la finalità di rappresentare, in modo sintetico, tutti i contenuti necessari a identificare e monitorare la commessa da parte del Project Manager (PM). La scheda permette al Project Manager di esplicitare, da una parte, il rispetto degli obblighi contrattuali nei confronti del Committente e dall’altra di tenere sottocontrollo le performance di commessa rispetto agli obiettivi aziendali fissati durante l’offerta e lo start-up di commessa successivo. La scheda costituisce una check-list per l’identificazione da parte del Project Manager delle aree di rischio della commessa. La scheda è il primo documento emesso in fase di start-up della commessa ed accompagna l’evoluzione della commessa in tutte le sue fasi. La scheda viene aggiornata ad ogni Project Review. La sua cadenza temporale, quindi, dipende dai fatti salienti del cantiere. Potete trovare l’ID CARD sul Ponte fra le news del 20 febbraio. Se qualcuno fosse interessato a sperimentarne la compilazione, l’ufficio controllo di gestione è a disposizione per eventuali chiarimenti (tel. interno 8337 - cel. +39 335 7240375). p.05 la Betoniera 03.2 03.2.a 03.2.b 03.2.c 03.2.d approfondimenti di Cristiana Bolognesi Archiviare i documenti è anche una procedura Per esperienza personale molti di voi sapranno cosa accade quando un cantiere finisce: pian piano quello che era un brulicante microcosmo pieno di vita si svuota per lasciare il posto alla sua destinazione o alla sua utenza finale. Una delle ultime attività prima che il cantiere venga definitivamente chiuso è senza dubbio preparare la documentazione prodotta e ricevuta nel corso degli anni da inviare all’archivio di sede; un’incombenza gravosa questa fatta spesso in fretta e furia e che rischia di arrecare danni seri anche alla successiva consultazione della documentazione. 03.2.e Dall’inizio del 2010 è partito un grande progetto di digitalizzazione del nostro archivio cartaceo (di cui parleremo nei prossimi numeri) che ha l’obiettivo di rendere i documenti sempre più fruibili, con notevoli vantaggi non solo dal punto di vista degli spazi; questo ci ha però “costretto” ad affrontare le problematiche legate all’archiviazione della documentazione sin dal suo costituirsi presso il cantiere, proprio per non doversi imbattere in montagne di carta senza un filo logico! A fronte delle problematiche riscontrate è stata emessa qualche mese fa la Specifica Tecnica della Qualità SPQ.16.01 relativa all’aggiornamento della procedura dell’Archiviazione e conservazione dei documenti provenienti da cantieri Dci ; è inoltre in fase di preparazione quella relativa agli altri settori aziendali. Si tratta di una serie di indicazioni che, se adottate fin dalla partenza del cantiere, non comportano un incremento del lavoro, anzi, lo facilitano! Ecco i punti salienti previsti dalla procedura. L’archivio centrale di sede riceverà la documentazione da conservare solo se in linea con le disposizioni contenute nella procedura, perciò, onde evitare “brutte sorprese”, è bene attenersi a ciò che è indicato nel documento. 03.2.f La procedura si applica ai documenti generati dalla commessa, durante l’esecuzione dei lavori, sia di origine esterna che interna, e ai documenti prodotti dai servizi aziendali. Tutta la documentazione cartacea sin dall’inizio della commessa dovrà essere catalogata e identificata anche mediante un elenco contenente la tipologia di documentazione inviata e numero dei raccoglitori/faldoni. Il periodo di conservazione minimo di tutta la documentazione è di 10 anni dal collaudo, in forma cartacea o digitale, salvo diverse prescrizioni o disposizioni di legge. Per cantieri con contenziosi in atto o cantieri che nei 10 anni successivi al collaudo hanno contestazioni sulle strutture, mancati pagamenti di mano d’opera, incidenti, ecc. il periodo potrà essere prolungato. All’interno di ogni faldone/raccoglitore che contiene i documenti cartacei dovrà essere presente come prima pagina l’indice generale di quanto contenuto all’interno dello stesso. 03.2.g quindi potrebbe essere catalogato come modifiche/dettagli/varianti al progetto esecutivo) g) Perizie h) Deposito al Genio Civile o ai Comuni hai fini della legge 1086/71 (solo per commesse Italia) i) Espropri j) Rapporti mensili sull’avanzamento dei lavori incluse foto k) Stati Avanzamento Lavori (S.A.L.) - Schede T9 Certificato di pagamento l) Stato Finale m) AS-BUILD n) Sicurezza intesa come la raccolta dei PSC, POS e altra documentazione riguardante la sicurezza; p) Qualità (Piano Qualità della Commessa, piani di controllo Qualità contenenti: Ispezioni, controlli e Certificazioni sui materiali divisi tra acciaio da c.a., acciaio da carpenteria, calcestruzzo, prove sui pali, prove sulle terre, prove di carico su solai ecc) q) Registrazioni della Qualità (tutta la modulistica prodotta dai servizi aziendali e richiamata nelle procedure di sistema) r) Contenziosi (Riserve, arbitrati, 31 bis, transazioni, contestazioni, ecc)1 03.3.c s) Collaudi (Collaudo statico, relazione a struttura ultimata, verbali delle visite di collaudo in corso d’opera e collaudo amministrativo finale) t) Corrispondenza in entrata e uscita u) Varie Ogni cartella/raccoglitore deve essere ulteriormente suddivisa per opere, edifici, o altro, a seconda della tipologia di opere o di contratto. Ogni raccoglitore o faldone dovrà essere identificato con un etichetta come indicato nella Specifica Tecnica della Qualità. La Procedura è stata revisionata dall’ing. Mario Garelli che, insieme a Maurizio Orioli e con la collaborazione di Andrea Rani e Gianluca Musumeci, negli ultimi mesi si è occupato, tra i tanti impegni, anche di questa problematica con la consapevolezza che in un archivio ordinato con criteri omogenei il lavoro di tutti sia facilitato. a) Documenti di gara c) Elaborati progettuali di contratto d) Accordi parasociali, verbali Cda e Comitati Tecnici 03.2.a-f Alcune immagini 03.3.a Cina, 2011 · La TBM dell’archivio Cmc. doppio scudata del diametro di 5,75 utilizzata nello scavo dei 03.2.g L’arrivo di 18,3 km di tunnel del Progetto documentazione da Yintao, Provincia del Gansu. un cantiere: ecco cosa non dovrebbe 03.3.b-h Laos, 2011 · La TBM mai accadere! a scudo singolo da 7,6 metri di diametro che ha scavato e) Progetto esecutivo i 5,5 km del tunnel adduttore f) Progetto costruttivo (in Italia si chiama esecutivo del Theun Hinboun. che fa parte del progetto p.06 la Betoniera 03.3.b o) Subappalti, forniture e noli (Contratti suddivisi per ditte); Presenza versamenti DURC S.A.L. e certificati, note cassa, comunicazioni al committente, comunicazione alla prefettura. La documentazione dovrà essere classificata e/o identificata seguendo le tipologia o ambito sotto riportati. b) Documenti contrattuali (contratto, atti aggiuntivi, Capitolato speciale o Capitolato tecnico, verbali e ordine di servizio, verbali di inizio e fine lavori) 03.3.a 03.3.d 03.3 03.3.e 03.3.f 03.3.g approfondimenti di Mara Cavallari Come una talpa Da oltre 40 anni Cmc esegue lavori in sotterraneo. Ma la grande rivoluzione si ha a metà degli anni ‘80 con l’arrivo delle TBM (Tunnel Boring Machine). Da oltre 40 anni Cmc esegue lavori in sotterraneo: gallerie, tunnel, collettori o come preferite chiamarli. La prima esperienza significativa nei lavori di scavo realizzati con metodi convenzionali risale alla fine degli anni ’60. Siamo sull’autostrada del Brennero e vengono realizzati 4 tunnel per una lunghezza totale di 2 km. Il primo lavoro in sotterraneo all’estero sarà, invece, alla metà degli anni ’80, in Algeria. Da allora molti dei nostri principali lavori, in Italia e all’estero, riguardano proprio opere in sotterraneo. Eseguire un lavoro in sotterraneo non è mai stato facile. Le caratteristiche del terreno sul quale si interviene non sono mai omogenee né completamente predeterminabili. E costruire in sotterraneo non significa solo scavare e rivestire ma dover affrontare una serie di complesse problematiche multidisciplinari che spaziano dalla geologia all’ingegneria ambientale, dall’impiantistica all’ingegneria strutturale. Quelle che certamente nel corso degli anni sono cambiate sono le tecnologie utilizzate nei nostri cantieri. Lo scavo convenzionale ha raggiunto notevoli progressi grazie ad un uso estensivo del consolidamento dei terreni e all’uso di tecniche di sostegno definite conservative. Ma la grande rivoluzione si ha a metà degli anni ‘80 con l’introduzione nei nostri cantieri delle TBM (Tunnel Boring Machine). Siamo nel 1983 e queste moderne tecnologie fanno il loro ingresso nei cantieri del Corniolo in Italia e soprattutto nel cantiere della Rive Gauche in Algeria dove con una TBM si scava un tunnel di 6,5 km. Ma è in Cina nel 1988 che Cmc si afferma definitivamente come una delle aziende leader a livello mondiale nell’uso delle TBM. Il progetto, la costruzione di due tunnel irrigui (per un totale di 16,7 km) facenti parte dell’Yindaruqin Irrigation Project, viene realizzato utilizzando una TBM Robbins a doppio scudo per roccia dura e portato a termine ben 10 mesi prima del termine previsto per i lavori. Da allora Cmc ha continuato ininterrottamente a lavorare nel grande paese asiatico. La TBM, fresa meccanica a piena sezione, meglio conosciuta in gergo col nome di “talpa”, è una macchina scavatrice dotata sul muso di una testa fresante che ruota a velocità lenta. Sulla testa sono montati dei dischi frantumatori, i “cutters”. La TBM può lavorare ininterrottamente e richiede la presenza continua di personale altamente specializzato. C’è chi dice che il numero di TBM all’opera nel mondo raddoppi ogni dieci anni. In effetti, se all’inizio degli anni ’60 erano all’opera solo 5-6 macchine, nei primi anni ’70 si era già passati a 10-15 e all’inizio degli anni ’90 il loro numero era cresciuto a 50-60. Nel 2003 se ne contavano in tutto il mondo circa 125. La prima macchina “scava tunnel” vera e propria sembra sia stata la “Montain Slicer” di Henri Joseph Maus commissionata dal re di Sardegna nel 1845 per scavare il tunnel ferroviario del Frejus. Costruita in una fabbrica di armi a Torino, contava più di 100 trapani a percussione montati sul fronte di una macchina, grande come una locomotiva, azionata dall’imbocco del tunnel. In verità i lavori iniziarono solamente dieci anni dopo e non si utilizzò l’“affetta montagne” di Maus ma la perforazione pneumatica comunque innovativa ma più economica. È solo nel 1950 che viene utilizzata per la realizzazione della Oahe Dam di Pierre, South Dakota, una macchina in grado di scavare 160 piedi in 24 ore, dieci volte più veloce di ogni altro strumento di scavo dell’epoca. La nuova macchina, concettualmente basata sui trapani a percussione di Maus, presenta un elemento rivoluzionario: la testa rotante. p.07 la Betoniera L’utilizzo delle TBM ha accelerato in maniera straordinaria i lavori in sotterraneo abbassandone conseguentemente i costi di realizzazione. Fra i vantaggi vanno, però, considerate anche le minori vibrazioni che possono influenzare l’integrità strutturale di edifici vicini alla zona di scavo e, soprattutto, il miglioramento della sicurezza dei lavoratori. La fresa viene controllata da un operatore specializzato che si trova all’interno di una cabina di pilotaggio e che, grazie a speciali monitor e sistemi computerizzati, è in grado di «guidare» lo scavo con precisione millimetrica. La testa dello scudo è attrezzata con denti e dischi (cutter ) che rompono la roccia e portano il materiale nella camera di scavo posteriore. Qui la rimozione del materiale avviene in automatico attraverso un nastro trasportatore che lo trasferisce all’esterno della galleria. Il rivestimento del tunnel, infine, viene posizionato da un robot radiocomandato da un tecnico. Dalla fine degli anni ’80 nei cantieri di Cmc si sono portate a termine molte opere affiancando alle tecniche convenzionali di scavo in sotterraneo (esplosivi o scavo con frese puntuali o escavatori dotati di martelloni idraulici) le nuove tecnologie offerte dalle TBM. 03.3.h 03.3.i Fra i principali progetti terminati ricordiamo quello dello Yellow River Diversion in Cina; quello di El Salaam Syphon sotto al Canale di Suez in Egitto; o il Casecnan Multipurpose Project nelle Filippine. Appena pochi mesi fa, a fine ottobre, con sei mesi di anticipo sui tempi contrattuali, è stato completato con successo lo scavo dei 18,3 km del Progetto Yintao, nella provincia del Gansu, in Cina, grazie ad una TBM doppio scudata di NFM del diametro di 5,75 m. E alla fine del 2010 è stato portato a termine il tunnel di 5,5, km del progetto del Theun Hinboun in Laos grazie ad una TBM a scudo singolo da 7,6 metri di diametro. Cmc è stata, in questa circostanza, la prima azienda ad introdurre lo scavo meccanizzato nel Laos. 03.3.l Fra i cantieri in corso, l’uso di macchine TBM è previsto nel cantiere per la galleria di collegamento della diga di Tabellout in Algeria e in quello per l’ammodernamento della SS 640 in Sicilia. Importanti progetti riguardano poi altri due cantieri pronti a partire. Stiamo parlando della nuova Aurelia a Savona e soprattutto della costruzione della metropolitana di Singapore. Questo progetto, in particolare, è costituito da un primo lotto di 2.800 metri di linea, a doppia canna, per una lunghezza totale di tunnel di 5.600 metri e da un secondo lotto di 1.400 metri di linea, sempre a doppia canna, per una lunghezza complessiva di 2.800 metri. Ciascuno dei due lotti comporta anche la costruzione di una stazione a 23 metri sotto il piano di campagna. I tunnel verranno scavati con 6 macchine di scavo TBM. Torneremo sul prossimo numero della Betoniera su questi straordinari gioielli tecnologici e lo faremo facendo parlare coloro che in cantieri e situazioni diverse le stanno utilizzando, per conoscere da loro segreti e problematiche di queste moderne “affetta montagne”. 03.3.i Cina · Testa fresante della TBM usata nel cantiere cinese dello Yellow River Diversion. 03.3.l-m Algeria, 1983 · La TBM in azione nel cantiere algerino della Rive Gauche. 03.3.m 04.b 04 04.a 04.c sicurezza di Uliano Montalti “Vai sul Sicuro 2011”: ecco i vincitori 04.a Uliano Montalti. 04.b-f Le premiazioni di “Vai Premiati nel corso dell’assemblea dei soci del 3 marzo, i vincitori del concorso “Vai sul Sicuro!”. I premiati sono stati scelti nel cantiere di Cesenatico (Canale Fossatone e Vena) e in quello di Opera 2. 04.d sul Sicuro!” dello scorso anno. Il 3 marzo, nel corso dell’assemblea dei soci, presso la sala Teodorico dell’Hotel Holiday Inn, si è svolta la giornata della premiazione del concorso aziendale “Vai sul Sicuro!”. Ai vincitori il Presidente ha consegnato gli attestati di merito ed il tradizionale ricordo dell’iniziativa. Per questa edizione del concorso hanno vinto alcuni colleghi del cantiere di Cesenatico, sbarramento dei canali Fossatone e Vena, ed altri del cantiere Opera 2. La scelta si è basata fondamentalmente su due criteri: il grado di conformità alle norme di sicurezza sul lavoro e l’andamento nell’anno degli infortuni del cantiere. Il grado di conformità è determinato attraverso un punteggio che viene assegnato ai cantieri, tenendo conto del numero di irregolarità riscontrato nell’anno durante le ispezioni. Alle irregolarità viene assegnato un peso correlato alla loro gravità, valutato in base all’entità delle eventuali conseguenze in caso di incidente. Per esempio, una carenza da cui potrebbe scaturire un incidente, con conseguenze irreversibili o letali è tenuta in conto con un peso maggiore rispetto ad altre irregolarità. Il punteggio ottenuto sommando tutte le irregolarità valutate con il loro peso permette di costruire una classifica dei cantieri più sicuri. 04.e Nel corso del 2011 sono state svolte, in Italia, 67 ispezioni, in aggiunta a quelle quotidianamente svolte dai servizi di prevenzione e protezione di cantiere. Sono state rilevate 83 irregolarità, di queste: il 35% ha riguardato carenze sulla documentazione, il 9% anomalie negli impianti elettrici, l’8% anomalie sull’uso dei dispositivi di protezione individuali, mentre il restante 48% è relativo ad altre non conformità alle norme di legge. Nel 2011, rispetto all’anno precedente, registriamo un sostanziale mantenimento dei punteggi medi rispetto alle irregolarità rilevate, mentre la gravità media, essendo diminuita, è migliorata. L’andamento degli infortuni viene monitorato tenendo conto del numero degli stessi, delle ore complessivamente lavorate e del numero di giornate di lavoro perse a causa degli eventi infortunistici occorsi ai lavoratori. Dal rapporto fra il numero di infortuni annui e le ore lavorate si ottiene un indice di frequenza (IF), mentre dal rapporto fra le giornate perse e le ore lavorate si ottiene quello di gravità (IG). Al 31 dicembre 2011 il numero di infortuni (Italia + Estero), è diminuito rispetto all’anno precedente del 5%, ma essendo diminuite anche le ore lavorate, l’indice di frequenza (IF) risulta essere aumentato seppur di poco. Al contrario, quello di gravità (IG), risulta essere diminuito a causa del minor numero di giorni persi rispetto all’anno precedente, che sono infatti passati da 1’582 a 903. I giorni mediamente persi per ogni infortunio sono stati 17 nel 2011, mentre erano stati 32 nel 2010. Rinnoviamo le nostre congratulazioni ai vincitori, e nel ricordare che la sicurezza nei posti di lavoro dipende prima di tutto da noi stessi, diamo appuntamento all’edizione 2012 del concorso “Vai sul Sicuro!”. Elenco dei vincitori del concorso “Vai sul Sicuro” 2011: Cantiere di Cesenatico “sbarramento canali Fossatone e Vena” Soglia Francesco, Di Caprio Roberto, Cantarelli Alberto, Abbondanza Gianluca, Inchico Alessandro . Cantiere “Opera 2” Azzalin Ludovico, Magalotti Luciano, Mundo Silvano, Oltean Danut Petru, Huschi Rifat, Haskaj Edmond, Bortone Raffaele. p.08 la Betoniera 04.f 05.1.a 05.1.b 05.1 formazione di C. B. La comunicazione, un capitale tutto da scoprire 05.1.a-b Massimo Franceschetti. Si sono svolte nel mese di febbraio tre giornate di formazione dedicate alla comunicazione efficace, con lo scopo di fornire un supporto per avere maggiore coscienza di come la comunicazione possa essere una risposta per lavorare meglio. Filo conduttore degli incontri è stata l’assertività intesa come pratica di comunicazione, ma anche come modo di ragionare ed etica per costruire relazioni tra le persone più trasparenti ed efficaci. Docente del progetto è Massimo Franceschetti, professore di Alma Graduate School e consulente in comunicazione presso aziende pubbliche e private. Lo incontriamo e gli facciamo alcune domande per capirne di più. Perché un’impresa che si occupa di costruire ponti e strade dovrebbe preoccuparsi della comunicazione? A parte il fatto che ponti e strade sono mezzi di comunicazione, dei più antichi, tra l’altro, e che hanno profondamente mutato - con i romani - il modo di vivere delle persone. Ma anche perché la comunicazione, e qui intendo la comunicazione interpersonale, è alla base di qualsiasi attività umana e di qualsiasi successo. La comunicazione è una dimensione vitale che solo da pochi anni è al centro della nostra riflessione. La complessità nella quale viviamo ci sta inducendo a porci delle domande su come e cosa comunicare. Questo è molto positivo. Lentamente le persone stanno imparando che non basta solo avere delle belle idee, dei bei progetti; non basta essere dalla parte del giusto e del bene, occorre anche imparare a parlarsi e dialogare. E il modo in cui lo si faceva una volta, oggi non funziona più. C’è una storia molto bella che le vorrei raccontare. È la storia di un medico ungherese, Filippo Semmelweis, che verso la metà dell’Ottocento, a Vienna, aveva scoperto che se i medici si fossero lavati le mani avrebbero salvato la vita a tante donne che assistevano nel parto. Con le loro mani infettate i medici, senza rendersene conto - non avevano ancora scoperto i microbi - uccidevano le loro pazienti. Semmelweis se ne accorse e per lui era così evidente che cominciò non solo a dirlo ma a rimproverare chiunque non gli credesse. Semmelweis aveva un caratteraccio e trattava malissimo i suoi superiori e i suoi colleghi. E così l’idea ha atteso 30 anni prima di essere ascoltata, perché il modo in cui il medico portava avanti la rendeva estremamente sgradevole. Un grande filosofo diceva: “Non sono d’accordo con te non per ciò che mi dici, ma per come me lo dici”. Ecco l’importanza p.09 la Betoniera di adottare una comunicazione più consapevole. Ma ci tengo a sottolineare una cosa: comunicare non è solo parlare o ascoltare. Questi sono fenomeni importanti, ma sono una conseguenza. Comunicare è innanzitutto un modo di ragionare basato su alcuni principi: il valore delle persone, la relatività della nostra percezione delle cose, la necessità di adattarsi, essere flessibili, la capacità di tenere insieme anche elementi in contraddizione tra loro. Come si può rendere la comunicazione un tema condiviso nel quale tutti partecipano attivamente? Accadrà, lentamente e tra tanto tempo, che la comunicazione sarà un tema condiviso. Poi non saranno probabilmente “tutti” a pensarlo così, ma è naturale ed è giusto così. In ogni caso, la comunicazione diventerà una dimensione naturale da curare. Le organizzazioni si organizzeranno di conseguenza, le scuole ne faranno una materia come oggi è la matematica o l’italiano e così via. La comunicazione - una certa comunicazione, ovviamente - si affermerà senza l’aiuto di nessuno, ma per necessità. È evidente come anche da noi e anche in contesti apparentemente lontani sta diventando sempre più importante imparare a comunicare in modo costruttivo e partecipativo. Non c’è bisogno di far niente di particolare. Per ora occorre che ciascuno, nel suo piccolo, faccia la sua parte. Provi a praticare e ad apprendere un modo più umano e contemporaneo di comunicare. La comunicazione richiede responsabilità personale. È uno dei principi cardine: ognuno è responsabile di ciò che, comunicativamente parlando, gli accade. In un’impresa in cui la priorità è il fare, è possibile imparare a comunicare? Certo, non esiste nessuna distinzione reale tra fare, pensare e comunicare: sono tre dimensioni della stessa cosa: il comportamento umano. “Fare” non è che una parte di un processo che comprende il “pensare” e il “comunicare”. Senza queste componenti o dimensioni sarebbe impossibile agire. Una persona agisce nella misura in cui pensa e pensa nella misura in cui parla e ascolta. Il dialogo è la sostanza del pensiero e questo lo è dell’azione. Perciò un’impresa che fa è un’impresa che pensa e che comunica, che lo voglia o no. Curare queste tre dimensioni non solo è possibile, ma è inevitabile. Tant’è vero che la vostra azienda fa molto per curare la formazione attorno a questi aspetti, non solo su quelli del “fare”. Nell’era del web 2.0 come si sta evolvendo la comunicazione nell’impresa? Le relazioni saranno relegate alla sfera personale? Una domanda complessa che provo a scomporre in tre parti: la comunicazione d’impresa e l’interattività; la comunicazione attraverso mezzi e, infine, il futuro della comunicazione interpersonale. La comunicazione dell’impresa in un contesto sempre più interattivo sta, per forza di cose, cambiando. Direi che il tratto che per me è più interessante è che le aziende dovranno imparare a dialogare sempre di più con i loro clienti. Il cliente è sempre meno “esterno” al processo produttivo e sempre più parte integrante dello stesso. Questo significa, per altro, che la distinzione tra comunicazione esterna e comunicazione interna ha sempre meno senso. Il cliente, come il collega, ha bisogno di una comunicazione articolata, profonda, curata. E spesso hanno entrambi bisogno delle stesse informazioni. La preponderanza di mezzi di comunicazione nella comunicazione quotidiana ha un ruolo molto importante nella nostra percezione della realtà e della vita. Come ho detto prima l’invenzione della strada e dei ponti ha cambiato il modo di agire delle persone e quindi di pensare. La novità sta nel tempo, nella rapidità estrema dei cambiamenti a cui non solo non siamo abituati, ma non possiamo nemmeno abituarci. Perciò in qualche modo subiamo queste trasformazioni e tendiamo a vederle in modo non positivo. Ma allo stato dei fatti non abbiamo informazioni particolarmente approfondite su come cambia la vita, ad esempio, usando internet piuttosto che la televisione. È difficile farsi una idea precisa e scientificamente fondata. Direi però che una cosa possiamo considerare e quindi vengo alla terza domanda implicita: le persone e la loro relazione saranno sempre centrali e fondamentali. I mezzi potranno intervenire, modificare, ma non eliminare o sopperire al contatto umano, allo scambio vitale che c’è quando due persone s’incontrano. E a questo livello le cose importanti sono sempre le stesse, da millenni: amore, comprensione reciproca, accettazione, valori in comune, scopi condivisi, senso di appartenenza ecc... sono tutte cose di cui abbiamo avuto sempre bisogno, abbiamo bisogno e avremo bisogno. In una selva di cavi, di fili, di router, di schermi, di ipad o ipod, ad un certo punto avremo bisogno di stringere una mano, vedere un sorriso dal vivo, restare uno vicino all’altro, senza dover dire nulla. 05.2.a 05.2.b 05.2 05.2.c 05.2.d formazione di Emanuele Bassetti Consegnati gli incentivi agli studi 2012 05.2.a Foto di gruppo dei ragazzi che hanno ricevuto Nel corso della mattinata si è affrontata una riflessione sull’attuale mercato del lavoro. la borsa di studio. 05.2.b Il professor Bassetti e il presidente Massimo Matteucci. 05.2.c-d Momenti della consegna delle borse di studio . Domenica 22 gennaio presso la sala corsi di Cmc si è tenuta l’annuale consegna delle borse di studio ai figli di soci e dipendenti che si sono distinti per meriti scolastici e universitari. Oltre all’intervento introduttivo del Presidente Massimo Matteucci, l’incontro ha ospitato un approfondimento di Emanuele Bassetti (sociologo ed esperto di comunicazione - Università di Bologna) dedicato al tema dei primi colloqui di lavoro. Partendo da un inquadramento generale e da un focus sulle principali tipologie di colloqui, si sono forniti consigli, informazioni e strategie per studenti, neolaureati e genitori. Tra i primi suggerimenti presi in esame, innanzitutto quello di prestare attenzione al modo in cui ci si presenta al colloquio, scegliendo un abbigliamento curato e ordinato, possibilmente né troppo trasandato né troppo elegante. Ma anche arrivare puntuali, portando sempre con sé una copia del proprio curriculum, senza dare per scontato che l’intervistatore l’abbia letto o lo abbia con sé. In relazione alle domande più frequenti poste durante p.10 la Betoniera il colloquio, esse sono state suddivise in tre tipologie. Le domande ordinarie (che mirano a recuperare dal candidato tipiche informazioni, come ad esempio gli obiettivi professionali, il percorso di studio, le disponibilità temporali), le domande inaspettate (che mettono in difficoltà il candidato con richieste informative sui suoi comportamenti, interessi, pregi, difetti) e le domande relazionali (che sono un mezzo per mettere il candidato in una posizione subordinata e quindi sono spesso vissute come dequalificanti, aggressive e demotivanti, come ad esempio “Mi pare che il suo curriculum non sia all’altezza della posizione per cui ha fatto domanda. Lei che ne pensa?“). Un discorso delicato è la domanda sullo stipendio che solitamente il candidato è ansioso di porre. In generale si consiglia di non forzare subito l’intervistatore nel fornire tale informazione, salvo si sostengano ingenti spese di trasporto per sostenere i colloqui, oppure sia necessario scegliere con rapidità se il lavoro in questione faccia al caso proprio. Non è mancato infine un riferimento ai social network, con la consapevolezza che questi ambienti virtuali si sono ormai affiancati alle referenze tradizionali, essendo ricchissimi di informazioni sulla vita, gli interessi, le attitudini e persino sul carattere dei candidati. Importante quindi ripulire i propri profili online di tutti quegli aspetti troppo privati che potrebbero presentare il candidato sotto aspetti poco opportuni. Alcuni consigli sono stati forniti anche ai genitori presenti. Mantenere la calma innanzitutto, in quanto troppo disinteresse o troppa ansia sono entrambi dannosi per i ragazzi. Ma soprattutto non accompagnare mai i figli al colloquio di lavoro, specialmente all’interno dell’azienda. Ciò si ricollega a un più ampio consiglio sempre valido per limitare i frequenti fenomeni di ragazzi adagiati e demotivati: rendere i figli responsabili della ricerca di lavoro significa non redigere / inviare curriculum al posto loro, o telefonare alle aziende al posto loro, ma supportarli attivamente lasciando ai ragazzi la possibilità di crescere in autonomia. A conclusione dell’incontro la consegna delle borse di studio da parte del Presidente Massimo Matteucci con la collaborazione di Giorgio Giordani, che hanno premiato 60 giovani con un ammontare complessivo di incentivi di oltre € 18.000, valorizzandone il merito e costanza negli studi. 06.a 06 06.b tecnologie di Giorgio Pesenti Comunicare oggi: sono 12 in Cmc le sale attrezzate per le videoconferenze 06.a Una sala attrezzata La videoconferenza per videoconferenze. 06.b Giorgio Pesenti. Nella primavera del 2011 Cmc ha avviato un progetto per l’introduzione in azienda di un sistema di videoconferenza. In questo ambito rientrano i sistemi che, con varie tecnologie e livelli qualitativi, consentono a più persone, posizionate in due o più luoghi distinti, di “incontrarsi virtualmente” per una riunione nella quale ciascun interlocutore può vedere ed ascoltare gli altri, oltre a condividere contenuti multimediali. Skype, che tutti conosciamo per utilizzo professionale o personale, fornisce gli elementi base della videocomunicazione; i sistemi di videoconferenza puntano ad elevare la qualità dell’interazione offrendo funzionalità aggiuntive, utili a rendere l’incontro più efficace e gradevole. Proprio sul filone della qualità, i sistemi di videoconferenza si sono evoluti in modo sostanziale nell’ultimo decennio. Il miglioramento della grafica nei computer ha consentito di aumentare la qualità dell’immagine, le linee di comunicazione più potenti hanno sopperito alla necessità di trasferire una maggior massa di informazioni. Accessori come webcam e microfoni più sofisticati completano il quadro necessario ad offrire una comunicazione di qualità. Il risultato è una esperienza di utilizzo che si avvicina progressivamente a quanto ottenibile con la reale presenza degli interlocutori nella stessa sala. Sempre più diffusi nelle aziende sono quindi i sistemi che, con diversi livelli di costi e di rapporto con i benefici, consentono efficaci comunicazioni remote. Le aziende che per dimensioni e natura del business affrontano questo investimento con maggior slancio, richiedono ai fornitori l’implementazione di sale dedicate esclusivamente agli eventi video, con tavoli occupati per metà da una serie di monitor nei quali compaiono i partecipanti da remoto. Perché la videoconferenza Lo spunto per lanciare il progetto deriva dalla osservazione dell’andamento dei costi che l’azienda annualmente sostiene per i movimenti dei dipendenti; le numerosissime trasferte, di durata più o meno ampia, generano continuamente costi il cui volume p.11 la Betoniera è significativamente cresciuto negli ultimi 5-6 anni. Biglietti per voli aerei e trasferimenti in treno o in auto, soggiorni in albergo e pranzi al ristorante sono solo i più evidenti impatti generati dai viaggi. A questi vanno aggiunti gli incrementi del costo del personale a fronte delle indennità di trasferta, le assicurazioni ed altre voci che incidono generando impatti tangibili. Di valutazione meno immediata, ma altrettanto rilevante sono poi aspetti quali i tempi non produttivi spesi in spostamenti, nonché altri non tangibili quali i fattori umani (stress del personale in movimento, impatti sulla vita privata). videoconferenza in collaborazione con British Telecom (il fornitore della rete dati che sempre più si estende a collegare i cantieri italiani ed esteri), ha selezionato i prodotti “entry level” del produttore che ad oggi detiene la maggior quota di mercato (Cisco Tandberg). Sono state fin ad ora attrezzate, in modo non esclusivo, dodici sale. Di queste sette in Italia, due in Mozambico, una in Angola, una in Sudafrica ed una a Singapore. I risultati ottenuti ci inducono ad un ulteriore impegno su alcune aree, nelle quali il funzionamento è ostacolato dalla qualità delle linee di comunicazione (Mozambico ed Angola, dove alcuni apparati sfruttano connettività satellitare). Quindi con un sistema di videoconferenza non sarà più necessario viaggiare? Bhe, non sarà proprio così… una società leader nello studio del mercato Ict stima in un 20% il risparmio conseguibile sui costi di viaggio, grazie all’adozione degli strumenti in esame. Rimarranno sempre situazioni nelle quali l’incontro reale non può essere surrogato, ma l’evoluzione tecnologica spinge verso una loro riduzione. Anche un risparmio nettamente inferiore consentirebbe a Cmc di ammortizzare in pochissimo tempo l’investimento effettuato… naturalmente a condizione che i sistemi vengano sempre utilizzati, quando possibile. Il prossimo passo I fattori di successo Da quanto sopra accennato discende che l’efficacia di un evento in videoconferenza dipende da molti fattori. La qualità degli apparati e l’affidabilità delle linee fanno in primo luogo la differenza tra un evento efficace ed uno faticoso e poco funzionale al risultato. La facilità d’accesso agli strumenti e del loro utilizzo sono altri aspetti che renderanno la nostra esperienza più o meno rassicurante e ci spingeranno a considerare sempre di più l’evento video come idoneo a sbrigare una questione aperta. In condizioni normali di qualità ed affidabilità dei sistemi, un evento video di due o tre ore non stanca il partecipante più di una normale riunione... e tutto questo facendo solo pochi passi per raggiungere la sala attrezzata! L’implementazione in Cmc Cmc scegliendo di implementare il sistema di Se l’accessibilità dei sistemi è un fattore di successo per l’efficace utilizzo dei sistemi di videoconferenza, il completamento del sistema passa attraverso un potenziamento di questo aspetto. Le sale attrezzate offrono strumenti sofisticati, con livelli qualitativi elevati, ma non sono sempre a disposizione di tutti. Il prossimo passo è quindi l’implementazione di una infrastruttura che consenta all’utente di partecipare ad un evento utilizzando il proprio PC portatile o un tablet (iPad, Galaxy Tab, ecc.). Da alcuni mesi è in corso una fase di comparazione e valutazione di alcuni prodotti presenti sul mercato, in grado di realizzare l’obiettivo sopra descritto con tecnologie hardware e software differenti. La fase di selezione è al termine e nel giro di due/tre mesi potremo disporre anche di queste funzionalità. 07.1.a 07.1 07.1.b 07.1.c 07.1.d 07.1.e 07.1.f lavori in corso di M. C. Un febbraio siberiano Nevica: l’aria brulica di bianco; la terra è bianca; neve sopra neve…“ (G. Pascoli) Ci sono date che solo a enunciarle richiamano alla mente avvenimenti lontani. È il caso del venerdì nero del ’29 che, anche a chi non c’era, ricorda immediatamente il grande crollo della borsa di Wall Street. Oppure dell’11 settembre che da solo basta a rievocare uno dei momenti più neri della storia recente. Anche in campo meteorologico ci sono date che restano nella memoria. Chi non ha sentito parlare della grande nevicata del ‘29 che portò (era metà febbraio) almeno 50 cm di manto nevoso su una Ravenna stretta in una morsa di gelo che rese eccezionalmente pattinabile anche il Candiano? In anni più recenti si ricordano altri due inverni straordinari per il grande freddo e per la quantità di neve caduta: il 1956 (sempre a metà febbraio) e il 1985 (metà gennaio). Questa premessa per dire che difficilmente la Romagna potrà dimenticare questo mese di febbraio dell’anno bisestile 2012. Dall’inizio di febbraio, in più riprese, sono caduti su Ravenna, dati ufficiali dell’Arpa regionale, 96 cm di neve. Molto peggio nel Forlivese (158 cm) e nel Cesenate dove la neve ha superato abbondantemente il metro e mezzo o sulle colline del riminese e del forlivese, dove molte frazioni sono rimaste isolate sotto metri di neve, fino al record di Novafeltria che ha sfiorato i tre metri di neve (293 cm). Le temperature hanno toccato temperature siberiane andando a più riprese sotto i -10. Dopo il burian, il vento siberiano, abbiamo imparato a conoscere il blizzard, la tormenta di neve fine e gelata arrivata dai paesi baltici. E dovunque sono andate a ruba pale da neve, catene e gomme termiche. Sicuramente queste settimane non saranno dimenticate dagli operatori di Sistema 2, il Consorzio costituito da Cmc, Acmar e Aristea, che ha in appalto dal comune di Ravenna il piano neve. Alfredo Nasser, il responsabile del Consorzio ci fornisce qualche numero fra una telefonata e l’altra: “Siamo in emergenza dalla fine di gennaio. Ricordo che il Comune di Ravenna è, dopo Roma, il più vasto d’Italia. Oltre 1000 km di strade da tenere pulite in condizioni assolutamente proibitive. Nonostante gli inevitabili disagi, credo che possiamo essere soddisfatti per come ha funzionato il piano neve a Ravenna. Tutte le principali strade sono sempre state aperte e percorribili per i mezzi dotati di catene o di gomme da neve (n.d.r. così come prevedeva l’ordinanza comunale). Fino al 13 febbraio abbiamo buttato sulle strade con 20 spargisale grandi e piccoli un totale di circa 2.000 tonnellate di sale. I nostri mezzi, 50 lame spazzaneve e 12 bobcat, sono stati in strada 24 ore al giorno. Certo è stato un lavoro massacrante e per questo voglio ringraziare tutti gli operatori di Sistema 2 che si sono 07.1.h 07.1.g 07.1.m p.12 la Betoniera davvero prodigati oltre l’immaginabile e i tanti volontari che questa volta, muniti di pale e buona volontà, hanno collaborato”. 07.1.a La Rocca Brancaleone A Cesena i capannoni della Ged sono rimasti sepolti sotto oltre un metro di neve. Qualche giorno di chiusura ma poi, buona volontà e molte pale da neve, hanno avuto la meglio e hanno permesso di riprendere i lavori nonostante le rigide temperature. della Ged a Cesena. a Ravenna sotto la neve. 07.1.b Lo stabilimento 07.1.c Il cantiere di Colfiorito. 07.1.d Si spala anche all’interno della sede di Cmc in via Trieste. Ma la neve ha fatto la sua comparsa anche in altri cantieri Cmc. 07.1.e È arrivata la neve anche nel nostro cantiere bulgaro. Nelle Marche, ad esempio, dove il cantiere di Colfiorito per la costruzione del Quadrilatero Marche-Umbria è stato letteralmente sepolto sotto una montagna di neve.O in Bulgaria dove le temperature sono scese anche a -22° e la neve è caduta copiosa nel nostro cantiere del primo lotto dell’autostrada Maritza da Orizovo a Dimitrovgrad in Bulgaria. E anche in Algeria il cantiere della diga di Tabellout, 80 Km a sud di Jijel, cioè dal mare, appare avvolto da un manto bianco nella foto che ci hanno inviato i nostri colleghi. Neve e brina anche nei cantieri della strada statale 640, in Sicilia, uno spettacolo singolare e suggestivo, durato poche ore. 07.1.f Spettacolo suggestivo nel cantiere della S.S. 640 in Sicilia. 07.1.g-l Immagini di Ravenna imbiancata. 07.1.m Anche il cantiere della Diga di Tabellout in Algeria imbiancato dalla neve. Insomma, tanta neve e tanto gelo come è naturale in inverno anche se, per fortuna, non sempre in dimensioni così eccezionali. O almeno così ci auguriamo pensando all’inverno 2013. 07.1.i 07.1.l 07.2 07.2.a 07.2.b 07.2.c 07.2.d 07.2.e lavori in corso di M. C. Rinasce Palazzo Rasponi dalle Teste I lavori hanno preso avvio da poche settimane e dovrebbero durare un paio di anni. Alla fine, grazie al restauro dello storico edificio e al previsto recupero di piazza Kennedy, la città riacquisterà un nuovo e prestigioso centro culturale e sociale. Un po’ di storia… tanto per cominciare… Nell’ultimo decennio del ‘600 Giovanni - vescovo di Forlì dal 1660 al 1714 - e il fratello Giuseppe, esponenti di una delle principali famiglie aristocratiche ravennati, quella dei Rasponi, la cui origine si fa risalire al sec. IX, decidono di costruire Palazzo Rasponi dalle Teste (così chiamato per le teste di leone scolpite negli architravi delle finestre) dove preesistevano da almeno tre secoli vecchie abitazioni della nobile famiglia. Il progetto del palazzo è stato attribuito al ravennate Luca Danesi anche se i lavori di costruzione sono di circa 30 anni posteriori alla sua morte. È certa invece l’attribuzione dell’atrio di ingresso e dello scalone al bresciano Giuseppe Antonio Soratini che con ogni probabilità ha contribuito anche al disegno della facciata completata nel 1734 da Ippolito Rasponi. Nel 1887 gli eredi Rasponi demolirono - riducendolo a mura di cinta - il fabbricato che si affacciava sulla strada del Ghetto, l’attuale via Luca Longhi. Nel 1938 venne aperta la piazza del Mercato (l’attuale Piazza Kennedy) su cui si affaccia la facciata principale del palazzo, demolendo un isolato di impianto medioevale comprendente i resti della chiesa di S.Agnese del V sec., il giardino della famiglia Rasponi 07.2.f 07.2.g p.13 la Betoniera dalle Teste, alcuni magazzini ed edifici privati. Nel cortile interno del Palazzo sono ancora conservati alcuni elementi marmorei della chiesa scomparsa. Durante la seconda guerra mondiale il soffitto del salone del piano nobile venne gravemente danneggiato e l’affresco che l’ornava andò perduto. Nel 1977 il Palazzo viene acquistato dal Comune di Ravenna. Negli anni ’80 e ’90 sono stati eseguiti alcuni lavori all’interno del palazzo finalizzati alla collocazione al suo interno del polo universitario ravennate. Nel dicembre del 2010 la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna firma un protocollo d’intesa col Comune di Ravenna in virtù del quale l’amministrazione pubblica si impegna a cedere l’immobile alla Fondazione e la stessa a finanziare le opere di restauro. Una volta completati i lavori il palazzo dovrebbe ritornare progressivamente di proprietà pubblica. Tutti e quattro i piani del palazzo saranno destinati ad attività comunali. Al piano terra troverà sede l’ufficio turismo mentre al piano nobile verranno creati spazi per esposizioni e convegni. Parte dell’edificio sarà destinato ad uffici dell’amministrazione e di associazioni di volontariato. Il progetto Il progetto di restauro è dello studio dell’architetto Pier Luigi Cervellati: un progetto tanto prestigioso quanto esteso in termini di dimensioni. Il complesso monumentale, che coinvolge ben 5000 mq di superficie distribuita su 4 piani, occupa l’intero isolato delimitato da piazza Kennedy, su cui si affaccia il prospetto principale, 07.2.h e dalle vie D’Azeglio, Longhi e Mafalda di Savoia. La conformazione planimetrica del palazzo riflette la tipologia del complesso tipico nobiliare settecentesco, pur rivisitata nella modalità compositiva degli elementi che la caratterizzano. L’unitarietà dell’isolato è espressa attraverso l’accostamento del corpo principale, la parte nobile, con i volumi minori dei fabbricati cosiddetti “ex scuderie”, destinati ai servizi. All’interno lo sguardo è inevitabilmente rapito dalle dimensioni considerevoli dell’androne di ingresso che, unitamente allo scalone e al salone delle feste, al piano nobile, contribuiscono a quella continuità monumentale di spazi, dimensioni, proporzioni, che già all’esterno dello stesso edificio si manifestano attraverso l’espressione possente, ma nello stesso tempo equilibrata, degli elementi decorativi in marmo, che alleggeriscono la matrice geometrica e rigorosamente simmetrica delle finestre disposte su tre ordini e ingentilite dalle teste leonine (da cui il nome del palazzo), una composizione che identifica il proprio equilibrio formale nel trionfo decorativo del portale i cui elementi scultorei esprimono una straordinaria “maniera scenografica” tipica dell’epoca. I lavori, per un importo complessivo di circa € 6.600.000, sono stati aggiudicati al consorzio Ccc di Bologna in Ati con Arte & Restauro di Ravenna. Le opere edili saranno realizzate dalla società Palazzo Rasponi Scarl (60% Cmc e 40% Acc) per un importo di circa € 4.260.000. Gli impianti, meccanici ed elettrici saranno, invece, realizzati, attraverso Ar.Co e Ceir dalle rispettive consorziate Impresa Valerio Monti Tecnologie e Servizi Srl e Cz Impianti Sas. 07.2.a-d, f-g Immagini di Palazzo Rasponi dalle Teste. 07.2.e.h La zona di Palazzo Rasponi è invasa da centinaia di piccioni che, con la loro presenza, rappresentano un problema in termini di igiene e salute per i lavoratori impegnati nel cantiere oltre che per la tutela della stessa struttura archittetonica. Per questo, in fase progettuale, è stata prevista un’azione di “contenimento” di questi volatili alternativa all’utilizzo dei consueti ultrasuoni (che possono essere molto dannosi per gli animali domestici) e più naturale. Una soluzione accettata dal committente e che prevede l’utilizzo, a più riprese, di falconi, appositamente addestrati, che con la loro presenza e le loro evoluzioni spaventano e allontanano i piccioni. Una tecnica già ampiamente sperimentata in molti centri storici. 07.3.a 07.3.b 07.3.d 07.3.e 07.3 07.3.f 07.3.c 07.3.g 07.3.h lavori in corso di Elio Belfiore Ingula, Sud Africa. Proseguono i lavori 07.3.a Outlet della diga. 07.3.b-c Lavori in corso sulle torri della struttura dell’opera di presa. 07.3.d Sala macchine. 07.3.e Tail Race Tunnel, cassero per il getto del rivestimento in calcestruzzo. 07.3.f, i, l-m Lavoratori Proseguono a ritmo serrato i lavori di Ingula, la centrale idroelettrica attualmente in costruzione in Sud Africa, un’opera complessa con una capacità di 1332 MW ed una capacità di immagazzinamento energetico di 21,000 MWh. L‘intero complesso consiste in una Sala Macchine (Machine Hall) e una Sala Trasformatori (Transformer Hall) sotterranee, con i relativi tunnels, pozzi e caverne associati. Nella machine hall è prevista la posa di 4 turbine-pompe reversibili tipo Francis, collegate direttamente ai generatori, con una capacità singola di 333 MW. tra tunnel e gallerie. 07.3.g-h Draft Tube. 07.3.o Il campo by night. La peculiarità di questa centrale è la sua reversibilità, che permetterà di utilizzare il sistema anche come impianto di pompaggio, per immagazzinare nuovamente l’acqua dopo averla sfruttata per la produzione di energia elettrica. Guardando in breve al ciclo produttivo, l’acqua, scorrendo dalla diga di monte a quella di valle, consentirà alle 4 turbine Francis di produrre energia elettrica, durante le ore di picco di richiesta energetica. procedendo su diversi fronti. Al momento alcune delle lavorazioni salienti riguardano: a. La produzione e l’installazione dei rivestimenti in acciaio per alcuni tunnel e pozzi. L’impresa Whessoe, nostro subappaltatore per il rivestimento in acciaio dei tunnels, ha raggiunto una produzione, in termini di fabbricazione, pari al 43%, mentre sono iniziate le installazioni sui tunnels e sui “pentocks” (che portano l’acqua direttamente alle turbine); b. Gli scavi in sotterraneo dei tunnels sono praticamente completati, mentre proseguono gli scavi in Sala Macchine e nella Sala Trasformatori, necessari al prossimo ingresso della Voith Hydro e della Voith Siemens, le 2 imprese che installeranno rispettivamente le turbine ed i trasformatori. L’attuale visione di queste due grandi caverne sotterranee rende l’idea del complicato insieme delle differenti lavorazioni, che al momento proseguono nella stessa area della Sala Macchine, come la posa delle colonne in calcestruzzo prefabbricato, il getto in opera delle solette dei vari piani di lavoro, il completamento degli scavi nelle zone adibite all’alloggiamento delle turbine. Durante le ore di bassa domanda, l’energia elettrica in surplus o comunque a costo minore (prodotta da altre centrali sudafricane) verrà utilizzata per ripompare l’acqua da valle a monte, grazie appunto alla reversibilità delle turbine (che diventeranno pertanto delle pompe) e dei trasformatori (che diventeranno dei generatori), di modo che quest’acqua possa nuovamente essere utilizzata per la produzione di energia elettrica, durante il successivo picco di richiesta. 1) la porzione superiore (Surge Shaft), di 18 m di diametro, lunga circa 100 metri, che verrà rivestita in calcestruzzo precompesso; Come previsto da programma, i lavori stanno 2) la porzione inferiore (Surge Riser), con un diametro 07.3.i p.14 la Betoniera c. Sono quasi completati gli scavi dei due pozzi verticali per il colpo d’ariete situati nel cantiere di monte (Surge Shafts & Risers). di 5.1 m, lunga altri 90 metri, sarà rivestita completamente in acciaio, solidale al rivestimento in acciaio dei tunnel di adduzione dell’acqua di monte; d. In corso le lavorazioni relative all’opera di presa (in particolare, Torre in calcestruzzo - vedi foto b.c), mentre il Canale di adduzione, rivestito in calcestruzzo, è praticamente completo; e. È iniziato il montaggio del ferro di armatura sul Low Pressure Headrace Tunnel ¾ e ½ (Tunnel di adduzione dall’Opera di Presa), e sul Tailrace Tunnel (tunnel di scarico finale al bacino di valle); in fase di esecuzione il rivestimento in calcestruzzo dei suddetti tunnel. Sono degne di nota le dimensioni del cassero per il getto in opera del rivestimento in calcestruzzo del Tailrace (vedi foto), tunnel che ha un diametro massimo di scavo di circa 12 m ed il cui sviluppo completo supera i 2 km. Qualche numero, per provare a dare un’idea dei lavori: • La Sala Macchine è lunga 184 m, larga 25m e alta 45 m. È la più grande caverna sotterranea scavata in “mudrock” del mondo, e si trova a circa 350 m di profondità, con 500 metri di dislivello dalla diga di monte, in cima alla montagna; • La Sala Trasformatori è lunga 176 m, larga 19 m e alta 24 m; Ciascun pozzo consta di due sezioni differenti: 07.3.l • Per il rivestimento in acciaio dei pozzi e tunnel sotterranei verranno utilizzate circa 15 mila tonnellate di acciaio; • I volumi di acqua contenuti negli invasi di valle e di monte sono rispettivamente 22.4 e 19.1 milioni 07.3.m 07.3.n 07.4.a 07.4.b 07.4.c 07.4.d 07.4 07.4.e lavori in corso di Valda Miani In attesa di ricominciare, un’intervista a Claudio Guerra di metri cubi, che sommati sono circa equivalenti a 10 mila piscine olimpioniche; Rilevante è ancora attualmente il personale impiegato nel progetto: 60 europei, 293 TCN e 1357 lavoratori locali per un numero complessivo di 1710 persone tra staff e lavoratori. La complessità del lavoro ed il numero consistente del personale impiegato rendono di grande rilevanza i temi dell’igiene, dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro. La qualità sul lavoro è ritenuta dal cliente più che soddisfacente. I lavori di costruzione e la salvaguardia dell’ambiente riescono a co-esistere perfettamente nel progetto di Ingula. L’area dove sorge il cantiere è infatti un habitat naturale per un gran numero di piante ed animali, ed in più la parte alta del cantiere si trova all’interno di una riserva naturale, dove è in atto un piano di conservazione ambientale che impone norme molto restrittive. Esiste un team dedicato all’ambiente, che verifica il pieno rispetto del “Piano di Gestione Ambientale”, monitorando giornalmente le attività in corso, rilevando e mitigando ogni singolo impatto ambientale dell’area. Le associazioni ambientali formano oggi una parte integrante del progetto, e sono attualmente tra le persone più influenti, riuscendo ad offrire un supporto positivo e una vera e propria pubblicità al progetto, visto l’alto livello di eco-sostenibilità che questa centrale possiede, soprattutto se paragonata ad una tradizionale centrale termo-elettrica. A dimostrare che le opere dell’uomo possono coesistere con l’ambiente. Cinque espatriati italiani e 15 Tcn per le attività di produzione, è questa attualmente la presenza di Cmc in Angola, il paese africano nel quale Cmc ha acquisito i lavori per la costruzione del lotto 6 della autostrada N’ Zeto Soyo, nella provincia settentrionale dello Zaire, un tratto di circa 45 chilometri dal Km 104 3 800 al Km 149 e 300, parte della autostrada Luanda Soyo di complessivi 450 Km. nella zona di confine col Congo dove maggiori sono le pulsioni indipendentiste . 07.4.a Tomboco, cerimonia per scongiurare la malasorte e possibili incidenti nella cava. Le strade di collegamento sono tremende e durante la stagione delle piogge si trasformano in un pantano che rende molto difficile raggiungere la capitale. 07.4.b Ancora la cava inerti di Tomboco che si trova a circa 140 km dal cantiere principale. Per questo l’autostrada è indispensabile, per collegare la capitale all’importante polo industriale di Soyo 07.4.c-e Ingresso al campo di Kifuma e mezzi all’interno. L’autostrada, a due carreggiate per senso di marcia, ciascuna delle quali della larghezza di 3,75 metri, è indispensabile per le attività economiche del paese, che si trova ad essere il maggior produttore di petrolio del continente africano, seguito da Nigeria e Libia. Qui la compagnia petrolifera nazionale “Sonangol”, che detiene il monopolio per l’esplorazione e l’estrazione del greggio, opera in collaborazione con compagnie petrolifere straniere attraverso joint venture ed accordi di co-produzione, ivi comprese Eni e Saipem. Non solo petrolio ma anche gas naturale, di cui l’Angola possiede riserve enormi e destinate ad aumentare nei prossimi anni con il completamento del progetto, realizzato dalla “Sonangol” e dalla “Chevron Texaco”, di conversione del gas naturale estratto dai pozzi petroliferi “off-shore” in gas liquefatto. Qui l’impresa Bechtel ha realizzato l’impianto per conto della Angola LNG, consorzio formato da Chevron (36,4%) Sonangol (22,8) Eni, Total e BP (ognuna con una percentuale del 13,6%) che permette lo stoccaggio del LPG (gas da petrolio liquefatto e condensato) che posteriormente verrà caricato in apposite navi cisterna con capacità di circa 200 mila mc. e trasportato in America ed Europa verso gli appositi “rigassificatori”. La prima nave dovrebbe partire entro il prossimo mese. Per questo a Soyo vi sono molti stranieri, vari voli giornalieri per Luanda ed un porto con molte attività. La crisi internazionale del petrolio ha contribuito a determinare i problemi rispetto ai quali anche il nostro cantiere è ora in stand by, in attesa di ripartire. I lavori sono sospesi per ritardi cronici nei pagamenti da parte del cliente ma la struttura esiste, ha continuato a mantenere le aree di competenza del cantiere, l’impianto di produzione degli inerti, i macchinari necessari per il lavoro ed un magazzino consistente. “Dal 2005 al 2008 l’Angola ha vissuto un boom economico straordinario che si rifletteva fra l’altro nell’assegnazione di molteplici opere pubbliche per infrastrutture sia nuove che distrutte dalla guerra; la crisi finanziaria del 2008 prima, con il crollo del prezzo del petrolio, e quella recente poi, hanno determinato una drammatica contrazione del mercato delle costruzioni ed un significativo aumento della concorrenza con la presenza di molte imprese, in particolare gli agguerriti portoghesi, che cercano qui sbocchi alla crisi che attanaglia il loro paese, ed i cinesi. Lo stesso campo, che si trova a Kifuma, a circa 25 Km da Soyo, potrà ospitare oltre 100 espatriati, alcuni dei quali sono attualmente impegnati in Mozambico e Sud Africa, in attesa che il lavoro ricominci. La comunità italiana è presente, oltre con le citate Eni e Saipem, con piccole imprese, con diversi religiosi e missionari (la presenza cattolica è molto forte) e varie ONG. A Luanda ha anche sede l’Ambasciata d’Italia. “L’Angola - ci dice Claudio Guerra, responsabile amministrativo di area - è un paese piuttosto difficile, le popolazioni sono in genere orgogliose e di indole battagliera. Il cantiere, in particolare, si trova Nel paese Cmc ha sostenuto iniziative culturali ed alcuni interventi sociali; particolare cura viene rivolta al presidio sanitario che provvede al nostro personale espatriato e locale”. È questo che rende una priorità assoluta la realizzazione di una rete di infrastrutture adeguate allo sviluppo del paese. 07.3.o 07.5.a Mobility Conference Il 6 e 7 febbraio si è svolta a Milano la decima edizione della Mobility Conference, il convegno annuale su infrastrutture e trasporti promosso da Assolombarda e Camera di Commercio. La relazione di Giuliano Asperti, vicepresidente di Assolombarda, ha illustrato ciò che è stato realizzato in questi ultimi anni e quello che invece rimane ancora da fare. Bene per l’alta velocità TorinoMilano-Roma-Napoli, per il Passante Ferroviario di Milano, per i prolungamenti delle linee metropolitane milanesi, per la superstrada Malpensa-Boffalora. Un pò meno bene, invece, per le situazioni di stallo che riguardano in modo particolare le tre importanti autostrade lombarde, che dovrebbero essere pronte entro il 2015, anno di Expo. Parliamo naturalmente di Pedemontana, di Tangenziale est esterna di Milano e di Brebemi. Oltre a problematiche di iter approvativo, ad aggravare i ritardi di queste e di molte altre opere, è stato, ed è ancora, il reperimento delle risorse finanziarie. 07.5 Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha evidenziato come il tema delle infrastrutture per la mobilità sia tra le priorità del governo ed ha assicurato che entro la fine del 2012 verranno sbloccati circa 60 miliardi di euro per realizzare opere per la maggior parte dei casi già programmate, che devono solo passare alla fase del cantiere. Non solo strade,autostrade e ferrovie ma anche aeroporti, che, ha detto il ministro, vanno razionalizzati, soprattutto nell’area padana. 07.5.b lavori in corso di Monica Arena Expo 2015, si entra nel vivo 07.5.a Un momento della firma del protocollo. 07.5.b Monica Arena. 07.5.c Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Expo entra nel vivo e lo fa mettendo tra le priorità il tema della legalità e della sicurezza sul lavoro. appaltatori operanti sul sito e per informatizzare le procedure di autorizzazione dei subappalti e forniture. Lo scorso 10 gennaio a Milano è stato infatti firmato il Protocollo d’Intesa per la regolarità e la sicurezza nel cantiere per la rimozione delle interferenze nel sito espositivo di Expo, lavori per i quali Cmc si è aggiudicata la gara ad ottobre dello scorso anno. L’accordo è stato siglato dai Comuni di Milano e di Rho,dalla società Expo,dai sindacati confederali,da Assimpredil, da Alcopl Legacoop e, ovviamente, da Cmc. Alla firma erano presenti, fra gli altri, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l’Amministratore Delegato di Cmc, Dario Foschini. Il documento sottoscritto stabilisce la costituzione di un Osservatorio permanente con lo scopo di monitorare la concreta realizzazione e applicazione di quanto contenuto. Obiettivo del protocollo è anche il contrasto del lavoro irregolare. art.5 Accessi in cantiere - I mezzi e le maestranze saranno verificati attraverso idonei sistemi di controlli e monitorati secondo le modalità previste dal Protocollo di Legalità. Cinque gli articoli su cui si basa il Protocollo d’Intesa: art.1 Sicurezza e regolarità - I sindacati saranno aggiornati sullo stato dei lavori e dell’eventuale utilizzo dei subappaltatori, i quali dovranno necessariamente sottostare ai protocolli e alle linee guida. Per quanto riguarda la tutela della salute e dell’integrità fisica sarà costituito un Comitato per la sicurezza. art.2 Contrasto al fenomeno delle infiltrazioni mafiose e criminali - Si fa riferimento al Protocollo di Legalità tra Prefettura di Milano e società Expo 2015 Spa che dovrà essere sottoscritto prossimamente. art.3 Mercato del lavoro - Cmc si impegna in caso di assunzioni di manodopera per il cantiere, ad assumere il 10% attingendo dal personale in cassa integrazione straordinaria e/o in deroga, in mobilità, disoccupati a seguito di procedure di licenziamento e soggetti inoccupati. Tale obbligo sarà inserito dall’impresa in ogni contratto di subappalto. art.4 Gestione informatica dei documenti - La società Expo 2015 Spa avvierà una piattaforma informatica per la gestione del cantiere per il controllo del personale e dei mezzi, il coordinamento degli p.16 la Betoniera Doveri e regole, quindi, per una manifestazione che sembra tuttavia continuare a viaggiare un pò a rilento,soprattutto per quanto riguarda i progetti di viabilità ad essa strettamente connessi. A proiettarci in avanti, quasi come fossimo già nel pieno dell’evento, è invece un nuovo programma radiofonico su Radio 24; un notiziario quotidiano che immagina di trasmettere in diretta dal 2015 e rappresenta i futuri scenari internazionali sulla base di analisi di esperti su tematiche legate a tecnologia, agricoltura, energie alternative, mobilità e biodiversità. Sicuramente un modo per ridurre, almeno virtualmente, quel gap fatto di dubbi, confusione e controversie che riguardano, tra l’altro, anche il concetto e l’ossatura dell’area espositiva. Per ora siamo a conoscenza di un piano che prevede 10 mila piante che delimiteranno quell’irregolare milione di metri quadrati di terra che sarà la cittadella di Expo; una parte di quelle piante inizierà a mettere radici già quest’anno. Sembra poi confermata la realizzazione della collina mediterranea, dove nasceranno ulivi, viti e un bosco da visitare,specchi d’acqua e un giardino delle farfalle che ospiterà anche specie esotiche. Ci saranno il canale di cinque chilometri che attraverserà tutto il sito, con varie darsene sullo stile di quella milanese e 32 ponti, il lago del diametro di 86 metri con quattro file di gradoni per potersi sedere e riposare e al centro una grande fontana ornamentale. Intanto il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha firmato il decreto con cui nomina il commissario incaricato della realizzazione del padiglione italiano (la cui struttura è ancora top secret) dell’Expo. Si tratta di Luigi Roth, cavaliere del Lavoro, classe 1940, presidente di Terna e manager di lungo corso. A livello internazionale, continuano ad arrivare adesioni alla manifestazione: i Paesi partecipanti sono saliti a quota 72 con l’ultima conferma del Pakistan. Segno che a crederci sono in tanti. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà hanno sottolineato il ruolo importante di Milano, una città che vuole essere sempre più aperta, dinamica e competitiva e che oltre ad una maggiore mobilità interna, necessita di un potenziamento della rete che la collega al resto d’Europa, collocata com’è all’incrocio tra due corridoi importanti, Lisbona-Kiev e Genova-Rotterdam. Ci sono tutti i presupposti per essere ottimisti per l’Assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, che ha promesso che per Expo 2015 verranno completate le opere autostradali più importanti e ha lanciato due proposte affinchè in futuro ci siano meno ritardi: aumentare le competenze regionali per poter velocizzare le procedure e rivedere la composizione delle strutture delle concessionarie, lasciando che gli enti locali partecipino alle fasi di start-up dei lavori ma non alle fasi successive. Un’altra indicazione è arrivata dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha concluso la prima parte della Mobility Conference: ”Ragionare sulla leva fiscale anche per supportare e incentivare nuove infrastrutture è un tema interessante”, ha detto la Marcegaglia, “Noi vorremmo che maturasse il principio che la fiscalità generata da nuove infrastrutture, quindi una fiscalità nuova, possa essere utilizzata in termini differiti, almeno in parte, per finanziare nuove opere senza che questo incida sui saldi della finanza pubblica”. Le idee dunque ci sono e la platea, composta per lo più da imprenditori, manager e amministratori pubblici ha potuto assistere a due giornate davvero interessanti. 07.5.c 07.7 07.7.a 07.7.b 07.7.c lavori in corso di Pier Francesco Paglini Serra Cazzola 1, un viadotto unico nel suo genere 07.7.a-d Foto del viadotto in costruzione. 07.7.e Studenti in visita al cantiere. Un prototipo unico nel cuore della Sicilia: è il viadotto Serra Cazzola 1, in costruzione tra Agrigento e Caltanissetta, lungo la SS 640. Dei quarantaquattro viadotti in costruzione lungo l’importante arteria questo viadotto è sicuramente un pezzo unico. struttura metallica leggera, al fine di raggiungere anticipatamente le pile che servono da punti di appoggio per tutta l’operazione. Una volta raggiunte le posizioni definitive, i tratti di viadotto vengono abbassati a quota definitiva e viene completata l’opera realizzando la soletta collaborante sopra le travi in acciaio. Il viadotto presenta dodici campate (55 m + 70 m + 3 x 90 m + 120 m + 3 x 90 m + 2 x 70 m + 55 m) per uno sviluppo complessivo di 980,0 m ed ha una larghezza trasversale pari a 26,50 m, per contenere entrambe le carreggiate. L’impalcato, del tipo a sezione composta acciaio-calcestruzzo, è costituito da due travi metalliche (bi-trave) con sezione doppio T ad altezza variabile (da 2,90 a 5,50 m) disposte ad interasse di 12,50 m ed associate a traversi portanti posti all’estradosso delle travi principali, provvisti di parti laterali in aggetto a sostegno della soletta in cls. Si tratta della prima volta in Europa che è utilizzata una tecnica di questo genere con una forma ad arco ribassato e una lunghezza di varo di circa 1000 m. Ed è questa ultima caratteristica che rende complessa l’operazione. Infatti, oltre alla sincronizzazione della spinta, si chiede al sistema meccanico-idraulico, di adattarsi alla forma del ponte in tutte le fasi di avanzamento, quindi con pendenza che va da +12 a -12%. Ultimate le undici pile l’impalcato metallico è assemblato a segmenti nelle apposite platee di varo situate nelle zone dietro le spalle e spinto verso il centro della valle tramite un sofisticato sistema di sollevamento a spinta sincronizzata. Complessivamente si spingono due pezzi di impalcato metallico a sezione variabile di 500 m circa, il primo sul lato Agrigento e il secondo lato Caltanissetta, fino a congiungersi al centro della campata da 120 m (giunto in chiave). Le due spinte vengono suddivise in numerose sotto fasi sincronizzate, ognuna delle quali prevede l’assemblaggio tramite saldatura dei conci dietro le spalle quindi il sollevamento, e la spinta verso il centro da 20 a 45 m a sotto fase. In questo modo l’impalcato diventa sempre più lungo e deve essere movimentato da più stazioni di spinta e contemporaneamente sollevato. Le stazioni di spinta devono essere sincronizzate tra loro per movimentare l’impalcato ad intradosso variabile contemporaneamente e non indurre a sollecitazioni asimmetriche sulle pile. Il tratto iniziale di impalcato viene munito di un avambecco, Il sistema di spinta è composto da sei coppie di dispositivi di sollevamento e spinta che vengono montate e collegate mano a mano che il tratto da spingere si allunga. Ogni dispositivo di sollevamento e spinta è composto da 2 martinetti di sollevamento da 500 tonnellate e da un carrello su piano di scorrimento Inox-Xlide movimentato da 2 martinetti orizzontali da 30 tonnellate. Ogni stazione consente pertanto di sollevare la trave metallica sovrastante e di appoggiarlo sulla slitta. Una volta poggiato sulla slitta, il sistema può spingere il ponte di 80 cm in pochi minuti. Al termine della fase di spinta il ponte viene sollevato di qualche centimetro per liberare, riposizionare il carrello e procedere ad una nuova corsa di 80 cm. Il tempo di ciclo completo di spinta varia da 15 a 25 minuti, in base alla complessità della spinta. Un’altra particolarità, che ha stupito i numerosi studenti universitari venuti in visita, provenienti dai corsi di ingegneria di ponti delle università di Messina e Palermo, è stata la tecnica di comunicazione adottata: è possibile infatti controllare tutte le operazioni comunicando online attraverso internet. In particolare la terza fase di spinta del ponte è stata parzialmente effettuata da Milano, comunicando in tempo reale con i tecnici locali che operavano in cantiere. 07.7.d 6 dicembre 2011 Quaranta studenti delle Università di Palermo e Messina hanno visitato i cantieri del raddoppio della strada statale 640 “AgrigentoCaltanissetta”, un viaggio di studio sui viadotti organizzato dai docenti dei corsi di laurea in Ingegneria Marcello Arici di Palermo e Antonino Recupero di Messina. Li ha accolti l’Ing. Pierfrancesco Paglini, Project Manager della “Empedocle, che ha parlato dei vari processi per la realizzazione dell’opera e delle caratteristiche tecniche utilizzate per l’ammodernamento della statale. È intervenuto anche il Prof. Ing. Luigino Dezi, Ordinario di tecnica delle Costruzioni nell’Università di Ancona. 15 e 21 gennaio 2012 Demolito in due tranche il viadotto Rocca Daniele, al bivio di Favara ed Aragona. Erano presenti durante l’abbattimento gli studenti di quinto anno dell’istituto minerario “Mottura” di Caltanissetta che hanno approfondito, prima e dopo l’esplosione, gli aspetti tecnici della demolizione. 26 gennaio 2012 Anas ha consegnato oggi il Collegamento Agrigento Caltanissetta - A19 Ss 640 di Porto Empedocle, ammodernamento ed adeguamento del 2° tratto dal km 44+000 allo svincolo con la A19 al Contraente Generale (il raggruppamento temporaneo di imprese tra Cmc, Ccc e Tecnis). L’importo complessivo del contratto ammonta ad € 739.661.760,77, di cui Cmc (Capogruppo) ha la quota del 44%, e le mandanti Tecnis e Ccc, hanno rispettivamente il 38% ed il 18%. “Con l’avvio di questo appalto - ha detto l’ing. Pier Francesco Paglini, project manager della “Empedocle” - si avvia concretamente il completamento della strada statale 640. Con la determinazione delle imprese consorziate saranno rispettati i tempi. La consegna infatti del secondo lotto è prevista per la fine del mese di marzo del 2016”. È prevista nei prossimi mesi la posa della prima pietra con una cerimonia ufficiale. 07.7.e 12 febbraio 2012 Sagra del mandorlo in fiore. La sagra che rinnova il miracolo della primavera nella valle dei templi ha visto migliaia di turisti raggiungere Agrigento per la SS 640, che ha retto benissimo l’eccezionale flusso senza disagi e code. Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto ci dice “Finalmente la città e questa provincia potranno essere raggiunti dai turisti con una strada al passo coi tempi, senza difficoltà”. Ha vinto la Sagra 2012 il gruppo “Nrityanjali Academy New Deli” proveniente dall’India. 13 febbraio 2012 Neve anche in Sicilia. Timidamente è arrivata anche in provincia di Agrigento, senza causare disagi, ma soltanto per imbiancare un po’ le colline del cuore della Sicilia. Neve e brina dunque anche nei cantieri della strada statale 640 “AgrigentoCaltanissetta”. Uno spettacolo nuovo da queste parti, durato poche ore, e molto suggestivo. p.17 la Betoniera 08.a 08.b 08 08.c 08.g 08.f brevi dai cantieri Brevi dai cantieri 08.a-c, f, n-o Il cantiere della » Laos Diga Nam Gnouang in Laos. 08.g Esp di Ravenna. La cerimonia ufficiale di apertura delle paratoie del Low Level Outlet della diga Nam Gnouang è avvenuta il 7 febbraio 08.h-i, p Il nuovo sottopasso a Riccione. È stata presieduta da H.E. Deputy Prime Minister Somsavat Lengsavat, dal governatore del Bolikhamsay province Mr. Parn Noymany nonchè dal direttore di Thpc Robert Allen. Successivamente alla cerimonia di apertura delle paratoie, Thpc inizia così ufficialmente a produrre energia elettrica a pieno regime attraverso il pre-esistente impianto TH 1-2 anche durante la stagione secca, mentre l’impianto idroelettrico adiacente alla diga NG (Nam Gnouang) potrà iniziare la produzione di energia elettrica solo ad avvenuto completamento dei lavori elettromeccanici prevista per agosto 2012. Qualche giorno prima, e precisamente il 4 febbraio, era stata aperta e testata per la prima volta la “service gate” del Low Level Outlet che costituisce lo scarico di fondo dell’invaso con circa 70 m di battente d’acqua. La diga, di 400.000mc in Rolled Compacted Concrete, serve quale opera di regolazione volta a mitigare, sull’approvvigionamento idrico all’impianto di Theun Hinboun, gli effetti determinati dal regime delle piogge monsoniche, che interessano il Paese. In chiusura di giornale riceviamo la notizia che, dopo il certificato di fine lavori per la diga Nam Gnouang, il 21 febbraio è stata consegnato anche il certificato di fine lavori per la NG centrale idroelettrica. Si attende a giorni anche l’ultimo dei certificati per la TH3 centrale idroelettrica. dovrà valutare l’esigenza di una fase di indagine più approfondita. Se tutto andrà come da programma, come si diceva all‘inizio, a primavera potrebbero partire i lavori per le fondazioni dell’ospedale. Ricordiamo che l’opera, il cui importo è di oltre 65 milioni di euro, sarà eseguita dalla società consortile “Ospedale dei Castelli” composta da Cmc e Sac. La partecipazione di Cmc è del 50,10%. » Ravenna Una Esp tutta nuova e sempre aperta Sono praticamente terminati i lavori di restyling compiuti da Cmc nella struttura Esp di Ravenna. I lavori, iniziati all’inizio dello scorso agosto, hanno riguardato il rifacimento dei pavimenti, delle ambientazioni interne, di tutti i corpi illuminanti e il rivestimento dei portici con policarbonato retro illuminato. In totale circa 2 milioni di lavori per il centro commerciale che ha da pochi mesi festeggiato il 13esimo compleanno e che oggi risulta senz’altro più moderno, fruibile e gradevole. A breve partirà anche il secondo stralcio dei lavori che riguarderà principalmente opere esterne. Intanto, grazie alla nuova legge sulle liberalizzazioni, dal 12 febbraio scorso l’Esp resta aperto tutti i giorni dalle 9 alle 21 e la domenica dalle 10 alle 20. » Riccione Inaugurato il 6 gennaio il nuovo sottopasso » Ariccia Proseguono i lavori di bonifica nel cantiere dell’ospedale dei Castelli “Contiamo di dare il via ai lavori per la costruzione del nuovo ospedale dei Castelli a primavera”. A parlare è l’ing. Luciano Palozzi che ci aggiorna anche sull’attuale attività del cantiere. In questi mesi è stata condotta un’impegnativa azione di bonifica dagli ordigni bellici (sono stati rinvenuti 342 ordigni risalenti al 2° conflitto mondiale incluse 4 bombe d’aereo del peso di 125 kg e 4 mine anticarro). Bonifica non ancora ultimata e che si sposterà nell’area di Villa Savelli che si sta intanto mettendo in sicurezza. Nel frattempo è quasi giunta alla conclusione la prima fase dell’indagine archeologica nell’area del cantiere al termine della quale si 08.n 08.o p.18 la Betoniera Nel mese di marzo, quando le condizioni atmosferiche lo consentiranno, il percorso ciclabile verrà evidenziato mediante apposita tinteggiatura con resine di colore rosso. Verrà altresì installato un impianto di video sorveglianza con telecamere a circuito chiuso. La realizzazione del sottopasso rientra nell’intervento del Piano particolareggiato di Iniziativa Privata della Coop. Adriatica che si è accollata anche l’intero costo dell’intervento, 1.350.000.00 euro. L’opera, iniziata all’inizio di settembre, è stata consegnata al Comune in data 22 dicembre, in appena tre mesi di lavoro. Venerdì 6 gennaio è stato inaugurato il nuovo sottopasso ciclo-pedonale di Riccione. Erano presenti il Sindaco Massimo Pironi, l’Assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pruccoli e l’ing. Roberto Zamboni, Direttore sviluppo e patrimonio della Coop Adriatica. Per Cmc che ha realizzato l’opera era presente Fiorenzo Fabbri. Il sottopasso si sviluppa lungo un percorso di circa 170 metri, con rampe a norma per i portatori di disabilità motoria, con due corsie adiacenti con opposto senso di marcia per le biciclette e una corsia per i pedoni e i disabili. Inoltre i pedoni avranno la possibilità di usufruire anche di due rampe di scale che consentiranno un percorso più breve. Sono presenti anche sistemi di segnalazione per gli utenti ipovedenti. Con la realizzazione di questo sottopasso, Riccione crea un collegamento, in tutta sicurezza, fra la pista ciclabile esistente sul lato Rimini della via Berlinguer e quella lungo la via Circonvallazione. » Fosso Ghiaia Consegnati i lavori per il nuovo impianto di potabilizzazione della Standiana Romagna Acque ha consegnato ufficialmente il 15 gennaio scorso i lavori per il nuovo impianto di potabilizzazione della Standiana a Fosso Ghiaia. L’impianto sarà il secondo centro di produzione di Romagna Acque dopo la diga di Ridracoli. Il potabilizzatore avrà una potenzialità di 1.000 litri al secondo e sarà strategico per le località della costa e per la città di Ravenna. Capofila dell’opera, dal costo totale di circa 60 milioni di euro, è l’impresa Torricelli Srl. Cmc realizzerà le sole opere civili per circa 12 milioni di euro per una quota parte del 60%. L’entrata in funzione del nuovo impianto è prevista nel 2014. » Maddalena Cmc, confermata capofila delle imprese per il cunicolo esplorativo a Chiomonte LTF, Lyon Turin Ferroviaire, società responsabile della parte comune italo-francese del futuro collegamento ferroviario tra Torino e Lione, ha confermato nello scorso mese di dicembre a Cmc, capofila di un raggruppamento di imprese, il compito di realizzare lo scavo del cunicolo esplorativo della Maddalena a Chiomonte. Si tratta, spiega una nota, di un atto integrativo al contratto firmato da Ltf con la Cmc nel 2005 che contrattualizza la variante localizzativa dell’imbocco del cunicolo da Venaus, dove era previsto inizialmente, alla Maddalena. L’importo complessivo del lavoro sarà di 93 milioni di euro. Cmc ha una quota del 44%. La lunghezza prevista del cunicolo esplorativo 08.p 08.d 08.g 08.e 08.2.i della Maddalena sarà di 7541 m, con un diametro di 6,30 m. L’avvio dei lavori di scavo è previsto per la metà del 2012, i tempi di realizzazione sono stimati in circa 50 mesi, con l’impiego di circa 100 operatori. I primi 240 m saranno scavati con metodo tradizionale, mediante escavatore o esplosivo, il resto con scavo meccanizzato. » Sat Concluso l’acquisto della quota della concessionaria Sat Autostrade per l’Italia, facendo seguito all’accordo del 13 maggio scorso e avendo ricevuto le necessarie autorizzazioni di Anas e dell’autorità Antitrust, ha finalizzato il 28 novembre scorso, la cessione del 69,1% del capitale detenuto in Società Autostrada Tirrenica Spa (Sat). A conclusione dell’operazione il capitale di Sat risulta così ripartito: Autostrade per l’Italia Spa (24,98%), Holcoa Spa (24,98%), Vianco Spa (24,98%), Banca Monte Paschi di Siena Spa (14,98%), Società Autostrada Ligure Toscana Spa - Gruppo Sias (9,99%), altri soci (0,09%). Il controvalore della cessione ammonta a 67,7 milioni di euro di cui circa 24,4 milioni pagati da Holcoa. Società Autostrada Tirrenica Spa (Sat) è concessionaria del tratto autostradale in esercizio A12 Livorno-Rosignano di circa 37 Km. La Società ha inoltre la concessione per realizzare il completamento dell’A12 Livorno - Civitavecchia per circa 206 km, di cui un primo lotto di 4 chilometri tra Rosignano e S. Pietro in Palazzi è in corso di ultimazione. Nel Consiglio di Amministrazione di Sat anche Carlo Zini e Dario Foschini, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Holcoa Spa. » Piombino Cmc amplia i lavori marittimi nella Regione Toscana con l’attuazione del Porto Il 13 febbraio, presso l’Autorità Portuale di Piombino, è stato firmato il contratto d’appalto “Prima fase di attuazione del P.R.P. del Porto di Piombino banchina nord darsena piccola e primo Stralcio banchina sud darsena grande, bonifica dei sedimenti marini e messa in sicurezza della falda”. I lavori consistono nella realizzazione della Banchina ovest della Darsena Piccola e del tratto iniziale della banchina sud della Darsena Grande tramite adeguamento dei piazzali retrostanti e la riprofilatura delle linee di banchina; nella 08.q p.19 la Betoniera 08.l 08.m una condotta metallica di 1000-1200-1500 mm, lunga circa 3 chilometri, con partenza da una diga di futura costruzione. Il progetto prevede anche la costruzione di un’altra condotta che permetterà di trasportare l’acqua dall’impianto a un serbatoio interrato della capacità di 20.000 mc, per il valore di 61 milioni di Usd. Il tutto da realizzarsi entro il 2013. 08.d Lesotho, sparo della roccia » Ancona 08.l Il rendering della nuova È stato firmato il 21 febbraio, il contratto di appalto per la realizzazione del molo foraneo del porto 08.m.r Lesotho, in primo piano di trattamento acque. La gara d’appalto era partita alla fine del 2009. Con il miglior punteggio tecnico e la migliore offerta economica l’Ati Cmc/Itinera si era aggiudicata, con 100 punti su 100, l’appalto per il tratto stradale della variante alla SS1 Aurelia tra Savona e Albisola Superiore. Una serie di adempimenti burocratici ne hanno ritardato la partenza ma ora, con la consegna dei lavori da parte dell’Anas, l’importante cantiere, per il quale si ipotizza una durata di circa 4 anni, può finalmente prendere avvio. L’ammontare complessivo delle opere di competenze dell’Ati Cmc-Itinera (Cmc è capogruppo con il 51% delle quote) è di 132 milioni. Il tratto stradale si inserisce in un ampio contesto legato alla necessità di adeguare l’intero sistema dei trasporti della Liguria. La Variante si configura, nel suo insieme, come un asse tangenziale alla città di Savona, lunga circa 5,1 Km e in grado di assolvere alle funzioni di raccolta e/o distribuzione dei traffici provenienti e diretti dalle aree a più intensa urbanizzazione, decongestionando la viabilità costiera dai flussi di attraversamento e restituendo gran parte della rete viaria cittadina al traffico locale. Il progetto prevede anche la realizzazione di quattro nuove gallerie, tre viadotti e un ponte. Alla presenza del Presidente e del Segretario generale dell’Autorità Portuale, del Presidente della Camera di Commercio di Ancona e del Direttore Italia di Cmc, l’ing. Gianluca Menchini, è stato firmato il contratto di appalto relativo ai “Lavori di costruzione del Molo Foraneo di sopraflutto nell’ambito di lavori di 3° fase delle opere a mare del Porto di Ancona” per un importo di euro 55.969.895,48 ed una durata di 900 giorni complessivi. La consegna dei lavori avrà luogo entro il mese di marzo. Il molo di sopraflutto avrà una lunghezza complessiva di circa 776.00, e sarà costituito da un nucleo interno di pietrame (5-500 kg), imbasato su uno scanno di spessore variabile, costituito anch’esso da pietrame. La sezione del nucleo avrà forma trapezia e scarpate con pendenza 3/2 su ambo i lati. Il nucleo sarà ricoperto da uno strato filtro dello spessore di 1,60 metri, costituito da scogli con peso compreso tra 1.000 ÷ 3.000 kg. Su entrambi i lati sarà presente un ulteriore strato filtro, avente spessore pari a 2.40 metri, costituito da scogli con peso compreso tra 3.000 ÷ 5.000 kg, a sua volta ricoperto dalla mantellata di rivestimento. Quest’ultima, dello spessore di circa 4.85 metri, sarà costituita da tetrapodi in conglomerato cementizio da 12.5 mc posti a doppio strato. » Lesotho » Torino Proseguono i lavori del Metolong Water Treatment Plant iniziati lo scorso anno Torna INTERtunnel al Lingotto riqualificazione delle vasche di decantazione esistenti; nella ridefinizione dello schema di raccolta delle acque e ricostruzione del sistema fognario e dello scarico a mare delle acque industriali degli insediamenti esistenti dietro il bacino portuale. L’ammontare complessivo dell’opera è di 21.799.019 € e la durata è di 13 mesi. I lavori verranno svolti in Ati tra Cmc, impresa capogruppo-mandataria con la quota dell’51%, e Sales Spa di Roma per il restante 49%. » Savona Variante alla S.S.1 Nuova Aurelia: finalmente si parte! Si tratta di un impianto di trattamento d’acqua della portata di 94 mega litri al giorno che renderà l’acqua potabile, attraverso trattamenti fisico chimici in grado di abbattere i contenuti metallici e batterici. L’acqua sarà portata all’impianto attraverso per collocare le tubazioni che porteranno al serbatoio interrato. 08.e Lesotho, bambini all’uscita di scuola. Darsena di Piombino. lo scavo per la canalizzazione verso l’impianto Ci sarà anche Cmc dal 27 al 29 marzo al Lingotto di Torino a INTERtunnel, la Fiera di riferimento dell’industria della galleria che si svolge ogni due anni in Italia. INTERtunnel 2012 offrirà ai fornitori di questo mercato un’opportunità ideale per presentare le loro tecnologie e competenze a clienti italiani e stranieri. 08.r 08.q Lesotho, l’impianto di trattamento acque in costruzione. 09 09.a 10.2.a volontariato di C. B. L’Ausilio di un pensionato Cmc 09.a Il marchio di Ausilio. 09.b Nella foto Paolo Bocchini. Ausilio per la spesa - la consegna gratuita della spesa a persone anziane e disabili, promossa da Coop Adriatica ed effettuata da volontari è nata nel 1992 grazie all’impegno di un gruppo di soci di San Lazzaro di Savena. Nel corso degli anni l’attività si è estesa notevolmente sul territorio, assumendo dimensioni di grande rilievo. Alla fine del 2010 le persone aiutate da Ausilio per la spesa erano 1.360, i soci volontari 9355, organizzati in 35 gruppi in quattro regioni: Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo. La spesa viene consegnata settimanalmente, agli anziani con più di settantacinque anni non autosufficienti, o a persone segnalate dai servizi sociali, famiglie con portatori di handicap, o anche con disabilità temporanee. Requisito fondamentale per usufruire del servizio è non avere aiuti famigliari. In ogni città in cui è presente, Ausilio presenta delle caratteristiche leggermente differenti, frutto della capacità dei volontari di far proprio il progetto di base e adattarlo alle esigenze del territorio, sempre in collaborazione con associazioni di volontariato già impegnate in azioni di solidarietà a livello locale e con le istituzioni. Paolo Bocchini è un socio pensionato Cmc dal 1998 e un attivo volontario di Ausilio Ravenna dal 2000. “Sono entrato in Cmc nel marzo 1969 come autista di autobetoniera, poi, dopo 9 anni in cantieri fuori sede (Manfredonia, Ponte Gardena, Voltri), sono stato 18 anni alla Monoceram; quando sono rientrato in sede ho lavorato al Centro operativo prima di trascorrere gli ultimi eccezionali 6 mesi al cantiere dell’Iper con Miccoli. Io credo che il mio amore per la solidarietà nasca proprio dalla mia esperienza lavorativa, perché quella che ho ricevuto qui in Cooperativa, e che ho ancora dentro, è stata una gran bella formazione”. Com’è partita la tua esperienza in Ausilio? La Coop Adriatica ha organizzato questo servizio in quasi tutte le città dove ha dei negozi un pò grandi; nel nostro territorio oltre a Ravenna, anche Lugo, Alfonsine, Mezzano e Faenza hanno dei gruppi. Per far partire il servizio la Coop si è appoggiata a un centro sociale (nel caso di Ravenna) o a un’associazione di volontariato (in altre città); io facevo parte del centro sociale che venne individuato e quindi sono stato coinvolto subito. Oggi a Ravenna siamo una trentina di volontari; oltre a me ci sono altri 2 pensionati Cmc: Aristide Mazzesi e Attilio Nicolicchia. Ma non ci sono 10.1.a Un momento 09.b della settimana rosa 2011. 10.2.d Il maestro Riccardo Muti. 10.2.e Massimo Matteucci durante la consegna del nuovo mezzo per la Advs. 10.2.i locandina della mostra al Mar di Ravenna. p.20 la Betoniera solo pensionati! Nel nostro gruppo c’è anche un ragazzo di 18 anni, che ancora studia, che ha iniziato l’anno scorso e 1 o 2 volte la settimana viene, poi ci sono una ragazza di 41 anni e un altro ragazzo di 36 anni che vengono tutte le settimane. Non c’è un cartellino da marcare e tutti hanno i loro impegni perciò anche tra di noi volontari ci si aiuta e chi vuol venire è sempre il benvenuto! 10.2.b Come vi siete organizzati? Il lunedì pomeriggio facciamo circa 70 telefonate a 70 famiglie, scriviamo in un modulo suddiviso in 4 parti (spesa ordinaria; surgelati; latticini; ortofrutta) ciò che serve ad ogni assistito; fatto questo andiamo all’Iper a fare la spesa e la prepariamo; abbiamo diviso la città in 4 zone e facciamo il servizio di consegna il lunedì pomeriggio, il martedì mattina e pomeriggio, mercoledì mattina. Il lunedì è il giorno più impegnativo perché prepariamo tutte le spese del lunedì e del martedì mattina e pomeriggio, però per quelli del martedì non mettiamo né ortofrutta né latticini né surgelati, perché li acquistiamo il giorno stesso. È un nastro che abbiamo collaudato nel corso del tempo , perché poi quelli che fanno la spesa del “fresco” del martedì prendono anche i prodotti “ordinari“ di quelli del mercoledì. Non è complicato, è diventata una routine! Chi sono i vostri assistiti? Sono famiglie bisognose, uomini e donne soli, invalidi; non sono solo anziani, ci sono anche alcuni giovani. O sono le famiglie stesse a fare richiesta alla Coop che poi ci passa il contatto o telefonano a noi direttamente oppure sono i Servizi sociali, con cui siamo in costante contatto, a fare la segnalazione. Si vedono delle situazioni davvero difficili, è dura e con l’aria di crisi che tira adesso ancora di più. Noi soprattutto da un anno a questa parte ce ne accorgiamo dalla spesa delle famiglie alla terza e alla quarta settimana del mese. La Coop, oltre a coprire i costi delle spese, come sostiene la vostra attività? La Coop ci fornisce una copertura assicurativa, un ufficio con 2 linee telefoniche, un pulmino attrezzato con una cella frigorifera. Noi volontari non è vero che noi non prendiamo niente! A fine anno riceviamo un panettone, un pranzo e un buono da 50 euro. Tutto quello che facciamo è perché ci sentiamo di farlo, altrimenti ce ne andremmo al bar, quindi un riconoscimento (anche minimo) è un grande regalo. E, in ogni caso, il regalo più grande, retorica a parte, è rendersi conto che anche da pensionati ci si può rendere davvero utili e che si possono fare tante cose per sé stessi e per gli altri! 10.1 noi e loro La Settimana Rosa 2012 Torna dal 4 all’11 marzo la Settimana Rosa, serie di iniziative promosse da Cmc, Teodora Pallavolo Ravenna e Linea Rosa con l’obiettivo di aumentare la sensibilità attorno al delicato e attuale tema della violenza sulle donne. Durante la settimana sono previsti una serie di incontri tra le volontarie di Linea Rosa e le atlete della Teodora Pallavolo. La settimana terminerà domenica 11, alle ore 21, al Teatro Socjale di Piangipane con lo spettacolo “Nata il 21 a primavera. Assolo di Alda Merini” con Francesca Mazzoni, regia di Enrica Cavina. 10.1.a 10.2.c 10.2.d 10.2.e 10.2 10.2.f 10.2.g 10.2.h 10.2.i noi e loro Noi e loro 10.2.a-c, f-h Proseguono » ravenna festival i lavori per la costruzione della nuova scuola nel villaggio di Balevang in Camerun Ravenna Festival, parte ad aprile con la Chicago Symphony Orchestra ed il Maestro Muti coordinati dall’associazione Il Terzo Mondo e finanziati da un gruppo di imprese ravennati fra le quali anche Cmc. . L’edizione 2012 del Festival si addentra nella spiritualità, come ricordano l’immagine di un monaco tibetano che contempla la luna ed un video con la suora buddista di origine tibetana, Ani Choying Drolma, che sarà a Ravenna dal 5 al 12 luglio per gli spettacoli di “Sette giorni in Tibet”. “Il Festival 2012 - ha dichiarato il direttore artistico Franco Masotti - con la sua dimensione spirituale e religiosa vuole dare valore alla natura come luogo di raccoglimento e di bellezza, al silenzio ed alla necessità del silenzio, al confronto tra forme di ritiro ed eremitaggio, al valore del silenzio come componente della musica, al senso che il canto, la voce ed il silenzio hanno in queste dimensioni”. Quest’anno, complice la crisi economica che non rende possibili viaggi all’estero, il concerto delle Vie dell’Amicizia sarà sostituito dal “Concerto della fraternità” con l’esibizione a Ravenna di comunità religiose provenienti da tutto il mondo, ortodosse, tibetane e cattoliche. Il Maestro Muti aprirà il Ravenna Festival il 27 aprile con la Chicago Symphony Orchestra e chiuderà il 12 luglio con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini nel Concerto della Fraternità. » mostra del mar Dedicata a Giovanni Testori la nuova mostra del Mar È stata inaugurata, al Museo d’Arte della città di Ravenna, domenica 19 febbraio la mostra Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon… Miseria e splendore della carne. Testori e la grande pittura europea. La mostra resterà aperta fino al 17 giugno con i seguenti orari: fino al 31 marzo: martedì- venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19, chiuso lunedì dall’1 aprile: martedì - giovedì 9-18; p.21 la Betoniera venerdì 9-21; sabato e domenica 9-19 , chiuso lunedì Ingresso: intero: 9 euro, ridotto: 7 euro. Dopo le mostre dedicate a Roberto Longhi, a Francesco Arcangeli e a Corrado Ricci, il Mar prosegue la sua indagine su figure di primo piano della critica d’arte, rendendo omaggio a Giovanni Testori (1923-1993). Il percorso della mostra si articolerà in diverse sezioni dedicate ai vari periodi della storia dell’arte studiati dal critico milanese e agli artisti da lui amati, a partire dai suoi primi scritti su Manzù, Matisse, Morlotti, poi i francesi Courbet e Géricault; dagli approfondimenti e le riscoperte sulla linea della pittura di realtà in Lombardia del ‘500 (Gaudenzio Ferrari, Foppa, Savoldo, Romanino, Moretto) e del ‘600 (Moroni, Ceresa, Fra Galgario, Ceruti), i “manieristi” lombardo piemontesi (Cerano, Morazzone, Tanzio da Varallo, Daniele Crespi, Cairo) accompagnati da Caravaggio, sua grande passione dichiarata, passando attraverso l’attenzione a figure della Nuova Oggettività (Dix, Grosz, Radzwill), Nuovi Selvaggi (Fetting, Hodicke, Zimmer, Salomè) e Nuovi Ordinatori (Albert, Chevalier, Schindler, Merkens), e artisti come Bacon, Giacometti, Sutherland, Sironi, Guttuso, Gruber, Marini, Vacchi, Varlin, Jardiel, Vallorz, Rainer – per citare alcuni nomi - per giungere fino a Cucchi e Paladino. Di ognuno di questi artisti saranno esposte diverse opere, in alcuni casi quelle stesse scelte e possedute da Testori. La rassegna presenterà anche un omaggio a Testori con selezione di ritratti fra i tanti eseguiti da diversi pittori per lo studioso. » azienda solidale Cmc, azienda solidale 2011 C’è anche Cmc fra le imprese ravennati che hanno aderito alla campagna “Adotta un progetto sociale, diventa un’azienda solidale” presentata in municipio dal sindaco Fabrizio Matteucci martedì 13 dicembre. Cmc ha infatti deciso di “adottare” fra i tanti, e tutti meritevoli, progetti presentati dalle associazioni di volontariato, due progetti. Il primo, chiamato “Oltre il giardino”, è stato presentato dall’associazione A.M.A. la Vita e si propone la riqualificazione del giardino dedicato a Franco Basaglia adiacente il Centro di Salute Mentale di Ponte Nuovo. L’associazione A.M.A. la Vita, con la quale Cmc collabora da tempo, è un gruppo di auto mutuo aiuto nell’ambito del disagio mentale, formato da familiari, utenti, volontari per contribuire ad un cambiamento individuale e sociale nelle persone sofferenti e nelle loro famiglie. Il secondo progetto adottato da Cmc è stato presentato dall’associazione sportiva dilettantistica C.S.T. Judo Ravenna. Si tratta della 10° edizione della manifestazione “Le giornate dello sport come integrazione” che si svolgerà al Pala de Andrè di Ravenna il 10-11-12-13 maggio prossimi. La manifestazione, alla quale Cmc ha da sempre dato il proprio sostegno, ha l’obiettivo di costruire un momento di integrazione ed internazionalità per le persone disabili. Il Centro Sport Terapia Judo Ravenna è una società nata nel 1982 ed è affiliata al Comitato Italiano Paraolimpico. » advs Cmc dona un mezzo all’Advs di Ravenna Con una semplice cerimonia in Piazza del Popolo a Ravenna, sotto al grande albero di Natale illuminato, il Presidente Cmc Massimo Matteucci ha, lo scorso 14 dicembre, consegnato un FIat doblò alla associazione dei Donatori Volontari Sangue di Ravenna, nella persona di Barbara Saviotti, presidente Fidas-Advs Ravenna. L’associazione, che opera da 50 anni per aiutare l’Ospedale della città a raccogliere il sangue necessario a proteggere la salute della popolazione, aveva necessità di un mezzo per il trasporto di materiali e persone per le sue molte attività. Negli anni, Advs è cresciuta a fianco della struttura pubblica affidando lo slancio dei suoi 8.000 donatori alle mani sicure di personale qualificato: i medici, i tecnici, gli infermieri del servizio trasfusionale del S. Maria delle Croci. Advs fa parte della Fidas Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue importante punto di riferimento organizzativo a livello nazionale nel campo della donazione. 10.3 10.3.a 10.3.b noi e loro » made in africa Sport sì, ma in sicurezza! A Cmc il premio “Made in Africa” Si è svolta a Roma il 15 dicembre scorso la prima edizione del premio “Made in Africa” dedicato alle positive relazioni tra Italia ed Africa. Tra i premiati il presidente di Cmc Massimo Matteucci “per le grandi opere edificate negli anni in diversi paesi africani, che hanno rappresentato la base di un forte sviluppo locale“. Tra gli intervenuti alcuni tra i principali investitori italiani (oltre a Cmc, Eni, Api Nova Energia) e realtà come Emergency. Il premio, ideato e promosso dal Console Onorario del Mozambico a Milano Simone Santi, attivo da 15 anni in Africa a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese, ha visto la presenza anche di numerosi Ambasciatori dei Paesi africani, impegnati in uno sforzo di superamento degli stereotipi legati ad un continente che si sta invece imponendo sulla scena mondiale attirando crescente interesse ed investimenti. Nel corso dell’iniziativa è stato presentato anche il Progetto Colors, che si propone di favorire l’integrazione nelle periferie più disagiate italiane ed in Africa attraverso la pratica gratuita della pallacanestro (www.progettocolors.com). 10.3.a-b I volontari del Gruppo Progetti Scorta all’opera. 10.4.a Pan American. 11.d-g 6 gennaio: è arrivata la befana in Cmc. » solidarietà Un tappo per la solidarietà Il 2012, fra le altre cose, ha portato in casa Cmc una nuova iniziativa concreta di solidarietà. Insieme all’associazione di volontariato AVSI abbiamo infatti deciso di lanciare anche nella nostra sede centrale la raccolta di tappi di plastica (di bottiglie d’acqua, detersivi, succhi, bibite, latte...) che verranno poi inviati a ditte che li riutilizzano per manufatti plastici. Il ricavato andrà a sostenere la scuola primaria di S.S. Peter & Paul di Lagos (Nigeria) che ospita 400 bambini. L’Avsi di Ravenna ha raccolto dal 1° gennaio 2008 al 31 maggio 2011, in questo modo, oltre 400 quintali di tappi. Potete trovare i contenitori dove deporre i vostri tappi (anche quelli di casa!) in vari punti della nostra sede. Tutti possono così contribuire a raggiungere due importanti risultati: aiutare chi ha bisogno della nostra solidarietà e aiutare l’ambiente con una raccolta differenziata sempre più spinta. 10.4 Il Gruppo Progetti Scorta di Ravenna è una società sportiva dilettantistica molto particolare che anziché gestire direttamente l’attività agonistica, in questo caso il ciclismo, si dedica alla sua promozione attraverso i valori della sicurezza, vista la difficoltà di doversi svolgere sulle strade aperte al traffico. Il Gruppo è attualmente composto da 48 unità, tutti volontari che mettono a disposizione il loro tempo e la loro moto, con l’unico compenso di un rimborso per le spese effettivamente sostenute. Presidente e fondatore di questo Gruppo è il ravennate Silvano Antonelli, noto nell’ambiente ciclistico per essere un direttore di corsa e un dirigente sportivo che la Federazione Ciclistica Italiana ha utilizzato a più riprese per i rapporti col Ministero dell’Interno e grazie al quale, a partire dal 2002, sono state introdotte quelle modifiche al Codice della Strada che gradualmente hanno portato il ciclismo in sicurezza nonostante le sfide di un traffico sempre più pesante e complesso. I volontari del G.S. Progetti Scorta sono tutti abilitati come motostaffetta e come scorta tecnica e diversi sono quelli che si dedicano anche ai servizi di radio-corsa oppure al trasporto dei giudici e degli operatori tv, dando vita ad un volume di attività davvero ragguardevole: 150 corse all’anno per un totale 11.d noi e loro 11.g Torna dal 15 al 18 marzo la rassegna musicale promossa dall’associazione culturale Bronson. Transmissions, questo il nome della rassegna, è giunta alla sua V edizione e si articolerà in 4 appuntamenti in vari locali della città. Direttore artistico della rassegna sarà Stephen O’Malley, personaggio chiave del metal contemporaneo, noto per le improvvisazioni supersoniche e distruttive del suo gruppo culto SunnO))). La rassegna di quest’anno fa parte degli eventi inseriti nel dossier di candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura ed è sponsorizzata, tra gli altri, anche da Cmc. venerdì 16 marzo ore 21 Pan American + Tim Hecker @ Almagià, Ravenna [12 €] sabato 17 marzo ore 18 matinee con Grouper Violet Replacement @ Almagià, Ravenna [6 €] - ore 21: Caspar Brotzmann Massaker (unica data italiana) + Alexander Tucker (unica data italiana) + In Zaire @ Bronson, Ravenna [12 €] domenica 18 marzo ore 21:30 Peter Brotzmann Trio [Peter Brotzmann - Steve Noble - John Edwards] (unica data italiana) @ Cisim, Lido Adriano [12 €]. Abbonamento valido per tutto il festival: [30 €]. Il programma Giovedì 15 marzo ore 21 Stephen O’Malley solo (unica data italiana) + Keiji Haino solo (unica data italiana) @ Teatro Rasi, Ravenna [12 €] p.22 la Betoniera Maggiori informazioni sul programma e sull’acquisto dei biglietti sul sito: http://www.bronsonproduzioni.com Il G.S. Progetti Scorta ha anche un interessante sito www.progettiscorta.it. 11.e 11.f 10.4.a Transmissions V di oltre 1.000 prestazioni individuali. Ma oltre a questo il Gruppo svolge anche una intesa attività didattica, fatta di pubblicazioni, lezioni di sicurezza, corsi di formazione, ed iniziative come quella de “Il Giorno della Scorta”, appuntamento nazionale dedicato alla ricerca della sicurezza, che nel tempo si è conquistato il patrocinio della Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio, Ministero dell’Interno, Ministero dei Trasporti, ed il sostegno del Capo dello Stato che concede la sua medaglia. Una attività incoraggiata anche dal sostegno di alcune importanti aziende, tra le quali Cmc di Ravenna, fortemente interessata al sostegno di attività sportive che sappiano proporre valori ancor prima di ogni altra cosa. Il G.S. Progetti Scorta è quindi una opportunità aperta anche a tutti i dipendenti della Cmc possessori di una moto che volessero cimentarsi in tale impegno. Per provare non ci sono oneri di nessun tipo, basta contattare il presidente Antonelli ([email protected]) e dire che si è interessati a provare. Poi, se la cosa piace, tutto il resto verrà di conseguenza. 11.a 11.b 11.c 11.1 11.2 attività sociali attività sociali Convenzioni Convenzione con circuito Amaparco di Atlantide per l’anno 2012 È confermata per i dipendenti e i soci Cmc la seguente agevolazione, valida per l’anno 2012: • Ingresso ridotto al possessore del tesserino distintivo Cmc + 1 accompagnatore Le strutture comprese nel circuito, convenzionate per il 2012, sono le seguenti (per informazioni www.amaparco.net): Provincia di Ferrara • Museo del Territorio di Ostellato • Anse Vallive di Porto Bacino di Bando Provincia di Ravenna • Museo NatuRa di Sant’Alberto • Centro Visite Salina di Cervia • CerviAvventura di Milano Marittima • Casa delle Farfalle & Co. di Milano Marittima • Rocca di Riolo Terme Provincia di Forlì-Cesena • Idro Ecomuseo delle Acque di Ridracoli Provincia di Rimini • Osservatorio Naturalistico Valmarecchia di Torriana in queste strutture i bambini sotto 1 metro di altezza entrano gratis, e da 1 metro fino a 12 anni di età ridotto. Confermata la convenzione con Cinema City e Cinema Astoria È riconferma anche per il 2012 la convenzione con il Multiplex Cinemacity e Cinema Teatro Astoria. La convenzione è valida il lunedì, martedì, e giovedì al prezzo ridotto di € 6,00 (per i film in 2D) e € 8,00 (per i film in 3D) escluso festivi e prefestivi. Ogni tessera dà diritto ad un solo ingresso giornaliero e deve essere 11.h p.23 la Betoniera 11.2.a Gita a Mantova nominativa (usiamo il badge!). Si ricorda inoltre che il prezzo intero del biglietto è di € 7,50 mentre il mercoledì è già ridotto per tutti a € 4,50 (per i film in 2D) e € 7,50 (per i film in 3D). La validità delle tessere è sospesa nel periodo delle festività pasquali e natalizie; tale periodo di sospensione verrà comunicato con appositi cartelli esposti presso le casse della biglietteria. Convenzione con la Macelleria Comacar La Macelleria Comacar nelle sue sedi di Ravenna in viale Cilla 37 e Voltana in via Fiumazzo 773 offre ai dipendenti e soci Cmc lo sconto del 5% (esclusi i prodotti in promozione). Poliambulatorio Santa Teresa Cmc ha rinnovato la convenzione con il Poliambulatorio Santa Teresa in via Don Angelo Lolli, 20 (ex via Nino Bixio, 20); l’accordo prevede dietro presentazione della tessera rossa o del badge: Gita a Mantova per pensionati, soci e dipendenti Sabato 21 aprile 2012 11.a-c I vincitori del concorso legato all’album delle figurine per celebrare i 110 anni di Cmc. Il programma 11.h-n Grande successo per • 6,00 ritrovo dei partecipanti presso la sede della Cmc e partenza. • 8,00 circa, sosta in autogrill. • 9,00 Arrivo a Mantova e incontro con le guide con visita ai palazzi, alle piazze, alle basiliche del centro storico della città, tra cui la grandiosa reggia dei Gonzaga. È prevista inoltre una passeggiata libera per il centro con una accompagnatrice. • 12,30 Imbarco e navigazione con pranzo a bordo della motonave Andes 2000. • 14,30 Nel pomeriggio prosegue la navigazione sui laghi di Mantova e del Parco del Mincio, protetto dal Wwf, per arrivare all’ascensore ad acqua che porta al Po, una esperienza di incomparabile bellezza. • 17,00 partenza per Ravenna e arrivo previsto per le 20 circa (eventuale sosta di ristoro in autogrill). il concerto di Natale di Cmc. Ancora una volta, mercoledì 23 dicembre, la magia della musica ha riempito la nostra sede. Protagonisti della serata gli Inis Fail, uno dei più apprezzati gruppi folk del panorama italiano, l’Orchestra “Città di Ravenna” e l’Accademia di Danza Irlandese Gens d’Ys. Direttore ed arrangiatore della serata musicale Mell Morcone. Hanno introdotto le atmosfere dell’isola verde l’attore Franco Costantini, accompagnato dall’arpa di Monica Micheli. Fra i tanti graditi ospiti • 10% di sconto su tutte le tariffe applicate per le Analisi di Laboratorio; • 10% di sconto sulle visite specialistiche, fatta eccezione per i Medici che prestano servizio in regime di intramoenia; • 5% di sconto sulle prestazioni fisioterapiche Costo della gita 105 euro, Soci sconto di 50 euro, Familiari sconto di 20 euro, Ragazzi sotto i 12 anni sconto di 50 euro. Le quote comprendono: • trasporto in pullman Atm riservato, Iva, pedaggi e parcheggi • Pranzo sulla Motonave • Ingressi e visite guidate • Assicurazione medico/sanitaria e bagaglio Ambulatorio odontoiatrico Dentalica Scadenze per la prenotazione entro il 30 marzo 2012 occorre confermare la propria partecipazione versando l’intero importo indicato presso la Portineria di sede (tel. 0544 428245). L’Ambulatorio odontoiatrico Dentalica del dott. Renzo Bianchini in viale Randi 2/a tel. 0544 404689 offre ai dipendenti Cmc e ai loro figli di minore età lo sconto del 20% sul listino prezzi. I soci pensionati in collaborazione con Csc. 11.i 11.l 11.m 11.n anche il Prefetto di Ravenna, dott. Bruno Corda. 11.2.a Mantova..
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