Le opinioni dei lettori - La Provincia di Cremona

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Le opinioni dei lettori - La Provincia di Cremona
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LUNEDÌ
14 APRILE 2014
La Provincia
SPAZIO APERTO
Da non cattolico contrario
alla fecondazione eterologa
Caro direttore,
non sono cattolico e tuttavia esprimo
un profondo dissenso di fronte alla
decisione della Corte Costituzionale di
legittimare la fecondazione eterologa.
È un passo verso un crescente
sovvertimento di alcuni pilastri
(biologici, antropologici e psichici) che
sono a fondamento della salute
mentale e sociale degli individui e
della specie. È vero, l’uomo è natura e
cultura; è soprattutto cultura, ma la sua
cultura non può contraddire oltre certi
limiti il suo pur essere anche natura. Ci
troviamo di fronte ad una vera e
propria distorsione mentale, che fa
della vita e del ‘diritto’ a
generare un valore
astratto e assolutizzato. È
la stessa logica che porta al
sempre più diffuso
accanimento terapeutico
anche nell’età più
avanzata, grazie al quale
l’uomo vivrà sempre più a
lungo e sempre più
degradato, quali che siano
le condizioni della sua
sopravvivenza innaturale.
In entrambe le situazioni,
fecondazione eterologa e
accanimento terapeutico
senza fine, è all’opera la
dittatura dell’ideologia
dell’integralismo
progressista nel primo
caso e dell’integralismo
cattolico nel secondo caso.
Secondo Giacobbi
(Cremona)
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Turchia, Serbia e Ucraina
nell’Ue, colpo ferale all’Italia
Egregio direttore,
negli anni ‘70 ho frequentato per un
breve periodo di tempo la locale
sezione del Pci, oltre la cortina
dicevano, esisteva il ‘paradiso dei
proletari’ dove regnava la felicità,
ricchezza e uguaglianza sociale. Con la
caduta del muro di Berlino, la
delusione di molti elettori e
simpatizzanti del partito comunista
italiano fu enorme nel vedere quei
popoli ridotti alla fame, arretrati di 30
anni e moralmente devastati da anni di
feroci dittature. in fretta e furia anche
in Italia gli astuti dirigenti di via
Botteghe Oscure, sede del Pci, da bravi
camaleonti e senza alcuna vergogna,
cambiarono nome e simbolo al partito,
rinnegarono le loro origini e
nottetempo cancellarono quegli slogan
che per anni infiammarono le piazze di
tutta Italia. Con l’annessione della Ddr
alla Germania Federale, vennero
gettate le basi per un’invasione
pianificata di milioni di cittadini di
quei Paesi verso l’ovest, attratti da
facili guadagni, leggi permissivi,
pensioni sociali e sanità gratuita.
Questo esodo biblico incontrollato, sta
mettendo in ginocchio molti Paesi, tra
cui l’Italia, già alle prese con enormi
problemi di natura economica e
occupazionale. Il colpo ferale e
concludo, lo avremo con l’entrata
nell’Ue di nazioni come la Serbia,
l’Ucraina e la Turchia. Quest’ultima
nazione di fede islamica, suonerà le
campane a morto di questo strano
Paese. Logica conclusione di politiche
miopi disgreganti.
Andre Zecchini
(Camisano)
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Sono i mutamenti radicali
a distruggere libertà e felicità
Egregio direttore,
grato dell’attenzione del signor
Ernesto Alberichi su Spazio aperto del
5 aprile, desidero far presente che
l’indirizzo dei miei studi non
richiedeva la conoscenza della
filosofia. Quel poco di essa, che ho
appreso come autodidatta, mi ha
indotto a condividere alcune opinioni
dei filosofi più importanti pur non
concordando con le loro posizioni
sistematiche. Lo stesso mi accade con il
signor Alberichi al quale confermo di
essere convinto che fidarsi della
perfettibilità dell’uomo è un sogno. Per
quanto riguarda l’accenno storico, da
lui tratteggiato, ritengo che sono
proprio i mutamenti radicali a causare
la distruzione della libertà e della
felicità.
Claudio Fedeli
(Cremona)
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Galimberti non ripropone
affatto gli schemi del passato
Egregio direttore,
leggo su La Provincia una lettera a
firma di Giuseppe Vigliotta in cui ci si
riferisce al candidato
sindaco di centrosinistra,
Gianluca Galimberti,
come ad un ‘agitato,
strumentalizzato dai
vecchi volponi della
sinistra che cercano di
addossare alla giunta
Perri i problemi causati da
decenni della loro cattiva
amministrazione’. Non me
ne voglia il signor
Vigliotta, ma questo modo
di argomentare non solo
ripropone i vecchi schemi
dietrologici per cui la
colpa dei fallimenti è
sempre di quelli che ci
hanno preceduto (antico
vizio italico), ma non
corrisponde alla realtà dei
fatti che hanno costituito
la base dell’impegno di
Galimberti in questa
competizione. Come, infatti, il
candidato ha ribadito più volte, il suo
progetto nasce da lontano e, prima di
concretarsi nella formazione della lista
‘Fare nuova la città’, si era articolato in
varie iniziative e indagini, condotte sia
nell’Azione Cattolica che
nell’associazione Partecipolis, e si è
coagulato in una piattaforma che ha i
suoi elementi di originalità. Del resto,
non mi risulta che Galimberti abbia
detto di voler riesumare il quadro
organizzativo che aveva caratterizzato
le giunte di sinistra del passato ma ha,
invece, sostenuto la necessità di
costruire un nuovo orizzonte di
governo per la città, che non fosse il
semplice contrario di quanto fatto (o
non fatto) dalla giunta Perri; in ciò,
Galimberti è stato appoggiato dalla
gran parte del Pd, in cui è emersa una
riflessione critica sull’operato delle
proprie amministrazioni del passato ed
anche sui limiti della propria attività in
quanto forza di opposizione in questi
ultimi cinque anni. Questo è lo stato dei
fatti, anche se ciò può dare fastidio ai
‘sapientoni’ che sanno sempre come
andrà a finire, mentre la sfida è, oggi
come non mai, apertissima.
Vincenzo Montuori
(Cremona)
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LA POLEMICA
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IL CASO
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Per il quartiere Po
poche risposte e fatti
Egregio direttore,
le assicuro che non è stata una sorpresa
leggere che la signora Bernuzzi, presidente del comitato di quartiere della zona Po
si candida a sostegno del sindaco uscente.
Ad un attento osservatore non saranno
certamente sfuggiti i larghi sorrisi, le calorose strette di mano e l’accondiscendenza con i quali venivano accolti i rappresentanti del Governo della città durante gli incontri organizzati dal comitato. Non li ho mai letti come atteggiamenti
dettati solo dalla buona educazione e dalla cortesia e da sempre ho pensato che
quell’incarico servisse come trampolino
di lancio per qualcosa di più importante.
Tutto ciò naturalmente è legittimo ma ritengo sia altrettanto legittimo sottolineare che in questi incontri il quartiere ha
portato a casa ben poco. L’unica battaglia
Tom Donato, uomo limpido
appassionato di aeronautica
Signor direttore,
con il professor Tom Donato fui vicino
di casa per più di cinquant’anni, in via
Chiese. Con mio padre, ex partigiano
comunista, ebbe un lungo rapporto di
stima, amicizia e rapporti
professionali. Era un andare tra uomini
limpidi. Univa anche la passione per
l’aeronautica, con cui crebbi da
bambino. Ricordo mi fece visitare
l’aeroporto di Linate, i tanti pomeriggi
domenicali col naso all’insù al
Migliaro.
Una volta mi regalò un pezzo di
cruscotto di F-100 Super Sabre che
chissà dove aveva scovato. Una volta
mi raccontò per filo e per segno le fasi
del suo abbattimento una notte del
1944 mentre era su un Junker 88 con
equipaggio misto (italo-tedesco) sopra
il lago di Bolsena, ad opera di una
quadrinata antiaerea da 20mm
americana. Scomparso mio padre
mantenni sempre il medesimo cordiale
rapporto con il prof Tom, anche quando
divenni funzionario e dirigente del Pci
a Cremona e in Lombardia. Potevamo
darci le chiavi di casa l’un con l’altro.
Un giorno, diversi anni fa, lo invitai da
me per un caffè, con la promessa di
mostrargli un modello di volo del
Junker 88 al mio simulatore. Venne,
con i suoi larghi sorrisi anche un po’
canzonatori, giusto quelli che si
possono permettere i piloti veri con
quelli virtuali, specie se di sinistra.
piedi dissestati, strade, compresa la zona
pedonale del viale, sembrano tutt’ora vittime di un recente bombardamento e se in
questi giorni qualcosa si muove è solamente perché siamo in campagna elettorale. L’attivismo messo in pratica in questi periodi è sospetto e non assolve una
giunta comunale che durante il suo mandato nulla ha fatto per i reali bisogni della
città.
Rosa Maria Marchesi
(Cremona)
ulla candidatura della signora
S
Bernuzzi, presidente del comitato del
quartiere Po, non ho nulla da dire.
Il traffico in viale Po
significativa vinta è stata quella relativa
alla piantumazione di Viale Po, battaglia
nata e portata avanti dall’insistenza di alcune signore stanche del degrado, che si
sono mosse del tutto autonomamente,
fuori dal circuito del comitato. Marcia-
Dopo il caffè lo portai nel mio studio e lo
accomodai accanto a me per mostrargli
la sorpresa. In volo virtuale lo riportai
col Ju 88 sopra il lago di Bolsena. Nello
scorrere dei minuti smise di sorridere,
preso e sorpreso dal realismo della
sessione di volo. Poco prima che me lo
chiedesse, visibilmente emozionato, lo
invitai a prendere i comandi. Non si
fece pregare. Mia moglie ci guardava
perplessa, lui ottantenne, io
cinquantenne, persi nel flight
simulator. Me li ridiede per
l’atterraggio, che fu un po’ rude, e che
lui non mancò di criticare
doviziosamente, con i larghi soliti
sorrisi che erano tornati. Che bel
ricordo. Buon volo, Tom.
Elio Susani
(Cremona)
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Crema, sui mercati straordinari
serve chiarezza e progettualità
Egregio direttore,
la grande confusione che
Confcommercio ha generato circa i
Pseudo mercati straordinari o meglio
definiti eventi poiché gestiti come veri
e propri eventi commerciali privati, è
notevole. Dichiarazioni,
controdichiarazioni, rettifiche tutte
interne a Confcommercio, che si sono
succedute in questi giorni sulla stampa,
stanno a dimostrare la fondatezza e le
reali, serie, profonde contraddizioni
messe in evidenza da
A.N.V.A.-ConfEsercenti e dagli
Preferisco spendere, invece, due parole su
quanto è stato fatto al quartiere Po in
questi anni. Il giudizio espresso mi
sembra ingeneroso perchè il comitato,
che ha solo un ruolo propositivo, si è
mosso in diverse direzioni: sicurezza con
i vigili di quartiere, arredo urbano con la
piantumazione di viale Po, viabilità con
il cordolo pedonale davanti a Cristo Re e
la pressante richiesta di manutenzione
di varie strade. Ricordo inoltre che sono
stati assegnati gli orti sociali e aperto un
punto di ascolto quindicinale.
operatori mercatali stessi.
Confesercenti chiede a gran voce un
confronto tra tutte le Associazioni del
commercio e l’Assessore al Commercio
del Comune di Crema che deve definire
la progettualità complessiva, normata
in modo chiaro per tutti. I mercati
straordinari sono una opportunità
economica importante, con
caratteristiche proprie, cristalline per
chi li promuove e con regole valide per
tutti, che chiude a sotterfugi e secondi
fini che, in questo momento di crisi, non
crediamo facciano bene al commercio.
Giuseppe Bini
(presidente Provinciale di Confesercenti
Cremona)
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In Italia stranieri in prima fila
Ma qualcosa sta cambiando
Egregio direttore,
negli ultimi giorni, sfogliando il suo
pregiato quotidiano, nella rubrica
lettere al direttore ho avuto modo di
constatare che in Italia si continua a
dare prima allo straniero che
all'italiano unico paese al mondo dove
esiste una tale assurdità. Ma con
piacere per la primissima volta ho
notato che qualcuno di questo andazzo
assurdo ha cominciato a lamentarsi
esplicitamente. Sarà la volta buona?
Sarà che il popolo italiano comincia a
svegliarsi?
Marco Pedrabissi
(Trescore Cremasco)
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Signor direttore,
ieri mattina (11 aprile), poco dopo le ore
ore 9, sulla statale Paullese da Spino
d’Adda fino a Zelo Buon Persico (direzione Milano), ho avuto il piacere di avere un
autobus delle Autoguidovie ‘incollato’ al
paraurti posteriore della mia auto. Sulla
statale vi era traffico intenso, ovviamente
mantenevo una velocità adeguata al traffico, una corretta distanza di sicurezza,
ma per l’autobus dietro a me la distanza
di sicurezza non esisteva! Arrivati alla rotonda di Zelo, poco prima della nuova
bretella, ero fermo alla rotonda per il traffico. Tenevo la destra, sulla sinistra invece alcune auto s’incanalavano per la svolta in direzione centro di Paullo. Così ha
fatto l’autista dell’autobus, però invece
di svoltare a sinistra tentava di superarmi
come per guadagnare posizioni nella coda di auto ferme. Mi sono ritrovato il
grosso bus a fianco della mia portiera, ho
gridato all’autista di smetterla di guidare
come un folle, con arroganza, di smetter-
QUEL PULLMAN DI AUTOGUIDOVIE
MI TAMPINAVA: HO PROVATO PAURA
la di essere incollato al paraurti della mia
auto ma ho ricevuto solamente insulti.
Appena siamo ripartiti il guidatore ha finalmente mantenuto la distanza di sicurezza ma purtroppo solo per alcuni minuti, quando improvvisamente ha accelerato per poi frenare di colpo attaccato al paraurti della mia auto. Arrivato a un semaforo, arancione, ho frenato e il bus si è fermato per un soffio. Sul sedile posteriore
della mia auto vi era mia moglie, molto
spaventata per il ‘bisonte’ incollato alla
mia auto. Avevo anche mio figlio di soli
tre mesi seduto nel seggiolino posteriore
dell’auto. Sul lunotto posteriore dell’auto ho l’adesivo di neonato a bordo. Dopo
l’ennesima frenata a filo del mio paraurti
sono finalmente riuscito a svoltare molto
velocemente a destra, nonostante avessi
la freccia di svolta inserita da tempo l’autista ha pensato bene di non staccarsi dal
mio paraurti, mi sono letteralmente buttato a destra fuori strada! Ho avvertito le
forze dell’ordine, mi chiedevano il numero di targa del bus ma era talmente incollato al paraurti posteriore dell’auto e la
targa era impossibile leggerla. Quando
mi sono buttato sulla destra sono solamente riuscito a leggere sul display del
bus, linea diretta K521.
Ringrazio l’autista del bus per gli spaventi che ci ha fatto prendere (se avessi dovuto frenare di colpo saremmo stati violentemente tamponati, non oso pensare a cosa sarebbe successo a mia moglie, a me, a
il mio piccolo figlio). Ringrazio l’autista
per la sensibilità, per l’arroganza nel guidare, per la maleducazione, per la man-
canza di rispetto per me e per gli altri automobilisti sulla strada. Stava guidando
un bus di linea con dei passeggeri a bordo.
Purtroppo in mancanza della targa non
ho potuto effettuare una denuncia dai carabinieri. Denuncia che non effettuerò,
voglio solo dimenticare questo brutto episodio che spero non ripetersi più, ma sarà
difficile visto come guidano certi autisti
delle autoguidovie sulla Paullese o nel
Cremasco che sembra stiano effettuando
delle gare (spesso i guidatori sono disattenti, sono al telefono cellulare, sembra
che sulla strada ci siano solamente loro).
Ora, se mi capiterà di avere un bus della
autoguidovie dietro, se riuscirò accosterò
sulla destra e lo farò prontamente passare, dato che per i bus delle autoguidovie
non esistono limiti di velocità e non esiste
mantenere la distanza di sicurezza.
Complimenti all’autista che ho incontrato ieri per come svolge il suo lavoro.
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