Artisti . Corriere dell arte
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Artisti . Corriere dell arte
P e r i o d i C o Manifesti, originali, grafica, multipli e dipinti Via della Rocca, 4 - TORINO Tel. 011.8174644 d i C U L T U r a e i n F o r M a Z i o n e I.P. Fondato da Carlo accossato nel 1994 CORRIEREdell’ARTE Direzione e Redazione: P.za Zara, 3 - 10133 Torino Tel. 011 6312666 - Fax 011 6317243 - email: [email protected] - www.corrieredellarte.it Art. 2 Comma 2 Legge 662/96 - Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale anno XiX - n° 18 - Venerdì 8 novembre 2013 € 2,50 COURRIER DES ARTS renoir, non solo impressionismo Manifesti, originali, grafica, multipli e dipinti Via della Rocca, 4 - TORINO Tel. 011.8174644 Il Corriere dell’Arte è su facebook con più di 6.000 contatti da tutto il mondo e on line con oltre 500 visitatori al giorno La mostra alla GAM di Torino Q adriano oLiVieri uando Picasso affermava di aver impiegato una vita per dipingere come un bambino sosteneva qualcosa di affine a ciò che molti anni prima aveva detto Pierre-auguste renoir il quale orgogliosamente rivendicava le sue umili origini grazie alle quali non aveva dovuto Pierre-Auguste Renoir “Bagnanti”, 1918-19 olio su tela 110x160 cm. Parigi, Musée d’Orsay © Hervé Lewandowski RMN / distr. Alinari impiegare anni per liberarsi dai fardelli che avrebbe ereditato da una famiglia intellettualmente colta. Tutta l’importanza che possiamo riconoscere all’opera del maestro francese (Limoges 1841 Cagnes 1919) nell’evoluzione dell’arte a venire, o in una parte almeno, risiede proprio in questo rapporto diretto con la realtà non filtrata dalla cultura. Dalla Biblioteca Reale di Torino alla Morgan Library di New York 8 disegni di Leonardo pag. 3 La mostra allestita alla GaM, ennesimo quanto brillante capitolo della collaborazione tra città di Torino e Musée d’orsay di Parigi, conferma quanto l’impressionismo integrale non rappresenti che un minimo aspetto della pittura di renoir, sebbene ora il più noto. eppure il maestro fu il primo ad avvertire i limiti della tendenza espressiva che aveva contribuito a creare dipingendo immerso nel paesaggio spalla a spalla con Monet e dalla quale poi si ritrarrà per darsi a una precorritrice forma di classicismo del novecento che lui stesso definì un “rientrare nei ranghi”. dell’impressionismo non sarebbe tuttavia potuto che divenire un maestro se pensiamo alla sua fiducia nell’istinto percettivo e alla diffidenza nei confronti della ragione e (a Per un secolo di pittura Alla Galleria Aversa di Torino L Gian GiorGio Massara a Galleria aversa di Torino ha sede all’interno del nobiliare palazzo Luserna di rorà, in via Cavour 13, a Torino; antica famiglia che possiede importanti residenze del Pinerolese. ora roberto e Jacopo aversa – al fine di festeggiare le “nozze d’oro” della galleria – invitano il pubblico ad ammirare e considerare una serie di dipinti che spaziano dal pezzo di Francesco Gamba (18181887), autore di un’opera di grande dimensione (Burrasca, 1855) già nella collezione Vagnone di Trofarello a due opere di Luigi spazzapan († Torino, 1958) caratterizzate da segni a raggiera che paiono assorbire la luce. a Torino scompare anche, nel 1884, Carlo Bossoli che “fissa in una felice serie di tempere e guazzi” l’impressione sì segue a pag. 2 Carlo Bossoli, “Lungomare di Napoli” differenza di degas) della memoria. da questa fede nel visibile, in ciò che è pregno di vita, intuiamo da dove nasca lo smodato amore per la florida e vellutata pelle delle bionde fanciulle le quali furono uno dei suoi soggetti d’elezione. La concezione della vita come un fiume che trascina l’esistenza degli uomini e le loro opere non poté che consegue a pag. 2 “Mosè salvato dalle acque” (part.), Veronese e bottega Alla Reggia di Venaria Grandi dipinti veneti per il Palazzo Ducale di Torino pag. 5 La Galleria Caretto alla Promotrice di Torino Dipinti fiamminghi e olandesi per “Flashback” pag. 7 CORRIEREdell’ARTE Pagina 2 8 Novembre 2013 COURRIER DES ARTS continua dalla prima pagina Renoir, non solo Impressionismo fluire nell’opinione di un’irriducibilità di questa energia che trasforma in strumento ogni cosa. Trascinato in questa corrente di entusiasmi, giunse, nel 188182, in italia, paese che per lui non fu un intermezzo formativo ma un premio della maturità artistica che gli permise di approfondire la conoscenza di raffaello (leggi anche ingres), Veronese, Tiepolo e della pittura pompeiana. a Palermo ritrae Wagner il quale troverà il proprio volto dipinto simile a quello di un prete protestante. dopodiché, sulle tracce di delacroix, arrivò in algeria, il paese dove il sole irrora d’oro le agavi, i palmizi e le moschee. Più complesso risulta comprendere come le scelte rivolte alla classicità coincidano con la pura istintività. Per capire questo punto non bisogna deprimere le facoltà intellettive dell’artista, appassionato frequentatore di musei quanto accanito lettore del Libro dell’Arte di Cennino Cennini, ma considerarle in un percorso di continua tensione al raggiungimento di una pittura intrisa di dolci lirismi e capace d’integrare figure e ambiente. dagli anni dell’impressionismo al loro superamento il suo stile trascorre dalla ricerca dell’eternità di un attimo - dalla quale derivano i movimenti di luci, acque e cieli e il senso della vita come un gran ballo - alla ricerca di un attimo dell’eternità dove irrompe la monumentalità di figure abitanti una rinata età dell’oro. alla Parigi dei ritrovi all’aria aperta (in mostra L’altalena uno dei capolavori più celebri dell’artista) renoir sostituisce le grandi bagnanti che porterà con sé fino agli ultimi anni e che, dal 1888, saranno contraddistinte da una nuova leggerezza priva di quelle secchezze tipiche degli anni ottanta. ancora all’insegna del Museo, renoir guarda l’arte da Tiziano a rubens, dall’epoca el- Qui a lato, Pierre-Auguste Renoir “L’altalena”, 1876, olio su tela Parigi, Musée d’Orsay © Bridgeman / Archivi Alinari; sotto, a destra, il dipinto “Veduta di Volpedo” di Angelo Barabino in mostra alla Galleria Aversa di Torino lenistica al settecento di Fragonard, Watteau e Boucher tante volte copiati sui ventagli che decorava da ragazzo. La mostra della GaM, che risarcisce una scarsa presenza di renoir e dei capolavori impressionisti nei musei italiani, illustra infine gli ultimi lavori del maestro nei quali fonde figure e natura in uno stile morbido e avvolgente capace di restituire un atemporale sentimento d’imperturbabile serenità. GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino Via Magenta 3 – Torino “Renoir Dalle collezioni del Musée d’Orsay e dall’Orangerie” Fino al 23 febbraio 2014 info: 011 4429518 www.gamtorino.it continua dalla prima pagina Per un secolo di pittura da rendere pittoreschi i paesaggi della Crimea o della nuovissima linea ferroviaria Torino – Genova. in mostra, sono ben quattro i dipinti di questo autore, giunti dalla Germania, da odessa o dal collezionismo privato; di soli 15 cm di base è la tempera il Lago di Balaton (Ungheria), tela della quale si conoscono altre versioni studiate da ada Peyrot, autore di due poderosi volumi critici dedicati al pittore di Lugano, con una imbarcazione dalle vele distese e pochi personaggi sulla riva. sempre legate al tema dell’acqua sono le belle vedute del Lungomare a napoli delimitato da un rosato Vesuvio e l’intima veduta lacustre con Bellagio e Balbianello, tempera quest’ultima caratterizzata da acque chiarissime, voli di gabbiani, profili di borghi avvolti nella foschia del mattino. L’ultima opera – per altro già acquistata nel corso della serata inaugurale – trae ispirazione invece dal Colosseo, con una scena di Plenilunio che trasfigura le arcate e l’antica muratura dell’anfiteatro. a Torino verrà quanto prima inaugurata una mostra dedicata al Pasini orientalista, curata da G.L. Marini e G. Godio; da aversa è esposto – accanto a una veduta veneziana – un raffinato acquerello di Costantinopoli tutto giocato sulla luminosità dell’ora mediterranea che av- volge cupole e minareti, le vele, il profilo di un bastione solamente sullo scafo delle imbarcazioni il Pasini († Cavoretto, 1899) vivacemente traccia scie cromatiche destinate a riflettersi nelle acque del Bosforo. accanto a una scultura di bronzo del Fumagalli – La raccolta delle castagne – ecco comparire la serie di artisti amanti della figura, dallo scenografico raymond all’intimo italo Mus che ferma il gesto dei montanari nell’ora dell’Ave Maria, dallo scanzonato angelo Garino autore di una invitante immagine femminile adorna di gioie e di fiori, alla vivace scena dominata da uno Scialle rosso di alessandro Lupo che gioca sugli effetti cromatici di un giorno di mercato. Lugi Crosio nasce ad alba o a acqui Terme? Le cittadine delle Langhe si contendono il vanto di aver dato i natali a questo raffinato pittore, autore di una Scena pompeiana dalle lievi tonalità. due soli i paesaggi, l’uno di Lorenzo delleani, il secondo di enrico reycend; il maestro di Pollone, che solamente attorno al 1880 rivolge la propria attenzione alla natura traducendola con immediatezza e utilizzando un “colore denso e smagliante”, nel bozzetto per l’opera Preparazione per le Risaie (1904) usa tenerissimi verdi e gialli solari a fare da contrappunto alla dominante massa scura centrale, mentre il reycend crea luminosi tasselli cromatici sconfinanti nelle prime ombre del pomeriggio. infine angelo Barabino con una Veduta di Volpedo caratterizzata da continui contrasti di luce che via, via assorbono i toni dell’azzurro e dell’ocra in modo poetico. Galleria Aversa Palazzo Luserna rorengo di rorà Via Cavour 13 – Torino “Da Bossoli a Spazzapan 1850–1950 Cento anni di pittura” Fino al 16 novembre info: 011 53266 i disegni di Leonardo a new York CORRIEREdell’ARTE 8 Novembre 2013 Alla Morgan Library s “Codice del Volo” di Leonardo aranno otto i disegni di Leonardo da Vinci, insieme ad altri sette di allievi della bottega del grande maestro del rinascimento, conservati presso la Biblioteca reale di Torino, che verranno esposti fino al 2 febbraio 2014 alla Morgan Library di new York. a new York si po- tranno ammirare, tra gli altri, il celebre Codice sul Volo degli Uccelli, recentemente esposto con grandissimo successo di pubblico all’air and space Museum dello smithsonian Museum di Wa s h i n g t o n (dal 13 settembre al 22 ottobre 2013) e lo studio per l’angelo per la Vergine delle rocce, più conosciuto come ritratto di fanciulla, che è anche il logo della Biblioteca reale. Morgan Library Madison ave. 225 new York (U.s.a.) “I disegni di Leonardo” Fino al 2 febbraio 2014 info: www.themorgan.org La scommessa delle fiere minori ArtVerona 2013 i BenedeTTa CrisToFoLi l 14 ottobre si è conclusa art Verona 2013, la fiera si è presentata quest’anno con molte iniziative collaterali che hanno partecipato all’appuntamento annuale della città con l’arte. Le gallerie presenti sono state 119, tutte italiane, il cavallo di battaglia dell’evento fieristico scaligero è, per dichiarazione del curatore andrea Bruciati, un nuovo percorso di sperimentazione rappresentativo delle giovani realtà. La manifestazione fieristica ha sempre avuto come mission quella di porsi in modo innovativo rispetto al panorama italiano. ecco così iniziative come Raw Zone, l’area cruda negli allestimenti che ha accolto otto gallerie di ricerca; Level 0, l’iniziativa che ha visto coinvolti sei direttori dei musei d’arte contemporanea italiani che hanno scelto di promuovere ognuno un giovane artista. il Concorso ICONA, alla sua ottava edizione, ha quest’anno premiato l’opera dying Warriors di dav i d e Qualcosa si muove a Milano Restauri al Duomo e al Castello per Expo 2015 L roBerTo roVeda e difficoltà non ci sono, inutile negarlo. Mancano fondi da parte pubblica, c’è poca disponibilità di risorse da destinare alla cultura anche sul fronte privato. Per questo è stato importante il recente richiamo dell’arcivescovo di Milano angelo scola affinché anche l’imprenditoria privata si dia da fare per finanziare i restauri del duomo. La cattedrale meneghina, infatti, è nata secoli fa proprio grazie all’apporto di tutti i milanesi che l’hanno edificata con i loro soldi e anche semplicemente lavorando nell’immenso cantiere del duomo. oggi, in tempi difficili, è arrivato il momento di recuperare queste antiche usanze è sembrato voler dire il cardinale scola. “Speriamo che tutti i milanesi e le autorità di Milano non si dimentichino di questo punto di riferimento che è il Duomo”, è stato l’appello lanciato dall’arcivescovo. Come riporta “il Corriere della sera”, ogni anno per la solo manutenzione ordinaria del duomo se ne vanno circa 10 milioni di euro. a questi si devono andare ad aggiungere i fondi che si sono resi necessari per i restauri: basti pensare che solo la Guglia maggiore è costata oltre 9 milioni. in vista dell’expo sono previsti inoltre lavori per circa 30 milioni. Per un budget complessivo che si aggira sui 50 milioni di euro. Tra finanziamenti pubblici e privati ne sono stati raccolti 30, quindi è arrivato il momento di segnali forti, concreti, da parte della società civile meneghina. segnali forti che per esempio arrivano dal Castello sforzesco, l’altro monumento simbolo di Milano. Qui, grazie alla buona sinergia tra pubblico e privato, si sta procedendo in vista expo 2015 al restauro della sala dell’asse, uno degli ambienti più significativi dell’edificio, anche perché decorata anticamente da affreschi opera di Pagina COURRIER DES ARTS 3 Balliano (2009) che diventerà immagine per la campagna di comunicazione di artVerona nel 2014. in fiera si sono registrati però animi poco contenti a causa del pubblico che non aumenta rispetto alla scorsa edizione, e lascia i corridoi della fiera troppo vuoti. si è notata la mancanza dei giovani e dei non addetti ai lavori, soprattutto durante il week end. L’idea condivisa dei galleristi è che di affari se ne sono conclusi pochi. C’è chi sostiene che il pubblico presente fosse comunque più attento e informato, rispetto alla prudenza agli acquisti riscontrata nella passata edizione, ma i numeri non soddisfano. artVerona sembra volersi identificare come un “volano culturale” rispetto al territorio, ma il grave rischio, come accade quest’anno, è quello di dare poca attenzione ai collezionisti che vengono da fuori – veri invitati protagonisti delle fiere. non si può non riconoscere a questa fiera l’impegno nel proporre nuovi progetti, ma i galleristi sembrano troppo trascurati rispetto agli eventi off. antidoto verso una rischiosa autoreferenzialità potrebbe essere l’acquisizione nel 2014 di artVerona da parte dell’ente Veronafiera, realtà di buon rilievo del panorama fieristico italiano. Questo passaggio di proprietà potrebbe riaccendere la volontà di giocare un ruolo nel mercato dell’arte e dare a questo appuntamento le caratteristiche di scambio e apertura degli eventi fieristici per definizione. Nella foto, uno scorcio del cantiere di restauro della guglia maggiore del Duomo di Milano Leonardo da Vinci. Proprio l’intervento di restauro, portato avanti già da due anni (e che si può seguire in tempo reale sul sito www. saladelleassecastello.it), sta portando alla luce, sotto strati di pitture recenti, i disegni preparatori dell’affresco, disegni probabilmente di mano leonardesca. Una scoperta per l’opificio Pietre dure di Firenze, alla guida del cantiere pilota. “Ci sono buone probabilità – ha annunciato il soprintendente Marco Ciatti - che la mano di Leonardo sia anche sulle pareti”. Costo del mega-intervento nella sala delle asse? Un milione 500mila euro versati da a2a, l’azienda elettrica milanese, oltre al contributo del ministero dei Beni Culturali. Tempi di realizzazione rapidissimi: l’affresco realizzato dal genio nella sala delle asse del Castello sforzesco sarà infatti restaurato e restituito alla città il 1° maggio 2015, giorno d’inaugurazione dell’esposizione Universale. CORRIEREdell’ARTE Pagina 4 8 Novembre 2013 BONSAI-DO COURRIER DES ARTS esperienza e conoscenza sHiBUi a CUra di MassiMo Bandera Trattenuta spontaneità L’opera Shibui è sempre modesta, un concetto opposto all’autore, non fa mai valere la sua presenza, non sottolinea la personalità dell’artista o dell’artigiano, sarebbe volgare. Come i vasi dei bonsai che sottolineano la pianta e non sono affermazioni inadeguate. La tranquillità dell’opera shibui è un setimento che va oltre la quiete, sereno e composto, porta alla serenità dello spirito. Guardare un magnifico bonsai nel Tokonoma o in uno spazio speciale dovrebbe darci quella grande pace di una cerimonia del tè, o della vista di una statua del Buddha. il silenzio diventa un valore purissimo, dove non è la calma nell’inazione, ma la calma nell’azione quotidiana la vera essenza del silenzio dell’universo. non può essere naturale ciò che è artificiale, ma neppure troppo consapevole sarebbe shibui. La bellezza dell’imperfetto o la qualità dell’imperfezione come sottolinea sooetsu, porta alla predilezione della asimmetria perché in natura raramente si incontra la simmetria: colori sommessi, naturali e tranquilli armonizzano molto Pino bianco giapponese, h 80 cm. bene con il concetto shibui. nella ceramica questo aspetto è fondamentale, i ceramisti giapponesi considerano “nati” e non “fatti” i loro vasi, perché consentono all’argilla di formarsi liberamente, invece di costringerla in un stereotipo. anche i nostri bonsai più belli li guidiamo in una crescita naturale e non forzata, altrimenti diventerebbero di una bellezza innaturale. Le trame irregolari, ruvide, di un magnifico bonsai vecchissimo, sono un esempio di come l’idea di rustico non sia volgare o grossolana, ma al contrario raffinata perché espressione di un amore per la natura. L’arte shibui è normale, lontana da anomalie, non troppo complessa o lussuosa. Probabilmente l’ideale di purezza e salute dello shinto ha dato peso all’utilità dell’arte, che deve far nascere opere robuste, in grado di durare nel tempo e resistere all’uso quotidiano: nel tempo aumentano la loro bellezza. Un bonsai che possiede questo carattere sarà veramente shibui, una raffinatezza che dà gioia spirituale di “trattenuta spontaneità”. L’acquerello in otto personali è Galleria Arte Città Amica – Torino in corso fino al 9 novembre presso la Galleria arte Città amica la mostra “L’acquerello” composta da 8 mini Personali dei seguenti artisti: enrica Berardi, Maria Lilla Cimini, denis Convertini, alfredo de Leonardis, Fiorenzo isaia, Marta Perlo, rita scotellaro, rosanna Zalone. Una rappresentazione della conoscenza e dei saperi attraverso i codici rigorosi dell’acquerello dove si possono ammirare diverse tipologie di soggetti, dalla figura al paesaggio e della natura morta all’astratto. ogni artista ha scelto le opere più interessanti e significative. Enrica Berardi, maestra dell’ acquerello, mostra i suoi dipinti quasi con timidezza mentre le sue opere rappresentano gioia, godimento e sicurezza. Predilige dipingere fiori, coppe colme di frutta e fiori. enrica non trascura nessun particolare, tutto è curato, niente è lasciato al caso, sottolineando un carattere docile ma sicuro. Maria Lilla Cimini si dedica all’arte dell’acquerello da moltissimi anni. Per Lei una vera passione, una necessità. Le sue opere rappresentano il suo vissuto, le sue emozioni attraverso delicate figure e limpidi paesaggi che rassicurano. Denis Convertini in questa mini personale presenta circa dieci opere scelte. i suoi acquerelli si riconoscono per la scelta dei soggetti, che spaziano dalle conchiglie marine ai deliziosi nudini realizzati con contrasti di colori donate dalla fluidità della sua pennellata, come solo un maestro sa fare. Alfredo De Leonardis è un artista raffinato, un poeta della pittura. i suoi soggetti sono sempre creati dall’anima. C’informa e ci racconta la sua vita attraverso le sue opere dai soggetti marini alla figura che tratta con leggiadria di un pensiero profondo. Fiorenzo Isaia, artista a tutto tondo è un buon conoscitore di tutte le tecniche pittoriche. in questa collettiva presenta circa dieci opere con la tecnica dell’acquerello che rappresentano spiagge sconfinate, nature morte, ecc. ecc. La sua tavolozza inconfondibile, dal segno ben marcato, dalla pennellata fluida e sicura, fanno delle sue opere, autentici spettacoli da assaporare. Marta Perlo espone le sue opere più significative. La sua pittura è fluida, leggera e poetica. Predilige dipingere soprattutto paesaggi, dove ci ricorda che ancora la natura può sorprendereci ed affascinare. Rita Scotellaro è un’artista sorprendente dell’acquerello. Lo sa addomesticare ed attraverso un ordine ispirato dalle sue emozioni, realizza fiumi, mari tempestosi, figure e paesaggi, frutto della sua più intima fantasia, lasciando il fruitore coinvolto e con un bagaglio di meraviglie. Rosanna Zalone, acquerellista torinese. è un’artista di indubbio talento. Ha frequentato i corsi di pittura naturalistica sotto l’attenta guida del maestro Guido Bertello e corsi di figura e natura morta. Presenta circa 10 opere arricchite da un armonia di stile e di colori. Galleria Arte Città Amica Via rubiana 15 – Torino “L’acquerello” 8 mini Personali Fino al 9 novembre info: 011 7717471 Eros e Thanatos di Claudio Franchino è in corso fino al 16 novembre, presso la Galleria Unique – c.so V. emanuele ii 36, Torino la Personale di Claudio Franchino, dal titolo Eros e Thanatos, Viaggio simbolico tra immaginifici opposti. CORRIEREdell’ARTE 5 Grandi dipinti veneti per il Palazzo ducale di Torino 8 Novembre 2013 Reggia di Venaria L Maria LUisa TiBone a nuvola degli illeciti perpetrati da funzionari finora ritenuti integerrimi ha avvolto da qualche tempo la reggia di Venaria, turbandone la consueta immagine di perfezione. Ma ecco che, in un venerdì pieno di sole, con un colpo d’ala, il grande monumento -tanto amato e visitato- sembra capace di scrollar via ogni incertezza, celebrando con una splendida mostra i suoi primi cinque anni di riapertura. Con il patrocinio della Consulta per i Beni artistici e Culturali di Torino e la fondamentale collaborazione della Galleria sabauda, stupendo prestatore delle opere, le sale delle arti al primo piano della reggia secentesca offrono fino al 2 febbraio 2014 la memoria di grandi artisti veneti operosi per il Palazzo ducale di Torino nella mostra Il Veronese e i Bassano. L’occasione di presentare qui i grandi teleri realizzati per i savoia nello scorcio del Cinquecento nasce dalla conclusione di complessi restauri operati rispettivamente nel dipinto La regina di Saba offre doni a Salomone di Paolo Veronese e nel Ratto delle Sabine di Francesco Bassano dalla équipe del Centro di Conservazione e restauro sito proprio negli spazi della reggia. ricche dell’immagine stratificata di un percorso d’arte singolare, le opere si offrono al visitatore della mostra corredate da una lettura iconografica che ne ripercorre le complesse vicende creative, dalle scelte allegoriche alle realizzazioni pittoriche, alle successive destinazioni e allestimenti che ne hanno talora mutato in modo consistente l’aspetto. Grande è quindi l’interesse per i segni del tempo che nelle opere si rilevano e che le indagini diagnostiche e la narrazione per immagini dei restauri, a conclusione del percorso, suggeriscono. illustrata con chiarezza dalla curatrice anna Maria “Mosè salvato dalle acque” del Veronese e della sua bottega Bava la mostra inizia con il dipinto di antonio Tempesta che ritrae la piazza del Castello durante un torneo, a cui fa riscontro un bel ritratto del duca Carlo emanuele i, successo nel 1580 al padre emanuele Filiberto che aveva riconquistato i territori del ducato e portato la capitale a Torino. durante il lungo periodo trascorso presso l’imperatore Carlo V, questi era stato ritratto da Tiziano in un dipinto ora perduto. iniziava così il lungo rapporto del duchi sabaudi con l’arte veneta. salito al trono, Carlo emanuele i richiedeva a Palma il Giovane la rappresentazione del padre vittorioso nella Battaglia di san Quintino. Fu questo dipinto, ora nel salone al primo piano del Palazzo reale, che inaugurò la presenza dell’arte veneta a Torino. da questo momento, con una fitta rete di intermediari, inizia la lunga committenza. dapprima i Bassano: Francesco il Vecchio, il figlio Jacopo, i nipoti Francesco il Giovane e Leandro. ecco il Ratto delle Sabine, dipinto con grande realismo dal capostipite, forse suggerito dalle politiche matrimoniali del duca Carlo che si disponeva a sposare Caterina, erede di spagna. Un secondo dipinto, La Fucina di Vulcano è Modigliani e les artistes maudits A Palazzo Cipolla – Roma Q CHiara GaLLo uesti spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale; semplicemente, è a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro’. Così commenta Marco restellini, curatore della mostra “Modigliani, soutine e gli artisti maledetti”, che resterà aperta a Palazzo Cipolla dal 14 novembre, con data di chiusura ancora da definirsi. L’obbiettivo sarà riprodurre un percorso immaginario nella Parigi di inizio secolo, dove una spregiudicata ed originale corrente artistica sta per sconvolgere gli antichi canoni estetici già messi in discussione dall’impressionismo di fine ‘800. Gli artisti, di cui occasionalmente si fa tempio Palazzo Cipolla, sono gli eredi di renoir, degas, Lautrec, Van Gogh, Gauguin. da essi traggono ispirazione e insegnamenti, subito messi al servizio di un’immaginazione, lontana dalla realtà, ma in grado di dar vita ad un nuovo stile: l’espressionismo. ecco allora l’innovazione: il soggetto non ha più importanza, ha importanza ciò che l’oggetto stesso suscita nella mente. Pagina COURRIER DES ARTS ascritto a Jacopo e alla sua bottega. La vicenda mitologica ritrae, con l’elemento fuoco, temperamenti contemporanei. ancora di Jacopo è il grande mercato, ricco di elementi naturalistici in un confronto tra abbondanza e sobrietà, tra vanità e virtù. La grande tela si confronta con Il piccolo mercato, che reca la firma del nipote Leandro. Un dipinto acquistato in un secondo tempo per la somiglianza con l’opera più grande. ed ecco Veronese. Un grande impianto compositivo sovrasta il gruppo della regina di saba con le ancelle, tutte in abito del Cinquecento che, si dice, incantarono un visitatore illustre, John ruskin. Lo splendore della pittura del Caliari ritorna e riluce al centro del Mosè salvato dalle acque, realizzato con il concorso della sua bottega. sistemati inizialmente in una sala detta “del giardino” i dipinti veneti costituirono un corpus tra i più significativi delle collezioni del duchi che li spostarono nei successivi aggiornamenti delle loro dimore: nel Palazzo di san Giovanni, nella Galleria del Beaumont, trasformata da Filippo Juvarra e oggi armeria reale. Trasportati nel 1832 per volere di re Carlo alberto nella reale Galleria di Palazzo Madama, vennero nel 1865 traslati con la Galleria sabauda nel Palazzo dell’accademia delle scienze dove ebbero nel 1932 la sistemazione dell’architetto sanpaolesi. dal 2012 anche questa sede è stata chiusa e tutte le opere sono in attesa di essere sistemate nella Manica nuova del Palazzo reale, con la completa apertura del Polo reale. Reggia della Venaria P.za repubblica 4 – Venaria r.le (To) “Il Veronese e i Bassano” Fino al 2 febbraio 2014 info: 011 4992333 La mostra ruota attorno alle figure cardini di Modigliani e soutine, ma si estende a tutti coloro che hanno contribuito alla trasformazione del quartiere multietnico di Montparnasse in capitale della bohème Amedeo Modigliani parigina. si pone l’accento anche su un altro “Elvire con colletto bianco”, olio su tela importante personaggio, senza il quale pro- © Pinacothèque de Paris / F. Gousset babilmente questi capolavori non si potrebbero chiamare tali: Jonas netter. Collezionista e amico in special modo di Modigliani, egli amava il genio che rumoreggiava negli atelier di Montparnasse senza curarsi delle critiche sprezzanti derivate dai Salon. Proprio lui conserverà l’inestimabile patrimonio di cui oggi si serve la mostra, la quale intende sì celebrare gli artisti ma non di meno ricordare questo mecenate di cui ci sono giunte così poche notizie. Palazzo Cipolla Via del Corso 320 – roma “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti” dal 12 novembre - info: 06 85301758 CORRIEREdell’ARTE 6 scena ex machina Pagina energia, colore e sogni 8 Novembre 2013 COURRIER DES ARTS Real Castello di Racconigi (Cn) i s Marianna orLoTTi n occasione della riapertura dell’appartamento di Mezzodì, al Castello di racconigi viene proposto un allestimento insolito, tra i fasti barocchi voluti da Carlo alberto vengono disseminati una quarantina di modelli in scala realizzati artigianalmente con vari materiali che riproducono meccanismi, impianti scenici delle varie epoche storiche e macchinerie teatrali. Un excursus che ripercorre un arco di tempo estremamente vasto che va dalle origini nella Grecia classica di epidauro e Priene, fino all’ottocento passando per il Medioevo, il rinascimento, il teatro elisabettiano del XVi e XVii secolo e ovviamente il Barocco. Un video mostra i movimenti dei vari modellini e l’utilizzo che risultava sul palcoscenico, mettendoli in relazione con sequenze di noti film in cui la scenografia e il teatro diventano protagonisti indiscussi. Come spiegano i curatori Valeria Piasentà e Massimo Voghera, entrambi docenti presso l’accademia albertina di Belle arti di Torino, la mostra, intitolata evocativamente Scenamadre, si propone di raccontare una storia di cui si conosce poco, quella della scenografia teatrale, un’arte effimera e provvisoria, nata molto spesso per il divertimento di corti principesche, a volte per fini religiosi ed educativi, a volte per la semplice necessità spontanea e imprescindibile di raccontare una storia ad un pubblico che guarda e che ascolta. il suo perdurare nel tempo per la sola durata del- Galleria Spazio 100 – Torino CHiara GaLLo Carro della commedia dell’arte l’evento spettacolare ha fatto sì che tutto il patrimonio pittorico e scultoreo, eccetto alcuni rari casi,sia andato inevitabilmente perduto. Questo ha comportato non poche difficoltà nel tentativo di restituire una visione filologicamente corretta degli spazi scenici ricostruiti dagli studenti del corso di scenografia teatrale dell’accademia torinese. Scenamadre vuole rendere omaggio alla storia di un’arte con la quale si sono cimentati artisti come Leonardo da Vinci, Filippo Brunelleschi, andrea Palladio, Filippo Juvarra, fino ad arrivare a Pablo Picasso e Giorgio de Chirico. Real Castello di Racconigi Via Morosini 3 – racconigi (Cn) “Scenamadre Modelli per una storia dell’architettura scenica” Fino all’11 gennaio 2014 info: 0172 84005 L’amuleto della bellezza Rinascenza Contemporanea – Pescara U andrea doMeniCo TariCCo na nuova ventata di artisti attuali presso lo spazio espositivo rinascenza Contemporanea di Pescara che presenta una mostra intitolata L’anello del re Salomone. Oltre la sfera dello sguardo. ispirata al celebre testo di Konrad Lorenz pubblicato nel 1949, approfondisce il mito del mitico anello donato al re giudeo dall’arcangelo Michael per sconfiggere le forze oscure. L’anello riuscì nell’impresa e da quel momento dette al re salomone il potere di comprendere non solo il linguaggio degli animali ma anche quello dell’animo umano. i nostri artisti, infatti, attraverso le loro opere tentano di sondare quello che sfugge allo sguardo diretto delle cose e di varcare la soglia dell’indistinto. La prima identificazione artistica è quella di Matteo Chiarello. esprime l’apparizione dell’arcangelo della Luna, Gabriel, grazie al quale salomone sconfisse il demone ornias. per mezzo di onirismi metafisici che inducono al superamento della dimensione convenzionale. Andrea Marra invece, riporta con il suo stile archetipico alle visioni titaniche il cui la forza di samael, arcangelo di Marte, sconfisse Belzebù, capo dei demoni. La lotta tra asmodeus e l’arcangelo di Mercurio, raphael, viene incarnata dall’onirismo ono quattro gli artisti scelti dalla Galleria spazio 100 per la collettiva inaugurata il 26 ottobre e che si prolungherà fino al 10 novembre, in concomitanza con Artissima 2013. La mostra si concentra sul talento di quattro stili e tecniche molto differenti tra loro, ma che per l’occasione si sono riuniti sotto un unico evento: L’arte abbraccia il sogno. Una commistione di nuove voci che animano l’arte torinese. ecco dunque aprire la sfilata artistica i lavori di Ales- sandro Maggiorino, il quale, ispirato dal dripping, ci suggestiona attraverso immagini emotive in grado di far trasparire sensazioni lunghe un attimo e tuttavia catturate sulla tela per sempre. di forte impatto visivo le opere di Ella Marciello, basate sulla semplice gestualità del corpo utilizzato come mezzo di creazione artistica e di comunicazione con il pubblico. La fotografia di Roberto Sartori si stacca con forza dalle tele precedenti mostrando tutta la sua eleganza in una serie di scatti dedicati a Torino, una Torino legata al passato ma connessa al presente grazie ad una sapiente rielaborazione grafica. infine, si cambia ancora una volta campo, con le sculture in argilla di Chiara Quaglia. L’occhio è immediatamente catturato dal gioco di colori cangiati impressi su morbide forme e incisioni ancestrali dettate dall’immaginazione e dall’esperienza dell’artista. energia, colore e sogni sono le parole che sorgono spontanee nella mente di chi osserva. Galleria Spazio100 Via oropa 100 – Torino “L’arte abbraccia il sogno” Collettiva Fino al 10 novembre - info: www.spazio100.it Matteo Chiarello © l’artista/RinascenzaContemporanea evocativo di Mirabela Ioana Cadar che condensa il flusso emozionale per mezzo della potenza cromatica. il potente arcangelo di Giove, sachiel e la lotta contro la temibile onoskelis, figlia dell’eco, viene rappresentata pittoricamente dalle opere di Antonello Marigliani, che propone un flusso metamorfico capace di innalzare l’ego a sublimazioni trascendentali. ancora Assunta Canapini, ci offre un ponte verso anael, arcangelo di Venere contro le schiere del potente Tephros, mediante opere che rievocano quel co- smopolitismo che permise l’edificazione del sacro Tempio. infine Anna Selvaggio con le sue trasmigrazioni cosmogoniche ci riporta allo scontro finale tra Cassiel, arcangelo di saturno e Bianakitb. sei artisti, come i sei demoni sconfitti dai sei arcangeli che con le loro schiere proteggono, nella leggenda, almeno, il mitico anello della preveggenza. Galleria Rinascenza Contemporanea Via Palermo 140 – Pescara “L’anello del Re Salomone Oltre la sfera dello sguardo” Collettiva dal 9 novembre al 9 dicembre info: 328 6979208 CORRIEREdell’ARTE 7 dipinti fiamminghi e olandesi per la manifestazione Flashback 8 Novembre 2013 La Galleria Caretto presente alla Promotrice delle Belle Arti di Torino L Gian GiorGio Massara a Galleria Caretto di Torino è presente con un proprio spazio espositivo alla Promotrice delle Belle arti, in seno alla manifestazione ‘Flashback’, l’Arte è tutta contemporanea (Media Partner La Stampa). Massimiliano Caretto e Francesco occhinegro – curatori dell’esposizione – hanno scelto quindici dipinti fra olanda e Fiandre al fine di considerare criticamente i temi del paesaggio e della figura; in più la bellissima Natura Morta con prosciutto e roamer – opera su rame – di Jacob vanes (1596-1666), densa di luci e ombre, ricca di oggetti tipici del mondo nordico colti secondo intendimenti d’incredibile realtà. Fra i paesaggi spicca la tavola di david Vinckboons Paesaggio con viandanti (1630 ca.): l’azzurro del cielo percorso da bianche nuvole è inquadrato tra grandi alberi che fanno da cornice a un classico tempietto, ai numerosi personaggi riuniti a gruppi in autonome scene. Parimenti interessante l’olandese Paesaggio boscoso con Giovanni Boldini, “Ritratto di Betty Wertheimer” olio su tela 155x103 stagno di Jan Lagoor, già che s’era ammirato nella qualificante mostra del 2012 proposta da Luigi Caretto, oppure l’opera di Cornelis decker (1660, firmata) ben giocata sul rapporto fra le luci e la superficie delle acque. Un solo soggetto sacro è stato scelto dai curatori della mostra; la Natività di Pietre de Grebber Pagina COURRIER DES ARTS tazioni, le vivaci figurine che s’affannano per fermare le fiamme. La Galleria Caretto ha scelto – per il 2013 – una vetrina espositiva che la pone in confronto con altri antiquari; essa rivela ancora una volta di saper proporre opere di qualità che trovano le proprie radici in quel mondo fra olanda e Fiandre amato dal fondatore Giorgio Caretto. Matthias Stomer, “Tobiolo che cura suo padre”, 1642 ca., olio su tela 150x200 cm. (firmata con le sole iniziali dopo il 1630) le cui raccolte immagini dei protagonisti sono dominate da un volo di angioletti recanti serti di fiori. Ma il pezzo in assoluto più interessante è la scena di Tobiolo che ridona la vista al padre, di Matthias stomer (scompare in sicilia nel 1650), figura di rilievo fra gli ultimi caravaggisti, che lascia nel museo di Castello Ursino un dipinto di analogo soggetto. L’autore del dipinto della Galleria Caretto rivela di possedere una rara efficacia pittorica specie nel modo di trattare le vesti che s’accartocciano fra i bagliori dell’oro e la profondità dell’indaco che veste l’angelo. L’opera – realizzata attorno al 1642 – è di notevole dimensione e proviene da grandi collezioni: re Luigi di Francia, il Museo del Louvre, gli eredi della Casa reale francese. Un’analoga versione autografa appartiene alla collezione fiorentina Longhi, altro dipinto di altissima qualità. Come ogni mostra, anche quella attuale riserva una sorpresa sotto il profilo critico; il Giovane Bacco che beve è stato da Massimilano Caretto attribuito a Jan Franz Verzijl, sicché ritroviamo l’immagine riportata altresì su Valori Tattili: Bacco s’identifica con un giovanetto dall’atteggiamento lieto, in atto di portare il bicchiere alle labbra, mentre alcuni pani tipici sono posti sulla mensola. Pietre Cornelis van rjck vive per quindici anni in italia, accostandosi al mondo cremonese, dei pittori Campi in particolare. infatti la figura a destra del dipinto esposto, ricco di oggetti, Società Promotrice delle Belle Arti in Torino V.le Crivelli 11 – Torino “Flashback L’Arte è tutta contemporanea” Fino al 10 novembre info: 011 6692545 Pieter Cornelisz van Rijck, “La cucina del contadino”, 1615 ca., olio su tela animali, frutti intesi in modo verosimile, risponde stilisticamente a modelli italiani del secolo XVi, eredi ancora di un vivace realismo lombardo. a questa complessa composizione fanno riscontro l’opera Fumatore di pipa di Costantin Verhout, ravvivata dal fiammeggiante berretto e dal braciere acceso, la deliziosa Scena di taverna di Bartholomes Molenaer; a sé la scena con incendio realizzata attorno al 1655 da egbert van der Poel, con uno stagno ricco di nordiche ninfee, i tetti di paglia delle abi- Jan Fransz Verzijl, “Il Giovane Bacco”, 1630 ca. olio su tavola 62x48 cm. NEWYORK NEWYORK CORRIERE dell’ARTE COURRIER Pagina 8 DES ARTS 8 Novembre 2013 foto © aut. Claude Monet, “Waterloo Bridge”, 1900 © S.ta Barbara Museum of Art I Rockefeller e la loro influenza sull’arte americana DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MAURO LUCENTINI U Scuderie del Castello Visconteo – Pavia Con un palmo di naso FRANCO FORZANI L a prima volta che ci imbattemmo in una “installazione olfattiva” fu al MAXXI di Roma nel settembre del 2011, giusta un’interruzione del percorso espositivo. Alla domanda sulle ragioni per le quali alcuni ambienti fossero inagibili, gli addetti risposero con affettata serietà che si stava predisponendo una simile installazione per il giorno successivo. Un pensiero corse divertito alle bizzarrie ludiche alle quali l’arte contemporanea si trova sempre più costretta a ricorrere nell’indagare ambiti nuovi d’espressione (e di sensazione). Dunque ritroviamo con curiosità accresciuta sollecitazioni all’olfatto nella mostra Monet, Au coeur de la vie allestita nelle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia. La scenografia è quella di un tunnel delle streghe di sponsorizzato superlusso: fra penombre e voci misteriose, i visitatori possono accomodarsi sulle creazioni della Living Divani, mobilificio promosso sul campo nientepopodimento che a relaxing partner (allo stesso modo Bialetti, con il suo marchio ‘I caffè d’Italia’ è tasting partner). Perché lo slogan di Alef, la Società responsabile dell’allestimento, recita che “una mostra non è solo un quadro appeso”, e il termine “solo” ci appare ridondante. Spiega infatti Pietro Allegretti, Presidente di Alef Cultural Project Management che “non ci interessava la carrellata di opere mai esaustiva e sempre criticabile. Ci interessava il percorso dentro l’anima di un pittore, di uno dei più grandi della storia dell’arte. Umanizzarlo”. Ecco allora affidarsi a Storyfactory, “primo gruppo italiano dedicato al Corporate Storytelling che unisce esperti di apprendimento organizzativo e marketing narrativo con un gruppo di comunicazione visiva e curatori d’arte”. Grazie a questo storytelling design gli spazi di visita sono perciò corredati di implacabili videoinstallazioni, progettate e realizzate da N03, attraverso le quali attori professionisti – nei ruoli di padri, maestri, mogli e allieve di Monet – drammatizzano i documenti d’apparato per raccontarci il loro rapporto col pittore (anche se a noi il sonoro di questi video si sovrapponeva a quello dell’audioguida, ed al sopraggiungere del gruppetto di una visita guidata l’inquinamento acustico si rivelava insopportabile). Ma nulla di ciò basterebbe se nelle stanze non fossero anche diffuse fragranze olfattive, a ricreare – anche col più trascurato dei nostri sensi – la virilità degli aromi dello studio paterno (cuoio e tabacco) così come l’effluvio floreale del giardino di Giverny. Il fragrance design è stato ovviamente affidato ad un fragrance partner – Nova Fragrance – tanto che i profumi in questione sono acquistabili nel bookshop alla fine della visita. Il tutto per 19 dipinti di Monet (più 2 disegni), 14 opere di amici e conoscenti, 8 stampe giapponesi, 7 lettere autografe e 15 euro di biglietto. Scuderie del Castello Visconteo P.za Castello – Pavia “Monet. Au coeur de la vie” Fino al 15 dicembre - Info: www.scuderiepavia.com n’anziana signora entusiasta dell’avanguardia, una campagna contro il fascismo, la morte di un giovane esploratore sono i temi che la conservatrice di arte pre-colombiana del museo Metropolitan, Joanna Pillsbury, ha vividamente evocato in un’intervista esclusiva alla nostra rivista in occasione della grande mostra The Nelson A. Rockefeller vision and the arts of Africa, Oceania and the Americas (“La visione di Nelson A. Rockefeller e le arti d’Africa, dell’Oceania e delle Americhe”) che si è aperta in questi giorni al museo. Protagonisti, gli esponenti di tre generazioni di una delle più danarose e potenti famiglie uscite dalla cosiddetta “età d’oro” della democrazia industriale americana a cavallo tra i due ultimi secoli e tuttora una delle più ricche d’America; e la loro immensa influenza sull’arte contemporanea come collezionisti, intenditori, attivisti politici e sostenitori economici, e, in maniera particolare, attraverso la rivalutazione da parte del mondo occidentale di quella che un tempo si usava chiamare l’“arte primitiva” delle civiltà più remote. Oltre al personaggio centrale menzionato nel titolo della mostra, Nelson Rockefeller, già governatore dello stato di New York, poi vice presidente degli Stati Uniti sotto Gerald Ford, ci sono sua madre Abby Aldrich Rockefeller, che fu in prima fila ad intuire, insieme ad altre celebri connoisseusses americane come Gertrude Stein e Peggy Guggenheim, i valori dell’arte contemporanea, e il figlio minore di Nelson, Michael, morto o scomparso per sempre a ventitre anni per il rovesciamento di una zattera con cui si era spinto nel delta di un fiume della Nuova Guinea per trovare tra le tribù rivierasche prodotti d’arte da aggiungere alla raccolta paterna. Questa, più tardi, sarebbe stata donata in blocco al Metropolitan Museum, dove - in una delle più luminose e maestose sezioni, intitolata al giovane Michael scomparso - essa costiuisce oggi la maggiore raccolta mondiale di questo tipo, per lo meno quanto a varietà dei luoghi da cui provengono i manufatti. Un aspetto finora virtualmente ignoto del mecenatismo rocke- felleriano sottolineato dalla conservatrice Joanna Pillsbury è quello politico, in particolare una campagna tra le due guerre mondiali contro l’influenza del fascismo italiano nell’America centromeridionale articolata su un ravvicinamento in campo artistico e culturale tra i due sottocontinenti. Questa azione, iniziata alla fine degli Anni Trenta per contrastare quello che la Pillsbury ha definito “l’effetto destabilizzante dell’influenza fascista per l’intero emisfero alla vigilia della seconda guerra mondiale, nocivo anche per gli scambi economici e commerciali” si concretò tra l’altro in numerose esposizioni d’arte precolombiana allestite da Nelson Rockefeller nella sua qualità di grande collezionista da una parte, e di assistente segretario di stato per gli affari interamericani nonchè presidente di una speciale commissione per l’incremento di questi rapporti, cariche assegnategli dal Presidente F. D. Roosevelt. Lo storico osserverà tuttavia che oltrechè di una iniziativa antifascista si trattò anche di un ravvedimento, data la precedente popolarità del fascismo negli stessi Stati Uniti in particolare presso Roosevelt, il cui famoso “New Deal” trasse numerosi spunti dalle teorie fasciste (come documentato a suo tempo dalla nota congressista e poi ambasciatrice Clare Booth Luce), altri); nonchè presso la stessa famiglia Rockefeller, il cui più celebre dono alla città di New York nel pieno della Grande Depressione fu un gruppo di grattacieli al centro di Manhattan noto come ‘Rockefeller Center’. Di tutti i suoi portali d’acciaio, tutti commemoranti le comunità di immigranti che crearono l’America , quello italiano portava infatti un bassorilievo del 1935 dello scultore Leo Lentelli con motivi inneggianti al fascismo mussoliniano; solo nel 1965 esso fu sostituito con uno più neutrale di Giacomo Manzù. Un altro aspetto di grande interesse artistico e storico della mostra è, infine, l’effetto delle donazioni rockefelleriane sull’evoluzione del mondo museale newyorkese, dato che inizialmente, negli Anni Venti e Trenta, l’austero Metropolitan aveva respinto i regali di oggetti contemporanei nonchè quelli di’“arte primitiva”; questa ritrosia aveva indotto i Rockefeller a dotare, con i primi, un nuovo ‘Museum of Modern Art’, cioè CORRIERE dell’ARTE COURRIER 8 Novembre 2013 DES ARTS Pagina 9 Martin Gropius Bau – Berlino Anish Kapoor e il crollo dell’evidenza Anish Kapoor, “Symphony for a Beloved Sun”, Martin-Gropius-Bau, Berlino foto Jens Ziehe © 2013 A.Kapoor/MGB/VGBildkunst SABATINO CERSOSIMO I l rosso livido sanguigno è il colore predominante nelle opere che Anish Kapoor ha scelto per la sua superba mostra berlinese, con riferimenti nefasti ma anche sublimi, riconducibili tanto alla religione, alla storia, alla mitologia, quanto all’attualità. L’immenso atrio è occupato da un grande sole rosso e, in quattro punti, grandi nastri trasportatori conducono verso l’alto blocchi di cera rossa lasciandoli infine cadere nel vuoto, fino a schiantarsi a terra in un cumulo di macerie solidoliquide, un mare di sangue e disperazione su cui splende il grande cerchio solare (rosso è il sole nelle sue fasi crescente e calante). Symphony for a Beloved Sun è l’opera realizzata site-specific, in parte in omaggio a Joseph Beuys e all’installazione che l’artista tedesco aveva fatto nel 1982 nello stesso spazio, dove aveva ricostruito il suo studio di Duesseldorf, comprensivo di una montagna di sei metri di argilla. Anish Kapoor è indiano (Mumbai, 1954) e inglese (si trasferisce a Londra nel 1973). Vincitore del Turner Prize nel 1991 e del Praemium Imperiale di Tokyo nel 2011, rappresenta la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 1990 e a Documenta IX a Kassel nel 1992, espone alla Tate Modern di Londra (2002) e al Grand Palais di Parigi (2011). La fusione tra occidente e oriente sta alla base del pensiero che muove la realizzazione delle sue Nella foto, Figura seduta, Civiltà Olmec Las Bocas, Messico 15mo-Nono Sec. a.C. Michael C. Rockefeller Memorial Collection courtesy Metropolitan Museum of Art © 2013 nel Metropolitan, che nel frattempo aveva evidentemente cambiato idea circa l’anelo artistico dell’ancestrale umanità e la sua seminale importanza sull’arte futura. il futuro, famosissimo MoMa; e con i secondi, un pure nuovo Museum of Primitive Art. Solo in un secondo tempo quest’ultimo venne dissolto e assorbito Metropolitan Museum Fifth Ave. 1000 / 82nd Str. New York (NY) “La visione di Nelson A. Rockefeller e le arti d’Africa, dell’Oceania e delle Americhe” Info: 001 212 5357710 www.metmuseum.org opere. Gli specchi, deformanti, scompongono la certezza dell’immagine oggettiva in frammenti e nuove geometrie, che nella loro forma concava e convessa agiscono anche sulla realtà sonora, creando una sorta di punto sordo in cui la percezione dello spazio e dei suoni sembra essere sospesa: un’eco visiva e acustica, o “cosmica”, come suggerito dal curatore della mostra Norman Rosenthal. Alabastro, terra, acciaio, calcestruzzo, cera sono i materiali che si ritrovano lungo il percorso, camminando attraverso le varie sezioni in uno spazio in cui il nostro corpo sembra entrare dentro altri, immensi. È il caso delle colature di cemento che creano elementi rocciosi, vulcanici, stalagmiti lunari, in quell’ambiguità tra il concreto e il visionario che caratterizza l’opera dell’artista. È il caso delle caverne in resina rosa sezionate e installate in modo da poter attraversarle trasversalmente e osservarle come fossero gole (terrestri, o quasi pulsanti, spugnose, organiche). Anni fa era il caso del mostruoso Leviathan, il simbolo del potere politico asfissiante delle dimensioni di un dirigibile entro cui si poteva camminare come nella grande pancia di una Moby Dick. Oggi, nella mostra al Dal Box Office USA Martin Gropius Bau, il Leviathan sta morendo (Death of the Leviathan), sgonfio e accasciato lungo più sale a cui non è più possibile accedere: è la morte del potere nella società moderna, la cui sorte può essere condivisa o indesiderata, ma tant’è. Organismi viventi come le gole, le protuberanze nei muri, fino all’illusione dei buchi neri nei pavimenti: il Martin Gropius Bau è costellato di opere che incuriosiscono (fino a divertire, come nel caso di alcuni specchi deformanti), spingono alla riflessione, al desiderio di toccare, di sperimentare. Simbolicamente la conclusione spetta a un’azione che avviene a intervalli temporali regolari: il cannone, preparato da un addetto, caricato, con destrezza e calma, nell’attesa quasi ieratica del riscaldamento e, infine, dell’esplosione. Cilindri di cera rossa sparati contro un angolo, martoriato da quella materia rossa, dalla consistenza della carne, per tornare a un’idea di sangue, di morte, e d i c o n s eg u e n t e r i n a s c i t a , ciclico destino del mondo. Martin Gropius Bau Niederkirchnerstrasse 7 Berlino “Kapoor in Berlin” Fino al 24 novembre CINEMA Gli incassi dell’ultima settimana La settimana che si è chiusa il 27 ottobre scorso nei cinema americani ha visto al primo posto, come successo di botteghino, l’alquanto grossolano Jackass presents: Bad Grandpa (Paramount), con Johnny Knoxville, che, costato 32 milioni di dollari, ne ha incassati 15; mentre il bestseller delle ultime quattro settimane, Gravity (Warner Bros.) ha realizzato altri 20,3 milioni per un totale complessivo di quasi 200 milioni. Sempre al terzo posto è rimasto Captain Phillips (Sony), con altri 12 milioni che hanno portato il totale a 70 milioni. Al quarto posto, con un incasso abbastanza deludente di 8 milioni (contro un costo di pro- duzione di 25 milioni) si è piazzato The Counselor (Fox), con Brad Pitt, Cameron Diaz e altri di prima grandezza. È seguito a ruota Cloudy with a chance of meatballs 2 (Sony), con 6 milioni d’incasso su untotale di 100,6 milioni su cinque settimane. Nelle due fine di settimane precedenti avevano fatto piuttosto cilecca ai posti di coda The 5th Estate, sul fenomeno Wiki-leaks, con Benedict Cumberback, che realizzato da DreamWorks con 26 milioni ne ha incassati 1,7; e Escape Plan (Lionsgate) con Schwarzenegger e Stallone, che costato 60 milioni ne ha fatti meno di 10. (ma. lu.) [fonte dati: The New York Times © 2013] CORRIEREdell’ARTE 10 i dolci baci di Marcello Maloberti Pagina 8 Novembre 2013 COURRIER DES ARTS Fondazione Zegna – Trivero (Bi) a Marianna orLoTTi nche se è ancora presto per fare un bilancio dell’anno che sta volgendo al termine, il 2013 è stato sicuramente molto impegnativo per Marcello Maloberti. artista visivo lombardo, classe 1966, ossessionato dalla performance, l’abbiamo visto tra i protagonisti del Padiglione italia di Bartolomeo Pietromarchi alla Biennale di Venezia, a quella di salonicco con la versione greca della celebre performance Circus, e lo ritroviamo ora tra le colline del biellese, alla Fondazione Zegna di Trivero dove il 5 ottobre scorso ha presentato il suo primo intervento pubblico permanente, un’installazione dal titolo I baci più dolci del vino – tratto dal Cantico dei Cantici un piccolo “giardino delle delizie” per il progetto all’aperto curato da andrea Zegna e Barbara Casavecchia. il lavoro di Maloberti, realizzato in collaborazione con l’esperto di bioe- nergetica Marco nieri, è composto da numerosi elementi: alcuni arredi disegnati dall’artista, una selezione di alberi da frutto, un roseto che riunisce una quindicina di varietà di fiori profumati, tutti bianchi, una scritta di oltre 30 metri in cemento che riporta il titolo del progetto, una mezzaluna al neon e una scalinata che fronteggia un poetico frammento di palco. “Ho realizzato un giardino sulle terrazze del Centro Zegna, - ha dichiarato l’artista in occasione dell’inaugurazione - che è un roseto, ma che è soprattutto un luogo per organizzare feste, per incontrarsi, per ballare, per addor- a iX edizione si presenta: centinaia di artisti da ogni parte del mondo alla Fortezza da Basso dal 30 novembre all’8 dicembre 2013. Ma gli eventi collaterali contageranno l’intera città artisti da tutto il mondo si danno appuntamento alla Fortezza da Basso: torna The New Florence Biennale, dal 30 novembre all’8 dicembre 2013. e porta a Firenze i grandi nomi del contemporaneo, oltre a centinaia di emergenti: 450 artisti in totale (370 iscritti più 80 ospiti), di cui 65 under 30 e 45 veterani. La nona edizione di Florence Biennale si intitola Etica, DNA dell’Arte e promette di dare una nuova risposta al concetto di arte all’era di internet. Programmatica la Carta dell’artista nel secolo digitale, scritta dal nuovo direttore artistico rolando Bellini in stretta collaborazione con lo staff di Florence Biennale. Centinaia gli emergenti attesi per l’edizione 2013: la nazione più rappresentata quest’anno è l’italia (85 iscritti), seguita da Cina (36), spagna (24), Usa (20) e Messico (18). Già svelati i nomi dei grandi artisti che ritireranno il Premio “Lorenzo il Magnifico”, assegnato da una giuria internazionale: anish Kapoor, Franco Mussida, Henryk Jurkowski. nata e cresciuta come manifestazione del tutto indipendente e autofinanziata, nel corso di 18 anni Florence Biennale ha portato a Firenze personalità del calibro Torna Florence Biennale L Dal 30 novembre all’8 dicembre Marcello Maloberti © aut./Zegna mentarsi nei pomeriggi d’estate, per darsi il primo bacio, per salutare un vecchio amico, per stare in silenzio e sentire solo il suono della montagna che sta dietro di te costruire un giardino è come la creazione di un mondo, per certi versi è una pratica molto vicina a quella della performance, perché è in movimento, cambia, nonostante le regole che gli si può imporre”. Fondazione Zegna Via Marconi 23 Trivero (Bi) Marcello Maloberti “I baci più dolci del vino” info: 015 7591463 di Josè Luis Cuevas e agatha ruiz de la Prada, mentre le edizioni precedenti avevano portato a Firenze, tra gli altri, Marina abramovic, shu Yong, Gilbert & George, Christo & JeanneClaude, richard anuszkiewicz e david Hockney. Più che mai ricco il carnet degli eventi collaterali, che quest’anno coinvolgeranno in maniera capillare l’intera città: mostre temporanee, performance, installazioni sorgeranno in diverse location prima durante e dopo i 10 giorni della Biennale, in un dialogo continuo tra passato e presente, tra luoghi e simboli di quella che fu la “culla del rinascimento”. Fortezza da Basso e altri siti – Firenze The New Florence Biennale “Etica, DNA dell’Arte” dal 30 novembre all’8 dicembre info / programma eventi: www.florencebiennale.org Galleria TeArt – Torino storia del nostro novecento Q niVes Maria saLVo uando nel 1990 il marchese e pittore enrico Paulucci dalla sua casa di piazza Vittorio a Torino telefonava all’amico Giovanni Canale dicendogli: “Dove sei stato? Mi hanno tagliato una gamba e non volevo buttarla via, so che tu fai prosciutti buoni. Mi fido solo di te!” Giovanni era ancora un imprenditore alimentare. esperto di alimenti sì, ma non sordo al gusto dei dettami dell’arte, come già Orfeo Tamburi © aut./TeArt dimostrava la scelta ad hoc fatta molti anni prima di sposare la bellissima modella tedesca Hannelore. Giovanni e Hannelore, loro due insieme diventeranno poi collezionisti di importanti opere d’arte contemporanee, galleristi itineranti, in continua trasferta tra Torino e Lugano. ora dal 9 al 23 novembre alla Galleria Teart espongono trentotto capolavori, le opere dei “loro amici”, i pittori che hanno fatto grande il Piemonte e l’italia intera con quel gusto figurativo che andava di moda nel novecento. Ma anche alcune opere ancora più internazionali, come una litografia di Picasso. e poi i nostri, gli italiani, ecco un’opera di Modigliani, un olio di Paulucci (Carnevale in piazza Vittorio), un altro di Ugo nespolo (Museo), uno di Pietro Morando (Balletto Monferrino), una bella Porta Palazzo di soffiantino, una Parigi di orfeo Tamburi, un olio di ruggeri, Cuori di Mario schifano, un olio astratto di sandro Cerchi, una Nevicata di Felice Vellan, un Paesaggio di Felice Casorati, un altro di Calandri, una Primavera al Valentino di Luigi spazzapan, 1930. e poi ancora molti altri. Poi, come sappiamo negli anni successivi le cose per la pittura son cambiate. Guardando la mostra ci si può chiedere: è stata vera gloria? io credo di sì, ma soprattutto è stata la nostra storia del secolo scorso e va conservata. Galleria TeArt Via Giotto 14 – Torino “I grandi Maestri del ’900” dal 9 al 23 novembre info: 340 3829726 CORRIEREdell’ARTE 11 La Personale di rosanna damiani Cronaca di un Vernissage s i è conclusa il 27 ottobre, con ottimo successo di pubblico e critica, la mostra personale di Rosanna Damiani, curata dal critico dell’arte Paolo Levi. L’esposizione, allestita presso la sala mostre del Comune di Carignano e inaugurata alla presenza dell’assessore Miranda Ferraudo, ha visto protagoniste sessantatre opere dell’artista, eseguite a olio e pastello su tela. riproponiamo qui di seguito le immagini di alcune opere in mostra e alcune istantanee scattate in occasione del vernissage. 8 Novembre 2013 Pagina COURRIER DES ARTS Sala mostre Comune di Carignano (To) Mostra conclusa il 27 ottobre CORRIEREdell’ARTE Pagina 12 8 Novembre 2013 COURRIER DES ARTS Milano, Galleria Giovanni Bonelli Galleria Giuseppe Pero il funambolico Mondino sizione, a cura di Marco Meneguzzo, restituisce la passione di Mondino per il viaggio e per l’oriente, temi che da sempre hanno caratterizzato il suo lavoro. il percorso ideale parte da Venezia, precisamente dalla Biennale del 1993, dove Mondino è protagonista con una memorabile performance che vede coinvolti un gruppo di dervisci rotanti fatti venire direttamente dalla Turchia. nella galleria di Giuseppe Pero viene riprodotta, nel modo più fedele possibile, persino nei colori delle pareti, la sala che fu teatro dell’evento, con i Tappeti Stesi, il lampadario con le penne Bic e uno dei grandi quadri con dervisci di quella Biennale. sono questi ultimi ad accompagnare il visitatore verso le tappe successive del viaggio, la Turchia e l’africa. Mete che vengono raccontate attraverso il fil rouge delle danze folkloristiche, come nella Danza dei Turchi e Les dances des jares. alcune sculture di grandi dimensioni, quali Scultura un corno ed Eiffel, completano la mostra alla Galleria Giuseppe Pero che si chiude idealmente con Autoritratto a Williamsburg dove un Mondino dai pantaloni rossi si allontana, mostrandoci le spalle, con un rabbino. Galleria Giovanni Bonelli Galleria Giuseppe Pero Milano Aldo Mondino info: galleriagiovannibonelli.it giuseppepero.it tato di una spiccata fantasia pittorica con disinvoltura passa dal figurativo all’informale. egli narra circostanze, luoghi e ricordi addizionati ai colori prediletti dall’artista, i quali, tramite giochi un ottimo lavoro di chiaroscuri conferiscono all’opera evidenti effetti di profondità. in mostra anche alcune sculture. Gabriella Lucatello presenta circa una decina di opere nelle quali si intravede l’ottima padronanza del disegno. Pittrice interessante in tutte le sue espressioni, dalle tematiche più svariate. non manca mai nelle sue opere un minuscolo paesaggio irto tra spazzi surreali, capaci di stupire ed emozionare. Angelo Piras è dotato di un inconfondibile bravura. dipinge mari, pescatori dalle camicie rigonfie dal vento, Galleria Arte Città Amica Centro Artistico Culturale Via rubiana 15 – Torino dal 8 al 17 novembre info: 011 7717471 itinerario che conduce dal Mediterraneo all’india, ed approdare appunto a Milano, dove con questa mostra l’artista torinese viene celebrato. L’espo- Aldo Mondino “Funambule”, 2003 © l’artista G.Bonelli / G.Pero s ono le sale della Galleria Giovanni Bonelli e della Galleria Giuseppe Pero ad offrire, dal 21 novembre al 1° febbraio, un nuovo spaccato dell’arte eclettica di aldo Mondino. i due spazi espositivi - collocati l’uno di fronte all’altro nel cuore del quartiere milanese isola - si uniscono per trasportare il pubblico in un sei autori, sei percorsi Galleria Arte Città Amica – Torino S arà inaugurata l’8 novembre presso la Galleria Arte Città Amica la mostra composta da sei mini personali di: Claudio Bellino, antonio Branca, Gabriella Lucatello, angelo Piras, renzo ravazzotti e Carlo Vaula. L’esposizione proseguirà sino al 17 novembre e presenterà le opere più interessanti e significative di questi artisti i quali hanno dedicato la loro vita all’arte. Claudio Bellino riesce ad esprimere il suo stato d’animo interiore con il sapiente uso della distribuzione dei colori. Un racconto attraverso i suoi viaggi e nei luoghi in cui ha vissuto. Le composizioni appaiono come scenografie in un linguaggio inedito, misterioso ed accattivante. Una fonte di inaspettate sorprese. Antonio Branca è artista do- campi rigogliosi e ricchi di colore, uomini anziani seduti su muretti assolati immersi nei ricordi di un lontano passato. nelle sue creazioni dimostra capacità di stesura e ricchezza del colore. Lorenzo Ravazzotti. La sua pittura è inconfondibile, i suoi paesaggi, le sue composizioni sono sempre devotamente meditate prima di essere impresse sulla tela. artista dall’inconfondibile raffinatezza e dai colori sobri che recano all’opera un’ immagine di poetica bellezza. Carlo Vaulà è un rtista torinese di notevole capacità pittorica con un linguaggio strettamente figurativo e variegato espone un mondo di paesaggi e cime innevate, in grado di raccontare un amore viscerale per le montagne. Malevich, i russi Stedelijk Museum di Amsterdam e il “nuovo” mondo visuale M PaoLa deGrooT i sono insediato sul trono e ho dichiarato che l’accademia è una stalla per la plebe” questo scriveva Malevich (18791935), con poca modestia, nel Kazimir Malevich, “Bagnanti di schiena” 1908-1909, Collezione Stedelijk Museum 1915 all’indoKhardzhiev-Chaga © mani dell’apertura della mostra 0,10 che grande collezione di opere consacrava a Pietroburgo, del padre del suprematitra critici allibiti, il suo smo, fuori dalla russia, è addio all’arte figurativa e la riuscito ad aggiungere tele nascita con il suo supre- provenienti dalle famosi matismo, di quella che fu collezioni di nicolai Chardefinita arte non-oggettiva dzjiev e George Costakis e e che passerà poi alla storia da altri 25 musei, molte come astrattismo. infatti al delle quali mai viste in occontrario di quello che sen- cidente. Le prime sale ractenziarono i critici del- contano un Malevich l’epoca il Quadrato di nero ancora figurativo che camdi Malevich non rappre- bia pian piano abbandosentò la fine della pittura nando prima il colore ma la nascita di una nuova realista ed infine la forma, maniera di guardare al- si arriva infatti accompal’arte visuale. in questa gnati da una serie di capomostra intitolata Malevich lavori, nelle sale del e l’Avanguardia Russa suprematismo, dopo il rapresso lo stedelijk Mu- dicale cambiamento avveseum di amsterdam, la più nuto nel 1915 nella citata importante sull’artista da mostra 0,10 la cui sala è quella organizzata dallo stata qui perfettamente ristesso museo nel 1989, la costruita. Malevich spavisione si allarga per arri- ziava tra diverse arti vare a coinvolgere i suoi figurative e particolarcontemporanei, su cui l’ar- mente interessante è anche tista ebbe un’enorme in- la proiezione di un lungo fluenza, per un totale di frammento di Vittoria sul oltre 500 opere che raccon- Sole, l’opera teatrale fututano un percorso cronolo- rista i cui i decori e costumi gico diviso in 11 si devono proprio ascrivere capitoli/sale all’interno del all’artista. La mostra duvecchio edificio e della rerà fino al 2 febbraio 2014 nuova ala del museo. Le quindi andrà alla Bundeopere provengono da skunsthalle di Bonn e al musei celebri come il Tate Modern di Londra. MoMa di new York e il Centre Pompidou di Parigi Stedelijk Museum ma anche da molti musei amsterdam russi e da alcune delle più “Malevich importanti collezioni pri- e l’Avanguardia Russa” vate. Lo stedelijk infatti Fino al 2 febbraio 2014 oltre a possedere la più info: www.stedelijk.nl Nella foto, il basso René Pape (Filippo II) © aut. / Teatro alla Scala il Don Carlo dell’infanzia perduta a Diretto da Fabio Luisi alla Scala aLessandro MorMiLe nche la scala onora il bicentenario verdiano nel corso dell’autunno che precede l’attesissima edizione de La traviata che il prossimo 7 dicembre inaugurerà il nuovo cartellone. Mette in scena prima Don Carlo e poi Aida. La ripresa del sobrio e finissimo allestimento di stéphane Braunschweig, per Don Carlo, colpisce nel segno e regala uno dei momenti esecutivi verdiani più alti vissuti nell’anno di celebrazioni per il “Cigno di Busseto” in italia. il merito è di Fabio Luisi, la cui concertazione, nonostante qualche lieve eccesso sonoro nel rapporto fra golfo mistico e palcoscenico, trova la tinta giusta per quest’opera; la ricerca non tanto nella connotazione politica, che vede il potere regale piegarsi alle regole imposte dal credo religioso dominato dall’inquisizione, ma in quella, tutta interiore, dei sentimenti disillusi: nella sofferta solitudine che assale l’animo dei personaggi, spesso costretti, come suggerisce lo spettacolo stesso, a rifugiarsi nel ricordo dell’infanzia come sogno d’innocenza perduta. Le ricercatezze strumentali, nutrite d’intimo abbandono, regalano passaggi di altissima emozione nel monologo di Filippo ii, vertice del- l’esecuzione grazie anche a rené Pape, che dell’imperatore spagnolo coglie, attraverso un canto ripiegato e ferito dalle delusioni affettive, la regalità nobilmente affranta e accorata, illuminando la dimensione dell’uomo vinto dal dolore, assorto in una dimensione di sofferenza composta, velata di inquietudini segrete. La sua è un’interpretazione a tratti commovente perché umanamente avvinta, emblema dell’infelicità impossibile da raggiungere in vita. La conferma della statura artistica somma di questo basso non impedisce agli altri componenti del cast di formare una compagnia di canto nell’insieme più che eccellente, con il rodrigo di Massimo Cavalletti che si impone per la voce timbrata e bella, capace anche di morbidezze, contrapposta a quella tutta robusta, ma anche sonora e sicura, per quanto espressivamente perfettibile quando deve cogliere la fragilità ansiosa del personaggio di don Carlo, dell’ottimo Fabio sartori. affidabile oltre che perfettamente padrona dei suoi mezzi la eboli di ekaterina Gubanova. regale, nel gesto come nella figura scenica, l’elisabetta di Martina serafin, voce bellissima, ma con troppi problemi di quadratura vocale, soprattutto nel rigido settore acuto. ottimo l’inquisitore di stefan Kocán. spettacolo da ricordare, con momenti musicali di altissimo profilo, a conferma di come la scala sia pur sempre la scala! se sei senza senso Da Torino a Roma il “disorientamento culturale” nella fotografia i Piemontesi sono pionieri, precursori dei tempi, geniali inventori, che regalano i loro brevetti e primati ai concorrenti? sembrerebbe. Perché, mentre Milano e provincia (Cinisello) alla Fotografia iniziava a dedicare e dedica a tutt’oggi un Museo, e Roma un Festival (quest’anno alla dodicesima edizione - non notte -, intitolato Vacatio, a cura di Marco delogu, fino all’8 dicembre prossimo al MaCro di via nizza 138; magari se ne riparlerà), così come se ne FOTORAMA CORRIEREdell’ARTE 8 Novembre 2013 13 EDITORIA Pagina COURRIER DES ARTS Lettura d’altura “Montagne incantate e disincantate”di M. Cavallero M MassiMo CenTini aurizia Cavallero, nei suoi libri, ci ha abituato alle incursioni in vari ambiti dell’arte trovando sempre un fil rouge originale per indagare lo sconfinato universo della bellezza: ogni volta individua un tema e se ne avvale come fosse una sonda analitica per raccontarci l’arte, soprattutto quella moderna. il suo ultimo lavoro, come si evince dal titolo, Montagne incantate e disincantate (Lorenzo editore) indaga con puntualità il ruolo dell’altura dal medioevo al mondo contemporaneo, suggerendo tutta una serie di stimolanti occasioni di approfondimento. dalla montagna elemento asettico all’interno della raffigurazione della natura, fino alla sua conquista di autonomia e poi avanti, raggiungendo un ruolo evocativo straordinario nello Sturm und Drang romantico. i miti e le religioni hanno posto nelle montagne, in ogni tempo e in ogni luogo, la sede degli dei e degli esseri soprannaturali. il carattere sacrale emanato dalla montagna fu certamente avvertito dall’uomo già all’alba della civiltà: l’altura è stata così trasformata in una sorta di terra di mezzo, una specie di diaframma tra il mondo degli uomini e lo spazio abitato dagli esseri divini. dal menhir preistorico alla piramide, dalla ziqqurat allo stupa, fino ai campanili delle nostre chiese, le alture non sono solo il caleidoscopico territorio popolato dai miti, ma anche una terra di rifugio - l(’)otto nove-mbre - occupano con diverse manifestazioni molte altre città lungo la Penisola (Verona, Padova, Modena, napoli ecc.), il capoluogo subalpino si è privato della prestigiosa F.I.F. - nata nel 1992, ma attiva quale associazione già dal 1985 - con annessa Biennale internazionale, dal momento che, nel 2006, Comune e regione decisero, con la solita impagabile lungimiranza, di condannarla senza appello, “per non sprecare soldi” (forse quelli che allora non bastavano a soria per comprar casa a Parigi...). Meglio ribadirlo sempre, di nuovo, a futura memoria (che noi italiani abbiamo piuttosto corta, ahinoi!), colla foga di un Catone, contro chi invece strepita “Cultura delenda est!”. Una che, a dispetto del clima ostile, continua a crederci - sia nel suo spazio di Torino sia ad alba, con la Fondazione Bottari Lattes è daniela Trunfio, che proprio della Fif di Luisella d’alessandro fu direttrice: quasi in tema con la suddetta questione, le immagini di SenseOut di Max Tomasinelli (esibite a video nella stanza di corso Moncalieri e in precedenza presentate in mostra alla per le ultime espressioni di una tradizione che in alcuni casi riverbera ancora negli ultimi epigoni della religiosità popolare. Luogo in continua tensione tra la sacralizzazione e la demonizzazione, tra il bene e il male, la montagna è crogiuolo in cui le visioni più profonde dell’immaginario possono incontrare una opportunità per concretizzarsi e farsi poesia. Quella poesia che gli artisti di ogni tempo hanno saputo cristallizzare spesso con irripetibile forza evocativa. Martedì 19 novembre presso la Libreria Claudiana (Via Principe Tommaso 1 – Torino) alle ore 16,45, Carla Parsani Motti e Massimo Centini presenteranno il libro. Maurizia Cavallero Montagne incantate e disincantate Lorenzo editore pagg. 72 euro 14,00 a CUra di enriCo s. LaTerZa Galleria internocortile, grazie alla collaborazione con silvia Tardy), hanno illustrato appunto icasticamente ed enigmaticamente, anche mediante il sottotesto della scrittura automatica, lo spaesamento ovvero smarrimento dello “spettatorefuitore” sperso senza spiegazione negli ambienti (o vani) espositivi istituzionali, “grandi scatole del sapere” dal linguaggio autoreferenziale, astruso, pressoché indecifrabile, ermetico in quanto reticente, troppo silenzioso, oppure troppo rumoroso, al limite logorroico, ove egli è “contenuto” insieme, o meglio accanto e davanti agli “oggetti d’arte”. Muti. Una Stanza per la Fotografia C.so Moncalieri 238 – Torino info: 339 6116688 Internocortile Via Villa Gori 6 (zona p.za Zara) – Torino info: 347 4167555 / 011 6618841 www.internocortile.it L’immagine sotto il titolo è “Sense-Out, Museale” fotocolor di M. Tomasinelli © aut./StanzaFoto/Internocortile CORRIERE dell’ARTE COURRIER Pagina 14 Segnalazioni DES ARTS 8 Novembre 2013 TORINO e PIEMONTE “ A Li n k i n g P ar k ” e “ S o f t P i c t u re s ” Fondazione Sandr etto Re Rebaudengo Via Modane 16 – Torino Fino al 12 gennaio 2014 Fino al 23 marzo 2014 Info: 011 3797600 Inaugurate entrambe il 23 ottobre scorso, le due mostre si presentano tuttavia con temi totalmente differenti, dove la prima è visibile solo attraverso un apparecchio smartphone in grado di leggere i venti QR code posizionati sulla sua facciata, e l’altra vuole essere garante della tradizione del tessuto come materiale per creare immagini artistiche, con una ricca trama di significati di cui gli artisti contemporanei fanno frequente uso. “ So c i a l P ort r a i t s ” d i D a v i d e D e M a rt i s PHOS Centr o Polifunzionale per la Fotografia e le Ar ti Visive diretto da Enzo Obiso Palazzo Buschetti Via Garibaldi 35 bis Chieri (To) Info: 011 7604867 www.phosfotografia.it Il significato del foto-ritratto nell’era di internet. (c.s./e.s.l.) V a le r i o A d a m i “ O p e re a n n i ’ 9 0 - 2 0 0 0 ” Giampier o Biasutti Studio d’Ar te per il ‘900 Via della Rocca 10 – Torino Dal 14 novembre 2013 al 31 gennaio 2014 Info: 011 8390690 Gli acquerelli e i disegni esposti testimoniano la recente evoluzione del suo lavoro verso un più complesso linguaggio compositivo: non più le scene mitologiche e le allegorie politiche degli anni Ottanta, dove era la linea di contorno a decidere di per sé il contenuto; non più neppure la fredda luce di un dipingere a tinte piatte. Ragioni poetiche e stati d’animo del colore ispirano queste nuove opere. “ M o dissi ma feat C o n t e m p o r a r y Tu r k e y ” Palazzo Natta-Vitta Via Trevigi 12 – Casale M.to (Al) Fino al 17 novembre L’Associazione Golfart - in collaborazione con l’Associazione MAT (Moda d’Autore Torino) organizza la seconda edizione di MODISSIMA, rassegna di eccellenza dedicata al fashion design torinese. La rinnovata edizione 2013 è arricchita dal progetto espositivo Modissima feat Contemporary Turkey, focus dedicato ai nuovi sviluppi dell’arte contemporanea turca. Sostenuta da numerosi sponsor (tra i quali ARTISTRY, linea di cosmetica di prestigio, tra i primi cinque più venduti al mondo) la rassegna presenta 26 fashion designer - citiamo il giovane ma affermato marchio MINIMAL-TO e l’eclettico Walter Dang - al fine di porre l’attenzione sull’importanza del settore moda, la sua propulsione creativa e la capacità di attrarre risorse nazionali e internazionali in grado di generare un indotto significativo sul territorio. (c.s./c.p.) IL CORRIERE DELL’ARTE IL CORRIERE DELL’ARTE È REPERIBILE A M ILANO È REPERIBILE A ROMA PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : PRESSO LE SEGUENTI EDICOLE : • P.za Castello • Molino delle Armi ang. Ticinese • C.so Magenta f.te Teatro Litta • C.so Garibaldi 83 • Via Boscovich 22 • P.le Principessa Clotilde • Bookstore Triennale • Bookstore Palazzo delle Stelline • Bookshop Villa Necchi Campiglio Via Mozart 14 • P.za Oberdan ang. v.le Piave • P.za Croce Rossa • P.za Colonna • P.za Colonna ang. l.go Chigi/Tritone • P.za S. Silvestro • L.go Argentina • Via Nomentana • C.so Francia • P.za Fontanella Borghese • P.za Porta Maggiore • Dorothy Circus Gallery Via dei Pettinari 76 • La Diagonale Libreria Via dei Chiavari 75 Vernissage Venerdì 8 novembre - ore 18,00 Galleria Arte Città Amica Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino 6 mini Personali Sabato 9 novembre - ore 18,00 Galleria Rinascenza Contemporanea Associazione Culturale Via Palermo 140 – Pescara “L’anello del Re Salomone Oltre la sfera dello sguardo” Sabato 9 novembre - ore 17,30 Galleria TeArt Associazione Artistico Culturale Via Giotto 14 – Torino “I grandi Maestri del ’900” Sabato 23 novembre - ore 17,30 Galleria La Rocca Via della Rocca 4 – Torino “Torino sognante” Personale di Andrea Agostini Calendario degli Artisti 20 14 Anche per l’anno 2014 il Corriere dell’Arte realizza il Calendario degli Artisti, riservato a pittori, scultori, incisori, fotografi, associazioni, gallerie ecc. Il calendario (da tavolo) ha le seguenti caratteristiche: - Formato: 18x14 cm.; - Stampa digitale a colori; - Nr. pagine: 12 + copertina; - Rilegatura con spirale; - Supporto triangolare in cartoncino 450 gr. CORRIEREdell’ARTE COURRIER DES ARTS Direttore Editoriale Pietro Panacci Direttore Responsabile Virginia Colacino Assistente di Direzione Chiara Pittavino Comitato Editoriale Giorgio Barberis, Rolando Bellini, Massimo Boccaletti, Franco Caresio, Angelo Caroli, Claudia Cassio, Massimo Centini, Fernanda De Bernardi, Marilina Di Cataldo, Gian Giorgio Massara, Alessandro Mormile, Massimo Olivetti, Enzo Papa, Lorenzo Reggiani, Gianfranco Schialvino, Maria Luisa Tibone Corrispondente da New York Mauro Lucentini Corrispondente da Berlino Sabatino Cersosimo Ogni artista avrà a disposizione 12 pagine dei mesi per altrettante immagini delle sue opere. Una pagina sarà corredata da una foto dell’autore, dal profilo biografico e da una recensione delle opere, a cura di un nostro critico. Il costo varia secondo il numero di calendari che ciascuno desidera: - 30 copie, euro 150,00 - 50 copie, euro 220,00 - 100 copie, euro 350,00 Hanno collaborato M. Bandera, D. Cristofori, P. DeGroot, F. Forzani Borroni, C. Gallo, E.S. Laterza, A. Olivieri, M. Orlotti, C..Pittavino, R. Roveda, N. Salvo, A.D. Taricco, D. Tauro Realizzazione grafica interna a cura di E.S. Laterza Fotografo uf ficiale Antonio Attini Redazi oni distaccate Milano Rosa Carnevale Tel. 339 1746312 Roma e Napoli Fabrizio Florian Tel. 388 9426443 Palermo Caterina Randazzo Tel. 334 1022647 Concessionaria di Pubblicità interna Stampa e di stri buzione EditService S.r.l. Via Peano 28 - Leinì (To) Editore Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Torino P.IVA 06956300013 in ITALIA J oel M eyero w i t z “Sightseeing U n s en t i me nt o de l l a v i ta ” Galleria San Fedele Via Hoepli 3 – Milano Fino al 30 novembre Info: 02 86352233 La mostra fotografica di Joel Meyerowitz si concentra sulla scoperta personale della fotografia a New York dall’incontro con Robert Frank. Nelle vie della metropoli Meyerowitz ha voluto essere un testimone della commedia umana nei gesti degli affetti quotidiani. “4 C u r a t ri c i p e r 4 M a e s t ri ” Casa Testori L.go Testori 13 – Novate M.se (Mi) Fino al 6 gennaio 2014 Info: 02 36586877 La casa del grande intellettuale Giovanni Testori, affida a quattro giovani studiose il proprio spazio espositivo affinché esse possano trasformare la propria tesi di laurea o dottorato in una mostra. I temi approfonditi dalle giovani curatrici spaziano dall’idea di abitare del grande architetto Aldo Rossi, alla figura del critico Alber to Mar tini , responsabile della rivoluzione cultural-artistica degli Anni Sessanta, per giungere a due grandi fotografi: G u i d o G u i d i e G ia co m o P o z z i - B e l l i n i . (c.s./e.s.l.) “ R adi c i” Jo b , L ev er o ne , R o c ca Galleria d’Arte Cristina Busi Via Martiri Liberazione 195 Chiavari (Ge) Fino all’8 dicembre Info: 0185 311937 Abbonamenti Annuale (22 nn.): euro 50,00 per l’Italia euro 120,00 per l’estero Arretrati: euro 4,00 “ I nO lt re A ld i l à d e l l’ o g g et t o l a re a l t à p o e t i c a d i Fi or e l l a R i z z o ” Mo s t ra p e rs o n al e Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Bor ghese Via LaGuardia Roma Dall’11 novembre 2013 al 5 gennaio 2014 Info: 06 32298328 Il percorso espositivo comprende sia le principali opere storiche sia i lavori più recenti dell’artista: un vero e proprio viaggio alla scoperta dell’Io e al suo realizzarsi attraverso l’atto. La sua ricerca lega concetti e idee alla conoscenza di materie e mezzi: terra, semi, vetri, plexiglas, fino a fotografie e video. L’Arte, la Vita e la Storia sono un territorio senza confini per la sua creatività. (c.s./d.t.) “ A rt i n t h e l o b b y ” Ma t t eo G uzzi ni e Se ba st i a no M au r i MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma Via Nizza 138 Roma Fino al 12 gennaio 2014 Info: 06 671070400 Il progetto fotografico indaga usi e costumi dei Samburu, una delle ultime grandi tribù semi-nomadi africane del Kenia centro-settentrionale: un inedito percorso a più stadi attraverso un tessuto antropologico antico, fatto di tradizioni e conoscenze intrecciate alla vita pratica. (c.s./e.s.l.) c.c. postale n. 45958055 intestato a Corriere dell’Arte Associazione Culturale Arte Giovani Aut. Tribunale di Torino n. 4818 del 28/07/1995 ABBÒNATI al nuo vo f orm ato tabl oid CORRIEREdell’ARTE a soli 50 euro per un anno 22 numeri a casa tua CORRIERE dell’ARTE Gallerie ACCADEMIA Galleria Via Accademia Albertina 3/e – Torino Tel. 011 885408 [email protected] Orario: 10,00-12,30/16,00-19,30; chiuso lunedì Collettiva di Artisti contemporanei ARTE CITTA’ AMICA Centro Artistico Culturale Via Rubiana 15 – Torino Tel. 011 7717471 - Fax 011 7768845 www.artecittaamica.it Orario: mart. - sab.16,00-19,00; dom. 10,00-12,00; lunedì chiuso Fino al 9/11 “L’acquerello” 8 mini Personali di Enrica Berardi, Maria Lilla Cimini, Denis Convertini, Alfredo De Leonardis, Fiorenzo Isaia, Marta Perlo, Rita Scotellaro, Rosanna Zalone Dall’8 al 17/11 6 mini Personali ARTE PER VOI Associazione Culturale P.za Conte Rosso 1 – Avigliana (To) Luigi Castagna - Tel. 011 9369179 - Cell. 339 2523791 [email protected] - www.artepervoi.it Paolo Nesta - Tel. 011 9328447 - Cell. 333 8710636 [email protected] Orario: sab. - dom. 15,00-19,00 Fino al 17/11 “Casa Andersen” Giuliana Cusino con gli amici artisti Silvana Alasia, Carlo A.M. Burdet, Enrica Campi, Sonia Girotto e Massimo Voghera ART GALLERY LA LUNA Via Roma 92 – Borgo San Dalmazzo (Cn) Cell. 339 7108501 [email protected] Orario: ven. 16,00-19,00; sab. 10,30-13,00/16,00-19,00; dom. 10,30-12,00 COURRIER 8 Novembre 2013 RINASCENZA CONTEMPORANEA Associazione Culturale Via Palermo 140 – Pescara Cell. 328 6979208 [email protected] www.rinascenzacontemporanea.jimdo.com Orario: mar. - sab. (su appuntamento) Fino al 5/12 “Epimetheus. I Teodicei reVisionari” Collettiva Dal 9/11 al 9/12 “L’anello del Re Salomone Oltre la sfera dello sguardo” Collettiva SENESI Galleria d’Arte Via Sant’Andrea 44 – Savigliano (Cn) Tel. 0172 712922 www.senesiarte.it SILVY BASSANESE ARTE CONTEMPORANEA Via Galileo Galilei 45 – Biella Tel. 015 355414 Orario: mart. - ven. 16,30-19,30; sab. e festivi su appuntamento STORELLO Galleria d’Arte Via del Pino 54 – Pinerolo (To) Tel. 0121 76235 Orario: mart. - sab. 9,00-12,15/15,30-19,00; lun. e dom. chiuso In permanenza Opere di Avataneo, Carena, Coco Cano, Faccincani, Fresu, Garis, Luzzati, Massucco, Musante CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI TORINO Palazzo Graneri della Roccia Via Bogino 9 – Torino - scala B destra - 1° piano ) (digitare 4444+ Tel./fax 011 8128718 [email protected] www.circolodegliartistitorino.it Orario: lun. - ven. 15,30-19,30 Fino al 16/11 Mostre personali delle Socie Amalia Gaj e Laura Milano TEART Associazione Artistico-culturale Via Giotto 14 – Torino Tel. 011 6966422 Orario: mart. - sab.17,00-19,00 Dal 9 al 23/11 “I grandi Maestri del ’900” LA LANTERNA Galleria di Maristella SANDANO Direttore Artistico: Livio Pezzato - Via Santa Croce 7/c Moncalieri (To) Tel. 011 644480 - Fax 011 6892962 [email protected] - www.lalanternaarte.com Orario: mart. - sab. 15,30-18,30 A. Arcidiacono, V. Cavalleri, A. Ciocca, E. Colombotto Rosso, D. De Agostini, Gigli, E. Gribaudo, W. Jervolino, Sky Lake, E. Longo, F. Maiolo, E. Maneglia, S. Manfredi, D. Pasquero, G. Peiretti, G. Pezzato, L. Pezzato, C. Pirotti, G. Righini, T. Russo, G. Valerioti inoltre pittori ucraini, naïf croati grafica nazionale ed internazionale TINBER ART GALLERY Via Albergian 20 - Souchères Hautes – Pragelato (To) Tel. 0122 78461 [email protected] Orario: sab. e dom. 10,00-12,30/15,30-19,00 In permanenza Opere di Tino Aime, Jean-François Béné, Andrea Berlinghieri, Gianni Bertola, Fulvio Borgogno, Flaviana Chiarotto, Enrico Challier, Dino Damiani, Pierflavio Gallina, Lia Laterza, Claudio Malacarne, Vinicio Perugia, Elena Piacentini, Mariangela Redolfini, Sergio Saccomandi, Luciano Spessot LA ROCCA Galleria Via della Rocca 4 – Torino Tel. 011 8174644 - Fax 011 8129026 Orario: lun. - sab. 10,00-13,00/15,30-19,30; domenica chiuso Manifesti originali, grafica, multipli e dipinti Dal 23/11 al 23/12 “Torino sognante” Personale di Andrea Agostini LUNA ART COLLECTION Spazio espositivo Via Nazionale 73/1 – Cambiano (To) Tel./Fax 011 9492688 [email protected] www.luna-art-collection.com Orario: lun. - ven. 8,30-17,30; sab. 8,30-17.30 (previa telefonata) In permanenza serigrafie d’arte a tiratura limitata di Coco Cano, Francesco Casorati, Isidoro Cottino, Theo Gallino, Franco Negro, Ugo Nespolo, Ernesto Oldenburg, John Picking, Marco Puerari, Giorgio Ramella, Maurizio Rivetti, Francesco Tabusso, Silvio Vigliaturo Maestro Raul VIGLIONE Studio - Galleria - Mostra Culturale Via Servais 56 – Torino Tel. 011 798238 - Cell. 335 5707705 [email protected] - www.raulviglione.it MARTINARTE Laboratorio d’Arte e Corsi C.so Siracusa, 24/a – Torino Tel. 011 3433756 - Fax 011 3091323 Cell. 335 360545 [email protected] Orario: merc. e ven. 9,30-12,30/15,30-19,30; mart. e giov. 9,30-12,30/15,30-22,00 Sono aperte le iscrizioni ai corsi DES ARTS Pagina 15 A.L.P.G.A.M.C. Associazione Ligure e Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea BIASUTTI & BIASUTTI Galleria d’Arte Via Bonafous 7/1 – Torino Tel. 011 8173511 Orario: mart. - sab.10,00-12,30/15,30-19,30 CENTRO ARTE LA TESORIERA C.so Francia 268 – Torino Tel. 011 7792147 Orario: mart. - sab. 10,00-13,00/16,00-20,00; lunedì e festivi chiuso o su appuntamento Mostra collettiva di Artisti dell’Ottocento e Novecento DAVICO Galleria Gall. Subalpina 30 – Torino Tel. 011 5629152 Orario: mart. - sab. 10,00-12,30/16-19,30; lunedì e festivi chiuso Fino al 16/11 Personale di Marco Ramasso Arte Antica AVERSA Galleria Via Cavour 13 int. cortile – Torino Tel. 011 532662 Orario: mart. - sab. 10,00-12,15/15,30-19,00 “Venezia e il Mediterraneo tra ’800 e ’900” Fino al 16/11 “Da Bossoli a Spazzapan, 1850-1950 Cento anni di pittura” CASA D’ASTE DELLA ROCCA Via della Rocca 33 – Torino Tel. 011 8123070/888226 Fax 011 836244 [email protected] - www.dellarocca.net LUIGI CARETTO Galleria Via Maria Vittoria 10 – Torino Tel. 011 537274 Orario: mart. - sab. 9,45-12,30/15,45-19,30 Miscellanea di Pittura Fiamminga e Olandese SANT’AGOSTINO Casa d’Aste C.so Tassoni 56 – Torino Tel. 011 4377770 - Fax 011 4377577 Orario: mart. - sab. 9,30-12,30/15,30-19,30 Il percorso di eccellenza dell’acquerellista Anna Borgarelli Anna Borgarelli è nata a Torino, dove vive e lavora. Diplomata all’Istituto d’Arte di Figurino e all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ha frequentato diversi artisti contemporanei ed è stata allieva di Guido Bertello per l’acquerello, sua tecnica elettiva che usa efficacemente sia per la figura che per le nature morte e i paesaggi. Le sue opere sono ad oggi custodite in collezioni pubbliche e private, musei e pinacoteche. Esordisce nel 1995 e a partire dal 2003 intensifica l’attività espositiva sia in Italia che all’estero. In Italia è presente nelle città di: Torino, Terme di Lurisia (Cn), Alessandria, Saint-Vincent (Ao), Milano, Venezia, Padova, Genova, Savona, La Spezia, Firenze, Siena, Piacenza, Cremona, Ferrara, Roma, Bari, Catania, Palermo etc., mentre all’estero a Palma de Mallorca, Barcellona, Madrid, Lisbona, Parigi, Cannes, Laçon de Provence, Savonlinna (Finlandia), New York, Buenos Aires, Miami Beach, Hong Kong, Alessandria d’Egitto, Luxor, Mosca etc. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Premio Italia per l’Arte nel 1998 a Firenze e i seguenti Premi alla Carriera: Pelizza da Volpedo (2007), Giovanni Fattori (2008) e La Cittadella (2009) a Torino. È stata presente alla Biennale di Venezia nel luglio 2007 presso l’Ateneo Veneto Sala Tommaseo. Tra le personali più rappresentative ricordiamo: Luz y reflejos en Mallorca a Palma de Mallorca, presso il Palazzo della Livia a Firenze, presso Palazzo Barberini a Roma (dicembre 2012) e ancora a Torino, a Palazzo Pralormo, a Venezia, al Circolo Ufficiali Cornoldi, e al Museo dei Campionissimi a Novi Ligure (Al). Da menzionare anche le due importanti rassegne sulla Sindone: Il lino e la tela, presentata dal Consiglio Regionale del Piemonte, e Il sepolcro vuoto, presso Palazzo Barolo a Torino. Le sue opere e le relative quotazioni sono state pubblicate su molti annuari, riviste, saggi e libri d’arte, tra cui ricordiamo i Cataloghi dell’Arte Moderna Mondadori, dove ella compare nelle pagg. 163 e 241. Nel dicembre 2006 esce la sua monografia, per i tipi dell’Editoriale Giorgio Mondadori, a cura di Giovanni Cordero e Paolo Levi, tradotta in quattro lingue ora consultabile anche al Metropolitan Museum di New York. La si annovera tra i Soci del Circolo degli Artisti, della Promotrice, del Fiat Cedas, del Piemonte Artistico, del Circolo Ufficiali (di Torino) e del Circolo Artistico (di Venezia). Fa parte della AIA Associazione Italiana Acquerellisti (Milano) e dal 2007 è presidente dell’ADAC Atelier di Arte Contemporanea (Torino). A nna Borgarelli è una delle più rappresentative artiste dell’acquerello, non solo in Piemonte. Attualmente espone alla Collettiva Biennale a confronto, in corso fino al 23 novembre presso la Galleria Centro d’Arte San Vidal U.C.A.I., situata dietro piazza San Marco a Venezia (in questa occasione le sono state dedicate cinque pagine del Catalogo edito da EDITGRAF, con relative foto dei lavori in mostra e testi critici di Francesca Catalano e Giorgio Pilla). Contemporaneamente è anche presente presso la Galleria d’Arte “Anacapri”, in via San Nicola a Capri (Na). Prossimamente sarà CORRIEREdell’ARTE - 8 Novembre 2013 A CURA DI CHIARA GALLO “Le calze viola”, acquerello, 70x50 cm. Anna BORGARELLI “Poesia. Nudo”, acquerello, 57x38 cm. inoltre in mostra alla Galleria d’Arte Chiatamone 57, adiacente via Caracciolo a Napoli, dal 7 al 15 dicembre, e alla 152 a Mostra Sociale presso il Circolo degli Artisti di Torino dal 29 novembre al 27 dicembre. Di lei scrive Giovanni Cordero “I suoi quadri sono rappresentazioni simboliche di un’idea della vita intesa come evoluzione della spiritualità che è presente nel mondo. Questa si manifesta misteriosa non solo attraverso l’infinito arpeggio dei sentimenti custoditi nell’interiorità di ognuno di noi ma, anche se celata o dissimulata, emerge con una molteplicità di sembianze anche nella natura fisica esterna”, mentre il critico Paolo Levi afferma: “[...] Qui la luce è regina a un invisibile raggio di sole che si allarga sul foglio di carta bianca, impregnando la superficie del colore di una calda patina, rendendo morbide e velate le forme, e lasciandole quindi sospese in un’atmosfera rarefatta che sembra emanare il profumo di un’eterna primavera”. A.D.A.C. Atelier di Arte Contemporanea Studio: c.so Vittorio Emanuele II, 44 10123 Torino Tel. +39 011 837699 cell. +39 329 3276323 email: [email protected] www.annaborgarelli.com “Noche de fiesta en el puerto”, acquerello, 57x38 cm.
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