aeronautica 1/2012 - Sezione di Treviglio
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aeronautica 1/2012 - Sezione di Treviglio
Cop AER_1_2012_copertina AAA 24/01/12 10:26 Pagina 2 Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma 1952-2012 sessantennale dell'Associazione Arma Aeronautica Sessant'anni d'impegno per mantenere vivo l'amor di Patria, il culto della Bandiera e dell'onore nonché tramandare il patrimonio culturale e spirituale dell'Aeronautica Militare. Anno LVII - N.1 GENNAIO 2012 Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma Cop AER_1_2012_copertina AAA 24/01/12 10:25 Pagina 1 1 GENNAIO 2012 ANNO LVII In copertina Un Atlantic del 41° Stormo. Il Reparto ha recentemente festeggiato il superamento delle 250.000 ore di volo da parte di questi aerei (v. nota a pag. 4). AERONAUTICA Anno di fondazione 1956 Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica Direttore editoriale GIANBORTOLO PARISI Direttore responsabile SILVANO BRONCHINI Direzione, Redazione, Amministrazione 00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23 Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882 C.F. 80248150585 - Partita IVA n. 10925071002 e-mail: [email protected] (per il periodico sociale) e-mail:[email protected] (per l’amministrazione) www.assoaeronautica.it (per l’Associazione) www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Militari Aeronautici) c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003 c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949 Realizzazione grafica e stampa Raia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66 Tel. 06/6690252 - Fax 06/5599675 - e-mail: [email protected] Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56 Iscrizione al R.O.C. n. 6972 “Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana As Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono. Chiuso in redazione il 16 gennaio 2012. Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno una somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio nazionale. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione. La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il 2012 è comprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodico sociale “Aeronautica". ISSN: 0391-7630 I “Cavalieri del Deserto” Dopo un lungo periodo di addestramento ed un paio di sorvoli a ranghi ridotti, la pattuglia acrobatica nazionale degli Emirati Arabi Uniti ha eseguito la sua prima esibizione ufficiale nel corso del salone aeronautico DIA 2011 svoltosi dal 13 al 17 novembre a Dubai. Nota con il nome di “Al Fursan”, I Cavalieri, la formazione è costituita da sette elementi, fra cui un solista, ed è equipaggiata con l’MB-339 nella versione NAT (National Aerobatic Team). Dell’operazione di conversione si è occupata l’Aermacchi di Venegono che ha lavorato su sei velivoli già in possesso delle forze aeree degli Emirati e su quattro esemplari appartenuti all’AM. Il lavoro principale ha riguardato l’installazione dell’impianto fumi e l’applicazione di una nuova livrea che per le superfici inferiori richiama quella delle “Frecce Tricolori”, con la sostituzione del colore rosso con il nero, e che per la parte superiore presenta una inedita colorazione nero-oro. Anche il programma di volo, della durata di una ventina di minuti, richiama quello delle PAN non solo perchè il velivolo utilizzato è lo stesso ma, soprattutto, perchè i piloti si sono addestrati per molti mesi sulla base di Rivolto con istruttori italiani che avevano militato nelle file del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Addestramento che prosegue ancora e che terminerà nel luglio 2012 con la qualifica dei piloti come istruttori, consentendo al team di guardare con ottimismo al proprio futuro nel quale è ipotizzabile un cambio di ‘cavalcatura’ a giudicare dalla richiesta delle Forze Aeree Emiratine per 48 M-346 di cui dieci in configurazione acrobatica. Nicola Foschia (foto di Oleg Revin) Enio Iezzi, Cacciatori di aerei - I recuperi e le storie di nove aviatori dispersi in guerra, Lugo di Romagna, Walberti Edizioni, 2011. Cm 16,5x21,5, pp. 280. Euro 20,00. Disponibile presso la segreteria dei Romagna Air Finders, cell. 3453213056, oppure scrivendo al sito: www.romagnaairfinders.com Emilio Brotzu, Italian spotters’ world-wide shots, 3 - Combat (Part one), Roma, IBN, 2011. Cm 21x30, pp. 296. Euro 25,00. Il volume è stato scritto dall’autore, noto storico della sezione AAA di Lugo di Romagna, per il gruppo di volontari “Romagna Air Finders” che, presieduto da Leo Veneri, anch’egli socio AAA, si occupa da anni del recupero dei resti di velivoli e dei loro equipaggi precipitati, e rimasti profondamente sepolti nel sottosuolo italiano, nel corso di combattimenti durante la seconda guerra mondiale. Dei diciotto recuperi effettuati a partire dal 13 agosto 1998 e fino alla stampa del libro, nove di essi sono dettagliatamente descritti nel volume unitamente alla storia dei loro giovani, sfortunati piloti: quattro tedeschi, due italiani, due britannici e un brasiliano, riesumati dopo un lungo, meticoloso lavoro di difficili ed impegnative ricerche ed ai resti dei quali è stata data sepoltura con tutti gli onori militari. Ed è proprio questo arduo lavoro di ricerca, soprattutto per l’identificazione del pilota del primo caso riportato, che, riteniamo, rende il libro unico nel suo genere anche per le numerose testimonianze che vi sono trascritte e che, oltre a segnare le vite delle persone che assistettero agli scontri aerei, riportano alla mente il triste contesto di quegli anni di guerra. I proventi della vendita del libro consentiranno ai “Romagna Air Finders” di continuare nelle ricerche che hanno anche un indubbio valore storico. (SB) Con questo suo terzo volume l’autore prosegue la pubblicazione di fotografie dedicate ai velivoli di tutto il mondo scattate dagli spotter, cioè da quegli appassionati ed entusiasti fotografi che potremmo definire “avvistatori” di aerei o, come per quelli degli uccelli, “aircraft watcher”. Dopo quello dedicato agli aerei da trasporto commerciali e a quello agli executives e ai miniliners, ecco ora le immagini degli aerei da combattimento di molte aeronautiche militari raccolte in questo libro che esce come “prima parte” di un vasto lavoro di selezione delle tante fotografie riprese, e messe a disposizione dell’autore, dai più noti esperti della materia. In questa primo volume relativo ai caccia, con testi in inglese e didascalie in italiano, figurano centinaia di aerei di molti Paesi divisi per specialità (intercettori, caccia ogni tempo, caccia-bombardieri e ricognitori, close support e caccia leggeri), presentati in ordine cronologico rispetto alle date del primo volo e, sovente, con particolari “livree” che vivacizzano questo lavoro al quale dovrebbe seguire quello dedicato ad altre categorie di “combat”. (SB) Disponibile presso l’editore IBN, Via Mingazzini n. 7, 00161 Roma - telef. 06 4452275, e.mail: [email protected] Franco Fassio - Maurizio Lanza Franco Raselli, I Club Frecce Tricolori e la PAN attraverso l’araldica, Baldissero d’Alba, Umberto Soletti Communication, 2011. Cm. 23,5x21,5, pp. 108. Euro 18,00. Gli autori, tre astigiani appassionati di tutto ciò che vola e, in particolare, delle nostre “Frecce Tricolori”, con un lungo e notevole lavoro hanno raccolto in questo volume edito da Umberto Soletti nella collana “La grande storia dell’aviazione” - l’araldica dei numerosi Club Frecce Tricolori sorti in Italia e anche all’estero dal 1988. Dopo alcune pagine dedicate alla storia della Pattuglia Acrobatica Nazionale a partire dalla fine degli anni Venti e all’araldica delle “Frecce Tricolori”, il volume - che reca anche le immagini delle livree dei vari aerei in linea con le varie pattuglie susseguitesi prima della costituzione delle “Frecce” - elenca cronologicamente ben 123 “club” dal primo, quello di Quartiere del PiavePieve di Soligo (TV), all’ultimo di Cavallino (LE) riportandone i “patch” o altri distintivi. Completano il volume, che costituisce un’ottima e completa documentazione sull’argomento, le immagini relative all’araldica di oltre 50 team acrobatici militari esteri passati e/o ancora presenti appartenenti a 40 nazioni di tutto il mondo. (SB) Disponibile presso l’editore Umberto Soletti Communication snc, Località Sigola, 41 - 12040 Baldissero d’Alba (CN) - telef. 0172 40097, fax 0172 410140, [email protected], www.umbertosolettieditore.com AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 3 L’Aeronautica Militare 4 Terminato l’impegno dell’Italia nella “Unified Protector” in Libia 250.000 ore di volo per gli Atlantic del 41° Stormo L’AM a favore delle forze aeree dell’Afghanistan S Scienza, spazio, tecnica e industria 7 Varie 9 O “Come on brother, I’m taking you home” di Giancarlo Naldi M 1940-1942. L’attività aerea, navale e terrestre nel quadro dei conflitti armati tra francesi ed inglesi di Ferdinando Sguerri Il JSF sotto attacco politico di Gregory Alegi M Terminata la produzione dell’F-22 Raptor A C-27J per l’Australia? Nuovo missile cinese antinave Legislazione, pensionistica e trattamenti economici 24 L’Associazione Arma Aeronautica 25 R I Libri 42 O AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 4 AERONAUTICA MILITARE 250.000 ore di volo per gli “Atlantic” dell’AM l 13 dicembre, sulla base aerea di Sigonella, sede del 41° Stormo Antisom, è stato celebrato il superamento delle 250.000 ore di volo da parte dei pattugliatori marittimi ognitempo a lungo raggio Breguet Br.1150 “Atlantic” che quel reparto ha in linea dal 27 giugno 1972. I Chiusa l’attività dell’AM nella “Unified Protector” Doppio lancio heavy da un C-130J della 46ª BA l 14 dicembre, sulla base aerea di Trapani-Birgi, si è svolta la cerimonia di chiusura dell’attività dell’AM nell’operazione NATO “Unified Protector”, operazione che ha avuto la sua conclusione il 31 ottobre 2011 dopo circa sette mesi di voli nei cieli della Libia. Alla cerimonia ha partecipato il ministro della Difesa ammiraglio Giampaolo Di Paola, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. CA Claudio Graziano, il capo di Stato Maggiore della Marina, amm. sq. Bruno Branciforte e il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, gen. SA Giuseppe Bernardis, Dopo l’intervento del ministro della Difesa - che ha ringraziato gli uomini e le donne delle Forze Armate che hanno preso parte alla missione in Libia per la professionalità e l’impegno profusi in tale circostanza - ha preso la parola anche il gen. Bernardis che, evidenziato il ruolo determinante svolto dal potere aereo nelle operazioni “Odyssey Dawn” e “Unified Protector”, ha sottolineato come tali operazioni siano state particolarmente complesse “sia per la diversità delle componenti e degli assetti impiegati, sia per la necessità di evitare qualsiasi tipo di danno collaterale per la popolazione, richiedendo la perfetta integrazione con le aeronautiche degli altri Paesi”. l 24 novembre, un C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa ha effettuato, per la prima volta con queste modalità, il lancio di due carichi pesanti (Heavy), rilasciati in sequenza ravvicinata e in un unico passaggio. Il lancio - che ha riguardato due piattaforme da circa tre tonnellate ciascuna - ha confermato che il C-130J dell’AM è in grado di impiegare, specialmente nei teatri operativi, questa ulteriore capacità di lancio per specifici compiti di aviorifornimento di piccoli blindati, mezzi ruotati ed altro materiale a postazioni isolate o remote per assicurare loro la massima operatività possibile. I I Finito l’impegno dell’AM in Iraq Primo M-346 per l’AM l 20 dicembre, sulla base aerea di Al Bateen (Emirati Arabi Uniti), sede della Task Force Air (TFA) un aereo militare dell’AM ha compiuto il suo ultimo volo verso Baghdad per recuperare personale e mezzi impiegati nella NTM-I (NATO Training Mission in Iraq), conclusasi il 17 dicembre. È da ricordare in proposito, si legge in una nota della nostra Forza Armata, che la NTM-I si era insediata in Iraq il 14 agosto 2004, in seguito alla richiesta del governo ad interim di provvedere a uno specifico addestramento, all’assistenza negli equipaggiamenti e all’assistenza tecnica alle forze di sicurezza (ISFIraqi Security Forces) per aiutare il Paese a sviluppare un settore della sicurezza efficace, duraturo e a guida democratica. Da allora, la NATO ha assistito le forze di sicurezza irachene fornendo addestramento, consulenza e attività di tutoraggio. Il primo vettore militare diretto in Iraq dalla base di Al Bateen decollò il 13 settembre 2003, e da quel giorno le missioni di volo dedicate al teatro operativo iracheno sono state 1.213 per 2.740 ore di volo nel corso delle quali, tra l’altro, sono stati trasportati 38.129 i passeggeri e 9.950.281 libbre di materiali vari. l primo Alenia Aermacchi M-346 è stato recentemente accettato dalla Direzione generale degli armamenti aeronautici (Armaereo) quale addestratore avanzato per l’Aeronautica Militare. L’accettazione è avvenuta dopo l’intensa attività di verifica svolta presso gli stabilimenti dell’azienda costruttrice dall’apposita commissione di collaudo nominata da Armaereo. I 4 I AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 5 AERONAUTICA MILITARE Il ministro della Difesa visita Palazzo Aeronautica L’esercitazione “Desert Dusk” l 15 dicembre, ricevuto dal capo di Stato Maggiore della Difesa generale Biagio Abrate e dal capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica gen. SA Giuseppe Bernardis, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola è giunto al Palazzo Aeronautica per una visita all’edifico sede dei vertici della nostra Forza Armata. Il ministro, che era accompagnato dai sottosegretari alla Difesa Gianluigi Magri e Filippo Milone e da altri suoi stretti collaboratori al dicastero di cui è titolare, dopo un incontro privato con i generali Abrate e Bernardis, ha assistito ad una illustrazione del processo di trasformazione in atto nell’Aeronautica Militare, della sua attuale situazione e dei programmi in via di attuazione. l 15 dicembre, sulla base aerea di Ovda nel deserto israeliano del Negheb, è terminata l’esercitazione “Desert Dusk 2011” alla quale hanno preso parte velivoli delle forze aeree di Israele e dell’Aeronautica Militare impegnati soprattutto in missioni combinate COMAO (COMposite Air Operation). Iniziata il 5 precedente, l’esercitazione ha avuto lo scopo di migliorare le procedure e le tecniche di intervento aereo prontamente adottabili per compiere missioni operative in aree di crisi nell’ambito di cooperazione tra paesi della NATO e paesi amici con i quali esistono accordi istituzionali di collaborazione. Alla “Desert Dusk” hanno partecipato - per un totale di circa 100 missioni di volo - alcuni F-2000 del 4° e del 36° Stormo e Tornado ECR del 50° Stormo supportati dagli aerorifornitori KC-767A del 14° Stormo e dai C-130J della 46ª Brigata Aerea. I I Visite straniere a enti e reparti dell’AM Nelle settimane scorse hanno avuto luogo le seguenti visite: Il ministro della Difesa USA a Sigonella Il ministro della Difesa USA Leon Panetta ha visitato l’aeroporto militare di Sigonella incontrando i militari italiani e americanidi Sigonella nonché il personale di Danimarca, Canada, Svezia, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Francia ivi rischierati per l’operazione “Unified Protector” in Libia. Nell’occasione Panetta ha ringraziato tutti per la partecipazione all’operazione stessa, confermando il ruolo determinante da loro svolto ed esprimendo in particolare parole di gratitudine per l’Italia e l’Aeronautica Militare per il supporto fornito ai vari contingenti. Il comandante di “Unified Protector” a Decimomannu Il generale Ralph J. Jodice, comandante delle Forze aeree alleate nell’operazione “Unified Protector”, ha visitato l’aeroporto di Decimomannu dove ha incontrato il personale olandese e spagnolo rischierato sull’aeroporto sardo per partecipare alle operazioni in Libia rispettivamente con gli F-18 e gli F-16. Al termine della visita il generale ha ringraziato il comandante della base di Decimomannu e tutto il personale dipendente per il contributo offerto all’operazione. Il ministro della Difesa danese a Sigonella Il ministro della Difesa della Danimarca Nick Haekkerup, ha visitato l’aeroporto di Sigonella, sede di rischiaramento di alcuni velivoli di quel paese impegnati nella “Unified Protector”, esprimendo nell’occasione il più vivo ringraziamento al 41° Stormo per il supporto fornito agli equipaggi danesi. Delegazione francese al 72° Stormo Una delegazione francese facente parte di un’organizzazione dell’European Defence Agency (EDA) interessata all’attività formativa svolta dalla Scuola elicotteri dell’AM, ha visitato il 72° Stormo dove, dopo aver assistito alla presentazione della struttura del reparto e dei programmi della Scuola si è soffermata nell’aula INSIAU (Insegnamento Iniziale Allievi Ufficiali) del Gruppo istruzione professionale, interamente computerizzata. Delegazione indiana al 3° e al 72° Stormo Una delegazione di tre ufficiali superiori delle Forze aeree indiane, in Italia nell’ambito del piano di cooperazione bilaterale tra India e Italia, è stata ospite del 3° Stormo Supporto Operativo dal 4 al 6 dicembre e del 72° Stormo dal 13 al 15 dicembre. Nel corso dei due eventi gli aviatori indiani hanno assistito ad una illustrazione delle attività e dei programmi dei due reparti italiani ed hanno visitato le strutture più importanti dei reparti stessi. AERONAUTICA 1/2012 5 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 6 AERONAUTICA MILITARE Riunione dei comandanti dei reparti della Squadra Aerea l 15 dicembre, sull’aeroporto romano di Centocelle, ha avuto luogo la periodica riunione dei comandanti dei Reparti dipendenti dal Comando della Squadra Aerea (CSA) Alla riunione, che è stata presieduta dal comandante della Squadra Aerea, gen. SA Tiziano Tosi, erano presenti oltre alle altre più alte cariche del CSA - il comandante delle Operazioni Aeree (COA) gen. SA Mario Renzo Ottone e i vertici di tutti i Comandi intermedi e periferici, a livello di Stormo, del CSA stesso. Scopo dell’incontro è stato quello di esaminare i bilanci delle attività svolte dai Reparti dipendenti dal CSA analizzando le eventuali criticità riscontrate nello svolgimento dei compiti istituzionali assegnati e fornire una panoramica sugli obiettivi futuri. Tra le tematiche esaminate e discusse dai partecipanti alla riunione sono da ricordare, in particolare, quelle relative all’addestramento del personale, al mantenimento delle infrastrutture, al supporto logistico e alle esigenze operative dei diversi assetti in dotazione ai reparti di volo del CSA soprattutto con riferimento all’impiego degli stessi nelle missioni svolte all’estero. I Commemorato l’equipaggio del G.222 Lyra 35 L’AM per l’addestramento dell’aeronautica afghana Il 15 gennaio si è svolta a Montemurlo la celebrazione del ventennale dell’incidente di volo occorso al G.222 Lyra 35 del 2° Gruppo della 46ª Brigata Aerea che l’8 gennaio 1992, impegnato in una missione addestrativa antincendio, a causa delle avverse condizioni meteorologiche impattò il monte Iavello con la morte dell’equipaggio composto dal magg. Carlo Stoppani, ten. Paolo Dutto e m.llo Cesare Nieri. La cerimonia, organizzata dalla sezione AAA di Prato e aperta dal saluto del presidente di quel sodalizio Francesco Farina, ha visto la celebrazione del rito di suffragio, la deposizione di una corona al monumento, opera del prof. Lindo Meoni, eretto nei giardini di Fornacelle a ricordo dei tre Caduti, e gli interventi di varie autorità civili e militari. Presenti alla manifestazione, il sindaco di Montemurlo Mauro Lorenzini, i sindaci dei comuni di provenienza dei Caduti, Giorgio Lerda per Caraglio e Simone Spadoni per Morro d’Alba, il vicecomandante della 46ª BA col. Michele Mapelli, il com.te Ennio Greco, comandante del 2° Gruppo all’epoca dell’incidente, il magg. Antonio Grillo, attuale comandante di quel reparto con una nutrita rappresentanza del suo personale, una rappresentanza della Scuola Militare Aeronautica “Giulio Dohuet” di Firenze guidata dal suo comandante col. Giorgio Baldacci, i gonfaloni dei comuni citati, numerose rappresentanze con Labari delle sezioni AAA degli stessi comuni e di quelle locali, rappresentanze delle altre associazioni d’ar ma locali, la Banda Filar monica Giuseppe Verdi e molti cittadini. l 14 dicembre scorso, sull’aeroporto militare di Shindand, ha avuto luogo la cerimonia per l’inizio dell’addestramento dei piloti dell’Afghanistan sull’elicottero Mil Mi-17, addestramento al quale collabora personale dell’Aeronautica Militare inquadrato, in qualità di addestratori e di consiglieri, in due particolari gruppi comandati dal col. pil. Luigi Casali: l’ASAAT (Airbase Support Air Advisory Team) e il Mi-17AAT (Air Advisory Team), che presso i reparti delle Forze aeree di Karachi -svolgono appunto attività di addestramento ed “advising” al personale afghano appartenente ai reparti stessi nonché ai futuri piloti ed equipaggi assegnati all’elicottero di fabbricazione russa Mi-17, allo scopo di far raggiungere al personale dell’aeronautica afgana la completa autonomia nel settore dell’addestramento al volo. La missione dell’ASAAT/Mi-17AAT, iniziata il 2 novembre 2010, si inserisce all’interno del 838th Air Expeditionary Advisory Group (AEAG) dell’USAF, sotto il comando della Nato Air Training Command-Afghanistan (NATC-A), uno dei tre Comandi posti alle dipendenze della Nato Training Mission Afghanistan (NTM-A). La cerimonia è stata conclusa da un sorvolo dei velivoli delle diverse linee attualmente presenti sulla base di Shindand e destinati ad addestrare i futuri piloti ad ala fissa ed ala rotante della futura Aeronautica Afghana (C-182T, C-208B, MD-530, e Mi-17). Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il gen. Abdul Wahab, capo di Stato Maggiore dell’Afghanian Air Force (AAF), il gen. Mohammad Baqi, comandante dell’aeroporto militare di Shindand ed esponenti del governo. Da sottolineare che successivamente, il 7 gennaio, sul citato aeroporto di Shindand, ha avuto luogo la cerimonia per la consegna di 48 brevetti alla più recente classe di piloti, flight engineer e flight crew chief che saranno impiegati sull’elicottero Mi-17 nel comparto ad ala rotante AAF. 6 I AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 7 SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA Alenia Aeronautica diventa Alenia Aermacchi al 1° gennaio 2012 è operativa la concentrazione del settore aeronautico di Finmeccanica in una società unica, che ha preso il nome di Alenia Aermacchi con sede legale a Venegono Superiore (Varese). L’operazione, annunciata da Giuseppe Orsi in luglio, poco più di due mesi dopo la nomina ad amministratore delegato di Finmeccanica, ha per obbiettivo «rilevanti economie di scala, sia sotto il profilo dei processi sia per quanto riguarda i prodotti, attraverso il rafforzamento dell’ingegneria, la ridefinizione dei sistemi di produzione e della relativa catena di fornitura». Si tratta, in altre parole, di una semplificazione della struttura aziendale e soprattutto della ricerca di una maggiore efficienza industriale, punti chiave del piano “3R” di riorganizzazione, ristrutturazione e rilancio concordato in novembre con i sindacati. La nuova società - che è in sostanza la precedente Alenia Aeronautica ribattezzata con il nome della ex controllata - confluiscono le tradizioni di nomi prestigiosi dell’industria aeronautica italiana. L’attività aeronautica sotto il nome Macchi risale infatti al 1912, con la creazione della Nieuport-Macchi l’anno successivo. La parte Alenia è appena più giovane, raccogliendo l’eredità della torinese Pomilio (1916) e della napoletana Romeo (1926). Nel complesso si calcola che siano circa 20.000 gli aerei costruiti dalle varie aziende rappresentate in circa un secolo di attività. La concentrazione ha visto Alenia Aeronautica incorporare le controllate Alenia Aermacchi e Alenia SIAI, per mutare poi nome in Alenia Aermacchi e trasferire la sede legale da Pomigliano d’Arco (Napoli) a Venegono Superiore. La nuova società mantiene l’assetto di vertice di Alenia Aeronautica, a partire dal presidente Amedeo Caporaletti, dall’a.d. Giuseppe Giordo e dal d.g. Massimo Lucchesini. I capisaldi della nuova organizzazione saranno a Torino (erede della tradizione Fiat, ora posta a capo delle attività militari, comprese quelle addestrative che saranno svolte a Venegono) e a Napoli (erede di quella Romeo e Aerfer, ora responsabile delle attività civili). A queste “sedi operative” riporteranno 0sei diversi “Centri Integrati di produzione” per sistemi di addestramento, velivoli da difesa, velivoli da trasporto militare, velivoli civili, materiali compositi e strutture metalliche, a loro volta articolati su nove siti per un organico complessivo di circa 12.000 addetti. Nel 2010, ultimo anno per il quale sono stati pubblicati dati, le aziende del settore aeronautico avevano fatto registrare nel loro complesso un fatturato di 2,8 miliardi di euro, acquisito ordini per 2,5 e un portafoglio ordini di 8,6. G.A. D AERONAUTICA 1/2012 L’Orion volerà nel 2014 lla fine del novembre scorso la NASA ha reso noto che entro i primi mesi del 2014 intende effettuare il primo test in volo (Exploration Flight Test, EFT-1) della capsula spaziale Orion (v. pag. 11 di Aeronautica n. 3/2011 e articoli precedenti ivi richiamati). In questa prova l’Orion - che avrà come vettore il razzo Delta IV Heavy non essendo ancora pronto il lanciatore SLS (Space Launch System v. pag. 15 di Aeronautica n. 10/2011) - effettuerà senza equipaggio a bordo due orbite ad alto apogeo per poi rientrare nell’atmosfera terrestre e ammarare con i suoi paracadute nelle acque dell’oceano Pacifico dove sarà recuperata secondo le procedure pianificate per tale evento quando i voli avranno uomini a bordo. Nell’occasione la NASA ha precisato che la prova servirà soprattutto a valutare l’efficienza dell’avionica di bordo, le prestazioni dei paracadute di discesa, l’efficacia dello scudo termico e la funzionalità dei principali altri sistemi a rischio. È da ricordare in proposito che nel maggio 2010 la NASA ha sperimentato con successo il sistema di fuga LAS (Launch Abor t System) o anche LES (Launch Escape System) che nell’EFT-1 - pur essendo presente - non sarà attivato ma resterà inerte. A Precipitata la Phobos-Grunt l 15 gennaio, la sonda Phobos-Grunt russa lanciata l’8 novembre scorso verso una luna di Marte per esplorarne l’atmosfera e raccoglierne campioni del suolo (v. pag. 13 di Aeronautica n. 12/2011), è precipitata a pezzi al largo dell’isola cilena di Wellington, nell’Oceano Pacifico, non essendo riuscita a lasciare l’atmosfera terrestre. Se fonti ufficiali di Mosca hanno detto che gli scienziati studieranno a fondo la vicenda per capire le cause della mancata accensione di uno dei motori del vettore e del conseguente fallimento della missione, è da evidenziare che, in una dichiarazione resa agli organi d’informazione, il direttore dell’Agenzia spaziale russa Roscosmos, Vladimir Popovkin, evocando anche i sei lanci russi falliti nel 2011, ha avanzato il sospetto che quanto accaduto potrebbe essere imputato a un atto di sabotaggio attuato per mezzo di «contromisure molto potenti che possono essere usate contro le navicelle spaziali» I 7 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 8 SCIENZA, SPAZIO, TECNICA E INDUSTRIA Nuovo progetto per i voli turistici spaziali l 14 dicembre, il magnate statunitense Paul Allen, già cofondatore con Bill Gates della società Microsoft, ha presentato ai mezzi della pubblica informazione il suo progetto per un avveniristico e gigantesco aereo - combinato con un razzo ed una capsula spaziale - per i voli turistici spaziali, aereo che sarà costruito dalla sua nuova azienda Stratolaunch System. Scendendo nei dettagli possiamo dire che il velivolo - al quale non è stato ancora dato un nome ufficiale - è un aereo molto simile come forma all’aereo madre White Knight della SpaceShipTwo (v. pag. 17 di Aeronautica n. 8/2008) ma con un’enorme apertura alare di 116 metri, propulso da sei motori a reazione come quelli del Boeing 747, del peso complessivo di 544 tonnellate. Ad esso verrà agganciato un razzo, derivato dal vettore Falcon 9 della Space Exploration Technologies (Space-X) ma costruito dall’azienda aerospaziale Dynetics, lungo 36 metri e del peso di 220 tonnellate, recante una capsula spaziale abitata, razzo che - sganciato non appena il velivolo, che ha un’autonomia di 2.400 km, avrà raggiunto la quota di 9.000 m - porterà in orbita le persone a bordo. Nell’impresa sono coinvolti, tra gli altri, Burt Rutan, il progettista dei citati SpaceShipOne e Two, la Scaled Composites che produce tali velivoli per i viaggi suborbitali della Virgin di Richard Branson (v. anche pag. 20 di Aeronautica n. 9/2004) e la già menzionata Space-X di Elon Musk che sta attualmente realizzando la capsula cargo Dragon per la Stazione spaziale internazionale (v. pag. 13 di Aeronautica n. 12/2011). L’ambizioso progetto - si tratta dell’aereo più grande mai costruito e in grado di svolgere operazioni simili a quelle aeroportuali nel campo dei lanci spaziali - mira ad abbattere sensibilmente i costi dei voli spaziali turistici in quanto, non avendo bisogno di una rampa di lancio del tipo di quelle usate a suo tempo per gli shuttle della NASA, potendo decollare da un aeroporto che abbia una pista di quattro km e facendo partire direttamente dal cielo il razzo vettore con la sua capsula, il nuovo “sistema” si colloca senza dubbio come un mezzo molto più economico dei suoi predecessori. Inoltre, è stato sottolineato nella presentazione, presenta molti vantaggi anche dal punto di vista energetico perché, partendo direttamente dal cielo, il razzo vettore consumerà una minor quantità di propellente rispetto a quanto necessario per la partenza da terra. I piani attuali, volti anche a raccogliere l’eredità degli Space Shuttle della NASA e a riportare gli Stati Uniti in una posizione preminente nei lanci spaziali, prevedono il primo lancio di prova entro il 2015-2016. I Scoperti pianeti simili alla Terra a NASA ha recentemente annunciato che, grazie al suo potente telescopio spaziale Keplero (v. pag. 13 di Aeronautica n. 3/2009) è stato scoperto un pianeta, denominato Kepler-22b, che risulta essere il più simile al nostro di qualunque altro scoperto fino ad ora, tanto che l’Agenzia spaziale statunitense, lo ha definito il “pianeta gemello della Terra”. Questo corpo celeste, che si trova a 600 anni luce dalla Terra e con un raggio pari a 2,4 volte quello terrestre, ha una distanza dalla sua stella che rende possibile ipotizzare, tra l’altro, che vi sia acqua allo stato liquido sulla sua superficie. Ricordiamo che, grazie alla missione Kepler ideata dalla Nasa per la ricerca di pianeti potenzialmente abitabili, è stato possibile rintracciare Kepler-22b tra 54 altri candidati simili a noi, scoperti nel febbraio 2011, ma le sue particolari caratteristiche lo fanno apparire come quello più adatto alla vita finora scoperto. È da rilevare, inoltre, che dopo la scoperta di Kepler-22b la sonda della NASA ha individuato 20e e 20f, i due più piccoli esopianeti mai scoperti finora, e altri due pianeti simili alla Terra: KOI 55.01 e KOI 55.02 - che hanno rispettivamente un raggio di 0,76 e 0,87 volte quello terrestre - sopravvissuti alla morte della propria stella Koi 55, un tempo grande come il Sole, in un altro sistema planetario. Questi due pianeti, notano gli astrofisici, proprio perché sopravvissuti alla loro stella, possono offrire interessanti informazioni per capire cosa potrà succedere alla Terra tra circa cinque miliardi di anni, una volta che il Sole avrà esaurito la propria energia, trasformandosi in una supernova che inghiottirà i pianeti ad esso più vicini. I quattro nuovi pianeti che sono simili alla Terra per dimensioni ed hanno una costituzione rocciosa, sono però tutti inadatti ad ospitare la vita perché troppo vicini alla propria stella (Kepler-20e e Kepler-20f) o perché addirittura privi di una stella (Koi 55.01 e Koi 55.02). L 8 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 9 VARIE “Come on brother, I’m taking you home” (Vieni fratello, ti riporto a casa) http://www.youtube.com/watch?v=70Ikj1hZDnw&feature=related aro Presidente, il web riserva tante sorprese. Infatti, tra l’enorme massa di cose inguardabili capita, talvolta, qualche perla da salvare assolutamente sul desk-top per averla a dis p o s i z i o n e e r i ve d e r l a p i ù vo l t e senza accedere ad internet. Questa volta la sorpresa mi è arrivata da un carissimo amico italo-americano, colonnello in congedo della U.S. Army, col quale mi trovo in perfetta sintonia per la visione che abbiamo della vita e, soprattutto, per i comuni sentimenti che albergano nel profondo. Spero mi perdoni per aver r e s o p u bbl i c a l ’ E - m a i l c h e m i h a mandato l’altro giorno e che dice testualmente: concessione di un’onorificenza. Il filmato consiste in una serie di stupende foto di C-130 in sequenza e ben integrate tra loro, la maggior parte delle quali sono relative al lancio di flares che danno veramente l’impressione che il velivolo disponga di ali luminose come un angelo. Il sonoro è costituito da una splendida canzone di Radney Foster (un pilota di C-130? Non lo so, ma voglio crederlo) il cui testo è riportato in sovrimpressione agevolando così la comprensione per chi non è molto familiare con un inglese del deep south, unitamente alle chiamate radio che mi riportano indietro con la mente a quando anch’io facevo la mia parte con un volantino fra le mani. Good morning, penso che tu sarai uno fra i pochi, ad eccezione del personale dei C-130 della 46ª Brigata Aerea, che veramente possa apprezzare questo video. Si tratta del trasporto delle bare dei Caduti in Afghanistan ed Irak. Noi li chiamiamo “Angel Flights”. Consiglio di aprirlo e vedrai e sentirai una cosa eccezionale. Un abbraccio, Andy No, non sono d’accordo con lui. Non saranno pochi quelli che apprezzeranno questo video. Lo vedrai anche tu Presidente dai ritorni che avrai se, come ho fatto io, lo rilancerai agli amici aviatori. Ne sono certo, e per questo mi affretto a comunicar telo ansioso di avere un tuo commento conoscendo bene i tuoi sentimenti e quelli che animano il cuore di tutti noi militari. Non dobbiamo vergognarcene. “Anche i militari hanno un cuore!” mi disse una volta Giovanni Paolo II quando per la commozione dovetti interrompere, per pochi ma interminabili secondi, il discorso che gli stavo facendo in occasione della ANDREWS TOWER GOOD MORNING. ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 READY FOR TAKE OFF (Andrews Torre buon giorno. Volo dell’Angelo Bravo 0-2 pronto al decollo) C ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 YOU ARE NUMBER 1 FOR TAKE-OFF. RUNWAY 25. GET’EM HOME BOYS! (Volo dell’Angelo Bravo 0-2 siete il numero 1 al decollo. Pista 25. Riportateli a casa, ragazzi!) Cominciamo subito bene. Già l’idea di chiamare questi voli “Angel Flights” mi affascina e li invidio perché, al contrario, il nominativo dei nostri voli, a causa dell’alfabeto ICAO (International Civil Aviation Organization) che per indicare la “I” di Italia obbliga a dire “India”, non richiama nessun sentimento di affetto per il nostro Paese. Il nominativo Angel, poi, è già di per sé por tatore di un sentimento di riconoscenza, di gratitudine nel confronto dei nostri Caduti e, soprattutto, di condivisione del dolore del Paese intero con i loro con- giunti, perché il linguaggio della morte è un linguaggio universale e chiunque ascolti lo capisce. All I ever wanted to do was fly Non ho mai desiderato altro che volare Leave this world and live in the sky Lasciare questo mondo e vivere nel cielo Chi di noi aviatori non ha desiderato tutto ciò. Ricordo che quando avevo si è no 4-5 anni la 46ª Aerobrigata cominciava a sfoggiare i suoi nuovi ed argentei Fairchild C-119 che nella fase di rientro a Pisa, quando provenivano dal Nord-Est, sorvolavano a bassa quota il piccolo paese dell’Appennino bolognese dov’era la mia famiglia e tutti noi bambini gridavamo: “Riuplén, botta zò dal caramèli!” (Aeroplano, butta giù delle caramelle!) e le nostre grida li seguivano finché non sparivano dietro la Raticosa portandosi dietro la nostra delusione ed i nostri sogni. Rimanevamo tutti ammutoliti per lungo tempo... Chi l’avrebbe mai detto allora che avrei volato per più di tre anni su quei velivoli! I left the C-130 out of Fort Worth Town Sono partito con il C-130 dalla città di Fort Worth I go up some days I don’t want to come down Certi giorni vado in volo e non vorrei più scendere Il C-119 era destinato a farmi sognare anche durante il periodo accademico. Con la bella stagione ci imbarcavano a Capodichino e ci portavano ad Alghero per i primi assaggi di volo sul P-148. Varie volte è capitato che l’addetto al carico, certo di farci piacere, aprisse le porte laterali per consentirci di guardare giù. Risegue AERONAUTICA 1/2012 9 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 10 VARIE cordo ancora un rientro pomeridiano volato tutto on top a por te aper te lambendo un’enorme distesa di strato-cumuli rosati che invitavano a tuffarsi in quella bambagia... Napoli fu raggiunta troppo in fretta quella volta, nonostante la modesta velocità indicata di “ben” 150 Kts. lo perché subito dopo la nomina ci fu una richiesta di piloti e venni trasferito all’allora RVSM) fu un “Trasporto salma” da Alghero a Bari per riportare a casa un nostro sottufficiale deceduto per servizio. In un triste pomeriggio invernale caricammo sul velivolo col forklift un enorme norma tra 110 e 130 cioè, per il nostro Paese, la quota dei cumuli-nembi. Per evitare formazioni nuvolose isolate si poteva salire anche a FL 150 ma a par te il calo di potenza (nonostante i compressori in “alta”) si profilava la necessità di ossigeno e con i passeggeri la cosa non era facile disponendo solo poche bombole portatili. Between Heaven and Earth Tra cielo e terra You’re never alone Non sei mai solo On the Angel Flight Sul Volo dell’Angelo Come on brother I’m taking you home Vieni fratello, ti riporto a casa. C-119 Well I fly that plane Ebbene io piloto quell’aereo Called the Angel Flight Chiamato Volo dell’Angelo Come on brother you’re with me tonight Vieni fratello, tu sarai con me stanotte Sai Comandante, r icordo ancora molto bene il C-119 con i suoi controlli (il primo amore non si scorda mai) e sarei pronto a volarci immediatamente. Il suo carico ben centrato te lo faceva sentire addosso come ti sentivi addosso un velivolo acrobatico tipo MB-326. E proprio per questo motivo col C119 potevamo per metterci di fare delle sfogate molto accentuate, l’atterraggio ripido, e tante altre bravate che non è qui il caso di ricordare. La voglia di imparare era tanta, come pure quella di poter imitare i più bravi di te. A ciò aggiungi che all’epoca s i fa c eva n o m e d i a m e n t e 1 0 0 ore/mese (!). Allora gli aeroplani erano tanti e gli equipaggi ser vivano per cui i giovani piloti accademisti venivano messi sotto pressione per diventare quanto prima Capi Equip a g g i o. U n o d e i p r i m i vo l i d a m e compiuto in questa veste (ed anche forse uno degli ultimi su quel velivo- 10 cassone di circa 3 metri cubi contenente la bara (essendo il velivolo spressurizzato le norme di volo prevedevano l’obbligo di immergerla in un’altra cassa grande al punto tale da permettere che essa fosse contornata da almeno 30 cm di torba) accompagnata dalla sua giovane consorte affranta dal dolore. Se una bara, non foss’altro per la sua forma, conserva ancora una parvenza di legame all’uomo che contiene, nulla, in quell’oscuro e rumorosissimo compartimento di carico, poteva certo richiamare la figura del giovane scomparso e men che meno l’en o r m e c a s s a d i l e g n o gr e z zo ricoperta di scritte in inglese relative al motore d’aviogetto che fino a quel momento aveva contenuto. Ma tutti eravamo tristi lo stesso per questa giovane famiglia distrutta. Dopo aver tranquillizzato la signora dicendole che eravamo vicini al suo dolore e che ben presto i suoi parenti l’avrebbero accolta a casa sana e salva confor tandola molto più amorevolmente di quanto potessimo fare noi, decollammo alla volta di Bari con la prospettiva di attraversare un grosso fronte freddo sul Tirreno. Il velivolo era sprovvisto di radar. Il suo livello di volo di crociera era compreso di Verso Ischia eravamo “dentro” con una forte turbolenza. Il C-119 incassava bene il ghiaccio perché aveva ben sei bruciatori per riscaldare le ali ma quanto alla turbolenza, per le sue dimensioni, se la prendeva tutta. La signora stava piuttosto male. Una mia r ichiesta di salire a 130 nella speranza di trovare condizioni meteo diverse fu respinta dal Controllo per la presenza di un traffico a livello superiore. Ad un certo punto entrammo nel cuore di un cumulo nembo. L’esile telaio in alluminio che reggeva il plexiglas del finestrino scorrevole alla mia sinistra venne risucchiato verso l’esterno provocando una vero e proprio buco che fece entrare della neve investendomi in pieno. Il buco fu immediatamente tappato sacrificando il giubbetto da volo del motorista mentre il velivolo cominciò a salire incontrollato. Che fare? Non mi era mai capitata una situazione del genere. Ricordo bene che decisi di mettere avanti le eliche pronto a dare tutta potenza in caso di perdita di velocità e di tenere le ali livellate e l’orizzonte chiuso aspettando che il velivolo pr ima o poi si fer masse. Chiamai immediatamente Roma Controllo informando che salivo incontrollato e che mi preoccupavo per il traffico che era sopra di me. Problema superato. Il velivolo era a 120 in direzione opposta mentre noi AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 11 VARIE ormai eravamo a 14.500 ft ed il velivolo si stava finalmente fermando. L’addetto al carico, in tutto questo caos, era salito in cabina per dirmi che la signora stava svenendo per cui, non potendo mollare i comandi in una situazione del genere per accertarmi di persona della situazione, gli gridai di portarle giù l’ossigeno. Di più non sapevo e non potevo fare. Finalmente tornò un po’ di quiete in cabina ma un freddo insistente continuava ad investirmi i piedi. Una rapida occhiata fu sufficiente per capire che dalla bocchetta di aerazione vicino alla pedaliera era entrato ghiaccio fuso che si era consolidato sul mio scarponcino da volo trasformandolo in un batter d’occhio in un blocco... di ghiaccio. Ma dove eravamo andati a finire? Quando eravamo entrati nella buriana eravamo a circa 30 NM a N -NW di Ischia con una prua di circa 110° mentre nella nuova situazione Ischia mi appariva in coda sulla destra ed avevamo una prua di 200°. Un rapido fix mi fece capire che eravamo stati spazzati via per circa 70 NM e che il velivolo aveva ruotato di ben 90°. Perché mi ricordo così beni questi dettagli? Perché fu per me un volo memorabile e conservo ancora tra le carte il Piano di volo dell’epoca con annotate dietro le varie situazioni verificatesi per fare dettagliatamente la prevista relazione al comandante di Gruppo. Terminata quella breve ma terribile cavalcata tra i cumuli nembi, subito prua Sud, dove avevamo intravisto il sereno e poi, superato il “malloppo”, a sinistra per Bari cancellando il piano di volo IFR per guadagnare tempo avendo intravisto tra le nuvole la spianata fatta dalle ruspe per realizzare il nuovo aeroporto barese. Ma ormai era troppo tardi e l’accoglienza era stata smobilitata (chissà mai perché se eravamo partiti regolarmente ed eravamo ancora in volo! Forse un’inesattezza nella comunicazione degli orari) per cui si pose il problema di decidere dove collocare la bara, o meglio il cassone. La tensione per il volo appena compiuto e per la smobilitazione dell’accoglienza mi fece adirare col Maresciallo della locale stazione CC dal quale pretendevo l’apertura di una chiesa, di un obitorio o, ultima ratio, di un hangar per depositarvi l’ingombrante fardello, mentre i familiari fortunatamente venivano subito accompagnati alle loro case essendo previsto il funerale solo il giorno successivo. Intanto si era fatta notte per cui ripartimmo in fretta per Pisa non senza qualche preoccupazione perché la cosiddetta prova del “tic-tac” che doveva comprovare il posizionamento delle eliche fuori dal passo reverse, aveva dato un esito incerto e non si poteva ripetere. nella mia vita altri trasporti di salme con il DC-9 trasportandole nella stiva pressur izzata, ma non ho mai amato questo genere di voli per la mancanza di partecipazione emotiva . C i s i s b a ra z z ava d e l d e f u n t o c h i u d e n d o l o a l bu i o t ra i b a g a g l i mentre noi ce ne stavamo in una confortevolissima e ben arredata cabina con tanto di steward come se volessimo allontanare da noi l’idea del dolore e della morte. Una visione della vita questa, molto illuministica, molto n ew a g e , che intimamente non ho mai accettato. Lancio di flares da un C-130 che sembrano le ali di un angelo I love my family and I love this land Amo la mia famiglia ed amo questa terra But tonight this flight’s for another man Ma questa notte questo volo è per un’altra persona We do what we do because we heard the call Facciamo quello che stiamo facendo perché abbiamo udito la chiamata Some gave a little but he gave it all Alcuni hanno dato poco ma lui ha dato tutto Sì, tutti noi abbiamo operato rispondendo a delle chiamate. Prima di tutt o a q u e l l a vo c a z i o n a l e e p o i , i n seguito, a quelle d’allarme o semplicemente a quelle improvvise dovute ad eventi luttuosi specie per incidenti di volo in passato pur troppo frequenti. Ho avuto l’occasione di fare I fly that plane Io piloto quell’aereo Called the Angel Flight Chiamato Volo dell’Angelo Come on brother you’re with me tonight Vieni fratello, tu sarai con me stanotte Between Heaven and Earth Tra cielo e terra You’re never alone Non sarai mai solo On the Angel Flight Sul Volo dell’Angelo Come on brother I’m taking you home Vieni fratello, ti riporto a casa. Well, the cockpit’s quiet and the stars are bright C’è calma in cabina e le stelle brillano Feels kinda like a Church in here tonight Sembra di essere in chiesa qui stasera. segue AERONAUTICA 1/2012 11 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 12 VARIE Con il velivolo da trasporto è un’altra cosa. Continua a bordo l’atmosfera di preghiera della chiesa, così ben evidenziata dal cantautore del video, l’aria è piena di compunzione, si parla quasi sottovoce, non si scherza, sono dei nostr i familiar i quelli, sono quelli che hanno dato la vita per noi. Sì, diciamolo pure a voce alta: sono i “nostri” Eroi. GOOD AFTERNOON. ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 CHECKING IN AT LEVEL 290. WE HAVE A HERO ON BOARD TONIGHT (Buona sera. Volo dell’Angelo 0-2 a livello di volo 290. abbiamo un eroe a bordo questa sera) ROGER RADAR CONTACT. GOODSPEED (Ricevuto, Contatto radar. Dio sia con te) Ma non si offendano gli eroi della 2ª Guerra Mondiale ancora tra noi. Ogni epoca ha i suoi eroi. E la nostra epoca è quella dell’edonismo, degli egoismi esasperati, della dissacrazione, della perdita dei valori che avevano fatto forti gli animi delle generazioni che ci hanno preceduto e dell’incremento delle diseguaglianze sociali nonostante il diffuso benessere. Oggi il “povero” va a far la guerra al posto del ricco, come avveniva nel ‘700. “Le persone dormono pacificamente nei loro letti di notte solo perché altri uomini sono pronti a fare violenza a loro nome” diceva realisticamente George Orwell. E che giustizia è mai questa?! Non è più la guerra fredda dove si doveva solo fare numero ed il nemico non si vedeva. Oggi si muore veramente. E questi giovani, per cercare di costruirsi un mondo migliore hanno dato tutto mettendo in gioco la loro stessa vita. Perché non vanno là quelli che li criticano? Ma poi, se la motivazione iniziale è stata solo economica, come molti sottolineano, la vita sul campo li ha saputi trasformare facendoli entrare pienamente nel ruolo di portatori di valori importanti come è appunto quello della solidarietà e, più in generale, della nostra civiltà. 12 It don’t matter where we touch down Non importa dove poseremo le ruote On the Angel Flight it’s sacred ground Per il Volo dell’Angelo è terra sacra E allora, Comandante, facciamo tutto il possibile per aiutare la nostra società a recuperare i suoi valori chiamandoli anche noi “Eroi”. Facciamolo per coloro che gridano “10, 100, 1000 Nassirya”, per i politici che poggiano le mani sulle bare dei Caduti, anziché baciarle ed inchinarsi davanti a loro, per coloro che toccano i nastri senza aver il coraggio di umiliarsi portando personalmente la corona almeno nell’ultimo metro (ma cosa penseranno mai in quel minuto di silenzio? Te lo sei mai chiesto? Diranno mentalmente una preghiera? Non credo), per i politici che sghignazzano ai funerali di Stato “...perchè non sanno quello che fanno”, per coloro che non sanno trovare una lacrima per piangere su questa sventura umana che è la guerra, anche se in teatri lontani. Ricordiamo loro le belle parole che pronunciò il gen. McArthur e che mi sono state trasmesse dall’amico Andy nel corso dello scambio di impressioni via E-mail dopo la visione del video: “E` il soldato, non il Presidente, che ci dà la democrazia E` il soldato, non il Parlamento, che veglia su di noi E` il soldato, non il giornalista, che ci ha dato la libertà di stampa E` il soldato, non il poeta, che ci ha dato la libertà di espressione E` il soldato, non l’organizzatore, che ci ha dato la libertà di dimostrare E` il soldato che saluta la bandiera, che presta servizio sotto di essa” “E la cui bara è ricoperta dalla bandiera, che permette ai contestatori di bruciarla” (Quest’ultima riga è un’integrazione di Padre Dennis O’Brien, Cappellano del Corpo dei Marines). Well I fly that plane Ebbene io piloto quell’aereo Called the Angel Flight Chiamato Volo dell’Angelo Gotta Hero ridin’ with us tonight Abbiamo un eroe che vola con noi questa notte. Between Heaven and Hearth Tra cielo e terra You’re never alone Non sarai mai solo On the Angel Flight Sul Volo dell’Angelo Come on brother I’m taking you home Vieni fratello, ti riporto a casa. Noi aviatori, voliamo alto, e l’altezza ci aiuta ad avere una visione relativa del mondo e dei suoi problemi. Hai mai volato a 40.000 ft su Roma? Con un pollice la copri tutta e con essa tutti i 4 milioni di abitanti che la vivono. Formiche. Basterebbe schiacciare il dito e... La quota consente anche di avere degli orizzonti più ampi e di immaginare soluzioni che sfuggono al comune mortale che si muove in città soffocato dai palazzi che gli occludono la vista del panorama. E allora oso proporti quello che potrebbe sembrare improponibile: scriviamo agli Stati Maggiori ed all’ENAV proponendo che ai velivoli con le salme dei nostri Caduti venga assicurata la priorità in decollo ed in atterraggio (già mi immagino il velivolo che rulla passando davanti a tutti, come ad una rassegna, o che ha uno spazio suo per la discesa lasciando in holding gli altri) e, perché tutti in frequenza possano capire questo favoritismo, si aggiunga al loro call sign, e nei Remarks del Piano di volo, le parole “Eroi a bordo”. E poiché, come diceva Balbo, il progresso della civiltà consiste nel fare dell’eccellenza una routine, potremmo anche noi decidere di chiamare “Angel Flights” questi voli. Chiedere non costa nulla e se chiediamo con convinzione otteniamo. Come membro di un’Associazione tenuta a mantenere vivi e promuovere i valori della nostra condizione militare e della nostra Aeronautica, mi parrebbe doveroso avanzare una proposta del genere alle competenti Autorità. Sono sicuro che troveremmo il pieno appoggio di tutte le altre FF.AA. e, in particolare, dell’Esercito che sta pagando a caro prezzo queste missioni di civiltà. AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 13 VARIE CARSON TOWER GOOD AFTERNOON. ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 GEAR DOWN 5 MILES (Carson Torre buon pomeriggio. Angel Flight Bravo 0-2 carrello giù 5 miglia) ANGEL FLIGHT BRAVO 0-2 YOU ARE NUMBER 1 FOR LANDING. WELCOME HOME (Angel Flight Bravo 0-2 siete il numero 1 all’atterraggio. Ben tornati a casa.) Comandante, questa società e, in particolare, il nostro mondo aeronautico possono essere migliori. Basta solo volerlo. Con l’affetto di sempre Giancarlo Naldi «Caro Giancarlo, da sempre conosco i tuoi sentimenti: di uomo di alti principi morali e, soprattutto, di appassionato aviatore. Il tuo nostalgico ricordo del mitico C119, il tuo primo amore, appunto, rimane in te indelebile, anche perché legato alla tua giovinezza e alle prime soddisfazioni di questo nostro meraviglioso mestiere. Già, il nostro glorioso C-119. Versatile, solido, instancabile, un vero mulo da soma, giungeva puntualmente dovunque, in Italia o nel mondo dove c’era da portare aiuto a popolazioni colpite da guerre, carestie o catastrofi naturali. Gli equipaggi, composti da uomini di grande professionalità conoscevano bene tutte le nostre basi, dove si recavano periodicamente per trasportare uomini e materiali impegnati nei rischiaramenti. Spesso arrivavano oltre l’orario aeroportuale. Non trovavano la campagnola ad attenderli e le mense erano spesso chiuse. Brontolavano un po’ e poi, pazientemente si arrangiavano. Tra i loro compiti c’era anche il meno gradito: quello del trasporto delle salme. In quegli anni, purtroppo, gli incidenti di volo erano molto frequenti. Ricordo di aver accompagnato un giovane collega, di cui ricordo il nome, si chiamava, ironia della sorte, Buondestino, nel suo ultimo volo verso la sua Sardegna. Anche quello fu un volo particolarmente triste, anche per le condizioni atmosferiche: il dolore dei familiari si univa alle preoc- AERONAUTICA 1/2012 cupazioni per le condizioni di volo. Noi cercavamo di consolare i genitori affranti, mentre il povero C-119 passava indifferente da un temporale all’altro. Naturalmente, anche se non raro, il trasporto salme era sempre un evento eccezionale, che non avveniva secondo ben definite procedure. Anche in questa triste incombenza ci si doveva arrangiare. Niente nominativi speciali per contrassegnare il volo e segnalarlo agli enti di controllo, accoglienza all’arrivo lasciata all’iniziativa dei comandanti locali. Altri aerei oggi trasportano a casa i nostri militari caduti nelle missioni fuori area. Come giustamente osservi, non esiste una procedura che assicur i anche ai nostr i “eroi” un trattamento nemmeno lontanamente paragonabile a quello riservato dagli Stati Uniti ai loro caduti. Pochi giorni fa gli ultimi marines americani hanno lasciato l’Iraq. Li hanno preceduti, nel corso del conflitto, altri quattromila giovani, caduti sul campo e accolti con tutti gli onori che una grande nazione riserva a chi le ha donato la vita. Naturalmente il nostro impegno è dimensionalmente molto inferiore e le perdite di vite umane, fortunatamente, non sono molto frequenti. In ogni caso esse suscitano reazioni molto diverse e spesso scomposte che vanno dalle interrogazioni parlamentari alle manifestazioni dei cosiddetti pacifisti, mentre la partecipazione delle autorità istituzionali è spesso fredda e burocratica: un semplice atto dovuto. Tu dici che provi invidia per l’attenzione che gli Stati Uniti dedicano ai loro “angeli” e io non posso non condividere il tuo pensiero. Ma non possiamo nasconderci che viviamo in un paese profondamente diverso in cui un militare che perde la vita sul campo più che un caduto per la Patria è la vittima di un incidente, assimilabile per molti aspetti alle “morti bianche” di tanti lavoratori che occupano le pagine di cronaca dei nostri giornali. Siamo diversi, per cultura ed educazione. A differenza di quanto accade negli Stati Uniti da noi della Patria ci si ricorda solo quando si assiste ad una competizione sportiva. Immagina cosa potrebbe succedere se venisse stabilita una procedura simile a quelle degli “angel flights”. È facile prevedere che si scatenerebbero i media con effetti non positivi sui giovani che difficilmente, bisogna dirlo, pensano all’eventualità di una disgrazia e che potrebbero avere addirittura un effetto controproducente. Che dire? Tutto ciò non toglie nulla al sacrosanto dovere di riservare ai nostri caduti un’accoglienza degna del loro sacrificio, accoglienza che deve cominciare dal volo di rientro: anche i nostri ragazzi sono caduti per la Patria, angeli che tornano a casa. Ti sono grato per aver toccato un tema delicato e importante. Sono certo che esso darà origine a tante riflessioni, e forse, qualcosa ne uscirà. Da parte nostra non mancheremo di parlarne, a tutti i livelli, portando avanti quell’opera di sensibilizzazione che tu hai avviato con la tua bella lettera. Un saluto affettuoso. Gianbortolo». Una immagine dei funerali degli aviatori italiani uccisi a Kindu 13 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 14 VARIE 1940-1942. L’attività aerea, navale e terrestre nel quadro dei conflitti armati tra francesi ed inglesi di Fernando Sguerri corazzate francesi, otto incrociatori, otto torpediniere, alcuni sommergibili e circa duecento piccoli unità (dragamine e cacciasommergibili). In Africa, nella rada di Mers-el-Kebir, porto militare di Orano (Algeria), c’erano quattro corazzate Uno dei Curtiss 75 “Hawk” acquistati dalla Francia negli Mers-El-Kebir e Casablanca (“Dunkerque”, “StraStati Uniti prima dell’inizio della guerra Il 22 giugno 1940, la Francia, annientasburg”, “Bretagne” e bera”, anche se in patria era stato de“Provence”), numerose torpediniere e ta dalla “blitzkrieg” tedesca, firmò l’arstituito. Le Forze Armate francesi si altre unità, al comando dell’amm. Genmistizio. I tedeschi occuparono tutta la erano anch’esse divise, tenendo conto soul. Nel porto di Algeri, si trovavano Francia nordoccidentale, che includeva che una piccola parte dell’Esercito era sette incrociatori. Nel porto di Alessanle coste del Canale della Manica e in Inghilterra, a causa delle circostanze dria d’Egitto, c’erano una corazzata, quelle dell’Atlantico. Il maresciallo Phicreate dalla guerra. L’Armée de l’Air quattro incrociatori e naviglio sottile, agli lippe Petain, primo ministro del goveraveva quasi tutti gli aerei superstiti in ordini dell’amm. Godefroy. Lungo la cono francese, ora sostenuto dai patria o nelle colonie; solo pochi esemtedeschi, mantenne l’autorità sul terrista atlantica africana, a Casablanca plari erano stati portati in Inghilterra. torio della Francia non occupata dalle (Marocco) si trovava una nuova corazPer quanto riguardava la Marina, molte forze dell’Asse. Il giorno 23, Petain nozata, la “Jean Barth”, ancora largamenunità navali si trovavano in vari porti te incompleta e, praticamente, minò, come suo vice, il filotedesco metropolitani e coloniali francesi, menimmobile. Più a sud, a Dakar (Senegal), Pierre Laval. Il 5 luglio la sede del gotre una numerosa aliquota si trovava in c’era la modernissima corazzata “Riverno francese fu spostata dalla città di alcuni porti inglesi, tra cui quello di chelieu”, non ancora del tutto completaBordeaux, dove era stata trasferita poAlessandria, in Egitto; gli equipaggi, al ta e senza le unità navali di scorta, ma co prima della resa, alla cittadina di Vimomento dell’armistizio, erano rimasti in grado di brandeggiare i suoi cannoni chy. Subito dopo l’armistizio, il popolo fedeli al governo legittimo francese. Le da 386mm. Infine, nel porto di Tolone, in francese si divise. La gran parte della colonie e i possedimenti francesi in InFrancia, c’era il resto della flotta francepopolazione rimase fedele al governo docina, nella Antille, in Polinesia, in Petain, mentre una parte scelse di colse del Mediterraneo. Africa e in Medio Oriente, infine, erano laborare, direttamente o indirettamenL’Ammiragliato inglese, quindi, nella notte del 3 luglio 1940, dette il via all’ote, con il gen. Charles De Gaulle. rimaste vincolate al governo di Vichy. Subito dopo l’armistizio, il governo e perazione “Catapult”: gli obiettivi erano Questi, rifugiatosi in Inghilterra, fu ricol’ammiragliato britannico, erano molto le unità francesi presenti nei porti innosciuto dal governo britannico come preoccupati che il grosso delle unità delglesi e nei porti di Orano e di Casacapo del “Movimento della Francia Lila flotta militare francese blanca, che dovevano essere colte di potesse cadere in mano ai sorpresa, e di Dakar. I porti di Algeri e tedeschi, minacciando seTolone erano fuori dalla portata di un’ariamente la supremazia inzione di tal genere. A Plymouth e a glese sui mari; pertanto, Portsmouth, il compito delle forze bridecisero di agire contro tanniche fu relativamente facile; esse tutte quelle navi che si troconvinsero la grande maggioranza devassero alla portata immegli equipaggi francesi a sbarcare e, diata delle autorità e delle magari, a passare nelle file della Franforze navali inglesi, senza cia Libera; solo su un sommergibile ci curarsi di consultare De fu uno scontro a fuoco, con un paio di marinai morti e due ufficiali britannici Cartina dell’area marittima in cui operò la “Forza Gaulle. Nei porti britannici feriti. Ad Alessandria, dopo lunghe tratH” inglese, contro le navi da guerra francesi, nei di Plymouth e di Portporti di Orano e Casablanca smouth si trovavano due tative, l’amm. Godefroy acconsentì a li storiografi della seconda guerra mondiale hanno spesso trascurato di raccontare i conflitti armati che, nel periodo 1940-1942, videro le forze del governo francese di Vichy, dislocate nei possedimenti e nelle colonie, combattere aspramente contro le forze inglesi e anche americane. Il primo di questi combattimenti avvenne undici giorni dopo la resa della Francia. G 14 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 15 VARIE eletto capo dello Stato, sostituendo il presidente Lebrun. A sua volta, il gen. De Gaulle, tenuto all’oscuro di tutto, quando venne a conoscenza delle azioni inglesi contro i suoi compatrioti, fece buon viso a cattivo gioco. Il caccia di produzione francese Dewoitine D.520 I due attacchi inglesi a Dakar e i piani di Hitler per il Medio Oriente Intanto, gli inglesi, che ora colpivano spietatamente gli amici di qualche giorno prima, continuavano la loro azione. L’8 luglio attaccarono il porto di Dakar, circa 1.300 miglia a Sud di Casablanca, dove stazionava la nuova corazzata “Richellieu” che fu danneggiata dagli aerosiluranti “Swordfish” della “Hermes”. Il governo britannico, pur trattando De Gaulle con diffidenza, dava comunque molta importanza al fatto di aiutarlo a raccogliere sotto la bandiera della Francia Libera, tutte le vaste colonie dell’Africa Occidentale Francese, tra Morane Saulnier MS 406, presenti nell’aerea, si alzarono in volo a difesa della flotta e riuscirono ad abbattere due velivoli inglesi. Al termine della battaglia, 1.250 marinai francesi erano morti e tantissimi altri feriti. Più o meno contemporaneamente all’azione di Mers el Kebir, nell’Atlantico, gli aerosiluranti inglesi della portaerei “Hermes”, partita anch’essa da Gibilterra e diretta a Dakar, attaccarono la corazzata “Jean Barth”, ferma nel por to di Casablanca, danneggiandola. Nella Francia non occupata, le notizie provenienti dai porti dove si erano consumati i bombardamenti e i colpi di mano inglesi, provocarono profonda amarezza; tali azioni furono Il bombardiere bimotore Douglas DB-7, con i colori francesi. Questo tipo di aereo, acquistato dalla Francia interpretate come un at- prima della guerra, fu prodotto negli Stati Uniti anche to di guerra contro la per la US Army Air Force, con la sigla A-20 “Havoc” Francia, suscitando un forte risentimento nei confronti degli cui il Senegal. Pertanto, con un’operaex alleati. Petain ordinò una rappresazione congiunta, denominata “Menaglia aerea contro Gibilterra; il 5 luglio, ce”, gli inglesi e i francesi liberi, il 23 alcune decine di bombardieri bimotori settembre 1940, tentarono di occupafrancesi, Douglas DB-7 e Lioré & Olire la città di Dakar. Nel porto c’era la ver LeO 451, attaccarono il porto incorazzata “Richelieu”, danneggiata, glese senza arrecare danni di rilievo. ma ancora in grado di aprire il fuoco, Sempre il 5 luglio il gen. Petain ruppe con tre incrociatori e tre cacciatorpediufficialmente i rapporti diplomatici con niere appena giunti dalla Francia, cola Gran Bretagna, senza peraltro “dime rinforzo, grazie ad una “soffiata” chiarare guerra” all’ex alleato; nello sulle intenzioni inglesi proveniente da stesso mese, il giorno 11, egli venne qualche elemento della Francia Libera. L’occupazione di Dakar doveva servire come trampolino per penetrare nel resto dell’Africa Occidentale Francese e come porto per le unità inglesi impegnate contro i sommergibili tedeschi in Atlantico. Durante il primo giorno dell’operazione, gli uomini di De Gaulle tentarono di convincere il governatore francese a passare dalla loUno dei Curtiss 75 “Hawk” acquistati dalla Francia negli Stati Uniti prima delro par te. Fallito questo tentativo, l’inizio della guerra neutralizzare la corazzata, gli incrociatori e le altre unità e a far rimpatriare parte degli equipaggi. Il colpo più duro e più sgradevole fu sferrato a Mers el-Kebir. Dal porto inglese di Gibilterra, all’alba del 3 luglio salpò la “Forza H” dell’amm. Sommerville, che comprendeva due corazzate, un incrociatore e la por taereri “Ark Royal”, con 64 aerei, tra caccia, siluranti e bombardieri in picchiata; alle 09,30 del mattino giunse al largo della rada di Mers-el-Kebir. Mentre le unità francesi, colte di sorpresa, accendevano le caldaie con l’intenzione di lasciare la rada al più presto, alcuni velivoli inglesi della portaerei, minarono il canale d’uscita. Furono tentati dei negoziati, che si protrassero per quasi tutto il giorno, ma i francesi non aderirono alle proposte inglesi. Poco prima delle 18,00 la “Forza H” aprì il fuoco contro gli ex commilitoni francesi, e la “Ark Royal” lanciò gli aerei bombardieri e siluranti, mentre le unità francesi tentavano di prendere il largo. La corazzata “Bretagne”, centrata, saltò in aria e una torpediniera francese andò a fondo; altre due corazzate, duramente colpite, andarono ad arenarsi o a incagliarsi; la quarta corazzata, la “Strasbourg”, con cinque torpediniere, malgrado i danni riportati dall’assalto dei bombardieri in picchiata “Skua” e dei siluranti “Swordfish”, riuscì ad evadere e a far rotta verso Tolone. Durante l’attacco, gli aerei da caccia francesi Dewoitine D 520, Curtiss 75A “Hawk” e segue AERONAUTICA 1/2012 15 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:16 Pagina 16 VARIE quistare il terreno perduto dalle iniziarono gli scontri a fuoco; forze italiane, di occupare l’Egituno sbarco di francesi liberi to e, attraversato il Canale di nella vicina Baia di Rufique fu Suez, di inoltrarsi verso le fonti respinto, mentre una corazzata di petrolio e gli oleodotti del Meinglese venne colpita dall’artidio Oriente. Per conquistare tale glieria costiera e da un siluro; regione, Hitler faceva affidamenun incrociatore britannico fu duto sulla Siria francese, dove, dalramente centrato da un proiettil’agosto 1940 risiedeva una le di grosso calibro della Commissione di armistizio del“Ricehelieu”, ma anch’essa l’Asse, e sull’Iraq (ex mandato venne ulteriormente danneggiata. Comunque sia, le forze di britannico). In quest’ultimo paeVichy fecero intendere di volere se, alla fine di marzo 1941, a difendere Dakar ad oltranza, Bagdad si era insediato, con un colpo di mano, il governo filoteper cui Churchill, il giorno 25, desco di Rashid Alì, che aveva ordinò di abbandonare l’impreallontanato il reggente filobritansa, lasciando le autorità ed i Cartina illustrativa del piano strategico tedesco, del militari francesi di Dakar infero- 1941, per la conquista delle fonti di petrolio russe e del nico AbduIla. citi per questa ulteriore aggres- Medio Oriente Guerra in Iraq, Libano e Siria sione. Ancora una volta Vichy no, Darlan lasciò entrambe le cariche, A questa azione, la Gran Bretagna denon dichiarò guerra alla Gran Bretama venne nominato comandante in cise di reagire facendosi forte di un gna, ma, nei giorni 24 e 25 settembre capo delle Forze Armate e alto comtrattato del 1932, che prevedeva il dirit1940, Gibilterra fu soggetta a due pemissario per il Nordafrica francese. to di transito delle forze britanniche atsanti incursioni effettuate da oltre un Tornando a parlare del teatro di guerra, centinaio di bombardieri francesi LeO traverso l’Iraq e quello di mantenere in Libia, dopo che l’offensiva inglese 451 e DB-7, partiti dal Nordafrica. Queaveva respinto gli italiani dall’Egitto e le sti aerei, ora esibivano i colori “armistitruppe britanniche avevano conquistato ziali”, costituiti da bande orizzontali Bengasi, in Cirenaica, sull’aeroporto di rosse su campo giallo, dipinte sui piani Tripoli, il 12 febbraio 1941 atterrò un di coda e sul cofano dei motori, ometHeinkel 111 con a bordo il generale tetendo la coccarda tricolore sui fianchi desco Erwin Rommel. Il 14 febbraio della fusoliera. Nel periodo successivo a questa serie sbarcarono nel porto di Tripoli due unità leggere tedesche, che costituivano l’adi azioni ostili, tra Vichy e Londra le vanguardia del “Deutsches Africa Koracque sembrarono acquetarsi, anche ps” (DAK), basato su due divisioni se nelle Forze Armate di Vichy conticorazzate, il cui arrivo venne completanuava ad aleggiare un forte sentimenCartina del teatro operativo del Medio Oriente. Nel 1941, al posto dell’attuale to nel mese di maggio. Contemporato antibritannico. In Francia, intanto, il Stato d’Israele, c’era la Palestina sotto neamente i primi aerei tedeschi 12 febbraio 1941, dopo l’allontanamandato britannico atterravano sulla base libica di Bir Dumento di Laval dal Governo, l’amm. fan (a sudovest di Misurata). Questo Jean Françoise Darlan fu designato primo contingente era formato da Ju.87 vice di Petain e il 12 agosto, venne basi aeree permanenti sugli aeroporti nominato anche ministro della Difesa; “Stuka”, Ju.88 e caccia bimotori di Bassora e di Habbaniya. Il 18 aprile Me.110. Hitler aveva inviato in Libia il nella primavera dell’anno successivo, 1941, quindi, una brigata di fanteria inDAK, con il disegno strategico di riconin seguito al ritorno di Laval al goverdiana e un reggimento di artiglieria, sbarcarono pacificamente a Bassora, dopo che un battaglione aviotrasportato era atterrato il giorno prima nel vicino aeroporto. Il 30 aprile, Rashid Alì, che contava sull’arrivo di aerei e di truppe aviotrasportate tedesche, si oppose ad altri sbarchi dei britannici, dando inizio alle ostilità armate contro di essi. In Iraq, la Royal Air Force britannica utilizzò, inizialmente, una sessantina di aerei della propria scuola di pilotaggio di Habbanyia, tra i quali una trentina di biplani monomotori Hawker “Audax”, utilizzati come caccia bombardieri, cinque bombardieri leggeri biIl bimotore Heinkel 111 16 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:17 Pagina 17 VARIE la ferrovia che univa Aleppo (Siria) con Mosul (Iraq). Il 30 maggio, la resistenza in Iraq venne stroncata e gli inglesi raggiunsero Bagdad; Rashid Alì fu costretto a fuggire in Persia e il reggente filobritannico, fu reinsediato con un nuovo governo. Gli aerei italo-tedeschi tornarono sui campi siriani, dopo aver subito qualIl perimetro difensivo giapponese nei primi mesi del 1942 che perdita. plani Hawker “Hart”, tre caccia biplani Ora, gli inglesi potevano dedicarsi alla Gloster “Gladiator” e ventisei bimotori Siria. Durante la notte dell’8 giugno da addestramento Airspeed “Oxford”; 1941, forze inglesi e della Francia Libeinoltre impiegò 17 bombardieri bimotori ra presenti in Palestina (sotto mandato Vickers “Wellington”, dislocati a Bassobritannico), entrarono in Libano (ex ra, e sette Bristol “Blenheim” schierati mandato francese, ma con forze aeree, sulla base secondaria di Lydda. Di navali e terrestri di Vichy ancora prefronte c’era l’aviazione irachena forte di senti) ed in Siria, nell’ambito della opeuna sessantina di aerei bellicamente razione “Exporter”. Le forze di Vichy efficienti, tra cui quindici aerei d’assalto presenti nello scacchiere, agli ordini del Breda Ba.65 e quattro bombardieri trigen. Fernand Dentz, contavano 35.000 motori SM.79. A questo punto, pHitler uomini, 90 carri armati, 90 aerei (caccia decise di inviare aerei e materiali bellici D.520, MS.406; bombardieri Glenn per rafforzare Rashid Alì. Martin 167F e LeO 451) e due cacciaL’Iraq, con i suoi pozzi di petrolio di torpediniere con tre sommegibili nel Mosul e di Kirkuk e i relativi oleodotti, porto di Beirut (Libano). Queste forze non era la sola preoccupazione degli reagirono vigorosamente, mettendo iniinglesi nel teatro operativo mediorienzialmente in difficoltà gli attaccanti. Ciotale. Churchill temeva che i tedeschi nonostante, il 12 luglio, dopo cinque volessero prendere il controllo anche settimane di lotta, il gen. Dentz fu codella Siria; in tal caso, tutti i pozzi e le stretto ad arrendersi. La Siria passò, raffinerie della Persia e del Golfo Percosì, sotto l’occupazione inglese. Le sico sarebbero stati in pericolo. perdite anglo-francesi, tra morti e feriti, Il 2 maggio 1941, Berlino chiese al gofurono di circa 4.500 uomini, mentre le verno di Vichy il permesso di transito, perdite dei francesi di Vichy furono di attraverso la Siria, per il materiale bellicirca 6.500 uomini. co e per gli aerei destinati ad aiutare l’Iraq. Il gen. Fernand Dentz, comandante Il conflitto del Madagascar in capo francese in Siria, ricevette istruTuttavia, il conflitto armato più grave, tra zioni al riguardo. Tra il 9 maggio 1941 e francesi ed inglesi, si svolse nel Madala fine del mese, una cinquantina di vegascar francese, nel 1942, a causa dei livoli tedeschi (He.111, Me.110, Ju.52 e giapponesi. Dopo l’attacco nipponico alJu.90) e una quindicina di aerei italiani, la base navale di Pearl Harbor e la ditra cui undici caccia biplani CR.42, tutti struzione di par te della Flotta provenienti da Rodi, atterrarono sugli Americana del Pacifico, il Giappone aeroporti siriani. Il 13 maggio, aerei teaveva allargato il suo “perimetro difensideschi He.111 e Me.110 atterrarono vo”, convinto di avere eliminato il princinel nord dell’Iraq, sull’aeroporto di Mopale ostacolo alla sua espansione volta sul, seguiti da una sezione di CR.42 ad impossessarsi delle fonti delle mateitaliani. Il 14 maggio gli aerei della RAF rie prime (nelle Indie Orientali Olandesi, furono autorizzati ad operare contro i l’attuale Indonesia) e a mettere in sicuvelivoli italo-tedeschi in Iraq, oltre che rezza le linee di rifornimento con la maad interdire i rifornimenti in transito suldrepatria. L’allargamento di tale perimetro consistette nell’impossessarsi di numerosi territori insulari che si trovavano a ovest del 180° meridiano, procedendo verso sud fino alle isole Gilbert, per poi piegare verso ovest, con la conquista delle isole Salomone, della Nuova Guinea, del Borneo, della Malesia e delle Indie Olandesi. Questo piano strategico includeva il possesso della costa cinese e di quella degli Stati che si trovavano più a sud, come Indocina, Thailandia e Birmania. Il “perimetro” fu prolungato anche nell’Oceano Indiano, con la conquista delle isole Nicobare e Andamane, in modo da minacciare l’Isola di Ceylon, situata più a ovest, a circa 700 miglia nautiche di distanza, e da mettere sotto tiro la Flotta inglese dell’Oceano Indiano, di stanza nel locale porto di Colombo. Come abbiamo accennato, il piano giapponese richiedeva anche il controllo delle coste e dei porti dell’Indocina. A tale scopo, il 24 luglio 1942, Tokio avanzò una perentoria richiesta al governo di Vichy, chiedendo di occupare delle basi in Indocina; in caso contrario i giapponesi se ne sarebbero impossessati con la forza. Una eventuale azione di forza, peraltro, sarebbe stata facilitata dal fatto che, fin La grande isola di Madagascar, che domina il settore occidentale dell’Oceano Indiano segue AERONAUTICA 1/2012 17 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:17 Pagina 18 VARIE ultimi a procedere alla conquista dell’inconquistare Ceylon tera isola, per cui seguirono altri sbare di estendere il chi sulla costa occidentale e su quella suo dominio su tutto l’Oceano Indiaorientale. La capitale Tananarive, posta no. La flotta inglese, al centro dell’isola, cadde nelle mani inglesi il 23 settembre. Il governatore, comunque, si era con le restanti forze francesi, si ritirò nel salvata, allontanansud dell’isola, ma il 6 novembre, dopo dosi dal por to di sei mesi di combattimenti, dovette arColombo grazie ad rendersi. un avviso ricevuto dal “servizio intelliL’ultimo scontro in Nordafrica gence”. Subito dopo il Madagascar, l’ultimo Questo fatto ed alscontro tra francesi e inglesi si contre pesanti incurUn silurante biplano “Swordfish” sorvola la portaerei “Illusumò durante lo sbarco alleato nel strius”, in attesa del decollo degli altri aerei della squadriglia sioni giapponesi sulle coste e sui Nordafrica francese. L’8 novembre porti del Golfo del 1942, tre “Task Force” alleate iniziarodal settembre 1940, Vichy aveva già Bengala, fecero decidere il governo di no l’operazione “Torch” sbarcando in concesso ai giapponesi il diritto di Londra a prendere il controllo del porMarocco (Casablanca), e in Algeria transito sul territorio indocinese, per to di Diego Suarez nel Madagascar, (Orano e Algeri). L’operazione colse cui truppe giapponesi erano già preconsiderato il principale centro di intedi sorpresa le forze francesi e anche senti in Indocina. La richiesta giapporesse strategico in quell’area; in fase quelle dell’Asse impegnate in Libia. nese, comunque, venne soddisfatta. Lo scopo era quello di aprire un nuodi pianificazione, gli inglesi ritennero Questa accondiscendenza della Franvo fronte alle spalle dello schieramenche l’occupazione del resto dell’isola, cia di Vichy verso i nipponici fece drizto italo-tedesco. Per ingannare i lunga circa 1.500 km, avesse scarsa zare le orecchie al governo di Londra. importanza, speLa stessa accondiscendenza poteva rando di arrivaverificarsi per l’isola di Madagascar, re rapidamente nell’Oceano Indiano a est delle coste ad un accordo africane. Churchill considerava quell’icon il Governatore sola la chiave di volta della sicurezza di francese. tale oceano; l’eventuale concessione di Alle 04,30 del una base ai sommergibili nipponici po5 maggio 1942, teva compromettere tutte le comunicaquindi, nell’ambito zioni con i diversi fronti di guerra e con dell’operazione i territori dell’Impero Britannico. “Ironclade”, una I timori di Churchill, peraltro, erano già forza anfibia inglesorti fin dal 5 aprile 1942, data in cui la se, appoggiata da Il Grumman F4F-3 “Martlett”, sul ponte della portaerei inflotta giapponese aveva attaccato il pornumerose navi da glese “Illustrius”. Queto aereo, prodotto negli Stati Uniti, to di Colombo, con un’azione sul tipo di guerra e da due fu impiegato anche dalla US Navy con il nome di “Wildcat” quella di Pearl Harbor. Una ottantina di por taerei (“Illuaerei, provenienti da cinque portaerei, strius” e “Indomitable”) con 82 aerei (tra francesi di Vichy, l’operazione fu fatta avevano assaltato il porto nel tentativo cui i moderni monoplani americani apparire come un’azione esclusivadi cancellare la flotta inglese da quel Grumman F4F-3 “Wildcat” ribattezzati mente americana, sotto il comando teatro operativo. Ciò, poteva significare “Martlet” dagli inglesi), iniziò le operadel gen. Eisenhower. Il presidente che il Giappone avesse intenzione di zioni di sbarco sulle lingue di territorio Roosevelt, infatti, era convinto che, che circondavano la baia di Diego Suagrazie ai buoni rapporti esistenti tra rez, sull’estrema punta settentrionale Stati Uniti e Francia (mentre La Gran del Madagascar. Mezz’ora dopo, gli aeBretagna era invisa ai militari di Virei delle portaerei iniziarono un violento chy), i difensori francesi, vedendo i attacco agli aeroporti e alle navi alla soldati americani avrebbero opposto fonda nella baia, contrastati da pochi solo una resistenza di facciata, o adcaccia francesi Morane Saulnier dirittura nessuna resistenza, per poi MS.460. I francesi di Vichy, malgrado passare dalla parte degli alleati. Di fossero stati colti di sorpresa, opposero conseguenza i primi sbarchi, nelle louna resistenza che si intensificò con il calità citate, furono effettuati esclusipassar del tempo, anche se la piazza di vamente dalle truppe americane. Diego Suarez si arrese il 7 maggio. TutDurante gli sbarchi, l’appoggio aereo fu La grande baia di Diego Suarez, posta tavia, il rifiuto del Governatore di accorfornito da numerose portaerei da comsull’estrema punta settentrionale del Madagascar darsi con gli inglesi, convinse questi battimento ed ausiliarie, americane ed 18 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 12:04 Pagina 19 VARIE disponeva complessivamente di circa 200 caccia D.520, Curtiss 75A “Hawk”, MS.406 e caccia bimotori Potez 630 e 631, oltre a un centinaio di bombardieri bimotori. Roosevelt, comunque, si era illuso sul comportamento dei francesi; a fronte di qualche defezione, le forze di Vichy opposero una for te resistenza, Un “Sea Hurricane” della portaerei inglese soprattutto ad Orano e a Casa“Dasher”, con la coccarda americana, abbattublanca. Proprio a Casablanca to dalla reazione dei francesi di Vichy ci fu una violenta battaglia nainglesi. La “Western Task Force”, provevale tra francesi e americani con gravi niente dagli Stati Uniti e diretta a Casaperdite francesi di uomini e navi, ma blanca, contava sulle por taerei anche con molti danni e perdite di uoamericane “Ranger”, “Sangamon”, mini da parte americana. “Santee” e “Suwanee”, con un totale di Il generale De Gaulle era stato tenuto 114 aerei (F4F-4 “Wildcat”, SBD-3 all’oscuro dell’operazione “Torch” e fu “Dauntless”, TBF-1 “Avenger”); una informato solo quando era già in corso; i quarta portaerei, la “Chenango”, trafrancesi liberi erano stati esclusi dalla sportava 77 caccia terrestri Curtiss Ppianificazione per timore di una fuga di 40, che dovevano atterrare sugli notizie. Questo fatto costituì un altro graaeroporti marocchini conquistati. La ve affronto per De Gaulle, il quale, co“Central Task Force”, proveniente dalmunque, incitò via radio i francesi del l’Inghilterra e diretta a Orano, comprenNordafrica ad unirsi agli americani. L’11 deva le portaerei inglesi “Furious”, novembre, il comandante in capo delle “Biter” e “Dasher”, con un totale di 62 Forze Armate francesi di Vichy, amm. aerei (“Seafire IIC”, “Sea Hurricane” e Darlan, presente per puro caso ad Al“Albacore”). La “Eastern Task Force”, geri per motivi privati, accettò di camproveniente dall’Inghilterra e diretta ad biare bandiera, firmando un armistizio Algeri, includeva le portaerei britannicon gli Alleati. In Francia, il maresciallo che “Victorious”, “Formidable”, “Argus” Pétain fu costretto a sconfessare Dare “Avenger”, con un totale di 104 aerei lan; ciononostante, il 13 novembre gli (F4F-3 “Martlet”, “Seafire IIC”, “Sea americani riconobbero l’ammiraglio coHurricane””, “Fulmar” e “Albacore”). me capo del governo civile francese del All’azione parteciparono anche numeNord Africa, scatenando le ire del gen. rosi caccia “Spitfire” della RAF e 130 De Gaulle. Stranamente, il 24 dicembre “Spitfire VB e VC” dell’US Army Air For1941, Darlan fu assassinato da un gioce (USAAF), di base a Gibilterra. Covane esaltato, il quale venne catturato, munque, a tutti i velivoli americani ed giudicato da una corte marziale per diinglesi coinvolti nell’appoggio diretto rettissima e immediatamente fucilato. Il agli sbarchi, fu imposta la coccarda stacaso, quindi, rimase avvolto nel mistero. tunitense adottata per l’occasione (stelIn seguito al-l’armistizio firmato da Darla bianca su lan, Germania e Italia abbandonarono fondo blu con la politica armistiziale tenuta verso Vibordo giallo, chy, occupando militarmente la Francia sullo stile delancora libera (“Operazione Attila”) e la le coccarde Corsica; il governo francese fu ridotto britanniche), ad entità puramente nominale. Inoltre, allo scopo di in Tunisia, le autorità militari francesi fugettare fumo rono costrette a mantenere aperti i porti negli occhi ai e gli aeroporti a italiani e tedeschi, che, difensori francon grande rapidità, avevano iniziato un La coccarda americacesi. Per conponte aereo per l’invio di truppe, mezzi na bordata di giallo t r a s t a r e e aerei da combattimento. Questa opecontrassegnò tutti gli razione fu completata il 16 novembre, aerei, americani ed in- l ’ i n v a s i o n e giorno in cui anche gli americani miseglesi, partecipanti al- l’Armée de l’operazione “Torch” l’Air francese ro piede nella parte nord-occidentale AERONAUTICA 1/2012 della Tunisia, con un lancio di paracadutisti. Il resto della storia è certamente nota a tutti. Alla fine della guerra, malgrado che inglesi e francesi avessero combattuto l’uno contro l’altro per circa due anni e mezzo, la Francia ebbe un posto al tavolo dei vincitori, grazie soprattutto a De Gaulle che aveva parzialmente “rattoppato” l’onore della Nazione. Ma, a parte De Gaulle ed il suo operato, quel posto, la Francia se lo era veramente meritato? Bibliografia - Winston Churchill, La seconda guerra mondiale, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1965. - Brigadier Peter Young, The almanac of World War II, Hamlyn Publishing Group Ltd., London, 1989. - Martin Gilbert, La grande storia della seconda guerra mondiale. I Classici della Storia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2010. - John Keegan, La seconda guerra mondiale, 1939/1945. Una storia militare, RCS Rizzoli Libri S.p.A., Milano, 2000. - Alberto Borgiotti, Cesare Gori, La guerra in Africa Settentrionale. 1942-1943 Assalto dal cielo, STEM Mucchi, Modena, 1973. - Dominique Breffort, André Jouineau, French Aircraft from 1939 to 1942, Fighter, Bomber, Reconnaissance and Observation Types. From Dewoitine to Potez, Histoire & Collections, Paris, 2005. - Paul R. Matt, United States Navy and Marine Corps Fighters, 1918-1962, Arleyford Publications Ltd., Letchworth, England, 1962. - Gino Galuppini, La portaerei. Storia, tecnica e immagini, dalle origini alla portaerei atomica, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1079. - Alberto Rosselli, Iraq 1941. Rivolta anti-inglese sotto la protezione di Hitler, Articolo su “Webarchive” (Internet). Crediti fotografici (1) Atlante Geografico De Agostini, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1987. (2) John Bachelor & Malcolm V. Love, The Complete Encyclopedia of Flight, Chartwell Book Inc., 2005, Edison (N.J., USA) (3) Dominique Breffort, André Jouineau, French Aircraft from 1939 to 1942, Fighter, Bomber, Reconnaissance and Observation Types. From Dewoitine to Potez, Histoire & Collections, Paris, 2005. (4) Martin Gilbert, La grande storia della seconda guerra mondiale, I Classici della Storia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2010. (5) Ashley Brown, Modern Warfare, from 1939 to the present day, Orbis Publishing Ltd., London, 1985. (6) Arrigo Petacco, Le grandi battaglie del ventesimo secolo, Armando Curcio Editore, Roma. (7) Alberto Borgiotti, Cesare Gori, La guerra in Africa Settentrionale. 1942-1943 Assalto dal cielo, STEM Mucchi, Modena, 1973. 19 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:17 Pagina 20 VARIE Con una campagna mediatica unilaterale Il JSF sotto attacco politico Risparmi non dimostrati, ma rischi chiarissimi di Gregory Alegi A cavallo di Capodanno la partecipazione italiana al programma F-35 Joint Strike Fighter è stata duramente attaccata sulla stampa e da alcuni telegiornali in nome di una presunta consonanza con il clima generale di risparmi e tagli alla spesa pubblica. I fatti sono stati presentati in modo tanto unilaterale da indurre l’ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare gen. SA Leonardo Tricaric o a commentare che «Nel dibattito sul caccia F-35 Joint Strike Fighter politici e giornalisti sono scivolati su temi militari con i quali hanno poca dimestichezza. Ciò ha fatto dilagare tesi fondate su superficialità e pregiudizio, facendo apparire uno dei pilastri della difesa italiana nel XXI secolo come un lusso o un costoso sfizio. Niente di più sbagliato». Piuttosto che acquistare i 131 Joint Strike Fighter pianificati dall’Aeronautica Militare e dalla Marina Militare i critici hanno sostenuto essere più conveniente rinunciare agli investimenti già fatti: sacrificare quindi i circa 2,5 miliardi già spesi per risparmiarne, nelle varie versioni circolate senza contraddittorio, da 13 a 26. L’argomento non è nuovo e circola da tempo su internet, trovando eco in diverse posizioni politiche. Ma, come hanno fatto notare nei giorni successivi gli osservatori più informati, è viziato da gravi inesattezze. In primo luogo, per risparmiare l’intera cifra sarebbe necessario non tanto cancellare il JSF quanto rinunciare a rimpiazzare AMX, AV-8B Harrier II+ e Tornado, le tre linee che la Difesa italiana prevede di sostituire con l’F-35. Diversamente andrebbero comunque acquistati altri aerei, con i relativi tempi e costi di sviluppo e di produzione. Per l’Aeronautica Militare il fabbisogno, più urgente per quanto riguarda gli 20 AMX, meno immediato per il Tornado, è nell’ordine di un centinaio di macchine. Se per avere una linea unica si dovesse scegliere l’Eurofighter, non ci si può illudere che il suo costo unitario possa essere inferiore a quello del JSF. Per la Marina Militare, che con gli F-35B prevede di armare la portaerei “Cavour”, il problema è ancora più difficile: la nave, pur molto più grande della “Garibaldi”, è troppo piccola per ospitare aerei a decollo convenzionale. Non esistendo l’opzione di passare alla versione imbarcata F-35C, come ha scelto di fare la Gran Bretagna, rinunciare all’unico aereo da combattimento a decollo corto/atterraggio verticale oggi in costruzione significherebbe imporre alla Marina di rinunciare alla componente imbarcata ad ala fissa. Per non dover declassare la propria agognata portaerei in una più modesta portaelicotteri - in sé già uno spreco ulteriore di risorse pubbliche - la Marina non ha dunque altra scelta se non il JSF. La “fetta” di risparmio per i 22 F-35B imbarcati è, dunque, sostanzialmente immaginaria. Già sotto un profilo puramente aritmetico, senza JSF non vi sarebbe dunque alcun risparmio. Anche sotto il profilo industriale l’eventuale uscita dal programma JSF non sarebbe indolore nel breve, medio e lungo periodo. «Nei piani di partecipazione industriale al programma F-35 - ha ricordato Tricarico - sono oggi inserite 40 ditte nazionali, di cui 17 grandi, 15 PMI ed otto di Finmeccanica e Fincantieri. Altre 32, prevalentemente PMI, sono coinvolte in attività conoscitive o gare legate al progetto». I ritorni già realizzati sono di circa 539 milioni di dollari e quelli previsti sono valutati in 13 miliardi. Per l’ex Alenia Aeronautica - oggi Alenia Aermacchi - l’impatto sarebbe particolarmente duro, dato che nel piano di rilancio dell’azienda la costruzione dei cassoni alari è uno dei punti chiave per l’intera attività militare che fa capo a Torino. Senza il JSF quel lavoro sparirebbe e la ripartenza di Alenia sarebbe ancora più difficile. Tra l’altro lo stabilimento di Cameri (Novara) per l’assemblaggio finale dei JSF è in avanzato stato di costruzione, tanto che è già in funzione la struttura provvisoria (“interim”). Restare fuori dal JSF avrebbe un immediato impatto occupazionale ed in poco tempo porterebbe ad un drastico ridimensionamento dell’industria aeronautica, magari per vederla acquistare a prezzo di saldo dai concorrenti franco-tedeschi. Per le Forze Armate, tuttavia, l’aspetto più importante è quello operativo. Gli scenari odierni sono fatti di coalizioni alle quali ciascun fornisce quantità di mezzi che - per la loro efficacia crescente, ma anche per il loro costo - sono sempre minori. In questo quadro è già un problema scegliere un sistema che, per quanto prestante, non sia allo standard della propria alleanza. È indubbio che il JSF sarà l’aereo degli Stati Uniti e di molti loro alleati, dal Regno Unito che è “socio fondatore” del programma al Giappone che in dicembre lo ha preferito all’Eurofighter fino alla Turchia, che ai primi di gennaio ha ordinato i primi due esemplari. Né l’Italia può pensare di affidarsi per sempre al Tornado, il bireattore protagonista nel 1991 della Guerra del Golfo e impiegato con grande efficacia vent’anni dopo sulla Libia. Ma questo grande aereo è stato concepito nel 1968, ha volato nel 1974 ed entrato in servizio in Italia nel 1982: esattamente 30 anni fa. L’invecchiamento si traduce in maggiori costi sia per la manutenzione sia per la necessità di aggiornamenti sempre più frequenti. AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:17 Pagina 21 VARIE Rinunciare a dare al Tornado un successore - fosse pure un Eurofighter comporterebbe una inesorabile perdita di capacità e, in definitiva, un declassamento delle Forze Armate e, in diretta conseguenza, della nazione che rappresentano brillantemente nei più difficili contesti operativi. Da questa analisi delle conseguenze dell’eventuale rinuncia italiana al JSF non si può naturalmente concludere che il programma F-35 sia perfetto o che non abbia la sua dose di problemi. Si tratta però in gran parte di aspetti legati al salto tecnologico che rappresenta, non diversi da quelli che hanno toccato in questi anni i più ambiziosi programmi civili e militari, dal Boeing B787 agli Airbus A380 e A400M. Anche in questo caso la critica appare dunque strumentale. A tali aspetti bisogna però aggiungere la responsabilità morale di chi tra qualche anno potrebbe essere chia- mato a inviare italiani ed italiane in operazioni reali - quelle che si scrivono in rosso, nelle quali “gli altri” sparano addosso - con equipaggiamenti non all’altezza della situazione e degli alleati. Con l’ulteriore prospettiva, di fronte alle difficoltà sempre possibili nei contesti operativi, di dover spiegare di aver dovuto farli rischiare di più o di aver fatto spendere all’Italia di più per una soluzione rabberciata a servizio di qualche impuntatura ideologica o di una visione più da ragioniere che da economista. Per spiegare quanto sia errato ridurre la sicurezza nazionale ad una questione di “costi” e di “risparmio” bastano, soprattutto in campo aeronautico, poche date. Nel 1975 l’Italia non aderì al “contratto del secolo”, come fu battezzata la scelta di molti paesi europei del caccia americano F-16 per sostituire gli obsolescenti F-104 Starfighter, dei C-27J per l’Australia? econdo quanto riportato da DedaloNews, che cita l’Herald Sun del 10 gennaio, l’Australia sarebbe intenzionata ad acquistare dieci C-27J Spartan da trasporto tattico prodotti dall’Alenia Aermacchi, aerei destinati a sostituire i De Havilland DHC.4 Caribu da tempo radiati dalla linea di volo della Royal Australian Air Force. S Sperimentati nuovi missili iraniani l 1° gennaio l’Iran ha annunciato di aver sperimentato con successo il nuovo missile da crociera antinave Qader (“possente”) e il missile a corto raggio Nasr (“vittoria”) a conclusione di una esercitazione navale condotta nello stretto di Hormuz. Secondo quanto dichiarato nell’occasione dall’ammiraglio iraniano Mahamoud Mousavi, il Qader, che ha una portata di 200 km, sarebbe in grado di ingannare i radar ed eludere le contromisure elettroniche e potrebbe essere impiegato - assieme al Nasr che ha una portata di 35 km - per contribuire a impedire il traffico navale nello stretto di Hormuz qualora le esportazioni di petrolio dell’Iran dovessero essere bloccate dalle sanzioni approvate poche ore prima dagli Stati Uniti (e ora anche all’esame dell’Unione Europea) nei confronti di Teheran. Un “embargo” petrolifero che serve a «aumentare la pressione» affinché l’Iran rinunci alle possibili applicazioni militari dei suoi programmi nucleari, programmi che destano serie preoccupazioni, oltre che in Israele, in tutto il mondo occidentale. I AERONAUTICA 1/2012 quali acquistò invece altri 40 esemplari destinati in origine alla Turchia. Negli anni successivi furono necessari due programmi di ammodernamento dello Starfighter, comunque insufficienti a metterlo in grado di difendere i cieli italiani durante l’emergenza nei Balcani, comprese le operazioni in Bosnia e Kosovo (1994-1999). Poiché nel frattempo l’Eurofighter era incappato in numerosi ritardi, l’Italia dovette ricorrere all’oneroso noleggio dei Tornado ADV (1995-2004), seguito da quello... degli F-16 rifiutati trent’anni prima. Di fronte al rischio che un approccio ideologico al futuro porti a ripetere gli errori e sprechi del passato, l’11 gennaio il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola si è limitato ad annunciare alla Camera che il programma JSF rientra nel riesame complessivo della politica di difesa già in corso. Nuovo missile cinese antinave rgani d’informazione statunitensi hanno recentemente indicato che la Cina sta per rendere operativo il potente missile antinave Dongfeng (“Vento d’Oriente”) DF-21D quale arma da usare contro le por taerei della US Navy qualora si avvicinassero troppo alle sue coste. Il DF-21D (che gli americani hanno già denominato Carrier killer - assassino delle portaerei) è il perfezionamento del DF-21 - un missile balistico a medio raggio a due stadi a propellente solido, sviluppato dalla Seconda Accademia Aerospaziale (oggi China Changfeng Mechanics and Electronics Technology Academy) alla fine degli anni Settanta - in grado anche di portare una testata nucleare di 500 kt fino a 2.800 km di distanza dalla sua postazione di lancio generalmente collocata su un mezzo semovente. Il missile, secondo quanto reso noto in proposito, può essere guidato da sistemi satellitari e colpire con assoluta precisione un obiettivo in navigazione entro il suo raggio d’azione. O 21 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:17 Pagina 22 VARIE Terminata la produzione del Raptor l 13 dicembre, con l’uscita dalla catena di montaggio del 187° e ultimo F-22 prodotto dalla Lockheed Martin, è cessata la produzione del Raptor, considerato l’erede dell’F-15 Eagle come caccia da superiorità aerea. È da ricordare che l’F-22, il cui programma iniziale prevedeva la costruzione di 381 esemplari al costo unitario di 150 milioni di dollari e che ha effettuato il primo volo nel settembre 1997, ha avuto una vita molto travagliata caratterizzata da due gravi incidenti, con la perdita di altrettanti velivoli, e da ben tre lunghe sospensioni dell’attività di volo della totalità di queste macchine a causa di alcuni problemi riscontrati nel sistema di erogazione dell’ossigeno ai piloti e a quello d’eiezione. Alla cessazione della produzione del Raptor hanno anche contribuito la notevole lievitazione dei costi legati al programma e il veto, posto dal Congresso statunitense, all’esportazione dell’aereo. I Il Giappone ha scelto l’F-35 come suo nuovo caccia l 13 dicembre la stampa giapponese ha reso noto che il Consiglio di Sicurezza Nazionale di Tokio ha scelto il caccia multiruolo di 5ª generazione della Lockheed Martin F-35A Lightning II (JSF - Joint Strike Fighter) quale sostituto degli ormai anziani McDonnell Douglas F-4 Phantom attualmente nella linea di volo delle sue forze aeree per la difesa. La scelta - che ha fatto escludere il Boeing F/A-18E/F Super Hornet e l’Eurofighter Typhoon - riguarda l’acquisizione di almeno 42 F-35A (la versione da decollo e atterraggio convenzionali) per un valore stimato di circa otto miliardi di dollari. I Non fu mitragliato mentre scendeva con il paracadute l socio Moreno Biavati - uno dei fondatori del gruppo Romagna Air Finders (Raf) che si occupa del recupero di aerei della seconda guerra mondiale - con riferimento a quanto apparso a pag. 10 di Aeronautica n. 10/2011 sull’Aeronautica Nazionale Repubblicana (ANR) e, in particolare, sul ten. pil. Giovanbattista Boscutti che “sarebbe stato ucciso mentre discendeva con il paracadute dopo essersi lanciato dal suo aereo colpito dall’avversario”, precisa che i resti di tale ufficiale sono stati invece recuperati nel novembre 2006 dal gruppo Raf ancora all’interno del suo Mc.205 profondamente infossatosi l’11 marzo 1944 in un terreno impregnato d’acqua del comune di Corbezzola (Padova) in quanto abbattuto nel corso di un combattimento aereo. Di tale recupero si tratta dettagliatamente a pag. 219 del libro “Cacciatori di aerei”, libro peraltro recensito a pag. 43 di questo numero. Il socio Biavati ricorda inoltre che, fino ad oggi, il Rfa ha recuperato 24 velivoli di cui 10 con piloti di varie nazionalità e che a Fusignano di Ravenna il Rfa stesso ha allestito un museo con numerosi reperti di aerei e di equipaggiamenti dei loro sfortunati piloti, museo visitabile telefonando al presidente del gruppo Raf Leo Venieri al cell. 3486719811. I 22 Missili MICA per l’India 500 missili aria-aria MICA (acronimo che sta per “missile da combattimento aereo multiruolo) sono stati recentemente ordinati a MBDA dal governo indiano che intende dotarne i propri Dassault Mirage 2000. Il contratto, del valore stimato di 950 milioni di euro, contempla anche, da parte della Dassault, l’aggiornamento dei 51 Mirage 2000 indiani con tale sistema d’arma al costo di circa 1,5 miliardi di euro. Ricordiamo che il MICA, pesante 110 kg, ha una gittata utile di 50-60 km ed è dotato di un radar, attivo nella testata, in grado di agganciare automaticamente il bersaglio. Vola l’AW189 l 21 dicembre, pilotato dal collaudatore Giuseppe Lo Coco, il prototipo I-RAIH dell’elicottero medio bimotore AgustaWestland AW189 ha effettuato con successo il suo primo volo nel cielo di Cascina Costa. Ricordiamo che l’AW189 è un elicottero civile nella categoria delle otto tonnellate, rivolto soprattutto al mercato del traspor to passeggeri e del soccorso, con capacità da 12 a 18 posti o di carichi fino a circa 11 metri cubi di volume e con larga autonomia, Lungo 17,6 m e del peso massimo al decollo di otto tonnellate, l’AW189 - che deriva dall’AW149 militare del quale ha lo stesso rotore - sarà ora impiegato per le prove del sistema avionico e per quelle legate alla certificazione delle dotazioni offshore. I AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 12:05 Pagina 23 VARIE Soci centenari l ten. col. AArs Francesco Ferraguto e il m.llo arm. Domenico Francolino, entrambi della sezione AAA di Roma, hanno festeggiato nei giorni scorsi - circondati dall’affetto di numerosi parenti e amici - il superamento del secolo di vita. I Il ten. col. (to) Francesco Ferraguto, nato il 2 gennaio 1911, già tenente di complemento di Fanteria, è entrato in Aeronautica nell’aprile 1940 quale vincitore dell’apposito concorso per ufficiali dell’AArs. Mobilitato in territorio dichiarato in stato di guerra e zona di operazioni, ha prestato servizio al Comando Aeronautica della Sicilia, al Comando Nucleo III ZAT e, dopo l’8 settembre, al Comando Nucleo Aeronautica della Sicilia. Collocato d’autorità in ausiliaria nel giugno 1949 e, successivamente, trattenuto in servizio a domanda fino al dicembre 1950, viene poi nominato capitano in ausiliaria nel 1951, collocato nella riserva nel 1957 e in congedo assoluto nel 1974. Decorato con tre croci al merito di guerra per aver partecipato ad operazioni di guerra nel Mediterraneo dal 31.12.1940 al 30.5.1943, è laureato in scienze economiche e commerciali ed è stato, nel novembre 1940, Istruttore professionale nella nostra Forza Armata.. Il nuovo direttivo dell’ATA el corso dell’assemblea generale dei soci dell’Associazione Trasvolatori Atlantici (v. anche pag. 20 di Aeronautica n. 12/2011) ha avuto luogo l’elezione del direttivo del sodalizio per il triennio 2012-2014. Sono risultati eletti per il Consiglio direttivo: Giuseppe Arcangeli, Paolo Balbo, Giampiero Destro Bisol, Marco Di Francesco, Rosanna Giordano, Riccardo Rovere, Giuliana Savi, Renato Valle e Anna Maria Vaschetto; per il Collegio sindacale: Franco Briganti, Bruno Delisi, Isabella Falessi, Barbara Fiori e Roberta Revetria. Nella successiva riunione del 13 dicembre 2011 il nuovo consiglio direttivo ha determinato all’unanimità le seguenti carche sociali: presidente Renato Valle; vicepresidenti: Paolo Balbo e Rosanna Giordano; tesoriere: Giuseppe Arcangeli; segretario: Marco Di Francesco; presidente del Collegio sindacale: Franco Briganti. N AERONAUTICA 1/2012 Nell’occasione del suo centenario il figlio, ten. col. Valerio, invita tutti i colleghi del padre ancora viventi a contattarlo al cellulare 335 6537588. Il m.llo Domenico Francolino, nato il 22 dicembre 1911, si è arruolato nel 1934, e, dopo aver prestato servizio prima a Brindisi e poi a Tripoli e a Bengasi, viene fatto prigioniero l’11 maggio 1943 a capo Bonn e internato via via nei campi di prigionia alleati di Casablanca, Virginia, Pennsylvania, Arizona e Texas fino al 27 febbraio 1946 quando viene imbarcato a Los Angeles per il rientro in Italia. Richiamato in servizio dall’Aeronautica Militare viene assegnato prima a Brindisi e poi allo Stor mo Baltimore, a Guidonia, a Foggia e a Palese Macchie dove nel 1963 viene collocato in congedo per causa di servizio. Decorato con tre Croci al merito di guerra è iscritto all’AAA da lungo tempo ed è un attento lettore del nostro periodico le cui copie conserva con cura ed ama rileggere soprattutto nelle rubriche che gli ricordano i trenta anni trascorsi in grigio-azzurro. Ai due nostri “centenari” il più sincero augurio da parte di tutto il nostro sodalizio unitamente ai fervidi auspici per ogni loro personale prosperità. 100.000 ore di volo per il 3° Gruppo Elicotteri MM l 3° Gruppo Elicotteri della Marina Militare ha recentemente festeggiato il superamento delle 100.000 ore di volo. L’evento è stato celebrato nel corso di una cerimonia che si è svolta alla Stazione elicotteri della MM a Catania alla presenza di numerose autorità civili e militari. I Una sezione AAA errata l socio Roberto Bruno, autore della precisazione sulla sigla di un aeromodello pubblicata a pag. 24 di Aeronautica n. 11/2011, ha nuovamente scritto per chiarire che la sezione AAA di appartenenza è quella di Monterotondo-Mentana e non quella di Roma come riportato da questo periodico in base alla firma «socio Roberto Bruno Roma» apposta alla fine della sua lettera in quanto, con essa, egli «intendeva indicare la città di residenza e non il luogo della sezione AAA di appartenenza». I 23 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:17 Pagina 24 LEGISLAZIONE, PENSIONISTICA E TRATTAMENTI ECONOMICI (a cura di Michele Mascia) Legge di stabilità finanziaria 2012 Sulla Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14.11.2011 è stata pubblicata la legge n. 183 del 14.11.2011 con la quale sono state emanate le “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” (Finanziaria 2012). Tra i nuovi provvedimenti normativi si segnalano quelli riguardanti il personale del comparto sicurezza. - Trasferimenti dei volontari e sergenti nelle altre Forze armate (art. 4, comma 95) La norma prevede la possibilità ai volontari a ferma prefissata e in servizio permanente, nonché ai sergenti, di transitare a domanda nelle altre Forze armate (Esercito, Marina e Aeronautica). I contingenti che potranno effettuare il passaggio vengono stabiliti annualmente con apposito decreto del Ministro della Difesa con lo scopo di soddisfare specifiche esigenze funzionali e assicurare continuità nell’alimentazione del personale militare. Lo stesso decreto definirà i criteri, i requisiti e le modalità per accedere al transito che verrà disposto dalla Direzione generale del personale militare (Persomil). - Possibilità di transito degli ufficiali e sottufficiali nelle altre Amministrazioni dello Stato (art.4, comma 96) Per il triennio 2012-2014 gli ufficiali fino al grado di tenente colonnello compreso e gradi corrispondenti e i sottufficiali dell’Esercito Italiano, Marina militare e Aeronautica militare, possono presentare domanda di trasferimento presso altre amministrazioni statali. Al personale trasferito si applica il trattamento giuridico-economico, compreso quello accessorio, previsto dai contratti collettivi per il personale non dirigente dell’amministrazione di destinazione. Alla data di assunzione in servizio presso la nuova amministrazione il militare è collocato nella posizione della riserva. - Missioni in territorio nazionale (art. 4, comma 98) La norma stabilisce che il personale della Pubblica Amministrazione, in occasione delle missioni all’interno del territorio nazionale fuori dalla sede ordinaria di impiego per motivi di servizio, è tenuto a fruire, per il vitto e l’alloggio, delle apposite strutture delle amministrazioni di appartenenza, ove esistenti e disponibili. Decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito in legge n. 214 del 22 dicembre 2011 Come noto, la grave crisi finanziaria che in questi ultimi tempi sta investendo l’area euro, causata anche dai fenomeni speculativi internazionali correlati all’elevato debito pubblico (debito sovrano) di alcuni paesi membri, ha obbligato le autorità governative competenti a frequenti interventi sui bilanci statali con lo scopo di razionalizzare la spesa pubblica e promuovere la crescita economica. Inoltre, per contrastare la speculazione e sostenere più efficacemente l’Euro, è prevista la riforma di Trattati europei con l’introduzione di vincoli di bilancio e sanzioni per gli Stati membri non in linea con la normativa economica e fiscale comunitaria. Anche il governo italiano, nel corso del 2011, ha emanato diverse manovre finanziarie destinate al riequilibrio dei conti pubblici e al contenimento della spesa statale (Legge 111/2011, Legge 138/2011, Legge 183/2011). L’ultima manovra in ordine di tempo (la quarta di quest’anno) è stata varata con decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito con modifiche in legge n. 214 del 22 dicembre 2011, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27.12.2011, Supplemento ordinario n. 276. Con tale provvedimento sono stati approvati gravosi interventi in campo economico, fiscale e previdenziale, finalizzati alla riduzione della spesa pubblica e all’aumento delle entrate fiscali. Si riportano sinteticamente le modifiche e innovazioni di interesse generale in materia previdenziale e fiscale i cui approfondimenti saranno trattati nei prossimi numeri della rivista. Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici - Introduzione del sistema contributivo pro-rata dal 1° gennaio 2012 (art. 24, comma 2). A partire dal 1° gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive maturate da tale data, la quota di pensione sarà calcolata con il sistema contributivo. Il nuovo sistema (che riguarderà tutti i lavoratori assicurati) sarà applicato con metodo pro-rata, nel senso che l’anzianità maturata fino al 31.12.2011 viene valutata con il sistema retributivo, quella maturata dall’1 gennaio 2012 in poi con il sistema contributivo. Questa norma riguarda i dipendenti che al 31.12.1995 avevano un’anzianità contributiva superiore a 18 anni. Non interessa invece i dipendenti assunti dopo il 31.12.1995 (già nel sistema contributivo) e quelli che alla stessa data avevano maturato meno di 18 anni di contribuzione (sistema misto) in quanto l’anzianità contributiva maturata dopo tale data viene già valutata con il sistema contributivo. Si ricorda che il calcolo della pensione con il sistema contributivo è meno favorevole del retributivo perché è determinata in base ai contributi versati e alle aspettative di vita. - Modifica requisiti anagrafici e contributivi per accedere al trattamento pensionistico (art. 24, comma 6) Dal 1° gennaio 2012 sono aumentati i requisiti anagrafici e contributivi per accedere al trattamento pensionistico. Il diritto alla pensione di vecchiaia si consegue a 66 anni di età per i dipendenti (uomini) pubblici e privati nonché le donne del pubblico impiego. Le donne del settore privato dal 2012 conseguono il diritto a 62 anni di età, 66 anni dal 2018. Gli autonomi potranno andare in pensione all’età di 66 anni e sei mesi mentre le donne a 63 anni e sei mesi nel 2012, che gradualmente sarà elevata alla stessa età degli uomini (nel 2018). Sono state abolite le finestre mobili che saranno assorbite nell’età effettiva di pensionamento. Abolite anche le quote di anzianità. Sono cambiati i requisiti contributivi per accedere alla pensione prima del limite di età (cd pensione anticipata): 42 per gli uomini e 41 per le donne, ma occorrono 62 anni di età. È molto probabile la modifica dei limiti di età anche per il personale del comparto sicurezza, ivi compreso il personale militare. - Certificazione diritto alla pensione(art. 24, comma 3) Tale disposizione prevede la possibilità di ottenere la certificazione del diritto alla pensione degli iscritti che hanno maturato, entro il 31 dicembre 2011, i requisiti contributivi e contributivi secondo le vecchie norme. - Blocco della rivalutazione annuale delle pensioni (art. 24, comma 25) 24 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_1a_parte_1a Parte 24/01/12 11:17 Pagina 25 LEGISLAZIONE, PENSIONISTICA E TRIATTAMENTI ECONOMICI Per gli anni 2012 e 2013 è riconosciuta la rivalutazione automatica (100% dell’indice ISTAT) esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo mensile complessivo lordo fino a tre volte il minimo INPS (€ 1.405,05 per il 2012). Le pensioni superiori a detto importo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione (€ 36,53 anno 2012), l’aumento della rivalutazione automatica è comunque attribuito fino alla concorrenza del predetto limite (€ 1.441,58 anno 2012). Le pensioni che superano quest’ultimo importo non saranno rivalutate. È soppresso l’art. 18, comma 3, del decreto legge 98/2011, convertito in legge 111/2011, che prevedeva una diversa modalità di perequazione delle pensioni (vds n.8-9 di Aeronautica). - Abolizione Enti previdenziali (art. 21) La norma abolisce dall’1 gennaio 2012 l’INPDAP e l’ENPALS (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Lavoratori Spettacolo) le cui funzioni saranno assorbite dall’INPS, che diventerà unico ente previdenziale di riferimento per tutti i lavoratori e pensionati, sia pubblici che privati. In attesa della definizione delle modalità di passaggio delle funzioni relative alla previdenza dei dipendenti pubblici all’INPS, le prestazioni fino ad oggi garantite dall’INPDAP non subiranno nessuna interruzione. Gli utenti, pertanto, continueranno a far riferimento alle sedi INPDAP. Disposizioni fiscali - Tassazione delle abitazioni (art. 13) Dal 1° gennaio 2012 sarà reintrodotta la tassazione sulla casa con l’IMU (imposta municipale unica), ex ICI. Sull’abitazione principale l’aliquota sarà del 4% ed è riconosciuta una detrazione pari a 200 Euro. L’imposta ordinaria (seconde case) è pari allo 0,76%. Le rendite catastali sono rivalutate nella misura che può arrivare fino al 60%. I Comuni possono aumentare o ridurre tali aliquota dello 0,2% (abitazione principale) e dello 0,3% (seconde case), inoltre, potranno aumentare l’importo della detrazione. - Aumento dell’IVA (art. 18) Dal 1° settembre 2012 l’aliquota ordinaria dell’IVA del 21% sarà aumentata al 23%, quella del 10% passerà all’12%. L’aumento delle aliquote IVA andrà in vigore solo se non si raggiungeranno i livelli di risparmio previsti dai tagli ai benefici fiscali contemplati da altri provvedimenti normativi (cd clausola di salvaguardia). - Tracciabilità pagamenti (art. 12) Allo scopo di contrastare l’uso del contante per favorire la lotta all’evasione fiscale, la soglia oltre la quale non si potranno compiere pagamenti in contanti è stata abbassata da 2.500 a 1.000 Euro. Oltre tale limite, tutte le transazioni devono essere regolate con assegni, carte credito, bonifici, ecc. - Aumento addizionale regionale IRPEF (art. 28, comma 1) La disposizione prevede un aumento, a decorrere dall’anno 2011, dell’addizionale regionale IRPEF la cui aliquota di base passa dallo 0,9% all’1,23%, con conseguente aumento della tassazione pari a 0,33%. Attribuzione della perequazione automatica in via definitiva per l’anno 2011 e in via previsionale per l’anno 2012. (Nota operativa INPDAP n. 44 del 28.12.2011) La percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2011 è stata stabilita nella misura definitiva dell’1,6% (la provvisoria è stata dell’1,4% - vds Aeronautica n. 12/2010). La perequazione automatica per l’anno 2012 è stata determinata, in via provvisoria, nella misura del 2,6%. Pertanto, l’adeguamento delle pensioni sarà effettuato come qui appresso indicato. Anno 2011 (dati perequazione definitiva) - 1,60% (100%) sull’importo mensile non eccedente € 1.382,91; - 1,44% (90%) sull’importo mensile oltre € 1.382,91 e fino a € 2.304,85; - 1,20% (75%) sull’importo mensile oltre € 2.304,85. Ai pensionati compete un conguaglio pari allo 0,2%, quale differenza tra la percentuale definitiva (1,6%) e quella provvisoria (1,4%). Anno 2012 (perequazione provvisoria) Per effetto della nuova norma (legge 214/2011, art. 24, comma 25), prima richiamata, dal 1° gennaio 2012, l’incremento delle pensioni avverrà nel modo seguente: - 2,60 % (100%) sull’importo mensile non eccedente € 1.405,05 lordo (tre volte minimo INPS); - per gli importi mensili compresi tra € 1.405,06 e € 1.441,58 (€1.405,05 + 2,6%), viene attribuito l’incremento a scalare per un massimo di € 36,53, fino a concorrenza di € 1.441,58 lordi mensili; - le pensioni di importo superiore a € 1.441,58 non verranno rivalutate. Con il rateo di pensione di gennaio 2012 gli enti previdenziali provvederanno ad aggiornare e bonificare i trattamenti pensionistici. Modifica del saggio di interesse legale a decorrere dal 1° gennaio 2012 Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 12 dicembre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 dicembre 2011, n. 291 è stata fissata, a decorrere dal 1° gennaio 2012, al 2,5% la misura del saggio degli interessi legali di cui all’art. 1284 del codice civile. Tale modifica ha effetti, tra l’altro, sul calcolo degli interessi in caso di ritardato pagamento delle prestazioni pensionistiche e previdenziali da parte dell’INPDAP (Nota operativa n. 45 del 28.12.2011). AERONAUTICA 1/2012 25 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:45 Pagina 26 l’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA La festività della Madonna di Loreto celebrata nei sodalizi dell’AAA Acqui Terme Adro Arpino Albenga Brindisi Bassano Romano 26 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:45 Pagina 27 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA Carpi Cannara e Foligno Castano Primo Casamassima e Noicattaro Castiglione del Lago Cerea AERONAUTICA 1/2012 27 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:45 Pagina 28 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA Cormons Cologne Domodossola Desenzano del Garda Gaiarine Fano 28 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:45 Pagina 29 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA Gallarate Guidonia Galliate Legnago Massa Carrara Manzano AERONAUTICA 1/2012 29 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 30 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA Melbourne Mola di Bari Montecassiano Monselice Novi Ligure Montréal 30 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 31 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA Pomezia Palermo Reggio Emilia Portogruaro Rovigo Roverbella AERONAUTICA 1/2012 31 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 32 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA S. Maria Capua Vetere San Donà di Piave Siracusa San Vito dei Normanni Tigullio-Rapallo Tarcento 32 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 33 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA Tortona Trapani Trino Valdera Vallo di Diano Venezia Viterbo La ricorrenza è stata solennemente celebrata anche in altre sezioni e nuclei dell’AAA, eventi per i quali, tuttavia, non è stato possibile pubblicare le immagini fotografiche in quanto non pervenute prima della chiusura di questo numero di Aeronautica o non riproducibili per la loro qualità. AERONAUTICA 1/2012 33 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 34 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA Attività del CESMA LE SFIDE FUTURE DEL MONDO AERONAUTICO Il 12 dicembre si è conclusa con un grande successo la prima di un ciclo di conferenze mensili sull’attualità relativa al 2012 organizzate dalla Casa dell’Aviatore di concerto con il nostro CESMA (Centro Studi Militari Aeronautici) e l’ARSS (Associazione Romana di Studi e Solidarietà). Di fronte ad una platea di oltre cento persone composta in massima parte da professionisti del campo aeronautico, con particolare riferimento alla Forza Armata ed all’industria aerospaziale civile e militare, il prof. Franco Persiani, già preside della facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna e presidente dell’AIDAA (Associazione Italiana di Aeronautica ed Astronautica), nonché autorevole rappresentante del Comitato Tecnico Scientifico del CESMA, ha illustrato le sfide future del mondo aeronautico, in particolare quelle relative al trasporto aereo, appassionando anche i non esperti presenti in sala con la sua panoramica sugli studi in corso presso le più grandi industrie aeronautiche del mondo e le università. Il relatore, prof. Franco Persiani, presidente dell’AIDAA (Foto di S. Cucé) La conferenza ha preso le mosse da un’iniziativa della NASA (National Aeronautics and Space Administration) del 2008. Partendo dalla considerazione che il trasporto aereo in Nord Amercia in venticinque anni si è triplicato e che il trend lo vede ancora in continua crescita, ha lanciato il programma “N+3”, cioè un programma che si riferisce a velivoli destinati a volare nel 2035 utilizzando mezzi di tre generazioni oltre quelli in uso attualmente per i quali sono stati presi a riferimento il Boeing B737-800 da 180 posti per il mercato cosìddetto “domestico” (cioè 500 miglia per un volo coast-to-coast) ed il Boeing B-777 per il lungo raggio. Le ricerche delle possibili soluzioni e delle relative tecnologie abilitanti, sono state assegnate a dei team guidati rispettivamente da Boeing, Northrop Grumman, General Electric e MIT (Massachusetts Institute of Technology). Il team del MIT, unico guidato da un’università, vede come partner anche Aurora Flight Sciences e Pratt&Whitney. La NASA ha fissato quattro obiettivi: riduzione del ru- 34 more degli aerei, riduzione delle emissioni dei motori in termini di ossido d’azoto prodotto durante l’atterraggio ed il decollo, il consumo di carburante e, infine, la lunghezza della pista. Gli obiettivi prefissati sono stati ambiziosi se si pensa che per il consumo di carburante si è stabilita una riduzione del 70% rispetto al velivolo preso a riferimento e, per il rumore si è preso a riferimento quello del MIT-Cambridge Aircraft Initiative praticamente silenzioso. Per quanto riguarda la velocità il requisito è stato quello di rimanere nel campo subsonico con velocità paragonabili ai due velivoli di riferimento. I primi risultati fanno ipotizzare soluzioni che in alcuni casi, da un punto di vista tecnologico, sono ormai a portata di mano. Affascinanti, poi le soluzioni aerodinamiche adottate per il velivolo domestico (chiamato “Serie D”), come la sezione di fusoliera a doppia bolla (praticamente due fusoliere affiancate) e le ali sottili a forte allungamento alare per ridurre la resistenza indotta, e quello chiamato “Serie H” dotato di una fusoliera che si fonde con l’ala triangolare, dotato di una capienza di 350 passeggeri in configurazione multiclasse ed un’autonomia di 7.000 NM. La conferenza ha poi illustrato quello che è al momento allo studio anche da parte di Lockheed Martin (Green Supersonic Machine da mach 1.8) e da EADS (European Aeronautic Defence and Space Companys) stupendo per le inimmaginabili soluzioni individuate dal progetto del velivolo ipersonico a emissioni zero ZEHST (Zero Emission Hyper Sonic Transport) per il 2040-2050 che richiedono, peraltro, tecnologie al momento non ancora disponibili. La conferenza si è poi conclusa lanciando un messaggio sulle potenzialità dell'interfaccia cervello-computer applicata alla robotica con le possibili applicazioni non solo in campo protesico per portatori di handicap ma soprattutto nel campo dei velivoli militari, in particolare gli UAS (Unmanned Aerial Systems), lasciando ipotizzare soluzioni che sembrano da fantascienza. La presentazione ppt della conferenza è disponibile sul sito del CESMA www.cesmaweb.org. G. N. Il gen. Naldi, responsabile del ciclo di conferenze per la Casa dell’Aviatore, consegna al prof. Persiani un libro a ricordo della serata (Foto di S. Cucé) AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 35 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA RICERCHE Chi ha notizie: sul 1° av. mot. idrovolantista Radi? Il socio 1° m.llo Claudio Nostro della sezione di San Donà di Piave sta completando una documentazione sul proprio padre, m.llo pil. Vincenzo Nostro, protagonista - tra l’altro - di una avventurosa fuga da Lero con un Cant.Z.501 insieme al motorista 1° av. Radi avvenuta il 9 ottobre 1943 (v. pag. 18 di Aeronautica n. 12/2009). A tale scopo ha già contattato vari militari superstiti di allora o, se deceduti, i congiunti degli stessi, ma non è riuscito a reperire alcuna informazione sul citato 1° av. mot. Radi, del quale non ha mai saputo il nome di battesimo, nonostante abbia interessato il Distaccamento di Orvieto (fascicoli truppa) e la sezione sottufficiali AM di Bagni di Tivoli. Da tali enti ha saputo solo che esistono altri Radi, ma non della categoria motoristi e non graduati di truppa. Il Radi doveva certamente appartenere a una delle due sole squadriglie di base in quel periodo a Lero: la 147ª del m.llo Nostro su Cant.Z.501, il cui diario storico giacente all’Ufficio Storico dell’AM non cita mai il nome del Radi, e la 185ª su Cant.Z.506, il cui diario storico è purtroppo andato perduto. Ciò premesso, il socio Nostro rivolge un appello ai lettori con la speranza che tra essi possa esserci qualcuno in grado di ricordare qualcosa di più sulla vicenda e, conseguentemente, di dargli notizie sul 1° av. mot. Radi (forse un militare di truppa di leva con qualifica di aiuto specialista motorista richiamato per gli eventi della seconda guerra mondiale?) in modo da poter contattare lui, se ancora vivente, o i suoi familiari se deceduto. Il 1° m.llo Claudio Nostro è reperibile ai seguenti indirizzi: via Francesco Petrarca, 930027 San Donà di Piave (VE) - tel. 0421 43021, cell. 335 5233253, email: [email protected] …sull’equipaggio del DC-6 caduto 50 anni fa sul Monte Velino? Il nucleo AAA di Alcamo - premesso che l’8 marzo ricorre il 50° anniversario dell’incidente aereo sul Monte Velino in Abruzzo occorso a un DC-6 della SAM e nel quale perse la vita il col. Salvatore Di Gaetano - cerca informazioni su altre quattro persone che facevano parte dell’equipaggio: Cesare Augusto Genovese di Palermo, Gastone Manzetti di Castel Gandolfo (RM), Ambrogio Giacombello di Roma e Vittorio Donda di Marano (GO). Chi ha notizie in merito a tali persone è pregato di contattare Salvatore Mulé, cell.3398104796, E-mail: [email protected] … sul m.llo pil. Silvio Ferrigolo? Il socio Bruno Ferrigolo della sezione di Verona, nipote del m.llo 3ª cl. pil. Silvio Ferrigolo caduto il 12 luglio 1943 in azione di guerra sulla penisola di Magnisi ed ora sepolto a Grancona di Vicenza, chiede a quanti possono averlo conosciuto o siano in possesso di notizie o documentazioni che lo riguardano di contattarlo al seguente indirizzo: Bruno Ferrigolo, Via Ticino, 10, Verona. Telef. 045 951680. AERONAUTICA 1/2012 RINGRAZIAMO E RICAMBIAMO GLI A UGURI... N on potendo rispondere singolarmente alle tante espressioni augurali formulate per le recenti festività di fine d’anno da molte sezioni dell’AAA, la direzione e la redazione di Aeronautica, sinceramente grate per l’affettuoso pensiero, ricambiano tali auguri formulando per tutti i soci e le loro famiglie i più sentiti auspici per un nuovo anno ricco di serenità e di ogni personale prosperità. RINNOVO CARICHE Consiglio Direttivo Nazionale Nella riunione del 7 dicembre 2011 il CDN ha ratificato la nomina del m.llo Nicola Ferrara della sezione di Verona a consigliere nazionale in sostituzione del serg. Oronzo Zilli recentemente deceduto. Casamassima Presidente: Pietro Bellomo; vice presidenti: Vito Acito e Raffaele Radogna; segretario: Gianleo Soranno; tesoriere: Vito Mariella; consiglieri: Vincenzo Ariemma, Onofrio Mancini, Francesco Marsico e Alessio Savino; rappresentante dei soci aggregati: Salvatore Nacarlo. Capo nucleo di Noicattaro: Luigi Dicintio; capo nucleo di Sammichele: Domenico Laera. Cisano Caprino Bergamasco Il capo del nucleo è ora il gen. BA Sergio Ainardi. Martellago Il capo del nucleo è ora il 1° m.llo Pietro Romano. Urgnano Il capo del nucleo è ora Matteo Nicola Di Bartolo. Verbania L’assemblea straordinaria della sezione ha eletto l’av. Gilberto Capparella a presidente di quel sodalizio. 35 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 36 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA ( AV V E N I M E N T I L I E T I ( PROMOZIONI A colonnello - Michele Ciorra (sezione di Gallarate). MEDAGLIA MAURIZIANA - lgt. Egidio Bove (sezione di Galatone); - lgt. Ettore Polimeno (sezione di Grosseto); - lgt. Antonino Rubrichi (nucleo di Badia Polesine); - lgt. Luigi Vivenzio (sezione di Gallarate). NOMINE A SOCIO BENEMERITO Av. sc. Vito Buttiglione, lgt. Gaetano Capodiferro, e m.llo sc. Mario Maeta (sezione di Gioia del Colle). SOCI CHE SI FANNO ONORE Il socio col. Franco Camaggi, presidente della sezione AAA di Imola, è stato eletto anche presidente della sezione UNUCI di quella città. Il socio m.llo Fausto de Bernardinis della sezione di L’Aquila è stato confermato per altri due anni presidente dell’Associazione di promozione sociale “Memoria e futuro” di Poggio Picenze (AQ). Il socio Massimo Garbini della sezione di Ciampino è stato nominato amministratore unico dell’Ente nazionale assistenza al volo (ENAV). Il socio benemerito gen. brig. AAran Pietro Imperiali della sezione di Ca- gliari è stato insignito dell’onorificenza di commendatore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il socio av. Loris Messaggi della sezione di Milano ha preso parte alla XVIII edizione della cop pa “4 novembre - Trofeo Medaglie d’oro” di tiro difensivo con armi cal. 9 indetta dall’UNUCI di Busto Arsizio, classificandosi primo nella classifica individuale (bissando il successo per il secondo anno consecutivo) e primo in quella a squadre gareggiando con la compagine dell’ANPdI, stante l’impossibilità di formare una squadra dell’AAA. È da sottolineare in proposito che la gara si colloca come uno dei maggiori eventi del genere per il nord Italia. I soci Paolo Berton, Andrea Bonato, Antonio Bonato, Federico Facco, Gianluca Goldin, Andrea Vettorato e Matteo Zennato della sezione di Este, hanno ricevuto dal presidente della regione Veneto un “attestato” per aver «generosamente partecipato agli interventi di Protezione civile e Solidarietà per il Veneto alluvionato 2010». LAUREE In comunicazione integrata per le imprese e le organizzazioni - Valentina Galante, figlia del socio Franco (nucleo di Arta Terme) In matematica - Carlo Cafaro, figlio del socio lgt. Secondino (sezione di Pignataro Maggiore). In medicina veterinaria - Antonella Laricchia, figlia del socio Vito (sezione di Capurso) In psicologia del lavoro - Maria Grazia Di Giampietro, figlia del presidente di sezione serg. magg. Paride (sezione di L’Aquila). In scienze riabilitative delle professioni sanitarie - Mariangela Cafaro, figlia del socio lgt. Secondino (sezione di Pignataro Maggiore). Master universitario di II livello in senologia - Antonio Maurizio Pellegri, capo del nucleo AAA di Caravaggio. NOZZE DI DIAMANTE Hanno raggiunto l’ambìto traguardo: - il socio av. Michele Fulcheri e la signora Sigismonda (sezione di Cuneo). NOZZE D’ORO Le hanno felicemente festeggiate: - il socio Vincenzo Di Battista con la signora Giovanna (sezione di Pignataro Maggiore); - La socia signora Luciana Jadicicco con il signor Nicola Sisto (Sezione di Bracciano); - il socio m.llo sc. Giuseppe Ricciardi con la signora Franca (sezione di Pignataro Maggiore); - il socio m.llo Marcello Solidoro con la signora Maria Luce (sezione di Galatina); - il socio m.llo Lorenzo Spongano con la signora Ada (sezione di Galatina); NOZZE Si sono uniti in matrimonio: - il socio Giuseppe Pomposiello e la signorina Alessia Ulisse (sezione di Ciampino); - il socio serg. Giuseppe Viva e la signorina Giovanna Caliolo (sezione di S. Vito dei Normanni). CULLE - Il socio consigliere di sezione av. Gianmaria Baronio e la signora Chiara annunciano la nascita del primogenito Riccardo (sezione di Dello). - Il socio Angelo Daniele Taveri e la signora Maria Laura annunciano la nascita del primogenito Riccardo (sezione di Lecce). - Il socio Stefano Uslenghi e la signora Cristina annunciano la nascita della primogenita Vittoria (sezione di Gallarate). Caro amico, dove sei? Dove sono i colleghi del 6° Corso AFL? I l lgt. Giorgio Lazzati, segretario della sezione AAA di Mortara, gradirebbe ricevere notizie dai colleghi che, con lui, hanno frequentato il 6° Corso AFL - specialità Governo statistica, svoltosi a Taranto dal 15 giugno al 23 dicembre 1970. Contattarlo all’e.mail: [email protected] 36 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 37 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA SEZIONI E NUCLEI PIEMONTE Acqui Terme gio floreale al monumento ai Caduti, la commemorazione dello scomparso da parte del dott. Marco Cimino, l’inaugurazione di una mostra che esponeva divise, fotografie e cimeli dell’eroico aviatore e la celebrazione di un rito di suffragio. Intitolata una piazzetta ai “Caduti senza croce” Il 17 dicembre, ad Acqui Terme, è stata intitolata una piazzetta ai “Caduti senza croce” per dare una simbolica sepoltura a tutti quei militari Caduti per la Patria, senza che le loro spoglie siano state ritrovate. È doveroso ricordare che, per quanto riguarda l’Italia, si tratta di 113.000 soldati a fronte di un totale di 650.000 Caduti nel corso della 1ª Guerra Mondiale e 154.300 a fronte dei 330.000 della 2ª Guerra Mondiale. Per maggiori informazioni sull’iniziativa - già realizzata in molte altre città italiane - gli interessati possono mettersi in contatto con l’organizzazione competente che, per il Piemonte, è Opera Nazionale per i Caduti senza croce, Viale Cappuccini 23/A,10023 Chieri (To), telef. 011.9421564. VENETO Chioggia 11° anniversario della costituzione del sodalizio Il 9 dicembre la sezione ha celebrato l’11° anniversario della sua costituzione. Presenti all’evento, tra gli altri, il comandante del 51° Stor- mo col. pil. Enrico Garettini e numerose rappresentanze di altri enti aeronautici viciniori nonché delle associazioni d’arma locali. LOMBARDIA Commemorato il ten. pil. Eugenio Cortinovis Il 4 dicembre, a Ranica (BG) suo paese natale, e nel 70° anniversario della sua scomparsa, è stato ricordato il ten. pil. MAVM Eugenio Cortinovis di- AERONAUTICA 1/2012 sperso nel Mar Mediterraneo il 5 dicembre 1941 nel corso di un’azione bellica di bombardamento. La cerimonia ha visto la deposizione di un omag- 37 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 38 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA Quartier del Piave La squadra di calcetto vincitrice di un torneo Per il primo anno, la squadra del nucleo ha partecipato ad un torneo di calco a cinque, giunto alla 16ª edizione e svoltosi a Soligo (TV) con la partecipazione di 12 squadre, risultando vincitrice assoluta ed aggiudicandosi così l’ambita coppa in palio. Da sottolineare che, avendo la rappresentativa del nucleo chiuso il torneo senza ammonizioni, ha meritato anche il riconoscimento “fair play” per la sua correttezza. Questi i giocatori: Simone Benincà, Marco Dalla longa, Luca Dal Vecchio, Paolo Di Girolamo, Alberto e Luca Longo, Cristiano Lorenzon, Gianfranco e Sergio Nardi, Fabio Pupetti, Ibrahim Sabat e Cristiano Turchetto. Bressanutti, è stato attribuito al col. Rocchi per la professionalità e la dedizione verso l’aeronautica civile e militare che egli ha dimostrato in tanti anni di carriera, diventando “la vo- ce” delle manifestazioni aeree in Italia ed all’estero. Presenti all’evento numerose autorità civili e militari e i presidenti delle sezioni AAA del Friuli-Venezia Giulia. LIGURIA Eletto il nuovo presidente regionale AAA Il 27 novembre l’assemblea dei presidenti delle sezioni liguri ha eletto il col. pil. Corrado Campani a presi- dente regionale in sostituzione del m.llo 1ª cl. Egidio Ferrua che lascia l’incarico per termine del mandato. FRIULI-VENEZIA GIULIA EMILIA-ROMAGNA Latisana-Lignano Rimini Il nucleo ha ricevuto il premio “Presenza Latisanese Coccarda d’oro” per la sua forte e consistente realtà nella città di Latisana. Il premio, giunto alla sua 23ª edizione, è stato istituito dal sodalizio culturale latisanese “Amici del Campanilio”. Benedetto il nuovo labaro della sezione Nel corso della celebrazione di una Messa in ricordo dei Monfalcone Al col. Rocchi il premio “personaggio aeronautico dell’anno” Il 10 dicembre, a Ronchi dei Legionari, il col. Renato Rocchi ha ricevuto il premio “personaggio aeronautico dell’anno” che la sezione attribuisce ogni 38 anno a un aviatore che si sia particolarmente distinto nella sua attività a favore del settore aeronautico. Il premio, costituito da un quadro dell’artista Aldo AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:46 Pagina 39 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA soci defunti, la sezione ha colto l’occasione per la be- nedizione del nuovo Labaro di recente acquisizione. Armata; l’avvio della campagna associativa 2012 con la sensibilizzazione del personale in servizio. LAZIO LAZIO Zagarolo Canosa Ordinato Diacono il socio serg. magg. Carletti Premiazione del concorso letterario Il socio serg. magg. gov. ATA Giancarlo Carletti, già laureato in lettere e filosofia, ha conseguito la laurea in “Catechetica e Scienze Religiose” e il 18 dicembre è stato ordinato “Diacono permanente” da mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, presso la Cattedrale S. Agapito di quella città. PUGLIA Riunione regionale dei presidenti di Sezione Il 21 dicembre scorso, a Bari e presieduta dal presidente regionale gen. brig. AAra Giuseppe Genghi, ha avuto luogo presso il Comando Scuole AM-3ª RA, la riunione dei presidenti di sezione e dei capi nucleo della Regione Puglia, riunione che è stata aperta dal saluto del comandante delle Scuole AM-3ª RA, gen. DA Vitantonio Cormio. L’assemblea ha permesso In occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia, la sezione ha indetto un concorso letterario, aperto alle classi terminali della scuola media superiore, mettendo in palio cinque borse di studio. Il 16 dicembre, in concomitanza con il tradizionale scambio di auguri natalizi, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso che aveva come tema la storia locale ma, in particolare, volto ad approfondire proprio alcuni aspetti relativi all’unità d’Italia nel territorio del Tavoliere. L’iniziativa della sezione che ha avuto la collaborazione della Banca popolare di Puglia e Basilicata e del “Giardino del Mago” - ha riscosso notevole successo di partecipazione con numerosi temi che sono stati poi giudicati da una apposita commissione. di definire i dettagli per la collaborazione dell’AAA con l’ANFCMA in considerazione delle comuni finalità riguardanti l’assistenza morale e materiale dei propri associati; la partecipazione dei soci AAA della Puglia e familiari al 54° Pellegrinaggio Militare Internazionale a Lourdes dall’11 al 14 maggio 2012; la partecipazione alle visite e manifestazioni presso gli enti e reparti della Forza SARDEGNA Cagliari Confermato il presidente regionale AAA L’assemblea dei presidenti delle sezioni sarde ha confermato il col. CCrn Edoardo AERONAUTICA 1/2012 Spissu nell’incarico di presidente regionale AAA per il quadriennio 2011-2015. 39 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 12:02 Pagina 40 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA VISITE DI AGGIORNAMENTO TECNICO E G I T E T U R I S T I C O - C U LT U R A L I Ferrara al 5° Reggimento “Rigel” dell’AVES a Casarsa della Delizia Sinalunga all’aeroporto di Aviano Vallo di Diano a Napoli 40 AERONAUTICA 1/2012 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:47 Pagina 41 L’ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA HANNO CHIUSO LE ALI - av. Davide Albera, av. Sebastiano Vespa, (nucleo di Airasca); - m.llo sc. Luigi D’Onofrio, fondatore e già presidente di sezione (sezione di Bellona); - av. sc. Cesare Battaglini (sezione di Bologna); - m.llo sc. Fernando Leccisotti (sezione di Bracciano); - 1° m.llo Tommaso Loparco (sezione di Capurso); - sig.ra Piera Genoni (sezione di Castano Primo); - av. sc. Paolino Marchi (nucleo di Cavalcaselle); - m.llo 1ª cl. Aurelio Ciferri, av. Francesco Recchioni (nucleo di Civitanova Marche); - gen. DA Mario Castelli (sezione di Cortona): - Aldo Cerri (nucleo di Dorno Lomellina); - av. sc. Alfredo Medici (sezione di Falconara Marittima); - serg. Adriano Pellini (nucleo di Feltre); - Aldolfo Orighi (sezione di Fidenza); - av. Giovanni Morrone, s.ten. Giovanni Saporiti (sezione di Gallarate); - m.llo sc. Giacinto Iannace (sezione di Grosseto); - serg. magg. Emilio Prunotto (sezione di Imperia) - 1° av. Adriano Canevese (nucleo di Jesolo); - aiut. Gustavo Mecoli (sezione di L’Aquila); - Luigi Cagnolati, Leonardo Roncallo (sezione di La Spezia); - m.llo 3ª cl. Antonio Buja, già presidente di sezione, Attilio Corallo, segretario di sezione e rappresentante dei soci aggregati (sezione di Lecce) - Bruno Ferrarese, Giuseppe Torasso (sezione di Livorno Ferraris); - m.llo sc. Carlo Giuseppe Bernabei, gen. DA Marcello Pedretti (sezione di Macerata); - Nini Sabot, socio benemerito (sezione di Manzano); - sig.ra Giovanna Cristiani (sezione di Massa Carrara); - Umberto Causin (nucleo di Mirano); - 1° av. Bruno Garbuio “Brugar” (nucleo di Montebelluna); - m.llo sc. Francesco Riglietti (sezione di Monterotondo-Mentana); - ten. (to) Mario Piovan (nuleo di Oderzo); - av. Luciano Armanni, av. Luigi Carlo Vitali (nucleo di Osio Sotto); - av. Antonio Longo (sezione di Palazzolo sull’Oglio); - 1° av. Antonio Mezzasoma (nucleo di Porto Potenza Picena); - gen. sq. Ciro Berarducci, m.llo sc. Ardelio Bonaccina, Giampiero Moretti, sig.ra Carmen Todaro (sezione di Roma); - Virginio Giaron (sezione di Roverbella); - aiut. Ferdinando Collu, aiut. Orlando Salustri (nucleo di San Donà di Piave); - av. Leoncello Massucci (nucleo di Sarnano); - m.llo 1ª cl. Gino Ronchini, s.ten. (to) Gino Teso (sezione di Treviso); Il presidente nazionale dell’A.A.A., ricordando le elette virtù di questi commilitoni che ci hanno lasciato, a nome proprio e di tutti i soci esprime ai familiari degli scomparsi il più sentito cordoglio. AERONAUTICA 1/2012 41 AER_1_2012_2a_parte_seconda parte 24/01/12 11:47 Pagina 42 Libri a cura di Gregory Alegi Vincenzo Pedrielli, Alianti italiani d’epoca. EQIP, Bonn. Cm 308 x 29,7, pp. 272. Euro 45. gine. Un libro imperdibile per chiunque abbia un minimo interesse per il volo a vela. Paolo Varriale, Phönix C.I. Berkhamsted, Albatros Productions, 2011. Cm 21x29,7, pp. 32, Lst. 10,95. Disponibile presso l’editore (www.eqip.de; Sprottauer Str. 52, D53117 Bonn, Germania) Marco Gueli, Gli aerei italiani del 1919-1945: cosa rimane. Milano, Mursia, 2011. Cm 29,7 x 21, pp. 186. Euro 40. Da molti anni si sentiva la mancanza di un’opera di riferimento sugli alianti italiani, molti dei quali prodotti in piccoli numeri con infinite varianti difficili da distinguere delle quali mancavano talvolta persino i dati più elementari. Pedrielli, già autore di un delizioso album fotografico sul concorso di Asiago, ha riversato tutta la sua passione nella ricerca e descrizione di oltre 90 tipi di alianti italiani (compresi cinque costruiti su licenza), dagli albori al Caproni A21S Calif. Il libro costruito a schede, raggruppate in sei capitoli per progettisti o costruttori (Teichfuss, Bonomi/Silva, politecnici di Milano e Torino, Ciani e altri), con brevi testi bilingui e una valanga di immagini, in gran parte inedite e ben stampate. Manca solo una lista di produzione dei singoli tipi, peraltro difficile dato che molti tipi prebellici erano considerati “libratori” ed iscritti in uno speciale registro tenuto dalla RUNA. Una citazione particolare meritano i disegni tecnici di Francesco Camastra, non solo per la splendida esecuzione ma anche per lo scrupolo filologico che lo porta a dividerli in tre categorie da A (eseguito sulle tavole originali di progetto) a C (ricostruiti partendo dalle fotografie). A questi pregi si aggiunge la qualità estetica dell’edizione, che rende piacevole anche il puro sfogliare le pa- 42 Facendo seguito ad una precedente catalogazione degli aerei storici degli anni 1910-1919, con questo secondo volume il noto disegnatore Marco Gueli ha esteso la trattazione fino al 1945. Lo schema prevede la descrizione di ciascun aereo con foto (290 in tutto), disegni (37, dei quali 29 a colori) e notizie più o meno ampie a seconda di quanto noto o reperibile. Grazie al suo diretto coinvolgimento in molti restauri, vi è molto materiale inedito o poco noto; in altri casi le notizie sono più sommarie. Qualche perplessità desta il criterio - non utilizzato nel volume precedente - di elencare alcuni aerei sotto il nome dell’ente restauratore anziché del costruttore, ma per fortuna l’indice permette di superare la difficoltà e consultare le schede d’interesse. L’autore ha riservato ai lettori di Aeronautica uno sconto per l’acquisto di entrambi i volumi insieme (65 euro) e la spedizione senza spese postali anche in caso di ordine per il solo secondo (SB). Disponibile presso l’autore ([email protected]). Al ritmo di sei volumi l’anno, la collana Windsock di monografie di aerei della Prima Guerra Mondiale ha raggiunto il 25° anno di età. Il 150° titolo è opera di un autore italiano, a conferma dell’apprezzamento crescente per il valore dei nostri ricercatori sino a pochi anni fa assenti in questo particolare settore. L’aereo, in compenso, è austriaco: si tratta di un grosso, potente e veloce ricognitore comparso sul fronte nella primavera 1918, troppo tardi per avere un effetto sulle operazioni aeree ma non perché il suo valore non fosse riconosciuto anche dagli avversari. Tra questi vi fu anche Francesco Baracca, che forse - dopo anni di ricerche Varriale ne sembra oramai certo - cadde proprio sotto i colpi di un Phönix C.I. Oltre a questo episodio la monografia descrive il servizio postbellico in Svezia e in piccolo numero in Jugoslavia, Cecoslovacchia e Ungheria. Vi sono un centinaio di foto, comprese sei a colori di vari cimeli originali, bei disegni tecnici di Martin Digmayer e profili a colori di Ronny Bar. La copertina di Danilo Renzulli è molto evocativa ma purtroppo la stampa tipografica non le rende giustizia. Disponibile presso l’editore (via Zufolana 4, 50039 Vicchio, Firenze; www.logisma.it; tel. 055/8497054. AERONAUTICA 1/2012 Cop AER_1_2012_copertina AAA 24/01/12 10:25 Pagina 1 1 GENNAIO 2012 ANNO LVII In copertina Un Atlantic del 41° Stormo. Il Reparto ha recentemente festeggiato il superamento delle 250.000 ore di volo da parte di questi aerei (v. nota a pag. 4). AERONAUTICA Anno di fondazione 1956 Pubblicazione mensile edita dall’Associazione Arma Aeronautica Direttore editoriale GIANBORTOLO PARISI Direttore responsabile SILVANO BRONCHINI Direzione, Redazione, Amministrazione 00192 - Roma, via Marcantonio Colonna, 23 Tel. 06/3215145 - Tel. e Fax 06/3216882 C.F. 80248150585 - Partita IVA n. 10925071002 e-mail: [email protected] (per il periodico sociale) e-mail:[email protected] (per l’amministrazione) www.assoaeronautica.it (per l’Associazione) www.cesmaweb.org (per il Centro Studi Militari Aeronautici) c/c.p. ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA, 310003 c/c. banc. n. 000000136949 Banca Popolare di Lodi Ag. 4 via Pompeo Magno, 25 - 00192 Roma IBAN: IT20 F 05164 03204 000000136949 Realizzazione grafica e stampa Raia srl - 00166 Roma, via G. B. Impallomeni, 66 Tel. 06/6690252 - Fax 06/5599675 - e-mail: [email protected] Registr. Tribunale di Roma n. 5315 del 12.7.56 Iscrizione al R.O.C. n. 6972 “Aeronautica” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla L. 7/8/1990, n. 250 Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana As Gli articoli rispecchiano esclusivamente le opinioni degli autori. Proprietà letteraria, artistica e scientifica riservata. Per le riproduzioni, anche se parziali, dei testi, è fatto obbligo citare la fonte. I testi delle collaborazioni - che si intendono comunque inviati a titolo di liberalità - anche se non pubblicati, non si restituiscono. Chiuso in redazione il 16 gennaio 2012. Il periodico sarà inviato in omaggio a “sostenitori” che verseranno almeno una somma annuale di € 21,00; il predetto invio si riferisce al solo territorio nazionale. Per spedizioni all’estero si invita a prendere contatti con l’amministrazione. La quota associativa fissata dal Consiglio Direttivo Nazionale AAA per il 2012 è comprensiva della spedizione in abbonamento postale (pari a € 8,00) del periodico sociale “Aeronautica". ISSN: 0391-7630 I “Cavalieri del Deserto” Dopo un lungo periodo di addestramento ed un paio di sorvoli a ranghi ridotti, la pattuglia acrobatica nazionale degli Emirati Arabi Uniti ha eseguito la sua prima esibizione ufficiale nel corso del salone aeronautico DIA 2011 svoltosi dal 13 al 17 novembre a Dubai. Nota con il nome di “Al Fursan”, I Cavalieri, la formazione è costituita da sette elementi, fra cui un solista, ed è equipaggiata con l’MB-339 nella versione NAT (National Aerobatic Team). Dell’operazione di conversione si è occupata l’Aermacchi di Venegono che ha lavorato su sei velivoli già in possesso delle forze aeree degli Emirati e su quattro esemplari appartenuti all’AM. Il lavoro principale ha riguardato l’installazione dell’impianto fumi e l’applicazione di una nuova livrea che per le superfici inferiori richiama quella delle “Frecce Tricolori”, con la sostituzione del colore rosso con il nero, e che per la parte superiore presenta una inedita colorazione nero-oro. Anche il programma di volo, della durata di una ventina di minuti, richiama quello delle PAN non solo perchè il velivolo utilizzato è lo stesso ma, soprattutto, perchè i piloti si sono addestrati per molti mesi sulla base di Rivolto con istruttori italiani che avevano militato nelle file del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Addestramento che prosegue ancora e che terminerà nel luglio 2012 con la qualifica dei piloti come istruttori, consentendo al team di guardare con ottimismo al proprio futuro nel quale è ipotizzabile un cambio di ‘cavalcatura’ a giudicare dalla richiesta delle Forze Aeree Emiratine per 48 M-346 di cui dieci in configurazione acrobatica. Nicola Foschia (foto di Oleg Revin) Enio Iezzi, Cacciatori di aerei - I recuperi e le storie di nove aviatori dispersi in guerra, Lugo di Romagna, Walberti Edizioni, 2011. Cm 16,5x21,5, pp. 280. Euro 20,00. Disponibile presso la segreteria dei Romagna Air Finders, cell. 3453213056, oppure scrivendo al sito: www.romagnaairfinders.com Emilio Brotzu, Italian spotters’ world-wide shots, 3 - Combat (Part one), Roma, IBN, 2011. Cm 21x30, pp. 296. Euro 25,00. Il volume è stato scritto dall’autore, noto storico della sezione AAA di Lugo di Romagna, per il gruppo di volontari “Romagna Air Finders” che, presieduto da Leo Veneri, anch’egli socio AAA, si occupa da anni del recupero dei resti di velivoli e dei loro equipaggi precipitati, e rimasti profondamente sepolti nel sottosuolo italiano, nel corso di combattimenti durante la seconda guerra mondiale. Dei diciotto recuperi effettuati a partire dal 13 agosto 1998 e fino alla stampa del libro, nove di essi sono dettagliatamente descritti nel volume unitamente alla storia dei loro giovani, sfortunati piloti: quattro tedeschi, due italiani, due britannici e un brasiliano, riesumati dopo un lungo, meticoloso lavoro di difficili ed impegnative ricerche ed ai resti dei quali è stata data sepoltura con tutti gli onori militari. Ed è proprio questo arduo lavoro di ricerca, soprattutto per l’identificazione del pilota del primo caso riportato, che, riteniamo, rende il libro unico nel suo genere anche per le numerose testimonianze che vi sono trascritte e che, oltre a segnare le vite delle persone che assistettero agli scontri aerei, riportano alla mente il triste contesto di quegli anni di guerra. I proventi della vendita del libro consentiranno ai “Romagna Air Finders” di continuare nelle ricerche che hanno anche un indubbio valore storico. (SB) Con questo suo terzo volume l’autore prosegue la pubblicazione di fotografie dedicate ai velivoli di tutto il mondo scattate dagli spotter, cioè da quegli appassionati ed entusiasti fotografi che potremmo definire “avvistatori” di aerei o, come per quelli degli uccelli, “aircraft watcher”. Dopo quello dedicato agli aerei da trasporto commerciali e a quello agli executives e ai miniliners, ecco ora le immagini degli aerei da combattimento di molte aeronautiche militari raccolte in questo libro che esce come “prima parte” di un vasto lavoro di selezione delle tante fotografie riprese, e messe a disposizione dell’autore, dai più noti esperti della materia. In questa primo volume relativo ai caccia, con testi in inglese e didascalie in italiano, figurano centinaia di aerei di molti Paesi divisi per specialità (intercettori, caccia ogni tempo, caccia-bombardieri e ricognitori, close support e caccia leggeri), presentati in ordine cronologico rispetto alle date del primo volo e, sovente, con particolari “livree” che vivacizzano questo lavoro al quale dovrebbe seguire quello dedicato ad altre categorie di “combat”. (SB) Disponibile presso l’editore IBN, Via Mingazzini n. 7, 00161 Roma - telef. 06 4452275, e.mail: [email protected] Franco Fassio - Maurizio Lanza Franco Raselli, I Club Frecce Tricolori e la PAN attraverso l’araldica, Baldissero d’Alba, Umberto Soletti Communication, 2011. Cm. 23,5x21,5, pp. 108. Euro 18,00. Gli autori, tre astigiani appassionati di tutto ciò che vola e, in particolare, delle nostre “Frecce Tricolori”, con un lungo e notevole lavoro hanno raccolto in questo volume edito da Umberto Soletti nella collana “La grande storia dell’aviazione” - l’araldica dei numerosi Club Frecce Tricolori sorti in Italia e anche all’estero dal 1988. Dopo alcune pagine dedicate alla storia della Pattuglia Acrobatica Nazionale a partire dalla fine degli anni Venti e all’araldica delle “Frecce Tricolori”, il volume - che reca anche le immagini delle livree dei vari aerei in linea con le varie pattuglie susseguitesi prima della costituzione delle “Frecce” - elenca cronologicamente ben 123 “club” dal primo, quello di Quartiere del PiavePieve di Soligo (TV), all’ultimo di Cavallino (LE) riportandone i “patch” o altri distintivi. Completano il volume, che costituisce un’ottima e completa documentazione sull’argomento, le immagini relative all’araldica di oltre 50 team acrobatici militari esteri passati e/o ancora presenti appartenenti a 40 nazioni di tutto il mondo. (SB) Disponibile presso l’editore Umberto Soletti Communication snc, Località Sigola, 41 - 12040 Baldissero d’Alba (CN) - telef. 0172 40097, fax 0172 410140, [email protected], www.umbertosolettieditore.com Cop AER_1_2012_copertina AAA 24/01/12 10:26 Pagina 2 Direzione, Redazione, Amministrazione - via Marcantonio Colonna, 23 - 00192 Roma 1952-2012 sessantennale dell'Associazione Arma Aeronautica Sessant'anni d'impegno per mantenere vivo l'amor di Patria, il culto della Bandiera e dell'onore nonché tramandare il patrimonio culturale e spirituale dell'Aeronautica Militare. Anno LVII - N.1 GENNAIO 2012 Poste Italiane - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 art. 1 comma 1 del 01/02/2011 - Roma
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