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sapereperfareorticoltura Estratti vegetali per il controllo biologico dei batteri dannosi su pomodoro La possibilità di controllare le malattie batteriche a carico del pomodoro mediante estratti vegetali è di particolare interesse considerando la mancanza di valide alternative ai composti rameici e la mancanza commerciale di cultivar resistenti. Giorgio M Balestra e Alessio Quattrucci, del Dip. Protezione delle Piante, dell'Università della Tuscia, hanno verificato l’efficacia degli estratti ottenuti da Allium sativum e Ficus carica nel controllo delle principali batteriosi del pomodoro. I primi risultati sembrano incoraggianti sebbene ulteriori studi siano in corso, in serra e in pieno campo, per valutare gli effetti di queste sostanze sulla crescita e sullo sviluppo quali-quantitativo delle piante. di Giorgio M. Balestra e Alessio Quattrucci Dipartimento di Protezione delle Piante, Università degli Studi della Tuscia (VT) [email protected] Introduzione I batteri fitopatogeni del pomodoro rappresentano un serio problema sia per le coltivazioni in serra che per quelle in pieno campo; tra quelli in grado di causare danni su organi vegetali quali radici, rametti, foglie, boccioli, fiori e frutti. Tra questi si ricordano Pseudomonas syringae pv. tomato (Okabe) Young et al., agente causale della macchiettatura batterica (Figura 1), Xanthomonas vesicatoria (ex Doidge) Dye, agente causale della maculatura batterica, Clavibacter michiganensis subsp. michiganensis (Smith) Davis et al., agente causale del cancro batterico, Pseudomonas corrugata (ex Scarlett et al.) Roberts e Scarlett, agente causale della nenumero 121 maggio/giugno 2010 38 crosi batterica del midollo (Gardner e Kendrick, 1921; Ciccarone et al., 1950) e Ralstonia solanacearum, agente causale dell’avvizzimento batterico (Allen et al., 2005). Attualmente, in Italia, la difesa biologica nei confronti dei patogeni di natura batterica si basa esclusivamente sull’utilizzo di prodotti rameici associati ad opportune pratiche agronomico-colturali al fine di limitare i rischi di insorgenza di malattie (Balestra et al., 1999; Varvaro et al. 2001; Balestra, 2003). I composti a base di rame rappresentano, però, un problema a causa della loro fitotossicità e ai danni ambientali causati da un loro accumulo nei terreni; pertanto, viste anche le restri- zioni comunitarie di un loro impiego in agricoltura biologica (Reg. UE n° 473/2002), la possibilità di trovare valide alternative nel controllo dei batteri fitopatogeni sembra quanto mai attuale ed importante soprattutto in agricoltura biologica. Negli ultimi anni, la ricerca scientifica si è indirizzata verso la sperimentazione di metodi di lotta alternativi a quelli chimici, come l’individuazione di antagonisti naturali e di sostanze naturali che possiedano attività antimicrobica (Varvaro et al., 2002). Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare l’efficacia degli estratti di Allium sativum e Ficus carica nel controllo di P. s. pv. tomato, X. vesicatoria e C. m. subsp. michiganensis. Gli estratti ottenuti dai bulbi di A. sativum hanno proprietà antimicrobiche note fin dall’antichità; la loro attività è dovuta all’azione di inibizione enzimatica da parte di alcune sostanze sulfuree, ed in particolare l’allicina risulta essere la sostanza con la maggiore attività antimicrobica (Cavallito e Bailey, 1944; Obagwu e Korsten, 2003); i frutti di F. carica, invece, presentano un elevato contenuto di polifenoli e flavonoidi con attività antibatterica (Ogungbamila et al., 1997; Salameh et al., 2004). Materiali e Metodi I bulbi di A. sativum e i frutti di F. carica, dopo esser stati raccolti in impianti biologici, venivano essiccati in stufa per 48-72 ore ad una temperatura di 50°C; una volta essiccati venivano triturati in acqua utilizzando un twister blender (Hamilton Beach, 16-speed-Twister blender) e successivamente centrifugati ad 8.000 g per 45 minuti in modo da rimuovere le particelle grossolane. Il surnatante veniva prelevato e sterilizzato utilizzando un filtro Nalgene (Ø 0.42 µm) (Fischer Scientific). Gli estratti così ottenuti venivano utilizzati ad una concentrazione finale di 10 g/l per quanto riguarda A. sativum, e di 300 g/l per quanto riguarda F. carica. L’attività antibatterica veniva inizialmente testata in vitro, tramite il saggio degli spot, su ceppi batterici ad elevata virulenza appartenenti alla collezione del Dipartimento di Protezione delle Piante dell’Università della Tuscia di Viterbo; venivano impiegati gli isolati Pseudomonas syringae pv. tomato 14 (Pst14), Xanthomonas vesicatoria 697 (Xv697) e Clavibacter michiganensis subsp. michiganensis 21 (Cmm21). Venivano preparate delle sospensioni batteriche aventi una concentrazione di 108 e 106 ufc/ml; da queste venivano prelevate aliquote di 100 µl che erano distribuite uniformemente con una ansa di vetro sterile su piastre Petri contenenti ANS ed in cui, successivamente, venivano posti gli estratti (4 gocce da 30 µl ciascuna/piastra). Le piastre così inseminate venivano poste ad incubare in termostato a 25 ± 2 °C per 48-72 ore e gli eventuali aloni di inibizione formatisi venivano osservati e misurati con l’ausilio di uno stereoscopio e di una apposita scala graduata (Klement et al., 1990). Sulla base dei risultati ottenuti in vitro venivano allestite prove sperimentali in serra per valutare l’efficacia degli estratti naturali nel controllo delle batteriosi oggetto di indagine. Venivano utilizzate piantine di pomodoro, cv. Pullrex Bio, di un mese poste in serra con temperatura a 25 ± 2 °C di giorno e 15 ± 2 °C di notte ed umidità del 70-80%. Gli estratti venivano utilizzati alle stesse concentrazioni impiegate per le prove in vitro mentre le sospensioni batteriche avevano una concentrazione di 105 ufc/ml; queste ultime venivano distribuite sulle piante di pomodoro con un vaporizzatore manuale fino ad ottenere una completa ed uniforme bagnatura delle pagine fogliari. Nelle due ore precedenti e nelle due successive alla contaminazione, l'umidità relativa veniva portata al 90% per favorire l’apertura stomatica e quindi la penetrazione delle cellule batteriche all’interno degli organi vegetali. I trattamenti fogliari con le sostanze naturali venivano effettuati, in via preventiva, 24 ore prima dell’inoculazione con il patogeno; il controllo negativo, veniva verificato impiegando un agrofarmaco a base di sali di rame (ossicloruro, 26%). Dal primo giorno di inoculazione le piante sono state monitorate giornalmente per tutta la durata della prova al fine di verificare e seguire la comparsa e l’evoluzione dei sintomi (Incidenza e Gravità della malattia). I dati ottenuti venivano analizzati statisticamente per ottenere l’indice di confidenza; utilizzando il software GraphPad Prism 4 veniva effettuata l'analisi della varianza (ANOVA), mentre la significatività dei risultati veniva determinata usando il Tukey’s HSD test (P ! 0.05) (Kinkel et al., 1996). Risultati Nel saggio degli spot sia A. sativum che F. carica evidenziavano un’attività antimicrobica nei confronti dei tre ceppi fitopatogeni testati (Tabella 1). L’estratto ottenuto dai bulbi di A. sativum ha mostrato attività antibatterica nei confronti di Pst14, Xv697 e Cmm21; in particolare sono 39 Figura 1 - Colonie batteriche di Pseudomonas syringae pv. tomato (Pst14) osservate allo stereomicroscopio cresciute in termostato per 48 ore su terreno nutritivo agarizzato ANS. sapereperfareorticoltura cace rispetto a quello effettuato con l’estratto di frutti di F. carica; in particolare, è risultato efficace nel contenimento di Pst14 riducendone, sempre rispetto al controllo non trattato, l’incidenza della malattia (n° di fogliole malate/pianta) del 58% e la gravità della malattia (n° di necrosi/cm2 fogliole) del 68% (Tabella 2) (Figura 3). Altrettanto interessanti sono risultate le riduzioni della gravità della malattia registrate nei confronti di Cmm21 (65%) e di Xv697 (56%). Conclusioni Figura 2 - Aloni d’inibizione dello sviluppo di Clavibacter michiganensis subsp. michiganensis (Cmm21) (1x106 ufc/ml) ottenuti mediante l’utilizzo dell’estratto di Allium sativum (1%) stati osservati aloni d'inibizione del diametro di 14 ± 1.2, 16 ± 1.3 e 23 ± 1.1 mm, rispettivamente, utilizzando una concentrazione dell’inoculo pari a 106 ufc/ml (Figura 2). L’estratto ottenuto dai frutti di F. carica ha mostrato una migliore inibizione verso i tre batteri patogeni rispetto a quello di A. sativum, risultando efficace in entrambe le concentrazioni batteriche utilizzate (106 e 108 ufc/ml). I risultati ottenuti nelle prove in vitro sono stati confermati nelle prove effettuate in serra su piante di pomodoro inoculate con i tre batteri fitopatogeni (Tabella 2). Rispetto al controllo non trattato, il trattamento effettuato con l’estratto di bulbi di A. sativum è risultato più effi- La possibilità di controllare le malattie batteriche a carico del pomodoro in biologico ed in ambiente protetto mediante estratti vegetali, appare di particolare interesse considerando anche la mancanza di valide alternative ai composti rameici e la mancanza commerciale di cultivar resistenti. Gli estratti vegetali testati nel nostro studio si sono rivelati efficaci per un loro eventuale utilizzo nel controllo biologico di P. s. pv. tomato, X. vesicatoria e C. m. subsp. michiganensis, riducendo con successo l’incidenza e la gravità Tabella 1 Valori degli aloni di inibizione ottenuti, in vitro, mediante l’utilizzo degli estratti di Allium sativum e Ficus carica sulla crescita dei batteri fitopatogeni selezionati Estratti vegetali Diametro di inibizione (mm)1 P. s. pv. tomato 14 X. vesicatoria 697 C. m. subsp. michiganensis 21 106 ufc/ml 108 ufc/ml 106 ufc/ml 108 ufc/ml 106 ufc/ml 108 ufc/ml A. sativum 14 ± 1.2 b 13 ± 1.3 b 16 ± 1.3 b — 23 ± 1.1 a — F. carica 21 ± 1.8 a 15 ± 1.3 b 19 ± 1.7 a 13 ± 1.7 b 20 ± 1.5 a 16 ± 1.2 b 1 I valori mostrati sono la media di tre repliche. I valori all’interno delle righe seguiti da lettere diverse risultano significativamente differenti (P ! 0.05; Tukey’s HSD test). — = Nessuna inibizione. numero 121 maggio/giugno 2010 40 Tabella 2 Efficacia dei trattamenti fogliari, in vivo, con estratti di Allium sativum e Ficus carica nel contenimento dell’incidenza e della gravità della malattia su piante di pomodoro Trattamenti P. s. pv. tomato 14 X. vesicatoria 697 IM1 GM1 IM1 GM1 IM1 GM1 A. sativum 16 a 0.033 a 22 b 0.088 a 20 b 0.178 b F. carica 31 b 0.079 a 28 b 0.126 b 28 b 0.343 c Controllo non trattato 38 c 0.102 b 40 c 0.200 b 37 c 0.514 d Ossicloruro di rame 8a 0.007 a 15 a 0.041 a 14 a 0.060 a 1 C. m. subsp. michiganensis 21 I valori mostrati sono la media di tre repliche. I valori all’interno delle colonne seguiti da lettere diverse risultano significativamente differenti (P • 0.05; Tukey’s HSD test). IM = Incidenza della Malattia; GM= Gravità della Malattia. della malattia. L’estratto di bulbi di A. sativum è risultato maggiormente efficace rispetto a quello di F. carica; la sua migliore azione è stata esplicata nei confronti di Pst14 facendo registrare le riduzioni dell’incidenza e della gravità della batteriosi maggiori. Entrambe le sostanze naturali, comunque, sono risultate efficaci contro Pst, XV e Cmm suggerendo un loro potenziale utilizzo come alternativa ai composti rameici o in combinazione ad essi. Non sono stati registrati effetti fitotossici sulle piante ed, inoltre, gli estratti risultano poco costosi, facilmente reperibili e non hanno effetti negativi per la salute umana. È interessante notare come entrambi gli estratti sono risultati efficaci nei confronti di due batteri Gram - (Pst, Xv) e nei confronti di un batterio Gram + (Cmm), ed al tempo stesso nei confronti di patogeni che causano batteriosi parenchimatiche (Pst, Xv) e vascolari (Cmm) su pomodoro. L’ampio spettro di efficacia degli estratti vegetali testati in questa ricerca evidenzia nuove opportunità di controllo biologico nei confronti di diverse malattie batteriche su pomodoro in grado, spesso, di causare perdite nelle differenti fasi fenologiche della pianta. Altri studi sono in corso, in serra e in pieno campo, per valutare gli effetti di queste sostanze sulla crescita delle piante e sullo sviluppo qualiquantitativo dei frutti. Figura 3 - Sintomi di P. s. pv. tomato (Pst14) dopo 14 gg. dalla contaminazione artificiale (105 ufc/m) su Ringraziamenti piante di pomodoro: non Gli Autori desiderano ringraziare per il supporto finanziario il Ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali (MiPAAF) (N° 893/2006). sottoposte ad alcun 41 trattamento fitosanitario (A), e dopo trattamento con Allium sativum (1%) (B), Ficus carica (30 %) (C), ed Ossicloruro di rame (26%) (D)
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