Lo sparapatate
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Lo sparapatate
LO SPARAPATATE A opera di Parenti Amoroso Giuseppe Gianluigi, Bianco Francesco e Struttura Lo sparapatate o Potato Gun è un Mini-Bazooka artigianale che consente grazie alla pressione generata dalla combustione di gas, di sparare piccoli oggetti che tappano l’unica via di fuga mobile. Lo sparapatate è costituito da due tubi in PVC di lunghezza e diametro diverso: il tubo più lungo e con il diametro maggiore costituisce la camera di combustione dove avviene la reazione chimica, quello più lungo e stretto invece è la canna nella quale viene inserito il "proiettile" e che permette che questo prenda una direzione ben precisa (più la canna è lunga più il lancio assume una direzione precisa. I due tubi vengono attaccati in genere con della colla inserendo tra i due pezzi una riduzione per poter unire i due tubi di diverso diametro e l’estremità aperta della camera di combustione viene chiuso con un tappo necessariamente filettato per far sì che ad essere sparato sia il proiettile e non il tappo stesso. L' elemento più complicato e importante è l’accensione che utilizza per generare la combustione una scintilla o la fiamma di un accendino (preferibilmente viene usata una scintilla, come nel nostro caso, per cui tratteremo solo di questo metodo). Si possono usare dei pulsanti venduti in ferramenta che generano una scintilla semplicemente schiacciandoli oppure, come nel nostro caso, inserendo due viti nella camera di combustione le cui punte all' interno devono risultare molto vicine ma senza toccarsi; esternamente le viti sono collegate con due semplici cavi di rame ai poli positivo e negativo di un accendino da cucina piezoelettrico. La scintilla viene ottenuta grazie all’accendino che, comprimendo un cristallo al suo interno, permette di sfruttare la proprietà del cristallo stesso di generare una differenza di potenziale. Sparo Dopo aver inserito una mela o una patata (preferibile perché essendo più dura è più difficile che si disintegri una volta uscita dalla canna dopo lo sparo) e averla spinta all' interno fino a trovarsi a 4-5 centimetri dalla camera, si spruzza una piccola quantità di gas infiammabile (ad esempio un deodorante per ambienti) e si richiude velocemente il tappo facendo in modo che non esca il gas dalla camera. Per sparare non resta altro che premere sull' accensione. Principio di funzionamento Come suddetto lo sparo è possibile grazie alla combustione di un gas infiammabile per cui appare ovvio che i principi della termodinamica regolino il funzionamento dello sparapatate (principi alla base di tutte le armi da fuoco moderne). Per sparare abbiamo utilizzato un deodorante per ambienti gas che ha tra i sui componenti un idrocarburo a 4 atomi di carbonio che si ossida per la presenza di ossigeno (per questo è importante far arieggiare bene la camera di combustione prima di effettuare uno sparo) per cui nel momento in cui scatta l’accensione avviene la combustione. A questo punto entrano in gioco le reazioni termodinamiche secondo le leggi dei gas perfetti. Con gas perfetto (o ideale) si intende un modello che segue esattamente determinate leggi e al quale un gas reale si avvicina quando: la densità è molto bassa; la temperatura è lontana dalla temperatura di liquefazione. A queste condizioni si avvicina sufficientemente la miscela gassosa della nostra camera di combustione prima dello sparo per cui le considerazioni successive valide per i gas perfetti sono applicabili alla nostra miscela. PAGINA 2 Per capire la reazione è importate specificare cosa siano le coordinate termodinamiche cioè le tre grandezze fisiche in grado di fornire informazioni sullo stato interno del sistema (costituito dal gas) in maniera da poterne descrivere il comportamento. Esse sono la temperatura, la pressione e il volume. Il principio secondo cui lo sparapatate può funzionare è espresso dall' equazione di stato dei gas perfetti: p V=n R T dove p è la pressione, V il volume, n il numero di moli, R la costante universale dei gas e T la temperatura assoluta. Nell' equazione di stato dei gas perfetti sono contemporaneamente sintetizzate: la legge di Boyle e Mariotte, la prima legge di Gay Lussac e la seconda legge di Gay Lussac da cui risulta che nelle trasformazioni isocore, cioè con volume costante (come nel nostro caso dato che il volume della camera di combustione chiusa dal tappo da una parte e dal proiettile dall' altra è sempre lo stesso), la pressione è direttamente proporzionale alla temperatura assoluta. Per questo nel momento in cui avviene la combustione la temperatura all' interno della camera aumenta repentinamente raggiungendo livelli molto alti e lo stesso avviene per la pressione essendo direttamente proporzionale alla temperatura cosicché la spinta esercitata contro tutti i lati della camera riesce a spostare solo la parte mobile rappresentata dal proiettile che quindi viene spinto ad una fortissima velocità. Il rinculo In tutte le armi da fuoco (sparapatate compreso) si verifica il fenomeno del rinculo cioè quel movimento dell’arma in direzione opposta a quella presa dal proiettile nel momento dello sparo, utilizzata poi nelle armi automatiche per espellere il bossolo e ricaricare l’arma. Questo fenomeno è una conseguenza della legge della conservazione della quantità di moto che afferma che se un sistema è isolato la quantità di moto totale si conserva. Il sistema sparapatate-proiettile è isolato in quanto ha relazioni trascurabili con l’ambiente esterno ed essendo fermo prima dello sparo la sua quantità di moto totale è pari a 0. Perciò nel momento in cui il proiettile acquista velocità, la quantità di moto totale è diversa da 0 per cui lo sparapatate deve acquistare velocità in modo tale che la sua quantità di moto bilanci quella acquisita dal proiettile. PAGINA 3 Il moto del proiettile Lo sparapatate, pur essendo potente, considerando che è uno strumento artigianale e per di più estremamente semplice non è neanche lontanamente comparabile con una vera arma da fuoco. Di conseguenza, con un po' di attenzione, si può direttamente osservare la traiettoria della patata (o altro). Risulta piuttosto evidente quindi che la traiettoria è una parabola e si parla quindi di moto parabolico. Infatti se immaginiamo che il proiettile si muova esattamente in piano senza deviazioni di sorta siamo in grado di scomporre in ogni momento la traiettoria secondo due direzioni: parallela e perpendicolare. La componente parallela si muove di moto rettilineo uniforme in quanto su di essa non agisce alcuna forza durante il moto (attrito non considerato); sulla componente perpendicolare invece agisce la forza peso (sempre senza considerare l’attrito) per cui si muove di moto uniformemente accelerato con un’accelerazione uguale a quella di gravità. Si può quindi affermare che il moto del proiettile è parabolico e in quanto tale per avere la gittata massima bisogna inclinare lo sparapatate di 45 gradi rispetto al suolo. Noi cercando di avvicinarci il più possibile a tale inclinazione siamo riusciti ad ottenere una gittata di quasi 100 metri. PAGINA 4
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